ARIA NUOVA NEL MONDO DELLE POLIZZE AUTO
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ARIA NUOVA NEL MONDO DELLE POLIZZE AUTO
STORIA DI COPERTINA RC AUTO PER TUTTA LA FAMIGLIA ARIA NUOVA NEL MONDO DELLE POLIZZE AUTO GLI AGENTI POTRANNO VENDERE POLIZZE DI DIFFERENTI COMPAGNIE E LE ASSICURAZIONI DOVRANNO RIMBORSARE DIRETTAMENTE I PROPRI CLIENTI : DUE NOVITÀ CHE POSSONO PORTARE TRASPARENZA E CONCORRENZA IN UN SETTORE OGGI STAGNANTE E CARATTERIZZATO DA TARIFFE ELEVATE. 10 SOLDI&DIRITTI n.92 gennaio 2007 T ARIFFE ALLE STELLE e aumento dei reclami contro le compagnie: il quadro del settore Rc auto, di cui vi informiamo frequentemente da queste pagine, è sconsolante. Nel nostro Paese gli automobilisti pagano premi nettamente superiori alla media europea e la tendenza a crescere delle tariffe sembra non rallentare affatto. Secondo i dati dell'Isvap, l'istituto che vigila sulle compagnie di assicurazione, nel 2006 si sono verificati incrementi tariffari superiori al tasso d'inflazione (1,56%) nei settori considerati meno appetibili dalle compagnie: a pagarne le spese sono stati, in particolare, i giovani neopatentati e gli automobilisti del Sud Italia. La nostra banca dati, che monitora continuamente il comparto Rc auto, conferma questi dati negativi. Prendiamo la maglia nera dei cattivi esempi: a Napoli i neopatentati hanno subìto aumenti medi delle tariffe pari a oltre l'8% del premio; ma da questa situazione non si salva quasi nessuno: per i ventottenni l'aumento della spesa ha oltrepassato il 5%, per i trentacinquenni ha toccato il 4,5%, per quarantenni ha superato il 3,5%. La presenza di questi premi da capogiro ovviamente alimenta la crescita dell'elusione dall'obbligo di assicurare la propria vettura. E infatti assistiamo a un costante aumento di veicoli che circolano senza assicurazione. Cresce anche il livello di litigiosità tra assicurati e compagnie. Secondo l'Isvap nel 2005 sono stati oltre 320 mila i ricorsi al giudice per liquidare i sinistri. In particolare dal 1999 al 2005 è aumentato di oltre il 50% il numero di cause civili relative a sinistri non ancora liquidati perché manca l'accordo tra le parti. Nonostante le tinte fosche di questo quadro generale, è ancora imperante la pigrizia degli automobilisti, che nella grande maggioranza dei casi rimangono ancorati alla propria compagnia di assicurazioni. Dai risultati di una ricerca condotta da Databank emerge che, dopo alcuni anni di lenta ma costante diminuzione, dal 2002 è tornato ad aumentare il grado di fedeltà alla propria compagnia. Nel 2005 solo meno del 5% degli automobilisti ha tradito per passare a un'altra polizza. Una percentuale bassa se pensiamo che risulta comunque che sono circa il 17% i clienti che hanno chiesto preventivi Rc auto ad altre compagnie: tra questi, i più attivi sono quelli che stipulano contratti via Internet o via telefono. Nel comparto asfittico delle polizze Rc auto è da poco entrata un po' di aria nuova, che ci auguriamo migliori il grado di reale concorrenza tra le compagnie, a tutto vantaggio dei consumatori. Stiamo parlando della legge n. 248 del 4 agosto 2006, che altro non è se non la conversione del cosiddetto decreto Bersani. Sono due i provvedimenti che dovrebbero dare una scossa all'attuale staticità del mercato: la possibilità per gli agenti assicurativi di vendere polizze di differenti compagnie e l'indennizzo diretto ai propri clienti da parte delle compagnie. Un agente, più polizze Nel nostro Paese la stragrande maggioranza delle polizze viene offerta da agenti assicurativi. Già dal 2003, cioè dopo diversi anni dalla liberalizzazione del settore, l'Antitrust aveva denunciato che oltre il 90% degli agenti avevano l'esclusiva per vendere i prodotti di una sola compagnia (i cosiddetti agenti monomandatari). Questa anomalia era tutta italiana, dato che all'estero la distribuzione delle polizze Rc auto avviene attraverso