? I lUU Z0i1 \o - Comune di Fiumicino

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DI F1IJì}TICINO
COMTTNE
(Provincie
di Romt)
"PROTOCOItO
ACCORDO DI PROGRAMMA
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tra I'AziendaUSL di RM Fiumicinoed il
Accordodi Procramma
di Roma, promosso dal Sindaco del comune di Fiumicino Capofila del Distretto Socio Sanitario, ai sensi
della Delibera della Giunta Regionale9 luglio 2004 n.610 per larealizzazione,nell'ambito del Distretto,
del sistema integrato di interventi e servizi socio-sanitarie assistenzialiper lo sviluppo dei Piani di zona.
L'Anno 24
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il giorno ?*d1
TRA
L'Azienda USL Rm Distretto comune di Fiumicino, rappresentatodal Prof. FerdinandoRomano, che
interviene nella sua qualità di Direttore Generale dell'AZIENDA USL RM D e dalla dottoressaLaura
Barozzi, Direttore del Distretto RM comune di Fiumicino;
- il comune di Fiumicino, capofila del Distretto comune di Fiumicino, rappresentatodall'Assessore
dell'Area Socio sanitaria,Vincenzo D'lntino e da Roberto Rizzi, Dirigente dell'Area socio sanitaria;
La Provincia di Roma rappresentatadall'Assessorealle Politiche sociali e per la famiglia, dott. Mario
Cecchini;
VISTE
- la tegge regionale 9 settembre 1996, n. 38, recante o'Riordino e programmazionee gestionedegli
interventi e dei servizi socio-assistenzialinel Lazio" e successivemodificazioni;
- la legge 28 novembre 2000, n. 328, recante"Legge quadro per larealizzazione del sistemaintegrato
di interventie servizi sociali";
- la Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3 "Modifiche al titolo V della parte seconda della
Costituzione";
- la Delibera di Giunta Regionale 25 offobre 2002, n. 1408, recante "Schema di piano socio-
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assistenziale2002-2004" ;
CONSIDERATO CHE
Si rende necessario:
-assicurare i livelli essenzialidelle prestazioni sociali su tutto il territorio distrettuale;
- migliorare il sistema di protezione sociale per le aree più deboli, in particolare per l'infanzia e
l'adolescenzaa rischio, gli anziani, le personecon disabilità fisica, psichica e sensoriale,i tossicodipendenti,
la popolazione immigrata e più in generalele personeche vivono o sono a rischio di esclusionesociale;
- promuovere azioni di contrastoalla povertà e alla esclusionesociale;
- promuovere azioni di sostegro alle responsabilitafamiliari in un'ottica di welfare comunitario;
- favorire la partecipazione dei cittadini e delle organizzazionidel privato sociale e del volontariato,
presenti nel territorio, per la definizione delle scelte operative e delle strategiedel Piano, in un'ottica di
welfare pluralee delle responsabilità;
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- renlizzare gli obiettivi del Piano diZona attraversoI'integrazione delle politiche socio-sanitariecon
le altre politiche di sviluppoterritorialequali le politiche attive per il lavoro, formative,educative,sportive,
ambientali,urbanisticheetc., in un'ottica di svilupposostenibile.
RITENUTO CHE
è necessario, ai sensi delle specifiche normative vigentio far rientrare
nell'ambito
della
programmazione locale distrettuale la pianificazione degli interventi in favore:
-
delle personecon disabilitafisica, psichicae sensoriale;
-
della popolazione anziana;
-
della popolazionenon autosufficiente;
-
delle personeche vivono o sono a rischio di esclusionesociale;
-
dell'infanzia e l'adolescenza;
-
della popolazione immigrata;
-
dei soggetti a rischio o in situazioni di tossicodipendenzae/o alcooldipendenza;
-
della popolazionein condizioni di disagio abitativo.
