pannello per chiesa - parrocchia Santi Vincenzo e Anastasio

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pannello per chiesa - parrocchia Santi Vincenzo e Anastasio
La nostra chiesa: un tesoro
Il 27.4 ci siamo incontra1 per proporre di ripensare in modo globale la situazione della nostra chiesa, casa di preghiera e di incontro della comunità cris1ana! Come comunità parrocchiale siamo impegna3 su diversi “fron3”:
-­‐la formazione (es: genitori, catechesi, operatori...)
-­‐la celebrazione consapevole e partecipata dei sacramen1 (es: formazione gruppi liturgici, cantori, ministran1...)
-­‐l’annuncio del Vangelo nei vari momen1 della vita (es: prima e dopo il baDesimo, fidanza1, casa della Parola...)
-­‐ l’oratorio (es. aHvità con giovani, animatori, adolescen1, preadolescen1, auditorium…)
-­‐ la carità (sostegno e aiuto per Terzo mondo, OMG, gr. Ravioli, Equovendolo, persone della comunità in difficoltà…)
Credo si possa dare a+o che in ques1 ambi1 vanno le maggiori energie, naturalmente con tu+a la riflessione necessaria per migliorare!
Però ci sono anche le stru<ure da mantenere:
-­‐Abbiamo appena terminato i lavori sul campanile! Quanto raccolto solo per questo mo1vo, sommato ai contribu1 2011/12 in occasione delle benedizioni delle famiglie, in aDesa del contributo del Comune secondo la legge regionale del 11/3/2005 che aDendiamo da novembre, possiamo contare di saldare i debi1 durante l’anno in corso.
-­‐Nel fraDempo con1amo di adeguare anche l’impianto di riscaldamento dell’oratorio secondo la previsione già pubblicata su “vita di Capiago”. -­‐La situazione economica della parrocchia preven1va sul 2012 sarà la seguente: fondo cassa al 31/12/2011 €179.808,00; entrate previste € 214.500,00, uscite previste €288.500,00 totale €105.608,00!
-­‐In ques1 da1 non sono inseri1 i fruH del prezioso lavoro di Terzo mondo, OMG, gr. Ravioli, Equovendolo, a cui la parrocchia contribuisce. Come sapete ogni anno queste associazioni devolvono per i poveri oltre € 100.000,00.
-­‐ Perché parliamo già della chiesa e in tempo di crisi?
Appena si varca la soglia della nostra chiesa ci si rende conto che qui è racchiuso un tesoro della nostra gente, di chi ci ha preceduto dal 1650 in poi. Di tan1 sacrifici faH dai nostri avi, nonni e genitori.
È un onore ma anche onere: occorre anche custodire! La legge italiana e la chiesa di Como ci chiede di fare le cose con criterio -­‐ sono diversi gli organismi di controllo ma anche di studio e di aiuto. Non è un bene solo nostro.
Teniamo inoltre presente di vivere dentro la storia di una comunità che cambia. Siamo passa1 da qualche cen1naia di abitan1 nel 1650 a duemilacinquecento nel 1950 tra Capiago e In1miano, ai tremilacinquecento di oggi solo in Capiago. Anche la vita ecclesiale è cambiata: dalle celebrazioni la maHna presto dove il Sacerdote e il chiericheDo pregavano rivol1 all’altare maggiore, e la gente “assisteva” senza partecipare, a celebrazioni più che altro serali o domenicali, dove tuDa l’assemblea è chiamata a celebrare. Anche dal punto di vista sociale siamo passa1, per fare un esempio, da case senza corrente eleDrica, con riscaldamento a legna in alcuni locali, a case più ampie, riscaldate e comode. Nella nostra chiesa si celebrava solo con candele, senza lampadine, nè microfoni.
