circuito idraulico, i cavalli fanno la differenza
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circuito idraulico, i cavalli fanno la differenza
TECNICA CIRCUITO IDRAULICO, I CAVALLI FANNO LA DIFFERENZA Soluzioni diversificate in base alla potenza del trattore. Cambiano anche dimensioni, portata e tipo dei componenti di Giovanni Molari e Stefano Pagliarani DEIAGRA, Dipartimento di Economia e Ingegneria Agrarie, Università di Bologna. [email protected] aumento di richiesta di potenza idraulica e di azionamenti idraulici in un trattore ha incrementato considerevolmente l’uso di componenti e parallelamente ha incrementato le dimensioni e le funzioni dei circuiti. Oggi il circuito idrauli- L’ Fig. 1 - Schema di massima di un circuito idraulico. 50 co di un trattore deve, infatti, svolgere diverse funzioni quali l’azionamento di numerosi servo-meccanismi, la generazione di potenza, la lubrificazione di componenti della trasmissione. Di seguito verranno descritti i principali componenti di un circuito idraulico ed analizzate le loro funzioni, per poi mettere in luce le caratteristiche che differenziano i circuiti idraulici di un trattore di potenza mediobassa da quelli dei trattori di elevata potenza. Il principio di funzionamento In Fig. 1 vengono riportati i componenti che consentono di descrivere il principio di funzionamento del circuito idraulico di un trattore. La pompa, collegata tramite ingranaggi all’albero motore, ha la funzione di convertire la potenza meccanica in potenza idraulica aspirando olio dal serbatoio che nella maggior parte dei casi è costituito dalla scatola della trasmissione. Sulla linea di aspirazione è presente un filtro che consente di ripulire l’olio da inevitabili residui presenti nella trasmissione, mentre sulla linea di mandata si trovano tutti i vari componenti del circuito. Tra questi sono presenti una valvola di non ritorno, una valvola limitatrice di pressione, per evitare che eventuali picchi di pressione danneggino gli altri componenti del circuito, lo scambiatore di calore per controllare la temperatura dell’olio. Sono quindi presenti distributori che consentono di azionare tutti i servocomandi del trattore, i cilindri che convertono potenza idraulica in potenza meccanica o i distributori ausiliari che forniscono direttamente potenza idraulica a utilizzatori esterni. Il distributore rap- Fig. 2 - Componenti dei circuiti di alta e bassa pressione. Fig. 3 - Idroguida e relativo circuito. In rosso la mandata (P) proveniente dalla pompa, in blu il ritorno in serbatoio (T) ed in giallo i condotti (L) ed (R) che portano l’olio ai cilindri di sterzo delle ruote. Il distributore rotante, collegato meccanicamente al volante, consente di aprire le luci per il passaggio dell’olio in pressione verso (L) in caso di sterzata a sinistra e verso (R) in caso di sterzata a destra. Quando il volante è fermo, il distributore invia l’olio proveniente dalla pompa direttamente verso lo scarico (T). presentato in Fig. 1 è di tipo meccanico e consente di azionare un cilindro idraulico a doppio effetto, che converte la potenza idraulica ricevuta in potenza meccanica. Quando il distributore non è azionato, ed è quindi in posizione di neutro, l’olio viene mandato in scarico e torna nel serbatoio. Sui cirm&ma - n. 7/8 - 2007 teriore, l’innesto della presa di forza e l’innesto delle frizioni idrauliche del cambio oltre al circuito di lubrificazione. La prima utenza che si incontra nel circuito di alta pressione è l’idroguida. È collegata al piantone del volante ed ai cilindri di sterzo dell’assale anteriore (Fig. 3), e consente di rendere più agevole la sterzatura da parte del conduFig. 