La scienza sui quotidiani

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La scienza sui quotidiani
Eiris n. 3 - 2008
La scienza sui quotidiani: un’indagine qualitativa
Nicoletta Amadio, Francesca Di Giuseppe, Paolo Lattanzio, Raffaele Mascella
Dipartimento di Scienze della Comunicazione
Università di Teramo
{namadio, fdigiuseppe, plattanzio, rmascella}@unite.it
La Scienza sembra oggi rappresentare uno dei pochi argomenti di attualità al quale un pubblico
ampio e sempre in crescita, da un lato, e tutti i mezzi di comunicazione, dall’altro, rivolgono
costantemente le proprie attenzioni. Alcuni dati (Quinto Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione
in Italia, 2001-2005) evidenziano che tra gli argomenti preferiti dai lettori di settimanali e mensili,
divisi per genere, il tema salute/medicina resta saldamente in cima alla classifica con il 26.8% di
preferenze per i settimanali (nel 2001 era il 20.7%) e il 20.7% per i mensili (nel 2001 era il 12.8%).
Si può ragionevolmente supporre che questa tendenza, visibile tanto nei media storicamente
generalisti e broadcast come la carta stampata, la radio e la televisione, quanto in quelli che
possiamo chiamare narrowcast come i siti internet o i canali tematici, sia direttamente legata alla
ricaduta costante che le discipline scientifiche e le ricerche che queste conducono, hanno sulla vita
dell’individuo e sulle comunità sociali di appartenenza.
Ma non è solo questo, perché la scienza non cambia il mondo solo quando è fonte di nuova
tecnologia. Non ha a che fare solo con le tecnologie informatiche e biotecnologiche, terapie
genetiche o fonti energetiche alternative. La conoscenza scientifica è parte importante della nostra
cultura, della nostra attività sociale, del nostro comunicare. Assieme ad arte, religione e politica, la
scienza plasma il nostro modo di vedere il mondo, di pensare, sognare, temere, pianificare,
influenza la nostra relazione con gli altri, le nostre scelte quotidiane. Come? Come il resto della
cultura: ci fornisce un sistema di simboli, concetti, valori, che ci aiutano a dare un senso alla realtà,
a cercare risposte alle nostre domande, e, soprattutto, a formularne di nuove (Castelfranchi e Pitrelli,
2007: X). Ne consegue che oggi la scienza è cambiata perché è cambiata la società. Non si fa più
scienza nella torre d’avorio. Oggi la scienza e gli scienziati hanno bisogno di comunicare con il
pubblico. Di parlare e ascoltare, spiegare e farsi spiegare, insegnare e imparare. Un nuovo dialogo,
forse persino un nuovo patto sociale fra la scienza, la tecnologia, il mercato e la società civile
sembrano nascere all’orizzonte (ibid.: XII). Ne è la riprova che, in questi ultimi decenni, il
cosiddetto Public Understanding of Science (PUS, cioè la comprensione della scienza da parte del
pubblico) ha sollevato perplessità e ha evidenziato talune ambiguità (Valente, 2003: 1).
In una breve comunicazione apparsa su Science (From PUS to PEST, “Science”, 298, 2002: 49) gli
scienziati britannici hanno deciso che il termine “Public Understanding of Science” (etichetta
utilizzata soprattutto dal mondo anglosassone) è datato e al suo posto è più corretto introdurre il
“Public Engagement with Science and Technology” (PEST). Ciò perché la direzione indicata è
quella del coinvolgimento del pubblico, o sarebbe meglio dire dei pubblici della scienza, attraverso
il dialogo, mediante una discussione aperta e paritaria tra scienziati e non esperti che renda questi
ultimi veri protagonisti nelle decisioni su problematiche scientifiche con ricadute sociali (Pitrelli,
“Jekyll.comm”, 2001: 1). Non è infatti più ipotizzabile oggi che si realizzi la semplice promozione
dei fatti scientifici, secondo quanto indica il PUS perché è necessaria la partecipazione del pubblico
ed ogni cittadino è chiamato a compiere scelte e a prendere posizione su tematiche di fondamentale
rilevanza scientifica.
È infatti sufficiente pensare a questioni quali l’eutanasia, l’aborto, i fondi per la ricerca, l’energia
nucleare e i cibi geneticamente modificati, per citare solo alcune delle tematiche che più spesso
occupano le pagine dei quotidiani e i titoli dei telegiornali, per comprendere quanto la scienza
pervada il vivere sociale e quanto scienza e società siano strettamente interconnesse.
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La scienza non si fa più solo nei centri di ricerca, nei laboratori, nell’industria. Non si discute più
solo nelle aule universitarie o in Parlamento. La cultura scientifica è collettiva e diffusa
(Castefranchi e Pitrelli, 2007: XIV). Moltissimi attori comunicano la scienza o le sue
rappresentazioni culturali, con o senza l’intermediazione di giornalisti, educatori o ricercatori.
Gruppi di pazienti scambiano informazioni scientifiche on line. Associazioni ambientaliste
diffondono dati scientifici o commissionano ricerche. Popoli indigeni rivendicano le proprie
conoscenze, le brevettano o le discutono sul palco della scienza occidentale. Movimenti sociali
pretendono il diritto a governare, assieme a scienziati e politici, la scienza e le sue applicazioni
(ibid.: XIII). Stanno nascendo nuove arene di dibattito e interessante sarebbe indagare il contributo
di ogni protagonista al progresso della conoscenza.
Questo lavoro ha voluto semplicemente monitorare l’apporto della carta stampata alla divulgazione
scientifica. Esso rappresenta, per il momento, un piccolo tassello che sebbene circoscritto offre pur
sempre una chiave per decodificare il complesso ambito della comunicazione scientifica.
La frequenza con cui le notizie scientifiche compaiono sui mass media italiani sta a testimoniare la
necessità per ogni fruitore dei moderni mezzi di comunicazione, e in generale ogni cittadino, di
comprendere le problematiche scientifiche, seppur non in maniera specialistica, o quanto meno lo
stimolo a riflettere su questioni che mostrano il più delle volte un’evidente ricaduta sul quotidiano
della vita dell’uomo.
La scienza dunque, entrando nella comunicazione pubblica, si propone come argomento notiziabile
entrando a pieno titolo nell’agenda del pubblico.
Passando ad un altro punto di vista coinvolto nella comunicazione, ossia ai media che forniscono
informazioni sulle tematiche scientifiche, va notato che questi propongono contenuti sulla scienza
con frequenza sempre maggiore.
La scienza fa sempre più notizia ed è quindi un riflesso naturale che i vari media se ne interessino,
ognuno con i propri linguaggi. Proprio questa diversità d’approcci legata al tipo di linguaggio a
disposizione di ogni singolo mezzo di comunicazione crea una situazione, quella attuale, nella quale
è possibile guardare alla scienza sui media da diversi punti di vista a seconda del medium
considerato perché, per citare Mc Luhan se “il medium è il messaggio” (Mc Luhan M., 1967) è il
mezzo tecnologico che determina i caratteri strutturali della comunicazione perché è esso che
produce effetti pervasivi sull'immaginario collettivo, indipendentemente dai contenuti
dell'informazione di volta in volta veicolata.
