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m o n o g r a f i c a .n°1 PRIVATE COLLECTION . LADIES TRIBUTE TO CLOTHING FELICE ANTONIO FILIPPINI T R I B U T E T O F E L I C E A N T O N I O F I L I P P I N I Scrivere didascalia opera L'atelier CollezioniLaSposa di Brescia è lieto di presentare al pubblico e alla stampa l'evento MONOGRAFICA N° 1: un progetto culturale e stilistico di celebrazione dell'arte attraverso la maestria dell'artigianato sartoriale. Il principio ideatore di questo programma, il primo di una serie che avrà luogo a periodicità annuale, è la creazione di preziosissimi abiti di Alta Moda capaci di evocare o di rendere omaggio al talento di diverse discipline artistiche, quali la pittura, la musica, la scultura o l'architettura. L'esecuzione di questi mirabili pezzi unici è stata affidata al talento di Giuseppe Papini, stilista, sarto, designer nella Couture di indiscusso prestigio e rilievo internazionale, il quale ha saputo non solo liberare l'opera pittorica dai confini ai quali usualmente essa è destinata ma anche a dare vita a un inedito dualismo di espressioni artistiche. Dualismo che si rinnova nella scelta di inaugurare questa prima mostra monografica rendendo omaggio all'opera di Felice Antonio Filippini,pittore bresciano attivo negli anni Trenta, ma anche fratello e anima ispiratrice della fondatrice dell'Atelier CollezioniLaSposa,Aldina Filippini. Ambizione del progetto è dunque intraprendere un viaggio emozionale di profondo respiro culturale volto a celebrare la potentissima e inesauribile forza creativa dell'artigianato e teso a elevare l'arte del fare mestiere attraverso un sempre più fecondo e illuminato spirito di impresa. Fa b r i z i o Fi l i p p i n i I n z o l i Atelier CollezioniLaSposa Brescia p r e f a z i o n e .n°1 Scrivere didascalia opera F E L I C E A N T O N I O l ’ a r t i g i a n a t o L’ A R T E P I T T O R I C A F I L I P P I N I c e l e b r a I N T E R P R E T A T A D A l ’ a r t e G I U S E P P E P A P I N I Il legame che unisce le arti,in tutte le loro Il più prezioso omaggio che potessi do- personalissime espressioni,è sempre do- nare alla memoria della mia famiglia è minato dalla infinita tensione dell’autore quindi indissolubilmente legato alla du- alla ricerca della bellezza e della verità. plicità della quale stasera possiamo am- Ho sempre lavorato ponendo l’amore per mirare il mio mestiere al vertice dei valori utiliz- espressive:l’artigianato della sartorialità zati come guida alla ricerca di abiti capaci che celebra l’arte visiva della pittura. di infondere nell’osservatore emozione e La potenza vibrante del pennello sulla tela desiderio. come per magia abbandona i confini del Inevitabilmente sono giunto a scoprire quadro al quale è confinato e si estende in che ogniqualvolta cercavo la sublimazione una mirabile trasposizione sartoriale ca- della bellezza, che non fosse pura espres- pace di donare una nuova definizione al- sione della natura ,potevo ritrovarla nel- l’arte del fare mestiere. l’incredibile gesto di creazione che Accade così di scoprire che il mondo del- soltanto l’intervento umano puo’donarci. l’arte ,come sempre sosteneva mio Tra i moltissimi doni che la vita mi ha re- nonno,non puo’essere mai davvero confi- galato forse il più prezioso è stata l’appar- nato in un luogo solo. tenenza a una famiglia dove il respiro Infatti questa sera ogni espressione del ta- creativo non solo è sempre stato vivido e lento umano abbandona i suoi naturali appassionato anelito di ricerca, ma anche luoghi d’origine e intraprende un viaggio coesistenza di un potente dualismo. emozionale di grande respiro culturale. Da un lato il fortissimo spirito d’impresa La musica abbandona i suoi spartiti e si ,del quale mia nonna Aldina è stata la libra nell’aria attorno a noi. maggiore interprete,e dall’altro quel po- La pittura si stempera in un abbraccio di tentissimo richiamo alla creazione