risto Re - Parrocchia Cristo Re Milano

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risto Re - Parrocchia Cristo Re Milano
18 maggio
Parrocchia
C risto Re
di
via Galeno 32 - MILANO — Tel. 022574113 — fax: 0225707805
E-mail: [email protected]
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(Credito Bergamasco, filiale v.le Monza)
AVVISI
STORIE ?
Dom. 18
“La storia è maestra di vita”. E’ un ritornello che si ripete dai tempi dei
romani. Qualcuno sostiene che la storia non insegna o non ha insegnato
un bel niente, visto cosa combina l’uomo ancora oggi. Come sempre ci
sono assertori e scettici. Se la storia può insegnare qualcosa, le storie
proprio sono frutto di fantasia o di falsità: “sono tutte storie!”. A volte è
difficile distinguere la storia dalle storie. Altre volte invece, la conoscenza
della storia aiuta a riconoscere le storie. Quanti detti, quante narrazioni,
quanti racconti che si credono dettati dalla fantasia hanno invece un riscontro nella storia e nella tradizione. Non è sempre facile distinguere la
storia dalle storie. Così può succedere che si confondano le due cose e si
credano storie inventate anche le cose vere.
Un compito del prete è quello di confessare. La confessione dovrebbe essere
il luogo dell’accusa e del perdono dei peccati. Aggiunta la penitenza, non
dovrebbe comprendere altro. Spesso succede che in confessione, invece
dei peccati, si racconti di tutto (convinzioni e riforme politiche, religiose,
sociali, temi di morale, malattie, avvocati, testamenti…) e si esprimano
anche dei dubbi. In questi casi, memore dell’ammonizione di s. Paolo di
insistere in ogni occasione, opportuna e non opportuna, si cerca di chiarire almeno le cose essenziali. Un giorno e in un luogo molto lontano si
presentò una giovane donna, ‘imparata’ come si dice, per la formazione
superiore, e parlò della sua vita cristiana. Come succede a parecchi, nell’infanzia c’è stata un’educazione cristiana che poi nel tempo si è affievolita, con conseguente calo d’impegno fino a rasentare l’indifferenza o
l’incredulità. Rimane un po’ di inquietudine che nel tempo riemerge e
ripropone il problema. Tra le tante perplessità vi sono anche quelle nei
confronti della Chiesa e di alcune sue affermazioni. Legato a questo, un
po’ di fastidio per la creduloneria dei cristiani: “La Chiesa dice che Gesù è
Figlio di Dio
(continua a pagina 2 !
29 MAGGIO—
P
Percorso
Breda — Vipacco
Frigia — Livraghi
Soffredini — Doberdò
Monza 325 — Brunico
Fortezza — Chiesa
- Santissima Trinità
• ore 15.30: Battesimi
Lun. 19
- ore 21.00: Consiglio Pastorale Parrocchiale
Mar. 20 - ore 16.00: Consacrazione dei bambini a Maria
• ore 21.00: Incontro di preparazio-
ne agli anniversari di matrimonio
Mer. 21 - ore 15.30: Incontro pres-
so il Centro socio-culturale Villa
San Giovanni
Gio. 22 - ore 21.00: Rosario comunitario in Chiesa
Sab. 24
- ore 21.00 in teatro: La
Cena dei Cretini
Dom. 25 - Corpus Domini
• ore 11.15: Santa Messa degli Anniversari di Matrimonio.
30 maggio – 8 giugno:
SAGRA
PARR
OCCHIALE
ARRO
... prepariamoci ...
Processione Mariana
Ritrovo e partenza:
ore 21.00
via Breda 138
19/2008
Santissima Trinità
P
•
!continua da pagina 1)
e noi dobbiamo crederlo. Forse non è così. Ma non
si può dubitare o discutere”. Vale a dire: la Chiesa ci impone delle verità che dobbiamo accettare senza alcun criterio critico e nessun altro
filtro. In altri termini, dalla storia si passa alle
storie e i cristiani credono ancora a queste storie.
