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“Primavera all'Arco”: voci dall'Isola tra citazioni di classici
e nuova drammaturgia
5 Febbraio 2013 ore 15:18
Categoria:
Notizie / Arte e Cultura
URL della pagina:
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Data scaricamento: 15 Marzo 2017 ore 16:27
Da venerdì 8 febbraio al 19 maggio, tra Spazio Santa Croce, MiniMax e Piccolo Auditorium la stagione teatrale de Il Crogiuolo. C'è anche “Der Puff” di Francesca
Falchi
Voci dall'Isola tra cronache recenti, citazioni di classici e nuova drammaturgia nella “Primavera all'Arco”
de Il Crogiuolo che si dipanerà da venerdì 8 febbraio fino a maggio tra Castello, Marina e Stampace a
Cagliari: teatro (e musica) per un cartellone itinerante che custodisce frammenti di memoria della città,
tra pagine di Storia e storie reali e fantastiche di oggi e di ieri. Fin dal titolo, che rimanda al Teatro
dell'Arco, storico spazio culturale, palcoscenico di prime e eventi, testimone dei molti fermenti artistici
della città: «perché, in tempi di revisionismo e applicazione non concordata di nuovi criteri di
finanziamento in ambito regionale non si dimentichi l'arco teso per oltre 30 anni di attività da Il
Crogiuolo». All'amaro epilogo di una lunga e intricata vicenda di scavi e restauri, vincoli e auspicate e
procrastinate riaperture, che ha privato la città di un (altro) teatro, la compagnia diretta da Mario
Faticoni risponde con una rassegna itinerante, tra moderni drammi, operine musicali e monologhi,
racconti di migranti e novelle boccaccesche, e perfino il debutto in terra sarda di “Der Puff” di e con
Francesca Falchi, che solleva il velo su un'altra faccia del nazismo, con un canto di resistenza
(femminile) e libertà. Dieci spettacoli per una “Primavera all'Arco” (in omaggio al teatro perduto)
itinerante tra lo Spazio Santa Croce (in via Santa Croce 47) in Castello, il Piccolo Auditorium – ovvero
l'Auditorium Comunale di piazza Dettori alla Marina, e in Stampace il MiniMax – il Ridotto del Teatro
Massimo di Cagliari.
Il sipario si aprirà - venerdì 8 febbraio alle 21 (con matinée alle 11 per gli studenti delle superiori) allo
Spazio Santa Croce – su “Lavorare Stanca”, pièce scritta e interpretata da Rita Atzeri per la regia di
Francesco Origo, in cui risuona l'eco delle sirene di un allarme in fabbrica, il dolore feroce e la rabbia
per le morti bianche, in un amaro requiem per le vittime di feroci scelte di mercato come gli appalti
esterni e il risparmio sulle procedure e gli standard della sicurezza sul lavoro. Ispirato a cronache
recenti dell'Isola (e non solo), lo spettacolo de Il Crogiuolo (in collaborazione con la CGIL - camera del
lavoro metropolitana di Cagliari) racconta «una storia universale: una storia di sfruttati e sfruttatori».
Identico scenario e trama curiosamente – e gustosamente macabre – per “Sottosuoli” dello scrittore
Giorgio Todde, in programma nello Spazio Santa Croce il 23 febbraio alle 19 e alle 21 e il 24 febbraio
alle 19 nella mise en scène (firmata Crogiuolo e Teatro Dallarmadio) che vede protagonisti Fabio
Marceddu (suo anche l'adattamento del testo), Rita Atzeri e Antonello Murgia, che cura la regia e ha
composto le musiche originali di questo divertente affresco degli spazi sotterranei e segreti della città.
La vita “sepolcrale” di un uomo nato e cresciuto Tuvixeddu, o in quel che resta della straordinaria
necropoli fenicio-punica e costretto a migrare nelle “grotte” di via Vittorio Veneto (proprio accanto a uno
dei quartieri residenziali più eleganti della città) diventa l'occasione per una denuncia di scempi
archeologi e urbanistici, del degrado e della speculazione edilizia... con finale a sorpresa.
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Trittico in Castello per I Gitani dell'Anima, la compagnia dell'attore e regista (e pittore) sardo d'origine
ma di formazione romana Antonio La Rosa: in scena allo Spazio Santa Croce “Natale in cantina” di
Valentina Fratini (sua anche la regia), interpretato da La Rosa con Valentina Gaia (l'1 e 2 marzo alle
21); “Charlie”, diretto e interpretato da La Rosa e Fabrizio Stefan, sul palco con Diego D'Elia (il 30
marzo alle 21 e il 31 marzo alle 19) e infine (19 e 20 aprile alle 21) un surreale “Morto e Risorto” scritto
e diretto da Valentina Fratini, con Antonio La Rosa. Tre spettacoli che affrontano temi differenti, dalle
scelte esistenziali di due personaggi costretti, per un caso del destino, a fare i conti con se stessi e con
le proprie vite; alle disavventure e gli strani incontri dell'assistente di un manager, per un ritratto
(ispirato ai testi dell'americano Eric Bogosian) di un mondo in corsa, sempre più frenetico nella tensione
verso il successo, ma contrassegnato da una cronica e crescente mancanza di valori e principi
etico-morali e diffusa ipocrisia; al punto di vista di un extracomunitario sui paradossi e stravaganze del
ricco Occidente, in una prospettiva capovolta dove essere (o sembrare) morti può rappresentare una
fortuna.
