Fulvio Risso
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Fulvio Risso
Novembre 2003 Nota di Copyright Algoritmi di Forwarding e di Routing Una panoramica sulle tecniche di forwarding e di routing proposte in letteratura Fulvio Risso [email protected] Mario Baldi staff.polito.it/mario.baldi Questo insieme di trasparenze (detto nel seguito slide) è protetto dalle leggi sul copyright e dalle disposizioni dei trattati internazionali. Il titolo ed i copyright relativi alle slide (ivi inclusi, ma non limitatamente, ogni immagine, fotografia, animazione, video, audio, musica e testo) sono di proprietà degli autori indicati a pag. 1. Le slide possono essere riprodotte ed utilizzate liberamente dagli istituti di ricerca, scolastici ed universitari afferenti al Ministero della Pubblica Istruzione e al Ministero dell’Università e Ricerca Scientifica e Tecnologica, per scopi istituzionali, non a fine di lucro. In tal caso non è richiesta alcuna autorizzazione. 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In ogni caso questa nota di copyright non deve mai essere rimossa e deve essere riportata anche in utilizzi parziali. internetworking - 2 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Terminologia Nodo “edge”, che agisce come mittente e destinatario finale dei dati Intermediate System (IS, router) Dispositivo contenente al suo interno almeno i livelli fisico, data link e network End System Inglobati insieme da TCP/IP End System (ES, end node, DTE) Terminologia e reti reali System (node, host) Novembre 2003 Nodo “core”, che fornisce il transito ai pacchetti tra la sorgente e la destinazione Solitamente non genera dati e non è il destinatario finale dei dati (tranne nel caso di traffico di management) Solitamente dispone di varie interfacce o porte Solitamente ES implementano tutti e sette i livelli OSI, mentre gli IS sono limitati ai primi tre Application End System Apparato di interconnessione “classico” Presentation Session Transport Apparato di interconnessione per LAN Session Router Copyright: si veda nota a pag. 2 Transport Bridge Network Network Data-link Data-link Data-link Data-link Physical Physical Physical Physical Rete 1 Rete 2 L’implementazione dei livelli superiori negli IS è fatta solamente per esigenze di gestione internetworking - 3 Application Presentation internetworking - 4 Copyright: si veda nota a pag. 2 Network Rete 3 Novembre 2003 Forwarding e Routing C,D,F C,D,F B A,B 2. Forwarding B,D F E A, B B? A,C,E,F C D C,A,B,D A,C,E,F A A,B B,D 1. Routing E, Normalmente si tratta del livello 3 (network) Instrada i messaggi sulla rete Provvedere a trovare percorsi alternativi in caso di guasti Può fornire servizi non connessi o servizi connessi È molto sviluppato sugli IS, meno sugli ES. F Il livello di Internetworking Novembre 2003 Percorsi equivalenti D C, E F F internetworking - 5 internetworking - 6 Copyright: si veda nota a pag. 2 E,A,B Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Forwarding e Routing Routing (instradamento) Forwarding (inoltro) Forwarding e routing Routing Determinare la strada che i pacchetti devono fare Novembre 2003 Far avanzare i pacchetti lungo la strada scelta Ambedue necessari per l’operatività di una rete Routing: può essere “manuale” (demandato all’amministratore) Terminologia non univocamente definita internetworking - 7 Off-line Copyright: si veda nota a pag. 2 Realizzato indipendentemente dal traffico Determinazione delle destinazioni raggiungibili da ogni nodo Calcolo del percorso migliore Inserimento di informazioni locali in ogni nodo Tabella di routing (routing table) Tabella di forwarding On-line Realizzato al trattamento di ogni pacchetto Basato sulle informazioni locali (tabella di routing) internetworking - 8 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Forwarding Algoritmi di routing on-line Inoltro dei pacchetti nodo per nodo utilizzando le informazioni locali Avviene indipendentemente su ogni nodo Tre fasi Routing (on-line): decisione della porta di uscita Switching (commutazione): spostamento alla porta di uscita Trasmissione internetworking - 9 Novembre 2003 Tre algoritmi principali Routing by Network Address Label Swapping Source Routing Reti