PROGETTO DIDATTICO - Istituto Comprensivo Angelo Maria Ricci

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PROGETTO DIDATTICO - Istituto Comprensivo Angelo Maria Ricci
PROGETTO DIDATTICO
Denominazione del progetto
Titolo:
VEDIAMONE INSIEME DI TUTTI I COLORI …
Sottotitolo:
Potenziamento delle competenze scientifiche degli studenti del territorio del
Cicolano (Rieti, Lazio) attraverso strumentazione e didattica laboratoriale
Parole chiave
Fenomeni scientifici (naturali e artificiali), curiosità, osservazione, sperimentazione/esperienza,
metodo operativo scientifico, raccolta di dati, prove ed errori, progresso scientifico e
tecnologico, linguaggio tecnico e scientifico, ragionamento e sapere scientifico,
interdisciplinarità, laboratorio, esperimento, trasformazione fisica, trasformazione chimica,
discipline scientifiche (chimica, biologia, ecc.), cromatografia su carta, miscele liquide,
soluzioni liquide.
Riferimenti bibliografici/letteratura consultata
Lastrucci E. (2006). Progettare, programmare e valutare l’attività formativa. Roma, Anicia Editore.
Visalberghi A. (1999) Insegnare ed apprendere. Un approccio evolutivo. Firenze, La Nuova Italia Editrice.
Ardley N. (1993). Chimica facile. Scienza attiva. Editrice La Scuola.
Orefice P., Avenanti A. (1991). Educazione ambientale e didattica del territorio. Resoconti ed esperienze di
lavoro nella scuola media. Teramo, Giunti e Lisciani Editori.
Frabboni F. (1985) L’ambiente come alfabeto. Beni culturali, musei, tradizione, storia. La Nuova Italia.
Motivazione del progetto: fabbisogni sociali e territoriali
Gli utenti e i fruitori del progetto sono alunni e famiglie del territorio del Cicolano, di livello
culturale medio ed impiegate prevalentemente nel settore terziario.
Nelle scuole del territorio non esistono strutture che consentano ai ragazzi un adeguato approccio
allo studio dei fenomeni scientifici. Inoltre, è stato più volte rilevato (anche a livello nazionale)
che nei vari gradi di istruzione gli esiti di apprendimento delle materie scientifiche non siano
soddisfacenti. Infatti, purtroppo in generale la didattica laboratoriale nella scuola risulta poco curata
soprattutto per carenza di risorse strumentali, anche laddove le istituzioni scolastiche possiedano
spazi idonei disponibili e risorse umane interne competenti, come spesso accade. Tutto ciò spesso a
partire dall’infanzia genera “resistenze” e difficoltà nello studio delle scienze, specialmente se esso
non è supportato con metodi opportuni. Pertanto, in tale contesto l’impegno della scuola può essere
quello di avviare una progettualità che implichi la curiosità, l’osservazione, la sperimentazione e
il ragionamento, promuovendo l’acquisizione di un metodo di studio e di un metodo operativo a
carattere formativo, validi non solo in contesti scientifici.
Avendo le istituzioni locali (Comuni, Comunità Montane, Amministrazioni Separate) a
disposizione spazi per l’allestimento di laboratori, si intende così promuovere un progetto mirato
alla familiarizzazione degli alunni con fenomeni, processi, elementi e strumenti di biologia e di
chimica procedendo a piccoli passi verso la ricerca, la preparazione di materiali, la costruzione di
percorsi cognitivi sperimentabili dagli alunni. Nella fattispecie, il progetto è rivolto alla
realizzazione di semplici lavori ed esperimenti riguardanti la cromatografia su carta.
Si vuole così corrispondere a esigenze di formazione dettate non solo dalla scuola, ma anche dal
territorio, per la promozione del sapere scientifico.
Dal momento che la scuola per sua natura solitamente stabilisce proficui rapporti con le istituzioni
locali per soddisfare le richieste di arricchimento formativo e i bisogni di tipo relazionale, essa si
propone efficacemente quale centro di aggregazione e di promozione socio-culturale, offrendo
attività di natura laboratoriale curricolari ed extracurricolari. Essa intende altresì avvalersi della
collaborazione di esperti locali operanti nel settore scientifico a vari livelli: ricercatori presso
università ed enti, ricercatori e tecnici presso aziende ed industrie, consulenti aziendali iscritti agli
albi, ecc.. Si intende così dare continuità alle esperienze significative maturate sul piano educativo,
didattico e professionale, sviluppando la conoscenza dell’ambiente attraverso lo studio dei
fenomeni scientifici (naturali e artificiali), nell’impegno di perseguire obiettivi formativi di qualità
e di raggiungere traguardi apprezzabili proprio mediante l’adozione bi buone pratiche progettuali.
Il progetto si colloca chiaramente nell'area delle discipline matematico-scientifico-tecnologiche.
