Servizio Nazionale di PC. Il Centro Operativo Emergenze Marittime
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Servizio Nazionale di PC. Il Centro Operativo Emergenze Marittime
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile “IL SISTEMA NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE” Portoferraio, 24 febbraio 2011 Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile Il Sistema Nazionale della Protezione Civile La Legislazione in materia di protezione civile Compiti e attività Organizzazione e struttura territoriale in emergenza Le emergenze marittime gestite dal DPC L n°152 2005 L n°286 L Cost. n°3 L n°401 I maggiori eventi e l’evoluzione della D. Lgs. n°112 normativa di Protezione 1998 Civile L n°225 1 ANNO 2001 D.Lgs. n°300 L n°265 2 ANNI 1999 2002 S.GIULIANO 1 ANNO 1998 SARNO 6 ANNI Ordine di Servizio del PCM L 938 1996 VERSILIA 1991/1992 ETNA 10 ANNI 1994 PIEMONTE 1987 VALTELLINA DPR n°66 1 ANN0 1981 L n°996 1997 UMBRIA-MARCHE 1992 1982 3 ANNI 2002 1985 VAL DI STAVA 1980 IRPINIA 11 ANNI 1976 FRIULI 1970 1968BELICE 1966 FIRENZE 44 ANNI 1963 VAJONT 1951 POLESINE L n°2389 1926 1930 VULTURE 1923 GLENO 7 ANNI 1920 GARFAGNANA RDL n°1915 1919 1908 STRETTO DI MESSINA 1870 ROMA 1883 ISCHIA 1915 AVEZZANO 1905 NICASTRO 1919 MUGELLO 1907 FERRUZZANO Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile Essere al servizio della comunità: l’organizzazione dei soccorsi Non è sempre stato così: l’attuale sistema di protezione civile è il frutto di un percorso storico legato sia a esperienze concrete sul territorio nazionale sia all’evolversi del contesto internazionale. Fino a quando il ruolo dello Stato nel garantire la sicurezza è stato inteso come difesa del territorio e assistenza alla popolazione, il ruolo della protezione civile è stato quello di organizzare i soccorsi in caso di calamità naturali. R.D.L 09.12/1926: “Disposizioni per i servizi di pronto soccorso in caso di disastri tellurici o di altra natura” L n°152 2005 L n°286 L Cost. n°3 L n°401 I maggiori eventi e l’evoluzione della D. Lgs. n°112 normativa di Protezione 1998 Civile L n°225 1 ANNO 2001 D.Lgs. n°300 L n°265 2 ANNI 1999 2002 S.GIULIANO 1 ANNO 1998 SARNO 6 ANNI Ordine di Servizio del PCM L 938 1996 VERSILIA 1991/1992 ETNA 10 ANNI 1994 PIEMONTE 1987 VALTELLINA DPR n°66 1 ANN0 1981 L n°996 1997 UMBRIA-MARCHE 1992 1982 3 ANNI 2002 1985 VAL DI STAVA 1980 IRPINIA 11 ANNI 1976 FRIULI 1970 1968BELICE 1966 FIRENZE 44 ANNI 1963 VAJONT 1951 POLESINE L n°2389 1926 1930 VULTURE 1923 GLENO 7 ANNI 1920 GARFAGNANA RDL n°1915 1919 1908 STRETTO DI MESSINA 1870 ROMA 1883 ISCHIA 1915 AVEZZANO 1905 NICASTRO 1919 MUGELLO 1907 FERRUZZANO Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile 1919 - 1969 Il coordinamento dei soccorsi è affidato al Ministero dei Lavori Pubblici 1966 Alluvione dell’Arno Ottobre 1963 - Vajont 1970 1968 Terremoto del Belice Legge n. 996 - Norme sul soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite da calamità – Protezione civile. Art. 1 Ai fini della presente legge s'intende per calamità naturale o catastrofe l'insorgere di situazioni che comportino grave danno o pericolo di grave danno alla incolumità delle persone e ai beni e che per la loro natura o estensione debbano essere fronteggiate con interventi tecnici straordinari. Art. 2 Il Ministro per l‘Interno provvede, d'intesa con le altre Amministrazioni dello Stato, civili e militari, e mediante il concorso di tutti gli enti pubblici territoriali e istituzionali, alla organizzazione della protezione civile, predisponendo i servizi di emergenza, di soccorso e di assistenza in favore delle popolazioni colpite da calamità naturali o catastrofe. L n°152 2005 L n°286 L Cost. n°3 L n°401 I maggiori eventi e l’evoluzione della D. Lgs. n°112 normativa di Protezione 1998 Civile L n°225 1 ANNO 2001 D.Lgs. n°300 L n°265 2 ANNI 1999 2002 S.GIULIANO 1 ANNO 1998 SARNO 6 ANNI Ordine di Servizio del PCM L 938 1996 VERSILIA 1991/1992 ETNA 10 ANNI 1994 PIEMONTE 1987 VALTELLINA DPR n°66 1 ANN0 1981 L n°996 1997 UMBRIA-MARCHE 1992 1982 3 ANNI 2002 1985 VAL DI STAVA 1980 IRPINIA 11 ANNI 1976 FRIULI 1970 1968BELICE 1966 FIRENZE 44 ANNI 1963 VAJONT 1951 POLESINE L n°2389 1926 1930 VULTURE 1923 GLENO 7 ANNI 1920 GARFAGNANA RDL n°1915 1919 1908 STRETTO DI MESSINA 1870 ROMA 1883 ISCHIA 1915 AVEZZANO 1905 NICASTRO 1919 MUGELLO 1907 FERRUZZANO Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile 1976 Terremoto del Friuli 1980 Terremoto dell’Irpinia 1981 D.P.R. n. 66 – Regolamento di esecuzione della legge 996/70 CCS, COM, CAPI$ Art. 1 La protezione civile è un compito primario dello Stato. Essa concerne: 1) la prevenzione degli eventi calamitosi mediante l'individuazione e lo studio delle loro cause; 2) la predisposizione e attuazione dei servizi di soccorso; 3) la predisposizione e attuazione degli interventi assistenziali; 4) il coordinamento, al verificarsi dell'evento calamitoso, di tutti gli interventi delle Amministrazioni dello Stato, delle regioni e degli enti pubblici territoriali ed istituzionali. L n°152 2005 L n°286 L Cost. n°3 L n°401 I maggiori eventi e l’evoluzione della D. Lgs. n°112 normativa di Protezione 1998 Civile L n°225 1 ANNO 2001 D.Lgs. n°300 L n°265 2 ANNI 1999 2002 S.GIULIANO 1 ANNO 1998 SARNO 6 ANNI Ordine di Servizio del PCM L 938 1996 VERSILIA 1991/1992 