Dal sito di “YAHOO.Finanza”, del 19 ottobre 2011

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Dal sito di “YAHOO.Finanza”, del 19 ottobre 2011
Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, del 19 ottobre 2011
Bankitalia, Berlusconi: domani lettera con nome nuovo Governatore
(Reuters), 19 ottobre di Federica Piscioneri
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto che domani manderà al Consiglio Superiore della Banca
d'Italia la lettera con la proposta del nome del nuovo Governatore in sostituzione di Mario Draghi.
Alla domanda se è stata presa una decisione sulla successione di Draghi, Berlusconi a margine della
cerimonia al Quirinale per i nuovi Cavalieri del Lavoro ha risposto: "Sì, credo di iniziare la pratica domani".
Alla domanda se domani dunque invierà la lettera al Consiglio Superiore ha aggiunto: "Esatto".
I cronisti hanno a questo punto insistito chiedendo se si può dire che esista una preferenza per Fabrizio
Saccomanni: "Potete dire solo questo, sono tenuto al segreto", ha risposto.
Bankitalia: si cerca mediazione, spunta Anna Maria Tarantola (AGI)
Roma, 19 ottobre
Spunta un outsider nella corsa per il dopo Draghi.
Secondo quanto apprende l'AGI si starebbe valutando la candidatura di Anna Maria Tarantola per la guida di
Bankitalia.
Un nome, viene sottolineato, che potrebbe trovare un ampio consenso sia a livello istituzionale che politico.
E che non andrebbe ad 'intaccare' gli equilibri interni al Governo.
Ieri il Premier aveva indicato il nome di Lorenzo Bini Smaghi tra i candidati all'Istituto di Via Nazionale.
Bankitalia: Tremonti, falso quanto scrive Corriere della Sera (Asca)
Roma, 19 ottobre
Il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti con una nota smentisce quanto scritto sul Corriere della Sera
nell'articolo dal titolo ''Le telefonate di Tremonti al Direttorio'' a firma di Francesco Verderami. Nell'articolo,
spiega il Ministro, è scritto che ''il titolare dell'Economia ha iniziato a chiamare uno a uno i membri del
Direttorio di Bankitalia per sostenere la candidatura di Grilli''.
Tremonti precisa di aver ''incontrato il dott. Fabrizio Saccomanni il 2 giugno: abbiamo parlato della Festa
della Repubblica (potrà confermare).
Ho incontrato il dott. Ignazio Visco venerdì sera a Parigi per il G/20: non abbiamo parlato di Banca d'Italia
(potrà confermare).
Ho sentito al telefono la dott.ssa Anna Maria Tarantola in luglio per i tempi operativi della Banca del
Mezzogiorno (potrà confermare).
Non ho mai avuto contatti con il dott. Giovanni Carosio (potrà confermare).
Per me è vero quanto sopra, è falso quanto scrive il Verderami''.
UE: Barroso, Ok Commissione a Piano Investimenti da 50 Mld
(Asca) Roma, 19 ottobre
La Commissione Europea ha approvato un Piano di Investimenti da 50 Miliardi di euro per
sostenere la crescita economica.
“ Gli investimenti - ha spiegato il Presidente Josè Manuel Barroso - riguardano le infrastrutture,
da quelle per la mobilità, alle reti energetiche e fino alla banda larga “.
B.ca Mps: Fondi Pensione leader nella sostenibilità (Tendenza & Mercati), 19
ottobre
I due Fondi Pensione di Banca Monte dei Paschi di Siena attuano una politica di investimento
sostenibile e sono una best practice del comparto di riferimento.
E’ il risultato del “Corporate Pension Funds & Sustainable Investment”, lo studio realizzato dal forum
Eurosif (European Sustainable Investment Forum), un think tank la cui missione è promuovere
politiche di sostenibilità nei mercati finanziari europei.
Tra i partecipanti al network, investitori istituzionali, fornitori di servizi finanziari, Istituti accademici,
Associazioni di ricerca, Sindacati, Organizzazioni non governative.
Il rapporto pubblicato da Eurosif mira ad esaminare in che modo i Fondi Pensione aziendali hanno
adottato politiche di investimento sostenibile.
L’analisi, condotta sugli stessi, assegna un rating di sostenibilità sia a livello di portafoglio che di
singole aziende.
Il forte impegno nel campo della sostenibilità d’impresa, da sempre portato avanti dal Gruppo
Montepaschi, ha permesso di ottenere un ulteriore ed importante risultato.
I due principali Fondi Pensione della Banca Monte dei Paschi, suddivisi in base alla data di
assunzione dei Dipendenti, seguono un approccio di Socially Responsible Investing (SRI) e hanno
adottato una strategia d’investimento che ha permesso di introdurre gradualmente elementi extrafinanziari, caratteristiche che hanno contribuito a metterli in rilievo come esempio di buone
pratiche.
“ Investire in modo socialmente responsabile un patrimonio importante - prosegue Rabizzi - che
rappresenta il risparmio previdenziale dei Dipendenti della Banca nostri iscritti impegna a
coniugare un’efficiente gestione finanziaria con scelte di investimento rispettose dei criteri etici,
sociali ed ambientali connessi all'investimento medesimo “.
Il riconoscimento ricevuto dall’Europen Sustainable Investment Forum, peraltro, conferma e
consolida l’attenzione da parte dei Dipendenti verso le tematiche della sostenibilità coniugate a
buone performance finanziarie, attenzione che ha lavorato anche come valido e forte stimolo per
l’attuazione della strategia di SRI.
Popolare di Milano: Standard & Poor's rivede il rating (Tendenza & Mercati), 19
ottobre
L'Agenzia internazionale di valutazioni societarie Standard & Poor's ha abbassato di un gradino il rating di lungo
termine di Banca Popolare di Milano S.C.a r.l. e di Banca Akros da A- a BBB+, in linea con quanto effettuato
recentemente sul debito sovrano della Repubblica Italiana, ha confermato il rating di breve a A-2 e rivisto
l’outlook da stabile a negativo.
Crisi: Tremonti, felix culpa non aver fatto politica di stimoli (Asca) Roma, 19 ottobre
Durante la crisi economica che si è abbattuta in tutti i Paesi europei ''l'Italia, diversamente da altri Stati, non ha potuto
fare politiche di stimolo all'economia perchè avevamo un elevato debito pubblico.
Ma è stata una felix culpa perchè si è visto che quegli stimoli non sono serviti''.
Lo ha affermato il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel suo intervento all'inaugurazione dell'anno di studi della
Scuola di polizia tributaria della Guardia di finanza. Un'altra differenza, ha puntualizzato Tremonti, è stata quella di
''non essere stati costretti ad intervenire per salvare le Banche''.
Italia, Istat rivede al rialzo Pil 2010 a 1,5% da 1,3% (Reuters), 19 ottobre di Gavin Jones
L'Istat ha oggi rivisto al rialzo la serie storica del Pil italiano dal 2000 al 2010, e ha alzato la crescita nel 2010 all'1,5%
dal precedente 1,3% comunicato nel marzo scorso.
Il 2009 dal precedente -5,2% è stato portato a -5,1% mentre il 2008 è stato elevato sempre di un decimo di punto da 1,3% a -1,2%.
I dati sono stati rivisti sulla base dei nuovi criteri contabili utilizzando i più aggiornati metodi statistici in linea con le
procedure osservate nella UE, precisa l'Istat.
Venerdì 21 ottobre l'Istat pubblicherà i dati rivisti su debito e deficit.
Sviluppo: Bozza, pensione professori Università anticipata a 68 anni (Asca)
Roma, 19 ottobre
I professori universitari andranno in pensione a 68 anni anziché a 70 come avviene oggi.
La norma è contenuta nella bozza del D. L. Sviluppo.
In un altro articolo viene prorogato al 31 dicembre 2012 il termine per procedere alle assunzioni di Personale
nel limite di spesa pari al 50% di quella relativa al Personale a tempo indeterminato complessivamente cessato
nell'anno 2010.
Sviluppo: Bozza, arriva polizza casa per danni terremoti e alluvioni (Asca)
Roma, 19 ottobre
Arriva la polizza assicurativa contro i rischi derivanti da calamità naturali.
Lo prevede la bozza del Decreto Sviluppo.
Le nuove polizze dovranno prevedere la copertura assicurativa obbligatoria per il rischio calamità naturali su
fabbricati destinati ad uso abitativo, con esclusione di quelli abusivi o per i quali non sono stati completati i
pagamenti del condono.
La copertura dei rischi riguarda terremoti, maremoti, frane, alluvioni, inondazioni.
I premi assicurativi dovranno essere correlati agli indici di rischio delle diverse aree.
Per l'emanazione delle relative disposizioni saranno sentiti, oltre i Ministri interessati, anche la Conferenza
Stato-Regioni, l'Isvap, le Commissioni parlamentari.
Sviluppo: a studio aiuti mutuo giovani sposi precari (Asca) Roma, 19 ottobre
Il Decreto Sviluppo potrebbe riservare sorprese positive alle coppie di giovani sposi che hanno Contratti di
Lavoro precari e vogliono accendere un mutuo per l'acquisto della prima casa.
In questi casi dovrebbe scattare la garanzia dello Stato, ma le modalità applicative devono ancora essere definite.
La bozza del dl riporta infatti che gli articoli relativi a questa materia sono in corso di elaborazione.
In via di elaborazione sono anche le norme per la certificazione dei debiti delle P. A..
Nella bozza del Decreto sono riportate soltanto alcune indicazioni secondo cui la certificazione dovrebbe
riguardare i debiti di tutte le Pubbliche Amministrazioni, purché liquidi ed esigibili.
Inoltre dovrebbe essere previsto che il credito certificato possa essere ceduto a Istituti di credito e società di
factoring.
Sviluppo: bozza, biglietti autobus diventano elettronici (ASCA) Roma, 19 ottobre
Biglietti dell'autobus elettronici.
La norma è contenuta nella bozza del Decreto Sviluppo ed è volta ad incentivare l'uso degli strumenti elettronici
nel settore del trasporto pubblico locale.
Nella bozza del provvedimento non è però previsto un termine entro cui le aziende devono adeguare i sistemi di
bigliettazione e quindi far partire concretamente il nuovo strumento.
Sviluppo: Bozza, saltano le tariffe professionali (Asca) Roma, 19 ottobre
Ancora un passo avanti nella liberalizzazione del settore delle professioni.
Nella fissazione dei compensi saltano i minimi tariffari professionali.
Lo prevede la bozza del Decreto Sviluppo.
La nuova disposizione sopprime infatti il riferimento alle ''tariffe professionali'' per la definizione del compenso
che spetta al professionista.
Nell'ultima legge sulla manovra, che ha già introdotto norme significative per la liberalizzazione delle
professioni, si prevedeva invece che il compenso dovesse essere pattuito ''prendendo come riferimento le tariffe
professionali''.
Lavorano solo 4 donne su 10. Addio a 7 punti di Pil (Vanity Fair.it), 19 ottobre
L’Italia tra i Paesi più arretrati per il divario tra i sessi: nel 2010 era occupato il 46,1% delle donne, contro il 67,7%
degli uomini.
E questo ci costa il 7% del prodotto interno lordo
La disparità di genere fa perdere all'Italia almeno 7 punti di Pil.
