Le ACLI sono nate per fare formazione sociale
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Le ACLI sono nate per fare formazione sociale
ACLIFAI.ORG Le ACLI sono nate per fare formazione sociale A Bari, nell’ambito della Conferenza Organizzativa e Programmatica delle ACLI italiane, si è tenuto anche il Consiglio Generale della FAI, nel corso del quale sono stati trattati argomenti di comune interesse, quali le situazioni inerenti il lavoro nelle varie realtà nazionali, il problema dell’autonomia, quello dell’informazione da porre in rete, del servizio civile all’estero. di Luigi Zanolli* L. Zanolli, A. Olivero e V. Boni alla 2a sessione del Percorso Formativo delle ACLI Svizzera nel febbraio 2006 a Baar Ma soprattutto è stata ribadita l’esigenza di percorsi formativi destinati a coinvolgere tutte le realtà acliste. E’ risultato evidente infatti che se non si attivano per tempo gli strumenti in grado di garantire momenti di formazione di alto spessore, le ricadute negative si potrebbero manifestare a brevissima scadenza, a partire già dagli imminenti Congressi che nel corso del 2008 interesseranno tutte le realtà acliste nel mondo. Se è vero, come è stato definito nella Mozione Finale dell’Assemblea della FAI presentata al Consiglio Generale di dicembre, che «le ACLI sono chiamate a rafforzare le espressioni di rappresentanza democratica degli Italiani all’estero, dai COMITES al CGIE, senza venir meno all’impegno per il riconoscimento e lo sviluppo di quell’associazionismo sociale che opera tra le comunità italiane all’estero», non si può prescindere, come affermato dalla Mozione stessa, da condizioni prioritarie che richiedono di: - sviluppare concretamente l’impegno per un’azione formativa unitaria teso non soltanto all’identica missione, ma anche ad accompagnare i processi di innovazione e differenziazione associativa nei vari Paesi, la rigenerazione dei gruppi dirigenti, lo sviluppo associativo, le politiche aggregative verso i giovani ecc., - riattivare forme e luoghi di dialogo e confronto tra gli organi direttivi ed esecutivi ai vari livelli, così come forme di scambi di esperienze tra strutture territoriali, - armonizzare le nostre norme statutarie al fine di inserire regole di tutela e garanzia condivise e comuni capaci di accompagnare il processo di autonomia associativa nell’ambito della difesa di un patrimonio quale è l’esperienza aclista. Sono particolarmente importanti alcune considerazioni, contenute nella relazione conclusiva della Conferenza Organizzativa e Programmatica di Bari, del presidente Andrea Oliviero, là dove afferma: «…quando parliamo di formazione aclista stiamo riferendoci ad una dimensione costitutiva che fa parte integrante della nostra stessa identità e missione. Per raggiungere l’obiettivo di un pensiero condiviso, sarà la Funzione Formazione ad essere investita della responsabilità primaria di accompagnare gli aclisti, a cominciare dai nostri dirigenti, con un percorso formativo finalizzato ad interiorizzare i principi di fondo dell’identità e della missione delle ACLI, di uno stile aclista di presenza associativa e di esercizio dei ruoli dirigenziali. Le ACLI nascono infatti per fare formazione sociale, per promuovere lo sviluppo della persona sia attraverso la formazione sia attraverso l’azione sociale. Questa caratteristica originaria va costantemente richiamata e riproposta nella prospettiva di una formazione sia “popolare” sia rivolta al cambiamento. Proprio per questo il fare formazione nelle ACLI non può mai diventare un’attività solo intellettuale o funzionale, che indulga a sterili formalismi, ma deve sforzarsi sempre di ricercare linguaggi coinvolgenti e metodologie attive e sperimentali. Pertanto, nel pieno rispetto delle autonomie regionali e delle specificità dei servizi, si cercherà di ricomporre in una cornice comune tutte le attività di formazione che già sono ordinariamente presenti nel sistema aclista e nelle sue articolazioni. L’obiettivo principale è di introdurre proposte innovative, riguardo in particolare alla formazione dei dirigenti del sistema ACLI, sia tecnici sia politici (ossia di coloro che di solito chiamiamo quadri dirigenti, delle sedi territoriali e della sede nazionale) e alla formazione socio-politica nei territori… Il nostro progetto formativo di sistema si proporrà di riscoprire la nostra vocazione di essere un’associazione popolare; offrire possibilità di accompagnamento diretto sui territori dei gruppi dirigenti e dei singoli, soprattutto se giovani o recentemente incaricati; individuare e formare i formatori di sistema e i responsabili regionali della formazione». *Vicepresidente ACLI Svizzera, Incaricato delle formazione. 6 il dialogo I/07