reali Ogni tecnologia sceglie un algoritmo e lo adotta come preferenziale internetworking - 10 Copyright: si veda nota a pag. 2 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Routing by network address Label Swapping Usato tipicamente nei protocolli non connessi Novembre 2003 Bridge trasparenti, Decnet, IPX, IPv4, IPv6, CLNP P1 Ogni pacchetto contiene l’indirizzo del nodo destinatario Indirizzo di destinazione Viene usato come chiave di accesso alle tabelle di routing Destinatari sulla stessa rete Destinatario su una rete diversa E, F Æ B D, G Æ D E? C, H Æ C A C? C D Copyright: si veda nota a pag. 2 P2 Routing table P1 P2 P1 B P3 C? P1 P1 B internetworking - 12 C P2 Routing table P3 P2 P1 internetworking - 11 A D P2 P2 Routing table P1 P2 Copyright: si veda nota a pag. 2 P2 Novembre 2003 Label Swapping Identificativo molto piccolo, con valore locale Abbinato alla porta di ingresso (oppure destinazione) Ogni nodo commuta in base alla porta da cui arriva il pacchetto e in base all’etichetta posseduta Dopo la commutazione viene assegnato al pacchetto una nuova etichetta da utilizzarsi nel nodo successivo Assegnazione possibile da parte del nodo stesso, senza interazioni con altri Problematica su mezzi ad accesso condiviso Impossibile procedere ad assegnazione puramente locale al nodo On demand: necessita di una procedura per determinare una etichetta libera su tutto il percorso Offline: deve essere configurata a priori Necessita di un numero di etichette molto ampio È univocamente determinato dal percorso internetworking - 13 Richiede la memorizzazione della porta di arrivo / inoltro Globale Univocamente determinato dall’insieme (port_in, label_in Æ port_out, label_out) sui nodi dalla sorgente alla destinazione Mittente: non indicato nei pacchetti dati Percorso Locale: management semplificato Label swapping Assegnazione globale e locale Etichetta Novembre 2003 Globale: N*(N-1) Locale: pari al max numero di connessioni che insistono su un IS internetworking - 14 Copyright: si veda nota a pag. 2 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Path Setup Preparazione delle etichette in ogni nodo Spesso la segnalazione adotta una diversa tecnica di forwarding (ad esempio routing by network address) su un circuito di segnalazione dedicato Source Routing Richiede solitamente una fase di connessione Novembre 2003 Scrittura dell’intero percorso da parte del mittente Complica la rete, la quale deve gestire due tecniche di instradamento distinte Utilizzata in tecnologie di derivazione TLC X.25, Frame Relay, ATM Eccezioni internetworking - 15 Usato: APPN: mondo IBM, dove la garanzia del servizio è cruciale MPLS: mondo IP, ma utilizzato sul backbone dove sono necessarie altissime velocità di commutazione Copyright: si veda nota a pag. 2 Il mittente deve avere la conoscenza della topologia della rete I sistemi devono mantenere a bordo una tabella di instradamento contenente le destinazioni con cui sono interessati a comunicare Le entry di tali tabelle vengono solitamente calcolate in automatico tramite un processo di route discovery Bridge source-routing APPN+/HPR B! (tramite C, A) internetworking - 16 A C B D Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Confronto Novembre 2003 Livelli per l’Instradamento Livello 3 Network Routing by Network Address + semplicità: no setup - efficienza: parecchio overhead nell’header dei pacchetti dati - efficienza: tabelle di routing grosse (se la rete non è organizzata gerarchicamente) - garanzia: difficoltà a garantire garanzie di servizio Label Swapping Source Routing Livello 2 + efficienza: tabelle di instradamento ridotte + efficienza: poco overhead nell’header dei pacchetti dati + garanzia: possibilità di garazie di servizio - complessità: preparazione del percorso internetworking - 17 + efficienza: gli IS sono estremamente semplici - efficienza: gli ES devono preoccuparsi del calcolo del percorso OSI / Decnet X.25 IP Bridged-LAN Frame Relay ATM MPLS SMDS Livello 2-3 non distinguibili APPN+/HPR internetworking - 18 Copyright: si veda nota a pag. 2 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Indirizzi di livello 2 e di livello 3 R1 CDN Novembre 2003 Indirizzi e Nomi R2 A B A B