Nelle classifiche mondiali sulle pari opportunità tra i sessi il nostro Paese è al 74esimo posto su 134, «dietro tutti i Paesi
europei e davanti solo al Giappone tra le maggiori economie industrializzate».
I dati illustrati da Fabrizio Saccomanni, Direttore Generale della Banca d'Italia e candidato al posto di Governatore, in
occasione del convegno su «Crescita economica, equità, uguaglianza: il ruolo delle donne», non sono certo
incoraggianti per le donne italiane: nel 2010 era occupato il 46,1% delle donne tra 15 e 64 anni, contro il 67,7% degli
uomini.
Il divario si allarga ulteriormente al sud, dove lavora solo tre donne su 10.
Le cose non vanno meglio man mano che ci si avvicina ai vertici delle aziende: sul 40% di Lavoratrici dipendenti nel
settore privato, le dirigenti sono il 24%.
La situazione è migliore per le dirigenti donne nel settore pubblico dove rappresentano rispettivamente il 45%.
Qual è l'obiettivo?
Per Saccomanni l'occupazione femminile deve arrivare al 60%: in questo modo il Prodotto interno lordo italiano
crescerebbe del 7%.
Almeno.
Secondo la Confartigianato salirebbe dell'8,2%.
Putin: firma Accordo libero scambio con ex Paesi Urss (AGI) Mosca, 19
ottobre
Potrebbe essere il primo passo verso l'annunciato progetto dell'Unione eurasiatica: dall'incontro della
Comunità degli Stati indipendenti a San Pietroburgo, il premier russo Vladimir Putin ha portato a casa il Patto
di libero scambio tra le nazioni dell'ex spazio sovietico.
A firmare il trattato sono stati 8 Paesi su 11: Russia, Ucraina, Bielorussia, Kazakhstan, Kirghizistan, Armenia,
Moldavia e Tagikistan. Azerbaijan, Uzbekistan e Turkmenistan, i più ricchi dal punto di vita energetico,
stanno ancora considerando l'adesione.
"E' un documento fondamentale che servirà come base per le relazioni a lungo termine", ha annunciato
soddisfatto Putin.
Fiat: Marchionne, ai Sindacati non devo dare dettagli sui modelli (Asca)
Torino, 19 ottobre
Sergio Marchionne risponde a muso duro ai Sindacati che insistono per un nuovo incontro con l'azienda per
avere nuovi dettagli sul Piano industriale e in particolare sui modelli che dovranno essere prodotti a Mirafiori.
A chi, a margine della presentazione delle nuove Lancia Thema e Voyager, gli domanda se ha messo in
calendario un nuovo incontro, l'A. D. del Lingotto replica: ''Mettiamo che li incontri, quale altro Piano
industriale devo dare più di quello che ho già dato?
I modelli da produrre non li ho indicati neppure al mercato americano - sottolinea Marchionne - e siccome sto
gestendo un'azienda globale, perchè devo dare quel tipo di dettaglio ai Sindacati italiani quando non lo sto
facendo da nessun’altra parte?''.
E a questo proposito Marchionne precisa che nell'Accordo recentemente siglato con il Sindacato Americano
UAW per la Chrysler ''non c'è alcuna indicazione di quali modelli produrre e di dove produrli. La prassi
internazionale è di non farlo'', ha concluso il top manager della Fiat.
BCE: a Francoforte il passaggio di consegne tra Trichet e Draghi (Asca)
Roma, 19 ottobre
Passaggio di consegne tra Jean-Claude Trichet e Mario Draghi a Francoforte alla presenza dei massimi
rappresentanti delle Istituzioni europee.
Il Governatore di Bankitalia che dal primo novembre si insedierà all'Eurotower ha elogiato l'operato di Trichet
riconoscendogli il grande apporto alla creazione e al consolidamento dell'euro.
''Tutti noi abbiamo molti motivi per essere grati a Jean-Claude'' ha detto Draghi sottolineando che il
banchiere francese è stato il primo a capire l'importanza della stabilità finanziaria.
BCE: presta 500 Mln dollari a una Banca per una settimana. Tasso
1,08% (Asca) Roma, 19 ottobre
Con operazione di pronti contro termine a una settimana, tasso fisso 1,08%, la BCE ha prestato 500 milioni
di dollari a una Banca dell'eurozona.
Dexia: HSBC interessata a comprare Turca Denizbank (AGI) Roma, 19 ottobre
Il colosso finanziario britannico HSBC è interessata a comprare la turca Denizbank da Dexia, la prima Banca
europea a collassare per la crisi del debito.
Lo rivela l'agenzia Bloomberg.
Anche la russa Sberbank e la Qatar National Bank sono interessate a Denizbank, che ha 540 sportelli in
Turchia e controlla attività per 21 miliardi di dollari.
Gli esperti la valutano intorno ai 2,5 miliardi di dollari.
Banche Europee ridurranno Asset di mille Mld. di dollari (Wall Street Italia)
New York, 19 ottobre
Per rassicurare gli investitori e dimostrare che sono in grado di resistere alla crisi del debito sovrano, le
Banche europee hanno deciso di vendere Asset e diminuire le attività di prestito.
Ma potrebbero non riuscire a reperire abbastanza in fretta finanziamenti freschi, rischiando di ricorrere a una
ricapitalizzazione gestita dal Governo.
Gli Istituti francesi, britannici, irlandesi, tedeschi, spagnoli hanno annunciato dei Progetti di vario tipo per
ridurre di 775 miliardi di euro (1.060 miliardi di dollari) nei prossimi due anni, allo scopo di ridurre le necessità
di finanziamento a breve termine e rispettare i requisiti di capitali più severi chiesti dalle Autorità di controllo.
Ma una mancanza di acquirenti e le perdite a cui le società devono far fronte, stanno rendendo irraggiungibili
quegli obiettivi.
Entro la fine del 2012 BNP Paribas punta a ridurre gli Asset più a rischio di circa 70 miliardi di euro.
Secondo i dati forniti da Morgan Stanley, l'ammontare complessivo di tagli annunciati in Europa, che avverrà
tramite la riduzione delle attività di prestito e la cessione di intere Divisioni e attività di credito, potrebbe
raggiungere i due mila miliardi di euro.
Raid nelle Banche, la UE sospetta manipolazione Euribor (Wall Street Italia),
Bruxelles, 19 ottobre
Banche europee sempre più in difficoltà.
Ora, per loro, arriva anche l'accusa di aver manipolato l'Euribor, ovvero il tasso interbancario applicato ai prestiti che gli
Istituti erogano tra di loro.
I raid hanno colpito diversi siti, tra cui quelli a Londra, in Francia e in Germania.
Le ispezioni, che come fa notare il Financial Times non sono state annunciate, rientrano nell'ambito di indagini lanciate
a livello internazionale, che hanno per oggetto il modo in cui i maggiori Istituti finanziari raggiungono accordi sui tassi
relativi a strumenti denominati in euro, dollaro e yen.
Secondo quanto riporta il quotidiano britannico, il portavoce di Joaquin Almunia, Commissario Europeo alla
Concorrenza, ha confermato che una serie di ispezioni è stata avviata su quei Gruppi che sono "attivi nel settore dei
prodotti finanziari derivati legati all'Euribor".
Di fatto, "la Commissione teme che le società in questione possano aver violato le regole antitrust dell'Unione Europea
che proibiscono cartelli e pratiche di business restrittive".
Lo scorso maggio, le Autorità di Regolamentazione dei mercati attive negli Stati Uniti, Giappone e UK hanno lanciato
un'indagine per capire se alcune delle Banche maggiori abbiano cospirato per manipolare il Libor, il tasso di interesse
benchmark che viene utilizzato per calcolare il costo di miliardi di dollari di debito.
Diversi sono stati infatti i dubbi - espressi durante il picco della crisi finanziaria del 2008 - secondo cui il Libor non
rifletteva in modo accurato i tassi di riferimento dei prestiti.
Non si ha al momento nessuna notizia sull'identità delle Banche coinvolte dai raid che la Commissione Europea sta
mettendo in atto: fatto sta che, secondo il Wall Street Journal, le Autorità di regolamentazione hanno sequestrato i
documenti di diversi Istituti.
Da segnalare che l'Euribor è un tasso stabilito da più di 40 Banche ed è preso anche come riferimento per la
determinazione dei tassi di interesse che vengono applicati su prestiti denominati in euro e altri strumenti di debito che
hanno un valore di trilioni di euro.
Cedric Quemener, gestore di Euribor EBF - Gruppo con sede a Bruxelles che gestisce il tasso di interesse Euribor - ha
affermato al WSJ comunque di non aver alcun timore sull'indagine lanciata dalla Commissione Europea: e questo
perchè, a suo avviso l'Euribor è più difficile da manipolare rispetto al Libor, determinato "soltanto" da 15 Banche.
Grecia: Ok Parlamento a linee di principio nuovo Pacchetto austerità
(Asca-AFP) Atene, 19 ottobre
Il Parlamento greco ha approvato le linee di principio del progetto di legge sulle nuove misure d'austerità,
fortemente contestato oggi nelle manifestazioni di piazza, al termine di un primo voto sul provvedimento.
Al termine di una chiama nominativa hanno votato a favore 154 deputati del partito socialista di maggioranza
Pasok, su 295 deputati presenti.
Il voto finale sulla legge è in calendario per domani.
Fiat: Marchionne, in 3 anni persa produzione di uno stabilimento
italiano (Asca) Torino, 19 ottobre
In questi ultimi tre anni la Fiat ha pagato la crisi del mercato italiano con 210mila vetture in meno,
l'equivalente di uno stabilimento.
''Siamo a livelli mai visti da quando sono arrivato in Fiat nel 2004'', dice Sergio Marchionne: ''Il mercato
dell'auto in Italia sta raggiungendo livelli mai raggiunti negli ultimi 20 anni.
Bisogna risalire agli anni '80-'90 per trovare un livello più basso''.
L'A.D. della Fiat commenta così gli ultimi dati di mercato che danno in calo la quota del Gruppo torinese in
Europa.
''Abbiamo mantenuto la nostra quota in Italia - sottolinea Marchionne - e continuo a ricordare l'importanza del
mercato italiano nella quota europea''.
Tuttavia, secondo Marchionne, con un mercato così debole la ''macchina industriale non può girare. Siamo
scesi da 2,45 milioni di vetture all'anno nel 2008 in Italia a 1,75 milioni, con una perdita di 700mila vetture
che alla Fiat sono costate 210 mila, l'equivalente di uno stabilimento italiano.
E' inutile cercare modelli nuovi, a chi li vendiamo?'' osserva Marchionne.
Eppure, dice, la Fiat ha appena lanciato la nuova Ypsilon, a breve presenterà la nuova Panda, oltre ai due
modelli Lancia presentati oggi di derivazione americana: ''La macchina sta girando'' osserva l'A. D. Fiat, ''ma
è il mercato che è estremamente difficile''.
Occupazione: Sacconi, ammortizzatori anche per prossimo anno (Asca)
Roma, 19 ottobre
''Gli ammortizzatori sociali saranno assicurati anche per il prossimo anno''.
Il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi conferma l'intenzione del Governo di finanziare anche per il
prossimo anno i Lavoratori in mobilità.
Conversando con i giornalisti dopo un'audizione alla Camera, Sacconi spiega che, in ogni caso, oltre agli
ammortizzatori in Italia dovrebbe essere applicata la legge che prevede l'obbligo di accettare un nuovo posto
di lavoro se congruo.
