Verbale Consiglio 16-12-2008

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Verbale Consiglio 16-12-2008
CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
CONSIGLIO PROVINCIALE DI BOLOGNA
SEDUTA DEL 16 DICEMBRE 2008
PRESIDENTE:
Prego, procediamo con l’appello.
APPELLO
PRESIDENTE:
Grazie. 22 presenti, la seduta è valida.
Approfitto per ringraziare chi in modo quasi esagerato e chi
personalmente mi ha fatto i complimenti per le primarie. Grazie a tutti.
Allora, giustifico l'assenza della Presidente Draghetti, nomino scrutatori
i Consiglieri Finelli, Vigarani e Lorenzini.
Iniziamo con le dichiarazioni di apertura, anzi, prima informo il
Consiglio – qualcuno l’ha già saputo in anteprima – ho intenzione di chiudere i
lavori del Consiglio Provinciale, se non ci sono obiezioni, alle ore 18:00
perché alle 18:30 verrà conferita ad Ingrid Betancourt la cittadinanza onoraria
del Comune di Bologna.
Ora visto l’impegno che il Consiglio Provinciale ha profuso per l’appello
per la liberazione di Ingrid Betancourt, credo che questa presenza a Bologna
vada valorizzata anche con la presenza di chi vorrà dei consiglieri provinciali.
Allora, interventi di inizio seduta, la prima “Clima di illegalità in città”.
Prego.
CONSIGLIERE FACCI:
Grazie. Signor Presidente, esprimo forte preoccupazione per il clima di
illegalità che si sta diffondendo in città da ormai parecchi mesi. Assistiamo
quotidianamente a gruppi di estrema sinistra che portano avanti, in maniera
sistematica, occupazioni abusive, cortei non autorizzati con conseguenti
scontri con le forze dell’ordine, danneggiamenti, intimidazioni e aggressioni
nei confronti di avversari politici. L’ultimo atto è stata l’interruzione di una
seduta di Consiglio Circoscrizionale nella giornata di venerdì 12 Dicembre da
parte di asseriti aderenti al TPO, e ciò che è più grave è che non solo questi
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estremisti hanno ottenuto la sospensione della seduta ma, addirittura, hanno
ottenuto, con il colpevole benestare del Presidente di quartiere, lo scioglimento
e il rinvio della seduta stessa.
È proprio la tolleranza e le omissioni delle istituzioni che garantiscono a
queste frange estreme la consapevolezza di
rimanere impuniti,
consapevolezza che dà proprio loro maggiore impulso all’attività
delinquenziale. Pongo quindi all’attenzione dell’ente questa grave situazione
di diffusa microcriminalità affinché la Presidente, che partecipa al comitato
provinciale per l’ordine e la sicurezza della Prefettura, possa risiedere da parte
di tutte le istituzione interessate quel comportamento di fermezza e di
ripristino delle autorità che tutta la città si aspetta. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. La seconda è “Corno alle Scale”. Questa è domanda.
CONSIGLIERE FACCI:
Questa è una segnalazione che mi è giunta nei giorni scorsi, e riguarda
la sede, l’edificio che deve ospitare la nuova sede del parco regionale del
Corno alle Scale.
Chiedevo sostanzialmente alla Giunta se è a conoscenza del fatto che la
scelta di questa nuova sede da parte della Amministrazione Comunale sia stata
contestata non solo dalla minoranza in Consiglio Comunale che potrebbe
anche essere fisiologico, ma dalla stessa consulta di frazione perché
sostanzialmente individuano una serie di problematiche di tipo logistico, di
tipo legati alla scelta del posto. Addirittura la Commissione Edilizia ha
espresso un parere contrario.
Allora, vorrei chiedere alla Giunta se è a conoscenza di questo anomalo
contrasto tra volontà diciamo così tecniche e decisioni tecniche volontà
politiche, e soprattutto quale sia l’orientamento della Giunta circa la
localizzazione della nuova sede del parco soprattutto se, dal punto di vista
tecnico, geologico – visto che ci sono anche problematiche geologiche – la
Giunta la ritiene una scelta oculata e tecnicamente corretta.
PRESIDENTE:
Grazie. “Occasione accademia belle arti”. La parola al Consigliere
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Finotti.
CONSIGLIERE FINOTTI:
Grazie signor Presidente. È dei giorni che durante l’occupazione
avvenuta all’accademia di belle arti è andata distrutta una statua di notevole
valore storico, un reperto importante. Chiedevo all’Assessore competente di
sapere se, appunto come Assessore alla cultura, si era attivata per conoscere le
modalità che avevano portato a questa perdita per il patrimonio culturale di
Bologna, che cosa si intendeva fare nei confronti di eventuali colpevoli di
questa distruzione ed eventualmente che cosa si fa perché non si ripetano
fenomeni di questo tipo.
PRESIDENTE:
Grazie.
Andiamo avanti. Consigliere Sabbioni, ne ha due. La prima “Azioni
CAB”.
CONSIGLIERE SABBIONI:
Grazie Presidente. Per le azioni che deteniamo nella società CAB furono
svolti due tentativi di vendita che non hanno avuto esito positivo. Ho
intercettato una delibera di Giunta, della quale non siamo a conoscenza –
almeno io non sono a conoscenza – che prevede la vendita delle azioni CAB
attraverso la procedura del pubblico incanto, cioè dell’asta pubblica. Però ho la
sensazione, perché la delibera è molto corposa, fitta di pagine relative anche
alla situazione del bilancio di questa società, che questa società non incanti
nessuno della Provincia tanto è che in effetti si propone di vendere queste
azioni. Abbiamo una partecipazione per altro minoritaria che comunque, ove il
pubblico incanto portasse ad un risultato, comporterebbe un introito di un
certo peso anche per il bilancio attuale della Provincia.
Volevo eventuali capirne di più, cioè sentire i motivi veri, al di là delle
fitte pagine della delibera, che hanno portato a questo tentativo di vendita che
ci porterebbe ad uscire da un'altra società partecipata e, quindi, in sostanza ad
impoverire sempre di più la presenza della Provincia nelle società che
comunque sia possono costituire un volano per gli investimenti e per lo
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sviluppo economico del nostro territorio.
Cioè noi rischiamo oggettivamente di asciugarci sempre di più, nel senso
che non abbiamo partecipato all’aumento di capitale della FER, vendiamo o
tentiamo di vendere la partecipazione CAB, a suo tempo siamo usciti da
HERA. Un po’ alla volta usciremo da tutto, per cui il rischio è che non si
ricordi più nessuno di noi.
Questa è un po’ la domanda, grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. Facciamo la seconda “Car Sharing”.
CONSIGLIERE SABBIONI:
La seconda riguarda le politiche di mobilità dell’Ente.
Questa volta parliamo di car sharing nel senso che ho visto una delibera
di Giunta in cui si continua questa convenzione, con alcuni comuni del
territorio provinciale, relativamente all’utilizzo del car sharing e si impegnano
in questa delibera, vado a memoria, 22 mila euro.
La delibera parla ancora di sperimentazione, quando ormai da alcuni
anni il car sharing sul nostro territorio esiste, io pensavo che si fosse già
arrivati a una conclusione perché in questa delibera non c’è assolutamente
nessun dato, cioè non si capisce questo car sharing come sia utilizzato sul
territorio, cioè quanti utenti utilizzano il car sharing perché prima di arrivare
ad approvare una delibera del genere bisognerebbe anche avere la possibilità
di leggere alcune informazioni. Quindi chiedo a chi ha predisposto questa
delibera, se mi può dire, se il car sharing che è ancora in fase di
sperimentazione ha dato buoni risultati e quali.
PRESIDENTE:
Bene. Consigliere Finotti “Nuovo circondario imolese sul bilancio…”
CONSIGLIERE FINOTTI:
Nella Commissione da poco finita che parlava dell’approvazione del
bilancio si è sollevato il problema della momentanea mancanza del parere da
parte del circondario imolese, parere obbligatorio, ma non vincolante.
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Poiché all’interno della Commissione l’Assessore di riferimento ha
espresso la sua credenza che esistono dei fatti che fanno supporre un voto
favorevole da parte del circondario imolese, dichiarazione che è stata
suffragata da un esponente della maggioranza, chiederei all’Assessore Benuzzi
quali sono questi fatti che gli fanno propendere sull’approvazione da parte del
circondario imolese del bilancio presentato dalla Provincia.
PRESIDENTE:
Grazie.
L’Assessore risponde. Assessore Benuzzi.
ASSESSORE BENUZZI:
Io credo che, diciamo così, nella discussione anche accesa che abbiamo
avuto in Commissione bilancio probabilmente è stata travisata
un’affermazione che, come peraltro è stato detto, l’abbiamo detta fuori
riunione.
Ho detto in quella sede, ma lo confermo in questo, la ragionevole
convinzione, perché altrimenti noi, come si dice, andremmo senza rete, cosa
che, permettetemi, sarebbe un po’ problematica, di pensare che le discussioni,
gli scambi d'opinioni che abbiamo avuto con i rappresentanti del circondario
imolese possano portare ad un risultato positivo sulla proposta di bilancio, sul
fatto cioè che esprimano un parere positivo.
Lo vedremo nel corso della giornata di domani, quindi, avremo molto
rapidamente una controprova, ma come tale resta un’affermazione. Quindi,
credo che da questo punto di vista valga quanto quelle opposte. I fatti daranno
conferma o smentita di quanto sto dicendo.
Quindi, non ci sono patti, non ci sono, come dire, cose dette al di fuori
del bilancio. Dovremmo naturalmente confrontarci nel merito e lo faremo
domani, come dicevo prima, come prima occasione ufficiale nel merito della
proposta contenuta negli atti del bilancio e su quella verificheremo la volontà
del circondario imolese.
Questa mia affermazione deriva da una valutazione politica su quello
che è stato fino ad oggi il nostro rapporto con il circondario imolese, a partire
dalla sottoscrizione dell’intesa. Abbiamo sempre cercato di trovare un punto di
convergenza con il circondario imolese sulle diverse vicende che hanno
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caratterizzato il rapporto della Provincia con quest’Istituzione.
Lo faremo anche questa volta. Non c’è nulla di più e nulla di meno ad
oggi, rispetto alle cose che andremo ad affrontare domani.
PRESIDENTE:
Bene. Sentiamo la mozione d’ordine un attimo. Qual è.
CONSIGLIERE:
È perché l’Assessore nella risposta ha detto che l’affermazione era stata
fatta fuori in Commissione. Non è vero, perché non mi sarei permesso di fare
un intervento su un’affermazione fatta fuori Commissione. Forse fuori
microfono, ma è stata fatta all’interno della Commissione, Assessore, perché
non mi permetto di fare le cose sul sentito dire nei corridoi. Volevo solo
specificare questa…
PRESIDENTE:
Bene. Pace fatta. Allora…
(Intervento fuori microfono non udibile)
PRESIDENTE:
No, è la verità. Siamo verso Natale. Allora, c’è una question time del
Consigliere Facci su SFM e alta velocità. Prego.
CONSIGLIERE FACCI:
Grazie.
Direi che ormai è notorio, perché ne hanno parlato non solo i giornali
locali, ma ne ha parlato, penso, tutta la stampa e tutti i media nazionali sulle
problematiche che l’alta velocità sta creando ai pendolari, al traffico locale,
soprattutto regionale.
Ho letto dichiarazioni da parte di FS che sostanzialmente attribuisce
questo tipo di colpa, questo problema alle strutture regionali locali non
adeguate. Allora, vorrei capire da parte della Provincia che del SFM vorrebbe
fare, non dico fa, vorrebbe fare il proprio cavallo di battaglia o comunque il
proprio elemento forte per risolvere i problemi della mobilità, come intende,
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diciamo così, intervenire.
Che cosa può fare concretamente la Provincia, eventualmente di
concerto con la Regione per evitare che le strutture attuali non siano, appunto,
adeguate a sopportare le problematiche che adesso l’alta velocità sta
riversando in tutti i territori periferici. Grazie.
PRESIDENTE:
Vicepresidente Venturi, prego.
