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Periodico Mensile fondato da Ennio Vincenti – Autoriz. Tribunale di Teramo N. 364 del 27/10/1994 – Abbonamento
annuo euro 6,00 da versare all’Editore incaricato sul conto corrente postale n. 41965435 – C.M.P. di Ascoli Piceno CPO
– Stampa Linea Grafica snc Centobuchi AP – Editore Rotary International rappresentante Tullio Tonelli Governatore
Distretto 2090 – Via Nicola Fabrizi, 171 Pescara – Direttore Responsabile Giuseppe Ferruccio Squarcia – Direttore di testata Tullio Tonelli – Redazione Casella Postale 157 63100 Ascoli Piceno – Tel./Fax 0736 342668 - E-Mail: [email protected] - [email protected] - Pubblicazione non in vendita ma distribuita ai soci dei Rotary Club.
Anno X
Luglio/Agosto
2004
N° 68/69
w w w . r o t a r y 2 0 9 0 . i t
2
ATTIVITÀ DISTRETTUALE
SOMMARIO
Pag.
3.......................................
Lettera del Governatore di luglio
Pag.
Pag.
4.......................................
Manifestazioni distrettuali
3
Luglio Perugia
10
Luglio Spoleto
17
Luglio Macerata
18
Agosto Pesaro
27-29
Agosto L’Aquila
23
Ottobre Forum (CB)
Lettera del Governatore di agosto
Appuntamenti internazionali
17-19
Settembre Perugia (C.I.P.)
7-10
Ottobre Maastricht (Institute)
5.......................................
Rilevanti iniziative dei club
2-3
Ottobre Rotary Golf Ancona Riviera Conero
XX Congresso Distrettuale
Pag.
7.....................................
La rubrica di....
Pag.
9.....................................
Itinerari Rotariani
Pag.
10.....................................
Premio D’Andrea
Pag.
17.....................................
Campobasso, il premio
C O M I TAT O P E R L A S TA M PA
R O TA R I A N A E R E D A Z I O N E
DEL GIORNALE DISTRETTUALE
Presidente
Ennio Vincenti
Dir. Resp.
Ferruccio G. Squarcia
Componenti
Mauro Bignami,
Vincenzo Montalbano Caracci, Pio De
Giuli, Antonio Guarino, Renato Lalli,
Giuseppe Maria Nardelli,
Igino Raspadori, Bernardo Razzotti,
Tullio Tonelli, Berardo Zocaro
Redazione: Casella Postale 157
63100 Ascoli Piceno
E-mail: [email protected]
[email protected]
Luglio/Agosto 2004
Visite del Governatore
1
Ancona
2
Tolentino
6
Falconara
8
Ancona Conero
9
Osimo
12
Pesaro Rossini
13
Pesaro
15
Camerino
16
Fermo
23
Civitanova
2
3
4
5
6
7-11
16
21
23
24
29
30
LUGLIO
SETTEMBRE
Novafeltria
Fano
Fermo Mare Adriatico
Urbino
Macerata
Albania (Tirana, Durazzo, Korça)
Montegranaro
L’Aquila
Cagli
Sulmona
Fabriano
Loreto
“L’attualità del messaggio di Celestino “è il titolo dell’iniziativa promossa dal club dell’Aquila per i giorni 27, 28 e 29 agosto 2004.
Infatti in occasione dell’annuale celebrazione della Perdonanza
Celestina il club organizza una serie di eventi che culmineranno
con la consegna del premio Rotary Perdonanza , giunto ala seconda edizione. Celestino V è stato operatore di pace ed il patrimonio
artistico culturale del Molise e dell’Abruzzo è quindi patrimonio del
Distretto: intento del club è offrire ai rotariani del Distretto 2090
l’occasione per partecipare alle celebrazioni e celebrare il Rotary
con la finalità di operare per la Pace. Il programma prevede diversi
importanti momenti: venerdì 27, nel pomeriggio la prima sessione
“Celestino operatore di pace “ e, in serata la consegna del Premio
Rotary Perdonanza; sabato 28 la seconda sessione “Celestino le
tappe della sua opera” e, nel pomeriggio il corteo storico della
Bolla; domenica occasioni di svago per visitare il meraviglioso
entroterra a cui è dedicata la copertina di questo numero di Rotary
2090.
3
LETTERA DEL GOVERNATORE - LUGLIO
Cari Amici e care
Amiche,
iniziando questo anno rotariano,
che ci porterà a festeggiare i cento
anni della nostra Associazione,
desidero rivolgere a tutti un cordiale saluto con l’augurio che l’anno di
attività che stiamo per affrontare ci
consenta di raggiungere che gli
obiettivi che il Rotary International
ha indicato e che a livello distrettuale ci siamo prefissati.
Già nel corso del SIPE di Spoleto e
dell’Assemblea di Fermo ho illustrato i programmi a livello nazionale e
distrettuale che, d’intesa con i
Governatori degli altri Distretti italiani, sono stati concordati affinchè
una ricorrenza così importante
possa essere degnamente ricordata.
Assume, al riguardo, un particolare
significato il motto dell’anno coniato dal Presidente Internazionale
Glenn E. Estess Sr. “CELEBRIAMO
IL ROTARY”.
Per fare in modo che tale celebrazione rimanga nella memoria dei
rotariani, esorto ogni Club a realizzare un progetto che ricordi l’evento.
Invito ogni singolo socio a farsi portatore di idee presso il proprio Club
per collaborare al raggiungimento
di questo obiettivo.
IL MESE DI LUGLIO È IL MESE
DELL’ALFABETIZZAZIONE.
Il Presidente Internazionale dell’anno rotariano 2003-2004 Jonathan
Majiyagbe, durante un suo applaudito intervento al SIGE di Anaheim,
ha posto in risalto la drammaticità
in cui versa il nostro pianeta a
causa della scarsa alfabetizzazione.
La maggioranza delle persone che
vivono nei Paesi in via di sviluppo
non sanno né leggere, né scrivere.
E’ fondamentale che il Rotary si
senta pienamente coinvolto per
dare il proprio contributo che favorisca una elevazione culturale di
questi popoli, fonte primaria per
renderli sempre più autonomi ed
autosufficienti.
Nel corso del SIGE di Anaheim,
recependo gli indirizzi del
Presidente Internazionale, le mogli
dei Governatori dei dieci Distretti
italiani hanno proposto che, nel
corso delle visite ai Club, siano
offerti almeno due volumi, indiriz-
zati a ragazzi compresi nella fascia
di età dai cinque ai quattordici
anni, per realizzare delle biblioteche in Albania.
Spero che tutti vi adopererete affinchè questo progetto alla fine dell’anno rotariano faccia registrare un
buon successo.
Concludo questa mia prima lettera
rivolgendo a tutto voi un augurio di
trascorrere un anno con la soddisfazione per la consapevolezza di
aver operato nello spirito e secondo i principi del Rotary e, se consentite, rivolgo anche a me un
augurio perché possa essere all’altezza del compito, gravoso ma
esaltante, al quale mi avete chiamato.
Te Dashur Miq e Mikesha,
duke filluar kete vit rotarian, gjate te cilit do te festojme 100 vjetorin e Shoqates
tone, deshiroj t’ju drejtoj te gjitheve nje pershendetje te perzemert me urimin
qe viti i aktivitetit qe po fillojme te na lejoje te arrijme pikesynimet qe Rotary
International ka deftuar e qe ne ne nivelin distrektual i kemi caktuar vetes.
Ne SIPE-n e Spoletos e ne Asemblene e Fermo-s kam paraqitur programet ne
nivel kombetar e distrektual, programe te cilat, ne marreveshje me Governatoret
e Distrikteve te tjera italiane, jane planifikuar ne menyre te atille qe nje ngjarje
kaq e rendesishme te mund te kujtohet me dinjitetin e duhur.
Per kete arsye, merr nje rendesi te vecante, motoja e vitit e krijuar nga
Presidenti Nderkombetar Glenn E.Estess Sr. “Te festojme Rotary-in“.
Per te bere ne menyre qe ky festim te ngelet ne kujtesen e rotarianeve, ftoj cdo
Klub te realizoje nje projekt ne kujtim te ngjarjes.
Ftoj secilin ortak te sjelle ide ne Klub-in e tij per te bashkepunuar per realizimin
e ketij objektivi.
Muaji i korrikut eshte muaji i alfabetizimit.
Presidenti Nderkombetar i vitit rotarian 2003-2004 Jonathan Majiyagbe, gjate
nje diskutimi te duartrokitur ne SIGE-n e Anaheim-it, ka vene ne dukje dramacitetin ne te cilin jeton planeti yne per shkak te analfabetizmit.
Pjesa me e madhe e njerezve qe jetojne ne Vendet ne zhvillim nuk dine as te
lexojne as te shkruajne.
Eshte fondamentale qe Rotary te ndihet plotesisht i perfshire per te dhene kontributin e tij qe te favorizoje nje ngritje kulturore te ketyre popujve, duke e pare
kete si burim kryesor per t’i bere gjithmone e me te pavarur.
Gjate SIGE-s te Anaheim-it, grate e Governatoreve te dhjete Distrikteve italiane,
duke marre parasysh ftesen e Presidentit Nderkombetar, kane propozuar qe,
gjate vizitave neper Klub-e, te ofrohen te pakten dy vellime per femijet nga
mosha pese deri ne katermbedhjete vjec, per te krijuar disa biblioteka ne
Shqiperi.
Shpresoj qe te gjithe ju do te mundoheni ne menyre qe ky projekt te dali me
sukses ne fund te vitit rotarian.
Po perfundoj letren time te pare duke ju drejtuar te gjithe juve urimin qe te
kaloni nje vit rotarian me kenaqesine qe vjen nga vetedija qe keni punuar me
frymen e sipas parimeve te Rotary-it e, nqs me lejoni, po i uroj edhe vetes qe
te jem ne lartesine e duhur per kete detyre te veshtire po interesante per te
cilen me keni zgjedhur.
Luglio/Agosto 2004
4
LETTERA DEL GOVERNATORE - AGOSTO
Il Governatore 2004-2005
Tullio Tonelli con Anna
nella tradizionale foto con
il Presidente
Internazionale Glenn E.
Estess SR. e Mary
Cari Amici e care
Amiche,
Te dashur Miq e
Mikesha,
pubblico la lettera di Agosto insieme
a quella di Luglio perché, come la
maggioranza di noi, anche il giornale
distrettuale va in vacanza.
Agosto è il mese dedicato alla espansione interna ed esterna.
L’auspicio comune è di diventare
sempre più numerosi. Ma la crescita
deve tener conto di alcune considerazioni fondamentali, che, pur avendole espresse, mi auguro chiaramente, nei vari incontri che hanno caratterizzato l’attività rotariana del primo
semestre, non mi stancherò di ripeterle: aumento si, ma attenta valutazione delle qualità professionali e
morali degli aspiranti soci e delle doti
di disponibilità al servizio e di partecipazione attiva alla vita del Club.
Considerata la rilevanza che riveste
l’argomento citato, vi invito a dedicare uno degli incontri programmati a
dibattere il tema, che potremo
riprendere ed approfondire in occasione delle mie visite ai Club.
Colgo l’occasione per invitare i
Presidenti ed i Direttori Esecutivi a
riunire le Commissioni Distrettuali
per programmare l’attività dell’anno.
Il tempo trascorre velocemente ed i
programmi devono essere approntati
in tempo perché possano essere
concretamente realizzati.
Nell’augurare a tutti di trascorrere un
sereno periodo di vacanza, vi dò
appuntamento a Settembre per la
ripresa delle attività.
po botoj letren e Gushtit se bashku
me ate te Korrikut, sepse ashtu si
shumica jone edhe gazeta e distriktit
merr pushimet.
Gushti eshte muaji i kushtuar zgjerimit te brendshem e te jashtem.
Urimi i perbashket eshte qe te behemi gjthnje e me te shumte. Por ama
rritja duhet te mbaje parasysh disa
konsiderata themelore, qe edhe pse i
kam shprehur, shpresoj qartesisht, ne
takimet e ndryshme qe kane karakterizuar aktivitetin rotarian te semestrit
te pare, nuk do te lodhem se perserituri: zgjerim po, po duke vleresuar
me vemendje cilesite profesionale e
morale te ortakeve te ardhshem dhe
disponimin per sherbim e pjesmarrje
aktive ne jeten e klub-it.
Duke konsideruar rendesine qe ka
tema e cituar, ju ftoj t’i kushtoni nje
nga takimet e programuara diskutimit te kesaj teme, qe do te mund ta
ridiskutojme e ta thellojme me rast
te vizitiva te mia ne Klub-e.
Perfitoj nga rasti per te ftuar
Presidentet e Drejtoret Ekzukutive qe
te mbledhin Komisionet Distrektuale
per te programuar aktivitetin e vitit.
Koha kalon me shpejtesi e programet duhet te jene gati ne kohe ne
menyre qe te realizohen konkretisht.
Duke ju uruar te gjitheve nje
periudhe te qete pushimesh, ju jap
takim ne Shtator per rifillimin e aktiviteteve.
Luglio/Agosto 2004
Il Presidente Internazionale
GLENN E. ESTESS SR., Shades Valley, Alabama, U.S.A.
Presidente eletto del Rotary International (2003-04)
Membro del Consiglio di amministrazione della
Fondazione Rotary (1993-96)
Vicepresidente del Rotary International (1991-92)
Membro del Consiglio centrale del Rotary International
(1990-92) Governatore Distretto 6860 (1979-90)
Glenn E. Estess è Presidente in pensione della Glenn
Estess Associates, Inc., una ditta di consulenze in materia di gestione del personale. Nato nel Mississippi, laureato in chimica e fisica alla Tulane University di New
Orleans, è stato Presidente del Consiglio di
Amministrazione del Baptist Health Systems di
Birmingham, nell’Alabama, un ente sanitario che amministra undici ospedali e impiega circa 10.000 dipendenti. Ha servito inoltre come direttore del Better Business
Bureau of Central Alabama e membro del consiglio di
amministrazione del Workmen’s Compensation TrustBusiness Council dell’Alabama. Precedentemente, in
Florida, è stato Presidente della Young Men’s Christian
Association (YMCA), dell’American Chemical Society e
dell’Arthritis Foundation, nonché membro del consiglio
di amministrazione della National Association of
Personnel Consultants. Glenn ha quattro fratelli che
sono o sono stati Rotariani e hanno servito come
Presidenti dei rispettivi club. Rotariano egli stesso dal
1960, prima di far parte del club attuale è stato socio di
quelli di Jacksonville, in Florida, e di Wayne, nel New
Jersey. Tra i numerosi incarichi al vertice dell’organizzazione figurano quelli di consulente per la commissione
per il congresso del RI (1997), coordinatore nazionale
della campagna PolioPlus (1987-88), presidente della
commissione finanze e vicepresidente di quella programmi della Fondazione Rotary (queste ultime due
cariche ricoperte in qualità di amministratore), presidente e moderatore dell’Assemblea Internazionale 1999.
