Server - Altervista

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Server - Altervista
Corso Tecnico WEB 2013
HOSTING DI UN SITO WEB
HOSTING DI UN SITO WEB
1
Ing. Antonio Ariu
Client e Server
Internet si basa sul
Architettura Client/Server:
●
●
concetto
di
Un Client esegue una richiesta ad una
macchina chiamata Server
Il Server risponde al Client in merito alla
richiesta eseguita
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Server
Un server è un qualsiasi programma, o meglio
applicazione, che si occupa di restare in ascolto delle
richieste ed eventualmente esaudirle.
La differenza principale tra un server e una comune
applicazione è che il server deve essere in grado di
gestire contemporaneamente più di una richiesta per
volta, anzi, spesso un server deve gestire centinaia o
migliaia di richieste al minuto.
Possiamo pensare al server come al cuoco di un
ristorante. Tutte le ordinazioni arrivano in cucina, dove il
cuoco le gestisce assieme, usando tutti i fornelli e le
pentole a disposizione. Questo è molto diverso dal
funzionamento di uno sportello informazioni, dove gli
utenti vengono ascoltati e serviti rigorosamente uno alla
volta.
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Client
Il client è il programma che esegue le
richieste, solitamente una per volta, inviando
un messaggio al server e restando attesa.
Nell’esempio del ristorante le applicazioni
client sono proprio i clienti seduti al tavolo,
che ordinano da mangiare.
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Architettura Client/Server
Server
Client 1
Client 2
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Client 3
Elementi caratteristici
Elementi comuni nell’architettura client-server sono:
●
●
●
●
Un server è solitamente in grado di gestire molti
client diversi
Il client spesso deve autenticarsi per poter
accedere al server
Il client prende l’iniziativa di ogni scambio di
informazioni, mandando una richiesta al server
Il server spesso si occupa di salvare in modo
permanente le informazioni inviate dal client
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Architettura client/server –esempio
HTTP
L’esempio più comune di questa architettura è il
funzionamento di un comune browser.
Il browser è un client HTTP, ovvero un’applicazione
che sfrutta il protocollo HTTP per richiedere pagine
web ad un server remoto.
Se manteniamo quest’architettura ma cambiamo il
protocollo di comunicazione, lo scenario può essere
totalmente differente.
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Architettura client/server - altri
esempi
Un client HTTPS è un’applicazione che utilizza il
protocollo HTTPS per scambiare informazioni
“sicure” tra client e server (mediante crittografia)
● Un client FTP è un’applicazione che sfrutta il
protocollo FTP per trasferire file tra il client ed un
server remoto
● Un client SQL è un’applicazione che si collega via
TCP/IP (o in altro modo) ad un database server
per consultare, modificare o inserire i dati
memorizzati nel database
● Un client DHCP è un computer che vuole
collegarsi ad una sottorete, per cui avanza la
richiesta di assegnazione di un indirizzo IP ad un
server DHCP
●
●
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Applicazione o Client ?
I programmi più comuni sono in grado di svolgere
la funzione client in modi diversi. Molti browsers
permettono sia di “navigare” su internet, svolgendo
il ruolo di client HTTP, sia di amministrare i files su
un server remoto, mediante un client FTP
integrato, sia di scambiare informazioni private e
protette, usando il protocollo HTTPS.
Perciò la parola applicazione è riferita ad un
programma, mentre col termine client si precisa il
ruolo svolto dall’applicazione. Un’applicazione può
infatti fare da client in molti modi diversi, usando
differenti protocolli, come nel caso del browser.
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A volte Client altre volte Server...
Sul web la maggior parte dei calcolatori svolge
entrambe le funzioni contemporaneamente, ovvero
fa sia da client che da server, a seconda
dell’esigenza.
La trasmissione di un messaggio su internet
assomiglia in parte al gioco del passaparola, dove
ciascuno ascolta una parola da un compagno di
gioco e poi la bisbiglia all’orecchio dell’altro.
Quando ascoltiamo una parola facciamo da server
(riceviamo una richiesta) e quando la ripetiamo
facciamo da client (inoltriamo una richiesta).