''Tutti i Lavoratori che hanno avuto il sussidio per legge - spiega - hanno l'obbligo di accettare una nuova
offerta di lavoro se congrua.
In Italia c'è questa legge che lo prevede ma non viene applicata''.
Il Ministro si dice poi contrario al cosiddetto salario garantito.
''Il salario garantito - sottolinea - è contro la storia per quello che costa e per quello che significa, cioè la non
sollecitudine della responsabilità della persona nel cercare un posto di lavoro.
Il salario a prescindere è un istituto che fortunatamente nessun attore sociale ha mai chiesto''.
Banca Carige: S&P’s modifica il rating (Trend.online), 19 ottobre di Pierpaolo
Molinengo
Banca Carige informa che, a seguito della revisione del Banking Industry Country Risk Assessment
(BICRA) relativo all’Italia dal Gruppo 2 al Gruppo 3, l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha
abbassato il long-term rating di Banca Carige SpA da “A-“ a “BBB+”, mantenendo invariato lo
short-term rating a “A-2”.
L’outlook è negativo.
Mps: Fondazione ha venduto 96,7 Mln azioni ordinarie Banca
(Asca) Firenze, 19 ottobre
La Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha effettuato il 7 e il 19 ottobre 2011 la vendita di
complessive 96,70 milioni di azioni ordinarie della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA.
Un’operazione, spiega in una nota la Fondazione guidata da Gabriello Mancini, con cui è stata
completata ''la prevista attività di fine tuning funzionale al mantenimento dell'obiettivo strategico
della maggioranza dei diritti di voto esercitabili in Assemblea straordinaria della Banca
Conferitaria'', considerando anche l'annunciata conversione, entro fine anno, dei titoli subordinati
FRESH 2003, dalla quale l'Ente otterrà circa n. 136,7 milioni di nuove azioni ordinarie.
A seguito di tale vendita, la Fondazione detiene, ad oggi, il 45,07% delle azioni ordinarie, il 48,32%
dell'ammontare complessivo delle azioni ordinarie e privilegiate, il 48,40% dell'intero Capitale
Sociale (considerando anche le azioni di risparmio).
Tenuto conto del fatto che le azioni ordinarie sottostanti i titoli convertibili FRESH 2008, detenute da
JP Morgan, ma date in usufrutto a Banca MPS, sono al momento sterilizzate fino a conversione dei
titoli stessi, e della summenzionata conversione dei titoli FRESH 2003, l'Ente detiene il 50,20% dei diritti
di voto esercitabili in Assemblea Straordinaria.
Tale soglia obiettivo ''è coerente con le linee guida definite nell'ambito dei Documenti di
Programmazione Strategica Pluriennale che confermano la volontà di preservare l'indipendenza
strategica e la non scalabilità della Banca MPS, nonchè, lo stretto legame con Siena ed il suo
territorio''.
Per quanto concerne l'Assemblea Ordinaria la Fondazione non può avere, né aveva prima di
questa operazione di vendita, la maggioranza assoluta delle azioni ordinarie.
Nuovi alleati per Missori (Italia Oggi.online), 19 ottobre
È in pieno svolgimento la campagna elettorale in vista dell'Assemblea della Bpm, sabato. Ieri la Fisac ha preso le
distanze sia dalla proposta Arpe, sia da quella Bonomi. «Proponiamo un passo indietro di tutti i Sindacati», ha
detto il segretario generale della Fisac, Agostino Megale, in conferenza stampa a Milano, «e di tornare a fare il
mestiere del Sindacato, che è rappresentare e tutelare i Lavoratori, in una linea di coerenza con le indicazioni
della Banca d'Italia».
Dalla segreteria del sindacato è venuta la conferma che gli iscritti «si orienteranno a sostenere la lista degli
«Amici» in un'ottica di separatezza dagli investitori».
Movimenti anche nella lista Messori, che vede al suo fianco Matteo Arpe.
Ieri ha trovato nuovi alleati.
La lista, presentata da Fiba e Fabi, ha reso noto che, «dopo un'approfondita analisi», si sono aggiunte anche le
Organizzazioni Sindacali aziendali e nazionali Dircredito, Ugl credito e Sinfub e la rappresentanza aziendale
Falcri.
Nella lista degli «Amici», invece, si registra la defezione di Giorgio Benvenuto: ieri, con una lettera, ha comunicato
ai vertici di Bpm e al Presidente dell'Associazione, Alessandro Dall'Asta, la sua rinuncia alla candidatura per il
CdS di Piazza Meda.
Benvenuto ha ricordato l'invito perentorio espresso da Bankitalia a non ricandidare gli Amministratori uscenti.
Ieri intanto il CdA ha esaminato il nodo delle carriere sindacali e ha concluso che «le verifiche effettuate
consentono di escludere una corrispondenza tra i criteri contenuti nel documento» sui criteri tutti sindacali di
carriera sottoscritto nel 2010 dai vertici degli «Amici della Bipiemme» e «il sistema di promozioni-avanzamenti
effettivamente adottato dalla Banca».
Dalla verifica, dal 2006 a oggi, «sono state effettuate complessivamente 3.799 promozioni, che hanno riguardato
3.041 Dipendenti (su circa 6.500 risorse medie di periodo), oltre alla concessione di gratifiche ad personam, di
cui hanno beneficiato 520 Dipendenti.
Tali numeri appaiono in linea con gli analoghi dati a livello di sistema bancario italiano. Nell'ambito dei suddetti
avanzamenti, 194 promozioni (su 175 dipendenti) e 12 ad personam sono ascrivibili alle categorie del Personale
citato nel documento pubblicato su La Repubblica», ovvero a Sindacalisti.
Gli Amici: no all'OpA romana su Bpm (Milano Finanza), 19 ottobre
Per mesi Alessandro Dall’Asta si è tenuto ai margini della battaglia combattuta intorno alla Popolare di Milano.
Il Presidente degli Amici della Bipiemme, la potente Associazione dei Dipendenti soci che da sempre rappresenta
l’ago della bilancia in Piazza Meda, aveva scelto il silenzio.
Oggi però, a due giorni dall’Assemblea, vuole fare chiarezza.
Sabato prossimo la lista degli Amici si confronterà con lo schieramento Fabi - Fiba in una sfida all’ultimo voto.
Sulla carta i Dipendenti - soci sembrano favoriti, ma Dall’Asta preferisce non ostentare sicurezza.
«I nostri concorrenti hanno uno stile molto diverso dal nostro.
Finora l’Associazione è rimasta in silenzio, ma adesso è il momento di fare davvero chiarezza», spiega Dall’Asta a
MF Milano Finanza.
Domanda. In queste settimane l’Associazione è finita nel tritacarne. Ve ne sarete resi conto.
Risposta. Come no. È stato infilato talmente tanto fango nel ventilatore che gli schizzi sono arrivati un po’
ovunque.
Gli Amici non saranno perfetti, ma certe accuse e certe manovre sono inaccettabili
Bpm: Chiesa, il 31 ottobre al via l'aumento di capitale (AGI) Milano, 19 ottobre
L'aumento di capitale da 800 milioni di euro della Banca Popolare di Milano prenderà il via il 31 ottobre, mentre
i dettagli sul prezzo saranno approvati e resi noti la sera di giovedì 27 ottobre: è la tabella di marcia che seguirà il
prossimo Consiglio di Gestione della Popolare milanese in caso di vittoria in Assemblea della lista presentata
dagli 'Amici della Bpm'.
Lo ha detto l'attuale Direttore Generale dell'Istituto, Enzo Chiesa.
Unicredit: 9 Mld per maxi cartolarizzazione mutui
residenziali (Finanza.com), 19 ottobre
Dal Consiglio di Unicredit presieduto dal Presidente Dieter Rampl è uscito un nuovo Piano di maxicartolarizzazione.
Lo rende noto questa mattina Il Messaggero.
Il Progetto approvato ieri riguarderebbe mutui residenziali prevalentemente italiani per un importo
massimo di 9 miliardi di euro.
L'Istituto di Piazza Cordusio aveva già approvato a giugno un'altra operazione da 14 miliardi di crediti alle
imprese.
L’operazione di securitization prevedrebbe il trasferimento dei mutui residenziali ad una società veicolo,
senza però procedere al collocamento sul mercato dei titoli del veicolo che invece potrebbe essere
utilizzato come collaterale per approvvigionarsi di liquidità da controparti internazionali, come la BCE.
Sequestrato conto di Unicredit
(Trend.online), 19 ottobre di
Pierpaolo Molinengo
Unicredit sotto l'occhio vigile degli inquirenti.
L'inchiesta, che vede coinvolto l'Istituto di Piazza Cordusio è iniziata nel 2008 ed è nata sull'operazione
Brontos, ha portato ieri all'iscrizione dell'ex A. D. di Unicredit, Alessandro Profumo, insieme ad altri nel
registro degli indagati per l'ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e il
sequestro da parte della Guardia di Finanza di 245 milioni di euro.
Secondo quanto ricostruisce Il Giornale sul suo sito, l'ipotesi di reato sarebbe: "dichiarazione fiscale
fraudolenta per aver autorizzato operazioni che comportavano per la Banca una forma di evasione.
Pena prevista: da 18 mesi a 6 anni di galera.
Nei dettagli Profumo è accusato di aver avallato un sistema che fingeva di investire ingenti somme su
capitali che pagavano un dividendo, quando invece nella realtà si trattava di depositi che pagavano
interessi.
In questo modo occultando al fisco 750 milioni di reddito imponibile della Banca".
Ma entriamo nel dettaglio.
Stando a quanto ricostruisce TMNews "un Istituto di Credito Inglese propone come investimento a Istituti
di Credito Italiani (Unicredit) degli strumenti finanziari che per la loro struttura, secondo l'accusa sono
produttivi di interessi e non di dividendi.
In sostanza stando alle indagini sarebbero state fatte passare come operazioni dirette all'acquisto di
azioni o titoli quel che in realtà, secondo la Procura, era un investimento in finanziamento.
Con la differenza che, il secondo caso, produce interessi attivi tassati in Italia sul 100% dell'imponibile,
mentre nel primo sono tassati per il 5%".
Ovviamente le accuse devono essere dimostrate.
Il Giornale spiega che "la difesa sostiene la perfetta liceità di tali operazioni d'investimento.
Ma è anche vero, allora, che vale il noto proverbio di origini bibliche, che «chi è senza peccato lanci la
prima pietra»: non sarà molto originale, ma come si fa ad accettare che uno dei candidati a guidare un
nuovo corso politico, nel nome di ritrovate virtù morali e di buon governo, sia un ex manager, banchiere,
che risulta coinvolto in storie di ordinaria evasione fiscale (ancorchè di alto rango) ?
Immaginiamo l'imbarazzo della sinistra, che della lotta all'evasione fiscale fa (e pure giustamente) uno
dei suoi cavalli di battaglia.
E che è andata subito in brodo di giuggiole quando il Profumo in questione, nel dispensare frammenti del
suo programma, aveva fornito la ricetta segreta: una tassa patrimoniale da 400 miliardi".
Popolare Emilia Romagna: il rating di Standard & Poor's
(Finanza.com), 19 ottobre
Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha reso noto che l’agenzia Standard & Poor's, ha rivisto il rating di
lungo termine a BBB+ da A-, e confermato il rating di breve termine ad A-2.
