diagnostic

Transcript

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Luglio 2007
Le più recenti innovazioni nella diagnostica veterinaria per aiutarvi a trattare nella maniera più accurata i vostri pazienti
Gentile Dottore,
ecco a lei il nuovo numero di Diagnostic
News, la newsletter che IDEXX Laboratories
invia a tutti i medici veterinari in Europa
per informarli sulle novità nel settore della
diagnostica veterinaria, nonché sui nuovi
sviluppi ed aggiornamenti relativi alla nostra
azienda.
In questa edizione ci siamo occupati,
in particolare, delle patologie del cavo
orale del gatto. Troverá i risultati di un
recente studio clinico americano, che ha
evidenziato la chiara correlazione tra queste
patologie e le infezioni da retrovirus felino.
Inoltre, con l’avvicinarsi della stagione delle
vacanze estive, abbiamo pensato di inserire
alcune notizie riguardo la titolazione degli
anticorpi anti-rabbia e le direttive per gli
spostamenti internazionali degli animali da
compagnia, oltre che alcune informazioni
sulla leishmaniosi.
Ci auguriamo che possa trovare questa
newsletter interessante ed utile
nella Sua professione e La
invitiamo ad inviarci per e-mail
i suoi commenti, idee e
suggerimenti: [email protected]
Grazie e buona lettura!
Lo sapevate?
Retrovirus felino e patologie del cavo
orale
Due patologie associate
Uno studio condotto da IDEXX Laboratories negli Stati Uniti ha
dimostrato la correlazione tra le patologie del cavo orale e le
infezioni da retrovirus nei felini. In questo studio, denominato
“Oral Disease and Retrovirus Prevalence” (Patologie del cavo
orale e prevalenza del retrovirus), è stato rilevato chiaramente
come i gatti affetti da patologie del cavo orale presentino un
elevato rischio di positività per retrovirus.
In letteratura veterinaria si trovano diversi articoli su una possibile correlazione
tra le patologie del cavo orale e le infezioni da retrovirus felino, ma finora
non erano mai stati condotti degli studi su una vasta popolazione di animali.
Basandosi sulle informazioni fornite dai medici veterinari, si è visto come, in
generale, si tenda a sottostimare l’incidenza delle retrovirosi nei pazienti felini
affetti da patologie del cavo orale. Per questo motivo, IDEXX ha deciso di
intraprendere lo studio “Patologie del cavo orale e prevalenza del retrovirus”,
per raccogliere dei dati più completi in merito.
Che cosa rappresenta questo studio per i medici
veterinari?
Lo studio sulle patologie del cavo orale e la prevalenza del
retrovirus felino ha rilevato che esiste una correlazione
statisticamente significativa tra queste due patologie.
La ricerca del virus della leucemia felina (FeLV) e del virus
dell’immunodeficienza felina (FIV) andrebbero perciò
In questo numero
Lo sapevate?
1
•Retrovirus felino e patologie del cavo
orale
1
•Patologie del cavo orale e prevalenza
del retrovirus felino
2
•Quadri clinici di patologie orali nei gatti 3
•Le malattie del cavo orale 3
Novitá sui prodotti
4
•Mai più un referto SNAP® perso 4
•Il referto ottenuto con IDEXX VetLab®
Station
4
•Le nuove cartucce per coagulazione
Coag Dx™ IDEXX
5
•Nuovi range di riferimento per il Lama 5
Consigli pratici
5
•L’esame parassitologico delle feci 5
Vet·Med·Lab
6
•Ricerca degli anticorpi contro il virus
della rabbia per cane, gatto e furetto 6
IDEXX seminari
6
•Diagnosticare la leishmaniosi è una
sfida globale
6
•Leishmaniosi quadri clinici
7
Agenda Eventi
8
Materiali e metodi
• È stato chiesto a dei veterinari liberi professionisti di testare i
loro pazienti felini con patologie orali.
• È stato utilizzato il test combinato IDEXX SNAP® FIV/FeLV per
esaminare questa popolazione di gatti, nel periodo compreso
tra gennaio e aprile 2006. Si ricorda che questo test comporta
la ricerca dell’antigene per la FeLV e la ricerca degli anticorpi
per la FIV.
