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LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:02 Pagina 2 RETINA ITALIA ONLUS Largo Volontari del Sangue, 1 - 20133 Milano - Tel. 02.66.91.744 - CelI. 335.83.60.470 SEDI TERRITORIALI OPERATIVE: PIEMONTE - VALLE D’AOSTA Via Bernardino Luini, 133 A - 10149 Torino Referente: Angelo Costantino Sartoris Tel.: 347 8894651 e-mail: [email protected] TOSCANA Via del Paradiso, 55 - 50013 Campi Bisenzio (FI) Referente: Simone Vannini Tel.: 055 8951998 e-mail: [email protected] TRIVENETO Referente: Roberto Rabito e-mail: [email protected] EMILIA ROMAGNA Referente: Donato Di Pierro e-mail: [email protected] LAZIO Referente: Giovanni Fornaciari e-mail: [email protected] SICILIA Referente: Simona Caruso Tel.: 324 5527842 e-mail: [email protected] CAMPANIA Referente: Clelia De Falco e-mail: [email protected] LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:02 Pagina 3 ANNO 2016 LUMEN N. 70 SOMMARIO Lumen 70 - III quadrimestre 2016 Editoriale 4 Digito: ergo sum di Carlo Parolini Notizie dall’Associazione 5 Ai lettori 5 “Anche agli Dei piace Giallo”.Un’avventura per ipovedenti di Dario Sorgato 6 Disabilincorsa.com 10 Retina Risponde! 11 Presentazione del libro “Ti racconto il mio mondo” al salone del CSR e dell’innovazione sociale d’impresa - Università Bocconi - Milano 12 Notizie dal Mondo Scientifico 14 a cura della dott.ssa Cristiana Marchese Relazione del Congresso Retina International di Taiwan 14 Studio italiano epidemiologico oftalmologico territoriale 22 Malattie rare, la terapia genica è realtà grazie alla ricerca “made in italy 24 Il test genetico non è un bene di lusso per la salute dei pazienti 26 DIRETTORE RESPONSABILE: Carlo Parolini COMITATO DI REDAZIONE: Assia Andrao - Carlo Parolini - Cristiana Marchese GRAFICA E STAMPA: Edizioni Tip.Le.Co. - Via Salotti, 37 - 29121 Piacenza (PC) - [email protected] EDITO DA: Retina Italia Onlus, Largo Volontari del Sangue, 1 - 20133 Milano - Tel.: 02.66.91.744 Fax: 02.67.07.08.24 - cell.335.83.60.470 - Sito: www.retinaitalia.org - E-mail: [email protected] Registrato presso il Tribunale di Milano il 4 luglio 1990, con n° 450 Autorizzo Retina Italia Onlus a inserire il mio nominativo nell’elenco dei lettori di LUMEN, ai sensi dell’art. 13 della legge 675/96, potrò farlo depennare in ogni momento barrando [ ] MI OPPONGO la seguente casella: 3 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:02 Pagina 4 ANNO 2016 LUMEN N. 70 Editoriale DIGITO: ERGO SUM di Carlo Parolini È una soffice danza di dita a produrre gran parte dell’informazione e comunicazione interpersonali nella nostra epoca, per numerosi aspetti tanto confusa e travagliata. Nessuno in buona fede potrebbe negare quali migliorie qualitative la tecnologia digitale ha apportato alla vita degli ipo e non vedenti, ai quali sono oggi rese praticabili attività del tutto impensabili solo venti anni fa. Ovviamente, per un corretto accesso e disinvolto utilizzo degli strumenti che ci servono è necessario apprenderne il linguaggio basato strettamente su terminolo- 4 gia in lingua inglese, la quale innesca processi logico-matematici, innanzi ai quali non manco mai di stupire. A volte mi sento un bambino confrontato con prodigi di magia. Resta da domandarsi se le modalità espressive, oramai divenute patrimonio comune degli umani, non comporteranno, nei tempi lunghi, una modifica della plasticità cerebrale, auspicabilmente per il meglio. Per il momento sfruttiamo quanto più possibile ciò che di utile ci viene di volta in volta offerto dall’innovazione tecnologica. LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:02 Pagina 5 ANNO 2016 LUMEN N. 70 Notizie dall’associazione Ai lettori Redazione LUMEN Carissimi amiche e amici, Eccoci a fine anno e, doverosamente, facciamo un bilancio del lavoro svolto, e dei risultati raggiunti. Con soddisfazione, come per i precedenti due anni, possiamo dire di aver fatto ancora un’altro buon passo avanti nella organizzazione e nelle attività della nostra associazione. Già nel numero precedente vi avevamo descritto tutte le iniziative e attività che hanno permesso a Retina Italia onlus di centrare alcuni obiettivi nel 2016. Ma dobbiamo pensare a nuovi progetti, anche innovativi, che ci diano la possibilità di una crescita sempre più mirata. Il 2017 quindi vedrà la realizzazione di progetti già messi in cantiere nel 2016, ma certamente ci vedrà impegnati in nuove iniziative come campagne di raccolta fondi per la ricerca, ma anche di sensibilizzazione verso i centri di riferimento affinché adottino una presa in carico del paziente in maniera globale. Organizzeremo eventi pubblici di informazione sulle patologie retiniche, coinvolgendo pazienti e medici. In programmazione come sempre c’è il Convegno annuale di informazione sulle ultime novità dalla ricerca scientifica, in collaborazione con il nostro Comitato Scientifico. La nostra rivista LUMEN uscirà ogni tre mesi non più ogni quattro , quindi il prossimo numero uscirà a Marzo 2017. Già da ora è pubblicata, in pdf, sul sito di Retina Italia alla voce Cosa facciamo - le nostre pubblicazioni, dove troverete anche il nostro libro “Ti racconto il mio mondo”. Come sempre confidiamo nella collaborazione di tutti perché solo restando uniti alzeremo il volume della nostra voce. Auguri a tutti di un proficuo lavoro! Assia Andrao 5 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:02 Pagina 6 ANNO 2016 LUMEN N. 70 Notizie dall’associazione “Anche agli Dei piace Giallo”. Un’avventura per ipovedenti Di Dario Sorgato DALLA FINE AL PRINCIPIO… Ero in camera, a sistemare un po’ di documenti della camminata. Ho preso tutto il fascicolo dell’avventura, raccolto dentro una cartellina, ovviamente gialla. Patrocini, delibere comunali, tonnellate di mail per organizzare i pernottamenti e le varie tappe... stavo riguardando quei fogli quando ecco che salta fuori all’improvviso lui: L’ATTESTATO. Un foglio di cartoncino giallo e nero con il logo del CAI, di Noisy Vision e di Retina Italia onlus che certifica la partecipazione dei miei piedi alla traversata da Bologna a Firenze che ha, ancora una volta, cambiato la visione che avevo della mia patologia e del mondo dei Visiually Impaired, ovvero noi ipovedenti e non vedenti. E in quell’istante è stato come rendersi conto di essere definitivamente tornati alla realtà. Nei giorni successivi all’avventura ho sempre avuto una parte di me come spiritualmente distaccata dal corpo. Avevo la testa e un pezzo di cuore sui sentieri che una volta furono percorsi dai Romani. Più volte il profumo dolce delle ginestre odorose è stato rievocato dalla mia memoria, e puntualmente mi sono girato nella ricerca di quella cornice gialla fiorita che per tutto il viaggio ha circondato il gruppo di coraggiosi avventurieri che ho avuto al mio fianco. Ripensando a quelle giornate 6 sull’Appennino mi sono più volte chiesto se fosse stata tutta una bolla, quell’esperienza, o se la vera bolla in cui viviamo senza rendercene conto è in realtà il nostro quotidiano, a cui siamo oramai troppo abituati. Tante, forse troppe emozioni ho collezionato, infilando un passo dietro l’altro mentre seguivo le impronte dei miei nuovi amici. Il ricordo che conserverò di questa avventura è il senso di grande libertà e serenità che mi ha pervaso ad ogni passo, in ogni minuto. Avevo intorno persone di nazionalità diverse, ma per tutto il tempo ho percepito la totale assenza di limiti spaziali. Tutti insieme uniti dalla stessa voglia di condivisione, alla scoperta delle nostre essenze. Mi sono sentito uguale ad ognuno di loro, pervaso da un senso di umanità che, temo, nel nostro mondo si sta perdendo sempre di più... Insomma, eccomi finalmente a raccontare a tutti voi quei giorni intensi, veri, iniziando dalle presentazioni di chi ho avuto al mio fianco in questa magnifica impresa. SABATO 21 MAGGIO - 1a TAPPA L’appuntamento è per le 10:00, al Pallone. L’ostello dietro la montagnola ha una posizione strategica. Fabrizio, il capo guida, ha avuto davvero una gran bella idea quando me l’ha consigliata. “Dona, è un gran posticino. Comodo LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:02 Pagina 7 ANNO 2016 alla stazione e al centro, e i prezzi sono più che buoni”, mi