di bel- tessuti preziosi e trame invisibili. lezza poderosamente vinto dalla forza La grande sartorialità danza soave in una dell’istinto che ha sempre contraddistinto coreografia di ricordi,luoghi e cuori che mio nonno Felice. hanno vissuto e vivono nella certezza della Infondo l’atto di creazione in se stesso è consapevolezza che il tempo non saprà frutto di germinazione di forze non solo mai vincere la sfida contro l’umana po- opposte e contarie,ma nche potentemente tenza del sentire. attratte le une dalle altre. Il mio grande ringraziamento è rivolto a una delle sue forme più Giuseppe Papini, creatore, sarto, stilista, artista nel quale ho potuto ritrovare tutta la sensibilità e la potenza espressiva che ho sempre ravvisato nei grandi spiriti illuminati dalla forza della passione. Questa sera ,mi piace pensare,che tra i molti invitati qui presenti,ve ne saranno alcuni ormai invisibili ai nostri occhi che segretamente passeggeranno lungo queste vetrine e nelle grandi stanze illuminate dal calore dei nostri cuori. Indisturbati ci osserveranno e danzeranno con noi. I più attenti ossevatori li riconosceranno quando non sapranno dare un nome a quel misterioso brivido di emozione che ci attraversa,letteralmente, ogniqualvolta il nostro cuore si arricchisce di verità. Fa b r i z i o Fi l i p p i n i I n z o l i Scrivere didascalia opera F E L I C E A N T O N I O t r a s l a z i o n i D E D I C A T O A D A N G E L A , F F I L I P P I N I n e l l a E L I C I A N A m e m o r i a , A L D I N A E G I U S E P P E I miei primi ricordi di mio nonno Felice In un privatissimo dualismo la persona- sono indissolubilmente legati alla trasla- lità stessa dell’artista permea, quasi ir- zione emotiva. rompe nelle opere. Non furono i suoi occhi a seguire i miei A volte appare introversa, schiva, di primi passi nella crescita bensì quelli stra- grande immediatezza comunicativa e dal ordinariamente simili di mio padre. rigore morale assoluto: le pennellate nello Non furono le sue braccia a cingermi e a specifico si fanno robuste, dominanti, ca- proteggere le mie cadute lungo il fiume, paci di raccogliere grandi masse che do- ma quelle di Aldina e Giuseppe Inzoli, i nano un brivido di contrasti quasi miei nonni onorari. drammatico. Non furono i luoghi reali il panorama Altre volte invece la sua voce diviene vel- della mia infanzia, ma le vivissime, pene- lutata, forse anche malinconica e nel can- tranti tele paesaggistiche che aprivano in- tare quiete, morbidezza e luce filtrata nanzi a me magici oblò di scorci e vedute dona ai colori e alle forme un lirismo dell’entroterra gavardese immerso nel quasi sinfonico e confidenziale: all’im- primo Novecento. provviso uva e mele conversano silenti e Tuttavia, come l’amore e il ricordo, anche soffuse in una luce più lieta, come sospese la conoscenza ha moltissimi modi di ma- a non far udire la loro presenza. nifestarsi. Il colore si stempera, bottiglie e barattoli Non posso pertanto conservare e trasmet- confortano un indefinito drappo di stoffa tere le testimonianze di un passaggio nella e i cromatismi soffusi e deliziosi danzano mia vita che l’uomo Felice Filippini non lievi, quasi fluidi, in un mondo ove l’uma- ha avuto, ma ho il grande privilegio di nità appare straordinariamente transitoria. poter scrivere dell’artista che è vissuto e Transitoria e brevissima come la vita stessa vive in lui. può essere nella sua diretta relazione con Le mie memorie sono traslate in opere di il tempo ma indelebile e longeva nella me- straordinaria bellezza, gli stessi capolavori moria. che oggi sono esposti qui, nel suo paese Felice Filippini sosteneva che l’arte non natale e che rappresentano più di ogni potesse “stare” in nessun luogo, incasel- altra testimonianza l’intensa forza espres- larsi mai in alcuno schema. siva di colui che mirabilmente Aldo Carpi Io penso lo stesso della sua arte, del suo definì “un artista creatore”. cuore, della