Conferenza internazionale "Passato, presente e futuro dell
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Conferenza internazionale "Passato, presente e futuro dell
Conferenza internazionale "Passato, presente e futuro dell'alimentazione mediterranea tradizionale" (MEDIET 2004) Atene (Grecia), 21 - 23 aprile 2004 • Conferenza internazionale "Passato, presente e futuro dell'alimentazione mediterranea tradizionale" (MEDIET 2004) Atene (Grecia), 21 - 23 aprile 2004 Uno degli obiettivi del Consiglio oleicolo internazionale è quello di offrire informazioni sui vantaggi nutrizionali e dietetici del consumo di olio d'oliva, ingrediente chiave dell'alimentazione mediterranea. Per la sua opera di informazione e promozione, il Consiglio raccoglie e divulga dati di carattere scientifico relativi al valore nutritivo dell'olio di oliva e ai suoi positivi effetti sulla salute. Parte di questo lavoro, che ha per oggetto le ricerche condotte in merito all'effetto del consumo di olio d'oliva sulla salute umana, si svolge mediante l'organizzazione o la partecipazione del COI a seminari, conferenze o convegni scientifici internazionali. È il caso di MEDIET 2004, una conferenza internazionale durante la quale i relatori hanno nuovamente messo in rilievo gli effetti benefici dell'olio di oliva, che dovrebbe rappresentare la principale fonte di grassi in un regime alimentare sano, e i vantaggi di una dieta equilibrata di tipo mediterraneo. La conferenza, alla quale hanno partecipato oltre un centinaio di studiosi ed esperti in nutrizione, ha permesso ad autorevoli ricercatori del settore di fare il punto sulle più recenti acquisizioni in materia di dieta mediterranea e di olio d'oliva, suo indispensabile ingrediente di base. Grazie al suo contenuto di acidi grassi monoinsaturi, antiossidanti, polifenoli, steroli e vitamine, l'olio d'oliva esercita un'azione positiva nei confronti di un lungo elenco di patologie, che comprende le malattie cardiovascolari, il diabete, i tumori, l'obesità, l'artrite reumatoide, le malattie cutanee, l'ipertensione arteriosa, l'invecchiamento, il degrado delle funzioni cognitive, la demenza senile. I lavori della conferenza, incentrati sull'alimentazione mediterranea e i suoi ingredienti, hanno approfondito diversi aspetti della dieta mediterranea in una prospettiva di tipo storico, gastronomico e medico-scientifico. Il professor D. Trichopoulos (Università di Harvard) ha inaugurato la prima sessione illustrando le caratteristiche della dieta mediterranea e il ruolo che essa può svolgere nella prevenzione di numerose malattie, come è stato dimostrato dalla ricerca. La dottoressa C. Phillipson (Istituto di paleonutrizione - Grecia) ha presentato il tema dell'alimentazione in una prospettiva storica, sottolineando la sua importanza per la salute e il benessere delle popolazioni. 2 Il dottor Phillipson (Istituto di paleonutrizione - Grecia) ha presentato una relazione sull'origine, l'evoluzione e lo sviluppo della dieta mediterranea. La dottoressa Sarpaki, ricercatrice presso gli scavi di Akrotiri (MAICH), ha parlato dell'alimentazione durante l'età del bronzo, e il dottor P. Theodorakopoulos (Università della Tracia) ha illustrato le abitudini dietetiche degli abitanti preistorici di Cipro (7000-2300 a.C.). La dottoressa K. Lapsley (Almond Board, California), in un intervento di taglio storico, ha parlato del consumo delle mandorle, la cui diffusione in area mediterranea è attestata sin dal 4000 a.C. La seconda giornata ha avuto inizio con l'intervento del dottor Lairon (INSERM, Francia), che ha esposto i risultati dello studio di intervento MediRivage. Dopo tre mesi di follow-up si è potuto dimostrare che rispetto a una dieta povera in grassi la dieta mediterranea determina una significativa diminuzione del colesterolo, senza ridurre il colesterolo HDL, e un abbassamento di trigliceridemia, insulinemia e glicemia. Con la dieta mediterranea è stato inoltre possibile migliorare il livello dei fattori di rischio cardiovascolare. La dottoressa Bamia (Università nazionale "Capodistria", Atene) ha presentato i risultati preliminari di EPIC-Elderly, uno studio prospettivo e multicentro condotto in nove paesi europei. Lo studio prende in esame i possibili effetti del fattore alimentare sullo stato di salute e la speranza di vita della popolazione anziana e mira a definire una dieta-tipo ottimale mediante un'analisi di parametri socioeconomici e demografici. I primi risultati indicano che esistono grandi differenze tra il nord e il sud dell'Europa, e che ogni paese segue un proprio modello alimentare. Al nord predomina il consumo di zuccheri e grassi, mentre nei paesi del sud l'alimentazione si basa su un elevato consumo di frutta e verdura. Proprio a causa di questa eterogeneità non esiste ancora un consenso sull'opportunità di presentare linee guida alimentari comuni, oppure specifiche a ogni paese. Il dottor M. Martínez-Gónzalez (Università della Navarra) ha presentato i risultati dello studio SUN, grazie al quale è stato constatato che il consumo moderato di olio d'oliva risulta inversamente associato al rischio di infarto acuto del miocardio e di ipertensione arteriosa. Il dottor De Gaetano (Università Cattolica, Italia) si è soffermato