ARAZZI MONDO PADANO 3
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ARAZZI MONDO PADANO 3
26 Cultura ARTE MONDO PADANO Venerdì 3 aprile 2015 Museo del Violino L’attesa inaugurazione per “I magnifici intrecci” tessuti nel 1629 a Bruxelles Arazzi, una resurrezione Dopo 30 anni un’altra straordinaria mostra con i capolavori del Duomo o di Fabrizio Loffi p A PALAZZO VILLA SARTORI S olo un assaggio per il momento, perchè le difficoltà tecniche do‐ vute all’esposizione degli arazzi non ancora restaurati, nonostante il gran lavoro svolto giorno e notte dagli organizzatori, non hanno consentito di godere ap‐ pieno dei “Magnifici intrecci. La forza di Sansone negli arazzi del‐ la Cattedrale di Cremona” nel giorno dell’inaugurazione, avve‐ nuta mercoledì scorso,1 aprile, al Museo del Violino. Solo qualche pezzo dei quattor‐ dici previsti, ma tanto è bastato per fornire un’idea di quale sarà il colpo d’occhio che accoglierà il visitatore già da oggi, ad allesti‐ mento completato. Un allesti‐ mento, in verità, molto sobrio costituito da grandi rastrelliere in metallo inclinate per accoglie‐ re i grandi arazzi ancora in atte‐ sa di restauro (5 sui dodici di cui è costituita l’intera serie) ed ap‐ pese alle pareti per i pezzi già re‐ staurati. Questo permette di os‐ servare nella loro pienezza le tappezzerie pienamente recupe‐ rate e di notare invece i partico‐ lari dell’ordito, le pieghe, le diffi‐ coltà e le lacune presenti in quel‐ le su cui sarebbe necessario un intervento di recupero. Anche ad un osservatore distrat‐ to non sfugge la differenza tra le due categorie, al punto da ram‐ maricarsi sugli appelli caduti spesso nel vuoto negli ultimi trent’anni. Da quando cioè, nel 1987, la straordinaria serie delle “Storie di Sansone” tessute tra il 1629 e il 1631 dalla manifattura bruxellese di Ian Raes sui carto‐ ni del pittore fiammingo Michael Coxcie, venne mostrata per la prima volta in Santa Maria della Pietà per sollecitarne un rapido restauro. La loro resurrezione, lentissima e ancora incompiuta, iniziò negli anni venti del Nove‐ cento, quando tre di essi venero affidati alle cure delle suore rica‐ matrici di Rivolta d’Adda che, ne‐ gli anni successivi, si occuparo‐ no di altri tre arazzi. L’impresa di trovare i finanziamenti per re‐ staurare l’altra metà dei dodici Il Touring in via Trecchi Affreschi a casa Villa Sartori Da sinistra l’allestimento nella sala delle esposizioni gli organizzatori con le restauratrici Tiziana Benzi e Isabella Sanfilippo il pubblico alla inaugurazione e due particolari degli arazzi in attesa di restauro [foto Betty Poli] arazzi, come ha ricordato anche il curatore don Achille Bonazzi, appariva all’allora soprinten‐ dente Antonio Paolucci, oggi di‐ rettore dei Musei Vaticani, de‐ gna di “sconsolata impotenza” per l’esborso necessario per re‐ cuperare capolavori così com‐ promessi. Muffe, fumi, sporcizia, imbarcature, grinze, rammendi avevano trasformato le lisce su‐ perfici di sete e lane pregiate in grinzose e spente, vecchie pezze. Il colorante utilizzato per creare le sfumature marroni sui fili di lana aveva finito con l’avere una azione disgregante, tale che gli arazzi non restaurati appariva‐ no come larve di una meraviglia scomparsa. Poi, grazie all’impegno di privati, di associazioni e della Fondazio‐ ne Comunitaria, è iniziata la ri‐ nascita. Con un impegno profes‐ sionale ed economico enorme, altri due arazzi sono stati stesi, rinforzati, lavati e restaurati. Si è trattato di un intervento certosi‐ no che ha utilizzato tecniche e materiali i più vicini possibile a‐ gli originali e che non solo ha vi‐ sivamente ricondotto le antiche pezze al loro antico, rutilante a‐ spetto, ma che ha riportato i pre‐ ziosi tessuti a ph neutri, tali da e‐ vitare future perdite per eccesso di acidità. Oggi il recupero è completo su 7 dei dodici pezzi, due terzi di un percorso che por‐ terà alla resurrezione dell’intero ciclo. E’ la “fatica di Sansone” che attende ancora la città di Cremo‐ na. La mostra al Museo del Violi‐ no, negli auspici degli organizza‐ tori (in primis Unomedia Srl), è occasione per mostrare ai cre‐ monesi e agli amanti dell’arte un tesoro sino ad oggi escluso dal‐ l’ammirazione, ma anche per sensibilizzare fattivamente tutti all’urgenza di prendersene cura prima di perderlo. Sarà una mo‐ stra imponente e stupefacente. Imponente per dimensioni, basti dire che ciascuno di questi son‐ tuosi “tessuti” misura almeno venti metri quadrati di superfi‐ cie. Alcuni superano i trenta e raggiungono i quaranta metri quadrati. In totale saranno espo‐ sti oltre quattrocento metri qua‐ drati di tessuti finemente intrec‐ ciati. Stupefacente, per la bellez‐ za dei tessuti realizzati dalla ma‐ nifattura Raes di Bruxelles ai primi del Seicento, e per la sin‐ golarità della loro storia. La mo‐ stra, allestita nel Padiglione del‐ le Esposizioni Temporanee del Museo del Violino, sarà visibile fino al 30 giugno. Apertura: dal mertedì alla domenica, dalle 10 alle 19. Lunedì chiuso. Il catalogo della mostra è realiz‐ zato da Unomedia Srl, l’organiz‐ zazione è stata curata da Diocesi di Cremona, Comune di Cremo‐ na, Unomedia Srl, Fondazione Arvedi Buschini. La realizzazio‐ ne gode del patrocinio e della collaborazione dei Ministero dei Beni culturali, Expo, Padiglione Italia, Presidenza della Regione Lombardia, Provincia di Cremo‐ na, Comune di Cremona, Camera di Commercio. La mostra è sup‐ portata dalle aziende che so‐ stengono le attività del Museo del Violino di Cremona Mdv Friends. Numerosi soci e amici del Touring (di Cremona, Brescia, Milano e Lodi) sono stati gui‐ dati da Maria Antonietta Villa Sartori alla scoperta degli im‐ portanti e rari documenti di pittura architettonica e deco‐ rativa del suo palazzo di via Trecchi 19. L’imponente edifi‐ cio trecentesco, costruito at‐ torno ad un’ampia corte con colonnati, conserva il corpo medioevale di una ricca abita‐ zione privata, forse la dimora di Ugolino Cavalcabò. Conta‐ giati dall’entusiasmo e dalla passione dell’accompagnatri‐ ce si sono osservate decora‐ zioni del XIV e XV secolo di differenti temi: rappresenta‐ zioni umane, animali (straor‐ dinari i girifalchi sui trespoli), motivi vegetali con stemmi, rosoni, tappezzerie stellate, nicchie ed architetture che si rifanno al gotico internazio‐ nale. Questi affreschi sono un rarissimo documento del gu‐ sto lombardo dei palazzi nobi‐ liari che risentivano dell’in‐ fluenza dei Visconti a cui Cre‐ mona era assoggettata dal 1334. L’importanza dell’edifi‐ cio, fino a pochi anni fa igno‐ rata, ha sorpreso ed emozio‐ nato tutti i partecipanti a que‐ sta visita guidata per la ric‐ chezza ed il valore di quanto conservato e portato alla luce. Il nuovo Bollettino Storico e forse sarà anche l’ultimo E’ uscito il 19° numero, ma i tagli camerali decretano la chiusura Il numero del Bollettino Storico Cre‐ monese relativo al 2014, rappresenta il 19° volume della nuova serie, edita dalla Camera di Commercio. Un volu‐ me che si presenta particolarmente corposo, con articoli, tutti importanti, che spaziano dalla storia, all’arte, al‐ l’architettura, all’approfondimento di figure significative per il nostro terri‐ torio. Apre il volume un articolo di In‐ ge Habig sulla tradizione iconografica di sant’Omobono, patrono anche dei mercanti e sarti tedeschi, mentre Sil‐ via Cibolini tratta la figura di Bernar‐ dino Gatti. A seguire Annarosa Dordo‐ ni ci parla dell’ex gesuita Andrea Fo‐ res, Fabiana Savorgnan di Brazzà della corrispondenza epistolare fra Antonio Dragoni e Lavinia Florio, mentre Sonia Tassini riferisce di una ricerca fra le carte d’archivio relativa alla collezione del marchese Pietro Araldi Erizzo. Ancora un epistolario, quello fra Euge‐ nio Beltrami e l’astronomo Giovanni Schiaparelli, è al