sua anima capaci di vincere la Ho sempre amato moltissimo questo ag- sfida contro tutto ciò che è empirico, con- gettivo, qui usato nella più pura accezione finato e definito. del termine, che ci parla di una capacità Ancora oggi quando passeggiamo lungo costruttiva, di un’arte della composizione via Solferino, nel cuore di Brera, diamo dominata da un’indefessa ricerca, quasi uno scacco al tempo se chiudiamo gli ossessiva, del colore e della potenza quasi occhi e troviamo rifugio nell’androne del tridimensionale degli oggetti, squisita- palazzo al numero undici, ove, come per mente ordinari, e della natura, quella più magia siamo sopraffatti dal vocìo robusto quotidiana, che egli prepotentemente e tumultuoso di quei “ventuno” pittori che quasi scolpisce nella tela. io amo pensare non abbiano mai abban- donato i loro alti abbaini, eccezionali teatri di vita e pensiero del primo Novecento. Una volta compresa l’eccezionale contemporaneità del suo sentire e l’evocativa purezza del suo linguaggio espressivo, il suo inesauribile testamento spirituale si librerà come per magia dalle sue opere e parlerà della sua anima semplice, delle sue inquietudini, dei suoi sogni. Amori e sofferenze di un uomo semplice, come avrebbe amato essere definito lui, poiché in un uomo semplice non vi sarà mai nulla di ordinario. Narrerà la sua ricerca della bellezza attraverso la semplicità della natura e degli oggetti più poveri, l’insaziabile sete di verità e quella dolorosa e difficile convivenza tra sentire e vivere dalla quale soltanto i grandi cuori, da sempre, sono sopraffatti. Fa b r i z i o Fi l i p p i n i I n z o l i “ n o t t e d i g i u g n o ” .n°1 Scrivere didasclia EDIZIONE LIMITATA IN 1 ESEMPLARE “ n o t t e d i g i u g n o ” .n°2 Scrivere didasclia EDIZIONE LIMITATA IN 1 ESEMPLARE f a s h i o n G d e s i g n e r I U S E P P E C o u t u r i e r P A P I N I c o n t e m p o r a n e o Nel centro storico di Bergamo, all'interno di un palazzo del 1200 riportato al suo antico splendore da mani abili ed esperte, disegna e realizza i propri abiti Giuseppe Papini, stilista bergamasco, sensibile interprete di una moda intesa come arte del disegnare la forma femminile, plasmando le irresistibili forme geometriche dei suoi abiti, concepiti come vere e proprie sculture. La sua è una sposa al di sopra delle mode e delle tendenze, poiché si ispira ad un concetto superiore di eleganza che rivisita i costumi degli anni ’50, quando il gusto predominava e s’incarnava meravigliosamente nella classe irripetibile di Audrey Hepburn. E così Giuseppe Papini crea i suoi capolavori stilistici riprendendo le regole principali dell’haute-couture e le applica con estrema versatilità, realizzando così abiti dai tagli scultorei che esaltano ogni silhouette. Organze plissettate a effetto ventaglio decorano gli abiti in seta impalpabile, dai sensuali décolleté a volte lineari, altre volte asimmetrici, altre volte ancora impreziositi da delicati ricami. Sete damascate, lievemente lucenti, si materializzano nei raffinati tubini da abbinare a stole drappeggiate o a irresistibili cappelli a pagoda. E ancora magici plissè in organza che personalizzano la morbida gonna dell’abito rigorosamente anni ’50. Tagli inediti e tessuti straordinari definiscono l'eleganza secondo lo stilista Giuseppe Papini, che ama reinventare l’haute couture, seguendo un ritmo contemporaneo. Sensibile ed elegante, Giuseppe Papini è uno stilista-artista, dal sicuro istinto, che crea capolavori dall'allure inconfondibile e dalla originale architettura. I suoi capi sono piccoli grandi gioielli, realizzati con tessuti ricercati e tagli inusuali. Le sue creazioni vengono esaltate dalle più autorevoli riviste di settore. La sua creatività non lascia di certo indifferenti ma soprattutto è la grande sartorialità durante la realizzazione dei capi ad impreziosire le sue creazioni. Da questa realtà tutta italiana, nasce