E’ stato membro per quattro anni e presidente per uno
della commissione di revisione delle operazioni finanziarie, commissione che ha un ruolo consultivo presso
il Consiglio Centrale ed è l’unica del RI i cui membri
servono per un periodo di sei anni. Attualmente, Glenn
presiede la commissione conservazione e sviluppo dell’effettivo 2002-03, ha ricevuto l’Attestato per servizi
meritori e l’Attestato per servizi eminenti dalla
Fondazione Rotary, nonché i titoli onorifici di Grande
donatore, Amico di Paul Harris e Benefattore.
Glenn e Mary hanno tre figli e otto nipoti. Sedici suoi
familiari sono amici di Paul Harris.
Glenn Estess sarà come Presidente del Rotary
International nel 2004-2005, anno in cui ricorre il centenario dell’organizzazione.
5
ATTIVITÀ DISTRETTUALE
XX Congresso
Distrettuale
DI FERRUCCIO SQUARCIA
Risultati concreti per il XX Congresso
del Distretto 2090, tenutasi a Terni ,
città del governatore Vincenzo
Montalbano Caracci che ha precisato
“il Congresso, così come lo abbiamo
orientato, è tempo di riflessione e di
consuntivi”.
Due giornate ricche di contenuti di cui
la prima giornata tutta incentrata su
una concreta riflessione sulla multietnicità e la successiva, conclusiva,
che ha rappresentato, invece, il
momento delle verifiche.
Il Rappresentante del Presidente
internazionale PDG Renato DUCA ,
nel suo primo saluto , si è rivolto ai
rotariani presenti simpaticamente
affermando “rendo omaggio alla
vostra Terra, ai vostri Club, al vostro
esemplare Distretto, depositario di
una solida tradizione operativa, nobilitato da eminenti protagonisti della
vita rotariana nazionale ed internazionale, ai vostri Past Governors, testimoni e garanti della continuità distrettuale”. E’ poi entrato nel vivo dell’argomento “il tema scelto dal Governatore
per questo importante appuntamento
distrettuale “Diversità e identità in una
Società multietnica: problemi di integrazione sociale e culturale“ tocca un
ambito di estrema attualità e delicatezza, un fenomeno sociale dai contorni
in progressiva dilatazione, di non facile inquadramento”. Ha proseguito sottolineando “ tema, pertanto, “concreto” e non poteva essere diversamente,
scorrendo il filo conduttore del percorso rotariano di Vincenzo, qualificante
per impegno, dedizione, chiarezza di
obiettivi e bontà di risultati. Tema,
peraltro, opportuno, stante la funzione
non marginale del Rotary nell’odierno
contesto locale, nazionale ed internazionale, caratterizzato da contraddizioni, pesanti problematiche e pressanti
aspettative”. Ha anche ricordato “nelle
nostre Città
sono sorte tante “isole”
di immigrazione, si sono insediati
(più o meno regolarmente) numerosi
gruppi di cittadini stranieri, che ora
rivendicano la possibilità di conservare
le proprie abitudini, di praticare la propria religione, di coltivare le proprie tra-
tata da Mauro Cocchieri, i lavori sono
stati brillantemente coordinati dal
PDG Roberto Barbieri.
Nel complesso il tema nodale del
congresso è apparso a tutti particolarmente mirato, giusto negli obiettivi
anche grazie al contributo offerto da
Lidia e Vincenzo Caracci Montalbano con Mirella ed Renato Duca, rappresantante del Presidente Internazionale
dizioni e la propria cultura. Questa
realtà, numericamente rilevante, se,
da un lato, non può più essere gestita
solo in termini di “tolleranza”, dall’altro, anche per vari aspetti di pesante
precarietà, deve essere convogliata in
un alveo di rispetto e di osservanza
dello “Stato di diritto”. Inoltre, nelle
nostre Comunità sta riemergendo il
senso dell’appartenenza e delle radici,
piuttosto sopito negli ultimi decenni.
Quale può essere la chiave di lettura
di questo ulteriore dato di fatto? Un’
autodifesa contro la globalizzazione
incalzante; un segnale nei confronti di
un processo di integrazione con regole poco chiare?”. Giuste valutazioni
prima di dire” a nuove prospettive,
nuovo modo di tendere la mano…”
ha affermato il Governatore nella presentazione del tema congressuale,
con ciò dimostrando una volta di più
che il Rotary non si defila, poiché
esso è concretamente presente nella
Società civile con un bagaglio morale,
ideale e culturale di grande peso, con
una solida tradizione di servizio ed un
patrimonio umano ragguardevole”.
Presenti la Governatrice del distretto
209 dell’Inner Wheel Vera Amici , i
rappresentanti Distrettuali del Rotaract
Martina Danelli e dell’Interact Luisa
Metadow, simpaticamente rappresen-
autorevoli relatori come Angela
Buttiglione, Direttore TGR-RAI,
Tommaso Ricci Capo Redattore
Redazione Cultura TG2 ed il Prof.
Paolo Morozzo della Rocca Ordinario
di Diritto Privato all’ Università degli
Studi di Urbino che hanno saputo sviluppare una attenta disamina delle
situazioni ed anche evidenziare indirizzi e soluzioni praticabili.
Particolarmente apprezzate le allocuzioni del rappresentante del presidente
internazionale Duca che si è soffermato su “ Il Rotary ed il Club rotariano
”e “ Quali Rotariani per il Rotary
del nuovo millennio?.
Nella sua relazione conclusiva il
Governatore ha ricordato di avere
“trascorso un anno pieno di emozioni”
e si è interrogato sul significato di tale
parola “emozione : impressione viva,
turbamento, eccitazione è ciò che
sento alla conclusione di un periodo,
lungo quasi tre anni, che mi ha visto
Rotarianamente impegnato come
“nominato” prima (gennaio 2002),
“eletto” successivamente (luglio 2002)
ed infine governatore (1 luglio 2003).
Si, è proprio emozione, perché è vero
che sono turbato da un affollarsi di
ricordi ,di riflessioni su ciò che si sarebbe potuto fare di piu’ e di meglio, di
sentimenti di compiacimento per ciò
Luglio/Agosto 2004
6
ATTIVITÀ DISTRETTUALE
che i Club hanno realizzato e di fiducia
in ciò che quest’anno rotariano lascerà
al futuro del nostro Distretto”.
Considerazioni di sentimento “ mi piacerebbe anche riuscire a trasmettere
questa grande emozione che sento e
che mi deriva dal sentirmi circondato
dalla benevolenza della Famiglia del
Rotary, dall’affetto degli amici, dall’amore della mia famiglia, mia madre,
Lidia, Francesco e Vanessa, Fabrizio e
Monica (rigorosamente in ordine di
nianza di aver saputo ben “motivare”
e “seminare”, sia in ambito distrettuale
che internazionale. Nella lettera di
febbraio Vincenzo dichiarava di essere
giunto al giro di boa dell’anno rotariano “…con la gioia di aver verificato in
tutti i Club la voglia di fare, la capacità
di pensare ai bisogni della propria
Comunità, l’impegno a realizzare iniziative nelle aree più bisognose del
Mondo, l’attenzione ai rapporti all’interno dei Club, la disponibilità alla tol-
età) ed infine quei due nipotini che
verranno alla luce tra qualche mese
ma che già sono parte del mio
mondo. A tutti loro, a tutti voi, cari
amici Rotariani, un grazie profondamente sentito per essermi stati vicini,
per aver voluto e saputo condividere
con me l’esperienza a volte faticosa
ma importante e di grande umanità, di
quest’anno da Governatore, per avermi
aiutato a realizzare un anno di servizio
importante per il Rotary , a nome del
quale vi ringrazio, per il contributo,
anche modesto, che avrà dato per il
raggiungimento degli ambiziosi traguardi da conseguire oggi e in futuro.
del nostro Distretto, agli oltre
1.250.000 rotariani di tutto il mondo,
al mio presidente Internazionale
Jonathan e per lui al suo rappresentante, qui presente Renato Duca”.
leranza, l’interesse a conoscere
meglio il Rotary per partecipare ai
suoi programmi, il supporto alla
Rotary Foundation con la raccolta
fondi condotta con fantasia e stile…”.
Giunto in prossimità del traguardo, Egli
può con altrettanta gioia ed anche con
fierezza esibire gli ottimi risultati della
semina, come il ragguardevole sostegno assicurato ai Fondi “annuale” e
“permanente” della Rotary Foundation
(massimo storico per entrambi); i
Progetti A.P.I.M.; il Progetto “Diabete”
(cui saranno interessate nel 2005 oltre
350 milioni di persone) ed il Progetto
Cameroun “Una vita per un bambino”;
i Progetti per l’irrigazione; la 17° edizione dell’Handicamp dei Club abruzzesi; le 110 Borse di Studio per studenti dell’Albania; l’assistenza sanitaria
a bambini e disabili; i service per la
conservazione e la difesa del patrimonio artistico-culturale; l’attenzione alla
“Famiglia del Rotary”; i Forum distrettuali; la redazione del Giornale
Distrettuale, veicolo formativo ed informativo autorevole per contenuti e
pregevole per veste tipografica; e poi il
Rotaract e l’Interact, due realtà giovanili
di spessore ed efficienti. Ma anche
Proprio il rappresentante del presidente internazionale aveva evidenziato“ al
Governatore Vincenzo , guida attenta
e riferimento autorevole del Distretto,
va riconosciuto il grande merito di
aver conferito a questo Congresso un
taglio di elevata qualità rotariana. Non
solo. Gli va data pure ampia testimo-
Luglio/Agosto 2004
l’impegnativo incontro di Assisi del 17
aprile u.s., che aveva per tema
“Operatori di Pace per la risoluzione
dei conflitti”: una manifestazione congiunta dei 10 Distretti italiani, particolarmente qualificante e ricca di significati e prospettive, che ha visto la partecipazione anche della Governatrice
del D. 2490 Irene Lewitt (Israele) e
del Governatore del D. 2450 Samir
Seikaly (Bharain, Cipro, Giordania,
Egitto, Libano, Sudan, Emirati Arabi
Uniti)”. Come abitudine in ogni congresso il
Governatore si è
avviato alla conclusione delle giornate
con commozione
ponendosi un interrogativo “il
Governatore quale
contributo ha portato a quest’anno
rotariano?”e la risposta è stata sincera”io
spero di aver dato
quello che avevo
dentro, l’entusiasmo,
qualche competenza professionale, la
convinzione che noi
possiamo essere
utili ai nostri simili, la disponibilità a
lavorare per realizzare i nostri progetti.Né più né meno di ciò che dà un
rotariano convinto, ricevendo in cambio moltissimo”. “Si sono inanellati altri
62 incontri tutti con la stessa grande
soddisfazione provata il primo giorno.
Attenzione, simpatia, voglia di capirsi,
voglia di capire meglio il Rotary.Non
credo che io e Lidia potremo dimenticare un solo attimo di questa lunga,
splendida cavalcata di oltre 50.000
Km che abbiamo bruciato con nel
cuore tanti nuovi veri amici. Non ci
può essere che riconoscenza per tutti
voi che ci avete reso quest’anno
magico”. Magico come le parole di
Paul Harris che scriveva nel
Settembre 1917 ”La grandezza dello
spirito del Rotary è nel suo futuro, non
nel suo passato. Questo è il mattutino
per il Rotary, non i suoi vespri”. Un
invito per concludere “ allora guardiamo al futuro stringendoci con lo stesso
affetto che ho sentito per me e mia
moglie ai carissimi Tullio e Anna. Ogni
tanto, però, ricordatevi di Vincenzo e
Lidia che vi avranno sempre nel
cuore”.
7
LA RUBRICA DI... URBANO URBINATI
Considerazioni sul
Congresso di Terni
DI URBANO URBINATI
Stretto dai rigidi tempi di programmazione della rivista, l’amico
Ferruccio mi sollecita una breve
nota sul Congresso di Terni, da me
seguìto interamente. Non avendo
l’abitudine di prendere appunti mi
limiterò ad alcune impressioni, riservandomi di approfondire eventualmente il discorso quando saranno
disponibili i testi.
Sento ancora l’emozione del
lungo applauso tributato al
Governatore uscente al termine
della sua relazione conclusiva,
densa e precisa, condotta con lo
stile che abbiamo apprezzato
durante il suo anno di servizio, tutto
cose e concretezza, se vogliamo un
po’ manageriale, ma non privo di
una sua vibrazione interiore che è
poi passione rotariana, la quale – se
anche tenuta pudicamente a freno anima e riscalda fatti e parole.
Come suo solito, Montalbano ha
chiuso il discorso con un pensiero
di Paul Harris che, accennando alla
grandezza del Rotary, la vedeva “nel
suo futuro e non nel suo passato” e
perciò con delicato sentire ci ha
spronato a guardare il futuro e a
stringerci intorno a Tullio e Anna
Tonelli. Quasi in sordina, poi, ci ha
chiesto di non dimenticarci di
Vincenzo e Lidia che – ha aggiunto
– “vi avranno sempre nel cuore”.
Non li dimenticheremo.
L’applauso fervido, insistito, non
convenzionale ha rappresentato la
prima risposta. Personalmente mi
reputo fortunato di aver conosciuto
un altro rotariano di valore, vero
gentiluomo, la cui parola non mi è
mai risultata banale e il cui impegno
nel suo anno di governatorato mi è
sembrato improntato sempre alla
massima efficienza e concretezza.
Mi auguro che la sua relazione
possa essere diffusa e…letta dagli
amici del Distretto.
Passo ora ad alcune brevissime
considerazioni in merito agli interventi dei tre relatori ospiti sul tema
del Congresso.
La Sig.a Angela Buttiglione, direttrice del TGR-RAI, ha esordito
dichiarando che la sua non sarebbe
stata una vera e propria relazione,
ma che avrebbe parlato da giornalista. Così è stato, in effetti. Svolto il
suo compito, restando elegantemente a galla sul tema, ha lasciato
la sala rinunciando in anticipo ad
eventuali approfondimenti riservati
alla “tavola rotonda” prevista in programma.