L'outlook è stabile.
La decisione si inserisce in una più ampia revisione dei ratings del settore bancario italiano, riflettendo
l’opinione che la redditività delle Banche italiane potrebbe essere messa sotto pressione nei prossimi due
anni, dato un probabile aumento del costo del funding e della volatilità dei mercati finanziari ed un
indebolimento delle prospettive di crescita economica.
American Express aumenta l'utile ed i ricavi nel terzo trimestre
(Borsainside.it), 19 ottobre
American Express ha annunciato di aver aumentato nel terzo trimestre del 2011 i suoi ricavi del
9% a $7,57 miliardi ed il suo utile netto del 13% a $1,24 miliardi pari a $1,03 per azione.
Gli analisti avevano atteso in media ricavi di $7,58 miliardi ed un utile per azione di $0,96.
Le spese effettuate con le carte di credito del Gruppo newyorkese sono aumentate lo scorso
trimestre del 16%.
American Express ha continuato inoltre a beneficiare del miglioramento della qualità del credito.
Gli accantonamenti per le perdite su crediti sono calati da anno ad anno del 33% a $249 milioni.
Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, del 20 ottobre 2011
Ricapitalizzare le Banche UE potrebbe richiedere meno di 100 Mld. (Wall
Street Italia) Roma, 20 ottobre
Il Piano dell'Europa per rafforzare il sistema bancario potrebbe richiedere meno risorse di quanto il mercato
si aspetti.
Le ultime stime dell'Unione Europea parlano infatti di una cifra inferiore a 100 miliardi, molto meno rispetto ai
200 miliardi stimati dal Fondo Monetario Internazionale e ai 275 miliardi calcolati da alcuni analisti.
Stando a quanto riportato dal Financial Times, che cita due persone con familiarità del caso, i risultati di uno
stress test di emergenza sulle Banche UE, condotto dall'Autorità Bancaria Europea, suggeriscono un
aumento di capitale tra 70 e 90 miliardi.
Questo dovrebbe consentire agli Istituti di portare il Core Tier 1 al 9%, misura di forza finanziaria che va ben
oltre i requisiti richiesti al momento.
Tra le persone coinvolte nell'analisi sarebbe in corso un dibattito sulla metodologia utilizzata, ma ogni
cambiamento dovrebbe comunque ridurre, piuttosto che aumentare, il capitale richiesto.
I leader europei dovrebbero ratificare il Piano durante il fine settimana, insieme ad una serie di iniziative per
rafforzare l'eurozona, tra cui l'utilizzo del Fondo EFSF come veicolo per garantire l'emissione del debito da
parte dei vari Paesi.
Crisi: UE valuta messa al bando rating per Stati in difficoltà (Asca-AFP)
Francoforte, 20 ottobre
La Commissione Europea starebbe valutando la possibilità di vietare alle agenzie di rating la pubblicazione
dei loro giudizi nei confronti dei Paesi dell'Unione in difficoltà.
Lo riferisce il Financial Times Deutschland secondo il quale il Commissario al Mercato Interno, Michel
Barnier, ha messo a punto una bozza di Proposta che attribuisce alla European Securities and Markets
Authority la facoltà di ''vietare temporaneamente'' alle agenzie di rating di pubblicare le loro analisi sulla
solvibilità degli Stati europei.
Secondo il quotidiano finanziario, che ha ottenuto una copia del provvedimento, Barnier sarebbe
preoccupato del fatto che la pubblicazione di un rating ''in un momento inopportuno'' mentre uno Stato sta
negoziando un aiuto finanziario dal Fondo europeo o dal FMI potrebbe avere ''un effetto negativo per la
stabilità finanziaria di quel Paese ed effetti potenzialmente devastanti per l'economia globale''.
Irlanda: troika, sta centrando obiettivi Piano di salvataggio (Asca) Roma, 20
ottobre
L'Irlanda è sulla buona strada per soddisfare le condizioni per un ulteriore prestito di 8 miliardi di
euro da Fmi-Ue, parte del pacchetto complessivo di aiuti da 70 miliardi deliberato a favore di
Dublino. Lo ha detto oggi la Troika degli esperti, BCE-FMI-UE, che monitora il rispetto da parte di
Dublino degli obiettivi del Piano di risanamento dei conti pubblici e dell'economia. ''L'applicazione
del programma continua ad essere rispettata'', il paese dovrebbe centrare l'obiettivo di ridurre
quest'anno il rapporto deficit/Pil al 10,5%, mentre per il 2012 di dovrà scendere sotto l'8,6%. Un
aiuto anche dalla crescita economica che, pur destinata a scendere all'1% quest'anno e il prossimo
conferma l'uscita dell'Irlanda da una protratta recessione. Il nuovo check-up della Troika è previsto
a gennaio 2012.
Grecia, troika raccomanda immediato pagamento sesta tranche (Reuters),
20 ottobre
La cosiddetta Troika - il gruppo di ispettori di Fondo Monetario, BCE e Unione Europea in missione in Grecia
- raccomanda che la sesta tranche di finanziamento all'interno del pacchetto di aiuti venga pagata il prima
possibile nonostante la dinamica del debito statale greco sia "estremamente preoccupante".
Lo dice una bozza del rapporto degli ispettori ottenuta da Reuters.
Il documento dice che il rallentamento economico della Grecia è decisamente maggiore delle attese e le
previsioni a medio termine di crescita potrebbero dover essere riviste al ribasso. Tuttavia ulteriori misure
sulle entrate e le uscite statali potrebbero consentire alla Grecia di raggiungere l'obbiettivo di deficit del 2012,
ma non del 2011.
La Troika "raccomanda che venga pagata il più presto possibile la sesta tranche" dice la bozza del rapporto.
Dexia: conclusa vendita Dexia Banque Belgique a Governo belga
(Finanza.com), 20 ottobre
Dexia e il Governo belga hanno concluso l'accordo di vendita di Dexia Banque Belgique per 4 miliardi di
euro.
Si tratta del primo passo per lo smantellamento della Banca.
Il Board della Banca franco-belga ha inoltre dato il via libera all'intesa con Caisse des Dépôts e Banque
Postale per la cessione delle attività di finanziamento degli Enti Locali francesi.
Giovanni Sabatini (ABI) agli Italian Certificate Awards: l’Italia è un Paese dai
solidi fondamentali (Finanza.com), 20 ottobre
L’Italia è un Paese dai fondamentali solidi, ma i mercati non ne danno una valutazione corretta.
È questa, in sintesi, l’opinione espressa da Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’ABI, a margine della quinta
edizione degli Italian Certificate Awards (ICA), l’evento che premia i migliori certificati ed emittenti del 2011, svoltosi
ieri presso la sede milanese di Borsa Italiana.
“Le condizioni dell’Italia sono migliori di quelle di altri Stati europei”, ha commentato il Direttore Generale dell’ABI.
“Se si guarda il livello di debito aggregato - quello cioè che si ottiene sommando debito pubblico e privato l’indebitamento italiano in relazione al Pil è inferiore a quello di Gran Bretagna, Spagna e Francia, e simile a quello
della Germania.
Inoltre le famiglie italiane sono le meno indebitate d’Europa e dispongono di una elevata ricchezza finanziaria, e il
sistema bancario ha mostrato di saper attraversare la crisi senza avere bisogno di interventi di salvataggio da parte dello
Stato”.
Chiesa: padroni in casa nostra (Italia Oggi.online), 20 ottobre
Matteo Arpe, candidato Fabi - Fiba al Consiglio di Gestione di Popolare Milano, parteciperà da azionista
all'Assemblea 22 ottobre, con un centinaio di azioni detenute in proprio.
Il banchiere milanese parlerà di un eventuale impegno finanziario da parte di Sator a sostegno del rilancio della
Banca solo dopo l'Assemblea di sabato.
Giorgio Benvenuto, ex senatore, già segretario generale della Uil e nome di spicco dell'attuale CdA della Bpm, ha
sottolineato, in un'intervista a La Stampa, che la Banca «è una bella realtà, sottovalutata. Temo che molti
guardino alla Banca come a una preda da conquistare, risistemare e vendere».
Contro l'arrivo di Arpe anche l'attuale D. G. della Banca, Enzo Chiesa, che corre per la lista rivale degli «Amici».
Secondo Chiesa, Arpe ha la testa «più a Roma che a Milano. Importare qui il modello di Capitalia ? Conosco Arpe»,
ha detto Chiesa in un'intervista, «e certamente è stato un enfant prodige, ma in un contesto diverso».
Nella prima tappa del road show milanese, organizzata dalla lista degli «Amici della Bipiemme», Enzo Chiesa ha
poi rincarato la dose.
«La nostra casa la mettiamo a posto noi, da soli. C'è qualcuno che bussa alla porta e vuole mettere in ordine la
nostra casa; è un po' in disordine, ma è di vetro.
Quelli che mi mettono le mani in casa mi danno fastidio, la nostra casa la mettiamo a posto noi, da soli».
Chiesa ha poi ironizzato sul nuovo Statuto della Banca, pesantemente modificato dalla Banca d'Italia, asserendo
che «ho scoperto che siamo campioni del duale estremo, che nessun altro ha in Italia».
Il D. G. ha sottolineato che «il Consiglio di Gestione fa tutto quello che faceva il Consiglio di Amministrazione e un
po' di più.
Ha praticamente tutti i poteri.
Contrariamente a qualunque altra situazione poi, il Consiglio di Sorveglianza non può esprimere un parere se
non chiesto dal CdG.
Siamo all'estremo, con un CdA di cinque persone con un Amministratore Delegato molto forte e un Collegio
Sindacale composto da 17 membri.
Hanno snaturato la Cooperativa? Sì, per certi versi sì».
Dal canto suo, ieri il Direttivo di Asso insieme, l'Associazione che raccoglie i pensionati di Bpm, circa 3 mila voti
per l'Assemblea di sabato, ha deliberato «di non optare per una scelta di campo tra le liste che parteciperanno
alla nomina del Consiglio di Sorveglianza» e ha lasciato libertà di voto agli associati.
Bpm svetta sul Ftse Mib, si avvicina l’Assemblea. Intermonte resta cauta
sul titolo (Finanza.com), 20 ottobre
Si avvicina l’Assemblea della Banca Popolare di Milano, in programma sabato 22 ottobre, chiamata a votare le
liste che andranno a formare il nuovo Consiglio di Sorveglianza e ad approvare l’aumento di capitale da 800
milioni di euro.
Oggi la maggior parte dei quotidiani nazionali sono focalizzati sulle modalità di voto in Assemblea.
Il dubbio ruota intorno a due ipotesi: se il voto verrà effettuato con le modalità ad oggi esistenti oppure con
quelle volute dalla Banca d’Italia e che verranno approvate dall’Assemblea stessa.
“La nostra convinzione - commentano gli analisti di Intermonte - è che si voti con le modalità ad oggi esistenti e
che l’attuale Direttore Generale, Enzo Chiesa, abbia maggiori probabilità di successo.
In questo modo l’atteso aumento di capitale potrebbe partire entro fine mese come da programma”.
Il broker conferma la sua view cauta sul titolo Bpm (underperform con target price a 1,30 euro) perché “il
recente rally ha già incorporato aspettative di miglioramenti nella gestione grazie al maggior spazio di azione che
sarà riconosciuto al nuovo Capo Azienda attraverso la nuova governance”.