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Client/server : caso d'uso
1.L’utente apre il browser e chiede di accedere alla sua casella di posta
elettronica mediante web mail. Il browser svolge il ruolo di client
HTTPS inviando una richiesta sul web, nella quale l’utente ha inserito
username e password
2.Un web server svolge il ruolo di server HTTPS accettando la
richiesta del browser. Esso è detto anche front end, perché si occupa
di accettare la richiesta senza elaborarla, ed eventualmente inoltrarla a
chi di dovere
3.Il front end inoltra la richiesta all’application server, dove avviene la
vera e propria elaborazione della richiesta. Adesso tocca quindi al
front end fare da client HTTP, mentre l’application server svolge il
ruolo di server HTTP.
4.Sull’application server si trova il software che si occupa di capire se
l’utente va autentificato, e come e dove verificare l’identità dell’utente.
Spesso questo implica la necessità di consultare un database server,
detto anche back end. In questo caso l’application server fa da client
SQL, mentre il back end fa da server SQL.
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Schema del caso d'uso
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Protocollo FTP: introduzione
Il protocollo FTP ( File Transfer Protocol), è, come indicato
dal suo nome, un protocollo di trasferimento di file, basato su
TCP.
Il protocollo FTP nasce nel 1971 come meccanismo di
trasferimento dei file tra terminali del MIT (Massachussetts
Institute of Technology).
l protocollo FTP definisce il modo in cui i dati devono essere
trasferiti su una rete TCP/IP.
L'obiettivo del protocollo FTP è quello di:
1.permettere una condivisione di file tra terminali remoti
2.permettere un'indipendenza ai sistemi di file dei terminali
client e server
3.permettere di trasferire dei dati in modo efficace
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Protocollo FTP: modello
Il protocollo FTP si iscrive in un modello client-server, cioè un terminale invia
delle richieste (il client) e un altro aspetta le richieste per effettuare delle azioni
(il server).
Durante una connessione FTP, si aprono due canali di trasmissione :
● Un canale per i comandi (canale di controllo)
● Un canale per i dati
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Protocollo FTP: componenti
PI (protocol interpreter) è l'interprete del protocollo,
utilizzato da client (User-PI) e server (Server-PI) per
lo scambio di comandi e risposte.
In gergo comune ci si riferisce ad esso come
"canale comandi".
DTP (data transfer process) è il processo di
trasferimento dati, utilizzato da client (User-DTP) e
server (Server-DTP) per lo scambio di dati.
In gergo comune ci si riferisce ad esso come
"canale dati".
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Protocollo FTP: funzionamento (1)
La comunicazione FTP, a differenza di altri protocolli
come per esempio HTTP, utilizza due connessioni
separate per gestire comandi e dati.
Un server FTP generalmente rimane in ascolto sulla
porta 21 TCP a cui si connette il client.
La connessione da parte del client determina
l'inizializzazione del canale comandi attraverso il
quale client e server si scambiano comandi e
risposte.
Lo scambio effettivo di dati (ad esempio un file)
richiede l'apertura del canale dati, che può essere di
due tipi: Attivo e Passivo.
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Porta di rete
In ambito informatico si definisce Porta di rete quello
strumento che riesce a consentire ad un calcolatore
di effettuare più connessioni contemporanee verso
altri calcolatori.
Le porte sono identificate da numeri che servono ad
evidenziare una connessione piuttosto che un'altra
tra quelle al momento attive sul calcolatore.
I pacchetti appartenenti ad una connessione
saranno quindi identificati dalla quadrupla [<indirizzo
IP sorgente>, <indirizzo IP destinazione>, <porta
sorgente>, <porta destinazione>].
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Protocollo FTP: funzionamento (2)
CANALE ATTIVO:
In un canale dati di tipo attivo il client apre una
porta solitamente casuale, tramite il canale comandi
rende noto il numero di tale porta al server e attende
che si connetta. Una volta che il server ha attivato la
connessione dati al client FTP, quest'ultimo si
aggancia la porta sorgente alla porta 20 del server
FTP.
CANALE PASSIVO:
In un canale dati di tipo passivo il server apre una
porta solitamente casuale (superiore alla 1023),
tramite il canale comandi rende noto il numero di
tale porta al client e attende che si connetta.
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Protocollo FTP: funzionamento (3)
Sia il canale comandi, sia il canale dati
utilizzano delle connessioni TCP, che è un
protocollo di rete a pacchetto di livello
trasporto (livello 4 della pila ISO/OSI),
associato a IP(livello rete - 3 della pila
ISO/OSI).