ETNA 10 ANNI 1994 PIEMONTE 1987 VALTELLINA DPR n°66 1 ANN0 1981 L n°996 1997 UMBRIA-MARCHE 1992 1982 3 ANNI 2002 1985 VAL DI STAVA 1980 IRPINIA 11 ANNI 1976 FRIULI 1970 1968BELICE 1966 FIRENZE 44 ANNI 1963 VAJONT 1951 POLESINE L n°2389 1926 1930 VULTURE 1923 GLENO 7 ANNI 1920 GARFAGNANA RDL n°1915 1919 1908 STRETTO DI MESSINA 1870 ROMA 1883 ISCHIA 1915 AVEZZANO 1905 NICASTRO 1919 MUGELLO 1907 FERRUZZANO Organizzazione dello Stato dopo la Legge del 1970 LIVELLO NAZIONALE Ministero dell’Interno Commissario per le emergenze dichiarazione di catastrofe o calamità naturale LIVELLO REGIONALE Comitato interministeriale della protezione civile C.A.P.I 5 Regioni a Statuto Speciale Comitato Regionale di Protezione Civile (nominato dal Ministro dell’Interno) Studio e programmazione Commissario di Governo Ufficio regionale di protezione civile LIVELLO PROVINCIALE (Min. Interno) Prefetto Provincia Corpo dei VVF LIVELLO COMUNALE Sindaco Organizzazione dello Stato dopo il DPR n.66/1981 LIVELLO NAZIONALE Ministero dell’Interno Commissario per le emergenze dichiarazione di catastrofe o calamità naturale LIVELLO REGIONALE Comitato interministeriale della protezione civile C.A.P.I 20 Regioni: 15 Statuto Ordinario - 5 Statuto Speciale Comitato Regionale di Protezione Civile (nominato dal Ministro dell’Interno) Studio e programmazione Commissario di Governo Ufficio regionale di protezione civile LIVELLO PROVINCIALE Prefetto Provincia Corpo dei VVF LIVELLO COMUNALE Sindaco Ufficiale di Governo C.C.S. C.O.M C.O.M L n°152 2005 L n°286 L Cost. n°3 L n°401 I maggiori eventi e l’evoluzione della D. Lgs. n°112 normativa di Protezione 1998 Civile L n°225 1 ANNO 2001 D.Lgs. n°300 L n°265 2 ANNI 1999 2002 S.GIULIANO 1 ANNO 1998 SARNO 6 ANNI Ordine di Servizio del PCM L 938 1996 VERSILIA 1991/1992 ETNA 10 ANNI 1994 PIEMONTE 1987 VALTELLINA DPR n°66 1 ANN0 1981 L n°996 1997 UMBRIA-MARCHE 1992 1982 3 ANNI 2002 1985 VAL DI STAVA 1980 IRPINIA 11 ANNI 1976 FRIULI 1970 1968BELICE 1966 FIRENZE 44 ANNI 1963 VAJONT 1951 POLESINE L n°2389 1926 1930 VULTURE 1923 GLENO 7 ANNI 1920 GARFAGNANA RDL n°1915 1919 1908 STRETTO DI MESSINA 1870 ROMA 1883 ISCHIA 1915 AVEZZANO 1905 NICASTRO 1919 MUGELLO 1907 FERRUZZANO Organizzazione dello Stato dopo l’istituzione del Ministro per il coordinamento della protezione civile, nel 1982 Ministro per il coordinamento della protezione civile (PCM) LIVELLO NAZIONALE Dip. Prot. Civ. Emercom Com. Grandi Rischi Com. Naz. Volontariato dichiarazione di catastrofe o calamità naturale LIVELLO REGIONALE Gruppi Naz. CNR 20 Regioni: 15 Statuto Ordinario - 5 Statuto Speciale Comitato Regionale di Protezione Civile (nominato dal Ministro dell’Interno) Studio e programmazione Commissario di Governo Ufficio regionale di protezione civile LIVELLO PROVINCIALE Amm.ne Provinciale PIANI DI EMERGENZA ATTIVITA’ DI PREVISIONE E PREVENZIONE Prefettura GESTIONE DELL’EMERGENZA C.C.S. C.O.M LIVELLO COMUNALE Sindaco Ufficiale di Governo C.O.M Organizzazione dello Stato dopo la Legge n.225/1992 LIVELLO NAZIONALE Presidente del Consiglio dei Ministri Dipartimento della protezione civile Commissione Grandi Rischi Comitato Operativo Comitato Nazionale del Volontariato dichiarazione stato di emergenza Regione LIVELLO REGIONALE c PROGRAMMI DI PREVISIONE E PREVENZIONE LIVELLO PROVINCIALE b Provincia Prefetto PROGRAMMI DI PREVISIONE E PREVENZIONE PIANI DI PROTEZIONE CIVILE C.C.S. C.O.M. LIVELLO COMUNALE a Sindaco Autorità di protezione civile C.O.M. L n°152 2005 L n°286 L Cost. n°3 L n°401 I maggiori eventi e l’evoluzione della D. Lgs. n°112 normativa di Protezione 1998 Civile L n°225 1 ANNO 2001 D.Lgs. n°300 L n°265 2 ANNI 1999 2002 S.GIULIANO 1 ANNO 1998 SARNO 6 ANNI Ordine di Servizio del PCM L 938 1996 VERSILIA 1991/1992 ETNA 10 ANNI 1994 PIEMONTE 1987 VALTELLINA DPR n°66 1 ANN0 1981 L n°996 1997 UMBRIA-MARCHE 1992 1982 3 ANNI 2002 1985 VAL DI STAVA 1980 IRPINIA 11 ANNI 1976 FRIULI 1970 1968BELICE 1966 FIRENZE 44 ANNI 1963 VAJONT 1951 POLESINE L n°2389 1926 1930 VULTURE 1923 GLENO 7 ANNI 1920 GARFAGNANA RDL n°1915 1919 1908 STRETTO DI MESSINA 1870 ROMA 1883 ISCHIA 1915 AVEZZANO 1905 NICASTRO 1919 MUGELLO 1907 FERRUZZANO Organizzazione dello Stato dopo il D.Lgs n.112/1998 LIVELLO NAZIONALE Presidente del Consiglio dei Ministri Dipartimento della protezione civile Commissione Grandi Rischi Comitato Operativo Comitato Nazionale del Volontariato dichiarazione stato di emergenza Regione LIVELLO REGIONALE c PROGRAMMI DI PREVISIONE PREVENZIONE LIVELLO PROVINCIALE b Albo regionale Volontariato GESTIONE DELL’ EMERGENZA Provincia PROGRAMMI DI PREVISIONE E PREVENZIONE Prefetto Commissario delegato PIANI DI PROTEZIONE CIVILE LIVELLO COMUNALE Sindaco Autorità di protezione civile a PIANO DI PROTEZIONE CIVILE PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ c LIVELLO NAZIONALE PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Dipartimento della Protezione Civile dichiarazione stato di emergenza LIVELLO REGIONALE REGIONE LIVELLO PROVINCIALE b PROVINCIA/UTG LIVELLO COMUNALE SINDACO a L n°152 2005 L n°286 L Cost. n°3 L n°401 I maggiori eventi e l’evoluzione della D. Lgs. n°112 normativa di Protezione 1998 Civile L n°225 1 ANNO 2001 D.Lgs. n°300 L n°265 2 ANNI 1999 2002 S.GIULIANO 1 ANNO 1998 SARNO 6 ANNI Ordine di Servizio del PCM L 938 1996 VERSILIA 1991/1992 ETNA 10 ANNI 1994 