PREMESSO
CHE
al fine di assicurare una risposta adeguata ai bisogni della persona, della famiglia' della
comunità e del territorio è necessario:
- mettere in atto iniziative tese alla rilevazione delle conoscenze generali e specifiche sulle
caratteristichemorfologiche, demografiche,economico-socialie culturali del territorio;
- garantire
I'integrazione dei servizi sanitari e di quelli socio-assistenziali attraverso una
programmazione unitaria delle attività e dei servizi da parte della ASL, dei Comuni e delle Comunità
Montane interessati,in un'ottica di condivisione della pianificazione territoriale;
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- intendere l"integrazione dei servizi come modalità dì lavoro organico, unitario ed interdisciplinare;
- garantire la partecipazione alla programmazione distrettuale, in qualita di attori sociali, degli
organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della cooperazione, delle organizzazioni di
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volontariato, delle associazioni, delle Organiz,zazionisindacali, degli enti di promozione sociale, delle \
fondazioni, delle IPAB e degli enti di patronato, nonché della scuol4 dei servizi sociali del Ministero della
Giustizi4 dei Centri per I'impiego e per la formazione professionale;
garantire un'efficace ed efficiente comunicazione prevedendo adeguateforme di pubblicizzazione
delle azioni poste in essere,la parfecipazioneattiva della comunità nella programmazionedelleattività e nella
verifrca dei risultati ottenuti;
- verificare e valutare nel tempo i percorsi, gli strumenti ed i risultati raggiunti per I'integrazione la
rispondenzadelle azioni e degli interventi ai bisogni sociali, al fine di garantire un sistema
carufteúzzatoda una grande flessibilità e attenzionealla evoluzione delle comunità;
- proporre e rerlizzare le politiche sociali distrettuali secondoil principio di sussidiarietaverticale ed
orizzontaleper la costruzionedi un sistemareticolarea cui partecir
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i livelli istituzionalie non.
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TUTTO CIÒ VISTO E PREMESSO, SI CONVIEI\'E E STIPULA
ll presenteACCORDO DI PROGRA.MMA, ai sensi dell'art. 19 comma 2, L. 32812004,per la
realizzaziane, nell'ambito del Distretto comune di Fiumicino, del sistema integrato di interventi e servizi
socio-sanitariper i Piani di zona:
Articolo I
PREMESSE
1. Le premesseformano parte integrantee sostanzialedel presenteAccordo.
Articolo 2
OGGETTO DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA
1. ll presente Accordo di Programma disciplina le funzioni dì governo e gestione integrata degli
interventi e dei servizi socio-sanitari e assistenziali nel territorio del Distretto Socio sanitario comune di
Fiumicino.
2.Le funzioni del presenteAccordo di programma sono:
- la programmazionecongiunta delle misure e delle azioni volte alla promozione sociale del benessere
e alla protezione sociale con il coinvolgimento e l'assunzione di responsabilità ripartite tra più soggetti
(pubblici e privati);
- la definizione delle modalità di gestionestrategicae operativa;
- I'istituzione del Comitato Istituzionale dell'Accordo di Programma per il Sistema Integrato dei
Servizi Socio-Sanitari e Assistenziali tra I'Azienda USL comune di Fiumicino, il comune di Fiumicino e la
Provincia di Roma, per la realizzazionenell'ambito del Distretto comunedi Fiumicino del sistemastesso;
- la definizionedelle competenzedel Comune;
- la definizione della "Struttura del Piano di Zona";
- la ripartizione e Ie modalita di utilizzo dei fondi assegnatiai Piani di Zona e/o provenienti da altre
fonti di finanziamento distrettualesia di caratterepubblico che privato.
FINALITA'
Articolo 3
DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA
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1. Le Finalita del presenteaccordodi programma sono:
implementare il sistema integtato di interventi e servizi socio-sanitari e assistenziali,stimolandoe
valorizzando le risorse locali di solidarieta e di empowerment, in un'ottica di genere, nonché la
partecipazione attiva dei cittadini, con particolare attenzione alla promozione dei servizi che \,
migliorano la qualità della vita di tutta la comunità;
valofizzare lo sviluppo di un welfare di comunità e delle responsabilità, come metodologia
innovativa in grado di promuoveredinamiche relazionali positive sul territorio;
assicurarelapartecipazione ed il contributo dei soggetti pubblici e privati interessati,con particolare
riferimento al Terzo settore,alla definizione e alla attuazionedegli interventi;.
promuovere iniziative di formazione e aggiornamentodegli operatori frnalizzatealla qualificazionee
sviluppo dei servizi, all'implementazione del sistema informativo distrettuale, alle attività di
monitoraggio e valutazionedegli interventi attivati;
promuovere una pianificazione degli interventi tesa a coinvolgere anche aree e settori diversi da
quelli propri del sistemaintegrato socio-sanitarioe assistenziale.
