non esiste l`influenza ma solo ignoranza

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non esiste l`influenza ma solo ignoranza
VALDO VACCARO
NON ESISTE
L’INFLUENZA MA SOLO
IGNORANZA
http://valdovaccaro.blogspot.it/
Ecco perché il dr Max Bircher-Benner (1867-1939) disse che l’uomo, nato per
essere sano dal primo all’ultimo giorno, spende il suo tempo e l’intera sua vita, non a
consumare frutta e vegetali crudi e a rispettare la sua natura e il suo creatore, ma ad
avvelenarsi ed a sabotare la sua preziosa dotazione originaria.
Cento anni dopo, la stessa sporcizia di allora non solo è rimasta, ma si è moltiplicata
per quattro, grazie alle meraviglie dei cuochi, dei nutrizionisti incompetenti e
della medicalizzazione di regime.
Esiste un tempio dentro di noi. Non è il cervello e nemmeno l’anima. E’ il colon.
Il tempio del corpo umano, il posto corporale da tenere con il massimo religioso
rispetto non è il cervello, il cuore, il sesso o persino l’anima, dato che con quel posto
in disordine l’uomo degenera ed incattivisce, perdendo l’ispirazione, l’amore, l’arte e la
poesia.
Non è nemmeno il sorriso, gli occhi blu o neri, le labbra, i muscoli, la linea, le gambe.
Questa è proprio buona. Quale è allora sto magico posto?
E’ il colon.
E’ dallo stato del colon che si giudica la salute e l’efficienza di una persona
Il colon? Quel punto infido nel quale la gente si porta dietro orride incrostazioni fecali
e chili di materiale offensivo che non riesce a smaltire se non grazie alla magnesia, ai
confetti purgativi e ai clisteri?
Esattamente quello.
Non è forse vero che una bella città, un’efficiente stazione ferroviaria, un primario
aeroporto, un grande albergo, una casa ideale, si giudicano dallo stato perfetto dei
rispettivi servizi igienici?
La cosa più preziosa di una persona, proprio perché ignorata, vilipesa, trascurata,
abusata e sottovalutata, è l’intestino, ed in particolare la sua parte terminale.
Un medico dissidente del gruppo fa marcia indietro
A questo punto, il gruppo di medici mi saluta, perché si è fatto tardi e la lezionescontro termina intanto lì, alla voce colon.
Uno di essi fa dei passi indietro.
Senti Valdo. Tu non mi lasci andare via così.
Ti ho seguito fino a questo punto, e mi sta pure bene.
Niente virus e niente batteri, e tanti maltrattamenti intestinali.
Questa è eziologia non solo igienistico-naturale ma anche medica. Più o meno la
condivido e la capisco.
Io sono disperato. Sto male proprio in termini di colon, e stanno male pure a casa
mia. E non c’è modo di aiutare me stesso e nemmeno loro. Gastroenterologi, esami,
cure, e si continua a non risolvere un bel niente.
A me servono dritte urgenti e risolutrici.
E tu non mi hai detto ancora nulla di propositivo.
L’intestino va riempito con cura e con metodo durante il ciclo alimentare-appropriativo
diurno
L’intestino non è affatto una stufa in cui si mette dentro in modo casuale e
disordinato della legna, come pensate voi medici, in accordo con le demenziali
piramidi alimentari che la FDA vi ha messo in ogni ambulatorio ed in ogni ospedale,
dove non manca mai il simbolo del salame, della coscia di pollo, dell’uovo, del pesce,
del formaggio grana e della bottiglia di latte.
E’ un tubo meticoloso ed esigente, ed è pure permaloso e vendicativo contro chi lo
tratta male.
Il tubo gastrointestinale è fatto per essere mantenuto colmo ed in regolare
funzionamento durante il giorno.
Perché mai durante il giorno?
Perché da mezzogiorno alle 8 di sera il suo orologio funzionale prevede otto
ore di appropriazione-cibi.
Voi medici capite spesso le cose a modo vostro
E poi non è che proprio voi igienisti e voi orientalisti ci avete insegnato a mangiare
poco?
Ti riferisci al famoso detto medico un poco e di tutto, e con litri di acqua a mandare
giù le misere sconcezze?
Sì, esattamente a quello. Voi medici capite spesso le cose a modo vostro.