PIEMONTE 1987 VALTELLINA DPR n°66 1 ANN0 1981 L n°996 1997 UMBRIA-MARCHE 1992 1982 3 ANNI 2002 1985 VAL DI STAVA 1980 IRPINIA 11 ANNI 1976 FRIULI 1970 1968BELICE 1966 FIRENZE 44 ANNI 1963 VAJONT 1951 POLESINE L n°2389 1926 1930 VULTURE 1923 GLENO 7 ANNI 1920 GARFAGNANA RDL n°1915 1919 1908 STRETTO DI MESSINA 1870 ROMA 1883 ISCHIA 1915 AVEZZANO 1905 NICASTRO 1919 MUGELLO 1907 FERRUZZANO Ordine di Servizio del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 aprile 1982. • • • • • • • • • • • • • • • “Ordinamento del Gabinetto”. Viene istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento per la Protezione Civile. Commento: La creazione del Dipartimento per la Protezione Civile, istituito nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, deriva dalla scelta di un organismo snello, collocato in ambito sovraministeriale, capace di coordinare tutte le forze di cui il Paese poteva disporre. Va ricordato, infatti, che, subito dopo il terremoto della Campania del 1980, visto il fallimento dell’azione di coordinamento svolta dal Ministro dell’Interno, si accese un dibattito su come dovesse essere organizzata la protezione civile in Italia. Secondo un primo orientamento doveva essere istituito un apposito Ministero, con una struttura fortemente burocratica e di pari rango rispetto agli altri Ministeri. Secondo un’altra impostazione, invece, era necessario istituire un organismo snello, collocato in ambito super- ministeriale. Prevalse il cosiddetto “Modello Zamberletti”, ossia la costituzione di un Dipartimento flessibile e non burocraticizzato, in seno alla Presidenza del Consiglio, con forti capacità di coordinamento ed indirizzo. Del Dipartimento si doveva avvalere il Ministro senza portafoglio per il Coordinamento della Protezione Civile. Ai sensi dell’art. 10 del provvedimento in esame, il Dipartimento per la Protezione Civile promuove e raccorda le iniziative e le strutture del Servizio Nazionale della Protezione Civile, raccoglie informazione e dati in materia di previsione e prevenzione delle emergenze, anche mediante lo studio delle relative cause; predispone l’attuazione di piani nazionali e territoriali di protezione civile; organizza il coordinamento e la direzione dei servizi di soccorso e di protezione; promuove le iniziative di volontariato civile ed assicura il collegamento e la cooperazione con organismi esteri ed internazionali operanti nel campo della protezione civile; coordina la pianificazione di emergenza ai fini della difesa civile. L’art. 19 prevede che il Dipartimento sia organizzato dal Ministro senza portafoglio ad esso preposto, d’intesa con il Presidente del Consiglio dei Ministri. Corpo Nazionale VV.F. Interno Polizia di Stato Prefetture Politiche Agricole e Forestali Corpo Forestale dello Stato Ambiente Tutela del Territorio e del mare ISPRA Lavoro, Salute e Politiche Sociali Regioni/ASL Economia e Finanze Difesa Guardia di Finanza Esercito Marina Sviluppo Economico Aeronautica Carabinieri PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Dipartimento della Protezione Civile Infrastrutture e Trasporti Beni e Attività Culturali TERNA/Società di distribuzione Guardia Costiera ANAS Istruzione, Università e Ricerca Società Autostrade Gruppo Ferrovie dello Stato Centri di Competenza Affari Esteri Giustizia Regioni Province POLIZIA LOCALE Comuni ORGANIGRAMMA DEL DPC IN VIGORE DAL 06/12/2010 Consigliere Giuridico Capo del Dipartimento Contenzioso Segreteria del Capo del Dipartimento Grandi Ev enti Relazioni Istituzionali Rapporti con il Sistema Nazionale di PC Vice Capo del Dipartimento Relazioni Internazionali Studi e ricerche Ufficio I Volontariato, form azione e com unicazione Ufficio II Rischi idrogeologici e antropici Ufficio III Rischio sismico e vulcanico Ufficio IV Gestione delle em ergenze Ufficio V Am m inistrazione e Bilancio Ufficio VI Risorse Um ane e Strum entali Pericolosità e rischio sismico Coordinamento SISTEMA e COEMM Politiche contrattuali Gestione ed organizzazione del personale Formazione Centro Funzionale Centrale Settore Idro e Settore Meteo Dif f usione della conoscenza della PC Rischio idrogeologico, idraulico, idrico, marittimo e costiero Volontariato Comunicazione e relazioni con il pubblico Rischio ambientale Rischio tecnologico Incendi boschiv i e di interf accia Vulnerabilità, normativ a tecnica e interv ento di mitigazione Procedure, pianif icazione di emergenza ed esercitazioni Gestione tecnica post-ev ento Gestione delle risorse in emergenza Monitoraggio sismico del territorio Emergenza sanitaria e assistenza alla popolazione Rischio v ulcanico Mobilità e serv izi essenziali Ispettiv o e monitoraggio interv enti dei commissari Delegati Telecomunicazioni in emergenza Af f ari amministrativi Af f ari f inanziari Gestione degli immobili, autoparco e sicurezza sui luoghi di lav oro Controllo interno Inf ormatica e sistemi per le comunicazioni Ufficio VII Attività aeronautica Coordinamento aereo unif icato Sicurezza del v olo ed addestramento del personale nav igante Vigilanza e gestione tecnica, amministrativ a e contrattuale della f lotta aerea Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 dicembre 2010 Uf f icio Stampa del Capo del Dipartimento Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile La legge quadro in materia di protezione civile (L. 