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COMITATO
Articolo 4
ISTITUZIONALE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA PER IL SISTEMA
INTEGRATO DI INTf,RVENTI E SERVIZI SOCIALI
(coMrTATO TSTTTUZTONALE)
l. Il Comitato Istituzionaleè convocatodal Sindacodel Comuneo suo delegatoed è costituito:
- dal Sindacodel Comuneo Suo delegato;
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- dal Direttore Generaledell'AziendaUSL RM D, o Suo delegato;
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- dall'Assessorealle Politiche Sociali e per la Famiglia della Provinciadi Romao Suo delegato;
2. Il Comitato Istituzionaleè presieduto,in qualità di Presidentedell'Assemblea,dal Sindaco del
Comune capofila, o da un Suo delegato,ed è convocatoin via ordinaria almeno tre volte I'anno e in via
straordinariadal Presidente,o su richiestadi almeno 1/3 dei componenti.
3. Il Comitatolstituzionale:
- definisce, nell'ambito delle linee programmatichedella RegioneLazio, gli obiettivi strategicidella
programmazionesocio-sanitariadel Distretto e ne indica le strategie;
- stabiliscei criteri di partecipazionedel Comune,dell'Azienda U.S.L., e della Provinciadi Roma, sia
in termini di risorse frnanziarie,che di risorse umanee strumentali;
- nomina i membri dell'Ufficio di piano, individuati tra il personaledel Comune e dell'Azienda Usl
RM D e, in caso di indisponibilita di risorse interne al Comune, stabilisce i modi per reperire tali figure
all'esterno;
- valuta ed approva il Piano diZona predispostodall'Ufficio di Piano;
- indice e pubblicizza la Conferenza Pubblica nella quale si illustra il Piano diZona alla cittadinanza
ed agli organismi territoriali e più in generalepromuove la partecipazioneattiva della cittadinanza e degli
organismi del III Settoreal Piano di zona;
- verifica e valuta i risultati prodotti dalla rete dei servizi, rispetto alla domanda individuata ed agli
obiettivi prefissati;
- garantiscel'integrità e I'ottimale funzionamentodel sistemadistretfuale;
- adotta un proprio disciplinare per I'esercizio delle funzioni assegnate.
4.Inoltre, nell'ambito del suo disciplinaredi funzionamento,definisce:
- le modalitadi pafecipazionedei soggettidi cui all'art.l, comma4 della Leggen.328 del 2000;
- ogni accordo interistituzionale necessarioper la rcalizzazionedel Piano o singole parti di esso, ad
esempio la Direzione dei servizi sociali pressoil Ministero della Giustizia, i Centri per I'Impiego, I'Ufficio
RegionaleScolasticoetc;
- il raccordo con le altre politiche territoriali per la sanità, I'istruzione, la formazione, il lavoro, e, più
in generale,la pianificazione urbana, nei limiti del mandato conferito dalle Amministrazioni di appartenenza
e delle risorse assegnate;
- le modalità di raccordo con il Comitato Tecnico.
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Articolo 5
FIINZIOM DEL COMT]NE
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1. Il comune di Fiumicino svolge, secondo la normativa nazionale e regionale, la funzione di
coordinamentodel Distretto socio - sanitario.
