NSB N° 16 del 30 OTTOBRE 2016

Transcript

NSB N° 16 del 30 OTTOBRE 2016
Centro per l’Impiego
finalmente si riparte.
Ma quanti problemi!
“Saporito”,
il carcere che fa
paura alla città
“De Curtis”,
il mistero della
copia svelato
N. 16 | ANNO XIX | 30 OTTOBRE 2016 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.com
Il Giubileo delle
congreghe
per S. Domenico
Cimarosa
assediato
dall’erba alta
L’arte
senza confini
di Renato Pappalardo
Texas, se vince
il privato
si può cambiare
destinazione
Provincia in tilt, scuole
a rischio chiusura
Rifiuti, basta con i
comportamenti incivili
Aversa del volley prima
vittoria in serie A
Maxi Ztl e bike sharing, a quando l’attivazione?
Mobilità in ...sostenibile
2
SOMMARIO
REFERENDUM
08
Referendum, ad Aversa
già si vota
AVERSA
12
De Cristofaro, un Sindaco
di strada
AMBIENTE
20
Iniziato lo smaltimento
delle ecoballe
LA NOTIZIA
24
Risparmiare si può,
migliorare i servizi pure
SPORT
30
Per l’Aversa Volley
prima vittoria in serie A
L’EVENTO
32
Tre coppe per i filosofi
dell’istituto di Molinaro
L’INTERVENTO
36
Bike sharing,
mettiamoci una toppa!
PERIODICO DI CULTURA VARIA
DELL’AGRO AVERSANO
A DISTRIBUZIONE GRATUITA
L’Editoriale
di Giuseppe Lettieri
Un Sindaco a prova
di... bomba!
A
versa città da sempre legata
alla follia tanto da aver avuto
in passato il primato nazionale
ed anche internazionale per la presenza
di ben due manicomi. E così accade
che in una calda mattinata di ottobre
due sedicenti attentatori, ispirandosi al
modello Isis, arrivano fino al gabinetto
del sindaco e, dicendo di avere addosso
ingenti quantità di tritolo, minacciano
di farsi esplodere davanti al primo cittadino. Alla fine si scopre che si tratta di
due mitomani con il sindaco che riesce
a gestire la situazione. Tuttavia l’episodio pone l’accento sulla sicurezza del
Comune di Aversa, perché per come si
sono svolti i fatti, se i due presunti attentatori lo fossero stati davvero, forse
staremmo raccontandovi di una tragedia. Come è difficile fare il sindaco!
Intanto, sul versante lavori, finalmente
si procede, dopo anni di attesa, al
recupero definitivo della casa dove, il
17 dicembre del 1749, nacque il nostro
illustre concittadino Domenico Cimarosa. Recuperato l’edificio, speriamo
che si faccia l’agognata Fondazione che
da anni molti appassionati, studiosi e
musicisti aversani vogliono. Un plauso
al sindaco che, ne siamo sicuri, seguirà
da vicino l’intero svolgimento dei lavori. E a proposito di recupero, domenica
scorsa, il Vescovo Spinillo ha celebrato
la Santa Messa nella piazza antistante
la chiesa di San Domenico, chiusa dal
terremoto del 1980, edificio di culto di
Coordinamento Editoriale
Vito Faenza
Anno XIX n° 16 - 30 Ottobre 2016
Segreteria di Redazione
Raffaele De Chiara
Direttore Responsabile
Giuseppe Lettieri
Garante dei Lettori
Franco Terracciano
Direttore Editoriale
Nicola De Chiara
Fotografie
Nicola Baldieri
Consulente di Redazione
Giuseppe Cristiano
Editore
Associazione Dimensione Cultura
grandissimo pregio artistico il cui progetto si deve ad uno dei più importanti
architetti del barocco italiano, Filippo
Raguzzini. Sul piazzale si sono radunate le tante congreghe cittadine. Da
qualche tempo un gruppo di attivisti,
con la Congrega del SS. Rosario, l’associazione “I Normann” e altri sodalizi
aversani, tra cui AversaDonna, Rotary,
Lions e Fidapa, si sta prodigando per
raccogliere fondi e riaprire la chiesa.
Il Vescovo con la sua vicinanza ha
voluto sottolineare ed elogiare il lavoro
di questi cittadini che portano avanti
“Operazione San Domenico”. Questa è
l’Aversa che ci piace.
3
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Periodico registrato
presso il Tribunale di S. Maria C.V.
al n. 514 del 17.11.1998
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PRIMO PIANO
I Comuni di riferimento si accolleranno le spese dovute ad Aversa dalla Provincia
Centro per l’Impiego,
apre ma quanti problemi!
Un controllo effettuato dal sindaco De Cristofaro ha evidenziato che l’edificio era
sprovvisto delle certificazioni per le norme antisismiche e per il collaudo
w Antonio Arduino
I
4
l Centro per l’Impiego di via Pommella che gestisce il settore per 12
Comuni dell’Agro aversano, primo
fra tutti quello di Aversa. riaprirà entro
il 12 novembre. A seguito di una ordinanza del sindaco Sgliocco del 5 ottobre
2012, era stato chiuso il 14 aprile 2014
per urgenti lavori di adeguamento alle
norme di funzionamento di un edificio
ad uso pubblico, necessari per metttere
in sicurezza e garantire l’igiene della
struttura, disposti delll’allora Asl Ce2.
I lavori dovevano concludersi in due
mesi permettendo la riapertura del Centro per l’Impiego che, in realtà, ad oggi
è ancora chiuso malgrado il 6 novembre
2015 l’Azienda Sanitaria avesse certificato l’effettuazione corretta e completa
dei lavori prescritti e il provvedimento
del commissario prefettizio Ruffo che,
conseguenzialmente, il 6 dicembre
2015 revocava l’ordinanza di chiusura
di Sagliocco.
Riapre il centro per l’impiego di Aversa
A questo punto sarebbe stato possibile
riaprire subito il Centro per l’Impiego.
Invece no. Un controllo effettuato dal
sindaco De Cristofaro ha evidenziato
che l’edificio era sprovvisto delle
certificazioni attestanti l’adeguamento
alle norme antisismiche e il collaudo. In
pratica, fino al provvedimento Sagliocco, il Centro per l’Impiego era stato
installato dalla Provincia in un edificio
privo dei requisiti necessari ad un qualunque stabile adibito ad uso pubblico,
il che è come dire che in qualche modo
era stato aperto irregolarmente, da qui
la necessità di tenere ancora chiusa la
struttura fino a quando non fossero stati
depositati questi atti. Cosa che è avvenuta grazie all’intervento dell’attuale
Soggiorno per anziani, nuovo fronte aperto
“S
otto la lente della commissione controllo e garanzia è
finito il soggiorno climatico
degli anziani. In occasione dell’ultima
seduta abbiamo analizzato gli aspetti di
un altro ‘’traguardo’’di questa amministrazione: la prima volta in assoluto che
il numero dei richiedenti è inferiore ai
posti disponibili: 90 su 100. In precedenza le domande sono state sempre il
doppio”.
A parlare con l’apertura di un nuovo
fronte di polemica con la maggioranza
guidata dal sindaco Enrico De Cristofaro due suoi avversari in occasione
dell’ultima tornata elettorale per le am-
ministrative: Gianpaolo Dello Vicario e
Marco Villano, capigruppo consiliare,
rispettivamente, di Forza Italia e Partito
Democrativo.
“In primis - affermano i due esponenti
dell’opposizione - l’aumento smisurato
delle tariffe ha determinato l’impossibilità delle famiglie non benestanti, e
poi, la lentezza nell’adottare i provvedimenti del caso, hanno reso quello che
doveva essere un soggiorno climatico
una vacanza con piumini e piumoni.
Ma conosciamo già la risposta a tutte le
nostre domande: “è sicuramente colpa
di chi ci ha preceduto”.
Nicola Rosselli
PRIMO PIANO
primo cittadino che ha ottenuto la certificazione da parte di due tecnici abilitati
rispetttivamente per la verifica statica e
per il collaudo cossicché ne ha potuto
annunciare la riapertura. Certo c’era da
risolvere un ultimo problema legato al
mancato pagamento di 16mila euro dovuti dalla Provincia al Comune di Aversa per il cambio di destinazione d’uso
del palazzetto che era nato per essere
abitazione privata ma, poi, acquistato
dall’Ente Provincia era diventato una
struttura ad uso uffici. Inoltre a questa
somma andavano aggiunti 100 euro da
versare, sempre da parte della Provincia
al Comune di Aversa, per ottenere le
Ma il Sindaco sta
valutando l’ipotesi
di trasferire il Centro
in una proprietà
comunale in disuso
dopo averlo concordato
con la Regione
certificazioni rilasciate dall’Ente locale
e dall’Azienda sanitaria. Oneri impossibili da riscuotere stante la condizione
di dissesto in cui versa l’Ente Provincia
ma, anche su questo è stato fondamentale l’intervento di De Cristofaro che ha
contattato i sindaci dei Comuni afferenti
al Centro per l’Impiego ottenendo che
tutti insieme si facciano carico del
debito dividendolo in quote uguali per
tutti così da sostituirsi alla Provincia
affinchè possa riaprire i battenti nel giro
di pochissimi giorni, probabilmente
entro il 12 novembre. Comunque nel
prossimo futuro il centro per l’Impiego
potrebbe cambiare sede dal momento
che l’attuale collocazione nell’angusta,
ma trafficatissima via Pommella non
garantisce la sicurezza degli utenti.
Per questo il sindaco ha dato incarico
al personale dell’ufficio preposto di
effettuare il censimento delle proprietà
comunali in disuso per valutare la possibilità di traferirvi il Centro per l’Impiego, naturalmente dopo aver stipulato
preventvamente un accordo specifico
con la Regione che oggi ha in carico la
gestione dei Centri per l’Impiego della
Campania.
5
PRIMO PIANO
Esci dalla stazione ferroviaria e vedi il biglietto da visita della nostra città
Domenico Cimarosa
assediato dall’erba alta
Subito capisci quello che ti aspetterà nelle strade cittadine, nei parchi urbani…
un’Aversa se non sporca, degradata e abbandonata
w Nicola Rosselli
E
6
sci dalla stazione ferroviaria di
piazza Mazzini e subito lo vedi
il biglietto da visita della città
normanna. Subito capisci quello che ti
aspetterà nelle strade cittadine, nei parchi urbani….un’Aversa se non sporca,
degradata, abbandonata.
Aiuole con l’erbaccia desolatamente
alta, anche intorno agli alberelli. Quello
che, però, più fa male a chi ha a cuore
Aversa, sapendo che è stata la prima
contea normanna in Italia Meridionale
e che ha dato i natali a due giganti della
Musica, è quella scultura di Domenico
Cimarosa abbandonata tra le erbacce.
Quando abbiamo notato questa situazione ci ha pervaso un misto di rabbia e
di rassegnazione. Subito dopo abbiamo
pensato che se avessimo avuto un tagliaerba sarebbero bastati pochi minuti,
massimo una mezz’oretta per pulire
il tutto. Appunto, una maxi figuraccia
per una mezz’ora di lavoro e una spesa
praticamente inesistente.
Ora ci verrà detto che quella piazza è
delle Ferrovie e che tocca a loro assicurarne il decoro ma un’amministrazione
seria e credibile si sarebbe fatta sentire
per tempo o avrebbe inviato i suoi
lavoratori socialmente utili addetti al
verde pubblico per quei pochi minuti di
lavoro.
E poi noi crediamo che il compito di
tenere il monumento a Cimarosa in uno
stato decoroso sia compito del legittimo proprietario cioé del Comune di
Aversa, che ne ordinò l’edificazione nel
1929 ad opera dell’allora potestà Luigi
Andreozzi. Ma erano altri tempi quelli:
tempi in cui le Amministrazioni valorizzavano gli uomini illustri e la storia
che essi rappresentavano. Cogliamo
Il monumento a Cimarosa in uno stato ...desolante
L’aiuola centrale della piazza che dovrebbe ospitare la statua
l’occasione per invitare l’amministrazione a ipotizzare lo spostamento del
monumento al più grande figlio della
nostra città dall’aiuola laterale a quella
centrale di piazza Mazzini. Sarebbe un
bel modo di dare “centralità” al nostro
personaggio simbolo, il compitore
Domenico Cimarosa, appunto.
7
IL REFERENDUM
Singolare iniziativa della libreria edicola “Edicolè”
Referendum, ad Aversa
già si vota
w Antonio Arduino
“D
8
opo di me il diluvio”.
Questo il messaggio che
sembra essere trasmesso
da qualche tempo dal primo ministro
Matteo Renzi che spera di terrorizzare
qualla parte di elettorato che non riuscirà a comprare con bonus varati ad hoc
una trentina di giorni prima del voto
come la mancia che intende dare ai diciottenni e alla donne che decideranno
di procreare dimenticando che nell’uno
e nell’altro caso la mancia finisce e il
diciottenne continuerà a restare senza
lavoro e i genitori dei bimbi che nasceranno, grazie all’incentivo, dovranno
trovare il modo per far fronte alle
spese necessarie, oltre che per la loro
esistenza, per allevare dei figli che, se
continuasse l’attuale tendenza sul tema,
probabilmente non avranno un lavoro e
Referendum, il sondaggio in corso di Edicolè
IL REFERENDUM
quindi un futuro. Da qui la necessità di
comprendere come votare e soprattutto
di andare a votare il 4 dicembre prossimo, dal momento che il referendum non
ha quoziente e sarà valido anche se a
votare fosse il solo Matteo Renzi deciso
a cambiare la Costituzione
Per Renzi e compagni ovviamente non
è così, la Costituziona va camibiata,
non tutta, solo in alcuni articoli, per
migliorarla dicono e ne sono così convinti da proporre ai cittadini elettori tre
quesiti scritti in maniera da orientare il
voto per il sì.
Chi potrebbe, infatti, per ricordane uno,
desiderare di non ridurre le spese dello
Stato dimunuendo il numero dei parlamentari? Certo diminuirà il numero dei
senatori ma non saranno più eletti dai
cittadini bensì da politici già in attività
e dovendo occupare contemporaneamente due cariche, come ad esempio
quella di sindaco, presidente o consigliere regionale contemporaneamente a
quella di senatore, che richiedono una
presenza materiale nella capitale viene
logico chiedere chi e come pagherà le
spese che i futuri senatori dovranno
sostenere?
Possibile che dovendo raggiungere la
capitale, dovendovi sostare per uno
Gli aversani stanno
votando. Sarà
significativo il
sondaggio di Edicolé?
Forse no ma presto ne
dovremmo conoscere
i risultati che noi
pubblicheremo
o più giorni ogni volta, i senatori si
paghino le spese di vitto, alloggio e
trasporto di tasca? L’esempio di Renzi
è significativo. Il segretario del PD
ricopre la carica di primo ministro ma
non essendo stato eletto dal popolo nè
alla Camera nè al Senato non ha uno
stipendio da parlamentare ma solo, si
fa per dire. l’indennità da ministro pari
a 4900 euro netti mensili che dovrebbe
usare per coprire le spese di vitto,
alloggio, trasporto, abbigliamento e
quanto altro serve alla vita quotidiana
di ogni altro stipendiato e famiglia,
invece, rappresentando una istituzione
nazionale per Renzi lo stipendio è un
di più, praticamente un bonus mensile,
perché gli è tutto dovuto, persino
l’aereo di Stato per volare oltre oceano
per assistere ad una partita di tennis. E
allora chi pagherà le spese che saranno
sostenute dai nuovi senatori che possono contare solo, si fa sempre per dire,
sullo stipendio collegato alla carica
elettiva occupata? Questo il quesito
referendario non lo dice. Però dice che
votando «Sì» saranno tagliate le spese
del Parlamento. Un inganno, dunque?
