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Periodico Mensile fondato da Ennio Vincenti – Autoriz. Tribunale di Teramo N. 364 del 27/10/1994 – Abbonamento annuo euro 6,00 da versare all’Editore incaricato sul conto corrente postale n. 41965435 – C.M.P. di Ascoli Piceno CPO – Stampa Linea Grafica snc Centobuchi AP – Editore Rotary International rappresentante Tullio Tonelli Governatore Distretto 2090 – Via Nicola Fabrizi, 171 Pescara – Direttore Responsabile Giuseppe Ferruccio Squarcia – Direttore di testata Tullio Tonelli – Redazione Casella Postale 157 63100 Ascoli Piceno – Tel./Fax 0736 342668 - E-Mail: [email protected] - [email protected] - Pubblicazione non in vendita ma distribuita ai soci dei Rotary Club. Anno X Luglio/Agosto 2004 N° 68/69 w w w . r o t a r y 2 0 9 0 . i t 2 ATTIVITÀ DISTRETTUALE SOMMARIO Pag. 3....................................... Lettera del Governatore di luglio Pag. Pag. 4....................................... Manifestazioni distrettuali 3 Luglio Perugia 10 Luglio Spoleto 17 Luglio Macerata 18 Agosto Pesaro 27-29 Agosto L’Aquila 23 Ottobre Forum (CB) Lettera del Governatore di agosto Appuntamenti internazionali 17-19 Settembre Perugia (C.I.P.) 7-10 Ottobre Maastricht (Institute) 5....................................... Rilevanti iniziative dei club 2-3 Ottobre Rotary Golf Ancona Riviera Conero XX Congresso Distrettuale Pag. 7..................................... La rubrica di.... Pag. 9..................................... Itinerari Rotariani Pag. 10..................................... Premio D’Andrea Pag. 17..................................... Campobasso, il premio C O M I TAT O P E R L A S TA M PA R O TA R I A N A E R E D A Z I O N E DEL GIORNALE DISTRETTUALE Presidente Ennio Vincenti Dir. Resp. Ferruccio G. Squarcia Componenti Mauro Bignami, Vincenzo Montalbano Caracci, Pio De Giuli, Antonio Guarino, Renato Lalli, Giuseppe Maria Nardelli, Igino Raspadori, Bernardo Razzotti, Tullio Tonelli, Berardo Zocaro Redazione: Casella Postale 157 63100 Ascoli Piceno E-mail: [email protected] [email protected] Luglio/Agosto 2004 Visite del Governatore 1 Ancona 2 Tolentino 6 Falconara 8 Ancona Conero 9 Osimo 12 Pesaro Rossini 13 Pesaro 15 Camerino 16 Fermo 23 Civitanova 2 3 4 5 6 7-11 16 21 23 24 29 30 LUGLIO SETTEMBRE Novafeltria Fano Fermo Mare Adriatico Urbino Macerata Albania (Tirana, Durazzo, Korça) Montegranaro L’Aquila Cagli Sulmona Fabriano Loreto “L’attualità del messaggio di Celestino “è il titolo dell’iniziativa promossa dal club dell’Aquila per i giorni 27, 28 e 29 agosto 2004. Infatti in occasione dell’annuale celebrazione della Perdonanza Celestina il club organizza una serie di eventi che culmineranno con la consegna del premio Rotary Perdonanza , giunto ala seconda edizione. Celestino V è stato operatore di pace ed il patrimonio artistico culturale del Molise e dell’Abruzzo è quindi patrimonio del Distretto: intento del club è offrire ai rotariani del Distretto 2090 l’occasione per partecipare alle celebrazioni e celebrare il Rotary con la finalità di operare per la Pace. Il programma prevede diversi importanti momenti: venerdì 27, nel pomeriggio la prima sessione “Celestino operatore di pace “ e, in serata la consegna del Premio Rotary Perdonanza; sabato 28 la seconda sessione “Celestino le tappe della sua opera” e, nel pomeriggio il corteo storico della Bolla; domenica occasioni di svago per visitare il meraviglioso entroterra a cui è dedicata la copertina di questo numero di Rotary 2090. 3 LETTERA DEL GOVERNATORE - LUGLIO Cari Amici e care Amiche, iniziando questo anno rotariano, che ci porterà a festeggiare i cento anni della nostra Associazione, desidero rivolgere a tutti un cordiale saluto con l’augurio che l’anno di attività che stiamo per affrontare ci consenta di raggiungere che gli obiettivi che il Rotary International ha indicato e che a livello distrettuale ci siamo prefissati. Già nel corso del SIPE di Spoleto e dell’Assemblea di Fermo ho illustrato i programmi a livello nazionale e distrettuale che, d’intesa con i Governatori degli altri Distretti italiani, sono stati concordati affinchè una ricorrenza così importante possa essere degnamente ricordata. Assume, al riguardo, un particolare significato il motto dell’anno coniato dal Presidente Internazionale Glenn E. Estess Sr. “CELEBRIAMO IL ROTARY”. Per fare in modo che tale celebrazione rimanga nella memoria dei rotariani, esorto ogni Club a realizzare un progetto che ricordi l’evento. Invito ogni singolo socio a farsi portatore di idee presso il proprio Club per collaborare al raggiungimento di questo obiettivo. IL MESE DI LUGLIO È IL MESE DELL’ALFABETIZZAZIONE. Il Presidente Internazionale dell’anno rotariano 2003-2004 Jonathan Majiyagbe, durante un suo applaudito intervento al SIGE di Anaheim, ha posto in risalto la drammaticità in cui versa il nostro pianeta a causa della scarsa alfabetizzazione. La maggioranza delle persone che vivono nei Paesi in via di sviluppo non sanno né leggere, né scrivere. E’ fondamentale che il Rotary si senta pienamente coinvolto per dare il proprio contributo che favorisca una elevazione culturale di questi popoli, fonte primaria per renderli sempre più autonomi ed autosufficienti. Nel corso del SIGE di Anaheim, recependo gli indirizzi del Presidente Internazionale, le mogli dei Governatori dei dieci Distretti italiani hanno proposto che, nel corso delle visite ai Club, siano offerti almeno due volumi, indiriz- zati a ragazzi compresi nella fascia di età dai cinque ai quattordici anni, per realizzare delle biblioteche in Albania. Spero che tutti vi adopererete affinchè questo progetto alla fine dell’anno rotariano faccia registrare un buon successo. Concludo questa mia prima lettera rivolgendo a tutto voi un augurio di trascorrere un anno con la soddisfazione per la consapevolezza di aver operato nello spirito e secondo i principi del Rotary e, se consentite, rivolgo anche a me un augurio perché possa essere all’altezza del compito, gravoso ma esaltante, al quale mi avete chiamato. Te Dashur Miq e Mikesha, duke filluar kete vit rotarian, gjate te cilit do te festojme 100 vjetorin e Shoqates tone, deshiroj t’ju drejtoj te gjitheve nje pershendetje te perzemert me urimin qe viti i aktivitetit qe po fillojme te na lejoje te arrijme pikesynimet qe Rotary International ka deftuar e qe ne ne nivelin distrektual i kemi caktuar vetes. Ne SIPE-n e Spoletos e ne Asemblene e Fermo-s kam paraqitur programet ne nivel kombetar e distrektual, programe te cilat, ne marreveshje me Governatoret e Distrikteve te tjera italiane, jane planifikuar ne menyre te atille qe nje ngjarje kaq e rendesishme te mund te kujtohet me dinjitetin e duhur. Per kete arsye, merr nje rendesi te vecante, motoja e vitit e krijuar nga Presidenti Nderkombetar Glenn E.Estess Sr. “Te festojme Rotary-in“. Per te bere ne menyre qe ky festim te ngelet ne kujtesen e rotarianeve, ftoj cdo Klub te realizoje nje projekt ne kujtim te ngjarjes. Ftoj secilin ortak te sjelle ide ne Klub-in e tij per te bashkepunuar per realizimin e ketij objektivi. Muaji i korrikut eshte muaji i alfabetizimit. Presidenti Nderkombetar i vitit rotarian 2003-2004 Jonathan Majiyagbe, gjate nje diskutimi te duartrokitur ne SIGE-n e Anaheim-it, ka vene ne dukje dramacitetin ne te cilin jeton planeti yne per shkak te analfabetizmit. Pjesa me e madhe e njerezve qe jetojne ne Vendet ne zhvillim nuk dine as te lexojne as te shkruajne. Eshte fondamentale qe Rotary te ndihet plotesisht i perfshire per te dhene kontributin e tij qe te favorizoje nje ngritje kulturore te ketyre popujve, duke e pare kete si burim kryesor per t’i bere gjithmone e me te pavarur. Gjate SIGE-s te Anaheim-it, grate e Governatoreve te dhjete Distrikteve italiane, duke marre parasysh ftesen e Presidentit Nderkombetar, kane propozuar qe, gjate vizitave neper Klub-e, te ofrohen te pakten dy vellime per femijet nga mosha pese deri ne katermbedhjete vjec, per te krijuar disa biblioteka ne Shqiperi. Shpresoj qe te gjithe ju do te mundoheni ne menyre qe ky projekt te dali me sukses ne fund te vitit rotarian. Po perfundoj letren time te pare duke ju drejtuar te gjithe juve urimin qe te kaloni nje vit rotarian me kenaqesine qe vjen nga vetedija qe keni punuar me frymen e sipas parimeve te Rotary-it e, nqs me lejoni, po i uroj edhe vetes qe te jem ne lartesine e duhur per kete detyre te veshtire po interesante per te cilen me keni zgjedhur. Luglio/Agosto 2004 4 LETTERA DEL GOVERNATORE - AGOSTO Il Governatore 2004-2005 Tullio Tonelli con Anna nella tradizionale foto con il Presidente Internazionale Glenn E. Estess SR. e Mary Cari Amici e care Amiche, Te dashur Miq e Mikesha, pubblico la lettera di Agosto insieme a quella di Luglio perché, come la maggioranza di noi, anche il giornale distrettuale va in vacanza. Agosto è il mese dedicato alla espansione interna ed esterna. L’auspicio comune è di diventare sempre più numerosi. Ma la crescita deve tener conto di alcune considerazioni fondamentali, che, pur avendole espresse, mi auguro chiaramente, nei vari incontri che hanno caratterizzato l’attività rotariana del primo semestre, non mi stancherò di ripeterle: aumento si, ma attenta valutazione delle qualità professionali e morali degli aspiranti soci e delle doti di disponibilità al servizio e di partecipazione attiva alla vita del Club. Considerata la rilevanza che riveste l’argomento citato, vi invito a dedicare uno degli incontri programmati a dibattere il tema, che potremo riprendere ed approfondire in occasione delle mie visite ai Club. Colgo l’occasione per invitare i Presidenti ed i Direttori Esecutivi a riunire le Commissioni Distrettuali per programmare l’attività dell’anno. Il tempo trascorre velocemente ed i programmi devono essere approntati in tempo perché possano essere concretamente realizzati. Nell’augurare a tutti di trascorrere un sereno periodo di vacanza, vi dò appuntamento a Settembre per la ripresa delle attività. po botoj letren e Gushtit se bashku me ate te Korrikut, sepse ashtu si shumica jone edhe gazeta e distriktit merr pushimet. Gushti eshte muaji i kushtuar zgjerimit te brendshem e te jashtem. Urimi i perbashket eshte qe te behemi gjthnje e me te shumte. Por ama rritja duhet te mbaje parasysh disa konsiderata themelore, qe edhe pse i kam shprehur, shpresoj qartesisht, ne takimet e ndryshme qe kane karakterizuar aktivitetin rotarian te semestrit te pare, nuk do te lodhem se perserituri: zgjerim po, po duke vleresuar me vemendje cilesite profesionale e morale te ortakeve te ardhshem dhe disponimin per sherbim e pjesmarrje aktive ne jeten e klub-it. Duke konsideruar rendesine qe ka tema e cituar, ju ftoj t’i kushtoni nje nga takimet e programuara diskutimit te kesaj teme, qe do te mund ta ridiskutojme e ta thellojme me rast te vizitiva te mia ne Klub-e. Perfitoj nga rasti per te ftuar Presidentet e Drejtoret Ekzukutive qe te mbledhin Komisionet Distrektuale per te programuar aktivitetin e vitit. Koha kalon me shpejtesi e programet duhet te jene gati ne kohe ne menyre qe te realizohen konkretisht. Duke ju uruar te gjitheve nje periudhe te qete pushimesh, ju jap takim ne Shtator per rifillimin e aktiviteteve. Luglio/Agosto 2004 Il Presidente Internazionale GLENN E. ESTESS SR., Shades Valley, Alabama, U.S.A. Presidente eletto del Rotary International (2003-04) Membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Rotary (1993-96) Vicepresidente del Rotary International (1991-92) Membro del Consiglio centrale del Rotary International (1990-92) Governatore Distretto 6860 (1979-90) Glenn E. Estess è Presidente in pensione della Glenn Estess Associates, Inc., una ditta di consulenze in materia di gestione del personale. Nato nel Mississippi, laureato in chimica e fisica alla Tulane University di New Orleans, è stato Presidente del Consiglio di Amministrazione del Baptist Health Systems di Birmingham, nell’Alabama, un ente sanitario che amministra undici ospedali e impiega circa 10.000 dipendenti. Ha servito inoltre come direttore del Better Business Bureau of Central Alabama e membro del consiglio di amministrazione del Workmen’s Compensation TrustBusiness Council dell’Alabama. Precedentemente, in Florida, è stato Presidente della Young Men’s Christian Association (YMCA), dell’American Chemical Society e dell’Arthritis Foundation, nonché membro del consiglio di amministrazione della National Association of Personnel Consultants. Glenn ha quattro fratelli che sono o sono stati Rotariani e hanno servito come Presidenti dei rispettivi club. Rotariano egli stesso dal 1960, prima di far parte del club attuale è stato socio di quelli di Jacksonville, in Florida, e di Wayne, nel New Jersey. Tra i numerosi incarichi al vertice dell’organizzazione figurano quelli di consulente per la commissione per il congresso del RI (1997), coordinatore nazionale della campagna PolioPlus (1987-88), presidente della commissione finanze e vicepresidente di quella programmi della Fondazione Rotary (queste ultime due cariche ricoperte in qualità di amministratore), presidente e moderatore dell’Assemblea Internazionale 1999. E’ stato membro per quattro anni e presidente per uno della commissione di revisione delle operazioni finanziarie, commissione che ha un ruolo consultivo presso il Consiglio Centrale ed è l’unica del RI i cui membri servono per un periodo di sei anni. Attualmente, Glenn presiede la commissione conservazione e sviluppo dell’effettivo 2002-03, ha ricevuto l’Attestato per servizi meritori e l’Attestato per servizi eminenti dalla Fondazione Rotary, nonché i titoli onorifici di Grande donatore, Amico di Paul Harris e Benefattore. Glenn e Mary hanno tre figli e otto nipoti. Sedici suoi familiari sono amici di Paul Harris. Glenn Estess sarà come Presidente del Rotary International nel 2004-2005, anno in cui ricorre il centenario dell’organizzazione. 