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IT CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA 14779/06 (Presse 302) (OR. en) COMUNICATO STAMPA 2760ª Sessione del Consiglio Affari generali e relazioni esterne AFFARI GENERALI Bruxelles, 13 novembre 2006 Presidente * Erkki Tuomioja Ministro degli affari esteri della Finlandia La 2761ª sessione del Consiglio "Relazioni esterne" è oggetto di un comunicato stampa separato (14781/06) STAMPA Rue de la Loi, 175 B – 1048 BRUXELLES Tel.: +32 (0)2 281 6083 / 6319 Fax: +32 (0)2 281 8026 [email protected] http://www.consilium.europa.eu/Newsroom 14779/06 (Presse 302) 1 IT 13.XI.2006 Principali risultati del Consiglio Il Consiglio ha avviato i preparativi del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2006 e si è concentrato in particolare sulla strategia di allargamento dell'Unione europea per la quale la Commissione ha presentato una comunicazione comprendente relazioni dei singoli paesi candidati e potenziali candidati nonché una relazione speciale sulla capacità dell'UE di accogliere nuovi Stati membri. Il Consiglio ha deciso di prorogare l'embargo sulle esportazioni di armi in Uzbekistan e le restrizioni in materia di viaggi delle persone che sono direttamente responsabili dell'impiego sproporzionato della forza ad Andijan nel maggio 2005. Ha ripristinato le riunioni tecniche con l'Uzbekistan al fine di migliorare la situazione in materia di diritti umani. Esso ha inoltre dato il via libera ai negoziati con cinque dei paesi dei Balcani occidentali per la conclusione di accordi in materia di agevolazioni per il rilascio dei visti e di riammissione e con il Sudafrica finalizzati a rivedere l'accordo UE-Sudafrica sul commercio, lo sviluppo e la cooperazione. 14779/06 (Presse 302) 2 IT 13.XI.2006 SOMMARIO1 PARTECIPANTI ............................................................................................................................... 5 PUNTI DISCUSSI PROGRAMMA DI LAVORO DELLA COMMISSIONE PER IL 2007 ........................................... 7 PREPARAZIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO DI DICEMBRE .................................................. 8 ALLARGAMENTO - STRATEGIA COMPLESSIVA E RELAZIONI PER PAESE....................... 9 ALTRI PUNTI APPROVATI POLITICA EUROPEA IN MATERIA DI SICUREZZA E DI DIFESA – Concetto dell'UE per rafforzare le capacità africane - Conclusioni del Consiglio ................................................ 10 – Promozione della parità di genere e dell'integrazione di genere nella gestione delle crisi .................................... 12 RELAZIONI ESTERNE – Uzbekistan - Misure restrittive - Conclusioni del Consiglio ................................................................................. 14 – Politica europea di vicinato - Piani d'azione comuni con Armenia, Azerbaigian e Georgia ................................. 15 – Conferenza ministeriale euromediterranea sull'ambiente ...................................................................................... 15 – Uganda settentrionale - Conclusioni del Consiglio ............................................................................................... 16 COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO – Togo - Ripristino della democrazia ....................................................................................................................... 17 – Accordo con il Sudafrica sugli scambi, lo sviluppo e la cooperazione.................................................................. 18 POLITICA COMMERCIALE – Commercio di prodotti di acciaio - Accordi con Russia, Ucraina e Kazakistan.................................................... 18 – Europa globale: Competere nel mondo - Conclusioni del Consiglio..................................................................... 18 1 Per le dichiarazioni, conclusioni o risoluzioni formalmente adottate dal Consiglio, il titolo del punto pertinente riporta un'apposita indicazione e il testo è ripreso tra virgolette. I documenti di cui viene indicato il riferimento sono accessibili sul sito Internet del Consiglio http://www.consilium.europa.eu. Gli atti adottati che contengono dichiarazioni a verbale del Consiglio accessibili al pubblico sono contrassegnati da un asterisco; dette dichiarazioni sono disponibili nel summenzionato sito Internet del Consiglio o possono essere ottenute presso il Servizio stampa. 14779/06 (Presse 302) 3 IT 13.XI.2006 AFFARI GENERALI – Stato dei lavori in altre formazioni del Consiglio.................................................................................................. 22 GIUSTIZIA E AFFARI GENERALI – Balcani occidentali - Accordi in materia di agevolazioni per il rilascio dei visti e di riammissione ..................... 22 – Accordo con la Norvegia - Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ................................... 22 AFFARI ECONOMICI E FINANZIARI – Comitato delle statistiche monetarie, finanziarie e della bilancia dei pagamenti .................................................. 23 – Procedure d'informazione in materia di assicurazione-crediti ............................................................................... 23 AGRICOLTURA – Importazioni di zucchero originario della Croazia * ............................................................................................. 