Sinteticamente ho cercato di far capire la differenza fra Chiesa, che siamo noi, e gerarchia. Se
la chiesa siamo noi, le sue verità mi interessano. Credenti e gerarchia non sono due entità
diverse, ma parte della stessa comunità e a servizio della comunità. La gerarchia non ha potere assoluto di decidere e definire tutto quello
che vuole, ma di trasmettere, ricordare, insegnare, rinsaldare, tenere viva la vita di fede. Se la
Chiesa dice che Gesù è Figlio di Dio, non è la
gerarchia, ma tutta la TRADIZIONE CRISTIANA. I cristiani sono arrivati a questa convinzione dopo travagli, discussioni, contrapposizioni,
eresie. Questo lascia intendere che i dogmi sono
stati ben valutati, vagliati per secoli, prima di
venire proclamati. Sulla divinità del Figlio, dopo
serrate contrapposizioni fra Ario e altri vescovi,
si è espresso il concilio di Nicea: è stato il primo
concilio ecumenico del mondo cristiano, secondo la prassi del Concilio di Gerusalemme di età
apostolica. Ebbe inizio il 20 maggio del 325 e si
concluse il 25 luglio 325. Così si esprime: «...nato
dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce
da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non
creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create».
Stessa cosa si potrebbe dire per lo Spirito Santo “che è Signore…”. Se poi ci aggiungiamo il
Padre siamo al tema di questa domenica: la Trinità.
E’ un mistero la Trinità. La nostra mente cosa
può capire di Dio? Il finito non potrà mai contenere l’infinito, ma qualcosa dell’infinito sì. La
nostra conoscenza sarà sempre imperfetta, ma
quel poco di chiarezza è sufficiente per una degna vita cristiana. E’ opportuno conoscere ed
informarsi per non lasciarsi ingannare o diventare ‘creduloni’: persone che si lasciano convincere dal primo arrivato o persone che si trovano
in crisi di fronte alla prima contestazione. Spesso
chi nega ha scopi nascosti o ideologie da sostenere. Per il cristiano, la fede non è ideologia
e non ha altro scopo che il bene e la salvezza dell’uomo. Senza questa convinzione e
un’appropriata conoscenza, il rischio di confondere il vero con l’immaginario è forte. Dalla storia si passa facilmente alle storie, reali o immaginarie che siano. Così anche il Figlio di Dio, la
Trinità potrebbero apparire una delle tante storie inventate che si narrano da secoli. Storie?
Fate voi. La fede, la riflessione e la tradizione
cristiana affermano il contrario e ogni anno la
liturgia ripropone alla riflessione il tema della
Trinità.
Buona settimana,
diletti parrocchiani!
Terremoto in Cina:
La Caritas si mobilita
ATTIVATI I CONTATTI CON
I PARTNER CINESI, INSIEME AI QUALI SI STANNO
CONDUCENDO DA ANNI
PROGETTI DI EMERGENZA E SVILUPPO
«È importante che simili calamità non siano dimenticate»,
ha sottolineato il cardinale Zen, vescovo di Hong Kong, parlando del terremoto in Cina al Seminario di Venegono, durante la Festa dei fiori di cui è stato ospite.
Il sisma che lunedì ha colpito lo stato del Sichuan e altre
regioni della Cina, causando decine di migliaia tra morti e
dispersi, non ha lasciato indifferente Caritas Italiana. Il
direttore, monsignor Vittorio Nozza, ha espresso «profonda
partecipazione al dolore delle popolazioni coinvolte dagli effetti
del sisma» e assicurato che «sarà fatto tutto quanto è nelle possibilità di Caritas Italiana, in coordinamento con la
rete internazionale Caritas e in accordo con le autorità cinesi,
per esprimere una fraterna solidarietà e aiuti tangibili,
al fine di alleviare le enormi sofferenze che il popolo cinese sta patendo».