• I risultati sono stati inviati via fax per essere analizzati.
• Per determinare la prevalenza è stata calcolata la percentuale
di risultati positivi riportata tra la popolazione di gatti affetti da
patologie del cavo orale sottoposti ad esame.
Risultati
• Sono stati esaminati un totale di 8.982 gatti affetti da
patologie del cavo orale.
• Sono stati compresi nello studio gatti affetti da gengivite,
stomatite, placca, calcoli, patologie peridontali, lesioni da
riassorbimento odontoclastico ed altre patologie del cavo
orale identificate dal veterinario curante.
• Degli 8.982 gatti esaminati, 1.276 sono risultati positivi al
retrovirus, con una prevalenza pari al 14,2% (Figura 1).
• Dei 7.809 gatti dello studio affetti da gengivite, 1.113 sono
risultati positivi al retrovirus. Dei 1.954 gatti affetti da stomatite,
467 sono risultati positivi al retrovirus (Figura 2). Alcuni gatti
soffrivano sia di gengivite che di stomatite.
2
F
o
ion
Resorption Les
stic
nt
oc
la
to
cla
do
stic
eO
n
i
l
o in
un gatto (Fe
Figura 1
Patologie del cavo orale e infezione da retrovirus
In uno studio condotto negli Stati Uniti, il 14,2% dei gatti affetti
da patologie del cavo orale è risultato positivo all’infezione da
retrovirus: infezione da FIV, infezione da FeLV o da entrambi i
virus*. Nel grafico che segue, Vengono presentate in dettaglio
le percentuali relative alle infezioni da FIV e da FeLV rispetto ai
dati sulla prevalenza a livello nazionale.
10,0 %
9,0%
8,0%
7,9%
7,0%
7,4%
6,0%
5,0%
4,0%
3,0%
3,4%
3,3%
2,0%
1,0%
0,0%
FIV
FeLV
FIV
FeLV
* Gli esami risultati positivi a due virus sono stati conteggiati una
sola volta, cioè un gatto con infezione da FIV e da FeLV è stato
considerato come positivo ad un solo retrovirus, non a due.
** Fonte: Levy JK, Crawford PC, Brien JL. Prevalence of FIV
and FeLV in the United States, in Proceedings. 7th Int. Feline
Retrovirus Res. Symp. 2004
Figura 2
Gengivite, stomatite ed infezione da retrovirus
Lo studio ha esaminato, inoltre, la correlazione tra patologie
del cavo orale specifiche ed infezione da retrovirus.
Gatti affetti da gengivite
Gatti affetti da stomatite
Retrovirus-positivo:
14,3%
Retrovirus-positivo:
23,9%
Discussione
Studi recenti hanno riportato una prevalenza di FeLV negli Stati
Uniti pari al 3,3% ed una prevalenza di FIV pari al 3,4%. Nello
studio IDEXX è stato rilevato una prevalenza superiore d’infezione
da retrovirus nei gatti con patologie del cavo orale. Lo studio
indica infatti, che tra i gatti affetti da queste patologie, quasi
uno su sette risulta positivo all’infezione da retrovirus. Questo
studio suggerisce l’importanza dello screening nei gatti affetti
da patologie del cavo orale, al fine di identificare la presenza
di infezione da retrovirus, nonché una delle possibili cause
sottostanti della presentazione clinica.
)
È stato eseguito uno studio al fine di stabilire la prevalenza
dell’infezione da retrovirus nei felini affetti da patologie del cavo
orale.
on
od
Scopo dello studio
RL
to
1 Gatto su 7 affetto da patologie del cavo orale
risulta positivo al test per retrovirus.
Patologie del cavo orale e prevalenza del
retrovirus felino
O
a lungo termine del paziente. Per una valutazione completa
di un gatto affetto da una malattia del cavo
orale, i chirurghi veterinari devono
sapere se il loro paziente è positivo al
retrovirus. L’unico modo per scoprirlo
è attraverso i test di laboratorio
specifici.