forme di vendita a distanza oppure tramite intermediari indipendenti, non legati ad alcuna compagnia. Ma oltre all'esclusiva, nel nostro Paese gli agenti avevano scarso o nullo potere di iniziativa in merito alla promozione > continua a pag. 14 UN OBBLIGO CHE DEVE RIMANERE Si profilano tempi cupi per gli automobilisti più a rischio, cioè quelli che le compagnie di assicurazione preferirebbero non tutelare affatto. Nel nostro Paese le compagnie non possono rifiutarsi di fornire una polizza Rc auto a chiunque ne faccia richiesta. In termini tecnici questo vincolo si chiama "obbligo a contrarre" ed è previsto dall'articolo 11 della legge 990/69. La legislazione di altri stati europei non prevede invece questo obbligo: a sua discrezione, l'impresa di assicurazioni può decidere di negare la copertura a un automobilista. Proprio alcune compagnie straniere, che operano anche nel nostro Paese, si sono rivolte all'Unione europea, chiedendo di abolire l'obbligo a contrarre. La Commissione ha riconosciuto legittima questa richiesta e ha avvisato l'Italia: se non sarà in grado di difendere e giustificare le ragioni di questo vincolo, quest'ultimo potrebbe essere dichiarato fuorilegge. Nell'ottobre dell'anno scorso il nostro Paese è stato deferito alla Corte di giustizia europea proprio per questo motivo. In materia di Rc auto, Bruxelles sembra voler promuovere una politica che tutela solo gli interessi delle compagnie di assicurazione, a tutto svantaggio dei consumatori e senza considerare affatto le caratteristiche particolari di ciascun Paese. Se l'obbligo a contrarre venisse abolito, c'è il rischio concreto che in Italia molte migliaia di automobilisti trovino sempre meno compagnie disposte a coprirli, se non a condizione di pagare tariffe davvero da capogiro. L'effetto potrebbe essere rovinoso: la diminuzione dell'offerta per le fasce a rischio finirebbe per alimentare ulteriormente l'abusivismo. Le conseguenze? Più automobili che circolano senza assicurazione, con documenti falsi oppure assicurate da compagnie non autorizzate. SOLDI&DIRITTI n.92 gennaio 2007 11 ARIA NUOVA NEL MONDO DELLE POLIZZE AUTO TEST A chi conviene intestare la polizza per la seconda auto di famiglia? Quasi sempre è meglio farla sottoscrivere al titolare dell'Rc auto relativa alla prima vettura. SECONDA AUTO SOTTO TUTELA Sta per entrare una seconda auto in famiglia e vi domandate quale sia la compagnia che vi offre la polizza Rc auto più conveniente? Per venirvi in aiuto abbiamo condotto un test: abbiamo inviato un questionario a tutte le compagnie di assicurazione; ci hanno risposto 38 società (90% del mercato). Volevamo conoscere i costi praticati per le polizze auto a utenti con caratteristiche differenti: un nucleo familiare formato da moglie e marito, che devono decidere a chi dei due intestare la seconda auto (profilo 1) e una famiglia com- posta da marito, moglie e figlio (profilo 2). In entrambi i casi la prima auto è intestata al marito. Abbiamo sottoposto alle compagnie di assicurazioni diverse ipotesi. • Profilo 1: intestare seconda auto e polizza al marito con condivisione di guida con la moglie (ipotesi A); intestare auto e polizza alla moglie senza condivisione della guida con il marito (ipotesi B); intestare alla moglie con condivisione di guida col marito (ipotesi C). • Profilo 2: intestazione della seconda auto e della polizza al marito, con condivisione di guida con moglie e figlio (ipotesi A); intestazione alla moglie con possibilità di guidare l’auto estesa al marito e al figlio (ipotesi B); intestazione dell’auto al figlio senza condivisione della guida con i genitori (ipotesi C); e con condivisione della guida con i genitori (ipotesi D). Il test è stato condotto in undici capoluoghi. Per esigenze di spazio, in queste pagine vi diamo i risultati relativi all'ipotesi più conveniente per i due differenti profili (in entrambi i casi è l'ipotesi