Piano di Zona 2011-2013 TAVOLO ADULTI LABORATORIO

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Piano di Zona 2011-2013 TAVOLO ADULTI LABORATORIO
Piano di Zona 2011-2013
TAVOLO ADULTI
LABORATORIO
“Costruzione di progetti strutturati per
condividere con la comunità locale politiche per il
mantenimento del bene casa
(problematica degli sfratti)”
Periodo di svolgimento: 5.2.2013 – 3.6.2013
Premessa
Le strategie d’intervento: studiare proposte operative per connettere l’ATC, le Associazioni di
Proprietari, l’UNEP (Ufficio Unico Notificazione e Protesti), Servizi Socio Assistenziali e Associazioni
di Volontariato al fine di trovare strumenti per ridurre i danni derivanti dalle procedure di sfratto.
Periodo di svolgimento: 5.2.2013 – 3.6.2013 (n. 6 incontri)
I partecipanti: Consorzio I.R.I.S., Città di Biella, Croce Rossa Italiana, Gruppi di Volontariato
Vincenziano, Caritas Diocesana, ACLI, Consorzio Filo da Tessere, Centro di Aiuto alla Vita, CGIL,
CISL, UIL. Hanno altresì collaborato il SUNIA, l’ASSPI, l’ABPE, il SICET.
Il percorso. Si è partiti dalla strutturazione di un’analisi condivisa della situazione territoriale
(bisogni, criticità, risorse), per poi individuare gli interventi necessari e gli interventi realizzabili nel
Piano di Zona 2011-2013, esplicitandone altresì le modalità di realizzazione.
Il metodo. Si è cercato di raccogliere i diversi punti di vista dei soggetti partecipanti e anche dei
soggetti che – pur non presenziando agli incontri per motivi organizzativi – rappresentavano dei
‘testimoni privilegiati’ (associazioni inquilini e associazioni proprietari).
Si è altresì cercato di sintetizzare la complessità degli aspetti emersi (che seppur estremamente
densi e significativi non sono di certo esaustivi) per fare emergere ‘temi generatori’ che potessero
orientare l’operatività ed aiutare ad incidere (anche se parzialmente) sulla problematica.
Infine si è distinto tra ciò che era realizzabile in questo Piano di Zona e ciò che era necessariamente
da rimandare ad una eventuale fase successiva: per lavorare sulla promozione del raccordo tra
diversi soggetti e per potenziare la percezione dell’utilità del lavorare assieme è infatti essenziale
prefiggersi obiettivi realisticamente perseguibili, in tempi congrui, cercando di evitare la
dispersione di energie, soprattutto rispetto ad una problematica ‘multistrati’ come è quella della
casa.
Allo scopo di monitorare il processo di partecipazione alla programmazione locale, ai componenti
il laboratorio si è somministrato un breve questionario di valutazione che ha prodotto i seguenti
esiti (sono state consegnate e compilate 11 schede):
LA PARTECIPAZIONE
1) Ha partecipato a tutte le riunioni del laboratorio?
o
SI
o
NO
5
6
Se NO, perché?
o
Ferie
o
Imprevisti
o
Impegni Pregressi
o
Caduta d’interesse
o
Altro
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mantenimento del bene casa (problematica degli sfratti)
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2) L’organizzazione logistica (orari, calendarizzazione degli incontri, sede) ha facilitato la sua partecipazione?
o
SI,
o
NO, 0
11
Tra le motivazioni dei “SI” si segnala:
- Orari e ubicazione degli incontri ottimi:
7
3) Ha potuto esprimere le sue opinioni/considerazioni/pensieri?
o
SI,
o
NO, 0
11
In 7 hanno dato le seguenti motivazioni:
- Disponibilità all’ascolto e al dialogo
7
GLI OBIETIVI
4) Gli obiettivi concordati sono stati raggiunti?
7
o
SI
o
SI' in parte,
o
NO 0
4
I 4 “SI in parte” segnalano:
- Data la difficoltà del momento necessità di concretezza
3
- Argomenti molto complessi, necessità di più tempo
1
LA COMUNICAZIONE
a) tra i membri del Laboratorio e la propria organizzazione:
1) è stato possibile condividere con la propria Organizzazione le riflessioni del laboratorio adulti a cui ha
partecipato?
o
SI
o
NO
10
1
b) tra il Consorzio e gli attori sociali presenti
1) L’organizzazione logistica data alle comunicazioni si è rilevata efficace?
11
o
SI
o
NO, 0
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mantenimento del bene casa (problematica degli sfratti)
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1. ANALISI DELLA SITUAZIONE TERRITORIALE (BISOGNI, CRITICITA’, RISORSE)
DATI SUGLI SFRATTI
Fonte: Osservabiella
•
•
•
Nell’anno 2011 Biella è stata la 11esima peggior provincia in Italia nel rapporto tra numero
di sfratti emessi e famiglie residenti (era 21° nel 2010) e la quarta in Piemonte, dopo le
province di Vercelli, Novara e Asti
Rispetto al 2010, nel 2011 in Provincia di Biella si è registrato un aumento di sfratti
dell’11,6%, mentre in Piemonte è stato del 5% e in Italia il numero degli sfratti è diminuito
del 3%
Nel 2011 i provvedimenti di sfratto emessi in Provincia di Biella sono stati 317, in aumento
del 12% rispetto al 2010. La maggior parte dei provvedimenti sono stati emessi per
morosità dei locatari (271) ed in misura minore per finita locazione (13 unità). Gli sfratti
eseguiti sono stati 161 nel 2010, nel 2011 sono stati 111.
DATI SUGLI INTERVENTI DEI SERVIZI SOCIALI
Rilevati a mezzo mail con le seguenti richieste ai Servizi Sociali di Territorio: Quanto è stato speso nel 2012 come
contributi economici finalizzati al mantenimento del bene casa? A favore di quanti nuclei?
Quali altri interventi sono stati messi in campo per fronteggiare/contenere l'emergenza sfratti?
Altre considerazioni utili a meglio inquadrare il problema ed eventuali iniziative che si vedrebbero necessarie:....
Dati BIELLA (45589 abitanti al 31.12.2010: fonte BDDE):
• CONTRIBUTI ECONOMICI: € 30.140,00 per il mantenimento del bene casa, a favore di 32
nuclei. Di cui € 8280 a favore di n. 12 nuclei sottoposti a sfratto, per il reperimento di una
nuova abitazione nel mercato privato; € 3560 a favore di n. 5 nuclei per la sospensione
dello sfratto; € 18.300 a favore di n. 15 nuclei assegnatari di alloggi di edilizia sociale a cui è
stato evitato lo sfratto grazie all’intervento del comune per favorire piani di rientro della
morosità accumulata negli anni
• INTERVENTI PER EMERGENZA ABITATIVA: € 9.000,00 a favore di n. 7 nuclei ospitati presso il
Santuario di Oropa a seguito di esecuzione di sfratto
Dati 33 Comuni I.R.I.S. (43735 abitanti al 31.12.2010: fonte BDDE):
• CONTRIBUTI ECONOMICI: € 11.966,78 di contributi per mantenimento bene casa (50% del
budget totale) a favore di n. 59 nuclei, dei quali n. 27 stranieri e n. 32 italiani. Di cui €
3598,50 per pagamento affitti, € 2189 per spese condominiali, € 4659,28 per utenze, €
1520 per cauzioni.