VICEPRESIDENTE VENTURI:
Sì, rispondo molto brevemente a questa question time. Diciamo che non
è un problema di infrastrutture o di strutture. È un problema evidentemente
ancora una volta, e non mi pare che sia noto a tutti, di risorse che devono
essere destinate all’incremento dei servizi e all’acquisto di materiale rotabile
adeguato in particolare per un servizio, come dire, metropolitano, come quello
che ci proponiamo nella realtà di Bologna di offrire ai cittadini e alle cittadine
nella nostra comunità.
Credo che è una cosa importante e a questo punto non più rinviabile.
L’abbiamo ricordato anche questa mattina a San Lazzaro, alle ore 12:00 in
occasione dell’inaugurazione della nuova stazione ferroviaria della SFM di
Caselle sia che il governo si decida una volta per tutte a firmare il nuovo
accordo già predisposto da più di un anno per rilanciare, completare,
implementare il servizio di SFM.
Lì sono previste risorse. Sono previste azioni. Sono previsti investimenti,
secondo noi, adeguati per offrire un servizio automaticamente europeo a una
comunità importante e significativa come quella di Bologna che ha fatto e
vuole fare del tema della mobilità una scelta strategica per il progetto di
sviluppo che vuole realizzare.
PRESIDENTE:
Bene. Sono ultimate le question time di oggi. Cosa c’è? Ce ne sono
ancora.
(Intervento fuori microfono non udibile)
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PRESIDENTE:
Quale?
(Intervento fuori microfono non udibile)
PRESIDENTE:
Io non ce l’avevo, però, se lei mi dice che c’è. La cerco.
(Intervento fuori microfono non udibile)
PRESIDENTE:
No, prima vorrei cercarla. Adesso l’ho trovata. Consigliere De Pasquale
su treni elettrici. Prego.
CONSIGLIERE DE PASQUALE:
Grazie Presidente. Grazie colleghi per l’ascolto.
Oggi è un giorno lieto per la SFM, appunto, per il motivo che era citato
dal Vicepresidente Venturi, cioè l’inaugurazione di questa fermata di Caselle è
sicuramente un passo in avanti con questa dozzina di treni verso l’universo di
Imola.
Però, contemporaneamente rimane in noi un dubbio, ed è questo
l’oggetto della domanda, rispetto, invece, a un’altra linea della SFM, cioè
quella di Bologna – Porta Maggiore. Sono almeno 4 mesi, no direi di più, mi
sembra di poter dire 6 mesi che abbiamo letto sulla stampa annuncio
dell’inaugurazione dei treni elettrici, delle corse con materiale rotabile elettrico
sulla Bologna – Porta Maggiore.
La Commissione che presiedo aveva anche espresso interesse a
partecipare al momento inaugurale. So che c’è stato. C’è arrivata notizia del
fatto che c’è stato un momento inaugurale sia pur un po’ in sordina, sia pur un
po’, diciamo, non con grandissima enfasi alcune settimane fa, direi tra il mese
di ottobre e di novembre, ma la cosa che più stupisce è di vedere che dopo
questo momento inaugurale, almeno stando al passaggio al livello e
consultando le persone che abitano intorno la linea, cosiddetta veneta,
continuano, invece, a passare i treni diesel.
Allora, la domanda al Vicepresidente se aveva notizie, rispetto a queste
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corse elettriche. Se questi treni elettrici ci sono. Fanno qualche corsa. Quando
li potremo, effettivamente, vedere e sostituire quelli diesel. Grazie.
PRESIDENTE:
Vicepresidente Venturi risponda, prego.
VICEPRESIDENTE VENTURI:
Sì, ne approfitto per rispondere a questa question time, interpretandola
anche come sollecitazione nella direzione che lo stesso interpellante, come
dire, suggeriva e esplicitava con la domanda. Effettivamente, c’è stato un
momento di presentazione pubblica, di inaugurazione dei lavori di
completamento dell’elettrificazione della linea Bologna – Budrio, Porta
Maggiore e si è colta l’occasione anche in quella fase per presentare i lavori
anche di riqualificazione del deposito, dal quale partano, appunto, i treni che
percorrono la linea.
È, effettivamente, in esercizio un convoglio elettrico che è il primo che è
stato utilizzato lungo quella linea e ne approfitto per dire che lunedì 22 alle ore
17:00 io sarò presente con il Comitato degli utenti anche per verificare,
effettivamente, lo stato, come dire, di salute della linea.
Ci sono stati problemi in queste settimane di orario e anche di offerta
complessiva del servizio, ma soprattutto per sollecitare ulteriormente
l’azienda, affinché si possa continuare lungo questa strada indicata.
L’investimento importante che si è concluso dell’elettrificazione, la
messa in esercizio di alcuni primi locomotori elettrici, ma soprattutto, come
dire, un investimento più complessivo che nei prossimi mesi e nei prossimi
anni interesserà in maniera significativa una linea, come quella indicata,
importante per il servizio passeggeri e per il servizio ferroviario metropolitano
di Bologna.
PRESIDENTE:
Grazie.
Allora, questa le abbiamo finite di oggi. Abbiamo quelle arretrate, però,
prima che mi richiamino dalla segreteria, approviamo i verbali delle sedute dal
4 novembre al 20 novembre.
Allora, dalla settimana scorsa la prima è del Consigliere Sabbioni
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“Tavolo interistituzionale per la viabilità di Imola”.
Chiedo al Vicepresidente Giacomo Venturi se è pronto.
VICEPRESIDENTE VENTURI:
La question time del Vicepresidente del Consiglio Sabbioni è di qualche
tempo fa. Il tavolo vede, quello di cui si parla, il coinvolgimento della Regione
Emilia Romagna, della nostra Amministrazione, dnuovo circondario imolese,
dei Comuni di San Lazzaro, di Savena, Ozzano, Castel San Pietro Dozza,
Imola e di Anas.
Ha l’obiettivo di condividere una soluzione infrastrutturale complessiva
di tutto il quadrante est alla luce anche di quelle che sono le ipotesi che si sono
affacciate, concretizzate nell’ambito della elaborazione del piano della
mobilità provinciale, a partire dall’ampliamento della quarta corsia
autostradale della A14 fra Bologna e il raccordo con Ravenna con possibili
previsioni anche di nuovi caselli autostradali.
C’è il tema, come sapete, della complanare nord alla A14 fra Ponte
Rizzoli e San Lazzaro e del suo raccordo con il futuro sfioccamento previsto
dal progetto del passante nord di Bologna.
Sono proposte infrastrutturali, tra l’altro, presenti nei documenti
preliminari del piano strutturale comunale confederato che il nuovo
circondario sta, appunto, elaborando. Per fare questo il tavolo si servirà dei
risultati anche di uno studio di fattibilità che sarà finanziato direttamente dalla
Regione, dal nuovo circondario.
Per questo stiamo procedendo anche nella definizione della gara per
l’affidamento di questo studio. Inoltre, e concludo, il tavolo ha come obiettivo
anche quello di individuare una soluzione progettuale da sottoporre alla
redazione di un progetto, relativamente al tratto in complanare alla A14, lato
nord fra Ponte Rizzoli e San Lazzaro, nonché alla fattibilità tecnica e
economica.
Anche questo progetto preliminare è finanziato dalla Regione con un
contributo di Anas, dei Comuni di San Lazzaro e di Ozzano.
Infine, altro obiettivo importante è la definizione della nuova
convenzione con l’Anas per il tratto da realizzare in complanare. Si tratta di un
lavoro importante che coinvolge direttamente tutti i livelli istituzionali presenti
sul territorio, a partire dai Comuni, dalle associazioni dei Comuni, dal nuovo
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circondario, dalla Provincia, dalla Regione, dai principali soggetti direttamente
coinvolti nel processo di infrastrutturazione del territorio, quindi, Anas e
società Autostrade.
PRESIDENTE:
Bene. Grazie.
Sentiamo se l’Assessore Benuzzi… no, la sicurezza delle scuole.
Consigliere Spina c’è? Consigliere Leporati in merito all’accordo quadro
Emilia Romagna, Enti locali su finanziamenti per l’Appennino.
Vicepresidente sull’Appennino siamo pronti per Leporati. È l’oggetto
110: “Finanziamenti per investimenti sull’Appennino per le strade
provinciali”. Ce l’abbiamo? È pregressa.
VIPREPRESIDENTE VENTURI:
Sì, ho qui il riferimento. Si tratta di una question time del Consigliere
Leporati, relativamente ad un ipotetico, possibile finanziamento che riguarda il
tema delle strade provinciali nell’ambito del progetto Appennino, se non ho
capito male.
Diciamo che… come ricordavo, tra l’altro, anche in sede di
Commissione consiliare, in sede di presentazione e discussione del bilancio
preventivo per la parte, ovviamente, che fa riferimento alle deleghe che mi
sono state assegnate, ricordavo, appunto, che i 3 filoni principali che insistono
direttamente nell’ambito dell’intesa e, quindi, anche dei relativi accordi
conseguenti, attuativi dell’intesa con la Regione Emilia Romagna e in
attuazione della legge 2 non ci sono risorse previste per questo tipo di finalità.
I 3 accordi, vi ricordo molto brevemente per titolo, sono il primo quello
legato alla creazione, realizzazione e valorizzazione di un distretto di qualità
dell’Appennino bolognese. Il secondo, quello relativo ai progetti legati
all’energia, tutto il lavoro che stiamo facendo con Cisa e, quindi, anche con i
Comuni dell’Appennino bolognese.
Il terzo, invece, legato al tema del trasporto con particolare riferimento
alla linea ferroviaria Bologna – Porrette, quindi, per costruire, incentivare e
valorizzare un sistema d'accessibilità e di collegamento tra la montagna,
l’Appennino bolognese e la città e l’intero sistema territoriale provinciale.
Quindi, riprendo la domanda che mi veniva fatta. Rispondo in maniera
altrettanto sintetica. Non ci sono risorse nell’ambito di questo, come dire,
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intervento, di questo progetto dedicate, finalizzate al tema delle strade o
comunque dell’infrastrutturazione stradale del territorio.
PRESIDENTE:
Grazie.
L’ultima che facciamo è sempre del Vicepresidente. Vediamo com’è
datata. Deve essere vecchiotta. Sì, una breve replica.
CONSIGLIERE:
Lapidaria.
PRESIDENTE:
Esatto.
CONSIGLIERE:
Ritengo che le considerazioni che ha fatto il Vicepresidente siano
inaccettabili. Noi abbiamo un sistema infrastrutturale in montagna che deve
supportare una montagna che è sempre più in difficoltà e, quindi, nell’ambito
di quest’accordo, che ha visto come epicentro la Regione Emilia Romagna,
unitamente agli Enti locali interessati e anche alla Provincia di Bologna, ha
fatto fuori la possibilità, l’opportunità di veicolare somme, investimenti su
quel sistema d'infrastrutturazione senza portare nulla a casa. Significa che il
risultato è con saldo negativo, quindi, non è accettabile.
PRESIDENTE:
Grazie. Chiedo al Vicepresidente Giacomo Venturi… Spina è anche
l’ultima. Quindi, niente. Non c’è Spina fisicamente in aula, quindi,
procediamo.
Chiedo se qualcuno ha qualche dichiarazione sul corposo numero di
risposte scritte. Procediamo, allora, sulla delibera. Qualche risposta…
(Intervento fuori microfono non udibile)
PRESIDENTE:
No, ma come interpellanze, interrogazioni. Andiamo subito sulla
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delibera e la facciamo rapidamente, poi facciamo le interpellanze, come
avevamo detto. Fatto storico.
Allora, la delibera è la 154: “Approvazione della convenzione tra la
Provincia di Bologna e il Comune per la costituzione di un centro stampa
metropolitano”.
È stata ampiamente discussa in Commissione. Qualcuno vuole
intervenire per dichiarazione di voto. Consigliere Grandi. È dichiarazione di
voto.
CONSIGLIERE GRANDI:
No.
PRESIDENTE:
Intervento. Bene.
CONSIGLIERE GRANDI:
Abbiamo ascoltato in Commissione l’esposizione dell’Assessore
riguardo a questa delibera. A fronte di esigenze di sinergie di migliore
organizzazione del servizio sia per il Comune che per l’Ente Provincia viene
attuata, appunto, quest’operazione.