In Cina non esiste una Caritas nazionale. Caritas Italiana ha
però già attivato i propri canali di comunicazione con i partner cinesi attivi in loco, con i quali da anni vengono condotti
progetti di emergenza e di sviluppo, concordati con le autorità locali: insieme a essi, verranno valutate le più opportune ipotesi di intervento, da realizzare nel medio periodo. Altre indicazioni operative dovrebbero giungere dalle
Caritas di Hong Kong, Taiwan e Macao, attivate in proposito
da Caritas Internationalis.
Caritas Italiana opera in Cina da diversi anni, non solo
in occasione di emergenze, ma anche supportando piccoli
progetti di sviluppo, proposti e condotti da partner locali e
finalizzati ad aiutare persone particolarmente deboli, ad
esempio i malati di lebbra, o alcuni gruppi etnici
minoritari.
Per sostenere gli interventi in corso (causale “Terremoto
Cina”) si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite:
– c/c postale n. 347013
– Banca Popolare Etica, via Niccolò Tommaseo 7, Padova IBAN IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113
– Allianz Bank, via San Claudio 82, Roma - IBAN IT26 F035
8903 2003 0157 0306 097
– CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel.
06.66177001 (orario d’ufficio)
– CartaSi anche online
Mese di Maggio - Mese di Maria (p.nat)
Foto della Madonna nel Santuario di Fatima
segno di un dialogo con l’Eterno, il
Vivente, ci riempie di fiducia, ci avvolge nella tenerezza dell’Infinito, ci
toglie dalla solitudine e dai limiti ristretti e insoddisfatti dell’ora e del
presente.
Pregando il rosario nei caseggiati,
di sicuro, qualche domanda abbiamo risvegliato nelle persone che ci
incontrano a pregare in un luogo
pubblico, con una immagine esposta. Nella società multietnica, il rosario che sgranocchiamo richiama
l’attenzione anche dei musulmani e
di altri che hanno qualche cosa di
simile nella loro religione.
Mi hanno invitato al rosario nei
caseggiati, organizzato nelle portinerie e nei luoghi di maggior passaggio, giusto per ripensare alle
parole di Gesù: “Non fate come gli
ipocriti che ostentano la preghiera
nei crocicchi” (Mt 6,5), obbligandomi a uscire fuori da quella sacralità
interiore dove ha le sue radici la preghiera, e a osservare il volto dei
passanti sorpreso per questa inattesa scenografia, e il loro passo accellerato per togliersi dall’imbarazzo dei
pensieri già troppo occupati.
Dentro la vita stordita e violata
in cui oggi viviamo, le nostre rare
uscite di preghiera in pubblico, sono
una semplice manifestazione di
soavità sociale, e sicuramente aiutano ad alzare gli occhi della mente
a quanto c’è di più alto nella nostra
persona e nella nostra esistenza, a
un senso superiore e pieno di altra
speranza. La preghiera prima di essere la richiesta per un bisogno, è il
La testimonianza pubblica della
nostra preghiera è costituita da una
formula di orazione popolare e
ripetitiva che chiamiamo “il rosario”, fatta delle preghiere più comuni e straordinarie, il Padre nostro, l’Ave Maria, il Gloria, che uniamo in un’unica contemplazione con
le verità principali della nostra fede,
“i misteri”. Nel rosario, il nome che
ricorre di continuo è quello di una
donna e madre che si chiama Maria, evocando una dominante della
vita cristiana che è la devozione
mariana.
Oltre al rosario, la devozione
mariana si arricchisce di pellegrinaggi frequenti, di libri di preghiera, e di vita consacrata. È
sovrappiù ricordare che quest’anno
si celebra il 150.mo anniversario di
quell’evento speciale che si racchiude nel nome di Lourdes, e il 13 maggio ogni anno corriamo con il pensiero a Fatima, dove anche la nostra parrocchia ha appena realizzato un pellegrinaggio.
Perché tanto spazio a Maria?