A Piazza Affari Bpm svetta sul paniere principale con un rialzo di oltre l’1% a 1,793 euro.
Domani si chiude campagna elettorale per Bpm, sabato l'Assemblea
risolutiva (Milano Finanza), 20 ottobre
Domani si chiude la campagna elettorale per il nuovo CdS della Popolare di Milano.
Quasi in contemporanea, la lista presentata da Fabi Fiba e sostenuta da Falcri e Sinfub e quella degli Amici della
Bpm appoggiata da Fisac e Uilca chiuderanno le rispettive campagne elettorali per la nomina del Consiglio di
Sorveglianza dell'Istituto.
La Lista Fabi - Fiba si incontra alle 17.30 in Piazza Affari, sede di Borsa Italiana e saranno presenti sia il
Presidente indicato del CdS Marcello Messori, il Consigliere Delegato Matteo Arpe e il segretario generale della
Cisl, Raffaele Bonanni.
Alle 17.15 invece nella sede di Bpm si riuniranno gli Amici della Banca con il Presidente della lista Filippo
Annunziata, il Consigliere Delegato Enzo Chiesa e Andrea Bonomi.
In vista dell'assemblea di Bpm del 22 ottobre, proprio l'A. D. di Investindustrial ha assicurato oggi che non
esistono collegamenti o accordi tra la lista presentata da lui e le altre quattro.
Bonomi ha dato la propria disponibilità alla candidatura per ricoprire il ruolo di Presidente del CdG di Piazza
Meda, una volta varata la nuova governance duale.
Di fatto il Consiglio di Sorveglianza sarà una sorta di super Collegio Sindacale, a cui si potrà chiedere un parere su
determinate questioni, ma il cui parere non sarà mai vincolante.
E il CEO avrà alcune deleghe di diritto, non modificabili.
Ma cosa accadrà alla Banca nel caso dovesse vincere uno o l'altro degli schieramenti?
Nel caso in cui dovesse passare l'Associazione degli Amici della Bpm, sostenuta da Bonomi, da Fisac-Cgil e UILCA,
che punta sull'attuale D. G. Chiesa come A. D., per gli analisti Bpm si troverebbe, nonostante il recente cambio di
governance, in una situazione di sostanziale continuità.
L'aumento di capitale da 800 milioni di euro verrebbe lanciato entro il 31 ottobre e i Tremonti bond (500 milioni
di euro) restituiti entro la fine del 2012.
Il Piano Industriale prevede al 2015 utili operativi a 2 miliardi, un calo del costo del credito di 17 punti e un
payout del 45%.
Nel caso, invece, di un'ascesa di Arpe, gli analisti si attendono una revisione dell'attuale Business Plan.
Probabilmente si avrebbe anche uno slittamento all'inizio del 2012 dell'aumento di capitale che dovrebbe andare
a collocarsi all'interno di un nuovo Piano Industriale.
Anche Arpe punta a restituire subito i Tremonti bond e per quanto riguarda la ricerca di una maggiore efficienza
ha rassicurato i Dipendenti-soci escludendo riduzioni del Personale e precisando che la riduzione del rapporto
cost/income (costi/ricavi) può essere fatta anche aumentando i ricavi.
Arpe ha altresì negato ipotesi di fusioni con altre Banche.
A Piazza Affari il titolo della Popolare di Milano perde meno degli altri bancari (-2,09% a 1,736 euro).
"Confermiamo la nostra visione cauta ritenendo che il recente rally del titolo abbia già incorporato aspettative di
miglioramento nella gestione grazie al maggior spazio di azione che sarà riconosciuto al nuovo Capo Azienda con
la nuova governance", sostiene Intermonte.
Assemblea Bpm, si chiude campagna con Bonanni (Italia Oggi.online), 20 ottobre
L'Associazione dei soci non dipendenti di Bpm, guidata da Piero Lonardi, ha presentato mercoledì un esposto in
Banca d'Italia e in Consob in vista dell'Assemblea di domani.
Nell'esposto, l'Associazione ha messo in rilievo due elementi.
Il primo è che solo mercoledì è stato riconosciuto all'Associazione, dopo un ricorso d'urgenza, l'accesso al libro
soci della Banca.
Troppo tardi per poter fare qualcosa.
Piero Lonardi ha poi evidenziato come, a suo avviso, l'«aggregato dei Dipendenti esprimerà in maniera fittizia un
maggior numero di Consiglieri di Sorveglianza rispetto agli 11 della maggioranza, vanificando così lo spirito
dell'approvanda riforma statutaria».
Un modo per dire che, essendo le due liste guidate da Filippo Annunziata e Marcello Messori, «figlie»
dell'Associazione Amici della Bipiemme, la maggioranza e la minoranza del CdS saranno comunque espressione
di forze sindacali.
Nell'accesa campagna elettorale scende in campo anche Raffaele Bonanni.
Oggi, ultimo giorno di campagna e alla vigilia dell'Assemblea di domani, il leader della Cisl è a Milano per
partecipare alla convention conclusiva della lista Fiba-Fabi, che candida Marcello Messori.
Intanto ieri il finanziere Andrea Bonomi, in una nota, ha ribadito che «non esiste alcun collegamento o accordo
tra le liste presentate da Investindustrial IV e alcuna delle altre quattro liste presentate in vista dell'Assemblea
Bpm».
Bnl: investe 300 Mln per nuova sede presso stazione Tiburtina (Asca)
Roma, 20 ottobre
Bnl Gruppo Bnp Paribas, cambia sede e si trasferisce presso l'area della nuova stazione Tiburtina a
Roma dedicata dalle FS all'Alta velocità.
Il Progetto del nuovo centro direzionale della Banca, che verrà realizzato entro il dicembre del 2014
e che prevede un investimento complessivo di circa 300 milioni di euro, è stato presentato oggi in
una conferenza stampa dal Presidente e dall'Amministratore Delegato di Bnl, Luigi Abete e Fabio
Gallia, dall'Amministratore Delegato di Bnpp Re Italia, Cesare Ferrero e dall'Amministratore
Delegato delle Fs, Mauro Moretti.
Per la nuova sede, Bnp Paribas Real Estate si è infatti aggiudicata per circa 73 milioni, attraverso
una gara indetta dalle FS, le aree ubicate nel comparto della nuova stazione Tiburtina, di proprietà
di RFI.
La struttura sarà in grado di ospitare fino a 3.800 postazioni di lavoro e sarà realizzata su una
superficie complessiva di 67 mila mq, di cui 20 interrati e 47 mila esterni.
''Questo importante progetto - ha commentato Gallia - testimonia l'impegno di lungo periodo di
Bnp Paribas in Italia e il ruolo centrale del nostro Paese per il Gruppo. Un'iniziativa con la quale Bnl
rafforza il proprio legame con la città' di Roma, contribuendo alla sua crescita attraverso
investimenti significativi nello sviluppo delle infrastrutture. Funzionalità, sostenibilità ambientale e
innovazione sono gli elementi chiave del Progetto della nuova sede di Tiburtina, un edificio ideato
per offrire ai nostri Dipendenti spazi confortevoli di ultima generazione e fornire loro una serie di
servizi per migliorare la qualità del proprio ambiente di lavoro''.
Gallia, per il quale la parola chiave dell'intera operazione è quella della fiducia, ha poi ribadito
che ''l'Italia è importante'' per il Gruppo Bnp Paribas aggiungendo che ''solo in quest'ultimo anno
abbiamo completato l'acquisto del controllo di Findomestic e del 51% di Bnl Vita.
Abbiamo investito poco meno di 1 Miliardo nel nostro Paese e questo dimostra la centralità
dell'Italia nello scacchiere del Gruppo''.
Attualmente Bnl ha otto sedi dislocate a Roma e l'obiettivo è quello di arrivare a tre: Tiburtina, via
Aldobrandeschi e via Crescenzo del Monte, attraverso un percorso di valorizzazione degli immobili.
''Cerchiamo di concentrare tutto sulla parte strumentale - ha concluso Gallia -, Quello che non è
funzionale verrà dismesso ma senza la necessità di svendere.
Vogliamo valorizzarlo al meglio''.
Sui tempi dell'intera operazione, Ferrero ha poi spiegato che, entro i prossimi 12 mesi si dovrebbe
completare l'intero iter autorizzativo ''se anche tutte le parti competenti daranno il loro contributo'',
mentre la nuova sede sarà completata entro 24 mesi, ovvero nel dicembre del 2014.
Scotiabank si porta a casa il 51% della colombiana Colpatria per 1 Mld.
$ (Finanza.com), 20 ottobre
Bank of Nova Scotia, anche chiamata Scotiabank, ha annunciato di aver acquistato il 51% della colombiana
Banco Multibanca Colpatria per circa 1 miliardo di dollari.
Il controvalore dell’operazione sarà versato per 500 milioni di dollari in contanti e per la restante parte tramite
10 milioni di azioni della terza Banca canadese.
A Toronto il titolo Scotiabank quota in parità a 51,8 dollari canadesi (+0,14%).
Poste: si rafforza collaborazione con Fondazione Telethon (Asca) Roma, 20 ottobre
Si rafforza il rapporto tra la Fondazione Telethon e PosteMobile, l'operatore di telefonia del Gruppo Poste Italiane, che
già dallo scorso anno consente ai propri clienti di donare attraverso l Sms solidale attivo durante la maratona televisiva.
Grazie ad un nuovo accordo, da oggi giovedì 20 ottobre, i clienti PosteMobile che hanno associato la SIM a uno
strumento di pagamento BancoPosta (conto corrente o Postepay) potranno effettuare online le proprie donazioni libere,
utilizzando soltanto il proprio numero di cellulare.
Semplice e intuitiva la modalità: una volta arrivati sul form di donazione sul sito Telethon.it, basterà compilarlo con i
dati richiesti, inserire il proprio numero di telefono PosteMobile e la propria data di nascita. Si riceverà quindi un Sms
con il riepilogo dei dati inseriti.
Per completare l'operazione sarà sufficiente digitare sul proprio cellulare, seguendo la procedura guidata, il proprio
codice personale PMPIN a conferma della transazione.
L'importo donato a Telethon sarà così automaticamente addebitato sullo strumento di pagamento BancoPosta associato
alla SIM.
PosteMobile non applica alcun costo aggiuntivo per la transazione via SIM.
In questo modo Telethon diventa la prima charity in Italia a utilizzare questo canale per raccogliere fondi e sostenere la
migliore ricerca sulle malattie genetiche.
Credito: Cgia, una micro impresa su due denuncia una restrizione (Asca) Roma, 20
ottobre
Il 51,3% delle micro imprese italiane che si sono rivolte ad una Banca negli ultimi tre mesi ha denunciato un aumento
delle difficoltà reali nell'accesso al credito.
Inoltre, il 37% delle micro imprese italiane ha accusato un peggioramento dei rapporti con il sistema bancario.
Sono questi i due principali risultati emersi da un'indagine commissionata dalla CGIA di Mestre a Panel Data, su un
campione di 800 micro imprese (aziende con meno di 20 addetti) distribuite su tutto il territorio nazionale.
''L'aumento dei costi, dei tassi bancari, la richiesta di maggiori garanzie e le difficoltà sempre più crescenti nell'accesso
al credito - commenta Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre - sono le cause che hanno deteriorato il
rapporto tra le piccolissime aziende ed il sistema creditizio.