Info L3 (b) A R1 A B Info L3 R2 B A B (a) (c) L2-DSAP L2-SSAP L3-DSAP L3-SSAP R2 B A B Info L3 Normalmente un nodo è identificato da uno o più indirizzi e da un nome La finalità del nome è quella di identificare il calcolatore in modo mnemonico per gli umani La finalità dell’indirizzo è quella di determinare il percorso dei pacchetti all’interno della rete La corrispondenza tra nomi e indirizzi può essere mantenuta tramite: un file locale ad ogni elaboratore (ormai raro) una base di dati distribuita (DNS) Info L3 Pacchetto L3 Pacchetto L2 internetworking - 19 Copyright: si veda nota a pag. 2 internetworking - 20 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Novembre 2003 Tabelle di routing Architettura di un Router Algoritmo di calcolo della tabella di instradamento Il livello network per instradare i pacchetti si basa: su informazioni nell’intestazione dei pacchetti su tabelle di routing presenti negli IS Le tabelle di routing possono essere: Tabella di instradamento scritte manualmente calcolate da algoritmi che imparano la topologia della rete e si adattano ai suoi cambiamenti Processo di forwarding LAN WAN internetworking - 21 indirizzo del destinatario, label (etichetta) Algoritmi di routing, realizzati da Protocolli di routing Normalmente le tabelle di routing sono contenute solo negli IS Le informazioni su come raggiungere una destinazione si dicocono route Ogni riga della tabella è relativa ad una route internetworking - 22 Copyright: si veda nota a pag. 2 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Multiprotocol Router Decnet Novembre 2003 Servizi Offerti TCP/IP OSI Algoritmo di calcolo della tabella di routing Algoritmo di calcolo della tabella di routing Algoritmo di calcolo della tabella di routing Tabella di routing Tabella di routing Tabella di routing Servizi connessi: CONS: Connection Oriented Network Services Realizzati in reti del mondo delle telecomunicazioni Reti pubbliche (Standard ITU-T) Processo di forwarding Processo di forwarding Processo di forwarding Servizi non connessi: CLNS: ConnectionLess Network Services o datagram Adottati nelle reti proprietarie e nelle reti del mondo dell’informatica LAN #1 LAN #2 WAN #1 WAN #2 FDDI internetworking - 23 HDLC Copyright: si veda nota a pag. 2 X.25 (ISO 8208) Frame relay ATM DECNET TCP/IP OSI (ISO 8473) PPP internetworking - 24 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Algoritmi di routing (off-line) Criteri di scelta Servizi Offerti ISSUE Initial Setup Addresses Packet Sequence Error Control Flow Control Option Neg. Connection ID Novembre 2003 CONS Required During Setup Guaranteed Network Layer Provided Yes Yes CLNS Not Possible Every Packet Not Guaranteed Transport Layer Not Provided No No Obiettivi Coerenza della rete Evitare loop, buchi neri, etc Automaticità dell’algoritmo Ottimalità Forma “preferibile” di coerenza Metrica: criterio con cui l’ottimalità è misurata A Esempio di Coerenza: “inviare sempre i dati in senso orario” C internetworking - 25 internetworking - 26 Copyright: si veda nota a pag. 2 B D Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Metriche Caratteristiche di un algoritmo Esprimono la bontà del percorso tramite il costo Confronto di due percorsi: in base al costo inferiore Criteri possibili Minimizzazione delle distanze (es. numero di hops) Minimizzazione dei ritardi Più criteri combinati insieme con determinati pesi Possono esserci criteri contrastanti (massimizzazione dell’utilizzo della rete e minimizzazione dei ritardi) Complessità Novembre 2003 Ottimalità assoluta Æ algoritmo magari ingestibile Più criteri Æ algoritmo più complesso Algoritmi di routing Possono non richiedere la conoscenza della topologia della rete internetworking - 27 Copyright: si veda nota a pag. 2 Semplicità: implementazione; inoltre IS hanno CPU e memoria finite Robustezza ed Adattabilità: alle variazioni di topologia; comprende Fault Detection Autostabilizzazione Robustezza Bizantina Ottimalità: rispetto alla metrica scelta Stabilità: l'algoritmo deve attivarsi solo in caso di variazioni topologiche e di costi Equità: evitare di favorire / sfavorire particolari nodi internetworking - 28 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Problematiche