225/92) Il Servizio Nazionale ha il fine di tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni derivanti da calamità naturali. Le specifiche attività attribuite al Servizio Nazionale della Protezione Civile sono: Previsione Prevenzione Soccorso Superamento dell’emergenza Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile I RISCHI idrogeologico alluvionale Sismico Vulcanico Incendi boschivi Industriale Nucleare Chimico-biologico Trasporti, attivita’civili e infrastrutture Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile La legge quadro in materia di protezione civile (L. 225/92) Il Servizio Nazionale ha il fine di tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni derivanti da calamità naturali. Le specifiche attività attribuite al Servizio Nazionale della Protezione Civile sono: Previsione Prevenzione Soccorso Superamento dell’emergenza Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile Previsione Attività dirette alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, alla individuazione dei rischi e alla delimitazione del territorio interessato dal rischio Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile Prevenzione Prevenzione Attività volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti all’evento Informazione Interventi strutturali Attività addestrativa Pianificazione di emergenza Formazione Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile Soccorso e gestione dell’emergenza Tutti gli interventi diretti ad assicurare alle popolazioni colpite ogni forma di prima assistenza Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile Superamento dell’emergenza Tutte le attività volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita La PROTEZIONE CIVILE è la gestione di un SISTEMA COMPLESSO Le Strutture Operative Nazionali: Amministrazioni Componenti di P.C.: (art. 11 L. 225 /92) (art. 6 L. 225 /92) Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco; Forze Armate; Forze di Polizia; Corpo Forestale dello Stato; ex Servizi Tecnici Nazionali; Gruppi Nazionali di Ricerca Scientifica ; Croce Rossa Italiana; Strutture del Serv. Sanitario Nazionale; Organizzazioni di Volontariato; Corpo Nazionale Soccorso Alpino. Regioni; Province; Prefetture; Comuni; Comunità Montane Enti di ricerca Aziende private ORGANIZZAZIONE OPERATIVA del sistema di protezione civile LIVELLO NAZIONALE Comitato Operativo MIC Commissione Grandi Rischi Sala Situazione Italia dichiarazione stato di emergenza Sala Operativa Regionale LIVELLO REGIONALE c C.C.S. b LIVELLO PROVINCIALE C.O.M. C.O.M. C.O.M. a LIVELLO COMUNALE C.O.C C.O.C C.O.C DI.COMA.C. (sul posto) Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile Rete dei Centri Funzionali Sale Operative e strutture territoriali I.N.G.V. EARLY WARNING E COMUNICAZIONI IN TEMPO REALE SISTEMA SALA SITUAZIONE ITALIA ATTIVAZIONE PROCEDURE DI EMERGENZA Sala Situazione Italia e monitoraggio del territorio (SISTEMA) SISTEMA opera 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, con personale del Dipartimento e delle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile di seguito elencate: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Forze Armate (attraverso il Comando Operativo di Vertice Interforze) Polizia di Stato Arma dei Carabinieri Guardia di Finanza Corpo Forestale dello Stato Capitanerie di Porto - Guardia Costiera Questa peculiarità fa di SISTEMA il punto di riferimento del Servizio nazionale di protezione civile e lo rende un centro di coordinamento unico nel suo genere. MIC riceve, richiede, raccoglie, elabora e verifica le notizie garantisce la diffusione delle informazioni alle componenti ed alle strutture operative SISTEMA allerta le componenti ed le strutture operative contribuendo così alla loro tempestiva attivazione in emergenza si configura come struttura di supporto al Comitato operativo Stati di configurazione di SISTEMA STATO DI CONFIGURAZIONE Per la determinazione degli Stati di configurazione si fa riferimento a scenari di massima costruiti per ciascuna tipologia di evento sulla base delle caratteristiche dell’evento e/o sui possibili suoi effetti sulla popolazione e sul territorio. Il progressivo aggiornamento degli scenari mediante l’acquisizione delle informazioni provenienti dal territorio e l’attività di valutazione effettuata dagli Uffici tecnici del Dipartimento determina l’eventuale passaggio da uno Stato di configurazione all’altro. SO Ordinaria S1 Vigilanza S2 Presidio operativo S3 Unità di crisi SALA SITUAZIONE ITALIA - SISTEMA C.R.I. EVENTO ININ ORDINARIO EMERGENZA CFS CP PS CC Componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile COI VVF DPC GdF S3 configurazione unità di crisi SISTEMA CC GdF CFS PS VVF P COAU S0 COI C F5 F2 F6 F3 F7 F4 FX COEM SISTEMA CC evento S2 D CP F1 GdF CFS PS VVF D COAU P ORA X CP COI C notizia evento non previsto a grande scala COMITATO OPERATIVO DELLA PROTEZIONE CIVILE ANAS Autostrade CNMCA Gruppo Ferrovie dello Stato RID Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Forze di Polizia Croce Rossa Italiana Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico ENAV Conferenza unificata Stato/Regioni/Città ed autonomie locali Capo Dipartimento Protezione Civile Forze Armate CNR Organizzazioni di volontariato MARICOGECAP TERNA Gruppo Poste Italiane Corpo Forestale dello