L'area geografica che ha maggiormente risentito di questa situazione è il Nord Ovest: quasi un'azienda intervistata su
due, precisamente il 48,9%, ha denunciato questo peggioramento''.
In sostanza, tra gli imprenditori cresce il numero degli ''sfiduciati'', ovvero di coloro che hanno deciso, nonostante i
grossi problemi di liquidità che si sono aggravati con la crisi, di non ricorrere all'aiuto di una Banca.
Infatti, l'86,2% degli intervistati ha dichiarato che non si rivolgerà ad un Istituto di credito nei prossimi tre mesi.
''Un segnale preoccupante - conclude Giuseppe Bortolussi - dettato, come dimostra anche questa indagine, dalle misure
sempre più restrittive imposte dalle Banche alle imprese.
Pertanto, questa situazione rischia di indurre molte imprese, soprattutto al Sud, a ricorrere a forme di
approvvigionamento del credito in maniera irregolare, con il pericolo di un forte aumento dell'usura e delle attività
estorsive''.
Mediobanca: capitali di Borsa scesi del 26% (YAHOO.Finance), 20 ottobre
A metà ottobre la capitalizzazione di Piazza Affari era scesa a 359 miliardi di euro, il 23% del Pil, una cifra inferiore
anche a quella di 368,5 miliardi (24% del Pil) di fine 2008, l'annus horribilis della precedente crisi finanziaria.
Il valore della Borsa italiana si era poi ripreso attestandosi a 458 miliardi a fine 2009 (30% del Pil), per scendere ai 425
miliardi di fine 2010 e ai 436 dello scorso giugno.
L'edizione 2011 di «Indici e Dati» relativi a investimenti in titoli quotati messa a punto dall'Ufficio studi di
Mediobanca, conferma ancora una volta lo stand da cenerentola di Piazza Affari, che rimane decisamente piccola in
confronto con le altre piazze del mondo.
Senza parlare di colossi come il NYSE (9.542 Mld. di capitalizzazione, 86,7% del Pil), il confronto a fine giugno
vedeva Milano (436 Mld.) anche dietro a piazze come Brasile (1.073 Mld.), Spagna (933 Mld.), Russia (720 Mld.), Sud
Africa (624 Mld.).
Nei quasi dieci anni tra fine 2001 e giugno 2011, i miliardi di capitalizzazione sfumati in piazza Affari sono stati circa
234, -26,4%.
Dallo studio emerge inoltre che il settore industriale, confinato negli anni del boom bancario a una quota minima del
56% della capitalizzazione a fine 2005, aveva iniziato una ripresa che lo ha portato a salire al 73% a giugno 2011.
Bankitalia, Bossi: Berlusconi farà nome stasera (Reuters), 20 ottobre - h.
18,30 di Alberto Sisto
Silvio Berlusconi indicherà stasera il nome del candidato prescelto per la sostituzione di Mario Draghi alla
guida della Banca d'Italia.
Lo ha annunciato il Ministro per le Riforme, Umberto Bossi, al termine di un incontro convocato dal Premier
con i Ministri 'di peso' - Giulio Tremonti e lo stesso leader leghista - per discutere di Bankitalia e di sviluppo.
Berlusconi ha detto nel pomeriggio ai cronisti di stare "provvedendo" alla messa a punto della lettera da
inviare al Consiglio Superiore della Banca d'Italia con l'indicazione del candidato ma non si è sbilanciato sul
nome: "Devo essere riservato, come vi avevo detto ieri".
Alla riunione, tenutasi dopo che il Premier ha incontrato i parlamentari del Pdl alla Camera (incontro al quale
non ha fatto alcun cenno a Bankitalia), erano presenti anche il Ministro leghista Roberto Calderoli e quello
dello Sviluppo Economico, Paolo Romani.
A mediare, come sempre, il Sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta.
"Io continuo a tifare per [Vittorio] Grilli", ha ribadito il Senatur entrando nel palazzo di Governo.
E proprio la preferenza della Lega e del Ministro dell'Economia per il Direttore Generale del Tesoro ha
costituito finora uno degli ostacoli alla scelta del Premier - che sarebbe ricaduta fino ad alcuni giorni fa
sull'insider Fabrizio Saccomanni gradito a Draghi -, alla luce della precaria situazione di Governo e
maggioranza.
L'altro problema è rappresentato dalle dimissioni di Lorenzo Bini Smaghi dal suo posto nel Board della BCE
per fare spazio a un francese, entrando così nella rosa dei candidati per Palazzo Koch. Tale scelta ha ripreso
quota negli ultimi giorni come soluzione per placare la Francia.
Bossi ha invece escluso che l'attuale Vice Direttore Generale di Via Nazionale Anna Maria Tarantola possa
essere candidata alla successione di Draghi.
"Sono cazzate", ha detto ai cronisti.
Ieri è stato Berlusconi stesso ad annunciare che oggi spedirà al Consiglio Superiore di Bankitalia la lettera
con il nome.
Draghi andrà a presiedere la BCE a partire dal 1 novembre, lasciando vuota la poltrona di Governatore.
La legge che nel 2005 ha riformato lo Statuto di Bankitalia prevede che la nomina del Governatore sia
disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio, previa
deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentito il parere del Consiglio Superiore della Banca d'Italia.
SVILUPPO: STALLO SU MISURE, DECRETO PARE SALTARE (ha contribuito Francesca
Piscioneri)
Il Governo è in seria difficoltà anche sul fronte delle misure da varare per rilanciare la crescita al punto che è saltata
anche la riunione settimanale del Consiglio dei Ministri prevista per domattina.
"Domani il Consiglio dei Ministri non c'è", ha risposto Bossi a chi gli chiedeva se le misure per lo sviluppo sarebbero
andate al CdM di domani.
Per settimane si è parlato di un Decreto Sviluppo - misura dunque urgente e necessaria - per dare un segnale forte ai
mercati sulla volontà non solo di tenere in ordine i conti ma anche di risollevare il Pil pressoché piatto.
Il provvedimento non ha ancora visto la luce a causa delle tensioni interne.
Molti Ministri ritengono infatti che il rilancio dell'economia debba avvenire principalmente attraverso il ricorso alla
spesa pubblica ma Tremonti si oppone a qualsiasi provvedimento che possa modificare i saldi di bilancio, appena fissati
con il varo la scorsa settimana della legge di Stabilità, la nuova Finanziaria.
Ad allungare ancora i tempi le parole di Berlusconi che oggi avrebbe detto ai parlamentari del Pdl che il Governo sta
pensando a un pacchetto di interventi e non a un Decreto.
Terziario: Sacconi, sì a Bilaterale. Confcommercio, Welfare Contrattuale
(Asca) Roma, 20 ottobre
La crisi globale, che ha colpito l'area dell'euro e che, nel nostro Paese, ha portato alla recente manovra correttiva,
impone una riflessione sulla possibile evoluzione del Welfare contrattuale e della bilateralità anche attraverso il
confronto con le esperienze di altri Stati dell'Unione Europea.
Questo l'obiettivo del Convegno organizzato da Confcommercio ''La bilateralità nel terziario: un modello di
responsabilità condivise per una nuova stagione di crescita del Paese''.
''Il mercato del lavoro del commercio e del turismo - ha sottolineato il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, nel
suo intervento al convegno - è particolarmente frammentato ed è davvero importante che venga governato non
solo dalle istituzioni pubbliche, ma anche per molti aspetti dagli Enti Bilaterali, da quegli organismi che le
Organizzazioni dei Lavoratori e degli imprenditori, come Confcommercio, in particolare per le aziende di questo
settore hanno promosso''.
Per il Direttore Generale di Confcommercio, Francesco Rivolta, ''nel momento in cui si parla di crisi del Welfare
pubblico, e quindi di un arretramento dello Stato nel fornire risposte ai cittadini, vogliamo dire che il nostro
Contratto che riguarda 2,5 milioni di Lavoratori ha in sé modelli da portare come esempio che può contribuire
alla crescita''.
Questo modello - sottolinea Rivolta - ''è quello del Welfare Contrattuale che interessa 1,5 milioni di Lavoratori
nella sanità integrativa; 125mila imprese iscritte al sistema per la formazione continua; e 140mila nel sistema
della Previdenza Integrativa''.
Secondo il Direttore Generale di Confcommercio ''non è vero che il Welfare o è pubblico oppure non c'è''. Per
Rivolta, inoltre, il Governo deve ''sostenere le politiche attive attraverso una fiscalità'' a vantaggio di Lavoratori e
imprese, che ''non possono pagare due volte''.
Bankitalia: come nel '93, indicato il numero 3 del Direttorio (Asca)
Roma, 20 ottobre
L'indicazione del nuovo Governatore della Banca d'Italia nella persona di Ignazio Visco ha raccolto il favore di
maggioranza, opposizione e delle forze sociali.
Una nomina nel segno della continuità e dell'autonomia dell'Istituto Centrale e che ricorda la scelta di
Antonio Fazio alla massima carica di Via Nazionale nel 1993.
Ignazio Visco, come 18 anni fa Fazio, è il numero tre del Direttorio di Palazzo Koch.
Allora Fazio ''scavalcò'' il numero due, il Direttore Generale Lamberto Dini che l'anno dopo fu chiamato
proprio dall'allora e attuale Premier Silvio Berlusconi al Ministero del Tesoro.
Oggi, probabilmente per effetto di una delicata mediazione politica, al D. G. Fabrizio Saccomanni è stato
preferito il Vice Direttore Anziano dell'Istituto, il numero 3 del Direttorio, Ignazio Visco.
Una designazione comunque impeccabile dal punto di vista istituzionale, considerato che il Consiglio
Superiore di Bankitalia ha immediatamente definito ''positiva'' la soluzione Visco.
Bankitalia, Berlusconi indica Ignazio Visco nuovo Governatore
(Reuters), 20 ottobre di Paolo Biondi
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha indicato il Vice Direttore Generale della Banca d'Italia Ignazio
Visco quale nuovo Governatore dell'Istituto al posto di Mario Draghi.
Lo hanno detto in serata una fonte governativa e una fonte politica.
Dal Ministero del Tesoro filtra soddisfazione per la scelta, ha detto una fonte del Ministero di Via XX
settembre.
Una delle prime dichiarazioni politiche di "apprezzamento" giunge dal segretario del Pd, Pierluigi Bersani.
Bankitalia: Consiglio Superiore, Visco certamente valido
(AGI) Roma, 20 ottobre
Ignazio Visco "è una persona certamente valida".
Paolo Blasi, Consigliere anziano di Banca d'Italia, commenta così l'indicazione per il nuovo Governatore
arrivata dal Capo del Governo, pur precisando che "non ci si può esprimere su un indiscrezione".
Tutto lascia però credere che il parere del Consiglio Superiore, che si riunirà lunedì prossimo, sarà positivo.
Bankitalia: Bonanni, Ignazio Visco scelta di grande profilo (Asca)
Roma, 20 ottobre
''Quella di Ignazio Visco è una scelta di grande profilo nel solco della continuità istituzionale della Banca
d'Italia.
Voglio esprimere al neo Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, gli auguri più sinceri da parte della
Cisl.
Abbiamo già avuto modo di apprezzare le indubbie qualità di Ignazio Visco, ed in particolare la sua sensibilità
sui temi sociali.