Il Dr. Tommaso Ricci, redattore
capo del settore cultura del TG2,
senza previe dichiarazioni ha tenuto
più o meno la stessa strada, puntando ad evitare gli scogli e ad attenuare le posizioni estreme che in
materia sono sempre dietro l’angolo, anche se tendenzialmente orientato a sostegno delle tesi governative attualmente oggetto di agguerrito
dibattito politico. Un tentativo che
gli ha procurato qualche titubanza
nel procedere e nell’aprirsi a conclusioni, accennate –come dicevo- ma
non chiarite esplicitamente. Penso
che abbia frenato in lui l’esigenza di
mantenersi non dico “super partes”
(perché evidentemente non avrebbe potuto esserlo), ma rispettoso
dei vari umori dell’uditorio. Anche
Ricci, infine, pur restando in sala, ha
rinunciato a repliche nel corso della
discussione.
Più esplicito e deciso l’intervento del Prof. Paolo Morozzo della
Rocca , impostato con chiarezza e
coerentemente svolto con linguaggio agile e a tratti piacevolmente
arguto. Si sentiva dove voleva arrivare (e dove in effetti è giunto), senza
tanti complimenti per gli umori della
sala e per le possibili reazioni. Che
in effetti si sono verificate, inevitabili
data la evidente coloratura politica
impressa al suo discorso. Reazione
composta, ma ferma, dell’amico
Nazzareno Cappelli (Ascoli Piceno),
con il quale personalmente concordo perché ha posto giustamente un
problema di cultura e non di dialettica politica spicciola, e un po’ più
risentita da parte di Francesco Zama
(Fermo) che ha difeso la legge sull’emigrazione, dall’ospite sbrigativamente demolita e considerata quasi
origine dei problemi che affliggono
la nostra società in tema di integrazione multietnica.
Il discorso, a questo punto,
richiederebbe spazio e approfondimenti diversi, ma preferisco tenermi
sulle generali (come premesso),
non potendo trasformare impressioni fugaci in occasioni di analisi articolate. Mi sta soprattutto a cuore
un’idea di metodo che tenterò di
chiarire. Vincenzo Montalbano ha
scelto un tema di grande attualità,
certamente impegnativo. Non uno
di quei temi, cioè, che possono
indurre alla divagazione accademica
o ad una asettica ricognizione. Il
Rotary viene spesso accusato di fare
dell’accademia, magari a torto. Ma
quando coraggiosamente sceglie un
tema di attualità, oggetto di accesi
dibattiti politici, corre naturalmente
qualche rischio. Inevitabili se si
accetta la dimensione del dibattito
giornalistico, sia pure rispettoso, garbato ed anche brillante. Superabili
se si riesce a “volare alto” con interventi di superiore caratura culturale
e di accattivante afflato umanitario.
Il che naturalmente è auspicabile,
ma non sempre possibile.
Paradossalmente qualcosa del
genere è stato avvertito nelle parole
del Sindaco di Terni, che non era un
intervento ma un indirizzo di saluto.
Il “paradossalmente” si riferisce al
fatto che ben di rado un indirizzo di
saluto delle autorità si allontana dal
binario morto dei convenevoli più o
meno scontati. Niente di tutto questo. Abbiamo ascoltato, invece, un
discorso certamente intelligente e
non privo di sane venature umanitarie. Peccato che, come da protocollo, sia finito troppo presto.
Luglio/Agosto 2004
8
ATTIVITÀ DISTRETTUALE
Mozione finale XX°
Congresso Distretto 2090
un argine al dilagare dell’intolleranza
che attenta spregiudicatamente anche
all’essenza stessa della vita,
CONVINTI che, insieme all’aiuto disinteressato a quanti vengono offesi nei
loro diritti, il favorire senza preclusioni,
con perseveranza , la conoscenza, la
comprensione, l’intesa tra gli uomini e
tra i popoli attraverso il confronto diretto delle idee, delle esperienze delle tradizioni di ciascuno in una coesistenza
pacifica che sappia preservare le diverse identità, possa essere ancora una
volta la filosofia che dovrà sorreggere il
cammino futuro del Rotary e orientare
le scelte nella consapevolezza del ruolo
che l’Associazione oggi svolge in una
società e in un mondo in rapido e continuo mutamento,
RIAFFERMANO la loro fede negli ideali
inalienabili che sono alla radice del
Rotary e in quelle forme di attività concrete e costruttive che sappiano offrire
motivi di speranza a coloro che chiedono istruzione, promozione umana e
sociale, progresso civile: non gli uni
accanto agli altri, ma gli uni per gli altri
in un comune anelito di giustizia, di
libertà, di pace.
I Rotariani del Distretto 2090 del
Rotary International riuniti in assemblea
in occasione del XX Congresso
Distrettuale tenutosi nella città di Terni
nei giorni 19 e 20 giugno 2004 avente
per tema “Identità e diversità in una
società multietnica: problemi e prospettive di una integrazione culturale,
sociale ed economica”.
ASCOLTATE le puntuali relazioni degli
oratori ufficiali Dott.ssa Angela
Buttiglione, Direttore TGR-RAI,
Dott.Tommaso Ricci Capo Redattore
Redazione Cultura TG2, Prof. Paolo
Morozzo della Rocca Ordinario di
Diritto Privato all’ Università degli Studi
di Urbino, che ne hanno chiarito e
approfondito gli aspetti più pregnanti
offrendo all’Uditorio un messaggio di
alto valore concettuale,
SENTITE le opinioni di quanti hanno
partecipato al dibattito che ne è seguito,
INCORAGGIATI dall’incisiva parola del
Rappresentante del Presidente
Internazionale PDG Renato Duca che
ha rinnovato l’invito a tendere la mano
a chiunque in ogni parte del mondo
abbia bisogno di aiuto,
CONSIDERATO che l’alterità è oggi una
realtà con cui è necessario confrontarsi
imparando a mettersi in sintonia con il
diverso, trasmettendo con sincerità i
propri sentimenti, promuovendo un
rapporto di amicizia, di aiuto, di servizio
che in una società multietnica, luogo
d’incontro di una pluralità di culture,
può attenuare le tensioni e allontanare
il rischio dello scontro e della violenza
che trovano alimento nella povertà,
nell’ignoranza, nell’illegalità,
CONSAPEVOLI che ogni azione umanitaria svolta con coraggio e abnegazione
volta a restituire a ciascun uomo la sua
dignità di persona possa rappresentare
Nel sottotitolo a questa breve nota c’è indicato il motivo per cui è necessario “celebrare” il Congresso Distrettuale, certamente
portatore anche di una ritualità che traccia
percorsi quasi obbligati.
Ebbene, un Congresso Distrettuale assolve
al suo ruolo se assieme coniuga la necessaria sintesi di un anno di lavoro con l’approfondimento di un “tema congressuale”
che, nel dibattito e nella comprensione di
un quadro sociale, economico o culturale
sentito come importante per la comunità in
cui si opera, rilancia idee di progetto e indica vie di azione.
Ho voluto che il XX Congresso del Distretto
2090 avesse questa caratteristica di fecondo dualismo.
La scelta del tema: “Identità e diversità in
una società multietnica: problemi di una
integrazione culturale, sociale ed economica” è stata dettata dalla consapevolezza che
l’immigrazione rappresenta una realtà consolidata nelle nostre regioni, che può diventare una vera emergenza se non ne comprendiamo dimensione culturale, sociale ed
economica e non ci prepariamo ad affrontare questa realtà con spirito critico e con
tolleranza intellettuale.
Abbiamo avuto l’opportunità di sentire tre
relatori con sensibilità, esperienze ed elabo-
Avvio di un nuovo ciclo e
atto conclusivo di un anno
Luglio/Agosto 2004
DI VINCENZO MONTALBANO CARACCI PDG
razioni culturali diverse ma non divergenti.
Momento alto di riflessione, naturale il
dibattito che si è sviluppato. A noi rotariani
proseguire nell’azione.
Il consuntivo dell’anno (secondo aspetto
del Congresso) possiamo con serenità
archiviarlo come positivo, per la vivacità con
cui hanno agito i Club, per lo sviluppo di
iniziative importanti su cui potremo operare
nei prossimi anni, per la continuità di azione che i governatori eletto e nominato
hanno sentito necessaria per raggiungere
risultati durevoli.
Abbiamo segnalato con una semplice ma
significativa targa tanti Club che hanno
interpretato con creatività e determinazione
gli obiettivi dell’anno, abbiamo assegnato i
PHF distrettuali a rotariani eccellenti, a personalità che sentiamo fortemente vicine
alla nostra Associazione.
Confortante e illuminante la presenza del
Rappresentante del Presidente, il PDG del
Distretto 2060 Renato Duca e di Mariella
sua moglie.
Raramente ho avuto occasione di assistere
ad una vera lezione impartita con tanta
competenza e garbo relativa al Rotary, ai
Club, ai rotariani. Tre interventi esemplari
che hanno scandito le nostre giornate di
lavoro e di cui ringrazio Renato.
Come ogni anno qualche momento di
commozione ha pervaso i congressisti,
come ogni anno il Governatore (nella fattispecie lo scrivente) ha sentito forte e palpabile il legame con i suoi presidenti, con
gli assistenti, con lo staff, con i rotariani del
Distretto e l’emozione lo ha proprio preso.
E di questo vi è grato.
Al prossimo anno, che sia di impegno e di
successo per Tullio e per i rotariani di un
Distretto, il 2090, che sono fiero di avere
servito
9
ITINERARI ROTARIANI
Conoscere meglio il
nostro territorio
DI GRAZIA CALEGARI E ETTORE FRANCA
In tempi di riscoperte di luoghi dell’entroterra, di “museo diffuso”, di cultura
globale che comprende non solo
memorie storico-artistiche e letterarie,
ma anche sapori dimenticati e profumi
di prodotti tipici, inizio volentieri la mia
collaborazione a “Rotary 2090”, scegliendo alcuni itinerari nel territorio dei
nostri Club.
L’auspicio è quello di accrescere ulteriormente la conoscenza di spazi non lontani ma magari trascurati, e di trovarvi
occasioni di ore piacevoli, che migliorino
una qualità della vita sempre più compromessa da tensioni e preoccupazioni.
In questo mi riallaccio agli affascinanti
concetti di fondo espressi da Don
Salvatore Frigerio sulla tematica relativa
all’uomo e all’ambiente nella seconda
Giornata Rotariana Avellanita.
Sposto l’obiettivo su un’altra area
dell’Appennino, che è quella del
Montefeltro e della Valmarecchia.
Novafeltria, l’antico “Mercatino
Marecchia”, è la prima tappa di un percorso nel Montefeltro forse meno frequentato dal turismo, ma assolutamente degno di essere riscoperto.
Cominciamo dunque dalla parte più
occidentale, quella valle del fiume
Marecchia che ha rappresentato un’importante via di comunicazione tra
Rimini, la val Tiberina e Roma.
Data la posizione di confine, la popolazione ha assorbito i caratteri romagnoli
e toscani, per la frequentazione resa
naturale dalle vecchie vie di comunicazione e da momenti di aggregazione
come i mercati e le feste.
Novafeltria conserva la villa seicentesca
dei conti Segni di Bologna, loro dimora
estiva che, oggi sede del municipio,
domina la piazza centrale.
Al pianterreno, un insolito caffé dotato
degli arredi originali del primo
Novecento, offre l’occasione di un piccolo viaggio nel tempo e la tangibile
prova di “riti” quotidiani ormai perduti.
La piccola chiesa romanica trecentesca
di Santa Marina, rivolta verso la piazza,
appare in cima ad una gradinata, innestata su uno sperone di roccia: ha portale d’ingresso con volute gotiche, e
mostra interventi ottocenteschi nel fasti-
gio alto verso il cielo, mentre per il resto
conserva un’integrità pressoché totale, a
parte il campanile a vela aggiunto nel
Cinquecento.
Novafeltria è il centro commerciale e
amministrativo della Valmarecchia, circondato dalle antiche rupi abbandonate
e rimaste come borghi carichi di memorie: Torricella, Libiano, Sartiano,
Uffugliano, Secchiano, Perticara.
Incredibili silenzi, vista su paesaggi vertiginosi, tranquillità fuori della realtà.
Talamello, due chilometri a nord, (detta
anche, fino al 1907, Mercatino di
Talamello), è un piccolo centro sul colle
che merita di essere visto per l’impianto
urbanistico medioevale risalente al IX
secolo, e per la chiesa parrocchiale in
cui è conservato un Crocifisso di scuola
riminese del ‘300.
Si tratta di uno degli esemplari più
importanti di Croci dipinte, uno dei
pochi superstiti tra quelli determinati
dall’esempio straordinario del Crocifisso
di Giotto eseguito per San Francesco
(poi Tempio Malatestiano, oggi Duomo)
di Rimini.
Si attribuisce a Giovanni da Rimini, un
caposcuola tra i pittori riminesi, uno tra i
primi a capire il ritorno di Giotto ad
un’umanità che torna ad essere, nel
Cristo, corpo e morte reale, fisicità recuperata dall’antica pittura romana e superamento della schematizzazione o dell’astrazione bizantina che per secoli
aveva dominato. Fisicità che significa inizio di un “volgare” figurativo occidentale
contro la dipendenza orientale, di un
linguaggio “neolatino” contro l’arcaico
“greco” che aveva retto dal VI al XIII
secolo. Nella celletta del cimitero di
Talamello si può contemplare un’altra
opera di grande importanza: la serie di
affreschi di Antonio Alberti da Ferrara,
del 1430 circa. Il tema della Madonna
dell’Umiltà, sovrastato
dall’Annunciazione, domina la parete di
fondo; sulle pareti laterali, sono raffigurati santi in corteo, l’Adorazione dei Magi
e la Presentazione al Tempio; nel soffitto, Evangelisti e Dottori della Chiesa.