• INTERVENTI PER EMERGENZA ABITATIVA: n. 3 inserimenti nell’alloggio comunale di
Andorno Micca (costo circa € 2.000,00); n. 2 accoglienze al Santuario di Graglia (costo €
585,00)
• ALTRI INTERVENTI A SOSTEGNO DELLE PERSONE SFRATTATE: collaborazioni con
associazioni per individuazione di soluzioni abitative (es. cohousing); richieste e relazioni
per assegnazioni d’urgenza case popolari o comunali; colloqui di mediazione con i
proprietari, laddove i debiti contratti fossero estinguibili con una rateizzazione (buona
collaborazione con gli amministratori comunali)
Dati Area Gaglianico (14490 abitanti al 31.12.2010. Fonte BDDE):
• CONTRIBUTI ECONOMICI: € 42.138,62 a favore di n. 47 nuclei (dei quali n. 10 stranieri e n.
37 italiani) per il mantenimento del bene casa. Di cui € 26.971,87 per il pagamento di affitti,
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•
€ 450,00 per il pagamento di rate del mutuo, € 3.299,08 per il pagamento delle spese
condominiali, € 8.097,67 per il pagamento di utenze, € 3320,00 per il pagamento di
cauzioni
ALTRI INTERVENTI A SOSTEGNO DELLE PERSONE SFRATTATE: mediazione con il proprietario
di casa che si rivolge direttamente al Servizio Sociale (in 6 casi); contatto diretto tra Servizio
Sociale e Enti Gestori utenze (SII, Cordar, Enel) per il pagamento delle stesse
ALTRE OSSERVAZIONI: Andamento degli sfratti sul territorio negli ultimi due anni:
percezione che negli ultimi due anni siano in aumento. Caratteristiche dei nuclei: coppie di
anziani che con la pensione non riescono a far fronte al pagamento dell’affitto; persone di
mezza età che hanno perso il lavoro e non riescono a inserirsi nuovamente; nuclei stranieri
con risorse limitate e con limitazioni linguistiche che rendono difficile la comunicazione e
l’inserimento lavorativo; nuclei con diversi minori a carico ed entrambi i genitori
disoccupati; adulti disabili che percepiscono la pensione di invalidità civile (e non hanno
altre risorse). C’è stata una diversificazione dell’utenza (non sono sempre i ‘soliti’).
Iniziative che vedreste necessarie: Affitti agevolati, Associazione che gestisca alloggi di
emergenza, Case di Accoglienza con costi moderati, nominativi di strutture/persone da
contattare nel momento in cui perviene al Servizio Sociale la notizia di uno sfratto di un
nucleo familiare o comunque indicazioni su come agire nell’immediato.
Dati Area ex B.V.E. (12099 abitanti al 31.12.2010. Fonte BDDE):
• CONTRIBUTI ECONOMICI: € 8144,36 a favore di n. 40 nuclei (dei quali n. 12 stranieri e n. 28
italiani) per il mantenimento del bene casa. Di cui € 1.546,00 per il pagamento di affitti, €
5958,36 per il pagamento di utenze, € 640,00 per il pagamento di cauzioni.
• ALTRI INTERVENTI A SOSTEGNO DELLE PERSONE SFRATTATE: interventi di emergenza
abitativa (Pagamento permanenza ad Oropa per un nucleo per 12 giorni, pari a 120 euro) e
successiva caparra per l’affitto (750 euro); contatto con amministrazione del comune di
residenza per assegnazione alloggio in emergenza a seguito di incendio dell’abitazione
• ALTRE OSSERVAZIONI: andamento degli sfratti sul territorio negli ultimi due anni:
percezione che siano in aumento. Caratteristiche dei nuclei: persone che avevano problemi
economici già da tempo
Dato economico complessivo (116847 su 116847 abitanti al 31.12.2010. Fonte BDDE):
• CONTRIBUTI ECONOMICI: € 92.389,76 (n. 176 nuclei)
• INTERVENTI EMERGENZA ABITATIVA: € 12455,00 (n. 14 nuclei)
LA RIDUZIONE DEL FONDO PER IL SOSTEGNO ALLA LOCAZIONE (l. 431/98) – dati riferiti alla
Regione Piemonte
Fonte: Città di Biella
Anno 2010
Stanziamento:
Fabbisogno:
Anno 2011
Stanziamento:
Fabbisogno:
Anno 2012
Stanziamento:
Fabbisogno:
23.705.346 (11.278.627 stato + 12.426.719 regione)
35.406.489
14.176.069 (819.953 stato + 13.356.116 regione)
36.029.599 (con requisiti più ‘stringenti’)
2.315.000 (0 stato + 2.315.000 regione)
non è uscito il bando
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ASSEGNAZIONI D’EMERGENZA BIELLA ANNO 2012
Fonte: Città di Biella
Anno 2012:
• domande pervenute:
n. 40
• n. domande ammesse:
n. 28
• n. domande escluse:
n. 12 (perché non residenti o non in possesso dei requisiti –
per tali nuclei sono intervenuti i servizi sociali con aiuto economico o alloggi di seconda
accoglienza)
• n. assegnazioni:
n. 26 (delle quali n. 17 motivate da sfratto)
• n. in graduatoria:
n. 2
ALTRI ELEMENTI SIGNIFICATIVI RILEVATI
Rilevati mediante interviste aperte a soggetti ritenuti osservatori significativi rispetto alla tematica. UNEP, ASSPI,
SUNIA, ABPE
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Circa il 50% degli sfratti emessi viene convalidato (UNEP)
Tra le cause di morosità, vi sono gli affitti ma anche le spese condominiali (UNEP, ASPPI,
APBE, SUNIA, Osservabiella)
Gli sfratti avvengono in zone ‘diverse’ da quelle in cui avvenivano qualche anno fa (UNEP)
Ci sono piccoli proprietari in grosse difficoltà: si ha la sensazione che i piccoli proprietari
assolvano ad un compito ‘sociale’ che dovrebbe essere svolto dalle istituzioni, ovvero
quello di assorbire il fabbisogno abitativo della fascia ‘grigia’ della popolazione (ASPPI)
Le case di edilizia sociale consentono di soddisfare il fabbisogno abitativo di chi è in
situazione di grave difficoltà (il 54% ha reddito inferiore a 15000 euro). Molti restano nelle
‘lista d’attesa’. Resta il problema degli elevati costi utenze (spesso sono case con grande
dispersione energetica). (Osservabiella – 2009)
L’iter della procedura di sfratto è molto onerosa anche per i proprietari
Se i rapporti sono buoni e se il problema è unicamente la morosità, i proprietari sono
solitamente disponibili a trovare mediazioni (es. temporanea riduzione del canone). È
utile un servizio di mediazione tra inquilino e proprietario. Sul territorio lo offrono alcune
associazioni di categoria (SUNIA, ASPPI, ABPE)
Sulla qualità della relazione incidono anche le modalità con cui l’inquilino gestisce
l’appartamento (es. problema della muffa e dell’areazione), e la valutazione (da parte del
proprietario) che la morosità possa dipendere da una cattiva gestione del denaro (ASPPI)
Circolano informazioni scorrette es. rispetto alle procedure per l’assegnazione delle case
popolari: “se ho lo sfratto, sono certo che riceverò l’assegnazione…” (ASPPI, ABPE, SUNIA)
Sarebbe importante riuscire ad intercettare i cittadini tra la prima comunicazione di
sfratto e la convalida che avviene all’udienza. Molto non si presentano neanche
all’udienza. All’udienza è possibile chiedere al giudice un termine di grazia (proroga), che
però viene concesso solo in presenza di condizioni di effettiva possibilità di rientro della
morosità. (UNEP, SUNIA, ASPPI, ABPE)
Esistono assicurazioni bancarie a tutela del proprietario per affrontare eventuali morosità
dell’inquilino (Servizio Garanzia Affitti della Confedilizia, convenzione con Banca Intesa San
Paolo), ma gli inquilini devono avere ‘determinati requisiti’. (ABPE)
Viene individuato come importante strumento di regolazione del mercato immobiliare
privato l’Accordo Territoriale (che prevede un canone calmierato in cambio di sgravi fiscali
ed agevolazioni a favore dei proprietari). Nel 2004 sottoscritto grazie alla sollecitazione di
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mantenimento del bene casa (problematica degli sfratti)
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SUNIA, ABPE e ASPPI. Applicato però solo a Biella e Cossato (quando in realtà potrebbe
essere applicato a tutti i comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti). Al momento è
in fase di ridefinizione. Contiene un allegato molto importante relativo alla definizione di
ciò che rientra nella manutenzione ordinaria e in ciò che rientra nella manutenzione
straordinaria. (SUNIA, ASPPI, ABPE)
Si ha la percezioni che alcuni inquilini non paghino affitto/spese condominiali per
incapacità di gestire adeguatamente le proprie risorse (ASPPI)
Esiste una consistente parte del patrimonio mobiliare pubblico (ATC, Alloggi comunali)
inutilizzato. (ASPPI, SUNIA) Alcuni alloggi ATC sono inutilizzati perché richiederebbero una
manutenzione che non si hanno le risorse economiche per fare. Rispetto agli alloggi
comunali, non si ha un dato ‘agglomerato’.