La “Primavera all'Arco” prosegue – il 5 marzo alle 21 – al MiniMax, il Ridotto del Teatro Massimo, con
“All'ombra dell'ultimo sole” di Rita Atzeri, nuova produzione de Il Crogiuolo (in collaborazione con il
CeDAC) con Daniela Collu, Pier Paolo Frigau, Alessandra Leo, Alessia Marrocu e il musicista
Alessandro Muroni (sue le canzoni e la colonna sonora dal vivo) e con la partecipazione di Tiziana
Martucci. Tra commedia dell'arte e gioco metateatrale, lo spettacolo, liberamente ispirato al
“Decamerone” di Giovanni Boccaccio, ripropone personaggi e situazioni delle novelle in una singolare e
sempre più “sgangherata” prova aperta in cui affiorano sentimenti privati, gelosie e antagonismi, tra
atmosfere alla “Dogville” e citazioni da Fabrizio De André, Piero Ciampi e Leonard Cohen.
Sarà poi la volta – nello Spazio Santa Croce in Castello, il 6 aprile alle 21 - de “L'arte della fuga” di
Micro Teatro Terra Marique, con Brenda Bronfman e Daniel Neri, per la regia e messinscena di Claudio
Massimo Paternò con la scenografia di Anthony Rosa e i pupazzi di Daniele Iraci, per un'indagine
sull'uso di sostanze stupefacenti come tentativo estremo di sfuggire alla realtà e sottrarsi alle
responsabililità. Focus su una – sempre più diffusa – dipendenza da cocaina con lo spettacolo
(vincitore del premio In-Itinere – MAG Marsciano (Pg), selezionato al Festival “Ritmi Diversi Arts Fest”
di Perugia; vincitore del bando Forme Creative 2012 del Comune di Perugia e selezionato al
Festival/Vetrina “Palla al centro 2012” di Porto Sant’Elpidio). Tranches de vie, storie di emarginazione e
speranze illusorie di riscatto – frutto di una ricerca tra saggi e articoli, testimonianze pubblicate in
internet e dal confronto con gli operatori del SERT dell’AUSL2-Umbria, accanto a esperienze personali
e film come “Requiem for a Dream” - confluiscono in un racconto che svela la fragilità e le insicurezze
di cui si nutre il mercato della droga, consumando i sogni e le esistenze in una spirale senza fine.
Riflettori puntati, il 12 aprile alle 21, al Piccolo Auditorium di piazzetta Dettori a Cagliari, su “Der Puff frammenti cantati di corpi internati” di Francesca Falchi, protagonista sulla scena con Marta Proietti
Orzella, sulla colonna sonora curata da Ennio Atzeni. Debutto isolano, dopo la prima al Teatro Due di
Roma in gennaio, e l'anteprima al Garofano Verde di Rodolfo Di Giammarco (lo scorso giugno), per la
pièce (prodotta da Il Crogiuolo) che rievoca una stagione di passione e impegno, persecuzioni e
deportazioni all'ombra del Terzo Reich. Dramaturg, scrittrice e attrice, Francesca Falchi ha ricostruito la
storia delle donne che combatterono strenuamente il nazismo a rischio della propria vita, e furono
costrette all’esilio o imprigionate nei lager, dove molte trovarono la morte, per aver scelto di opporsi
con tutte se stesse ad un sistema che le sminuiva in quanto ebree, in quanto donne ed in quanto
lesbiche. Nello stile del kabaret, tra canzoni “lesbiche” dell’epoca, intensi monologhi e dialoghi, lo
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spettacolo «mette in luce una Storia/storia omessa: da un lato quella legata all’azione fattiva mirata alla
salvezza del popolo ebraico e al disvelamento dei piani nazisti nei confronti degli ebrei, delle minoranze
e dei “deviati”; dall’altra quella del movimento lesbico che al momento dell’avvento del nazismo (come
accadde anche in Italia durante il fascismo) fu costretto a “non esistere”».
Sarà invece lo Spazio Santa Croce ad offrire la cornice, il 27 aprile alle 21, a “L'Odore”, spettacolo
musicale firmato Charme de Caroline e liberamente ispirato al romanzo di Rocco Familiari, con
Alessandro Muroni (pianoforte e voce), Marco Noce (chitarre, cori), Antonella Deliperi (violoncello),
Nicola Argiento (fisarmonica), Lanfranco Olivieri (contrabbasso), Stefano Salis (percussioni) e Rita
Medda (voce). Sensuale racconto d'amore “estremo” in cui un prigioniero, condannato all'ergastolo per
la sua attività politica, inventa un modo per riabbracciare simbolicamente la moglie lontana, usando
come tramite un compagno di cella. L'immaginaria via di fuga del carcerato costruisce una prigione per
la mente del “messaggero”, fino a fargli rompere il delicato disegno; la sua interferenza spezza il filo
della vita e l'esito di questa strana storia, a metà tra fiaba crudele e sogno, sarà una duplice negazione
e un “niente fra le mani”.
A suggellare la “Primavera all'Arco” de Il Crogiuolo - il 17, 18 e 19 maggio alle 21 nello Spazio Santa
Croce - sarà “Fabio Marceddu e il suo doppio”/II parte, una produzione Teatrodallarmadio, di e con
Fabio Marceddu: un monologo graffiante in cui il noto e amato attore cagliaritano conclude il racconto
del suo percorso artistico e umano, sfogliando l'albun dei ricordi tra incontri e spettacoli, aneddoti e
passione teatrale fino al presente.
Info: http://www.ilcrogiuolo.eu/ - tel. 070.663288.
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