Bisogna andare a Talamello per scoprire
questa testimonianza non solo della
maturità di Antonio Alberti, uno dei pro-
tagonisti della pittura tardogotica padana, ma anche del cosiddetto Gotico
internazionale, che è quel modo di raffigurare (in pittura, scultura, miniatura,
oreficeria eccetera) continuamente
sospeso tra l’osservazione minuta della
realtà e il senso della bellezza favolosa,
trasognata, arabescata da contorni lineari musicalmente ondulati. Tra il 1380 e il
1430 circa tutta l’Europa ne è investita,
soprattutto negli ambienti delle corti, le
grandi e le piccole, e da quelle il linguaggio si può propagare in luoghi sperduti come la cella di Talamello, mantenendo i fili di collegamenti europei che
raramente è stato possibile avere nei
secoli, e che rendono spesso difficile
distinguere, in quegli anni, le opere italiane da quelle boeme o spagnole.
A Talamello, se lo trovate, acquistate un
formaggio di fossa, felicemente ribattezzato da Tonino Guerra “ambra di
Talamello” per il suo colore dorato: è un
cacio stagionato per qualche mese in
fosse scavate nella roccia e che assume
intensi profumi.
Da Novafeltria, andando verso Ponte
Messa, nella frazione di Antico di
Maiolo, ci si imbatte, a sinistra, nella
splendida chiesa di S.Maria d’Antico, al
cui altare maggiore è posta una dolcissima Madonna con Bambino, in maiolica
smaltata bianca, di Luca (o Andrea)
della Robbia, importata direttamente da
Firenze nel 1485 circa.
L’interno richiama modelli di architettura
fiorentina brunelleschiana del
Quattrocento, in particolare la volta del
presbiterio in pietra scolpita con piccoli
rosoni diversificati, rari e preziosi quanto
la terracotta robbiana.
Avviene, nella chiesa di Santa Maria
d’Antico, un imprevedibile incontro con
la cultura di Firenze nel cuore selvaggio
del Montefeltro, storicamente spiegabile
perché il luogo era feudo dei conti Oliva
di Piandimeleto, legati prima ai
Malatesta poi ai Montefeltro di Urbino. Il
conte Gianfrancesco Oliva, committente
dei lavori di completamento nell’edificio
di Antico, dimostrava le sue predilezioni
toscane anche nella cappella di famiglia
presso la chiesa francescana di
Montefiorentino a Frontino. Il raffinato
Umanesimo fiorentino, l’equilibrio misurato delle strutture architettoniche
espresso dal linearismo delle decorazioni in pietra grigia sulle superfici bianche
(come già Brunelleschi aveva fatto),
s’inserisce qui in un edificio aperto da
un portale sovrastato dalla lunetta con
“Madonna della Misericordia” più popolaresca, di una sacralità immediata e
Luglio/Agosto 2004
10
ITINERARI ROTARIANI
istintiva, contemporanea alla terracotta
dell’interno, e perciò significativa di due
mondi lontani, eppure tangibili a pochi
metri di distanza. Di per sè il portale è
un piccolo capolavoro che presenta,
oltre alla lunetta, un Eterno Padre sovrastante e l’architrave con lesene, anch’esse in pietra scolpite, attualmente in fase
di restauro.
Incontrate Ponte Messa con il Museo
del calcolo, e girando a destra per
Casteldelci - Balze, stupitevi davanti alla
Pieve romanica che si staglia, isolata,
sul prato vicino al fiume col suo portale
di arenaria.
Oltre il fiume vedete l’affascinante
Petrella Guidi, un altro degli antichi
centri medioevali che merita un passaggio. Attraversate il Senatello simile
ad un torrente di montagna, con il letto
ingombro di massi trascinati dalle
piene, e proseguite per Casteldelci,
patria di Uguccione della Faggiola,
Veltro dantesco, del cui castello restano
i ruderi sul monte omonimo. Siete nel
cuore della Valmarecchia, dove Marche
e Romagna e Toscana si toccano, e
dove Malatesta, Montefeltro, e Medici
di Firenze hanno fatto sentire il clangore delle loro armi. Conserva intatta la
torre civica ed uno splendido ponte
romanico, fino a pochi anni addietro
unica via di accesso al paese. Ricco di
frazioni (Mercato, Schigno, Senatello,
Gattara, Poggio Ancisa), è circondato di
boschi e ricco di acque. Luogo di passeggiate, a piedi o a cavallo, è terra di
boscaioli e cacciatori, di funghi, castagne e tartufi, che conserva la suggestione del tempo in cui era un centro
ricco ed importante. Proseguendo
arrivate alle Balze, stazione di soggiorno montano oltre i 1.000 metri, da cui
si possono raggiungere le sorgenti del
Tevere....e siete, incredibilmente, ad
appena 60 Km dal mare.
Quattro passi nella storia: la bassa
Valmarecchia, da Verucchio per
Torriana e Montebello
In un giorno delle vostre ferie, lasciate
perdere l’oliato meccanismo vacanziero
della costa e provate ad inoltrarvi in
auto, in moto o, se pensate di farcela,
in bici, nell’entroterra seguendo la
Strada Statale n.258, “marecchiese”, da
Rimini per Sansepolcro, e scoprirete
una straordinaria realt lontana dal
mondo che avete lasciato alle spalle.
State percorrendo il primo tratto della
antica via battuta dai romei che, provenienti dall’est dell’Europa medioevale,
Luglio/Agosto 2004
andavano pellegrini a Roma soprattutto
negli anni di giubileo e, dopo aver raggiunto Ravenna e Rimini lungo la
romea, risalivano la valle del Marecchia
per giungere, attraverso il passo di
Viamaggio, nella valle del Tevere e
scenderla fino a Roma.
Sulla sinistra vi apparirà l’antica
Verucchio, già abitata in età villanoviana e, poi, da umbri ed etruschi prima
dei romani. Castrum Veruculi, della
chiesa riminese, terra dei Malatesta
che la tengono fino al 1462 quando,
per mano di Federico da Montefeltro,
cadrà come quasi tutti i loro possedimenti, sotto Venezia.
Salirci ed immergersi nel passato è
tutt’uno per le testimonianze facilmente
leggibili nelle stradine e negli edifici
antichi a cominciare dalla Rocca del
Sasso, la più antica delle due di
Verucchio, dal cui prato si ammira l’intero borgo definito dalle mura volute
da Sigismondo Pandolfo Malatesta.
Nell’ex convento annesso alla chiesa di
S.Agostino, accanto alla porta, è ospitato un interessante Museo archeologico
della civiltà villanoviana, ricco di reperti.
Non lontana é la Pinacoteca dalla
quale si passa alla Collegiata,
all’Oratorio del Suffragio per salire alla
Rocca del Passerello, la seconda fortezza, residenza dei Malatesta con tipiche
funzioni militari, i cui ruderi saranno la
base, dal 1630, per un convento di
Clarisse prima e di Benedettine, ora.
Interessante, a Villa Verucchio, la Pieve,
del 994, ed il Convento dei frati minori
fondato da S.Francesco che, secondo la
leggenda, piantò il cipresso tuttora
vegetante.
Risalendo un poco la valle, sul crinale
di la del fiume, appare il castello di
Torriana, che si raggiunge per una ripida strada. E’ l’antica Scorticata,
anch’essa dei Malatesta prima, dei
Montefeltro, dei Borgia, di Venezia, poi
nell’orbita dello stato pontificio dalla
fine del ‘500. Conserva, su un poggio,
l’ingresso e qualche tratto delle mura, i
tondi bastioni, una cisterna e i ruderi
della Rocca. Sull’altro si stagliano i
resti di una Torre. Più affascinante la
vicina Montebello, abbarbicata su uno
sperone di roccia, immersa nel verde,
con tutti gli elementi urbanistici
medioevali conservati e leggibili percorrendo le silenziose stradine del borgo.
Mons belli, monte della guerra, oggetto
delle alterne conquiste e sconfitte, fra i
Malatesta e i Montefeltro, che se la
contesero per oltre due secoli dal 1200
ed infine assegnata da papa Pio II nel
1463 ai conti Guidi di Bagno; restano
una Rocca che conserva, in parte,
lÆantica struttura impostata a difesa,
ed una armeria dove agli artigiani fabbricavano gli strumenti per la guerra e
che oggi ospita, più prosaicamente,
una enoteca.
Una breve sosta nella chiesa parrocchiale per ammirare una immagine
della Madonna in stucco di gesso
dipinto, già nel vicino Santuario di
Saiano ai piedi del paese, sopra uno
scoglio gessoso quasi in mezzo al
fiume. Vale la pena arrivarci, anche se
l’ultimo tratto può esser fatto solamente a piedi, per ammirare questo luogo
incantato che offre uno degli scorci più
sconosciuti e suggestivi della valle.
L’alta valmarecchia fino alle sorgenti
del Tevere: risalite la Valmarecchia
lungo la SS 258, da Rimini per
Sansepolcro, e siete in una terra affascinante, ricca di storia e disseminata di
antichi villaggi, castelli, conventi dei
quali vi colpirà la dislocazione sulle creste dello straordinario paesaggio di
rocce, distanti fra loro l’equivalente di
una giornata di cammino, luoghi di
sosta per le carovane forzatamente
lente, quali dovevano essere quelle dei
romei, pellegrini che, dall’Est, raggiungevano Roma, con carri ed animali al
seguito, nel loro cammino di fede.
CIP Italia-Portogallo
- Errata corrige
Nel testo della lettera aperta
‘Diamoci da fare!’, relativa al
Comitato Interpaese ItaliaPortogallo ho messo per errore
un mio vecchio indirizzo e-mail.
Chiedo scusa a chi avesse scritto e, non ricevendo risposta, si
fosse scoraggiato.
Il corretto indirizzo e-mail a cui
inviare le proposte è il seguente: [email protected]
Grazie ancora per l’attenzione e
cordiali saluti
Mauro Bignami
Delegato distrettuale Italia-Portogallo
11
ATTIVITÀ DISTRETTUALE
XXVII Premio “Alfredo
D’Andrea”
DI IGINO RASPADORI
Devo a Maria Grazia Betti,
Presidente del mio Club, un pubblico ringraziamento per avermi
invitato a ricercare un candidato
da proporre per l’edizione di quest’anno del “Premio Alfredo
per eventuali imprecisioni o omissioni.
Il Premio Alfredo D’Andrea è stato
pensato e per la prima volta organizzato dal Rotary di Termoli all’epoca del Distretto 208 (richiaman-
Il Presidente del Premio Rispoli, la premiata Luigia Ciucarilli con il marito
Emilio e Antonino Maj Presidente onorario del Comitato
D’Andrea” (il motivo di questo
mio inusuale approccio spero
emerga dal contesto delle note
che seguono).
Non c’è, o non dovrebbe esserci,
rotariano del Distretto 2090, all’infuori di quelli di recentissima
immissione nei Club, che non
conosca almeno l’esistenza del
Premio Alfredo D’Andrea, organizzato dal Rotary di Termoli, che il
6 giugno scorso ha celebrato la
sua XXVII Edizione.
Pur riconoscendo che ad ogni scadenza, l’iniziativa è puntualmente
resa nota a tutti i Club da quello
organizzatore, così come essa
viene sempre riportata in chiara
evidenza dal giornale Distrettuale,
reputo utile riepilogare, in strettissima sintesi, gli elementi essenziali
del “Premio”, chiedendo scusa agli
Amici di Termoli sia perché mi
permetto di sostituirmi a loro, sia
do con il 208 i tempi in cui il territorio dell’attuale 2090 era compreso nel citato Distretto unitamente al Lazio ed alla Sardegna)
per assicurare il ricordo e la personalità del Rotariano di cui lo
stesso “Premio” porta il nome prematuramente scomparso mentre si accingeva ad assumere l’incarico di Governatore Distrettuale
– che aveva fortemente identificato la propria esistenza ed il proprio
impegno professionale con la solidarietà.
L’iniziativa aveva lo scopo di conferire annualmente un significativo
riconoscimento a persona, scelta
tra quelle proposte da tutti i Club
del Distretto 208, che con un’azione esaltante ovvero attraverso
un lungo e consolidato percorso
umano si fosse posta in viva evidenza nel settore della solidarietà
umana. Rimasta invariata nelle
motivazioni di fondo perseguite, la
stessa iniziativa è cresciuta ed ha
assunto valenza e notorietà sempre più significative per gli intrinseci valori altamente qualificanti dal
punto di vista umano e sociale
tanto da assurgere al rango di
manifestazione Distrettuale, caratteristica che si è voluto confermare anche successivamente alla
modifica dell’organizzazione territoriale rotariana che ha determinato la suddivisione del 208 in due
distinti Distretti, gli attuali 2080 e
2090 e, conseguentemente, portato il “D’Andrea” a manifestazione
interdistrettuale.
Quest’anno, come detto, il
“Premio D’Andrea” ha compiuto
27 anni di vita, tutti dedicati alla
promozione ed al riconoscimento
della solidarietà umana:”atto esaltante o espressione di vita”.
La “ricerca” che la Presidente del
mio Club mi ha affidato ha portato alla identificazione di una signora, infermiera professionale, Luigia
Ciucarilli, che a giudizio del Club
riuniva compiutamente ed in
misura fortemente caratterizzante
tutti i requisiti per essere qualificata e sicura interprete della “solidarietà umana intesa come espressione di vita”.
Alla Signora Ciucarilli, proposta dal
Club di Spoleto, è stato assegnato il XXVII “Premio Alfredo
D’Andrea” con la seguente motivazione: “Per la sua continua,
instancabile dedizione profusa
nell’assistenza dei malati terminali
nel loro domicilio e per la sua
opera di volontariato all’interno
dell’Associazione AGLAIA, fedele
al motto curare anche quando
non si può guarire; curare nel
senso più originale e più autentico che riafferma il senso di una
cultura di solidarietà attiva che
riconosce piena dignità al malato
inguaribile offrendogli le cure
necessarie, benché palliative, alla
luce di una piena e significativa
relazione umana”.
Luglio/Agosto 2004
12
ATTIVITÀ DISTRETTUALE
Ho partecipato alla cerimonia di
premiazione organizzata dal Club
di Termoli (presieduto da Errico
Russo) alla quale erano presenti,
tra tanti altri, il Governatore
Montalbano Caracci (che ha consegnato il Premio), due Assistenti
del Governatore del Distretto
2080 Vittorio Arcese impossibilitato ad intervenire per sopravvenuti
e seri motivi di carattere personale, l’Incoming Tonelli, il Designato
Guarino, i Past Governor Praitano,
Cianci, Serafini e Marrollo.
Si è trattato di un momento di vita
rotariana esaltante, coinvolgente,
di grande intensità emotiva, che è
andata crescendo con il susseguirsi degli interventi programmati, in
cui si è fortemente recepito il
significato profondo della “promozione del servire l’interesse generale”, sancito come 1° punto dallo
Scopo del Rotary.