Nella formulazione delle finalità e degli obiettivi di seguito riportati, ci si è attenuti anche alle
Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 elaborate dal MIUR. In particolare, tra i traguardi per lo
sviluppo delle competenze al termine della Scuola Secondaria di Primo Grado troviamo:
''L'alunno esplora e sperimenta, in laboratorio e all’aperto, lo svolgersi dei più comuni fenomeni, ne
immagina e ne verifica le cause; ricerca soluzioni ai problemi, utilizzando le conoscenze acquisite”.
“L’alunno sviluppa semplici schematizzazioni e modellizzazioni di fatti e fenomeni ricorrendo, quando è il
caso, a misure appropriate e a semplici formalizzazioni”.
“L’alunno collega lo sviluppo delle scienze all’evoluzione della storia dell’uomo”.
“L’alunno prova curiosità ed interesse verso i principali problemi legati alle applicazioni della scienza, nel
campo dello sviluppo scientifico e tecnologico”.
Elementi descrittivi
1. Descrizione del tipo di istituzione/i educativa coinvolta/e (scuola, museo ecc.)
Istituti Comprensivi (I.C.) che comprendono Scuole Secondarie di Primo Grado coinvolte nel
progetto:
1) I. C. di Borgorose (un solo plesso per la Scuola Sec 1° grado), frequentata da ca. 110 alunni ogni
a. s. su due sezioni (A, B), con una media di circa 15 alunni/classe;
2) I.C. di Petrella Salto (3 plessi a Petrella S., Pescorocchiano e S. Lucia di Fiamignano),
frequentati da ca. 110 alunni ogni a.s. su tre sezioni (A, B, C), mediamente con 12 alunni/classe.
Istituzioni locali: Assessorati della Provincia di Rieti, Comuni di Borgorose e di Petrella Salto,
Comunità Montana Salto Cicolano, (http://www.saltocicolano.it/ ), Amministrazioni Separate.
2. Descrizione del contesto, dell’ambiente e degli spazi interessati
(inserimento territorio di riferimento)
Le suddette Scuole accolgono gli studenti di un vasto territorio montano: 4 Comuni della provincia
di Rieti (Borgorose, Pescorocchiano, Fiamignano e Petrella Salto), collegato e comunicante per
tradizione e ragioni storico-economiche con le zone limitrofe. In futuro questoterritorio può
divenire un crocevia importante che faccia emergere le varie anime culturali locali.
Il contesto territoriale del Cicolano comprende gli I. C. citati al punto 1, dei quali si considerano
per il progetto solo le corrispondenti Scuole Sec. di 1° grado.
Nella Valle del fiume Salto, che attraversa l’intero Cicolano (dai dintorni di Tagliacozzo ed
Avezzano a SE al Lago del Salto verso Rieti a NO), il comune di Borgorose è situato all’estremo
lembo sudorientale del territorio e al confine tra le regioni Lazio (prov. Rieti) e Abruzzo (prov.
L’Aquila). Non attraversato dalla strada statale Tiburtina, il suddetto territorio comunale è rimasto
profondamente depresso ed economicamente arretrato (era inserito tra le zone interessate dai
finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno) fino alla costruzione nel 1968 dell’Autostrada A24
Roma-L’Aquila, che vi passa attraverso (uscita Valle del Salto, svincolo Torano A24-A25).
Rispetto a Borgorose i comuni di Pescorocchiano, Fiamignano e Petrella S. si trovano invece
progressivamente spostati, nell’ordine, verso NO, via via più vicini a Rieti. Nonostante tale
vicinanza, questi ultimi tre comuni soffrono di spopolamento e depressione economica in modo
anche peggiore di Borgorose. Una causa è di certo l’assenza di veloci collegamenti autostradali o
ferroviari con Roma o con altri grandi centri urbani sviluppati nei settori industriale e terziario
(fatta eccezione della superstrada Rieti-Avezzano, sebbene Rieti negli ultimi anni abbia subito
unpesante ridimensionamento della sua vocazione imprenditorial - industriale).
Tutti i suddetti territori comunali presentano una bassa densità abitativa, con tassi di
disoccupazione intorno a valori medi nazionali. Le attività più diffuse sono principalmente di tipo
agricolo, artigianale, terziario e micro-industriale (quest’ultima voce merita di essere citata quasi
soltanto per Borgorose).
La situazione socio-economica degli alunni delle scuole coinvolte si rivela molto eterogenea. A
differenza di anni fa, quando gli istituti erano frequentati in massima parte da alunni “autoctoni”,
cioè originari del posto da generazioni, attualmente l’affluenza di immigrati da paesi
extracomunitari (Marocco, Albania) e comunitari (Romania), ha cambiato sensibilmente il
substrato sul quale gli insegnanti si trovano ad operare, come del resto è avvenuto in tutta Italia.
La scuola quindi ha un’utenza molto eterogenea per varietà e complessità sociale, altresì variegata
per ricchezza e diversità socioculturale. Tali caratteristiche di convivenza si riflettono nell’ambito
scolastico, promuovendo un clima educativo basato su forte impegno, grande motivazione, vivacità
culturale e formazione permanente.