La forte preoccupazione che io qui voglio portare in quest’aula riguarda
segnatamente i lavoratori della provincia che sono impegnati nel centro
stampa, segnatamente a una persona che, come tutti ben conosciamo, lavora
all’interno del nostro Ente in forza, una borsa lavoro penso che sia o
comunque un accordo con penitenziario della Dozza di Bologna.
Ora a fronte di questa nuova strutturazione del servizio, questa persona
non ha assolutamente nessuna certezza riguardo al suo futuro. Ora come
Commissione Quinta abbiamo fatto un percorso, molti di voi lo ricorderanno,
molto approfondite sulle tematiche carcerarie e tutto quello che vi è connesso.
Eravamo arrivati alla conclusione, fra parentesi, non solo nostra, ma
anche di esimi studiosi che uno dei punti carenti nel nostro sistema carcerario
fosse quello del recupero delle persone e il recupero non poteva che passare
attraverso opportunità di lavoro.
Senza lavoro non si possono recuperare persone che delinquono. Io
penso che un detenuto su mille chiaramente non fa neanche statistica, però, il
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fatto che quest’Ente sia stato uno dei pochissimi che si sia impegnato in questa
direzione, va a suo merito.
Ora con questa delibera noi arriviamo a determinare una nuova forma di
centro stampa metropolitano, ma per questa situazione non vi è al momento
alcuna risposta. L’Assessore ha detto a me che stanno lavorando per questo,
ma al momento non c’è nulla di certo.
L’unica cosa certa che a fine della prossima settimana, credo, questa
persona non uscirà più per venire a lavorare al centro stampa e non sa se dal 7
gennaio avrà di nuovo quest’opportunità.
Tenendo anche presente che negli ultimi mesi all’interno dell’istituto
carcerario bolognese sono cambiati quasi tutti gli organigrammi dirigenziali, ci
ritroviamo in una situazione, in cui questa situazione, i nuovi dirigenti della
Dozza la conoscono poco.
Siccome alla Dozza i problemi sono tanti, mi viene da pensare, ho molta
paura che questo caso particolare verrà declassato in fondo, messo sotto nelle
pratiche e ci ritroveremo con un percorso che è stato molto positivo, a detta
non solo della persona, ma anche dei colleghi, molto positivo di reinserimento
di una possibilità data a questa persona che rischia di finire in nulla.
Io vorrei sapere, l’ho chiesto anche in Commissione, ma al quel
momento l’Assessore più di tanto non aveva risposta da darmi, se nel giorno
che è passato è successo qualcosa di nuovo e quali certezze ci possono essere
per questa forma di collaborazione lavorativa che, ribadisco, non farà
statistica, perché uno su mille non fa statistica, ma comunque è un segnale che
quest’Ente ha dato e che dovrebbe essere ripreso anche da altri Enti.
PRESIDENTE:
Consigliere Finelli, prego.
CONSIGLIERE FINELLI:
Abbiamo ampiamente dibattuto in Commissione di questa delibera. Il
problema che sollevava Grandi è un problema reale, ma prescinde, voglio
precisare, dalla collocazione. È un problema che esiste, che va affrontato e io
mi auguro risolto, ma non è determinato da questo nuovo assetto.
Come ho detto in Commissione, bene ha fatto il Consigliere Grandi a
sollevarlo e a ribadirlo in Consiglio. Voglio brevemente, come dire,
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sintetizzare quello che è stato anche il giudizio positivo su questa delibera che
è avvenuta in tempi molto stretti, come sappiamo, proprio per ottenere dei
finanziamenti da parte di un’azienda privata che, se fossimo andati con la
delibera il prossimo anno, avremmo perduto.
Ribadisco il mio concetto che noi abbiamo dei lavoratori di ottima
qualità, compreso l’unità di personale di cui parlava Grandi. Tradizionalmente
la Provincia esprime grande professionalità in questo campo. Io mi auguro che
la grande professionalità dei nostri operatori possa portare un miglioramento
anche al centro stampa metropolitano.
Ci sono le condizioni per farlo. Ci sono le condizioni per ottenere, oltre a
una qualità del prodotto, anche un contenimento dei costi, in particolare per la
Provincia, credo, quindi, che di questi tempi sia un’iniziativa molto, molto
positiva.
PRESIDENTE:
Grazie.
L’Assessore Alvergna breve replica.
ASSESSORE ALVERGNA:
Ci tengo un attimo a una breve replica riguardo a quello che accennava il
Consigliere Grandi. Volevo un attimo fare una precisazione su quanto detto
dal Consigliere Grandi, perché la preoccupazione espressa dal Consigliere
Grandi credo che sia la nostra preoccupazione, soprattutto di chi insieme a
tanti altri ha ormai più di 3 anni fa dato l’avvio a quest’esperienza che fu la
prima all’interno delle Istituzioni bolognesi prima con una borsa lavoro e poi
con un contratto a tempo determinato.
Attualmente è un contratto a tempo determinato. Non è una borsa lavoro.
La situazione è totalmente indipendente dalla delibera di oggi o dalla
convenzione o dalla creazione di una tipografia o di un centro stampa
metropolitano.
Non è legata a questa situazione ed è una situazione che ha dei risvolti
sicuramente a questo punto dopo 3 anni complessi, ma che gli uffici stanno
studiando e stanno studiando, oltre all’interno della Provincia di Bologna, con
il Comune di Bologna e con gli organi preposti.
Vanno di nuovo coinvolti gli organi preposti e io confido che il lavoro
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che i nostri uffici stanno portando avanti diano un risultato positivo. Però,
questa è una situazione del tutto indipendente dal fare o non fare l’unificazione
delle due tipografie. Questo ci tenevo a dirlo, perché era un qualche cosa che
era già all’esame degli uffici indipendentemente da questa delibera.
PRESIDENTE:
Grazie.
Dichiarazione di voto. Suoniamo. Comunicazione di servizio. È
terminata la funzione di questa pila, quindi, chi mi ascolta nella sala di fianco,
se entra apriamo la votazione.
(Intervento fuori microfono non udibile)
PRESIDENTE:
Il campanello serve solo a voi. Benissimo, cambio di pila in corsa, ma
intanto votiamo. Ho perso l’attimo per quella suonata. Prego.
CONSIGLIERE:
Intanto ringrazio l’Assessore per la precisazione che mi aveva fatto in
uscita di Commissione, per cui non era neanche rimasta più di tanto agli atti.
Io do fiducia e prendo per buono quest’impegno da parte dell’Assessore.
È evidente che non basta il suo impegno, ma ci vuole anche poi dopo un
sostegno da parte di questo Consiglio e della Commissione del Presidente
Pinelli a ciò che quel caso, oltre il caso di tutti quanti i precari, non voglio
riaprire una ferita dolorosa, ma quel caso abbia una positiva soluzione.
È evidente che se questa cosa viene lasciata stare per i prossimi 4 mesi, 5
mesi, è finita, non se ne fa più nulla, per cui io conto che sia l’Assessore, gli
organi preposti si diano molto da fare su questo, perché non è soltanto la
questione di un lavoratore.
Lì è proprio un concetto che la Provincia di Bologna aveva affermato
dopo un anno di sedute di Commissione su un carcere. Un anno, anzi no un
anno e mezzo con tanto visita alla Dozza, per cui recedere, fare un passo
indietro su questo, secondo me, sarebbe veramente deflagrante, inaccettabile.
Detto questo, sulla delibera in essere non abbiamo assolutamente nulla
di contrario. Pensiamo che operazioni di questo genere che portano a un
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
risparmio, ma a un miglioramento del servizio vadano perseguite. Chiaramente
poi saremmo attenti e vorremmo sapere, se prima della fine del mandato, fino
quando noi saremo seduti su questi banchi, cosa sta realmente succedendo,
perché parlando un pochettino anche con i lavoratori, mi dicevano che non è
nulla di problematico in sé un’operazione di questo genere, bisogna vedere
come vengono gestiti i passaggi, soprattutto nei primi 2, 3 mesi, quando
qualcuno, come ci diceva l’Assessore in Commissione, andrà là e qualcuno
rimarrà qua, per cui penso che ci voglia una notevole attenzione, soprattutto
nella prima fase, ma a questo provvedimento daremo voto favorevole.
PRESIDENTE:
Grazie.
Passiamo alla votazione.
VOTAZIONE
PRESIDENTE:
Tutti i Consiglieri hanno votato.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 29: favorevoli 22, astenuti 7, contrari nessuno.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla votazione l’immediata esecutività.
Votazione aperta.
VOTAZIONE
PRESIDENTE:
Tutti i Consiglieri hanno votato.
Dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 30: favorevoli 27, astenuti 3, contrari nessuno.
Il Consiglio approva.
A questo punto passiamo alle interrogazioni e le interpellanze
incrociando interpellante e assessore di riferimento. La prima nell’ordine è
Leporati/Montera.
Conoscere gli ettari di terreno agricoli della provincia destinati alla
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BOZZA NON CORRETTA
produzione di biocarburanti… Ah, no, già risposta scritta evasa. Quindi la n.
10, perfetto.
Adesso c’è l’Assessore Benuzzi con Facci sulle somme ricavate
contravvenzioni autovelox.
Allora, Facci non c’è, abbiamo intanto Prantoni/Rubini. “Azioni della
Provincia per incrementare il senso civico nella circolazione stradale”.
Rispende l’Assessore Prantoni.
ASSESSORE PRANTONI:
È sempre un po’ imbarazzante
Presidente rispondere ad una
interrogazione del 23 Aprile 2008, quando esattamente sette giorni dopo che
era stata formulata avevamo già trasmesso essere disponibile a rispondere
quanto prima.
Il tema che pone la Consigliera Rubini è un tema di grande interesse e
anche di grande attualità prendendo come esempio un episodio che gli è
successo chiede che cosa fa la Provincia di Bologna per incrementare il senso
civico e la buona educazione nella circolazione da parte di tutti all’interno
della città, come preso anche i ciclisti che hanno una loro quota di
responsabilità anche se minoritaria rispetto al resto.
Io ho sempre fatto delle affermazioni in questo senso molto precise, nel
senso che se noi non riusciamo a portare una situazione di rispetto delle regole
da parte di tutti i soggetti che si muovono in strada (pedoni, ciclisti,
motociclisti, automobili) è chiaro che diventa sempre difficile riuscire a
trovare livelli di sicurezza alti.
C’è anche da dire che è sempre il più debole, qualora ci sia un qualche
tipo di conflitto, che ci rimette. Quindi è chiaro che a questi soggetti è
richiesto magari anche una maggiore attenzione. È anche vero che sarebbe
necessario dotare sempre di più le nostre città e i nostri centri di percorsi ciclopedonali che potessero sapevate i traffici e nello stesso tempo aumentare la
sicurezza stradale.
Noi nello specifico che cosa stiamo facendo?
Il primo punto del piano provinciale della sicurezza stradale, è una
nuova cultura per la sicurezza stradale. Cioè proprio dedicato ad un
investimento, l’investimento più quello che facciamo con i ragazzi della scuola
bolognese, ci sono altri interventi per alcune categorie, per alcune situazioni
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
che abbiamo fatto.
Avranno letto i colleghi sicuramente sulla stampa una settimana fa,
abbiamo aperto questo seminario di formazione che dura sei giorni per gli
istruttori, i formatori e gli esaminatori di scuola guida. Il progetto si chiama
“Maestri di guida, maestri di vita” proprio perché l’apporto che queste figure
possono dare è un apporto importante per fare crescere il senso del rispetto
delle regole e per la conoscenza del codice che consenta a poter contare su una
città più sicura con un minimo di incidenti inferiori.
PRESIDENTE:
Grazie. Consigliera Rubini.
CONSIGLIERA RUBINI:
Sì. Ringrazio ovviamente come mio dovere fare l’Assessore per la
risposta, devo dire con lo stesso imbarazzo con cui lei si è presentato da questi
banchi a rispondermi, io devo dire che ho altrettanto imbarazzo e meraviglia in
quanto credo che la mia interrogazione ha, aveva e avrà un senso profondo in
quanto proprio dai banchi di questa Giunta avvengono episodi che non
dovrebbero avvenire.