Esiste una consistente parte del patrimonio mobiliare privato sfitto. Sul territorio si stanno
sperimentando alcune formule innovative di utilizzo di tale patrimonio con finalità sociali:
alcuni privati concedono in comodato d’uso gratuito a Enti Religiosi, che svolgono funzione
di ‘garante’ rispetto all’inquilino (dove la garanzia riguarda due aspetti: la copertura
economica e l’accompagnamento sociale).
Esiste un patrimonio mobiliare del Terzo Settore in cui si stanno sperimentando forme
innovative di abitare sociale (es. Cohousing; alloggi a canone calmierato, ecc.), dove a
maggiore sostenibilità economica del canone/spese si affiancano forme di
accompagnamento verso l’inclusione sociale
2. INTERVENTI NECESSARI
Sono stati individuate due tipologie di risposte, in relazione alla ‘fase’ di intercettazione del
problema:
A) Risposte finalizzate ad evitare lo sfratto, ovvero:
a. Stesura di una lettera da portare all’attenzione del livello politico finalizzata a
mettere in evidenza la riduzione del fondo per la locazione e la modifica (in senso
restrittivo) dei criteri per accedervi;
b. Iniziative di sensibilizzazione e informazione per intercettare precocemente gli
inquilini in difficoltà (prima che la morosità diventi eccessiva) e per offrire supporto
nei percorsi;
c. Offerta di servizi di mediazione tra inquilini e proprietari;
d. Attivazione di interventi di sostegno economico e sociale per il superamento della
morosità, della difficoltà economico e/o – se necessario - il reperimento di una
soluzione abitativa più sostenibile;
B) Risposte finalizzate ad affrontare lo sfratto (nel momento in cui diventa esecutivo), ovvero:
a. attivazione di interventi di sostegno economico e sociale per il superamento della
difficoltà economica e per il reperimento di una soluzione abitativa più sostenibile;
b. individuazione di soluzioni abitative d’emergenza
c. promozione sul territorio di soluzioni abitative più sostenibili.
Inoltre si è condivisa la necessità di lavorare su due livelli:
A) Miglioramento della ‘struttura’ del sistema e conseguente potenziamento della rete
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B) Miglioramento della capacità di risposta del sistema
3. INTERVENTI DA REALIZZARE NEL PIANO DI ZONA
Condiviso ciò che sarebbe ‘necessario’ realizzare per rispondere ai bisogni del territorio, il
Laboratorio ha definito cosa, tenuto conto degli attuali vincoli e delle risorse, è realizzabile
nell’ambito del presente Piano di Zona, ovvero:
1. Stesura di una lettera da portare all’attenzione del livello politico finalizzata a mettere in
evidenza la riduzione del fondo per la locazione e la modifica (in senso restrittivo) dei criteri
per accedervi (allegato 7);
2. Iniziative di sensibilizzazione e informazione per intercettare precocemente gli inquilini in
difficoltà (prima che la morosità diventi eccessiva) e per offrire supporto nei percorsi
(allegato 1);
3. Offerta di servizi di mediazione tra inquilini e proprietari (allegato 2);
4. Attivazione di interventi di sostegno economico e sociale per il superamento della morosità,
della difficoltà economico e/o – se necessario - il reperimento di una soluzione abitativa più
sostenibile (allegato 3);
Trasversalmente, nella realizzazione delle azioni (in particolare delle azioni b,c,d) si lavorerà sia sul
miglioramento della struttura del sistema dei servizi e degli interventi, sia sulla capacità di risposta
al cittadino, essendo i due ‘livelli’ strettamente correlati.
4. MODALITA’ DI REALIZZAZIONE
1. Stesura di una lettera da portare all’attenzione del livello politico finalizzata a mettere in
evidenza la riduzione del fondo per la locazione e la modifica (in senso restrittivo) dei criteri
per accedervi
Per il testo della lettera si veda l’allegato 7.
2. Iniziative di sensibilizzazione e informazione per intercettare precocemente gli inquilini in
difficoltà (prima che la morosità diventi eccessiva) e per offrire supporto nei percorsi
Creazione gruppo di lavoro costituito da Consorzio I.R.I.S., operatori dei Servizi Sociali di Territorio,
Ufficio Politiche Abitative Città di Biella, Gruppo di Volontariato Vincenziano, Caritas, SUNIA, ASSPI
per:
1) Predisposizione di un pieghevole con informazioni sull’iter della procedura di sfratto*
2) Predisposizione di due pieghevoli rispettivamente con informazioni sull’iter di accesso case
popolari e alle assegnazioni di emergenza*
3) Predisposizione di un pieghevole contenente indicazioni sui diritti e i doveri dell’inquilino*
4) Stesura convenzione con Associazioni/e Inquilini per collaborazione sperimentale,
individuazione riferimento per informazioni (per cittadini, operatori e volontari)
5) Mappatura della rete dei servizi/dei soggetti potenzialmente coinvolgibili nell’azione di
informazione e sensibilizzazione di inquilini e proprietari
6) Rilevazione delle buone prassi di gestione integrata (tra servizi e terzo settore) di situazioni
di disagio abitativo (allegato 5)
7) Monitoraggio dell’azione
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secondo il piano di lavoro di cui all’allegato 4. (*scaricabili dal sito www.bielleseanziani.it)
3. Offerta di servizi di mediazione tra inquilini e proprietari
Questa azione risulta in parte sovrapponibile all’azione dell’ “informazione” (stesura convenzione
con Associazioni/e Inquilini per collaborazione sperimentale), in parte all’azione “interventi di
sostegno economico e sociale” (es. necessità di costituire un fondo di garanzia e promozione
dell’offerta di affitti ‘calmierati’).