Siamo convinti che saprà guidare la Banca d'Italia con lo stesso rigore istituzionale e la stessa capacità di
analisi e di stimolo del suo predecessore''.
E' quanto dichiara il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
Bankitalia: 118 anni di storia, 3 D. G. e 10 Governatori (Asca) Roma, 20
ottobre, Scheda
''Le origini della Banca si perdono nella notte dei tempi.
Non così quelle delle Banche Centrali.
La loro storia si condensa tutta negli ultimi tre secoli dell'età moderno - contemporanea.
Per tutte è possibile fissare con precisione la data di nascita: 1668 per la Banca Centrale di Svezia, 1694 per
la Banca Centrale d'Inghilterra, 1800 per la Banca Centrale di Francia, 1814 e 1817 rispettivamente per la
Banca di Olanda e per quella austriaca, 1850 per la Banca del Belgio, 1875 per la Reichsbank, 1882 per
quella del Giappone, 1893 per la Banca d'Italia, 1913 per il Federal Reserve System degli Stati Uniti.
Questa litania di date apparentemente precise rischia però di essere fuorviante.
Perchè la Banca Centrale non nacque come istituzione compiuta e definita come la si conosce noi oggi. La
Banca Centrale è un Organismo che si sviluppò nel corso del tempo acquisendo progressivamente funzioni,
compiti e fisionomia nuovi e sempre più complessi, instaurando relazioni via via più intricate e delicate col
resto del sistema bancario e finanziario, con il potere politico, con il sistema economico in genere''.
Così Carlo Maria Cipolla (nella prefazione ai primi volumi della Collana storica della Banca d'Italia) invita a
riflettere sull'identità e le funzioni di una Banca Centrale in divenire.
La Banca d'Italia fu istituita nel 1893 nell'ambito di un riordino complessivo degli Istituti di Emissione.
Nel 1926 la posizione sostanzialmente pubblica dell'Istituto ebbe un importante riconoscimento: la Banca
d'Italia divenne l'unico Istituto autorizzato all'emissione di banconote e le furono affidati poteri di Vigilanza
sulle altre Banche, successivamente ampliati e potenziati dalla legge bancaria del 1936.
Quest'ultima riconobbe inoltre formalmente la Banca come Istituto di Diritto Pubblico e avrebbe costituito la
norma fondamentale del sistema bancario italiano fino al 1993, quando è stato promulgato il vigente Testo
Unico in materia bancaria e creditizia.
Nel 1947 la manovra di stabilizzazione della lira costituì uno snodo cruciale nella storia dell'Istituto:
l'inflazione postbellica fu troncata e vennero poste le condizioni monetarie per il ''miracolo economico'' degli
anni Cinquanta.
Nella Costituzione del 1948 fu introdotto il principio della tutela del risparmio.
Dopo gli shock che negli anni Settanta hanno scosso il sistema monetario internazionale e la lira, il processo
di disinflazione è stato favorito in Italia da una più decisa tutela giuridica dell'autonomia della Banca
Centrale.
La riconquistata stabilità della lira e l'avvio del riequilibrio della finanza pubblica hanno consentito all'Italia,
nel rispetto dei criteri indicati dal Trattato di Maastricht (1992), di far parte del primo gruppo di Paesi che nel
1999 hanno adottato l'euro come propria moneta; le banconote e le monete in euro hanno cominciato a
circolare nel 2002.
Nella sua storia ultracentenaria, la Banca d'Italia ha avuto tre Direttori Generali e 9 Governatori, con Ignazio
Visco che sarà il decimo Governatore.
Tale carica infatti è stata istituita solo nel 1928.
Prima avevano ricoperto il ruolo di D. G. Giacomo Grillo (1893-1894), Giuseppe Marchiori (1894-1900) e
Bonaldo Stringher (1900-1928).
Lo stesso Stringher fu il primo Governatore, incarico che ricoprì dal 1928 al 1930.
Gli sono succeduti Vincenzo Azzolini (1931-1944), Luigi Einaudi (1945-1948), Donato Menichella (19481960), Guido Carli (1960-1975), Paolo Baffi (1975-1979), Carlo Azeglio Ciampi (1979-1993), Antonio Fazio
(1993-2005), Mario Draghi (2006-2011).
Ignazio Visco, per la crescita ci vuole fatica e uno sforzo massiccio sull'istruzione
(Milano Finanza.online), 20 ottobre
MF Online pubblica la conclusione dell'intervento "Crescita, capitale umano, istruzione" dell'allora Vice Direttore
Generale (e prossimo Governatore) di Bankitalia Ignazio Visco, a Genova alla cerimonia di inaugurazione dell'anno
accademico 2007/2008 dell'Università degli Studi, il 16-02-2008
Siamo partiti con la bassa crescita della nostra economia, dei nostri redditi, dei salari.
Non ho parlato di politica economica nel senso classico del termine, di politica monetaria, di politica di
bilancio.
È vero, però, che nell'ultimo decennio un altro grande cambiamento ha interessato il nostro sistema
economico.
Con la moneta unica si è acquisita una condizione permanente di stabilità monetaria.
Certo, il livello dei tassi d'interesse, la struttura delle imposte, la spesa pubblica sono variabili
particolarmente importanti nella definizione degli ammontari di domanda aggregata compatibili con
l'offerta.
Ciò che è soprattutto importante evitare è la generazione di squilibri macroeconomici, quali
l'accumulazione di livelli insostenibili di debito pubblico o un'inaccettabile dinamica inflazionistica.
Quando si considerano, però, non tanto le fluttuazioni cicliche intorno al potenziale di reddito che
un'economia può generare ma piuttosto la crescita economica e i livelli di benessere ad essa associati,
occorre guardare alle tendenze di fondo, in ultima analisi alla crescita della produttività del lavoro.
E nel nostro Paese da troppo tempo essa è particolarmente bassa, il progresso tecnologico è modesto, e
l'utilizzo nei processi di produzione dell'innovazione altrove prodotta è insufficiente.
Poiché non vi sono ricette magiche che consentano di innalzare in poco tempo e in misura significativa il
tasso di crescita potenziale della nostra economia, occorre procedere su molti fronti, con fatica, con
pazienza, con perseveranza, rimuovendo inefficienze e vincoli dovuti a regolamentazioni obsolete, ad
amministrazioni arretrate o alla difesa di interessi particolari.
Soprattutto, occorre fare uno sforzo massiccio sul fronte dell'istruzione, nella scuola secondaria come
nelle Università.
Occorre renderla moderna, adeguata al nostro tempo, con maggiore attenzione alle discipline
scientifiche e tecniche, eppure non tralasciando la nostra grande tradizione culturale ma
trasmettendola con originalità alle nuove generazioni.
Ci vorrà tempo e impegno.
Ma da qui si deve partire.
Prestiti, così i giovani finanziano il proprio futuro (SuperMoney.it), 20 ottobre
Da ragazzi i soldi in tasca sono sempre pochi: chi è giovane lo sa per esperienza, chi non lo è più se lo ricorda bene.
Per questo, quando ci sono progetti ambiziosi da realizzare, può essere utile ricorrere ad un aiuto finanziario: per
sostenere i costi dell’Università, partire per un viaggio studio o acquistare un computer, i prestiti personali possono
essere la soluzione.
Molte Banche vanno incontro alle esigenze delle giovani generazioni proponendo prestiti agevolati; inoltre il Ministero
della Gioventù, in accordo con ABI, ha da poco creato un fondo da 19 milioni di euro per consentire agli studenti di
richiedere prestiti agevolati fino a 25 mila euro.
I prestiti per i giovani garantiti dal Ministero si rivolgono agli studenti meritevoli che abbiano la reale necessità di un
po’ di liquidità extra per proseguire il proprio percorso di formazione: oltre a prevedere tassi agevolati, il Piano di
rimborso di questi finanziamenti inizia dopo 30 mesi dall’ultima erogazione.
Per i giovani che desiderano avere una panoramica sulle offerte di finanziamento più adatte alle proprie esigenze
possono utilizzare il servizio di SuperMoney, il portale che permette di valutare i prestiti on line offerti da numerose
Banche e finanziarie alla ricerca di quello migliore.
Tra gli Istituti di credito che propongono finanziamenti mirati per i giovani e gli studenti c’è Findomestic, con il prestito
Scuola e Studi; tra i prestiti BNL c’è MeritataMente, un finanziamento che si rivolge agli studenti meritevoli che
debbano sostenere i costi di Università, master, progetti Erasmus, acquisto di materiali didattici, affitti e molto altro;
Prestitempo propone Comperate - Scuola per finanziare corsi di formazione, vacanze studio e altri progetti legati alla
formazione; tra i prestiti Compass c’è Compass Young, dedicato agli under 32, con rate iniziali ridotte che crescono nel
tempo; anche i prestiti Agos Ducato si rivolgono agli studenti che necessitano di un aiuto per il proprio percorso di
formazione, così come i prestiti Cariparma, che propone il Gran Prestito Vyp (Very Young People) ai ragazzi tra i 18 e i
28 anni; infine, Intesa Sanpaolo convenzionata con molte Università per la concessione di prestiti agevolati, così come
Banca Unicredit.
Ancora un crollo di mutui famiglie (Yahoo.Finance), 20 ottobre
In settembre, la domanda di credito da parte delle famiglie italiane ha fatto segnare una nuova brusca battuta d'arresto.
Infatti, la richiesta di mutui ipotecari ha continuato il calo rispetto ai corrispondenti mesi del 2010 e ha registrato un
pesante -23% (dato ponderato sui giorni lavorativi), che ha fatto seguito a un semestre in cui la decrescita è risultata
sistematicamente in doppia cifra.
Anche la domanda di prestiti, nel suo aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati, è tornata nuovamente a calare
rispetto al corrispondente periodo 2010, segnando un -10% a parità di giorni lavorativi.
I dati emergono dal barometro CRIF, elaborato sulla base del patrimonio informativo di EURISC, il sistema di
informazioni creditizie di CRIF, che raccoglie i dati relativi a oltre 78 milioni di linee di credito.
Nei primi nove mesi, il decremento complessivo della domanda di mutui ipotecari è stato dell'11% rispetto all'analogo
periodo del 2010 e anche il confronto con gli anni precedenti ha mostrato una significativa contrazione dei volumi delle
richieste.
Analogamente la richiesta di prestiti, nell'aggregato di personali e finalizzati, nei primi tre trimestri ha fatto registrare un
decremento del 3% rispetto ai volumi dello stesso periodo 2010, che a sua volta aveva fatto segnare un -4% nei
confronti del 2009.
Un nuovo slancio per il telelavoro (YAHOO.Finance), 20 ottobre di Ignazio Marino e Benedetta Pacelli
Un nuovo slancio per il telelavoro.
La possibilità di lavorare da casa sarà resa più appetibile e soprattutto più semplice per le aziende.
A prometterlo è stato il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi in occasione del Forum organizzato dai consulenti del lavoro sulle
principali novità in materia lavoristica contenute nella manovra estiva.
Sacconi ha infatti ribadito con forza la volontà del Governo di continuare a «lavorare per semplificare sempre di più i rapporti di
lavoro e trovare il modo per incentivare questa modalità dal punto di vista della regolamentazione».
Del resto il punto di partenza è chiaro: «Il telelavoro», ha spiegato, «è stato introdotto in un momento in cui le nuove tecnologie e i
sistemi di organizzazione della produzione erano lontani dalle possibilità offerte oggi».
