cicloamatoriale 3 maggio 2015

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cicloamatoriale 3 maggio 2015
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Gran Fondo Bagnara Calabra: Di Bella,
Sicurezza, Mazzarella e Buoncuore
conquistano la Costa Viola
03 Maggio 2015
Bagnara Calabra (Reggio Calabria) – Una caldo sole tipicamente estivo ha
illuminato per tutto il week end la Costa Viola e Bagnara Calabra. La foschia
disegna i contorni delle isole di Santa Marina di Salina, Lipari e Vulcano
Porto, ben visibili dalla spiaggia bagnarese dove in molti hanno cercato
refrigerio dopo una stagione caratterizzata dal maltempo. E’ Sabato pomeriggio
e lungo le vie che si incrociano dalla stazione ferroviaria alla spiaggia soltanto
il rumore del trolley si unisce a quello delle onde del mare e più avanti, verso il
centro cittadino, a quello proveniente dai numerosi locali di scommesse
sportive. Lo sport sarà il protagonista assoluto di questo week end bagnarese,
grazie alla seconda edizione della Gran Fondo Città di Bagnara Calabra
organizzata dal locale Team Bike Bagnara e al popolo bianconero che scende
in piazza per festeggiare lo scudetto conquistato con largo anticipo. Caroselli,
bandiere, musica animano il lungomare bagnarese, rischiando di disturbare il
sonno di quegli sportivi, che si sono pagati di tasca propria l’iscrizione alla
manifestazione e il pernottamento, non percepiscono compensi miliardari e non
corrono dietro ad un pallone in uno stadio, ma il giorno seguente dovranno
pedalare per 87 o 117 chilometri in sella alla propria bicicletta, faticare e
giungere al traguardo, dove non ci saranno i 60 – 70 mila spettatori di un
qualsiasi stadio ad attenderli, ma numerosi appassionati del mondo delle due
ruote la cui attenzione è attirata dall’evento voluto da Antonio Tony Bottari.
Il Gran Hotel Victoria è per due giorni la “casa” della maggior parte dei
ciclisti che hanno scelto di soggiornare a Bagnara Calabra. Ciclisti provenienti
dalla lombarda Bergamo, dalla centralissima Umbria, da Toscana, Campania e
Puglia hanno scelto la Calabria e Bagnara per scoprire la bellezza di questa
cittadina che sorge sotto il Ponte Sfalassà dell’autostrada A3 Salerno Reggio
Calabria.
Francesco Romeo dalle colonne de il Metropolitano.it racconta così la storia di
questo ponte. Per superare la fiumara dello Sfalassà, serviva realizzare uno
scavalcamento in quota ad estremo tasso di difficoltà assoluta: l’Anas
commissionò così a Silvano Zorzi, considerato il miglior progettista italiano di
sempre, la definizione di un ponte capace di unire le due vallate della Costa
Viola. Il terreno di natura instabile obbligò Zorzi a concepire uno schema ad
arco portale spingente, dove i piloni divaricati scaricano le forze del viadotto
sui pendii, vista l’inaffidabilità del fondo valle.
Nell’aprile del 1968 si iniziarono le lavorazioni, che videro impegnati in quattro
anni ben 130 addetti delle tre più grandi ditte dell’epoca. Quell’equipe è
ricordata tuttora come esempio di sinergia ed efficienza da tramandare alle
attuali maestranze. I moduli ferrosi che giungevano da Torino venivano
accoppiati e saldati, componente dopo componente, in delicati movimenti a
quasi 250 metri da terra, mentre imponenti erano stati tutti gli interventi di
consolidamento del terreno e di tiranteria di spinta e ritenuta delle monumentali
attrezzature. Basti pensare che ancora adesso gli specialisti giapponesi,
considerano gli allegati tecnici del Ponte Sfalassà assolutamente eccezionali. Il
risultato fu un portale snello, molto aerodinamico e reso elastico dagli
accoppiamenti estensibili fra i piloni principali, alti appena un metro meno del
Grattacielo Pirelli, e il cassone principale, costruito e saldato secondo clichè
costruttivi che ancora adesso risultano rigorosissimi. I lavori si conclusero nel
dicembre del 1972, mentre il 20 di quel mese fu la data del severissimo
collaudo. La prova consisteva nel sistemare ben 88 autocarri carichi di 22
tonnellate di sabbia e sei enormi moduli di calcestruzzo sul ponte in varie fasi di
alcuni minuti per verificarne la resistenza statica.
