DIFETTO DEL MESE
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DIFETTO DEL MESE
difetto del mese Quando la distribuzione cede Può far molto male tirar troppo la cinghia pesso i lettori ci segnalano di essere stati vittima del cedimento della cinghia della distribuzione: e il loro sconcerto è giustificato, sia perché il danno è grave (in quasi tutti i motori, i pistoni vanno a sbattere contro le valvole) sia perché il fatto è accaduto prima della percorrenza prevista per la sostituzione della cinghia stessa o, al contrario, la rottura si verifica poco dopo aver rinnovato la trasmissione. Va detto, però, che da anni non si registrano più diffuse morie della cinghia su un modello: l’ultima, in ordine di tempo, fu quella relativa ai quattro cilindri a benzina Opel «Ecotec» (nella foto): sulle vetture prodotte fino a tutto il ’95 due rulli di rinvio della cinghia potevano danneggiarsi, portando poi alla rottura della cinghia stessa. La Casa intervenne ripetutamente modificando le parti in causa, ma furono comunque molti i clienti vittime del danno. Non a caso, nella successiva generazione di motori Opel la cinghia fu rimpiazzata da una solida catena. Oggi, comunque, gli automobilisti, in genere, possono viaggiare tranquilli: su certi modelli le cinghie arrivano anche a 250.000 km senza problemi. Ma, come abbiamo visto, è anche vero che talvolta la distribuzione si rompe prima del chilometraggio a cui è prevista la sostituzione. Che fare, quindi? Attenersi alle scadenze prescritte (che spesso prevedono anche un intervallo temporale, oltre che chilometrico) o anticipare il lavoro? Certo, è frustrante danneggiare il motore pur rispettando la S PERFETTA SINCRONIA Il comando della distribuzione deve garantire la perfetta sincronia tra l’albero motore e quelli a camme: per questo la cinghia ha denti che s’impegnano nelle pulegge. Nel disegno, lo schema adottato nei motori Opel «Ecotec» di 1.4 e 1.6 litri, soggetti, nel passato, a cedimenti della distribuzione. 1 Puleggia dell’albero a camme 2 Rullo di rinvio 3 Pompa dell’acqua 4 Tenditore automatico 5 Puleggia dell’albero motore. 1 manutenzione programmata, e anche se in tali casi talvolta le Case intervengono in favore dei clienti nonostante la garanzia sia scaduta, in genere gli oneri della riparazione ricadono sugli automobilisti. D’altra parte, è paradossale ritrovarsi con la cinghia a pezzi avendone anticipato la sostituzione: ciò è dovuto al fatto che non tutti gli autoriparatori seguono gli accorgimenti - come la corretta registrazione della tensione - che difendono la cinghia da stress imprevisti. Stress che si manifestano però sotto forma di rumorosità e che lasciano tracce che un bravo meccanico può rilevare. In definitiva, è consigliabile cambiare la cinghia e il tenditore quando si acquista un’auto usata di cui non si conosce la storia e far controllare lo stato della distribuzione quando previsto o, comunque, approssimandosi alla scadenza prevista per la sostituzione. R.B. Non è solo la trasmissione da cambiare 2 3 4 5 66 NUOVO TENDITORE PER STARE TRANQUILLI ■ Quando si parla di sostituzione della cinghia della distribuzione s’intende anche il rinnovo del tenditore automatico e di altri pezzi come rulli di rinvio, se presenti. In certi casi, è consigliabile cambiare pure la pompa dell’impianto di raffreddamento, se essa è trascinata dalla cinghia. Per questo, sono disponibili kit di ricambio con tutte le parti da rinnovare. Inoltre, per garantire il corretto funzionamento del comando della distribuzione, i meccanici possono utilizzare strumenti specifici, come il misuratore della tensione, che analizza le onde sonore prodotte dalle vibrazioni della cinghia. QUATTRORUOTE Luglio 2005 Gennaio 2005 QUATTRORUOTE 67