23 14779/06 (Presse 302) 4 IT 13.XI.2006 PARTECIPANTI I Governi degli Stati membri e la Commissione europea erano così rappresentati: Per il Belgio: Sig. Karel DE GUCHT Ministro degli affari esteri Per la Repubblica ceca: Sig. Alexandr VONDRA Ministro degli affari esteri Per la Danimarca: Sig. Per Stig MØLLER Ministro degli affari esteri Per la Germania: Sig. Frank-Walter STEINMEIER Ministro federale degli affari esteri Per l'Estonia: Sig. Urmas PAET Ministro degli affari esteri Per la Grecia: Sig.ra Dora BAKOYANNIS Ministro degli affari esteri Per la Spagna: Sig. Alberto NAVARRO GONZÁLEZ Segretario di Stato per l'Unione europea Per la Francia: Sig.ra Catherine COLONNA Ministro incaricato degli affari europei Per l'Irlanda: Sig. Noel TREACY Ministro aggiunto presso il Gabinetto del Primo Ministro e il Ministero degli affari esteri (incaricato degli affari europei) Per l'Italia: Sig. Famiano CRUCIANELLI Sottosegretario di Stato agli affari esteri Per Cipro: Sig. Yiorgos LILLIKAS Ministro degli affari esteri Per la Lettonia: Sig. Artis PABRIKS Ministro degli affari esteri Per la Lituania: Sig. Petras VAITIEKŪNAS Ministro degli affari esteri Per il Lussemburgo: Sig. Jean ASSELBORN Sig. Nicolas SCHMIT Sig. Jean-Louis SCHILTZ Per l'Ungheria: Sig.ra Kinga GÖNCZ Per Malta: Sig. Michael FRENDO Sig. Anthony ABELA Vice Primo Ministro, Ministro degli affari esteri e dell'immigrazione Ministro incaricato incaricato degli affari esteri e dell'immigrazione Ministro della cooperazione e dell'azione umanitaria, Ministro delle comunicazioni, Ministro della difesa Ministro degli affari esteri Ministro degli affari esteri Segretario di Stato ("Parliamentary Secretary") presso l'Ufficio del Primo Ministro Per i Paesi Bassi: Sig. Bernard BOT Ministro degli affari esteri Per l'Austria: Sig.ra Ursula PLASSNIK Ministro federale degli affari esteri Per la Polonia: Sig.ra Anna ElŜbieta FOTYGA Ministro degli affari esteri 14779/06 (Presse 302) 5 IT 13.XI.2006 Per il Portogallo: Sig. Luís AMADO Per la Slovenia: Sig. Božo CERAR Sig. Janez LENARČIČ Ministro di Stato, Ministro degli affari esteri Sottosegretario di Stato, Ministero degli affari esteri Sottosegretario di Stato all'ufficio governativo per gli affari europei Per la Slovacchia: Sig. Ján KUBIŠ Ministro degli affari esteri Per la Finlandia: Sig. Erkki TUOMIOJA Sig.ra Paula LEHTOMÄKI Ministro degli affari esteri Ministro del commercio con l'estero e dello sviluppo Per la Svezia: Sig. Carl BILDT Sig.ra Cecilia MALMSTRÖM Ministro degli affari esteri Ministro degli affari europei Per il Regno Unito: Sig.ra Margaret BECKETT Ministro degli affari esteri e del Commonwealth Per la Commissione: Sig.ra Margot WALLSTRÖM Sig. Olli REHN Vice Presidente Membro Segretariato Generale del Consiglio: Sig. Javier SOLANA Segretario Generale/Alto Rappresentante per la PESC I governi degli Stati aderenti erano così rappresentati: Per la Bulgaria: Sig. Ivailo KALFIN Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri Per la Romania: Sig. Mihai-Răzvan UNGUREANU Ministro degli affari esteri 14779/06 (Presse 302) 6 IT 13.XI.2006 PUNTI DISCUSSI PROGRAMMA DI LAVORO DELLA COMMISSIONE PER IL 2007 Il Consiglio ha preso atto della presentazione da parte della Commissione del suo programma legislativo e di lavoro per il 2007 ed ha proceduto ad un dibattito orientativo. Il programma di lavoro della Commissione pone l'accento sulle seguenti priorità principali: - modernizzare l'economia europea; - raccogliere le sfide di fronte alle quali di trova la società europea; - una migliore gestione dei flussi migratori; - energia sicura, competitiva e sostenibile; - migliorare la qualità della vita in Europa; - l'Europa come partner mondiale. 14779/06 (Presse 302) 7 IT 13.XI.2006 PREPARAZIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO DI DICEMBRE Il Consiglio ha preso atto di un progetto di ordine del giorno commentato elaborato dalla presidenza per la riunione del Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 14 e 15 dicembre (14782/06). Preparerà la riunione più dettagliatamente nella sessione dell'11 dicembre. Il Consiglio europeo affronterà i seguenti punti: - allargamento UE; - giustizia e affari interni; - innovazione ed energia; - relazioni esterne. Il progetto di ordine del giorno commentato servirà da base al progetto di conclusioni del Consiglio europeo che sarà elaborato dalla presidenza e sottoposto al Comitato dei Rappresentanti Permanenti. 14779/06 (Presse 302) 8 IT 13.XI.2006 ALLARGAMENTO - STRATEGIA COMPLESSIVA E RELAZIONI PER CIASCUN PAESE Durante la colazione i ministri hanno preso atto della presentazione della comunicazione della Commissione sulla strategia di allargamento e sulle sfide principali dell'UE per il periodo 2006-2007 comprendente una relazione speciale sulla capacità dell'Unione europea di accogliere nuovi Stati membri, nonché relazioni sull'andamento dei lavori riguardanti i paesi candidati Turchia, Croazia ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia, e gli altri paesi dei Balcani occidentali. I ministri hanno proceduto ad uno scambio di opinioni. La comunicazione della Commissione servirà da contributo per il dibattito sulla strategia di allargamento dell'UE che si svolgerà in occasione della riunione del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre e per l'elaborazione del progetto di conclusioni del Consiglio europeo. Alcune delegazioni hanno sottolineato la necessità che il Comitato dei Rappresentanti Permanenti e il Consiglio preparino scrupolosamente i lavori della riunione del Consiglio europeo. 14779/06 (Presse 302) 9 IT 13.XI.2006 ALTRI PUNTI APPROVATI POLITICA EUROPEA IN MATERIA DI SICUREZZA E DI DIFESA Concetto dell'UE per rafforzare le capacità africane - Conclusioni del Consiglio Il Consiglio ha preso atto di un concetto dell'UE per rafforzare le capacità africane di prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti. La strategia dell'UE per l'Africa è stata adottata dal Consiglio europeo nel dicembre 2005 come base di una più stretta collaborazione tra l'UE e l'Africa. La cooperazione che si basa su un partenariato strategico tra l'UE e le organizzazioni regionali del continente africano, in particolare l'Unione africana (UA), comprende una vasta gamma di settori, tra cui la governance, la migrazione, la pace e la sicurezza, l'agricoltura, la ricerca, la sanità e l'istruzione. Per il rafforzamento dei rapporti è essenziale fornire un sostegno allo sviluppo delle capacità della Commissione dell'UA e delle organizzazioni subregionali per consentire loro di attuare il loro programma. Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni: "1. Il Consiglio si compiace del fatto che il Segretariato generale del Consiglio e la Commissione abbiano elaborato in comune un concetto europeo per rafforzare le capacità africane di prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti. Il concetto è inteso a fornire un quadro dell'UE coerente e globale per l'attuazione di aspetti cruciali del settore di attività Pace e sicurezza della Strategia dell'UE per l'Africa adottata dal Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre 2005 ("L'UE e l'Africa: verso un partenariato strategico", 15961/05). 2. Il Consiglio conferma che l'UE resta disposta ad intensificare il suo sostegno a favore degli sforzi dell'Unione africana (UA) e delle organizzazioni subregionali africane volti a promuovere la sicurezza e lo sviluppo sul continente africano. Il Consiglio sottolinea che deve trattarsi di un processo indotto dalla domanda, basato su un dialogo più intenso con i partner africani, nel pieno rispetto della titolarità africana. Le misure e le iniziative proposte dal concetto andrebbero a sostenere direttamente la creazione in atto da parte dell'UA di un'architettura africana di pace e di sicurezza (African Peace and Security Architecture - APSA), compresa la creazione di una forza africana in attesa (African Standby Force - ASF). 14779/06 (Presse 302) 10 IT 13.XI.2006 3. Il Consiglio rileva l'importanza di rafforzare la coerenza delle politiche e delle azioni dell'UE in questo settore per fornire un sostegno più efficace e completo ai programmi e alle priorità africani e sviluppare un partenariato più forte con i partner africani, anche attraverso un dialogo e un'interazione rafforzati. 4. Il Consiglio prende atto del fatto che l'UE ha già fornito, collettivamente o attraverso singoli Stati membri, un importante contributo nel settore, attraverso lo sviluppo di capacità, il sostegno al processo di sviluppo politico dell'UA in relazione all'architettura africana di pace e di sicurezza, l'assistenza in termini di formazione e di materiale. L'UE sta inoltre sostenendo l'UA e le organizzazioni subregionali africane nella realizzazione di una valutazione del fabbisogno globale a lungo termine. 5. In tale contesto il Consiglio pone un accento particolare sull'attuale impegno dell'Unione a sostegno dell'AMIS dell'UA in Sudan/Darfur, sulle missioni dell'UE nella RDC e sull'assistenza sinora prestata nella creazione della forza africana in attesa. Il Consiglio sottolinea l'esigenza di trarre insegnamenti da tali attività. 6. Il Consiglio ricorda la recente decisione dell'UE di rafforzare e ricostituire il Fondo per la Pace in Africa con un finanziamento sostanziale, a lungo termine, flessibile e sostenibile. Il sostegno del Fondo per la pace in Africa ha già contribuito notevolmente allo sviluppo delle capacità africane. Persiste la necessità di integrare in modo sostanziale e rendere coerenti le attività finanziate dal Fondo per la Pace in Africa con attività intraprese nel quadro di altri strumenti appropriati dell'UE, fra cui gli strumenti PESC/PESD dell'UE. Dovrebbero essere presi in considerazione anche i contributi bilaterali degli Stati membri. 7. Il Consiglio riconosce che la più ampia comunità internazionale si è anch'essa impegnata a favore dello sviluppo delle capacità africane di prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti e sottolinea al riguardo l'importanza della cooperazione. 8. Il Consiglio attende con interesse proposte da parte del Segretariato generale del Consiglio e della Commissione per la rapida attuazione del concetto, alla luce delle raccomandazioni formulate dagli organi competenti del Consiglio e tenuto conto delle consultazioni con i partner africani, gli Stati membri e gli altri attori internazionali interessati. In questo contesto, il Consiglio promuove altresì la realizzazione di ulteriori progressi verso la convocazione del secondo vertice Europa-Africa previsto a Lisbona nel 2007 in cui dovrebbe essere adottata una strategia comune UE-Africa.". 14779/06 (Presse 302) 11 IT 13.XI.2006 Promozione della parità di genere e dell'integrazione di genere nella gestione delle crisi Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni: "1. Il Consiglio sottolinea l'importanza di promuovere la parità di genere e l'integrazione di genere nel contesto della PESC/PESD a tutti i livelli. Il Consiglio esprime la sua determinazione a mettere in atto le decisioni adottate per promuovere la parità di genere nel contesto della PESD e il relativo elenco di verifica, miranti a garantire l'integrazione di genere e l'attuazione della risoluzione 1325 (2000) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dalla pianificazione tempestiva sino alla condotta e alla valutazione delle missioni e operazioni PESD. 2. Il Consiglio pone in rilievo l'importanza di un controllo efficace al fine di assicurare un seguito sistematico degli impegni assunti. Anche il documento generico sulle norme di comportamento, inteso a combattere, tra l'altro, lo sfruttamento sessuale e la prostituzione, dovrebbe continuare ad essere integralmente applicato nell'ambito di tutte le missioni e operazioni PESD. Se ancora non esistono, dovrebbero essere altresì incoraggiate misure nazionali, quali piani d'azione per l'attuazione della risoluzione 1325 dell'UNSCR da parte degli Stati membri e degli Stati terzi partecipanti alle operazioni PESD. 3. Il Consiglio sottolinea l'importanza di migliorare l'equilibrio di genere nell'ambito delle operazioni PESD, anche per quanto riguarda la gestione ad alto livello. Il Consiglio invita pertanto gli Stati membri a provvedere a nominare un maggior numero di donne per i prossimi incarichi PESC/PESD, incluse le funzioni di rappresentante speciale dell'UE e di capomissione. Gli Stati membri sono altresì invitati a seguire strategie di assunzione attive e a individuare e affrontare gli ostacoli specifici che limitano la partecipazione delle donne. I rapporti di missione dovrebbero includere pertinenti statistiche al riguardo. 