MapInfo Professional - lezione 1 Caricare, visualizzare e consultare

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MapInfo Professional - lezione 1 Caricare, visualizzare e consultare
MapInfo Professional - lezione 1
Caricare, visualizzare e consultare dati vettoriali
Nota preliminare: sulla lingua e la release adottata
Pur esistendo una versione italiana di MapInfo Professional, in questo corso utilizzeremo terminologie e
immagini tratte dalla versione inglese. Questa scelta discende da varie considerazioni:
•
Al momento in cui si scrive (Novembre 2010) la release inglese v10.5 è più aggiornata di quella
italiana v10.0.
•
La terminologia inglese è più matura rispetto alla localizzazione italiana.
•
La versione demo, che avrete scaricato nei modi e termini descritti dalla lezione 0, è quella
inglese.
1) Costruire una vista sui dati geografici
Analogamente ad altri GIS, MapInfo Professional organizza i dati cartografici in strati informativi, o
layer, le cui caratteristiche di visualizzazione sono interamente personalizzabili, e che vengono
sovrapposti a formare la mappa.
Primo esercizio: apertura di un file vettoriale
E’ tempo di far entrare in gioco i dati di esercitazione di questo corso: assicuratevi di averli scaricati e
decompressi in una cartella. Dovreste poter identificare una serie di file che fanno riferimento a strade,
comuni, centri abitati, ecc. relativi all’Abruzzo scelto come oggetto dei nostri esercizi. Noterete famiglie
di file con stesso nome e varie estensioni tra le quali SHP: sono dei file Shape.
Nella finestra di avvio scegliete dunque l’opzione Open a Table, poi clic su Open e navigate nella
cartella che contiene i dati Abruzzo. Come Tipo File selezionate “ESRI Shapefile” ed ecco comparire
i dataset: scegliete i Comuni.
Fig. 1 – Dettaglio della finestra Open Table
Nota a margine. In questa e altre finestrelle il programma sfrutta la localizzazione del sistema operativo, che è Windows in italiano: avrete così aspetti di
interfaccia offerti dal sistema operativo, in italiano, ed altri specifici del programma, in inglese, mescolati tra loro. Ciò è abbastanza grottesco ma è
caratteristico di tutte le applicazioni non italiane fatte girare entro un sistema operativo italiano.
Si aprirà una nuova vista Mappa (Map Window).
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Figura 2 – Interfaccia di base di MapInfo Professional, con Map Window e Layer Control.
Contestualmente all’apertura del file Shape viene creato un file TAB in formato MapInfo (vedi più avanti
per ulteriori dettagli): se nel futuro avremo ancora bisogno di aprire tale file, apriremo in realtà il file
TAB e non più il file SHP originario. Si noti che è anche comparso un nuovo menu, Map, contenente
operazioni applicabili ad una mappa.
Layer Control
Il Layer Control è il punto di controllo principale sulla visualizzazione della mappa. Recentemente
ricostruito rispetto a quella che fino ad alcune versioni fa era una finestra modale da richiamare alla
bisogna, è ora un comodo pannello, che analogamente ad altri elementi in MapInfo può essere lasciato
flottante o ancorato ad un bordo – è prassi ancorarlo al bordo sinistro. Vi sono elencate tutte le viste
mappa aperte al momento e i layer che partecipano, accompagnati da icone cliccabili che descrivono e
permettono di modificare lo stato di ciascun layer. Qualora non sia visibile, il Layer Control è
attivabile dall’apposita icona della toolbar Main.
Figura 3 – Attivazione del Layer Control
Potendo esistere più viste mappe simultanee, il Layer Control raggruppa i layer di ciascuna vista: è
possibile ulteriormente suddividere i layer in gruppi tramite Add Group, organizzando i layer in una
struttura ad albero di forma e profondità illimitati.
E’ possibile aggiungere e togliere layer ad un gruppo tramite i pulsanti
I pulsanti
permettono di spostare l’ordine di visualizzazione dei layer, impilati uno sull’altro
nella stessa gerarchia che viene visualizzata dal Layer Control. L’ordine è importante perché, a seconda
del tipo di geometria e della visualizzazione scelta, un layer potrebbe “coprirne” un altro. Per questo
motivo, il sistema dispone automaticamente layer di tipo Zona sotto quelli di tipo Linea, e questi ultimi
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sotto ai layer di tipo puntuale.
