La Rosa Bianca - testo

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LA ROSA BIANCA, coscienza e responsabilità.
La mostra è dedicata alla memoria dei protagonisti della Rosa Bianca, esemplare
episodio di resistenza alla dittatura di Hitler, che ebbe luogo a Monaco, nella culla del
nazismo.
Hans, Sophie, Christoph, Alexander, Willi, ed un loro professore, Kurt Huber, erano
legati anzitutto dall’amicizia, da affinità d’opinioni, dall’amore per la letteratura e per
la musica.
Che altro mai avrebbero potuto fare dunque, questi ragazzi, esperti di libri e di parole,
dotati in diversi campi, aperti al mondo, sempre in rapporto critico con ciò che li
attorniava, se non umanamente ribellarsi contro la disumanità?
Che altro avrebbero potuto fare sentendosi terribilmente e singolarmante
responsabili?
E attraverso quale strumento, se non le parole stesse, risvegliare una nazione
complice e colpevole, rinchiusa in una ingannevole prigione spirituale?
Dal giugno 1942 al febbraio 1943 gli abitanti di diverse città tedesche ed austriache
ricevettero volantini che li esortavano a resistere e a sollevarsi contro il regime
nazista. Furono in tutto sei gli scritti che giunsero a destinazione, spediti da località
diverse e distanti e trasportati con evidenti rischi e difficoltà.
Vale la pena sottolineare, in tempi in cui l’Unione Europea è variamente e
differentemente dibattuta, anche la straordinaria lungimiranza dei ragazzi della Rosa
Bianca che nel denunciare l’idea imperialista di potere, indicarono, in “un’ampia
collaborazione dei popoli europei” la strada per porre “le basi su cui sarà possibile
costruire un nuovo edificio”.
La distribuzione dell’ultimo volantino, il 18 febbraio 1943, nei corridoi e nell’atrio
dell’università di Monaco, fu l’atto finale che portò all’arresto dei due fratelli Hans e
Sophie e di Christoph Probst ed al processo-farsa con cui furono condannati a morte e
ghigliottinati il 22 febbraio successivo. Seguirono altri quattro processi che portarono
alla condanna a morte degli altri appartenenti alla Rosa Bianca.
La mostra, realizzata a cura dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società
Contemporanea di Reggio Emilia, visitabile presso le Gallerie del Progetto, è il frutto
di anni di ricerca e studi portati avanti da familiari e amici delle vittime.
La Rosa Bianca continua così ad esistere oggi, più viva che mai, per insegnare ai
giovani innanzitutto a sapere, poi a non dimenticare.
dott. Anna Colombi
(si veda: catalogo “La Rosa Bianca – Studenti contro Hitler”, Reggio Emilia 1994, ISTORECO; Anneliese Graf, discorso per l’inaugurazione della
mostra a Friburgo, 2004)