disse davanti alla prima pinta che ha segnato il nostro incontro e l’inizio di questa bellissima amicizia. Le nostre strade si sono incontrate per caso. Lui, modenese di origini, è un volontario del CAI di Bologna, sezione Est “Mario Fantin”. Ci ha messi in contatto con lui un amico comune di Dario, incontrato per caso ad una festa di compleanno. A Berlino. La vita ha meccanismi tanto complicati, se uno ci pensa, ma così elementari e semplici nella loro efficacia mirata. Inizialmente doveva essere una semplice consulenza, la sua. Da esperto escursionista e conoscitore della Via degli Dei, si era offerto di darci un aiuto e qualche dritta. Ma è un ragazzo di animo nobile, Fabrizio, e come lui pure tutte le altre guide CAI che, giorno dopo giorno, si sono talmente appassionate a questa avventura da diventarne parte integrante. Al punto che il CAI di Bologna è diventato nostro partner a tutti gli effetti. “Avere al proprio fianco questi ragazzi farà la differenza, socio” dissi a Dario quando gli comunicai la volontà delle guide di partecipare alla nostra camminata. LA NOSTRA AVVENTURA Se solo penso che abbiamo organizzato questo evento in modalità remota, faccio anche io fatica a crederci. Fino a ieri ci eravamo sentiti solo ed esclusivamente per via telematica, ed è stato molto strano, il nostro primo incontro, davanti al parcheggio dell’ostello. Conoscendo il LUMEN N. 70 cuore di scamorza che mi batte in petto, ero sicuro che appena ci saremmo visti mi sarei commosso per la tanta emozione. Invece è stato inaspettatamente sereno questo incontro, perché quando ci siamo fissati dritto negli occhi, sebbene a modo nostro visto che siamo entrambi ipovedenti, non mi è parso di incrociare lo sguardo di uno sconosciuto. Mi sembrava di conoscerlo da una vita, Dario. Nell’universo vigono regole ancora poco comprese dall’uomo, e probabilmente è grazie ad una di queste sconosciute leggi cosmiche che noi due abbiamo potuto mettere insieme tutta questa avventura, senza neppure esserci mai visti di persona. Eravamo amici da sempre, ma non lo sapevamo ancora. Con grande fortuna io ed Elena troviamo da parcheggiare proprio a 7 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:02 Pagina 8 ANNO 2016 due passi dall’ostello. Una bel colpo, vista la quantità di roba che dobbiamo scaricare. Ci sono le t-shirt ufficiali dell’iniziativa, il materiale divulgativo e promozionale di NoisyVision e di Retina Italia, più altre cosette tipo il tavolino da campeggio che dovrò montare in piazza del Nettuno e che fungerà da banchetto, le bandiere dell’evento, più tanto altro ancora. Raggiungo Dario e i ragazzi all’ostello. C’è allegria nell’aria, tutti sono elettrizzati per quello che sta avendo inizio e hanno dei sorrisi eloquenti stampati sui volti. Fatte un po’ di presentazioni ci raduniamo tutti nel seminterrato dell’ostello. Abbiamo un’intera sala a disposizione per fare il briefing e distribuire le magliette gialle col logo dell’avventura. Vedo che già il gruppo è affiatato. Siamo tutti in cerchio e, a turno, ognuno racconta qualcosa di se. Qualcuno già si conosce, altri si sono incontrati oggi per la prima volta. Fabrizio e sua moglie Elisabetta, anche lei guida CAI, arrivano di li a poco, insieme a Marco S. e Amador, i due video maker che gireranno il documentario di tutta l’impresa. Moldavia, Finlandia, Germania, Olanda, Islanda, Spagna e, naturalmente, Italia...quante bandiere riunite sotto il giallo di questa spedizione. Mentre stiamo finendo di definire gli ultimi dettagli, le cameriere dell’ostello portano il rinfresco che abbiamo ordinato. Io non ho fame, ho lo stomaco chiuso. E non sono il solo perché vedo che parecchi puntano le bottiglie di prosecco piuttosto che il cibo. Un paio di giri di bollicine e i 8 LUMEN N. 70 nervi si distendono quanto basta per riuscire a mangiare qualcosa. Arrivano rapidamente le 12:00, devo avviarmi con Fabrizio verso Piazza del Nettuno per allestire il banchetto attorno al quale ci riuniremo. Mi chiama anche la Banda Rossini per informarmi che si stanno radunando sotto quel po’ di ombra che Palazzo Re Enzo riesce ancora a regalare, in questa giornata di caldo estivo. In effetti il sole picchia, ma è una manna rispetto alle giornate autunnali della settimana appena trascorsa. Mentre sistemo le nostre cose mi telefona Matteo Stefani, il campione mondiale di arrampicata. Ci onorerà della sua presenza al via ufficiale della camminata. Dimenticavo: Matteo è un ragazzo non vedente. Passano pochi minuti e inizio a sentire da via Indipendenza la voce di Dario: al grido di “Yellow The World!” appare il serpentone giallo, in testa al quale sventolano le due grandi bandiere, sempre gialle, su cui troneggia il logo di NoisyVision. In breve lo spazio sotto la statua del Nettuno si riempie di colore. Dario è un vero e proprio animale da palcoscenico. Un personaggio carismatico che, con il suo megafono, catalizza l’attenzione di parecchi passanti, che si iniziano ad affollare attorno al nostro gruppo. La Banda Rossini parte con una marcetta e di li a poco iniziano le danze propiziatorie per la nostra avventura. Seguono i doverosi discorsi di commiato, i ringraziamenti ufficiali e LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:02 Pagina 9 ANNO 2016 non. È con noi anche Matteo STefani. Dario consegna un bellissimo mazzo di fiori ai suoi genitori, che tra due giorni festeggeranno i loro 40 anni di matrimonio. Un momento davvero emozionante per tutti. Io ne approfitto per un personale “tentativo” di ringraziamento. Oggi ho la possibilità di gridare finalmente GRAZIE alla persona speciale che vive al mio fianco. Siamo anche in diretta streaming su FaceBook, voglio farmi sentire da tutti. Ci provo, ma subito le parole vengono sopraffatte dall’emozione e non riesco a dire tanto. Ma un “grazie per aver riportato la luce nella mia vita” riesco a pronunciarlo... Prima di dare il via alla camminata lasciamo la parola a Marco Lombardo, un amico prezioso che ci ha aiutato davvero tanto per le questioni istituzionali e burocratiche. La più grande difficoltà che abbiamo incontrato nella preparazione dell’evento è stata proprio quella di relazionarsi e coordinarsi con tutti i comuni interessati dall’itinerario, ma con il suo aiuto siamo riusciti a risolvere non pochi intoppi, che altrimenti avrebbero davvero reso le cose più difficili. Marco decide di indossare la nostra t-shirt ufficiale e un paio di occhiali che simulano la visione tubulare di chi ha la Retinite Pigmentosa. Ci seguirà per le vie del centro in assetto da ipovedente. Sono le 13:30. È il momento. La Banda si avvia con una marcia trionfale, passando davanti Palazzo D’Accursio e infilando via D’Azeglio. LUMEN N. 70 Dario si mette in testa al gruppo di camminatori, e col megafono urla: “Yellow people, let’s go to Florence!”. Il gruppo scompare tra i palazzi rosso bolognese piano piano. L’itinerario di oggi comprende uno dei percorsi più suggestivi di tutta la città. Raggiunta Via Farini prima, e via Collegio di Spagna poi, la truppa imboccherà Via Saragozza seguendola fino al Meloncello. Da lì, e in rigorosa salita, raggiungerà il Santuario della Madonna di San Luca. Tutto con favor di porticato, il che non guasta visto che il sole è allo zenith è ha il gas a tutta manetta. In piazza restiamo solo io, Elena e Marco S.: dobbiamo ripiegare verso l’ostello, per riportare in auto tutto il nostro materiale e prelevare tutto ciò che non stava negli zaini da trekking dei camminatori. Con la macchina dei video maker sarà possibile trasportarli di tappa in tappa, consentendo a tutti i partecipanti di averne accesso in caso di bisogno. Sono le 14:30 quando ci mettiamo al volante. Direzione Montagnola di Mezzo, all’interno del Parco della Chiusa di Casalecchio di Reno. La raggiungiamo in meno di venti minuti, coprendo la stessa distanza che i ragazzi faranno a piedi in tre ore abbondanti di marcia. Come cambiano le prospettive delle distanze quando si cammina... e quanta ansia va via se non si può correre ma andar di passo. [continua...] Potete trovare la versione integrale del racconto sul sito di Retina Italia: 9 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:02 Pagina 10 ANNO 2016 LUMEN N. 70 Notizie dall’associazione Disabilincorsa.com