In tale contesto gli insegnanti assicurano e realizzano da anni una trasversalità di progetti educativi,
conducono ricerche interdisciplinari incentrate sui problemi più attuali della salute e dell’ambiente,
in collaborazione con enti, servizi e istituzioni pubbliche. Gli istituti scolastici sono impegnati a
promuovere l’integrazione e il rispetto delle varie culture, in una prospettiva di dialogo e confronto
autentica e non semplicemente compensativa.
Per quanto riguarda le attività culturali extrascolastiche sul territorio, vengono organizzate
nell’arco dell’anno numerose manifestazioni tradizionali laiche e religiose. Operano sul territorio
varie organizzazioni amatoriali e professionali, associazioni culturali e sportive.
Purtroppo, soprattutto nel comune di Borgorose preoccupano vari episodi di abbandono scolastico,
evasione dell’obbligo, devianza, dovuti essenzialmente a disagio sociale che, senza interventi
mirati di prevenzione/assistenza, minacciano il futuro di individui generazione dopo generazione.
Sono previsti laboratori didattici nelle scuole e in idonei ambienti concessi dalle suddette
Istituzioni locali nei territori dei Comuni di appartenenza.
3. Analisi delle risorse disponibili (umane, materiali ecc.)
Il progetto vedrà coinvolti docenti appartenenti ai diversi ambiti disciplinari, docenti di matematica
e scienze e di tecnologia, afferenti alle classi coinvolte nel progetto.
Tutte le scuole sono dotate di biblioteche con materiale cartaceo ed audiovisivo, di almeno un
mini-laboratorio di informatica, una sala multimediale e di un piccolo laboratorio scientifico.
Il lavoro potrà inoltre avvalersi di contributi finanziari da parte delle Istituzioni Locali.
Nella tabella seguente sono riportate le risorse umane necessarie alla realizzazione del progetto.
RISORSE UMANE
FIGURE
PROFESSIONALI
NUMERO
COMPLESSIVO
PREVISTO
Dirigente scolastico
1 per ogni Istituto
ATTIVITÀ
Direzione di progetto
Docenti scuola secondaria
di primo grado
(matematica e scienze)
Minimo 2 per ogni plesso
DSGA
(Direttore dei Servizi
Generali e
Amministrativi)
1 per ogni Istituto
Responsabile amministrativo del
progetto; attività di rendicontazione
Assistente amministrativo
1 per ogni Istituto
Responsabili dell'apertura e chiusura
della scuola in orario extracurriculare.
Collaboratore scolastico
1 per ogni Istituto
Educazione ambientale, studio e
catalogazione delle piante
Esperti esterni
(specificare):
Laureati in fisica /
chimica / biologia
Almeno 1 per ogni Istituto
Coordinamento ed attività
propedeutiche ed accompagnatorie
Promozione della cultura,
della conoscenza e
dell’educazione scientifica
RISORSE MATERIALI: TECNICHE E STRUMENTALI
Gli strumenti e le risorse tecnico-strumentali sono indispensabili per l’applicazione di metodi che
aiutino a valorizzare l’importanza della conoscenza, del ragionamento e del metodo operativo
scientifico, anche nella vita quotidiana. Per la realizzazione del progetto è necessario disporre delle
seguenti risorse.
Arredi: almeno 30 banchi e 30 sedie per ogni 100 alunni (gruppi da 3-4), 3 armadi con ante
scorrevoli, 3 banchi a parete, tre banchi più grandi (possibilmente, da laboratorio).
Strumenti da laboratorio: bicchieri di vetro da 100 e 250 ml, beute, becher graduati, carta porosa da
filtro, imbuti di plastica, mortai, forbici, provette, acetone tecnico (più economico), pinzette, lenti
di ingrandimento, microscopio ottico da banco con collegamento USB (facoltativo, se si vogliono
mostrare le strutture delle foglie prima di estrarne i pigmenti), bilancia, fotocamera digitale.
Strumenti didattici di supporto: DVD e CD di divulgazione scientifica, foto, articoli di riviste
scientifiche, testi, grafici, materiale divulgativo e informativo.
Materiali di consumo: guanti, carta.
Cancelleria: carta millimetrata, fogli, gomme, squadre, righelli, matite, penne, pennarelli, cartelloni
Finalità generali
Il progetto ha una finalità principale, che potremmo definire “universalistica”: avviare gli alunni a
una valida conoscenza dei fenomeni scientifici e, nel caso specifico, di elementi di fisica, chimica
e biologia attraverso la creazione di un laboratorio inteso come “luogo ludico di ricerca e
sperimentazione” per la conoscenza della cromatografia su carta.
La partecipazione degli studenti alle attività contribuisce a sensibilizzare e promuovere nella
comunità scolastica il riconoscimento del valore universale della cultura scientifica. Quando è
autentica, essa infatti è intrinsecamente democratica, foriera di libertà e solidarietà, cardine sia
dell’uguaglianza dei diritti individuali sia del riconoscimento delle diversità soggettive di intenti e
di meriti (per non incedere nell’abusato e travisato termine di “meritocrazia”).