4. Attivazione di interventi di sostegno economico e sociale per il superamento della morosità,
della difficoltà economico e/o – se necessario - il reperimento di una soluzione abitativa più
sostenibile
Dal lavoro del Laboratorio sono emerse alcune osservazioni di sintesi.
Si rileva una presenza sul territorio di molte case sfitte che potrebbero costituire una risorsa
(osserva biella ci dice che è sfitta una casa su cinque). E’ condivisa la necessità di avere a
disposizione uno strumento (fondo di garanzia) per aiutare i cittadini che vivono in affitto a
mantenere il bene ‘casa’ anche in una situazione di precarietà e variabilità del reddito, tutelando al
tempo stesso il bisogno dei proprietari di veder conservato il loro bene e di non avere danni
economici dalla messa a disposizione del bene stesso.
Si condivide la convinzione che un maggiore raccordo tra soggetti diversi renderebbe più efficace la
risposta ai cittadini.
Gli affitti del territorio biellese sono molto più bassi della media nazionale. Questo fa sì che non
siano incentivati investimenti di ‘social housing’ per la costruzione di nuovi edifici. Piuttosto, si
percepisce l’opportunità di valorizzare e recuperare il patrimonio già esistente in una logica di
sostenibilità economica e sociale.
A partire da queste osservazioni, stante la complessità della problematica ‘casa’, si ritiene utile
elaborare una proposta progettuale che consenta di sperimentare alcune modalità di risposta,
raccogliendo ulteriori elementi sui vincoli, sulle potenzialità del territorio, bisogni e buone prassi,
che contenga le seguenti azioni:
- Elaborazione di progetti integrati tra i diversi soggetti per facilitare la persona nel superamento
della situazione di difficoltà e il raggiungimento di una sostenibilità abitativa.
- Creazione di una Rete di Punti di Riferimento sensibilizzati rispetto alla problematica (centri
d’ascolto GVV, gruppi GVV, sportelli ACLI, centri d’ascolto Caritas, Centro Aiuto Vita, CRI, SUSS,
ASSPI, SUNIA, SICET, ABPE) per l’intercettazione bisogni, l’offerta di informazioni sulle procedure,
la mediazione, il sostegno economico e sociale (es. segretariato sociale, aiuto nel reperire
soluzione abitativa sostenibile, aiuto nel fronteggiare l’emergenza abitativa, ecc.), a partire dalle
risorse già presenti sul territorio e dalle rispettive specificità e ‘competenze’ (termine usato sia nel
senso di ‘ruolo istituzionale’, sia nel senso di ‘sapere, saper fare e saper essere’).
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Compito
INTERCETTAZIONE BISOGNO
INFORMAZIONI
MEDIAZIONE
SOSTEGNO ECONOMICO e SOCIALE*
Chi lo fa
Altri soggetti coinvolgibili
Centri
d’ascolto
e
Associazioni
Volontariato Vincenziano, ACLI, Caritas,
Centro Aiuto Vita, CRI, SUSS, ASSPI, SUNIA,
SICET, Servizi Sociali di Territorio
Sunia, Sicet, Acli
Sindacati, Patronati, Centri di Assistenza
Fiscale, singole amministrazioni comunali,
Parrocchie,
Amministratori
di
Condominio, ATC
Sunia, Sicet, Acli
Servizi Sociali di Territorio, Volontariato
Vincenziano, Caritas, CRI
Singole
amministrazioni
parrocchie
comunali,
* es. accompagnamento nei percorsi per accedere agli aiuti esistenti, gestione dell’emergenza abitativa, reperimento soluzione
abitativa più sostenibile, avvio percorso per superare la situazione di difficoltà socio-economica
- Creazione di un coordinamento permanente sulla problematica ‘casa’ (“Coordinamento Casa”),
finalizzato al monitoraggio del fenomeno, all’approfondimento dei diversi aspetti della
problematica attraverso il confronto tra osservatòri diversi, riconoscimento e condivisione delle
risorse presenti nella comunità, condivisione di buone prassi, elaborazione proposte condivise,
realizzazione azioni congiunte. Si propone il coinvolgimento (in prima battuta) dei soggetti che
hanno partecipato al Laboratorio e che manifesteranno la disponibilità a farne parte. Ci si
immagina al massimo un incontro all’anno in plenaria (di restituzione/programmazione), contatti
via mail, telefonici, o incontri in piccolo gruppo su tematiche specifiche/all’occorrenza, con un
sistema di circolazione di informazioni che garantisca l’aggiornamento e la possibilità di interagire
da parte degli aderenti, e con la ‘regia’ in capo al Consorzio.
- Sperimentazione di un fondo di garanzia quale strumento per facilitare l’accesso al mercato
immobiliare da parte di persone con una situazione reddituale fragile, facendo riferimento a
esperienze già realizzate in altri territori (es. Comune di Torino).
Si propone la sperimentazione dello strumento – da parte del Consorzio - a favore di n. 5 nuclei
familiari per un periodo di 12 mesi, ipotizzando di poter disporre di un budget di 18.000 euro
(massimo 3600 euro a nucleo).
- Reperimento di alloggi sfitti nel mercato privato da mettere a disposizione a canoni calmierati,
attraverso un’attività di sensibilizzazione a cura di GVV/CARITAS/DIOCESI e eventuali altri Soggetti
in collaborazione con il Consorzio e le Associazioni dei Proprietari, l’individuazione di un ‘punto di
raccolta’, proponendo eventualmente una contropartita minima, quale ad esempio
un’assicurazione sulla casa per eventuali danni arrecati dagli inquilini, il coinvolgimento di
volontari per adeguare le abitazioni, se necessario (imbiancatura, piccole manutenzioni, ecc.)
(ipotesi budget 7000 euro)
- Verifica possibilità di utilizzo di alloggi già a disposizione di GVV/CARITAS/DIOCESI e di
Amministrazioni Comunali per soluzioni abitative d’emergenza temporanee.
- Creazione punto di riferimento per la gestione delle emergenze abitative (informazioni legali,
sostegno nella procedura, sistemazione abitativa temporanea, sgombero, custodia mobili ed
effetti personali)
- Creazione di un gruppo di lavoro integrato per l’individuazione di eventuali strumenti
contrattuali che prevedano lo ‘scambio’ come corresponsione del canone d’affitto
- Pubblicizzazione di un punto di riferimento telefonico (numero verde SUSS) al quale i cittadini
possano rivolgersi per un primo orientamento in caso di difficoltà
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- Individuazione di un operatore che – sperimentalmente – per 12 mesi si occupi della tematica
‘casa’ a sostegno e per il potenziamento dell’azione di tutti gli altri Punti Rete di cui sopra (ipotesi
di n. 250 ore per un anno, pari ad un budget di circa 5000 euro)
- Monitoraggio azioni, elaborazione e diffusione report, individuazione punti di forza, punti
deboli, buone prassi (dopo 12 mesi)
- Elaborazione nuova progettualità condivisa sulla base di ciò che emerge dalla sperimentazione
e ricerca fondi congiunta per la realizzazione delle iniziative ‘utili’.