Chi dice all’uomo non ingozzarsi, lo fa nei riguardi dei cibi sbagliati che in genere
caratterizzano i suoi spropositi culinari. Il poco e il niente si riferisce ai cibi cotti e
innaturali e alle proteine animali in particolare. Vale per essi e soltanto per essi, non
certamente per il cibo degli Dei, che è quello baciato dal sole e che pende dai rami
degli alberi, o che proviene dalla generosa madre terra, e non certo quello che pende
dai ganci madidi di terrore e angoscia di ogni macello e di ogni ghigliottina.
E tutta l’acqua che raccomandate in continuazione ha senso solo come rimedio
approssimativo agli insulti del cotto e della carne, della sigaretta e del caffè, dell’alcol
e dell’integratore.
Nulla o quasi nulla si porti alla bocca se non vivo, naturalmente profumato e colorato
Quali cibi dunque?
Materiale innanzitutto uomo-compatibile, vale a dire materiale da pianta e da albero,
materiale vivo cioè crudo e non cotto, materiale acquoso e fibroso, naturalmente
zuccherato-salato-mineralizzato-vitaminizzato, con qualche leggera concessione ai
carboidrati cotti e concentrati naturali tipo patate-zucche-legumi, e qualche altra ai
carboidrati di comodo, di piacere e di abitudine, tipo pasta integrale e pizza vegane,
ma nessuna concessione alla carne e al pesce. E pochissima tolleranza ai latticini per
chi è in fase di transizione verso il veganismo.
Materiale da prendersi nei due soliti pasti principali destinati alla verdura cruda di
esordio (ore 13 e 19), e nelle due merende pomeridiane a base di sola frutta alle 16
ed alle 18.
Protezione e rilassamento intestinale durante la fase assimilativa notturna
Il tubo gastrointestinale è fatto per essere protetto e rilassato durante il suo
importante ciclo di assimilazione che va dalle 20 alle 4 del mattino, dove più si
dorme e meglio è.
Il tubo gastrointestinale è fatto per essere svuotato completamente durante il suo
ciclo evacuativo che va dalle 4 del mattino al mezzogiorno. In questa fase
ripulitiva è meglio coadiuvare il corpo mediante cibi ripulenti e non intasanti, per
incrementare il processo purificativo. Ecco giustificate allora le 3 colazioni sazianti di
sola frutta delle 7, delle 9 e delle 11, che sommate alle due merende pomeridiane già
citate completano il programma fruttariano giornaliero del five-per-day, in armonia coi
principi di Cambridge.
E’ un bel dire stili di vita. La gente pratica stili di morte, e voi medici siete troppo
spesso i primi ad insegnarglieli.
La vita salutare consiste nel mettere dentro, assimilare ed evacuare, tutti i giorni
regolarmente.
La trascuratezza nei riguardi della nostra macchina umana, unica al mondo e priva di
pezzi di ricambio, porta a tutti i nostri guai.
Si parla tanto di stili di vita. Belle parole. Ma succede invece che la gente pratica stili
di morte e non di vita, pratica tecniche autolesionistiche da karakiri, più che pensare
alla propria salute.
Chi dovrebbe insegnare le cose giuste se non il medico, che gode dell’immeritata
adorazione umana?
Se le feci sono soffici, frequenti (1, 2 o 3 volte al giorno), e libere da odori putrefattivi,
il nostro intestino è in buona salute. In tutti gli altri casi ci sono i presupposti per una
costipazione intestinale.
Quanto lo sanno? Quanti sanno che solo il crudo e la frutta abbondante regalano un
intestino perfetto?
L’uomo e gli additivi
Come chiameresti tu l’automobilista che sale sull’auto e si mette in autostrada per un
viaggio di 300 km, senza prima aver controllato benzina, olio e pressione pneumatici?
Imprudente e squinternato.
Ebbene la gente si alza di mattina per andare a scuola o al lavoro, e parte
esattamente con le gomme sgonfie, senza benzina e senza olio.
L’additivo chimico con gli ottani quello sì non manca mai.
E nel caso della macchina umana l’additivo si chiama caffè o the, o magari colazione
sostanziosa ed intasante in contrasto con la fase ripulitiva in corso.
Rimozione sistematica del fattore nutritivo e sostituzione col fattore pseudo-
integrativo
Viviamo infatti nel mondo dell’integrazione.
Alla sveglia l’integratore nervino alla caffeina.
Poi arriva più tardi il cioccolatino e il dolcetto, cioè l’integratore zuccherino.
Poi arriva il bicchiere d’acqua, cioè l’integratore acqueo.
Poi arriva la carne, l’integratore proteico.