5 ATTIVITÀ DISTRETTUALE XX Congresso Distrettuale DI FERRUCCIO SQUARCIA Risultati concreti per il XX Congresso del Distretto 2090, tenutasi a Terni , città del governatore Vincenzo Montalbano Caracci che ha precisato “il Congresso, così come lo abbiamo orientato, è tempo di riflessione e di consuntivi”. Due giornate ricche di contenuti di cui la prima giornata tutta incentrata su una concreta riflessione sulla multietnicità e la successiva, conclusiva, che ha rappresentato, invece, il momento delle verifiche. Il Rappresentante del Presidente internazionale PDG Renato DUCA , nel suo primo saluto , si è rivolto ai rotariani presenti simpaticamente affermando “rendo omaggio alla vostra Terra, ai vostri Club, al vostro esemplare Distretto, depositario di una solida tradizione operativa, nobilitato da eminenti protagonisti della vita rotariana nazionale ed internazionale, ai vostri Past Governors, testimoni e garanti della continuità distrettuale”. E’ poi entrato nel vivo dell’argomento “il tema scelto dal Governatore per questo importante appuntamento distrettuale “Diversità e identità in una Società multietnica: problemi di integrazione sociale e culturale“ tocca un ambito di estrema attualità e delicatezza, un fenomeno sociale dai contorni in progressiva dilatazione, di non facile inquadramento”. Ha proseguito sottolineando “ tema, pertanto, “concreto” e non poteva essere diversamente, scorrendo il filo conduttore del percorso rotariano di Vincenzo, qualificante per impegno, dedizione, chiarezza di obiettivi e bontà di risultati. Tema, peraltro, opportuno, stante la funzione non marginale del Rotary nell’odierno contesto locale, nazionale ed internazionale, caratterizzato da contraddizioni, pesanti problematiche e pressanti aspettative”. Ha anche ricordato “nelle nostre Città sono sorte tante “isole” di immigrazione, si sono insediati (più o meno regolarmente) numerosi gruppi di cittadini stranieri, che ora rivendicano la possibilità di conservare le proprie abitudini, di praticare la propria religione, di coltivare le proprie tra- tata da Mauro Cocchieri, i lavori sono stati brillantemente coordinati dal PDG Roberto Barbieri. Nel complesso il tema nodale del congresso è apparso a tutti particolarmente mirato, giusto negli obiettivi anche grazie al contributo offerto da Lidia e Vincenzo Caracci Montalbano con Mirella ed Renato Duca, rappresantante del Presidente Internazionale dizioni e la propria cultura. Questa realtà, numericamente rilevante, se, da un lato, non può più essere gestita solo in termini di “tolleranza”, dall’altro, anche per vari aspetti di pesante precarietà, deve essere convogliata in un alveo di rispetto e di osservanza dello “Stato di diritto”. Inoltre, nelle nostre Comunità sta riemergendo il senso dell’appartenenza e delle radici, piuttosto sopito negli ultimi decenni. Quale può essere la chiave di lettura di questo ulteriore dato di fatto? Un’ autodifesa contro la globalizzazione incalzante; un segnale nei confronti di un processo di integrazione con regole poco chiare?”. Giuste valutazioni prima di dire” a nuove prospettive, nuovo modo di tendere la mano…” ha affermato il Governatore nella presentazione del tema congressuale, con ciò dimostrando una volta di più che il Rotary non si defila, poiché esso è concretamente presente nella Società civile con un bagaglio morale, ideale e culturale di grande peso, con una solida tradizione di servizio ed un patrimonio umano ragguardevole”. Presenti la Governatrice del distretto 209 dell’Inner Wheel Vera Amici , i rappresentanti Distrettuali del Rotaract Martina Danelli e dell’Interact Luisa Metadow, simpaticamente rappresen- autorevoli relatori come Angela Buttiglione, Direttore TGR-RAI, Tommaso Ricci Capo Redattore Redazione Cultura TG2 ed il Prof. Paolo Morozzo della Rocca Ordinario di Diritto Privato all’ Università degli Studi di Urbino che hanno saputo sviluppare una attenta disamina delle situazioni ed anche evidenziare indirizzi e soluzioni praticabili. Particolarmente apprezzate le allocuzioni del rappresentante del presidente internazionale Duca che si è soffermato su “ Il Rotary ed il Club rotariano ”e “ Quali Rotariani per il Rotary del nuovo millennio?. Nella sua relazione conclusiva il Governatore ha ricordato di avere “trascorso un anno pieno di emozioni” e si è interrogato sul significato di tale parola “emozione : impressione viva, turbamento, eccitazione è ciò che sento alla conclusione di un periodo, lungo quasi tre anni, che mi ha visto Rotarianamente impegnato come “nominato” prima (gennaio 2002), “eletto” successivamente (luglio 2002) ed infine governatore (1 luglio 2003). Si, è proprio emozione, perché è vero che sono turbato da un affollarsi di ricordi ,di riflessioni su ciò che si sarebbe potuto fare di piu’ e di meglio, di sentimenti di compiacimento per ciò Luglio/Agosto 2004 6 ATTIVITÀ DISTRETTUALE che i Club hanno realizzato e di fiducia in ciò che quest’anno rotariano lascerà al futuro del nostro Distretto”. Considerazioni di sentimento “ mi piacerebbe anche riuscire a trasmettere questa grande emozione che sento e che mi deriva dal sentirmi circondato dalla benevolenza della Famiglia del Rotary, dall’affetto degli amici, dall’amore della mia famiglia, mia madre, Lidia, Francesco e Vanessa, Fabrizio e Monica (rigorosamente in ordine di nianza di aver saputo ben “motivare” e “seminare”, sia in ambito distrettuale che internazionale. Nella lettera di febbraio Vincenzo dichiarava di essere giunto al giro di boa dell’anno rotariano “…con la gioia di aver verificato in tutti i Club la voglia di fare, la capacità di pensare ai bisogni della propria Comunità, l’impegno a realizzare iniziative nelle aree più bisognose del Mondo, l’attenzione ai rapporti all’interno dei Club, la disponibilità alla tol- età) ed infine quei due nipotini che verranno alla luce tra qualche mese ma che già sono parte del mio mondo. A tutti loro, a tutti voi, cari amici Rotariani, un grazie profondamente sentito per essermi stati vicini, per aver voluto e saputo condividere con me l’esperienza a volte faticosa ma importante e di grande umanità, di quest’anno da Governatore, per avermi aiutato a realizzare un anno di servizio importante per il Rotary , a nome del quale vi ringrazio, per il contributo, anche modesto, che avrà dato per il raggiungimento degli ambiziosi traguardi da conseguire oggi e in futuro. del nostro Distretto, agli oltre 1.250.000 rotariani di tutto il mondo, al mio presidente Internazionale Jonathan e per lui al suo rappresentante, qui presente Renato Duca”. leranza, l’interesse a conoscere meglio il Rotary per partecipare ai suoi programmi, il supporto alla Rotary Foundation con la raccolta fondi condotta con fantasia e stile…”. Giunto in prossimità del traguardo, Egli può con altrettanta gioia ed anche con fierezza esibire gli ottimi risultati della semina, come il ragguardevole sostegno assicurato ai Fondi “annuale” e “permanente” della Rotary Foundation (massimo storico per entrambi); i Progetti A.P.I.M.; il Progetto “Diabete” (cui saranno interessate nel 2005 oltre 350 milioni di persone) ed il Progetto Cameroun “Una vita per un bambino”; i Progetti per l’irrigazione; la 17° edizione dell’Handicamp dei Club abruzzesi; le 110 Borse di Studio per studenti dell’Albania; l’assistenza sanitaria a bambini e disabili; i service per la conservazione e la difesa del patrimonio artistico-culturale; l’attenzione alla “Famiglia del Rotary”; i Forum distrettuali; la redazione del Giornale Distrettuale, veicolo formativo ed informativo autorevole per contenuti e pregevole per veste tipografica; e poi il Rotaract e l’Interact, due realtà giovanili di spessore ed efficienti. Ma anche Proprio il rappresentante del presidente internazionale aveva evidenziato“ al Governatore Vincenzo , guida attenta e riferimento autorevole del Distretto, va riconosciuto il grande merito di aver conferito a questo Congresso un taglio di elevata qualità rotariana. Non solo. Gli va data pure ampia testimo- Luglio/Agosto 2004 l’impegnativo incontro di Assisi del 17 aprile u.s., che aveva per tema “Operatori di Pace per la risoluzione dei conflitti”: una manifestazione congiunta dei 10 Distretti italiani, particolarmente qualificante e ricca di significati e prospettive, che ha visto la partecipazione anche della Governatrice del D. 2490 Irene Lewitt (Israele) e del Governatore del D. 2450 Samir Seikaly (Bharain, Cipro, Giordania, Egitto, Libano, Sudan, Emirati Arabi Uniti)”. Come abitudine in ogni congresso il Governatore si è avviato alla conclusione delle giornate con commozione ponendosi un interrogativo “il Governatore quale contributo ha portato a quest’anno rotariano?”e la risposta è stata sincera”io spero di aver dato quello che avevo dentro, l’entusiasmo, qualche competenza professionale, la convinzione che noi possiamo essere utili ai nostri simili, la disponibilità a lavorare per realizzare i nostri progetti.Né più né meno di ciò che dà un rotariano convinto, ricevendo in cambio moltissimo”. “Si sono inanellati altri 62 incontri tutti con la stessa grande soddisfazione provata il primo giorno. Attenzione, simpatia, voglia di capirsi, voglia di capire meglio il Rotary.Non credo che io e Lidia potremo dimenticare un solo attimo di questa lunga, splendida cavalcata di oltre 50.000 Km che abbiamo bruciato con nel cuore tanti nuovi veri amici. Non ci può essere che riconoscenza per tutti voi che ci avete reso quest’anno magico”. Magico come le parole di Paul Harris che scriveva nel Settembre 1917 ”La grandezza dello spirito del Rotary è nel suo futuro, non nel suo passato. Questo è il mattutino per il Rotary, non i suoi vespri”. Un invito per concludere “ allora guardiamo al futuro stringendoci con lo stesso affetto che ho sentito per me e mia moglie ai carissimi Tullio e Anna. Ogni tanto, però, ricordatevi di Vincenzo e Lidia che vi avranno sempre nel cuore”. 7 LA RUBRICA DI... URBANO URBINATI Considerazioni sul Congresso di Terni DI URBANO URBINATI Stretto dai rigidi tempi di programmazione della rivista, l’amico Ferruccio mi sollecita una breve nota sul Congresso di Terni, da me seguìto interamente. Non avendo l’abitudine di prendere appunti mi limiterò ad alcune impressioni, riservandomi di approfondire eventualmente il discorso quando saranno disponibili i testi. Sento ancora l’emozione del lungo applauso tributato al Governatore uscente al termine della sua relazione conclusiva, densa e precisa, condotta con lo stile che abbiamo apprezzato durante il suo anno di servizio, tutto cose e concretezza, se vogliamo un po’ manageriale, ma non privo di una sua vibrazione interiore che è poi passione rotariana, la quale – se anche tenuta pudicamente a freno anima e riscalda fatti e parole. Come suo solito, Montalbano ha chiuso il discorso con un pensiero di Paul Harris che, accennando alla grandezza del Rotary, la vedeva “nel suo futuro e non nel suo passato” e perciò con delicato sentire ci ha spronato a guardare il futuro e a stringerci intorno a Tullio e Anna Tonelli. Quasi in sordina, poi, ci ha chiesto di non dimenticarci di Vincenzo e Lidia che – ha aggiunto – “vi avranno sempre nel cuore”. Non li dimenticheremo. L’applauso fervido, insistito, non convenzionale ha rappresentato la prima risposta. Personalmente mi reputo fortunato di aver conosciuto un altro rotariano di valore, vero gentiluomo, la cui parola non mi è mai risultata banale e il cui impegno nel suo anno di governatorato mi è sembrato improntato sempre alla massima efficienza e concretezza. Mi auguro che la sua relazione possa essere diffusa e…letta dagli amici del Distretto. Passo ora ad alcune brevissime considerazioni in merito agli interventi dei tre relatori ospiti sul tema del Congresso. La Sig.a Angela Buttiglione, direttrice del TGR-RAI, ha esordito dichiarando che la sua non sarebbe stata una vera e propria relazione, ma che avrebbe parlato da