L’episodio che mi è capitato, è capitato a me e l’ho citato
nell’interrogazione – e credo che fosse anche mio dovere farlo - in quanto
comunque da questi banchi era a pochi giorni prima dell’episodio che mi
accadde, è avvenuta una richiesta di senso civico da parte di tutti, si era, con
un ordine del giorno, inneggiato quasi tra virgolette quasi all’esempio che
danno comunque i ciclisti, voi tutti sapete che cosa io penso comunque della
difficile circolazione che creino i ciclisti in città, perché questo e altro e non
mi sono mai nascosta. Però proprio perché da questi banchi ero un po’ isolata
come pensiero ma mi trovavo ad avere avuto licenziato un ordine del giorno
che andava in quel senso, nel momento stesso in cui io mi veto tagliare la
strada, andare contro mano in pieno centro storico di Bologna un Assessore in
bicicletta di questa Giunta, credo che bene abbia fare a dire “allora a questo
punto l’esempio non parte da chi lo deve dare” e allora chi deve dare
l’esempio bisogna che si attrezzi per darlo veramente, perché mi risulta, a me è
capitato questo, che anche altri ciclisti appartenenti a questa Giunta spesso
siano visti contro mano sotto i portici e l’Assessore mi dice che sono loro i
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BOZZA NON CORRETTA
deboli e quindi nel caso di incidenti hanno la peggio. Ma io mi chiedo, se io
Claudia Rubini avessi messo sotto l’Assessore Rebaudengo e gli avessi male
in quella sede, credo che Claudia Rubini avrebbe avuto le sue grane di pelare
con buona parte dei ciclisti deboli. E allora è chiaro che credo che questa
Giunta se è vero che l’Assessore Prantoni ritengo e so essere veramente
convinto che necessiti in senso civico di tutti, beh io credo che a questo che
l’esempio debba partire dall’istituzione che vuole darlo. Meno male, e chiudo,
ma permettetemi un po’ di minuti in più visto che ho aspettato da Aprile anche
perché poi non si sapeva chi dovesse rispondermi, e non ho capito perché, si
aleggiava se doveva rispondere l’interessato o l’Assessore. Beh, ho sempre
detto l’Assessore, è ovvio che era lei Assessore che mi doveva rispondere.
Ma pochi giorni dopo, proprio mi sorridevo e continuo a sorridere,
perché mi è capitato sotto mano un volantino del Comune di Bologna e del
centro studi comunicazione ambientale Antartide, e meno male dico io che la
Provincia non ha avuto il coraggio di sponsorizzarlo “Su bici è bello, bici
sicura, sicura è meglio. Il decalogo della sicurezza in bici. Punto 1 uguale agli
altri – e mi dispiace che non ci sia l’Assessore Rebaudengo – i ciclisti come
tutti gli altri utenti devono rispettare le regole delle codice della strada e non
dimenticare mai il buon senso, esempi di comportamenti da evitare sono il
passare con il rosso, il pedalare sui marciapiedi contro mano sotto i portici”.
Meno male che la Provincia di Bologna non ha sottoscritto questo
volantino.
PRESIDENTE:
Grazie. Allora, passiamo a Leporati/Barigazzi “Utilizzo dei locali del
vecchio ospedale di Molinella” è la 18.
ASSESSORE BARIGAZZI:
Ovviamente è impossibile nei vecchi locali dell’ex ospedale di
Molinella approntare un pronto soccorso, per il semplice motivo naturalmente
che i pronti soccorsi abbisognano dell’ospedale. Quindi è del tutto impossibile
naturalmente fare un pronto soccorso. Non so se con questo si voleva invece…
faccio io una illazione, ovviamente proprio il discorso è impossibile senza la
presenza dell’ospedale dietro, quindi lì l’ospedale non c’è più, mentre lì
abbiamo discusso e stiamo discutendo ancora invece della possibile apertura di
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
un centro di medicina generale che possa in un qualche modo tra l’altro
ospitare, e questo credo che lo chiedesse il Comune, alcuni piccolissimi posti
letto per osservazione, così come abbiamo fatto da altre parti, cioè da altre
parti come a San Piero in Casale il centro di medicina generale ospita alcuni
letti che naturalmente non sono letti di pronto soccorso neanche per idea, non
ci sarebbe assolutamente la garanzia della sicurezza, ci mancherebbe, però
sono letti dove i medici di medicina generale possono invece ospitare le
persone che hanno proprio le primissime e banali cure di fare, se uno si è
tagliato un dito oppure ha in quel momento una colica, lì può effettivamente
essere steso a letto ed essere assistito diciamo così dal medico di medicina
generale, perché il pronto soccorso ovviamente è una cosa talmente complessa
che ha solo bisogno dell’ospedale dietro.
Questo è un processo che stiamo vedendo con il Comune di Molinella e
spero che all’interno del distretto si possa concludere quella discussione che
era iniziata proprio con la richiesta di questo tipo.
PRESIDENTE:
Grazie. Prego, ha la parola il Consigliere Leporati.
CONSIGLIERE LEPORATI:
Prendo atto della risposta dell’Assessore e credo che la parte prioritaria
della risposta sia anche la parte poi concreta di quello che poi volevo
sviluppare.
Io ho assunto quella informazione in sede di Molinella da cittadini che
forse hanno recepito in modo non dico improprio questa esigenza, però se si
riuscisse temporalmente a focalizzare una situazione di presenza come si è
evidenziata in quella di San Pietro in Casale, credo che abbia tutti i crismi per
essere confacente alla realtà e alla richiesta dei cittadini.
Tenga conto Assessore che non sono garantiti i collegamenti diretti a
livello di bus tra Molinella e l’ospedale di Bentivoglio, e quindi è ancora più
evidente la necessità di un riferimento, come lei giustamente lo sviluppava,
che sia almeno un minimo di presidio per garantire quei servizi minimi
indispensabili per quello che appunto lei prima pensava di concretare anche in
quella realtà.
Quindi se il distretto unitamente al suo impegno, impegno che mi auguro
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
ci sia del Comune di Molinella, se si potesse arrivare a definire quanto prima,
prima anche del termine della nostra consigliatura, sarebbe veramente un
premio anche a un apporto decisivo che la Provincia anche in questo caso ha
dato alla risoluzione di quel problema.
PRESIDENTE:
Grazie.
Allora, passiamo alla 24, l’Assessore Montera ha dato risposa scritta.
Assessore Alvernia/Sabbioni “Nuovo Format della rivista…”
Assessore Alvergna.
ASSESSORE ALVERGNA:
Riguardo a quello che mi chiede il Vicepresidente Sabbioni rispondo che
la nuova edizione di Portici che è sia a colori e ha un numero di pagine
maggiori, rispetto alla vecchia edizione, ha un costo a numero maggiore di
circa un migliaio d’euro.
Questo ha trovato tranquillamente capienza all’interno del budget 2008
e, così come parlavamo in Commissione proprio ieri, ci sono le risorse per il
2009 per quello che mi compete.
Quindi, c’è questo maggiore costo che abbiamo ottenuto dopo aver fatto
una gara ufficiosa, scegliendo il preventivo che dava il maggior rapporto
costo/qualità, però, effettivamente, essendo a colori, il costo è contenuto nel
migliaio d’euro in più, perché c’è una carta leggermente più leggera, ma ci
sono anche più pagine.
PRESIDENTE:
Consigliere Sabbioni.
CONSIGLIERE SABBIONI:
Ma mi verrebbe da dire incredibile, ma vero, cioè la rivista Portici è
l’unica che si salva dai tagli, anzi incrementa il suo costo. È una cosa
eccezionale, da tener presente durante la discussione del bilancio, nel senso
che se c’era qualcosa che doveva perlomeno diminuire dal punto di vista dei
costi, era questa rivista, anzi io consiglierei la Giunta in sede di discussione del
bilancio di venirci a dire che la rivista non è più a colori, ma in bianco nero,
anzi oserei dire è diventata soltanto nera, perché se c’è una cosa che, secondo
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
me, non giustifica perlomeno un aumento dei costi, è la rivista Portici.
Cioè, quando si debbono fare dei tagli dolorosi che riguardano anche il
personale dell’Ente, non soltanto in termini numerici, ma in termini anche di
produttività e quanto altro e si spendono anche solo mille euro in più per una
rivista dell’Ente, i credo che questo sia un oggettivo paradosso.
Quindi, mi permetterei di dare questo consiglio, di fare un emendamento
per sistemare questa cosa.
PRESIDENTE:
C’è una possibilità senza uscire dal regolamento, perché l’Assessore
Alvergna ne ha una seconda che è quella se corrisponde al vero che il
pacchetto Office in dotazione all’Ente è fermo all’edizione 2000, quindi, inizi
con la breve integrazione.
Il Consigliere è d’accordo.
ASSESSORE ALVERGNA:
Nell’interpellanza mi veniva chiesto il costo a numero. Per quello che
riguarda il complessivo, c’è una riduzione del costo, in quanto proprio perché
anche lì bisogna avere una riduzione di costi. Abbiamo una riduzione di costi,
in quanto abbiamo meno numeri sull’anno.
Quindi, anche lì siamo andati ad un taglio, perché continuiamo lo stesso
a garantire una cosa fatta al Consiglio. Abbiamo ridotto il numero annuale e,
quindi, abbiamo ridotto il costo complessivo. Io ho risposto sul costo a copia,
quindi, sul costo a numero.
Vengo alla seconda interpellanza. Mi chiede il Vicepresidente Sabbioni,
se è vero che la Provincia è ferma all’edizione di Office 2000. La Provincia ha
Office 2000, perché sono i pacchetti Microsoft, per i quali la Provincia ha
pagato le licenze e non è un costo indifferente.
Per le postazioni dove esiste Office la Provincia paga le licenze.
Ovviamente, sulle nuove macchine vengono messi e pagati i pacchetti Office
che vengono forniti al momento in cui viene acquistata la macchina.
Cambiare pacchetti e passare da tutti a Office XP, ci sono già alcuni
Office XP o addirittura a Office Vista, rispetto alle nostre esigenze, lo riterrei
dispendio di risorse, proprio perché sia da un punto di vista di riprogrammare,
ricaricare tutti i pacchetti su tutte le postazioni, sia dal punto di vista
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
funzionale per i nostri utilizzi è più che sufficiente, anche perché esiste una
compatibilità tra le varie versioni, anche in previsione del fatto che stiamo
andando, e così l’abbiamo già fatto per il pacchetto per il software degli atti,
laddove possibile, a soluzioni open source, cioè di programmi liberi, così
come, per esempio, stiamo testando la funzionalità di Open Office con il
programma degli atti.
Però, ritengo dal punto di vista dell'economicità dell’operazione è giusto
continuare a mantenere gli attuali in dotazione sia per le esigenze di lavoro e
sia per la difficoltà e i problemi che darebbe risistemare tutto quanto, credo
che non valga, non ci sia l’economicità nell’operazione e proprio per un
contenimento di costi bisogna continuare in questa direzione.
PRESIDENTE:
Grazie.
Consigliere Sabbioni. Intanto, informo che tanti Consiglieri, tanti gruppi
presentano un ordine del giorno che comunque non richiede l’urgenza. È sulla
sicurezza stradale e lo depositiamo per il prossimo Consiglio.
Prego, Consigliere Sabbioni.
CONSIGLIERE SABBIONI:
No, volevo solo ricordare all’Assessore Alvergna che siamo alla fine del
2008. Fra un po’ comincia il 2009, quindi, noi siamo fermi al 2000, cioè siamo
fermi dal punto di vista telematico… no, è così. Cioè, la telematica si muove
giorno per giorno. Noi siamo una Provincia che ha ancora Office 2000.
Poi capisco che c’è un problema di costi. Lo capiamo tutti. Però,
abbiamo avuto anni in cui questo problema non c’era, nel senso che abbiamo
visto che non c’erano i tagli che sono stati apportati per il 2009.
Quindi, si sarebbe potuto aggiornare l’Office 2000 in modo tale che non
arriviamo adesso, strangolati dai costi ormai a inizio 2009 con qualcosa che
oggettivamente è molto arretrato, quando questa Provincia si vanta di essere
molto telematica e vorrebbe insegnare a tutti di essere molto telematici.