Secondo l'Eurobarometer n. 63,1 del 2005, circa il 57% degli europei sostiene di essere interessato
alla ricerca scientifica. Tale interesse è particolarmente marcato (oltre il 70% dei cittadini) nel caso
dei paesi nordici, del Benelux e della Francia, mentre all'altra estremità della scala ritroviamo tre
quarti dei bulgari, che affermano di nutrire un interesse limitato, o persino assente, nei confronti di
tale tema. In generale, l'interesse è più pronunciato tra i vecchi Stati membri che tra i nuovi. Per
quanto riguarda la scienza nei mezzi di comunicazione, il 56% degli intervistati si dichiara
soddisfatto, un quarto insoddisfatto e il 20% non ha un'opinione al riguardo. Un'analisi più
approfondita dei dati rivela che le persone che avevano già espresso un interesse nella scienza erano
più propense a dichiararsi soddisfatte dell'operato dei media. La televisione rimane il mezzo di
comunicazione più apprezzato (61%) e anche quello ritenuto più affidabile (47%) per
l’informazione scientifica, con preferenza per i canali tradizionali (47%) rispetto a quelli tematici
(27%). Quasi un europeo su due (49%) legge gli articoli scientifici sui quotidiani o sulle riviste,
mentre un europeo su tre apprende le notizie dalla radio (26%) o consulta internet su questi temi
(28%). Oltre il 60% degli intervistati ritiene che i media quando parlano di scienza siano affidabili,
obiettivi e utili, ma oltre la metà denuncia difficoltà di comprensione dei contenuti. Difatti alla
domanda che chiedeva quale fattore gli intervistati ritenessero più importante al momento della
lettura di una notizia di carattere scientifico la prima voce nell'elenco delle risposte è stata proprio la
facilità di comprensione, seguita dall'argomento e dall'utilità della notizia per il lettore
(Eurobarometer 63.1, 2005).
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La questione della facilità di comprensione è stata sollevata anche dai professionisti dei media
intervistati dall'indagine. Quasi tutti hanno citato le pubblicazioni scientifiche specializzate e i
ricercatori quali fonti migliori da cui attingere informazioni interessanti. Tuttavia, più della metà dei
giornalisti ha anche descritto tali fonti come difficili da interpretare.
Alla luce delle difficoltà riscontrate da molti giornalisti nel comprendere quanto scritto o affermato
dai ricercatori, una delle conclusioni principali dell'Eurobarometro ha sorpreso molti partecipanti
del forum. Alla domanda: «Preferisce che le informazioni scientifiche le vengano presentate da
giornalisti o da scienziati?», il 52% ha scelto gli scienziati, mentre solo il 14% ha optato per i
giornalisti. Chi ha scelto gli scienziati l'ha fatto perché riteneva che le informazioni sarebbero state
più affidabili e precise (ibid.).
Ricaduta diretta di quanto detto è la necessità per la scienza intesa come sistema, e per i singoli
scienziati e ricercatori che quel sistema compongono, di confrontarsi, contaminarsi e interagire con
il mondo della comunicazione che, da parte sua, è chiamato ad una serie di scelte comunicative,
editoriali e linguistiche che ne condizionano inevitabilmente i prodotti finali.
L’analisi proposta in questo lavoro si pone appunto l’obiettivo di esplorare la comunicazione
scientifica al fine di indagare e comprendere se si possa trattare di un linguaggio speciale dotato di
strutture narrative, codici e stili comunicativi peculiari per l’ambito considerato.
Sulla scia di queste riflessioni, ed altre che emergeranno nel testo, nasce l’Osservatorio sulla
comunicazione scientifica, attivato presso il dipartimento di Scienze della Comunicazione
dell’Università degli Studi di Teramo.
Obiettivo prioritario dell’Osservatorio è analizzare e studiare come i media italiani trattano la
scienza nell’offerta comunicativa che viene fatta al pubblico dai mass media italiani, come questi
selezionano e confezionano i contenuti scientifici proposti e in ultima analisi quali sono le strategie
editoriali che decidono se, come e quanta scienza deve entrare nei prodotti mediali italiani.
Obiettivo
Obiettivo della presente ricerca è fotografare la situazione della comunicazione pubblica della
scienza sulla stampa quotidiana nazionale e locale (abruzzese) per verificare le caratteristiche
dell’offerta di informazione scientifica della stampa generalista.
Altri studi si sono occupati della comunicazione scientifica attraverso i media. L’”Osservatorio
permanente sulla comunicazione scientifica attraverso i media” della Sissa di Trieste (Montolli,
Jekyll.comm, 1 (3), 2002) ad esempio, ha monitorato e analizzato per sei mesi (dal 15/11/2001 al
15/05/2002) le notizie di carattere scientifico che sono apparse in televisione e sulla carta stampata
fotografando la situazione nazionale ma senza lanciare lo sguardo a quello che accade sui media
locali.
L’attività di ricerca condotta ed illustrata in questa sede, invece, intende ridurre il campo d’analisi
dei media italiani prendendo in considerazione soltanto i giornali quotidiani nazionali e locali.
All’interno di questa tipologia mediatica è stato individuato un corpus costituito da dieci testate
giornalistiche quotidiane, selezionate in base ad alcuni concetti chiave (Tabella 1):



un periodo di un mese
la tiratura
i dati di vendita
Questa prima scrematura ha portato alla selezione di sei testate nazionali: le sei a maggior tiratura e
diffusione a partire dal 28 settembre 2006 fino al 27 ottobre 2006. Sono stati esclusi dal computo i
tre quotidiani sportivi nazionali.
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La scelta di iniziare la raccolta dei quotidiani il 28 settembre è direttamente legata all’edizione, di
poco precedente, del Festival della Scienza di Bergamo, “Bergamo Scienza”, e permette di
analizzare se e quanto la realizzazione di un evento di simile portata che ha annoverato al proprio
interno alcuni fra gli scienziati, filosofi della scienza e divulgatori scientifici di maggior fama
(Marvin Minsky, Edoardo Boncinelli, Giulio Giorello, etc), abbia influito, sulla prima parte del
mese, sul tipo di trattazione che di solito i giornali quotidiani selezionati fanno della scienza,
sfruttando l’effetto traino che personalità di riconosciuto valore e credibilità in campo scientifico
esercitano.