FTP crea un nuovo canale dati per ogni file
trasferito all'interno della sessione utente,
mentre il canale comandi rimane aperto per
l'intera durata della sessione utente.
Perciò il canale comandi è persistente mentre
il canale dati è non persistente.
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Indirizzo IP
Su internet, i computer comunicano fra loro grazie al
protocollo IP (Internet Protocol), che usa degli indirizzi
numerici.
Questi indirizzi servono ai computer di rete per comunicare
fra loro, quindi ogni computer di rete ha un indirizzo IP unico
sulla rete stessa.
E' l'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and
Numbers, che ha sostituito l'IANA, Internet Assigned
Numbers Agency, nel 1998) ad essere incaricata di distribuire
gli indirizzi IP pubblici, cioè gli indirizzi IP dei computer
direttamente connessi alla rete pubblica internet.
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Indirizzo IP (IPv4)
L'indirizzo IPv4 è costituito da 32 bit (4 byte) suddiviso in 4
gruppi da 8 bit (1 byte), separati ciascuno da un punto
(notazione dotted)
(es. 11001001.00100100.10101111.00001111).
Ciascuno di questi 4 byte è poi convertito in formato
decimale di più facile identificazione (quindi ogni numero
varia tra 0 e 255 essendo 2^8=256).
Un esempio di indirizzo IPv4 è 172.16.254.1.
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Indirizzo IP (IPv6)
A causa della saturazione dello spazio di IPv4 l'ICANN per
ovviare a tale disagio ha proceduto alla definizione della
nuova versione del protocollo IP: IPv6.
Tale versione è basata su indirizzi a 128 bit anziché a 32 e
ciò permetterà l'assegnazione di un numero decisamente
maggiore di indirizzi.
L'indirizzo IPv6 è costituito da 128 bit (16 byte), viene
descritto da 8 gruppi di 4 numeri esadecimali che
rappresentano 2 byte ciascuno (quindi ogni numero varia tra
0 e 65535) separati dal simbolo "due punti".
Un esempio di indirizzo IPv6 è
2001:0DB8:0000:0000:0000:0000:0000:0001
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Nome di Dominio (1)
Un nome di dominio è costituito da una serie di stringhe separate da
punti, ad esempio italia.ierfop.org.
A differenza degli indirizzi IP, dove la parte più importante del numero
è la prima partendo da sinistra, in un nome DNS la parte più
importante è la prima partendo da destra.
Questa è detta dominio di primo livello (o TLD, Top Level Domain),
per esempio .org o .it.
Un dominio di secondo livello consiste in due parti, per esempio
ierfop.org, e così via.
Ogni ulteriore elemento specifica un'ulteriore suddivisione.
Quando un dominio di secondo livello viene registrato
all'assegnatario, questo è autorizzato a usare i nomi di dominio
relativi ai successivi livelli come italia.ierfop.org o sardegna.ierfop.org
(dominio di terzo livello) e altri come cagliari.sardegna.ierfop.org
(dominio di quarto livello) e così via.
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Nome di Dominio (2)
Il sistema dei nomi a dominio, in inglese Domain Name System
(spesso indicato con l'acronimo DNS), è un sistema utilizzato per la
risoluzione di nomi dei nodi della rete (in inglese host) in indirizzi IP e
viceversa.
Il servizio è realizzato tramite un database distribuito, costituito dai
server DNS.
L'operazione di conversione da nome a indirizzo IP è detta
risoluzione DNS; la conversione da indirizzo IP a nome è detta
risoluzione inversa.
La possibilità di attribuire un nome testuale facile da memorizzare a
un server (ad esempio un sito world wide web) migliora di molto l'uso
del servizio, in quanto gli esseri umani trovano più facile ricordare
nomi testuali
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Nome di Dominio (3)
È possibile attribuire più nomi allo stesso indirizzo IP (o viceversa)
per rappresentare diversi servizi o funzioni forniti da uno stesso host
(o più host che erogano lo stesso servizio).
Nel caso in cui si debba sostituire il server che ospita un servizio, o si
debba modificare il suo indirizzo IP, è sufficiente modificare il record
DNS, senza dover intervenire sui client.