4. Il Consiglio pone in rilievo che la parità di genere e i diritti umani dovrebbero essere pienamente integrati nella pianificazione e nella condotta di tutte le missioni e operazioni PESD, incluse le missioni di accertamento dei fatti. La consapevolezza e la sensibilità di genere contribuiscono in generale all'efficacia operativa e alla consapevolezza della situazione nell'ambito di funzioni normali. Per quanto riguarda taluni compiti, quali le attività presso punti di controllo e le attività di assistenza, è particolarmente importante includere nella missione personale sia maschile sia femminile. Un consulente di genere o un punto focale di genere dovrebbe essere nominato per tutte le missioni e operazioni PESD. In tale contesto, il Consiglio si compiace dell'operato del consulente di genere nominato per l'operazione militare EUFOR RD Congo. Il Consiglio rileva che il sostegno alla promozione della sensibilità di genere deve essere garantito a tutti i livelli della catena di comando. 14779/06 (Presse 302) 12 IT 13.XI.2006 5. Il Consiglio sottolinea l'importanza di azioni di formazione che commisurate alle esigenze del personale militare e civile partecipante alle operazioni PESD, in particolare in materia di parità di genere e di diritti umani nonché di violenza con motivazione sessista, e incoraggia gli Stati membri a intensificare le iniziative di formazione al riguardo. Tale formazione dovrebbe includere il personale al più alto livello del comando. Dovrebbe essere rivolta particolare attenzione alla formazione specifica per le singole missioni. Il Consiglio incoraggia lo sviluppo di campagne pubbliche d'informazione e di materiale di uso pubblico sulla partecipazione femminile e maschile nel settore della sicurezza, inclusi il settore militare e quello della polizia, al fine di modificare gli stereotipi concernenti la partecipazione femminile e gli incarichi e le mansioni affidati alle donne. 6. La prospettiva di genere deve essere pienamente integrata nell'ambito del consolidamento della pace. Tutte le iniziative di ricostruzione dovrebbero attingere alle conoscenze e competenze dei gruppi e delle reti femminili all'interno della comunità. Il Consiglio incoraggia lo sviluppo di azioni mirate dell'UE per la promozione della parità di genere e del ruolo delle donne nelle situazioni postbelliche. In tale contesto, il Consiglio pone in rilievo l'importanza di sostenere attivamente la partecipazione femminile all'educazione civica e ai processi politici, anche per quanto riguarda il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni. 7. Il Consiglio pone in evidenza che le politiche miranti alla protezione e al reinserimento degli sfollati all'interno del paese /dei profughi dovrebbero tener conto delle questioni di genere. 8. Il Consiglio sottolinea che la prospettiva di genere dovrebbe essere incorporata nelle politiche e attività dell'UE in materia di riforma del settore della sicurezza (SSR) e di disarmo, smobilitazione e reinserimento (DDR). I programmi di DDR dovrebbero garantire la tempestiva identificazione e registrazione delle donne soldato e la possibilità, per entrambi i sessi, di partecipare su un piano di parità ai programmi medesimi. Deve essere assicurata alle donne la parità di accesso all'insieme di aiuti di cui possono beneficiare nell'ambito del programma di DDR ed esse devono essere coinvolte nelle attività di reintegrazione economica. 9. Il Consiglio sottolinea l'importanza di affrontare la prospettiva di genere nel contesto delle azioni a favore dello stato di diritto. La parità di genere potrebbe altresì essere promossa nelle situazioni postbelliche attraverso riforme giuridiche del settore giudiziario, tra l'altro mediante la revisione delle leggi discriminatorie, quali le leggi concernenti la successione, i rapporti con i familiari, il patrimonio e l'occupazione, e autorizzando le donne ad accedere alle istituzioni dello stato di diritto e della giustizia economica e sociale. 14779/06 (Presse 302) 13 IT 13.XI.2006 10. Il Consiglio pone in rilievo l'importanza di includere misure contro la violenza sessuale e con motivazione sessista nei meccanismi di giustizia transizionale. Tutti i piani di consolidamento della pace e di ricostruzione dovrebbero comprendere meccanismi globali di protezione e sostegno per le vittime. Il Consiglio rileva che i mandati delle missioni e operazioni PESD potrebbero trattare anche delle possibilità di assistere, laddove ciò sia richiesto, la Corte penale internazionale (CPI) o altri tribunali specializzati e meccanismi di responsabilizzazione (ad es. le commissioni per la verità) nello svolgimento dei loro lavori, anche nei casi di sfruttamento sessuale e violenza con motivazione sessista sistematici. In tale contesto, il Consiglio rammenta che il 10 aprile 2006 l'UE e la CPI hanno concluso un accordo di cooperazione e di assistenza. Il