TESTATE
CORRIERE DELLA
SERA (IL)
GIORNALE (IL)
MESSAGGERO (IL)
REPUBBLICA (LA)
SOLE 24 ORE (IL)
STAMPA (LA)
Resa
TOTALE
VENDITA
TOTALE
PAGATA
TOTALE
GRATUITA
DIFFUSIONE
MEDIA
ESTERO
678.961
163.733
600.766
623.563
7.062
46.982
317.637
217.355
100.226
209.677
213.023
2.416
1.841
318.063
231.260
85.764
224.229
226.373
4.428
406
351
798.935
630.062
168.501
573.527
590.588
3.348
36.123
351
427.327
343.016
82.891
196.139
331.548
7.523
1.289
351
426.914
314.191
105.039
262.312
302.196
6.947
1.995
N.ri nel Tiratura
periodo media
Diffusione
media
350
844.304
359
350
Tabella 1. Dati di diffusione e di tiratura delle testate nazionali selezionate
Si è deciso di integrare questo approccio, volto a considerare le maggiori testate giornalistiche
cartacee quotidiane nazionali, con la selezione delle testate locali. La scelta è dettata dalla necessità
di indagare come la scienza venga trattata, e in quale quantità, nella stampa locale che,
tendenzialmente, dovrebbe essere più vicina alla comunità dei lettori e al territorio del quale è
espressione. Questa scelta ha un duplice obiettivo:


analizzare il modo specifico dei quotidiani locali di trattare la scienza;
costruire un confronto fra strategie editoriali e narrative dei giornali nazionali e dei locali
nella comunicazione scientifica.
Da questa seconda riflessione sono emerse altre quattro testate, Il Centro, Il Messaggero Abruzzo,
Cronaca d’Abruzzo, Abruzzo Oggi, che insieme alle precedenti sei, Il Corriere della Sera, Il
Giornale, Il Messaggero, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, La Stampa, vanno a costituire il campione
sul quale si è svolta la ricerca.
Gli articoli selezionati rientrano nel campo della comunicazione scientifica in senso stretto
(divulgazione di risultati di ricerche scientifiche di base e le loro applicazioni) ed in quello delle
informazioni relative alla medicina alternativa e al benessere se affrontati con taglio scientifico.
Inclusi anche articoli di politica ed economia sanitaria, recensione di libri e segnalazioni di
manifestazioni qualora il loro contenuto scientifico sia consistente mentre sono esclusi i testi in cui
il tema scientifico è marginale. Monitorati, inoltre, pezzi dove si discute di filosofia ed etica della
scienza.
Altre ricerche hanno preferito focalizzare l’indagine su uno specifico settore scientifico, come
l’Osservatorio di Pavia (Esposto, “Osservatorio di Pavia Media Research”) che ha effettuato un
monitoraggio per analizzare la comunicazione relativa alle biotecnologie vegetali nei media italiani
nel periodo 2001-2002. Nel presente lavoro si è preferito invece non circoscrivere la ricerca ad un
solo comparto scientifico ma estenderla alla scienza in toto.
Per una maggiore caratterizzazione e definizione del campo di ricerca si è deciso di escludere
dall’analisi gli allegati dei giornali e gli inserti, anche se dedicati a tematiche scientifiche, alla salute
o alla medicina.
Questa scelta è legata al fatto che gli inserti rappresentano un extra del giornale quotidiano, che
costituisce quindi un apporto occasionale che esula dalle scelte editoriali giornaliere che si possono
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osservare quotidianamente in pagina. In quanto extra rispetto al corpus del quotidiano e in quanto
l’inserto è per definizione “non quotidiano”, è stato escluso dall’analisi anche in virtù della
tendenza degli inserti stessi ad esistere più ad uso della comunicazione pubblicitaria che non
dell’informazione.
La selezione adottata tiene anche conto della necessità di considerare nella ricerca un corpus
omogeneo, almeno in partenza, che muova da presupposti comuni, quali appunto la quotidianità del
testo.
Obiettivo ultimo del progetto di ricerca è studiare se e quanto la scienza appare sui giornali
quotidiani, in che modo questa viene trattata e quindi se gode dell’utilizzo di linguaggi
comunicativo-giornalistici peculiari o se subisce una trattazione generica non differenziata rispetto
ad altre tematiche e settori dei quotidiani.
Metodologia
L’analisi e la valutazione dei giornali quotidiani, all’interno dei quali si è provveduto a selezionare
tutti gli articoli che trattassero di Scienza, impone in principio una scelta metodologica.
Le analisi condotte hanno fornito un corpus di articoli che tendenzialmente si presta a due diverse
letture, non necessariamente alternative.
Da un lato è infatti ipotizzabile un’analisi di stampo quantitativo che tenga conto dei valori
immediatamente e statisticamente quantificabili emersi dalla lettura e dall’analisi dei quotidiani.
D’altra parte è al contempo possibile un’analisi qualitativa orientata a valutare il tipo di linguaggi e
di comunicazione di cui ogni articolo ed ogni testata è portatore, con particolare attenzione agli stili
comunicativi e linguistici, alle scelte retoriche e comunicative costruite negli articoli.
La scelta di metodo è volutamente ibrida e si propone di considerare al contempo entrambe le
possibilità poiché solo da una lettura congiunta, a due livelli, dei dati ricavati dalla selezione degli
articoli si possono ricavare informazioni in grado di permettere un’interpretazione globale del
fenomeno-scienza sulle pagine dei giornali quotidiani.
Questa necessità è emersa poiché risultano rilevanti non solamente variabili come lo spazio
riservato agli articoli scientifici o il loro numero o ancora la quantità di immagini fotografiche
utilizzate a corredo del testo scritto (aspetti ampiamente analizzati in precedenti studi come quello
del 2003 condotto dallo “Osservatorio permanente sulla stampa laica” del Centro Studi
Comunicazione Farmaco dell’Università degli studi di Milano), ma sono altrettanto significative ad
esempio il tipo di trattazione che di queste tematiche viene fatta, come le notizie sono costruite e
con quali artifici narrativi o tematizzazioni.
Essendo il presente studio particolarmente interessato ad indagare gli aspetti e gli sforzi divulgativi
che i media italiani compiono per rendere comprensibili ad un pubblico di non esperti tematiche di
grande rilevanza ma non alla portata di tutti, ci si sforza in questo modo di indagare le strategie
divulgative e quindi l’eventuale esistenza di tecniche, accorgimenti e linguaggi utilizzati per la
comunicazione pubblica della scienza, su mezzi di comunicazione generalisti, con approccio sia
sincronico nella specificità del singolo articolo, sia diacronico della testata sulla quale compare sia
infine in maniera comparata.
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Risultati generali
I primi risultati che l’Osservatorio ha fornito riguardano la quantità di articoli scientifici comparsi
sulle dieci testate selezionate: in 30 giorni di analisi si contano 308 articoli che parlano di scienza
(Figura 1).
Proiezione numero articoli scientifici
Articoli scientifici
71
62
43
29
23
17
Abruzzo Oggi
Il Centro
Il Corriere della
Sera
Il Giornale
15
Il Messaggero Il Messaggero
Abruzzo
Il Sole 24 Ore
23
15
10
La Cronaca
d'Abruzzo
La Repubblica
La Stampa
Figura 1
Si ricava che la scienza è quindi un tema sufficientemente presente nelle pagine dei giornali (a
prescindere da eventi come “Bergamo Scienza” di fine settembre 2006) e la conferma ci è data
dall’analisi del secondo grafico (Figura 2) dove è evidente la regolarità degli articoli scientifici (in
media di 1 o 2 al giorno) per ogni testata, ad eccezione di un paio di picchi relativi al 25 ottobre ed
al 15 ottobre non giustificati da eventi particolari. Nelle date del 30 settembre e del primo ottobre
non sono presenti articoli perché la stampa era in sciopero.
