Nuova vita per “La Madonna dei calciatori”
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Nuova vita per “La Madonna dei calciatori”
Nuova vita per “La Madonna dei calciatori” E’ una favola che arriva da molto lontano quella del dipinto della Madonna dei Calciatori. Dopo la Seconda Guerra Mondiale Don Natale Motta, prete partigiano varesino, si attivò per aiutare i più deboli: in quel momento erano gli orfani dei prigionieri politici fascisti, che secondo lui erano figli di Dio proprio come gli altri bambini. Per dare una mano ai “passerotti spauriti” – così li chiamava lui -, l’allora trentacinquenne Don Natale fondò degli Istituti di accoglienza in alcune ville varesine abbandonate a sé stesse che accolsero fino a 300 bambini orfani. Il sogno di salvezza del sacerdote, però, fu ben presto messo a repentaglio perché le famiglie proprietarie delle ville ritornarono a casa e i ragazzini rischiarono, per la seconda volta, di essere abbandonati. Proprio in questo momento di sconforto arrivarono gli amici di Franco Ossola, calciatore del Gran Torino scomparso nella strage di Superga del 1949, che, grazie ai fondi raccolti, donarono a Don Natale Motta e ai suoi ragazzi un Istituto, situato a Laveno, dedicato al calciatore varesino. Ed è proprio da qui che nacque l’idea di Don Natale di dedicare ai benefattori una patrona: la Madonna dei Calciatori. A dipingere il quadro venne chiamato il ligurnese Carlo Cocquio che, ispirandosi ai capelli biondi della figlia Maria Elvira e alle acque del Lago Maggiore, diede alla luce la Madonna. Nel dipinto, al di sotto della Vergine, appaiono anche i vessilli delle venti squadre del girone A del campionato che troneggiano ai bordi di un campo da calcio: Carlo per la realizzazione fu aiutato dai due figli, entrambi sportivi e tifosi del Torino, che gli diedero alcune dritte. Il quadro ebbe la benedizione non solo dell’allora Cardinale Ildefonso Schuster, ma anche di Papa Pio XII. Ora il quadro restaurato sarà ricollocato in Chiesa nuova a Laveno nel corso di una cerimonia nella sera di sabato 14 maggio, la cerimonia vedrà la presenza del Vicario Episcopale mons. Franco Agnesi. La processione sarà accompagnata anche dal “Corpo musicale Giuseppe Verdi di Laveno Mombello” e dal “Gruppo folclorico di Laveno ‘ Sèm Chi Inscì’”. Partenza alle 21,00 da piazza Caduti del Lavoro alla Chiesa Nuova Articolo parzialmente tratto da “Varese sport a firma Marta Scolaro”