Al termine le risultanze furono eccellenti, con il dato di deformazione del 20%
migliore di quello previsto. Proprio l’eccezionalità tecnica e storica di questo
portale ha convinto l’Anas a non demolire il solo Sfalassà nel tratto fra Scilla e
Gioia Tauro. I lavori attuali, in ritardo di alcuni mesi rispetto al programma,
vedono l’abbattimento del viadotto di calcestruzzo che dalle vecchie gallerie
porta alla porzione centrale del ponte che resterà in piedi insieme alle proprie
pile di sostegno. Questo perché i nuovi tunnel seguiranno un andamento
rettilineo rispetto allo Sfalassà: i nuovi piloni a sostegno delle porzioni in
costruzione sono già pronti in buon numero. Per il cassone centrale, il più lungo
d’Europa con i suoi 376 metri, quanto un Empire State Building in orizzontale,
sono allo studio due soluzioni: mantenere la larghezza attuale bonificando
interamente la struttura metallica, o saldare due costole acciaiose ai lati, per un
allargamento totale di 6,42 metri. Ciò allargherebbe le carreggiate e
consentirebbe la realizzazione di un’ ampia corsia d’emergenza, secondo le
normative europee in materia. Qualunque sia la scelta finale, lo Sfalassà,
malgrado la carente manutenzione a cui è stato sottoposto negli anni, potrà
sopportare senza alcun problema strutturale anche cospicui aggravi di peso.
Inserito fra le migliori 20 opere stradali del pianeta, con 247 metri lo Sfalassà è
il ponte più alto al mondo nel suo genere, il terzo d’Europa ed il settimo in
assoluto come viabilità giornaliera.
Bagnara Calabra è la città del torrone, in molti all’interno del pacco gara
avrebbero gradito un piccolo assaggio di questa prelibatezza e la distribuzione
dei pacchi gara a tutti i partecipanti rappresenta sempre una ghiotta occasione
per promuovere uno o più aziende produttrici delle diverse specialità che il
territorio presenta. Ma spesso, come è il caso di Bagnara, il messaggio non
viene percepito e si perde una vantaggiosa occasione commerciale.
In molti dopo aver perfezionato l’iscrizione alla manifestazione hanno
raggiunto la vicina Reggio Calabra per visitare il Museo Archeologico
Nazionale di Reggio Calabria in cui sono conservati i Bronzi di Riace e il
capoluogo.
L’indomani la cittadina si sveglia invasa da appassionati delle due ruote pronti
con le loro “infermali macchine da guerra…. sportiva a pedale” a misurarsi
lungo i due percorsi di gara tracciati dagli organizzatori. Fausto e Sebastiano
Catanzaro ideatori della Coppa Sicilia 2015, di cui la manifestazione
bagnarese rappresenta la quinta prova in programma, distribuiscono le maglie ai
leader delle varie categoria della kermesse siciliana, mentre uno striscione
appeso ad una delle terrazze del Gran Hotel Victoria, ricorda che la
manifestazione è valida anche quale prova del neonato circuito Regno delle
Due Sicilie voluto da Giocondo Leone. Intorno alle ore 9 i 323 ciclisti iniziano
ad accedere alla zona partenza, seguiti da anziani bagnaresi che dalla finestra
della propria abitazione osservano il pullulare di ciclisti con le loro fiammanti
divise e biciclette.
Ci si prepara a partire salutando mogli e fidanzate che per qualche ora si
riposeranno in spiaggia, prima di riversarsi in strada e attendere l’arrivo dei
pedalatori. Ognuno di loro celebrerà una vittoria diversa, in quanto gli obiettivi
dei partecipanti sono molto diversi. Molti dei 323 appassionati pedaleranno per
godersi lo splendido panorama, per misurarsi con il compagno di squadra o di
altri formazioni, ma in pochi saranno coloro che lotteranno per l’ambito
successo finale. Del resto il percorso, nonostante Bagnara sia una località
turistica che si affaccia sulla Costa Viola, non è tutto “piatto” e presenta diverse
impegnative scalate. Ma i ciclisti sono abituati a soffrire, a pedalare a
temperature elevate, con la speranze di trovare dietro ogni curva la postazione
del rifornimento in cui prelevare una bottiglia d’acqua o un pezzo di frutta e
continuare a pedalare, sognando un traguardo che è ancora lontano.
E’ poco più di mezzogiorno, nell’aria si diffondono una serie di odori e sapori
che annunciano il lauto pasto domenicale, quando il giovane Daniele Di Bella
(Team Max Bici) coglie il successo nella prima delle due prove, la Medio
Fondo. Tra le ragazze si impone Michela Sicurezza (Agostiniana Enerwolf).
La prova regina è vinta invece da Concetto Mazzarella (Master Sport) che
regola in volata Riccardo Formica (Cicli Ilario). Paola Buoncuore
(Chiaravalle) si aggiudica la prova in rosa.
Prima della premiazione finale c’è il tempo di gustarsi il pasta party finale
preparato dal personale del Gran Hotel Victoria, poi l’attesa per la consegna dei
110 splendidi trofei in plexiglass con la foto della Torre di Ruggiero simbolo
della cittadina e la Costa Viola.
Forse alcuni di questi ciclisti sceglieranno Bagnara Calabra per trascorrere le
vacanze estive, ma per promuovere attraverso il ciclismo una località balneare,
c’è bisogno della collaborazione di tutte le strutture che sono deputate a
quest’attività. Se l’appassionato organizzatore non viene sostenuto, non ci si
può lamentare poi dei traguardi non raggiunti. I traguardi individuano e
condividono altrimenti la promozione del territorio attraverso il ciclismo resta
un lavoro fine a stesso.