A), limitatamente a cinque città. Per Miglior Acquisto PROFILO 1 Proprietario prima auto: impiegato di 40 anni in classe CU 1 e attestato di rischio pulito. Familiari: moglie di 40 anni, impiegata. Massimale pari a 2.582.284 euro. La seconda auto da assicurare è una Fiat Panda 1.1 Actual (cilindrata: 1108, 40 KW, benzina, airbag lato guida, ABS + EBD). RC AUTO: LE POLIZZE PIÙ CONVENIENTI PER LA SECONDA Bologna Milano Napoli Genialloyd per i soci AC 100 Genialloyd per i soci AC 100 Aurora 100 Genialloyd 103 Genialloyd 103 Genialloyd per i soci AC 106 Direct Line 120 Aurora 130 Genialloyd 109 134 Direct Line 132 Unipol 112 Ipotesi A: Intestazione della seconda auto e della Nationale Suisse 135 Unipol 150 Nationale Suisse 121 polizza al proprietario della prima e condivisione Aurora della guida con il coniuge (prezzi ottobre 2006). 1) Base 100. L’indice 103 significa ad esempio che il premio è più caro del 3% rispetto al più economico. PROFILO 2 Proprietario prima auto: impiegato di 52 anni in classe CU 1 e attestato di rischio pulito. Familiari: moglie di 47 anni, impiegata e figlio (studente) di 25 anni (con patente da 7 anni). Massimale pari a 2.582.284 euro. La seconda auto da assicurare è una Fiat Panda 1.1 Actual (cilindrata: 1108, 40 KW, benzina, airbag lato guida, ABS + EBD). RC AUTO: LE POLIZZE PIÙ CONVENIENTI PER LA SECONDA VETTURA DI FAMIGLIA (1) Bologna Milano Napoli Genialloyd per i soci AC 100 Genialloyd per i soci AC 100 Aurora Genialloyd 103 Genialloyd Roma 100 Genialloyd per i soci AC 100 Genialloyd per i soci AC 100 103 Genialloyd per i soci AC 108 Genialloyd Aurora 133 Aurora 128 Genialloyd 111 Aurora Unipol 140 Unipol 146 Unipol 111 Unipol Nationale Suisse 151 Nuova Tirrena 160 Avviva 124 Nationale Suisse 1) Base 100. L’indice 103 significa ad esempio che il premio è più caro del 3% rispetto al più economico. 12 SOLDI&DIRITTI n.92 gennaio 2007 Torino 103 Genialloyd 103 133 Aurora 155 Unipol 164 Nuova Tirrena 130 144 164 conoscere i risultati completi e dettagliati dell'inchiesta vi rimandiamo al nostro sito www. altroconsumo.it. Prima di passare ai risultati, specifichiamo che l'inchiesta è stata effettuata nell’ottobre 2006 e che i premi con il passare dei mesi possono cambiare. RISPARMIO MEDIO ANNUO IN EURO 29 Bari 47 31 Bologna 62 29 Firenze Meglio intestare a uno solo Per entrambe le nostre famiglie, tra tutte le ipotesi prese in considerazione la più conveniente è l'ipotesi A (di cui vi diamo i costi precisi nelle tabelle): si risparmia intestando la seconda auto allo stesso proprietario della prima, estendendo la guida agli altri membri della famiglia (nel primo caso solo la moglie, nel secondo moglie e figlio). Nel grafico qui a fianco vi mostriamo le somme che si possono risparmiare, città per città. Intestare l'auto al marito, rispetto all'intestazione alla moglie, fa risparmiare intorno ai 30 euro per il primo profilo e intorno ai 50 euro per il secondo. • Rispetto a intestare l’auto e la polizza al padre, optare per la soluzione di intestare auto e polizza al figlio costa in media 300 euro in più, con la punta massima di 469 euro in più a Napoli. Perché? Le compagnie di assicurazioni considerano più rischioso che alla guida ci sia un giovane venticinquenne e aumentano di conseguenza il costo della polizza Rc auto. • Se nessuno dei due profili di famiglia da noi ipotizzati si attaglia perfettamente al vostro caso, vale la pena di chiedere un preventivo Roma Torino 100 103 135 138 152 Genialloyd per i soci AC Genialloyd Aurora Direct Line Unipol Genova 47 25 Milano 42 44 Napoli 72 34 Palermo 57 31 Roma 61 30 Torino 59 16 Udine 29 22 Verona 38 29 Media 50 anche all'assicurazione con la quale avete stipulato la polizza per la prima auto. Il perché della convenienza La diversità tra le offerte delle compagnie è dovuta principalmente alle regole di entrata. Ipotesi A: intestazione della seconda auto e