Forse. Per capirlo bisogna leggere la
norma che si andrà a votare e capirla
pensando con la propria testa, mettendo
da parte gli schieramenti di partito
tanto Renzi anche se vincesse il «No»
resterà al Governo fino al 2018, lo ha
detto a chiare lettere, capire e poi decidere, senza farsi imporre la scelta. E’
quanto propone Edicolé con l’inziativa
messa in vetrina per informare i votanti,
distribunedo persino un opuscolo autoprodotto recante le differenze fra gli
articolo della «vecchia» e dell’eventuale «nuova» Costituzione e chiedendo
agli aversani un voto anonimo per un
sondaggio.
Gli aversani stanno votando. Sarà significativo il sondaggio di Edicolé? Forse 9
no ma presto ne dovremmo conoscere i
risultati che noi di NerosuBianco ovviamente pubblicheremo.
AVERSA
Il “Saporito” dal 22 settembre ospita ufficialmente detenuti a custodia attenuata
Il carcere che fa
paura alla città
A garantirne la custodia ci sono “solo” 75 agenti di polizia penitenziaria. La
direttrice: “I nostri spazi sono pronti per ospitare manifestazioni programmate”
w Antonio Arduino
D
al 22 settembre è ufficiale,
l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario «Filippo Saporito» non
c’è più. Grazie a un decreto del Ministro
della Giustizia del 17 agosto 2016 al suo
posto c’è la «Casa di Reclusione Filippo
Saporito», in altre parole un carcere, definito a custodia attenuata, che ospita, ad
oggi, 112 detenuti che, nel corso degli
anni, potrebbero raggiungere il numero
massimo di 561 anche se però il numero
10 totale dei detenuti dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, non superare i 300.
A garantirne la custodia sono 75 agenti
di polizia penitanziaria, un numero
L’ex Opg “Saporito” di Aversa oggi è un carcere a custodia attenuata
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AVERSA
chiaramente già oggi insufficiente che
dovrebbe essere aumentato di almeno
venti unità.
Ovvviamente la struttura originaria
dell’OPG è stata modificata, adattandola alle esigenze di un carcere, Così i
padiglioni sono diventati celle, dotate
di cancelli di scurezza e servizi interni.
Il tutto realizzato, come raccontano
gli agenti di polizia penitenziaria, in
economia grazie all’utilizzo nella veste
di manovali dei primi quindici detenuti
ospitati prima della emanzione del decreto ministeriale.
Sono stati loro a trasformare tre dei
padiglioni dell’ex OPG in celle. Celle
I padiglioni sono
diventati celle grazie
all’utilizzo in veste di
manovali dei primi 15
detenuti ospitati
con cancelli di un colore azzurro che dà
un aspetto più allegro ad una struttura
in cui si sconta una pena, residua dal
momento che nella casa di reclusione
aversana gli ospiti devono sostare al
massimo quattro-cinque anni da qui la
dizione di carcere a custodia attenuata.
Cosa evidenziata anche dell’ambiente in
cui avviene l’incontro con i familiari che
non è necessariamente quello stanzone
affollato da detenuti e parenti disposti ai
due lati di un vetro di separazione che
la televisione ci ha fatto conoscere in
tanti servizi sul tema ma all’aria aperta,
nell’ampio spazio verde presente nell’ex
Opg in cui veniva effettuata la pet
terapy. Lo stesso spazio che i detenuti
potrebbero usare per realizzare un orto.
Un carcere in cui i detenuti, grazie ad
una iniziativa della direttrice Elisabetta
Palmieri, potrebbero, volendo, frequentare lezioni scolastiche per conseguire la
licenza di scuola media o apprendere un
mestiere. Un carcere, insomma, che non
deve fare paura alla cittadinanza che,
come tanti forse ricordano, si è opposta
alla trasformazione dell’ Opg in struttura penitenziaria ma che si può integrare
con la città per la disponibilità espressa
dalla direttrice ad offrirne le strutture
all’Amministrazione muncipale in
caso di manifestazioni programmate.
11
AVERSA
“Io opero in prima persona per la quotidiana verifica della risposta a tutte le esigenze”
De Cristofaro, un
Sindaco di strada
Il primo cittadino ha effettuato diversi sopralluoghi nelle periferie in compagnia
dell’assessore Michele Ronza e agli ufficiali della Polizia Municipale per le cose da fare
w Nicola Rosselli
“I
o opero in prima persona per
la quotidiana verifica della
puntale risposta alle esigenze
dei cittadini, sono attento ad ogni segnalazione degli aversani premurandomi di
trasmetterle agli uffici competenti e mi
preoccupo di spronare costantemente
i funzionari comunali alla risoluzione
dei problemi”. A parlare il sindaco di
Aversa Enrico De Cristofaro al termine
di una giornata che lo ha visto in strada
12 a contatto con i cittadini. Un sindaco di
strada, insomma.
Il primo cittadino ha effettuato diversi
sopralluoghi nelle periferie in compa-
Enrico De Cristofaro
gnia dell’assessore ai Lavori Pubblici
Michele Ronza e agli ufficiali della
Polizia Municipale per valutare le situazioni di fatto e gli eventuali interventi.
Il sindaco si è recato anche in via Madre
Teresa di Calcutta per rendersi conto sul
posto degli interventi necessari per l’illuminazione pubblica, la manutenzione
del verde e la regolamentazione della
viabilità, in previsione dell’apertura
di un’attività commerciale di grandi
dimensioni che inciderà sul traffico
veicolare e pedonale dell’intera area.
Si stanno quindi elaborando soluzioni
che consentano di evitare disagi ai cittadini. Inoltre, nel corso di una riunione
con il comandante della Polizia Municipale Stefano Guarino la discussione è
AVERSA
stata focalizzata sul rispetto della sosta
delle vetture e sullo sversamento dei
rifiuti in maniera selvaggia. Il comandante Guarino ha assicurato la costante
presenza degli agenti nell’attività di
controllo del territorio. Particolare
attenzione sarà posta nelle serate dei
giorni dedicati alla movida e nei
confronti dei parcheggiatori abusivi.
Disposta, inoltre, l’installazione di ulteriori telecamere trappola per il controllo
del deposito dei rifiuti, che già hanno
dato ottimi risultati con diverse sanzioni
anche di esercizi pubblici.
Intanto, dall’assessore Ronza, con
Ronza: “Faremo
l’ampliamento del
cimitero urbano
in quanto necessario
alla città così come
le opere necessarie
a razionalizzarne il
funzionamento”
delega ai lavori pubblici, giungono
precisazioni sul futuro Piano Triennale
delle Opere Pubbliche. «Le iniziative
che porteranno alla redazione del piano
- ha affermato l’esponente dell’esecutivo De Cristofaro - sono attualmente
oggetto di confronto tra le componenti
dell’amministrazione e gli uffici preposti che devono approntarne l’iter istruttorio. E’dunque largamente prematuro,
in questa fase, parlare di approvazioni
o bocciature poiché tutte le ipotesi sono
ancora in fase di discussione. Posso,
però, anticipare che taluni interventi già
annunciati saranno sicuramente posti in
essere da questa Amministrazione, in
particolare l’ampliamento del cimitero
urbano si dovrà fare in quanto necessario alla città così come le opere necessarie a razionalizzarne il funzionamento.
Voglio rassicurare i cittadini che stiamo
attentamente valutando le priorità di
Aversa per conciliarle alle esigenze del
bilancio e che manterremo gli impegni
presi intervenendo per dotare la città
delle strutture di cui ha bisogno».
13
ILCASO
Ecco perché il logo della Froebel è finito sulle porte dei bagni della “De Curtis”
“De Curtis”, il mistero
della copia svelato
La “Ninz”, società trentina leader nel settore, ha copiato il logo registrato della
Froebel. La vicenda finisce in tribunale. “De Curtis” e Iorio non hanno alcuna colpa
w Nicola De Chiara
D
opo l’articolo sul numero
scorso
di
NerosuBianco
che denunciava la copia del
logo dell’istituto “Froebel” di Aversa
stampata sulle porte dei bagni nel comprensivo “De Curtis”, e anche a seguito
delle rimostranze pervenuteci dalla ex
Dirigente scolastica Olga Iorio, siamo
andati a fondo sulla vicenda e abbiamo
scoperto la verità.
NerosuBianco aveva denunciato che
14 il logo dell’istituto “Froebel” era stato
riprodotto fedelmente sulle porte dei
bagni della scuola statale “De Curtis”,
immaginando che chi aveva istallato
quelle porte avesse scelto quell’immagine semplicemente copiandola da
internet se non direttamente dal sito
dell’istituto “Froebel”. Niente di tutto
questo. Chi ha scelto quel logo lo ha
fatto, come si fa di solito, scegliendolo
dal catalogo della ditta che vende quel
tipo di porte. La ditta in questione è una
società leader nel settore e si chiama
“Ninz”. Effettivamente cercando sul
loro catalogo on-line è possibile trovare
delle porte con stampato il logo della
“Froebel” che, oltretutto, è registrato
già da molti anni.
Com’è possibile allora che il logo della
“Froebel” sia andato a finire su un catalogo on line di una società del Trentino
Alto Adige? A questo punto la faccenda
ha cominciato ad incuriosirci ancora
di più. Abbiamo chiesto alla direzione
della scuola “Froebel” come si poteva
spiegare questa cosa. Così, facendo
una ricerca nei loro archivi, abbiamo
trovato la fattura di acquisto di tre
porte dalla stessa ditta “Ninz” datata 3
agosto 2009 oltre alla mail che il grafico
della scuola, Umberto Guarino (Mau),
ma quest’ultima ha copiato il
logo della scuola “Froebel”
di Aversa e dal 2009 sta forse
vendendo porte con un logo
registrato a insaputa dello
stesso Istituto aversano.
A seguito di tutta questa
situazione, nata per caso da
una semplice curiosità di chi
scrive e all’inizio presa come
una notizia simpatica e curiosa
di immagini copiate qua e là in
rete, la direzione della scuola
“Froebel”, vista anche l’ingiusta situazione di imbarazzo
evidenziata dalla scuola “De
Curtis”, ha dato mandato agli
“Ninz”, sul sito la porta con logo Froebel avvocati per vedere tutelati i
propri interessi oltre quelli di
inviata, martedì 28 luglio 2009 alle ore chi acquista un prodotto che deve essere
19,22, con allegati i file dei disegni da garantito da chi lo vende.
stampare sulle porte ordinate. Mistero Alla “Ninz”, società del Trentino Alto
risolto! Per cui il comprensivo “De Cur- Adige e leader nel settore, è utile ritis” ha scelto correttamente delle porte cordare cosa disse Einstein: “Il segreto
da un catalogo di una società leader del della creatività sta nel saper nascondere
settore che, tra l’altro ha sede a Trento, le proprie fonti”.
La porta del bagno “De Curtis” e quella del bagno della Froebel
15
ECCELLENZE AVERSANE
L’anno Santo dedicato alla Misericordia chiuso ad Aversa in piazza Plebiscito
Giubileo delle Congreghe
per San Domenico
La chiesa, chiusa dal terremoto del 1980, potrebbe riaprire entro un anno dopo i
lavori di messa in sicurezza. Il Vescovo sceglie quella piazza per riunire le congreghe
w Giuseppe Lettieri
L’
anno Santo speciale dedicato
alla Misericordia voluto da
papa Francesco volge al
termine e ad Aversa domenica scorsa c’è
stato anche il giubileo delle congreghe
che si sono riunite in piazza del
Plebiscito (più nota agli aversani come
piazza San Domenico) per celebrare
questo particolare avvenimento chiusosi
poi con la suggestiva processione della
Madonna della congrega del Santissimo
Rosario.
16 La scelta della particolare location,
voluta dal Vescovo Angelo Spinillo, non
è stata affatto casuale. Da alcuni mesi
sia la congrega citata sia l’associazione
“I Normann” sia altri sodalizi aversani
Il giubileo delle congreghe
come AversaDonna, Rotary
Club, Lions Club e Fidapa
si stanno adoperando, con
l’iniziativa
“Operazione
San Domenico”, affinché la
splendida chiesa, chiusa alla
pubblica fruizione dal sisma del
23 novembre del 1980, torni ad
esser vissuta.
Trentasei anni che hanno
permesso lo scempio, con ripetuti
furti di opere d’arte, arredi sacri,
marmi e tutto ciò che poteva fare
gola ai ladri, che a differenza
del Ministero degli Interni,
proprietario dell’immobile, un
tempo al F.E.C. (Fondo Edifici
di Culto), hanno tenuto a cuore
le sorti dell’edificio che per loro
ECCELLENZE AVERSANE
è stato fonte di ricchezza. Adesso però
sotto l’egida di don Clemente Petrillo,
parroco della Cattedrale e anche
responsabile della Congrega del SS.
Rosario, insieme al priore della stessa,
ai congreganti e alle associazioni si
cerca di invertire il degrado e correre ai
ripari. “Da tempo esiste un progetto - ci
dice Pasquale Leggiero, presidente de
“I Normann” e tenace paladino per il
Mentre continua la
raccolta fondi
per S. Domenico,
Pasquale Leggiero,
presidente de
“I Normann”, auspica
l’inizio dei lavori
prima di Natale”
recupero di San Domenico - approvato
sia dal Ministero proprietario che dalla
Soprintendenza di Caserta per la messa
in sicurezza dell’interno della chiesa
che così permetterà la riapertura della
stessa. Ovviamente non si tratta di
restauro, ma di far sì che la chiesa di
San Domenico torni a vivere. Stiamo
raccogliendo i fondi attraverso alcune
iniziative come adotta una panca e a tal
proposito ringrazio sia le associazioni
che ci stanno sostenendo sia i cittadini
che hanno donato i fondi per le panche,
e porremmo in essere altri momenti al
fine di reperire tutta la somma che ci
porterà finalmente a riaprire questo
importante bene artistico. Al momento
non mi sbilancio sulla data in cui
partiranno i lavori, ma è chiaro che il
mio auspicio è vedere il cantiere aperto
già prima di Natale”.
Alla messa celebrata dal vescovo
Spinillo in piazza era presente anche
il sindaco Enrico De Cristofaro
accompagnato dalla vice Federica
Turco. Lo stesso primo cittadino si è
impegnato in prima linea non solo nelle
vesti istituzionali ma anche personali
proprio per far sì che il gioiello nato
dalle mani di uno dei più importanti
architetti italiani del barocco, Filippo
Raguzzini, torni ad essere un bene di
tutti gli aversani.
17
AVERSA
Si infiamma lo scontro sul destino dell’ex insediamento industriale sulla Variante
Texas, se vince il privato si
può cambiare destinazione
w Nicola Rosselli
“L
e ultime parole di De
Cristofaro sull’ex Texas
non sono molto chiare
mentre noi vorremmo che su un
argomento così delicato per il futuro
della città si agisse con la massima
trasparenza. Lui sembra voler spostare
il problema in avanti, ma ciò non
significa risolverlo e, soprattutto,
credo sia arrivato il momento che la
politica, coinvolgendo la città, decida
cosa si può fare su quell’area”. Il
capogruppo consiliare del Pd Marco
Villano interviene sulle dichiarazioni
del sindaco normanno secondo cui la
18 destinazione dell’area in questione
deve essere decisa complessivamente al
momento della redazione del Puc il cui
iter l’amministrazione sta avviando.