di transitorio Black Hole e Routing Loop Propagazione delle informazioni Novembre 2003 Una variazione di topologia / costo si propaga in tempo finito Alcuni IS possono operare secondo la situazione aggiornata, mentre altri hanno ancora la situazione vecchia B,C,D Black Hole A A C B Problemi Pericoloso perchè disturba anche traffico altrimenti regolare To:D Routing Loop C D C D B A,D internetworking - 30 Copyright: si veda nota a pag. 2 C,D A,B Fixed Directory routing (routing statico) Flooding, Selective Flooding e derivati Concetto in uso in tecnologie statiche Distance Vector Link State Algoritmi gerarchici Copyright: si veda nota a pag. 2 In ogni rete sono ricavabili i percorsi di instradamento migliori Se cambia la rete, vengono ricalcolati i percorsi di instradamento secondo la nuova configurazione Non è necessario prevedere tutti i guasti (quindi il percorso di backup) Variazione topologica della rete internetworking - 31 Rete telefonica, etc Tecnologie distribuite Routing Centralizzato Routing Isolato Routing Distribuito Novembre 2003 Algoritmi adattativi (dinamici) A,B,C Route di backup Algoritmi non adattativi (statici) D Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Classificazione A,B,C To:C A B,C,D internetworking - 29 D D? Black Hole: un IS perde la conoscenza di una certa destinazione Routing Loop: due IS hanno informazioni contrastanti e i pacchetti per alcune destinazioni vengono rimpallati tra due o più IS A,B Non si ha solamente in caso di guasto Anche l’inserimento in rete di una nuova destinazione è una variazione topologica internetworking - 32 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Fixed Directory Routing Routing statico e dinamico Routing Table di B B Scambio di informazioni di routing Routing Table di D A Å C,D Æ A Novembre 2003 A,B,C Å C Core Unica strada verso il “resto del mondo” Dynamic routing D Routing Table di C Routing Table di A A,B Å D Æ B,C,D Æ Edge Nessuna informazione di routing Static routing internetworking - 33 internetworking - 34 Copyright: si veda nota a pag. 2 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Flooding Selective Flooding Altissima probabilità di recapito del dato B D Selective Flooding (propriamente detto) Copyright: si veda nota a pag. 2 A Random Walk internetworking - 35 Traffico di rete ridotto C Robustezza nel consegnare i dati a destinazione Nessuna configurazione degli IS Nuovo obiettivo A Utilizzato in reti dove il costo non è importante, ma l’affidabilità sì Necessita di un campo “time to live” nel pacchetto dati Obiettivi del flooding Altissima probabilità di ricevere il dato duplicato Deve esistere ovviamente almeno un percorso disponibile Notevole traffico di rete Novembre 2003 B Accademico C Maggiore overhead di gestione sugli IS Ogni nodo deve memorizzare se il pacchetto è già passato o meno Varianti usate da IS-IS e OSPF internetworking - 36 Copyright: si veda nota a pag. 2 D E F Novembre 2003 Novembre 2003 Routing Centralizzato Routing Centralizzato Routing: B verso destra, C e D di sotto A B Io confino con B a destra e C di sotto RCC C internetworking - 37 A B C D Esiste un Routing Control Center (RCC) che calcola e distribuisce le tabelle Il RCC riceve informazioni sullo stato della rete da tutti i nodi e le usa per calcolare le nuove tabelle Ottimizza le prestazioni e facilita il debugging Induce un notevole carico sulla rete specialmente in prossimità del RCC; single point of failure; poco adatto a reti con alta dinamicità Principi simili sono usati nella reti telefoniche D internetworking - 38 Copyright: si veda nota a pag. 2 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Novembre 2003 Backward Learning Routing Isolato Duale rispetto al Routing Centralizzato Non esiste un RCC e ogni nodo decide l'instradamento in modo autonomo senza scambiare informazioni con gli altri IS Backward Learning Dai che ce la fai. From: A To: D A Più famoso algoritmo appartenente a questa classe Usato dai bridge 802.1D per scoprire la locazione delle stazioni sulle varie LAN B C E F A sta alla mia sinistra; D non è conosciuto, quindi inoltro in tutte le direzioni Variante: memorizzazione dei costi all’interno del pacchetto