Qualche brevissima considerazione al di là della scontata soddisfazione del Club di Spoleto e mia
personale per avere individuato
un candidato tanto valido da
meritare, con pieno e ampiamente riconosciuto merito, l’assegnazione del “Premio”, sono, a mio
avviso, da sottolineare i seguenti
Luglio/Agosto 2004
aspetti:
- la personalità, le doti morali, le
capacità professionali, lo spirito di
servizio e soprattutto la commovente umanità della Signora
Ciucarilli, così efficacemente sintetizzate nella riportata motivazione;
-l’evidente e lodevole “coscienziosità” con cui la Commissione
Esaminatrice ha valutato i candidati (non è un argomento scontato
né un’espressone di mera piaggeria, ma una realtà da sottolineare
che è emersa con prepotente evidenza dalla toccante relazione di
Riccardo Rispoli - Presidente del
Comitato del Premio);
- gli aspetti posti in luce dal
Governatore Montalbano Caracci
tra cui la necessità di operare per
la sempre maggiore affermazione
del “Premio” che deve continuare
ad essere proposto in quanto
genuina espressione di un aspetto
qualificante del Rotary e mantenere l’attuale fisionomia di manifestazione interdistrettuale;
- l’ospitalità, veramente squisita,
dei rotariani di Termoli e le loro
doti organizzative.
Ma questa XXVII edizione del
“Premio D’Andrea” può orgogliosamente fregiarsi di un valore
aggiunto, molto importante e
prontamente recepito dal
Comitato del Premio stesso: la
presa di coscienza dell’esistenza
dell’AGLAIA (Associazione spoletina altamente meritoria di cui la
Ciucarilli è fondatrice ed animatrice) e l’espressa intenzione di
intraprendere le opportune iniziative per tentare concretamente di
creare una struttura similare anche
a Termoli.
Qualora ciò si realizzasse, a mio
giudizio, il Club di Termoli potrebbe a pieno titolo vantarsi di aver
conquistato uno dei più ambiti
obiettivi per i quali Alfredo
D’Andrea si è battuto nel corso
della sua esistenza, così come i
Distretti 2080 e 2090 godere la
meritata soddisfazione di avere
incasellato un piccolo ma prezioso
tassello nell’incessante opera di
costruzione e sviluppo del nostro
Rotary.
Per quanto mi riguarda, sono lieto
di avere trascorso una giornata
che non oso definire difficilmente
ripetibile per le sensazioni che la
cerimonia di premiazione e tutta
la manifestazione mi hanno fatto
vivere e rinnovo la mia gratitudine
a Maria Grazia.
13
LA CONVENTION DI OASKA
Osaka: un’esperienza da
vivere
DI STEFANO CLEMENTONI CLUB DI MACERATA
Il desiderio di andare a Osaka era
nato diversi mesi prima. Ho cercato
di coinvolgere alcuni rotariani del
mio club. La destinazione esotica
aveva solleticato l’interesse di molti,
ma al momento di concludere e di
iscriversi, nessuno si è potuto
lasciare alle spalle i propri impegni
professionali e … sono partito da
solo.
Difficilmente torno indietro nelle
mie decisioni. L’Oriente non è una
novità per me, avendovi vissuto
per 3 anni. Ma lo è il Rotary.
Sempre a caccia di nuove esperienze, sono curioso di partecipare
a questo Convegno. Sarò presidente di club fra qualche settimana e
le mie conoscenze del Rotary sono
ancora molto limitate. Viaggio da
solo, non so quanti di quelli che
conosco troverò a Osaka.
Il Giappone mi accoglie con un
sole già estivo. E’ domenica. I
Giapponesi si godono la giornata
calda sciamando per le strade con
tutti i negozi e grandi magazzini
aperti. Il viaggio è stato lungo, ma
sono abituato e non mi pesa. Mi
trasferisco in albergo, una doccia e
subito riprendo un taxi per raggiungere il luogo dove probabilmente si
sta già svolgendo la cerimonia d’inaugurazione.
L’Osaka Dome sembra un gigantesco UFO sceso nel mezzo della
terza città più grande del
Giappone. Con molta efficienza,
ricevo un badge per entrare al
Dome. All’interno, uno spettacolo
inaspettato: oltre 45,000 Rotariani
occupano ogni posto disponibile in
questo immenso “Palasport”.
Questo sarebbe stato il centro del
congresso per i prossimi 3 giorni.
La cerimonia è già iniziata. Il grande palcoscenico dalla mia postazione sembra in un orizzonte lontano,
ma è sovrastato da 3 schermi
giganti che riportano nitide immagini in tempo reale di quello che
avviene e di coloro che si alternano
al microfono. Era iniziata la mia
prima esperienza congressuale
rotariana.
Nel suo discorso di apertura, il presidente Majiyagbe paragona il service del Rotary alle 4 stagioni “Ogni
nuova stagione porta una nuova
sfida, nuovi obiettivi, nuova ispirazione per lasciare il vecchio ed iniziare una sempre rinnovata fase
della vita”.
In un contesto di assoluta amicizia,
migliaia di persone si sentono legate dallo stesso ideale, dalla consapevolezza di appartenere ad un’organizzazione mondiale a cui tutti
credono. E’ inaspettatamente esaltante, più di quanto non mi sia
aspettato.
Come immaginavo, non trovai nessuna conoscenza, ma da lì a poco,
avevo già scambiato i biglietti da
visita con molti rotariani provenienti
da tutti i continenti.
La sera stessa presi parte alla festa
dedicata al GSE: ne avevo sentito
parlare, ma non avevo mai capito
che cosa fosse. Ho conosciuto
ragazzi e ragazze, rotariani pieni di
entusiasmo per l’esperienza fatta o
che stavano facendo: il vero scambio culturale che auspica il rotary!
Nei giorni successivi, un’efficientissima organizzazione con decine di
pullman raccoglieva i partecipanti
da tutti gli hotel. Ci spostavamo fra
le riunioni plenarie all’Osaka Dome,
intervallate da spettacoli di danza e
musica di prim’ordine, e i vari
appuntamenti e riunioni al Rihga
Royal Hotel. Lì, era anche organizzata la “Casa dell’Amicizia”, un
luogo dove fare nuove conoscenze,
ma anche avvicinarsi ai vari service
internazionali, illustrati in numerosi
stand da pazienti colleghi rotariani
che con facilità e semplicità trasmettevano il loro entusiasmo nei
progetti nei quali erano impegnati.
Ogni piccola cosa conta moltissimo! Ovunque incontravo nuove
persone, tanti presidenti in-coming
con i quali condividere attese,
timori, progetti per l’incombente
anno rotariano che eravamo stati
chiamati a presiedere.
E’ difficile condensare tutte le emozioni di questa mia esperienza.
Partecipare a questa convention
spiega molto del lavoro svolto dai
rotariani nel mondo e della filosofia
che guida il Rotary da un secolo.
Mi ha fatto capire che relegare il
rotary alla semplice partecipazione
alle conviviali del club sminuisce
molto il grande apporto che il
Rotary può dare a livello di gruppo.
Ho avuto molto da questo congresso: nuove conoscenze, nuovi
stimoli per meglio apportare il mio
contributo da Rotariano. E poi una
certezza: l’anno prossimo, a
Chicago, ci sarò!
Luglio/Agosto 2004
14
DIBATTITO
Un rotariano che ha letto
il Corano
DI FRANCESCO BARBERINI CLUB DI PESCARA
Maometto (in arabo ‘Muhammad’, ‘il lodato’), nacque nel 570 alla Mecca, ancora
pagana; orfano da bambino, fu allevato da
parenti e, diventato cammelliere al servizio di
una ricca vedova, a trent’anni la sposò. A
quaranta, passato dal paganesimo al monoteismo, iniziò a predicare ai meccani la sua
religione, dicendo di aver ricevuto messaggi
religiosi da Allah e direttamente da uno ‘spirito’ identificato nell’Arcangelo Gabriele. I suoi
messaggi furono dettati da un suo seguace,
donde sorse il Corano (in arabo ‘al Koran’ –
‘Il Libro’ e quindi ‘recitazione’).
Maometto derivò la sua religione dal termine
‘Islamismo’, da ‘Islam’, che significa ‘assoluta
sottomissione a Dio’, diventando un sistema
anche politico e sociale. I suoi seguaci, che
passarono dalla fede all’azione, furono detti
musulmani da ‘muslin’, ‘oblato’, ‘sottomesso
a Dio’. Il loro potere si sparse per tutto il
Mediterraneo sino alla Spagna e poi alla
Iugoslavia, tanto da far scrivere che, se Carlo
Martello nel 732 non avesse fermato a
Poitiers l’invasione degli Arabi–musulmani e
il re di Polonia Giovanni Sobieski nel 1683
non avesse respinto i Turchi nell’assedio di
Vienna, il potere degli Arabi, attanagliando
l’Europa, l’avrebbe interamente assoggettata
e noi saremmo diventati tutti maomettani.
Passando al Corano, che abbiamo tra le
mani, ricordiamo che ‘il Libro’ fu sistemato
nel 650 dal segretario Zaid Ibn Thabit, composto in 114 Sure o Capitoli senza un criterio
cronologico, partendo dalle più lunghe, mentre le più antiche e le più brevi si trovano in
fondo al ‘Libro’. In Occidente il Corano fu
conosciuto solo nell’800, mentre la prima
edizione italiana, pubblicata nel 1929, è di
Luigi Bonelli e la più recente del Morino
(Torino, 1967); noi abbiamo quella del
Sansoni (Firenze, 1943).
E’ dimostrato che Maometto non conobbe
direttamente la Bibbia mentre, vivendo
anche in mezzo agli Ebrei e ai Cristiani, da
loro apprendeva notizie attraverso Vangeli
apocrifi.
Nella Sura 3 è ricordata la figura di Abramo,
dichiarato fondatore del Santuario della
Mecca, mentre nelle Sure 4, 5, 19, 43, 57,
61 non appaiono notizie sulla vita e predicazione di Cristo, nelle Sure 2, 114 si legge:
“Né Ebrei né Cristiani saranno contenti di te,
o Dio, finché non ti seguono”.
Sappiamo che Maometto non scrisse nulla,
ma divulgava la sua religione in concetti e
frasi che andava ripetendo come una poesia;
Luglio/Agosto 2004
la prosa araba scritta non era ancora nata.
Intanto, sfogliando il Corano, si trovano
espressioni che denotano stima per Gesù e
Maria, tantoché vi abbiamo letto: “O Maria,
Iddio ti ha prescelta, ti ha resa pura e ti ha
preferita su tutte le donne del mondo” (Sura
3, 37–38); mentre: “Non hanno ucciso né
crocifisso Gesù, figlio di Maria, ma il Dio lo
ha innalzato come profeta” (Sura 4,
157–159); e: “Il figlio di Maria è soltanto un
inviato; sua madre fu verifica; ambedue
mangiavano pane” (Sura 5, 76–77): essi
erano esseri umani.
Passando alla ‘guerra santa’, nel Corano si
leggono i seguenti passi: “O profeta, incita i
credenti al combattimento” (8, 66); “O credenti, combattete i miscredenti: quelli che
non credono in Dio” (9, 29); “Non siate vili,
non domandate la pace quando avete il
sopravvento sul nemico” (47, 37); “Egli
mette alla prova i credenti e distrugge gli
infedeli” (3, 133–138); “Gli uccisi sulla strada di Dio non li considerate morti, anzi vivi
presso il loro Signore, lieti della grazia concessa loro da Dio” (3, 163); “Uccidete i
nemici dovunque li troviate e cacciateli da
dove vi hanno scacciato” (2, 186–187).
A riguardo dei rapporti tra l’uomo e la donna
citiamo dal Corano: “Sposate le donne che vi
piacciono: due, o tre, o quattro, ma, se
temete di non poterle trattare con equità,
allora una sola o una schiava” (4, 3); “Le
vostre mogli sono per voi un campo, andate
al vostro campo come volete” (2, 223); “Gli
uomini sono superiori alle donne per le qualità che Dio ha dato loro al di sopra di quelle, e per le spese che sostengono per esse”
(4, 38–39); “Il ripudio è permesso due
volte; trattenetele con giustizia, o lasciatele
andare con benevolenza” (2, 230); “Dì ai
credenti che le donne non mettano in
mostra i loro ornamenti con gli altri; li
mostrino solo ai mariti, ai padri e ai fratelli”
(24, 30–31); “O profeta, noi ti permettiamo
le tue mogli, a cui hai dato la dote, e le
schiave del bottino che Dio ci ha concesso”
(33, 49); “O mogli del profeta, chi di voi
commettesse una turpitudine manifesta, le
sarà raddoppiato il castigo” (33, 30); “O
profeta alle tue mogli dì: se desiderate la
vita mondana e il suo ornamento, vi ripudierò” (33, 28).
Siamo così al momento del confronto tra il
Paradiso musulmano, minutamente descritto
nel Corano, e quello trascendentale dei
Cristiani.
Vi stralciamo: “Il Paradiso promesso è questo: vi sono fiumi d’acqua incorruttibili, fiumi
di latte inalterabili, fiumi di vino, delizia di chi
beve. E fiumi di miele purificato, e avranno
ogni specie di frutti” (56, 10–14); “Entrate
nel giardino voi e le vostre mogli, con letizia.
Circoleranno fra loro vassoi d’oro e coppe; vi
sarà quel che desiderano i cuori, e voi dimorerete per l’eternità nel Paradiso, vostro
retaggio” (43, 70); “Circoleranno per loro
vasi d’argento e ampolle di vetro (…) e
intorno a loro andranno fanciulli eternamente giovani” (83, 26); “E le donne dagli occhi
d’onice, simili a perle nascoste, cui abbiamo
dato la vita con nuova creazione, facendole
vergini, ténere spose dei beati e loro coetanee” (56, 36). Nella nota della traduzione di
Virginia Vacca si legge: “Queste parole sono
state interpretate nel senso che le donne del
Paradiso siano le donne terrene dei beati,
create nuovamente e ornate di gioventù e di
bellezza”.
Pertanto si ha che nel Paradiso di Maometto
i credenti–musulmani in terre fertili godranno
tutti i piaceri sognati e non realizzati in terra:
piaceri dei sensi e dell’immaginazione, mentre la visione beatifica di Dio sembra vagamente accennata e solo in qualche punto
del Corano.
