LE VIGNETTE DEL MANAGER Introduzione L`idea di fare un libro di

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LE VIGNETTE DEL MANAGER Introduzione L`idea di fare un libro di
LE VIGNETTE DEL MANAGER
Introduzione
L’idea di fare un libro di vignette con un "taglio" business è nata durante la preparazione
del libro Ben Detto!, sempre il Sole 24 Ore Libri. Mentre Mario Unnia e io passavamo in
rassegna qualche decina di migliaia di citazioni per selezionare le duemila poi pubblicate,
spesso ci siamo ricordati di vignette che avrebbero benissimo potuto esprimere per molte
delle cento voci in base alle quali avevamo classificato le citazioni, il paradosso, l’umorismo
e la ricerca di punti di vista originali che erano il filo conduttore di questo libro.
Un libro di vignette è, però, più difficile da costruire di uno di citazioni, soprattutto perché
non esistono compilation in base alle quali realizzare la selezione. Inoltre, mentre allora
tutti gli amici erano stati prodighi di suggerimenti, questa volta i contributi sono stati molto
limitati. Credo che questo derivi dal fatto che la nostra cultura e i nostri ricordi sono costituiti
soprattutto da parole e molto poco da immagini. Molto di noi sono soliti usare proverbi e
citazioni, ma pochissimi collezionano disegni o vignette, anche perché sono difficilmente
raccontabili. Per la verità esistono album di vignette, ma di solito sono organizzati per
autore (celebri quelli di Novello), per lista (ogni dieci anni viene pubblicata la raccolta del
New Yorker), e qualche rara volta per argomento. Ho trovato raccolte di vignette sui cani e
sugli avvocati (strano accostamento!) ma una sola raccolta codificata con i termini utilizzati
normalmente nel mondo del lavoro e degli affari. E’ una raccolta americana, venduta
addirittura in dischetti, in modo che la vignetta, possa essere stampata direttamente del
computer all’interno di un testo. Aveva un solo difetto: le vignette non facevano nemmeno
sorridere.
Al contrario delle vignette singole, nel campo delle strisce, o strip, il materiale disponibile è
moltissimo, sempre organizzato per autore (da Schulz a Staino. Mi sembra che le strip
stiano soppiantando le vignette e che questo avvenga per due motivi: sono dinamiche, in
quanto raccontano una breve storia, e sono relativamente più facili da inventare, dato che
non richiedono la sintesi estrema della vignetta. Ho fatto però raramente ricorso alle strip
proprio per la mancanza di immediatezza che le caratterizza.
L’unica strada percorribile è quindi stata quella della ricerca originale, rileggendo le annate
delle riviste note per la qualità delle vignette, ricercando anche quelle a rima vista non
direttamente collegabili a temi di business (quali invece sono quelle selezionate dalla
Harvard Business Review). E’ stato divertente e questo sforzo para-editoriale ha prodotto
una quantità di vignette "scartate" per i temi di questo libro ma valide per altri (amore,
avventura ecc.) che potranno essere oggetto di future pubblicazioni. In questa rilettura
sono stato aiutato dai colleghi del network Bain nel mondo, ognuno dei quali mi ha
mandato vignette trovate sulle riviste dei singoli paesi dal Giappone alla Russia. Nella
maggior parte dei casi si trattava di vignette copiate da riviste americane, fattore che
testimonia, anche in campo umoristico, la perniciosa dominazione americana che da
quando è recepita acriticamente - nel business come in televisione, nella musica come nel
cinema - sta causando molti danni. Le vignette, però, sono sempre implicitamente un
segno di reazione a un modo di pensare conformista o dominate; sono quindi benvenute
anche quelle di origine americana, in quanto dimostrano che anche laggiù c’è qualcuno che
vede elementi di comicità nel modo tradizionalmente serioso e monotono di fare business.
La selezione è evidentemente molto personale e riflette l’esperienza e il senso della
comicità del compilatore. Esperienza è obbligatoriamente quella del mio lavoro di
consulente aziendale in una moltitudine di società italiane; il senso della comicità (se c’è)
deriva dal fatto che sono abituato a vedere ogni situazione da molti punti di vista, alcuni dei
quali irridenti. ci vuole ovviamente un po’ di fantasia: per esempio, la celebre vignetta di
Novello, nella quale dei turisti guardano estasiati un quadro in una sala di una pinacoteca
mentre la didascalia ricorda che il celebre dipinto di Raffaello è stato spostato in un’altra
sala, può far venire in mente certe sconsiderate ammirazioni manageriali per tecniche
quali, l’overhead value analysis o le matrici di business che, applicate acriticamente,
portano a risultati opposti a quelli che si intende perseguire.Il messaggio di questa raccolta
è quindi quello di domandarsi sempre se quello che si sta facendo quando si parla di
budget o di decision making non possa, visto da un’altra angolazione, far sorridere.Da
questo, due semplici conclusioni: andare sempre oltre le facili interpretazioni, i metodi e gli
stereotipi, e soprattutto imparare a sorridere anche delle cose serie.
Settembre 1993
Gianfilippo Cuneo