Vi segnaliamo il Sito “Disabilincorsa.com” Si tratta di un sito web dove potrete trovare nominativi di accompagnatori volontari per attività sportive e non. È uno splendido progetto complimenti agli ideatori! Ecco la lettera di presentazione. Amici disabili, adesso è il vostro turno! Abbiamo tanti volontari guide sportive che aspettano un vostro cenno per accompagnarvi a correre, camminare, pedalare e sciare. Su Disabilincorsa.com, ci sono guide anche per spingere carrozzine sportive per disabili motori. Fatevi coraggio e iscrivetevi al nostro database! C’è un mondo, là fuori, che ci aspetta. Per poter pubblicare le schede di presentazione, e creare la condivisione con le guide sportive, abbiamo attivato un form al link riportato sotto. Quello che ci serve sapere è: nome, tipo di disabilità, sport preferito, luogo di residenza, contatto. Si parte!!!! E passate parola.... http://www.disabilincorsa.com/cercoguida-sportiva/ Ci sono 600 guide sportive, in costante aumento, ed un numero molto inferiore di atleti disabili. Questa situazione spinge le nostre guide sportive volontarie a chiedersi dove sono i non vedenti d’accompagnare a fare sport, a camminare o, per i disabili 10 motori, a spingere le loro carrozzine in gara o su sentieri di montagna. Adesso abbiamo bisogno di tutti per dimostrare che gli sforzi fatti fino ad ora sono serviti a qualcosa. Abbiamo bisogno di dimostrare che Disabilincorsa c’è e che il suo servizio, tra l’altro gratuito, è utile a tutti gli sportivi. In concreto, dobbiamo riequilibrare i numeri e raccogliere almeno 400 schede di presentazione di atleti disabili. Ti chiediamo un grossissimo aiuto per inviarci la tua scheda e per coinvolgere almeno 10 amici non vedenti a fare la stessa cosa. Pensa, se 10 amici riescono a far compilare una semplice scheda di presentazione ad altri 10, sono già 100 schede... un fantastico risultato per noi disabili che potremmo avere maggior visibilità e, soprattutto, un maggior ritorno e riconoscimento da parte delle nostre guide sportive. Niente paura, www.disabilincorsa.com non è nato per i Superman, ma per chi vuol camminare senza gli assilli del cronometro o per chi ama ciaspolare, sciare o correre per perdere un po’ di LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:02 Pagina 11 ANNO 2016 LUMEN N. 70 pancetta. Siamo attivi dal 2003. Cosa ne pensi, si può fare? Ti ringraziamo fin da ora per l’aiuto e la condivisione. Ecco il link per compilare la scheda, e, per chi non è troppo pratico col computer, nessun problema, un colpo di telefono, siamo qui. Ciao. Michele Pavan http://www.disabilincorsa.com/cerco-guida-sportiva/ ASSOCIAZIONE DISABILINCORSA Onlus Via G. B. Rozzone 24047, Treviglio (Bg) Codice fiscale 93048700160 Telefono: 347/38.45.121 E-mail: [email protected] Sito web: www.disabilincorsa.com Puoi visitare la nostra pagina Disabilincorsa su Facebook. Dacci il tuo supporto cliccando MI PIACE: https://www.facebook.com/disabilincorsa Retina Risponde! Retina Italia onlus apre la nuova rubrica “Il medico risponde”. La Dott.ssa Marchese, genetista e il Dott. Colombo, oculista, medici del nostro comitato scientifico risponderanno alle vostre domande. Le risposte dei medici saranno pubblicate sul sito quanto prima a beneficio di tutti, sia in formato testo che in audio/video. Potete inviare fin d’ora le vostre domande a: [email protected] 11 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 12 ANNO 2016 LUMEN N. 70 Notizie dall’associazione Presentazione del libro “Ti racconto il mio mondo” al salone del CSR e dell’innovazione sociale d’impresa Università Bocconi - Milano Il 5 Ottobre 2016, al Salone del CSR e dell’innovazione sociale d’impresa, è stato presentato il libro “Ti racconto il mio mondo”. IL CONCEPT DEL SALONE Una società in rapida evoluzione in cui solo la collaborazione tra i diversi attori sociali può portare a un nuovo modello di sviluppo e alla creazione di valore condiviso. Per cercare di comprendere i mutamenti in atto e individuare i fattori che possono contribuire alla sostenibilità delle organizzazioni, il Salone 2016 ha scelto tre parole chiave: cambiamento, coesione, competitività. La quarta edizione, come le precedenti, si caratterizza per la capacità di coniugare teoria e pratica, offrire contenuti di alto livello, dare spazio alle esperienze positive, creare occasioni per fare rete. Ma anche intercettare nuove energie e incontrare imprese, associazioni non profit, esperti, studenti, docenti che sono già i protagonisti del futuro della sostenibilità. È intervenuta la poetessa Vivian Lamarque che ha letto un racconto tratto dal libro. Soffermandosi su 12 alcuni passaggi si sono affrontati molti aspetti del mondo delle persone con disabilità visiva, sollecitando domande e interventi tra i presenti. LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 13 ANNO 2016 LUMEN N. 70 DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2017 Dona il tuo 5X1000 a RETINA ITALIA ONLUS, Associazione Nazionale per la lotta alle distrofie retiniche ereditarie; ci aiuterai a moltiplicare il nostro impegno verso la ricerca scientifica per individuare le possibili terapie per queste invalidanti patologie. Perché donare a Retina Italia? Perché è un’ associazione che viene gestita da persone affette da patologie retiniche ed opera a favore di tutti coloro che vivono questa terribile situazione. Scopo principale dell’Associazione è quello di seguire, stimolare, contribuire e partecipare alla ricerca scientifica nel campo delle distrofie retiniche ereditarie, senza sottovalutare l’attività di prima consulenza in ambito medico-scientifico, psicologico, normativo ed informativo alle persone con disabilità visiva. In Italia esistono 1.500.000 ipovedenti e circa 300.000 ciechi, molti di loro lo sono diventati a causa di malattie ereditarie della retina. Il nostro OBIETTIVO è far sì che questo numero diminuisca grazie all’impegno di tutti noi e al tuo contributo che (in questo caso), non costa nulla. Aiutaci a far crescere la nostra associazione, e a sostenere le persone con disabilità visiva, inserisci il nostro CODICE FISCALE 96243110580 SU MODULO CUD, 730 O UNICO; la tua firma è fondamentale, per le persone che attendono una cura. GRAZIE! IMPORTANTE! Se non hai l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi, per destinare il 5 per Mille, potrai comunque consegnare il modello CUD, appositamente compilato, presso qualunque patronato. RETINA ITALIA ONLUS 13 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 14 ANNO 2016 LUMEN N. 70 Notizie dal mondo scientifico Relazione del Congresso Retina International di Taiwan A cura della Dott.ssa Cristiana Marchese Il 19° congresso di Retina International ha avuto luogo a Taipei (Taiwan) dall’8 luglio al 10 luglio 2016. Il congresso si è tenuto nel centro internazionale congressi, un grande edificio accessibile. Moltissimi giovani volontari erano disseminati per i corridoi e nelle sale per assistere i partecipanti e guidarli attraverso le varie sale. La prima giornata, che era prevista come evento formativo, è stata dimezzata a causa della chiusura di tutte le attività presenti in città, oltre che degli aeroporti e dei trasporti ferroviari, a causa del previsto arrivo sulla città del tifone Nepartak. L’indicazione era di rimanere in albergo provvisti di acqua e cibo. Alle 14, ora alla quale era concessa la riapertura delle attività, hanno avuto inizio i lavori con il seguente programma: - Overview on Ongoing and Future Clinical Trials in RDD Patricia Zilliox, Foundation Fighting Blindness Clinical Research Institute (USA) - Clinical Trials in Gene Therapy and Market Access - The Industry Perspective Rogerio Vivaldi, Spark Therapeutics Inc. (USA) 14 - Linking Patient Group Engagement with Research Funding Tina Houlihan, RP Fighting Blindness (UK) - Patient Experts in Medicines Research and Development Caitriona Dunne, Fighting Blindness (Ireland) - Preparing Our Patients for Inclusion in Clinical Trials Claudette Medefindt, Retina South Africa (South Africa) - How To Spread Information About How To Live with Caisa Ramshage, Swenska RP-Föreningen (Sweden - FUNDALURP, Starting to Fly Gustavo Serrano, Fundalurp (Chile) La prima giornata è stata quindi dominata da