giornalista. Così è stato, in effetti. Svolto il suo compito, restando elegantemente a galla sul tema, ha lasciato la sala rinunciando in anticipo ad eventuali approfondimenti riservati alla “tavola rotonda” prevista in programma. Il Dr. Tommaso Ricci, redattore capo del settore cultura del TG2, senza previe dichiarazioni ha tenuto più o meno la stessa strada, puntando ad evitare gli scogli e ad attenuare le posizioni estreme che in materia sono sempre dietro l’angolo, anche se tendenzialmente orientato a sostegno delle tesi governative attualmente oggetto di agguerrito dibattito politico. Un tentativo che gli ha procurato qualche titubanza nel procedere e nell’aprirsi a conclusioni, accennate –come dicevo- ma non chiarite esplicitamente. Penso che abbia frenato in lui l’esigenza di mantenersi non dico “super partes” (perché evidentemente non avrebbe potuto esserlo), ma rispettoso dei vari umori dell’uditorio. Anche Ricci, infine, pur restando in sala, ha rinunciato a repliche nel corso della discussione. Più esplicito e deciso l’intervento del Prof. Paolo Morozzo della Rocca , impostato con chiarezza e coerentemente svolto con linguaggio agile e a tratti piacevolmente arguto. Si sentiva dove voleva arrivare (e dove in effetti è giunto), senza tanti complimenti per gli umori della sala e per le possibili reazioni. Che in effetti si sono verificate, inevitabili data la evidente coloratura politica impressa al suo discorso. Reazione composta, ma ferma, dell’amico Nazzareno Cappelli (Ascoli Piceno), con il quale personalmente concordo perché ha posto giustamente un problema di cultura e non di dialettica politica spicciola, e un po’ più risentita da parte di Francesco Zama (Fermo) che ha difeso la legge sull’emigrazione, dall’ospite sbrigativamente demolita e considerata quasi origine dei problemi che affliggono la nostra società in tema di integrazione multietnica. Il discorso, a questo punto, richiederebbe spazio e approfondimenti diversi, ma preferisco tenermi sulle generali (come premesso), non potendo trasformare impressioni fugaci in occasioni di analisi articolate. Mi sta soprattutto a cuore un’idea di metodo che tenterò di chiarire. Vincenzo Montalbano ha scelto un tema di grande attualità, certamente impegnativo. Non uno di quei temi, cioè, che possono indurre alla divagazione accademica o ad una asettica ricognizione. Il Rotary viene spesso accusato di fare dell’accademia, magari a torto. Ma quando coraggiosamente sceglie un tema di attualità, oggetto di accesi dibattiti politici, corre naturalmente qualche rischio. Inevitabili se si accetta la dimensione del dibattito giornalistico, sia pure rispettoso, garbato ed anche brillante. Superabili se si riesce a “volare alto” con interventi di superiore caratura culturale e di accattivante afflato umanitario. Il che naturalmente è auspicabile, ma non sempre possibile. Paradossalmente qualcosa del genere è stato avvertito nelle parole del Sindaco di Terni, che non era un intervento ma un indirizzo di saluto. Il “paradossalmente” si riferisce al fatto che ben di rado un indirizzo di saluto delle autorità si allontana dal binario morto dei convenevoli più o meno scontati. Niente di tutto questo. Abbiamo ascoltato, invece, un discorso certamente intelligente e non privo di sane venature umanitarie. Peccato che, come da protocollo, sia finito troppo presto. Luglio/Agosto 2004 8 ATTIVITÀ DISTRETTUALE Mozione finale XX° Congresso Distretto 2090 un argine al dilagare dell’intolleranza che attenta spregiudicatamente anche all’essenza stessa della vita, CONVINTI che, insieme all’aiuto disinteressato a quanti vengono offesi nei loro diritti, il favorire senza preclusioni, con perseveranza , la conoscenza, la comprensione, l’intesa tra gli uomini e tra i popoli attraverso il confronto diretto delle idee, delle esperienze delle tradizioni di ciascuno in una coesistenza pacifica che sappia preservare le diverse identità, possa essere ancora una volta la filosofia che dovrà sorreggere il cammino futuro del Rotary e orientare le scelte nella consapevolezza del ruolo che l’Associazione oggi svolge in una società e in un mondo in rapido e continuo mutamento, RIAFFERMANO la loro fede negli ideali inalienabili che sono alla radice del Rotary e in quelle forme di attività concrete e costruttive che sappiano offrire motivi di speranza a coloro che chiedono istruzione, promozione umana e sociale, progresso civile: non gli uni accanto agli altri, ma gli uni per gli altri in un comune anelito di giustizia, di libertà, di pace. I Rotariani del Distretto 2090 del Rotary International riuniti in assemblea in occasione del XX Congresso Distrettuale tenutosi nella città di Terni nei giorni 19 e 20 giugno 2004 avente per tema “Identità e diversità in una società multietnica: problemi e prospettive di una integrazione culturale, sociale ed economica”. ASCOLTATE le puntuali relazioni degli oratori ufficiali Dott.ssa Angela Buttiglione, Direttore TGR-RAI, Dott.Tommaso Ricci Capo Redattore Redazione Cultura TG2, Prof. Paolo Morozzo della Rocca Ordinario di Diritto Privato all’ Università degli Studi di Urbino, che ne hanno chiarito e approfondito gli aspetti più pregnanti offrendo all’Uditorio un messaggio di alto valore concettuale, SENTITE le opinioni di quanti hanno partecipato al dibattito che ne è seguito, INCORAGGIATI dall’incisiva parola del Rappresentante del Presidente Internazionale PDG Renato Duca che ha rinnovato l’invito a tendere la mano a chiunque in ogni parte del mondo abbia bisogno di aiuto, CONSIDERATO che l’alterità è oggi una realtà con cui è necessario confrontarsi imparando a mettersi in sintonia con il diverso, trasmettendo con sincerità i propri sentimenti, promuovendo un rapporto di amicizia, di aiuto, di servizio che in una società multietnica, luogo d’incontro di una pluralità di culture, può attenuare le tensioni e allontanare il rischio dello scontro e della violenza che trovano alimento nella povertà, nell’ignoranza, nell’illegalità, CONSAPEVOLI che ogni azione umanitaria svolta con coraggio e abnegazione volta a restituire a ciascun uomo la sua dignità di persona possa rappresentare Nel sottotitolo a questa breve nota c’è indicato il motivo per cui è necessario “celebrare” il Congresso Distrettuale, certamente portatore anche di una ritualità che traccia percorsi quasi obbligati. Ebbene, un Congresso Distrettuale assolve al suo ruolo se assieme coniuga la necessaria sintesi di un anno di lavoro con l’approfondimento di un “tema congressuale” che, nel dibattito e nella comprensione di un quadro sociale, economico o culturale sentito come importante per la comunità in cui si opera, rilancia idee di progetto e indica vie di azione. Ho voluto che il XX Congresso del Distretto 2090 avesse questa caratteristica di fecondo dualismo. La scelta del tema: “Identità e diversità in una società multietnica: problemi di una integrazione culturale, sociale ed economica” è stata dettata dalla consapevolezza che l’immigrazione rappresenta una realtà consolidata nelle nostre regioni, che può diventare una vera emergenza se non ne comprendiamo dimensione culturale, sociale ed economica e non ci prepariamo ad affrontare questa realtà con spirito critico e con tolleranza intellettuale. Abbiamo avuto l’opportunità di sentire tre relatori con sensibilità, esperienze ed elabo- Avvio di un nuovo ciclo e atto conclusivo di un anno Luglio/Agosto 2004 DI VINCENZO MONTALBANO CARACCI PDG razioni culturali diverse ma non divergenti. Momento alto di riflessione, naturale il dibattito che si è sviluppato. A noi rotariani proseguire nell’azione. Il consuntivo dell’anno (secondo aspetto del Congresso) possiamo con serenità archiviarlo come positivo, per la vivacità con cui hanno agito i Club, per lo sviluppo di iniziative importanti su cui potremo operare nei prossimi anni, per la continuità di azione che i governatori eletto e nominato hanno sentito necessaria per raggiungere risultati durevoli. Abbiamo segnalato con una semplice ma significativa targa tanti Club che hanno interpretato con creatività e determinazione gli obiettivi dell’anno, abbiamo assegnato i PHF distrettuali a rotariani eccellenti, a personalità che sentiamo fortemente vicine alla nostra Associazione. Confortante e illuminante la presenza del Rappresentante del Presidente, il PDG del Distretto 2060 Renato Duca e di Mariella sua moglie. Raramente ho avuto occasione di assistere ad una vera lezione impartita con tanta competenza e garbo relativa al Rotary, ai Club, ai rotariani. Tre interventi esemplari che hanno scandito le nostre giornate di lavoro e di cui ringrazio Renato. Come ogni anno qualche momento di commozione ha pervaso i congressisti, come ogni anno il Governatore (nella fattispecie lo scrivente) ha sentito forte e palpabile il legame con i suoi presidenti, con gli assistenti, con lo staff, con i rotariani del Distretto e l’emozione lo ha proprio preso. E di questo vi è grato. Al prossimo anno, che sia di impegno e di successo per Tullio e per i rotariani di un Distretto, il 2090, che sono fiero di avere servito 9 ITINERARI ROTARIANI Conoscere meglio il nostro territorio DI GRAZIA CALEGARI E ETTORE FRANCA In tempi di riscoperte di luoghi dell’entroterra, di “museo diffuso”, di cultura globale che comprende non solo memorie storico-artistiche e letterarie, ma anche sapori dimenticati e profumi di prodotti tipici, inizio volentieri la mia collaborazione a “Rotary 2090”, scegliendo alcuni itinerari nel territorio dei nostri Club. L’auspicio è quello di accrescere ulteriormente la conoscenza di spazi non lontani ma magari trascurati, e di trovarvi occasioni di ore piacevoli, che migliorino una qualità della vita sempre più compromessa da tensioni e preoccupazioni. In questo mi riallaccio agli affascinanti concetti di fondo espressi da Don Salvatore Frigerio sulla tematica relativa all’uomo e all’ambiente nella seconda Giornata Rotariana Avellanita. Sposto l’obiettivo su un’altra area dell’Appennino, che è quella del Montefeltro e della Valmarecchia. Novafeltria, l’antico “Mercatino Marecchia”, è la prima tappa di un percorso nel Montefeltro forse meno frequentato dal turismo, ma assolutamente degno di essere riscoperto. Cominciamo dunque dalla parte più occidentale, quella valle del fiume Marecchia che ha rappresentato un’importante via di comunicazione tra Rimini, la val Tiberina e Roma. Data la posizione di confine, la popolazione ha assorbito i caratteri romagnoli e toscani, per la frequentazione resa naturale dalle vecchie vie di comunicazione e da momenti di aggregazione come i mercati e le feste. Novafeltria conserva la villa seicentesca dei conti Segni di Bologna, loro dimora estiva che, oggi sede del municipio, domina la piazza centrale. Al pianterreno, un insolito caffé dotato degli arredi originali del primo Novecento, offre l’occasione di un piccolo viaggio nel tempo e la tangibile prova di “riti” quotidiani ormai perduti. La piccola chiesa romanica trecentesca di Santa Marina, rivolta verso la piazza, appare in cima ad una gradinata, innestata su uno sperone di roccia: ha portale d’ingresso con volute gotiche, e mostra interventi ottocenteschi nel fasti- gio alto verso il cielo, mentre per il resto conserva un’integrità pressoché totale, a parte il campanile a vela aggiunto nel Cinquecento. Novafeltria è il centro commerciale e amministrativo della Valmarecchia, circondato dalle antiche rupi abbandonate e rimaste come borghi carichi di memorie: Torricella, Libiano, Sartiano, Uffugliano, Secchiano, Perticara. Incredibili silenzi, vista su paesaggi vertiginosi, tranquillità fuori della realtà. Talamello, due chilometri a nord, (detta anche, fino al 1907, Mercatino di Talamello), è un piccolo centro sul colle che merita di essere visto per l’impianto urbanistico medioevale risalente al IX secolo, e per la chiesa parrocchiale in cui è conservato un Crocifisso di scuola riminese del ‘300. Si tratta di uno degli esemplari più importanti di Croci dipinte, uno dei pochi superstiti tra quelli determinati dall’esempio straordinario del Crocifisso di Giotto eseguito per San Francesco (poi Tempio Malatestiano, oggi Duomo) di Rimini. Si attribuisce a Giovanni da Rimini, un caposcuola tra i pittori riminesi, uno tra i primi a capire il ritorno di Giotto ad un’umanità che torna ad essere, nel Cristo, corpo e morte reale, fisicità recuperata dall’antica pittura romana e superamento della schematizzazione o dell’astrazione bizantina che per secoli aveva dominato. Fisicità che significa inizio di un “volgare” figurativo occidentale contro la dipendenza orientale, di un linguaggio “neolatino” contro l’arcaico “greco” che aveva retto dal VI al XIII secolo. Nella celletta del cimitero di Talamello si può contemplare un’altra opera di grande importanza: la serie di affreschi di Antonio Alberti da Ferrara, del 1430 circa. Il tema della Madonna