Consiglio pone altresì in rilievo la responsabilità, che incombe a tutti gli Stati, di por fine all'impunità e perseguire le persone responsabili di violenza sessuale e con motivazione sessista.". RELAZIONI ESTERNE Uzbekistan - Misure restrittive - Conclusioni del Consiglio Il Consiglio ha adottato una posizione comune che proroga le misure restrittive nei confronti dell'Uzbekistan adottate in seguito all'impiego della forza eccessivo, sproporzionato e indiscriminato da parte delle forze di sicurezza dell'Uzbekistan nel corso degli eventi di maggio 2005 ad Andijan e al rifiuto delle autorità dell'Uzbekistan di permettere un'inchiesta internazionale indipendente sugli eventi verificatisi (14402/1/06). La posizione comune proroga le misure adottate dalla posizione comune 2005/792/PESC (GU L 299 del 16.11.2005, pag. 72) come segue: – l'embargo sulle esportazioni in Uzbekistan di armi, equipaggiamento militare e altro materiale che potrebbe essere usato per la repressione interna è prorogato di 12 mesi; – le restrizioni all'ammissione nell'UE delle persone che sono direttamente responsabili dell'impiego della forza indiscriminato e sproporzionato ad Andijan e di ostacolare un'inchiesta indipendente sono prorogate di 6 mesi . Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni: "Il Consiglio ha seguito da vicino gli sviluppi della situazione in Uzbekistan e continua ad essere profondamente preoccupato per quanto concerne la situazione dei diritti dell'uomo nel paese. Il Consiglio rivolge un pressante appello all'Uzbekistan affinché esso rispetti pienamente i suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani e libertà fondamentali. 14779/06 (Presse 302) 14 IT 13.XI.2006 Rammentando le conclusioni del Consiglio del 3 ottobre 2005 e del 15 maggio 2006 l'Unione europea riconferma la sua disponibilità ad avviare un dialogo globale con l'Uzbekistan in materia di diritti umani. L'UE accoglie favorevolmente la proposta uzbeka di organizzare a Tashkent, nel corso dell'anno, una riunione fra esperti dell'UE e dell'Uzbekistan per discutere i fatti avvenuti a Andijan. L'UE prende atto altresì della proposta uzbeka di avviare un dialogo regolare tra l'Unione europea e l'Uzbekistan sui diritti umani nel quadro del sottocomitato sulle questioni GAI istituito nell'ambito dell'accordo di partenariato e cooperazione. Il Consiglio ritiene che questa espressione di impegno rinnovato da parte del Governo uzbeko offra l'opportunità di un dialogo più strutturato e regolare. Il Consiglio ha pertanto deciso di ripristinare le riunioni tecniche nel quadro dell'accordo di partenariato e cooperazione, di cui all'articolo 4 della posizione comune 2005/792/PESC, allo scopo di ottenere, attraverso il dialogo, l'osservanza dei principi del rispetto dei diritti umani, dello stato di diritto e delle libertà fondamentali da parte dell'Uzbekistan. Tuttavia, in considerazione dell'assenza di progressi in Uzbekistan per quanto riguarda la situazione dei diritti umani, il Consiglio ha deciso di prorogare di 12 mesi l'embargo sulle armi. Il Consiglio ha altresì deciso di prorogare di 6 mesi le restrizioni ai visti di ingresso decise in risposta ai fatti di Andijan. Queste misure saranno soggette a riesame dopo tre mesi sulla scorta delle conclusioni del Consiglio, tenendo conto delle azioni intraprese dal Governo uzbeko nel settore dei diritti umani. Contiamo sul Governo uzbeko affinché compia progressi al riguardo.". Politica europea di vicinato - Piani d'azione comuni con Armenia, Azerbaigian e Georgia Il Consiglio ha approvato i progetti di piani d'azione nell'ambito della politica europea di vicinato che saranno trasmessi il 14 novembre per adozione dai consigli di cooperazione UE-Armenia, UEAzerbaigian e UE-Georgia . Conferenza ministeriale euromediterranea sull'ambiente Il Consiglio ha approvato gli orientamenti dell'UE per il progetto di dichiarazione del Cairo elaborato per la terza conferenza ministeriale euromediterranea sull'ambiente che si svolgerà al Cairo il 20 novembre 2006. I testi saranno trasmessi ai paesi partner mediterranei e saranno messi a punto definitivamente alla conclusione dei negoziati con tali paesi. 14779/06 (Presse 302) 15 IT 13.XI.2006 Uganda settentrionale - Conclusioni del Consiglio Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni "1. Il Consiglio ribadisce il suo sostegno ai colloqui di pace tra il governo dell'Uganda e l'Esercito di liberazione del Signore, attualmente in corso a Juba sotto gli auspici del Governo del Sudan meridionale. 2. Il Consiglio si congratula con il mediatore, il vicepresidente del Sudan meridionale, dott. Riek Machar, e con tutti gli altri attori che sostengono i negoziati, per i risultati finora conseguiti, in particolare per la firma, il 26 agosto, dell'accordo sulla cessazione delle ostilità e la successiva firma, il 1º novembre, dell'addendum a tale accordo nonché per tutti i successivi sforzi volti a tenere in vita i negoziati. 3. Il Consiglio constata che questi colloqui di pace forniscono l'occasione storica di porre fine a un lungo conflitto che per più di vent'anni ha mietuto un numero impressionante di vittime e che ha compromesso la sicurezza nella regione e comportato fino a 2 milioni di sfollati, 1,5 milioni dei quali vivono ancora nei campi per sfollati interni. 4. Il Consiglio esorta il governo dell'Uganda ad accrescere ulteriormente la protezione dei propri cittadini, in particolare di tutti i bambini coinvolti nel conflitto armato nell'Uganda settentrionale, e a facilitare il rimpatrio volontario e adeguatamente gestito di tutti gli sfollati interni, alleviando in tal modo la crisi umanitaria e promuovendo lo sviluppo economico e sociale della regione. 