Stato ENEA Ministero della Salute INGV RAI ISPRA H3G Telecom Vodafone Wind ENAC ATTIVAZIONE SQUADRE SAR – SEARCH AND RESCUE ATTIVAZIONE COLONNE MOBILI REGIONALI ATTIVAZIONE RADIOTELECOMUNICAZIONI DI EMERGENZA ALLESTIMENTO CENTRI OPERATIVI INVIO SQUADRE PER IL RILIEVO MACROSISMICO, LA VERIFICA DELLE AGIBILITÀ E LA VALUTAZIONE RISCHIO INDOTTO ATTIVAZIONE ORGANIZZAZIONI NAZIONALI VOLONTARIATO ALLESTIMENTO PMA E OSPEDALI DA CAMPO ALLESTIMENTO AREE DI EMERGENZA RICHIESTA AIUTI INTERNAZIONALI PRIME ATTIVAZIONI IN CASO DI EMERGENZA NAZIONALE DPCM 3 dicembre 2008 •Organizzazioni Nazionali di •Corpo Nazionale dei Vigili •Terna Volontariato del Fuoco •ANAS / Autostrade per l’Italia / AISCAT •Corpo Nazionale del Soccorso Alpino •Ferrovie dello Stato •Forze Armate e Speleologico •Forze di Polizia •Società di telefonia fissa e mobile •Corpo Forestale dello Stato •Regioni e Province Autonome Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3G •Ministero del Lavoro, della Salute e •RAI •Comando generale delle Capitanerie di porto – Guardia delle Politiche sociali •Poste Italiane •ENAC costiera •ENI •ENAV •Croce Rossa Italiana •GSE PRINCIPALI ATTIVITÀ IN COMITATO OPERATIVO AZIONI IMMEDIATE Attività di soccorso e di verifica degli effetti AZIONI ENTRO 12 ORE Attivazione ulteriori risorse AZIONI ENTRO 24 ORE Assistenza popolazione Attivazione mezzi, risorse e personale Verifica impatto dell’evento Stima risorse presenti sul territorio Attivazione centri operativi Verifica agibilità, ricognizione danni, individuazioni aree di emergenza, predisposizione strutture di assistenza Invio team specialistici Ricovero della popolazione Informazioni sicurezza strutture Messa in sicurezza – Avvio ripristino servizi primari DIRETTIVA PCM 3/12/2008 Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile Ufficio gestione delle emergenze Il Centro operativo per le emergenze marittime (C.O.E.MM.) ORGANIGRAMMA DEL DPC IN VIGORE DAL 06/12/2010 Consigliere Giuridico Capo del Dipartimento Contenzioso Segreteria del Capo del Dipartimento Grandi Ev enti Relazioni Istituzionali Rapporti con il Sistema Nazionale di PC Vice Capo del Dipartimento Relazioni Internazionali Studi e ricerche Ufficio I Volontariato, form azione e com unicazione Ufficio II Rischi idrogeologici e antropici Ufficio III Rischio sismico e vulcanico Ufficio IV Gestione delle em ergenze Ufficio V Am m inistrazione e Bilancio Ufficio VI Risorse Um ane e Strum entali Pericolosità e rischio sismico Coordinamento SISTEMA e COEMM Politiche contrattuali Gestione ed organizzazione del personale Formazione Centro Funzionale Centrale Settore Idro e Settore Meteo Dif f usione della conoscenza della PC Rischio idrogeologico, idraulico, idrico, marittimo e costiero Volontariato Comunicazione e relazioni con il pubblico Rischio ambientale Rischio tecnologico Incendi boschiv i e di interf accia Vulnerabilità, normativ a tecnica e interv ento di mitigazione Procedure, pianif icazione di emergenza ed esercitazioni Gestione tecnica post-ev ento Gestione delle risorse in emergenza Monitoraggio sismico del territorio Emergenza sanitaria e assistenza alla popolazione Rischio v ulcanico Mobilità e serv izi essenziali Ispettiv o e monitoraggio interv enti dei commissari Delegati Telecomunicazioni in emergenza Af f ari amministrativi Af f ari f inanziari Gestione degli immobili, autoparco e sicurezza sui luoghi di lav oro Controllo interno Inf ormatica e sistemi per le comunicazioni Ufficio VII Attività aeronautica Coordinamento aereo unif icato Sicurezza del v olo ed addestramento del personale nav igante Vigilanza e gestione tecnica, amministrativ a e contrattuale della f lotta aerea Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 dicembre 2010 Uf f icio Stampa del Capo del Dipartimento Il Centro operativo per le emergenze marittime (COEMM) Istituito nel 1984 con decreto del Ministro della Protezione Civile nell’ambito dell’ufficio del Ministro – Gabinetto. Nell’ultima importante riorganizzazione organica del DPC del 2002 è stato inserito nell’ambito dell’Ufficio Emergenze UFFICIO IV Gestione delle Emergenze Servizio pianificazione delle emergenze Unità di crisi Telecomunicazioni e informazioni territoriali SERVIZIO COORDINAMENTO SSI E MONITORAGGIO TERRITORIO “SISTEMA” SSI COEMM Terremoto abruzzo - 2009 Nell’ambito di SISTEMA la funzione primaria del C.O.E.MM. è: DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE I.M.R.C.C. C.O.E.MM.. Costituire il punto di collegamento permanente tra DPC e M.M./IMRCC e tutte le amministrazioni / enti in grado di intervenire in ambiente marittimo in caso di emergenza nazionale. IL DPC NON HA UNA PROPRIA FLOTTA Direzione dello Stato di “emergenza nazionale” in caso di inquinamento marino – l.979/82 Organizzazione dei Trasporti via mare in emergenza Cooperazione e supporto tecnico alle operazioni di bonifica e recupero ambientale I casi recenti più importanti gestiti dal Centro Operativo Emergenze Marittime : LA PETROLIERA HAVEN Esplosa e affondata nel 1991 al largo di Genova –inizia monitoraggio costante sugli idrocarburi rimasti nella stiva del relitto adagiato ad 80 mt di profondità Con gara europea è stata individuata una società specializzata negli interventi di recupero sottomarino – tre mesi di operazione per arrivare alla definitiva bonifica del relitto RIMOZIONE E