dell’Umiltà, sovrastato dall’Annunciazione, domina la parete di fondo; sulle pareti laterali, sono raffigurati santi in corteo, l’Adorazione dei Magi e la Presentazione al Tempio; nel soffitto, Evangelisti e Dottori della Chiesa. Bisogna andare a Talamello per scoprire questa testimonianza non solo della maturità di Antonio Alberti, uno dei pro- tagonisti della pittura tardogotica padana, ma anche del cosiddetto Gotico internazionale, che è quel modo di raffigurare (in pittura, scultura, miniatura, oreficeria eccetera) continuamente sospeso tra l’osservazione minuta della realtà e il senso della bellezza favolosa, trasognata, arabescata da contorni lineari musicalmente ondulati. Tra il 1380 e il 1430 circa tutta l’Europa ne è investita, soprattutto negli ambienti delle corti, le grandi e le piccole, e da quelle il linguaggio si può propagare in luoghi sperduti come la cella di Talamello, mantenendo i fili di collegamenti europei che raramente è stato possibile avere nei secoli, e che rendono spesso difficile distinguere, in quegli anni, le opere italiane da quelle boeme o spagnole. A Talamello, se lo trovate, acquistate un formaggio di fossa, felicemente ribattezzato da Tonino Guerra “ambra di Talamello” per il suo colore dorato: è un cacio stagionato per qualche mese in fosse scavate nella roccia e che assume intensi profumi. Da Novafeltria, andando verso Ponte Messa, nella frazione di Antico di Maiolo, ci si imbatte, a sinistra, nella splendida chiesa di S.Maria d’Antico, al cui altare maggiore è posta una dolcissima Madonna con Bambino, in maiolica smaltata bianca, di Luca (o Andrea) della Robbia, importata direttamente da Firenze nel 1485 circa. L’interno richiama modelli di architettura fiorentina brunelleschiana del Quattrocento, in particolare la volta del presbiterio in pietra scolpita con piccoli rosoni diversificati, rari e preziosi quanto la terracotta robbiana. Avviene, nella chiesa di Santa Maria d’Antico, un imprevedibile incontro con la cultura di Firenze nel cuore selvaggio del Montefeltro, storicamente spiegabile perché il luogo era feudo dei conti Oliva di Piandimeleto, legati prima ai Malatesta poi ai Montefeltro di Urbino. Il conte Gianfrancesco Oliva, committente dei lavori di completamento nell’edificio di Antico, dimostrava le sue predilezioni toscane anche nella cappella di famiglia presso la chiesa francescana di Montefiorentino a Frontino. Il raffinato Umanesimo fiorentino, l’equilibrio misurato delle strutture architettoniche espresso dal linearismo delle decorazioni in pietra grigia sulle superfici bianche (come già Brunelleschi aveva fatto), s’inserisce qui in un edificio aperto da un portale sovrastato dalla lunetta con “Madonna della Misericordia” più popolaresca, di una sacralità immediata e Luglio/Agosto 2004 10 ITINERARI ROTARIANI istintiva, contemporanea alla terracotta dell’interno, e perciò significativa di due mondi lontani, eppure tangibili a pochi metri di distanza. Di per sè il portale è un piccolo capolavoro che presenta, oltre alla lunetta, un Eterno Padre sovrastante e l’architrave con lesene, anch’esse in pietra scolpite, attualmente in fase di restauro. Incontrate Ponte Messa con il Museo del calcolo, e girando a destra per Casteldelci - Balze, stupitevi davanti alla Pieve romanica che si staglia, isolata, sul prato vicino al fiume col suo portale di arenaria. Oltre il fiume vedete l’affascinante Petrella Guidi, un altro degli antichi centri medioevali che merita un passaggio. Attraversate il Senatello simile ad un torrente di montagna, con il letto ingombro di massi trascinati dalle piene, e proseguite per Casteldelci, patria di Uguccione della Faggiola, Veltro dantesco, del cui castello restano i ruderi sul monte omonimo. Siete nel cuore della Valmarecchia, dove Marche e Romagna e Toscana si toccano, e dove Malatesta, Montefeltro, e Medici di Firenze hanno fatto sentire il clangore delle loro armi. Conserva intatta la torre civica ed uno splendido ponte romanico, fino a pochi anni addietro unica via di accesso al paese. Ricco di frazioni (Mercato, Schigno, Senatello, Gattara, Poggio Ancisa), è circondato di boschi e ricco di acque. Luogo di passeggiate, a piedi o a cavallo, è terra di boscaioli e cacciatori, di funghi, castagne e tartufi, che conserva la suggestione del tempo in cui era un centro ricco ed importante. Proseguendo arrivate alle Balze, stazione di soggiorno montano oltre i 1.000 metri, da cui si possono raggiungere le sorgenti del Tevere....e siete, incredibilmente, ad appena 60 Km dal mare. Quattro passi nella storia: la bassa Valmarecchia, da Verucchio per Torriana e Montebello In un giorno delle vostre ferie, lasciate perdere l’oliato meccanismo vacanziero della costa e provate ad inoltrarvi in auto, in moto o, se pensate di farcela, in bici, nell’entroterra seguendo la Strada Statale n.258, “marecchiese”, da Rimini per Sansepolcro, e scoprirete una straordinaria realt lontana dal mondo che avete lasciato alle spalle. State percorrendo il primo tratto della antica via battuta dai romei che, provenienti dall’est dell’Europa medioevale, Luglio/Agosto 2004 andavano pellegrini a Roma soprattutto negli anni di giubileo e, dopo aver raggiunto Ravenna e Rimini lungo la romea, risalivano la valle del Marecchia per giungere, attraverso il passo di Viamaggio, nella valle del Tevere e scenderla fino a Roma. Sulla sinistra vi apparirà l’antica Verucchio, già abitata in età villanoviana e, poi, da umbri ed etruschi prima dei romani. Castrum Veruculi, della chiesa riminese, terra dei Malatesta che la tengono fino al 1462 quando, per mano di Federico da Montefeltro, cadrà come quasi tutti i loro possedimenti, sotto Venezia. Salirci ed immergersi nel passato è tutt’uno per le testimonianze facilmente leggibili nelle stradine e negli edifici antichi a cominciare dalla Rocca del Sasso, la più antica delle due di Verucchio, dal cui prato si ammira l’intero borgo definito dalle mura volute da Sigismondo Pandolfo Malatesta. Nell’ex convento annesso alla chiesa di S.Agostino, accanto alla porta, è ospitato un interessante Museo archeologico della civiltà villanoviana, ricco di reperti. Non lontana é la Pinacoteca dalla quale si passa alla Collegiata, all’Oratorio del Suffragio per salire alla Rocca del Passerello, la seconda fortezza, residenza dei Malatesta con tipiche funzioni militari, i cui ruderi saranno la base, dal 1630, per un convento di Clarisse prima e di Benedettine, ora. Interessante, a Villa Verucchio, la Pieve, del 994, ed il Convento dei frati minori fondato da S.Francesco che, secondo la leggenda, piantò il cipresso tuttora vegetante. Risalendo un poco la valle, sul crinale di la del fiume, appare il castello di Torriana, che si raggiunge per una ripida strada. E’ l’antica Scorticata, anch’essa dei Malatesta prima, dei Montefeltro, dei Borgia, di Venezia, poi nell’orbita dello stato pontificio dalla fine del ‘500. Conserva, su un poggio, l’ingresso e qualche tratto delle mura, i tondi bastioni, una cisterna e i ruderi della Rocca. Sull’altro si stagliano i resti di una Torre. Più affascinante la vicina Montebello, abbarbicata su uno sperone di roccia, immersa nel verde, con tutti gli elementi urbanistici medioevali conservati e leggibili percorrendo le silenziose stradine del borgo. Mons belli, monte della guerra, oggetto delle alterne conquiste e sconfitte, fra i Malatesta e i Montefeltro, che se la contesero per oltre due secoli dal 1200 ed infine assegnata da papa Pio II nel 1463 ai conti Guidi di Bagno; restano una Rocca che conserva, in parte, lÆantica struttura impostata a difesa, ed una armeria dove agli artigiani fabbricavano gli strumenti per la guerra e che oggi ospita, più prosaicamente, una enoteca. Una breve sosta nella chiesa parrocchiale per ammirare una immagine della Madonna in stucco di gesso dipinto, già nel vicino Santuario di Saiano ai piedi del paese, sopra uno scoglio gessoso quasi in mezzo al fiume. Vale la pena arrivarci, anche se l’ultimo tratto può esser fatto solamente a piedi, per ammirare questo luogo incantato che offre uno degli scorci più sconosciuti e suggestivi della valle. L’alta valmarecchia fino alle sorgenti del Tevere: risalite la Valmarecchia lungo la SS 258, da Rimini per Sansepolcro, e siete in una terra affascinante, ricca di storia e disseminata di antichi villaggi, castelli, conventi dei quali vi colpirà la dislocazione sulle creste dello straordinario paesaggio di rocce, distanti fra loro l’equivalente di una giornata di cammino, luoghi di sosta per le carovane forzatamente lente, quali dovevano essere quelle dei romei, pellegrini che, dall’Est, raggiungevano Roma, con carri ed animali al seguito, nel loro cammino di fede. CIP Italia-Portogallo - Errata corrige Nel testo della lettera aperta ‘Diamoci da fare!’, relativa al Comitato Interpaese ItaliaPortogallo ho messo per errore un mio vecchio indirizzo e-mail. Chiedo scusa a chi avesse scritto e, non ricevendo risposta, si fosse scoraggiato. Il corretto indirizzo e-mail a cui inviare le proposte è il seguente: [email protected] Grazie ancora per l’attenzione e cordiali saluti Mauro Bignami Delegato distrettuale Italia-Portogallo 11 ATTIVITÀ DISTRETTUALE XXVII Premio “Alfredo D’Andrea” DI IGINO RASPADORI Devo a Maria Grazia Betti, Presidente del mio Club, un pubblico ringraziamento per avermi invitato a ricercare un candidato da proporre per l’edizione di quest’anno del “Premio Alfredo per eventuali imprecisioni o omissioni. Il Premio Alfredo D’Andrea è stato pensato e per la prima volta organizzato dal Rotary di Termoli all’epoca del Distretto 208 (richiaman- Il Presidente del Premio Rispoli, la premiata Luigia Ciucarilli con il marito Emilio e Antonino Maj Presidente onorario del Comitato D’Andrea” (il motivo di questo mio inusuale approccio spero emerga dal contesto delle note che seguono). Non c’è, o non dovrebbe esserci, rotariano del Distretto 2090, all’infuori di quelli di recentissima immissione nei Club, che non conosca almeno l’esistenza del Premio Alfredo D’Andrea, organizzato dal Rotary di Termoli, che il 6 giugno scorso ha celebrato la sua XXVII Edizione. Pur riconoscendo che ad ogni scadenza, l’iniziativa è puntualmente resa nota a tutti i Club da quello organizzatore, così come essa viene sempre riportata in chiara evidenza dal giornale Distrettuale, reputo utile riepilogare, in strettissima sintesi, gli elementi essenziali del “Premio”, chiedendo scusa agli Amici di Termoli sia perché mi permetto di sostituirmi a loro, sia do con il 208 i tempi in cui il territorio dell’attuale 2090 era compreso nel citato Distretto unitamente al Lazio ed alla Sardegna) per assicurare il ricordo e la personalità del Rotariano di cui lo stesso “Premio” porta il nome prematuramente scomparso mentre si accingeva ad assumere l’incarico di Governatore Distrettuale – che aveva fortemente identificato la propria esistenza ed il proprio impegno professionale con la solidarietà. L’iniziativa aveva lo scopo di conferire annualmente un significativo riconoscimento a persona, scelta tra quelle proposte da tutti i Club del Distretto 208, che con un’azione esaltante ovvero attraverso un lungo e consolidato percorso umano si fosse posta in viva evidenza nel settore della solidarietà umana. Rimasta invariata nelle motivazioni di fondo perseguite, la stessa iniziativa è cresciuta ed ha assunto valenza e notorietà sempre più significative per gli intrinseci valori altamente qualificanti dal punto di vista umano e sociale tanto da assurgere al rango di manifestazione Distrettuale, caratteristica che si è voluto confermare anche successivamente alla modifica dell’organizzazione territoriale rotariana che ha determinato la suddivisione del 208 in due distinti Distretti, gli attuali 2080 e 2090 e, conseguentemente, portato il “D’Andrea” a manifestazione interdistrettuale. Quest’anno, come detto, il “Premio D’Andrea” ha compiuto 27 anni di vita, tutti dedicati alla promozione ed al riconoscimento della solidarietà umana:”atto esaltante o espressione di vita”. La “ricerca” che la Presidente del mio Club mi ha affidato ha portato alla identificazione di una signora, infermiera professionale, Luigia Ciucarilli, che a giudizio del Club riuniva compiutamente ed in misura fortemente caratterizzante tutti i requisiti per essere qualificata e sicura interprete della “solidarietà umana intesa come espressione di vita”. Alla Signora Ciucarilli, proposta dal Club di Spoleto, è stato assegnato il XXVII “Premio Alfredo D’Andrea” con la seguente motivazione: “Per la sua continua, instancabile dedizione profusa nell’assistenza dei malati terminali nel loro domicilio e per la sua opera di volontariato all’interno dell’Associazione AGLAIA, fedele al motto curare anche quando non si può guarire; curare nel senso più originale e più autentico che riafferma il senso di una cultura di solidarietà attiva che riconosce