Finalità più “particolari”, ma non meno importanti per lo svolgimento del progetto, sono:
- interazione tra scienza (intesa come materia oggettiva) e pensieri, creatività ed emozioni
soggettive (che contribuiscono ad arricchire l’approccio scientifico);
- integrazione del curriculum scolastico e dell’offerta formativa
- attività extracurricolare
- acquisizione di nuove competenze
- proficuo consolidamento delle relazioni scuola-territorio
Definizione / analisi / articolazione degli obiettivi
Ambiti di riferimento: scientifico, linguistico-espressivo, logico-matematico.
I temi principali trattati dal progetto hanno come indirizzo i seguenti obiettivi, raggruppati in
(a) obiettivi didattici generali relativi alla disciplina (nel nostro caso, alla scienza)
-
familiarizzare con il linguaggio scientifico;
-
sviluppare competenze scientifiche attraverso l’uso di strumenti specifici;
a partire da conoscenze scientifiche, promuovere conoscenze interdisciplinari;
-
far comprendere agli studenti le basi delle classificazioni scientifiche (criteri, regole, ecc.);
far acquisire agli studenti competenze scientifiche sistematiche, insegnando loro ad usare
strumenti di ricerca usualmente utilizzati dai professionisti del settore (ricercatori, tecnici, ecc.);
(b)
-
obiettivi didattici metodologici
trovare soluzioni pratiche attraverso ipotesi e sperimentazioni (metodo operativo scientifico);
favorire un “apprendimento esplorativo” dei fenomeni;
acquisire il metodo scientifico della ricerca partendo dalla creazione di un laboratorio scientifico
principalmente dedicato allo studio della cromatografia su carta;
realizzare esperienze di osservazione, rilevazione (raccolta di dati), organizzazione ed
elaborazione di dati nell’ambito dello studio di fenomeni naturali e artificiali;
-
(c) obiettivi didattici specifici relativi alla disciplina
- sperimentare l’estrazione della clorofilla dalle foglie e la separazione di miscele liquide di
sostanze (soluti);
- sperimentare trasformazioni (fisiche e chimiche);
- produrre testi di sintesi, cartelloni, e ipertesti (un insieme di documenti messi in relazione tra
loro per mezzo di parole chiave) anche con l’inserimento di illustrazioni;
(d) obiettivi didattici di apprendimento
- motivare gli alunni all’apprendimento della biologia e della chimica con l’uso di strumenti
semplici ma appropriati;
- maturare uno spirito cooperativo;
- sviluppare negli alunni un apprendimento responsabile ed attivo.
Organizzazione dei contenuti
Orario di svolgimento delle attività e tempi previsti durante l’intero a. s. (2 rientri pomeridiani)
Orario
dalle
alle
LUN
MAR
14.30
16.30
MER
GIO
VEN
14.30
16.30
SAB
Le ore di svolgimento delle attività sono al di fuori dell’orario curricolare. E’ previsto un totale di
120 ore di attività pari a 30 settimane, che coprono all’incirca l’intera durata di un intero a.s..
Tre successive fasi (teorica, sperimentale e riassuntiva) si alterneranno sia all’interno dello stesso
rientro pomeridiano di 2 ore (ad es. come 30 min/1 ora/ 30 min, con brevi pause tra una e l’altra)
sia durante l’a. s., secondo le esigenze didattiche e di apprendimento degli studenti.
Per i dettagli si rimanda alle Fasi di sviluppo del progetto e struttura concettuale.
Soggetti/Destinatari
Studenti, tra i quali anche disabili, interni alle Scuole Secondarie di 1° Grado degli istituti di
cui sopra (cfr. punto 1 Elem. Descr.), esperti scelti in base alle indicazioni al punto 3 Elem. Descr.,
eventualmente anche genitori interessati che possano fornire occasionale supporto alle attività.
Gli alunni destinatari del progetto appartengono a tutte e tre le classi della scuola secondaria di
primo grado, con diversi profili e obiettivi formativi. I soggetti, nel loro insieme, devono
rappresentare non solo un semplice gruppo classe, bensì un gruppo di apprendimento, eterogeneo al
suo interno, ma comunque regolato da ruoli, norme e comportamenti ben precisi e condivisi,
permeato da un profondo spirito di motivazione e di collaborazione.
Diverse classi sono frequentate da alunni di recente immigrazione (cfr. punto 2 Elementi
descrittivi) che conoscono poco la nostra lingua, per i quali sono previsti percorsi di facilitazione
linguistica e di mediazione culturale. Sono presenti, inoltre, alcuni studenti che presentano disturbi
specifici di apprendimento, in particolare dislessia e disgrafia.
Nel complesso le classi (già note all’insegnante che ha stilato il progetto), presentano dinamiche
relazionali positive, preludio al conseguimento di buoni risultati nei lavori di gruppo.