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Con il tasto
(oppure facendo doppio clic direttamente su un nome di layer) si accede alle Layer
Properties, le quali permettono di personalizzare lo stile di visualizzazione del layer e della relativa
etichetta.
L’icona cliccabile Selectable
indica e permette di settare se un layer è selezionabile e
interrogabile con gli strumenti del tipo Info.
L’icona cliccabile Automatic Labels
permette di etichettare un layer: comparirà un nome
descrittivo per ciascuna feature, estratto dagli attributi alfanumerici. Quale colonna utilizzare per le
etichette, lo si specifica tramite Layer Properties.
L’icona cliccabile Editable
indica se un layer è editabile e contemporaneamente permette di
renderlo editabile: cosa possibile solo se la tabella originaria è di tipo nativo MapInfo oppure Microsoft
Access. Qualsiasi layer può essere reso editabile creandone una copia in formato MapInfo tramite File
Save Copy As e poi riaprendo tale copia.
Table List
Recentemente al Layer Control è stato affiancato una sorella minore, la Table List, la quale
mostra un semplice elenco delle Table presenti, connotato da cronologia di apertura e tipologia di file: un
qualcosa che torna utile per orientarsi nel caso ci siano moltissimi dati aperti.
La Table List può essere attivata tramite apposita
icona sulla toolbar Main, oppure da menu Table Table List.
Figura 4 – Attivazione della Table List
Il Workspace
In ogni momento lo stato della sessione di lavoro corrente, anche detto Area di Lavoro o Progetto o
Workspace, può essere salvato su disco tramite File Save Workspace. Si tratta di file con
estensione .WOR che, in maniera del tutto simmetrica, possiamo riaprire con File Open per
ripristinare lo spazio di lavoro esattamente come era al momento del salvataggio, senza dover rifare tutto
quanto da capo.
Finestra di Avvio
Per ulteriore comodità dell’utente, tutte le volte
che si esce da MapInfo Professional il sistema
automaticamente salva la sessione di lavoro
corrente, così che, la prossima volta che si riaprirà
il programma, avremo la possibilità di continuare
esattamente dal punto in cui eravamo rimasti.
Infatti nella finestra di avvio, che ci accoglie ogni
volta che viene lanciato il programma, possiamo
riprendere la sessione di lavoro precedente, aprire
un Workspace o una singola Tabella.
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2)
Informazioni sui dati vettoriali
Vista Browser
Possiamo richiedere una vista Browser sui dati alfanumerici associati ad un certo layer:
•
Da menu Window New Browser Windows.
•
Usando il tasto F2, scorciatoia alternativa utile e consigliata.
•
Dall’apposita icona sulla toolbar Standard.
•
Nel Layer Control, facendo clic col tasto destro del mouse su di un layer e poi Browse Table.
Figura 6 – Aprire il Layer Control
Nota: in figura 6, la toolbar Standard è “flottante”, ma può essere trascinata e agganciata ad un bordo
per comodità. Qualora non vediate la toolbar Standard, attivatela da Options Toolbars.
Scegliere, se occorre, il layer comuni: si aprirà una vista alfanumerica, formata da campi (colonne) e
record (righe)
Figura 7 – Vista dati, o Browser, della stessa tabella mostrata in mappa in figura 2
I record alfanumerici stanno in relazione 1:1 con le entità (feature) della vista Mappa.
Table Structure
La struttura della tabella, ossia il tipo e formato dati di ciascuno dei campi che abbiamo appena visto,
è visualizzabile e modificabile dal menu Maintenance Table Structure. Se il dato è in
formato MapInfo oppure Access, ci sarà la possibilità di modificare la struttura tabellare, la quale
altrimenti risulterà read-only. Un pulsante Projection permette di conoscere ed eventualmente
cambiare il sistema di coordinate della tabella.
3) Caricare dati vettoriali
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Parlando di formati file, il caricamento dei dati vettoriali avviene:
•
A programma ancora da avviare, semplicemente facendo doppio clic sul file con estensione TAB
nella finestra Esplora Risorse di Windows. Infatti una corretta installazione associa
automaticamente le estensioni TAB e WOR all’applicativo MapInfo Professional.
