I VETRI DIPINTI DI PASQUINA BASSO

Transcript

I VETRI DIPINTI DI PASQUINA BASSO
vetri dipinti di
P a s q u i n a
B a s s o
I VETRI DIPINTI DI PASQUINA BASSO
Dal Gargano una storia:
per terra
e circolazione di uomini
e di idee
L’Angelo
e per mare.
dall’Occidente
La Montagna
La via costiera:
all’Oriente
il Pellegrino
vivacità commerciali
in un avventuroso viaggio
nella storia
IL GARGANO, PONTE TRA EUROPA E ORIENTE
LA STORIA
Protesa sul mare verso levante, la Puglia con i suoi numerosi porti e in particolare il Gargano con
quello di Siponto, svolsero, fin dai primi secoli del Medioevo, l¹importante ruolo di tramite tra
l¹Europa occidentale e l¹Oriente.
Inizialmente, povera com’era di santuari e luoghi di culto, fu solo terra di transito per raggiungere
Gerusalemme, centro del Mediterraneo cristianizzato e luogo in cui, essendovisi svolta la vicenda
terrena di Cristo, poter espiare colpe e chiedere grazie o trovare tracce di santi e reliquie da portare
nel proprio paese.
Poi, soprattutto dopo le apparizioni di San Michele Arcangelo che, armato di elmo e di spada, aveva
allontanato dalla grotta nel cuore del Gargano i demoni che prima l¹abitavano, la Puglia si animò di
santi, reliquie e luoghi di preghiera. Già sotto il pontificato di Gelasio I, intorno al 500, presso il
santuario di Monte Sant’Angelo c’era un continuo passaggio di pellegrini provenienti non solo dalle
zone limitrofe, ma anche dai paesi nordici. I Longobardi ne avevano fatto addirittura il loro
Santuario nazionale. Il pellegrinaggio continuò nei secoli successivi sì che, intorno all’anno Mille,
nel Gargano, nelle sue antiche e nuove strade, in montagna, in pianura, in riva al mare, si
incontravano fedeli, anche imperatori e papi, mercanti, genti di diversa cultura e religione, Ebrei,
Mussulmani, Cristiani che pacificamente scambiavano santi, merci e pensiero.
L¹asse portante degli spostamenti, motivati da ragioni diverse, dall’Occidente verso la Terra Santa,
era la via Francigena o Romea che da Benevento, in direzione dell’Adriatico, diventa l’AppiaTraiana, la via romana, con le sue infrastrutture vecchie, ancora allora utilizzabili.
Mercanti, viandanti, pellegrini e pellegrine (la loro presenza è testimoniata dai graffiti, dalle firme,
dalle impronte delle mani che si trovano nei santuari), provenienti da varie regioni europee, dopo
aver percorso strade diverse fino a Roma, si incontravano su questo cammino e proseguivano fino al
Santuario, dove si fermavano e ricevevano l¹ultima benedizione dell’Angelo armato, prima di
raggiungere Siponto e quindi l¹Oriente. Dovevano essere molti i pellegrini che sostavano qui, se nel
1098 Enrico, conte di Monte Sant’Angelo, autorizzò la costruzione di un hospitale sulla via tra il
Santuario e Siponto.