sull'effetto positivo del vino per la prevenzione del rischio cardiovascolare. Il dottor Kotseridis ha esposto le caratteristiche chimiche di una varietà di vite ( la 'Mandilaria' di Santorini) e del vino che se ne ottiene, soffermandosi inoltre sull'effetto biologico del resveratrolo e di altri composti fenolici. Il dottor Fradera ha sottolineato i molteplici effetti positivi del vino per la prevenzione del rischio cardiovascolare (20-60%), del morbo di Alzheimer, della demenza, dell'osteoporosi, etc. mettendo in rilievo l'elevata concentrazione di polifenoli nel vino, in particolare quello rosso, e tracciando un parallelo tra Grecia e Germania. Il dottor Díaz si è soffermato sui vini argentini, analizzando l'attività antiossidante e il contenuto fenolico di vini di varietà e annate diverse. 3 Il dottor Ramantanis (Istituto di educazione tecnologica, Atene) ha parlato dei casi di BSE e di "variante" della malattia di Creutzfeldt-Jacob registrati nell'uomo nei paesi mediterranei. Il dottor A. Alonso (Università della Navarra) ha presentato i risultati dello studio SUN, grazie al quale è stato constatato che l'elevato consumo di grassi monoinsaturi, frutta e verdura della popolazione mediterranea risulta inversamente associato ai livelli di tensione arteriosa. La dottoressa Bouchenak, che sostituiva il dottor Belleville, ha presentato i risultati di uno studio sull'influenza della proteina delle sardine sui livelli del colesterolo serico HDL2 e HDL3. Il dottor Bazoti (Università di Patrasso, Grecia) ha esposto i risultati di uno studio sugli effetti della biodisponibilità di sostanze bioattive dell'olivo nei fluidi biologici. Il dottor Kandarakis (Facoltà di agricoltura, Atene) ha parlato del valore nutritivo dei formaggi tradizionali greci e del loro contenuto in minerali. Il dottor E. Anastassopoulos (Agenzia per lo sviluppo di Messinia, Grecia) ha presentato un intervento sul ruolo dei polifenoli nell'olio extra vergine d'oliva in relazione al grado di maturità dell'oliva. La dottoressa Efi Vassilopoulou (Università di Atene), nella sua relazione, ha preso in considerazione il problema della dieta alla luce del conflitto fra tradizione e globalizzazione. La dottoressa N. Shaphira (Università di Tel-Aviv) ha riferito in merito all'effetto riduttore dell'ossidazione delle LDL riscontrato nelle uova ricche in MUFA , rispetto alle uova "normali". A questi interventi ha fatto seguito un giro di tavola sugli effetti benefici dell'alimentazione mediterranea al quale hanno partecipato S. Dernini (Forum sulle culture alimentari del Mediterraneo, Italia); L. Serra-Majem (Università di Las Palmas, Gran Canaria); A. Trichopoulou (Università di Atene) e R. D’Amario (Direzione generale Ricerca, Comunità europea). La dottoressa D'Amario ha esposto il programma-quadro della Commissione europea per la ricerca. Su 151 progetti iscritti a bilancio, ha indicato, ben 13, ossia il dieci per cento, riguardano l'alimentazione mediterranea o i suoi ingredienti, per un importo di spesa totale pari a 23 milioni di euro su 237. La dottoressa D'Amario ha rilevato che è ancora scarso il numero di progetti presentati da paesi terzi e ha fatto appello alla comunità scientifica perché la dieta mediterranea sia uno dei temi presi in considerazione nel prossimo programma (luglio 2004). 4 L'ultima giornata ha avuto inizio con un intervento del professor A. Kafatos (Università di Creta, Grecia), che ha passato in rassegna i fattori di rischio cardiovascolare a Creta, 40 anni dopo il "Seven countries study". A questa relazione hanno fatto seguito diversi interventi sugli effetti positivi dell'alimentazione mediterranea per il sistema cardiovascolare. Le malattie cardiovascolari, prima causa di morte nei paesi avanzati, sono sempre più frequenti anche in quelli in via di sviluppo. Un'alimentazione in cui l'olio di oliva rappresenta la principale fonte di grassi ha effetti positivi su profilo lipidico, dimensioni e fluidità delle particelle LDL, oltre che sui fosfolipidi: fattori di grande importanza in quanto favoriscono il metabolismo lipoproteico. Una dieta di questo tipo inoltre previene l'ossidazione delle LDL, l'arteriosclerosi e i rischi ad essa associati. I lavori sono proseguiti con una tavola rotonda moderata dal dottor A. Garrido (Istituto delle sostanze grasse, Siviglia) e incentrata sul ruolo delle olive da tavola nella dieta mediterranea, alla quale hanno partecipato il dottor N. Georgoudis, il dottor D. Economou e S. Panagou. I partecipanti hanno sottolineato gli aspetti nutrizionali dell'oliva da tavola e hanno fatto presente che nel contesto della dieta mediterranea quando si parla di olio di oliva andrebbero sempre citate anche le olive da tavola. Hanno inoltre rilevato che le olive da tavola, pur essendo ricche di fibre, vitamine, polisaccaridi, fenoli ed altri elementi che contribuiscono alla prevenzione di malattie croniche, sono poco studiate dal punto di vista nutrizionale o medico. Al termine di una serie di interventi sul presente e sul futuro dell'alimentazione mediterranea, moderati dal dottor P. Tokouzbalidis, la conferenza si è chiusa con una interessante discussione alla quale hanno partecipato ristoratori, critici gastronomici e giornalisti specializzati. 5