•
Dati alfanumerici in formato Microsoft Access, Excel (anche Office 2007), dDase (*.DBF), Lotus
1-2-3 (*.WK*), ASCII (*.TXT) e Comma-Separated Values (*.CSV) vengono aperti direttamente
via File Open.
•
Dati cartografici in formato MapInfo TAB o ESRI Shapefile (*.SHP) vengono aperti direttamente
via File Open.
•
Dati cartografici in formato MapInfo Interchange (*.MIF), AutoCAD DXF (*.DXF), OS
MasterMap (*.GML), Geographic Markup Language 2.1 (*.GML) possono essere importati via
Table Import che attiva la finestra Import File. L’analogo Export è pure disponibile.
•
Dati cartografici in formato AutoCAD (*.DWG/*.DXF), Bentley Microstation (*.POS, *.FC1,
*.DGN), ESRI ArcInfo Export (*.E00), ESRI Geodatabase (*.MDB), Google Earth KML (*.KMZ,
*.KML), Spatial Data Transfer Standard, Vector Product Format VPF (*.*FT) possono essere:
o importati tramite File Open Universal Data, oppure
o convertiti tramite Tools Universal Translator. Quest’ultimo, una versione
ridotta del noto software di conversione FME della Safe, permette di attivare la
conversione batch di numerosi file.
La finestra adibita ad aprire nuove tabelle permette anche di scegliere il target: tipicamente (opzione
automatica di default) i layer saranno aperti nella finestra mappa attiva, sovrapponendoli a quelli esistenti;
ma si può anche aprire una nuova vista Mappa o Browser contenente il nuovo layer (ed esso solo).
In modo simmetrico, è possibile chiudere uno o più layer con File Close Table.
Vi è poi la possibilità per MapInfo Professional di collegarsi a database sia locali che online.
File Shape vs MapInfo
E’ opportuno parlare di file SHP e TAB, perché questi due formati vettoriali verranno sicuramente usati
con maggiore frequenza: lo Shapefile in quanto attuale standard de facto nel mondo del GIS; il secondo
perché è il formato proprietario, naturale di MapInfo Professional. Non si pensi ad esso come un singolo
file di estensione TAB: in effetti ciò che si denomina “file TAB” è costituito da un intero gruppo di file
con stesso nome ed estensione:
- TAB vera e propria: un piccolo file di testo descrittivo della struttura.
- MAP: contiene la componente geometrica
- DAT: contiene la componente alfanumerica
- ID: file di collegamento tra MAP e DAT
- IND: indici
Un concetto simile, con estensioni differenti (DBF, CPG, PRJ, SBX, SHX), vale anche per gli Shapefile
SHP.
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Fortunatamente, quando si maneggia un file in formato Shapefile o MapInfo, basta indicare la sola
componente principale, rispettivamente con estensione SHP e TAB, scordandosi il resto, che verrà gestito
in maniera del tutto automatica e trasparente dal sistema, senza che l’utente debba averne coscienza. Se
però qualcuno vi chiede di copiargli un file SHP o TAB (o di qualsiasi altro formato, in verità)… non
dimenticate di includere tutte le parti componenti!
Apertura e conversione di uno Shapefile
MapInfo Professional, ovviamente, apre direttamente i file TAB ed è in grado di editarli.
E’ anche in grado, come abbiamo visto, di leggere file SHP: però ha bisogno di convertirne la
componente geometrica, costruendo una cache. La prima volta che si apre uno Shapefile avvengono
infatti una serie di azioni aggiuntive. Proviamo ad esempio ad aprire il file strade.shp.
1. Il programma genererà e cercherà di salvare un file strade.TAB che servirà per le riaperture future:
consigliamo di salvarlo nella stessa cartella.
2. Poi mostrerà una finestra Shapefile Information che permette di definire proiezione e
stile di visualizzazione per il layer.
Figura 8 – Attributi dello shapefile
MapInfo estrae correttamente la proiezione dallo Shapefile, ma non è in grado di importare gli stili
ESRI, per cui, se non personalizziamo lo stile, viene assunto un default (piuttosto spartano: una
semplice linea continua nera in questo caso): in ogni momento potremo comunque tornare a
personalizzare tali aspetti – vedi capitolo 5.