5. Il Consiglio saluta pertanto con favore l'atteggiamento cooperativo del governo dell'Uganda nei confronti della comunità internazionale, compresi il Gruppo ristretto per l'Uganda settentrionale e il comitato misto di monitoraggio. Un'attuazione rafforzata del piano d'azione d'emergenza contribuirà a migliorare le condizioni di vita delle persone e a sostenere lo sviluppo nell'Uganda settentrionale. 6. Il Consiglio esorta le parti a continuare a impegnarsi pienamente e in modo costruttivo nei colloqui di pace e a adempiere appieno i rispettivi obblighi imposti dall'accordo di cessazione delle ostilità e dal relativo allegato. Il Consiglio incoraggia fortemente le parti a proseguire gli sforzi comuni per giungere a un accordo di pace sostenibile che porti sia la pace che la giustizia e sia compatibile con i diritti e il desiderio di pace delle comunità locali e con la legislazione nazionale e internazionale compreso lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale. 14779/06 (Presse 302) 16 IT 13.XI.2006 7. Il Consiglio esorta inoltre tutti i soggetti interessati nella regione a mantenere un atteggiamento di sostegno ai negoziati di pace e a operare a favore della pace e della stabilità nella regione dei Grandi laghi in generale, anche attraverso il pieno rispetto della sovranità e integrità territoriale di tutti i paesi nella regione dei Grandi laghi. In particolare, il Consiglio constata che un risultato positivo della transizione politica nella Repubblica democratica del Congo (RDC) avrà conseguenze di ampia portata per la stabilità dell'intera regione ed esorta pertanto il governo dell'Uganda a continuare a sostenere la transizione e a cooperare con il governo dell'RDC recentemente eletto, non appena sarà in carica. 8. Il Consiglio è pronto a fornire, se del caso, sostegno tecnico, logistico e finanziario per il processo di pace e a sostenere gli sforzi delle parti per raggiungere la riconciliazione e lo sviluppo sociale ed economico nell'Uganda settentrionale." COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO Togo - Ripristino della democrazia Il Consiglio ha adottato una decisione che proroga di 12 mesi, fino al 15 novembre 2007, la validità della decisione 2004/793/CE che conclude la procedura di consultazione della Repubblica del Togo, adottata nel 2004 in seguito alla violazione di principi essenziali riguardanti i diritti dell'uomo, i principi democratici e lo stato di diritto. Una lettera sarà inviata al governo togolese in cui saranno indicate le misure modificate da adottare sulla scorta dei progressi compiuti riguardo ai 22 impegni da esso assunti nel 2004 nell'ambito delle consultazioni (13883/06). La decisione 2004/793/CE (GU L 349 del 25.11.2004, pag. 17) ha fissato varie condizioni nel rispetto delle quali possono continuare i contributi finanziari al Togo nell'ambito dell'accordo di partenariato ACP-UE, con un periodo di monitoraggio iniziale di 24 mesi. A partire dal giugno 2005, è stata messa in atto una politica di apertura e attualmente si registra un considerevole e regolare miglioramento della situazione, espressione del recente accordo politico globale. L'UE desidera congratularsi di questo con le autorità e con tutti gli attori togolesi. Essendo stato elaborato il quadro elettorale ed essendo stata fissata la data delle elezioni, è possibile procedere ormai alla notifica e all'attuazione del finanziamento al Togo a titolo del nono fondo europeo di sviluppo. Sarà proseguito un dialogo approfondito sulle questioni insolute, compresi i preparativi per elezioni legislative libere e trasparenti da tenere nel giugno 2007. 14779/06 (Presse 302) 17 IT 13.XI.2006 Accordo con il Sudafrica sugli scambi, lo sviluppo e la cooperazione Il Consiglio ha raggiunto un accordo politico sui seguenti progetti di decisione: – una decisione che autorizza l'avvio di negoziati con il Sudafrica allo scopo di rivedere l'accordo sugli scambi, lo sviluppo e la cooperazione UE-Sudafrica; – una decisione per fornire orientamenti alla Commissione relativi alla revisione dell'accordo sugli scambi, lo sviluppo e la cooperazione. Entrambe le decisioni saranno adottate formalmente nella prossima sessione del Consiglio. POLITICA COMMERCIALE Commercio di prodotti di acciaio - Accordi con Russia, Ucraina e Kazakistan Il Consiglio ha autorizzato la Commissione ad avviare negoziati per il rinnovo degli accordi sul commercio di determinati prodotti di acciaio conclusi con la Russia, l'Ucraina e il Kazakistan. Europa globale: Competere nel mondo - Conclusioni del Consiglio Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni: "Il Consiglio: Accoglie con favore la comunicazione della Commissione "Europa globale: Competere nel mondo", nella quale sono discussi gli aspetti esterni della competitività dell'Europa e si collegano le politiche esterne alla più ampia agenda dell'UE in materia di competitività, come illustrato nella strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione. Condivide l'analisi della Commissione sul mutevole contesto della politica dell'UE in materia di scambi e competitività e sulle sfide della globalizzazione. Le trasformazioni in corso nell'ordine economico globale creano significative opportunità di crescita e di sviluppo, ma richiedono anche adeguamenti rapidi e profondi. Per mantenere la sua posizione competitiva l'UE deve costantemente sforzarsi di migliorare il suo quadro politico e normativo. 