Questo è il problema. Cioè, c’è un oggettivo controsenso. Poi non voglio
addentrarmi in dettagli operativi, perché tutti i giorni io e alcuni collaboratori
viviamo le pene dell’inferno dal punto di vista di alcuni programmi di
quest’Amministrazione.
Tant'è che siamo clienti privilegiati del servizio interno e esterno che ci
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
assiste. Un giorno vorrei portare tutte le chiamate medie che facciamo per
quanto riguarda i programmi. Quindi, io mi auguro, anche a poca spesa, che
questo problema possa essere sistemato, nel senso che abbiamo la necessità
anche di dimostrare all’esterno che siamo quello che vogliamo apparire di
essere.
PRESIDENTE:
Grazie. Il Vicepresidente è uscito. C’è Prantoni con Facci. Se c’era
prima lei con Facci, torno indietro. Come non detto. No, è vero. Ha ragione. È
rientrato Facci per Benuzzi.
Oggetto 13: “Contravvenzioni elevate con autovelox”. Prego.
ASSESSORE BENUZZI:
Presidente anche in questo caso si tratta di un’interrogazione abbastanza
datata, diciamo così. Stiamo parlando di aprile e si riferiva, peraltro, ai dati, se
stiamo parlando della stessa cosa, ma direi di sì, del 2007.
Colgo l’occasione per rispondere, aggiornando, approfittando del tempo
trascorso, la stessa risposta ai dati 2008 e ai dati 2009, così abbiamo un quadro
completo del triennio.
Peraltro, sul 2007 io risposi a un’identica interpellanza, presentata in
quel caso in febbraio dai Consiglieri Vigarani e Venturi. Rispondo, quindi, in
termini analoghi ai Consiglieri proponenti quest’interpellanza, in quanto,
ovviamente, a maggiore ragione, dato anche il tempo trascorso, si tratta della
stessa situazione.
Morale della favola. La previsione di introiti per il 2007 sulle
contravvenzioni elevate da autovelox fu di 2 milioni e 600 mila euro e
destinammo 1 milione e 300 mila, cioè pari al 50% così suddiviso, 1 milione
per l’acquisto di materiali e beni di consumo, naturalmente destinati al
miglioramento, alla manutenzione e al miglioramento del fondo stradale e 300
mila euro per acquisire ulteriori servizi, stesso tipo di voce di spesa.
Per quanto riguarda il 2008, la situazione è la seguente. Noi abbiamo una
previsione di entrata che è di circa 11 milioni e 500 mila euro. N’abbiamo
destinati con una deliberazione della Giunta del 18 dicembre 2007, la numero
551, il 50% ripartiti in questo modo: 2 milioni e 4 alla Polizia provinciale e 2
milioni e 850 mila euro alla viabilità, naturalmente in entrambi i casi destinati
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
a supportare quest’attività di controllo e prevenzione degli incidenti stradali.
La stessa metodologia l’abbiamo applicata per il 2009, quindi, sulle
previsioni di entrata del 2009 abbiamo destinato il 50% ancora una volta per
servizi e per acquisto di materiale per la manutenzione stradale. Grazie.
PRESIDENTE:
Prego, Consigliere Facci.
CONSIGLIERE FACCI:
Una breve replica. Ringrazio l’Assessore per l’integrazione anche del
2008 e del 2009. Faccio una considerazione così immediata. Mi pare di capire
che le spese, cioè le somme siano state destinate sostanzialmente alla spesa
corrente e avrei avuto il piacere di sentirmi rispondere che veniva rispettato,
vado a memoria, mi pare sia il 208 del Codice della strada, cioè almeno il
10%, se non ricordo male, per la tutela delle categorie deboli, cioè ciclisti,
pedoni, anziani.
Ora che con un’interpretazione estensiva e, a mio avviso, molto
discutibile si voglia intendere che anche queste spese, anche se se sono spese
correnti, vanno a incrementare e a permettere il migliore svolgimento del
servizio, non mi sembra, a mio avviso, rispondente al dettato della norma.
La norma chiede che siano esattamente compiute azioni a tutela di quelle
determinate categorie considerate, appunto soggetti deboli. Non mi pare nella
risposta di leggere questo tipo di adempimento, a meno che la risposta non sia
stata omni comprensiva, troppo generica e forse magari…
Allora, chiedo che sia meglio specificata, perché credo di aver, non ho
sottomano il testo dell’interrogazione, ma credo di aver esplicitato proprio la
disposizione di legge del formulare l’interrogazione stessa.
Quindi, se la risposta è questa, non mi ritengo soddisfatto. Se c’è
dell’altro o deve essere meglio articolata, allora, aspetto la migliore
articolazione. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. Sempre Facci questa volta con Prantoni sul nodo di Rastignano.
CONSIGLIERE FACCI:
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
Per alcune contestazioni mosse dai cittadini dell’area Paleotto siano più
o meno fondate per quanto riguardano alcune asserzioni, legate alla lacunosità
del progetto e al contestato impatto ambientale.
Anche qui arriviamo a dare una risposta ad una interrogazione del 12
Giugno, tra tanto in questi mesi di strada che è stata fatta. Rispetto ad un primo
rilievo, ad una prima contestazione da parte di questo comitato di cittadini, noi
abbiamo avuto una serie di incontri che ci hanno consentito di trovare un
accordo condiviso congiuntamente al Comune di San Lazzaro, per cui le
modifiche e i maggiori interventi dal punto di vista dell’impatto ambientale
sono state condivise e soddisfatte così come noi avevamo proposto fin
dall’inizio.
Non è vera l’affermazione che viene fatta di una lacunosità di un
progetto, perché il progetto è redatto su cartografie adeguate e aggiornato, gli
studi acustici paesaggistici di cantierizzazione sono stati realizzati tenendo
conto del contesto abitativo e delle residenze quindi che c’erano nel territorio
in cui si è andato a intervenire, e in cui si è intervenuti, gli studi di impatti
acustici sono basati su modelli di simulazioni, ormai consolidati e sono quelli
che si fanno abitualmente, che fa abitualmente l’Arpa, e di conseguenza credo
che sia questo un giudizio non assolutamente veritiero. Tanto è vero che
questo progetto, questi studi, questi approfondimenti sono stati poi
successivamente approvati in data 5 Settembre dalla conferenza di via e credo
con soddisfazione da parte di tutti compresi i comitati.
PRESIDENTE:
Grazie. Allora, la 36 a risposta scritta dell’Assessore Montera, la
eliminiamo.
CONSIGLIERE FACCI:
Ho avuto risposta sulla numero 7 da parte della Presidente e
sostanzialmente non ho nulla da replicare. Per quanto riguarda la 32, invece, è
una dichiarazione negativa, cioè mi dichiaro negativamente nel senso che non
ho avuto la risposta sulla questione della tutela dei panificatori, la Presidente
mi ha risposo ma mi ha risposto tutt’altro rispetto alla domanda e quindi mi
ritengo insoddisfatto ma la possiamo archiviare visto che questo è il tenore
della risposta.
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
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BOZZA NON CORRETTA
Poi penso che rispetto alla numero 101, che secondo il sommario risulta
non ancora evasa, io invece la risposa dell’Assessore Venturi l’ho avuta, così
ricordo.
PRESIDENTE:
Grazie. Scusi, mi faceva rilevare il Consigliere Finotti che è avvenuto un
incidente aereo a Rimini, un elicottero militare mi pare, è deceduto un soldato
e allora mi faceva, mi segnalava questo e c’è il cordoglio del Presidente della
Camera dei Deputati, e ovviamente anche il nostro in questo momento. Un
elicottero dell’esercito italiano, un incidente e non so di più.
Proseguiamo.
Allora Facci/Strada “Stabilimento ittiogenetico di Panigale”.
ASSESSORE STRADA:
Lo
stabilimento
ittiogenico
di
Panigale,
di
proprietà
dell’Amministrazione provinciale, rappresenta da oltre venti anni una struttura
fondamentale per una buona gestione del patrimonio salmonicolo del nostro
appennino. L’allevamento produce infatti in piena autonomia materiale di
qualità che viene utilizzato per il ripopolamento dei torrenti montani coprendo
l’intero fabbisogno provinciale. Dal Febbraio 2005 la gestione della struttura è
affidata alla federazione italiana della pesca sportiva e attività subacquee, la
Fipsas, che assicura regolare funzionamento dell’impianto attraverso proprio
personale e di supporto di collaboratori volontari la cui attività è svolta con la
supervisione del personale tecnico del servizio tutela e sviluppo fauna. Gli
oneri che la Provincia ha sostenuto nel 2007 per il mantenimento dello
stabilimento Ittiogenico di Panigale sono scorporabili nelle seguenti voci:
39.000,00 € convenzione con la Fipsas per la gestione, personale, mangime e
prodotti sanitari, utenze etc.; 400,00 € la convenzione con la ditta Ansaloni per
la manutenzione del canale di derivazione; 227,00 € è il canone di derivazione
di acqua pubblica per un totale complessivo di 40.277,00 €.
Dal punto di vista produttivo l’impianto ha reso la nostra provincia
completamente autonoma per quanto concerne il ripopolamenti, non
novellame di trota fario e i quantitativi di materiale normalmente immessi nei
nostri torrenti ammontano a 50 mila uova embrionale immesse in marzo e
aprile; 70 mila vanotti immessi in aprile e maggio; 40 mila trottelline di 4 – 6
CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
centimetri immesse in maggio e giugno; 2 mila trottelle da 9 – 12 centimetri
immesse in ottobre e novembre. A questo materiale da ripopolamento si
aggiungono normalmente circa 300 kg di riproduttori a fine ciclo che vengono
immessi nei laghi e nei bacini montani prima della riapertura annuale della
pesca.
Negli ultimi due anni le attività di ripopolamento sono state
sensibilmente ridimensionate in attesa di poter completare l’iter di
riconoscimento comunitario dell’alto bacino del torrente Silla, come zona
indenne da setticemia emorragica virale e da necrosi ematopeica infettiva. Una
condizione divenuta oggi indispensabile per poter procedere al ripopolamento
dell’intero reticolo ideografico provinciale. La pratica è attualmente all’esame
della Commissione europea e dovrebbe concludersi entro l’anno, consentendo
così la piena ripresa delle attività di ripopolamento a partire dall’emissione di
trottelle.
Per quanto concerne invece lo stato di conservazione dell’intera
struttura, settore edilizio, interpellato in proposito ha confermato le buone
condizioni in cui versa l’immobile che è stato oggetto negli ultimi anni di
significativi interventi di manutenzione straordinaria, revisione degli scarichi e
coperture del tetto e tinteggiatura esterna. Interventi importanti sono stati
realizzati recentemente anche su alcune delle vasche di allevamento, mentre
per altre si stanno valutando risoluzione più idonee per poterne ripristinare la
piena funzionalità.
PRESIDENTE:
Grazie. Consigliere Facci.
CONSIGLIERE FACCI:
Ringrazio l’Assessore per la risposta.
PRESIDENTE:
Allora, Assessore Alvernia/Finotti “Accordo segnato alla Telpress,
rassegna stampa”.
ASSESSORE ALVERNIA:
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
Grazie. Nell’interpellanza del Presidente Finotti mi viene chiesto
informazioni relativamente alla gestione della rassegna stampa.
Correggo, ma ho capito il senso dell’interpellanza. Non è la Telpress che
gestisce la rassegna stampa, la Telpress è lo strumento informatico che veicola
la rassegna stampa che noi troviamo o in Telpress, qualora si acceda a
Telpress, o nella rassegna stampa all’interno della nostra hit parade. Ma è la
stessa base informativa, le informazioni sono le stesse.
La rassegna stampa è un servizio accessorio all’interno del contratto che
la Provincia ha con la agenzia Dire, è quantificato in 9.000,00 € all’anno, e
viene garantita una rassegna stampa pari a 360 rassegne stampe all’anno –
vado approssimativamente – nel senso che non vengono fatte le rassegne
stampa nei pochi giorni in cui non escono i quotidiani, e il fatto di farlo
esternamente non è perché non abbiamo le professionalità, perché le
professionalità ci sarebbero ma è il classico esempio di un servizio
esternalizzato che ci garantisce la presenza della rassegna stampa fin dal
mattino presto a disposizione di tutti i consiglieri e gli amministratori, e ci
garantisce i festivi e quanto altro e la possibilità di avere, ad un costo unitario
che è indicativamente di 26,00 € – 27,00 €, sono i 9000,00 € divise le 350 –
360 rassegne stampa fatte all’anno.