numerosi interventi di rappresentati della Fondazione Fighting Blindness FFB. Patricia ZILLIOX, della Foundation Fighting Blindness Clinical Research Institute ha ricordato come in decenni di attività abbia finanziato con circa 500 milioni di dollari molte ricerche volte a identificare e quindi a verificare trattamenti per le distrofie retiniche. A oggi, grazie al supporto di FFB , ci sono dieci sperimentazioni in corso per la malattia di Stargardt e più di 40 per le varie altre forme di distrofia retinica LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 15 ANNO 2016 quali la retinite pigmentosa. La FFB interviene nel facilitare i rapporti fra le Università, i ricercatori, gli organismi regolatori sanitari e le Aziende Farmaceutiche, nell’intento di sveltire i processi attraverso i quali dall’idea di un possibile trattamento, si giunge alla sperimentazione clinica e in seguito, eventualmente, alla messa in commercio del trattamento. La FFB è anche attiva nel promuovere i contatti fra i ricercatori: ad esempio, ha recentemente organizzato un incontro fra il centinaio circa di oculisti esperti in iniezioni sottoretiniche, una procedura non semplice utilizzata sia per la terapia genica che per terapie cellulari, con l’intento di favorire lo scambio di esperienze e di migliorare la tecnica. La FFB promuove anche la identificazione di end point (obbiettivi) significativi per i pazienti e utili e ripetibili per i ricercatori per valutare l’esito delle sperimentazioni. Questa potrebbe sembrare una attività poco rilevante, ma è invece fondamentale per la corretta valutazione degli esiti delle sperimentazioni cliniche. Sarà presto proposto ufficialmente un parametro ricavabile in modo oggettivo dall’esame OCT che fornisce informazioni sullo strato dei fotorecettori retinici. La FFB ha anche messo a punto un registro denominato My Retina Tracker, che ha lo scopo di consentire ai ricercatori di trovare i pazienti che possono partecipare alle sperimentazioni. Si tratta pur sempre di malattie rare o molto rare e una equità nell’accesso ai trattamenti, cioè uguali opportunità per tutti, la si può LUMEN N. 70 ottenere solo attraverso i registri. È quindi importante che i pazienti si registrino e che indichino il risultato del test genetico. Il sito per registrasi è www.myretinatracker.org Vi è oggi da parte di molte industrie un forte interesse a sviluppare trattamenti per le distrofie retiniche. Se può sembrare strano che una industria investa nel trattamento di patologie rare, la realtà è che se si identificano trattamenti efficaci per le distrofie retiniche ereditarie, alcuni di questi possono essere applicati anche a malattie molto comuni come la degenerazione maculare legata all’età o la retinopatia diabetica. La seconda relazione è stata tenuta dal dr. Rogerio Vivaldi della società Spark Therapeutics che ha riferito sulle caratteristiche della società che occupa ben 130 persone e ha al suo interno tutte le competenze necessarie a portare avanti trattamenti di terapia genica. In un arco temporale di circa due anni o forse meno la terapia genica potrebbe diventare un trattamento approvato dalle autorità sanitarie e non essere più sperimentale. Naturalmente si tratta di trattamenti con un costo molto elevato e la Spark intende renderlo disponibile sia nei paesi ricchi che nei paesi più poveri. La Spark è nata con un investimento di 10 milioni di dollari, come spin-off dell’Ospedale pediatrico della Università di Filadelfia ove hanno messo a punto un trattamento efficace e di successo di terapia genica per i pazienti con retinopatia causata da mutazioni del gene RPE65. Si tratta 15 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 16 ANNO 2016 della sperimentazione della quale ha fatto parte anche il gruppo di Napoli diretto dalla prof.ssa Simonelli. Tina HOULIHAN, di RP Fighting Blindness Inghilterra ha poi dato alcuni spunti su come coinvolgere i pazienti per attuare una efficace raccolta di fondi. L’importante è coinvolgere i pazienti che devono sentirsi parte di un gruppo che fa qualcosa per la loro malattia e dare puntuali informazioni su ciò che la associazione fa. Saranno gli stessi pazienti a fare proposte per raccogliere fondi e fare sì che si facciano ancora più attività sentendosi coinvolti e facenti parte di una comunità che fa qualcosa per loro. E a proporre azioni utili a raccogliere fondi saranno gli stessi pazienti. È invece poco efficace cercare di ottenere danaro da chi deve essere convinto, ad esempio da chi passa per strada e al quale chiedi danaro. Si fa molta fatica per ottenere magri risultati. Per ottenere fondi è meglio non utilizzare troppe statistiche perché possono avere un effetto negativo (che potrà mai fare il mio Euro per una cosa così grande), ma i numeri sono invece importanti per la trasparenza (come e quanto dei fondi è stato utilizzato). Caitriona DUNNE, di Fighting Blindness (Ireland) ha poi parlato della importanza della consapevolezza dei pazienti circa il loro potere e il loro sapere. Questa deve diventare una forza e sono in atto progetti della comunità europea per raggiungere questo scopo. Ha poi parlato Claudette MEDEFINDT, Retina South Africa (South Africa) che 16 LUMEN N. 70 ha sottolineato l’importanza della consulenza genetica e del test genetico per preparare i pazienti a partecipare alle sperimentazioni cliniche. Il test genetico è un prerequisito per entrare in qualunque sperimentazione, non solo in quelle che prevedono la terapia genica, perché è utile per capire le differenze nella risposta ai vari trattamenti. Il risultato del test genetico è anche necessario per la diagnosi, per il counselling sui rischi per i familiari e per la prognosi. In Sud Africa, stante il clima e la lontananza di molti pazienti dai centri specializzati, si usa spesso un campione di saliva come materiale sul quale eseguire il test genetico. I campioni per la analisi con la tecnica di sequenziamento massivo in parallelo (NGS) vengono inviati a Manchester, in Inghilterra, dove vengono analizzati più o meno 200 geni a un costo che è pari a circa 1200 euro/campione. I rappresentanti di Retina Svezia, Caisa RAMSHAGE, Swenska RPFöreningen (Svezia) e Gustavo SERRANO, Fundalurp (Chile) di Retina Cile hanno poi raccontato le loro esperienze. Retina Svezia ha prodotto un libro e un CD nei quali sono raccontati i vari aspetti della vita di una persona con retinopatia (famiglia, lavoro, cucina, hobhies, viaggi, alcolismo, rapporti con i medici). Per ora è solo in svedese. Un terzo del ricavato dalle vendite di libro e CD sarà devoluto alla ricerca. Retina Argentina ha invece una attività travolgente sui mezzi di informazione televisivi. LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 17 ANNO 2016 Christina Fasser presidente di Retina International ha poi concluso la giornata annunciando la creazione del nuovo sito di retina International che sarà ufficiale da settembre 2016. Nel frattempo ha invitato tutti ad andarlo a visitare e a mandare commenti, critiche e suggerimenti. Il sabato si è aperto il congresso vero e proprio con una bella introduzione di Christina Fasser presidente di Retina International e con una presentazione degli organizzatori del congresso Nick LIN, di Retinitis Pigmentosa Taiwan (Taiwan) e Kin Ping TSANG, di Retina Hong Kong (Hong Kong S.A.R.). Ultima fre le presentazioni ufficiali quella di Chien-Jen CHEN, Vice presidente della Republic of China (Taiwan) Sono quindi inziate le presentazioni scientifiche. La prima, a cura della dr.ssa Elise HEON, The Hospital for Sick Children (Canada), era una relazione per dare una definizione generale sulle retinopatie ereditarie. Ha spaziato sulla diagnosi e sulla confusione che spesso hanno medici e pazienti sulla definizione. Molti chiamano la retinopatia in base ai fotorecettori che sono maggiormente coinvolti, altre chiamano la retinopatia in base a quale parte anatomica è coinvolta. In realtà sono modi diversi per dire la stessa cosa, ma la confusione che si determina è notevole. Quello che invece importante è LUMEN N. 70 definire lo stadio della malattia e il fatto se sia una forma o no progressiva. Oltre alla diagnosi e agli esami clinici e strumentali per fare una diagnosi clinica precisa, la dr.ssa ha sottolineato più volte l’importanza del test genetico, chiarendo che i tempi per le risposte sono molto lunghi. Ha poi sottolineato come sia molto importante che il paziente prima di accettare di entrare in una sperimentazione deve poter esprimere chiaramente che cosa si aspetta dal trattamento. Spesso ciò che per il ricercatore è considerato un grande successo terapeutico, per il paziente non ha alcun significato e si vengono così a creare grandi delusioni. Sono quindi iniziate le relazioni relative ai trattamenti principali oggi disponibili o per i quali sono in corso sperimentazioni cliniche. La prevista relazione del prof. Testa sulla terapia genica è slittata al giorno successivo a causa di problemi di viaggio causati dal tifone. Il prof. Eberhart ZRENNER, University of Tubingen (Germany) ha illustrato i tre tipi di protesi retinica elettronica: epiretinica, subretinica e subsclerale a seconda di dove viene inserito il chip. I principi di funzionamento sono molto diversi ma nessuna di queste protesi al momento fornisce una visione con buona definizione. Probabilmente le prossime versioni saranno migliori. Inoltre il prof. Zrenner ha chiarito che la durata nel tempo della protesi è limitata. 