piena dignità al malato inguaribile offrendogli le cure necessarie, benché palliative, alla luce di una piena e significativa relazione umana”. Luglio/Agosto 2004 12 ATTIVITÀ DISTRETTUALE Ho partecipato alla cerimonia di premiazione organizzata dal Club di Termoli (presieduto da Errico Russo) alla quale erano presenti, tra tanti altri, il Governatore Montalbano Caracci (che ha consegnato il Premio), due Assistenti del Governatore del Distretto 2080 Vittorio Arcese impossibilitato ad intervenire per sopravvenuti e seri motivi di carattere personale, l’Incoming Tonelli, il Designato Guarino, i Past Governor Praitano, Cianci, Serafini e Marrollo. Si è trattato di un momento di vita rotariana esaltante, coinvolgente, di grande intensità emotiva, che è andata crescendo con il susseguirsi degli interventi programmati, in cui si è fortemente recepito il significato profondo della “promozione del servire l’interesse generale”, sancito come 1° punto dallo Scopo del Rotary. Qualche brevissima considerazione al di là della scontata soddisfazione del Club di Spoleto e mia personale per avere individuato un candidato tanto valido da meritare, con pieno e ampiamente riconosciuto merito, l’assegnazione del “Premio”, sono, a mio avviso, da sottolineare i seguenti Luglio/Agosto 2004 aspetti: - la personalità, le doti morali, le capacità professionali, lo spirito di servizio e soprattutto la commovente umanità della Signora Ciucarilli, così efficacemente sintetizzate nella riportata motivazione; -l’evidente e lodevole “coscienziosità” con cui la Commissione Esaminatrice ha valutato i candidati (non è un argomento scontato né un’espressone di mera piaggeria, ma una realtà da sottolineare che è emersa con prepotente evidenza dalla toccante relazione di Riccardo Rispoli - Presidente del Comitato del Premio); - gli aspetti posti in luce dal Governatore Montalbano Caracci tra cui la necessità di operare per la sempre maggiore affermazione del “Premio” che deve continuare ad essere proposto in quanto genuina espressione di un aspetto qualificante del Rotary e mantenere l’attuale fisionomia di manifestazione interdistrettuale; - l’ospitalità, veramente squisita, dei rotariani di Termoli e le loro doti organizzative. Ma questa XXVII edizione del “Premio D’Andrea” può orgogliosamente fregiarsi di un valore aggiunto, molto importante e prontamente recepito dal Comitato del Premio stesso: la presa di coscienza dell’esistenza dell’AGLAIA (Associazione spoletina altamente meritoria di cui la Ciucarilli è fondatrice ed animatrice) e l’espressa intenzione di intraprendere le opportune iniziative per tentare concretamente di creare una struttura similare anche a Termoli. Qualora ciò si realizzasse, a mio giudizio, il Club di Termoli potrebbe a pieno titolo vantarsi di aver conquistato uno dei più ambiti obiettivi per i quali Alfredo D’Andrea si è battuto nel corso della sua esistenza, così come i Distretti 2080 e 2090 godere la meritata soddisfazione di avere incasellato un piccolo ma prezioso tassello nell’incessante opera di costruzione e sviluppo del nostro Rotary. Per quanto mi riguarda, sono lieto di avere trascorso una giornata che non oso definire difficilmente ripetibile per le sensazioni che la cerimonia di premiazione e tutta la manifestazione mi hanno fatto vivere e rinnovo la mia gratitudine a Maria Grazia. 13 LA CONVENTION DI OASKA Osaka: un’esperienza da vivere DI STEFANO CLEMENTONI CLUB DI MACERATA Il desiderio di andare a Osaka era nato diversi mesi prima. Ho cercato di coinvolgere alcuni rotariani del mio club. La destinazione esotica aveva solleticato l’interesse di molti, ma al momento di concludere e di iscriversi, nessuno si è potuto lasciare alle spalle i propri impegni professionali e … sono partito da solo. Difficilmente torno indietro nelle mie decisioni. L’Oriente non è una novità per me, avendovi vissuto per 3 anni. Ma lo è il Rotary. Sempre a caccia di nuove esperienze, sono curioso di partecipare a questo Convegno. Sarò presidente di club fra qualche settimana e le mie conoscenze del Rotary sono ancora molto limitate. Viaggio da solo, non so quanti di quelli che conosco troverò a Osaka. Il Giappone mi accoglie con un sole già estivo. E’ domenica. I Giapponesi si godono la giornata calda sciamando per le strade con tutti i negozi e grandi magazzini aperti. Il viaggio è stato lungo, ma sono abituato e non mi pesa. Mi trasferisco in albergo, una doccia e subito riprendo un taxi per raggiungere il luogo dove probabilmente si sta già svolgendo la cerimonia d’inaugurazione. L’Osaka Dome sembra un gigantesco UFO sceso nel mezzo della terza città più grande del Giappone. Con molta efficienza, ricevo un badge per entrare al Dome. All’interno, uno spettacolo inaspettato: oltre 45,000 Rotariani occupano ogni posto disponibile in questo immenso “Palasport”. Questo sarebbe stato il centro del congresso per i prossimi 3 giorni. La cerimonia è già iniziata. Il grande palcoscenico dalla mia postazione sembra in un orizzonte lontano, ma è sovrastato da 3 schermi giganti che riportano nitide immagini in tempo reale di quello che avviene e di coloro che si alternano al microfono. Era iniziata la mia prima esperienza congressuale rotariana. Nel suo discorso di apertura, il presidente Majiyagbe paragona il service del Rotary alle 4 stagioni “Ogni nuova stagione porta una nuova sfida, nuovi obiettivi, nuova ispirazione per lasciare il vecchio ed iniziare una sempre rinnovata fase della vita”. In un contesto di assoluta amicizia, migliaia di persone si sentono legate dallo stesso ideale, dalla consapevolezza di appartenere ad un’organizzazione mondiale a cui tutti credono. E’ inaspettatamente esaltante, più di quanto non mi sia aspettato. Come immaginavo, non trovai nessuna conoscenza, ma da lì a poco, avevo già scambiato i biglietti da visita con molti rotariani provenienti da tutti i continenti. La sera stessa presi parte alla festa dedicata al GSE: ne avevo sentito parlare, ma non avevo mai capito che cosa fosse. Ho conosciuto ragazzi e ragazze, rotariani pieni di entusiasmo per l’esperienza fatta o che stavano facendo: il vero scambio culturale che auspica il rotary! Nei giorni successivi, un’efficientissima organizzazione con decine di pullman raccoglieva i partecipanti da tutti gli hotel. Ci spostavamo fra le riunioni plenarie all’Osaka Dome, intervallate da spettacoli di danza e musica di prim’ordine, e i vari appuntamenti e riunioni al Rihga Royal Hotel. Lì, era anche organizzata la “Casa dell’Amicizia”, un luogo dove fare nuove conoscenze, ma anche avvicinarsi ai vari service internazionali, illustrati in numerosi stand da pazienti colleghi rotariani che con facilità e semplicità trasmettevano il loro entusiasmo nei progetti nei quali erano impegnati. Ogni piccola cosa conta moltissimo! Ovunque incontravo nuove persone, tanti presidenti in-coming con i quali condividere attese, timori, progetti per l’incombente anno rotariano che eravamo stati chiamati a presiedere. E’ difficile condensare tutte le emozioni di questa mia esperienza. Partecipare a questa convention spiega molto del lavoro svolto dai rotariani nel mondo e della filosofia che guida il Rotary da un secolo. Mi ha fatto capire che relegare il rotary alla semplice partecipazione alle conviviali del club sminuisce molto il grande apporto che il Rotary può dare a livello di gruppo. Ho avuto molto da questo congresso: nuove conoscenze, nuovi stimoli per meglio apportare il mio contributo da Rotariano. E poi una certezza: l’anno prossimo, a Chicago, ci sarò! Luglio/Agosto 2004 14 DIBATTITO Un rotariano che ha letto il Corano DI FRANCESCO BARBERINI CLUB DI PESCARA Maometto (in arabo ‘Muhammad’, ‘il lodato’), nacque nel 570 alla Mecca, ancora pagana; orfano da bambino, fu allevato da parenti e, diventato cammelliere al servizio di una ricca vedova, a trent’anni la sposò. A quaranta, passato dal paganesimo al monoteismo, iniziò a predicare ai meccani la sua religione, dicendo di aver ricevuto messaggi religiosi da Allah e direttamente da uno ‘spirito’ identificato nell’Arcangelo Gabriele. I suoi messaggi furono dettati da un suo seguace, donde sorse il Corano (in arabo ‘al Koran’ – ‘Il Libro’ e quindi ‘recitazione’). Maometto derivò la sua religione dal termine ‘Islamismo’, da ‘Islam’, che significa ‘assoluta sottomissione a Dio’, diventando un sistema anche politico e sociale. I suoi seguaci, che passarono dalla fede all’azione, furono detti musulmani da ‘muslin’, ‘oblato’, ‘sottomesso a Dio’. Il loro potere si sparse per tutto il Mediterraneo sino alla Spagna e poi alla Iugoslavia, tanto da far scrivere che, se Carlo Martello nel 732 non avesse fermato a Poitiers l’invasione degli Arabi–musulmani e il re di Polonia Giovanni Sobieski nel 1683 non avesse respinto i Turchi nell’assedio di Vienna, il potere degli Arabi, attanagliando l’Europa, l’avrebbe interamente assoggettata e noi saremmo diventati tutti maomettani. Passando al Corano, che abbiamo tra le mani, ricordiamo che ‘il Libro’ fu sistemato nel 650 dal segretario Zaid Ibn Thabit, composto in 114 Sure o Capitoli senza un criterio cronologico, partendo dalle più lunghe, mentre le più antiche e le più brevi si trovano in fondo al ‘Libro’. In Occidente il Corano fu conosciuto solo nell’800, mentre la prima edizione italiana, pubblicata nel 1929, è di Luigi Bonelli e la più recente del Morino (Torino, 1967); noi abbiamo quella del Sansoni (Firenze, 1943). E’ dimostrato che Maometto non conobbe direttamente la Bibbia mentre, vivendo anche in mezzo agli Ebrei e ai Cristiani, da loro apprendeva notizie attraverso Vangeli apocrifi. Nella Sura 3 è ricordata la figura di Abramo, dichiarato fondatore del Santuario della Mecca, mentre nelle Sure 4, 5, 19, 43, 57, 61 non appaiono notizie sulla vita e predicazione di Cristo, nelle Sure 2, 114 si legge: “Né Ebrei né Cristiani saranno contenti di te, o Dio, finché non ti seguono”. Sappiamo che Maometto non scrisse nulla, ma divulgava la sua religione in concetti e frasi che andava ripetendo come una poesia; Luglio/Agosto 2004 la prosa araba scritta non era ancora nata. Intanto, sfogliando il Corano, si trovano espressioni che denotano stima per Gesù e Maria, tantoché vi abbiamo letto: “O Maria, Iddio ti ha prescelta, ti ha resa pura e ti ha preferita su tutte le donne del mondo” (Sura 3, 37–38); mentre: “Non hanno ucciso né crocifisso Gesù, figlio di Maria, ma il Dio lo ha innalzato come profeta” (Sura 4, 157–159); e: “Il figlio di Maria è soltanto un inviato; sua madre fu verifica; ambedue mangiavano pane” (Sura 5, 76–77): essi erano esseri umani. Passando alla ‘guerra santa’, nel Corano si leggono i seguenti passi: “O profeta, incita i credenti al combattimento” (8, 66); “O credenti, combattete i miscredenti: quelli che non credono in Dio” (9, 29); “Non siate vili, non domandate la pace quando avete il sopravvento sul nemico” (47, 37); “Egli mette alla prova i credenti e distrugge gli infedeli” (3, 133–138); “Gli uccisi sulla strada di Dio non li considerate morti, anzi vivi presso il loro Signore, lieti della grazia concessa loro da Dio” (3, 163); “Uccidete i nemici dovunque li troviate e cacciateli da dove vi hanno scacciato” (2, 186–187). A riguardo dei rapporti tra l’uomo e la donna citiamo dal Corano: “Sposate le donne che vi piacciono: due, o tre, o quattro, ma, se temete di non poterle trattare con equità, allora una sola o una schiava” (4, 3); “Le vostre mogli sono per voi un campo, andate al vostro campo come volete” (2, 223); “Gli uomini sono superiori alle donne per le qualità che Dio ha dato loro al di sopra di quelle, e per le spese che sostengono per esse” (4, 38–39); “Il ripudio è permesso due volte; trattenetele con giustizia, o lasciatele andare con benevolenza” (2, 230); “Dì ai credenti che le donne non mettano in mostra i loro ornamenti con gli altri; li mostrino solo ai mariti, ai padri e ai fratelli” (24, 30–31); “O profeta, noi ti permettiamo le tue mogli, a cui hai dato la dote, e le schiave del bottino che Dio ci ha concesso” (33, 49); “O mogli del profeta, chi di voi commettesse una turpitudine manifesta, le sarà raddoppiato il castigo” (33, 30); “O profeta alle tue mogli dì: se desiderate la vita mondana e il suo ornamento, vi ripudierò” (33, 28). Siamo così al momento del confronto tra il Paradiso musulmano, minutamente descritto nel Corano, e quello trascendentale dei Cristiani. Vi stralciamo: “Il Paradiso promesso è questo: vi sono fiumi d’acqua incorruttibili, fiumi di latte inalterabili, fiumi di vino, delizia di chi beve. E fiumi di miele purificato, e avranno ogni specie di frutti” (56, 10–14); “Entrate nel giardino voi e le vostre mogli, con letizia. Circoleranno fra loro vassoi d’oro e coppe; vi sarà quel che desiderano i cuori, e voi dimorerete per l’eternità nel Paradiso, vostro retaggio” (43, 70); “Circoleranno per loro vasi d’argento e ampolle di vetro (…) e