Si può ragionevolmente prevedere che le suddette classi risponderanno alle attività proposte con
interesse sufficientemente assiduo e con una buona partecipazione. In generale, infatti le
spiegazioni sono seguite con attenzione e vi è interesse per le lezioni dialogate e partecipate e le
discussioni, alle quali però intervengono quasi sempre gli stessi alunni. Naturalmente, l’attenzione
tende a calare man mano che la lezione procede, così che verso il termine è opportuno proporre
attività nettamente più pratiche (laboratori, ecc.). Vari alunni presentano tempi brevi di ascolto,
deficit di attenzione e difficoltà di concentrazione (che presumibilmente rientrano tra i cosiddetti
“disturbi evolutivi specifici di apprendimento” o DSA). Seppur consigliate, però, le famiglie non
hanno affrontato il facoltativo iter di diagnosi/certificazione, la maggior parte delle volte
sottovalutando gli evidenti sintomi.
Sono presenti inoltre pochi ragazzi (ca. 5 % del totale) con caratteristici DSA, in particolare
dislessia e disgrafia. Si terrà conto di tali situazioni, predisponendo i necessari strumenti
compensativi e dispensativi (L. 170/2010). Si dedicherà particolare attenzione agli alunni
- in difficoltà nel trasformare le conoscenze teorico-scientifiche in conoscenze proceduralipratiche, utili per interpretare la realtà;
- bisognosi di sviluppare atteggiamenti positivi, di sensibilità e rispetto della propria persona e
dell’ambiente;
- che provengono da famiglie con deprivazione culturale e sociale.
Metodologie e strategie
In generale, si fa ricorso in maniera ridotta alle lezioni frontali tradizionali (ad es. in presenza dei
suddetti esperti), che comportano una trasmissione diretta delle conoscenze dall’insegnante allo
studente. Ci si avvale invece in modo prevalente di una didattica partecipata “ibrida” più attenta
alle esigenze degli alunni, la quale consenta di dare una risposta adeguata alle necessità individuali
dello studente (discussioni, apprendimento collaborativo e comparativo, brainstorming, laboratori).
I contenuti riportati nella sezione ''Organizzazione dei contenuti'' saranno sviluppati spesso
mediante lezioni frontali interattive e brainstorming con lo scopo di stimolare gli alunni a proporre
e valutare nuove idee attraverso un rapporto di interazione costruttivo. L’insegnante deve essere
abile nel coinvolgere tutti, senza distinzioni, portando maggiore attenzione verso gli allievi che
manifestano problemi di apprendimento e/o di condotta, cercando di creare un ambiente sereno.
Questa strategia consente all’insegnante, sin dai primi incontri, di tenere sempre viva l’attenzione
della classe, di stimolare interesse, di far nascere eventuali dibattiti.
Ai docenti interni spetta inoltre il compito di elaborare i testi e il materiale didattico (ad es.
dispense) da distribuire agli allievi.
La metodologia usata nella fase iniziale del progetto è quella del problem solving, quella che forse
si presta meglio all’insegnamento e all’apprendimento delle discipline scientifiche.
L’insegnante avvia una prima discussione in classe, invita gli alunni ad esporre le proprie
esperienze e conoscenze sull’argomento, a confrontarsi in maniera costruttiva su possibili
problematiche e strategie di intervento, a individuare i concetti essenziali delle materie affrontate.
In questa prima fase le esperienze di apprendimento vengono avviate dagli alunni stessi, per poter
essere successivamente integrate all’interno di una trattazione teorica più ampia e globale.
Dopo aver suscitato l’interesse degli alunni sulla proposta progettuale, gli insegnanti rilevano i
prerequisiti cognitivi e affettivo-emozionali di ciascun alunno mediante un questionario che possa
definire il quadro dei saperi d’ingresso (verifica in ingresso). Solo a questo punto essi potranno
impostare correttamente le successive proposte didattiche, organizzando dei percorsi introduttivi
nelle classi coinvolte.
Il progetto prevede anche una fase sperimentale di laboratorio, più lunga e significativa.
L’esperienza di laboratorio è fondamentale perché permette all’allievo di superare i limiti di una
conoscenza solo teorica e di apprendere con immediatezza ed efficacia i concetti proposti. Inoltre
essa consente all’allievo di relazionarsi attivamente e “intimamente” con la disciplina in questione,
sviluppando in lui un senso pratico. Il lavoro di gruppo (cfr. Mezzi e strumenti didattici) consente
di sviluppare la socialità all’interno della classe, rendendo i rapporti più vivaci e dinamici, creando
un ambiente favorevole ai fini di un efficace apprendimento. Inoltre, la cooperazione tra gli allievi
favorisce una reciprocità di intenti, uno stimolo a porsi domande e ad elaborare riflessioni.
In questo contesto si parte dallo studio della tecniche cromatografiche per comprendere la
composizione di soluzioni (omogenee) e miscele (eterogenee). Si passa quindi a stimolare
conoscenze relative alla decomposizione e separazione di soluzioni e miscele, per sollecitare
ipotesi riguardanti rapporti tra fenomeni chimici (artificiali, dovuti all’intervento umano) e naturali,
verificando l’interazione tra discipline scientifiche.