17 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 18 ANNO 2016 Il professor Shuichi YAMAMOTO, Chiba University Hospital (Japan) ha poi riferito il risultato deludente della fase tre della sperimentazione con il collirio allo 0,15% di unoprostone. Il principio attivo che ha una azione anti apoptotica, cioè contrasta la morte cellulare programmata, era già stato utilizzato con modesti risultati nel trattamento del glaucoma. Purtroppo la sperimentazione non ha dimostrato differenze significative sul lungo periodo fra i pazienti trattati con il collirio a base di unoprostone e i pazienti trattati con placebo. L’entusiasmo dovuto al buon risultato osservato dopo otto settimane di trattamento, ha lasciato il campo alla delusione quando sono stati valutati gli effetti a lungo termine. Tuttavia siccome in alcuni piccoli gruppi selezionati, un effetto positivo era evidenziabile anche dopo un anno, gli organi di controllo sulle sperimentazioni cliniche del Giappone hanno invitato a procedere con la sperimentazione (finirà fatta su 180 pazienti) per cercare di arrivare a conclusioni più solide. Morten C. MOE, Department of Ophthalmology, Oslo University Hospital and University di Oslo, ha relazionato sullo stato della terapia con cellule staminali. Vi sono ormai molte 18 LUMEN N. 70 sperimentazioni in corso sia per i pazienti con distrofia retinica ereditaria sia per i pazienti con la forma atrofica di degenerazione maculare legata all’età. Si utilizzano cellule progenitrici di fotorecettori o cellule dell’epitelio pigmentato retinico. Le cellule utilizzate possono essere derivate da cellule mature dello stesso paziente ad esempio derivate dalla cute che vengono indotte tramite manipolazione in vitro a regredire a cellule pluripotenti e quindi sono fatte differenziare nel tipo di cellula desiderata (iPS) oppure possono essere utilizzate cellule derivate da cellule embrionali. Le cellule possono essere somministrate in sospensione o può essere preparato in laboratorio uno strato di cellule utilizzando una sorta d supporto (scaffold). Una delle sperimentazioni con cellule indotte pluripotenti (iPS) è stata bloccata perche nelle cellule manipolate sono state rilevate delle alterazioni genetiche. La terapia cellulare è quindi finalmente giunta alla fase della sperimentazione clinica e non rimane che attendere con pazienza i risultati sia relativi alla sicurezza, sia relativi all’efficacia. Nel pomeriggio vi sono state quattro sessioni parallele. Una riguardava le esperienze con la protesi retinica Argus II, la seconda e la terza riguardavano la degenerazione maculare legata all’età avanzata, la malattia di Stargardt e problematiche relative all’associazionismo. La quarta sessione riguardava la degenerazione e la conservazione della retina. LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 19 ANNO 2016 In questa ultima sessione la relazione più interessante è stata Lutein, Zeaxanthin, and Meso-Zeaxanthin: The Basic and Clinical Science Underlying Carotenoid - based Nutritional Interventions Against Ocular Disease, fatta dal prof. Paul S. BERNSTEIN, Moran Eye Center, University of Utah (USA). Vi è evidenza con i supplementi di luteina di un aumento del pigmento maculare ma ciò non si traduce in benefici sul visus. Non vi è quindi evidenza di efficacia sulla visione conseguente ai trattamenti con queste molecole e eccessi di zeaxantina possono causare dei precipitati nella retina e determinare una maculopatia da cantaxantina della quale il professore ha personalmente visto alcuni casi. L’unico consiglio che il prof. Bernstein ha dato è consumare una dieta ricca di frutta e di verdura fresca e ricca di pesce. E naturalmente non fumare. Nella seconda parte del pomeriggio vi erano altre quattro sessioni parallele. Una era dedicata all ‘impianto retinico Alpha (quello messo a punto a Tubinga dal prof. Eberhart Zrenner insieme alla sua equipe e disponibile per la commercializzazione nel mercato europeo), una riguardava il problema della advocacy , la terza il test genetico in Cina e la quarta sessione riguardava la terapia genica. In questa sessione il prof. Zrenner ha illustrato il trial di terapia genica in corso a Tubinga per i pazienti con LUMEN N. 70 acromatopsia causata da mutazioni del gene CNGA3. Hanno iniziato con dosi più basse di particelle virali e vanno aumentando la dose nei pazienti successivi. Si tratta di una fase I/II di sperimentazione nella quale l’obbiettivo principale è verificare la comparsa di eventuali effetti dannosi (si valuta cioè la sicurezza del trattamento). In contemporanea si verifica anche una sua eventuale efficacia. Serge PICAUD, Institut de la vision (France) ha invece illustrato nei particolari la terapia optogenetica in cui si inserisce nelle cellule ganglionari della retina, sfruttando un vettore virale, una proteina ricavata dalle alghe che ha la proprietà di reagire alla luce. Il gene che codifica per questa proteina (channelrodopsina) fa sì che le cellule ganglionari si comportino come fotorecettori, trasformando lo stimolo luminoso in segnale elettrico che tramite il nervo ottico giunge alle aree del cervello deputate alla elaborazione. Al momento vi sono tre pazienti che hanno iniziato la sperimentazione con questo trattamento. Vi sono ancora una serie di problemi tecnici da risolvere fra i quali la intensità della luce alla quale questa proteina reagisce, il fatto che sia una proteina non umana, e la bassa definizione di visione che al momento si determina (luci e ombre). Il prof. Francesco TESTA, della Seconda Università di Napoli ha 19 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 20 ANNO 2016 esposto una relazione sulla terapia genica in generale e di come dalla sperimentazione si arrivi al trattamento. Ad oggi, per RPE65, come relazionato dal dottor Daniel C. CHUNG, della Spark Therapeutics Inc. (USA) vengono trattati entrambi gli occhi a distanza di qualche giorno. I pazienti trattati hanno fra i 4 e i 44 anni e non è chiaro se i risultati siano migliori nei bambini piuttosto che negli adulti. Certamente prima si tratta e meglio è. L’efficacia del trattamento della Spark è durevole nel tempo ed è stata chiesta l’autorizzazione alla messa in commercio di questa cura. Il trattamento messo a punto da Spark ha dato risultati migliori di altri trattamenti analoghi per motivi inerenti il promotore del gene (la parte di DNA messa prima di un gene che fa si che la cellula “legga” il gene in modo che i meccanismi cellulari possano poi produrre la proteina). Anche alcuni accorgimenti per selezionare le particelle virali che in effetti contengono il gene e per evitare che le particelle virali rimangano attaccate alle pareti della siringa, sembrano essere i motivi della differenza di efficacia. Ma quello che Spark ha messo a punto è anche un sisetma per valutare in modo obiettivo e ripetibile l’efficacia del trattamento. 