Introduzione
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Introduzione
•XV-XVI Introduzione 11-07-2003 17:52 Pagina xv Introduzione Sicuramente la valutazione di un individuo, bambino o adulto che sia, non può essere limitata alla motricità, la complessità dell’essere umano è multiforme e lo diventa sempre più col progredire dell’evoluzione e delle conoscenze. Particolarmente complesse, per la pluralità di fattori che interagiscono, sono le manifestazioni patologiche sottese dalle problematiche motorie, cognitive, affettive e di relazione sociale. Ciò non di meno non possiamo dimenticare che l’affettività, le conoscenze e la relazione prendono esistenza dal movimento. Il bambino costruisce i primi rapporti di comunicazione con l’ambiente tramite il pianto per comunicare il suo malessere e sottolinea con la risposta al sorriso una situazione di benessere con la madre, impostando in tal modo le radici di più complesse future relazioni affettive. La prensione e le sue successive evoluzioni, gettano le basi della sperimentazione, la conquista autonoma dei risultati, le infinite possibilità di variabili, i rapporti di causa-effetto, la realizzazione di progetti. Le conoscenze di base, conquistate tramite le azioni, diventano il trampolino di lancio verso nuove conquiste. I passaggi posturali e la deambulazione permettono il controllo della globalità corporea e allargano lo spazio d’azione aprendo la via verso nuovi orizzonti. Due fattori sono indispensabili per il movimento: la conoscenza del proprio modello corporeo con le relative potenzialità d’azione, la capacità di orientamento spaziale del proprio corpo o dei segmenti somatici. Di certo non possiamo escludere nelle attività il livello e il tipo di emozionalità sperimentata nel desiderio, nelle motivazioni ad agire, nel raggiungimento del risultato, emozionalità tutte che contribuiscono, assieme all’intervento dei modelli di riferimento, a costituire il vissuto delle esperienze che, articolandosi in un complesso gioco di interazioni, getteranno le basi della personalità. L’obiettivo di questo libro è quello di affrontare in termini più approfonditi lo studio dell’organizzazione motoria, delle sue variabili e delle inevita- xv •XV-XVI Introduzione 11-07-2003 17:52 EVOLUZIONE E DISTURBI DEL MOVIMENTO Pagina xvi ISBN 88-408-1264-4 bili correlazioni con i processi cognitivi e relative modalità di rapporto con l’ambiente. Per questo scopo è necessario, oltre alla conoscenza della organizzazione tipica delle diverse conquiste motorie, anche lo studio delle sue variabili che possono esser influenzate da fattori dismaturativi e/o ambientali e gli effetti che producono nella spesa energetica, nella validità del risultato, nel valore del sé, nel confronto con i coetanei e nella valutazione da parte dei modelli parentali e sociali. Ne consegue che l’affronto della ricerca sul movimento non è fine a sé stessa, ma fondamento principe delle potenziali espressività umane. Il primo capitolo sviluppa questa tematica. Ho ritenuto necessario un richiamo sull’organizzazione neurofisiologica (capitolo secondo) al fine di non dimenticare o sottovalutare l’importanza delle conoscenze strutturali e funzionali del sistema nervoso; non di certo una pretesa di trattazione, ma un richiamo di schemi per facilitare il ricordo di alcuni processi. Il terzo capitolo riporta alcuni dati sull’evoluzione fetale del movimento, sui riflessi arcaici e sulla motricità spontanea non ancora finalizzata. Al riguardo dei riflessi arcaici è importante sottolinearne la conoscenza, ma ciò non significa l’uso indiscriminato che ne fu fatto a scopo diagnostico. Segue la trattazione dei diversi significati biologici di attività motorie geneticamente programmate per rendere ottimale il funzionamento umano e il rapporto tra queste capacità e i modelli ambientali. Nel quarto capitolo viene presentata l’evoluzione dell’atto motorio e sostenuta la progressione del medesimo percorso maturativo per ogni nuovo schema motorio in apprendimento anche per l’individuo adulto. Il quinto capitolo espone le progressioni degli schemi per alcune specifiche attività motorie, al fine di poterle giustamente riconoscerle e valutarne la reale potenzialità dei risultati. Segue nel sesto capitolo la presentazione dei diversi disturbi dell’atto motorio e le correlazioni, dove possibile, con le strutture cerebrali. Il settimo capitolo riporta una serie di test per la valutazione specifica di alcune competenze. I test proposti sono stati tutti standardizzati in un vasto campione di soggetti normali. L’ottavo capitolo affronta le modalità di osservazione del movimento l’evidenziazione dei dati significativi e la valutazione dell’organizzazione del medesimo in rapporto alle condizioni in atto. Conclude il libro un glossario di termini nella speranza che sempre più si possa comunicare con i medesimi significati. Al libro è allegato un video, condizione essenziale per esemplificare il messaggio agli addetti del settore al fine di una migliore attenzione e studio sulle caratteristiche del movimento. Roberto Carlo Russo xvi