Quanto affrontato e appreso sinora dovrebbe essere sufficiente per procedere con semplici
esperimenti di separazione. Ad es. l’estrazione di clorofilla da foglie di piante è in grado di
promuovere anche conoscenze interdisciplinari (biologia delle piante, fotosintesi, ecologia,
consapevolezza dei delicati equilibri ambientali).
Ogni attività successiva di applicazione dei metodi di separazione (filtrazione, distillazione,
cromatografia, ecc.) sarà proposta come problema da risolvere (strategia di problem solving).
Saranno inoltre stimolate l’acquisizione di un linguaggio scientifico corretto e l’operatività (modus
operandi) basata sui processi di tentativo, errore e correzione (metodo cosiddetto “trial and error”).
Durante questa fase, oltre alla predisposizione e all’osservazione dei fenomeni scientifici, si
procederà alla raccolta (registrazione/rilevazione) di dati qualitativi e quantitativi.
Nella fase sperimentale saranno formati gruppi di lavoro da 3-4 alunni, ben equilibrati nelle varie
competenze. Il lavoro di gruppo servirà a rafforzare i processi di socializzazione e di spirito
collaborativo, a strutturare nei ragazzi un rapporto tra saperi empirici e saperi disciplinari, tra
apprendimento significativo e partecipazione, tra apprendimento e azione.
L’apprendimento implica intenzionalità e cambiamento, e ciò significa passare da una didattica
centrata sulla materia ad una rivolta soprattutto all’alunno in quanto soggetto produttore ed
elaboratore del suo stesso sapere e non semplice contenitore di conoscenze altrui.
La metodologia didattica è quella della ricerca-azione: i ragazzi individuano un problema,
analizzano la situazione di partenza, definiscono un possibile piano di azione, lo realizzano dal
punto di vista operativo, valutano il percorso effettuato, riflettono sulla correttezza e sulla coerenza
delle azioni intraprese. Anche il metodo euristico o della scoperta programmata sarà decisivo
nel porre l’alunno al centro del processo didattico.
Nel complesso, saranno individuate tecniche attive di apprendimento che si caratterizzano per la
partecipazione vissuta degli studenti, il controllo ricorsivo e l’autovalutazione, la formazione in
gruppo. Tra le tecniche di produzione cooperativa saranno utilizzate quella del brainstorming per
suscitare idee creative in gruppo e il metodo del cooperative learning per sviluppare competenze
cognitive, operative e relazionali.
Durante tutto il percorso formativo, alcuni contenuti e procedimenti saranno presentati più volte e
in situazioni differenti agli alunni, per consentire un apprendimento a spirale, ovvero ciclico e
progressivo. Infine, verranno intensificati i collegamenti orizzontali tra le diverse discipline, in
modo da promuovere un apprendimento organico e consapevole da parte degli allievi.
Per gli alunni con DSA o con BES (Bisogni Educativi Speciali, L 104/92, L. 170/2010) saranno
attuati percorsi adeguati e strategie alternative, attraverso un approccio personalizzato e
metacognitivo, facendo riferimento anche rispettivamente al Piano Didattico Personalizzato, PDP,
per alunni con DSA (redatto dal Consiglio di classe), oppure al loro Piano Educativo
Individualizzato, PEI (redatto da Consiglio di Classe, genitori e operatori assistenziali).
In questo senso, come strumenti compensativi potranno rivelarsi molto utili specifici software
per: (a) la creazione di mappe concettuali, schemi e rappresentazioni visive (slides di supporto
all’esposizione verbale); (b) la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di
ascolto, oppure il registratore, che consente all'alunno di non scrivere gli appunti della lezione.
Come strategia si ricorrerà quanto più possibile alla didattica-apprendimento cooperativo di gruppo
(cooperative learning), all'interno di un contesto inclusivo caratterizzato da relazioni affettive
serene e non giudicanti, nel quale sono valorizzati i diversi stili di apprendimento e la diversità in
generale. Tale approccio valorizza linguaggi comunicativi alternativi al codice scritto, quali
immagini, disegni, audiovisivi, cartelloni, schemi grafici che orientano meglio l'alunno con DSA
nella discriminazione delle informazioni essenziali.
Alla fase più lunga di laboratorio seguirà una fase finale riassuntiva e argomentativa, che prevede
l’organizzazione, l’elaborazione e la rappresentazione dei dati precedentemente raccolti.
Mezzi e strumenti didattici
Saranno realizzati esperimenti che permettano agli alunni di operare con semplici e non costosi
strumenti, assolutamente privi di rischi. Gli spazi didattici per tutte le fasi del progetto sono le aule
stesse degli edifici scolastici (laboratori di informatica, laboratorio scientifico ed aule multimediali)
e di eventuali altri edifici messi a disposizione dalle Istituzioni locali coinvolte.
In aggiunta alle risorse materiali (già al punto 3 precedente) sono necessari:

LIM per attività multimediali in classe o videoproiettore

Computer

Scanner
Fasi di sviluppo del progetto e struttura concettuale
Tre successive fasi (teorica, sperimentale e riassuntiva) si alterneranno sia all’interno dello stesso
rientro pomeridiano di 2 ore (ad es. come 30 min/1 ora/ 30 min, con brevi pause tra una e l’altra)
sia durante l’a. s., secondo le esigenze didattiche e di apprendimento degli studenti.
