UNA VISITA CHE HA RIEMPITO DI GIOIA IL
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UNA VISITA CHE HA RIEMPITO DI GIOIA IL
UNA VISITA CHE HA RIEMPITO DI GIOIA IL NOSTRO CUORE E' il primo sentimento che ha caratterizzato questa nuova esperienza in Africa, in terra di Rwanda: una gioia condivisa, insieme anche alla preoccupazione per eventuali difficoltà da affrontare e superare ; S. Paolo, il primo grande missionario, ce lo ha insegnato e indicato come caratteristica dei veri fratelli nella fede: condivisione non solo di cose, di beni materiali, ma anche vicinanza, partecipazione di sentimenti, lieti e tristi, distribuzione di pesi... Gli aerei pieni ad ogni imbarco sia nell'andata che nel ritorno, è testimonianza di un mondo globalizzato, diverso ma non estraneo. Molti italiani, diretti in Kenia o altrove, per affari o semplicemente per turismo, altri, tra cui il nostro gruppo, per Missione e per motivi umanitari o di collaborazione. Il Rwanda, come tanti altri Stati africani, è un paese giovane e in divenire: rimane tanto da fare in ogni direzione, ma si nota anche il progresso realizzato negli ultimi 10/15 anni. Il paesaggio è lussureggiante e la popolazione gioiosa , aperta e dinamica e l'auspicio è che si guardi avanti e si proceda nell'interesse comune, superando le divisioni, le contrapposizioni, gli interessi di parte, le disparità sociali...del resto sono i presupposti e le condizioni necessarie per garantire un futuro di pace e per guardare con più ottimismo. Ma, (lo sappiamo bene) vale per tante altre realtà e situazioni particolari dell'Africa e non solo! Una presenza significativa ed efficace, discreta e fraterna, dono offerto e ricevuto: questa mi è sembrata la caratterizzazione della presenza della diocesi di Ugento- S. Maria di Leuca, attraverso i nostri Sacerdoti e gli operatori pastorali che si sono avvicendati a partire dal compianto e mai dimenticato don Tito Oggioni che ha iniziato questa ricca collaborazione e condivisione in Rwanda. Il suo nome è conosciuto a Kigali (e tra il clero in genere), in strutture realizzate e in opere favore di bambini e di anziani soli. L'interesse fattivo dei Vescovi, l'Ufficio missionario diocesano, l'Associazione Amahoro, le Parrocchie, i Volontari, i vari gruppi e singoli hanno permesso la stabilità e la continuità delle varie opere e iniziative, con uno stile interessante, fatto di aiuto, di interesse, di partecipazione, lasciando l'impegno fattivo ai vari Sacerdoti indigeni o alle persone in causa che in questo modo non sono diventate oggetto di un aiuto compassionevole, ma protagonisti di uno sviluppo integrale e inclusivo. La prossimità evangelica si è fatta concreta sostenendo iniziative di tipo educativo e sociale, a partire dai più svantaggiati (per condizione sociale) ed emarginati (per territorio) . Perciò Scuole per parrocchie periferiche e per più villaggi ( con frequenza di centinaia o migliaia di alunni secondo il caso) e accoglienza per bambini o per anziani soli , o altro tipo di aiuto materiale e anche spirituale. E' bello allora vedere nella parrocchia di Rulindo il centro polivalente Kinini con scuola ( con sezione per portatori di hadicap) e centro sanitario; a Karenge la scuola elementare (in memoria del dott. Cherubino Inguscio di Torrepaduli); a Ruhha complesso scolastico dalla prima elementare alla seconda superiore, con Sala polivalente (per quasi 1000 alunni!) ; a Ndera, la casa di accoglienza per anziani “ Don Tito”,gestita dai Frères e la povera casa di Donatille, una laica carismatica, che si occupa di bambini abbandonati. Sono stati belli,interessanti e arricchenti (da ogni punto di vista: umano culturale e spirituale) tutti gli altri incontri con personalità, istituzioni,, realtà sociali ed educative, ad iniziare dal Vescovo della Capitale, Kigali, Mons. Taddeus, dal Nunzio, Mons..Russo Luciano, di Aversa,i rettori dei Seminari Teologico Nazionale e del Seminario minore diocesano, le Suore dello “Smaldone” nel grande Istituto per sordomuti, le Suore Discepole di Gesù Eucaristico e, non ultime perché contigue di alloggio, di preghiera e di condivisione di progetti, le Oblate di P. Mauri che, dal tempo di don Tito sono presenti nella Casa di Spiritualità “Domus Pacis” a Kicukiro, sede anche della nostra postazione diocesana in Rwanda. Come S. Teresa di Gesù Bambino, dalla clausura del Carmelo, è stata così sensibile alla Missione della Chiesa, anche noi, nelle nostre parrocchie, nei gruppi, possiamo con “poco” essere utili e sostenere tanti progetti di promozione umana e spirituale a favore di fratelli e sorelle più svantaggiati ...a condizione che risoffiamo ogni tanto sul “fuoco della Missione”...Otre che fare un po' di bene agli altri...,porterà certamente beneficio alla nostra fede da rivivere nella gioia del dono e della testimonianza. D. Antonio Caccetta