intorno a loro andranno fanciulli eternamente giovani” (83, 26); “E le donne dagli occhi d’onice, simili a perle nascoste, cui abbiamo dato la vita con nuova creazione, facendole vergini, ténere spose dei beati e loro coetanee” (56, 36). Nella nota della traduzione di Virginia Vacca si legge: “Queste parole sono state interpretate nel senso che le donne del Paradiso siano le donne terrene dei beati, create nuovamente e ornate di gioventù e di bellezza”. Pertanto si ha che nel Paradiso di Maometto i credenti–musulmani in terre fertili godranno tutti i piaceri sognati e non realizzati in terra: piaceri dei sensi e dell’immaginazione, mentre la visione beatifica di Dio sembra vagamente accennata e solo in qualche punto del Corano. Invero, in una nota della nostra edizione abbiamo constatato che Maometto, come antitodo del mondo arabo, aveva detto a riguardo del Paradiso: “I servi di Dio, reclinati in giacigli, non vedranno in quel giardino sole e gelo; alberi vicini li ombreggeranno con grappoli pendenti a portata di mano” (83, 24); mentre noi nel Corano non abbiamo trovato espressioni di amore, di fraternità e di luce. Da storici abbiamo letto il Corano come un documento storico, alieni da ogni critica, amanti soltanto del vero, non dimentichi di quanto si ha nello Statuto del Rotary riguardante gli scopi ben noti: “Propagare la comprensione reciproca, la buona volontà e la pace fra nazione e nazione mediante il diffondersi nel mondo di relazioni amichevoli fra persone esercitanti le più varie attività economiche e professionali, unite nel comune proposito e nella volontà di servire”. Mentre noi intendiamo aggiungere: il Rotary, che riunisce individui di ogni attività culturale, economica, scientifica, finanziaria, commerciale ecc., senza discriminazioni di razza, di lingua, di nazionalità, di fede religiosa o di ideale politico, intende far conoscere la storia sulla base di documenti. Così la nostra Associazione, sorta nel 1905, ha dato l’esempio di una vita pratica, informata alla più alta probità morale e rettitudine, coltivando l’Amicizia come strumento di solidarietà fra gli individui, e considerando la persona umana nella totalità dei suoi valori, mentre esalta, soprattutto, quelli spirituali. 15 ATTIVITÀ DISTRETTUALE Il Rotary per la cultura: Borse di Studio Albania Giovanni Gara, prezioso come sempre, ci fornisce il dettagliato elenco del programma “Adotta uno studente” riservato all’Albania. N° NOME, COGNOME Club/ Rotariano Adottante N° NOME, COGNOME Club/ Rotariano Adottante 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 Anita XHABLI Flora MUÇA Erida CURRAJ Valgert Lula Alban LACI Enso DAFA Genti MYRTEZAJ Romina Hasho Blerta Hodaj Ermal Mustafaraj Oltjon ÇOBA Spartak KUÇAJ Sajmir BEQIRAJ Mimoza Allaraj Luljeta HYSENI Ervin MEHMETAJ Rezart REXHEPI Elton MURATAJ Gentiana BOÇOVA Harallamb Martopullo Lek LAZRI Sajmir MUHO Koço QELESHI Ervin KOLEKA Desar SHEHU Fisnik KRAJA Kostandin KACANI Persida SPIROLLARI Julian Gjermeni Blerta Toro Mikaela MINGA Eglantina MURATAJ Erion MANO Dritan LUMSHI Klodjan ISTREFI Viola HOXHA Ilda MITA Erion SELIMI Ervina KULLA Bajame ALLMETA Olta MYZEQARI Irini ÇULLA Radnila SAKA Daniela SARAÇI Sonila QOSE Alda GJONI Rudina KOLLÇAKU Albana PUJA Eri DAKOLI Adelina KASAJ Blerina KRAJA Marsida SHTINI Alma PULAKE Tiku ZALLA R.C. Senigallia R.C. Montegranaro R.C. Senigallia R.C. Chieti R.C. Terramo R.C. Terramo R.C. Norcia San Benedetto R.C. Ortona R.C. Vestini – Pescara Nord R.C. Agnone R.C. Pescara R.C. Pescara R.C. Terramo Est R.C. Terramo Est R.C. Pesaro R.C. Pesaro R.C. Pesaro R.C. Novafeltria Alto Montefeltro R.C. Fano R.C. Ortona R.C. Fano R.C. Jesi R.C. Jesi R.C. Vestini – Pescara Nord Consiglio Direttivo, R.C.Orvieto R.C. Termoli R.C. Vestini – Pescara Nord R.C. Ancona R.C. Ancona R.C. Ortona R.C. Fabriano R.C. Gubbio R.C. Foligno R.C. Trasimeno R.C. Orvieto R.C. Orvieto, Fabio Maravalle R.C. Foligno R.C. Macerata R.C. Orvieto R.C. Orvieto R.C. Todi R.C. Macerata R.C. Macerata R.C. Gualdo Tadino R.C. Tolentino R.C. Tolentino R.C. Fermo R.C. Fermo R.C. Fermo R.C. Fermo R.C. Fermo R.C. Atesa Val di Sangro R.C. Altavall. Grotte di Frasassi R.C. Urbino 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 Emiliana Ismaili Majlinda RASPOPI Rezarta ISLAMI Elona KARDHIQI Rezart LAHI Mariana NAÇE Ferdinant BALLA Mirgena GUNI Izmir MEHMETAJ Shpresa CAHANI Emiliana META Ernesta RUSTA Mirvjen SHEHAJ Bledar ZHURI Olgert SERANI Elisabeta BALLIU Shkëkzen VATNIKA Suzana FERE Anila SHALLARI Sazan Kapo Odeta PRIFTI Venhar AJVAZI Neritan Bala Jorida CANE Elona AVDI Arjana KUÇUKU Imelda LEKA Denis QIRINXHI Blerta CENKO Serena VESELI Denalda GJONA Leonard LUSHKA Sonila QOSE Florenc HALILI Enola MUHAMETAJ Ersida TELITI Pirro PJETERNIKA Pranvera DOMESHI (K) Eftela NiÇO (K) Anila MUÇKA (K) Arta AGO (K) Luljeta MIMINI (K) Elona ÇUKA (K) Arba AVDIU (K) Doloreza CINI (K) Melsi MAHMUTAJ (K) Vasilika Kostallari (K) Besmir Hoxha Elisa MUKA Gentian Haxhiaj Vojsava OSMANAJ Gjergji KOSHOVARI Ervis VATA Redon Hoti Rag. Enrico Passeri – Gubbio R.C. Vasto R.C. Altavall. Grotte di Frasassi R.C. Pesaro Rossini R.C. Altofermano R.C. Spoleto Anna Maria Nardini – Gubbio R.C. Spoleto R.C. Spoleto R.C. Lanciano Agostini Massimo (R.C.Fano) R.C. Agnone R.C. Civitanova Marchè R.C. Civitanova Marchè R.C. Chieti Ovest R.C. Amelia – Narni R.C. L’Aquila R.C. L’Aquila R.C. Vestini – Pescara Nord R.C. Camerino R.C. Fabriano R.C. Aquila Gran Sasso d’Italia Distretto 2090 RI Alberto Balducci, RC Fabbriano R.C.Ancona- Riviera del Conero R.C. Perugia Est Alberto Balducci, RC Fabbriano R.C. Perugia Est R.C. Perugia Petraq Gramo – RC Tirana R.C. Campobasso R.C. Campobasso R.C. Città di Castello R.C. Loreto R.C. Assisi R.C. Assisi R.C. Ascoli Piceno R.C. Perugia Est R.C.Fermo Mare Adriatico R.C. Ascoli Piceno R.C. Aquila Gran Sasso d’Italia Dott. Massimo Panfili – Gubbio Dott. Giorgio Ciliegi – Gubbio Dott. Stefano Pierotti – Gubbio R.C. Amelia – Narni R.C. San Benedetto del Tr. Nord R.C. Vestini – Pescara Nord R.C. Avezzano Distretto 2090 RI Distretto 2090 RI Distretto 2090 RI Distretto 2090 RI R.C. Avezzano R.C. Tirana Luglio/Agosto 2004 16 ATTIVITÀ DISTRETTUALE Una serata al Festival con il Rotary Spoleto Festivale due Mondi 10 Luglio ore 20,00 Ballet Hispanico - Teatro Romano Danze Gala Piazza Duomo ospitalità Club Spoleto, prenotazione obbligatoria Informazioni tel. 0743 220475 – 0743 45898 Macerata Macerata Opera 17 Luglio ore 21,00 Les Contes D’Hoffmann Sferisterio ospitalità Club Macerata prenotazione obbligatoria Informazioni tel. 0733 235200 – 0733 260994 Pesaro Rossini Opera Festival 18 Agosto ore 20,00 Tancredi Palafestival ospitalità Club di Pesaro prenotazione obbligatoria Informazioni tel. 0721 32494 – 0721 64727 TUTTO PER LA PISCINA PROGETTO REALIZZAZIONE ACCESSORI CHEMICALS SERVICE E GIOCHI D’ACQUA piscine dal 1980 DIVISIONE DELLA GRAMAGLIA srl Via d’Ancona San Biagio - 60027 Osimo - AN TEL. 0717108700 - FAX 0717108767 - E-mail: [email protected] - www.gramaglia.it Luglio/Agosto 2004 17 ATTIVITÀ DISTRETTUALE Campobasso Il “XIV Premio Rotary” DI MICHELE PRAITANO - PDG La commissione per l’assegnazione del “Premio Rotary” ha deciso, all’unanimità, di assegnarlo per l’anno 2003 - 2004, al campobassano Pietro Lonardo, Ambasciatore, rappresentante permanente d’Italia al Consiglio Europeo di Strasburgo che, con il proprio impegno, ha contribuito ad arricchire il prestigio della nostra Regione. Il 30 maggio, nell’aula magna del Convitto Nazionale Mario Pagano, il presidente del Rotary Club di Campobasso dott. Erennio Ciotoli, ha aperto i lavori ricordando i principi fondamentali dell’Associazione ed il significato del “Premio Rotary” e dando lettura dell’interessante curriculum vitae del premiato, a partire dal 1949, anno in cui Pietro Lonardo, a seguito della prestigiosa promozione del padre Filippo, che da presidente del Tribunale di Campobasso passava a presiedere la Corte di Cassazione di Roma, dovette lasciare il Molise. Un’altra famiglia molisana si staccava così dalla propria provincia per trasferirsi nella capitale. Era una scelta di vita, ma anche una costrizione inevitabile per chi decide di abbracciare una carriera che prevede spostamenti. Fu così che, in una Roma che stava diventando sempre più grande, più europea e più internazionale poterono maturare, per il giovanissimo Pietro, nuove idee e ambiziosi traguardi. La scuola dei “Fratelli cristiani d’Irlanda”, frequentata fino alla maturità classica, e poi l’Università fecero il resto e lo convinsero che il suo avvenire si sarebbe svolto in campo internazionale. Per questo, completati gli studi di giurisprudenza, il neo laureato, seguendo il consiglio del genitore, andò a Bruxelles per un apprendistato comunitario. Dopo aver preso una seconda laurea in scienze politiche, Pietro superò, nel 1969, il concorso per la carriera diplomatica. Il resto è una sequela di incarichi prestigiosi: a Colombo, in Sri Lanka (quando si chiamava ancora Ceylon), come segretario politico dell’Ambasciata; a Zurigo come Console; a Lagos, in Nigeria, come Primo Segretario. E poi al Gabinetto del Ministro a correggere lettere e decreti per la firma dell’allora ministro Forlani. Tre anni dopo era Console Generale in Scozia, poi di nuovo a Roma ad occuparsi di cultura e della riforma degli istituti italiani di Cultura all’estero. In seguito, le grandi esperienze al Cairo, in Egitto, quale primo Consigliere economico e commerciale, ad Atene come Ministro Consigliere e numero due dell’Ambasciatore ed infine a Roma, come Capo Gabinetto di due successivi sottosegretari agli Affari Esteri. La prima nomina ad Ambasciatore la ebbe per un paese difficile, e cioè il Camerun. Poi fu richiamato a Roma per collaborare alla riforma della Farnesina. Dopo quattro anni intensi nella capitale, Lonardo partiva per Helsinki in Finlandia. Quest’anno, infine, la nuova nomina ad Ambasciatore, stavolta a capo della Rappresentanza Permanente d’Italia presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo. Dal 1969 al 2004, per 35 anni Pietro Lonardo si è occupato, quindi, di affari politici, economici, consolari, culturali ed ora tratterà affari europei, sia in chiave bilaterale che multilaterale. Dopo la presentazione delle tappe salienti della carriera diplomatica dell’illustre molisano, il presidente Ciotoli gli ha consegnato una artistica targa d’oro, invitandolo a prendere la parola. L’Ambasciatore, esprimendo la sua viva gratitudine per il premio assegnatogli, ha avviato l’interessante allocuzione. Il crepuscolo dello stato L’Italia e l’Europa a 25: cosa c’è dietro l’angolo. L’idea di Nazione omogenea organizzata, che era già stata corrosa dalle entità locali comunali, provinciali e regionali comincia ora ad essere attaccata anche dall’entità sovranazionale Europa con la sempre maggiore richiesta di cessione di sovranità che l’Unione Europea avanza ed ottiene da parte degli Stati che aderiscono. Non è tanto l’idea di nazione ad essere corrosa – dice l’ambasciatore Lonardo quanto piuttosto il concetto ottocentesco dello Stato. Questo si che sta vivendo il suo vero e proprio crepuscolo storico. L’idea di Nazione, intesa come sintesi e coacervo dei valori e delle identità tradizioni nazionali di un popolo, invece, permane e non è un caso che il nostro Presidente della Repubblica Ciampi ne sia il più grande assertore e convinto promotore. Stanno cambiando - continua Lonardo – le prerogative tipicamente statuali: dal battere moneta, alla gestione della politica del credito; vi è poi una serie di cessioni di sovranità all’entità Unione Europa di quelle che originariamente venivano chiamate le politiche economiche dello Stato in campo industriale, commerciale, sociale finanziario, ecc… Restano per il momento abbastanza contenute le limitazioni nelle scelte di politica estera e in quelle della difesa e, allo stato delle cose, anche nelle scelte di politica fiscale. Naturalmente, anche nel campo della difesa e della politica estera l’entità, vastità e incisività della cooperazione europea sono tali che è difficile non sentirsi profondamente e positivamente condizionati. Quali sono dunque i sentimenti delle due categorie principali di funzionari che più funzionalmente rappresentano lo Stato in Italia e all’estero, vale a dire i prefetti e i diplomatici. La risposta è semplice – dice Lonardo ma postula una consapevolezza il più possibile profonda del processo di integrazione europea che stiamo vivendo. L’Unione Europea è una risposta che non riguarda solo prefetti e diplomatici ma riguarda tutti. Luglio/Agosto 2004 18 ATTIVITÀ DISTRETTUALE Forum Distrettuale sull’Agricoltura Si è tenuta a Fermo , presso lo stabilimento SADAM ERIDANIA , la riunione della commissione agricoltura del distretto 2090. Il saluto di benvenuto è stato recato dal presidente della commissione ing. Francesco Zama, cui sono seguiti quelli del Presidente