3. Infine, in modo trasparente, MapInfo ricostruirà l’informazione geografica nel formato suo
congeniale: lo noterete dal fatto che è automaticamente comparso un file strade.MAP.
E’ opportuno marcare il flag Save Object Cache come in figura 8: in questo modo la cache
viene salvata e riusata in futuro; altrimenti dovrà essere ricostruita ad ogni successiva riapertura
del file, con la perdita di tempo che ne consegue.
Il file così aperto non è però editabile. Se desideriamo poter editare un file Shape, occorre crearne una
copia in formato MapInfo, e lavorare su quella. Quindi dobbiamo:
•
Salvarne una copia con File Save Copy As scegliendo il formato TAB MapInfo.
•
Chiudere il file corrente con File Close Table
•
Aprire la copia con File Open
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Il layer è ora editabile: infatti nel Layer Control è possibile attivare la casella Editable on.
Poiché i dati Abruzzo sono stati forniti in formato ESRI Shape, queste avvertenze sono necessarie se si
vogliono editare i dati forniti di esempio con questo corso.
Nota: editare un layer significa modificare dati, geometrici o alfanumerici, contenuti nel layer. Per
personalizzare la semplice vestizione del layer sulla mappa, non occorre che il layer sia editabile.
4) Riproiettare in sistemi di coordinate diversi
MapInfo Professional gestisce la presenza di sistemi di coordinate diversi in modo automatico e
trasparente, risolvendo eventuali conflitti, grazie alla capacità di riproiettare al volo. Il sistema conosce
migliaia di sistemi di coordinate tra i quali tutti quelli di uso più comune, anche specifici dell’area
italiana.
Sistema di coordinate della vista mappa corrente
Per modificare il sistema di coordinate della vista mappa corrente, selezionare Map Options e, dalla
finestra che si sarà aperta, premere il pulsante Projection per accedere infine alla finestrella Choose
Projections. Nell’esempio di cui sotto, selezioniamo la categoria “Italian Coordinate System”,
espressamente prevista da MapInfo Professional e scegliamo “Gauss Boaga fuso 2”: si noterà una leggera
rotazione della vista mappa che ora rispecchia la modifica richiesta. Non occorre dire che, per rendere
questa e le altre modifiche di visualizzazione disponibili ai riavvii successivi, occorrerà salvare il
Workspace, e riaprirlo in futuro.
Figura 9 – Modifica della proiezione nella vista mappa corrente
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Sistema di coordinate inerente il dato
Il cambiamento di coordinate descritto sopra coinvolge solo la finestra mappa corrente, mentre i dati
restano salvati così come erano. Per inciso, ciò di solito è del tutto sufficiente, grazie proprio alla capacità
del programma di riproiettare al volo. Qualora si desideri rimpiazzare esplicitamente il sistema di
coordinate inerente una Table con un altro, occorre risalvare i dati, affinché le coordinate di tutti i nodi
presenti vengano ricalcolate:
1. Dal Layer Control selezioniamo dunque il layer oggetto;
2. Con File Save Copy As perveniamo alla finestra di dialogo Save Copy of Table
As;
3. Tale finestra contiene tra le altre cose un pulsante Projection che permette di scegliere il
sistema di coordinate del dato che si va a salvare.
5) Vestire dati
Abbiamo visto come i dati importati da Shapefile vengono aperti con una vestizione di default, composta
da colore, campitura ed altri attributi così come salvati nel file origine. In ogni momento si può
intervenire a personalizzare gli stili di visualizzazione: la via più comoda passa per il Layer Control.
Supponiamo ad esempio di aver caricato i layer strade, comuni e centri abitati, e di voler personalizzare
lo stile per le strade. Nel Layer Control si faccia clic sull’icona Style Override per il layer
strade: la finestra Line Style che si aprirà permette di personalizzare stile linea, colore, spessore, e
modalità di visualizzazione delle intrecciature (si vorrà mostrare le strade senza intrecciature agli
incroci), come nell’esempio che segue:
Figura 10 – Definizione di uno stile per Polilinee, adatto alle strade.
In modo analogo si può procedere con i centri abitati, i quali però sono di tipo Zona: si aprirà quindi la
finestra Region Style, nella quale si trattano separatamente la componente interna (Fill) e il bordo
della zona. Si noti come tutti i numerosi pattern presenti possano essere definiti con sfondo pieno oppure
trasparente.