Tutto questo mentre pende dinanzi
L’ex Texas di Aversa
AVERSA
al Consiglio di Stato un giudizio
tra la Yorik, società proprietaria
dell’immobile che vede tra i soci la
famiglia del parlamentare azzurro
Cesaro, e il Comune sulla legittimità
di un progetto di housing sociale
presentato dalla proprietà. «Da almeno
20 anni le precedenti amministrazioni
comunali – ha continuato l’esponente
democratico - hanno detto, attraverso
vari strumenti, cosa non si poteva fare
in quell’area senza mai affrontare la
destinazione futura. Noi riteniamo
che sia giunto il momento di mettere
un punto fermo a questa discussione,
facendo emergere, chiaramente, cosa
si potrà fare su quell’area. Ritengo,
infatti, che la politica abbia il dovere
di decidere prima che lo faccia la
magistratura. Credo anche che le
decisioni tecniche debbano seguire linee
di indirizzo politico e non debba essere,
viceversa, la politica a farsi ingabbiare
da questioni tecniche. Sono queste due
delle ragioni che mi spingono a chiedere
al sindaco di pronunciarsi prima del Puc
o della sentenza del Consiglio di Stato».
«Volevamo e vogliamo ancora sapere
l’idea della maggioranza per il futuro
del sito industriale. Nel caso in cui non
dovessimo ricevere risposte, ancora una
De Cristofaro
intenzionato a seguire
il consiglio dell’avvocato
Antonio Lamberti che
difende il Comune nel
giudizio che pende
al Consiglio di Stato.
Villano: “Decidiamo noi”
Luigi Cesaro
volta, - conclude Villano - ci faremo
carico di presentare la nostra proposta
in consiglio comunale. Potranno anche
bocciarla ma almeno non potranno
sottrarsi al confronto scoprendo le
loro carte. Non vorremmo arrivare a
decidere troppo tardi o peggio ancora
trovarci di fronte ad una strategia per
non decidere».
«Siccome è stato molto chiaro
l’avvocato Antonio Lamberti (difensore
del Comune nel giudizio in corso, ndr)
– ha dichiarato da parte sua il sindaco
- che loro hanno voluto ascoltare
in sede istituzionale, noi seguiamo
quel consiglio, anche se stiamo
sollecitando la decisione sperando ci
dia ragione. Se vinciamo il ricorso la
proprietà deve accettare le condizioni
dell’amministrazione. Se vince il privato
l’Ente può cambiare destinazione.
L’urbanistica non può essere vista per
singoli episodi. Bisogna mirare ad
una sistemazione globale attraverso il
Puc. Se oggi, ad esempio, destiniamo
quell’area ad uso ospedaliero e poi
nel Puc non serve? Non ho né padrini
né padroni e non devo dare risposte
elettorali a nessuno. Non ho parlato con
nessuno né qualcuno mi ha contattato.
Pare che ci sia interesse per quell’area
da parte di un’istituzione pubblica. Se 19
così fosse avremmo salvato anche un
manufatto progettato dall’architetto
Pier Luigi Nervi».
AMBIENTE
Nel sito di stoccaggio di Gricignano al via l’operazione appaltata dalla Regione
Iniziato lo smaltimento
delle ecoballe
Due imprese, di Lamezia Terme e di Isernia, porteranno a termine il lavoro in un
anno e mezzo. Ma come verranno smaltiti i rifiuti stoccati in balle?
w Antonio Arduino
E’
iniziato lo smaltimento delle
ecoballe presenti nel sito di
stoccaggio di Gricignano.
La comunicazione arriva dal Nogra,
nucleo operativo guardia ambientale
Giove. L’operazione che, come si legge
sulla tabella collocata nel cantiere di
lavoro, è conseguente al decreto legge
25 del novembre 2015 articolo 2, che
prevede la rimozione, il trasporto e lo
smaltimento in ambito comunitario e/o
20 recupero energetico in ambito nazionale e/o comunitario di rifiuti imballati e
stoccati presso siti dedicati nel territorio
La tabella che indica l’iniziod elle operazioni di rimozione
AMBIENTE
regionale è stata appaltata dalla Giunta
Regionale Campana alla Ecosistem
di Lamezia Terme in provincia di
Catanzaro, il 15 aprile 2016, che si è
aggiudicata la gara con un ribasso del
3,153 per cento, per un importo di 12
milioni 226 mila 750 euro, 145 mila dei
quali per oneri di sicurezza.
Il lavoro, che si avvale di una impresa
subappalatrice, la S.I.C. srl di Sesto
Campano in provincia di Isernia, sarà
portato a termine in 18 mesi dalla firma
del contratto avvenuta il 26 maggio
2016, completandosi quindi il 26
Non vorremmo che
l’intervento fosse
parziale così come
è stato fatto per la
bonifica delle campagne
di Acerra denunciata
dal telegiornale
regionale
novembre 2017. La notizia che qualche cosa si muove nell’ambito dello
smaltimento dei rifiuti è buona, era ora,
ma sarebbe migliore se fosse possibile
sapere dove verranno trasportati e come
verranno smaltiti i rifiuti stoccati in
balle. Non vorremmo che l’intervento
fosse parziale così come è stato fatto per
la bonifica delle campagne di Acerra
denunciata dal telegiornale regionale.
Cosicché tra qualche tempo qualcuno
denuncerà la presenza di quelle balle in
un’altra zone della regione o, forse, della penisola facendo pagare ai campani
a peso d’oro il trasporto e lasciando le
balle in un nuovo sito in attesa di un
successivo trasporto? In realtà i rifiuti
stoccati in balle dovrebbero essere
smaltiti attraverso un’operazione di
recupero energetico come chiaramente
si eveince dalla tabella collocata dalla
regione campania. Cosa possa significare questo recupero concretamente “il
recupero energetico in ambito nazionale” è più difficile da individuare, ma
siamo fiduciosi. Per la terra dei fuochi
...e dei rifiuti inizia un’epoca nuova
all’insegna della reale salvaguardia
dell’ambiente.
il buon cioccolato dal 1991
21
ARTE
Presso lo spazio espositivo di Renato Pagano la prima mostra del giovanissimo artista
L’arte senza confini
di Renato Pappalardo
Tantissime persone presenti e unanimi apprezzamenti da parte di tutti, compresi
quelli del noto gallerista d’arte contemporanea Nicola Pedana
w Lello Ponticelli
G
rande successo allo showroom
di Renato Pagano per la mostra
di pittura “L’occhio vede ciò
che la mente sceglie di vedere” di Renato Pappalardo, artista emergente al suo
esordio che, nonostante la giovanissima
età, già dimostra un notevole talento
e un personale background artistico
ispirato ai mostri sacri della pittura internazionale con particolari riferimenti
allo statunitense Jackson Pollock, uno
dei massimi esponenti dell’espressio22 nismo astratto (action painting), al bielorusso poi naturalizzato francese Marc
Chagall, all’italiano Antonio Corpora
e al francese Yves Klein. “Dipingo da
quando avevo dodici anni - ci ha detto,
emozionato, Renato Pappalardo - e
devo ringraziare particolarmente i mie
genitori per avermi sempre supportato,
non soltanto materialmente ma anche
Renato Pappalardo
moralmente; spero di continuare in futuro sempre attraverso l’arte ad esprimere
il mio io”. Tantissime persone presenti e
unanimi apprezzamenti da parte di tutti,
compresi quelli del noto gallerista d’arte
contemporanea Nicola Pedana venuto
ad Aversa a visionare la mostra. “Re-
nato esprime un’arte
informale - hanno detto
durante la presentazione - che è quell’arte
senza confini, dove uno
è libero di esprimere
tutto quello che sente.
Nei quadri di Renato ci
sono i suoi sentimenti,
il suo modo di vedere
il mondo, le emozioni”.
Siamo rimasti notevolmente colpiti, perché
nonostante i 21 anni
del giovane pittore, già
si colgono elementi
di maturità non comuni. Del resto il
talento o c’è o non c’è e per Renato
Pappalardo c’è. Siamo convinti che se
proseguirà su questa strada tra qualche
anno sentiremo parlare di lui anche in
ambito internazionale. Ad maiora!
Giuseppe Lettieri
A “Il Menalino” la festa con Novello e castagne
T
utto pronto per la
quattordicesima edizione
di
“Castagne
e Novello”, la
tradizionale
manifestazione
curata
dalla
famiglia Menale
dell’enoteca “Il
Vino” di Aversa. Location d’eccezione
dell’evento il ristorante di famiglia,
“Il Menalino” di Aversa. Il 30 ottobre
2016, esattamente nel giorno di apertura ufficiale per la vendita del novello
annata 2016, i Menale rinnovano una
tradizione sempre molto seguita e par-
tecipata. “Non è
stato facile per
noi quest’anno
dare vita all’evento – ci dichiara Carlo Menale.
Difficoltà
ne
abbiamo avute
soprattutto per
la penuria di castagne registrata
tra Roccamonfina e Montella. Anche
stavolta comunque ce l’abbiamo fatta
grazie a persone di fiducia e affidabili
come il nostro fornitore Pomponio”.
Quindi oggi tutti a “Il Menalino” a
gustare le caldarroste accompagnate
dal Novello del taburno. La manife-
stazione, dedicata a mamma Teresa e
a papà Mimì ‘o Canteniere avrà anche
un risvolto benefico. L’incasso, infatti,
con la vendita dell’asprinio “Mamma
Teresa” sarà devoluto alle associazioni
benefiche presenti. “Confidiamo – conclude Carlo – solo in una bella giornata.
Ma la gente ci sarà come ogni anno”.
Ad allietare gli intervenuti anche la musica di Alfonso Castaldo perché la festa
del vino novello, primo prodotto della
vendemmia 2016, merita tutto l’impegno di Carlo e di Mariella e del resto
della famiglia. Appuntamento, dunque,
stamattina alle 11,00 al ristorante “Il
Menalino” con la decima edizione di
“Castagne e Novello”.
Donato Liotto
23
LA NOTIZIA
Finalmente si inizia a pensare alle casse comunali. L’acquedotto cambia sede
Risparmiare si può,
migliorare i servizi pure
w Nicola De Chiara
F
inalmente si inizia a pensare seriamente alle ...casse comunali.
Quanti fitti il Comune di Aversa
potrebbe risparmiare, aumentando la
cosiddetta “spesa corrente” in bilancio
comunale? Forse tanti. L’importante,
però, è iniziare. Bene allora ha fatto
il sindaco Enrico De Cristofaro a
programmare due trasferimenti che
...erano nell’aria.
L’Amministrazione
comunale
ha
proposto ai funzionari della Regione
Campania di trasferire al piano terra di
Palazzo Gaudioso gli uffici del Centro
Regionale di Orientamento Professio24 nale, attualmente ospitati nella palazzina Suap di piazza Crispi, sfruttando
questi ultimi locali per ricollocare l’ufficio acquedotto, che, dunque, sarebbe
allocato nella palazzina di piazza Crispi
L’ufficio acquedotto sarà finalmente trasferito
LA NOTIZIA
e non a palazzo Gaudioso in piazza
Federico Santulli. “Vi sono anche
questioni di opportunità, trattandosi di
un ente regionale che si occupa di formazione ed orientamento professionale
dedicato principalmente ai giovani,
è logico volerlo trasferire nei pressi
di uno dei luoghi più frequentati dai
giovani al fine di favorire le loro possibilità di collocazione nel mondo del
lavoro al termine del percorso di studi,
cui la biblioteca offre supporto”. Anche
questo è vero. La cosa più importante è
il risparmio immediato di 10.000 euro
annui, il costo del fitto dei locali di via
S. Andrea ove è attualmente ubicato
il servizio acquedotto. Un risparmio
immediato e una stabile economia di
lungo periodo.
La biblioteca non sarà intaccata da
questo trasferimento, perché gli uffici
regionali saranno insediati nei locali a
piano terra, di fronte all’archivio storico comunale. Su questa scia bisogna
ora proseguire. Altro taglio auspicabile
è quello del fitto dei locali per l’archivio di via Nobel, come ha evidenziato
il consigliere del Pd Marco Villano.
“Finalmente l’amministrazione comunale ha interrotto il suo letargo - ha dichiarato - e sembra aver compreso che
con il taglio degli immobili in affitto
L’ufficio acquedotto
nella palazzina Suap
di piazza Crispi
e gli uffici regionali
di Orientamento
Professionale a palazzo
Gaudioso. Villano
plaude all’iniziativa
si può dare una vera e propria boccata
d’ossigeno alle finanze pubbliche della
nostra città. E’ positivo che l’assessorato al patrimonio stia valutando un
trasferimento dell’ufficio acquedotto
dall’attuale sede, le cui carenze sono
state spesso denunciate sulla stampa
da cittadini e operatori ma credo che
sia giusto valutare bene dove trasferire
gli uffici dell’orientamento professionale della Regione perché in questa
città gli spazi per la cultura andrebbero
moltiplicati e non cancellati. Non
dimentichiamo che Palazzo Gaudioso
fu ristrutturato per ospitare un museo
civico e che poi si decise di trasferire
lì la biblioteca comunale, museo civico
non più realizzato con buona pace della
nostra storia e della presunta vocazione
turistica della città di cui tanto abbiamo parlato in campagna elettorale”.
E come non essere d’accordo con
Villano quando dice: “Auspico l’avvio
di un censimento di tutti gli immobili
in affitto e le proprietà comunali per
razionalizzare le uscite e offrire servizi
al cittadino sempre più efficienti. Noi
della minoranza abbiamo già iniziato
a fare un lavoro di questo tipo e già
nelle scorse settimane, a seguito di un
sopralluogo nella struttura, abbiamo
presentato una proposta per risparmiare
40mila euro all’anno tagliando l’affitto
dell’archivio di via Nobel che ormai il
comune paga sin dal 2001. Nella nostra
visita, tra l’altro, abbiamo riscontrato
una serie di carenze alla struttura che
non sembra un archivio degno di tal
nome ma un semplice deposito di
carte in cui è difficile orientarsi. Noi
riteniamo che questa spesa possa essere
tagliata e nella nostra proposta abbiamo
scelto di destinare i fondi risparmiati
all’abbattimento delle barriere architettoniche. Sono tanti, infatti, in città gli
ostacoli alla mobilità in tranquillità e
sicurezza delle persone con disabilità
che interventi del genere non possono
essere più procrastinati”.
25
Stato dileguante e buffoni dilaganti
M
entre sui media si continua a
parlare solo di mafia (il termine camorra, chissà perché,
per qualcuno da un po’ di tempo è fuori
moda) i professionisti della lotta all’illegalità proseguono nell’organizzazione
di convegni e dibattiti, fiaccolate e sfilate silenziose, sit-in e cortei, festival e
dopofestival, feste e commemorazioni,
inaugurazioni di monumenti e musei
dedicati alla memoria delle vittime. Il
tutto nel segno della legalità. Peccato
che, mentre si riempiono la bocca con
questa meravigliosa parola: legalità, la
camorra continui imperturbata e imperturbabile ad avvelenarci la vita.