Ecco perché, per Sacconi, una nuova modalità che dovrebbe trovare posto in un apposito provvedimento per il rilancio dell'economia
(il Ministro non ha fatto cenno al Decreto Sviluppo, però) può e deve essere trovata per una sua più «opportuna e semplificata
applicazione».
Ma non solo di telelavoro si è parlato ieri durante le quattro ore di diretta televisiva (lo speciale si può rivedere sul sito
www.consulentidellavoro.it) perché Sacconi si è soffermato anche sul tema dei Contratti di Apprendistato e si è rivolto in
particolare ai consulenti del lavoro esortandoli a incentivare l'utilizzo di questi nuovi contratti così come aggiornati dal Testo Unico
sull'Apprendistato: «Aiutateci a renderli fluidi, semplici, indicateci tutte le eventuali patologie».
Certo, ha specificato Sacconi, la loro riuscita non dipende solo dai consulenti ma soprattutto dal modo con cui le Regioni
recepiscono la nuova disciplina, frutto di un Accordo anche con le Parti Sociali, «ma assieme a voi dobbiamo fare in modo che il
nuovo apprendistato diventi il modo tipico con cui un giovane può entrare nel mercato del lavoro».
E poi arriva un appello anche alle Regioni confidando che nelle diverse dimensioni territoriali si recepiscano le nuovi disposizioni in
termini tali da incoraggiare una modalità che Sacconi definisce «il miglior Contratto per un giovane, ma anche il miglior Contratto per
un'impresa che vuole coltivare le capacità specifiche di soggetti integrando apprendimento e lavoro».
Tra i temi oggetto di dibattito poi l'annoso tema dell'articolo 8 (relativo ai Contratti di prossimità e alle nuove relazioni sindacali) della
recente manovra del quale Sacconi ha ricordato le opportunità lasciate alle Parti Sociali di derogare alle rigidità degli attuali Contratti
al fine di migliorare le condizioni lavorative e produttive.
Per Marina Calderone l'art. 8 rappresenta per i consulenti una sfida soprattutto nelle Piccole imprese dove il Sindacato non è
presente.
Ma soprattutto la Presidente del CNO si è chiesta dove si ferma la norma, se ricomprende, cioè, «le realtà non sindacalizzate che
sono la maggior parte o ci pone di fronte a un esercizio della Rappresentanza Obbligatoria». Secondo il numero uno dei consulenti
del lavoro, infatti, la libertà di Associazione Sindacale deve essere assolutamente garantita e quindi lasciata al Lavoratore la scelta
della sua tutela.
«La flessibilizzazione del sistema», ha spiegato invece Antonio Vallebona, ordinario di diritto del lavoro all'Università di Roma Tor
Vergata, «è stata fatta dal legislatore non direttamente ma delegando alle Parti Sociali.
Ma la norma non copre tutto il sistema né tutti i mercati e quindi bisogna cercare di adeguarlo.
Questa operazione», dice Vallebona, «non la può fare il legislatore, la devono fare le Parti Sociali che sono state fortemente
responsabilizzate».
Sulla stessa linea d'onda anche Paolo Pennesi, Direttore delle attività ispettive del Ministero del Lavoro, che ha sostenuto
favorevolmente la ratio della norma per superare certe rigidità ormai obsolete.
La spesa si fa nell'ufficio postale (Italia Oggi.online), 20 ottobre
I centri di smistamento della corrispondenza dismessi dalle Poste francesi si trasformano in piccoli supermarket di prossimità.
Il gruppo della GDO Casino inaugurerà entro i prossimi dieci mesi una cinquantina di minimarket in città con meno di 12 mila
abitanti, utilizzando gli spazi attigui agli uffici postali un tempo adibiti alle operazioni di smistamento e ora vacanti, dopo la
riorganizzazione di tali attività.
Un modo per le poste francesi di garantire la redditività di superfici ormai inutilizzate e per Casino di rafforzare la sua rete di negozi
di prossimità.
La partnership avrà una durata di cinque anni.
Poste Immo, la divisione immobiliare di La Poste, che conta 4 miliardi di euro di attivi immobiliari (5 milioni di mq di proprietà e 3
milioni in locazione), resterà proprietaria dei muri e affitterà, per una cifra compresa fra i 50 e i 100 euro al metro quadro, a Casino,
che si assumerà l'onere della ristrutturazione.
I nuovi minimarket dell'insegna francese, che ha vinto una gara d'appalto alla quale hanno partecipato anche i concorrenti Carrefour
e Super U, avranno una superficie di circa 200 mq.
L'Offerta, soprattutto prodotti freschi, frutta e verdura, non sarà omogenea, ma si adatterà ai bisogni della clientela di ciascuna
cittadina o villaggio.
C/c garantiti contro il sequestro (Italia Oggi.online) Berlino, 20 ottobre di Roberto Giardina
Facile finire in rosso per una famiglia.
Si compra a rate la nuova auto, nasce un bambino e improvvisamente si perde il lavoro.
Fino a un recente passato, in Germania il sussidio di disoccupazione arrivava fino all'80% dell'ultimo stipendio, e durava anche un
paio d'anni.
C'era il tempo per aspettare che il vento cambiasse e bastava tirare appena la cinghia per andare avanti.
I tagli decisi da Schröder, e poi dalla Merkel, hanno reso la situazione più difficile.
Ora dal sussidio di disoccupazione si passa rapidamente all'assegno sociale, che è di 360 euro al mese.
A meno che non si abbiano risparmi.
Anche un'eventuale assicurazione dovrebbe venire liquidata e monetizzata.
Per molte famiglie, la rovina.
I creditori possono «pignorare» anche il conto corrente.
Ora, diverse Banche offrono ai clienti conti garantiti contro il sequestro da parte dei creditori e dello stato.
I conti pignorati si aggirano ogni anno sui 3 milioni e mezzo.
I P-Konto, i conti sicuri, sono già 450 mila.
Ma la sicurezza totale ha il suo prezzo.
I costi per i conti sicuri sono molto più elevati, fino a quattro o cinque volte quanto si paga per la gestione di un conto normale.
E le Banche, che non godono di una buona reputazione al momento, sono state messe sotto accusa: questa garanzia sarebbe
illegale e il costo fatto pagare ai clienti in difficoltà potrebbe violare la legge sullo strozzinaggio.
Più si è in rosso e più si paga, fino alla bancarotta definitiva.
I casi di famiglie incapaci di saldare i debiti continuano ad aumentare.
Di almeno il 20% nell'ultimo anno, a causa della crisi.
Ma da qualche anno, la situazione non è più senza uscita.
Un imprenditore può far fallire la sua ditta, e concordare con i creditori il pagamento ridotto dei debiti.
Perché non una famiglia?
Ora ci si può rivolgere a un «consigliere», cui si espone il proprio stato delle finanze e gli eventuali obblighi, e sarà lui a concordare
con la Banca il pagamento con lunghe rate, mentre vengono cancellati i futuri interessi passivi, che finiscono di solito per impedire a
una normale famiglia di uscire dalla spirale dei debiti crescenti.
Per le Banche, meglio ottenere qualcosa che perdere tutto.
Naturalmente, il debitore si deve impegnare a ridurre le spese, a rinunciare all'auto e alle vacanze.
Ma questi sono casi estremi.
Molti finiscono nei guai anche se non hanno una montagna di debiti da saldare.
Basta una rata non pagata, un abbonamento, il conto del telefono non saldato, e la Banca può ritirarci la carta assegni e bloccare il
nostro conto.
E anche il fisco può prelevare direttamente quanto pretende da noi, se è a conoscenza del nostro numero di conto, come quasi
sempre, dato che le tasse si pagano attraverso la Banca.
Gli Istituti di credito, inoltre, hanno un registro con i nominativi dei clienti poco raccomandabili, anche se non si è violata alcuna
legge.
Molti si vedono negare un credito o l'apertura di un conto e ne ignorano il motivo.
E i casi di omonimia sono frequenti.
Prima che si chiarisca l'equivoco si possono perdere clienti, nel caso di negozianti o artigiani, e reputazione.
Troppa severità da una parte, compensata da complicità dall'altra, nel caso dei conti sicuri?
Una garanzia contro i creditori non è considerata morale, ed è probabile che questi conti speciali vengano vietati.
Truffe vip, trovato tesoretto in Svizzera. I pm: «Verifiche su Bankitalia e
Consob» ( da Corsera), 20 ottobre
La Procura di Roma sequestra oltre 7 milioni di euro tra contanti e titoli riconducibili a Torregiani.
«Accertamenti su ruolo dei 2 Enti nell'ambito della truffa ai vip»
La Procura di Roma ha avviato accertamenti, secondo quanto si è appreso, su Consob e Bankitalia
nell'ambito dell'inchiesta sulla megatruffa ai danni di vip e professionisti della capitale attribuita ad un gruppo
di operatori finanziari capeggiata da Gianfranco Lande, il cosiddetto «Madoff dei Parioli».
Verifica su Vigilanza - In particolare il Pm Luca Tescaroli vuole verificare se siano state svolte o meno le
specifiche funzioni di Vigilanza.
I controlli disposti dal magistrato riguardano anche il ruolo esercitato nell'intera vicenda dalla Carispaq e
dalla Deloitte.
E se l'Istituto di credito è quello utilizzato da Lande per far transitare i fondi raccolti e la Deloitte revisionò i
conti delle aziende, la funzione di Bankitalia è quella su cui a Piazzale Clodio si pone attenzione, per
verificare se è stata applicata la normativa antiriciclaggio.
Esposto anonimo - Per quanto riguarda la Consob, invece, le verifiche coordinate dal Pubblico ministero, si
riferiscono alla presentazione, il 17 luglio 2009, di un esposto anonimo depositato allo stesso Organismo.
Nella lettera, che ora è agli atti del procedimento, venivano denunciati nel dettaglio i meccanismi della
presunta truffa posta in essere da Lande gli altri soggetti coinvolti.
Nel frattempo, proprio perché sono in corso accertamenti su chi avrebbe potuto fermare Lande e soci, il Pm
Tescaroli ha chiesto ai giudici della IX Sezione Penale del Tribunale della Capitale, davanti alla quale si sta
svolgendo il processo a Lande, di non accogliere la citazione quali responsabili civili di Consob, Bankitalia,
Deloitte e Carispaq chiesta dai legali di alcune parti offese.
Il Collegio scioglierà la riserva lunedì prossimo, il 24 ottobre.
Il tesoretto - Intanto il Pm Tescaroli ha fatto sequestrare oltre sette milioni di euro tra contanti (600 mila) e
titoli riconducibili a Roberto Torregiani, uno dei principali protagonisti della truffa a vip e professionisti della
Capitale.
Si tratta di titoli (per un valore di quasi 6,5 milioni di euro) e denaro (due conti correnti da 300 mila euro)
depositati in Istituti di credito elvetici.
Il Pm è risalito al tesoretto di Torregiani, titolare della società finanziaria EIM, partendo dalle testimonianze
raccolte in Svizzera, con rogatoria internazionale, di una consulente del Credit Agricole e di una ex
responsabile amministrativa della EGP Suisse.
Sulla base dei riscontri effettuati il Magistrato, sempre per rogatoria internazionale, ha chiesto ed ottenuto il
sequestro dalle Autorità elvetiche.