Riassorbimen
inclusi nei protocolli di salute orale felina e dovrebbero
essere parte integrante degli esami di laboratorio pre
chirurgici, da eseguire prima di eventuali procedure dentali.
Si tratta di esami importanti per poter formulare una corretta
prognosi in questi pazienti. Poiché l’infezione da retrovirus ha
importanti conseguenze sulla salute generale del paziente,
l’esame fornisce informazioni utili per cura e monitoraggio
1. Levy JK, Crawford PC, Brien JL. Prevalence of FIV and FeLV in the United
States, in Proceedings. 7th Int Feline Retrovirus
Quadri clinici di patologie orali
osservate frequentemente nei gatti
• Gengivite: Infiammazione gengivale, edema e sanguinamento al tatto
(bleeding on probing o BOP).
• Peridontite: Infiammazione del legamento peridontale, dell’alveola dentale
e del cemento. Caratterizzato da recessione gengivale, perdita di adesione e
mobilità dentale.
• Lesione da riassorbimento odontoclastico (FORL) nei felini: Una
patologia dentale che si osserva in genere sulla superficie labiale o buccale
del dente, vicino alla giunzione cemento-smalto.
• Stomatite: I segni clinici comprendono glossite, gengivite, peridontite,
disfagia, perdita di peso e ptialismo.
Stomatite
Gengivite e peridontite
Le malattie del cavo orale nel gatto
Implicazioni cliniche ed il ruolo del tecnico
I risultati di un nuovo studio hanno dimostrato che almeno un
gatto su sette affetti da malattie del cavo orale è FIV e/o FeLV
positivo. Questi dati suggeriscono la necessità di sottoporre
tutti i gatti affetti da malattie del cavo orale ad un controllo per
evidenziare l’eventuale presenza di infezioni da retrovirus.
La salute del cavo orale ha un impatto molto importante sulla
qualità di vita dei pazienti felini. Le malattie del cavo orale non
solo provocano un disagio significativo, ma causano anche gravi
problemi a livello sistemico, compresi danni agli organi principali
dell’organismo. Inoltre, le ultime ricerche eseguite hanno rivelato
che i gatti affetti da malattie del cavo orale presentano un rischio
maggiore di essere positivi al virus dell’immunodeficienza felina
(FIV) o al virus della leucemia felina (FeLV).
Questo corso offre una rassegna di consigli e di tecniche che vi
aiuteranno a riconoscere le malattie del cavo orale nei felini ed
illustra le nuove raccomandazioni in tema di screening dei gatti
che presentano i segni di questa patologia.
I segni delle malattie del cavo orale possono essere più difficili
da riconoscere in confronto a quanto si osserva nel cane. Per tale
motivo è fondamentale eseguire un esame obiettivo approfondito
al fine di identificare i pazienti che potenzialmente possono avere
questo tipo di patologia. Le raccomandazioni elencate di seguito
rappresentano i componenti di un approccio comprensivo:
• Raccogliete una anamnesi completa specifica per il
cavo orale. In particolare, chiedete al proprietario di riportare
eventuali segni passati o presenti di problemi a carico del
cavo orale nell’animale (ad es. difficoltà nel mangiare, perdita
di bava, sfregamento della bocca con la zampa).
• Controllate le gengive, il palato e la lingua del gatto.
Esaminate queste zone per controllare l’eventuale presenza
di infiammazione/rossore, crescita anomala oppure odore
cattivo.
• Riportate i risultati al vostro veterinario.
Se viene consigliata una procedura dentale, procedete seguendo
i passaggi elencati di seguito:
• Eseguite gli esami di pre-anestesia (compreso uno
screening per individuare la presenza di retrovirus).