14779/06 (Presse 302) 18 IT 13.XI.2006 Riconosce che un'efficace politica volta a promuovere la competitività deve prevedere azioni sia interne che esterne. La politica commerciale può fornire un contributo significativo alla crescita e all'occupazione e deve pertanto essere considerata un elemento essenziale della politica europea in materia di competitività. Le politiche interne e esterne dovrebbero operare insieme e in modo coerente, sostenendosi reciprocamente. Condivide il punto di vista della Commissione circa i parametri fondamentali relativi al futuro sviluppo degli aspetti esterni della competitività dell'UE e il riconoscimento della necessità di un approccio integrato e coerente nei confronti delle sfide interne e globali. Ritiene pertanto che: 1. la politica commerciale debba basarsi sul presupposto che la prosperità economica dell'Europa è inestricabilmente legata a quella di altre regioni del mondo. La risposta alla crescente concorrenza globale non consiste quindi nel proteggere l'UE da una concorrenza leale, ma nell'adottare una politica di apertura sempre più attiva sul piano interno ed esterno; 2. un'azione volta ad affrontare gli ostacoli agli scambi, agli investimenti e alle attività economiche nei paesi terzi svolga un ruolo fondamentale nel miglioramento della posizione competitiva delle industrie europee. I nostri interventi sugli ostacoli agli scambi devono poggiare su basi sempre più ampie in modo da prendere in considerazione l'intero contesto operativo delle imprese europee nei mercati dei paesi terzi e da mettere maggiormente in evidenza ostacoli normativi non trasparenti e discriminatori e restrizioni alla concorrenza. Questo aspetto è particolarmente importante per le piccole e medie imprese (PMI); 3. sia parimenti importante garantire un accesso efficace, sicuro e non discriminatorio delle imprese europee alle materie prime, compresa l'energia, e ad altri fattori del processo di produzione. Ciò evidenzia la necessità di promuovere regimi commerciali aperti nell'UE e nei paesi terzi e di contrastare ogni restrizione straniera alle esportazioni che potrebbe danneggiare la competitività dell'UE; 4. il completamento del mercato interno e efficaci politiche innovative a livello europeo costituiscano pietre angolari della competitività europea e una piattaforma cruciale per il successo dell'UE. Un mercato interno che funzioni bene basato su regole chiare e coerenti costituisce una condizione preliminare per lo sviluppo di imprese globali vincenti. Esso serve anche a dimostrare validamente come gli ostacoli agli scambi e agli investimenti possono essere eliminati a favore di un incremento della produttività e della crescita. Gli aspetti esterni della competitività dovranno essere presi in considerazione nel prossimo riesame relativo al mercato unico e costituire parte integrante della relazione annuale sull'attuazione della strategia di Lisbona; 14779/06 (Presse 302) 19 IT 13.XI.2006 5. sia importante garantire che fattori esterni, comprese la posizione globale dell'UE e le politiche di altri paesi, siano presi in considerazione nel momento della definizione di politiche interne fondamentali. L'obiettivo deve essere in generale quello di evitare disposizioni a livello di UE che impongono oneri eccessivi alle imprese europee. L'UE deve svolgere un ruolo guida nella condivisione della migliore prassi e nell'elaborazione di regole e norme globali di qualità elevata. Per essere efficace essa deve ricercare attivamente i mezzi idonei a migliorare la compatibilità tra le sue normative e quelle dei suoi principali partner commerciali. Eventuali progressi nella cooperazione in materia normativa possono recare significativi benefici a tutte le parti e ridurre i rischi di inutili costi di adempimento per le imprese; 6. nell'attuale situazione in cui l'innovazione è un elemento chiave per il successo di nuove imprese, le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) e la contraffazione privino le imprese innovative delle compensazioni per gli investimenti effettuati e per i rischi assunti. Un'efficace protezione della proprietà intellettuale è pertanto un'importante priorità nei mercati competitivi globali; 7. l'UE debba assicurare che l'OMC rimanga il fulcro del sistema commerciale internazionale e la pietra angolare di un sistema commerciale multilaterale forte e regolamentato. Il conseguimento di risultati ambiziosi nell'ambito dell'agenda di Doha per lo sviluppo (DDA) rimane la nostra prima priorità e l'UE lavorerà intensamente per riavviare i negoziati il più presto possibile; 8. in base alla piattaforma dell'OMC e parallelamente ai nostri sforzi per riprendere i negoziati DDA, occorra un meccanismo complementare che ci permetta di continuare a migliorare ulteriormente l'accesso al mercato e il contesto economico, in particolare con i nostri futuri principali partner commerciali. Tutela dei diritti di proprietà intellettuale, appalti pubblici, cooperazione in materia normativa, concorrenza (compresi gli aiuti di stato), e investimenti costituiscono elementi chiave a tal fine; 9. l'UE debba porsi l'obiettivo, tra le sue iniziative politiche, di una nuova generazione di accordi di libero scambio (FTA) compatibili con l'OMC che vada oltre gli accordi esistenti e prepari i futuri negoziati multilaterali. Gli accordi dovrebbero perseguire il grado più elevato possibile di liberalizzazione degli scambi tenendo conto del loro contributo positivo alla competitività dell'UE e del loro impatto sulle politiche interne europee. Gli accordi, che dovrebbero rientrare in un quadro coerente delle relazioni dell'UE con ciascun partner, dovrebbero includere una vasta liberalizzazione dei servizi e degli investimenti e porre un accento particolare sulla soppressione degli ostacoli non tariffari e sulle questioni normative. Nella definizione delle priorità geografiche per tali accordi dovrebbero svolgere un ruolo primario considerazioni di carattere economico, fatte salve altre considerazioni di carattere politico; 14779/06 (Presse 302) 20 