PRESIDENTE:
Grazie. Consigliere Finotti.
CONSIGLIERE FINOTTI:
Grazie signor Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta. È
capitato, probabilmente è capitato per diversi consiglieri, io parlo ovviamente
della rassegna stampa che riguarda il gruppo che ho il piacere di rappresentare
e di guidare, di vedere spesso la mancanza di alcune segnalazioni di alcuni
articoli apparsi sul giornale, nel senso che consiglieri solo all’interno di
articoli e questi articoli non appaiono all’interno della rassegna stampa.
Così come le fotografie, se si deve scegliere tra delle foto che
rappresentano un consigliere del nostro gruppo o la Presidente, anche se ci
sono tutti e due, c’è solo la sola foto della Presidente. Mi sembra una cosa non
propriamente corretta per quello che riguarda quel ruolo che dovrebbe essere
completamente sopra le parti, che dovrebbe avere il discorso della rassegna
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
stampa. Così come l’attenzione che viene messa sugli interventi che fanno i
vari consiglieri, dovrebbe essere generica per tutti i consiglieri del Consiglio
stesso.
Mi auguro che questo sia frutto semplicemente di errori e non di una
volontà che possa essere più o meno politica di queste scelte, però chiederei di
prestare una attenzione maggiore per una par condicio di quelle che sono le
dichiarazioni degli interventi che fanno i vari consiglieri. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. Allora, ci sarebbe il Vice Presidente Venturi che non è presente,
Assessore Barigazzi nel caso fossero qui fuori. Allora, eliminiamo la 47.
Facciamo la 87. Sabbioni sui corvi. Va bene. Facciamo la 87. Dopo
questa Prantoni/Sabbioni. Prego.
ASSESSORE STRADA:
In Provincia di Bologna sono presenti le seguenti specie della famiglia
dei corvi, della cornacchia grigia, la gazza, la ghiandaia e la taccola.
Le prime tre specie sono soggette a prelievo venatorio. Nella corrente
stagione venatoria dal primo settembre 2008 al 12 gennaio 2009 la quarta non
è cacciabile, essendo stata stralciata dall’elenco contenuto nella legge 157 del
‘92.
Le cifre esatte del prelievo in caccia non sono tuttavia note. Non
avviene, infatti, l’esame dei tesserini venatori, relativamente alla fauna
selvatica migratoria. Si stima sia piuttosto esigua.
Tale specie non sono, infatti, oggetto di consumi alimentare e
l’abbattimento è alquanto difficile. In generale non si può sostenere che
l’ecosistema della Provincia di Bologna sia compromesso. L’ecosistema,
infatti, per definizione è sistema aperto e l’equilibrio dinamico, in cui le
presenze faunistiche si modificano e si adeguano, per esempio, secondo le
logiche preda/predatore, in relazione alle disponibilità tropiche.
I tempi di tale modificazione e adattamenti seguono ritmi biologici che
non sono quasi mai compatibili con la percezione e soprattutto con la volontà
umana di modificare i fenomeni in essere. La presenza dei corvi in oggetto è
comunque origine di consistenti danni all’agricoltura, circa 45 mila euro
complessivamente pagati nel 2007.
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BOZZA NON CORRETTA
La Provincia ha conseguentemente adottato un piano di controllo delle
specie già oggetto di caccia sin dal 2002. Tale piano viene effettuato
prevalentemente tramite l’uso delle trappole. Lo paro è consentito sempre alla
Polizia provinciale e ai coadiutori, relativamente alla ghiandaglia.
Le gabbie trappole sono, infatti, molto efficaci, facendo leva su
meccanismi comportamentali. La difesa del territorio è la di gazza e
cornacchia grigia. Sono, inoltre, molto efficienti, essendo in azione 24 ore su
24 e potendo effettuare anche catture multiple e ripetute nello stesso giorno, se
ben presidiate.
L’andamento degli ultimi anni delle catture effettuate tramite piano di
controllo è la seguente: nell’anno 2002 sono state 1724; nell’anno 2003, 2200;
nell’anno 2004, 2100; nell’anno 2005, 2007; nell’anno 2006, 2004; nell’anno
2007, 2614.
Prelievi consistenti che tuttavia non raggiungono il massimo consentito
dal piano di controllo che è pari a 3100 complessivamente per le tre specie.
PRESIDENTE:
Consigliere Sabbioni.
CONSIGLIERE SABBIONI:
Ma è evidente dai dati che ha fornito l’Assessore che i corvi nella nostra
Provincia sono molto numerosi e che non si riesce a catturarli, secondo il
target massimo individuato dalla Provincia, ragion per cui noi abbiamo una
presenza di corvi sostenuta sul territorio provinciale.
Lo dimostrano i danni che sono provocati all’agricoltura. Quindi,
occorrerebbe intensificare lo sforzo per arrivare almeno una volta a
raggiungere il target massimo che è stato individuato dal punto di vista
previsionale e dall’Ente ad evitare, appunto, che s'incrementino ulteriormente i
danni all’agricoltura che è già compromessa da altri eventi che creano
problemi evidenti, come abbiamo più volte sottolineato, leggi ungulati nobili e
ungulati meno nobili. Grazie.
(Intervento fuori microfono non udibile)
CONSIGLIERE SABBIONI:
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BOZZA NON CORRETTA
Ci sono molti corvi in Provincia di Bologna.
(Intervento fuori microfono non udibile)
CONSIGLIERE SABBIONI:
Sì, ma li chiamiamo corvi.
(Intervento fuori microfono non udibile)
CONSIGLIERE SABBIONI:
Sì.
PRESIDENTE:
Sia chiaro, no perché quest’aula… parliamo degli uccelli giusti.
Allora, Sabbioni/Prantoni, 34: “Danneggiamenti subiti dagli autovelox
di Crespellano e Zola Pedrosa”. Prego.
ASSESSORE PRANTONI:
Il quesito che pone il Consigliere Sabbioni, Vicepresidente Sabbioni è
capire l’ammontare complessivo dei danni e chi deve farsi carico dei danni,
relativamente a questi interventi sugli autovelox.
Intanto, devo dire che alla fine di giugno del 2008 noi avevamo avuto
complessivamente 11 danneggiamenti. Noi abbiamo una convenzione in
essere, in cui la proprietà delle attrezzature diventa della Provincia alla fine
della convenzione, cioè nel 2013.
Ad oggi la competenza totale è di Area Blue che è la proprietaria degli
apparecchi. Pertanto, è Area Blue quella che fa le denuncie, che richiede il
rimborso e che cura il ripristino o il cambio delle attrezzature.
La Provincia non ha avuto nessun danno. La Provincia dà un contributo
in termini di conoscenza, perché i nostri uomini sulle strade immediatamente
sono in grado di percepire, se ci sono stati interventi sui mezzi.
PRESIDENTE:
Prego.
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BOZZA NON CORRETTA
CONSIGLIERE SABBIONI:
Ringrazio l’Assessore per la precisazione che ha svolto in Consiglio.
Debbo dire, però, che non abbiamo avuto danni diretti dal punto di vista
economico immediato, ma abbiamo sicuramente dei danni indiretti, nel senso
che noi abbiamo una convenzione con Area Blue che è anche abbastanza
onerosa in termini economici.
Poi non entro in dettagli. Dico semplicemente che è abbastanza onerosa.
È evidente che se i danni fossero ancora più consistenti, in qualche modo
bisognerebbe rivedere anche la convenzione, perché non credo che di fronte a
un abbattimento generalizzato degli autovelox…
Credo opportuno nei limiti del possibile che non solo ci sia la
segnalazione a danno avvenuto, ma che in qualche modo ci sia anche qualche
opera di prevenzione. Poi mi rendo conto che è una cosa difficile, perché non
si possono piantonare gli autovelox.
Però, un occhio agli autovelox credo che vada dato, nel senso che
qualche volta si potrebbe anche individuare chi provvede al danneggiamento.
Tutto qua. Per il resto la risposta è corretta dal punto di vista anche legale.
Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie.
Passiamo a quella Benuzzi/Sabbioni. Chiamo come dal dottore. Benuzzi
entra. Benuzzi s’incrocia in questo caso con Sabbioni. L’ammortare degli
oneri riguardanti la dismissione dei locali e le ulteriori dotazioni… è l’oggetto
52, chiedo scusa.
ASSESSORE BENUZZI:
Grazie Presidente.
Il Consigliere Sabbioni chiede di sapere il costo complessivo, quindi, sia
per quanto riguarda l’adattamento, diciamo così, dei locali di Via San Felice,
sia per quanto riguarda le spese del trasloco, il cablaggio, eventuali oneri di
ripristino dei locali dismessi, insomma l’insieme delle spese che sono a carico
dell’Ente per la predisposizione della nuova sede di Via San Felice.
Allora, per quanto riguarda il primo punto e cioè l’adeguamento, la
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predisposizione dei locali di Via San Felice, stiamo parlando di un immobile
sito in San Felice, 25 che raggrupperà delle sedi diverse, attualmente occupate
dalla Provincia, distanti fra di loro e, quindi, un’opera di razionalizzazione
particolarmente significativa e importante.
In particolare andranno in Via San Felice le attuali sedi di Via Rizzoli,
Via Dei Castagnoli, Strada Maggiore, Via Zamboni, 8. Ci sono 4 settori
coinvolti nel trasferimento e cioè l’ambiente, la pianificazione territoriale e i
trasporti, i servizi alla persona e alla comunità e il settore sviluppo economico
con ufficio ora distribuiti in 12 sedi diverse.
Gli spazi di Via San Felice ammontano a 7 mila 357 metri quadri e sono
utili per ospitare 240 postazioni di lavoro. Il costo della predisposizione di
questo immobile è di 694 mila euro che comprendono il controllo e
l’integrazione dell’impianto di illuminazione e dell’illuminazione di
emergenza, l’adeguamento dell’impianto elettrico a servizio delle postazioni di
lavoro, il rifacimento delle linee di trasmissione dei dati, della fonia, secondo
gli standard già in uso negli uffici provinciali, la predisposizione e i vari piani
degli apparati per la gestione dei servizi telefonici e di connessione alla rete,
l’adeguamento normativo e integrazione dell’impianto di raffrescamento,
l’installazione di sistemi automatici per la gestione degli accessi, l’impianto
anti intrusione, poi, ovviamente, la stuccatura, il ripristino dei locali, di
tinteggiatura dei locali lasciati dal Comune di Bologna.
La proprietà dell’immobile si è, invece, assunta l’onere della completa
sostituzione degli infissi esterni e della trasformazione della alimentazione
della centrale termica da gasolio a gas di città, quindi, con un notevole
miglioramento dal punto di vista ambientale.
Questi interventi comporteranno una riduzione degli oneri di gestione
dell’immobile, attualmente stimati sulla base dei consumi pregressi. Per
quanto riguarda, invece, gli immobili che lasciamo per andare nella nuova
sede, non sono previsti particolari oneri di ripristino dei locali dismessi, tranne
alcuni limitati interventi di tinteggiatura.
Questo per quanto riguarda la predisposizione della sede. Per quanto
riguarda, invece, gli interventi legati al trasloco vero e proprio, stiamo
parlando di trasloco e di completamento della predisposizione, cioè stiamo
parlando, appunto, di trasloco e facchinaggio, pulizie ordinarie e straordinarie
dopo i lavori, arredi e mobili d’ufficio, altre attrezzature particolari, le utenze.
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L’insieme di questi costi ammonta a 170 mila euro. Per quanto riguarda
gli arredi, acquisiamo quelli che il Comune di Bologna non ha trasferito in
Liber Paradisus. Sono in ottimo stato, quindi, possiamo riutilizzare quegli
arredi che erano disponibili, già presenti lì e anche nelle altri sedi della
Provincia, quelli che lasciamo, razionalizzando in questo modo le spese per
attrezzature.