Prima di eseguire una pulizia dentale o altre procedure
dentali, i pazienti devono essere sottoposti agli stessi esami di
pre-anestesia a cui vengono sottoposti i pazienti prima di un
intervento chirurgico. Si consiglia vivamente di sottoporre tutti
i gatti ad uno screening per individuare l’eventuale presenza
di una infezione retrovirale come parte di routine di questo
controllo. In questo modo i pazienti retrovirus-positivi possono
ricevere le cure necessarie per migliorare al massimo la loro
qualità di vita e per evitare trattamenti inappropriati (ad es.
corticosteroidi). Inoltre, questo tipo di controllo avverte lo staff,
che prende misure speciali per la pulizia e la sterilizzazione
degli strumenti usati su questi pazienti, per evitare di esporre
altri gatti all’infezione.
• Esaminate il cavo orale (con il paziente in anestesia)
ed elaborate un grafico dei risultati. Esaminate ciascun
dente, cercando di identificare denti asimmetrici, scoloriti,
fratturati, mobili o mancanti. Assicuratevi che non vi siano
zone arrossate, molli o gonfiore nella gengiva e che non
vi siano cavità anomale o sacche parodontali. Annotate
qualsiasi anomalia nella cartella clinica del paziente.
• Eseguite una radiografia della bocca. Le radiografie
localizzate sono estremamente utili per il trattamento delle
patologie del cavo orale.
3
E’ importante ricordare che tutte le procedure dentali devono
essere eseguite da un veterinario e/o da un tecnico specializzato,
come stabilito dalle norme sulla pratica veterinaria del vostro
Paese.
per assicurare una salute ottimale del cavo orale nei propri
animali. L’identificazione ed il trattamento precoci delle malattie
del cavo orale e dei retrovirus felini possono fare una grandissima
differenza nella qualità di vita di questi pazienti.
La cura del cavo orale non termina all’interno dell’ambulatorio. E’
importante parlare con i proprietari dei gatti dell’importanza della
cura a domicilio e della necessità delle visite di cura a domicilio
Sponsorizzato da una borsa di studio offerta da IDEXX Laboratories
Novitá sui prodotti
Mai più un referto SNAP® perso
Ora é possibile registrare elettronicamente i risultati degli SNAP®
test ed ottenere un referto ancora più completo dei vostri esami di
laboratorio.
La nuova versione del software 2.21 del Sistema di gestione delle informazioni (LIMS), vi permette
di memorizzare nelle cartelle cliniche dei vostri pazienti anche i risultati degli SNAP® test.
Tutte le informazioni diagnostiche ed i risultati degli esami eseguiti con il sistema VetLab
vengono archiviate in modo ordinato e sequenziale nel database del vostro sistema
e vi permettono di ottenere un referto completo di tutti gli esami eseguiti sul
paziente, compresi i test rapidi immunoenzimantici.
La nuova versione 2.21 é disponibile a partire da Luglio 2007.
Il referto ottenuto con IDEXX VetLab® Station ha un nuovo aspetto
e vi consente un’immediata visione delle condizioni dei pazienti.
È stato modificato l’ordine di presentazione dei risultati e sono state aggiunte ulteriori
informazioni, per aiutarvi ad identificare con maggiore facilità tutte le anomalie.
Quali sono i cambiamenti apportati?
• Una nuova colonna mostra i risultati degli esami più recenti
di quel paziente, per facilitarne il confronto con quelli appena
eseguiti.
• I risultati delle analisi biochimiche sono raggruppati in base
all’organo a cui é legata la loro specifica attività
• I risultati degli esami ematologici sono raggruppati secondo
le principali componenti cellulari del sangue — RBC, WBC e
piastrine — a cui sono legati i sottogruppi con i valori riferiti
a ciascuna popolazione cellulare per aiutarvi a caratterizzare
rapidamente variazioni specifiche.
In che modo questi cambiamenti vi aiuteranno nel
vostro lavoro?
• La facile comparazione tra le ultime analisi eseguite su
un paziente, vi permette di individuare piú facilmente lievi
anomalie e diagnosticare le patologie ai primi stadi
• Il raggruppamento di test multipli associati ai principali
organi, serve per identificare alcune anomalie che potrebbero
passare inosservate
• La stampa del referto più organizzata e di facile lettura, vi
consente di spiegare piú facilmente ai clienti la situazione
clinica dei loro animali e la vostra diagnosi.