Invero, in una nota della nostra edizione
abbiamo constatato che Maometto, come
antitodo del mondo arabo, aveva detto a
riguardo del Paradiso: “I servi di Dio, reclinati
in giacigli, non vedranno in quel giardino
sole e gelo; alberi vicini li ombreggeranno
con grappoli pendenti a portata di mano”
(83, 24); mentre noi nel Corano non abbiamo trovato espressioni di amore, di fraternità
e di luce.
Da storici abbiamo letto il Corano come un
documento storico, alieni da ogni critica,
amanti soltanto del vero, non dimentichi di
quanto si ha nello Statuto del Rotary riguardante gli scopi ben noti: “Propagare la comprensione reciproca, la buona volontà e la
pace fra nazione e nazione mediante il
diffondersi nel mondo di relazioni amichevoli
fra persone esercitanti le più varie attività
economiche e professionali, unite nel comune proposito e nella volontà di servire”.
Mentre noi intendiamo aggiungere: il Rotary,
che riunisce individui di ogni attività culturale, economica, scientifica, finanziaria, commerciale ecc., senza discriminazioni di razza,
di lingua, di nazionalità, di fede religiosa o di
ideale politico, intende far conoscere la storia sulla base di documenti.
Così la nostra Associazione, sorta nel 1905,
ha dato l’esempio di una vita pratica, informata alla più alta probità morale e rettitudine, coltivando l’Amicizia come strumento di
solidarietà fra gli individui, e considerando la
persona umana nella totalità dei suoi valori,
mentre esalta, soprattutto, quelli spirituali.
15
ATTIVITÀ DISTRETTUALE
Il Rotary per la cultura:
Borse di Studio Albania
Giovanni Gara, prezioso
come sempre, ci fornisce il
dettagliato elenco del
programma “Adotta uno
studente” riservato all’Albania.
N°
NOME, COGNOME
Club/ Rotariano Adottante
N°
NOME, COGNOME
Club/ Rotariano Adottante
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
Anita XHABLI
Flora MUÇA
Erida CURRAJ
Valgert Lula
Alban LACI
Enso DAFA
Genti MYRTEZAJ
Romina Hasho
Blerta Hodaj
Ermal Mustafaraj
Oltjon ÇOBA
Spartak KUÇAJ
Sajmir BEQIRAJ
Mimoza Allaraj
Luljeta HYSENI
Ervin MEHMETAJ
Rezart REXHEPI
Elton MURATAJ
Gentiana BOÇOVA
Harallamb Martopullo
Lek LAZRI
Sajmir MUHO
Koço QELESHI
Ervin KOLEKA
Desar SHEHU
Fisnik KRAJA
Kostandin KACANI
Persida SPIROLLARI
Julian Gjermeni
Blerta Toro
Mikaela MINGA
Eglantina MURATAJ
Erion MANO
Dritan LUMSHI
Klodjan ISTREFI
Viola HOXHA
Ilda MITA
Erion SELIMI
Ervina KULLA
Bajame ALLMETA
Olta MYZEQARI
Irini ÇULLA
Radnila SAKA
Daniela SARAÇI
Sonila QOSE
Alda GJONI
Rudina KOLLÇAKU
Albana PUJA
Eri DAKOLI
Adelina KASAJ
Blerina KRAJA
Marsida SHTINI
Alma PULAKE
Tiku ZALLA
R.C. Senigallia
R.C. Montegranaro
R.C. Senigallia
R.C. Chieti
R.C. Terramo
R.C. Terramo
R.C. Norcia San Benedetto
R.C. Ortona
R.C. Vestini – Pescara Nord
R.C. Agnone
R.C. Pescara
R.C. Pescara
R.C. Terramo Est
R.C. Terramo Est
R.C. Pesaro
R.C. Pesaro
R.C. Pesaro
R.C. Novafeltria Alto Montefeltro
R.C. Fano
R.C. Ortona
R.C. Fano
R.C. Jesi
R.C. Jesi
R.C. Vestini – Pescara Nord
Consiglio Direttivo, R.C.Orvieto
R.C. Termoli
R.C. Vestini – Pescara Nord
R.C. Ancona
R.C. Ancona
R.C. Ortona
R.C. Fabriano
R.C. Gubbio
R.C. Foligno
R.C. Trasimeno
R.C. Orvieto
R.C. Orvieto, Fabio Maravalle
R.C. Foligno
R.C. Macerata
R.C. Orvieto
R.C. Orvieto
R.C. Todi
R.C. Macerata
R.C. Macerata
R.C. Gualdo Tadino
R.C. Tolentino
R.C. Tolentino
R.C. Fermo
R.C. Fermo
R.C. Fermo
R.C. Fermo
R.C. Fermo
R.C. Atesa Val di Sangro
R.C. Altavall. Grotte di Frasassi
R.C. Urbino
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
Emiliana Ismaili
Majlinda RASPOPI
Rezarta ISLAMI
Elona KARDHIQI
Rezart LAHI
Mariana NAÇE
Ferdinant BALLA
Mirgena GUNI
Izmir MEHMETAJ
Shpresa CAHANI
Emiliana META
Ernesta RUSTA
Mirvjen SHEHAJ
Bledar ZHURI
Olgert SERANI
Elisabeta BALLIU
Shkëkzen VATNIKA
Suzana FERE
Anila SHALLARI
Sazan Kapo
Odeta PRIFTI
Venhar AJVAZI
Neritan Bala
Jorida CANE
Elona AVDI
Arjana KUÇUKU
Imelda LEKA
Denis QIRINXHI
Blerta CENKO
Serena VESELI
Denalda GJONA
Leonard LUSHKA
Sonila QOSE
Florenc HALILI
Enola MUHAMETAJ
Ersida TELITI
Pirro PJETERNIKA
Pranvera DOMESHI (K)
Eftela NiÇO (K)
Anila MUÇKA (K)
Arta AGO (K)
Luljeta MIMINI (K)
Elona ÇUKA (K)
Arba AVDIU (K)
Doloreza CINI (K)
Melsi MAHMUTAJ (K)
Vasilika Kostallari (K)
Besmir Hoxha
Elisa MUKA
Gentian Haxhiaj
Vojsava OSMANAJ
Gjergji KOSHOVARI
Ervis VATA
Redon Hoti
Rag. Enrico Passeri – Gubbio
R.C. Vasto
R.C. Altavall. Grotte di Frasassi
R.C. Pesaro Rossini
R.C. Altofermano
R.C. Spoleto
Anna Maria Nardini – Gubbio
R.C. Spoleto
R.C. Spoleto
R.C. Lanciano
Agostini Massimo (R.C.Fano)
R.C. Agnone
R.C. Civitanova Marchè
R.C. Civitanova Marchè
R.C. Chieti Ovest
R.C. Amelia – Narni
R.C. L’Aquila
R.C. L’Aquila
R.C. Vestini – Pescara Nord
R.C. Camerino
R.C. Fabriano
R.C. Aquila Gran Sasso d’Italia
Distretto 2090 RI
Alberto Balducci, RC Fabbriano
R.C.Ancona- Riviera del Conero
R.C. Perugia Est
Alberto Balducci, RC Fabbriano
R.C. Perugia Est
R.C. Perugia
Petraq Gramo – RC Tirana
R.C. Campobasso
R.C. Campobasso
R.C. Città di Castello
R.C. Loreto
R.C. Assisi
R.C. Assisi
R.C. Ascoli Piceno
R.C. Perugia Est
R.C.Fermo Mare Adriatico
R.C. Ascoli Piceno
R.C. Aquila Gran Sasso d’Italia
Dott. Massimo Panfili – Gubbio
Dott. Giorgio Ciliegi – Gubbio
Dott. Stefano Pierotti – Gubbio
R.C. Amelia – Narni
R.C. San Benedetto del Tr. Nord
R.C. Vestini – Pescara Nord
R.C. Avezzano
Distretto 2090 RI
Distretto 2090 RI
Distretto 2090 RI
Distretto 2090 RI
R.C. Avezzano
R.C. Tirana
Luglio/Agosto 2004
16
ATTIVITÀ DISTRETTUALE
Una serata al Festival con il Rotary
Spoleto
Festivale due Mondi 10 Luglio ore 20,00
Ballet Hispanico - Teatro Romano
Danze Gala Piazza Duomo
ospitalità Club Spoleto, prenotazione obbligatoria
Informazioni tel. 0743 220475 – 0743 45898
Macerata
Macerata Opera 17 Luglio ore 21,00
Les Contes D’Hoffmann Sferisterio
ospitalità Club Macerata prenotazione obbligatoria
Informazioni tel. 0733 235200 – 0733 260994
Pesaro
Rossini Opera Festival 18 Agosto ore 20,00
Tancredi Palafestival
ospitalità Club di Pesaro prenotazione obbligatoria
Informazioni tel. 0721 32494 – 0721 64727
TUTTO PER LA PISCINA PROGETTO REALIZZAZIONE
ACCESSORI CHEMICALS SERVICE E GIOCHI D’ACQUA
piscine dal 1980
DIVISIONE DELLA GRAMAGLIA srl Via d’Ancona San Biagio - 60027 Osimo - AN
TEL. 0717108700 - FAX 0717108767 - E-mail: [email protected] - www.gramaglia.it
Luglio/Agosto 2004
17
ATTIVITÀ DISTRETTUALE
Campobasso
Il “XIV Premio Rotary”
DI MICHELE PRAITANO - PDG
La commissione per l’assegnazione del
“Premio Rotary” ha deciso, all’unanimità,
di assegnarlo per l’anno 2003 - 2004, al
campobassano Pietro Lonardo,
Ambasciatore, rappresentante permanente d’Italia al Consiglio Europeo di
Strasburgo che, con il proprio impegno,
ha contribuito ad arricchire il prestigio
della nostra Regione.
Il 30 maggio, nell’aula magna del
Convitto Nazionale Mario Pagano, il
presidente del Rotary Club di
Campobasso dott. Erennio Ciotoli, ha
aperto i lavori ricordando i principi fondamentali dell’Associazione ed il significato
del “Premio Rotary” e dando lettura dell’interessante curriculum vitae del premiato, a partire dal 1949, anno in cui
Pietro Lonardo, a seguito della prestigiosa promozione del padre Filippo, che da
presidente del Tribunale di Campobasso
passava a presiedere la Corte di
Cassazione di Roma, dovette lasciare il
Molise.
Un’altra famiglia molisana si staccava
così dalla propria provincia per trasferirsi
nella capitale. Era una scelta di vita, ma
anche una costrizione inevitabile per chi
decide di abbracciare una carriera che
prevede spostamenti.
Fu così che, in una Roma che stava
diventando sempre più grande, più europea e più internazionale poterono maturare, per il giovanissimo Pietro, nuove
idee e ambiziosi traguardi.
La scuola dei “Fratelli cristiani d’Irlanda”,
frequentata fino alla maturità classica, e
poi l’Università fecero il resto e lo convinsero che il suo avvenire si sarebbe svolto
in campo internazionale.
Per questo, completati gli studi di giurisprudenza, il neo laureato, seguendo il
consiglio del genitore, andò a Bruxelles
per un apprendistato comunitario. Dopo
aver preso una seconda laurea in scienze politiche, Pietro superò, nel 1969, il
concorso per la carriera diplomatica. Il
resto è una sequela di incarichi prestigiosi: a Colombo, in Sri Lanka (quando si
chiamava ancora Ceylon), come segretario politico dell’Ambasciata; a Zurigo
come Console; a Lagos, in Nigeria, come
Primo Segretario.
E poi al Gabinetto del Ministro a correggere lettere e decreti per la firma dell’allora ministro Forlani. Tre anni dopo era
Console Generale in Scozia, poi di
nuovo a Roma ad occuparsi di cultura e
della riforma degli istituti italiani di
Cultura all’estero.
In seguito, le grandi esperienze al Cairo,
in Egitto, quale primo Consigliere economico e commerciale, ad Atene come
Ministro Consigliere e numero due
dell’Ambasciatore ed infine a Roma,
come Capo Gabinetto di due successivi
sottosegretari agli Affari Esteri.
La prima nomina ad Ambasciatore la
ebbe per un paese difficile, e cioè il
Camerun. Poi fu richiamato a Roma per
collaborare alla riforma della Farnesina.
Dopo quattro anni intensi nella capitale,
Lonardo partiva per Helsinki in Finlandia.
Quest’anno, infine, la nuova nomina ad
Ambasciatore, stavolta a capo della
Rappresentanza Permanente d’Italia
presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo.
Dal 1969 al 2004, per 35 anni Pietro
Lonardo si è occupato, quindi, di affari
politici, economici, consolari, culturali ed
ora tratterà affari europei, sia in chiave
bilaterale che multilaterale.
Dopo la presentazione delle tappe
salienti della carriera diplomatica dell’illustre molisano, il presidente Ciotoli gli ha
consegnato una artistica targa d’oro, invitandolo a prendere la parola.
L’Ambasciatore, esprimendo la sua viva
gratitudine per il premio assegnatogli, ha
avviato l’interessante allocuzione.
Il crepuscolo dello stato
L’Italia e l’Europa a 25: cosa c’è dietro
l’angolo.
L’idea di Nazione omogenea organizzata,
che era già stata corrosa dalle entità
locali comunali, provinciali e regionali
comincia ora ad essere attaccata anche
dall’entità sovranazionale Europa con la
sempre maggiore richiesta di cessione di
sovranità che l’Unione Europea avanza
ed ottiene da parte degli Stati che aderiscono.
Non è tanto l’idea di nazione ad essere
corrosa – dice l’ambasciatore Lonardo quanto piuttosto il concetto ottocentesco
dello Stato. Questo si che sta vivendo il
suo vero e proprio crepuscolo storico.
L’idea di Nazione, intesa come sintesi e
coacervo dei valori e delle identità tradizioni nazionali di un popolo, invece, permane e non è un caso che il nostro
Presidente della Repubblica Ciampi ne
sia il più grande assertore e convinto
promotore.
Stanno cambiando - continua Lonardo –
le prerogative tipicamente statuali: dal
battere moneta, alla gestione della politica del credito; vi è poi una serie di cessioni di sovranità all’entità Unione Europa
di quelle che originariamente venivano
chiamate le politiche economiche dello
Stato in campo industriale, commerciale,
sociale finanziario, ecc…
Restano per il momento abbastanza
contenute le limitazioni nelle scelte di
politica estera e in quelle della difesa e,
allo stato delle cose, anche nelle scelte
di politica fiscale.
