Germogli verdi nel paese dei petrolio- dipendenti
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Germogli verdi nel paese dei petrolio- dipendenti
ONDA VERDE NEGLI USA Germogli verdi nel paese dei petroliodipendenti di Marc Pitzke, New York Con campagne nei media, speciali TV e il supporto di molti VIP, gli opinion maker vogliono instaurare una rivoluzione verde negli Stati Uniti. La maggior parte degli americani dimostra però scarso interesse; il più sordo di tutti sembra essere proprio il presidente Bush. (25 aprile 2006) – Cameron Diaz, normalmente più conosciuta per la sua bellezza e per i suoi film ("3 angeli per Charlie"), ha anche un’anima verde: Diaz guida un’auto a trazione ibrida, si lava i denti con un dentifricio “bio” e cerca di convincere anche i suoi amici dei vantaggi dell’ecologico. “Mi sforzo per non dare lezioni noiose”, dice la Diaz. AFP La Diaz ha rivelato la sua sensibilità ambientale sulle pagine della rivista di moda “Elle” che con l’ultimo numero statunitense vanta la sua vocazione “verde”. Nel numero non si parla solo d’amore e di “bikini sexy”, ma anche di come mantenersi in forma con i prodotti bio, di come arredare la casa e di come far vacanze senza aumentare il riscaldamento globale. Eco-Attivista con una tanica di biodiesel per la sua Mercedes in occasione del "Earth Day" (a Los Angeles) L’escursione di “Elle” nel regno del bio, curata dall’ambientalista Laurie David in veste di redattrice ospite, è solo un esempio con il quale si manifesta l’attuale onda verde negli Stati Uniti. Con speciali TV, campagne informative e una massiccia presenza di Vip, gli opinion maker americani pensano di poter instaurare una rivoluzione “eco”. Sembra che il paese dei più grandi inquinatori e spreconi d’energia si stia svegliando e stia imparando una lezione che altra gente ha già dovuto imparare. Anche la rivista glamour "Vanity Fair" si trova sull’ecotrip con la sua prima "Green Issue". Sulla copertina appaiono Al Gore, che ha anche dato anche un contributo redazionale con l’articolo sul "Futuro del verde ", l’ambientalista e nipote di JFK Robert Kennedy, George Clooney e Julia Roberts in veste di madre natura. Sono inoltre apparsi anche due nuovi libri su un’eventuale catastrofe climatica: "Field Notes From a Catastrophe" di Elizabeth Kolbert, una giornalista del "New Yorkers", e "The Weather Makers" del biologo Tim Flannery. Sulla rivista online “Slate” il professor Rob Nixon dell’University of Wisconsin ha scritto che nessun altro libro sul tema dell’ecologia ha suscitato maggiore interesse " sin dalla pubblicazione del libro di Al Gore "Earth in the Bilance: Ecology and the Human Spirit" del 1993. Intanto cresce continuamente il numero delle star televisive - negli USA i più importanti opinion maker – che veleggiano sull’onda verde: Leonardo DiCaprio ("Possiedo due automobili ibride "), Bette Midler, Alicia Silverstone ("Uso solo carta riciclata "), Robert Redford, Kevin Bacon. Non molto tempo fa, persino lo studio cinematografico 20th Century Fox ha voluto cavalcare l’onda verde con il film "Ice Age - The Meltdown". I prodotti eco piacciono anche a Wall Street Nel frattempo CNN, HBO e la trasmittente pubblica PBS, in occasione dell’Earth Day, indottrinano il pubblico con lunghe trasmissioni speciali sulla minaccia di un’apocalisse non lontana. Parlano di ciò che il presidente George W. Bush ritiene teorico e discutibile, del riscaldamento dell’atmosfera, delle emissioni di gas serra e degli effetti di questo riscaldamento come la crescente frequenza di uragani. Hanno voluto far capire alla gente ciò che ha espresso il senatore John McCain, repubblicano come Bush, con le parole “Il cambiamento climatico è una realtà!” Neo-Greens al posto di neocons: l’onda verde è più che un trend passeggero. Grandi società come Wal-Mart, Kraft e DuPont si inseriscono nella corrente ambientalista. I prodotti e i supermercati „Bio“ ("Whole Foods") sono “in”, sia a Manhattan che a Los Angeles. La banca Goldman Sachs ha cominciato ad investire fino ad mezzo miliardo di dollari in tecnologie energetiche alternative. L’ambiente sarà anche uno dei principali argomenti della prossima campagna elettorale del 2008. Il senatore McCain e la sua potenziale rivale Hillary Clinton, hanno già cominciato a profilarsi sotto questo aspetto. Nell’agosto scorso entrambi hanno visitato l’Alaska per accertarsi personalmente circa lo scioglimento del ghiaccio. Anche altrove comincia “verdeggiare”. Per quanto riguarda l’ambiente, i governatori repubblicani della California e di New York, Arnold Schwarzenegger e George Pataki, coltivano altre idee rispetto a quelle di Bush. I sindaci di Chicago, Miami, San Francisco, Seattle e Baltimore s’impegnano nella tutela dell’ambiente. New York, per esempio, ha varato severe normative per quanto riguarda il riciclo dei rifiuti. Purtroppo, la maggior parte dei cittadini statunitensi dimostra scarsissimo interesse verso i problemi ambientali. Nei sondaggi, il tema „Ambiente“ occupa gli ultimi posti: solo il due percento dei cittadini si dimostra preoccupato, però tale preoccupazione riguarda più piante e alberi minacciati che l’effetto serra. "Sarei più ottimistico, se il grande pubblico fosse più sensibile e più portato ad agire a favore dell’ambiente, dice David Hawkins del Natural Resources Defense Council. Chi si mostra particolarmente sordo è il presidente Bush; nonostante la sua affermazione che l’America sia „ petrolio-dipendente“ e nonostante la lunga lista di „conquiste verdi“, che è stata presentata dai suoi collaboratori in occasione dell’Earth Day, Bush ha invitato alla Casa Bianca lo scrittore fantascientifico Michael Crichton, autore del romanzo “Mondo in paura” in cui definisce l’effetto serra una menzogna messa in giro da ecologisti che vogliono conquistare il potere. Fred Barnes, biografo di Bush, racconta di come i due abbiano parlato insieme per un’ora e di come fossero d’accordo su quasi tutti i punti.