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Figura 11 – Definizione di uno stile per Zone, adatto ai Centri Abitati.
E così via. Il risultato potrebbe essere simile a quello mostrato qui sotto (figura 12):
Gli stili possono essere combinati tra loro in maniera molto complessa e creativa, anche sfruttando gli
Stacked Style, ossia la capacità di definire più stili contemporaneamente per lo stesso layer, e
applicarli contemporaneamente, combinandoli.
Le Layer Properties permettono ulteriori personalizzazioni, definendo:
•
La Translucency o trasparenza del layer, in percentuale da 0% (opaco) a 100% (interamente
trasparente).
•
Lo Zoom Layering, ossia l’intervallo di visualizzazione di un layer: in questo modo si può fare
sì che, quando lo zoom si allarga, un certo layer venga spento, evitando che troppi e troppo piccoli
oggetti affollino la mappa, guastando la godibilità del risultato.
•
Le caratteristiche grafiche delle etichette: stile testo, comportamento in sovrapposizione,
posizionamento…
Le Layer Properties si attivano:
•
Dal pulsante omonimo
sul Layer Control;
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•
Facendo clic col tasto destro su di un layer nel Layer Control;
•
Facendo doppio clic su di un layer nel Layer Control.
Sebbene MapInfo Professional permetta di salvare geometrie diverse nella stessa Table, è buona prassi
salvare un tipo solo per Table – eventualmente creando più Table se necessario. I dati di esempio
dell’Abruzzo rispettano questa convenzione.
Secondo esercizio: vestizione dei dati di esempio
Carichiamo tutti insieme i dati di esempio dell’Abruzzo, accettando lo stile di default: comuni, strade,
centri urbani, elementi idrici, specchi acqua, tratte ferroviarie, costa. Il risultato è… un grumo indistinto.
Figura 13 – Visualizzazione di default, poco leggibile.
Possiamo procedere applicando gli stili di cui sopra alle strade e ai comuni; ai laghi una colorazione
azzurra con bordo blu; alle ferrovie l’apposito pattern che si trova nel list box Style. Utilizziamo Layer
Properties Zoom Layering per spegnere ad es. il layer idrografia e/o le strade da un certo valore di
zoom in poi, per evitare di affollare troppo la visualizzazione. Se occorre, sfruttiamo la trasparenza: ad
esempio, in figura 14 a destra, l’idrografia è stata resa semitrasparente per non nascondere altri dettagli.
In figura 14, a sinistra le strade hanno un range di visibilità tra 0 e 80km, i fiumi tra 0 e 20km; a destra il
contrario. Noto e fissato lo zoom a 50km, ne consegue una diversa visibilità, come mostra la figura 14.
Figura 14 – Vestizione con enfasi rispettivamente sulle strade e sul reticolo idrografico. Zoom a 50 km.
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6) Organizzare la vista
Lavorare con più viste Mappa
In molti casi può essere opportuno aprire più di una vista mappa, ad esempio perché si desidera
confrontare due set di dati diversi per una stessa zona.
Il menu Window New Map Window permette di aprire una nuova vista Mappa. Una finestra
contestuale chiede di specificare quale dei layer aperti inserire nella nuova vista.
Figura 15 – Definizione di uno stile per Zone, adatto ai Centri Abitati.
Si noti che ciascuna vista mappa ha uno spazio dedicato nel Layer Control, assolutamente indipendente
da quello dedicato alle altre viste Mappa.
Duplicazione di una vista Mappa
Altre volte è utile duplicare una medesima vista mappa, ad esempio per poter analizzare gli stessi dati
fianco a fianco a livelli diversi di zoom. Nulla di più facile, tramite Map Clone View, il cui risultato
è mostrato in figura qui sotto.
Figura 16 – Risultato di Clone View. Si noti che il Layer Control ora mostra due gruppi.
Da questo momento in poi, la vita di ciascuna vista Mappa e dei suoi layer è indipendente dalle altre.
Possiamo ad esempio rivestirli in maniera diversa:
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Figura 17 – Vestizione di mappe clonate.
Menu Windows
E’ possibile controllare la disposizione di tutte le viste aperte, in modo analogo a tutte le altre applicazioni
Windows (di tipo MDI), tramite il menu Window, il quale, insieme a cose menu interessanti, contiene le
voci:
•
Windows Tile Windows: mostra tutte le finestre affiancate.