della polizza al proprietario della prima e condivisione della guida con moglie e figlio (prezzi ottobre 2006). Verona Genialloyd per i soci AC 100 Genialloyd 103 Aurora Unipol Nationale Suisse 130 133 147 Verona 100 103 131 140 147 Profilo 2 28 VETTURA DI FAMIGLIA (1) Genialloyd per i soci AC Genialloyd Aurora Direct Line Nationale Suisse Profilo 1 51 Genialloyd per i soci AC Genialloyd Direct Line Nationale Suisse Aurora 100 103 123 130 132 Intestare la seconda auto allo stesso proprietario della prima consente di risparmiare in media 29 euro per il Profilo 1 e 50 euro per il Profilo 2. Ma in diverse città si può risparmiare di più. Conviene farsi fare un doppio preventivo dalla compagnia, in modo da essere certi che l'intestazione scelta sia la più conveniente. Come è noto, le classi di rischio della Rc auto sono 18: più è alta la classe più si paga. Si parte dalla classe 14 e, se non si fanno incidenti, si risale: ogni anno un salto in su, fino alla prima. Nel caso della seconda auto è a discrezione della compagnia applicare una classe agevolata, ossia non far partire l’assicurato dalla classe 14, se questi è già intestatario della polizza della prima auto. Ecco perché è spesso più conveniente. Infine, da far notare una trappola: c'è differenza tra la classe interna, cioè utilizzata dalla compagnia, e quella esterna (CU, conversione universale). La compagnia che applica la classe agevolata, se il cliente decide di rivolgersi a un’altra compagnia, gli rilascerà un attestato di rischio con una CU esterna peggiore di quella agevolata, rendendo così meno conveniente rivolgersi alla concorrenza. Se, per esempio, la compagnia che assicura la prima auto assegna la classe interna 9 per la seconda, questa classe equivale comunque a una CU 14: sull'attestato di rischio rilasciato alla scadenza, se non si sono verificati incidenti, ci sarà l'indicazione che la CU per l'anno successivo è la 13 (e non la 8). Insomma, rimanendo con la vecchia compagnia miglioro la classe, cambiando ricomincio quasi da capo. È un'iniqua barriera all’uscita: il proprietario di un'auto dovrebbe sempre poter mantenere la classe di merito maturata anche per la seconda vettura. Ci stiamo lavorando. SOLDI&DIRITTI n.92 gennaio 2007 13 ARIA > NUOVA NEL MONDO DELLE POLIZZE AUTO I CANALI DISTRIBUTIVI (DATI IN %) segue da pag. 11 delle tariffe. Erano infatti tenuti a osservare le indicazioni fornite dalla compagnia: il prezzo minimo da applicare al cliente, lo sconto massimo praticabile sulla polizza e il numero di clienti che poteva approfittare di questa riduzione. Insomma, rispetto ai prezzi delle polizze, gli agenti avevano le mani legate. Secondo l'Antitrust la figura e i limiti d'azione dell'agente monomandatario ostacolavano l'ingresso di nuovi agenti e obbligavano i consumatori a lunghe ricerche per individuare una compagnia più economica, causando scarsa mobilità dei clienti, che finivano per rimanere incatenati alla stessa compagnia anche per sempre. La nuova legge, all'articolo 4, ribalta la passata situazione: ogni agente potrà proporre e vendere all'automobilista una polizza di qualsiasi compagnia di cui abbia mandato (agente plurimandatario) e potrà anche praticare liberamente sconti ai propri clienti. Questi ultimi, dunque, avranno a ALLA PROVA Agenti Sportello bancario Internet Telefono Concessionario d’auto 2005 2004 2003 2002 2001 90,4 1,6 2,2 5,5 0,3 91,4 1,6 1,9 4,9 0,3 90,8 1,3 1,9 4,9 1 92,8 1,3 1,4 3,4 1,2 94,6 1,6 0,4 2,7 0,7 Fonte Databank BICSI - RC Auto disposizione un ventaglio di polizze, tra cui scegliere quella che meglio fa al caso loro. Specifichiamo che la nuova legge non impone all'agente l'obbligo di vendere più polizze, ma vieta che vi sia un rapporto di esclusiva tra agente e compagnia. Nel caso di contratti stipulati tra le parti prima dell'entrata in vigore della nuova disciplina, il rapporto di esclusiva può durare fino alla