Utilizzando nomi diversi per riferirsi ai diversi servizi erogati da un
host, è possibile spostare una parte dei servizi su un altro host, e
spostare i client su questo nuovo host modificando il suo record nel
DNS.
La risoluzione inversa è utile per identificare l'identità di un host, o
per leggere il risultato di un traceroute.
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Nome di Dominio (4)
Qualsiasi rete IP può usare il DNS per implementare un suo sistema
di nomi privato.
Tuttavia, il termine "nome di dominio" è più comunemente utilizzato
quando esso si riferisce al sistema pubblico dei DNS su Internet.
Questo è basato su 13 "root server" universali.
Il proprietario di un nome di dominio è rintracciabile in un database
chiamato Whois: per molti domini di primo livello un Whois base è
gestito dalla IANA, con il Whois dettagliato mantenuto dall'autorità di
registrazione che controlla quel dominio.
Si provi a inserire l'indirizzo ierfop.org sul sito whois.domaintools.com
Si otterranno tutte le informazioni relative al proprietario del dominio:
…....
Registrant Name:IERFOP Onlus IERFOP Onlus
Registrant Organization:IERFOP Onlus
Registrant Street1:Via Platone, 1/3
….etc., etc.
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Cosa significa Hosting ? (1)
In informatica si definisce hosting
(dall'inglese
to
host,
ospitare)
o
webhosting un servizio di Rete che
consiste nell'allocare su un server web le
pagine di un sito web, rendendolo così
accessibile ai suoi utenti attraverso la rete
internet.
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Cosa significa Hosting ? (2)
Il "server web", definito "host", è connesso a
Internet in modalità idonea a garantire l'accesso
alle pagine del sito mediante il web browser
dell'host client dell'utente, con identificazione dei
contenuti tramite dominio ed indirizzo IP.
Il servizio può essere gratuito o a pagamento,
tipicamente a qualità maggiore nel secondo
caso.
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Hosting gratuito
È in genere offerto dagli Internet Service Provider (ISP).
Comprende:
● una o più caselle di posta elettronica;
● un certo quantitativo di spazio web, spesso con l'obbligo di
banner pubblicitario.
Tra gli svantaggi dell'hosting gratuito, rispetto a quello a
pagamento, vi sono:
● l'indirizzo del sito ospitato che coincide, in massima parte,
con il nome dell'Internet Provider che lo ospita;
● prestazioni tecniche poco performanti;
● mancata garanzia del servizio (con il rischio quindi che i siti
"ospiti" possano non essere attivi per un determinato periodo
di tempo);
● una larghezza di banda contesa tra numerosi utenti.
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Hosting a pagamento (1)
Un servizio tipico, per un sito statico, può comprendere:
● registrazione o trasferimento di un nome di dominio;
● da uno a infiniti indirizzi di posta elettronica, associati a
diverse caselle di posta oppure ad una sola;
● filtri antispam ed antivirus;
● un determinato quantitativo di spazio web;
● gli
strumenti adatti alla gestione delle pagine, quali file
manager, prototipi, FTP, contatori di accesso, ecc.;
● una quantità di banda mensile per il traffico generato dal sito
adeguata.
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Hosting a pagamento (2)
Un servizio tipico per un sito dinamico, può comprendere, oltre a
quanto già citato:
● il supporto ad uno o più linguaggi di scripting, come ad esempio
PHP, Python, o ASP;
● il supporto ad un database on-line, come ad esempio MySQL o
PostgreSQL;
● servizi di statistiche e analisi del traffico.
L'hosting si differenzia anche in base al tipo di spazio che viene
messo a disposizione:
● un server dedicato (ovvero un server web che ospita un unico sito
web);
● un server condiviso (ospita una pluralità di siti sul medesimo
server).
Gli spazi venduti su server condiviso possono essere frazionabili o
meno a seconda che permettano di ospitare un solo dominio o più
domini.
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Scelta del servizio di Hosting
I servizi di hosting disponibili sono molto numerosi e variegati.
Per questo motivo è necessario effettuare un'attenta ricerca per
scegliere quello che più si adatta alle nostre esigenze
Facciamoci delle domande:
●
Perché abbiamo necessità di un servizio di hosting?
●
Che tipo di sito vogliamo pubblicare online?