La nostra chiesa dal punto di vista struDurale è rimasta fondamentalmente la stessa (tranne l’ampliamento delle navate) e per quasi 400 anni… Certo nel tempo le generazioni che si sono succedute hanno fa<o comunque tanto anche in periodi di crisi più pungente e per questo possiamo davvero essere gra3: Anno
1650
1899
1899
1901
1928
1934
1935
1937
1942
1944
1951
1957
1958
1959
1961
1963
1964
1965
Descrizione
Prima costruzione chiesa
Ampliamento sagrato
Ampliamento chiesa
Nuova casa parrocchiale
Nuove campane
Acquisto terreno oratorio
Decorazione chiesa (ponteggio e
assistenza gratuita ditte Galante,
Cappelletti)
Costruzione oratorio (opere edili)
Completamento decorazione Chiesa
Altare maggiore
Costruzione Casa San Vincenzo
Ampliamento Chiesa Olmeda
Pavimento Chiesa
Tinteggiatura esterna chiesa
(materiali donati dal Sig. Varasi)
Vetrata Abside
Cupolino Campanile
Opere murarie e ponteggio
Carillon
Lesene in granito facciata della chiesa
(manca il conto della lavorazione)
Impianto riscaldamento Chiesa (nafta)
1966
Impianto Riscaldamento Oratorio
1967
Scalinata chiesa parrocchiale
1976
Intonaco completo esterno Chiesa
1977
Intonaco esterno casa parrochiale
1978/79 Spostamento della mensa davanti alle
balaustre
1985
Ristrutturazione tetto chiesa
1984
Costruzione oratorio “nuovo”
1988
Ristrutturazione casa parrocchiale
1989
Caldaia e bruciatore Chiesa (a gasolio)
1995
Ristrutturazione Chiesa di Olmeda
1996
Auditorium
2003
Organo nuovo (finanziato da enti benefici)
2005
Inventario dei Beni immobili ecclesiastici
2005
Tinteggiatura, Tetto, infissi Oratorio
Vecchio
Impianto elettrico
2011
Torre campanaria e Campane
2012
Riscaldamento Oratorio e Auditorium da
Completare
(in rosso gli interven1 faH in chiesa)
La struDura comporta una manutenzione con1nua da progeDare e programmare nel tempo! Sappiamo che dopo un certo periodo c'è da sistemare il teDo, c’è l'imbiancatura, ci sono gli impian1...: è bene tenerne conto nel piano economico.
Entrando nella nostra chiesa, si nota il tesoro, forse, ma non può non dispiacere la condizione delle colonne, le macchie su muri e pavimen1, i marmi del pavimento bucherellato, il freddo che rimane nelle giornate più gelide, anche accendendo il riscaldamento per tempo, il buio e lo sporco che copre gli affreschi e gli stucchi. Una casa accogliente dice molto anche di chi la abita.
Lo stato di fa2o ci mostra una chiesa con queste cri5cità:
• Il sopralluogo delle is3tuzioni Provinciali ha portato all’ingiunzione di adeguare con urgenza l’impianto di riscaldamento. So lo facciamo senza pensare al resto lo spreco è inevitabile.
• L’umidità che ha intaccato pavimento e colonne (A suo tempo per questo mo1vo don Giuseppe aveva preso contaH per analizzare la situazione con Vanda Maria FrancescheH, restauratrice, docente presso l’Accademia Galli di Como) • Meno urgen3 ma da tenere presente nel complesso:
-­‐ La dislocazione dei cantori e l’occupazione dell’altare laterale di S. Luigi
-­‐ Il presbiterio diviso in due dalle balaustre e che occupa un quarto della navata centrale, il sistema di gradini e pedane di legno del presbiterio, l’occupazione degli accessi alle cappelle laterali da parte della zona presbiteriale.
-­‐ Il degrado degli affreschi e stucchi (qualche frammento comincia a cadere)
Per ques1 mo1vi, già da aprile 2011, abbiamo iniziato a pensare globalmente alla chiesa per un piano di lavoro da svolgere in più anni, in più loH, ma che possa essere graduale e coerente. Inoltre senza un progeDo approvato non si possono chiedere finanziamen1. I contaH sono avvenu1 con l’ArchiteDo Roberto SegaHni, con l’ufficio liturgico, con il Sovrintendente ai beni ar1s1ci, con Vanda FrancescheH, con l’ufficio di arte sacra della diocesi, rappresentato da don Andrea Straffi.
SOLUZIONI prese in considerazione -­‐
per il riscaldamento: passaggio da gasolio a gas (dopo aver analizzato ed escluso fotovoltaico, geotermico, pannelli radian1 dall’alto, infrarossi)
-­‐ per l'umidità: • ciò che dà maggiore sicurezza nel tempo è un vespaio areato con sos1tuzione del pavimento (già logorato e, seppur pregevole ai tempi, ora non più recuperabile);
• la rimozione dello zoccolo di marmo sulle colonne e le pare1 e il rifacimento con un intonaco traspirante che permeDa la ven1lazione;
• il completamento ai piedi delle pare1 esterne nord e sud-­‐est del condoDo di areazione.
•In un futuro più lontano (visto che tengono ancora bene) la sos1tuzione delle vernici plas1che con vernici traspiran1 su tuDo l’esterno della chiesa, come già eseguito per il campanile. Altre soluzioni per l’umidità sarebbero meno invasive ma anche meno sicure. Interven1 parziali solo sulle colonne, o altre apparecchiature tecnologiche potrebbero rimandare solo il problema visto che -­‐ dicono i più avver11 -­‐ un ruscello soDerrano aDraversava già la chiesa e il movimento della falde acquifere non è sicuro. Dall’integrazione di queste considerazioni deriva che la soluzione più completa sarebbe un riscaldamento a pavimento, con caldaia a gas di più piccole dimensioni. Questo servirebbe anche ad abbassare i cos1 di carburante, e a un minore impaDo sulla conversazione dei beni ar1s1ci rispeDo a un riscaldamento ad aria e una riduzione dei cos1 di manutenzione.