DEMOLIZIONE DEL RELITTO M/N HANIFE ANA Nessun inquinamento specifico da sostanze, ma impatto ambientale devastante su un litorale di pregio Casi analoghi • M/NAVE BURGAS • LITORALE CASTELLANETA MARINA 10.03.201026.04.2010 INTERVENTO TRATTATO IN EMERGENZA LOCALE DA CP TARANTO • M/NAVE EDEN V • LITORALE DI MARINA DI LESINA 1988 DIREZIONE DELLE OPERAZIONI DI BONIFICA IN MARE . . . ... E DIREZIONE / COLLABORAZIONE PER GLI INTERVENTI SULLE ACQUE INTERNE FIUMI LAMBRO E PO – FEB 2010 FIUMI LAMBRO E PO – FEBBRAIO 2010 • ALCUNE AZIONI INTRAPRESE DA DPC TRAMITE COEMM: COORDINAMENTO DELLE OPERAZIONI IN COMITATO OPERATIVO ATTIVAZIONE VOLONTARIATO. REPERIMENTO MATERIALE DISINQUINANTE NEI PORTI ITALIANI – MEZZI CASTALIA ATTIVAZIONE VV.F. PER INTERVENTO E TRASPORTO MATERIALE DISINQUINANTE DAI PORTI . ATTIVAZIONE UNITA’ NAVALI COMFORPAT TRAMITE C.O.I. MEZZI ANTINQUINAMENTO : LE UNITA’ SPECIALIZZATE Dislocazione delle unità Castalia : attivabili a richiesta del MATTM LPD SAN MARCO APRILE 2010: INVIO DI UN OSPEDALE MODULARE (CONTAINER FUORI SAGOMA) IN CILE IN CONSEGUENZA DEL TERREMOTO DEL GENNAIO 2010 EMERGENZA TEVERE DICEMBRE 2008 – GENNAIO 2010 isola di LAMPEDUSA EMERGENZA SBARCHI Isola di Lampedusa • BONIFICA E SMALTIMENTO DELLE IMBARCAZIONI UTILIZZATE PER GLI SBARCHI EMERGENZA SBARCHI: LE STATISTICHE LAMPEDUSA: FEBBRAIO 2011 ISOLA DI STROMBOLI : MONITORAGGIO CONTINUO PROTOCOLLO INTESA DPC- MARICOGECAP 24.07.2009: BATTELLI ACQUISTATI DA DPC ED IN COMODATO D’USO PER PATTUGLIAMENTO E MONITORAGGIO ED EVENTUALE AZIONE DI EVACUAZIONE. PERSONALE CP E ONERI A CARICO DPC La Stazione satellitare italiana COSPAS - SARSAT Collaborazione nella Lotta agli incendi boschivi FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO IN ATTIVITA’ DI PROTEZIONE CIVILE SUL MARE FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO IN ATTIVITA’DI ANTINQUINAMENTO LOUISIANA – U.S.A. MAY 2010 SPIAGGIA DI GENOVA VOLTRI • Direttiva approvata con DPCM del 19.05.2010 • "Indirizzi operativi per l'impiego delle organizzazioni di volontariato di protezione civile nel settore marittimo ed in generale nelle attività svolte dalle Capitanerie di porto Guardia Costiera" conduce le organizzazioni di volontariato che operano in mare sotto la guida dell’Autorità Marittima - (operatività) PIANO DI PRONTO INTERVENTO NAZIONALE PER LA DIFESA DA INQUINAMENTI DI IDROCARBURI O DI ALTRE SOSTANZE NOCIVE CAUSATI DA INCIDENTI MARINI ed. 2010 PIANO DI PRONTO INTERVENTO NAZIONALE FONTE NORMATIVA: art.11, 4° comma, della legge 31.12.1982, n. 979: • “Quando l’emergenza non è fronteggiabile con i mezzi di cui il Ministro della Marina Mercantile dispone, il Ministro della Marina Mercantile (leggi MATTM)(*) chiede al Ministro della Protezione Civile di promuovere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. In tal caso il Ministro della Protezione Civile assume la direzione di tutte le operazioni sulla base del piano di pronto intervento nazionale adottato dagli organi del Servizio nazionale per la protezione civile.” • (*) Le competenze del soppresso Ministero della Marina Mercantile in materia di lotta agli inquinamenti sono ora attribuite al MATTM (ai sensi dell’art.1 – comma 10- della Legge 24.12.93 n° 537). EDIZIONE PRECEDENTE DEL 1993: NECESSITA’ DI AGGIORNAMENTO PER MOTIVI: FORMALI : PER IL SUCCEDERSI DI DIVERSE NORMATIVE E RIORGANIZZAZIONI DI AMMINISTRAZIONI / ENTI INTERESSATI – (CFR PER TUTTE IL D.LGS 152/2006); SOSTANZIALI: NUOVI CONCETTI E MAGGIORE SENSIBILITA’ SU ARGOMENTI PRIMA SOLO ACCENNATI (SMALTIMENTO , RECUPERO; SICUREZZA PERSONALE IMPIEGATO; DIFESA AVIFAUNA) O ANCHE IL RIFERIMENTO AL MECCANISMO EUROPEO DI ANTINQUINAMENTO MARINO CHE DI FATTO RENDONO ORMAI OBSOLETA E NON PIU’ SOSTANZIALMENTE UTILIZZABILE QUELLA EDIZIONE PIANO DI PRONTO INTERVENTO NAZIONALE STRUTTRA DEL PIANO: NOVE CAPITOLI: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. GENERALITA’ PIANO OPERATIVO EMERGENZA INQUINAMENTO DA IDROCARBURI INQUINAMENTO DA ALTRE SOSTANZE NOCIVE MEZZI SMALTIMENTO E RECUPERO COMUNICAZIONI RAPPORTI CON GLI ORGANI DI INFORMAZIONE. APPENDICE - MESSAGGISTICA DIECI ALLEGATI: 1. 2. 3. 4. 5. Procedure per la convocazione personale M.M. e C.P. e MATTM presso la SSI-COEMM del DPC; Prodotti chimici (disperdenti e assorbenti) riconosciuti utilizzabili Ditte produttrici e fornitrici; Tecniche utilizzabili nella lotta all’inquinamento marino da idrocarburi; Elenco aree costiere particolarmente sensibili – elenco Prefetture di giurisdizione; Estratto dalla “Guida operativa sul controllo e sulle tecniche di disinquinamento degli sversamenti petroliferi costieri”; 6. Sostanze nocive; 7. Operazioni di stoccaggio provvisorio e di avvio allo smaltimento o al recupero di idrocarburi e altri prodotti recuperati; 8. Uffici operativi delle amministrazioni dello Stato ed Enti centrali cui vanno inoltrate le richieste in caso di emergenza; 9. Cooperazione Comunitaria; 10. Elenco di distribuzione Meccanismo Europeo di Protezione Civile EMSA (European Maritime Safety Agency) 75 Meccanismo Europeo di Protezione Civile • Creato nel 2001, rivisto nel 2007 con decisione del Consiglio dell’ 8.11.2007 (2007/779/CE,Euratom) che istituisce un meccanismo comunitario di protezione civile (rifusione) • Scopo: facilitare coperazione tra Stati Membri in caso di interventi di protezione civile a seguito o