In particolare, si prenderà in considerazione la Compagnia di San Paolo come possibile soggetto
finanziatore, in quanto dalle informazioni raccolte si presume che nel 2014 emetterà un bando
finalizzato al sostegno di iniziative attinenti la tematica ‘casa’: la possibilità di avviare una
sperimentazione risulterebbe in questo senso ‘propedeutica’.
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mantenimento del bene casa (problematica degli sfratti)
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Allegato 1 (ELABORATO NELL’INCONTRO DEL 25.03.2013)
AZIONE “SENSIBILIZZAZIONE/INFORMAZIONE”
COSA SAREBBE UTILE CHE CI FOSSE…
Informazioni sull’iter, sui tempi della procedura di sfratto.
Le persone si chiedono “Cosa vado a fare all'udienza? Tanto non posso pagare”. Si è diffusa la credenza
che se si va all'udienza si è obbligati a pagare e quindi le persone non si presentano e non fanno i loro
interessi: non comprendendo a pieno la criticità della situazione spesso il giudice emette uno sfratto
esecutivo anche in un paio di mesi.
Molte persone sottovalutano l'iter procedurale. E’ importante che gli ‘intercettatori’ (servizi, volontari,
ecc.) abbiano a disposizione le informazioni di base sull’iter esposte in modo chiaro e/o abbiano modo di
reperirle per indirizzare correttamente le persone.
Sarebbe utile avere strumenti informativi a disposizione per aiutare a dare la giusta dimensione al
problema.
Ci si può avvalere del gratuito patrocinio anche per difese legali nei casi di sfratto?
Sarebbe utile un depliant con le procedure e la diffusione conseguente.
Sarebbe utile strutturare un aggancio con avvocati disponibili a sostenere le persone nell’iter,
informando e fornendo consigli utili a contenere i danni.
Informazioni sui requisiti per l’assegnazione delle case popolari.
Contrastare la falsa credenza (tra le persone a rischio di sfratto, i proprietari e anche alcuni avvocati)
che avere una procedura di sfratto in atto ‘aiuti’ ad avere l’assegnazione delle case popolari. Da un lato
è vero che l’avere uno sfratto in corso fa si che si abbia un maggiore punteggio per le graduatorie ATC
e consenta di fare richiesta di alloggio di emergenza, ma non è di per sé garanzia dell’assegnazione.
Informare rispetto ai requisiti per avere la casa di emergenza (le fattispecie sono uguali per tutti i
Comuni, ma ogni Comune può declinare alcuni aspetti in base ai propri Regolamenti).
Creare un raccordo con i legali che seguono i proprietari finalizzato a dare informazioni corrette, così
pure con il giudice dell'esecuzione (dr.ssa Dettorre).
Ricordare agli inquilini morosi che il debito accumulato resta anche dopo lo sfratto.
Intercettazione ‘precoce’ delle persone in situazione di disagio abitativo.
Consentire alla persone di ricevere le informazioni ancora prima di arrivare alla causa (es. dopo prima
lettera di ‘richiamo’). In questa fase è possibile un intervento ‘chiarificatore’ rispetto alle procedure,
per cercare di ‘tamponare’ e ‘allungare’ i tempi prima di arrivare allo sfratto. Nel momento in cui si avvia
la procedura formale di sfratto la legge impone dei tempi più ‘serrati’. Pertanto gli inquilini morosi
hanno necessità di avere u'assistenza prima di arrivare a una causa legale, cercando di trovare una
mediazione. L’approdo al Tribunale è l’estrema ratio: se si arriva lì è perché non si sono ‘sfruttate’ altre
opportunità. Le azioni preventive sono importanti anche per non arrivare a chiedere aiuto a ridosso
dell’esecuzione dello sfratto (es. ho lo sfratto tra un mese), cosa che limita molto i margini di azione.
Intercettare la situazione di difficoltà appena insorge: il debito non lievita e c’è più possibilità di
incidere positivamente. Il problema è capire come intercettare le persone.
Maggiore raccordo con le Associazioni di Proprietari
Sensibilizzare all’importanza della formalizzazione dei contratti e dell’adeguatezza degli appartamenti
(alcuni proprietari affittano a basso costo appartamenti in condizioni scadenti).
Sensibilizzare alla corretta gestione del bene casa
Informare rispetto alla corretta gestione della casa. Contrastare la convinzione che se l’alloggio non è
in buone condizione è lecito non pagare l’affitto. Prevenire il deteriorarsi della relazione tra inquilino e
proprietario.
Rafforzamento del sistema dei servizi
Creare maggior integrazione con il volontariato per le progettualità individuali. Mappare la rete dei
soggetti da coinvolgere. Consolidare la rete e favorire la circolazione di ‘buone prassi’.
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mantenimento del bene casa (problematica degli sfratti)
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COSA C’E’ GIA’ (risorse da cui partire)
Si sono sperimentate sul territorio modalità di pubblicizzazione che hanno consentito di intercettare
persone che solitamente non si rivolgono al servizio sociale (es. Bando ATO)
Esiste già una rete di soggetti sensibilizzati (es. Movimento aiuto alla vita, centri d’ascolto volontariato,
ecc.) a cui le persone in difficoltà si rivolgono, prima di arrivare al servizio sociale
Vengono già erogati sostegni economici provvisori e spesso parziali da servizi sociali e associazioni.
Sono presenti sul territorio Associazioni di inquilini e di proprietari. Con alcune di queste (SUNIA) c’è
già una occasionale collaborazione. Nei casi seguiti con sindacati spesso raggiunto una mediazione: es.
aspettare lo sfratto per morosità (questione 'allargata' a tutta la famiglia). Spesso la proprietà è
disponibile ad allungare i tempi. Sunia/Sicet: assistenza persone che devono fare contratti e che si
trovano a gestire una situazione di sfratto (tessera 60 euro). Se si fanno delle domande case popolari
si hanno dei punti (14,62 eu bollo, fino a tre punti)
I servizi sociali hanno sperimentato una buona collaborazione con volontariato e con gli avvocati.
Collaborazioni con ufficiale giudiziario: molto disponibili.
Spesso mediazione da parte dei servizi sociali con i proprietari e con utenze (cordar, sii,...). Danno
consigli (es. rateizzazione)
COSA MANCA (risorse da cercare)
Collaborazione con associazione proprietari.
Messa in rete di buone pratiche per costruire un patrimonio comune vs. fare gli stessi errori.
Istituire un punto di riferimento al quale far confluire le informazioni.
Possibilità di consulenze gratuite SUNIA una volta ogni 15 giorni. Punto informativo fruibile anche
direttamente dal cittadino (non solo dagli operatori), per sfruttare anche il passaparola.
Maggiori informazioni su iter per accedere
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Allegato 2 (ELABORATO NELL’INCONTRO DEL 15.04.2013)
AZIONE “SERVIZIO DI MEDIAZIONE TRA INQUILINI E PROPRIETARI”
COSA SAREBBE UTILE CHE CI FOSSE…
Agenzia immobiliare ‘solidale’ come ad es. a Ivrea. Il Consorzio Filo da Tessere sta cercando contatto.