Poi arriva la pastiglia e la bottiglietta, ovvero l’integratore mineral-vitaminico.
Poi arriva il tuffo nel salame e nella nutella, gli integratori grasso-calorici della
disperazione.
Poi arriva il fumo, l’integratore aerobico e cardiaco.
Poi arriva il farmaco, l’integratore della apparente normalità.
Poi arriva il vaccino, l’integratore della falsa protezione.
Poi arriva il clistere, l’integratore della peristalsi.
Poi arriva il Viagra, l’integratore della potenza.
Poi arriva il profilattico, l’integratore della sicurezza.
Poi arriva la sega, l’integratrice dello sfogo sessuale e della pace dei sensi.
Tutto sbagliato, tutto da rifare, diceva il grande Gino Bartali
Gino Bartali, nostro campione di ciclismo, non era grande solo sulla sella, ma anche
nella vita. Memorabili le tante interviste televisive dove veniva interpellato non solo in
materia di sport, ma anche per questioni di politica, di morale, di comportamento, di
vita e di salute.
Era un critico nato. Qualunque argomento affrontasse, concludeva sempre con una
battuta divertentissima: Tutto sbagliato, tutto da rifare.
Non esiste al mondo settore come quello medico-terapeutico dove meglio si addica
quello slogan bartaliano.
L’influenza, caro il mio medico è solo ignoranza bilaterale, in combutta tra pazienti e
medici
L’influenza, caro il mio esimio medico, non esiste se non come ignoranza
materializzata e bilaterale, come somma di insulti fatti al proprio organismo.
Tale considerazione vale per tutte le malattie non traumatiche, ma nel caso
dell’influenza vale ancora di più che per gli altri casi.
L’influenza è ignoranza del proprio corpo e delle sue esigenze fondamentali, quasi in
combutta, condivisione e complicità, tra pazienti e medici, più il coinvolgimento
generoso e spendaccione di mamma mutua.
Chi ciuccia alle tette di Mucca Carolina?
Alle tette della Mucca Carolina Statale ciucciano poi, fino ad ubriacarsi, le imprese
farmaceutiche e le imprese alimentari che producono cibi arricchiti e supplementari di
vitamine sintetiche e di integratori minerali, alle cui sotto-tette ciucciano poi le reti
televisive, grazie alle sostanziose sponsorizzazioni.
Ci tettano le crudeli filiere delle uova, dove il killeraggio spietato include pulcini tritati
vivi e femmine fatte prima impazzire nelle gabbie di riproduzione, dopo che a tutte le
pulcine superstiti viene orrendamente mozzato il becco su una piastra rovente.
Ci tettano i produttori del più latte meno cacao e delle merendine junk, delle cole,
delle caffeine e dei redbull che sono nell’assieme i dolci precursori delle anfetamine e
delle siringhe.
Ci tettano i fabbricanti di junk food, di prodotti dietetici e di aspartame, sostanza
dolcificante che ha, tra le sue caratteristiche, quella di decomporsi liberando
fenilalanina, un potenziale cancerogeno, ma che paradossalmente ed
irresponsabilmente continua ad occupare intere scansie nei maggiori supermercati.
In pratica assistiamo a un avvelenamento martellante e sistemico.
La disgrazia del sovvertimento dell’equilibrio acido/basico, indispensabile per un
corretto metabolismo del calcio e per tutte le reazioni biochimiche ed elettriche
dell’organismo
Chiaro poi che, messo dentro di noi il male e la costipazione, bisogna affrontarne le
conseguenze, e mandare fuori dal sistema ogni materiale patologico prodotto
all’interno.
Bisogna tamponarne gli acidi, sputridirne le acque luride ed i residui asfissianti,
stemperarne i surriscaldamenti.
E a questo punto, per nostra fortuna, c’è il sistema immunitario coi suoi strumenti
fondamentali che sono il muco (che nasce dall’acidificazione prodotta con l’indulgenza
testarda in proteine animali) e la febbre (febbre instaurata per mantenere caldo e
rombante il motore cardiaco in quella fase di dura salita che è l’espulsione delle
tossine, e rimodulata in basso non appena la situazione si va normalizzando).
Non diceva forse qualcuno già nel 400 a.C. che Sicuramente l’acido è il più
nocivo tra gli umori?
Quel qualcuno ha un nome che non ci è nuovo. Si chiamava Ippocrate.
A tutti può capitare di dover fare autocritica, e di ricorrere a qualche forma di
rieducazione
Siamo costretti a fare continui riferimenti all’automobile per un semplice motivo.