per la determinazione di percorsi secondari internetworking - 39 Copyright: si veda nota a pag. 2 internetworking - 40 Copyright: si veda nota a pag. 2 D Novembre 2003 Backward Learning Apprendimento basato sull’indirizzo sorgente del pacchetto Riconosce solo i nodi “loquaci” Non tiene conto di eventuali percorsi peggiorativi (che diventano corretti in caso di guasto) Non contempla l’irraggiungibilità di un nodo (validità delle entry) Routing Distribuito Caratteristiche Necessario un apposito timer per poter eliminare una destinazione divenuta irraggiungibile C: conoscerà che A è raggiungibile a costo 2 attraverso B e a costo 3 attraverso F internetworking - 41 Modello Peer Unione dei vantaggi di routing Isolato e Centralizzato Centralizzato: i router cooperano allo scambio di informazioni di connettività Isolato: i router sono paritetici e non esiste un router “migliore” Due algoritmi principali Variante: memorizzazione dei costi all’interno del pacchetto per la determinazione di percorsi secondari Novembre 2003 Distance Vector Si distribuiscono ai vicini le informazioni su tutta la rete Variante: Path Vector Link State Utilizzati da gran parte dei protocolli di routing moderno Si distribuiscono a tutti i router le informazioni sui vicini internetworking - 42 Copyright: si veda nota a pag. 2 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Redistribuzione Domini di routing Problemi Scelte architetturali diverse da parte di gestori di “domini” differenti Routing Distance Vector in un dominio, Link State in un altro Io conosco le seguenti destinazioni del dominio DV: (A,2), (B,1), (C,2), (D,2), quindi nel dominio LS, conosco (E,1), (F,2), ... Io conosco le seguenti destinazioni: (A,50), (B,50), (C,50), (D,50) Scalabilità del routing Novembre 2003 Un modello peer non scala Soluzione Partizionamento della rete in domini di routing autonomi Dominio di routing: porzione di rete nel quale è implementata una tecnologia di routing omogenea Introduzione di una nuova regola di routing per il collegamento dei nuovi domini Soluzione adottata da tutte le architetture di rete R B A C Copyright: si veda nota a pag. 2 internetworking - 44 G H I D Distance Vector, con costo unitario per ogni link internetworking - 43 F E Link State, con costo pari a 10 per ogni link Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Novembre 2003 Routing gerarchico Redistribuzione Tecnica per condividere informazioni tra domini di routing distinti Es. dominio RIP e OSPF L’informazione di costo può venire: Regole Può essere usata per realizzare il routing gerarchico Le route apprese in un dominio possono venire distribuite anche nell’altro Assunto Non necessariamente vi sono algoritmi/protocolli distinti La rete viene divisa in zone (o aree) indipendenti Se sorgente e destinazione risiedono all’interno della stessa zona, il pacchetto viaggia all’interno della zona Se sorgente e destinazione risiedono in zone distinte Vengono viste come route esterne al dominio Mantenuta: si ottiene virtualmente un dominio unico Posta ad un valore standard: si realizza il routing gerarchico Il pacchetto è inoltrato verso il più vicino punto di uscita dalla zona mittente Il pacchetto è inoltrato verso zona destinataria da router che operano tra zone Il pacchetto è inoltrato all’interno della zona destinazione B2 A1 È possibile una redistribuzione selettiva (in una sola direzione) Zona A A2 internetworking - 45 B3 internetworking - 46 Copyright: si veda nota a pag. 2 Zona B B1 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Osservazioni sul routing gerarchico Conoscenza topologica Limitata alla propria zona Può esserci conoscenza limitata sull’esterno Partizione delle zone Percorsi: possono essere subottimali e asimmetrici Per esempio solo l’elenco delle destinazioni, ma non le interconnessioni tra loro È l’unione di due percorsi ottimi: dal mittente al più vicino IS di uscita verso la zona di destinazione, quindi da questo alla destinazione vera e propria La prima parte del percorso (mittente – egress router) è la stessa per tutte le destinazioni esterne o della zona di destinazione Prestazioni Il routing gerarchico migliora la scalabilità della rete, seppure in taluni