●
●
●
Abbiamo particolari esigenze di risorse hardware per il corretto
funzionamento della nostro sito/applicazione?
Il nostro sito è una nostra fonte di guadagno è solo un hobby?
Deve garantire un servizio importante e/o è destinato a un nostro
cliente?
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Sito statico o dinamico?
Chiediamoci che tipo di sito web vogliamo pubblicare online e quindi
farci ospitare da un servizio di hosting.
Definiamo se si tratta di un sito statico o dinamico.
●
●
Sito statico:
è formato da pagine web statiche e immagini
Sito dinamico:
è formato da pagine che scambiano dati con un database o che
utilizzano un linguaggio di programmazione lato server, come ad
esempio php e mysql.
Capire questo aspetto è importante, un sito statico infatti, anche con
migliaia e migliaia di visite, difficilmente richiederà risorse pari a
quelle di uno stesso sito che utilizzi un database e sia costruito con
un linguaggio di scripting (linguaggio di programmazione che può
essere utilizzato all'interno di pagine web).
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Caso di sito statico
Nel caso di un sito statico, le variabili in gioco si riducono
drasticamente rendendo probabilmente più semplice la scelta.
Tuttavia anche in questo caso saranno da considerare caratteristiche
quali:
●
●
Spazio web occupato dalle pagine del sito web, espresso in
Megabyte o Gigabyte;
Traffico prodotto (banda) in un certo periodo di tempo (ad esempio
mensilmente) espresso in termini Megabyte o Gigabyte
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Caso di sito dinamico
Nel caso di un sito dinamico, rispetto a un sito statico, aumentano le
variabili da considerare nella scelta del servizio di hosting.
Oltre alle caratteristiche di spazio web e traffico consumato, è di
fondamentale importanza stimare caratteristiche quali:
●
●
Visite giornaliere del sito da parte degli utenti
Numero di accessi contemporanei al sito
Ad esempio nel caso di un sito che abbia lo scopo di community,
queste informazioni sono indispensabili per capire di quante risorse
si ha realmente bisogno.
Se il nostro sito è un blog, diversamente da una community, pur
essendo costruito in modo dinamico, richiederà meno risorse.
Un'analisi corretta di queste informazioni è possibile solo a fronte
della visione delle statistiche delle visite e della presenza online degli
utenti.
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Valutare le caratteristiche del
sito
sito(1)
Le caratteristiche che ci orienteranno nella scelta possono essere
valutate in vari modi.
Spazio Web
Lo spazio web occupato è facilmente dimensionabile per un sito web
statico, in quanto una volta definita la struttura del sito, sarà
esattamente lo spazio occupato su disco.
Per un sito web dinamico non si ha una misura precisa, in quanto si
avrà a che fare un un database che verosimilmente crescerà con
l'aumentare dei contenuti del sito (si pensi a un sito contente un
forum). Tuttavia anche in questo caso sarà possibile fare una stima.
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Valutare le caratteristiche del
sito(2)
Traffico Mensile e Visite giornaliere
Se il sito è già ospitato presso un servizio di hosting è possibile
utilizzare gli strumenti messi a disposizione dal servizio stesso per la
valutazione delle caratteristiche relative al traffico prodotto.
Avere delle statistiche iniziali è sicuramente un vantaggio.
Se invece si è alla prima esperienza la valutazione di questi
parametri non potrà essere precisa.
Il metodo più opportuno in questo caso è quello dell'indagine sulla
popolarità di siti simili al nostro e la valutazione del tipo di pubblicità
che riceverà il sito.
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Tipologie di Hosting
La prima distinzione da fare per quanto riguarda le tipologie di
hosting è tra servizi dedicati e non dedicati.
Servizio dedicato:
Caso in cui si è unici fruitori a livello hardware e sw con piena libertà
di impostazione del sistema e degli applicativi. L'esempio classico di
soluzione dedicata sono i server dedicati, veri e propri server fisici di
cui si dispone interamente, sia a livello di risorse hardware sia a
livello di risorse di sistema.
Servizio non dedicato (shared → condiviso):
Caso in cui il server dove viene ospitato il nostro sito web o la nostra
applicazione non è utilizzato solo da noi ma anche da altri clienti.