La funzione di questa Agenzia Immobiliare è mettere in contatto proprietario e inquilini appoggiandosi
ad un fondo di garanzia in caso di difficoltà nel pagamento dell’affitto. In generale, a livello nazionale
questo tipo di iniziative partono da un'amministrazione comunale, tranne a Vicenza (la Caritas si è fatta
promotrice in collaborazione con molte cooperative, ma tra i partner c'è comunque anche il Comune).
Strumenti specifici e figure professionali per la mediazione nei casi di conflitto tra inquilini e
proprietari (soprattutto per evitare l’iter Tribunale). Presenza sul territorio di facilitatore dei
conflitti su questa materia.
Fondo di garanzia.
Approccio culturale 'diverso' nella gestione del patrimonio di edilizia sociale: ad esempio l’inquilino
ATC/Comunale per eventi diversi arriva ad abitare in alloggi più grandi del necessario, con conseguenze
per la sostenibilità (soprattutto utenze). Sarebbero utili verifiche per rilevare queste incongruenze.
Accompagnamento e formazione degli inquilini (gestione spese, mantenimento bene casa). Educazione
all'uso del denaro, promozione cambiamento 'stile di vita' (verso parsimonia, sobrietà, essenzialità).
Diffusione informazione rispetto a quelli che sono i 'doveri' dell'inquilino (es. importanza del pagamento
delle spese condominiali). Chi si occupa dei contratti sarebbe bene fornisse anche alcune indicazioni e
anche un accompagnamento all'utilizzo del bene. Devono essere chiari i diritti e doveri dell'inquilino.
Associazioni di volontari per accompagnamento sociale (esiste una norma specifica che prevede
assegnazione case ad associazioni per le persone ‘problematiche’) per monitorare e sollecitare il
rispetto delle regole di convivenza (es. raccolta dei rifiuti).
Rete di punti di ascolto a cui le persone possano rivolgersi le persone (es. SUNIA?), che raccolga il
bisogno e se c'è necessità invii al servizio sociale.
Intercettazione precoce delle difficoltà (prima dello sfratto), dove le insolvenze si intrecciano a
presupposti scorretti: es. io non pago perchè il proprietario non vuole fare i lavori.
COSA C’E’ GIA’ (risorse da cui partire)
Esiste sul territorio un’Agenzia immobiliare che offre la possibilità di avere una ‘garanzia’ se l’inquilino
non è solvente (via Tripoli: Biella Casa)
Esistono sul territorio esperienze 'sparse' di mediazione (associazioni di volontariato, SUNIA, servizi
sociali, sportello ACLI)
Si percepisce la necessità da parte dei proprietari di potersi avvalere di una mediazione.
COSA MANCA (risorse da cercare)
Fondo di garanzia
Metodo di lavoro condiviso
Affitti 'calmierati'
Collegamento tra servizi sociali e associazioni di categoria
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mantenimento del bene casa (problematica degli sfratti)
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Allegato 3 (ELABORATO NELL’INCONTRO DEL 6.5.2013)
ATTIVAZIONE INTERVENTI DI SOSTEGNO ECONOMICO E SOCIALE
Premessa
Ogni partecipante ha avuto la possibilità di dare 3 indicazioni su ‘cosa sarebbe utile che ci fosse’, 5 su
‘cosa c’è già’ e 3 su ‘cosa manca’. Aveva inoltre la possibilità di riprendere indicazioni già date da altri:
ogni volta che un’indicazione già data è stata ripresa le è stata attribuita una crocetta. Pertanto le
indicazioni con più ‘crocette’ sono da ritenersi quelle maggiormente condivise e riconosciute dal gruppo.
COSA SAREBBE UTILE CHE CI FOSSE…
INDICAZIONE
QUANTE VOLTE E’
STATA RIPETUTA
Affitti agevolati (correlati a fondo garanzia)
xxxxxxx
Fondo di garanzia (correlato a canoni calmierati)
xxxxxx
Recupero strutture sia comunali che privati sfitte (prioritariamente quelle già abitabili –
portinerie?)
xxxxxx
Creazione Sportello informativo che sia anche punto di riferimento per la mediazione e la
facilitazione nell’accedere al mercato immobiliare (contratti agevolati, fondo di garanzia,
xxxx
matching, informazioni) - es. Agenzia Locare del Comune di Torino
Servizio emergenza abitativa (mappatura risorse presenti sul territorio)
xxx
Agenzia immobiliare solidale (mettere insieme esigenze inquilini e esigenze proprietari)
xx
“Tutor” nella gestione dell'abitazione e delle procedure correlate allo sfratto (in termini
anche di sostegno in un momento critico, per contenere azioni 'scomposte' che rischiano di
xx
peggiorare la situazione)
Fondo per coprire morosità
xx
Magazzini (luogo dove mettere gli arredi)
Coinvolgimento delle stesse persone in difficoltà per risistemare le case sfitte (sorta di
banca del tempo)
Scambio tra prestazioni e soluzioni abitative
Formazione e accompagnamento alla coabitazione (es. donne sole con figli – esperienza di
Trento)
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mantenimento del bene casa (problematica degli sfratti)
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COSA C’E’ GIA’ (risorse da cui partire)
INDICAZIONE
Interventi più o meno sporadici per affitti e utenze (CAV, GVV, SST, CRI- una famiglia
'all'anno')
Interventi per la gestione di situazioni di emergenza abitativa (Samaritani onlus, Casa
Accoglienza GVV, Accordo Biella con Oropa) da dieci anni
Disponibilità di volontari e operatori (CAV, ACLI, GVV, Caritas, parrocchie)
QUANTE VOLTE E’
STATA RIPETUTA
xxxxxxxx
xxxxx
xxxxx
Interventi di mediazione e di sostegno da parte del servizio sociale per ottenere
proroghe, così pure dei Centri d'ascolto, dello Sportello ACLI 'contro le decisioni
xxxx
disordinate'
Patrimonio immobiliare sfitto (un appartamento su cinque nel Biellese è sfitto) e spesso
c’è anche la disponibilità a metterlo a disposizione (es. Caritas)
xxx
Alloggi di Seconda Accoglienza (Biella) e Appartamento Mamma Bambino
x xx
Centro di Pronta Accoglienza
xx
Assegnazione alloggi emergenza (Biella)
xx
Esperienze di coabitazione (Caritas)
x
Progetto Agenzia sociale per la casa (FEI)
x
Esperienze di microcredito (caritas: prestito della speranza, banca popolare etica:
fondo di garanzia)
x
Strumenti di condivisione delle informazioni (manuale acli, prontuario, osservabiella)
Iniziativa social housing ACLI cooperativa Milena Cossila
Portinerie? (potrebbero forse essere delle risorse già a disposizione, ma non si ha
un’informazione certa)
Accoglienze sporadiche da parte delle parrocchie
La norma prevede fondo locazione erps
Bandi case popolari
Social housing per anziani della Città di Biella
Altre strutture per emergenze abitative
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COSA MANCA (risorse da cercare)
INDICAZIONE
QUANTE VOLTE E’
STATA RIPETUTA
Coordinamento e raccordo tra soggetti diversi con competenze specifiche e che
possono attivare risorse specifiche, cosicché possano nascere progetti individuali
integrati, anche a sostegno di una cultura del risparmio. Attualmente si lavora un po’ a
xxxxx
‘compartimenti stagni’.