Quindi, l’insieme ammonta a 864 mila euro. Fra i 694 di cui parlavo
prima e i 170 dell’attività di spostamento vero e proprio per un totale, quindi,
di 864 mila euro. Credo che saremmo dentro già dai primissimi mesi del 2009,
in quanto i primi traslochi sono previsti per la fine di gennaio, i primi di
febbraio.
I lavori saranno completati in modo abbastanza celere per consentirci di
svolgere l’ultima parte del mandato amministrativo dell’attuale
Amministrazione in condizioni di normalità logistica, diciamo così. Ecco,
questa situazione non interromperà l’operatività dell’Ente. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. Prego, Consigliere Sabbioni.
CONSIGLIERE SABBIONI:
La risposta è puntuale, ringrazio l’Assessore. È comunque un costo
elevato per quanto riguarda il nostro bilancio, perché se in futuro ci possono
essere dei vantaggi che vanno valutati relativamente ad altri tipi di risparmio,
perché concentrando in una sede varie affittanze, è evidente che c’è qualche
vantaggio, l’impianto però all’interno della nuova sede costa – lo ripetiamo
ancora – 864.000,00 € salvo imprevisti ed ulteriori oneri aggiuntivi.
Io immagino che tutto sia stato ovviamente previsto in questo bilancio
che ha subito parecchi tagli, e valuteremo complessivamente questa
operazione, che io ritengo che sia comunque una operazione che
nell’immediato è molto costosa.
PRESIDENTE:
Grazie. Allora, vediamo se c’è l’Assessore Prantoni. È la 61, Finotti
“Assolvimento della manutenzione delle banchine stradali provinciali”. Prego.
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
ASSESSORE PRANTONI:
Sì, quesito che pone il Presidente Finotti è legato appunto a chi ha la
competenza dello sfalcio per le banchine per consentire una piena visibilità da
parte di chi si immette dalle laterali in suddette strade provinciali.
Gli sfalci dell’erba nelle pertinenze stradali e provinciali sono gestiti in
due modi: il primo, da una parte assuntori esterne, ditte private che in genere
sono agricoltore a cui diamo l’incarico di sfalciare i tratti stradali; due, da
personale interno, cioè nostri cantonieri che sono sulle strade. Nell’area di
montagna lo sfalcio è interamente effettuato nel nostro personale e devo dire
che è quella una area dove il lavoro è meglio fatto nonostante una situazione di
costante diminuzione del personale. Per le altre tre aree (pianura e montagna
ovest) il servizio progressivamente sta avendo un abbassamento del livello
semplicemente perché non ci sono numeri di personale sufficiente per fare il
lavoro e, nello stesso tempo, c’è una diminuzione delle risorse a disposizione
per gli appalti per i servizi. Noi in effetti siamo passati da finanziamenti 2005
di 5.000.000,00 € per le manutenzione a 3.800.000,00 € nel 2009, e di queste
grossomodo circa 250.000,00 € destinati per lo sfalcio delle erbe.
È chiaro che sono risorse molto ridotte che ci consentono magari di fare
tre sfalce non quattro o cinque come a volte la situazione climatica potrebbe
richiedere.
Comunque noi continuiamo ad essere impegnati per mantenere i livelli
dello sfalcio in più possibile in condizioni tali da non porre problemi per la
sicurezza stradale soprattutto per l’immissione delle laterali.
PRESIDENTE:
Grazie. Consigliere Finotti.
CONSIGLIERE FINOTTI:
Grazie signor Presidente. Non dubitato dell’attenzione da parte
dell’Assessore sulle problematiche che riguardano questi tipi di manutenzione,
perché credo che abbia dato sempre dimostrazione di grande attenzione per
quello che riguarda anche la sicurezza delle strade, ed è chiaro che lo sfalcio
delle erbe adiacenti alle strade provinciali sono un sintomo di attenzione alla
sicurezza stessa.
Il fatto è che purtroppo è capitato in un periodo estivo, questa estate
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
soprattutto, che in funzione di un certo periodo di piogge c’erano degli
aumenti abbastanza sensibili in tempi ridotti di quella che era la vegetazione a
lato delle strade, e soprattutto in certe strade c’erano anche delle condizioni di
visibilità estremamente ridotte e quindi tali da creare anche delle situazioni di
pericolo per quello che riguarda la viabilità ordinaria soprattutto in funzione di
incroci tra auto che entravano da strade laterali e da strade provinciale e
magari motocicli che quindi avevano una dimensione più ridotta di visibilità
che percorrevano già la strada provinciale.
Quello che mi preoccupa Assessore, ma non ne faccio una colpa a lei ma
ne faccio una colpa a quella impostazione di bilancio che abbiamo già in altri
momenti criticato e che criticheremo compiutamente venerdì scorso, di aver
avuto un taglio delle risorse in una materia che noi crediamo completamente
prioritaria. Quindi già in altri casi, in altri momenti, durante la discussione del
bilancio abbiamo sollevato un impostazione di questo bilancio che non
condividiamo per niente, la Provincia ha dei compiti istituzionali, ha delle
priorità che devono essere assolutamente perseguite, i tagli vengono fatti su
quelli che non sono i compiti prioritari della Provincia.
L’assessorato che lei presiede ha dei compiti istituzionali per quello che
riguarda la sicurezza dei cittadini, la sicurezza dei cittadini viene prima,
bisogna assolutamente che vengano rimpinguate il prima possibile quelle che
sono le somme necessarie alla manutenzione delle strade, allo stralcio delle
erbe, a dare la sicurezza agli utenti del manto stradale di proprietà della
Provincia.
PRESIDENTE:
Grazie. Completamente della nuova Bazzanese. Sempre Finotti, prego.
ASSESSORE PRANTONI:
Il Presidente Finotti richiama l’attenzione rispetto a quel territorio della
provincia di Bologna che riguarda il comune di Crespellano, il comune di
Bazzano con la realizzazione della nuova Bazzanese, la realizzazione del
casello cosiddetto “Della Muffa” e l’ampliamento che questo Consiglio ha
approvato rispetto alla zona di espansione del Martignone.
È chiaro che è una area complessa, giustamente che richiede una
attenzione particolare. Si stanno però aprendo una serie di prospettive che
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
dovrebbero consentirci di andare verso una soluzione del problema, nel senso
che il Consiglio d’Amministrazione di Autostrade per l’Italia ha già approvato
la convenzione che abbiamo insieme condiviso e che verrà presto in Giunta,
Commissione e Consiglio Provinciale che stabilisce chi fa che cosa rispetto
alla realizzazione della Bazzanese, cioè società autostrade mette a disposizione
41 milioni e 400 mila euro, la Regione incrementa il passato finanziamento
fino a 10 milioni di euro, pochi euro mettono i Comuni per la progettazione e
la Provincia di Bologna si assume l’onere della progettazione dell’appalto e
della direzione dei lavori dell’intera opera.
Nel frattempo l’ipotesi è che nella primavera del 2009 noi saremo pronti
con il progetto preliminare, quindi si avviano le procedure per arrivare poi al
definitivo e all’esecutivo. Nel frattempo Società Autostrade si mette al lavoro
o per la realizzazione del casello Della Muffa, c’è da completare il
collegamento dal casello con la via Emilia e un pezzo di questa viabilità sarà
realizzato dall’ampliamento della Martignone, per cui il collegamento con la
Via Emilia dovrebbe partire immediatamente. Il collegamento invece con la
nuova Bazzanese, che nel frattempo avrà i cantieri aperti, avverrà soltanto nel
momento in cui la nuova Bazzanese è nelle condizione di ricevere questo
traffico. Capiamo che effettivamente questo è un nodo piuttosto complesso,
però io credo il buon lavoro che la pianificazione, congiuntamente ai territori e
alla viabilità, ci consenta di cadenzare le cose perché il disagio che
inevitabilmente con cantieri di questo tipo si andranno a produrre sia il più
limitato nel tempo e possa anche essere superato in maniera breve con una
contiguità delle opere di cui abbiamo parlato. Dopo venti anni che se ne parla,
mi pare un obiettivo piuttosto ragguardevole, considerando che questa è una
opera che costa 52 milioni e 500 mila euro.
PRESIDENTE:
Grazie. Consigliere Finotti.
CONSIGLIERE FINOTTI:
Vede Assessore, lei ha ragione.
Il problema a monte sono i venti anni dei quali si parla, e poiché lei
Assessore competente di questa materia da quattro anni, ne ha una colpa direi
ridotta o limitata. Ma le amministrazioni che l’hanno preceduta hanno una
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BOZZA NON CORRETTA
matrice politica che non è diversa da questa, quindi se in venti anni non si è
riusciti a risolvere un problema così grave, una qualche responsabilità da
qualche parte esiste.
Io mi rendo anche conto che quando una persona si impegna molto, è
abbastanza – mi scusi la parola – castrante vedere a fatica i risultati sbocciare,
perché uno vorrebbe ottenere dei risultati. Il problema che noi abbiamo
generale su tutte le arterie che riguardano la Provincia di Bologna ma non
solo la Provincia di Bologna, è la tempistica con la quale progetti che iniziano
in una certa maniera per tutta una serie di impegni dal via alle gare d’appalto e
via dicendo arrivano a completamento.
Lei ha presentato mi sembra all’inizio del mandato, e anche
successivamente, un libro molto importante di quelli che erano gli obiettivi
che questa Provincia intendeva risolvere e quanto realmente veniva fatto.
Ora su quell’ipotesi che è stata fatta inizialmente, sicuramente sono stati
fatti dei passi avanti perché sono state fatti degli avanzamenti purtroppo non
tanto nelle opere ma nello stato di progettazione delle opere stesse. Da un
punto di vista concreto, purtroppo ancora ci troviamo in una carenza sul
territorio molto grave e la Provincia di Bologna, che sappiamo essere un nodo
viario completo per tutta la rete stradale dell’Italia, è l’occhio del ciclone di
questa Problematica.
Quindi ben vengano determinati tipi di assicurazioni, quello che ci
aspettiamo è però di vedere anche dei risultati concreti che arrivano da accordi
fatti tramite la Provincia e le autostrade, tramite la Provincia e chi gestisce il
polo del Martignone che non aggravino quella già situazione molto
drammatica che esiste sul territorio per i cittadini. E il polo del Martignone
può essere una di queste problematiche perché, nel momento in cui si
incomincerà a costruire in una certa maniera, quindi con un afflusso di
camion, di materiale inerte, di realtà pesanti su una strada già di per sé
martoriata dal traffico e dalle problematiche, è chiaro che è un aggravamento
di questi problemi.
Su questo punto sicuramente l’augurio di tutti è di riuscire a superarli il
prima possibile, però ci aspettiamo di vedere anche dei risultati non solamente
sempre delle buone intenzioni.
- Assume la presidenza il Vice Presidente Sabbioni -
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
VICEPRESIDENTE:
Se c’è ancora il Consigliere Leporati, che mi sente, facciamo
l’interrogazione numero 72. l’Assessore Montera risponde al Consigliere
Leporati in merito a “Quantità e tipologie di vino etc.”.
ASSESSORE MONTERA:
Le tipologie di vino che potrebbero essere utilizzate per confezioni in
tetrapak in effetti sono parecchie anche in provincia di Bologna. Io ne cito
alcuni per evitare che magari si parli di vino a questa ora e non è… il Pinot
Bianco dei Colli Bolognesi, il Riesling, il Colli Bolognesi Sauvingnon, il
Cabernet sempre dei Colli bolognesi il Merlot e lo Chardonnay, Reno Bianco e
Reno Montuni, Colli di Imola rosso, Colli di Imola bianco, Colli di Imola
Sangiovese, Trebbiano di Romagna, Sangiovese di Romagna.
Quindi, in realtà, molti sono i vini che potrebbero essere confezionati,
attraverso quest’opportunità, diciamo, prevista dal Mistero e ammonterebbe
potenzialmente la quantità di vino a circa 366 mila ettolitri, però, le cantine
che sono nel nostro territorio, cioè Cavim, Cantina sociale di Bazzano e di
Argelato non sono interessate alla commercializzazione del vino in confezioni
in tetra pak, anche perché c’è da dire che questo…
VICEPRESIDENTE:
Prego, un attimo di attenzione alla mia sinistra, grazie.