Attività e fasi previste nell’anno scolastico
Tempi
Fase teorica di approfondimento, preliminare al laboratorio (ottobre, con
richiami anche nei mesi successivi)
Totale
Elementi del programma della classe I Scuola Sec. 1° gr. (fisica, chimica):
- Scienze e metodo operativo sperimentale scientifico;
- Stati di aggregazione della materia: densità, temperatura, pressione, agitazione
termica e forze di coesione;
- Calore e temperatura, passaggi di stato, propagazione del calore;
- Regno vegetale: classificazioni e morfologia, fotosintesi e ciclo riproduttivo
delle piante.
20 ore
annuali
Elementi del programma della classe II (fisica, chimica, biologia):
- Struttura dell’atomo, elementi e composti, classificazione degli elementi,
legami chimici;
- Trasformazioni fisiche e chimiche, lavoro ed energia
Elementi del programma della classe III (fisica, chimica, biologia):
- Luce e onde elettromagnetiche;
- Cenni di biochimica.
Totale
Fase sperimentale di laboratorio (novembre - marzo anno successivo)

Definizione ed esempi di soluzioni liquide (soluti e solventi), preparazione di
soluzioni comuni, liquidi miscibili e immiscibili, concetti di concentrazione e
solubilità;
 Metodi di separazione fisici e chimici tra soluto e solvente e tra vari soluti
presenti in soluzione, introduzione alla cromatografia come metodo chimico di
separazione;
 Cromatografia su carta applicata a soluzioni comuni, esempi di altri tipi di
cromatografia (su colonna), applicazioni varie nella vita quotidiana.
Fase riassuntiva e argomentativa finale (concentrata in aprile-maggio)
L’organizzazione, l’elaborazione e la rappresentazione dei dati condurrà alla
produzione di schemi (diagrammi, grafici, tabelle, istogrammi e areogrammi, ecc.),
alla stesura di relazioni (report), all’aggiunta e al commento di note e osservazioni,
nonché all’ideazione di nuove attività correlate a quelle già svolte.
A seguito di adeguata pubblicizzazione sui siti web degli Istituti coinvolti e delle
Istituzioni locali, (nonché su eventuale stampa e TV locali), è prevista infine una
manifestazione conclusiva aperta a tutti gli interessati, durante la quale mediante
cartelloni tematici e proiezioni multimediali (video, diapositive) sarà rappresentato ed
illustrato il lavoro effettuato.
TOTALE
Piano organizzativo
Totale ore
120 ore
75 ore
annuali
Totale
25 ore
annuali
120 ore
Periodo
Ottobre-maggio (intero a.s.)
STRUTTURA CONCETTUALE DELLA PROPOSTA
Piano organizzativo
30 + 30 = 60 gruppi da 3-4 alunni, per un totale di ca. 200 alunni di entrambe le Scuole Secondarie
di 1° grado, che però presubilmente svolgeranno le attività del progetto in almeno due ambienti
separati, per accogliere al massimo 100 alunni per ogni ambiente.
Le ore saranno distribuite secondo la tabella riportata sopra.
Il progetto si conclude con una mostra/presentazione dei prodotti delle attività e un bilancio
complessivo dell’esperienza di progetto, anche a cura degli stessi studenti.
Scuole, ambienti e strutture interessate (cfr. punto 1)
1) Scuola Sec. 1° grado di Borgorose;
2) Scuola Sec. 1° grado di Petrella Salto;
3) Istituzioni locali: Assessorati della Provincia di Rieti, Comuni di Borgorose e di Petrella Salto,
Comunità Montana Salto Cicolano, (http://www.saltocicolano.it/ ), Amministrazioni Separate.
Valutazione/controllo della ricaduta cognitiva
Tutte le attività saranno svolte in un continuo confronto con gli alunni: saranno poste domande ed
ascoltate risposte, non mancheranno momenti di dibattito per valutare il grado di attenzione.
La verifica degli apprendimenti sarà effettuata in itinere (formativa) e a conclusione
dell'esperienza complessiva (sommativa). Saranno valutate le capacità di apprendimento
(conoscenze come sapere, abilità in quanto saper fare e applicare, competenze come saper essere e
diventare), di analisi e di organizzazione
Le verifiche saranno:
 verifiche orali: interrogazioni individuali e discussioni collettive (anche giochi di squadra);
 verifiche scritte: elaborazione di mappe concettuali, brevi relazioni, questionari a risposta
aperta e chiusa relativi a conoscenze, comprensione e applicazione.
Le verifiche scritte saranno effettuate attraverso la somministrazione di schede da completare al
termine delle esperienze laboratoriali, a conclusione delle lezioni frontali partecipate oppure a
conclusione dell'esperienza complessiva. I questionari saranno articolati nel seguente modo:
1. domande a risposta chiusa (scelta multipla, brani da completare o da correggere, tabelle da
riempire, ecc;)
2. domande a risposta aperta per educare alla sintesi imposta dalla limitazione dello spazio di
stesura (trattazione sintetica o breve risposta singola).