naturale scadenza del contrat- > continua a pag. 16 Un navigatore esperto e ben istruito ha impiegato quasi quattro ore per ottenere 70 preventivi personalizzati online. Un record cui pochi possono aspirare. FINTA TRASPARENZA ONLINE Facciamo una premessa: dal 2003 le assicurazioni devono dotarsi per legge di uno strumento che consenta di ottenere un preventivo personalizzato, sia in agenzia sia su Internet, ai consumatori che ne facciano richiesta. Lo scopo della norma è quello di rendere più agevole il confronto tra le diverse proposte in modo da spronare la concorrenza e il conseguente abbassamento dei prezzi. Così facendo, però, molte compagnie non rendono più pubbliche le tariffe (perché non è più obbligatorio), impedendo di fatto una completa trasparenza del settore. Le banche dati, per esempio, che sono uno strumento importantissimo per i consumatori (anche i meno esperti) in cerca della tariffa migliore, fanno molta fatica ad ottenere le informazioni dalle compagnie e quindi a dare un panorama veramente completo di cosa oggi offre il mercato dell'assicurazione auto. In realtà, è proprio per far nascere un po' di concorrenza che occorre invece la massima trasparenza possibile. L’esperienza della nostra banca dati Rc auto (consultata da 200.000 assicurati) ci ha dimostrato in questi anni che l’attuale sistema di pubblicità delle tariffe non è sufficiente a garantire la concorrenza: se il consumatore è aiutato, cerca e trova la tariffa più conveniente, altrimenti 14 SOLDI&DIRITTI n.92 gennaio 2007 rinuncia. Ed è assai difficoltoso utilizzare i sistemi di preventivo forniti dai siti (spesso lenti e intasati) delle assicurazioni: un’operazione che dovrebbe essere ripetuta per decine di siti. Lo dice anche questo piccolo test: circa quattro ore, più altrettante di "addestramento", è il tempo impiegato da un nostro giovane collaboratore, esperto navigatore, per ottenere una settantina di preventivi online, alcuni dei quali non sono andati a buon fine per problemi tecnici dei siti. La nostra prova. Abbiamo fatto una prova pratica per vedere quanto tempo impiega effettivamente un consumatore per visitare tutti i siti Internet delle compagnie autorizzate e fare un preventivo. Questo il profilo dell'automobilista: uomo di 24 anni, neopatentato, che ha appena acquistato una Kia Picanto, di cui è l'unico guidatore. La prova è stata fatta da un ragazzo con buone conoscenze in fatto di navigazione in rete e con una linea di collegamento veloce Adsl. Ci vuole tempo e pazienza. Il nostro complice, in circa 4 ore (per l'esattezza 3 ore e 45 minuti), è riuscito a farsi fare il preventivo da 70 compagnie, tutte quelle che propongono il servizio online. Il tempo per la ricerca non è stato vano: i premi per lo stesso tipo di polizza, con lo stesso profilo, oscillano da un massimo di 3.700 euro circa a un minimo di 668 euro, con una media che si attesta sui 1.300 euro circa. Cercando cercando, quindi, si possono risparmiare decisamente parecchi soldi. Non sono mancati i disguidi: in tre casi il nostro esperto non è riuscito a stampare il preventivo, in un caso non è riuscito a salvare le informazioni, per altre otto volte si sono verificati errori di connessione imputabili a problemi tecnici dei siti, in un ultimo caso non ha trovato nell'elenco il modello della propria auto. Qual è la morale di questo piccolo esperimento? Se al posto del nostro amico giovane ed esperto ci fosse stata una qualsiasi altra persona meno intraprendente, magari anche alle prime armi con il computer, alle prime complicazioni avrebbe rinunciato alla ricerca o si sarebbe limitato a visitare i primi siti che apparivano sul motore di ricerca, per poi scegliere tra un'offerta veramente ridotta. La rete è ancora uno strumento troppo poco sfruttato per poter garantire una valido accesso a tutte le offerte: secondo gli ultimi dati Databank, solo il 19% dei clienti con la