Decorazioni dal sapore antico
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Decorazioni dal sapore antico
16 www.rivistedigitali.com finiture risparmio energetico & Rivestimento a cappotto. Un complesso lavoro sulle finiture di un edificio storico nel centro di Genova ha richiesto l’impiego di un rivestimento a cappotto e di finiture che hanno mirato a restituire un aspetto fedele a quello originario Sistemi e prodotti vernicianti per edilizia L’esperto risponde a cura di Franco Lucherini, consulente in chimica delle vernici IL QUESITO È sempre vero che le pitture naturali non contengono sostanze pericolose? DA CONSIDERARE Negli ultimi decenni sono state proposte pitture e vernici naturali poiché si ritiene che tutto ciò che è naturale sia sano ed «ecologicamente corretto», mentre ciò che è sintetico sia pericoloso per l’uomo e per l’ambiente. Tenendo presente che non può esistere una precisa linea di demarcazione tra le due categorie, occorre dire cosa s’intende per pitture naturali. Secondo i riferimenti della «Associazione bioedilizia Italia», nelle «pitture naturali e biologiche» si deve riscontrare: - totale assenza di materie di sintesi petrolchimica; - utilizzo di componenti d’origine naturale o di chimica «dolce»; - richiami alle formulazioni storicamente utilizzate in passato. Una prima considerazione da fare è che la stessa molecola agisce sugli organismi viventi, nello stesso identico modo, sia che sia ottenuta per vie naturali o da sintesi petrolchimica. Un esempio: il limonene, presente in grossa quantità nella trementina, è normalmente ottenuto per vie naturali, ma è possibile ottenerlo anche per via sintetica da acetone e acetilene, d’origine petrolifera. Il limonene, secondo il più recente Regolamento Ce (1272/2008) è classificato con le seguenti frasi: - può provocare irritazione cutanea; - può provocare una reazione allergica cutanea; - molto tossico per gli organismi acquatici con effetto di lunga durata. L’olio di trementina ha una classificazione ancora più pesante: - nocivo se inalato, se ingerito e per contatto con la pelle; - può essere letale in caso d’ingestione e penetrazione nelle vie respiratorie; - provoca grave irritazione oculare; - tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. Nelle formulazioni di pitture naturali si trova molto spesso la trementina sia come olio che come solvente. Anche un richiamo alle formulazioni storicamente usate nel passato non ci permette di stabilire con certezza l’assenza di sostanze pericolose: infatti, molti coloranti usati in passato sono tossici sia per l’uomo che per l’ambiente, pur essendo di derivazione naturale. Tra questi si possono citare la biacca, il giallo Napoli, i gialli cadmio, i gialli cromo, il minio, il cinabro (solfuro di mercurio), il realgar (solfuro di arsenico). L’uso di questi pigmenti oggi è vietato e quindi nessuna pittura venduta al pubblico li può contenere. Altra considerazione è che un prodotto può non essere classificato pericoloso e quindi non richiedere etichettatura, ma può contenere sostanze pericolose in dosi inferiori ai limiti della soglia di pericolosità. ! LA RISPOSTA Una pittura definita naturale può contenere sostanze pericolose: alcune di queste pitture contengono trementina o leganti della stessa tipologia (per esempio colofonia). Anche se la pittura non è classificata pericolosa, ma contiene sostanze pericolose, queste devono essere dichiarate nella scheda di sicurezza indipendentemente che sia naturale o sintetica. La legge vieta espressamente di riportare in etichetta le dizioni: non tossico o non pericoloso. Rilevamento e finiture. Le operazioni di rilevamento sono state seguite mediante una campagna di disegno realizzato su fondi preparati con colori ai polisilicati di potassio conferendo alle basi un aspetto simile a quello delle tinte tradizionali invecchiate Decorazioni dal sapore antico sul rivestimento a cappotto Pitture naturali ? Anno 43 OTTOBRE 2009 n. 7 I lavori di consolidamento strutturale di un edificio storico privato di Genova, che hanno interessato il maschio murario, hanno portato alla sostituzione degli intonaci originali protetti da un rivestimento in abbadini di ardesia, tipico delle facciate genovesi esposte al vento, con un rivestimento a cappotto, rasato e preparato per riproporre la decorazione esistente ormai compromessa e realizzata nella seconda metà dell’Ottocento. La di umidità di risalita e reso complanari le superfici, è stata eseguita una spazzolatura generale dei supporti al fine di eliminare materiali superficiali incoerenti. 