del Rotary Club di Fermo e del Distretto. Ha anche sottolineato “mi occupo di barbabietole da più di cinquanta anni, quindi potete ben comprendere il mio legame con l’agricoltura, anche se come ingegnere mi occupo soprattutto di impiantistica e di tecnologia della trasformazione industriale”. Ha proseguito precisando che “quest’anno d’accordo con gli amici componenti la commissione è stato scelto un argomento di grande attualità: “agricoltura e biotecnologie”, che oggi è fonte di accesi dibattiti.Probabilmente le relazioni che seguiranno non saranno tutte monocordi, probabilmente ognuno resterà con la propria convinzione.Il nostro intento è comunque quello di contribuire a fare chiarezza su problemi che, a causa di elementi emotivi o contrapposizioni ideologiche, vengono distorti nella loro reale interpretazione dagli eccessi della polemica politica o dalla informazione volutamente allarmistica”. Concrete ed avvicenti le relazioni del prof. Giuseppe Battaglino che si è soffermato sulla “ normativa nazionale e comunitaria per la sperimentazione ed immissione sul mercato di colture geneticamente modificate”, della dottoressa Cinzia Morgia che ha analizzato gli “Aspetti sociali della ricerca biotecnologica in agricoltura”, del prof. Fabio Veronesi che ha recato il suo pensiero sulle “ piante geneticamente modificate e la loro diffusione”, il prof. Angelo Cichelli che è intervenuto su “Qualità, tipicità, sicurezza degli alimenti”. Attuali le considerazioni anche del prof. Piero Morandini su “Agricoltura GM -free: sogno, incubo o commedia all’italiana?”, del prof. Franco Lorenzetti su Luglio/Agosto 2004 “Ingegneria genetica e sementi”, del dott. Paolo Molinelli che è intervenuto su “Biotecnologie: un’opzione irrinunciabile”, del prof. Bruno Romano su “L’aerobiologia applicata e le biotecnologie in agricoltura”, del dott. Francesco Lucidi che ha recato un contributo su “Il recupero di produzioni di alta qualità” e del dott. Alberto Balducci su “L’agricoltura marchigiana ed il suo valore imprenditoriale”. Un fiore per uno sguardo DI MEENA BORATE DISTRETTO ROTARY INDIA Il progetto ha iniziato la sua pratica attuazione dal 2002. innanzitutto i bambini delle scuole sono stati tutti visitati per determinare gli eventuali problemi alla vista. I membri del Rotary, i loro congiunti e giovani rotaractiani hanno partecipato a questa attività. Il Rotary ha contattato specialisti oftalmici e ospedali specializzati per sensibilizzarli sull’importanza del progetto. Tutti hanno accettato di compiere gli esami necessari e gli eventuali interventi chirurgici a prezzi di favore. Molti degli oftalmologi erano rotariani. Le scuole scelte per questi controlli erano tutte le scuole municipali di Pune nonché le scuole per bambini di famiglie così povere da non potersi permettere neppure il pagamento delle pur modeste tasse scolastiche. Gli esami visivi sono iniziati con la predisposizione di cartelloni riportanti caratteri alfabetici a diversa dimensione posti ad una certa distanza dai bambini per stabilire il loro indice visivo. I bambini con difficoltà visiva sono stati identificati per successivi esamie e, nel contempo, sono stati identificati altri difetti come lo strabismo, difficoltà a sollevare le palpebre ecc. Dopo aver completato questo primo esame i bambini sono stati accompagnati da partecipanti al progetto per esami più approfonditi. Allo scopo di accelerare il lavoro, dal mese di agosto 2003, è stato incaricato un funzionario per le relazioni pubbliche ed è stata creata una speciale task force per poter contattare i bambini dei quartieri più disagiati e allo scopo sono stati istruiti anche ragazzini più grandi degli stessi quartieri che potevano avere influenza sui bambini più piccoli e le loro famiglie allo scopo di inviarli ai centri di controllo visivo. E’ stata anche utilizzata la pubblicità a largo raggio e sono stati sensibilizzati tutti i Rotary club del circondario. Una televisione locale ha accettato di dedicare uno speciale programma di informazione che ciclicamente è stato trasmesso. Questo programma consisteva anche in interviste a rotariani e ragazzi. 19 IL CENTENARIO DEL ROTARY “1905-2005 un Club un progetto” DI CAMILLO PIAZZA SPESSA All’Assemblea di Fermo il Governatore incoming Tullio Tonelli, nel discorso programmatico, ha sottolineato che uno dei temi principali del futuro anno rotariano sarà la celebrazione del centenario del Rotary; per ricordare degnamente cent’anni di storia rotariana sono previste una serie di manifestazioni, fra le quali una visita al Papa ed al Presidente della Repubblica da parte dei soci di tutti i Distretti Italiani. Nell’ambito del nostro Distretto, ha sottolineato il futuro Governatore, il miglior modo di celebrare il centenario del Rotary è quello di realizzare un progetto espressamene dedicato ai cent’anni della nostra associazione. Alcuni club hanno già iniziato ad operare in tal senso, registrando i loro progetti ad Evanston e si sono impegnati a portarli a termine entro il 23 febbraio del 2005; gli altri club sono stati invitati di dar vita comunque ad un progetto da realizzare entro il 30 aprile del 2005 con le stesse finalità. I progetti devono soddisfare i seguenti requisiti: • Far fronte a un problema reale presente nella comunità • Offrire una soluzione i cui risultati siano misurabili • Garantire la partecipazione attiva dei soci. • Indicare il nome del club e l’occasione del Centenario con una targa, una placca o un’iscrizione permanente sul sito del progetto. I progetti che soddisferanno tali requisiti parteciperanno a una mostra fotografica al Congresso Distrettuale del 2005. Una speciale commissione, nominata dal Governatore 2004/2005, valuterà i singoli progetti, provvedendo a conferire una menzione speciale a quelli ritenuti meritevoli. Tutti i progetti per il centenario saranno ricordati nel volume di aggiornamento della storia del distretto che verrà redatta in occasione del centenario del R.I. I progetti segnalati dalla Commissione saranno inoltre menzionati nelle rivista distrettuale e nel sito Web del 2090. I progetti potranno essere realizzati anche da più club, consorziati tra di loro. Nella sessione pomeridiana ho sottolineato che celebrare il centenario attraverso un pro- getto ha un particolare significato: perché non utilizzare una ricorrenza così importante come questa per dare ai nostri progetti un valore aggiunto? Tutti i club nel corso di un anno rotariano realizzano qualche progetto che può avere un impatto sulla comunità locale; i contenuti del progetto possono essere i più vari, possono essere finalizzati ad un intervento di solidarietà, di cultura (penso al restauro di opere d’arte o di monumenti cittadini), di formazione dei giovani ecc.; nella realizzazione di ogni progetto c’è l’impegno dei soci, ma soprattutto c’è l’anima del Rotary. Il momento simbolico del “taglio del nastro” in cui il nostro progetto viene presentato è un momento importante per ciascun club, perché ci consente di comunicare all’esterno il messaggio del Rotary, un messaggio dall’alto contenuto etico, dove parlano i fatti, parla la nostra realizzazione. Il centenario ci consente di far conoscere, non solo il nostro impegno, ma presentarlo come una parte di un impegno globalizzato, che il Rotary International, da cent’anni, attraverso i suoi soci, profonde nel mondo. Si dovrebbe cogliere l’occasione per far conoscere i numeri del Rotary, numeri poco conosciuti, ma che anno nella loro dimensione un effetto dirompente, soprattutto se concretamente parametri ad interventi di altri organismi privati. ROSSI SPA - CONCESSIONARIA MERCEDES-BENZ Via Flaminia Km. 151,500 - 06034 FOLIGNO Luglio/Agosto 2004 20 IL CENTENARIO DEL ROTARY Il progetto di Osimo e Fermo Mare Adriatico Programma definitivo La pietra della Dalmazia: unione di popoli - Progetto interclub e interdistrettuale per il centenario del Rotary: sono coinvolti i Club Rotary di Osimo e Fermo Mare Adriatico (Porto San Giorgio) Distretto 2090, di Spalato e di Brac Distretto 1910. Il progetto L’idea nasce da discussioni avvenute fra i soci dei Clubs richiamati in occasione di conviviali comuni e a seguito di approfondimenti di conoscenze e ricerche. Le particolari caratteristiche di qualità e resistenza della pietra dalmata hanno consentito l’utilizzo diffuso nelle costruzioni e nelle sculture di tale materiale non solo nei luoghi di produzione ma anche nei luoghi raggiungibili con facilità di comunicazione e trasporto. Il mare Adriatico è stato ed è un grande veicolo di comunicazione e di collegamento fra diversi popoli favorendone l’interscambio materiale e culturale. Elemento di interscambio è stata anche la pietra della Dalmazia. Il progetto comune prevede una ricerca storica sull’utilizzo della pietra nelle due sponde dell’Adriatico e le affinità culturali e costruttive che ne sono emerse. La ricerca comprenderà la formazione geologica dei siti al fine di rilevare l’origine e la trasformazione dei materiali nei tempi. nonché delle cave utilizzate. Tale ricerca, che sarà effettuata dai Clubs per le zone di appartenenza, si concretizzerà con la pubblicazione di apposito volume nelle due lingue La pubblicazione si completerà con la realizzazione del progetto. La realizzazione Al fine di avere applicazioni pratiche di utilizzo e testimonianze tangibili degli studi ed obiettivi proposti verranno realizzate opere in pietra dai Clubs. Tali opere saranno sculture che rimarranno esposte al pubblico nel tempo. Luglio/Agosto 2004 Ogni Club sceglierà e nominerà uno scultore esperto nella lavorazione della pietra, possibilmente originario della sede del Club stesso al fine di meglio manifestarne la tipica formazione e cultura. I temi ispiratori delle sculture dovranno essere i temi basilari del Rotary: sevizio, amicizia, pace. I quattro scultori effettueranno bozzetti di prova e ogni singolo Club darà indicazioni per la scelta finale. Per il Club Osimo è stato scelto il Prof .Luciano Dionisi di Osimo. Nel mese di luglio 2004 si effettuerà un Simposium di un mese in una zona vicina alle cave di Brac (Croazia) e vicina alla scuola di lavorazione della pietra. Durante il mese i quattro scultori realizzeranno le opere progettate in continua visione e confronto; sarà infatti funzionante la ripresa televisiva che sarà immessa in internet, per dare la possibilità a tutti i Club Rotary di seguire l’avvenimento. Potranno essere organizzate gite ed escursioni dei vari Clubs durante tutto il tempo. Il giorno 11 o 12 settembre si terrà un convegno dei quattro Club a Brac sul tema trattato con l’esposizione ai soci e al pubblico delle opere progettate e realizzate. Il 24 o 25 Settembre a Osimo si terrà un convegno dei 4 Club con gli autori della ricerca ai fini della pubblicazione sulla storia, cultura, origine dei contatti fra le sponde adriatiche e l’utilizzo della pietra. (relatori Prof. Gilberto Piccinini, Prof. Arch. Fabio Mariano, Prof, Stefano Papetti e Prof. Pietro Zampetti). Ogni Club sceglierà un sito nella propria città per la collocazione, in modo adeguato, della scultura realizzata. Nel mese di febbraio 2005, nell’ambito della celebrazione del Centenario del Rotary International, verranno inaugurate le quattro opere descritte e collocate nei siti prescelti. Date possibili 19/2/05 a Spalato e Brac e 25/2 a Osimo e Porto S. Giorgio. Nelle stesse date verranno esposte le pubblicazioni. Fini - Unione di popoli su temi e principi comuni. - Verifica e concertazione culturale, storica, sociale ed economica nella ricerca dello stesso materiale usato dai vari popoli nell’arco di secoli e per usi molteplici. - Valorizzazione dei principi del Rotary mediante materializzazione con realizzazione di opere durature, divulgazione della conoscenza durante l’esecuzione e dopo la collocazione finale. In Libreria Simpatica realizzazione editoriale per i club di Teramo e Teramo est che, in collaborazione con l’Inner Wheel di Teramo presieduto da Anna maria Anelli Cocciolito , hanno dato alle stampe , una “storia di Teramo a fumetti”. Infatti Wilmo Lorenzi per Teramo est e Mario De Bonis per Teramo hanno presentato una pubblicazione che vuole sicuramente dire qualche cosa di nuovo e rappresentare un approccio innovativo allo studio , meno nozionistico , della storia della propria terra . Se il fumetto ha sempre rappresentato un occasione di svago per giovani e meno giovani , la conferma giunge proprio dai rotariani che sottolineano come “ il fumetto rappresenta una valida espressione di arte e cultura”e ..dunque la sfida è lanciata ………per imparare la propria storia anche divertendosi 21 DAI CLUB La data di giovedì 17 giugno 2004 è destinata a rimanere scolpita a lungo nella memoria di coloro che hanno avuto il privilegio di partecipare al rituale taglio del nastro tricolore che Amelia Narni: Nuovi scenari Internazionali IGEA FREZZA FEDERICI Assisi: Festa grande DI PIO DE