Pre se nza de lla scie nza ne i quotidiani
27/10/2006
4
26/10/2006
6
25/10/2006
28
24/10/2006
20
7
23/10/2006
22/10/2006
10
21/10/2006
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20/10/2006
18
19/10/2006
8
18/10/2006
6
17/10/2006
17
16/10/2006
7
15/10/2006
23
14/10/2006
14
15
13/10/2006
12/10/2006
2
11/10/2006
6
10/10/2006
8
09/10/2006
4
08/10/2006
11
07/10/2006
9
06/10/2006
1
05/10/2006
12
04/10/2006
11
15
03/10/2006
02/10/2006
3
01/10/2006
30/09/2006
29/09/2006
11
28/09/2006
15
0
5
10
15
Figura 2
11
20
25
30
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Si ricava inoltre che la scienza è un tema sufficientemente presente nelle pagine dei giornali che
però hanno una scarsa propensione a rischiare dal punto di vista editoriale e a trattare tematiche di
nicchia o lontane dalla quotidianità dei lettori. Dimostrazione ne sia il numero preponderante di
articoli di Biomedicina (Figura 3) con 138 articoli su 308, che rappresenta il 44% dello spazio
dedicato alla scienza dai quotidiani, seguita dalla Cultura della Scienza (19%) e dall’Ambiente
(18%). I dati denotano un forte interesse nel proporre tematiche e problemi di immediato impatto
sociale rispetto ad argomenti come le Scienze dure, le Scienze della vita la Tecnologia innovativa,
più lontane dalle preoccupazioni quotidiane dei lettori e i cui risultati emersi sono davvero poco
rappresentativi. Particolarmente allarmanti sono quelli relativi alle tecnologie innovative (2%) che
rivelano l’indifferenza della stampa e dell’intera collettività per un settore assai rilevante in una
società unanimemente definita dell’informazione e della conoscenza.
E’ quanto emerge anche dalle indagini dell'Eurobarometro 2005 ((Eurobarometro 63.1, 2005). A
coloro che hanno dichiarato di essere molto interessati o abbastanza interessati alle tematiche
presenti nella stampa e nell’informazione televisiva e’ stato chiesto di fare una classifica con le
tematiche verso cui nutrono maggiore interesse e le risposte sono state: Medicina 61%, Ambiente
47% e poi a seguire Scienze umanistiche e Internet.
I dati non si discostano molto neanche da quelli emersi dal citato studio dell’ Osservatorio
permanente sulla comunicazione scientifica attraverso i media” della Sissa di Trieste (Montolli,
Jekyll.comm, 1 (3), 2002) fatta eccezione per i temi legati alla cultura della scienza che nella ricerca
della Sissa figurano al terzo posto metre nel presente lavoro si guadagnano un secondo posto. Ciò è
dovuto sostanzialmente agli eventi legati a manifestazioni di contenuto scientifico come “Bergamo
Scienza” e in parte il “Festival della Scienza” di Genova che ovviamente hanno coinvolto
prevalentemente la stampa nazionale.
Distribuzione per categorie
Scienze dure; 32;
10%
Tecnologia
innovativa; 6; 2%
Altro; 3; 1%
Scienze della vita;
17; 6%
Ambiente; 54; 18%
Cultura della
scienza; 58; 19%
Biomedicina; 138;
44%
Figura 3
Analizzando l’articolazione interna alla Biomedicina (Figura 4) si nota una forte presenza di articoli
riguardanti la medicina (38%) seguiti da notizie che trattano di alimentazione e benessere (25%).
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Distribuzione nelle sottocategorie di Biomedicina
Neuroscienze
4%
Psicologia/
Psichiatria
9%
Alimentazione/
Benessere
25%
Biologia Appl.
Medicina
15%
Medicina Clinica
38%
Farmacologia
9%
Figura 4
Se ne ricava che il campo d’interesse principale è dettato da quelle tematiche cha hanno immediata
ricaduta sulla vita quotidiana dei cittadini, e quindi rispecchiano le preoccupazioni sia sociali sia
individuali della comunità.
Guardando nel dettaglio risultano privilegiate nella trattazione quelle categorie che da un lato
minacciano l’uomo (es: l’inquinamento ambientale), dall’altro possono contribuire a migliorare lo
stato di salute o di benessere individuale e collettivo.
La scienza offerta ai lettori dai giornali quotidiani esula, in buona sostanza, da gran parte della
ricerca condotta in molti campi specialistici, che trova accesso alle pagine dei media solo quando se
ne ricava una vera e propria possibilità di applicazione con ricaduta sul cittadino, o quando tratta di
sperimentazioni particolarmente ardite.
A conferma di ciò è, ad esempio, il dato che mostra che il 22% (67) degli articoli, soprattutto
nazionali (Figura 5), sviluppa temi che creano aspettative sociali per la ricaduta che possono avere
sulla vita degli individui.
Percentuale di articoli i cui contenuti hanno aspettative
e ricadute sociali
4,23%
2,59%
1,95%
0,98% 0,66%
R
ep
ub
bl
or
ic
rie
a
re
de
lla
Se
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Il
G
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M
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0,32% 0,32% 0,32%
Il
C
0,96%
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es
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Il
M
9,42%
A
br
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tro
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uz
zo
0,1
0,09
0,08
0,07
0,06
0,05
0,04
0,03
0,02
0,01
0
Figura 5
Una buona parte di essi tratta di biologia applicata alla medicina (20%) o di medicina clinica (16%).
Pochissime aspettative suscitano le notizie sul clima, sull’energia e sull’ingegneria
dell’informazione. Non sono emerse, stranamente, ricadute sociali degli argomenti di biologia
evolutiva forse perché non affrontati con il giusto taglio. Mentre per le neuroscienze la psicologia e
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la psichiatria l’incidenza è bassissima (1,5%). Non meravigliano invece i dati che considerano privi
di attesa gli articoli di informatica e di matematica in quanto nell’immaginario pubblico queste
discipline sono percepite ancora in maniera troppo astratta e poco vicine alla vita quotidiana. E la
sensibilità giornalistica, spesso sintonizzata sull’interesse pubblico, si è limitata a cogliere soltanto
gli aspetti curiosi (l’equazione dei ghiaccioli) della matematica e ludici dell’informatica
(videogiochi e nuovi software per le immagini). La quasi totalità (85%) delle notizie aventi ricadute
e aspettative sociali ha come obiettivo l’informazione, circa la metà (45%) parte dalla ricerca
mentre la maggior parte riguarda temi che investono tematiche o di portata mondiale (37%) o
nazionali (36%). Trascurabili i dati relativi alle ricadute sociali di temi scientifici la cui competenza
è circoscritta nei singoli continenti (Tabelle 2, 5).