•
Windows Cascade Windows: impila verticalmente tutte le finestre.
Figura 18 – Risultato di Tile Windows, avendo due viste Mappe ed una Browser attive.
Menu contestuale Mappa
Diversi dei comandi descritti sono anche invocabili dal menu contestuale della mappa, ovvero cliccando
col tasto destro del mouse sulla mappa stessa e poi selezionando il comando desiderato. Per la sua
comodità, è opportuno esplorare e prendere vantaggio del menu contestuale, sia applicato alla mappa che
al Layer Control.
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7) Aspetti avanzati di personalizzazione della mappa
Scala
E’ possibile aggiungere una scala alla mappa tramite Map Create Scale Bar. MapInfo
presenterà in sequenza le finestre di dialogo Create Adornment e Create Scale Bar
rispettivamente dedicate al posizionamento e allo stile grafico della scala, interamente personalizzabili.
Miglioramento della resa grafica: Map Options
Esiste un’opzione in grado di aumentare enormemente la resa finale della mappa – al costo di un
accresciuto tempo di rendering – attivando l’antialias, il quale fa sì che transizioni di colore brusche, quali
la colorazione dei pixel di una etichetta, vengano smussate applicando una sfumatura di colore intermedio
ai pixel circostanti.
Aperta la finestra Map Map Options, nel pannello
Enable Enhanced Rendering attivare l’anti-alias:
•
per il testo, tramite Smooth Text & Labels
[consigliato]
•
per le linee, tramite
Borders [opzionale]
Smooth
Lines
&
Figura 19 – Attivazione dell’Anti-alias.
Terzo esercizio: etichette
Attiviamo ora le etichette. Per ciascun layer richiamiamo le Layer Properties per poi:
• Nel pannello Label Display, indicare quale campo utilizzare per le etichette; posizione e
scostamento; l’eventuale trasparenza dell’etichetta; lo stile testo (tramite la finestra Text Style).
• Nel pannello Labeling rules, indicare l’intervallo di visibilità: Display only within
zoom range.
Ad esempio settare la visibilità dell’etichetta dei comuni tra 0 e 20km, e quella per i corsi d’acqua tra 0 e
5km. Provando a fare zoom out/in più volte, si noterà come le etichette scompaiono e ricompaiono in
accordo con il valore di zoom corrente.
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Figura 20 – La stessa vista, senza (a sinistra) e con (a destra) antialias.
La differenza è evidente nelle etichette e nelle rette oblique, le quali, a sinistra mostrano pixellature.
Legenda
E’ possibile creare una legenda esplicativa degli stili applicati ai vari layer: da menu Map, selezionare
Create Legend. Si attiverà una procedura guidata che permette di indicare quali layer partecipano alla
legenda (tutti, di default), font da utilizzare, layout e titolatura della legenda. Quando la legenda è attiva e
selezionata, il menu Map viene sostituito da un nuovo menu, Legend, contenente voci di configurazione
di dettaglio e di ridisegno della legenda.
Figura 21 – Legenda per la mappa di cui a figura 20
8) Navigare sui dati
La navigazione della mappa avviene tramite i comandi della toolbar Main, in particolare i quattro di
seguito elencati:
•
ossia
Zoom In, Zoom Out, dall’ovvio significato di aumento e diminuzione di scala, funzionano
sia con semplice clic sulla mappa, sia tracciando un rettangolo. Molto comoda è la rotella del14
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mouse la quale, come in tutti i programmi di grafica e CAD, funziona da Zoom In/Out a seconda
di come viene ruotata.
•
Change View: permette di imporre il cambio di vista definendolo numericamente, grazie alla
finestrella omonima.
Figura 22 – Change View tramite valori espliciti
•
Grabber, ovvero Pan, ovvero Trascina: la classica “manina” che permette di fare clic e
trascinare la vista ove desiderato.
View Entire Layer
Una funzione molto utile è View Entire Layer, che permette di zoomare esattamente su uno o più
layer. Può essere invocato:
•
dal Layer Control, facendo clic col tasto destro su di un layer;
•
dal menu Map View Entire Layer, nel qual caso potrà venir chiesto se quale layer
considerare – o in alternativa tutti quanti.