nell’imminenza di disastri : “Obiettivo generale del meccanismo è fornire, su richiesta, supporto nel caso di emergenze gravi e contribuire a migliorare il coordinamento degli interventi di soccorso attivati dagli Stati membri e dalla Comunità, tenendo conto delle specifiche esigenze delle regioni isolate, ultraperiferiche, insulari o altre della Comunità.” • Disastri naturali e tecnologici, terrorismo, incidenti tecnologici, radiologici, ambientali (inquinamento marino) ”Il meccanismo dovrebbe agevolare la risposta della protezione civile a fronte di tutti i tipi di emergenze gravi che si producono all’interno e all’esterno della Comunità, comprese le catastrofi naturali e di origine antropica, gli atti di terrorismo e gli incidenti tecnologici, radiologici e ambientali, compreso l’inquinamento marino dovuto a cause accidentali. L’intervento della protezione civile può essere richiesto in tutti questi tipi di emergenze, a complemento delle capacità di reazione proprie del paese colpito” • All’interno e all’esterno della UE 76 Meccanismo Europeo di Protezione Civile • Partecipanti al Meccanismo (31): – 27 Stati Membri UE – 1 Stato candidato UE: Croazia – 3 Stati EEA: Norvegia, Islanda, Lichtenstein • Aperto a partecipazione di Paesi terzi e Organizzazioni Internazionali. • Gestito da Commissione Europea, DG Ambiente 77 Meccanismo Europeo di Protezione Civile • Composto da “elementi e azioni”: – Identificazione squadre di intervento e altro supporto disponibile negli SM – Programma di addestramento per le squadre di intervento e per gli esperti delle squadre di valutazione e coordinamento (corsi, esercitazioni, scambio di esperti) – Workshop, seminari e progetti-pilota su aspetti salienti degli interventi 78 Meccanismo Europeo di Protezione Civile • Composto da “elementi e azioni” (segue): – Costituzione e invio delle squadre di valutazione o di coordinamento – Monitoring and Information Centre (MIC), 24/7 – Common Emergency Communication and Information System (CECIS) – Supporto agli SM nell’ottenere equipaggiamento e trasporto; – Supporto all’assistenza consolare ai cittadini UE in pericolo all’esterno dell’Unione – Altre azioni di supporto e complementari specificate nello Strumento Finanziario – sviluppo di sistemi Early Warning per rischi di disastro negli SM 79 Meccanismo Europeo di Protezione Civile • Aspetti salienti: – Approccio “Modulare”: Un Modulo di Intervento è un’unità specializzata in un determinato compito che riunisce specifici requisiti (capacità, compito specifico, approntamento, autosufficienza) – Possibilità di fornire o finanziare trasporto agli SM – Invio esperti valutazione e coordinamento 80 EMSA (European Maritime Safety Agency) Istituita nel 2002 (Reg.CE 1406/2002 del 27.06.2002) sulla scia di disastri ambientali marittimi quali quelli di “ERIKA” (1999) e “PRESTIGE” (2002) al fine di assistere la Commissione e gli Stati Membri in particolare nella attuazione della normativa comunitaria e in materia di sicurezza marittima e di prevenzione dell’inquinamento causato da navi. Suo compito fondamentale è il contrasto al Marine Pollution mediante predisposizione di azioni di prevenzione (seminari, studi, preparazione) e risposta operativa Finanziamento per il 2010: 20,5 milioni € destinati specificamente alle misure antinquinamento (budget totale EMSA 2010: 53,7 milioni €) Strumenti operativi dell’EMSA: 1. Risposta e contrasto all’inquinamento marino tramite unità navali prontamente impiegabili. VENGONO ATTIVATE DALL’AGENZIA solo dopo richiesta dello SM attraverso il Meccanismo Europeo di Protezione Civile – MIC (art.2 reg. EMSA) 2. Sistema satellitare per il monitoraggio degli inquinamenti (CLEAN SEA NET): 24 stati costieri utilizzatori del servizio. 3. Team di esperti da utilizzare per dare assistenza tecnica ed operativa alle autorità nazionali. Attivabili attraverso il Meccanismo Europeo di Protezione Civile – MIC Richiesta di collaborazione evento “Deepwater Horizon” Da: ECHO-MIC@ec. europa.eu [mailto:ECHO-MIC@ ec.europa.eu] Inviato: giovedì 27 maggio 2010 16.24 A: ECHO-MIC@ ec.europa.eu; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; mcc@ cd. moi.gov.cy; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; Bernard.moutou@ecologie. gouv.fr; [email protected]; [email protected]; Chef-DeQuart.Pc-Operation.Cross-La-Garde@developpement-durable.gouv.fr; etel.mrcc@developpe mentdurable.gouv.fr; [email protected]; lagarde.mrcc@ equipement.gouv.fr; Surpoll.So.Cross-LaGarde@developpement-durable. gouv.fr; sgmer@sgmer. pm.gouv.fr; [email protected]; josko.nikolic@ pomorstvo.hr; [email protected]; Centro Operativo Emergenza Marittime; mrcc@mil. lt; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]. pl; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; Andreas.Bos [email protected]; maritimesupportservices@ emsa.europa. eu; Kristjan@ust. is; [email protected]; [email protected] Cc: [email protected]; [email protected]; [email protected]. at; [email protected]; [email protected]. bg; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; rcc@re scue.ee; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; communications@ Garda.ie; [email protected]; [email protected]; Salaoperativa; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; tib@msbmyndigheten. se; [email protected]; [email protected]; [email