20 LUMEN N. 70 Si tratta di un percorso con ostacoli vari che il paziente deve fare. Vengono valutati gli errori e il tempo di percorrenza. Il percorso viene fatto in condizioni diverse di luminosità. Questo mobility test verrà proposto come metodo per valutare l’efficacia e questo è un obiettivo terapeutico che è importante per il paziente nella sua realtà quotidiana. Anche il numero di lettere che il paziente riesce a leggere è importante e viene valutato. Nella prima parte della giornata di domenica vi sono state tre sessioni parallele, una delle quali in cinese sui problemi di salute mentale dei pazienti e di come sostenere i pazienti e i loro care-givers, una sulle novità inerenti la degenerazione maculare legata all’età e la terza sulla stimolazione elettrica transcorneale. La sessione più interessante di tutto il congresso è certamente stata quella sulla stimolazione elettrica transcorneale nella quale il prof. Zrenner ha riferito alcuni dati non ancora pubblicati di una sperimentazione clinica condotta in vari centri in Germania, Svizzera, Italia (Firenze), Grecia, Turchia, Austria. L’apparecchio che è prodotto dalla Okuvision e si chiama Okustim (marchio registrato) è marchiato CE ed è quindi un dispositivo medico commercializzabile e da utilizzarsi sotto controllo medico. Ha al suo interno una memoria USB nella quale è memorizzata l’intensità della stimolazione individuata dall’oculista per quel determinato paziente con delle prove preliminari. L’intensità della stimolazione è diversa da paziente a paziente. Nella memoria LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 21 ANNO 2016 sono anche registrate le sedute e la loro frequenza e durata così l’oculista controlla se il paziente ha rispettato i tempi di utilizzo. L’apparecchio si chiama Okustim e il nome è registrato. Esistono anche altri apparecchi, ma questo è quello con il quale è stata fatta la sperimentazione e che sarà provato in tutta la Germania, a carico del sistema sanitario tedesco. La stimolazione transcorneale fa giungere una corrente elettrica alla retina e ciò determina il rilascio di fattori di crescita. L’apparecchio per il trattamento deve essere messo a punto dall’ oculista secondo parametri ben stabiliti e personalizzati per ogni paziente e il trattamento deve essere di 30 minuti a settimana. Trattamenti più prolungati o frequenti non ne aumentano l’efficacia. Il trattamento può avvenire in ambulatorio o a casa del paziente. In genere si fanno i primi quattro trattamenti in ambulatorio e poi il paziente li può proseguire a casa. Il trattamento sembra rallentare la perdita di sensibilità retinica misurata con il campo visivo, migliora l’acutezza visiva e il miglioramento è stabile. Questo trattamento è controindicato in caso di edema maculare retinico, di LUMEN N. 70 retinopatia diabetica, di occlusione dei vasi retinici, di degenerazione maculare senile e in presenza di qualunque tipo di neovascolarizzazione. È anche controindicato in gravidanza. Il trattamento è indicato negli stadi precoci e intermedi della RP ed è in grado di rallentare la progressione della malattia. Il prof Gerald CHADER, University of Southern California (USA) ha quindi concluso il congresso sottolineando come i progressi siano in corso per il trattamento delle distrofie retiniche. Alcuni trattamenti sono già in commercio come due tipi di protesi retiniche elettroniche, mentre un trattamento di terapia genica lo sarà verosimilmente in tempi relativamente brevi. Le cellule staminali stanno finalmente facendo il loro ingresso fra i trattamenti in corso di sperimentazione clinica e alcuni trattamenti, come la stimolazione elettrica transcorneale, sembrano poter rallentare la progressione della degenerazione retinica. Il prossimo congresso di Retina International si terrà nel febbraio 2018 in Nuova Zelanda, mentre fra quattro anni sarà in Islanda. 21 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 22 ANNO 2016 LUMEN N. 70 Notizie dal mondo scientifico Studio italiano epidemiologico oftalmologico territoriale A cura della Dott.ssa Cristiana Marchese Il risultati dello studio condotto dal Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi (Goal) della città di Milano ha evidenziato che l’attività degli oculisti ambulatoriali territoriali interessa per il 27% la correzione di vizi refrattivi, per il 28% patologie del segmento anteriore, per il 12% il glaucoma, per il 17% patologie del segmento posteriore, per il 16% esiti di procedure chirurgiche. [9 settembre 2016] Il Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi (Goal) ha presentato un poster al Congresso Europeo di Oftalmologia Euretina, in corso a Copenaghen, contenente il primo studio italiano epidemiologico oftalmologico territoriale (EpiGoal). È stato realizzato da un gruppo di oculisti ambulatoriali milanesi, che ha analizzato la prevalenza delle principali patologie oculari osservate durante il quotidiano svolgimento dell’attività professionale per il Servizio Sanitario Nazionale sul territorio. “Lo studio - spiega una nota del Goal ha coinvolto 13.190 pazienti, focalizzando l’attenzione su: patologie del segmento anteriore e posteriore, vizi refrattivi, glaucoma ed esiti di procedure chirurgiche. 22 Particolare attenzione è stata rivolta alla retinopatia diabetica e alla AMD”, la Degenerazione maculare legata all’età. I risultati hanno evidenziato che l’attività degli oculisti ambulatoriali territoriali interessa per il 27% la correzione di vizi refrattivi, per il 28% patologie del segmento anteriore, per il 12% il glaucoma, per il 17% patologie del segmento posteriore, per il 16% esiti di procedure chirurgiche. Inoltre una successiva analisi eseguita su 2.608 pazienti per le patologie segmento posteriore ha evidenziato in 927 (35,5%) la presenza della retinopatia diabetica e in 1681 (64,5%) della AMD. “I risultati ottenuti dallo studio Epigoal spiega il segretario Goal, Danilo Mazzacane - possono essere utilizzati al fine di realizzare degli efficaci piani di prevenzione primaria e secondaria delle principali patologie oftalmologiche che hanno la caratteristica di malattia sociale,quali glaucoma, AMD e retinopatia diabetica. Inoltre rafforzano l’mportanza del ruolo dell’oculista a livello territoriale quale primo baluardo per rispondere alla domanda di salute visiva dei cittadini per tutte le patologie oculari, oltre che dei difetti della visione suscettibili di correzione ottica”. Per il LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 23 ANNO 2016 LUMEN N. 70 Goal “tutto ciò potrà essere di notevole utilità per lo sviluppo di sane sinergie tra territorio ed ospedale in ambito italiano e potrebbe costituire un’ipotesi di modello a livello europeo, poiché comporterebbe una ottimizzazione delle risorse con un impegno di spesa sostenibile”. PER SOSTENERCI Per sostenerci e aiutarci nella realizzazione della nostra attività e delle nostre iniziative si può: ADERIRE ALLA ASSOCIAZIONE compilando il modulo di adesione scaricabile dal sito www.retinaitalia.org e pagando la quota associativa annuale di € 25,00. FARE UNA DONAZIONE che si potrà detrarre dall’imposta lorda nella dichiarazone annuale dei redditi. Conto corrente bancario ordinario: IBAN: IT 16 O 05584 01602 000000004414 Conto corrente bancario per la ricerca: IBAN: IT 49 X 05584 01602 000000005050 Conto corrente postale: 1017321462 IBAN: IT 90 Q 0760101600001017321462 23 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 24 ANNO 2016 LUMEN N. 70 Notizie dal mondo scientifico Malattie rare, la terapia genica è realtà grazie alla ricerca “made in italy” Da “Osservatorio Malattie Rare” - Autore: Redazione, 19 Ottobre 2016 Firenze - La terapia genica, ovvero la possibilità di correggere e trasferire geni modificando così le “istruzioni” di funzionamento delle cellule, è ormai una realtà, anche terapeutica: sono stati registrati i primi farmaci basati su questa tecnologia e numerosi sono gli studi clinici in tutto il mondo che ne stanno valutando sicurezza ed efficacia per diverse malattie, genetiche innanzitutto. Dei grandi passi avanti fatti dalla terapia genica e della differenza che questo approccio può fare nel campo delle malattie rare, si è parlato nel corso del Convegno “Dialoghi di scienza con i cittadini: terapie di frontiera per le malattie rare”, organizzato da Fondazione Telethon, che si è tenuto il 18 ottobre