Finanziamenti (da cercare sia all’esterno che all’interno del territorio)
Sensibilizzazione dei proprietari e stipula di accordi con loro per la messa a disposizione
di appartamenti a canoni calmierati
xxxx
xxxx
Formazione specifica per i volontari e operatori sulla procedura dello sfratto
xxx
Risorse per il mantenimento del bene casa (utenze, spese condominiali)
xx
Mentalità solidale (es. dei condomini verso l’inquilino in difficoltà)
x
Superamento Mentalità del 'consumo' (vs. senso dell' 'essenzialità') e tutoraggio nella
gestione delle risorse economiche
Alloggi d'emergenza (in alcuni comuni non ce ne sono)
x
x
Iniziative di accompagnamento delle persone (funzione di controllo/sostegno)
Punto di riferimento per l'emergenza (dove trovare le informazioni sia sulle procedure
che sulle risorse attivabili)
Ampliamento convenzioni con strutture per emergenza abitativa
Cultura dello scambio e forma contrattuale adeguata (es. esperienza AMA Trento)
Razionalizzazione e riqualificazione dell'esistente
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Allegato 4 – PIANO DI LAVORO PER LA REALIZZAZIONE DELLE INIZIATIVE DI SENSIBILIZZAZIONE E
INFORMAZIONE
CHI
FA CHE COSA
COME
Predisposizione di un pieghevole con informazioni
sull’iter della procedura di sfratto, pieghevole con
informazioni sull’iter di accesso case popolari e alle
gruppo di
assegnazioni di emergenza, pieghevole contenente
lavoro
composto da: indicazioni su diritti e doveri dell’inquilino
(Definizione struttura e contenuti, modalità di incontri (ipotesi n.
IRIS,
3), raccordo via
rappresentante diffusione, modalità di valutazione)
mail tra
volontariato
componenti e con
(GVV,
il laboratorio
CARITAS),
allargato
tecnico della Mappatura della
rete dei servizi/dei soggetti
materia
potenzialmente coinvolgibili
nell’azione di
(SUNIA), un
informazione e sensibilizzazione di inquilini e
operatore SST proprietari
Biella, un
operatore SST Stesura convenzione con Associazioni/e Inquilini per
collaborazione
sperimentale,
individuazione
extrabiella,
riferimento
per
informazioni
(per
cittadini,
operatori
operatore
e
volontari)
Ufficio
individuazione
Politiche
strum.
Abitative Biella
Rilevazione delle buone prassi di gestione integrata Rilevazione,
(tra servizi e terzo settore) di situazioni di disagio soggetti da
abitativo
coinvolgere,
tempi: n. 1
incontro
DOVE
tra giugno e
luglio:
predisposizione
materiale e
sede IRIS e altre
avvio;
sedi a seconda
monitoraggio a
dell'opportunità
novembre;
prima
valutazione a
gennaio
sede IRIS o altra
sede a seconda
dell'opportunità
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QUANDO
tra novembre e
dicembre.
Restituzione a
gennaio
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Allegato 5 – SCHEDA RILEVAZIONE BUONE PRASSI
RILEVAZIONE BUONE PRASSI DI GESTIONE CASI DI SFRATTO/RISCHIO SFRATTO
SERVIZIO:
_________________________
DATA COMPILAZIONE: _________________________
BREVE DESCRIZIONE DEL CASO
COSA E’ STATO FATTO
FATTORI CHE HANNO FACILITATO
FATTORI CHE HANNO OSTACOLATO
PERCHE’ E’ UNA BUONA PRASSI
ALTRE OSSERVAZIONI
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mantenimento del bene casa (problematica degli sfratti)
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Allegato 6 – CHECK LIST VALUTAZIONE AZIONI
AZIONE 1 – Lettera
La lettera è stata portata all’attenzione dei politici? SI NO perché… azioni conseguenti…
La lettera è stata validata dal Tavolo Politico Istituzionale?
La lettera è stata trasmessa ai diversi livelli politici (Regione, Ministero)?
AZIONE 2 – INFORMAZIONE/SENSIBILIZZAZIONE
Sono stati predisposti gli opuscoli?
SI NO perché… azioni conseguenti…
Sono stati mappati i diversi Punti Rete?
Sono stati presentati e diffusi gli opuscoli ai diversi Punti Rete?
Gli opuscoli si sono rivelati strumenti utili?
E’ stato individuato un punto di riferimento per le informazioni?
E’ stato utilizzato da cittadini, operatori e volontari?
La collaborazione si è rivelata efficace?
La collaborazione si è rivelata sostenibile?
Sono state rilevate le buone prassi?
Sarebbero stati utili altri strumenti/altre collaborazioni?
Si è riusciti a intercettare persone che – a rischio di sfratto – non avevano ancora maturato una
morosità elevata per le quali si sia riusciti ad evitare lo sfratto?
AZIONE 2 – MEDIAZIONE
E’ stato individuato un punto di riferimento per la mediazione? SI NO perché… azioni conseguenti…
E’ stato utilizzato da cittadini, operatori e volontari?
La collaborazione si è rivelata efficace?
La collaborazione si è rivelata sostenibile?
AZIONE 3 – INTERVENTI DI SOSTEGNO ECONOMICO E SOCIALE
Si è creato un raccordo di Punti di Riferimento sensibilizzati rispetto alla problematica Casa? SI NO
perché… azioni conseguenti…
Si è creato un coordinamento permanente sulla problematica ‘casa’ ?
E’ stato sperimentazione di un fondo di garanzia?
Sono stati reperiti alloggi sfitti da proprietari disponibili a metterli a disposizione per fini
solidaristici o a canoni calmierati?
Si è verificata la possibilità di utilizzo di alloggi già a disposizione di Enti caritativi e di
amministrazioni comunali?
E’ stato creato un punto di riferimento per la gestione delle emergenze abitative?
E’ stato creato un gruppo di lavoro integrato per l’individuazione di strumenti contrattuali che
prevedano lo ‘scambio’ come corresponsione del canone d’affitto
Questo gruppo ha potuto avvalersi della consulenza di un esperto per l’approfondimento del
tema?
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mantenimento del bene casa (problematica degli sfratti)
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E’ stato pubblicizzato (numero verde SUSS) quale punto di riferimento telefonico al quale i
cittadini possano rivolgersi per un primo orientamento in caso di difficoltà?
E’ stato individuato un operatore che – sperimentalmente – per 12 mesi si sia occupato della
tematica ‘casa’ a sostegno e per il potenziamento dell’azione di tutti gli altri Punti Rete?
Sono state adottate adeguate modalità di monitoraggio delle azioni?
E’ stato elaborato un report dei risultati?
E’ stato diffuso a tutti i soggetti interessati?
Sono stati individuati punti di forza, punti deboli, buone prassi?
E’ stata elaborata nuova progettualità condivisa?
Sono state individuate possibili modalità di finanziamento per nuove azioni?