4
Per i risultati di
ematologia:
Per i risultati di
biochimica:
Nuovo ordine di default
Nuovo ordine di default
(Organi)
RBC
Massa eritrocitaria
HCT
HGB
MCV
Descrizione morfologia
MCH
eritrocitaria
MCHC
RDW
% RETIC
Misura obiettiva
RETIC
di rigenerazione
WBC
Conta totale leucociti
% NEU
Distribuzione relativa
% LYM
di leucociti
% MONO
% EOS
% BASO
NEU
Conta assoluta (#/μL)
LYM
Distribuzione di leucociti
MONO
EOS
BASO
PLT
Conta piastrinica
MPV
PDW
Descrizione morfologia
PCT
piastrinica
Il nuovo ordine di default delle analisi di
ematologia raggruppa i risultati per RBC,
WBC e piastrine, come indicato.
Viene anche mostrato un sotto-ordine,
per facilitare la rapida caratterizzazione di
cambiamenti specifici nel quadro clinico.
UREA
CREA
PHOS
Ca
TP
ALB
GLOB
ALT
ALKP
GGT
TBIL
CHOL
AMYL
LIPA
n n GLU
nn
n
nn
nn
n
n
n
n
n
n
nn
nn
n Parametro primario per il
rilevamento di patologie renali
n Parametro secondario per il
rilevamento di patologie renali
n Parametro primario per il rilevamento
di patologie epatiche
n Parametro secondario per il
rilevamento di patologie epatiche
I nuovi test per la coagulazione Coag Dx™ IDEXX
Compatibili con lo SCA2000™ Coagulation Analyzer
Sappiamo quanto sia importante valutare i parametri di
coagulazione di un paziente prima di sottoporlo ad un un
intervento chirurgico o in caso di sospetto di un disordine
emorragico.
Le NUOVE cassette Coag Dx vi permettono di eseguire alcuni
test sui fattori della coagulazione del soggetto in esame e
rilevarne eventuali anomalie in modo da poter intervenire
rapidamente con le cure appropriate o un intervento di
emergenza o chirurgico.
Le cassette Coag Dx disponibili:
APTT Tromboplastina parziale attivata (da utilizzare con
sangue intero fresco).
PT Tempo di protrombina (da utilizzare con sangue intero
fresco).
APTT Citrato Tromboplastina parziale attivata (da utilizzare
con sangue intero in citrato).
PT Citrato Tempo di protrombina
(da utilizzare con sangue intero
in citrato).
Nuovi range di riferimento per il Lama
In passato, l’analizzatore biochimico IDEXX VetTest® forniva
dei range di riferimento provvisori per il Lama. Con la versione
più recente del software (8.11), sono stati inseriti dei range di
riferimento nuovi e migliori per questa specie! Una volta ricevuto
l’aggiornamento del software, vi chiediamo sempre di spedirci la
versione precedente nella busta allegata: i dati contenuti nei dischetti
provenienti da tutto il mondo, vengono analizzati periodicamente per
assicurare che i nostri range di riferimento siano corretti e quanto più
aggiornati possibile. Questo ci permette di migliorare l’accuratezza
dei risultati forniti, le performance dell’analizzatore e le sue
caratteristiche esclusive. L’analizzatore biochimico IDEXX VetTest®
fornisce oggi 39 range specie-specifici ed età-specifici.
Vi chiediamo di inviarci
regolarmente i vostri vecchi
dischetti ogni volta che
ricevete l’aggiornamento del
software, per permetterci di
continuare ad aggiornare i
range di riferimento.
Consigli pratici
L’esame parassitologico delle
feci: una questione di metodo
L’esame delle feci mediante flottazione rappresenta la procedura
più comunemente utilizzata nelle cliniche veterinarie. Tuttavia,
la flottazione semplice non possiede sensibilità ed accuratezza
paragonabili alla flottazione con centrifugazione. Si consiglia
perciò di eseguire la flottazione fecale mediante centrifugazione,
utilizzando la soluzione di solfato di zinco (peso specifico 1.18)
o la soluzione satura di zucchero (peso specifico 1.25), in modo
da evidenziare il maggior numero possibile di uova di parassiti.