L’uomo di oggi conosce a menadito il funzionamento e le basilari esigenze della sua
vettura, mentre rimane più che mai deficiente nella conoscenza di se stesso.
Mi rendo conto che dire queste cose al medico, all’ingegnere e al professionista che c’è
in te può suonare offensivo e pretenzioso, ma a tutti può capitare nella vita di dover
ricorrere a un guru, a un insegnante di tennis, a un ripristinatore dei movimenti giusti.
Troppa televisione e troppa medicalizzazione
Nel mio caso, per dare con disinvoltura delle lezioni di comportamento e di pensiero,
di metodo e di azione, a gente matura e non di primo pelo, dovrei vantare mezzo
migliaio di anni, mentre sono soltanto un ragazzino di 66 primavere, mancandomi 3
anni alla data rocambolesca e mitica del 69.
Diciamo allora che, più che un educatore mi sento un rieducatore, un ri-direzionatore.
Tu, al pari poi della gente comune, sei stato oggetto di troppa televisione e di troppa
medicalizzazione, in questi ultimi decenni.
C’è modo e modo di giocare a tennis
Se vai a fare un corso di tennis per allievi tardivi e senior, magari dopo aver giocato
anche discretamente per diversi anni, sentirai il maestro sudare e smoccolare, perché
non riesce a toglierti certi immancabili difetti di impostazione. Per lui è molto più
semplice e facile insegnare il mestiere ai ragazzini che non hanno mai tenuto una
racchetta in mano.
Nella tua vita, hai giocato a tennis malamente per troppi anni.
Hai metabolizzato ed interiorizzato i tuoi stessi errori. Hai continuato ad aprire e
chiudere i colpi senza quell’armonia e quel rilassamento necessari a massimizzare la
potenza e la precisione. Hai continuato a colpire la pallina forte, ma sempre in modo
approssimativo e faticoso, scaraventandola non esattamente dove volevi e come
volevi, finendo in balia del tuo avversario.
Ma allora, che diavolo è l’influenza stagionale?
Restiamo però all’argomento di oggi che è la flu, il ricorrente ed innocente fenomeno
fisiologico chiamato influenza stagionale.
Trattasi forse di malattia? No.
Batteri? No. I batteri sono i nostri minuscoli collaboratori a tempo pieno,
cointeressati ai residui che produciamo. Quelli si moltiplicano ogni volta che c’è da
banchettare e si contraggono miracolosamente da soli, senza antibiotici, quando
diminuisce o scompare la pappa.
Virus? Ancor meno.
Quella è al 99% la polvere delle nostre stesse cellule che se ne va fuori in continua
abbondanza tramite il metabolismo cellulare, e all’1% qualche pulviscolo esterno o
eterologo che viene fagocitato regolarmente dai legionari del nostro sistema
immunitario.
L’eccesso di batteri e di virus che si riscontra in tutte le fasi di disequilibrio, sono
conseguenza dello stato patologico e mai causa specifica del medesimo.
Allora, cosa diavolo è l’influenza stagionale? Sospira il medico, asciugandosi la fronte
con una ennesima salvietta.
L’influenza è l’esatto contrario di una malattia: è una benettia
E’ esattamente il contrario di una malattia.
E’ una benettia, cioè un procedimento automatico e benefico di recupero che
ti permette nel modo più rapido e razionale possibile di ritornare in forma.
E i farmaci?
Che roba è il farmaco? Trattasi forse di cibo costruttivo e di nutrimento? No. E allora
non se ne parla nemmeno.
Il nostro corpo riconosce le sostanze in arrivo con un criterio semplice e ferreo, quello
della catalogazione amico-nemico, self-nonself.
La sostanza nutriente è amica, quella drogante o stimolante è nemica, e la deve per
questo espellere nel modo più rapido e completo possibile, ricorrendo all’aiuto di tutto
l’apparato immunitario.
I vaccini? Ti taglieresti i coglioni per fare un ritocco alla tua stessa natura?
E i vaccini protettivi?
Protettivi di cosa? Dai batteri? Guai. Essi sono nostri amici.
Protettivi dai virus? Triplo guai.
Ti taglieresti forse i coglioni per fare un ritocco alla tua stessa natura?
Eliminare i virus significa eliminare noi stessi
Voler eliminare il virus equivale rifiutarsi di essere vivi e di avere delle cellule
che subiscono un continuo ricambio e che morendo si disintegrano in
frammenti o detriti cellulari, in polvere umana.
