orchi, fate e streghe dal mond

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orchi, fate e streghe dal mond
Oltre i confini.
Libri per crescere in una società multiculturale.
Baba Yaga e la Fata turchina: orchi, fate e streghe dal mondo.
21 maggio 2011
A cura di Gabriella Lessana
Nell’immaginario dei bambini stranieri esistono
personaggi coraggiosi o furbi, creature terrificanti
o dispettose che popolano le fiabe delle loro culture.
Nei racconti, nei miti, nelle leggende si trovano
elementi universali che hanno il potere di
congiungere trasversalmente popoli e culture e nello
stesso tempo di raccontare delle loro specificità
rafforzando l’appartenenza dell’individuo alla
propria comunità.
Raccontare e scoprire fiabe che vengono da lontano
può essere uno strumento di conoscenza, di confronto
e di scambio tra mondi culturali diversi, un aiuto
ai bambini tutti a creare personalità aperte e
disponibili ad affrontare differenze e complessità.
Ecco alcuni tra i tantissimi personaggi che popolano
le storie di molti bambini.
Trattandosi di un mondo immaginario, le immagini
sono state scelte tra quelle più vicine alle descrizioni.
Baba Yaga
Paesi dell’est
Baba Yaga è un personaggio archetipico nella cultura di
molti paesi europei dell’est, ed è conosciuta con nomi
diversi tra cui “Baba Roga” in slavo, serbo, croato e
bosniaco, “Baba Cloanţa” in rumeno, “Ježibaba” in
slovacco e ceco, “Baba” in ungherese, “Яга” in bulgaro,
e “Bobbe Yakhne” in yiddish. Corrisponde un po’ al
nostro Babau o uomo nero. E’ una vecchia strega orribile
a vedersi, alta, magra, con i capelli scompigliati, il naso
di ferro, i denti e il seno di pietra. Si sposta volando su
un mortaio utilizzando il pestello come timone. Cancella
i sentieri nel bosco con una scopa fatta di capelli. Vive in
una capanna sopraelevata che poggia su zampe di gallina,
servita da servi invisibili. Il buco della serratura della porta
è una bocca riempita di denti taglienti.
Il cancello esterno è fatto di ossa umane.
Baba Yaga a volte è indicata come cattiva e a volte come
fonte di consiglio; ci sono storie in cui la si vede aiutare le
persone nelle loro ricerche e storie in cui rapisce i bambini
per mangiarli. Cercare il suo aiuto è solitamente un’azione
pericolosa e sono assolutamente necessarie preparazione e
purezza dello spirito.
Sacì Pererè
Brasile
E’ probabilmente il personaggio più popolare nel folklore
brasiliano. E’ un giovane con una sola gamba, nero o
mulatto, fuma una pipa, ha un berretto magico di color
rosso, sa apparire e scomparire dove vuole. Burlone e
fastidioso può anche essere pericoloso o dannoso ma può
esaudire i desideri di tutti coloro che riescono a rubargli il
cappello magico. Incorreggibile burlone, Sacì non causa
però danni significativi. Nasconde i giocattoli dei bambini,
ruba gli animali della fattoria, tormenta i cani e maledice
i polli così non possono fare le uova. Tutto quello che va
male nella casa o fuori casa è colpa del Sacì.
I bambini lo incolpano di tutte le loro malefatte.
Amomongo
Filippine
Buso
Filippine
E’una creatura scimmiesca appartenente al folklore filippino.
E’ ricoperto di peluria bruna, con delle unghie affilate e molto
lunghe, dalle fattezze fra l’umano e lo scimmiesco.
I vecchi delle tribù dicono che un tempo, nelle foreste delle
Filippine, vivevano dei terribili orchi chiamati Buso:
alti alti, col collo lungo e la faccia nera, avevano un solo
grande occhio giallo e due lunghissimi denti bianchi.
Per molto tempo erano stati amici degli uomini,
ma un giorno, non si sa perché, diventarono loro mortali
nemici, e da allora cercarono in tutti i modi di ucciderli
e addirittura di mangiarseli.