CATEGORIA
ALIMENTAZIONE-BENESSERE
ASTROLOGIA
ASTRONOMIA-COSMOLOGIA
BIOLOGIA APPL. MEDICINA
BIOLOGIA EVOLUTIVA
FASCINO
GRANDI TEMI
(TESTATA)
1
3
3
2
4
N
N
N/L
N
N
BIOLOGIA
NON APPL. MEDICINA
CLIMA
CULTURA DELLA SCIENZA
5
ENERGIA
ETICA
1
N
FARMACOLOGIA
FILOSOFIA
FISICA
INFORMATICA
INGEGNERIA
DELL’INFORMAZIONE
INQUINAMENTO
2
5
1
2
N
N/L
N
N
4
N
1
2
2
2
N
N/L
N
N/L
40
IDEA-PROGRESSO
(TESTATA)
3
SORPRESA
(TESTATA)
N
7
1
2
L
N
1
N
1 N
4 N/L
1 N
1 N
1
N
6
N
1
1
N
N
2
N
PSICOLOGIA-PSICHIATRIA
SCIENZE DELLA TERRA
TOTALE NUMERO ATICOLI
N
N
N
2
N
N/L
N
N
N
1
N
1
N
3
1
N
3
1
N
N
1
21
2
13
2
4
4
MEDICINA CLINICA
POLITICA DELLA SCIENZA
SPETTACOLARITA’
(TESTATA)
1
MATEMATICA
NEUROSCIENZE
RICADUTA-ASPETTATIVE
(TESTATA)
N
12
(3,89%)
1
N
1
1
N
N
N
1
N
N/L
4
N
11
N/L
1
N
5
N/L
1
N
3
N
67 (21,75%)
1
N
8
1
EMOZIONI
PUBBLICO
(TESTATA)
1
1
N
N
2
N
1
N
4
2
N
N
4
N
2
2
N
N
N
10
19
Tabella 2. Articoli nazionali (N) e locali(L) delle varie categorie che sono compresi tra le voci considerate Valori
Notizia (Fascino Grandi Temi, Idea-Progresso, Sorpresa, Ricaduta-Aspetative, Spettacolarità, Emozioni
pubblico.
Dallo studio si rileva la scarsa tendenza della stampa quotidiana analizzata, a rischiare dal punto di
vista editoriale. Solo una piccola percentuale (4%), ovvero 12 articoli su 308 hanno contenuti che
destano sorpresa e tutti appartengono a testate nazionali. Di questi una buona parte riporta risultati
della ricerca, 1/3 parte dalla cronaca ed ha l’obiettivo di informare (“Bimba in provetta ma il Dna
non è del padre”, “Una brutta aria negli organi”) o di creare un dibattito (“Torino dà il via alla
circoncisione rituale”), il restante prende lo spunto da conoscenze note (Tabella 3). Visto che i ¾
delle notizie si limitano ad informare asetticamente i lettori se ne deduce una forte attitudine a non
prendere posizione specie se gli argomenti sono spinosi1. Propensione accentuata nella stampa
locale che non riporta nessuna notizia che possa definirsi sorprendente e che, nella totalità dei suoi
articoli, ha come unica finalità quella di informare (Tabella 4).
1
A riprova di ciò si riscontra anche una presenza numerosa citazioni: 6 in “Bimba in provetta ma il Dna non è del
padre” e 10 in “Torino dà il via alla circoncisione rituale”.
14
Eiris n. 3 - 2008
PUNTO DI PARTENZA
FASCINO
GRANDI TEMI
(TESTATA)
IDEA-PROGRESSO
(TESTATA)
SORPRESA
(TESTATA)
RICADUTA-ASPETTATIVE
(TESTATA)
SPETTACOLARITA’
(TESTATA)
EMOZIONI
PUBBLICO
(TESTATA)
1N
1N
6 N/L
2N
APPLICAZIONE
6N
2N
2N
12 N
3N
CONOSCENZE NOTE
6 N/L
5 N/L
6 N/L
CONVEGNO
4N
4N
3N
11 N
2N
11 N
CRONACA
7N
2N
1N
2N
1N
LIBRO
1N
MUSEO
17 N/L
7 N/L
5N
30 N/L
5N
4 N/L
RICERCA
Tabella 3. Articoli nazionali (N) e locali(L) dal punto di vista delle fonti a cui attinge la notizia che sono compresi
tra le voci considerate Valori Notizia (Fascino Grandi Temi, Idea-Progresso, Sorpresa, RicadutaAspetative, Spettacolarità, Emozioni pubblico.
OBIETTIVO AUTORE
FASCINO
GRANDI TEMI
(TESTATA)
IDEA-PROGRESSO
(TESTATA)
SORPRESA
(TESTATA)
RICADUTA-ASPETTATIVE
(TESTATA)
SPETTACOLARITA’
(TESTATA)
EMOZIONI
PUBBLICO
(TESTATA)
4N
1N
1N
1N
6N
DIBATTITO
23
N/L
12
N/L
9
N
57
N/L
8
N
7 N/L
INFORMAZIONE
3
N
2
N
1
N
4
N
1N
PERSUASIONE
10
N
6
N
1
N
6
N
2
N
5N
VISIBILITA’
Tabella 4. Articoli nazionali (N) e locali(L) dal punto di vista dell’obiettivo dell’autore che sono compresi tra le voci
considerate Valori Notizia (Fascino Grandi Temi, Idea-Progresso, Sorpresa, Ricaduta-Aspetative,
Spettacolarità, Emozioni pubblico.
AREA GEOGRAFICA
FASCINO
GRANDI TEMI
(TESTATA)
IDEA-PROGRESSO
(TESTATA)
SORPRESA
(TESTATA)
RICADUTA-ASPETTATIVE
(TESTATA)
SPETTACOLARITA’
(TESTATA)
EMOZIONI
PUBBLICO
(TESTATA)
4N
1N
1N
4 N
AMERICA
1N
1N
3N
1N
1N
ASIA
2N
1N
5N
1N
3N
EUROPA
23 N/L
7 N/L
5N
25 N/L
6N
3N
GENERALE
9 N/L
10 N
3N
24 N/L
1N
11 N
ITALIA
1N
1N
OCEANIA
1L
1L
1N
4 N/L
1N
PROVINCIA
2L
1L
REGIONE
Tabella 5. Articoli nazionali (N) e locali(L) dal punto di vista dell’area geografica che sono compresi tra le voci
considerate Valori Notizia (Fascino Grandi Temi, Idea-Progresso, Sorpresa, Ricaduta-Aspetative,
Spettacolarità, Emozioni pubblico.
Andando avanti nello studio emerge che la maggior parte degli articoli si basa sulle nuove ricerche
scientifiche ed è seguita da notizie che muovono dalla cronaca. E’ incoraggiante constatare che la
ricerca fa notizia e che la stampa generalista è abbastanza interessata al ruolo sociale che essa
assume nella era post-accademica della scienza (Figura 6).
15
Eiris n. 3 - 2008
Proiezione articoli scientifici dal punto di
partenza
Applicazione
7%
Ricerca
36%
Museo
1% Libro
5%
Conoscenze note
13%
Convegno
18%
Cronaca
20%
Figura 6
Inoltre è presente un’alta propensione a trattare la scienza per creare articoli informativi piuttosto
che puntare alla visibilità o al dibattito o ancora meno alla persuasione (Figura 7).
Proiezione obiettivo autore
Visibilità
18%
Dibattito
7%
Persuasione
5%
Informazione
70%
Figura 7
Si tende dunque a non prendere posizione ma a riportare la notizia oggettiva senza commento.