2.Il Comune, rappresentatodal Sindacoo Suo delegato,ha, in particolare,le seguentiattribuzioni:
- è interlocutore primario nei confronti della Regione Lazio e della Provincia di Roma;
- determina le modalità di reperimento, secondo le modalita stabilite dal Comitato Istituzionale, dei
membri dell'Ufficio di Piano, laddove non reperiti tra il personaleinterno del Comune, per tutta la materia
attinentealla formulazione dei Piani di Zona,alla progftimmazioneed al monitoraggio;
- promuove e sostienele azioni utili allo sviluppo del sistemaintegrato dei servizi socio-sanitarie dei
Piani di Zona;
- costituiscee gestiscela gestionedei fondi previsti perlarealizzazione del piano;
- provvede, sulla basedelle direttive del Comitato Istituzionale, e nel rispetto della normativa vigente,
all'affidamento di incarichi aterzi, (compresi gli awisi pubblici o bandi per l'individuazione dei componenti
Ufficio di piano, qualora necessario),alla stipula di convenzioni ed alla definizione di collaborazioni con
enti, organizzazioni,cooperativeed altri soggetti privati, consulenti in attivita libero-professionali, necessari
per larealizzazione del piano;
- predisponegli atti amministrativo- contabili per la liquidazione delle spesein ordine ai finanziamenti
ricevuti ed alla relativa rendicontazione.
3. Il Comune ha l'obbligo di assicurarela massima trasparenzadella gestione finanziaria, attraverso
I'istituzione nel proprio bilancio di appositi capitoli di entrata ed uscita per quanto riguarda i servizi
ftnanziati e gestiti a livello distrethrale e deve rispettare,in ciò coadiuvato dallaAsl, le scadenzepostedalla
Regione e quelle autonomamenteassuntedal Distretto. A suo onere è posta l'atfuazione delle direttive del
Comitato Istituzionale in merito alla pubblicizzazione e comunicazione dei Piani di Zona e la
predisposizionee trasmissionealle altre Amministrazioni di tutti gli attiTpubblicideliberativo decisionali
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rìguardantila gestionedei Piani di Zona,quandociò sia previstoda disposizionidi legge.
4. Il Sindaco o Suo delegato informa il Consiglio Comunale sull'andamentodei Piani di Zona
attraversouna relazione annualeche illustra i progetti, gli obiettivi e i risultati raggiunti e le risorse investite,
di norma entro un mesedall'approvazionedel bilancio di previsione.
Articolo 6
UFFICIO DI PIANO
1. L'Ufficio di Piano è una struttura tecnico amministrativa I organizzativadistrettualeistituita presso
il Comune secondole modalità di leggeed è compostodalle seguentifigure professionali e lavorative:
- il Dirigente (o il funzionario direttivo delegatodal Dirigente) dell'Area Socio sanitariadel Comune;
- due Assistenti Sociali: una operantenel Comune e I'altra assistentesociale coordinatore del servizio
sociale distrettualedell'Azienda Usl con contratto a tempo indeterminato;
- due istruttori o funzionari amministrativi;
- una figura tecnicanell'ambito del sociale:sociologoo psicologosociale.
2. L'Ufficio di Piano, al fine di favorire e sviluppare sul piano operativo-strategicoe funzionale
l'attuazione del Piano di zona, sulla base delle direttive del Comitato Istituzionale, svolge le seguenti
funzioni:
- mette in atto tutte le aziani necessarie all'attuazione degli indirizzi programmatici contenuti
nell'accordodi programma;
- redige il Piano di Zona, sulla base delle linee guida del Comitato istituzionale e delle proposte
elaboratedal Comitato Tecnico, da sottoporreall'approvazione del Comitato Istituzionale;
- predispone gli atti amministrativi, tecnici e contabili necessariall'attivazione e allo svolgimento dei
progetti contenuti nel Piano diZona;
- propone la quantificazione degli oneri di partecipazionefinanziaria e di personale del Comune e
dell'Azienda Usl, sulla base dei criteri stabiliti dal Comitato Istituzionale e la sottoponeallo stessoper la
necessariaapprovazione;
- propone azioni per l'implementazione dei fondi a disposizionedel Distretto;
- organizza la raccolta delle informazioni e dei dati al fine della realizzazione del sistema di
monitoraggio e valutazione, in accordocon i Sistemi di monitoraggio e valutazione provinciali e regionali;
- effettua il monitoraggio sullo stato dei servizi e sullo stato di attuazione dei progetti e ne riferisce
periodicamenteal Comitato Istituzionale e al Comitato Tecnico attraversola figura del ResponsabileTecnico
del Piano di zona:,
- predisponela relazione consuntivaper ciascunaannualitàdi Piano di Zona.