possibilità di accedere a Internet (che nel 2004 erano il 65%) ha effettivamente visitato un sito di una compagnia di assicurazioni e di questi solo sette su dieci hanno chiesto un preventivo online. CASI VISSUTI LA PAROLA AI SOCI • Il nostro socio B.A. di Milano è assicurato da anni con la stessa compagnia per la Rc auto e, non avendo mai fatto incidenti, si trova nella classe di massimo sconto, la “1E”. Nonostante questo, giustamente, ha deciso di visitare qualche altra agenzia, a caccia di tariffe più convenienti. Ha individuato una compagnia che gli consente di risparmiare un po’ di denaro, senonché la classe d’inserimento non è più la 1E, ma solamente la 1. Il nostro socio si è rivolto al nostro servizio e ci ha chiesto perché la classe maturata con la vecchia compagnia non è riconosciuta anche dalla nuova. I contratti RC Auto funzionano con la formula “bonus/malus”, vale a dire un sistema di classi di merito che prevede aumenti o riduzioni del premio ogni anno, a seconda che l’automobilista abbia causato o meno incidenti. Prima della liberalizzazione il sistema bonus/malus funzionava sulla base di una tabella con le classi di merito, emanata dal Cip (già Comitato Interministeriale Prezzi, organo ormai soppresso); la tabella era unica per tutte le compagnie ed era articolata su 18 classi: la migliore era la 1 e la peggiore la 18. Alla prima assicurazione, si entrava in 14: se non si facevano incidenti l’anno successivo si scendeva di uno, andando in 13; se si era ritenuti responsabili di un incidente si saliva di due, finendo in 16, e così via. Dalla liberalizzazione, attuata nel 1994, le compagnie hanno invece un “doppio binario”: ciascuna è libera di stabilire un numero variabile di classi di merito. La vecchia tabella serve però ancora a garantire la confrontabilità tra i diversi sistemi interni adottati dalle diverse compagnie: per questo ora le vecchie classi sono dette “CU”, Classi di Conversione Universale. Facciamo un esempio: se una compagnia adotta un sistema articolato in 26 classi di merito e io mi trovo in classe 7, sull’attestato di rischio (il documento che viene consegnato all’assicurato alla scadenza della polizza) dovrà essere indicata la CU a cui la sua classe 7 equivale; in questo modo la compagnia con cui l’assicurato stipula un nuovo contratto lo collocherà nella sua classe interna corrispondente alla CU indicata. Le regole di conversione applicate da ciascuna assicurazione sono contenute nelle condizioni di contratto, inserite in una tabella comparativa tra classi di merito interne e CU. Nel caso del nostro socio B.A. in corrispondenza della classe di merito “1E” della sua vecchia compagnia sull’attestato di rischio era indicata la CU 1 che per la nuova compagnia corrisponde alla classe interna 1: questo significa che - al di là della differenza di denominazione - il nostro socio non avrebbe fatto passi indietro quanto a classe di merito. Il nostro socio B.A., rassicurato dal fatto che il cambio non gli avrebbe fatto perdere la posizione acquisita, ci ha chiesto come fare a disdire la vecchia polizza: lo abbiamo informato del fatto che il termine di disdetta entro cui interrompere il rapporto (meglio conuna lettera a/r) è di 15 giorni prima della scadenza e che la compagnia, 30 giorni prima della scadenza, deve inviargli al domicilio l’attestato di rischio necessario per stipulare la nuova polizza. Da ricordare che se la compagnia Rc auto aumenta il prezzo della polizza superando il tasso di inflazione programmato (più dell’1,7% per il 2006) si può dare disdetta anche fino all’ultimo giorno del contratto. Se la polizza è senza tacito rinnovo, non è necessario comunicare nulla alla compagnia: alla scadenza l’assicurazione si considera automaticamente sciolta. • Il nostro socio P.C. di Gaggiano (MI) acquista nell’aprile 2006 un’auto nuova e trasferisce su di essa la vecchia polizza Rc auto ancora in