A iniziare dal mai cessato traffico di
schifezze che, con il beneplacito di
26
una classe politica oscena, disgustosa, vomitevole, indegna e, soprattutto,
collusa fino all’osso, ogni giorno sono
seppellite, bruciate e disperse nella nostra martoriata terra. Qualcuno in alto e
molto, troppo interessato a sviare l’attenzione, già da qualche tempo ha deciso che il problema non sono i malati
o i morti per tumore (se ne contano a
migliaia) ma coloro i quali invece di
scrivere della magnificenza della nostra terra la criticano osando addirittura
chiamarla “Terra dei Fuochi”. Quanti ne
ho visti di questi “amanti” di Aversa e
dell’agro aversano, e quanti ne dovrò
ancora vedere. Gente che, per usare
un eufemismo, al primo richiamo delle
sirene omeriche, si dimentica della parolina magica: legalità e diventa, come
minimo, complice silenzioso dei “poteri
forti”. Potentati che, poi, non sono altro
che combriccole di furfanti, organizzati
in circoli più o meno segreti, in maggioranza di ricca famiglia, che per conquistarsi il piacere di sfoggiare la barca a
Gaeta, la casa a Roccaraso, l’abbronzatura delle Maldive, la Mercedes ultimo
modello e il pranzo di nozze dal “boss
delle cerimonie”, non esita un istante a
frequentare dei semianalfabeti che per
denaro sarebbero capaci di ammazzare
I clown di Fellini ...ritornano!
pure la madre. Per tentare di risolvere
il problema bisognerebbe colpirli nella
cosa cui più tengono: la ricchezza.
Bisogna indagare sulle ricchezze improvvise e su quelle che mai conoscono
crisi. I doppiopetti, i colletti bianchi e
la manovalanza troglodita vanno colpiti
nell’unico punto debole: i conti correnti
bancari. Ma per fare questo c’è un assoluto bisogno dello Stato. E qui arriviamo al punto dolente. Dov’è lo Stato? A
parte quei pochi, eroici, irriducibili giudici, carabinieri, poliziotti e finanzieri
che combattono una guerra più personale, ormai, che statale, dove sono gli altri
rappresentanti della Repubblica? Oggi
di Stato in giro se ne vede pochissimo.
Che cosa dobbiamo pensare, allora, che
oltre alla trattativa che a suo tempo lo
Stato intavolò con i corleonesi di Riina e
Provenzano, forse, contemporaneamente, le menti raffinate che regolano il tavolo da gioco degli affari italiani diedero mandato ad altri rappresentanti della
Repubblica di trattare con la camorra
per farci diventare la fogna dove sversare tutti i rifiuti prodotti dalle industrie
italiane?
Quando torneremo a essere un paese
serio? Anzi, forse sarebbe meglio dire:
“Quando diventeremo un paese serio?”.
Mi sembra di vivere in una sorta d’incubo felliniano. I clown che fanno il girotondo tra tv, radio e giornali, ormai non
mi fanno più ridere. Le buffonerie sono
all’ordine del giorno. Salvini che accusa
Ciampi d’essere “un traditore della Patria perché ha contribuito a farci entrare
nell’euro” mentre alle sue spalle, a Pontida, spuntavano decine di bandiere con
la scritta “secessione”. Capite da chi è
abitato questa infelice nazione? Repubblica posta un video sul web nel quale
s’intravvede a malapena la macchina di
una famiglia distrutta da un camionista
ubriaco, nel preciso istante in cui l’auto
è investita dal Tir. Lo stesso video, ma
senza l’effetto speciale, invece, è perfettamente visibile sul sito dell’Adn Kronos. Capite, per rubare qualche clic in
più, si aggiungono effetti speciali a un
video che mostra la morte in diretta di
tre persone. Questo si chiama sciacallaggio! Così com’è puro sciacallaggio
far partecipare a quell’orrendo programma condotto da sua signora delle faccine contrite Barbara D’Urso, il marito
di Anna Marchesini, tale Paki Valente
che dopo la morte della congiunta appare in tv per accusare la moglie (che
non può difendersi) d’ogni nefandezza.
Un qualcosa che fa vomitare! E potrei
continuare all’infinito. Mi fermo solo
per dire a tutti, me compreso, di darci
una regolata.
Iniziamo a far funzionare il cervello.
Io, nel mio piccolo, da anni non faccio neanche più zapping quando sono
in onda alcuni programmi. Non voglio
correre il rischio d’incappare in Valeria
Marini senza trucco o Platinette “truccatissimo”, nel Grande fratello Vip, nei
programmi di Italia Uno dove s’intervistano i marziani. Non mi va di vedere la
famiglia Baurittio Gosdanzo/Baria De
Pilippi (come sbiascica il Maurizio stesso) riunita in occasione dell’ennesima
puntata di Amici. Neppure per sbaglio
voglio vedere i telegiornali Rai confezionati in un modo così prono ai desiderata del Governo che, in confronto,
i telegiornali pro Putin sembrano i TG
della BBC.
27
IL COMMENTO
Politica 2.0. La sfida diventa anche virtuale
Munnezza sul web
e aversani “zuzzusi”
P
olitica 2.0. La sfida politica
diventa anche virtuale. Si affrontano oramai a colpi di foto
e filmati, quasi in tempo reale, sul web
maggioranza e opposizione. Oggetto
del contendere la presenza di rifiuti
abbandonati nelle strade della città
normanna. Siamo ad una gara che non
avrebbe senso se non nel fatto che,
grazie a questa costante presenza di
persone armate di telefonini, si hanno
più possibilità di immortalare questi
moderni untori che non si fanno alcuno
scrupolo di seminare “munnezza”. Aveva iniziato il consigliere comunale ed ex
parlamentare Paolo Santulli postando
foto di luoghi noti con tanto di sacchetti
sono all’albero della munnezza di
28
piazza Marconi che ha fatto il giro del
web. Lo ha seguito il sindaco Enrico De
Cristofaro che, bisogna dargli atto, per
intere giornate ha battuto palmo a palmo
la città insieme alla Senesi pulendo i
diversi cumuli di sacchetti. Alla fine si
è aggiunto il consigliere comunale del
Pd Alfonso Golia che ha pubblicato foto
di munnezza abbandonata affermando
di aver raccolto la sfida. Forse sarebbe
meglio cercare di punire seriamente
questi “signori” ed educare altri come
gli addetti ai lavori del “Moscati” di
Aversa dove è stato accertato, seppure in
maniera ufficiosa, che la differenziata è
ancora una chimera. Aversani zuzzusi, ci
viene spontaneo affermare e credo che,
purtroppo, sia un’amara verità. Quello
che non va bene è che si guarda alla gara
dello sporco/pulito e si perde di vista
il problema reale. Insomma, il famoso
detto che quando gli si indica la luna con
il dito, lo sciocco guarda il dito. Il problema non è (solo) togliere i rifiuti dalla
strada, ma quello di fare in modo che
non vi siano più sversamenti abusivi e
senza effettuare la raccolta differenziata.
Bisogna attuare una strategia non saltuaria. Attivare quante più telecamere di
videosorveglianza possibile, ma, soprattutto, far risorgere il drappello di polizia
ambientale dei vigili urbani. Qualcuno
ci risponderà che i caschi bianchi normanni sono ridotti al lumicino e che non
riescono a garantire nemmeno la presenza in strada per il traffico. Apriamo,
allora, le porte alla mobilità. Vi sono gi
agenti di polizia provinciale che devono
accasarsi. Essendo questo l’unico modo
per incrementare l’organico, accogliamoli presso il comando di Aversa.
Nicola Rosselli
Il condominio
in...forma!
T
dell’avv. Maurizio Golia
Destinazione d’uso e tabelle millesimali
abelle millesimali invariate se un
locale non può più essere usato
per la sua destinazione. Non è
possibile rivedere le tabelle millesimali
di riparto delle spese condominiali
quando un locale condominiale ha
subito delle infiltrazioni di acqua dal
sottosuolo. Con la sentenza numero
19797/2016 depositata il 4 ottobre la
Corte ha, infatti, rigettato il ricorso
proposto da un condomino che lamentava che, proprio a causa di infiltrazioni
d’acqua, un magazzino di sua proprietà
era divenuto inutilizzabile secondo la
sua destinazione catastale, chiedendo
quindi la revisione delle tabelle. Per i
giudici di legittimità, che confermano
quanto statuito in entrambi i gradi di
merito, i valori delle unità immobiliari
dei singoli condomini e il loro ragguaglio proporzionale in millesimi al valore
dell’edificio devono essere individuati
con riferimento al momento in cui è
adottato il regolamento di condominio.
La tabella che li esprime, poi, può essere modificata solo se sussistono errori
di fatto o di diritto che attengono alla
determinazione degli elementi necessari
per il calcolo del valore delle singole
unità immobiliari o delle circostanze
sopravvenute, relative alla consistenza
dell’edificio o delle sue porzioni e che
incidono in maniera sostanziale sulla
proporzione originaria dei valori. Invece, non sono idonei a comportare una
modifica o una revisione delle tabelle né
gli errori nella determinazione del valore
diversi da quelli sugli elementi di calcolo
né i mutamenti dei criteri di stima della
proprietà immobiliare successivamente
intervenuti. Nel caso di specie, non si
ravvisavano degli errori verificabili in
maniera oggettiva e idonei a comportare
una discrasia apprezzabile tra il valore
attribuito in tabella e il valore effettivo
delle unità immobiliari. Non vi era
stata neanche una modifica delle caratteristiche proprie dell’immobile dato
che erano rimaste invariate sia la consistenza reale sia la superficie godibile
del magazzino. Le tabelle, quindi, non 29
vanno modificate: l’individuazione dei
valori prescinde dall’uso dell’immobile.
SPORT
Al PalaJacazzi primo successo per la squadra di Di Meo
Serie A, prima vittoria
per l’Aversa del volley
La lotta per la permanenza in A2 inizia bene ma occorre fare risultato anche
nelle prossime gare contro avversarie che sono dirette concorrenti
w Giuseppe Lettieri
L
a vittoria dopo 32 anni arriva. Al
PalaJacazzi la Sigma Aversa che
ha riportato la città normanna
dopo oltre trent’anni di assenza in
serie A2 di pallavolo maschile centra
il primo successo, che arriva dopo
una lunga gara durata oltre due ore e
mezza, contro il Golden Plast Potenza
Picena. Purtroppo alcune disattenzione
e un rendimento altalenante durante il
match non hanno permesso ai ragazzi
30 guidati da Pasquale Bosco di incassare
l’intera posta in palio e i normanni si
sono affermati soltanto al tie-break. Eppure la gara era iniziata nel migliore dei
modi con un netto successo nel primo
set. Poi troppi errori sui fondamentali,
in particolare sulle battute e sui muri,
hanno permesso ai marchigiani di
riportarsi in partita. Tenacia e cuore nel
terzo set, e gli aversani si sono portati
sul 2-1. Nel terzo set sul 17-17 pari una
Pasquale Bosco
Dopo più di trent’anni
di assenza la grande
pallavolo ritorna ad
Aversa con una vittoria
serie di errori porta il Potenza Picena
al pareggio e al quinto set chiuso poi
dalla squadra di Aversa. “Chiaramente
sono contento della vittoria, la prima in
serie A dopo 32 anni- ci dice nel fine
gara il presidente della Sigma Aversa
Sergio Di Meo- ma abbiamo perso un
punto che con maggior esperienza non
dovevamo farci sfuggire. Troppi errori
che hanno permesso agli avversari di
stare sempre in partita, dopo un primo
set giocato dai nostri in maniera impeccabile.” Lo stesso allenatore Bosco:
“Una prestazione altalenante dopo una
buona partenza. In settimana dovremo
lavorare molto su alcuni fondamentali.”
Ora la Sigma Aversa è impegnata in
una doppia trasferta sui campi del Lagonegro, rivale ormai storica in questo
nuovo corso della pallavolo aversana,
questa sera in Basilacata, mentre sabato
prossimo si giocherà a Roma contro il
Club Italia, la rappresentativa del vivaio
della nazionale italiana, già affrontata in
passato in serie B1.
Premio Leopardi, domani la consegna
S
cade domani, 31 ottobre, la
presentazione dei lavori per
l’edizione 2016 del premio internazionale “Giacomo Leopardi”.
Il premio curato dalla redazione “Il mio
giornalino” di Aversa, organo ufficiale
dell’Associazione culturale “Scuola
centro Kant”, si divide in sette sezioni
Racconto in vernacolo (edito ed inedito)
a tema libero, racconto in lingua italiana
o straniera a tema libero (edito ed inedito), poesia in lingua italiana o vernacolo
o straniera o silloge a tema libero (edita
ed inedita), articolo giornalistico a tema
libero o dossier giornalistico (edito ed
inedito), quadro o collettiva, scultura
Giacomo Leopardi
o una serie di oggetti in ceramica
artistica, pittura, decorazione su vetro
a tema libero (editi ed inediti), musica,
canzoni o danza a tema libero (editi ed
inediti), fotografia o raccolta di foto e
immagini storiche, opere teatrali a tema
libero (editi ed inediti). E’ prevista una
quota di partecipazione di 20,00 euro
per ogni sezione. L’importo dovrà
pervenire a mezzo vaglia postale o in
contanti presso la segreteria del premio,
sita in via Publio Virgilio Marone, 3,
Aversa, alla giornalista Maria Conte (email.:[email protected]). I giovani
fino ai 18 anni non pagano la quota di
partecipazione
dal 1° Marzo 2016
CALENDARIO DEPOSITO UTENZE DOMESTICHE
Lunedi
Secco Indifferenziato
Martedi
Umido Organico - Vetro
Mercoledi
Carta - Multimateriale
Giovedi
Secco Indifferenziato
Venerdi
Umido Organico
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
DALLE ORE 20:00
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31
L’EVENTO
Una “valanga” di emozioni e di premi per il liceo Scientifico di Trentola-Ducenta
Tre coppe per i “filosofi”
dell’istituto di Molinaro
La giuria ha sottolineato come, per la prima volta, tre “Coppe dei filosofi”
risultavano assegnate allo stesso Istituto e due di esse allo stesso studente!
w Giovanna Antico
N
otte magica, per il Liceo Scientifico di Trentola Ducenta,
quella vissuta il 13 ottobre, a
Matera, al“Festival della Filosofia” in
Magna Grecia: ben tre coppe assegnate
ai giovani filosofi dell’Istituto! In più
uno degli studenti, Giovanni Vanacore,
della classe 4A S.A., ha ricevutodue
riconoscimenti dalla giuria, il primo per
la miglior poesia originale, nella sezione
Slampoiesis, con una lirica intitolata,
32 “Arriva il temporale”; il secondo per il
miglior dialogo filosofico, da lui scritto
e poi interpretato con la collaborazione
di Carla Chianese, studentessa della
classe 3B, dal titolo “Uno e nulla più”.
La premiazione dello studente Giovanni Vanacore
al momento della
proclamazione! Tutti,
compagni e insegnanti, si sono stretti in
un unico abbraccio
intorno ai vincitori,
che, intanto, alzavano
le coppe vinte al
cielo.Commoventi
le
congratulazioni
della giuria, che ha
Le tre coppe vinte dall’istituto di Silvia Molinaro sottolineato
come,
per la prima volta, tre
La terza coppa dei filosofi, invece, è “Coppe dei filosofi” risultavano assestata assegnata dalla critica al miglior gnate allo stesso Istituto, e due di esse
cortometraggio, realizzato dagli alunni allo stesso studente! I docenti presenti,
Gioele Pezzella (5A S.A.) e Marco provenienti dai Licei di varie regioni
italiane, si sono vivamente congratulati
Vallefuoco, guidati del prof. A. Ruffo.
