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© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate Moda Tanti gliesempi, in tutto ilmondo,di stilistein famiglia Dalle Olsen alle Kardashian, il glamour è nel sangue ... Mercoledì 11 Settembre 2013 PAGINA30 Non sono tanti gli esempi di sorelle stiliste nei tempi recenti e la notorietà di alcuni dei nomi è spesso legata a campi esterni al fashion system dove si sono riciclate. Emergono su tutte le gemelline canadesi Mary Kate ed Ashley Olsen, 27 anni, che hanno fatto la prima apparizione in tv a pochi mesi, alternandosi nel ruolo di Michelle, nella serie «Full House», in Italia «Gli amici di papà», proseguendo con tantissimi film per giovani che, nel 2004, gli hanno fatto guadagnare una stella sulla Hollywood Walk of fame. Star fin da giovanissime e con impegni da red carpet, per vestire adeguatamente le proprie forme molto minute, hanno scelto di creare abiti glamour da adulte ma con dimensioni ridotte. Due le griffe in attivo «James and Elisabeth» e «The Row» a cui appartiene lo zaino di coccodrillo, venduto a 39mila dollari. Nel 2011, la direttrice Anna Wintour le ha consacrate come icone sul suo Vogue America e, ritratte dal fotografo Bruce Weber, hanno posato con i loro capi dai toni caldi e poco appariscenti. Anche Sienna Miller, la diva inglese di Alfie, ha investito la propria eleganza sulle passerelle, complice la sorella stilista Savannah, che proviene dalla scuola di John Galliano. Il loro marchio è Twenty8Twelve, 28 dicembre, la data di nascita di Sienna ed è caratterizzano da uno stile sobrio e vintage e ognuna delle loro collezioni si ispira ad una pellicola famosa. Chiudono ma non esauriscono la gallery pop Kim, Kourtney e Khloe Kardashian, lanciate dal canale E entertainment con il reality che ha scandagliato ogni momento della loro movimentata vita. Il loro gel autoabbronzante il Kardashian glamour tan, promette in sole 24 ore una pelle dorata. Mi. Av. Elena e Beatrice Vanni d’Archirafi hanno creato la collezione «Emily Middleton», che sarà presentata ad ottobre e dedicata al sabato delle liceali Sorelle nella vita e in passerella Due nuovi progetti nati in Sicilia Si chiama Bakarà la linea di borse di Federica e Roberta Garofalo. Il giovane marchio è conosciuto sul web grazie anche alla Bubbly bag, dalla caratteristica forma circolare Milvia Averna Palermo S olo l’adolescenza, che non porta il peso del mondo sulle spalle, può spingere ad inseguire oggi i propri sogni, nonostante l’ormai onnipresente crisi economica. Tutto ciò diventa più facile e divertente se si ha a fianco l’alleato per eccellenza da che si sta al mondo: la propria sorella. È il caso di due nuovi progetti, nati in Sicilia, che si presentano con tratti di originalità ed interesse e che hanno in comune sorelle che scelgono di fare moda insieme. Richiama la principessa Kate d’Inghilterra, ma è un omaggio alla quadrisnonna, Emily Middleton, il nome scelto per il neonato marchio delle sorelle Elena e Beatrice Vanni d’Archirafi, adolescenti dal sangue blu che hanno ideato capi per le uscite del sabato pomeriggio e sera, mamma e papà permettendo. «Eravamo piccolissime e già passavamo pomeriggi interi a confezionare abiti per le nostre bambole – racconta Elena, 16 anni – poi, una sera di qualche mese fa, durante una discussione tra me, mia madre e mia sorella, ha preso forma quest’idea. Il problema che ci siamo poste, in questo momento di forte crisi, è quello di riuscire a creare una linea per teenagers, che sia abbordabile economicamente. Per rispondere al tormentone ”Cosa metterò oggi pomeriggio o stasera?”, perché ogni ragazza vuole essere carina ed avere la possibilità di indossare un capo che la valorizzi e che, magari, non abbia già utilizzato nelle venti uscite precedenti». Da qui l’idea di una collezione dedicata al sabato delle liceali. Sulla scelta del nome della griffe, che sarà lanciata alla fine ottobre e sarà in vendita da CVC 23, in via Gaetano Daita, a Palermo, è la più piccola, Beatrice, di 14 anni, a spiegare: «Emily Middleton è la nostra quadrisnonna. Cinque generazioni di donne ci separano, tutte diversissime nel carattere ma unite da uno spirito d’indipendenza A destra la blogger di Into the Groove Marie Zamboli con una Bubbly bag. Di fianco Federica e Roberta Garofalo