Voler eliminare il virus significa voler eliminare noi stessi.
La polvere virale è poi priva di qualsiasi effetto patologico, se non quello di diventare
anormalmente intasante e battero-richiamante nei momenti di intensa debolezza
organica causata dalla costipazione e dallo stress, derivanti dagli stravizi, dalle
pessime condizioni dell’ambiente cittadino che ci circonda, dalle conseguenti patologie
in corso.
Mangiare giusto, pensare giusto, agire giusto, questo è l’unico sistema.
Cambridge insegna.
Vuoi davvero la soluzione?
Mangiare giusto, cioè cibi compatibili con la tua irrinunciabile ed ineluttabile natura
frutto-vegeto-crudista.
Pensare giusto, cioè coltivare ed esprimere pensieri positivi, costruttivi, etici ed
estetici.
Agire giusto, comportandoti con rispetto e gentilezza verso te stesso, verso il
prossimo umano e non umano, stando alla larga da ogni violenza, sopraffazione,
crudeltà mentale-materiale diretta o indiretta.
Gentilezza verso te stesso include respirare, muoversi all’aria ed al sole, dare al tuo
corpo nutrimento e non drogante stimolazione, dare anche soddisfazione e
divertimento, in ottemperanza al principio del panem et circenses che il grande poeta
satirico Decimo Giunio Giovenale (55-135) concedeva non senza spirito ironico e
polemico alla plebe latina.
Adottare dunque il piano salutistico per eccellenza, il Cambridge2000, il tanto
acclamato five-per-day,
il sistema che impedisce al 100% ogni tumore, ogni cancro, ogni cardiopatia, ma
anche ogni influenza.
Gli inglesi mi stanno sulle palle
Ne sei sicuro? Ma Cambridge è in Inghilterra, e a me gli inglesi stanno sulle palle.
Vanno a sinistra e misurano ogni cosa con piedi, pollici, gomiti e ginocchi.
Va bene, restiamo allora al di qua delle Alpi.
A Roma, nella Primavera del 2006 (ha riportato puntualmente Franco Libero Manco
nel suo articolo
A proposito di influenza), si è voluto fare il punto su 37 anni di vaccinazioni mondiali
contro l’influenza.
Il progetto, frutto di ben 25 studi diversi, ha preso in esame 60 mila adulti vaccinati.
La conclusione è stata che le vaccinazioni riducevano solo del 6% la possibilità di
contrarre l’influenza nelle persone giovani e sane, mentre non aveva alcuna
efficacia nelle persone anziane.
Una dichiarazione importantissima. Qualcosa di simile a una benedizione solenne urbi
et orbi.
A conferma di questo, il dr Anthony Morris, virologo ed esperto responsabile del
controllo ai vaccini della FDA, ha fatto una dichiarazione incredibilmente vera e
trasparente:
Non esiste alcuna prova che il vaccino contro l’influenza sia utile.
I fabbricanti dei vaccini sanno benissimo che il loro prodotto non serve a niente, ma
continuano però a venderlo.
E’ come se il pontefice si affacciasse un giorno in Piazza San Pietro e dicesse: Fedeli,
andare in chiesa e toccare l’acqua santa non serve a niente e non vi fa alcun bene.
Il cartello farmaceutico fa il suo naturale mestiere di produrre e distribuire farmaci e
vaccini, e di massimizzare i suoi profitti, come qualsiasi intelligente azienda
commerciale
L’atteggiamento del cartello farmaceutico mi pare anche logico.
I produttori mica sono un ente di beneficienza. Puntano esclusivamente ai loro
massimi profitti e al rialzo in borsa.
Fino a quando la gente è scema e si mette a rincorrere il vaccino, ogniqualvolta il
monatto di turno fa le sue raccomandazioni in televisione, in nome e per conto di Big
Pharma, il cartello fa bene a comportarsi così.
Le esperienze del Canada e del Giappone
Un secondo studio importante fatto sui casi di influenza in Canada tra il 1990 e il
2005, riportato dal quotidiano National Post di Ottawa il 2/5/2006, attesta che Il
vaccino antinfluenzale non ha ridotto il numero di casi, mentre questa campagna è
costata ai contribuenti più di 200 milioni di dollari.
In Giappone, dove nel 1976 fu resa obbligatoria la vaccinazione in massa per i
bambini delle scuole, prima della vaccinazione si ammalava 1 persona ogni 100 mila
abitanti, dopo la vaccinazione se ne ammalavano ben 60 ogni 100 mila.