Un riconoscimento particolare è andato per un tale successo.
al beatboxer Eugenio Grassia, che, per Un particolare ringraziamento va alla
un soffio, non ha portato a casa il quarto D.S., dott.ssa Silvia Molinaro, che ha
trofeo, per il concorso Rapoiesis, con il accolto con entusiasmo la richiesta
di partecipazione alla manifestazione
testo “Aka Ansia”.
Percepibile, reale e sentito l’entusiasmo da parte della scrivente, prof.ssa G.
che ha invaso la sala delle premiazioni Antico, consapevole della possibilità di
Notte magica, per il
Liceo Scientifico di
Trentola Ducenta,
quella vissuta il 13
ottobre, a Matera,
al “Festival della
Filosofia” in Magna
Grecia
evidenziare così i “grandi” talenti che ci
sono nella “piccola” realtà del Liceo e,
come lei stessa ha più volte sottolineato,
le concrete e fattive professionalità dei
suoi docenti. Un vero “grazie” deve
essere rivolto anche ai docenti prof.ssa
Tamara Carbone e prof. Alfredo Ruffo,
che mi hanno accompagnato, supportando e valorizzando il lavoro dei discenti
durante il “favoloso” viaggio nella terra
di Pitagora, nell’incantevole scenario di
Matera, Miglionico e Metaponto.
33
di VITO FAENZA
Q
Io al referendum voto “sì”
uanti di voi ricordano che il 7
ottobre del 2001 siamo andati a
votare per approvare la modifica del titolo V della costituzione? Votò
quasi il 40 per cento degli aventi diritto
e la riforma, voluta dal centrosinistra,
andò in vigore. All’epoca, dopo il fallimento del referendum per l’abrogazione
delle preferenze (arrivò ad un passo dal
quorum con il 49,6 per cento dei votanti) si disse che si sarebbe proseguito
sulla strada delle riforme. Una è passata, invece una riforma costituzionale,
voluta dal centrodestra, venne respinta,
anche se a votare fu solo un italiano su
tre. Il centrosinistra, che si era scagliato
contro questa riforma disse: “E’ una
34 riforma pessima, bisogna respingerla,
ne proporremo una migliore”. Invece,
sono passati anni e di proposte, fino a
quella della maggioranza del Pd, non se
ne è vista l’ombra. E anche se D’Alema,
mio coetaneo, sostiene che a votare ci
saranno i “vecchi” (lui ha la mia stessa
età e si decida: o è un falso giovane, o
è un vero vecchio) io credo che per il
“sì” o per il “no” non ci sia questione
generazionale.
Perché sono per il “Sì”? Vi faccio un
solo esempio: la legge che impone alle
compagnie di assicurazione di applicare
una tariffa omogenea a tutti i cittadini
“virtuosi”. Approvata alla Camera è
finita al Senato e lì giace con il pericolo
che venga respinta. Vi pare che una
legge debba andare avanti e indietro
perché il senatore Pinco Pallino, presenta un emendamento, che nel disinteresse
generale viene approvato e riporta alla
Camera il provvedimento? Pensateci:
una legge in Italia rischia di andare
andanti e indietro un numero infinito
di volte senza mai vedere la luce. Certo
non tutto mi piace di questa riforma, per
esempio io sono per l’abolizione totale
del Senato, ma meglio duecento senatori in meno, e il resto senza indennità,
anche se preferirei che non avessero
l’immunità, ch averne 315. Chi contesta
Chiara Appendino
La sinistra esiste solo
sul web dove
smanettano assieme ai
M5S, fesserie. Contenti,
gli uni e gli altri, di
aver fatto qualche
centinaio di like che
non è la volontà del
Paese
l’immunità perché non presenta una
proposta di legge per l’abrogazione? E’
solo un esempio, potrei farne altri. Ma
quello che mi sembra ridicolo è l’affermazione che si va verso un governo
del premier. Mister Berlusconi sostiene
che è in atto una svolta autoritaria e per
questo lui vota no. Poi aggiunge che
bocciata questa riforma presenterà una
sua proposta per introdurre il presiden-
zialismo. Cosa
da non credere.
Aggiungo che
la sinistra è
allo
sfascio
ancorata com’è
solo
all’antirenzismo. Non
una
proposta
politica seria,
non iniziative
che costruiscano qualcosa. E’
sul piano delle
iniziative e delle proposte che
si batte Renzi,
non con quattro
militanti
che
appena il premier si presenta
da
qualche
parte vanno a manifestare contro, per
riprendersi coi telefonini, sperando che
la polizia li allontani in modo brusco
per denunciare lo “stato di Polizia”.
La sinistra esiste solo sul Web dove
smanettano assieme ai M5S, fesserie,
contumelie. Contenti, gli uni e gli altri,
di aver fatto qualche centinaio di like e
scambiano questo per la volontà generale del paese. A me questa sinistra non
piace, e non mi piace il Pd che è sempre
più democristiano. Vorrei un centro
sinistra serio, forte nelle proposte, un
partito vero, o partiti veri.
Concludo facendo notare ai miei
quaranta lettori che un mese e mezzo
fa sostenevo in questa rubrica che il
candidato premier sarebbe stata la sindaco di Torino. Il 22 ottobre a Milano
c’è stato un incontro con i padroni dei
M5S per studiare come proporre questa
candidatura saltando a piè pari ben due
vincoli del vecchio regolamento e del
nuovo statuto. Insomma, avevamo visto
bene. La prossima volta mi occuperò
di Aversa. Argomenti per parlare della
nostra città non mancano.
35
L’INTERVENTO
Rischia di essere uno dei più importanti sprechi di danaro pubblico degli ultimi anni
“Bike Sharing” e Ztl,
mobilità in ...sostenibile
Non si capisce, innanzitutto, se sia stato fatto o meno il collaudo dei tre punti
individuati in piazza Cirillo, piazza Crispi e piazzetta don Diana
w Nicola Rosselli
“C
omune Di Aversa. Programma Piu Europa - Prog
9. Ampliamento della Zona
a Traffico Limitato (Ztl) e Punti di Snodo
del Bike Sharing”. Una frase altisonante
per indicare il progetto per il restyling
di via Roma con la nuova maxi Ztl e i
tre punti di Bike Sharing. Ed è appunto
di quest’ultimo che vogliamo parlare. Il
servizio di bike sharing aversano rischia
di essere uno dei più importanti sprechi
36 di danaro pubblico degli ultimi anni in
città.
Innanzitutto, diciamo che l’attuale amministrazione non c’entra. Inizierà ad
essere coinvolta se non farà alcunché per
cercare di avviare questa che si avvia ad
essere un buon oggetto di indagini per
qualche giudice che vuole dedicare alla
vicenda un po’ del suo tempo.
Non si capisce, innanzitutto, se sia stato
fatto o meno il collaudo. A sentire alcune delle persone coinvolte, quest’ultimo
sarebbe avvenuto a dicembre. Ma, a
quella data, non c’era (e sembra non ci
sia tutt’ora) l’allaccio alla rete elettrica.
Non si capisce se funziona. Non si
capisce come debba essere utilizzato.
Non si capisce perché da quasi un anno
le biciclette relative a questo servizio siano depositate presso il palazzetto dello
sport in balìa del primo malintenzionato
che voglia impossessarsene.
Insomma, l’impressione è che si siano
letteralmente buttati al vento qualche
decina di migliaia di euro. Inoltre, aggiungiamo, anche se sarà perfettamente
funzionante, il servizio non è funzionale
considerato che nei pressi degli snodi
non vi sono mega parcheggi e che gli
stessi snodi distano uno dall’altro di
poche centinaia di metri. Un appello,
anello di mura (piazza Cirillo) e
due del secondo anello (Piazza
Crispi, Piazza don Diana). Ogni
punto di ‘bike sharing’ è dotato,
secondo la seguente proposta, di
una rastrelliera con 6 biciclette,
dotazione minima da considerarsi
di primo approccio.
Ulteriori punti di snodo, allorquando il programma avrà ‘preso
piede’ (il ‘bike sharing’ prevede
un uso partecipe da parte della
popolazione, ed è strettamente
connesso al sistema del traffico e
alla adeguatezza della corona di
parcheggi, ed è quindi da attuarsi
per gradi), dovranno essere collocati nei punti di maggior accesso
alla città (con ottica intermodale:
stazione ferroviaria, metropolitana, ecc.) e in prossimità delle
Il punto snodo di piazzetta don Diana maggiori attrezzature pubbliche
(scuole, università, ospedali,
ecc.). Il nucleo individuato è pertanto
da considerarsi il primo nucleo di un
Il servizio va attivato
programma più ampio – e molto più
vasto – da attuarsi per fasi in funzione
immediatamente
dell’attecchimento della proposta e deled il nucleo individuato
le sue possibilità di sviluppo all’interno
è da considerarsi
di un integrale ridisegno del sistema del
il primo nucleo di un
traffico”.
programma più ampio
di sviluppo all’interno
del sistema traffico
allora, all’attuale amministrazione
affinché si attivi per cercare di mettere
l’ennesima toppa
La scheda tecnica così descrive il
servizio: “La scheda Piu Europa, alla
base del progetto, individua tre punti di
bike sharing, uno a ridosso del primo
E quello di piazza Crispi
37
LAUREA
AUGURI
Potete scriverci alla nostra e-mail:
[email protected] Gli
annunci e le foto saranno pubblicati
dando la priorità ai primi pervenuti
AUGURI
Il giorno 31 ottobre la piccola Gaia
festeggia il suo 9° compleanno. Il fratellino Francesco, la cuginetta Sofia con
nonna Liliana, nonno Emilio e nonna
Fata le fanno tanti auguri e le mandano
un grande bacio.
AUGURI
Quando si dice il destino. Amiche
da una vita, compagne di scuola fin
dalle elementari, Simona Spezzaferri,
secondogenita dell’ing. Giovanni e
dell’insegnante Giancarla Perugini, e
Daria Grassia, figliuola del dott. Angelo
e dell’insegnante Maria Luisa Coppola,
nello stesso giorno hanno conseguito
brillantemente la laurea in Economia
Aziendale presso la “Federico II” di
Napoli. Ad entrambe i più fervidi auguri
della nostra Redazione.
AUGURI
Il 3 novembre festeggerà i suoi primi
44 anni la signora Rosa D’Alesio.
Per lei gli auguri del marito Giovanni
Costa e dei figli Raffaele e Marco. Ai
quali si aggiungono quelli della nostra
Redazione.
COMPLEANNO
Tanti auguri di buon onomastico a
Raffaele Pappalardo che ha festeggiato
in famiglia circondato dall’affetto dei
38 genitori Gioacchino e Loredana De
Paola, del fratello Renato e della sorella
Paola.
Ha festeggiato l’onomastico il 24
ottobre scorso attorniato da amici e
parenti. A Raffaele De Chiara gli auguri
di NerosuBianco.
Augurissimi alla piccola Serena che il
4 novembre festeggerà i suoi primi tre
anni. Auguri dalla nostra Redazione e
dal direttore Giuseppe Lettieri.
IL RICORDO
Originario di Gricignano, aveva fatto carriera in Abruzzo come direttore di Rete 8
Un ricordo del giornalista
aversano Pasquale Pacilio
Q
uando ci è giunta la notizia della morte, a sessantasette anni,
di Pasquale Pacilio, originario
di Gricignano dove tuttora vivono il
fratello segretario del “Fermi” dott.
Gennaro, gli amici ed altri familiari, abbiamo ripercorso nella nostra mente gli
anni (oltre quarant’anni fa) della nostra
docenza al “Gallo” di Aversa quando
i due fratelli erano stati nostri ottimi
alunni e quando avviammo entrambi
al giornalismo facendo pubblicare loro
articoli sul “Roma”. In tutti questi anni,
tramite il fratello Gennaro, abbiamo seguito il corso professionale di Pasquale,
prima come funzionario responsabile
della biblioteca regionale abruzzese e
poi quella di giornalista, affermandosi
come direttore dell’emittente televisiva
Rete 8, tra le più importanti dell’Abruzzo. A testimoniare di quanta stima ed
affetto godesse il nostro ex alunno lo
Pasquale Pacilio
dimostrano, oltre al cordoglio espresso
da tutti gli organi d’informazione abruzzesi, i solenni funerali svoltasi a Pescara
con la partecipazione di esponenti
politici, parlamentari, alcuni sottose-
gretari del governo Renzi, giornalisti ed
esponenti della chiesa abruzzese. Nella
sua seguitissima rubrica “Ottovolante”,
il nostro ex allievo stupido politici di
ogni schieramento, da Almirante a
Pannella, da Berlusconi a Renzi, da Fini
ad Alfano, mentre in occasione di un
Columbus Day riuscì anche ad intervistare dell’allora sottosegretario di Stato
Hillary Clinton, senza dimenticare tanti
personaggi dello sport e dello spettacolo
ospiti del suo seguitissimo “Ottovolante” così come il suo “ SOS” era l’angolo
dedicato a quanti avevano bisogno di
segnalare ingiustizie, carenze, scandali,
perché anche per Pasquale Pacilio il
giornalismo, come sempre abbiamo
detto noi, era un virus. A tutti i familiari,
in modo particolare al fratello Gennaro, 39
alla moglie Giulia Della Gatta (anch’essa nostro ex alunna) ai figli, i sensi del
nostro sincero affettuoso cordoglio.
IL CASO
Oscure nubi all’orizzonte, foriere di molta tempesta, per gli istituti scolastici superiori
La Provincia è in tilt,
scuole a rischio chiusura
Mancano i fondi per far fronte alla manutenzione ordinaria e straordinaria, per la
sicurezza, la prevenzione incendi e, tra poco, anche per l’energia elettrica!
w Geppino De Angelis
O
scure nubi, foriere di molta
tempesta, si profilano all’orizzonte per tutti gli istituti
scolastici superiori della provincia
di Caserta, della cui manutenzione,
ordinaria e straordinaria, è responsabile
l’amministrazione provinciale.
Lo scorso anno, come si ricorderà,
proprio di questi tempi, ai dirigenti
scolastici pervenne un invito ad evitare… sprechi di energia elettrica, come
40 se presso le scuole i dirigenti avessero
l’abitudine di organizzare… cenette,
partite a carte ed altre bazzecole del
genere. Quest’anno, alla… faccia della
tanto conclamata “buona” e “bella scuola”, la situazione è peggiorata.
Nei giorni scorsi, infatti, da parte dei
responsabili dell’AP è giunta la comunicazione che mancano le disponibilità
finanziarie per far fronte alla manutenzione ordinaria e straordinaria, per l’adeguamento degli edifici scolastici alle
prescrizioni in materia di sicurezza, di
prevenzione incendi ed attenuazione del
rischio sismico, mentre dal 1° gennaio
l’ AP non potrà disporre nemmeno dei
fondi per energia elettrica.
Una situazione, insomma, oltremodo
critica, per non dire drammatica, senza
dimenticare che, come si è letto nei giorni scorsi su vari organi di informazione,
il problema dell’edilizia scolastica (e
non solo nelle nostre zone) è notevolmente preoccupante, tanto che non passa
giorno che non si venga a conoscenza di
tragedie evitate solo per puro miracolo,
sia in istituti superiori sia nelle scuole
dell’obbligo per caduta di calcinacci,
mattoni ed altro. Nella comunicazione
pervenuta ai dirigenti scolastici degli
istituti superiori della nostra provincia,
e vari schieramenti politici
della nostra provincia,
sperando che qualcosa
abbia a muoversi a livello
governativo, perché ne va
di mezzo lo svolgimento
dell’anno scolastico per gli
oltre ottantamila studenti
degli istituti superiori di
Terra di Lavoro.