Nel caso di sospetta infezione da Giardia è preferibile il solfato
di zinco, perché la soluzione di zucchero provoca la caduta delle
cisti di Giardia, che sfuggiranno all’esame.
SNAP® Giardia è l’unico test ELISA disponibile in
commercio per uso veterinario.
• Mescolare da 2 a 5 grammi di feci con la soluzione per
flottazione e filtrarle in una provetta per centrifuga, utilizzando
un colino da the oppure una garza.
• Centrifugare il campione a 1.200 giri al minuto per 5 minuti.
• Riempire la provetta con la soluzione per flottazione fino a
formare un menisco leggermente positivo e collocare un
coperchio sopra la provetta.
• Rimuovere la provetta e lasciarla riposare per 10 minuti.
• Sollevare il coperchio ed appoggiare il contenuto su un
vetrino portaoggetti. Ora, si possono identificare la maggior
parte dei parassiti o delle loro uova ad un ingrandimento di
10 x.
Di fronte ad un paziente con sintomatologia di diarrea e/o vomito
risulta molto importante eseguire subito alcuni esami ed iniziare
una terapia mirata.
Per diagnosticare una eventuale giardiasi si consiglia:
• Flottazione fecale con centrifugazione.
• Striscio fecale diretto.
• Test ELISA sensibile e specifico, ottimizzato per essere
utilizzato negli animali da compagnia.
5
Vet·Med·Lab
Ricerca degli anticorpi contro il virus della rabbia per cane,
gatto e furetto
Che cosa dice la legge?
Le direttive per gli spostamenti internazionali di cani, gatti e furetti
sono regolate dalla Normativa Europea EG n. 998/2003, del
26.05.2003. Questa normativa è entrata in vigore il 03.07.2004 e
risulta vincolante a partire dal 01.10.2004.
Per l’ingresso di cani, gatti e furetti in alcuni Paesi viene richiesto
obbligatoriamente il titolo degli anticorpi specifici contro il
virus della rabbia. La misurazione dei titoli anticorpali deve
essere effettuata in un laboratorio autorizzato da un’apposita
Commissione della Comunità Europea.
Il Vet·Med·Lab è un laboratorio autorizzato dalla Commissione
Europea. I titoli anticorpali vengono misurati utilizzando il metodo
della virusneutralizzazione con anticorpi fluorescenti (FAVN o
Fluorescenz – Antikörper – Virusneutralisationstest).
Viaggiare con l’animale da compagnia:
In base alle norme sopra citate, tutti gli animali da compagnia
devono essere muniti di passaporto europeo per animali da
compagnia. Questo documento sostituisce il libretto delle
vaccinazioni. Il passaporto europeo contiene la descrizione
dell’animale, il suo numero di riconoscimento (di microchip e/o di
tatuaggio), le vaccinazioni fatte e gli esiti degli esami sierologici
per la titolazione degli anticorpi contro la rabbia. Vengono
inoltre riportati eventuali certificati di salute e dati sui trattamenti
antiparassitari.
Le norme per l’introduzione di animali da compagnia possono
comunque variare nei singoli Paesi ed essere soggette a
modifiche. Si consiglia perció di informarsi per tempo sullo stato
attuale delle norme presso l’ambasciata o il consolato del Paese
nel quale ci si vuole recare.
Per la ricerca degli
anticorpi contro la
rabbia è necessario
seguire il seguente
protocollo:
1. Utilizzare
l’apposito
modulo di
richiesta.
2. Compilare il modulo
in modo completo e
corretto.
3. Materiale: 1 ml di siero di buona qualità (non sangue intero o
plasma).
4. Identificazione inequivocabile della provetta (vedi modulo di
richiesta).
5. Tempi di esecuzione: 7 – 10 giorni.
6. Il referto viene inviato unicamente per posta e solo al
veterinario che ha spedito il campione.
Il siero inviato al laboratorio per eseguire questa ricerca non può
essere utilizzato per altre analisi di laboratorio.