L'hosting condiviso è la tipologia più diffusa, in essa tutte le
caratteristiche del server vengono condivise dai clienti del servizio
presenti sulla macchina.
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Shared Hosting (1)
Lo shared hosting è una soluzione adatta ad ospitare siti web
standard, senza particolari esigenze né in termini di risorse né in
termini di personalizzazione. Ogni risorsa viene infatti suddivisa
equamente tra tutti i clienti, ma nessuno di essi può avere accesso
diretto al sistema, può solamente disporre di valori fissi di spazio
disco, banda consumabile, memoria ram, etc.
In fase di avvio di un sito semplice che non richieda particolari
software installati nel sistema host, è opportuno scegliere la tipologia
shared in quanto:
● Ha costi inferiori
● Richiede minori competenze
● Garantisce semplicità di utilizzo
La tipologia “shared” è perciò idonea per un primo approccio al
mondo del webhosting
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Shared Hosting (2)
Esistono diverse fasce di hosting condiviso, da quello entry level fino
a servizi a carattere professionale, è infatti errato inquadrare questa
tipologia di servizio tra quelle “amatoriali”, esistono livelli di shared
hosting professionale, scelti specialmente da clienti che hanno
necessità di un servizio di alto livello pur non avendo i “numeri” da
soluzione dedicata.
Sempre classificati all'interno dei servizi shared, troviamo anche
i servizi reseller, comunemente indicati come frazionabili. Si tratta di
servizi pensati per i rivenditori, il gestore può infatti creare più
account e consentire la gestione di più domini e siti ai propri clienti,
sempre frazionando il proprio spazio a disposizione.
Rispetto ai piani hosting shared comuni, questa tipologia di servizio
gode spesso di una personalizzazione del servizio superiore, oltre ad
una serie di formule di assistenza privilegiate.
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Shared Hosting (3)
È opportuno sottolineare che I servizi condivisi non sono adatti ad
applicazioni o script che richiedono un grande uso di risorse
hardware e di rete.
È buona norma domandare alla compagnia scelta un consiglio,
spiegando nel dettaglio quali sono i consumi del proprio sito web.
Altrettanto consigliabile è chiedere, se consentito, un periodo di
prova presso il provider, in tal modo avremo la possibilità di testare il
nostro sito sul servizio senza incappare in un acquisto sbagliato.
I piani shared non consentono la modifica di alcuni parametri di
sistema che potrebbero servire all'utente, non è ad esempio possibile
aggiornare i servizi presenti sul server in modo autonomo o ancora
modificare la configurazione.
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Altre tipologie
Altre tipologie di hosting che il mercato nazionale e internazionale
offre sono:
●
●
●
Virtual private server/Macchina virtuale
Housing
Soluzioni dedicate managed
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Scelta del provider di hosting (1)
La scelta del giusto provider del servizio di hosting va fatta tenendo
in considerazione un insieme di caratteristiche fondamentali.
1. Reputazione online (Online reputation): La reputazione può
essere valutata attraverso le recensioni che gli hosting provider
ricevono dai clienti, i commenti nel forum del sito web del provider, e
da quanto tempo l'hosting provider è in attività.
2. Garanzia soddisfatti o rimborsati (Money back guarantee):
Politica di rimborso del web hosting provider. È previsto un
risarcimento qualora non si fosse soddisfatti del servizio? Verranno
restituiti tutti o solo una parte dei soldi? Leggere sempre il contratto
con molta attenzione.
3. Uptime garantito (Guaranteed uptime): l'uptime minimo deve
essere di 99,5%. 99% è troppo basso per un web hosting provider
che sostiene di essere affidabile, perché uno 0,5% di downtime si
traduce in diverse ore, quando il sito è giù e irraggiungibile.
CALCOLO del DOWNTIME MASSIMO per un UPTIME del 99.9%
numero totale di minuti al mese x (100-uptime%)/100
= 30giorni x 24orex 60min x (100-99.9)/100 = 43200 x (0.1)/100
= 43.2 minuti
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Scelta del provider di hosting (2)
4. Pagamenti mensili, non annuali anticipati (Monthly, not forced
yearly pre-payments): Se si sta ancora valutando tra diverse
compagnie e opzioni, è opportuno scegliere un contratto a
pagamento mensile, e non a pagamento anticipato per un piano
annuale. In modo da poter passare a un altro hosting provider in ogni
momento. Sarebbe meglio considerare di pagare un hosting provider
in anticipo per un piano annuale solo dopo averlo testato a lungo.