a Firenze a margine del Congresso della Società Europea di Terapia Genica e Cellulare. Al convegno hanno preso parte 150 persone in rappresentanza di oltre 70 Associazioni di malattie rare “amiche” della Fondazione. Le malattie rare conosciute sono oltre seimila, si tratta di patologie gravi, spesso letali e, nella maggior parte dei casi, prive di terapie disponibili. Circa l’80% delle malattie rare è di origine genetica e si trasmette generalmente per via ereditaria, a seguito cioè di 24 alterazioni del Dna, colpendo principalmente i bambini. Oggi, grazie alla terapia genica, si stanno aprendo importanti prospettive anche in questa area. L’Italia partecipa con un ruolo di primo piano, in particolar modo grazie alla Fondazione Telethon, che lo scorso giugno ha messo la firma sulla prima terapia genica con cellule staminali resa disponibile sul mercato, grazie all’alleanza con GlaxoSmithKline e ospedale San Raffaele, per una rara immunodeficienza chiamata ADASCID. Inoltre, presso l’Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica di Milano sono ben tre gli studi clinici attualmente in corso per testarne l’efficacia su altrettante malattie genetiche rare. Proprio il direttore di questo istituto, Luigi Naldini, ha ottenuto importanti risultati anche nella ricerca sull’editing del genoma: una tecnica rivoluzionaria che sfrutta un apparato molecolare batterico per fare correzioni minuziose sul Dna, riscrivendo letteralmente i geni, e che potrebbe rivelarsi un’evoluzione ancora più sofisticata della terapia genica. Fino a oggi la terapia genica consiste soprattutto nell’aggiungere una copia funzionante di un gene quando quello presente è difettoso, un po’ come usare una LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 25 ANNO 2016 stampella quando ci si rompe una gamba; l’editing del genoma, correggendo direttamente il difetto genetico sul Dna, è paragonabile invece a riparare l’osso fratturato, rappresentando quindi un vantaggio straordinario nel caso delle malattie genetiche rare. Attualmente molti prodotti di terapia genica, che potrebbero diventare cure per malattie finora orfane di un trattamento, sono in fase avanzata di sviluppo pre-clinico anche presso il TIGEM, l’Istituto Telethon di Genetica e Medicina di Pozzuoli. Due esempi sono: una forma di cecità infantile e un difetto del metabolismo che fa parte del gruppo di malattie da accumulo lisosomiale. Un altro strumento che può fare la differenza nelle malattie rare è lo screening metabolico allargato, procedura diagnostica in grado di evidenziare patologie in fase presintomatica, con notevoli vantaggi sia per il paziente, in termini di salute, sia per la società, in termine di risparmi di risorse. Lo scorso agosto è stato approvato un Ddl che estende il test di screening per 40 malattie metaboliche sull’intero territorio nazionale. La legge arriva dopo un lungo percorso, fortemente stimolato dalla comunità dei pazienti, e rappresenta una grande conquista perché permette di diagnosticare in tempo utile patologie genetiche rare per cui un intervento tempestivo e precoce, come la terapia genica stessa, può essere determinante. In questo ambito il Prof. Giancarlo La LUMEN N. 70 Marca dell’Università di Firenze ha sviluppato un test efficace proprio per ADA-SCID, la malattia genetica rara dei cosiddetti “bimbi in bolla”, e sta lavorando per mettere a punto un test per la leucodistrofia metacromatica, gravissima malattia neurodegenerativa su cui lo studio clinico condotto all’SRTiget sta dando risultati molto promettenti quando somministrata in fase pre-sintomatica. Nel caso di ADASCID, il Prof. La Marca ha dimostrato che il relativo test è affidabile ed economico e permetterebbe di intervenire con il trapianto o con la terapia genica, laddove non ci fosse un donatore compatibile, in maniera tempestiva, con un impatto positivo sul paziente ma anche sui costi associati alla sua presa in carico. “Fondazione Telethon ha fortemente voluto supportare questo convegno consapevole che fosse un’importante occasione per le Associazioni pazienti di malattie rare, per gli studenti e per la cittadinanza tutta. L’informazione e la consapevolezza rispetto alle possibili terapie, nonché le possibilità di diagnosi precoce, sono di fondamentale valore, soprattutto quando si parla di malattie rare dichiara Francesca Pasinelli, Direttore Generale di Fondazione Telethon - Lo stato dell’arte tracciato in questa occasione conferma il ruolo da protagonista che l’Italia sta giocando in questa lotta e l’impegno della nostra Fondazione nel supportare una ricerca scientifica di eccellenza per la cura di queste patologie”. 25 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 26 ANNO 2016 LUMEN N. 70 Notizie dal mondo scientifico Il test genetico non è un bene di lusso per la salute dei pazienti Testo di Avril Daly. Pubblicato il 26 settembre 2016 Traduzione di Cristiana Marchese Ho lavorato come portavoce dei pazienti nel campo delle malattie genetiche rare per 17 anni. Non sono una scienziata e non sono un medico, sono solo una persona alla quale nel 1998 è stata diagnosticata una retinopatia ereditaria. Lavorando come esperta di comunicazione ho deciso di portare alla luce gli inaccettabili ritardi nella diagnosi, l’impatto sulle famiglie e sui pazienti e le battaglie quotidiane di coloro che, nei sistemi sanitari, cercano di fornire supporto e cura. Prima di essere catapultata in un modo nel quale con il termine “malattia genetica” ci si riferiva a me, il termine mi portava alla memoria immagini di film di fantascienza o di serie televisive, Gattaca e Chimera, la pecora Dolly e naturalmente gli articoli sulle patate geneticamente modificate. “Malattia genetica” non faceva parte del mio lessico quotidiano, ma è rapidamente diventata la parola in cima ai miei pensieri. La diagnosi clinica di una forma genetica di riduzione della vista causata da una degenerazione retinica - la retinite pigmentosa - mi è stata fatta dall’oculista, il dr. Paul Kenna all’ospedale Oftamico Royal Victoria di Dublino. Per mia fortuna ha usato parole gentili e ponderate per 26 rispondere alle mie moltissime domande. Mi ha parlato della ricerca di alta qualità che era in corso al Trinity College di Dublino finanziata dalla fondazione Fighting Blindness, una fondazione non a scopo di lucro voluta e guidata da pazienti. A Dublino i ricercatrori stanno lavorando per trovare trattamenti e cure per le distrofie retiniche ereditarie (IRD). Per me è stato un gran conforto sapere che non ero sola in questo viaggio e che c’erano molte attività in corso sia in Irlanda che nel resto del mondo per combattere questa condizione che ti “ruba” la vista. Dopo 18 anni non so ancora quale gene mutato causi la mia RP. Mi è toccata una malattia genetica fra le più complesse che esistano. Ci sono almeno 250 geni già descritti che causano le distrofie retiniche ereditarie, ma questo è solo il 60% di quelli che esistono. È probabile che il gene che causa la mia malattia stia in quel 40% che ancora non si conosce, e questo lo accetto. Prima o poi lo si troverà. Ho ancora una buona visione centrale e per fortuna nessun altro nella mia famiglia ha la RP. Ma la cosa più importante è che io ho avuto la possibilità e l’opportunità di fare il test genetico. Purtroppo ci sono milioni di pazienti e famiglie nel mondo per le LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 27 ANNO 2016 LUMEN N. 70 quali ciò non è possibile perché non vi anche due anni per una diagnosi. Ciò è è un accesso equo al test genetico. Il inaccettabile. test genetico per tutte le forme di Come in molte altre malattie distrofia retinica ereditaria è ancora genetiche, stante le caratteristiche oggi un problema al quale non sembra genetiche delle distrofie retiniche esserci fine. ereditarie come la RP, una buona e Il test genetico per capire quale gene affidabile diagnosi genetica è un mutato era all’origine della mia RP è prerequisito per essere inclusi in una stato fatto tramite il progetto Target sperimentazione clinica. Inoltre il test 5000 finanziato dalla fondazione genetico può avere per vari motivi un Fighting Blindness. La fondazione, a metà settembre 2016, ha puntato i riflettori sull’importanza del test genetico e