eccoil“mago” vicentinochefa girareamille mcdonald`s

Transcript

eccoil“mago” vicentinochefa girareamille mcdonald`s
25
IL GIORNALE DI VICENZA
Martedì 31 Agosto 2010
L’UNIVERSITÀ
Ilprofessor Alessandro Persona,
45anni. FOTO FULVIO IMPIUMI
n. 13
ILPERSONAGGIO. IlprofessorAlessandro Personaesperto di logistica
ECCOIL “MAGO”
VICENTINOCHE FA
GIRAREA MILLE
MCDONALD’S
L’identikit
Appassionati
anche
dimaratona
AlessandroPersona ha45anni
edèlaureatoiningegneria
meccanica.È professore
ordinariodiLogistica eImpianti
industrialinellafacoltà di
Ingegneriadell’università di
Padova.Èreferenteedirettore
propostodellanuova scuoladi
dottoratoiningegneria
Meccatronicaeinnovazione del
prodottoche prevedetre
indirizziper laureatimagistrali
(meccatronica,meccanicadei
materialielogistica).
Dal2005èpresidentedel
corsodilaurea iningegneria
meccanicanellasededi
Vicenzae,dal 2009, è
presidentedelnuovo corso di
laureamagistralein ingegneria
dell’innovazione delprodotto.
Nel2005Persona èstato
premiatoquale autoredel
migliorarticolo dell’anno della
rivista“InternationalJournal of
Manufacturing and
managementtechnology”,
mentrenel2008haricevutoil
“BestPaperAward”. L’attività di
ricercadellostaff diPersonaè
svoltalavorando moltosulla
teoriama ancheattraversola
sperimentazioneinlaboratorio
enelleaziende.Il suo gruppoha
collaboratocon aziendecome
Generali,Rovagnati, Mastrotto
Group,CometeGioielli,
Marcolin,Aermec,Sector,
AgenziaRegionale socio
sanitariadelVeneto,Alpego.
Personaabitain provincia di
Ferrara,èsposatoedhauna
figliadi10anni. Ama lo sporte
inparticolarela corsa.Ha
partecipatoanche alla
maratonadiNewYork,
tagliandoil traguardo il 3oree
51’e 38’’. f MAT. MARC.
Ilsuo staffha messoa puntoa SanNicola
ilmodelloorganizzativo dellacelebre catena
checontaquattrocento fast foodinItalia
Dietroi celebrihamburger esisteunaproblematicaimpegnativalegata alridotto ciclodi vitadeiprodotti
Matteo Marcolin
A chi non è mai capitato di entrare in un fast-food e di chiedersi come è organizzata quella macchina complessa che in
una manciata di secondi prepara panini a raffica. Chi c’è,
insomma, dietro alla simpatica ragazza col cappellino che
in pochi secondi ti serve sul
vassoio hamburger, patatine e
bibite fresche? L’organizzazione di queste catene è complessa. Dietro all’approvvigionamento delle materie prime ci
sono studi che si basano su modelli matematici ben precisi.
Nulla di improvvisato, insomma.
McDonald’s ha affidato il
compito di realizzare una ricerca (sulle “soluzioni innovative nella gestione del
network logistico integrato”)
al gruppo di studio che fa capo
al professor Alessandro Persona, ordinario di tecnica e gestione dei sistemi industriali
all’università di Padova.
La logistica (dai fornitori ai
clienti finali) che alimenta i
fast food della penisola del noto marchio americano è stata
messa a punto nei laboratori
di San Nicola dove sono stati
sviluppati modelli particolari
per la gestione della rete (400
punti di ristoro in Italia).
«L’obiettivo era di garantire
rapidità, puntualità e qualità
delle consegne - spiega il prof.
Persona - ma anche sopportare i ridotti cicli di vita dei prodotti. Questo traguardo non è
facile da raggiungere se si tiene conto che bisogna operare
in una situazione di grande incertezza e variabilità della domanda limitando al massimo
le scorte». Cotolette, piatti
pronti, ingredienti per i gelati
e decine di altri prodotti devono arrivare ad orari precisi nei
diversi punti di ristoro sparsi
nella nostra Penisola. Quintali di cibo fresco, surgelato e
non che ogni giorno raggiungono i punti più disparati dell’Italia dopo aver circolato su e
giù su mastodontici Tir per le
autostrade: l’obbligo è di evitare sprechi e - ovviamente - deficit di merce. E poi ci sono altri
fattori da tenere in considerazione. Su tutti, la variabilità
della domanda. Nel centro di
Milano, ad esempio, a Ferragosto, si venderanno meno hamburger rispetto ad altre località turistiche marittime.
Il progetto è stato sviluppato
nell’ambito di un contratto di
ricerca con l’azienda ItalogHavi Logistics di Bomporto,
in provincia di Modena.