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Allegato 7 Lettera
Oggetto: Rifinanziamento Fondo Nazionale per il Sostegno alla Locazione (ex art. 11 L. n. 431/98)
L’art. 11 della legge 9 dicembre 1998, n. 431 ha istituito il Fondo nazionale per l’accesso alle
abitazioni in locazione, il quale prevede l’erogazione di contributi a favore di famiglie che abitano
in affitto e che hanno un canone di locazione eccessivamente oneroso rispetto al reddito.
Ogni anno lo Stato, con Legge Finanziaria, stabilisce l'importo da ripartite tra le Regioni.
Il finanziamento statale è integrato con risorse regionali. Ogni Comune può prevedere un'ulteriore
integrazione con propri fondi di bilancio.
Dal 2007 al 2011 la dotazione finanziaria del Fondo è andata sempre più riducendosi: da un lato
la quota messa a disposizione dalla Regione Piemonte è andata via via aumentando, ad eccezione
dell’anno 2012, dall’altro lato la quota statale si è drasticamente ridotta fino ad essere annullata.
A titolo esemplificativo, basti dare uno sguardo alla tabella sotto riportata:
Regione
Stato
2007
2008
2009
2010
2011
2012
7.500.000
5.041.085
8.600.000
12.426.719
13.356.116
2.315.000
17.085.346
14.796.019
14 603.774
11.278.627
819.953
0
Regione
Stato
2007
2008
2009
2010
2011
2012
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mantenimento del bene casa (problematica degli sfratti)
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La Regione Piemonte nel 2012 non ha emesso il bando per mancanza di fondi, benché abbia deliberato in
data 28 novembre u.s. con atto n. 15-4944 di dare avvio allo studio propedeutico finalizzato
all’individuazione di nuovi criteri e requisiti per l’accesso ai contributi.
Già nel bando relativo al 2011, la Regione Piemonte aveva modificato con DGR n. 19-3207 del 30/12/2011
i requisiti di accesso al fondo, determinando un forte decremento delle istanze ammissibili, non già dovuto
ad un minore fabbisogno, quanto alla impossibilità, per un gran numero di famiglie, di rientrare nelle
nuove maglie di accesso stabilite dalla Regione.
In particolare sono stati esclusi i disoccupati e i lavoratori autonomi con meno di 3 figli, il reddito è stato
parificato per tutti a € 11.996, a fronte delle due fasce previste negli anni precedenti che variavano da €
11.913 a € 19.443, ed il tempo per la presentazione delle domande è stato portato da 30 a 15 giorni.
Balza agli occhi, per i suoi elementi di contraddizione, che l’introduzione di requisiti di accesso serrati e
rigorosi, dissimulasse la volontà di ridurre il fabbisogno che ne sarebbe emerso, inducendo erroneamente
alla conclusione che alla riduzione del fondo corrispondesse una contrazione della domanda.
In effetti le domande ammesse al Fondo, nel 2011 sono diminuite di una percentuale quantificabile, a livello
regionale, di circa il 60%. Nella città di Biella sono state ammesse 102 domande a fronte delle 217 del 2010,
ma vale ricordare che sono stati consegnati , in soli 15 giorni, 480 moduli di domanda ad altrettanti nuclei
fiduciosi di poter accedere al Fondo e molti altri nuclei, informati sui requisiti di accesso, non hanno
nemmeno ritirato la domanda.
Negli ultimi anni, a causa della persistente crisi economica, una fetta di utenza sempre più numerosa, ha
visto diminuire la propria capacità di spesa, che ha determinato un crescente e diffuso disagio sociale e
abitativo, fino a questo momento vissuto solo dalle fasce di popolazione più marginali.
Queste fasce intermedie per le quali le condizioni reddituali non consentono ancora una equiparazione alle
“fasce sociali marginali”, ma nello stesso tempo non permettono a questi soggetti di far fronte
autonomamente al mantenimento dei canoni di locazione, ha determinato un livello di emergenza sociale e
abitativa sempre più allarmante.
L’accesso al Fondo per la locazione ha rappresentato fino al 2010 uno strumento sufficientemente
efficace - benché non risolutivo - a favore di numerosi nuclei familiari, rispetto alla possibilità di far fronte
alle spese di affitto sul mercato privato della locazione, in misura pari a circa il 30% del canone annuo.
La crisi economica, negli ultimi due anni, ha avuto un pesante impatto sul mercato degli affitti. Secondo il
Ministero degli Interni, infatti, quasi 56 mila famiglie italiane nel 2012 hanno avuto un provvedimento di
sfratto per morosità. Nell'87% dei casi, il motivo che ha portato allo sfratto risiede nella difficoltà delle
famiglie ad arrivare a fine mese e, di conseguenza, a onorare il canone di affitto.
Questo dato preoccupante deve far riflettere sulla necessità non più prorogabile di intervenire efficacemente
sul mercato della locazione, reinvestendo risorse importanti a favore del Fondo ex art 11 L. 431/98.
Riteniamo infatti che il venir meno di un contributo utile e rilevante a favore delle famiglie sempre più
indebolite dalla crisi, abbia avuto ripercussioni significative sulla capacità delle stesse di far fronte alle
spese di locazione.
Negli anni precedenti al 2011, la percentuale di soddisfacimento del fabbisogno registrato, riusciva a
rispondere in media al 45% delle istanze, nell’ultimo anno appena al 30,58%.
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Servono misure immediate per il sostegno ai nuclei in difficoltà. Senza dover prevedere interventi
innovativi o clamorosi, sarebbe sufficiente, per il momento, rifinanziare in modo adeguato il Fondo alla
locazione, allo scopo di ridare fiducia alle famiglie, garantendo loro un supporto efficace alla sostenibilità
del “bene casa”.
I Comuni e la rete del Volontariato locale, con le risorse sempre più esigue di cui dispongono, hanno finora
contribuito a contenere i problemi drammatici derivanti dalla drastica riduzione dei finanziamenti al Fondo:
azione che risulta però sempre più insufficiente a fronte dell'aggravarsi della problematica abitativa.
E' quindi ora necessario che Enti locali, Regioni, Governo, realizzino una rete di attori capace di
raggiungere le famiglie, andando oltre gli interventi di emergenza, con politiche strutturate e continuative.
Si chiede pertanto ai Soggetti in indirizzo di attivarsi, per quanto di competenza, per ripristinare l'efficacia
del Fondo alla locazione, a favore della sostenibilità finanziaria delle famiglie.
La presente lettera nasce dal processo attivato nell’ambito del Piano di Zona 2011-2013 per fronteggiare la
problematica “casa”, individuata come prioritaria (considerato il significativo aumento degli sfratti sul
territorio). Alla sua stesura hanno partecipato: Città di Biella, Servizi Sociali Territoriali, Fondazione
Cassa di Risparmio di Biella, SUNIA, SICET, ACLI Biella, CGIL, CISL, UIL, Caritas Diocesana, Gruppi
di Volontariato Vincenziano, Associazione Centro di Aiuto alla Vita, Croce Rossa Italiana, Consorzio Filo
da Tessere, Consorzio La Valdocco.
PER IL TAVOLO POLITICO ISTITUZIONALE*
(Piergiuseppe Acquadro)
* Il Tavolo Politico Istituzionale è composto da: Provincia di Biella, ASL BI, Città di Biella, Comune di Benna,
Comune di Candelo, Comune di Cavaglià, Comune di Occhieppo Inferiore, Comune di Pollone, Comune di Ponderano,
Comune di Tollegno.
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