Ne segue l'intenzione di ripensare anche:
A) la disposizione del presbiterio (altare, sede, ambone, balaustre, accesso alle cappelle laterali… ): sali scendi e predelle oggi presen1 in modo pos1ccio e poco ordinato con tre ipotesi di soluzione tenendo conto dell'indicazione della sovrintendenza di non spostare le balaustre:
1)
2)
3)
lasciarlo così come è e riscaldare la parte davan1 ai gradini.
arretrare almeno all'altezza dell'ingresso alle cappelle laterali, ma abbassando un gradino.
Riportare la mensa e l'ambone dietro le balaustre, studiandone il rinnovamento, potendo forse arretrare i gradini dell'altare maggiore. Questo creerebbe uno spazio più ampio per altri banchi davan1. Dopo lo scambio con l’ufficio liturgico, di arte sacra e la Sovrintendenza si considera di migliore soluzione la terza ipotesi. (vedi foto)
B) la posizione del coro , che di faDo occupa l'altare laterale in modo poco funzionale sia per l'acus1ca che per l'ordine della celebrazione. (cfr CEI, L’adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica n.
12). Nel caso della terza soluzione per il presbiterio sarebbe l’ideale la sistemazione dei cori nella cappella laterale del Sacro Cuore, con la possibilità di avanzare nella navata con una fila di sedie.
A seguire si apre il capitolo pulizia delle opere d’arte
L’opera di restauro degli appara1 decora1vi si dis1ngue in due par1: la pulitura delle incrostazioni dovute a vecchie infiltrazioni localizzate in precisi pun1 del soffiDo, e la pulitura degli affreschi e degli stucchi. Nel primo caso si può procedere prima e velocemente. Nel secondo caso si pensa di affidarsi all’Accademia Galli di Como con maggiore impiego di tempo ma meno di risorse economiche.
Altre sistemazioni collaterali: sono da tenere in considerazione in prospeHva l’adeguamento degli altri locali accessori, la creazione di servizi igienici anche per chi fa le pulizie, l’adeguamento impianto luci, mobili ecc..
Finanziamento:
Solo quando i progeH saranno defini1vi e approva1 da Curia e Sovrintendenza si potrà accedere a vari bandi conformi al nostro intervento. Ci auguriamo ragionevolmente di finanziare i diversi loH almeno per la metà della spesa con l’accesso a bandi. Per il restante si potrebbe accedere a un mutuo opportuno, e usare la formula di pres11 graziosi di parrocchiani da res1tuire in 5 anni. Questa prospeHva è ragionevole tenendo conto delle entrate/uscite ordinarie della parrocchia senza ulteriori impegni per la comunità.
Cos5
-­‐PER OPERE PROVVISIONALI, OPERE EDILI CHIESA E LOCALI ACCESSORI, OPRE DI RESTAURO APPARATI DECORATIVI, IMPIANTI DI RISCALDAMENTO, € 450.000,00 (Iva esclusa)
-­‐PER PROGETTAZIONE, COORDINAMENTO SICUREZZA ED ESECUZIONE, SPESE TECNICHE € 45.240,00 (Iva esclusa)
-­‐TOTALE GENERALE PROGETTO € 549,740,00 (Iva inclusa)
La prospeHva è di separare l’intervento in due o più loL.
1) Opere edili pavimento – riscaldamento per circa €300.000,00 2) Appara1 decora1vi – per circa € 250.000,00
Tenete conto che i cos1 sono valuta1 con una s1ma di massima ma sulla base di un progeDo non ancora defini1vo, e che molte decisioni sono ancora da precisare, per es. Il 1po di pavimento, i preven1vi di diverse diDe.
Tempi: il primo loDo andrebbe iniziato almeno con la primavera del 2013 per occupare fondamentalmente il tempo dell’estate. Quanto prodoDo in quest’anno di studio è un progeDo preliminare che va reso defini1vo dopo aver raccolto le indicazioni della comunità. Inoltre vi sono altre ques1oni collaterali a cui pensare: per esempio dove celebrare durante i lavori.
Conclusioni:
E’ una scelta impegna1va non solo economica, ma che implica anche il nostro modo di vivere come comunità. Tocca qualcosa che poi si spera di non dover toccare più per lunghi anni, in par1colare la risistemazione del presbiterio ma che a lungo termine riduce l’impa+o economico per il riscaldamento e la pulizia delle opere ar1s1che e rende la nostra casa di preghiera più accogliente e funzionale.
Per questo con il consiglio pastorale parrocchiale e per gli affari economici, abbiamo desiderio di ascoltare anche le vostre opinioni per poi decidere con cognizione di causa. Quindi aspeFamo osservazioni, specialmente in forma scri+a, entro fine maggio.