Altre osservazioni emergono studiando i dati relativi agli autori. Circa 1/3 degli articoli (in
prevalenza locali) è senza firma, soltanto il 3% è firmato da uno scienziato (Figura 8) ed infine il
75% presenta citazioni. Da ciò si evince che la stampa quotidiana ha una spiccata attitudine, a
riportare senza rielaborarli, i comunicati stampa e a voler affermare l’autorevolezza della notizia
agli occhi del pubblico con il rischio, data la ridondanza delle citazioni (che a volte superano la
decina), di appesantire il pezzo e di pregiudicare la fluidità della lettura. Se però si confrontano
questi dati con quelli dello studio dello “Osservatorio permanente sulla stampa laica” (“Centro
Studi Comunicazione Farmaco”, 2003) si nota, anche qui, la forte tendenza a non esporsi troppo e a
richiedere il più possibile (in oltre il 60% degli articoli) il parere dell’esperto oltre alla bassissima
percentuale (intorno al 5%) di autori esperti a firma dell’articolo.
16
Eiris n. 3 - 2008
Autori degli articoli scientifici
Scienziato
3%
Senza Firma
34%
Giornalista
63%
Figura 8
La bassa percentuale di scienziati che scrivono sulla stampa quotidiana e davvero un dato deludente
Ciò è sintomatico del forte gap che ancora persiste tra scienza e società laddove lo scienziato
privilegia rendere pubblico il suo operato su pubblicazioni specialistiche o di nicchia. Tutto ciò a
dispetto della fiducia e dell’ottimismo del pubblico nei confronti della capacità degli scienziati di
migliorare la società e il mondo. Come citato all’inizio i dati dell’Eurobarometro 2005 mostrano
che il 52% degli intervistati desidererebbe che le informazioni scientifiche fossero presentate da
scienziati e solo il 14% ha optato per i giornalisti. Chi ha scelto gli scienziati l'ha fatto perché
riteneva che le informazioni sarebbero state più affidabili e precise.
Ulteriori spunti di interesse riguardano le strategie narrative adottate per “scrivere di scienza”, con
particolare riferimento alle tecniche utilizzate per semplificare e rendere accessibili i temi scientifici
al pubblico di non esperti.
In merito risulta che circa 1/3 (29%) degli articoli ricorre a metafore mentre il 17% utilizza gli
esperimenti verbali per migliorare la comprensione del testo nel caso di notizie scientifiche che
trattano di ricerca applicata e una piccola parte la spiega con esperimenti grafici. Per finire soltanto
il 7% degli articoli combina insieme le tre strategie ma quest’ultimo “sforzo comunicativo” non è
presente nei giornali locali.
L’aspetto al quale la stampa italiana, analizzata dal presente studio, riserva una particolare cura è
quello grafico. Dalla ricerca emerge che il 72% degli articoli è corredato da foto, il 14% presenta
nel contempo tabelle, box collegati, link esterni, esperimenti grafici, il 45% è inserito tra articoli
contestuali alla notizia di riferimento ed il 15% mostra nello stesso tempo foto, articoli contestuali e
almeno un’informazione grafica. Questi risultati confermano quanto emerso dallo studio dello
“Osservatorio permanente sulla stampa laica” (“Centro Studi Comunicazione Farmaco”, 2003) dove
nel marzo-aprile 2003 gli articoli che nei quotidiani si occupavano di scienza erano per oltre il 50%
collegati ad altri articoli e per oltre il 60% corredati da foto.
E’ presente anche un certo sforzo a mettere in rilievo gli articoli che trattano di scienza ma si
potrebbe fare di più: il 12% ha un richiamo in prima pagina, il 62% è collocato in posizione alta
mentre il 36% presenta, nella struttura del titolo, sia il titolo propriamente detto, sia l’occhiello, sia
il sommario. Da questi dati si evince che le notizie di contenuto scientifico non sono ritenute
prioritarie rispetto alle altre. Soltanto una esigua percentuale (11%) degli articoli apparsi in prima
pagina è collocata in posizione alta o ha aperto le notizie ma in questi casi si tratta, quasi sempre, di
notizie di portata mondiale relative perlopiù a situazioni di emergenza (es: test nucleari, risorse del
pianeta). Tuttavia esse sono reputate degne di attenzione considerando che oltre la metà (62%) apre
la pagina che le pubblica. E’ da valutare però che il 29% degli articoli collocati in posizione alta è
inserito in pagine interamente dedicate alla comunicazione pubblica della scienza (32%) pertanto, in
questi casi, non può considerarsi più rilevante rispetto alle notizie che non se ne occupano.
Riguardo il titolo, è significativo che più di 1/3 (37%) delle notizie sia corredato da una titolazione
completa e che quasi 1/3 è inserito in sezioni propriamente scientifiche. Da tutto ciò si ricava che la
stampa quotidiana italiana tende a curare l’aspetto grafico e l’impaginazione dei suoi articoli di
17
Eiris n. 3 - 2008
contenuto scientifico preoccupandosi, in circa la metà delle notizie, di contestualizzarne il contenuto
collocandoli unitamente ad altri e che dal punto di vista qualitativo, è sufficientemente autorevole e
completa ma dovrebbe avere una rilevanza maggiore attraverso, ad esempio, la creazione di sezioni
specifiche non occasionali ma concepite come parti integranti dell’architettura editoriale dei
giornali.
Quotidiani nazionali
Dati più significativi si ottengono separando le testate nazionali da quelle locali (Figura 9).
Proiezione numeri articoli scientifici testate
nazionali
100
80
71
60
62
43
40
23
23
10
20
0
Il Corriere
della Sera
Il Giornale
Il
Il Sole 24 Ore
Messaggero
La
Repubblica
La Stampa
Figura 9
Da questa prima visualizzazione dei dati risulta immediatamente la netta differenza nella quantità di
articoli fra le due maggiori testate nazionali la Repubblica e Il Corriere della Sera da un lato e il
resto dei quattro quotidiani nazionali dall’altro.
I valori assoluti del numero di articoli per testata rapportati al numero di giorni dell’analisi, ci dice
che di scienza sui giornali italiani oggi si parla, con discreta frequenza per quanto riguarda La
Repubblica e Il Corriere della Sera, decisamente meno per quanto attiene La Stampa, Il
Messaggero e Il Sole 24 Ore, mentre Il Giornale rappresenta una via di mezzo.
Rispetto alla quantità bruta di articoli, che vedeva primeggiare Il Corriere della Sera, lo spazio
medio (Figura 10) ribalta i dati precedenti e mostra una buona predisposizione di tutte le testate
locali a dedicare articoli di media ampiezza ed estensione a tematiche scientifiche, sostanzialmente
omogenei fra le varie testate.
18
Eiris n. 3 - 2008
Proiezione spazio medio articoli scientifici testate
nazionali
700
632,52
600
500
506
450,95
502
466,69
424,79
400
300
200
100
71
43
62
23
10
23
0
Il Corriere
della Sera
Il Giornale
Il Messaggero Il Sole 24 Ore La Repubblica
Spazio medio
La Stampa
Numero articoli
Figura 10
Si differenziano da questo trend generalizzato sulla stampa nazionale proprio le due testate a
maggior tiratura, che iniziano a mostrare delle differenze d’approccio rilevanti non solo nel modo di
trattare la scienza, ma come scelte editoriali.