La filosofia è quella del "onestop-shopping": fornitura di
ogni necessità con un solo trasporto. «Grazie ad apposite paratie su ogni mezzo vengono
create delle zone di carico distinte, ognuna con temperature diverse a seconda del tipo di
«L’obiettivo
delnostrostudio
eradigarantire
rapidità,qualità
epuntualità
delleconsegne»
prodotto da trasportare. Si
tratta di un trasporto di prodotti a tre temperature, il prodotto surgelato a -25 gradi prosegue Persona - quello fresco (ad esempio l’insalata da
mantenere a circa 2 gradi) e
quello a temperatura ambiente (le bottigliette di acqua).
Questi prodotti devono raggiungere ristoranti a richiesta
variabile, collocati spesso in
contesti urbani di non facile
raggiungimento; il tutto è
complicato da una puntualità
di consegna estrema (ogni ristorante deve avere la consegna nell’arco di mezz’ora rispetto l’orario stabilito) e dalla necessità che non vi siano errori».
Mediante calcoli statisticomatematici lo staff di Persona
ha innovato il processo di approvvigionamento, permettendo anche una pianificazione degli acquisti ottimale e garantendo di programmare e
coordinare al meglio la consegna precisa dei quantitativi. I
flussi dei prodotti sono stati
combinati tra di loro per garantire la minimizzazione dei
singoli costi di consegna.
«A seguito della nostra ricerca - precisa Persona - l’azienda
ha aperto un terzo polo logistico a Lodi oltre ai due esistenti
a Bomporto e Monterotondo.
Nel primo anno di funzionamento i risparmi ipotizzati sono stati rispettati. Inoltre sono state eliminate diverse problematiche come quella del
doppio autista sul mezzo, sono stati contenuti i costi diretti e anche quelli di tipo ambientale». f
LEALTRE RICERCHE. Ildocenteè impegnatoancheconil Gruppo Generalie laRovagnati
Dalprosciuttoalle assicurazioni
lalogistica offre soluzioniatutti
Unfarmaco“parlante” eviterà
sprechiescadenze divalidità
Le potenzialità della logistica
sono infinite. È il caso della ricerca commissionata dall’Agenzia regionale socio sanitaria del Veneto, nell’ambito
del filone della logistica nella
sanità svolta in collaborazione con le università di Ancona, Castellanza, Torino e Reggio Emilia.
La sperimentazione riguarda la micrologistica del farmaco nei reparti ospedalieri. «Si
tratta di ridurre gli sprechi e
di evitare le scadenze dei farmaci - spiega Persona - in collaborazione con altri dipartimenti si stanno studiando le
tecniche per rendere il farmaco tracciabile e “parlante”. Il
progetto prevede la possibilità
di fornire ad ogni paziente un
dispenser intelligente che lo
guidi nella somministrazione
del farmaco. Ci sono macchine nuove ad alta frequenza
che permettono la lettura delle etichette a distanze elevate
(7 metri) e in presenza di liquidi e materiali opacizzanti».
In ambito privatistico oltre
alla McDonald’s anche altre
grandi aziende italiane hanno
voluto sviluppare sistemi di logistica innovativi in collaborazione con il dipartimento di
tecnica e gestione dei sistemi
industriali di Vicenza. Tra questi il Gruppo Generali. Con la
compagnia di assicurazioni
che ha sede a Mogliano Veneto sono stati studiati modelli
per la gestione delle forniture
di cancelleria (come toner e
materiale di cancelleria) e dei
documenti stampati e degli archivi. Migliaia di quintali di
contratti che devono essere ordinati e che non devono essere
persi. «Gli archivi delle polizze assicurative consistono in
250 chilometri lineari di scaffalature, la distanza tra Bologna a Milano. L’esigenza è di
ridurre i costi gestendo i materiali a livello di gruppo. La nostra ricerca è durata un anno:
alla fine tra le varie azioni che
abbiamo suggerito c’è anche
quella che prevede la centralizzazione dei punti di stoccaggio e di distribuzione, realizzando un unico centro per tutte le società del gruppo». At-
Ilprof. Personaha studiato comeevitarelescadenze deifarmaci
tualmente è in fase di studio
un progetto svolto con l’azienda Rovagnati per l’innovazione di un impianto logistico automatizzato a Villasanta, nei
pressi di Monza. «L’obiettivo è
di incrementare le prestazioni
dell’impianto utilizzando ad
esempio sistemi automatici.
Si tratta di preparare il prodotto finito nell’imballo primario
(ad esempio il prosciutto cotto
nel cellophane) e di stoccarlo
direttamente nel camion».
C’è poi una ricerca che durerà cinque anni che consente la
gestione del materiale in conto deposito (il cosiddetto “consignement stock”). «Il fornitore crea il suo magazzino presso il cliente- sintetizza Persona- e ne sostiene interamente i
costi di gestione. Il cliente
quindi compera il prodotto solo quanto materialmente lo
prende». f MAT. MARC.