I nostri fratelli ortodossi ci rispondono subito: perché è la madre del
Signore, la madre di Cristo da cui
proviene questa nostra fede straordinaria e il messaggio evangelico
che si pretende capace di rinverdire
il mondo e rinnovare la faccia della
terra: è come un grande albero che
estende i suoi rami fino a far godere al mondo straordinari benefici.
Dietro il nome di Maria si celano i titoli meravigliosi che
qualificano le donne nella Bibbia e in particolare la madre del Signore, titoli che rivelano la fecondità
straordinaira della fede cristiana.
E’ sicuro che Maria è creatura, che
non si mette mai al posto del Si-
gnore Iddio, ma è anche sicuro che
la madre di Dio è capace di generare continuamente in noi il suo Figlio, e rimodellare in noi la stessa
immagine di Dio, radicata nel nostro essere dal Creatore e tante volte da noi deturpata.
E’ sicuro che la santità e la testimonianza della madre Maria forma il
cristiano a una vita che genera opere
di amore.
E’ sicuro che la santità di Maria, e di
tutti i santi cristiani, è tale perché
ispirata a Cristo e capace di renderci missionari del Cristo. Fin dall’inizio della sua missione Maria indica
ai discepoli Gesù come il maestro e
guida: “Fate quello che Egli vi dirà”.
Gesù a sua volta presenta Maria
come modello del vero discepolo
perché è fedele alla Parola e la mette
in pratica (Lc 11,27-28); e la chiesa
primitiva presenta Maria come modello di vita comunitaria, assidua alla
preghiera e all’insegnamento degli
apostoli (Atti 1,12-14).
In Maria riflettiamo il nostro bisogno di consacrazione a Dio, il nostro bisogno di donarci senza macchia al vangelo e alla carità, e la
nostra aspirazione ad essere più
puliti e meno ipocriti. Così ci ha lasciato scritto P. David Maria Turoldo
in una poesia di lode alla Madonna:
“Sei la nostra natura innocente,
la nostra voce avanti la colpa,
il solo tempio degno di Lui...
Vergine, madre della grazia,
stendi ancora il tuo velo
ai campi devastati
e ritorna...”
PROSSIMI
APPUNTAMENTI
PARROCCHIALI
* 29 maggio, ore 21.00:
PROCESSIONE MARIANA
* dal 30 maggio all’8 giugno:
SAGRA PARROCCHIALE
* 1 giugno:
- ore 10.00: Professione di fede
- ore 15.30: Recita dei ragazzi
* 2 giugno (pomeriggio):
Cresimandi allo stadio
* dal 10 giugno al 4 luglio:
ORATORIO ESTIVO
30 maggio
maggio:: Festa del
SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ
ore 17.00 adorazione eucaristica
ore 18.30: Santa Messa concelebrata
con i padri di via Andolfato
Sabato 24 maggio
ore 21.00
Il Gruppo Teatro TEMPO di Carugate
presenta :
DURATA
L’oratorio estivo durerà QUATTRO settimane (sono
esclusi il sabato e la domenica).
•
•
INIZIERÀ il martedì 10 giugno
TERMINERÀ il venerdì 4 luglio.
ORARIO
a) Per chi non si ferma a pranzo:
9.00-12,15 e 15.00-18.00
b) Per chi si ferma a pranzo:
9.00 - 18.00
Per il PRANZO
Se qualcuno desidera fermarsi a pranzo, l’oratorio garantisce un primo piatto oppure un secondo, la frutta
e l’acqua. Chi si ferma a pranzo deve poi partecipare
a un «laboratorio» organizzato.
PREVISTE TRE USCITE
il 18 giugno, il 27 giugno e il 2 luglio : le mete saranno
comunicate al più presto possibile.
INFORMAZIONI e ISCRIZIONI
(entro fine maggio)
presso padre GIACOMO
CERCASI X ORATORIO ESTIVO
MAMME, NONNE,
ZIE... SIMPATIZZANTI...
disponibili per «animazione»,
«laboratori»,«servizio-pranzo» ...