4 - Sollevatore idraulico Fig. 7 - Esempio di bloccaggio cente. Tale utenza, a Fig. 6 - Circuito di bassa pressione. a controllo elettronico. del differenziale con frizione In figura sono visibili il pannello di controllo norma di legge, ha la multidisco. montato in cabina (A), il sensore di sforzo (B) priorità nel circuito di alta pres- sospensione idraulica del ponte L’olio in pressione fa spostare il pistone e e quello di posizione (C), la centralina (D), la a pacco i dischi, vincolando uno dei valvola di controllo (E) ed infine i pulsanti per sione, in modo da garantire il anteriore e la regolazione del- manda due semiassi alla corona e bloccando di conl’aggancio e lo sgancio degli attrezzi situati seguenza il differenziale. controllo dello sterzo del veico- l’attacco a tre punti. sui parafanghi posteriori (F). lo anche in condizioni di ridot- Il circuito di bassa pressione ilcuiti di scarico sono solitamen- ta portata di olio nel circuito. In lustrato in Fig. 6, alimenta tutti apposito circuito posto a valle te previste diramazioni per con- alcuni trattori è possibile trova- i dispositivi di attuazione degli di quello di bassa pressione. sentire la lubrificazione degli re un circuito indipendente per organi che possono essere inseingranaggi, dei cuscinetti e de- l’idroguida con una pompa spe- riti o disinseriti in un trattore e Trattori di alta gli altri organi della trasmissio- cifica. La seconda utenza prio- cioè il bloccaggio del differen- e bassa potenza ritaria del circuito di alta pres- ziale (Fig. 7), l’innesto della ne. sione è la valvola del freno ri- trazione anteriore, l’innesto Sostanziali sono le differenze morchio che consente di azio- della presa di forza (Fig. 8) e tra i circuiti idraulici dei trattoI principali componenti nare il freno di un eventuale ri- l’innesto delle frizioni idrauli- ri di elevata potenza e quelli di Il circuito idraulico di un trat- morchio trainato. A valle delle che del cambio. È costituito in potenza medio-bassa, non solo tore si può suddividere in due due utenze prioritarie vi sono primo luogo da una valvola re- per la portata di olio movimenparti: il circuito di alta pressio- tutte le altre ed in particolare il golatrice di pressione che con- tata e le dimensioni del circuine, con pressioni di esercizio sollevatore idraulico per la mo- sente di mantenere costante la to, ma soprattutto per la tipolodi circa 180-200 bar e quello di vimentazione degli attrezzi pressione nel circuito e garanti- gia di circuito e per le pompe bassa pressione, che lavora a portati ed i distributori ausilia- re così la corretta attuazione dei installate. Nei trattori di poten18-20 bar (Fig. 2). Nel circui- ri, che consentono di trasmette- vari meccanismi e da un’elet- za elevata vengono infatti utito di alta pressione sono pre- re potenza idraulica ad eventua- trovalvola per ogni utenza. Le lizzate soluzioni che portano ad senti l’idroguida, la valvola per li utilizzatori esterni al trattore. elettrovalvole vengono aziona- un migliore sfruttamento della il freno dell’eventuale rimor- Il sollevatore idraulico può es- te direttamente dalla centralina potenza idraulica a fronte di un chio, il sollevatore idraulico ed sere ad azionamento meccani- e consentono di collegare il maggiore costo. Ed è proprio il i distributori ausiliari. Mentre co oppure a controllo elettroni- condotto di mandata con quel- maggior costo di queste solunel circuito di bassa pressione co. Nel caso di azionamento lo per l’azionamento dei vari zioni che ne rende difficile sono presenti tutti i dispositivi meccanico la valvola di con- organi. Infine, l’eccesso d’olio l’impiego nei trattori di piccola di attuazione degli organi qua- trollo che invia l’olio ai cilindri che si ha nel circuito viene uti- potenza. li il bloccaggio del differenzia- di sollevamento è collegata di- lizzato per la lubrificazione In un trattore di bassa potenza le, l’innesto della trazione an- rettamente alla leva posta in ca- della trasmissione