5. Qualità del pannello di controllo utente (Quality of user control
panel): Avere un'interfaccia utente chiara e comprensibile per
chiunque, e non solo per gli esperti, è molto importante per evitare
errori e stress.
6. Larghezza di banda mensile (Monthly bandwidth): È
indispensabile verificare che la larghezza di banda mensile fornita
dall'hosting provider sia sufficiente ad assicurare un trasferimento
dati efficiente. La larghezza di banda è la quantità di dati che viaggia
sul server in ingresso e in uscita quando i visitatori guardano un
video, leggono i contenuti, fanno un acquisto o compiono qualsiasi
altra azione sul sito.
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Scelta del provider di hosting (3)
7. Spazio disco (Disk space): La quantità di spazio disco fornita
dall'hosting provider è una caratteristica fondamentale per la scelta.
Se è necessaria la pubblicazione di molti video, se si offrono ai
visitatori molti file da scaricare o se si gestiscono contenuti che
richiedono molto spazio disco per essere mantenuti, è necessario
prestare molta attenzione allo spazio disco disponibile. In linea di
massima comunque i provider tendono a offrire molto più spazio di
quello che un normale sito web ha bisogno.
8. Strumenti di analisi del file di log (Log file analysis tool):
Verificare quale software viene utilizzato per analizzare i file di log e
per generare i report statistici. Potrebbe essere inoltre utile esportare
i file di log in modo da utilizzarli in autonomia con altri strumenti per
l'estrazione di report statistici.
9. Supporto e gestione delle e-mail (E-mail management and
support): Controllare la soluzione di posta elettronica che ti viene
fornita dall'hosting provider. Verificare inoltre il numero di caselle
postali diverse che è possibile creare sul dominio.
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Scelta del provider di hosting (4)
10. Accessi FTP separati (Number of separate FTP accesses):
disponendo di accessi FTP separati, è possibile far gestire il sito web
in modo indipendente a dei collaboratori. In questo modo il
proprietario del sito può consentire ad altre persone di lavorare nel
suo sito web senza concedere le proprie credenziali.
11. Integrazione con una piattaforma di pubblicazione
(Publishing platform integration): Verificare se l'hosting provider
supporta una piattaforma di pubblicazione preinstallata come
Joomla, Drupal, WordPress, etc. Potrebbe essere utile per non
preoccuparsi di doverla installare autonomamente.
12. Backup (Backups): Verifica dell'esistenza di un sistema di
backup costante e automatico dei dati. Se qualcosa va storto, è
sempre possibile recuperare i dati e ripartire senza perdere ore, o
peggio, di lavoro. Verifica bene quali dati vengono sottoposti a
backup (file, database, impostazioni del server, ecc...), con quale
frequenza (gionaliera, settimanale, mensile) e dove vengono
archiviati (off-server o off-site).
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Scelta del provider di hosting (5)
13. Supporto PHP, Perl e MySQL (PHP, Perl, MySQL support):
Assicurarsi che l'hosting provider supporti esplicitamente PHP, Perl e
i database MySQL. Tutte queste cose saranno necessarie per
avviare un sito web professionale che necessita di personalizzazioni
e script avanzati.
14. Modalità di assistenza: Verificare quali forme di assistenza
vengono fornite, le più comuni sono via email, via ticket system e via
telefono. Tenere in considerazione che la modalità di assistenza
varia in base al livello del servizio acquistato, la modalità ticket
system sarà la prediletta nel caso di servizi lowcost, mentre quella
telefonica solitamente è appannaggio di servizi di fascia alta.
È inoltre fondamentale cercare di capire come si comporta il servizio
di assistenza anche nei giorni festivi o negli orari fuori ufficio, molti
clienti hanno bisogno della disponibilità di assistenza anche nei
giorni festivi, per cui è meglio controllare sul sito e sul contratto in
quali orari viene fornita assistenza.
In definitiva l'assistenza è uno dei fattori più importanti per la scelta
del servizio di hosting, di essa infatti avremo quasi sempre bisogno e
con essa dovremo relazionarci nel caso di problemi.
HOSTING DI UN SITO WEB
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