1. Sul supporto asciutto, pulito e stagionato è stata applicata una mano a pennello di Fondo 2000, fissativo consolidante a base di polimeri acrilici in microemulsione con elevata capacità di penetrazione nel substrato. 2. Sono stati posati pannelli in eps 100 Boerotherm con malta fresca in fori preparati per una penetrazione nella parete di 30-40 cm e ribattuti dopo la presa del collante. 3. Lungo gli spigoli delle facciate e i contorni delle finestre sono stati installati paraspigoli in pvc per la protezione dagli urti accidentali montati prima della stesura del rasante e dell’affogamento della rete di armatura. Allo stesso modo, su spigoli orizzontali di superfici rientranti sono stati mon- Dettagli della decorazione. campagna di rilevamento delle tracce esistenti è stata condotta componendo i vari motivi architettonici e ornamentali, in un progetto, poi fedelmente eseguito. La campagna di rilevamento è stata eseguita utilizzando le tecniche tradizionali dello spolvero, battuto su fondi e preparato con colori ai polisilicati di potassio Silnovo di Boero Bartolomeo spa. La velatura è avvenuta in più passate per conferire alle superfici un aspetto simile a quello delle tinte tradizionali a fresco invecchiate. Il disegno è stato poi modellato con quattro toni di ombreggiature e due di lumi per riproporre la pastosità delle tinte originali. FASI DI LAVORAZIONE Dopo aver provveduto a rimuovere e ricostruire eventuali porzioni di intonaco non aderente, eliminati eventuali fenomeni Chi ha fatto Cosa Impresa esecutrice Edilizia Comaci srl Prog. e dir. lavori A. Brena S. Lanini Decoratore L. Taccia Materiali Boero Bartolomeo spa pennello di una mano di Silnovo Fondo 334, fissativo pigmentato a base di polisilicati di potassio e piccole quantità di stabilizzatori organici stese a pennello e rullo allo scopo di uniformare gli assorbimenti dei supporti ed eliminare l’eventuale alcalinità residua delle nuove malte. 6. È stata infine applicata una mano di Silnovo Intonaco 1.0, rivestimento a spessore a base di polisilicati di potassio e piccole quantità di stabilizzatori organici conforme alla norma Dettagli della messa in opera del cappotto. spessore di 60 mm. La posa dei pannelli è avvenuta a corsi sfalsati, per il lato più lungo, a partire da un apposito profilo metallico che offre una base orizzontale. L’incollaggio è stato effettuato mediante l’utilizzo di Malta Boerotherm applicata con frattazzo dentato su tutta la lastra (spessore 6-7 mm). L’ancoraggio è stato integrato da tasselli a espansione con testa a «fungo» (2 al centro del pannello e 1 per ogni angolo) che sono stati inseriti a tati i profili rompigoccia. 4. In seguito alla posa e al fissaggio dei pannelli in eps è stata stesa una prima rasatura con Malta Boerotherm per uno spessore di almeno 3 mm sopra la quale è stata stesa la rete in fibra di vetro da 160 gr/mq sovrapposta ai bordi per 10 cm. L’annegamento della rete è avvenuta mediante la stesura di una nuova rasatura dello spessore di almeno 2 mm. 5. La finitura è avvenuta mediante l’applicazione a Din 4108.3 sulla protezione delle facciate. Questo materiale è caratterizzato da elevata resistenza agli agenti atmosferici e all’abrasione e permeabilità al vapore acqueo. 7. Le operazioni di decorazione sono state eseguite mediante l’applicazione di Silnovo, pittura minerale a base di polisilicati di potassio e Silnovo Velatura, finitura minerale semicoprente a base di polisilicati di potassio. • Stefano Giacomelli