Avete dubbi o domande? Volete richiedere i moduli per
la richiesta di titolazione degli anticorpi contro la rabbia?
Contattateci al n.verde 800 011 822.
Siamo sempre lieti del vostro interesse!
Il vostro team Vet·Med·Lab.
IDEXX seminari
Parassitosi. L’infezione da Leishmania nel cane
Diagnosticare la leishmaniosi è una sfida globale
Tra le malattie parassitarie del cane, la leishmaniosi rappresenta
sicuramente uno dei problemi più attuali: infatti l’area di
distribuzione del flebotomo (il vettore di questa zoonosi
parassitaria) è in espansione. I cambiamenti climatici in atto
contribuisco a questo fenomeno e permettono probabilmente
anche un aumento del periodo di attività dell’insetto, con
conseguente aumento della possibilità, per i cani, di venire
a contatto con il parassita. Non va poi dimenticato che la
leishmaniosi è anche una zoonosi, con importanti risvolti in
termini di salute pubblica.
Su questa patologia IDEXX ha organizzato una serie di
seminari* per approfondire l’epidemiologia, le nuove metodiche
diagnostiche e la gestione del paziente.
6
Un quadro sintomatologico pleomorfo
Il dr.Marco Poggi, libero professionista di Imperia e specialista
in sanità animale, ha affrontato l’approccio clinico al cane con
leishmaniosi.
Egli ha innanzitutto sottolineato che nel caso della leishmaniosi
la malattia non è semplicemente data dalla somma dell’agente
eziologico e dell’ospite, in quanto entrano in gioco anche
altri fattori quali l’inadeguata risposta immunitaria del cane
nei confronti del patogeno. Infatti, dopo l’inoculazione dei
promastigoti di Leishmania nel torrente circolatorio da parte del
flebotomo vettore, in base alla tipologia di risposta immunitaria
che si attiva, l’infezione può evolvere verso la risoluzione oppure
può progredire verso la patologia vera e propria. L’attivazione
delle sottopopolazioni linfocitarie Th1 promuove l’attivazione
dell’immunità cellulomediata nei soggetti resistenti mentre
l’attivazione delle sottopopolazioni Th2 determina l’attivazione
dell’immunità umorale non protettiva nei confronti dell’infezione
da Leishmania e sono proprio gli anticorpi in eccesso prodotti da
questi soggetti, che sono alla base di numerose manifestazioni
della malattia.
La sintomatologia della leishmaniosi è pleomorfa, la progressione
è lenta e interessa diversi organi e apparati (cute, mucose, occhi,
organi linfatici, reni, ecc…). Non mancano le forme atipiche
(vedere riquadro 1) e gli animali asintomatici.
È poi possibile effettuare alcuni esami collaterali, per verificare
il coinvolgimento sistemico ed il tipo di immunità attivata. Tra
questi, la realizzazione del profilo biochimico, dell’emocromo,
l’esame urine, l’elettroforesi delle proteine sieriche e la valutazione
del rapporto CD4+/CD8+.
Infine, per quel che riguarda la terapia, il dr. Poggi ha presentato
una panoramica dei principi attivi e dei protocolli utilizzati fino a
oggi nei confronti del parassita.
Il puzzle diagnostico
Il prof. Ezio Ferroglio, (diplomato Evpc e Ecvph, Università di
Torino) dopo aver inquadrato l’eziologia della leishmaniosi e
la biologia del vettore, ha affrontato il tema della diagnostica,
affermando innanzitutto che non esiste un test diagnostico in
grado di “fare diagnosi di leishmaniosi”, i test servono invece per
supportare il veterinario nella formulazione della diagnosi.
Il primo approccio alla diagnosi è di tipo clinico, in base alla
sintomatologia, a conferma di questa è possibile effettuare
diverse tipologie di diagnostica di laboratorio.
In questo ambito, si può procedere a una diagnosi di tipo
diretto, cioè con l’evidenziazione dei parassiti: amastigoti negli
strisci ottenuti da puntati linfonodali o midollari o promastigoti
da colture; oppure mediante PCR per la ricerca del parassita.