Effetti collaterali che vanno dai problemi cardiaci, alle paraplegie, all’Alzheimer
Tra gli effetti secondari del vaccino, riviste famose come la British Medical Journal,
citano, tra gli effetti secondari o collaterali del vaccino, lo sviluppo di pericarditi acute,
problemi cardiaci, encefaliti, mielopatie, occlusione della vena centrale della retina,
paraplegie, e altre affezioni ancora.
Le ricerche del dr Hungh Fudenberg, immunologo statunitense, provano
inoltre che esiste un legame tra le vaccinazioni regolari contro l’influenza e
un aumento sensibile del morbo di Alzheimer.
Ti scrivo la formula vincente
Cacchio, la vuoi sapere una cosa?
Qualche sospetto già ce l’avevo dentro di me.
Mi hai proprio convinto. Ti nomino medico honoris causa.
Mi fai una prescrizione antinfluenzale ed anti-febbre gastrointestinale?
Bene, ti scrivo la formula vincente su un foglietto di carta normale, e lo potrai esibire
al tuo farmacista di fiducia, lasciando una fotocopia alla tua cuoca di casa, o magari
all’amica titolare del tuo ristorante preferito.
L’elogio incondizionato di un regalo invernale divino, di nome caco
Cachi maturi tre volte al giorno durante il mese di novembre, dicembre e gennaio,
sempre rispettando l’esordio mattiniero acquoso a base di arance, pompelmi,
mandarini, uva, meloni gialli ed ananassi.
Cachi secchi, fichi secchi e datteri tra gennaio e aprile, più radicchio, tarassaco,
valeriana, cavoli, carote, carciofi e finocchi, abbondanti come primi piatti invernali a
pranzo e cena, accompagnati da un tozzo di pane integrale scuro, in anticipo sui
secondi piatti mai privi di zucche e patate e su terzi piattini di mandorle, noci e pinoli.
Lascia stare l’honoris causa e fa girare la mia tesina sull’influenza, che va ad
aggiungersi a quella Zona tumore e Zona Cancro, e a Gli interventi sulla spia rossa,
che anche i grossi calibri della medicina hanno dimostrato di gradire
Dici di nominarmi medico honoris causa? Mi accontento di molto meno.
Fa girare questa importante tesina tra i tuoi colleghi.
Se qualche ASL e qualche ospedale avranno lo spirito e il coraggio di metterla nelle
loro bacheche, comincerò a pensare che il mondo non è ancora marcio del tutto.
Perché, a parte gli appetiti strani ed insaziabili, anche il medico più sviato (e tu sei
uno di questi), anche il macellaio più sanguinario, anche il fabbricante più venale,
anche il farmacologo più jackilliano, hanno dei figli da crescere. Ragazzi che saranno
di sicuro 1000 volte più trasparenti dei rispettivi padri.
Lo ha dimostrato John Robbins, figlio unico del più grande macellatore bovino
d’America, nonché imperatore mondiale del gelato, rifiutando con sdegno e clamore
l’eredità multimiliardaria paterna per testimoniare al mondo intero le malefatte del suo
genitore, scrivendo autentiche bibbie ispirate tipo Diet for a New America.
Leggiti Boschi, che non è inglese e usa il metro in zona Parma, e rifletti sul Vangelo
degli Esseni, che non è Cambridge, ma molto di più
Se poi credi di trovarti di fronte all’ultimo strambo di turno, quello che non esita a
usarti come carne da macello e da esperimento, spingendoti nell’infida e precaria
avventura del crudismo, ti consiglio di leggere un ottimo articolo dell’amico Luigi
Boschi dal titolo Perché ci avvelenano, e magari di sfogliare Il Vangelo Esseno della
Pace.
Non uccidete né uomini né animali, né il cibo che va nella vostra bocca.
Se vi nutrite di cibi vivi questi vi vivificheranno.
Se uccidete il vostro cibo, esso vi ucciderà.
La vita viene dalla vita. Dalla morte viene sempre la morte.
Ciò che uccide il vostro cibo, uccide anche le vostre anime.
I vostri corpi diventano ciò che mangiate, come le vostre anime diventano ciò che
pensate.
Perciò non mangiate ciò che il gelo ed il fuoco hanno distrutto, perché i cibi bruciati,
gelati e decomposti, bruceranno, geleranno e decomporranno il vostro corpo.
Mangiate frutti ed erbe alimentati e scaldati dal fuoco della vita.
Valdo Vaccaro - Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
- Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)