Periodo d`Avvento - SANGIOACCHINO.ORG
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I Concerti di San Gioacchino in Prati Periodo d’Avvento in collaborazione con l’Accademia Romana d’Organo C. Franck DOMENICA 29 NOVEMBRE 2015 ORE 17 – Ingresso libero Concerto per Soprano e Organo Olga Angelillo, soprano Luca Ratti, organo Via Pompeo Magno (Piazza dei Quiriti - Roma) Sito: www.sangioacchino.org Tel.: 06-3216659 Fax: 06-86703882 E-mail: [email protected] Programma IL MISTERO DELL’INCARNAZIONE J. Callaerts Toccata in mi minore (*) (1838-1901) Et incarnatus W.A. dalla Grande Messa in do minore K 427 Mozart (1756-1791) Nun komm, der Heiden Heiland BWV 659 (*) J.S. Bach (1685-1750) da «La forza del destino»: G. Verdi (1813-1901) Madre pietosa Vergine C. Franck Choral n. 3 (*) (1822-1890) da «La forza del destino»: G. Verdi (1813-1901) La Vergine degli angeli Magnificat op.18 per organo (*) M. Dupré (1886-1971) V – Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia VI – Gloria da «La forza del destino»: G. Verdi (1813-1901) Pace, pace, mio Dio (*) Organo solo Olga Angelillo ha conseguito il diploma di Canto presso l’Istituto “G. Donizetti” di Bergamo. Si è poi perfezionata con P. Holden e con R. Balconi presso l’Accademia Internazionale della Musica, dove ha partecipato alle masterclass con R. Invernizzi. In seguito ha approfondito il repertorio operistico con B.M. Casoni e V. Spatola. Ha iniziato la sua esperienza musicale sotto la guida del mo L. Toja nel coro Pueri Cantores di Rho. Ha cantato con diverse orchestre (tra cui Orchestra Mozart, Camerata Ducale, Orchestra Montis Regalis, Orchestra RAI) ed ensembles vocali (quali Il canto d’Orfeo e il Coro Maghini), guidata da direttori come G. Noseda, H. Rilling e W. Marshall e partecipando a importanti rassegne come “Musica e poesia a S. Maurizio” a Milano, le “Settimane Internazionali della musica” di Stresa e il “MiTo Festival”. Ha inciso l’integrale delle arie di Respighi su testi di Ada Negri. Inoltre ha partecipato al progetto “Le vie di Mozart” presso la chiesa di S. Maria del Carmine come rappresentante per l’Italia tra i Mozart Europe Soloists; si è esibita nel concerto di gala per il compleanno del maestro M. Abbado. Ha partecipato ad allestimenti operistici con varie associazioni tra cui l’ASLICO. Dal 2013 collabora con la Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica, esibendosi ai Golden Butterfly Gala (eventi trasmessi sui canali televisivi della RAI), al Gala della Coppa del Mondo di Pesaro 2015 e nella prestigiosa sede di EXPO 2015, accompagnando gli esercizi delle celebri ginnaste con famose arie operistiche. Luca Ratti ha compiuto gli studi musicali sotto la guida del mo Luigi Toja, conseguendo il diploma di Organo e Composizione Organistica presso l’Istituto “G. Donizetti” di Bergamo. In seguito si è perfezionato con Robert Hugo all’International Summer School of Early Music di Valtice (Rep. Ceca), con Ton Koopman ad Haarlem (Olanda) e a Pistoia, e con J. van Oortmerssen e G. Bovet a Mainz. Dirige il Coro Polifonico “S. Martino” di Inveruno (Mi) e il Piccolo Coro “G. Rusconi” di Rho (Mi). È laureato cum laude in Direzione di Coro presso il Conservatorio “G. Verdi” di Como, studiando con D. Innominato e M. Gabbrielli. Ha tenuto concerti in Italia, Belgio, Francia, Spagna, Polonia, Svizzera, Svezia e Germania, dove ha partecipato alla XVII edizione dei Gottfried-Silbermann-Tagen, con un concerto sull’organo Trost (1739) di Altenburg. In qualità di cantore partecipa all’attività concertistica del Coro da Camera del Conservatorio di Como e del Concentus Vocum. Ha partecipato al Golden Butterfly Gala della Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica nel 2014 e nel 2015. Premiato alla V e alla VI edizione del Concorso Nazionale d’Organo “S. Guido