corso di validità. Dato che ora l’auto è nuova aggiunge, sempre con la stessa compagnia, anche la copertura furto e incendio per la restante durata della polizza. Un paio di mesi prima della scadenza della polizza, il socio contatta telefonicamente il nostro servizio di consulenza Rc auto, per verificare se ci sono compagnie più convenienti per le sue caratteristiche. Dopo poco riceve la nostra mail, nella quale vengono indicate le cinque compagnie Rc auto più convenienti per lui e scopre così che con Genialloyd, grazie anche alla convenzione che prevede uno sconto a favore dei nostri soci, può risparmiare ben 150 euro all’anno. Lo informiamo del fatto che facendosi fare il preventivo online sul sito della compagnia ha anche la possibilità di bloccare il premio per due mesi: l’Isvap (con la circolare n. 502/D del 2003) ha previsto infatti che le compagnie non solo sono tenute a fornire il preventivo a chiunque lo richieda, ma che esso ha una validità non inferiore a 60 giorni, cioè l’utente dal momento in cui fa il preventivo ha almeno 60 giorni di tempo per stipulare la polizza a quel prezzo. Il socio ci chiede anche come comportarsi con la polizza furto/incendio e in particolare se sia necessaria una disdetta ad hoc. Fino a poco tempo fa gli assicurati correvano effettivamente il rischio di stipulare una polizza Rc Auto di durata annuale che andava disdetta entro un determinato termine e una polizza furto incendio con un termine di disdetta diverso. Nel frattempo però la legge è migliorata: il Codice delle Assicurazioni (decreto legislativo n. 209, 7 settembre 2005), entrato in vigore nel settembre 2005, ha disciplinato il regime delle polizze vendute in abbinamento, vale a dire insieme, in modo più favorevole per il consumatore: l’assicurato che recede dal contratto in caso di aumento del premio Rc auto superiore al tasso di inflazione o alla scadenza annuale, può recedere o disdire nello stesso momento anche dalle altre polizze abbinate (per esempio furto/incendio, infortuni del conducente, cristalli e simili). SOLDI&DIRITTI n.92 gennaio 2007 15 ARIA > NUOVA NEL MONDO DELLE POLIZZE AUTO segue da pag. 14 to, ma in ogni caso non oltre il primo gennaio 2008. Oltre alla possibilità di visionare, tramite un unico intermediario, polizze di compagnie differenti, grazie alla nuova legge i clienti devono trovare sul preventivo l'ammontare del premio, la provvigione dell'intermediario e lo sconto eventualmente praticato. Avendo accesso a queste informazioni, il cliente può verificare se la polizza che gli viene offerta è davvero conveniente o se viene promossa dall'agente solo per tornaconto personale (perché, per esempio, ottiene una provvigione più elevata). Un altro provvedimento dovrebbe permettere ai clienti di avere più tempo per scegliere la polizza più adatta. Si tratta del regolamento Isvap (n. 4, del 9 agosto 2006), che riguarda l'attestato di rischio, cioè il documento che la compagnia deve consegnare al cliente alla fine dell'anno assicurativo, all'interno del quale sono riportati gli eventuali incidenti provocati e la classe di merito per l'anno successivo. L'attestato di rischio è fondamentale, perché senza questo documento il cliente non può stipulare un'altra polizza. Il nuovo regolamento stabilisce che la compagnia deve inviare all'assicurato l'attestato di rischio almeno 30 giorni prima della scadenza del contratto. Fino a oggi l'obbligo di inviare il documento entro un mese riguardava solo le compagnie che operano online o per telefono; le altre erano tenute a mettere a disposizione l'attestato di rischio nei loro punti vendita solo tre giorni prima della scadenza del contratto, un termine che in molti casi finiva per scoraggiare il cliente dal rivolgersi ad altre compagnie. Avendo in mano il documento un mese prima, l'automobilista è ora più invogliato a chiedere preventivi a più compagnie e a scegliere con più