Articolo 7
COORDINATORE DEL PIANO DI ZONA
1. Il Coordinatore del Piano di zona è una figura di alta professionalità di area sociale, di norma
coincidentecon il Dirigente dell'Area Socio sanitariadel Comune,responsabiletecnico del Piano di zona e
dell'Ufficiodi piano.
2.Il Coordinatoreesercitale seguentifunzioni:
- Coordina e presiedeil Comitato Tecnico;
- partecip4 senzadiritto di voto, alle sedutedel Comitato Istituzionale, con il quale si relaziona e al
quale rappresentalo stato di atfuazionedel Piano diZona;
- è referente del Piano di Zona nei confronti della Provincia di Roma e della Regione Lazio:'
- informa il Comitato Istituzionale della nomina, tra i membri del Comitato Tecnico, dei referentie dei
vice-referenti(Comune,USL) dei Tavoli tematici;
- convoca le riunioni dei Tavoli tematici (o delega tale funzione ai referenti dei Tavoli) e può
parteciparealle stesse.Si incontra periodicamentecon i referenti dei tavoli per la verifica e la condivisione
del lavoro svolto;
- predispone la rendicontazioneda presentarealla RegioneLazio;
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- al fine di facilitare lo sviluppo dei Piani di zona e dei relativi progetti, instaura rapporti di
collaborazione con altri soggetti giuridici, quali i Dirigenti Scolastici di ciascun ordine e grado, il
Dipartimento di Giustizia, i Centri per l'lmpiego, le Organizzazioni sindacali, il Terzo Settore, le
Associazionidi Promozionesocialeetc.;
- coordina le attivita di raccolta dati svolte dal Servizio sociale comunale,dai Servizi sanitari
distrettuali e dal Terzo settore, ed è referente per il proprio Distretto nei confronti dei Servizi Informativi
socialiRegionalee Provinciale.
Articolo 8
Comitato tecnico per il sistema integrato dei servizi sociosanitari
(col\drTATorECNrco)
1. Al fine di assicurareuna programmazionecondivisa ed una regolamentazioneomogeneadel sistema
integrato dei Servizi Sociali e Sociosanitari,il Comitato Tecnico, sulla basedelle conoscerìzee competenze
tecnico - professionalie dei dati sui bisogni sociali della popolazione,definiscegli obiettivi del Piano di
zona, sulla base delle direttive proposte dal Comitato Istituzionale e le linee di progmmmazione per i
progetti e gli interventi e li sofiopone al Comitato Istituzionale.
2.Il ComitatoTecnicoè compostoda:
- il Coordinatore;
- tre assistentisociali del ServizioSocialeprofessionalecomunale;
- tre assistentisociali del servizio sociale distrettualedell'Azienda Usl;
- un referentetecnico della Provincia di Roma;
- tre rappresentantidel Terzo settoree del volontariato;
- I rappresentantedella rete scolasticalocale,'
- I rappresentantedel Servizio sociale adulti e minori del Ministero della Giustizia;
- il responsabile,o suo delegato, del Centro territoriale per I'impiego di riferimento per il territorio
distrettuale
- 1 unità amministrativa dell'Ufficio di Piano con funzioneverbalizzantee di segreteria,dipendentedi
ruolo del Comune. E' possibile lapartecipazione di un uditore del Comune e dell'azienda Usl.
3. Il Comitato Tecnico si riunisce almeno quattro volte l'anno nella forma plenaria, su iniziativa del
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Coordinatore, che lo coordina. Può articolare, ove se ne rawisi la necessità,la sua attività in gruppi di
lavoro per aree tematiche,composti da operatori del territorio esperti di settore(Comitato tecnico risfetto).
E' prevista la possibilità di partecipazionedi esperti, qualora il Comitato Tecnico ne evidenzi l'utilità.