Nella fattispecie Il Corriere della Sera è la testata che propone articoli in media più ridotti mentre
La Repubblica costruisce articoli estesi in media più ampi, a conferma di una certa tendenza
all’approfondimento da una parte e alla frammentarietà dall’altra.
Si può ipotizzare una riflessione che riguarda direttamente le scelte editoriali delle due maggiori
testate nazionali. Infatti sembra che Il Corriere della Sera privilegi l’inserimento e la fornitura ai
lettori di un numero ampio di articoli, anche se talvolta brevi, badando quindi a trattare e pubblicare
molte notizie brevi, che sembrano lanci e aggiornamenti.
Dall’altra parte, invece, La Repubblica presenta un numero minore di articoli ma dedica più spazio
effettivo alla scienza, e ciò può significare maggiore approfondimento, da un lato, ma anche
sbarramenti più rigorosi alle notizie scientifiche per accedere in pagina, ossia una funzione di
gatekeeping più rigorosa.
Riguardo la distribuzione degli argomenti scientifici trattati, le fonti privilegiate dagli autori e gli
obiettivi delle notizie il trend dei quotidiani nazionali è sovrapponibile a quello totale della stampa
nazionale e locale.
Quotidiani locali
Procedendo con lo stesso tipo di indagine sulle quattro testate locali ricaviamo nuovi dati. Iniziando
dalla distribuzione degli articoli scientifici sulle quattro testate locali emerge un’incidenza degli
articoli di scienza decisamente minore rispetto alle medie dei nazionali, con punta massima di 30
articoli in un mese, ma con medie decisamente più ridotte (Figura 11):
19
Eiris n. 3 - 2008
Proiezione numeri articoli scientifici
testate locali
35
30
25
20
15
10
5
0
29
17
Abruzzo Oggi
Il Centro
15
15
Il Messaggero
Abruzzo
La Cronaca
d'Abruzzo
Figura 11
Neanche Il Centro che è la testata con il maggior numero di articoli scientifici raggiunge la media di
uno al giorno. Ben al di sotto di questa soglia i restanti tre quotidiani locali abruzzesi.
Dall’esame della distribuzione quotidiana (Figura 12) delle notizie emerge infatti una distribuzione
che evidenzia la presenza della scienza in 23 giorni su 30 con picchi di 6/7 articoli al giorno in
coincidenza di fatti legati all’emergenza risorse del pianeta e al tema dell’ipertensione arteriosa e
buchi di sette giorni due dei quali (30/09/2006 e 01/0/2006) legati ad uno sciopero della stampa.
Distribuzione quotidiana degli articoli
scientifici sulla stampa locale
27/10/2006
2
4
26/10/2006
25/10/2006
7
24/10/2006
6
23/10/2006
2
22/10/2006
2
21/10/2006
4
20/10/2006
3
19/10/2006
4
18/10/2006
17/10/2006
2
16/10/2006
3
15/10/2006
3
14/10/2006
13/10/2006
4
12/10/2006
1
11/10/2006
5
10/10/2006
3
09/10/2006
08/10/2006
3
07/10/2006
06/10/2006
1
05/10/2006
3
04/10/2006
4
03/10/2006
6
02/10/2006
01/10/2006
30/09/2006
29/09/2006
2
28/09/2006
2
Data
0
0
1
2
3
Figura 12
20
4
5
6
7
8
Eiris n. 3 - 2008
Eccezion fatta per Il Centro, la scienza appare quindi decisamente poco presente nei quotidiani
locali. Questo dato è deludente se si considera che le testate giornalistiche locali si trovano in un
contesto sociale e produttivo ricco di centri di ricerca (basti pensare all’Osservatorio di Collurania,
ai diversi Atenei presenti in regione quali L’Aquila, Teramo, Chieti, Pescara e ai laboratori del Gran
Sasso) che sono fonte costante di spunti di ricerca e di stimoli per trattare tematiche scientifiche, a
diversi livelli di complessità. Traspare un quadro che è sintomatico di una scarsa attenzione alle
problematiche scientifiche, da un lato, ma anche di una mancanza di fiducia nel potere
comunicativo e di interesse per il pubblico che la trattazione della scienza può riservare.
La stampa locale è sostanzialmente sensibilizzata, nella migliore delle ipotesi, solo da notizie di
scienza che abbiano una ricaduta immediata sul territorio.
Al contempo emergono scelte editoriali locali tutto sommato uniformi che non puntano sulla
scienza come fattore di potenziale interesse pubblico.
Lo spazio medio dedicato (Figura 13) dalle testate locali agli articoli scientifici è decisamente più
ridotto rispetto alle medie delle testate nazionali. Come anticipato dai precedenti dati è solo Il
Centro a presentare articoli di una certa ampiezza. Il Messaggero Abruzzo è quello che dedica meno
spazio alla scienza a livello locale con pochi articoli e brevi, che mostrano lo stile del quotidiano a
trattare di scienza in modo frammentario, in pillole.
Proiezione spazio medio articoli scientifici stampa
locale
400
350
300
250
200
150
100
50
0
335,27
307,18
256,23
183,93
29
17
Il Centro
15
Abruzzo Oggi
15
La Cronaca
d'Abruzzo
Numero articoli
Il Messaggero
Abruzzo
Spazio medio
Figura 13
Per quanto riguarda invece la ripartizione per categorie nei giornali locali si presenta la seguente
situazione (Figura 14):
Distribuzione per categorie nella stampa locale
Scienze della vita
8%
Cultura della
scienza
7%
Scienze dure
11%
Biomedicina
46%
Ambiente
28%
Figura 14
che mostra percentuali che si discostano dal trend generale e nazionale. Mentre la categoria più
ampia risulta anche qui la Biomedicina (46%), al secondo posto si colloca invece l’Ambiente
(28%). Scrutando le sottocategorie della Biomedicina (Figura 15) emerge una grande abbondanza di
articoli di medicina clinica (29%) che risente, con molta probabilità, anche dell’influenza della
costante attività divulgativa, attraverso convegni, svolta dalla Regione.
21
Eiris n. 3 - 2008
Distribuzione nella sottocategoria di Biomedicina
testate locali
Psicologia/Psichiatria
17%
Neuroscienze
3%
Alimentazione/Bene
ssere
Biologia Ap p l.
8%
M edicina
6%
Farmacologia
6%
M edicina Clinica
60%
Figura 15
Il dato sull’Ambiente si spiega in virtù della rilevanza a livello locale delle problematiche
ambientali (inquinamento e problematiche energetiche) infatti scorporando le percentuali relative
all’ambiente (Figura 16) la metà degli articoli ruota intorno al tema dell’energia (52%) dovuto dalla
presenza di convegni ed iniziative sull’Energie Square, mentre una discreta fetta (24%) si concentra
sul tema dell’inquinamento.