calma. ALTROCONSUMO.IT Sul nostro sito potete trovare il nostro servizio di consulenza ai soci, gratuito e personalizzato, sulle polizze Rc auto e sulle polizze Rc moto. Per accedere alla banca dati dovete cliccare alla voce servizi online, selezionare banche dati e poi tutto sulle auto. Dopo che avrete inserito i dati che indicano le vostre caratteristiche di automobilista, vi indicheremo le cinque compagnie assicurative più convenienti per voi. Il servizio è disponibile anche telefonicamente, chiamando il numero 02/69.61.566, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. relativi all'intervento di esperti: ciò dovrebbe rendere superfluo il ricorso ad avvocati, consulenti e periti, dato che la procedura esclude il risarcimento di questo tipo di costi al danneggiato (sono previsti solo in un caso: per la perizia medico legale riguardante i danni alla persona). L'assicurazione avrà 90 giorni di tempo per rispondere al proprio assicurato quando nell'incidente ci sono state lesioni fisiche, 60 giorni in caso di danni materiali e 30 giorni quando la denuncia del sinistro è sottoscritta concordemente da entrambi i conducenti coinvolti nell'incidente. Se il contratto lo prevede, dopo che sono stati accertati i danni, la compagnia può scegliere di far riparare direttamente la vettura del proprio cliente invece di risarcirlo attraverso un rimborso in denaro; in questo caso l'assicurato potrà beneficiare di uno sconto sul premio. L'indennizzo diretto dovrebbe portare più vantaggi: meno burocrazia e indennizzi più equi; meno costi per le compagnie e quindi - speriamo - un abbassamento generale delle tariffe. • Vantaggi per i clienti L'indennizzo è diretto Era una riforma annunciata. Adesso, a meno di colpi di scena dell'ultima ora, è finalmente diventata realtà. Grazie al decreto presidenziale n. 254, del 18 luglio 2006, a partire dal primo febbraio prossimo agli incidenti automobilistici verrà applicato l'indennizzo diretto: il danneggiato si rivolgerà direttamente alla propria compagnia (non più a quella della controparte) per ottenere il risarcimento del danno. La nuova procedura si applica nel caso di incidente con danni materiali al veicolo e/o lievi danni fisici al conducente (danno permanente tra l'1 e il 9% dell'integrità fisica). A meno che il contratto lo escluda, la richiesta di indennizzo può essere presentata, oltre che tramite raccomandata a/r o fax, anche via mail. La propria compagnia di assicurazione diventa protagonista del buon fine della procedura: il nuovo regolamento prevede che quest'ultima debba offrire tutto il supporto tecnico per la compilazione della richiesta di risarcimento, compresa la quantificazione del danno. Dato che è essa stessa a pagare, la compagnia ha tutto l'interesse a evitare intralci nella procedura e a non gonfiare i costi 16 SOLDI&DIRITTI n.92 gennaio 2007 Il mercato delle polizze Rc auto è in mano a una manciata di grandi gruppi assicurativi, che hanno assorbito le compagnie più piccole. La concorrenza è scarsa, le tariffe sono tra le più elevate d'Europa e la trasparenza lascia a desiderare. Il risultato è che i clienti, nonostante paghino fior di quattrini per assicurare la propria vettura, finiscono per rimanere legati mani e piedi alla stessa compagnia. Una nuova legge (n.248 del 4/8/06) prevede due importanti novità per il settore: la possibilità che ogni singolo agente possa vendere polizze di compagnie diverse e l'indennizzo diretto delle compagnie ai propri clienti. Dall'Europa arriva invece una minaccia: Bruxelles sembra intenzionata a costringere l'Italia a cancellare il cosiddetto "obbligo a contrarre" ossia il divieto per una compagnia di rifiutarsi di fornire una polizza Rc auto a chinque lo richieda. Se quest'obbligo venisse davvero abolito, c'è il pericolo che migliaia di automobilisti (i più a rischio) rimangano senza assicurazione, a meno di non sborsare premi stellari.