mediante un sono generalmente previste due bina. Nel caso di controllo elettronico (Fig. 4) la centralina pilota l’elettrovalvola e di conseguenza la valvola del sollevatore. In Fig. 5 è riportata la sezione di un distributore ausiliario ad azionamento meccanico. Nei trattori di elevata potenza vi Fig. 5 - Sezione di un distributore ausiliario. possono essere Il condotto di alimentazione (P) invia olio al centro del distributopoi altre utenze re; (A) e (B) sono le due porte per gli innesti rapidi, (T) le luci di scarico e (5) la valvola di non ritorno. La spola (1) è stata aziocollegate al cirnata in modo da mettere (A) in comunicazione con la mandata cuito di alta della pompa e (B) in collegamento con lo scarico. Quando inve8 - Presa di forza con innesto mediante frizione idraulica. ce il distributore non è azionato la spola è in posizione di neutro, pressione, ed in Fig. l’olio proveniente da (P) viene mandato in scarico ed i condotti In arancione i condotti per la lubrificazione della frizione, in azzurro quello per l’innesto particolare la (A) e (B) sono chiusi e isolati tra loro. della frizione. m&ma - n. 7/8 - 2007 51 Fig. 9 - Pompa a ingranaggi. In blu l’aspirazione e in rosso la mandata. Fig. 10 - Schema di un distributore ausiliario a centro aperto. Quando la spola è in posizione centrale le porte (A )e (B) degli innesti rapidi sono isolate e l’olio fluisce direttamente dalla mandata (P) allo scarico (T). pompe a ingranaggi (Fig. 9) montate in tandem, con l’aggiunta di una eventuale terza pompa qualora si voglia dotare la macchina di maggiore potenza idraulica. Le pompe sono tutte a cilindrata fissa e sono trascinate direttamente dal motore, con la conseguenza di avere una portata di olio funzione del regime di rotazione e non della portata effettiva richiesta delle utenze. I circuiti sono quindi a centro aperto, per consentire all’olio eccedente, rispetto a quello richiesto dagli utilizzatori, di ritornare al serbatoio (Fig. 10). Il circuito idraulico è relativamente semplice, ma la potenza dissipata (proporzionale alla portata complessiva elaborata dalla pompa e alla pressione di mandata) è quella necessaria per mantenere tutta la portata d’olio alla pressione desiderata e non solamente quella richiesta. Nel circuito di alta pressione dei trattori di elevata potenza, vengono installate invece pompe a pistoni a cilindrata variabile (Fig. 11). In questo caso la regolazione della portata elaborata viene fatta in base alle ef- Fig. 12 - Distributore a centro chiuso. A e B sono le porte per gli innesti rapidi, P la mandata della pompa e T lo scarico. Fig. 11 - Pompa a pistoni a cilindrata variabile. In blu l’aspirazione in rosso la mandata. fettive esigenze del circuito, variando l’inclinazione del piattello della pompa. Le utenze sono del tipo a centro chiuso, come il distributore ausiliario schematizzato in figura 12. Se il distributore non è azionato (configurazione di neutro) la spola è in posizione centrale, la mandata della pompa è bloccata e la portata di olio nulla a meno dei trafilamenti, con conseguenti assorbimenti di potenza molto ridotti. Nei circuiti a centro chiuso viene inoltre in- stallata una rete di rilevazione del carico che trasmette ai regolatori della pompa a pistoni le effettive richieste di pressione e portata degli utilizzatori. Tuttavia le pompe a pistoni sono molto più costose di quelle ad ingranaggi, sono più sensibili alla contaminazione dell’olio e richiedono spesso una pompa di precarica. La maggior complessità del sistema, la presenza di una rete di rilevamento del carico ed i conseguenti costi di installazione, rendono conveniente questo tipo di applicazione solo nei trattori di elevata potenza, dove la riduzione percentuale delle perdite di po■ tenza diventa rilevante. 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