d’Aquesana” di Acqui Terme, è inoltre docente presso l’Istituto Musicale “G. Rusconi” di Rho. Laureato con lode in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, ha tenuto una conferenza per il Seminario Permanente di Filosofia della Musica e ha pubblicato per la rivista online “De Musica”. È presidente dell’Associazione culturale “Il Bordone”. Lo scandalo dell'incarnazione Sabato, 1° giugno 2013 (da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLIII, n. 125, Dom. 02/06/2013) Lo «scandalo» di un Dio che si è fatto uomo ed è morto sulla croce è stato al centro dell’omelia tenuta da Papa Francesco durante la messa alla Domus Sanctae Marthae. … «Noi possiamo fare tutte le opere sociali che vogliamo — ha affermato — e diranno: ma che bene la Chiesa, che bene le opere sociali che fa la Chiesa! Ma se noi diciamo che facciamo questo perché quelle persone sono la carne di Cristo, viene lo scandalo». Senza l’incarnazione del Verbo viene a mancare il fondamento della nostra fede, come ha sottolineato il Pontefice: «Quella è la verità, quella è la rivelazione di Gesù. Quella presenza di Gesù incarnato. Quello è il punto». Se lo si dimentica, sarà sempre forte «la seduzione» per i discepoli di Cristo «di fare cose buone senza lo scandalo del Verbo incarnato, senza lo scandalo della croce» … «La Chiesa — ha commentato il Pontefice — non è un’organizzazione di cultura, di religione, neanche sociale; non è ciò. La Chiesa è la famiglia di Gesù. La Chiesa confessa che Gesù è il Figlio di Dio venuto nella carne. Questo è lo scandalo e per questo perseguitavano Gesù». Il Papa ha fatto riferimento al brano del vangelo di Marco (11, 27-33) letto durante la liturgia e in particolare alla domanda posta a Gesù dai sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani di Gerusalemme: «Con che autorità fai questo?». Gesù risponde a sua volta con una domanda — «Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?» — e così non asseconda la loro falsa curiosità. Solo più tardi, davanti al sommo sacerdote che era «l’autorità del popolo», rivelerà quello che gli avevano chiesto scribi e anziani. Prima di allora non lo fa, perché capisce che il vero obiettivo dei suoi interlocutori è quello di «tendergli una trappola»... Ma perché Gesù costituiva un problema? «Non è perché lui faceva i miracoli» ha risposto il Papa. E nemmeno perché predicava e parlava della libertà del popolo. «Il problema che scandalizzava questa gente — ha detto — era quello che i demoni gridavano a Gesù: “Tu sei il Figlio di Dio, tu sei il santo”. Questo, questo è il centro». Ciò che di Gesù scandalizza è la sua natura di Dio incarnato. E come a lui, anche a noi «tendono trappole nella vita; quello che scandalizza della Chiesa è il mistero dell’incarnazione del Verbo: quello non si toglie, quello il demonio non lo toglie». Anche adesso sentiamo dire spesso: «Ma voi cristiani, siate un po’ più normali, come le altre persone, ragionevoli, non siate tanto rigidi». Dietro questo invito, in realtà, c’è la richiesta di non annunciare che «Dio si è fatto uomo», perché «l’incarnazione del Verbo è lo scandalo». Quando il sommo sacerdote gli domanda: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio?», Gesù risponde sì e subito viene condannato a morte. «Questo è il centro della persecuzione» ha sottolineato il Pontefice. Infatti «se noi diventiamo cristiani ragionevoli, cristiani sociali, di beneficenza soltanto, quale sarà la conseguenza? Che non avremo mai martiri». Al contrario, quando affermiamo che «il Figlio di Dio è venuto e si è fatto carne, quando noi predichiamo lo scandalo della croce, verranno le persecuzioni, verrà la croce». In conclusione Papa Francesco ha esortato i fedeli a chiedere al Signore «di non aver vergogna di vivere con questo scandalo della croce».