La storia del sindacato nel mondo. Parte I

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La storia del sindacato nel mondo. Parte I
La storia del sindacato nel mondo. Parte I
Come nacque, si espanse e si sviluppò.
Da sempre, l’essere umano, ha per sua natura, l’esigenza di aggregarsi, unirsi, associarsi.
Questo è avvenuto in ogni epoca ed in ogni dove. Ideologie atte alla tutela per se, per i
propri diritti come persona nella società e poi anche per il proprio posto di lavoro e\o
categoria lavorativa, si svilupparono sempre più nel corso dei secoli, assumendo forme
differenti e man mano più concrete e mirate.
Un primo tipo di organizzazione proletaria (collegia opificum), si ebbe in una delle antiche
società maggiormente evolute della storia e cioè nell’antica Roma. In queste assemblee si
discuteva il da farsi, per fare fronte a problematiche derivate da guerre, epidemie, povertà
ecc. Mutarono a breve in corporazioni, attive poi in università e scuole. Si specializzarono
per la salvaguardia di alcune categorie professionali. Tale sistema funzionò sino alle
invasioni barbariche. Tornarono in auge nel corso di uno dei periodi più bui di sempre, nel
Medioevo, ove effettivamente le differenze fra le classi sociali ripresero ad essere molto
marcate. Inoltre, fu un periodo in cui la Chiesa contribuiva decisamente ad aggravare la
situazione già difficile, con discriminazioni incontrollate, messe in pratica con azioni di
ferocia pura e violenza inaudita. Con la nascita dei Comuni, risorsero le attività
commerciali, i mercati ricominciarono a splendere. In questo frangente di ripresa
economica, il ruolo delle corporazioni fu quello di difendere gli interessi legati al profitto dei
propri associati (in linea di massima artigiani e commercianti), veniva data anche una linea
guida da seguire circa lo stile di vita da tenere e su come svolgere il proprio lavoro. Ciò
proseguì, a maggior ragione, per tutto il periodo splendente che fu il rinascimento. Nel
frattempo in Inghilterra e solo successivamente nel resto dell’Europa ed in America, prese
piede il moderno capitalismo. La Rivoluzione Francese abolì le corporazioni e sino alla fine
del ‘700 non se ne ebbe più notizia. Fu allora che nacquero le prime società di mutuo
soccorso, basate sulla solidarietà e legate al territorio. Divennero Società Operaie,
Cooperative di consumo e di produzione che vollero giustamente elevare il lavoratore
operaio, garantendogli protezione ma anche istruzione. Giuseppe Mazzini, in Italia, ne fu il
più importante fautore. Crebbe la massa dei lavoratori con il termine della rivoluzione
industriale ed il sindacato si instaurò con forza e determinazione, a cominciare dalla Gran
Bretagna, dove nel 1824 le Trade Unions, furono di fatto le prime vere forme di
rappresentanza sindacale. Successivamente si diffusero rapidamente anche in Belgio,
Austria, Spagna, Francia e Germania e vennero riconosciuti (obbligatoriamente data
l’entità sostanziosa di tali associazioni) dalla legge. Ad esempio l’articolo 39 della
Costituzione Italiana dice: “L’organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati non può
essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione…”. Le gesta principali dei
sindacati, furono (e lo sono ad oggi) da subito impostate verso il raggiungimento dei
contratti collettivi per ognuna delle categorie lavorative. L’arbitrato di Pasquale Stanislao
Mancini, raggiunto dopo un lungo ed estenuante sciopero nel 1864 nel biellese dai lanieri,
fu il primo storico contratto collettivo a livello internazionale. Lo strumento di lotta per
antonomasia del sindacato divenne lo sciopero. Ebbe però vita dura sin da subito, infatti fu
perseguito legalmente, poi approvato dai vari Governi, anche se con non poche difficoltà.
Nel 1901 si istituì la Federazione Internazionale Sindacale con sede ad Amsterdam, nel
1921 contava ben 25 milioni di iscritti, senza le adesioni di USA e URSS. Giunsero
finalmente i primi scioperi generali. Nei vari Stati erano ormai ben distinte, parecchie sigle
sindacali, messe poi a dura prova, a repentaglio la loro esistenza, dai due conflitti
mondiali, ove vennero spesso condannate ed abolite (anche durante i regimi fascisti e
nazisti ad esempio). Furono costrette a sopravvivere nella clandestinità. Giunti all’epoca
moderna, le confederazioni si organizzarono in federazioni di categoria e si innescarono in
maniera visibile mediante le Camere del Lavoro.
Le prime organizzazioni sindacali furono prevalentemente di stampo politico
socialista\comunista ma ben presto si formarono anche quelle di ispirazione cattolica, con
propositi interventisti e decisionali ben più moderati e permissivi nei confronti delle
aziende. In seguito arrivarono gli autonomi.
Tutto il pianeta, come testimonia questo testo riassuntivo, sentì quindi l’esigenza di creare
questo grande organo che è il sindacato.
Ad onore del vero occorre puntualizzare che capita ed è capitato che qualche
confederazione sindacale si vendesse al potere di grosse industrie o di Governi dittatoriali
ma per questo, fare di ogni erba un fascio non è corretto, anzi, tanto di cappello a chi si
prodiga e svolge mansioni sindacali, senza avere un tornaconto personale e con ideali
sani e sinceri.
Il sindacato va sostenuto ed aiutato, ancora meglio se intrapreso e vissuto, in quanto,
spesso e volentieri, risulta essere l’unica ancora di salvezza, l’unico barlume di speranza
per tutto l’universo proletario.
Bellin Fabio