Saranno elaborate griglie di valutazione ad hoc dai docenti e dagli esperti.
Inoltre, per le esperienze di laboratorio saranno considerati anche la partecipazione, l’impegno, il
coinvolgimento nella costruzione/realizzazione del lavoro, l’apporto personale.
Per la verifica degli apprendimenti dell'alunno con DSA si dovrà necessariamente tenere conto
della specifica situazione soggettiva. Sarà dunque opportuno:
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organizzare prove programmate,
porre più attenzione alla competenza/sostanza dell’apprendimento che alla forma,
lasciare esprimere senza interruzioni,
dimostrare disponibilità a ripetere informazioni e domande,
utilizzare domande facilitanti,
aiutare a superare atteggiamenti di ansia, disattenzione, distrazione,
evitare osservazioni negative se gli sforzi e l'impegno sono evidenti,
evidenziare i progressi più che le carenze,
utilizzare strumenti compensativi e/o strumenti informatici con supporti visivi
prevedere tempi di esecuzione allungati
dispensare dalla lettura ad alta voce
Valutazione complessiva della funzionalità e dell’efficacia del progetto: “punti
forti” e “punti deboli” del progetto
Saranno utilizzati opportuni e validi criteri di verifica (indicatori) dell’efficacia e dell’efficienza
degli interventi didattici previsti dal progetto.
Indicatori
qualitativi
dell'efficacia:
rilevazione
della
coerenza
obiettivi/risultati;
controllo/confronto tra risultati attesi e ottenuti; individuazione di livelli di accettabilità; validità
delle misure di accoglienza e accompagnamento; miglioramento dei livelli di apprendimento;
incremento dell’autostima degli alunni e consapevolezza degli apprendimenti conseguiti;
incremento della frequenza scolastica; sviluppo di un atteggiamento cooperativo con il gruppo;
miglioramento degli esiti formativi.
Indicatori quantitativi dell’efficacia: numero allievi che concludono il percorso come
programmato; numero di docenti presenti alle riunioni di coordinamento didattico; rispetto delle
scansioni temporali; livello di partecipazione degli alunni al gruppo di apprendimento.
Relativamente a indicatori dell’efficacia più a lungo termine, si avrà cura di registrare i dati
relativi al tasso di superamento del disagio e dispersione scolastica prima e a seguito della
conclusione del progetto.
Indicatori dell’efficienza: quantità e qualità del gradimento dell'attività svolta; quantità e qualità
risorse impegnate; difficoltà incontrate in itinere.
Saranno inoltre monitorate le fasi di accoglienza e socializzazione connesse con la realizzazione
del progetto, nonché sarà valutata l’eventuale costruzione di relazioni positive interne ai gruppi,
anche di età diverse, con modalità e prospettive utili anche alle attività curriculari. L’obiettivo è di
rendere positivi e attraenti i luoghi della scuola e del territorio nel quale essa opera.
Punti di forza
Punti di debolezza
La
multidisciplinarietà
del
progetto
permetterà un maggiore coinvolgimento dei
ragazzi che potranno appassionarsi ai singoli
aspetti del progetto stesso.
Difficoltà
oggettiva
degli
alunni
a
partecipare a tutte le attività pianificate e
previste
dal
progetto,
dovendo
contemporaneamente
assolvere
ad
una
molteplicità di impegni scolastici e non
(sportivi, sociali, familiari). A tale proposito, è
importante che sia fatto uno sforzo razionale di
coordinamento tra i vari docenti dell'Istituto,
sotto la supervisione del dirigente scolastico.
L’impegno temporale extracurricolare (2 rientri
pomeridiani) potrebbe pregiudicare l’esito del
progetto.
Il progetto propone contesti adatti allo
sviluppo di qualità dinamiche quali:
l’autonomia, il senso di responsabilità, la
capacità di agire.
Gli studenti potrebbero percepire il progetto
come eccessivamente stressante dal punto di
vista mentale ed avulso dalla loro vita
quotidiana (spesso gli argomenti scientifici
sono così sentiti dall’opinione pubblica)
Facile realizzabilità, sia da un punto di vista
logistico (ambienti, strutture e strumenti) sia
dal punto di vista delle risorse umane, di
docenti, esperti e collaboratori, generosamente
e professionalmente disponibili. Il progetto
infatti richiede spostamenti minimi, di
partecipanti e materiali, e di conseguenza
anche costi contenuti.
Possibile coinvolgimento diretto delle
famiglie degli alunni in alcune delle fasi
operative
del
progetto,
nonché
la
collaborazione attiva delle Istituzioni locali
in tutte le fasi. Ciò dovrebbe aumentare la
partecipazione e l'entusiasmo delle famiglie e
degli alunni, contribuendo ad estendere anche
alle famiglie alcune delle finalità ispiratrici del
progetto stesso.
. Eventuale scheda finanziaria del progetto
.