Distribuzione nella sottocategoria di Ambiente
testate locali
Scienze della
Terra
19%
Clima
5%
Energia
52%
Inquinamento
24%
Figura 16
Una grande differenza rispetto alla situazione inerente le testate nazionali, riguarda la completa
assenza fra i locali di articoli di cultura della scienza ovvero su tematiche focalizzate sulla storia,
sulla filosofia, sull’etica della scienza. Ciò ha due conseguenze:


viene meno il contraltare che la cultura della scienza rappresenta rispetto a categorie
pratiche e con ricaduta immediata
manca un’attenzione generale e una sensibilità culturale alle tematiche scientifiche
quando non abbiano ricaduta immediata.
Queste due caratteristiche manifestate dalla stampa locale tratteggiano una situazione nella quale la
stampa locale sembra non interessate alla scienza in senso lato riservando l’attenzione ad argomenti,
notizie o ricerche scientifiche che abbiano una ricaduta immediata sulla comunità dei lettori. Se da
un lato questa è un’ottima strategia necessaria per fidelizzare il pubblico e permette di avvicinare
tematiche lontane e difficili alla portata del pubblico dei non esperti, porta con sé il rischio di una
strumentalizzazione della scienza stessa, vista dai media e percepita dai lettori, come un utensile o
uno strumento per risolvere problemi del vivere quotidiano. La mancanza di un seppur minimo
interesse verso quella che è la cultura della scienza, e quindi quel substrato culturale che rappresenta
un “a monte” della ricerca applicata ma anche un filo conduttore fra le diverse discipline
scientifiche, conferma questo allarme. Anche i giornali locali estremizzano la tendenza ad informare
(95%), preoccupandosi comunque di garantire un minimo di visibilità (7%) ad eventi e autorità per
ovvi legami con il territorio; ignorati gli altri intenti finalizzati al dibattito o alla persuasione.
22
Eiris n. 3 - 2008
Quando la notizia di carattere scientifico è il risultato di una ricerca, applicata e non, o emerge da un
convegno, meglio se provinciale e regionale, anche i quotidiani locali si mobilitano (Tabella 3)
La presenza è maggiore 1,60% (5) nell’area dei grandi temi come l’astronomia e la fisica
(Figura 17) che esercitano sempre un grande fascino sul pubblico e sul versante delle ricadute
sociali 1,92 (6) che alcune notizie possono avere sulla vita pubblica quando trattano di medicina, di
inquinamento e di energia (Figura 18).
Percentuale di articoli dei quotidiani locali per
l'area Fascino Grandi Temi
0,70%
0,60%
0,50%
0,32%
0,40%
0,30%
0,20%
0,32%
0,32%
0,32%
0,32%
Astronomia
Fisica
Politica della
Scienza
Scienze della Terra
0,10%
0,00%
Ricerca
Convegno
Figura 17
Percentuali di articoli dei quotidiani locali per l'area
Ricaduta-Aspettative
0,012
0,01
0,008
0,006
0,004
0,002
0
0,32%
0,32%
0,32%
0,32%
0,32%
0,32%
Energia
Inquinamento
Medicina clinica
Politica della
Scienza
Ricerca
Convegno
Figura 18
23
Ricerca Applicata
Eiris n. 3 - 2008
Conclusioni
Anche se i dati sembrano incoraggianti e la scienza è presente quotidianamente sui giornali, il
panorama tuttavia non è roseo: risulta infatti che la trattazione della scienza si concentra su pochi
argomenti che vengono trattati in maniera diffusa da tutte le testate, con un forte vincolo all’attualità
e una dipendenza dai temi di rilevanza planetaria e dai rapporti sullo stato di salute della
popolazione. Lo dimostra anche la sovrapposizione tra interessi prioritari del pubblico (medicina e
ambiente) e scelte editoriali. Sostanzialmente la stampa italiana generalista non osa, è cauta ed evita
notizie sui rischi connessi a ricerche, scoperte, applicazioni scientifiche. Viceversa le persone
vogliono essere informate anche sugli aspetti incerti della scienza, propri della scienza in divenire;
la questione casomai sta nel modo di comunicarli (Valente, 2003: 4).
E’ ovvio che l’attività di comunicazione della scienza diventa particolarmente delicata se ci si sta
occupando, più che di scienza consolidata, di scienza in divenire (Latour, 1998). È questo il caso in
cui più approcci scientifici, a volte conflittuali, si fronteggiano e diversi aspetti culturali
interagiscono con essi.
Nel progetto Percezione e Consapevolezza della Scienza, realizzato dal Cnr in collaborazione con il
British Council e la Fondazione Rosselli (Valente e Cerbara, “Comunicazione e Percezione della
scienza”, 1, 2003: 89), si è cercato di sperimentare un percorso in grado di riportare la ricchezza e
l’articolazione del dibattito scientifico, e dei temi e problemi da questo sollevati, dentro la
comunicazione pubblica della scienza. Si è voluto in tal modo evitare che la tensione tra diverse
opinioni a volte conflittuali, connaturale al pensiero scientifico oltre che alla sua evoluzione,
venisse messa da parte, confinata al dibattito tra specialisti.
Si è ritenuto, infatti, che nel comunicare la scienza la semplificazione vada senz’altro ricercata nel
linguaggio, ma non nella rimozione delle componenti critiche, problematiche, interdisciplinari
(ibid.). Già da tempo sono stati evidenziati i limiti di un atteggiamento volto a “comunicare
certezze” senza “sollevare interrogativi”(Cini, 1997: 57-63).
Quando la scienza riesce ad accedere alle pagine dei giornali ha una forte rilevanza: il 62% degli
articoli compare nel taglio alto della pagina. D’altra parte si rileva una certa mancanza di specifiche
sezioni scientifiche cosicché la Scienza non gode sempre di un proprio spazio e gli articoli vengono
inseriti in Cronaca, Cultura, Primo piano o Esteri. Ciò denota una difficoltà nel comprendere
appieno la specificità della comunicazione pubblica della scienza a mezzo stampa e una tendenza
rilevante a trattare notizie scientifiche secondo logiche generaliste, rischiando di mettere in
discussione la particolarità delle notizie di Scienza.
In merito alle strategie narrative la figura retorica più utilizzata è la metafora. Ne ricorre un terzo
degli articoli che ogni tanto (7%), per spiegare la scienza, utilizza anche esperimenti verbali e
grafici. Lo “sforzo comunicativo” di combinare insieme le tre strategie non è presente nei giornali
locali.
Un’ultima considerazione riguarda il fatto che gli scienziati parlano poco di scienza sui quotidiani.
Questo dato conferma la percezione dei cittadini europei che ritengono che gli scienziati facciano
pochi sforzi per informare il pubblico (Valente e Cerbara, op. cit.: 89).
Si spera che l’appello all’”engagement” della nuova etichetta PEST (Public Engagement with
Science and Technology), secondo quanto proposto dagli scienziati britannici, favorisca il dialogo
nella comunicazione scientifica e nel rapporto tra scienza e società, per garantire l’interazione, la
bidirezionalità, la partecipazione e il dibattito (Pitrelli, op. cit.: 5) verso una comunicazione
scientifica praticata in contesti diversi da quelli accademici, dunque orizzontale e democratica.
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