Figura 23 – Selezione layer in View Entire Layer
Previous View
Passi errati non sono un problema: in ogni momento posso sempre richiedere di tornare indietro alla vista
precedente, grazie a Map Previous View.
Nota: questo comando è in grado di tornare indietro di un solo passo, alla sola visualizzazione
precedente.
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9) Interrogare i dati
Svariati sono gli strumenti per interrogare i dati: citiamo qui alcuni strumenti interattivi e altri di tipo
query ma non è insensato dire che qualsiasi attività o strumento in MapInfo Professional porta
direttamente o indirettamente ad estrarre, interrogare, sintetizzare dati in una qualche forma.
Strumenti interattivi
della barra Main permette di cliccare le singole feature e, per tutti i layer
Lo strumento Info
selezionabili nel punto cliccato (ossia quelli che hanno Selectable On nel Layer Control),
ottenere una finestrella contenente i dati alfanumerici associati alla feature.
Lo strumento Label
della barra Main permette di visualizzare l’etichetta di una certa feature,
cliccandoci sopra. Strumento utile per indagare i layer per i quali non si è attivata la visualizzazione delle
etichette.
Interrogazioni
Il menu Query è dedicato a interrogazioni di tipo alfanumerico o spaziale, che verranno approfondite
nelle prossime lezioni. Si tratta degli strumenti:
•
SQL Select, che permette di impostare query SQL anche complesse, ma offrendo
un’interfaccia guidata che semplifica la vita all’utente medio. E’ in grado di unire (join) un
numero illimitato di tavole. Offre un sottoinsieme piuttosto corposo dei noti comandi SQL
standard, con l’aggiunta di funzioni spaziali ovviamente inesistenti nel SQL tradizionale.
•
Select è una versione semplificata del precedente che opera su di una sola tabella alla volta.
•
Find è una variante di selezione dedicata alla ricerca di elementi per nome.
Il risultato di una interrogazione è solitamente una selezione di dati.
Selezione
Esistono poi tutta una serie di comandi e strumenti dedicati alla selezione di record.
•
Lo strumento Select
è forse il più semplice, rappresentando la selezione di un singolo
elemento per singolo clic. Cosa che non impedisce poi di effettuare multiple selezioni con SHIFTClic: ma lo strumento è sempre orientato al singolo elemento.
•
Strumenti per selezioni multiple, da usare cliccando e trascinando il mouse:
selezione tracciando un rettangolo, un cerchio, un poligono qualsiasi.
•
Boundary Select
è concettualmente il più complesso, in quanto coinvolge due layer
contemporaneamente, di cui uno composto da oggetti di tipo Area (es. confini comunali):
cliccando su una di tali aree, vengono selezionati tutti gli oggetti appartenenti al layer
selezionabile collocato più in alto e contenuti entro tale area.
Comandi complementari per Selezione
Sono disponibili alcuni strumenti che svolgono il compito di complementi a quelli visti sopra:
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•
Il comando Select All del menu Query, permette di selezionare tutti gli oggetti di un layer –
più esattamente, tutti gli oggetti del layer selezionabile che sta più in alto nel Layer Control.
•
Il pulsante Unselect All
•
Il pulsante Invert Selection
della toolbar Main inverte la selezione corrente,
rendendo selezionati i record che non lo erano e viceversa.
della toolbar Main azzera la selezione corrente.
Selezionare nella vista Mappe e Browser
Anche la selezione evidenzia quale stretto rapporto vi sia tra record alfanumerico e la relativa feature
sulla mappa. Infatti selezionando uno o più record sulla tabella, i corrispondenti elementi sulla mappa
vengono evidenziati (il pattern di selezione di default è in rosso); così come selezionando uno o più
record sulla mappa, i corrispondenti rettangoli all’estrema sinistra della vista Browser “diventano neri”.
Redatto da: Vittorio Colombo [email protected]
Vittorio Colombo è GIS Solutions Architect e sviluppatore su piattaforma ESRI, MapInfo e GIS Open Source. Per
diversi anni ha lavorato per (Pitney Bowles) MapInfo Italia: tra i suoi compiti ha tenuto numerosi corsi di MapInfo
Professional e preparato il materiale didattico ufficiale.
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