In una tale assurda, vergognosa situazione, intanto, è
da far presente che, salvo
improbabili colpi a sorpresa
dei prossimi giorni, non
sarà possibile tenere il
referendum per abrogare 4
norme della ormai… “famigerata” legge 107 su quella
La sede della Provincia di Caserta
che dovrebbe essere una…
“Buona Scuola”. Pare, infatti, da quel che si è potuto leggere nei
giorni scorsi sul quotidiano napoletano,
che non sarebbero state raccolte le cinNe va di mezzo lo
quecentomila firme valide per mettere
svolgimento dell’anno
in moto la macchina del referendum
scolastico per gli oltre
abrogativo.
ottantamila studenti
Le quattro norme che col referendum
degli istituti superiori
si volevano abrogare si riferivano alla
chiamata diretta dagli ambiti territoriali
di Terra di Lavoro,
da parte di dirigenti scolastici, il sistema
compresi quelli delle
alternanza scuola-lavoro, il bonus per i
scuole aversane
docenti considerati più meritevoli e le
detrazioni fiscali per chi fa donazione a
scuole statali o parentali. In tutto il caos
si propone di verificare se gli istituti non che stanno caratterizzando l’inizio di
siano in possesso di fondi per poter ga- quest’anno scolastico (problemi di edirantire in proprio a far eseguire i lavori lizia scolastica, proteste studentesche,
urgenti e improcrastinabili, esonerando mancanza di docenti e personale Ata
l’AP di qualsiasi responsabilità. Una ancora in tante scuole e via discorrendo)
situazione che, per la verità, essendo non ci resta che dire “che Dio ce la manstati messi al corrente anche il prefetto di buona” e “chi vivrà, vedrà” nell’ined i responsabili di uffici scolastici pro- teresse degli oltre ottantamila studenti
vinciale e regionale, ha già provocato dei novantasette istituti superiori della
l’interessamento di alcuni parlamentari nostra provincia.
41
L’INTERVENTO
Ritorna la vexata questio sull’ utilità dei compiti a casa. Il parere di Milly Tornincasa
“Lo studio dev’essere non
solo leggero ma interessante”
“Prevale la necessità di un dialogo coordinato tra i vari docenti, teso ad evitare un
maggior carico in alcuni giorni e quasi nessun impegno in altri giorni”
w Geppino De Angelis
C
ompiti a casa sì, compiti a casa
no soprattutto in occasione di
vacanze, brevi o lunghe che
siano: il dilemma, dopo un periodo di
pausa, è tornato di attualità nei giorni
scorsi quando il signor Marino Pieretti
ha scritto una lettera indirizzata genericamente ai professori, contestando in
pratica l’assegnazione di compiti al figlio per le vacanze, affermando di aver
utilizzato quel tempo per “insegnare al
42 figlio a vivere”. Un problema, insomma, che chiama direttamente in causa
genitori e docenti, aprendo un dibattito
in mezzo al quale la psicoterapeuta Maria Rita Parsi (spesso ospite ad Aversa)
sul settimanale “Oggi” ha scritto “il
tempo delle vacanze dovrebbe essere
un tempo di libertà, ludico e ricreativo”,
mentre il ministro Giannini sul settimanale “Gente” ad una domanda della
direttrice del settimanale ha risposto
“non posso pensare come ministro una
legge che imponga ed elimini i compiti.
In generale posso credere che siano gli
insegnanti più insicuri ad assegnare un
carico eccessivo di lavoro a casa”.
Abbiamo ritenuto opportuno conoscere
il parere di Milly Tornincasa, ottima dirigente scolastica del Secondo Circolo
didattico di Aversa. “L’eccessivo carico
di studio a casa è stata da sempre una
questione molto dibattuta - dichiara la
Dirigente Scolastica aversana - ma che
è stata raramente affrontata con un serio
dibattito delle parti coinvolte, docenti,
studenti, genitori e con una chiave di
lettura diversa a seconda degli ordini
di scuola primaria, secondaria di primo
grado, secondaria di secondo grado.
Ritengo che un punto fermo sia la consapevolezza della necessità dei compiti
Il dilemma dei compiti a casa
a casa come fondamentale momento di
riflessione e ripensamento individuale
dello studente su quanto appreso la
mattina col docente. Ma spesso questo
si traduce in un insostenibile sovraccarico di lavoro che, anziché contribuire
alla crescita culturale dello studente,
può diventare dannoso. La risposta alla
questione compiti a casa utili o inutili,
dannosi o essenziali, è certamente
da ricercarsi nel giusto dosaggio tra
lavoro scolastico in classe, attuato nella
più viva collaborazione tra docenti e i
discenti, e ripensamento individuale
realizzato con lavoro personale dell’alunno a casa. Partiamo dalla scuola
primaria, I docenti dovrebbero evitare
di assegnare un numero elevato di esercitazioni, spesso ripetitive, che possono
solo portarla alla noia il bambino, introducendo prove creative e stimolanti.
I genitore non si sostituisca al bambino
ma lo guidi soltanto, accettando anche
risultati non soddisfacenti, in modo
da permettere al docente di realmente
comprendere la cura del bambino e
provvedervi, gradualmente il bambino
acquisirà maggiore autonomia. Le medesime osservazioni valgono anche per
la scuola secondaria di primo
grado dove, però, essendo
presenti più discipline, prevale la necessità di un dialogo
coordinato tra i vari docenti,
teso ad evitare un maggior
carico in alcuni giorni e in alcune materie e quasi nessun
impegno in altri giorni. Nelle
scuole superiori il discorso
si complica maggiormente,
perché lo studente si affaccia
al richiamo della vita coi
coetanei e inizia il rifiuto alle
regole e, quindi, alla scuola.
È evidente che se la scuola e
i genitori hanno ben lavorato negli anni
precedenti, non sussistono problemi,
se non transitori che possono essere
facilmente risolti. I dirigenti delle
scuole superiori non sempre prestano la
dovuta attenzione al quadro orario settimanale che, a volte, è creato rispondendo troppo alle richieste personali dei
docenti (il giorno libero), o a esigenze
organizzative (docente su più plessi o
carenza di laboratori), trascurando il
sovraccarico delle discipline, spesso
concentrato solo alcuni giorni. Una
situazione di tal genere è evidente che,
oltre a rendere eccessivamente pesante
la mattina, comporta un carico di lavoro
gravoso anche il pomeriggio. Il problema non è di assegnare compiti a casa
oppure no, il problema è cooperare tutti
insieme, docenti, dirigenti, famiglie,
per fornire agli studenti un armonico
stile di vita ove lo studio sia non solo
leggero ma interessante e costituisca
una parte importante della propria vita
senza però mai essere esclusiva. Se
un “studère” il latino vuol dire anche
amare, essere studenti è amare la cultura, libera-mente. Deve scattare negli
alunni l’interesse allo studio”.
La regina
della tavola
43
prova i nuovi
pronti da mangiare!
Più sapore a tavola.
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Ragionam
Sconveni
ENTI
S
.P.Q.R. ovvero Senatus Populus
Que Renzianus. Mentre leggiamo cosa si propone per la fatidica
modifica del Senato della Repubblica
italiana (prevista dalla riforma della
Costituzione su cui ci esprimeremo il 4
dicembre prossimo) non possiamo che
giocare con l’acronimo di questa storica
sigla.
L’intento sarebbe innanzitutto quello
di sfoltirne i membri. Potremmo essere
anche d’accordo ma perché tagliare
solo il Senato, quando la Camera dei
Deputati di membri ne ha il doppio?
Ti rispondono subito che bisogna “tagliare i costi della politica”.
Bene, allora andiamo a farci due conti
semplici semplici: prendiamo il numero
dei senatori che dovrebbe essere tagliato
e moltiplichiamolo per il loro stipendio/
diaria medio. Il totale lo divideremo
44 per il numero attuale della popolazione
italiana e scopriremo che il risparmio
realizzato dal “taglio ai costi della politica” ammonterà all’ incredibile cifra
di circa 83 centesimi per ogni cittadino.
Provare per credere.
E quindi per meno di un caffè al giorno
gli italiani tutti dovrebbero essere disposti a perdere pezzi non indifferenti
di Mario Francese
S.P.Q.R.
Senatus Populus
Que Renzianus
nei Comuni.
Per avvalorare tutto
ciò
si
aggiunge
l’immancabile
e
gratuita affermazione
del «così si fa anche
negli Stati Uniti d’America» dimenticando
forse che gli Usa sono
uno Stato federale,
l’Italia no.
Ora, a parte ogni
altra valutazione su
questa
singolarissima idea che forse
neanche in Burundi
troverebbe seguaci,
bisogna notare che è
un vero peccato che
Un novello Giulio Cesare o Caligola?
la stessa riforma non
preveda per i senatoridella loro diretta rappresentanza demo- consiglieri-sindaci l’invenzione di quel
cratica! Ma non finisce qui: il rimanente “teletrasporto” reso famoso dal noto
numero di senatori dovrebbe essere film di fantascienza, “Star Trek”.
composto da consiglieri regionali e da Insomma, dallo storico Senato della
sindaci (muniti perfino di immunità Repubblica staremmo per passare al Separlamentare!) i quali ovviamente per natus Populus Que Renzianus. Quello
adempiere ai loro compiti nella “Secon- dove ci si può permettere di nominare
da Camera” non lascerebbero le loro senatore anche un cavallo. Meglio
occupazioni principali nelle Regioni e rifletterci un po’ su.
La Fidapa al Congresso europeo di Zurigo
L
a Fidapa aversana sbarca a Zurigo. Nella città svizzera si è svolta
alcune settimane fa il Congresso
Europeo e la 15ma conferenza europea
BPW-Fidapa Italia a Zurigo. Il sodalizio aversano è stato rappresentato
dalle socie Mariolina De Orsi e Silvana
Francese, entrambe già per due mandati
presidenti della Fidapa di Aversa e con
esperienze anche in campo distrettuale.
Il titolo della conferenza di Zurigo era
“Fare la differenza attraverso la leadership e l’azione”. “Il ruolo dell’Italia
è stato centrale e quindi – ci ha detto
Silvana Francese - non poteva mancare
Aversa, città nella quale siamo presenti
da circa sei lustri. A rappresentare la
Fidapa italiana c’erano Nellina Basile,
De Orsi e Francese a Zurigo
responsabile internazionale gemellaggi,
Giuseppina Seidita, responsabile del
progetto Child Marriage, che ha presentato un lavoro condotto di concerto
con la rappresentante del Senegal sui
matrimoni forzati delle bambine, Eufemia Ippolito, rappresentante BPW al
Consiglio d’Europa, che ha parlato di
quote rosa, Pinella Bombaci, segretaria
al Coordinamento Europeo: Pinella ci
ha invitato a riflettere sul ruolo moderno dell’associazionismo e come oggi,
l’impegno in una associazione come
la FIDAPA BPW sia un vero lavoro da
svolgere con responsabilità e dedizione”. Mariolina De Orsi, più volte nel
direttivo distrettuale: “Un’esperienza
esaltante. Abbiamo assistito a importanti incontri e abbiamo portato anche
la nostra testimonianza, in un territorio
dove non sempre è semplice esser donna. Il confronto arricchisce e diventa
fonte di stimoli e suggerimenti anche
per l’attività della nostra sezione”.
Giuseppe Lettieri
45
L’OPERAZIONE
Le conseguenze del blitz delle Guardie Zoofile di Aversa alla fiera dei rettili e anfibi
Animali esposti come
bomboniere senza vita
Alla fine sono stati sequestrati 340 serpenti, 732 animali fra mantidi religiose,
scarabei, rane, rospi e tritoni, 78 tartarughe, decine di animali pericolosi
O
perazione “Remake”, il blitz
di Guardie Zoofile di Aversa
e Guardia di Finanza contro
il traffico illegale di fauna esotica alla
Fiera Internazionale dei rettili e degli
anfibi E.R.P.I.S.A., svoltasi presso il
Centro Commerciale Jambo di Trentola
Ducenta in data sabato 24 e Domenica
25 Settembre 2016, ha salvato centinaia
di animali.
Gli uomini del Nucleo Investigativo
Antibracconaggio di Aversa, coordinati
e diretti dal Dirigente del Servizio di
Vigilanza Saverio Mazzarella, infil46 trandosi fra gli avventori, notavano
numerose irregolarità dovute alle cattive
condizioni di detenzione degli animali
esposti e a moltissimi espositori privi
di documentazioni sanitarie e certificati
C.I.T.E.S.
L’intervento ha fatto denunciare alle
Procure della Repubblica di Napoli e
Napoli Nord Aversa 24 persone, molte
di loro provenienti da varie regioni d’Italia oltre a diversi campani. Denunciato
anche uno dei medici veterinari dello
Zoo di Napoli, responsabile del benessere degli animali alla Fiera E.R.P.I.S.A.
di Trentola Ducenta oltre ad essere uno
degli organizzatori della Fiera stessa,
per favoreggiamento e maltrattamenti.
L’ operazione si è distinta in 4 fasi in tre
giorni, praticamente dal giorno prima
dell’ inizio della Fiera fino alla fine.
Gli Inquirenti Zoofili erano già sulle
tracce di alcuni trafficanti che sarebbero
immancabilmente dovuti essere presenti
in Fiera il giorno successivo.
Durante lo svolgimento della Fiera si
notavano gli strani comportamenti di
alcuni soggetti che caricavano o scaricavano velocemente scatole con all’
interno animali ed un via vai frenetico di
clienti che acquistavano indebitamente,
appropriandosene dietro compenso in
dalle
immagini,
gli
animali erano trasportati
in minuscoli sacchetti
ermeticamente chiusi da
un elastico come fossero
bomboniere o articoli di
profumeria. Ma questo
particolare non ha distratto gli Agenti che hanno
prontamente
bloccato
i veicoli, sottoposto a
sequestro centinaia di
animali e denunciato i
trafficanti per bracconaggio e maltrattamenti.
Non è per nulla facile sraMazzarella con un serpente recuperato
dicare questa inquietante
usanza di imprigionare
danaro, animali senza documentazione gli animali per tenerseli in casa. Nei
C.I.T.E.S. Ma il fatto ancor più grave bagagliai delle auto e nei cassoni dei
è che gli animali all’interno della fiera furgoni è stato trovato di tutto: Boa Conerano detenuti in maniera orribile. La strictor, Pitoni, Tartarughe, Draghi Barmaggior parte delle migliaia di animali buti, rane e rospi, insetti, salamandre. Le
presenti infatti erano esposti come operazioni del Nucleo di Polizia Zoofila
bomboniere senza vita in scatolette di di Aversa continueranno e le indagini
plastica di pochi centimetri. Gran parte proseguiranno non solo in Campania
degli animali viveva sottovetro o chiusa ma su tutto il territorio nazionale. Per
in contenitori strettissimi, in condi- segnalazioni: Nucleo Antibracconaggio
zioni incompatibili con la loro natura Aversa - tel. 3275952979 – 3892596095
biologica e produttive quindi di gravi - [email protected].
sofferenze.
Bloccati diversi furgoni
e autoveicoli stracarichi
di animali trasportati in
condizioni pietose. Alla
fine sono stati sequestrati
340 serpenti, 732 animali
fra mantidi religiose, scarabei, rane, rospi, tritoni,
salamandre e raganelle,
78 tartarughe, decine di
animali pericolosi fra
scolopendre, millepiedi e
serpenti costrittori.