centro dell’articolo di Maria Paola Negri. Mauro Barchielli delinea poi gli anni di ministero di Padre Pasquali; prima della sua partenza per l’India; Simona Bini tratta della chiesa dei Santi Giaco‐ mo e Vincenzo di via Palestro, Carlo Dusi (con Laura Sala, Elisabetta Bon‐ dioni, Alberya Carena e Sara Delledon‐ ne) della chiesa di San Pietro al Po, mentre Sonia Sbolzani presenta la fi‐ gura del pittore Cristofano Allori. Nella sezione Fonti Emilio Giazzi ana‐ lizza le tematiche relative a libri litur‐ gici e arredi nella chiesa delle Sante Margherita e Pelagia nel Quattrocen‐ to ed Elisa Chittò propone un ap‐ profondimento sul convento di Sant’A‐ gostino di Cremona. A completare il numero le recensioni di libri cremo‐ nesi. Un numero che non mancherà di su‐ scitare l’interesse dei tanti studiosi e appassionati di storia cremonese. Il Presidente della Camera di Commer‐ cio Gian Domenico Auricchio ricorda le vicende che hanno portato alla pub‐ blicazione della nuova serie del Bol‐ lettino Storico Cremonese nata nel 1993 quando la Camera, con grande lungimiranza, accolse la sollecitazione a ridare vita al periodico, dopo una pausa di 17 anni, prevedendo la pub‐ blicazione di un numero ogni anno. Era il 1931 quando il Bollettino uscì per la prima volta, sotto la guida del prof. Gualazzini, cofondatore del pe‐ riodico insieme a Carlo Bonetti e Ago‐ stino Cavalcabò, e fin da subito contri‐ buì a portare il nome di Cremona nei più qualificati ambienti della storio‐ grafia italiana. Si deve ancora al prof. Gualazzini l’i‐ dea di costituire nel 1993 la Società Storica Cremonese, di cui erano soci promotori un gruppo di studiosi cre‐ monesi ‐ Antonino Albarosa, Carla Al‐ mansi, Rita Barbisotti, Maria Luisa Be‐ tri, Flavio Caroli, Maria Luisa Corsi, Goffredo Dotti, Ardea Ebani, Ada Fer‐ rari, Ferruccio Focher, don Andrea Fo‐ glia, Luisa Gregori Bandera, Valerio Guazzoni, Bruno Loffi, Frank Miccolo, Ferruccio Monterosso, Luciano Ron‐ cai e Gianfranco Taglietti ‐ con l’obiet‐ tivo di promuovere iniziative culturali favorendo il lavoro di ricerca e gli stu‐ di di storia cremonese, con l’impegno, in particolare, di pubblicare il Bollet‐ tino Storico Cremonese. La decisione della Camera di fare del Bollettino Storico una propria pubbli‐ cazione e di stabilire la sede della So‐ cietà Storica Cremonese presso l’Ar‐ chivio Storico camerale si fondava sul‐ la consapevolezza dell’importanza La sede della Camera di Commercio della ricerca delle proprie radici stori‐ che e del ruolo fondamentale che l’en‐ te ‐ sia prima come Universitas Merca‐ torum che poi, come Camera di Com‐ mercio ‐ aveva saputo mantenere, at‐ traverso i secoli, incidendo sugli avve‐ nimenti storici di Cremona. Un ruolo testimoniato dalla presenza in Camera di Commercio di un impor‐ tante Archivio storico dove sono con‐ servati e ordinati, a partire dal XIV se‐ colo, documenti e cimeli che, attraver‐ so i secoli, testimoniano le vicende storiche dell’economia cremonese. La pubblicazione del Bollettino Stori‐ co, dal 1995 ad oggi, rappresenta un impegno concreto che l’ente, con or‐ goglio, ha svolto in questi anni nella certezza di contribuire alla realizza‐ zione di uno strumento di grande im‐ portanza per gli studi di storia locale, oltre che di stimolo per gli studiosi cremonesi. Un impegno che in questi vent’anni la Camera è riuscita a mantenere, ma che ora, con grande rammarico, pro‐ babilmente non sarà più in grado di sostenere. La drastica riduzione delle entrate ca‐ merali disposte dai recenti provvedi‐ menti governativi, che hanno operato un vero e proprio taglio lineare del di‐ ritto annuale versato alle Camere di Commercio ‐ la principale fonte di fi‐ nanziamento del sistema camerale ‐, ha indotto il Consiglio camerale ad o‐ perare scelte difficili, decidendo di concentrare le poche risorse disponi‐ bili su interventi diretti a favore delle imprese.