e, sotto, Elena e Beatrice Vanni d’Archirafi. Accanto al titolo Giuseppina Leone e libertà che ci è stato tramandato. Emily si trasferì a Palermo dalla lontana Inghilterra, circa 150 anni fa. Era una ragazza intraprendente e ben consapevole della propria volontà, nonostante i tempi non fossero esattamente propizi. È il suo spirito che vogliamo trasmettere nella nostra collezione». A sorvegliare che non sia sacrificato lo studio, sono iscritte al secondo e al quarto anno del liceo classico Garibaldi, ci penserà mamma Giuseppina Leone: «Le sostengo ma il mio gusto trova poco spazio. Quando, qualche volta infatti, storco il naso per i colori scelti o per gli abiti eccessivamente corti, fanno comunque di testa loro. Non ritengo precoce la loro iniziativa - aggiunge -, anzi mi piace che le mie figlie, fin da piccole, siano già al lavoro, sfatando il mito della pigrizia dei gattopardi siciliani». Si chiama invece Bakarà, la linea di borse delle sorelle Federica e Roberta Garofalo, come il cristallo «e come il gioco, perché è con questo spirito che è nata, solo sei mesi fa, la nostra iniziativa - racconta la ventiseienne Federica -. Quando mia sorella, di soli sedici anni, mi ha raggiunto nell’azienda dove lavoro, l’Aikon di papà Elio e di Gaetano Madonna. Produciamo merchandising, e quando Roberta ha visto un particolare tessuto destinato a dei gadget ha deciso che dovevamo trasformarlo in una borsa». Il giovane marchio è già ben noto alle fashion blogger di tutta Italia grazie anche alla Bubbly bag, il pezzo icona della collezione, dall’originale forma circolare, quasi un tamburo, con borchie, manici intrecciati nello stesso tessuto «suede» e la griffe è ricamata su ogni pezzo, corredato da pochette interna, estraibile. Come per le it-bag, quelle per intenderci che diventano mito, le cerniere si chiudono con un ciondolo personalizzato, che rappresenta la «B» di Bakarà, in plexiglass come il cristallo, ma che nasconde anche le iniziali delle sorelle ed il numero 4, il mese di aprile, in cui sono nate entrambe. La storia di Zoe, Micol e Giovanna che nel 1938 a Traversetolo, comune in provincia di Parma, iniziarono la loro avventura Le Fontana scelte da Audrey Hepburn e Ava Gardner ... Quando si parla di sorelle nella moda il pensiero non può che andare alle sorelle Fontana, a Zoe, Micol e Giovanna che nel 1938 a Traversetolo, piccolo comune in provincia di Parma, iniziarono la loro avventura prendendo le mosse da un’attività di famiglia che, grazie all’impronta del trio, passò da piccola bottega a nome destinato a durare per sempre nel firmamento del made in Italy. Il loro atelier romano dove si trasferirono dal 1943 fu frequentato dall’alta borghesia della Capitale. Tra le prime clienti famose Gioia Marconi, figlia dell’inventore Guglielmo, e Maria Pia di Savoia che le scelse per l’abito nuziale. In poco tempo lo showroom di piazza di Spagna divenne meta della «creme» di tutto lo Stivale e, complice il boom di Cinecittà, dei nomi da cartellone dello show business americano. A consacrarle fu Audrey Hepburn, a regalare loro tan- te copertine sui giornali, alla fine della Seconda guerra mondiale, Linda Christian quando a Roma sposò l’attore Tyrone Power, vestita sorelle Fontana. I loro abiti stampati, che fondevano arte e moda, furono scelti anche da Liz Taylor, Grace Kelly, Jacqueline Lee Bouvier Kennedy Onassis, Joan Collins, Ursula Andress e Soraya ma la loro più assidua cliente fu l'attrice Ava Gardner, con cui istaurarono una lunga amicizia. Anche Federico Fellini le volle, come costumiste per gli abiti di Anita Ekberg nel film La Dolce vita. Nel loro curriculum c’è persino la confezione delle prime divise per le hostess Alitalia, quando questo significava il massimo dell’eleganza e dell’esclusività. Nel 2011, Rai 1 ha trasmesso la miniserie televisiva dal titolo «Atelier Fontana le sorelle della moda», che ha avuto un grande successo, segno che le sorelle che non si accontentarono di fare le sarte e lavorarono duramente per affermarsi in un periodo difficile per loro, per il Paese e per le donne in generale, sono diventate eroine nazionali. La storia delle loro collezioni continua nei più importanti musei del mondo il Metropolitan e il Guggenheim a New York, il Louvre di Parigi ed è affidata alla Fondazione Micol Fontana, oggi centenaria. Mi. Av.