Naturalmente, anche nel campo della
difesa e della politica estera l’entità,
vastità e incisività della cooperazione
europea sono tali che è difficile non sentirsi profondamente e positivamente
condizionati.
Quali sono dunque i sentimenti delle
due categorie principali di funzionari che
più funzionalmente rappresentano lo
Stato in Italia e all’estero, vale a dire i
prefetti e i diplomatici.
La risposta è semplice – dice Lonardo ma postula una consapevolezza il più
possibile profonda del processo di integrazione europea che stiamo vivendo.
L’Unione Europea è una risposta che
non riguarda solo prefetti e diplomatici
ma riguarda tutti.
Luglio/Agosto 2004
18
ATTIVITÀ DISTRETTUALE
Forum Distrettuale
sull’Agricoltura
Si è tenuta a Fermo , presso lo stabilimento SADAM ERIDANIA , la riunione della commissione agricoltura
del distretto 2090. Il saluto di benvenuto è stato recato dal presidente
della commissione ing. Francesco
Zama, cui sono seguiti quelli del
Presidente del Rotary Club di Fermo
e del Distretto. Ha anche sottolineato
“mi occupo di barbabietole da più di
cinquanta anni, quindi potete ben
comprendere il mio legame con l’agricoltura, anche se come ingegnere
mi occupo soprattutto di impiantistica
e di tecnologia della trasformazione
industriale”. Ha proseguito precisando
che “quest’anno d’accordo con gli
amici componenti la commissione è
stato scelto un argomento di grande
attualità: “agricoltura e biotecnologie”,
che oggi è fonte di accesi
dibattiti.Probabilmente le relazioni
che seguiranno non saranno tutte
monocordi, probabilmente ognuno
resterà con la propria convinzione.Il
nostro intento è comunque quello di
contribuire a fare chiarezza su problemi che, a causa di elementi emotivi o contrapposizioni ideologiche,
vengono distorti nella loro reale interpretazione dagli eccessi della polemica politica o dalla informazione volutamente allarmistica”. Concrete ed
avvicenti le relazioni del prof.
Giuseppe Battaglino che si è soffermato sulla “ normativa nazionale e
comunitaria per la sperimentazione
ed immissione sul mercato di colture
geneticamente modificate”, della dottoressa Cinzia Morgia che ha analizzato gli “Aspetti sociali della ricerca
biotecnologica in agricoltura”, del
prof. Fabio Veronesi che ha recato il
suo pensiero sulle “ piante geneticamente modificate e la loro diffusione”, il prof. Angelo Cichelli che è
intervenuto su “Qualità, tipicità, sicurezza degli alimenti”. Attuali le considerazioni anche del prof. Piero
Morandini su “Agricoltura GM -free:
sogno, incubo o commedia all’italiana?”, del prof. Franco Lorenzetti su
Luglio/Agosto 2004
“Ingegneria genetica e sementi”, del
dott. Paolo Molinelli che è intervenuto su “Biotecnologie: un’opzione irrinunciabile”, del prof. Bruno Romano
su “L’aerobiologia applicata e le biotecnologie in agricoltura”, del dott.
Francesco Lucidi che ha recato un
contributo su “Il recupero di produzioni di alta qualità” e del dott.
Alberto Balducci su “L’agricoltura marchigiana ed il suo valore imprenditoriale”.
Un fiore per uno sguardo
DI MEENA BORATE DISTRETTO ROTARY INDIA
Il progetto ha iniziato la sua pratica attuazione dal 2002. innanzitutto i bambini delle
scuole sono stati tutti visitati per determinare gli eventuali problemi alla vista. I membri del Rotary, i loro congiunti e giovani rotaractiani hanno partecipato a questa attività. Il Rotary ha contattato specialisti oftalmici e ospedali specializzati per sensibilizzarli sull’importanza del progetto. Tutti hanno accettato di compiere gli esami necessari e
gli eventuali interventi chirurgici a prezzi di favore. Molti degli oftalmologi erano rotariani. Le scuole scelte per questi controlli erano tutte le scuole municipali di Pune
nonché le scuole per bambini di famiglie così povere da non potersi permettere neppure il pagamento delle pur modeste tasse scolastiche. Gli esami visivi sono iniziati
con la predisposizione di cartelloni riportanti caratteri alfabetici a diversa dimensione
posti ad una certa distanza dai bambini per stabilire il loro indice visivo.
I bambini con difficoltà visiva sono stati identificati per successivi esamie e, nel contempo, sono stati identificati altri difetti come lo strabismo, difficoltà a sollevare le palpebre ecc.
Dopo aver completato questo primo esame i bambini sono stati accompagnati da
partecipanti al progetto per esami più approfonditi.
Allo scopo di accelerare il lavoro, dal mese di agosto 2003, è stato incaricato un funzionario per le relazioni pubbliche ed è stata creata una speciale task force per poter
contattare i bambini dei quartieri più disagiati e allo scopo sono stati istruiti anche
ragazzini più grandi degli stessi quartieri che potevano avere influenza sui bambini
più piccoli e le loro famiglie allo scopo di inviarli ai centri di controllo visivo.
E’ stata anche utilizzata la pubblicità a largo raggio e sono stati sensibilizzati tutti i
Rotary club del circondario. Una televisione locale ha accettato di dedicare uno speciale programma di informazione che ciclicamente è stato trasmesso. Questo programma consisteva anche in interviste a rotariani e ragazzi.
19
IL CENTENARIO DEL ROTARY
“1905-2005 un Club
un progetto”
DI CAMILLO PIAZZA SPESSA
All’Assemblea di Fermo il Governatore
incoming Tullio Tonelli, nel discorso programmatico, ha sottolineato che uno dei
temi principali del futuro anno rotariano
sarà la celebrazione del centenario del
Rotary; per ricordare degnamente cent’anni di storia rotariana sono previste una
serie di manifestazioni, fra le quali una visita al Papa ed al Presidente della
Repubblica da parte dei soci di tutti i
Distretti Italiani.
Nell’ambito del nostro Distretto, ha sottolineato il futuro Governatore, il miglior
modo di celebrare il centenario del Rotary
è quello di realizzare un progetto espressamene dedicato ai cent’anni della nostra
associazione. Alcuni club hanno già iniziato
ad operare in tal senso, registrando i loro
progetti ad Evanston e si sono impegnati
a portarli a termine entro il 23 febbraio del
2005; gli altri club sono stati invitati di dar
vita comunque ad un progetto da realizzare entro il 30 aprile del 2005 con le stesse
finalità.
I progetti devono soddisfare i seguenti
requisiti:
• Far fronte a un problema reale presente
nella comunità
• Offrire una soluzione i cui risultati siano
misurabili
• Garantire la partecipazione attiva dei soci.
• Indicare il nome del club e l’occasione
del Centenario con una targa, una placca
o un’iscrizione permanente sul sito del
progetto.
I progetti che soddisferanno tali requisiti
parteciperanno a una mostra fotografica al
Congresso Distrettuale del 2005. Una speciale commissione, nominata dal
Governatore 2004/2005, valuterà i singoli
progetti, provvedendo a conferire una
menzione speciale a quelli ritenuti meritevoli.
Tutti i progetti per il centenario saranno
ricordati nel volume di aggiornamento
della storia del distretto che verrà redatta in
occasione del centenario del R.I.
I progetti segnalati dalla Commissione
saranno inoltre menzionati nelle rivista
distrettuale e nel sito Web del 2090.
I progetti potranno essere realizzati anche
da più club, consorziati tra di loro. Nella
sessione pomeridiana ho sottolineato che
celebrare il centenario attraverso un pro-
getto ha un particolare significato: perché
non utilizzare una ricorrenza così importante come questa per dare ai nostri progetti
un valore aggiunto?
Tutti i club nel corso di un anno rotariano
realizzano qualche progetto che può avere
un impatto sulla comunità locale; i contenuti del progetto possono essere i più vari,
possono essere finalizzati ad un intervento
di solidarietà, di cultura (penso al restauro
di opere d’arte o di monumenti cittadini),
di formazione dei giovani ecc.; nella realizzazione di ogni progetto c’è l’impegno dei
soci, ma soprattutto c’è l’anima del Rotary.
Il momento simbolico del “taglio del
nastro” in cui il nostro progetto viene presentato è un momento importante per
ciascun club, perché ci consente di comunicare all’esterno il messaggio del Rotary,
un messaggio dall’alto contenuto etico,
dove parlano i fatti, parla la nostra realizzazione.
Il centenario ci consente di far conoscere,
non solo il nostro impegno, ma presentarlo come una parte di un impegno globalizzato, che il Rotary International, da cent’anni, attraverso i suoi soci, profonde nel
mondo.
Si dovrebbe cogliere l’occasione per far
conoscere i numeri del Rotary, numeri
poco conosciuti, ma che anno nella loro
dimensione un effetto dirompente, soprattutto se concretamente parametri ad interventi di altri organismi privati.
ROSSI SPA - CONCESSIONARIA MERCEDES-BENZ
Via Flaminia Km. 151,500 - 06034 FOLIGNO
Luglio/Agosto 2004
20
IL CENTENARIO DEL ROTARY
Il progetto di Osimo e
Fermo Mare Adriatico
Programma definitivo
La pietra della Dalmazia: unione di
popoli - Progetto interclub e interdistrettuale per il centenario del Rotary: sono
coinvolti i Club Rotary di Osimo e
Fermo Mare Adriatico (Porto San
Giorgio) Distretto 2090,
di Spalato e di Brac Distretto 1910.
Il progetto
L’idea nasce da discussioni avvenute fra i
soci dei Clubs richiamati in occasione di
conviviali comuni e a seguito di
approfondimenti di conoscenze e ricerche.
Le particolari caratteristiche di qualità e
resistenza della pietra dalmata hanno
consentito l’utilizzo diffuso nelle costruzioni e nelle sculture di tale materiale
non solo nei luoghi di produzione ma
anche nei luoghi raggiungibili con facilità
di comunicazione e trasporto.
Il mare Adriatico è stato ed è un grande
veicolo di comunicazione e di collegamento fra diversi popoli favorendone
l’interscambio materiale e culturale.
Elemento di interscambio è stata anche
la pietra della Dalmazia.
Il progetto comune prevede una ricerca
storica sull’utilizzo della pietra nelle due
sponde dell’Adriatico e le affinità culturali
e costruttive che ne sono emerse.
La ricerca comprenderà la formazione
geologica dei siti al fine di rilevare l’origine e la trasformazione dei materiali nei
tempi. nonché delle cave utilizzate.
Tale ricerca, che sarà effettuata dai Clubs
per le zone di appartenenza, si concretizzerà con la pubblicazione di apposito
volume nelle due lingue
La pubblicazione si completerà con la
realizzazione del progetto.
La realizzazione
Al fine di avere applicazioni pratiche di
utilizzo e testimonianze tangibili degli
studi ed obiettivi proposti verranno realizzate opere in pietra dai Clubs.
Tali opere saranno sculture che rimarranno esposte al pubblico nel tempo.
Luglio/Agosto 2004
Ogni Club sceglierà e nominerà uno
scultore esperto nella lavorazione della
pietra, possibilmente originario della
sede del Club stesso al fine di meglio
manifestarne la tipica formazione e cultura.
I temi ispiratori delle sculture dovranno
essere i temi basilari del Rotary: sevizio,
amicizia, pace.
I quattro scultori effettueranno bozzetti di
prova e ogni singolo Club darà indicazioni per la scelta finale. Per il Club Osimo
è stato scelto il Prof .Luciano Dionisi di
Osimo.
Nel mese di luglio 2004 si effettuerà un
Simposium di un mese in una zona vicina alle cave di Brac (Croazia) e vicina
alla scuola di lavorazione della pietra.
Durante il mese i quattro scultori realizzeranno le opere progettate in continua
visione e confronto; sarà infatti funzionante la ripresa televisiva che sarà
immessa in internet, per dare la possibilità a tutti i Club Rotary di seguire l’avvenimento.
Potranno essere organizzate gite ed
escursioni dei vari Clubs durante tutto il
tempo.
Il giorno 11 o 12 settembre si terrà un
convegno dei quattro Club a Brac sul
tema trattato con l’esposizione ai soci e
al pubblico delle opere progettate e realizzate.
Il 24 o 25 Settembre a Osimo si terrà un
convegno dei 4 Club con gli autori della
ricerca ai fini della pubblicazione sulla
storia, cultura, origine dei contatti fra le
sponde adriatiche e l’utilizzo della pietra.
(relatori Prof. Gilberto Piccinini, Prof.
Arch. Fabio Mariano, Prof, Stefano Papetti
e Prof. Pietro Zampetti).
Ogni Club sceglierà un sito nella propria
città per la collocazione, in modo adeguato, della scultura realizzata.
Nel mese di febbraio 2005, nell’ambito
della celebrazione del Centenario del
Rotary International, verranno inaugurate
le quattro opere descritte e collocate nei
siti prescelti. Date possibili 19/2/05 a
Spalato e Brac e 25/2 a Osimo e Porto
S. Giorgio.
Nelle stesse date verranno esposte le
pubblicazioni.
Fini
- Unione di popoli su temi e principi
comuni.
- Verifica e concertazione culturale, storica, sociale ed economica nella ricerca
dello stesso materiale usato dai vari
popoli nell’arco di secoli e per usi molteplici.
- Valorizzazione dei principi del Rotary
mediante materializzazione con realizzazione di opere durature, divulgazione
della conoscenza durante l’esecuzione e
dopo la collocazione finale.
In Libreria
Simpatica realizzazione editoriale per i club
di Teramo e Teramo est che, in collaborazione con l’Inner Wheel di Teramo presieduto da Anna maria Anelli Cocciolito ,
hanno dato alle stampe , una “storia di
Teramo a fumetti”.
Infatti Wilmo Lorenzi per Teramo est e
Mario De Bonis per Teramo hanno presentato una pubblicazione che vuole sicuramente dire qualche cosa di nuovo e rappresentare un approccio innovativo allo studio , meno nozionistico , della storia della
propria terra .