casi può portare ad instradamenti non ottimi, ma corretti internetworking - 47 Copyright: si veda nota a pag. 2 Esempio: scambio di informazioni tra B1 ed A4 Partizione di zone Percorso dei dati Novembre 2003 Se il link tra B1 ed B2 si interrompe, non è più disponibile alcun percorso di ritorno, nonostante la connettività fisica esista (attraverso A3-A2-A1) Interruzione dei link A1-B1 e A4-B2: nessun problema Ogni zona deve essere fortemente connessa La caduta di un link non ne deve provocare il partizionamento A1 A2 A3 A4 Zona A B2 Zona B Ingress - Egress router B1 internetworking - 48 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Perdita dei dettagli topologici Routing inter-dominio Dominio B Dominio A A3 B2 R A2 A1 B1 B4 R ---A2,1 A1 ---A2,1 A3,1 A2 ---A1,1 A3,1 A4,1 A3 A4 ---- ---A1,1 A2,1 A2,1 B5 internetworking - 49 Due domini Link State con compattamento delle informazioni R ---A1,2 A2,1 A3,2 A4,2 Spesso sinonimo di routing tra diverse entità amministrative (gestori) LS aggiuntivi in B Unico dominio Link State B3 A4 Due domini Link State Novembre 2003 Entità amministrative: Autonomous System in IP Può includere più domini di routing Esigenze di connettività possono passare in secondo piano rispetto ad altre esigenze Nuove esigenze Economiche, amministrative, di sicurezza R ---A*,1 internetworking - 50 Copyright: si veda nota a pag. 2 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Altre esigenze Protocolli IGP ed EGP Esigenze economiche - amministrative Novembre 2003 Il dominio A può trarre vantaggio dal veicolare traffico destinato a B attraverso C Ogni gestore deve avere degli accordi per poter immettere il traffico in un’altra rete, e questi accordi di peering possono essere costosi Dominio amministrativo A Routing esterno al dominio (protocollo EGP) Esigenze di sicurezza Dominio amministrativo C Può essere desiderabile evitare che i dati transitino in domini gestiti da autorità in cui non si ha fiducia Alleggerimento del carico su questo link Æ risparmio sull’acquisto di banda Traffico da A a B Dominio B Routing interno al dominio (protocollo IGP) Dominio A Dominio C internetworking - 51 Incremento di traffico esterno sul dominio C e necessità di nuova banda trasmissiva sul link C - B Copyright: si veda nota a pag. 2 Dominio amministrativo B Redistribuzione internetworking - 52 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Soluzioni per il routing inter-dominio Decision process Protocolli ad hoc Algoritmi gerarchici Annunci dagli altri router interni Annunci dagli altri router esterni Database degli annunci interni Database degli annunci esterni Regole di configurazione IGP + EGP Connettività + Policy Novembre 2003 Far si che i miei dati non transitino nel dominio X Dare la precedenza ai dati del dominio Y ... Politiche (Policy) Processo di decisione Deve essere conosciuto il percorso esatto dei miei dati verso la destinazione È necessario conoscere la lista dei domini (Autonomous System) attraversati È necessario avere una completa conoscenza topologica della rete Database delle destinazioni per il protocollo di routing IGP Database delle destinazioni per il protocollo di routing EGP Annunci verso gli IS del dominio interno Annunci verso gli IS degli altri domini Il Distance Vector non è appropriato internetworking - 53 internetworking - 54 Copyright: si veda nota a pag. 2 Copyright: si veda nota a pag. 2 Novembre 2003 Mascheramento del routing Novembre 2003 Conclusioni Dominio B Dominio A Peering a costo ripartito A Tecniche di routing (on-line) Rete con elevato costo di accesso www.yahoo.com Algoritmi di routing (off-line) Molto Link State su installazioni grosse, parecchio Distance Vector su quelle piccole Routing statico, routing isolato: usati in casi specifici Algoritmi gerarchici Algoritmi policy-based A B Dominio C Routing intra-dominio su Internet B C Routing by Network address: la più diffusa Label Swapping: nuovo interesse per la maggior facilità di commutazione Necessari per la scalabilità In uso per il routing inter-dominio; in alcuni casi utilizzati anche internamente al dominio C internetworking - 55 Copyright: si veda nota a pag. 2 internetworking - 56 Copyright: si veda nota a pag. 2