GIULI ha suggellato il definitivo rientro nella loro sede abituale degli 87 ospiti dell’ISTITUTO PER NON VEDENTI E PLURIMINORATI. I locali, che erano stati gravemente lesionati dal sisma del settembre 1997, hanno subito imponenti opere di consolidamento e restauro al punto che oggi, legittimamente, il Presidente Guido Iacono ha potuto definire la struttura – dotata in ogni settore di impiantistica di ottimo livello – quale centro di eccellenza della terapia e della riabilitazione. L’evento protocollare, al quale ha portato il doveroso saluto della civica Amministrazione l’Assessore Elena Centomini (presente con i colleghi Eraldo Martelli ed Emiliano Zibetti), era stato preceduto da una festosa celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo diocesano Sergio Goretti, affiancato da otto concelebranti tra i quali il Custode del sacro Convento p.Vincenzo Coli e il Vicario Generale mons. Orlando Gori. Nell’accogliente cappella dell’Istituto, affollata nelle prime file dai giovani ospiti del “Serafico” coinvolti da una appropriata animazione liturgica attenta alla loro sensibilità tutta particolare, si respirava intenso quello spirito di carità e di amore che dovrebbe appartenere sempre all’esperienza quotidiana di ciascuno. E anche dopo, mentre il Vescovo ricordava con gratitudine verso tanti benefattori le tappe difficili dell’emergenza, superate con l’aiuto della Divina Provvidenza, c’era in disparte una ragazza non vedente che allungava la mano per toccare con espressione beata la stoffa raffi- Il dott. Mimmo Sacco, giornalista RAI e parlamentare esperto di politica interna, socio onorario del Club Olgiata di Roma, ha parlato su: “I nuovi scenari internazionali: la strategia americana, il ruolo dell’Europa, il conflitto ed il futuro dell’Iraq. “E’ stata, dunque, narrata la storia dei nostri giorni con quell’acume che distingue un giornalista di razza. Le diplomazie del mondo pensano con preoccupazione all’Iraq, la guerra è finita in apparenza, il negoziato per dare un governo provvisorio ma legittimato dalle nazioni unite, sotto forma di risoluzione, si fa urgente. Quello che accade in Iraq ha i contorni oscuri di una spirale terrotista internazionale e dell’espressione di un fanatismo antioccidentale che preoccupa per le potenzialità esplosive. Il viaggio di Bush in Europa è significativo ed il colloquio con il Papa fa intuire quanto sia rilevante la “svolta” della politica americana. Bush ha cercato una coesione con Paesi che fino ad ora sono stati cauti. Si stanno percorrendo vie di mediazione che consentono la ricostruzione di un fronte comune, da molti ritenuto necessario. Sul versante americano c’è un solo potere, l’Europa non è ancora un soggetto unitario, il dibattito è in corso. L’inviato dell’Onu in Iraq, l’algerino Lakhdar Brahimi, opera per una soluzione politica: fermare la rivolta dei miliziani sciiti non con le armi ma con un processo di legittimazione istituzionale del loro leader Al-Sadr. Sacco ha parlato a lungo, citando anche articoli di giornali inglesi sul difficile momento storico, ha suscitato domande, una piacevole serata. Sono veramente complessi gli scenari della storia che gli uomini del nostro tempo stanno scrivendo….. nata dei paramenti del Presule, inconsapevole memoria vivente di un noto quadro evangelico, a ricordare i misteriosi percorsi della Misericordia. Tra i ringraziamenti rivolti a tanti soggetti che hanno collaborato al progetto di pieno recupero del “Serafico” meritano una particolare segnalazione quelli rivolti al Lions Club ed al suo Presidente Marcello Piccioni per la costante vicinanza all’istituzione e al Rotary International rappresentato dal Past Governor Mario Giannola e dal Presidente del Club di Assisi Clara Brunacci per il dono generoso di una biblioteca specializzata, adatta a soddisfare le esigenze specifiche della comunità. L’ex allievo Giuliano Ciani, Presidente Provinciale dell’Unione Italiana Ciechi, ha riconosciuto i grandi meriti di questa struttura di avanguardia e di coloro che vi operano quotidianamente dando vita ad una confortante attualizzazione del magistero francescano che – come ha sottolineato il Padre Custode Vincenzo Coli – è rivolto senza enfasi retorica ma con amore sincero verso gli umili e i sofferenti. Luglio/Agosto 2004 22 DAI CLUB Camerino: onore a due concittadini Il Rotary Club di Camerino, nella penultima riunione tenutasi sotto la attivissima e intelligente presidenza di Nazareno Micucci, ha voluto onorare due camerinesi illustri attribuendo a ciascuno di loro un “Paul Harris”, coniugando così due nobili scopi: fare beneficenza e celebrare due concittadini meritevoli. Il primo riconoscimento è stato conferito a mons. Giacomo Boccanera per essere stato, quale insegnante di latino e greco al liceo classico, educatore di molte generazioni di camerinesi, e come studioso, uno dei più rigorosi cultori e divulgatori di storia e arte locale. Egli fu anche custode per lunghi anni, in qualità di direttore, dei due più importanti patrimoni culturali della città: la pinacoteca civica e la biblioteca comunale. Un pensatore profondo, un razionalista, una affascinante figura di prete “laico”. E’ stato ricordato anche il passato rotariano di don Boccanera, autore di memorabili bollettini negli anni ottanta. Il secondo “Paul Harris” è stato conferito ad uno dei primi alunni di don Giacomo Boccanera, il quale, giovandosi anche di quegli ammaestramenti, ha saputo raggiungere altissimi livelli quale giurista e magistrato: Ferdinando Zucconi Galli Fonseca (nella foto insieme al presidente del Club Nazareno Micucci). Discendente di una delle più antiche famiglie di Camerino, che ha dato in passato anche altri personaggi illustri in vari campi e che è sempre rimasta fedele al suo territorio, S.E. Ferdinando Galli Fonseca si è distinto per la brillante carriera di magistrato, arricchita anche da incarichi internazionali, fino a raggiungere le altissime funzioni di Procuratore Generale e Primo Presidente della Suprema Corte di Osimo: parto in acqua Organizzato dal Rotary Club nell’ambito dell’anno dedicato alla sanità proclamato dal Rotary International, si è tenuto ad Osimo un Forum sul “PARTO IN ACQUA”, collegato anche al progetto per la “NUOVA SALA PARTO NELL’OSPEDALE DI OSIMO”. L’incontro, svoltosi a Palazzo Campana, è stato coordinato dal Presidente del Club Gianni Svegliati, coadiuvato dai soci Rolando Tittarelli e Mauro Tiriduzzi, quest’ultimo anche Direttore dell’ Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ Ospedale di Osimo. Si è notata un’ importante partecipazione all’ evento, molte donne, con i propri bambini, ostetriche, medici, dirigenti sanitari, operatori consultoriali, rotariani locali e dei club di Ancona e Fermo. Dopo la presentazione da parte del Presidente Gianni Svegliati, è seguito il gradito saluto del Governatore del Distretto 2090, Vincenzo Montalbano Caracci, che ha espresso plauso ed apprezzamento per l’iniziativa. I lavori sono iniziati con il saluto del Dr. Antonio M. Novelli, Direttore della Zona Luglio/Agosto 2004 Territoriale 7-Ancona di cui Osimo fa parte. E’ seguita la relazione del Dr. Flavio Del Savio, Direttore dell’ Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ Ospedale “G. Salesi” di Ancona, che ha illustrato i concetti fondamentali del “Percorso Nascita”, inteso come un insieme di linee guida e di procedure assistenziali, miranti alla medicalizza- Cassazione, svolte con grande impegno e anche con innovazioni sia sul piano della giurisprudenza sia su quello organizzativo. La cerimonia si è tenuta negli eleganti saloni di palazzo Pierbenedetti, generosamente messi a disposizione dal rotariano Roberto Santacchi. Hanno partecipato l’arcivescovo di Camerino mons. Fagiani, il vescovo di Fabriano mons. Vecerriga, il presidente del Tribunale dr. Alocchi, il reggente della Procura della Repubblica d.ssa Polenzani, il preside della facoltà di giurisprudenza prof. Biscontini, il presidente dell’Ordine degli avvocati avv. Zucconi, il consigliere comunale Gentili in rappresentanza del Sindaco, la sig.ra Vera Amici governatrice dell’Inner Wheel. zione minima ed alla centralità della gestante. Il Prof. Andrea L. Tranquilli (R.C. Ancona Riviera del Conero), Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’ Università Politecnica delle Marche – Ancona, ha illustrato i criteri fondamentali, tecnico-professionali e organizzativi, per l’ allestimento di una moderna sala parto. Sono seguiti gli interventi del Dr. Sergio Messini (R.C. Bolzano), Direttore dell’ Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ Ospedale di Bolzano, ha portato l’ esperienza di un centro ospedaliero di terzo livello, in cui si hanno più di 2000 parti l’ anno; e del Dr. Roberto Sposetti (R.C. Vicenza), Direttore dell’ Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ Ospedale di Vicenza. L’ Ing. Mauro Guzzini, titolare della “Teuco”, azienda leader nella produzione di vasche, ha illustrato i criteri aziendali in base ai quali ci si sta orientando anche verso la produzione di vasche per il parto. La Teuco ha donato all’ Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Osimo una propria vasca per il parto. Ultima relazione è stata quella del Dr. Reginaldo Polsonetti, responsabile del Modulo Organizzativo di Ostetricia, attivato nell’ ambito dell’ Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ Ospedale di Osimo diretta dal Dr. Mauro Tiriduzzi. 23 DAI CLUB Jesi: “40 anni di service” Penultimo atto della presidenza dell’avvocato Fabrizio Illuminati al club di Jesi con le celebrazioni dei 40 anni di vita del club della città di Federico II° e l’inaugurazione della sede sociale concessa in comodato gratuito dalla Banca Popolare di Ancona. Il taglio del nastro per l’inaugurazione della sede è stato compito del Governatore Vincenzo Montalbano Caracci, del vescovo della città padre Oscar Serfilippi e del sindaco Fabiano Belcecchi. Presenti tutte le autorià locali, il presidente Mariotti ed il direttore generale Goffi della Banca Popolare con, vari past governor rotariani, presidenti di club marchigiani, il presidente del club gemello di S. Severo Ferdinando Cicolella, il presidente del Lions di Jesi Giaccaglini. L’occasione ha dato spunto per annunciare l’avvio ufficiale del sito del rotary club di Jesi (www.rotaryjesi.it) curato dai soci Giorgio Ginesi e Piero Ganzetti ed una bella cronistoria, scritta dal segretario del club Pietro Renzi, corredata da foto di questi primi 40 anni di vita del club. A conclusione della serata il decano del club, socio fondatore Ermes Albertini, ha spento la tradizionale candelina di compleanno ed ha ricevuto una targa, a testimonanza della sua attiva militanza nel club. Chieti: premio “E. Paone” Il Premio intitolato alla memoria dell’avvocato Edmondo Paone, allo studente del Liceo Classico “G.B. Vico” di Chieti, che si è distinto per i migliori risultati negli ultimi tre anni questa volta è andato a due ex studentesse, classificatesi a pari merito; Carla Gallenga e Marianna Piattelli. Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato nel corso di una conviviale, dal Presidente del Club Domenicantonio Santarelli e dal rappresentante della famiglia Paone, Ing. Fabio Cecchi Paone, socio del R.C. di Roma Est. Erano presenti alla cerimonia, oltre ai numerosi Soci del Club, i genitori e i nonni delle premiate e fra le autorità, il Prefetto della Provincia di Chieti, il Dottor Aldo Vaccaro. Nella foto da sx: Prof.ssa Alfredina Trivelli, Gen. Domenicantonio Santarelli, Prof.ssa Grazia di Iorio, Marianna Piattelli, Carla Gallenga, Fabio Cecchi Paone e Signora Ancona Riviera del Conero S.E. Mons Edoardo Menichelli, arcivescovo della Diocesi di Ancona e Osimo, è divenuto socio onorario del Club . La qualifica gli è stata conferita dal presidente Giancarlo Gioacchini, presenti soci e anche le socie dell’ Inner Wheel. Monsignor Menichelli ha tenuto una breve relazione sul tema rotariano della famiglia. “Salvatela! - ha esordito -, perché è un pezzo fondamentale della società. La Chiesa capisce le difficoltà odierne e proprio per questo chiede che la famiglia vada salvata: dite ai vostri figli che si sbrighino a mettere su famiglia, così che imparino ad amare”. Mons. Menichelli ha poi ricordato che l’attacco alla famiglia avviene su tre fronti. Il primo è relativo al fatto che la sua costruzione avviene senza il matrimonio: “posso accettarla, ma non la capisco”; Il secondo riguarda la sessualità senza la procreazione: “è un attacco grave” e, infine, la procreazione senza la sessualità, che “è un attacco non solo culturale, ma anche economico, dietro cui si celano potentati di vario tipo”. Tutto ciò è anche indice del fatto che le persone portano su di sé “ferite di solitudine, che devono essere sanate”. E per sanare la solitudine il Rotary, oramai da cento anni, ha fatto molto, in tutto il mondo. Luglio/Agosto 2004