Ghoula
Berberi
Ghoul
Mondo Arabo
E’ una terribile orchessa che simboleggia il terrore,
il diavolo. E’ antropofaga, sanguinaria, notturna, malefica.
Ha però il suo tallone di Achille: se qualcuno riesce ad
afferrarle le mammelle che sono buttate dietro la schiena,
diventa innocua perché nel mondo arabo musulmano vige
la “legge dell’interdetto del latte”, cioè l’impossibilità di far
male a chi si è nutrito del tuo latte.
E’ un orco che, secondo la cultura arabo-islamica, vive
nel deserto, un demone che può mutare la sua forma, può
assumere l’aspetto di un animale, specialmente di iena, ma
anche di un essere umano. Nel sentimento popolare, viene
accusato di dissacrare le tombe e di nutrirsi della carne dei
morti o dei bambini piccoli. Inoltre attira i viaggiatori nella
vastità del deserto per ucciderli e divorarli.
Ginn
Mondo Arabo
Aisha Kandisha
Marocco
Folletti piccoli, bruttissimi e spaventosi.
Entità soprannaturali, intermedie fra mondo angelico
e umanità con carattere per lo più maligno.
Le mamme li usano per spaventare i bambini
e non farli allontanare da casa. In certi casi però possono
esprimersi in maniera del tutto benevola e protettiva.
E’ una strega dall’aspetto umano
con piedi di cammello.
Provoca deformazioni del corpo e
alterazioni dei lineamenti.
Le mamme la usano per spaventare i loro bambini
e non farli uscire da soli.
Nung - Guama
Cina
Orco
Europa
L’orco presente nelle favole cinesi: ha il corpo
come quello di un toro, la testa enorme come una botte,
i denti aguzzi e taglienti.
Gli occhi di brace e le zampe pelose.
Grugnisce e ruggisce.
Nel folclore e nelle fiabe dei paesi europei, specialmente
nordici, gli orchi sono mostri antropomorfi giganteschi,
crudeli e divoratori di carne umana.
Uomo Nero
Europa, Stati Uniti
Drago
Tutte le Culture
L’uomo nero o anche babau o, negli Stati Uniti boogeyman
è una creatura leggendaria, un essere cattivo e oscuro
presente della tradizione di vari paesi. L’uomo nero è un
demone, ha l’aspetto di un fantasma ma nero, non ha gambe
e dalla vita in giù sfuma in una punta. Viene utilizzato dai
genitori per minacciare i bambini che non si comportano
bene. È ritenuto un assassino terribile, e quando non uccide,
rapisce i bambini maltrattandoli e mettendoli dentro un
sacco di juta portandoli poi nella sua casa.
E’ una creatura mitico-leggendaria dai tratti solitamente
serpentini o comunque affini ai rettili ed è presente
nell’immaginario collettivo di tutte le culture: in quelle
occidentali come essere malefico portatore di morte e
distruzione, in quelle orientali come creatura portatrice di
fortuna e bontà.
Fate
Le fate sono tutte di sesso femminile ed hanno le sembianze
di una donna non molto alta e molto gracile dalla pelle
chiarissima, quasi perlacea. Il loro abbigliamento è quello
tipico delle donne del XIV e XV secolo con il caratteristico
Hennin (ovvero un lungo cappello conico o a tronco di
cono) ed abiti variopinti. Ogni fata indossa un abito di un
unico colore che rispecchia la sua personalità.
Inoltre portano gonne lunghissime per coprire eventuali
deformità (quasi ogni fata presenta infatti una parte del
corpo bovina o caprina, come code, zoccoli) e cappelli
lunghissimi per sembrare più alte.
Possono trasformasi in qualsiasi cosa.
La loro indole non è univocamente buona.
Oltre alla vanità ed all’egocentrismo che le distingue,
sono fortemente permalose ed irascibili, un solo torto può
scatenare la loro ira ed il loro dispetto può trasformarle in
furie e può spingerle a lanciare maledizioni.
Hanno quindi, oltre ad un ruolo di premiazione, anche un
ruolo fortemente punitivo.