Come si può notare
47
SCUOLA
La data del 17 ottobre resterà scritta a caratteri indelebili nella loro mente
Alla Camera gli alunni
del Secondo Circolo
w Geppino De Angelis
L
a data del 17 ottobre scorso
resterà scritta a caratteri indelebili nella mente degli alunni
delle quinte classi del secondo circolo
didattico di Aversa, diretto da Milly
Tornincasa. Una data che i ragazzini
annovereranno tra le più importanti e
ricordevoli della loro permanenza nei
banchi del secondo circolo per due
motivi, il primo perché per molti di loro
(se non per tutti) ha rappresentato l’occasione per andare per la prima volta a
Roma di cui, fino ai giorni scorsi, avevano avuto notizia attraverso lo studio
della storia; il secondo perché hanno
48 avuto modo di entrare a Montecitorio,
sede della Camera dei Deputati, laddove si decidono sotto molteplici aspetti
le sorti della nostra Italia, anche se non
sempre in maniera ottimale per tutti noi.
Un modo pratico, concreto, quello di
dalla nostra concittadina
dottoressa Pignetti che li
hanno guidati, fornendo
molte informazioni sulla
funzione legislativa del
Parlamento italiano e sulla
storia di Montecitorio,
costruito nel 1650 e completato da C. Fontana per
il Papa Innocenzo XI, che
lo destinò a sede del tribunale, divenendo nel 1870,
dopo la presa di Roma da
A Roma il Secondo Circolo di Aversa
parte dei militari italiani,
far visitare Montecitorio, per avvicinare sede della Camera dei Deputati.
i ragazzini (futuri dirigenti del domani) Una visita, quella fatta dai ragazzi a
alle più importanti istituzioni italiane. Roma, agevolata da una magnifica
Accompagnati a Roma dalle docenti giornata ottobrina, organizzata nei
Raffaella de Angelis, in rappresentanza minima dettagli dall’insegnante Maria
della dirigente Tornincasa, Angela Cristina Bencivenga nell’ambito di un
Cavallaccio, Rita Lastoria, Angela importante, interessante progetto teso
Lazzaris e Lucia Pisano, i ragazzini del ad inculcare nell’animo dei ragazzi l’asecondo circolo e le loro docenti sono more per la legalità ed il rispetto delle
stati accolti dall’onorevole Micillo e istituzioni.
Il “Mattei” e l’Unicef insieme per l’infanzia
T
ra l’Istituto “Mattei” di Aversa e
l’Unicef provinciale è stato formalizzato un protocollo d’intesa
teso ad intraprendere iniziative in favore dei bambini, secondo i principi che,
da oltre mezzo secolo, caratterizzano
l’intensa, meritoria attività dell’Unicef
in tutto il mondo.
A firmare il documento la presidente
provinciale Unicef Emilia Narciso ed
il Dirigente Giuseppe Manica. Presenti Luisa Tirozzi, volontaria Unicef,
Patrizia Capone, referente dell’istituto
per l’alternanza scuola-lavoro, Luisa
Brusciano e Mauro Raucci ed una
rappresentanza di alunni dell’indirizzo
socio-sanitario. Tra gli obiettivi immediati, l’evento del 18 dicembre: una
manifestazione di solidarietà nel corso
della quale saranno presentate le famo-
muoiono ogni giorno prima di
compiere i cinque anni d’età. Il
laboratorio per la realizzazione
delle “Pigotte” sarà allestito
presso il “Sagliano”, con la
collaborazione degli anziani
qui ospitati, e presso la cooperativa “Iride”, con la partecipazione dei ragazzi diversamente
abili del centro. All’incontro è
intervenuto anche lo psichiatra Nicola Cunto con le sue
collaboratrici-tutor, dottoresse
Maria Laura Amato e Simona
Freda che, sulla base della conStretta di mano tra Narciso e Manica
venzione stipulata, favoriranno
l’inserimento degli studenti
se “Pigotte” realizzate dagli studenti, nel contesto operativo, affiancandoli ed
il cui ricavato sarà destinato alla cura assistendoli nel percorso.
dei bambini vittime di malattie e che
Geppino De Angelis
49
AMBIENTE
D’ora in poi i comportamenti illeciti verranno severamente sanzionati
Rifiuti, è ora di dire basta
ai comportamenti incivili
La Senesi ha dimostrato, con evidenze fotografiche, l’inciviltà di molti che, a breve
distanza dal ritiro delle immondizie, sversano rifiuti fuori dagli orari consentiti
L’
Amministrazione Comunale,
guidata in prima persona dal
sindaco Enrico de Cristofaro,
ha avviato una campagna controllo degli sversamenti illeciti di rifiuti su tutto
il territorio cittadino. Il sindaco e gli assessori, accompagnando personalmente
le pattuglie dei vigili urbani, hanno
verificato l’effettiva pulizia delle aree
di accumulo abusivo di rifiuti, dando
risposta anche alle numerose e preziose
segnalazioni pervenute dai cittadini
e documentando direttamente alcuni
sversamenti di rifiuti ingombranti ed in50 differenziati fuori dagli spazi consentiti.
È stato disposto un controllo continuo
del territorio attraverso l’uso di telecamere e degli uomini della polizia
municipale e sono state date sul campo
precise istruzioni agli operatori addetti
alla raccolta per una più scrupolosa
effettuazione del servizio. Tutto il
territorio di Aversa, dalle periferie, al
centro storico, ai quartieri residenziali,
fa ancora una volta appello al senso
civico degli aversani, affinchè collaborino a tenere pulita la città, avvisando
tutti che d’ora in poi i comportamenti
illeciti saranno severamente sanzionati.
Rifiuti, ora si fa sul serio
è stato oggetto di controllo e di ispezioni durante tutto l’arco di una giornata.
Al primo cittadino sono
anche state sottoposte le
osservazioni della ditta
Senesi che ha dimostrato,
con evidenze fotografiche, l’inciviltà di molti
che, a breve distanza
dall’avvenuto ritiro delle
immondizie,
sversano
rifiuti d’ogni sorta fuori
dagli orari e dai luoghi
consentiti.
Anche con la Senesi sono
state concordate misure
per rendere più efficaci il
controllo e la repressione
degli illeciti. L’amministrazione assicura la sua
costante opera di monitoraggio delle esigenze
della pulizia urbana ma
51
M
mio
i dispiace ammetterlo ma
Aversa è invasa dai rifiuti.
Di chi è la colpa? Di molti
incapaci amministratori, di alcuni
cittadini incuranti e incivili e di chi per
anni ha sostenuto che il servizio nelle
mani delle ditte private poteva essere
una soluzione (per chi non si è ancora
capito). Vedete, cari lettori, più volte
vi ho spiegato che sono un esperto in
materia dei rifiuti. Infatti quando il
servizio di igiene urbana veniva svolto
dal Consorzio Intercomunale CE 2,
ed in seguito dal Consorzio Unico
di Bacino, vi erano all’interno della
struttura consortile dei responsabili
del servizio presenti sul territorio.
Essi controllavano il lavoro svolto
dagli operatori, si attivavano per
apportare ulteriori migliorie, ed infine
interagivano con gli amministratori
52 locali per ottimizzare sempre di più la
raccolta e lo spazzamento. Cosa non
andava? Eravamo e siamo ancora dei
dipendenti pubblici, a dispetto dei tanti
di Giuseppe Chiatto
Aversa, il monumento ai caduti
dirigenti “Pulcinella”che sostengono il
contrario. Il dipendente pubblico non
“compra” e non “vende” esseri umani,
fattore molto negativo al giorno d’oggi.
Ad Aversa
di male
in peggio
Ma torniamo ai fatti, qualche giorno fa
ho letto che il consigliere di minoranza
Gianpaolo Dello Vicario ha scritto un
documento indirizzato al sindaco di
Aversa, sottolineando le criticità che
la nostra città sta soffrendo in questo
periodo per come si presenta agli occhi
di noi cittadini. Praticamente sporca.
Ora nonostante ci siano una serie di
imperfezioni nella richiesta (ovviamente
Dello Vicario non conosce a fondo la
materia), c’è davvero bisogno di dare
una svolta, che non consiste nel solito
giro panoramico di amministratori,
vigili urbani ed altri primi attori, ma
in un vero e proprio controllo sul
territorio. Non solo, l’amministrazione
deve pretendere che ogni giorno (così
come succedeva con noi del consorzio
e con l’allora dirigente del settore ing.
Alfredo Golia), vi sia una relazione
scritta dell’avvenuto svolgimento del
servizio. Chiediamo troppo? Per quello
che paghiamo, mi sembra addirittura
niente.
di Geppino De Angelis
Q
Presunti scoop e dignita’ personale
ualche anno fa il sindaco di
un paese dell’agro aversano,
messo inconsapevolmente alla
gogna mediatica sol perché imparentato
con alcuni malavitosi, intervistato in tv,
nell’esprimere il suo giusto, legittimo
malumore per quello che si stava verificando, ebbe ad affermare che “i parenti
e gli affini uno non li sceglie per cui non
può essere messo alla gogna per colpe
non proprie”.
Un’affermazione che, a nostro avviso,
è veramente legittima e dovrebbe far
meditare attentamente i responsabili di
certi articoli e servizi televisivi che, non
di rado, chiamano in causa come cavoli
a merenda, persone che non hanno
alcunché da vedere con certi reati. Evidentemente, chiamare in causa parenti
ed affini con i responsabili di certi reati
può rappresentare uno “scoop”.
Queste nostre modeste, semplici istin-
Lorenzo Insigne
tive considerazioni (che potrebbe fare
qualsiasi lettore di questa rubrica) ci
sono state dettate da quel che, qualche
settimana addietro,vè stato pubblicato
sul quotidiano napoletano con un titolo
a tutta pagina, “Spaccio di droga arrestato il cognato di Insigne, convive con
la sorella della moglie del calciatore”.
Un servizio corredato, peraltro, da una
foto del calciatore del Napoli che, a
nostro modesto avviso, avrà pure fatto
vendere qualche copia in più ma certamente non avrà reso un buon servizio
a Lorenzo Insigne ed ai suoi più stretti
familiari, tanto più che giuridicamente,
Insigne è cognato della sorella della
moglie e non della sua convivente perché se ricordiamo bene “ad fines non
sunt ad fines inter”.
Ed allora è tanto difficile in articoli e
servizi televisivi tenere nella dovuta
considerazione l’onore e la reputazione 53
di chi non può né deve rispondere di
eventuali reati di parenti ed affini, anche
se trattasi di un personaggio pubblico?
LA MANIFESTAZIONE
Sconfiggere il tumore al seno si può: con la prevenzione
“Salute Donna” e la storia
di Patrizia de Cicco
Rivelazione coch del Sindaco: “Nel 1994 mi fu detto senza analisi adeguate che avevo
un tumore al cervello da operare urgentemente. Purtroppo accade anche questo”
w Martina Melino
V
enerdì 21 ottobre l’ex macello
di Aversa è stato protagonista
di un convegno organizzato
dall’associazione «Salute Donna».
Motivo dell’incontro la presentazione
di un libricino di Patrizia de Cicco: «E
poi.. improvvisamente..», che racconta
una storia tragica fortunatamente finita
a lieto fine. Una storia che dimostra
ancora una volta l’importanza della
cosiddetta medicina preventiva.
54 «Quella che andiamo a raccontare è
una storia che ha dietro e dentro delle
persone. Forse è la maniera migliore per
riflettere su un tema che non può essere
ridotto a tecnicismi né a questioni puramente settoriali ma investe la vita e
la realtà delle persone sotto tanti punti
di vista». L’apertura del moderatore, il
prof. Giampaolo Graziano, non poteva
essere più incalzante. E di prevenzione,
di lotta al cancro, hanno parlato gli
intervenuti.
Dopo l’apertura della presidentessa
di Salute Donna, A. Mariniello, che
ha parlato in maniera diffusa della sua
associazione, è intervenuto il sindaco di
Aversa, De Cristofaro. «Questo libricino
ci insegna una cosa molto importante: la
prevenzione - ha detto. Che ben vengano questi incontri. Dovrebbe diventare
testo scolastico. Per la qualità di come
sono esposte le problematiche e quella
che è la pacatezza con cui si esprimono
certi concetti». Ma ha anche raccontato
un’esperienza personale che evidenzia
anche la sfiducia che si ha a volte, e non
senza motivo, verso coloro che devono
curarci: «Nel 1994 vengo visitato da
un luminare di fama mondiale il quale
mi dice, dopo 5 secondi di visita, che
devo rimanere in ospedale per essere
L’incontro di “Salute Donna” all’ex macello di Aversa
operato d’urgenza a causa di un tumore
al cervello. Senza adeguate analisi.
E questo che ci distrugge. La sfiducia
verso coloro che dovrebbero curarci».
E’ intervenuto poi il Vescovo di Aversa,
mons. Spinillo sul livello della prevenzione spirituale e con intense considerazioni su i vari inserimenti classicistici
del testo.
Ad introdurre la vicenda di Patrizia è
stato il dottore Aldo Santarsiere che
poi ha dato la parola alla protagonista
dell’evento. «Questo libricino fa parte
delle centinaia di pagine che ho buttato
giù dal momento in cui ho avuto la diagnosi - dice Patrizia de Cicco. Scrivere
mi è sembrato un po’ di mettere su carta
delle ansie, elaborarle e tranquillizzarmi. Io sono qua per rappresentare un po’
quella che è la vittoria della medicina
preventiva e voglio dare dei punti di riferimento alle donne». Patrizia riesce ad
avvincere l’intera platea quando legge
un brano molto significativo. Fa parlare
in prima persona il cancro «Sono nato
nel corpo della mia donna, da una sua
cellula, una delle tante. Ho scelto il suo
seno, quel seno che sfama e dà calore
e protezione, simbolo di maternità ma
anche di piacere». E ancora «Sono per
tutti nefasto, maligno, maledetto, un
brutto male insomma. Uccido senza
pietà e rispettosamente invado il corpo
e la mente». E infine «Lei si è messa
in testa di rappresentare, oggi, le donne
in rosa. Quelle meravigliose donne
che credono nel presente...». Ha preso,
infine, la parola il Senatore L. Romano,
mostrandoci la sua preparazione sull’argomento.
Si è aperto, infine, un dibattito che ha
coinvolto il pubblico. Molte le domande, tutte risposte egregiamente dai
relatori. Spicca una particolare richiesta
diretta al sindaco: il posizionamento di
centraline per il rilevamento dell’inquinamento ambientale. Perché? Per fornirci dati precisi e aiutare a migliorare
il nostro ambiente. Tutto in nome della
prevenzione. In conclusione, è stato
lasciato spazio alle note del maestro
di violino Edoardo Amirante. Che ha
estasiato e catturato l’attenzione di tutti
i presenti.
55
ADDII
Una morte che ha suscitato notevole sgomento nell’ambito di tutta la chiesa aversana
Don Peppino Criscuolo
non è più tra noi
Grande devoto della Beata Vergine Maria, grazie al suo impegno si deve la
ricostruzione e la riapertura al culto della Chiesa della Madonna di Casaluce
w Geppino De Angelis
N
on essendo a conoscenza del
gravissimo male che nelle
ultime settimane, lo aveva
improvvisamente ghermito, siano
stati colpiti dal classico fulmine a ciel
sereno dalla morte di Peppino (come lo
chiamavamo tutti gli amici come noi,
eliminando il “don”) Criscuolo.
