Il vino italiano leader sul mercato americano
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Il vino italiano leader sul mercato americano
Alimentare. Nei primi 9 mesi export a +7%, superata la Francia Il vino italiano leader sul mercato americano Emanuele Scard MILANO na Italia primo esportatore di vino nel mercato più ricco del mondo, gli Usa. Nei primi 9 mesi del 2012 la crescita dell'export è stataavalore del7%, più del5,2% messo a segno in Germania. Un mercato, quello Usa, che per il nostro export vale 735 milioni nei primi tre trimestri ed è in accelerazione, mediamente del 24% annuofinoal 2016. Nell'intero 2012 il vino italiano dovrebbe confermarsi più che mai in salute e probabilmente su nuovi livelli record: 4,6-4,7 miliardi di euro in valore e 21-21,5 milioni di ettolitri in volume stima il sito specializzato Winenews.it. Nel 2013 si dovrebbe superare il record dei 5 miliardi. L'onda lunga della crescita dovrebbe continuare (almeno guanto il 2013) con i driver degli Stati Uniti e dei promettenti mercati asiatici, Cina in testa. «Nell'ultimo quinquennio - interviene Marilisa Allegrini, titolare del gruppo Allegrini, tra i big della Valpolicella - negli Usa siamo cresciuti a due cifre per ben 4 anni. Il mercato americano rimane ancora il principale con un'incidenza del 18% sulla quota export. I segreti del nostro successo? Buoni prodotti ovviamente, ma anche buoni importatore e promotore». L'anno scorso il gruppo Allegrini ha fatturato 27 milioni di euro (di cui l'82% sui mercati esteri) con 4,3 milioni di bottiglie. promotore di Vinitaly International - rappresentano un mercato fondamentale per il successo di un'azienda. Un mercato che cresce anche con una congiuntura sfavorevole e che conserva grandi potenzialità». Secondo il Wine market council, gli Usa sono il mercato, tra i produttori di vino, che conta il numero più elevato di consumatori, seguito da Germania, Francia, Regno Unito e Italia: sono infatti 100 milioni gli adulti americani che bevono vino almeno una volta ogni 2 mesi. Il 93% di questi appartiene alla categoria dei core LO SCENARIO Positive le attese: quest'anno il valore delle esportazioni globali sorpasserà il record dei 5 miliardi drinkers, vale a dire coloro che bevono vino almeno una volta alla settimana. I millennials, i giovani tra i 16 e i 33 anni, sono il traino di questo mercato ed esprimono abitudini di consumo sempre meno occasionali e più core drinkers. In dettaglio delle quantità di vino d'importazione venduto negli Stati Uniti nel trimestre ottobre-dicembre 2012, l'Italia domina la classifica, davanti a Francia e Australia, perle quantità assolute. La ricerca evidenzia che i vini italiani più apprezzati «Gli Usa - osserva Giovanni sono quelli rossi: nel secondo seMantovani, dg di Veronafiere e mestre 2012 l'Italia risulta infatti al primo posto con il 62% delle vendite complessive, registrando un +8% sulla Francia e +1% rispetto alla Spagna. Il Belpaese si posiziona invece al secondo posto nella classifica dei vini bianchi e dei rosé con il 35% di quantità di bottiglie vendute, dietro alla Francia (46%). E la passione per i rossi italiani, apprezzati per la loro qualità, si esprime anche per quelli di fascia più costosa, tra i 20 e i 50 dollari, che gli americani riservano per le occasioni speciali. «H mercato americano - sottolinea Allegrini - apprezza moltissimo il nostro Palazzo della torre, un Igt che per 6 anni è rientrato nei Top 100 di Wine spectator, unico europeo. Mentre l'Amarone è un po' in declino: colpa di una catena distributiva che moltiplica per 5 il prezzo al dettaglio deiprodotti d'eccellenza». Nella graduatoria dei rossi «economici», che costano meno di 20 dollari alla bottiglia, Spagna e Italia sono in vetta alle preferenze degli americani, seguite dajla Francia. Infatti i vini italiani risultano eccellenti per il 36% degli intervistati, rispetto al 32% registrato da quelli spagnoli e soprattutto il 47% degli americani acquisterebbe un vino rosso italiano da «avere a disposizione» rispetto al 41% dei consumatori a favore di quelli iberici. E quest'anno? «Prevediamo che* l'export e il mercato Usa - conclude Allegrini - crescano ancora, ma su livelli più contenuti, deho/12%». ©RIPRODUZIONE RISERVATA