Quest’ultima tecnica, che può essere eseguita su sangue intero,
midollo osseo, linfonodi o altri tessuti bioptici, è estremamente
sensibile e specifica (a seconda degli autori, la sensibilità varia tra
l’83 e il 100%) e in costante diffusione. I primers possono essere
generici per il genere Leishmania o specifici per L. infanutm.
Vi sono protocolli in grado di identificare la presenza di un’unica
leishmania in 15 ml di sangue.
L’elevata sensibilità della PCR fa sì che questa metodica possa
venire utilizzata anche per valutare il successo del trattamento, e
cioè la guarigione eziologia e non solo quella sintomatologia.
Tra le tecniche diagnostiche indirette, invece, si annoverano
il test IFAT (immunofluorescenza indiretta), che rappresenta il
gold standard per l’effettuazione di studi epidemiologici e per
l’applicazione nella pratica clinica. È un test estremamente
sensibile (98,4-99%) e specifico (100%) per titoli anticorpali
maggiori o uguali a 1:160, che rappresenta quindi il titolo soglia
per diagnosticare un’infezione da leishmania. Titoli compresi
tra 1:40 e 1:80, invece, si considerano dubbi. Ferroglio a
tal proposito, ha riportato i risultati di uno studio effettuato
sottoponendo a Western blotting sieri IFAT negativi di cani
provenienti da zone endemiche e con titolo di 1:40 e 1:80. Dal
confronto è emerso che la percentuale di WB positivi è stata
simile nel gruppo dei sieri negativi e in quello dei dubbi 1:40,
mentre la percentuale dei WB positivi è stata significativamente
più alta (22.5%) nel gruppo dei sieri dubbi 1:80.
In merito invece all’impiego del test ELISA rapido (SNAP®), la
correlazione si è rivelata buona sia in relazione all’IFAT che al
WB, inoltre, la correlazione tra SNAP® e WB per sieri IFAT dubbi
è risultata buona.
Il prof.Ferroglio ha ricordato come la metodica più sensibile
non sia quella necessariamente più utile per la diagnosi clinica.
Alcuni protocolli di PCR estremamente sensibili hanno infatti
un bassissimo potere predittivo positivo se utilizzati per la
diagnosi di malattia. Infatti, in zone endemiche sono molti i
cani che vengono a contatto con Leishmania e possono quindi
risultare positivi alla PCR perché infetti ma non avere alcuna
sintomatologia clinica perchè naturalmente resistenti (soggetti
che hanno attivato una risposta immunitaria cellulo-mediata,
che induce una resistenza naturale dell’ospite nei confronti del
parassita).
Leishmaniosi quadri clinici
Lesioni Renali primarie
• Glomerulonefrite membranosa
• Glomerulonefrite
membranoprolifrativa
• Glomerulonefrite mesangiale
• Glomerulonefrite focale segmentale
Oculari
• Dermatite periorbitale, blefarite
• Cheratocongiuntivite
• Uveite, glaucoma
Cutanei
• Alopecia simmetrica e forfora
amiantacea (da testa a resto del
corpo)
• Ulcere su prominenze ossee e
giunzioni mucocutanee
• Noduli multipli
• Dermatosi generalizzata pustolosa
sterile sul tronco
• Dermatite papulare
Forme atipiche
• Poliartriti
• Periostite proliferativa
• Coliti
* Firenze, 18/3/2007: “Leishmaniosi, un approfondimento a 360 gradi”, organizzato da IDEXX.
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Agenda Eventi
09 Settembre
Stresa
14 Ottobre
Caserta
18 Novembre
Firenze
16 Dicembre
Milano
Critical Care
Dr. Dennis De Nicola
Dr. Graham Bilbrough
Prof. George Lubas
Quale piano diagnostico impostare per il mio paziente?
Prof George Lubas
Dr.sa Vanessa Turinelli
La partecipazione é gratuita ed é limitata a 50 presenze. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al proprio agente di zona oppure inviare una email a: [email protected]
IDEXX Laboratories Italia S.r.l.
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20145 Milano
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