Una morte che ha suscitato notevole
sgomento non sono tra i familiari,
parenti ed amici, ma nell’ambito di
56 tutta la chiesa aversana. Poco più che
ottantenne, il nostro carissimo amico e
collega di insegnamento durante la nostra vice presidenza (dal 1974 al 1983)
all’Istituto “Gallo”, era uno dei migliori
esponenti del clero diocesano per la sua
disponibilità, per il suo rigore morale,
per la sua preparazione culturale.
Ordinato sacerdote nella cattedrale normanna il 12 luglio del 1959 dall’allora
vescovo monsignor Antonio Teutonico
(morto ad oltre 100 anni d’età), Peppino Criscuolo ha svolto vari ministeri
ecclesiali, da assistente della GIAC
e delle Acli a segretario particolare
dell’indimenticabile vescovo Antonio
Cece, da parroco in Sant’Antonio in
Aversa dal 1970 al 1980 a parroco
della Madonna di Casaluce dal 1980 al
2013 (anno in cui divenne canonico del
Duomo); da presiedente dell’Istituto
Diocesano di Sostentamento del Clero
(2000-2005) a difensore del Vincolo del
Tribunale Ecclesiastico diocesano. In
possesso della laurea in lettere e filosofia, conseguita presso “La Sapienza” di
Roma, il nostro carissimo amico, dopo
aver insegnato religione, fu docente di
materie letterarie negli istituti superiori
statali, finendo la sua carriera scolastica al “Gallo”, di cui fu anche vice
Don Peppino Criscuolo
Il rito funebre è stato
concelebrato dal
cardinale Crescenzio
Sepe e dai vescovi
Angelo Spinillo, Mario
Milano ed Andrea
Mugione. Il nostro
cordoglio ai familiari
preside, per poi diventare dirigente, per
alcuni anni, del ginnasio-liceo “Innico
Caracciolo” del seminario vescovile.
Grande devoto della Beata Vergine
Maria, grazie al suo impegno si deve
la ricostruzione e la riapertura al culto
della Chiesa della Madonna di Casaluce, parzialmente distrutta dal terremoto
del novembre 1980, che provocò anche
la morte del parroco Ciano e di alcuni
familiari. Il rito funebre, che ha visto la
cattedrale normanna affollata come nelle grandi occasioni, è stato concelebrato dal cardinale Crescenzio Sepe (che
ha ricordato gli anni trascorsi insieme
con Peppino Criscuolo nel seminario di
Aversa) e dai vescovi Angelo Spinillo,
Mario Milano ed Andrea Mugione,
mentre hanno fatto pervenire messaggi
di cordoglio l’ex vescovo di Aversa
Monsignor Chiarinelli, il nunzio apostolico in Brasile monsignor Giovanni
D’Aniello ed altri illustri prelati, mentre
nel suo intervento monsignor Spinillo
ha detto tra l’altro: “Don Peppino, nella
sua vita, ha ricoperto molti incarichi,
dimostrando la sua tensione pastorale
nella vita sacerdotale, una vita spesa al
servizio di Dio e dei fratelli, soprattutto
presso la Comunità parrocchiale dei
Santi Filippo e Giacomo”.
Da parte nostra i sensi del più affettuoso cordoglio per tutti i familiari, nel
ricordo di un carissimo amico. Ciao
Peppino!
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57
STORIA NOSTRA
Quella sera si esibì anche una giovane promessa aversana, un bambino prodigio
1891, la festa al “Club
della Scherma Aversana”
w Enzo Della Volpe
A
versa vantava, oltre all’impianto sportivo del “Tiro a Segno”,
posto nell’omonima strada, via
Bersaglio, oggi Via Antonio Canduglia,
di cui abbiamo parlato ampiamente in
un precedente articolo, anche una scuola di scherma. Nell’Ottocento la Scuola
Italiana di Scherma era considerata la
più importante al mondo.
Molto probabilmente la nostra scuola fu
impiantata nei locali della Regia Cavalleria, nel Castello di Ruggiero II, comunemente chiamato Castello Aragonese.
Proprio in quegli anni molti sport, come
pure l’equitazione e il calcio, trovarono
“casa” nel Castello dove si alternavano
58
reggimenti di cavalleria. E forse proprio
i militari di stanza ad Aversa fecero
nascere una scuola di scherma da noi.
Il XIX secolo stava per
finire, le battaglie per l’unità
d’Italia erano terminate già
da un pezzo, e anche gli
aversani avevano voglia di
voltare pagina. Lo sport non
era più visto come preparazione alla guerra, ma come
forma di divertimento.
Negli stessi locali dove
si tenevano le gare e gli
allenamenti di scherma, si
organizzavano feste da ballo
e concerti di musica. Nei
suoi articoli Alfonso Gallo
scriveva che Aversa poteva
difettare in tante cose, ma
non certo per i circoli ricreativi.
Dagli annali del sodalizio del
Il quartiere di cavalleria (fine Ottocento) club è rimasta memorabile
STORIA NOSTRA
una festa tenutasi nell’ottobre del 1891.
Festa che si tenne in due serate, sabato
e domenica. Memorabile perché in tutte
e due le serate le danze furono più animate del solito. Fu un evento speciale
anche perché mai come quella volta si
registrò una notevole presenza femminile. Allora, le feste da ballo si tenevano
nelle case private degli aversani più in
vista, dove vi partecipavano anche gli
ufficiali di cavalleria di stanza ad Aversa nelle loro eleganti divise.
L’estate è già passata da un pezzo, come
pure la consueta festa settembrina in
onore della Madonna di Casaluce. E i
cantinieri, hanno già messo a dimora
nelle botti il mosto a fermentare. I
soci del club vogliono dare, prima del
sopraggiungere della stagione fredda,
un baccanale. Un altro saluto alla bella
stagione passata.
Quella volta i soci del club s’adoperarono non poco per la buona riuscita
della festa. La serata fu aperta con
l’esibizione di un simpatico tenore, un
certo Anselmo Spagnolo che eseguì
una melodia di Luigi Denza, “Torna”,
il compositore di “Funiculì Funiculà”.
Fu accompagnato nell’esecuzione da un
violinista e da un pianista. Si alternò poi
Molto probabilmente
la nostra scuola fu
impiantata nei locali
della Regia Cavalleria,
nel Castello Aragonese.
Si esibirono anche
i fratelli Francesco
e Alfonso Ruta
il maestro Giovanni Lenzi, un affermato
musicista aversano. Lenzi eseguì musica
per flauto con brani tratti dal repertorio
del maestro Emanuele Krakamp, uno
dei maggiori compositori per flauto.
Nella seconda parte della serata si
esibirono i fratelli Francesco e Alfonso
Ruta. Come sempre, i Ruta si distinsero
anche quella sera. Furono l’attrazione
principale della serata. La loro presenza
era una garanzia per la buona riuscita
della festa. Per anni i due fratelli sono
stati il vanto della città di Aversa in
campo musicale. Quella sera Francesco
si esibì, come al solito, al pianoforte,
eseguendo numerosi brani, molti dei
quali furono richiesti dai presenti. Poi
fu la volta del fratello, Alfonso, il più
giovane della famiglia, che eseguì la
Polka de la Reine del maestro Soachim
Raff, famoso compositore tedesco.
Dopo la coinvolgente esibizione di
Alfonso, fu la volta di una giovane
promessa aversana, un bambino prodigio, un certo R. Coppola che, con il
suo violino, eseguì un pot-pourri di
canzoni. Coppola, allievo prediletto del
maestro aversano d’Amore, chiuse lui
la serata con la sua splendida e toccante
esibizione.
La festa proseguì la sera successiva
con l’esibizione di una cantante da un
nome non certo comune dalle nostre
parti, una certa Henzel, una simpatica
signorina che eseguì “l’Oblio”, musica
composta dal famoso maestro Francesco Paolo Tosti. Dopo di lei tornò a
esibirsi Anselmo Spagnolo, il tenore
della sera precedente. Spagnolo eseguì,
del tutto eccezionale per quella serata,
una composizione musicale composta
dal giudice Gabriele Guglielmi. Uomo
di legge sì, ma con una forte passione
per la musica. Il titolo del brano: “A te
mio Ben”. Con l’esibizione di Spagnolo 59
ebbe termine così anche la seconda e
ultima serata della festa.
STORIA NOSTRA
Jommelli e Cimarosa in due disegni di Pier Antonio Gariazzo
Le silhouette dei nostri
musicisti del Settecento
w Franco Pezzella
C
on il termine silhouette s’indica
il modo di rappresentare sagome
nere di oggetti o figure su un
fondo bianco, come se si trattasse della
loro ombra proiettata. Pur senza esserne
l’inventore, il termine deriva da Etienne
de Silhouette (Limoges 1709 - Brysur-Marne 1767) che fu ministro delle
finanze al tempo di Luigi XV. In realtà,
questo termine fu adottato solo per
indicare qualcosa di sottile, di magro,
giacché bene si addiceva alla parsimonia con cui Silhouette amministrava le
finanze reali.
A partire dalla metà del XVIII secolo
60
il termine passò a indicare i ritratti di
profilo che si ottenevano proiettandoli a
lume di candela su uno schermo opaco.
La silhouette di Jommelli
I ritratti così ottenuti
erano tuttavia sempre
più grandi dell’originale sicché si pensò
di ritagliare la silhouette su un cartoncino
nero riprendendo il
profilo dal vero nelle
dimensioni volute per
incollarlo poi su un
foglio bianco, oppure,
in altra evenienza,
disegnando i contorni
su un foglio, riempendoli poi con inchiostro
china.
Una delle testimonianze iconografiche
più originali relative
a Niccolò Jommelli,
prodotte dagli artisti
STORIA NOSTRA
nel corso dei secoli, è giusto appunto
quella che lo vede riprodotto, a silhouette, in un libro di Andrea Della
Corte, Satire e grotteschi di musiche e
di musicisti d’ogni tempo, edito a Torino
nel 1946. L’opera, illustrata con 508
caricature antiche e moderne e disegni
da Pier Antonio Gariazzo, è costituita da
Il libro di Andrea
Della Corte “Satire e
grotteschi di musiche
e di musicisti d’ogni
tempo” è illustrato con
508 caricature antiche
e moderne e disegni
una ricca raccolta di articoli di piacevole
lettura, frutto della grande competenza
e passione dell’autore che fu critico
musicale della Stampa di Torino e
autore di numerosi libri. Nella raccolta
l’Autore pone la musica in rapporto con
la letteratura, la poesia, l’arte teatrale,
narrando, in tono satirico, di personaggi
La silhouette di Cimarosa
e curiosità dall’epoca romana al tempo
in cui scrive.
La silhouette di Jommelli, illustra,
unitamente a un bel disegno a matita
di Cimarosa e a diverse caricature di
Rossini, un articolo titolato Conver-
sando con gli spiriti, un
pezzo che è in realtà una
rivisitazione di alcuni
scritti del compositore
e musicologo marchigiano Francesco Vatielli
(Pesaro 1877 - Portogruaro 1946), che fu
a lungo insegnante di
storia della musica e
direttore della biblioteca
del Liceo musicale di
Bologna oltre che fondatore e direttore della
prestigiosa rivista La
Cultura Musicale. Pittore, disegnatore, saggista
e regista, Pier Antonio
Gariazzo (Torino 1879
- 1964), realizzò numerose tavole e disegni
per illustrare diversi
libri tra cui si ricordano
La passione di Cristo
di Cirillo Verschaev (Torino 1944) e Il
miracolo di S. Nicola di Anatole France
(Torino 1944). Prima ancora che pittore
61
fu saggista (Il Teatro muto Albori del
cinema, Firenze 1919), nonché regista e
produttore (La Bibbia, 1920).
TALENTI
Due giovani aversani inventano una nuova tecnologia salvavita in ambito cardiologico
Cipresso e Verde e l’allarme
per gli scompensi cardiaci
In queste settimane il progetto sta regalando ai due inventori grandi soddisfazioni.
Apprezzamenti nel corso della presentazione ad un convegno svolto a Milano
w Salvatore de Chiara
D
al lavoro di due giovani
aversani è nata una nuova
tecnologia salvavita in ambito
cardiologico. Il progetto Hearthswitch,
letteralmente “cuore-interruttore”, è un
sistema progettato da due ricercatori
aversani, il dottor Clemente Cipresso,
esperto in tecniche di fisiopatologia
cardiocircolatoria, che lavora presso il
Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, ed il programmatore informatico
62 Arturo Verde, sviluppatore di sistemi
informatici per un’azienda casertana.
Il sistema prevede la rilevazione degli
scompensi cardiaci mediante un braccialetto di gomma dotato di un segnale
elettrocardiografico in grado di inviare
automaticamente un segnale di allarme
interagendo con i comuni interruttori
le tecnologie per
migliorare la qualità
della vita specialmente
tra le mura domestiche. Sarebbe, infatti,
possibile collegare gli
strumenti della nostra
casa direttamente ai
battiti cardiaci e farli
interagire con l’esterno in caso di necessità.
L’invenzione dei due
Arturo Verde e Clemente Cipresso
aversani è stata il frutto
di anni di ricerche che
elettrici presenti in casa. Lo sviluppo ora sono state condensate in un nuovo
futuro del sistema potrebbe consentire il brevetto. In queste settimane il progetto
suo collegamento diretto con le centrali sta regalando ai due sviluppatori notedi pronto soccorso al fine di soccorrere voli soddisfazioni, grande apprezzain tempo reale le persone al verificarsi mento ha destato infatti nel corso della
di uno scompenso cardiocircolatorio presentazione ad un convegno svolto a
grave. Si tratta di una nuova frontiera Milano ed ha raccolto interesse anche
della domotica, la scienza che sviluppa all’incubatore di imprese Torino i3P.
La congreca di S. Rocco all’Ara Pacis
L
a Confraternita di San Rocco di
Aversa ha partecipato lo scorso
15 ottobre alla solenne manifestazione organizzata dall’Associazione
Europea Amici di San Rocco, tenutasi in
Roma nella suggestiva cornice dell’Ara
Pacis. Una rappresentanza dell’antica
e nobile congrega, guidata dal Priore
Antonio Mariniello, ha raggiunto la
capitale dalle prime ore del mattino per
partecipare alla cerimonia presieduta
da mons. Domenico Sigalini, assistente
spirituale dell’Associazione.
Ad accogliere i devoti del santo di
Montpellier, nella chiesa a lui intitolata
in piazza Augusto Imperatore, una folta
schiera di prelati ed autorità civili, tra
cui numerosi sindaci delle comunità
dove San Rocco è celebrato quale santo
La congreca di S. Rocco a Roma
patrono. Al termine della Celebrazione
Eucaristica, in un soleggiato pomeriggio
d’ottobre, una imponente processione si
è snodata per le vie del centro storico
capitolino, dove i confratelli aversani
hanno sfilato con l’immancabile saio
verde, secolare simbolo di appartenenza e di carità, accompagnando
la sacra reliquia del venerato San
Rocco. La sentita partecipazione del
gruppo aversano, affidato alla guida
spirituale di Don Emilio Nappa,
testimonia l’impegno e la volontà di
una storica realtà nostrana, sempre
pronta a manifestare la propria fede
ed a rinnovare il proprio cammino.
Il pellegrinaggio di Roma è solo
l’ultima delle numerose iniziative
portate avanti dalla Confraternita di
San Rocco, tra le quali spicca il recente restauro della sacra icona dell’Addolorata, che l’ha restituita ai fedeli in
tutto il suo originario splendore.
Salvatore de Chiara
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