IT 13.XI.2006 10. alla luce di tali criteri occorra sostenere il rapido avvio di negoziati con i paesi dell'ASEAN, India e Corea del Sud. Negoziati con la Russia e con l'Ucraina, per motivi economici ma anche per il ruolo di tali paesi in prossimità dell'UE, sarebbero giustificati una volta completato il processo della loro adesione all'OMC. Sarebbe opportuno prestare speciale attenzione alla conclusione dei processi negoziali in corso dell'UE, all'adempimento degli impegni esistenti dell'UE e allo sviluppo di relazioni commerciali transatlantiche; 11. nel contesto della globalizzazione e di un'apertura crescente occorra prestare speciale attenzione alle azioni volte ad aiutare i cittadini europei e le imprese europee ad adeguarsi a tali cambiamenti. È altresì importante assicurare che gli effetti positivi dell'apertura degli scambi siano di beneficio per tutti i cittadini e non siano accaparrati da interessi specifici. Un'ampia distribuzione dei benefici attraverso mercati competitivi è essenziale per l'affermazione della ragione politica sul cambiamento; 12. tutte le iniziative future debbano tener conto delle esigenze dei paesi in via di sviluppo e del potenziale impatto che ogni nuova politica avrà su di essi, in particolare per quanto riguarda l'accesso dei paesi poveri ai mercati dell'UE, lo sviluppo economico sostenibile di tali paesi e l'obiettivo della riduzione della povertà. Dobbiamo cooperare con i nostri partner commerciali per migliorare le norme sociali e ambientali. Invita la Commissione, se del caso e senza indebiti ritardi, a presentare al Consiglio proposte sulle varie nuove iniziative affinché siano ulteriormente discusse. Tali iniziative comprendono la strategia nei confronti della Cina pubblicata il 24 ottobre 2006, una nuova generazione di FTA selezionati attentamente e per priorità, proposte relative alla tutela dei DPI e agli appalti pubblici, una nuova strategia d'accesso ai mercati e un Libro verde sugli strumenti di difesa commerciale. Sottolinea che l'intero processo sia improntato alla trasparenza e in particolare che tutte le iniziative e proposte relative a direttive di negoziato siano discusse approfonditamente con gli Stati membri. Ogni negoziato in materia di FTA richiederà una proposta separata di direttive di negoziato. Sottolinea l'importanza, per la competitività interna e esterna, di un'attuazione sollecita e globale della nuova strategia di Lisbona. Invita le future presidenze ad impegnarsi trasversalmente ai singoli settori e al di là dell'agenda fissata nella comunicazione della Commissione ai fini di un lavoro esauriente sulla globalizzazione e sui suoi effetti. Data l'importanza delle questioni relative agli aspetti esterni della competitività dell'Europa conviene di ritornare sull'argomento nelle sue prossime sessioni." 14779/06 (Presse 302) 21 IT 13.XI.2006 AFFARI GENERALI Stato dei lavori in altre formazioni del Consiglio Il Consiglio ha preso atto di una relazione della presidenza sullo stato dei lavori in altre formazioni del Consiglio (14775/06). GIUSTIZIA E AFFARI GENERALI Balcani occidentali - Accordi in materia di agevolazioni per il rilascio dei visti e di riammissione Il Consiglio ha adottato decisioni che autorizzano la Commissione ad avviare negoziati per la conclusione di: – accordi in materia di agevolazioni per il rilascio dei visti per soggiorni di breve durata con l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Albania, Montenegro, Serbia e Bosnia-Erzegovina; – accordi di riammissione con l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia e Bosnia-Erzegovina (cfr. anche le conclusioni del Consiglio sui Balcani occidentali nelle "Relazioni esterne" del comunicato stampa 14781/06). Accordo con la Norvegia - Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze Il Consiglio ha adottato una decisione relativa alla conclusione di un accordo con la Norvegia sulla revisione dell’importo del contributo finanziario della Norvegia all’attività dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT) (7815/06). 14779/06 (Presse 302) 22 IT 13.XI.2006 AFFARI ECONOMICI E FINANZIARI Comitato delle statistiche monetarie, finanziarie e della bilancia dei pagamenti Il Consiglio ha adottato una decisione che istituisce un comitato delle statistiche monetarie, finanziarie e della bilancia dei pagamenti (versione codificata) (12869/1/06). La decisione codifica e abroga la decisione 91/115/CEE, sostituisce i vari atti in essa incorporati, raggruppandoli e apportandovi unicamente le modifiche necessarie per l'operazione stessa di codificazione. Procedure d'informazione in materia di assicurazione-crediti Il Consiglio ha adottato una decisione relativa alle procedure di consultazione e d'informazione in materia di assicurazione-crediti, garanzie e crediti finanziari (versione codificata) (12871/1/06). La decisione codifica e abroga la decisione 73/391/CEE del Consiglio, sostituisce i vari atti in essa incorporati, raggruppandoli e apportandovi unicamente le modifiche necessarie per l'operazione stessa di codificazione. AGRICOLTURA Importazioni di zucchero originario della Croazia * Il Consiglio ha approvato la conclusione di un protocollo recante modifica dell’accordo di stabilizzazione e di associazione con la Croazia per quanto riguarda i contingenti tariffari per lo zucchero e alcuni prodotti del settore dello zucchero. Il protocollo sostituisce l'attuale accesso in esenzione doganale senza limiti di quantità con un contingente tariffario annuale esente da dazi di 180 000 tonnellate per importazioni di zucchero dalla Croazia e offre come concessione reciproca l'accesso preferenziale al mercato croato per 80 000 tonnellate. (14230/06, 14650/06). 14779/06 (Presse 302) 23 IT