nel contempo ha raccolto i fondi necessari per la ricerca con la campagna jeansforgenes2016. Molte altre associazioni che si occupano di malattie rare ereditarie portano avanti campagne simili per garantire ai pazienti il test genetico, che in alcuni casi, può comportare una attesa di anche due anni per la risposta. Ma perché nel 2016 ci si deve affidare al volontariato e al buon cuore dei cittadini per Avril (che tiene in mano il simbolo) con alcuni del team Fighting Blindness finanziare un servizio team alla giornata Jeans for Genes 2016 a Dublino. critico e fondamentale per qualunque sistema sanitario? E perché impatto positivo sulle persone affette e i medici genetisti clinici sono ancora sulle loro famiglie. una esigua minoranza in tanti paesi, Quando un test genetico è fatto bene, quando ognuno di noi è portatore di è bene interpretato e si prendono le almeno un difetto genetico? Io sono corrette iniziative a seguito del Irlandese e in un paese che ha meno di risultato, esso migliora l’accuratezza cinque milioni di abitanti, ci sono della diagnosi, della prognosi e il 300.000 persone che hanno una counselling genetico. malattia genetica. E alcuni aspettano Stanno ormai emergendo trattamenti 27 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 28 ANNO 2016 che hanno il potenziale di curare le IRD e non è accettabile che una persona che potrebbe accedere ad un trattamento che cambierebbe la sua vita, non possa farlo solo perché non ha modo di accedere al test genetico. L’esperienza delle IRD è analoga a quella di molte altre malattie genetiche. Viviamo in un’epoca di grandi innovazioni e stanno affacciandosi molti trattamenti, ma per i ricercatori la possibilità di mettere a frutto il lavoro di decenni di ricerca e la speranza di mettere alla prova queste innovazioni si basa sulla presenza di una popolazione di pazienti dei quali sia nota la esatta caratteristica genetica e sull’accesso a registri che siano sostenibili e parte di una rete organizzata. Un piano nazionale per le malattie rare è stato pubblicato nella maggior parte dei paesi europei e molto lavoro è anche stato fatto in Australia, Asia, Stati Uniti etc. È ora di tirar fuori dai cassetti i vari report e di implementare le raccomandazioni fatte. È ora che coloro che sviluppano le politiche sanitarie capiscano che un test genetico non è un lusso narcisistico. Non è un test per sapere se discendo dai Vichinghi o dagli Aztechi. È un test che serve a milioni di persone per sapere quale malattia li colpisce, per 28 LUMEN N. 70 sapere quante persone in una popolazione hanno quella malattia per pianificare servizi sanitari appropriati per la cura. Tutti possono beneficiare di migliori strategie per l’accesso ai test genetici e per i servizi che ne derivano: i pazienti possono beneficiare di trattamenti in grado di cambiare la loro vita, i medici che potranno fornire cure più appropriate ed efficaci, i ricercatori che potranno mettere a punto nuove terapie, i sistemi sanitari nazionali che potranno coordinare una cura multidisciplinare. La società intera beneficerà dall’avere persone che possono vievere una vita attiva e indipendente e contribuire a un futuro migliore per tutti Il tempo è giunto! Sabato 24 settembre è stata la giornata mondiale della retina e Retina International fa appello alla comunità globale della retina e delle malattie rare perché sostenga l’accesso ai servizi di diagnosi genetica che possono rendere più veloce lo sviluppo di terapie e le necessità non corrisposte. Avril Daly è amministratore delegato della associazione di pazienti Retina International e vice presidente di EURORDIS Rare Diseases Europe and Chair of the Genetic & Rare Disorders Organisation - GRDO. LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 29 ANNO 2016 LUMEN N. 70 Presidi Regionali per le Malattie Rare PRESIDIO: A.O. SAN PAOLO Via A. di Rudinì, 8 - 20124 Milano Medico referente: Dott. Leonardo Colombo Telefono: 02.81.84.43.01 - 02.81.84.39.48 [email protected] Centro di ipovisione e riabilitazione visiva Terapie: chirurgia della cataratta, terapia dell’edema maculare cistoide, prescrizione di integratori con schema terapeutico personalizzato. PRESIDIO: IRCCS SAN RAFFAELE Via Olgettina, 60 - 20132 Milano Unità Operativa di Oftalmologia tel.: 0226432204 - 0226432240 Medico referente: Dott.ssa Maria Pia Manitto Dott. Maurizio Battaglia Parodi Consulenza genetica: interna al presidio Terapia: personalizzata PRESIDIO: POLICLINICO EREDODEGENERAZIONI RETINICHE DIPARTIMENTO SCIENZE OFTALMOLOGICHE Viale del Policlinico, 1 - 00155 Roma Tel. 06.49.97.53.84 Visite ambulatoriali: da lunedì a venerdì Altre prestazioni: consulenza psicologica e internistica Terapie: personalizzate; fotodinamica PRESIDIO: CAMPOSAMPIERO ULSS 15 Medico referente: Dott.ssa Katia De Nadai Tel.: 049.93.24.544 - 049.93.24.536 Visite ambulatoriali: mercoledì e giovedì Colloquio psicologico informativo Terapie: retiniche personalizzate e fotodinamica PRESIDIO: A.O. UNIVERSITARIA SAN MARTINO U.O: Clinica Oculistica Viale Benedetto XV - 16132 Genova Medico referente: Tel.: 010.35.38.459 Visite ambulatoriali: lunedì Consulenza genetica: esterna al presidio PRESIDIO: A.O. CAREGGI U.O. Clinica Oculistica Viale Pieraccini,17 - 50100 Firenze Medico referente: Dott. Andrea Sodi Tel.: 055.794.7000 Visite ambulatoriali: da lunedì a venerdì Consulenza genetica: interna Terapia: personalizzata AOU SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI: Seconda Divisione di Oftalmologia Centro Studi Retinopatie Ereditarie Via Pansini, 5 - 80131 Napoli Responsabile: Prof.ssa Francesca Simonelli Tel: 800177780 - 0815666762 mercoledì ore 15-17) Consulenza genetica: interna Terapia: personalizzata PRESIDIO: AO ORDINE MAURIZIANO CONSULENZA GENETICA PER MALATTIE EREDITARIE DELLA RETINA Responsabile dr.ssa Cristiana Marchese Largo Turati 62 - 10128 Torino Tel.: per prenotazioni 011.5085059 PRESIDIO: AO ORDINE MAURIZIANO SC DI OCULISTICA Referente per le Distrofie retiniche ereditarie dr. Mario Vanzetti Largo Turati 62 10128 Torino Per prenotazioni scrivere a [email protected] 29 LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 30 ANNO 2016 LUMEN N. 70 COMITATO SCIENTIFICO DI RETINA ITALIA Prof.ssa Francesca Simonelli Presidente Dr. Leonardo Colombo Prof. Francesco Testa Dott.ssa Francesca Torricelli Vice Presidente Prof. Benedetto Falsini Dott.ssa Cristiana Marchese Dott.ssa Valeria Marigo Dr. Sandro Banfi Prof. Riccardo Ghidoni Dr. Andrea Sodi Dott.ssa Maria Pia Manitto Dr. Francesco Parmeggiani Dott. Maurizio Battaglia Parodi Prof. Enzo Maria Vingolo COMPONENTI LAICI Assia Andrao Donato Di Pierro Maddalena Bertante CONSIGLIO DIRETTIVO DI RETINA ITALIA Andrao Assia Presidente Vannini Simone Vice Presidente Mondolfo De Benedetti Carla Tesoriere Borgonovi Elio Caruso Simona Di Pierro Donato Fornaciari Giovanni Greci Stefano Manescalchi Sandra Consiglieri: Bertante Maddalena 30 Rabito Roberto LUMEN INTERNO 70_LUMEN - INTERNO 44 xp5 29/11/16 12:03 Pagina 31 ANNO 2016 LUMEN N. 70 SCRIVETECI! Raccontateci le vostre esperienze e, perchè no, i vostri guai. Lumen è in attesa di ricevere il resoconto delle vostre esperienze, delle storie che vi piacerebbe poter raccontare, delle situazioni di difficoltà o di disagio nelle quali vi siete trovati a causa della retinite pigmentosa da cui siete affetti. Saremo lieti di pubblicarle. Spesso questo modo di comunicare riesce a diventare un buon metodo per aiutare a risolvere i problemi, grandi o piccoli, che ci assillano. Indirizzate a: Retina Italia Largo Volontari del Sangue, 1 - 20133 Milano o email [email protected] RINGRAZIAMENTI La nostra profonda riconoscenza alle famiglie che, a ricordo dei loro cari, hanno promosso una donazione in favore di Retina Italia onlus, il cui importo sarà interamente devoluto alla ricerca scientifica. Ringraziamo le persone e le organizzazioni che, nell’ambito della loro attività, hanno raccolto fondi da destinare alla nostra associazione. Infine la nostra gratitudine va a tutti coloro che ci hanno aiutato e sostenuto, che hanno contribuito a far crescere Retina Italia onlus, con il loro lavoro e il loro impegno. E naturalmente un grazie speciale a tutti i nostri soci! Il Consiglio Direttivo Nazionale 31