protected]; protciv@rpue. esteri. it Oggetto: RE: US Oil Spill - Request for assistance from the US Coast Guard The request concerns 3 complete sets of Koseq Rigid Sweeping Arms to be used in the oil spill recovery operations on the deepwater Horizon Incident in the Gulf of Mexico. Request attached Please note that our new e-mail address is [email protected]. The old e-mail address will be valid for some time. However, we kindly invite you to use the new e-mail address. Peter Billing <<US request for assistance.pdf>> _____________________________________________ F rom: ECHO MONITORING AND INFO CENTRE Sent: T hursday, May 27, 2010 4:03 PM To: MT 2; 24 IE; 24H B E (MIK); 24H B G ([email protected]); 24H BG 2; 24H CY ; 24H CY2; 24H DE-ZentralerMeldekopf ([email protected]); 24H DK (MRCC ARRHUS); 24H EE ; 24H EE 2; 24H EE Councillor on MP ; 24H ES.1; 24H ES. 2; 24H FI 1; 24H FI 2; 24H FI 3; 24H FI-Kalervo Jolma; 24H FR; 24H FR; 24H FR; 24H FR CROSS ; 24H FR CROSS Etel-Lisbon; 24H FR CROSS Jobourg-B onn ; 24H FR CROSS La Garde-Barcelona; 24H FR CROSS MRCC La Garde Pollution; 24H FR-Secretariat General de la Mer; 24H GR; 24H HR; 24H IS; 24H IT ; 24H LT; 24H LV ([email protected]); 24H MT ; 24H NL MCMP (CCC); 24H NO ([email protected]); 24H NO2; 24H PL ([email protected]); 24H PL1 SAR; 24H PT Head of SCPMH; 24H PT SCPMH; 24H RO; 24H SE. 1; 24H SE.3 of fice hours ; 24H SI; 24H UK. 2; BO SCHEN Andreas (MOVE); EMSA 24/7; IS; MOVE MARIT IME TRANSPORT AND SAFETY; MT Cc: 24 H - FR 1 (COGIC); 24 H - AT 1 (FedAlarmCen t-fac); 24 H - AT 2 (FedAlarmCent-bwz); 24 H - BE 1 (CGCC); 24 H - BG 1 (sacp); 24 H - CZ 1 (opis); 24 H - DE 1 (Lagezentrum ); 24 H - DE 2 (gmlz); 24 H - DK 1 (emergency); 24 H - DK 2 (ibr); 24 H - EE 1 (RCC); 24 H - ES 1 (CECO P); 24 H - FI 1 (Helsinki); 24 H - FI 2 (Government Situation Centre); 24 H - GR 1 ([email protected]); 24 H HR (24/7); 24 H - HU 1 (huas sis tance); 24 H - HU 2 (hucivpro); 24 H - IE; 24 H - IS 1 (almannavarnir); 24 H - IS 2 (stj ornun@sst. is); 24 H - IT 1 (Centro Situaz ioni); 24 H - LI 1 (Landespolizei); 24 H - LT 1 (ems); 24 H - LU 1 (Secours ); 24 H - LV 1 (emergency); 24 H - MT 2; 24 H - NL 1 (ncc); 24 H - NO 1 ; 24 H - PL 1 (kckr); 24 H - PT 1 ([email protected]); 24 H - RO 1 ([email protected]); 24 H - SE 1 (MSB); 24 H - SK 1 (skcivpro); 24 H - UK 1 (CabOff); 24 H - UK 2 (CabOf f out of hours); IT perm rep - Giuliano Porcelli Subject: US Oil Spill - Requ est for assistance from the US Coast Guard Dear colleagues, the MIC has received a request for assistance from the US Coast Guard (see attachment). The MIC was informed that the sweeping arms are required for a period of 1-3 months. Costs, including transport will be covered by T + T Marine Salvage, Inc. The shipment will be managed by Koseq / Mariflex in the Netherlands, the company identified by the US Coast Guard to support this effort. The MIC has been in contact with the Spanish Presidency regarding Title V. A reply from Spain is expected soon. The Mic has also been in contact with Koseq. The MIC will keep Participating States informed. As Marine Pollution colleagues are not linked to CECIS, any offers should be made to the MIC functional mailbox through normal email. Best regards Peter Billing MIC • • • • • Da: [email protected] [[email protected]] Inviato: giovedì 17 febbraio 2011 21.37 A: [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; 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[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; ECHO-EMERGENCY@ ec.europa.eu; [email protected]; [email protected]; [email protected]; europa; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; Venier Maria Chiara; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; D'Angelo Luigi; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected] Oggetto: MIC Flash [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; of 18 February [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; Significant events for the [email protected]; 24 hours (18 [email protected]; February 2011):[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; • • • Norway: "Godafoss" Oil leak (Norvegian Coastal Adminstration/The Norway Post) Large amounts of heavy oil are leaking from the Icelandic containership “Godafoss”, grounded in the inlet to the city Fredrikstad in the Oslofjord since yesterday evening 9 p.m. The vessel ran aground in the Hvaler Archipelago in the Oslo fjord last evening and has 800 m3 of heavy fuel on board. There is confirmed leakage from 2 bunker tanks containing 500 m3 fuel. No information on how much oil has leaked out is available as of yet. A large spill is already adrift and is threatening the shores of the nearby Hvaler National park and Swedish coastal waters. The Norwegian Coastal Administration (NCA) has mobilised governmental and municipal response resources and has deployed oil booms around the ship. Sweden has mobilized vessels from Swedish Coast Guard. MIC is in contact with the Norwegian authorities and EMSA, and closely monitoring the situation. As of now, no request for assistance has been received. • • MIC Duty Officers Monitoring and Information Centre – MIC DG ECHO - Humanitarian Aid and Civil Protection European Commission Tel.: +32-2-292-2222 • • • • Dipartimento della protezione civile Grazie per l’attenzione