proposte per il sito - UniCredit Investimenti

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proposte per il sito - UniCredit Investimenti
TIM
Reason for Report: Risultati preliminari 2H02
25.07.02
Risultati preliminari confortanti
Prezzo 25.07.02 (€)
4,34
Nel primo semestre 2002 TIM ha riportato, a livello di gruppo, una crescita
del fatturato del 5,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno,
KV
65
raggiungendo circa €5,2 mld. Buona la performance redittuale, sia a livello di
margine lordo, confermato al 48% circa del fatturato, sia a livello di margine
Max 1 anno (€)
6,73
operativo, che si conferma al 32,8% circa. A livello trimestrale si riscontra
Min 1 anno (€)
3,85
addirittura un miglioramento dei margini operativi nel 2Q02 rispetto al 2Q01,
PE 02E
24,5
con un EBIT margin superiore al 32%. L’indebitamento finanziario netto, pari
PE 03E
23,1
a €0,6 mld, è sceso di oltre €1,3 mld grazie ai proventi derivanti dalla
cessione di Bouygues Telecom e Mobilkom Austria. Il numero delle linee
Div% 03
5,5%
mobili del gruppo, escludendo le partecipazioni alienate, è invece in calo a
ROE 03
18%
36,4 mlioni da 39,72 milioni di fine marzo ma registra una crescita del 15,2%
Perf. YTD (inizio anno)
-31%
rispetto al 1H01.
Fonte: elaborazioni TRADINGLAB® su dati JCF
Mercato domestico: sul mercato italiano, che copre circa l’80% delle
vendite, il fatturato è cresciuto del 4,5% a €4,2 mld; nel 2Q02 la crescita è
Performance titolo a 52 settimane
addirittura accellerata al 7,8%. Anche in questo caso il margine lordo si è
7.0
confermato molto solido, pari al 52% del fatturato, sui livelli più elevati tra le
6.5
società del comparto tlc. Nel 2Q02 il margine lordo è cresciuto del 7,7% a
6.0
5.5
€1,12 mld, rilevando una accelerazione della crescita rispetto al 1Q02.
5.0
Sostanzialmente stabile il risultato operativo del 1H02, sui valori dello scorso
4.5
anno a €1,638 mld, che ha però registrato una crescita attorno al 5% nel
4.0
3.5
2Q02. Le linee del mercato domestico sono cresciute del 6,9% a 24,2 milioni
Jun 01 Sep 01 Dec 01 Mar 02
Jun 02
rispetto al 30 giugno 2001 e ai 24,08 milioni di fine marzo.
Fonte: JCF Group
Mercato internazionale: nel primo semestre dell’anno ha prodotto circa il
20% del fatturato di gruppo, tornando a contribuire in modo positivo all’utile
operativo del gruppo. Dopo la ristrutturazione operata nei mesi scorsi con la cessione di Bouygues Telecom e
Mobilkom Austria, le linee mobili di TIM sono scese a circa 12,2 milioni rispetto ai 15,64 milioni di fine marzo 2002.
Sulla performance del business hanno inciso le svalutazioni relative alle valute dell’America Latina.
Capitalizzazione (€ mln)
35.629
Outlook
I solidi risultati, soprattutto a livello di margine, potrebbero essere stati determinati da una buona performance dei
ricavi medi per utente (ARPU). Questo elemento è sicuramente positivo perché la crescita dell’ARPU rappresenta
una condizione fondamenatle per garantire dei tassi di crescita su un mercato, come quello italiano, che ha ormai
dei tassi di penetrazione della telefonia mobile vicini al 90%. In tal senso molta attesa è riposta nel successo
commerciale dei servizi basati sulla tecnologia MMS, che Tim ha iniziato a proporre nel trimestre in corso. Per
avere un’idea completa dell’andamento del business si dovrà comunque aspettare la conference call successiva al
CDA del 4 settembre.
Un aspetto da ricordare riguarda invece la decisione di imputare a bilancio gli oneri relativi all’ammortamento delle
licenze UMTS soltanto nell’esercizio in cui il servizio UMTS sarà operativo. Di fatto quindi il risultato netto della
società nel bilancio 2002 non dovrebbe prevedere questa voce di costo.
La posizione finanziaria netta della società rileva un sensibile miglioramento, grazie anche ai proventi straordinari
legati alla cessione di assets. Le prime indicazioni confermano la capacità di TIM di produrre cash flow sostenuti e
quindi una posizione finanziaria molto forte; tale posizione dovrebbe garantire una politica di dividendo stabile,
anche in considerazione della necessità di trasferire liquidità lungo la catena di controllo Telecom Italia / Olivetti.
Con un dividend yield superiore al 5% TIM è sicuramente tra le società più appetibili da questo punto di vista.
Fattori di rischio: i rischi sono legati innanzitutto ai risultati commerciali dei nuovi servizi di telefonia mobile. Data
l’elevata penetrazione dei telefoni cellulari sul mercato italiano, è fondamentale per TIM riuscire ad aumentare i
ricavi sulla base clienti esistente. In questo senso i pericoli derivano anche da quanto aggressiva sarà la
concorrenza di Omnitel-Vodafone e Wind nei nuovi servizi multimediali. Sicuramente positiva la minore
concorrenza che dovrebbe arrivare dai nuovi competitor, dopo la mega svalutazione annunciata da Telefonica
Moviles sulle licenze UMTS.
Nonostante il miglioramento registrato nei risultati delle attività internazionali, resta ancora l’incognita relativa alle
partecipazioni in Brasile. In tal senso il possibilie deterioramento dell’economia di quel Paese potrebbe avere
ripercussioni ancora negative sui conti del gruppo.
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