Se il fumetto ha sempre rappresentato un
occasione di svago per giovani e meno giovani , la conferma giunge proprio dai rotariani che sottolineano come “ il fumetto
rappresenta una valida espressione di arte
e cultura”e ..dunque la sfida è lanciata
………per imparare la propria storia anche
divertendosi
21
DAI CLUB
La data di giovedì 17 giugno 2004 è
destinata a rimanere scolpita a lungo
nella memoria di coloro che hanno
avuto il privilegio di partecipare al
rituale taglio del nastro tricolore che
Amelia Narni: Nuovi scenari
Internazionali
IGEA FREZZA FEDERICI
Assisi:
Festa grande
DI PIO DE GIULI
ha suggellato il definitivo rientro nella
loro sede abituale degli 87 ospiti
dell’ISTITUTO PER NON VEDENTI E
PLURIMINORATI.
I locali, che erano stati gravemente
lesionati dal sisma del settembre
1997, hanno subito imponenti opere
di consolidamento e restauro al
punto che oggi, legittimamente, il
Presidente Guido Iacono ha potuto
definire la struttura – dotata in ogni
settore di impiantistica di ottimo livello
– quale centro di eccellenza della
terapia e della riabilitazione. L’evento
protocollare, al quale ha portato il
doveroso saluto della civica
Amministrazione l’Assessore Elena
Centomini (presente con i colleghi
Eraldo Martelli ed Emiliano Zibetti),
era stato preceduto da una festosa
celebrazione eucaristica presieduta
dal Vescovo diocesano Sergio Goretti,
affiancato da otto concelebranti tra i
quali il Custode del sacro Convento
p.Vincenzo Coli e il Vicario Generale
mons. Orlando Gori.
Nell’accogliente cappella dell’Istituto,
affollata nelle prime file dai giovani
ospiti del “Serafico” coinvolti da una
appropriata animazione liturgica attenta alla loro sensibilità tutta particolare,
si respirava intenso quello spirito di
carità e di amore che dovrebbe
appartenere sempre all’esperienza
quotidiana di ciascuno. E anche dopo,
mentre il Vescovo ricordava con gratitudine verso tanti benefattori le tappe
difficili dell’emergenza, superate con
l’aiuto della Divina Provvidenza, c’era
in disparte una ragazza non vedente
che allungava la mano per toccare
con espressione beata la stoffa raffi-
Il dott. Mimmo Sacco, giornalista RAI e parlamentare esperto di politica
interna, socio onorario del Club Olgiata di Roma, ha parlato su: “I nuovi
scenari internazionali: la strategia americana, il ruolo dell’Europa, il conflitto
ed il futuro dell’Iraq. “E’ stata, dunque, narrata la storia dei nostri giorni con
quell’acume che distingue
un giornalista di razza. Le
diplomazie del mondo
pensano con preoccupazione all’Iraq, la guerra è
finita in apparenza, il negoziato per dare un governo
provvisorio ma legittimato
dalle nazioni unite, sotto
forma di risoluzione, si fa
urgente. Quello che accade in Iraq ha i contorni
oscuri di una spirale terrotista internazionale e dell’espressione di un fanatismo antioccidentale che preoccupa per le potenzialità esplosive. Il viaggio di Bush in Europa è significativo ed il colloquio con
il Papa fa intuire quanto sia rilevante la “svolta” della politica americana.
Bush ha cercato una coesione con Paesi che fino ad ora sono stati cauti.
Si stanno percorrendo vie di mediazione che consentono la ricostruzione
di un fronte comune, da molti ritenuto necessario. Sul versante americano
c’è un solo potere, l’Europa non è ancora un soggetto unitario, il dibattito è
in corso.
L’inviato dell’Onu in Iraq, l’algerino Lakhdar Brahimi, opera per una soluzione politica: fermare la rivolta dei miliziani sciiti non con le armi ma con un
processo di legittimazione istituzionale del loro leader Al-Sadr. Sacco ha
parlato a lungo, citando anche articoli di giornali inglesi sul difficile
momento storico, ha suscitato domande, una piacevole serata.
Sono veramente complessi gli scenari della storia che gli uomini del nostro
tempo stanno scrivendo…..
nata dei paramenti del Presule, inconsapevole memoria vivente di un noto
quadro evangelico, a ricordare i misteriosi percorsi della Misericordia.
Tra i ringraziamenti rivolti a tanti soggetti che hanno collaborato al progetto di pieno recupero del “Serafico”
meritano una particolare segnalazione
quelli rivolti al Lions Club ed al suo
Presidente Marcello Piccioni per la
costante vicinanza all’istituzione e al
Rotary International rappresentato dal
Past Governor Mario Giannola e dal
Presidente del Club di Assisi Clara
Brunacci per il dono generoso di una
biblioteca specializzata, adatta a soddisfare le esigenze specifiche della
comunità.
L’ex allievo Giuliano Ciani, Presidente
Provinciale dell’Unione Italiana Ciechi,
ha riconosciuto i grandi meriti di questa struttura di avanguardia e di coloro
che vi operano quotidianamente
dando vita ad una confortante attualizzazione del magistero francescano
che – come ha sottolineato il Padre
Custode Vincenzo Coli – è rivolto
senza enfasi retorica ma con amore
sincero verso gli umili e i sofferenti.
Luglio/Agosto 2004
22
DAI CLUB
Camerino:
onore a due
concittadini
Il Rotary Club di Camerino, nella penultima
riunione tenutasi sotto la attivissima e intelligente presidenza di Nazareno Micucci, ha
voluto onorare due camerinesi illustri attribuendo a ciascuno di loro un “Paul Harris”,
coniugando così due nobili scopi: fare beneficenza e celebrare due concittadini meritevoli.
Il primo riconoscimento è stato conferito a
mons. Giacomo Boccanera per essere stato,
quale insegnante di latino e greco al liceo
classico, educatore di molte generazioni di
camerinesi, e come studioso, uno dei più rigorosi cultori e divulgatori di storia e arte locale.
Egli fu anche custode per lunghi anni, in qualità di direttore, dei due più importanti patrimoni culturali della città: la pinacoteca civica e
la biblioteca comunale. Un pensatore profondo, un razionalista, una affascinante figura di
prete “laico”. E’ stato ricordato anche il passato
rotariano di don Boccanera, autore di memorabili bollettini negli anni ottanta. Il secondo
“Paul Harris” è stato conferito ad uno dei
primi alunni di don Giacomo Boccanera, il
quale, giovandosi anche di quegli ammaestramenti, ha saputo raggiungere altissimi livelli
quale giurista e magistrato: Ferdinando
Zucconi Galli Fonseca (nella foto insieme al
presidente del Club Nazareno Micucci).
Discendente di una delle più antiche famiglie
di Camerino, che ha dato in passato anche
altri personaggi illustri in vari campi e che è
sempre rimasta fedele al suo territorio, S.E.
Ferdinando Galli Fonseca si è distinto per la
brillante carriera di magistrato, arricchita anche
da incarichi internazionali, fino a raggiungere
le altissime funzioni di Procuratore Generale e
Primo Presidente della Suprema Corte di
Osimo: parto in
acqua
Organizzato dal Rotary Club nell’ambito dell’anno dedicato alla sanità proclamato dal
Rotary International, si è tenuto ad Osimo
un Forum sul “PARTO IN ACQUA”, collegato
anche al progetto per la “NUOVA SALA PARTO
NELL’OSPEDALE DI OSIMO”.
L’incontro, svoltosi a Palazzo Campana, è
stato coordinato dal Presidente del Club
Gianni Svegliati, coadiuvato dai soci
Rolando Tittarelli e Mauro Tiriduzzi, quest’ultimo anche Direttore dell’ Unità
Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’
Ospedale di Osimo.
Si è notata un’ importante partecipazione
all’ evento, molte donne, con i propri bambini, ostetriche, medici, dirigenti sanitari,
operatori consultoriali, rotariani locali e dei
club di Ancona e Fermo.
Dopo la presentazione da parte del
Presidente Gianni Svegliati, è seguito il gradito saluto del Governatore del Distretto
2090, Vincenzo Montalbano Caracci, che
ha espresso plauso ed apprezzamento per
l’iniziativa.
I lavori sono iniziati con il saluto del Dr.
Antonio M. Novelli, Direttore della Zona
Luglio/Agosto 2004
Territoriale 7-Ancona di cui Osimo fa parte.
E’ seguita la relazione del Dr. Flavio Del
Savio, Direttore dell’ Unità Operativa di
Ostetricia e Ginecologia dell’ Ospedale “G.
Salesi” di Ancona, che ha illustrato i concetti
fondamentali del “Percorso Nascita”, inteso
come un insieme di linee guida e di procedure assistenziali, miranti alla medicalizza-
Cassazione, svolte con grande impegno e
anche con innovazioni sia sul piano della giurisprudenza sia su quello organizzativo.
La cerimonia si è tenuta negli eleganti saloni
di palazzo Pierbenedetti, generosamente
messi a disposizione dal rotariano Roberto
Santacchi. Hanno partecipato l’arcivescovo di
Camerino mons. Fagiani, il vescovo di
Fabriano mons. Vecerriga, il presidente del
Tribunale dr. Alocchi, il reggente della Procura
della Repubblica d.ssa Polenzani, il preside
della facoltà di giurisprudenza prof. Biscontini,
il presidente dell’Ordine degli avvocati avv.
Zucconi, il consigliere comunale Gentili in rappresentanza del Sindaco, la sig.ra Vera Amici
governatrice dell’Inner Wheel.
zione minima ed alla centralità della gestante.
Il Prof. Andrea L. Tranquilli (R.C. Ancona
Riviera del Conero), Direttore della Clinica
Ostetrica e Ginecologica dell’ Università
Politecnica delle Marche – Ancona, ha illustrato i criteri fondamentali, tecnico-professionali e organizzativi, per l’ allestimento di
una moderna sala parto. Sono seguiti gli
interventi del Dr. Sergio Messini (R.C.
Bolzano), Direttore dell’ Unità Operativa di
Ostetricia e Ginecologia dell’ Ospedale di
Bolzano, ha portato l’ esperienza di un centro ospedaliero di terzo livello, in cui si
hanno più di 2000 parti l’ anno; e del Dr.
Roberto Sposetti (R.C. Vicenza), Direttore
dell’ Unità Operativa di Ostetricia e
Ginecologia dell’ Ospedale di Vicenza.
L’ Ing. Mauro Guzzini, titolare della “Teuco”,
azienda leader nella produzione di vasche,
ha illustrato i criteri aziendali in base ai quali
ci si sta orientando anche verso la produzione di vasche per il parto. La Teuco ha
donato all’ Unità Operativa di Ostetricia e
Ginecologia dell’Ospedale di Osimo una
propria vasca per il parto.
Ultima relazione è stata quella del Dr.
Reginaldo Polsonetti, responsabile del
Modulo Organizzativo di Ostetricia, attivato
nell’ ambito dell’ Unità Operativa di
Ostetricia e Ginecologia dell’ Ospedale di
Osimo diretta dal Dr. Mauro Tiriduzzi.
23
DAI CLUB
Jesi: “40 anni di service”
Penultimo atto della presidenza dell’avvocato Fabrizio Illuminati al club di
Jesi con le celebrazioni dei 40 anni di
vita del club della città di Federico II° e
l’inaugurazione della sede sociale concessa in comodato gratuito dalla Banca
Popolare di Ancona.
Il taglio del nastro per l’inaugurazione
della sede è stato compito del
Governatore Vincenzo Montalbano
Caracci, del vescovo della città padre
Oscar Serfilippi e del sindaco Fabiano
Belcecchi. Presenti tutte le autorià locali, il presidente Mariotti ed il direttore
generale Goffi della Banca Popolare
con, vari past governor rotariani, presidenti di club marchigiani, il presidente
del club gemello di S. Severo
Ferdinando Cicolella, il presidente del
Lions di Jesi Giaccaglini.
L’occasione ha dato spunto per annunciare
l’avvio ufficiale del sito del
rotary club di Jesi (www.rotaryjesi.it)
curato dai soci Giorgio Ginesi e Piero
Ganzetti ed una bella cronistoria, scritta
dal segretario del club Pietro Renzi,
corredata da foto di questi primi 40
anni di vita del club.
A conclusione della serata il decano
del club, socio fondatore Ermes
Albertini, ha spento la tradizionale candelina di compleanno ed ha ricevuto
una targa, a testimonanza della sua
attiva militanza nel club.
Chieti: premio “E. Paone”
Il Premio intitolato alla memoria dell’avvocato Edmondo Paone, allo studente del Liceo
Classico “G.B. Vico” di Chieti, che si è distinto per i migliori risultati negli ultimi tre anni questa volta è andato a due ex studentesse, classificatesi a pari merito; Carla Gallenga e
Marianna Piattelli. Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato nel corso di una conviviale, dal Presidente del Club Domenicantonio Santarelli e dal rappresentante della famiglia
Paone, Ing. Fabio Cecchi Paone, socio del R.C. di Roma Est.
Erano presenti alla cerimonia, oltre ai numerosi Soci del Club, i genitori e i nonni delle premiate e fra le autorità, il Prefetto della Provincia di Chieti, il Dottor Aldo Vaccaro.
Nella foto da sx: Prof.ssa Alfredina Trivelli, Gen. Domenicantonio Santarelli, Prof.ssa Grazia di
Iorio, Marianna Piattelli, Carla Gallenga, Fabio Cecchi Paone e Signora
Ancona Riviera
del Conero
S.E. Mons Edoardo Menichelli, arcivescovo della Diocesi di Ancona e
Osimo, è divenuto socio onorario del
Club . La qualifica gli è stata conferita
dal presidente Giancarlo Gioacchini,
presenti soci e anche le socie dell’
Inner Wheel.
Monsignor Menichelli ha tenuto una
breve relazione sul tema rotariano della
famiglia. “Salvatela! - ha esordito -,
perché è un pezzo fondamentale della
società. La Chiesa capisce le difficoltà
odierne e proprio per questo chiede
che la famiglia vada salvata: dite ai
vostri figli che si sbrighino a mettere su
famiglia, così che imparino ad amare”.
Mons. Menichelli ha poi ricordato che
l’attacco alla famiglia avviene su tre
fronti. Il primo è relativo al fatto che la
sua costruzione avviene senza il matrimonio: “posso accettarla, ma non la
capisco”; Il secondo riguarda la sessualità senza la procreazione: “è un attacco grave” e, infine, la procreazione
senza la sessualità, che “è un attacco
non solo culturale, ma anche economico, dietro cui si celano potentati di
vario tipo”. Tutto ciò è anche indice del
fatto che le persone portano su di sé
“ferite di solitudine, che devono essere
sanate”. E per sanare la solitudine il
Rotary, oramai da cento anni, ha fatto
molto, in tutto il mondo.
Luglio/Agosto 2004