4. il CorrritatoTecnico svolge le segiientifunzioni:
- contribuisce alla elaborazionedel Piano di Zona e dei relativi progetti, nel rispetto delle direffive del
Comitato Istituzionale, accogliendo le indicazioni pervenute dai Tavoli Tematici e tenendo conto dei dati \
forniti dall'Ufficio di Piano;
- verifica l'attuazione delle azioni e degli interventi previsti dal Piano di Zona e collabora al
monitoraggio e alla valutazione degli stessie propone eventuali aggiornamenti,modifiche ed integrazioni del
Piano medesimo,anche su indicazione delle propostedei Tavoli Tematici;
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- nell'ambito delle sue funzioni, opera in strettacollaborazionecon i Tavoli Tematici di cui all'articolo
9 del presente Accordo di Programma, in ordine alle problematiche territoriali segnalate e alla
programmazionedelle relative azioni di contrasto;
- sostienela partecipazioneal Piano di Zona della cittadinanzae degli organismi del Terzo Settore;
- formula proposte, indicazioni e suggerimenti in tema di iniziative di formazione e aggiornamento
degli operatori per I'acquisizione di diverse competenzeo per l'individuazione di nuove figure professionali,
necessarieall'espletamentodei propri compiti;
5. Il Dirigente dell'Area Socio sanitari4 in collaborazione con il Direttore del Distretto sanitario,
individua i referenti e i vice-referenti dei Tavoli Tematici, scelti di norrna tra i componenti del Comitato
Tecnico.
6. Il Dirigente dell'Area Socio sanitaria, sentito il Direttore del Distretto sanitario, predispone un
disciplinaredi funzionamentodel Comitato.
Articolo 9
TAVOLI TEMATICI
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di
dei bisogrie di possibiliproposte
1. I Tavoli Tematicisonolaboratoridi confrontoe di emersione
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Tecnico inerente la progettazione,l'attuazione e la valutazionedelle attività.
2. I Tavoli si suddividonoin basealle seeuentiareedi intervento:
- anzianie disabili;
- famiglie e minori
- esclusionesociale;
- immigrazione,
- dipendenzeda sostanzepsicotrope.
3. I Tavoli tematici si riuniscono periodicamente, su proposta del referente, in accordo con il
ResponsabileTecnico del Pianodi Zona.
4. Il Tavolo Tematicoè compostoda:
- 1 referente e un vicereferenteper area tematica, esperti di politiche sociali, con funzioni di raccordo
con il Comitatotecnico;
- operatorisocio-sanitaridell'Azienda Usl e del Comune;
- organizzazioni sindacali;
- organismi del Terzo settoreed Associazioni di volontariato e di promozione sociale;
- altri organismi specifici per areatematica;
- un referentetecnico della Provincia di Roma per areatematica.
5. Il Tavolo Tematicosvolgele seguentifunzioni:
- rilevazione dei bisogri territoriali nelle varie areedi riferimento;
- facilitazione della partecipazionedei diversi attori del territorio alla costruzionedel sistema integrato
delle politichetenitoriali;
- segnalazionedi eventuali carenzee criticita nell'offerta del sistemaintegrato stesso;
- segnalazionedelle risorse presentinel territorio per l'implementazione del sistemastesso.
6. Il Dirigente dell'Area Socio sanitaria, sentito il Direttore del Distretto sanitario, predispone un
disciplinaredi funzionamentodei Tavoli.
Articolo l0
Durata
1. Il presenteAccordo ha la durata di anni tre, a decorreredalla sua sottoscrizione.Pari durata hanno
gli organismidi cui agli articoli4,6,7,8e9.
2. In via transitoria rimangono in carica fino al compiere dei tre anni dalla nomina i componenti del
Comitato Tecnico e dei Tavoli tematici al momento in carica.
IL DIRETTORE
IO SANITARIO
MICINO
AREA SOCTOSANITARIA
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IL DTR TTORE
GEN
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(Prof. I
ndo Romano)
L'ASS
CINO
L'ASSESSORE
ALLE POLITICTM SOCIALI
E PERLA FAMIGLTA
PROVINCIA DI ROMA
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