Nella stessa zona probabilmente erano anche gli hospitalia dell’abate Johannes e dei frati di Santo
Spirito. Nate per assistere poveri e bisognosi, queste strutture, dipendenti da monasteri o da altri
ordini ecclesiastici accoglievano anche i pellegrini e solo alla fine del Medioevo si occuperanno
della cura dei malati e dei bambini abbandonati. Erano talmente tante le difficoltà del viaggio
affrontato che, nonostante le soste in questi luoghi in cui potersi rinfrancare dalle intemperie, dai
predoni, dalle malattie contratte, devoti e pellegrini arrivavano spesso esausti e privi di mezzi in
Terra Santa e si abbandonavano all’accattonaggio e alla prostituzione. Per tutto il secolo XI ci fu un
fiorire di attività commerciali e politiche: navi cariche di merci provenienti da paesi diversi, anche
da Venezia e da Amalfi partivano dalla Puglia per i vicini Balcani, per la Terra Santa e da lì
tornavano altrettanto cariche. Le città sul mare si animavano, Siponto in quegli anni si qualificò
come il principale porto della Puglia settentrionale di imbarco per l¹Oriente. Quando nel 1078 i
Turchi Selgiuchidi si impossessarono dell’Asia Minore e di Gerusalemme, ai pellegrini e ai
mercanti si affiancarono, con il simbolo della croce rossa sul petto, i milites Christi, diretti alla città
di Dio per riappropriarsi del Santo Sepolcro.
Il Gargano, divenuto in questi anni Parco Nazionale, attira oggi come allora
pellegrini e visitatori cui offre le sue bellezze naturali e i gioielli architettonici che continuano a
raccontarne la lunga storia.
A queste vicende lontane si ispirano i dietro-vetro di Pasquina Basso riprodotti nelle immagini del
Calendario.
Di origine pugliese, anzi garganica, l¹artista si occupa dello studio storico ed iconografico della
pittura dietro-vetro, presente nella tradizione popolare di questa terra soprattutto intorno ai numerosi
santuari in cui questi dipinti venivano benedetti prima di essere portati nelle case.
Le sue opere sono già note per averle presentate al pubblico, insieme con la pittrice Dina Lorito,
nelle sale espositive dei Comuni di Assisi e Subiaco, di alcune città della Puglia e negli Istituti
Italiani di Cultura di Salonicco e di Bruxelles. Del 2001 è il Calendario, ispirato ai vetri votivi del
Gargano.
In questa forma di arte grafica la figura che si vuole ritrarre è dipinta dietro il vetro in modo
speculare. L¹artista non vede l¹immagine crescere davanti ai suoi occhi, ma giungerà a vederla solo
quando, a lavoro ultimato, girerà la lastra di vetro. Il metodo di cui si avvale è esattamente il
contrario di quello utilizzato per la pittura su tela o su carta, parte dal primo piano per giungere al
fondo. Questa tecnica rende impossibile ogni tipo di ripensamento o correzione, i particolari di una
figura, le ombre di un panneggio, vengono progressivamente coperti dal colore del volto, dell’abito
e per ultimo da quello del fondo. Una volta delineato un contorno e steso il colore, l’eventuale
errore resta. È dunque un lavoro di grande impegno e precisione. Nella presente produzione
Pasquina Basso si discosta dalla maniera che precedentemente l’ha caratterizzata, la personale
interpretazione del dietro-vetro originale, e si esprime in immagini suggerite dalla fantasia, ma
anche dettate dal fascino che su di lei hanno esercitato le miniature cartacee del XIII secolo, legate
comunque profondamente alla storia della sua terra e ai cui autori l¹artista vuole rendere omaggio.
Sono immagini di pellegrini, cavalieri, crociati, flutti, montagne, barche, angeli che, nel movimento
delle figure, nella ricchezza dei soggetti e nella molteplicità dei richiami affascinano e coinvolgono
profondamente il lettore.
Franca Amato
I vetri Votivi del Gargano
vetri dipinti di Pasquina Basso e Dina Lorito
La Madonna dei sette veli Maria SS. Incoronata
S. Maria Padrona
Maria SS. del Soccorso
Maria SS. di Siponto
Maria SS. delle Grazie
San Michele
San Giorgio
Maria SS. di Pulsano
Maria SS. del Carmine
S. Lucia
ROMA (00153): via Marmorata, 149
tel. 06.57300199 cell. 347.9448297 fax. 06.5746000
MATTINATA (FG) 71030:
via G. T. Giordani, 78 tel. 0884.559987
San Matteo
S. Cecilia