il suo stile pulito ed elegante che ha conquistato il cuore di molte donne. l ’ a t e l i e r C o l l e z i o n i l a S p o s a Collezioni La Sposa è un importante atelier multibrand situato nel centro storico di Brescia. La storia di questa azienda affonda le sue radici nei lontani anni cinquanta,precisamente nel piccolo comune di Gavardo. Fu in quegli anni di grande fervore imprenditoriale che Aldina Filippini,la fondatrice,trasformò il suo sogno in realtà. Accadde così che un piccolo reparto,dedicato ai più pregiati tessuti da sposa, all’interno del suo emporio. divenne negli anni un punto di riferimento e una preziosa occasione per viaggiare e ricercare le migliori case di moda. Per esigenze di espansione e di una sempre più adeguata posizione l’atelier si trasferì nella storica piazza Rovetta a Brescia,in un importante palazzetto antico,dalle famose vetrine in stile veneziano. Affiancata dal figlio Armando e dalla giovanissima nuora Ornella,Aldina proseguì con sempre maggiori successi e crescite la consolidata professionalità dell’atelier,ponendo le basi per i futuri sviluppi che portarono all’apertura di un secondo,lussuosissimo atelier in Via Gramsci 19, l’innovativo e sofisticato negozio di oggi. Concepito dal talento creativo degli architetti Marcella Bonacina ed Elsy Bugada,lo spazio ha seguito l’esigenza progettuale votata al design di un layout espositivo polifunzionale di grande impatto scenografico contemporaneo,ove gli abiti fluttuano sospesi,disposti come opere d’arte fra pannelli dorati,tende di pizzo d’acciaio intagliato al laser e boiserie in noce canaletto e cristalli serigrafati . Questo prezioso e ricercato concetto ambientale di grande sinergia esprime alla perfezione la nostra filosofia e la nostra cifra stilistica: riuscire a far convivere l’inesauribile ricerca nell’innovazione al più fedele rispetto per i canoni imprescindibili dell’alta sartorialità. Questa preziosa e dinamica evoluzione ha concepito un duplice atelier:una collezione di proposte Pret à Portèr ,selezionata fra i migliori stilisti internazionali,e un Espace Couture creato per le spose più esigenti,che desiderano una creazione unica,personalizzata e preziosissima realizzata in collaborazione con designers in esclusiva,ulteriormente avvalorata da accessori e complementi particolarissimi ideati dal nostro staff di artigiani,pellettieri e maestri di ricamo. Sinfonie di soffusi chiffonne,candidi veli avvolti in fasce di raso,talcate georgette di seta,vaporosi pannelli in organza cipriata,rari macramè sfrangiati a mano, avvolgenti douchesse drappeggiate o scultoree costruzioni in Mykado danzano silenziose negli intimi salottini riservati. Come per magia ogni dettaglio compositivo trascende la vocazione a sé propria e si trasforma infinitamente:avviene così che un velo in tulle di seta diviene una cometa di luce,una strutturata gonna in taffetta croccante appare come una corolla di candida peonia o un antico ricamo artigianale in pizzo di Calais si accende in un istante di velata seduzione. Collezioni La Sposa è un piccolo mondo prezioso ed esclusivo dove le future spose percorrono un viaggio sensoriale alla scoperta di un abito che si eleva a infinita emozione,fantasia e affermazione di sé. Un unico imperativo categorico vige : accompagnare e seguire ogni donna di valorizzare la personalità e la figura,perché possa esprimere appinon solo nella scelta di un abito pregiato ed elegantissimo,ma soprattutto capace eno l’unicità e la bellezza che ogni donna racchiude in sé. Fa b r i z i o Fi l i p p i n i I n z o l i A L D I N A s p e c i a l M A N C A Finito di stampare a maggio 2012 © Collezioni La Sposa Via Antonio Gramsci, 19 Brescia Italy t. +39 030 3751017 www.collezionilasposa.com Stampa Colorart, Rodengo Saiano Bs Edizione limitata in 100 esemplari Art Direction Annalisa Boni Testi di Fabrizio Filippini Inzoli F I L I P P I N I t h a n k s D E D I C A t o