750° anniversario della nascita di Dante Alighieri
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750° anniversario della nascita di Dante Alighieri
750° anniversario della nascita di Dante Alighieri Esposizione temporanea del Ritratto di Dante del pittore Agnolo Bronzino Museo di Palazzo Vecchio, Sala dei Gigli 30 maggio – 1° luglio 2015 Agnolo Bronzino Ritratto allegorico di Dante 1532-1533 olio su tela Firenze, collezione privata In occasione dell’anniversario della nascita di Dante, Palazzo Vecchio rende omaggio al poeta esponendo un suo ritratto, di straordinaria qualità artistica ma quasi sconosciuto, perché da pochi anni scoperto e identificato, come la versione originale di un dipinto riferito dalle fonti storiche al pittore Agnolo Bronzino, sommo interprete del Manierismo fiorentino. Presentato per la prima volta nel 2002, finora è stato mostrato al pubblico in sole tre occasioni. Dal 30 maggio al 1° luglio 2015 sarà possibile ammirarlo nella monumentale cornice della Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, all’interno del Quartiere dei Priori, dove si trova anche la famosa maschera di Dante e dove una porta intarsiata con la sua figura e quella di Petrarca, su disegno di Sandro Botticelli (1480), ci ricorda che in antico, su queste pareti, un rinomato ciclo affrescato di Uomini Illustri, andato distrutto, lo celebrava come exemplum di virtù civiche. La tela del Bronzino ci offre un’altra chiave di lettura del poeta, erede della cultura umanistica dell’età di Lorenzo il Magnifico e vicina agli interessi della cerchia di eruditi che di lì a poco avrebbe fondato l’Accademia fiorentina. Commissionato al pittore nel 1532, insieme ai ritratti di Petrarca e Boccaccio, avrebbe dovuto ornare una camera della dimora del colto banchiere fiorentino Bartolomeo Bettini, con “poeti che hanno con versi e prose toscane cantato d’amore” nelle lunette delle pareti e al centro, una tavola con Venere e Cupido dipinta dal Pontormo su cartone di Michelangelo, oggi nella Galleria dell’Accademia a Firenze. L’ambizioso progetto, rimasto incompiuto, coinvolgeva i maggiori pittori attivi in città a quella data e anticipava temi cari ai letterati della futura Accademia fiorentina, come la superiorità della lingua toscana e il rapporto tra arte e poesia. Dei tre ritratti commissionati al Bronzino, solo quello di Dante ci è pervenuto. Conosciuto in passato attraverso un disegno preparatorio della testa del poeta, una copia su tavola e varie riproduzioni grafiche, è stato a lungo ritenuto disperso, finché la tela che qui si presenta non è stata rinvenuta in una collezione privata fiorentina e accolta dalla critica come l’originale del ritratto dantesco ricordato nella biografia vasariana dell’artista.