ASSESSORE MONTERA:
…anche perché la catena di confezionamento è costosa e sul mercato
nazionale attualmente la commercializzazione di vino in tetra pak non è in
condizioni positive, anzi diremmo che è in stagnazione. Credo che sia un
problema che non si pone a oggi.
VICEPRESIDENTE:
Consigliere Leporati, prego.
CONSIGLIERE LEPORATI:
Sì, ringrazio l’Assessore della risposta e prendo atto del contenuto della
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
stessa.
VICEPRESIDENTE:
Bene. Torniamo indietro.
Oggetto numero 64. Interrogazione del Consigliere Leporati in merito al
costo della pubblicazione speciale agricoltura.
Risponde l’Assessore Montera che ha la parola, prego.
ASSESSORE MONTERA:
Lo speciale agricoltura non ha costi a carico del bilancio provinciale,
perché rientra fra le attività che abbiamo concordato, l’Assessorato provinciale
all’agricoltura e il centro di divulgazione agricola, con cui la Provincia è
convenzionata e fa parte di quelle attività di divulgazione e di informazione
che il centro di divulgazione agricola autonomamente compie.
Noi siamo, ripeto, convenzionati con una convenzione triennale che la
prossima volta scadrà nel 2011 e questo tipo di divulgazioni rientra nelle
attività che la Regione Emilia Romagna delega alle province o ai soggetti che
sono accreditati per farlo, sulla base della legge regionale 28 del ‘98.
Quindi, i centri di divulgazione agricola è un interlocutore che si candida
a ricevere i finanziamenti dalla legge regionale, dalla Regione sulla
divulgazione e fa, fra le altre, questo tipo di attività che naturalmente noi come
Provincia siamo lieti di poter in qualche modo condividere nella progettualità.
VICEPRESIDENTE:
Consigliere Leporati, prego.
CONSIGLIERE LEPORATI:
Prendo atto della risposta dell’Assessore.
VICEPRESIDENTE:
Proseguiamo con l’oggetto numero 73. Interrogazione del Consigliere
Leporati per conoscere i dati sull’incidentalità, in ordine alle moto nelle strade
provinciale.
Risponde l’Assessore Prantoni che ha la parola.
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
ASSESSORE PRANTONI:
In realtà, il Consigliere interrogante alla luce dei dati dell’incidentalità
nella nostra Provincia, relativamente alle moto, dati che sono in crescita,
perché noi partiamo dal 2002 con 163 incidenti, arriviamo al 2007 con 193
incidenti, mentre il dato generale è in calo circa del 10% degli incidenti sulle
strade della Provincia di Bologna, quindi, questo è un dato in controtendenza e
vuol dire che, effettivamente, c’è un’accentuazione del rischio per i
motociclisti.
Il Consigliere chiede che cosa fa, quali provvedimenti intenda prendere
la Provincia, anche alla luce di una dichiarazione da parte del Presidente della
Provincia di Cuneo, Raffaele Costa con l’intento di precludere alle moto il
transito in alcune strade a alto rischio.
Noi abbiamo fatto una verifica. Abbiamo fatto una verifica anche presso
il Ministero per capire, perché già altre volte ci sono state sollecitazioni in
questo senso per quanto riguarda, ad esempio, la S.P. 65 della Futa.
In realtà, il Ministero non è assolutamente d’accordo, perché dice che
un’ordinanza di questo genere ha rilievi di legittimità, nel senso che non
possiamo impedire a qualsiasi cittadino che è in regola dal punto di vista
assicurativo e dal punto di vista del bollo di non utilizzare una strada
provinciale.
Tant'è che il Ministero ci ha portato, come esempio, il fatto che alcuni
Comuni fecero ordinanze per vietare ai camper di fermarsi e, in realtà,
l’ordinanza è stata annullata, proprio perché aveva un’illegittimità assai
manifesta.
Cosa facciamo noi? Noi abbiamo cominciato a sperimentare, ad
esempio, alcuni guard rail sulla Futa destinati in particolare a tutelare i
motociclisti. Devo dire che n’abbiamo messi su qualcuno.
Se ci fossero delle risorse, i risultati sono stati positivi e sono stati
apprezzati. Richiamo l’attenzione dei Consiglieri sul fatto che sulla Futa ci
sono stati 20 incidenti con moto lo scorso anno. Ce ne sono stati 27 in questo,
27, un incremento piuttosto massiccio.
Noi abbiamo chiesto alle Polizie municipali, ai Comuni di presidiare
maggiormente la situazione. Adesso andremo a installare un autovelox anche
sulla Futa, dietro richiesta di tutti i Sindaci. Stiamo facendo un lavoro di
sensibilizzazione con i motoclub, in particolare con il motoclub Futa che
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
gravita proprio in particolare su questa strada.
Abbiamo organizzato negli ultimi tempi alcuni incontri con i
motociclisti proprio sulla Futa, facendo interventi di guida sicura e lezioni di
primo intervento. Quindi, una serie di attività che oltre a dare alcune
conoscenze specifiche per cercare di non fare dei danni in caso di incidenti,
servono anche a aumentare la sensibilità delle persone.
Devo dire che abbiamo avuto una frequentazione di qualche centinaia di
motociclisti, per cui da questo punto di vista è stato un dato positivo. Bisogna
continuare anche perché, come posso dire, una soluzione unica su cui operare
non c’è.
Sono più soluzioni che cercano di migliorare le condizioni di sicurezza
della strada, ma anche l’attenzione e un comportamento virtuoso da parte dei
motociclisti.
VICEPRESIDENTE:
Consigliere Leporati, prego.
CONSIGLIERE LEPORATI:
Ma quando risponde l’Assessore Prantoni sembra quasi che sia quasi
impossibile dargli torto, ma questa volta è in corso in un errore che è quello
che un amministratore in procinto della votazione sul bilancio incorre, perché
si dice sempre per manifestare le proprie difficoltà, non abbiamo i mezzi. Non
ci sono fondi.
Primariamente bisognerebbe fare in modo che la Provincia diventi
realmente un Ente efficace e virtuoso. Siccome nel bilancio che andremo a
votare venerdì avete tagliato, di fatto, i servizi, senza tagliare le inefficienze
dell’Ente… le faccio un esempio Assessore.
Per 3 anni, 2009, 2010 e 2011 che le politiche di pace costano 130 mila
euro, lei faccia il conto, mettiamo assieme questi soldi, quanti guard rail
potremmo mettere su?
Perché vede il ragionamento che lei sviluppa ha una sua coerenza, però,
non si può fare un test, come si dice, populisticamente a spizzichi e bocconi.
Bisognerebbe fare un’operazione…
(Intervento fuori microfono non udibile)
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CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 16 DICEMBRE 2008
BOZZA NON CORRETTA
CONSIGLIERE LEPORATI:
No, invece, bisognerebbe fare un’operazione organica, circoscritta,
misurando l’effettività della misura, dello standard di sicurezza che si declina,
realizzando, integrando quell’arteria con i guard rail a doppia…
Hanno un nome tecnico. Comunque un guard rail a posta per i
motociclisti, perché dire intanto sono aumentati e già questo sicuramente è un
dato negativo, non si può fare un’operazione così tanto per farla.
Bisognerebbe, invece, invertire la rotta e fare proprio in maniera
circoscritta uno step, una verifica sulla 65 per verificare completamente, se
l’integrazione di queste barriere particolari operano quell’opportunità, per cui
possono essere minori gli incidenti mortali con tutto quello che lei ha detto,
tutte le misure di acculturazioni, di responsabilizzazione, di limitazione di
controllo.
Però, la misura che tentava di porre in essere il Presidente della
Provincia di Cuneo, l’Onorevole Raffaele Costa è stata poi una proposta così
che non ha poi avuto costrutto, perché, appunto, anche lei ci ha confermato
che non ha le basi formali e sostanziali. Quindi, è rimasta una buttade.
Però, a limite se si è impossibilitati, qualcosa bisogna pur fare.
Smettetela di dire che non ci sono le risorse. È vero. C’è un problema
complessivo, ma prima di fare questa declamazione generica, bisognerebbe
farsi il mea culpa e vedere se realmente le risorse nell’Ente non ci sono.
In effetti, anche guardando questo bilancio, le risorse le avete, le avete,
ma le spendete male.
VICEPRESIDENTE:
Bene. Proseguiamo con l’interrogazione del Consigliere Leporati, in
merito al possibile utilizzo di dossi virtuali sulle strade provinciali.
Ha la parola l’Assessore Prantoni.
ASSESSORE PRANTONI:
Il Consigliere Leporati molto attento ci porta un esempio di ciò che pare
essere avvenuto a Philadelphia negli Stati Uniti, cioè quello Stato utilizza dei
dossi virtuali, realizzati in 3d, piazzati nel mezzo delle strade per dissuadere il
comportamento degli automobilisti a velocità eccessive.
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Giustamente chiede se la Provincia di Bologna può essere interessata a
effettuare quest’esperimento. Devo dire che anche noi, come il Consigliere
Leporati, siamo abbastanza innovativi. Ci piacerebbe pure andare sulla stampa
con sistemi di questo genere.
In realtà, però, abbiamo fatto alcune verifiche per capire, se dal punto di
vista delle norme italiane del Codice della strada fosse possibile addentrarci in
situazione di questo genere e siccome noi abbiamo la fortuna che alcuni dei
nostri tecnici e anche il sottoscritto sono in alcune Commissioni ministeriali a
Roma, ci diventa molto facile, alla prima occasione utile chiedere di
approfondire i temi di questo genere.
Abbiamo posto questo problema, perché, appunto, era un tema anche
interessante. In realtà, il modo di ragionare del Ministero nostro è un po’
diverso, rispetto a quello che c’è in alcuni Stati degli Stati Uniti. Il Ministero
dice, lo dice il Codice della strada che è vietato utilizzare dossi nelle strade di
scorrimento e di maggiore comunicazione.
Tant'è che noi abbiamo richieste da parte dei territori, soprattutto da
parte dei Sindaci che vorrebbero mettere dossi dappertutto per disincentivare
la velocità e anche questo è un po’ contraddittorio.
Cioè, noi spendiamo fior di quattrini per fare pavimentazioni che siano
aderenti, lisce e ben fatte. Dopodichè dobbiamo spendere dei soldi per creare
degli ostacoli, affinché la gente vada più piano. Lasciamo le strade bianche
come sono e chi si è visto, si è visto.
Poi il Codice della strada dice anche un’altra cosa interessante che
abbiamo approfondito che non devono essere utilizzati sistemi alternativi a
quelli previsti dal Codice per limitare la velocità, per cui utilizzare sistemi di
questo genere, ci dicono, consistono nell’ingannare con un effetto ottico
l’automobilista che in questo modo può ritenere reale la presenza di un
elemento vietato dalla legge.
Di conseguenza si dice non è possibile utilizzare sistemi di questo
genere. Questo è il livello della legislazione oggi in Italia. Poi se andremo a
governo noi, lo cambieremo.
VICEPRESIDENTE:
Consigliere Leporati per la replica, prego.
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CONSIGLIERE LEPORATI:
L’Assessore stava chiudendo benissimo e ha incorso in un ulteriore
errore, perché al Governo ci hanno detto tra 72 anni. Dico no, le previsioni dei
politologi.
Prendo atto della risposta dell’Assessore.
VICEPRESIDENTE:
Oggetto numero 75, interrogazione del Consigliere Leporati in merito
all’utilizzo della trazione in animale in agricoltura. Risponde l’Assessore
Montera, prego.
ASSESSORE MONTERA:
In provincia di Bologna ci sono quindici aziende che allevano cavalli
agricoli italiani a tiro pesante rapido per un totale di 48 capi, di queste solo
un'azienda biologica di 25 ettari, ubicata a Castel Daiano utilizza i suoi tre
cavalli per falciare e trasportare il fieno aziendale.
Quindi questo è un dato che se lei Consigliere non faceva questa
interrogazione, noi non avremmo mai potuto commentare.
La durezza dei nostri terreni, soprattutto collinari e montani, non ha mai
favorito l’utilizzo di questi animali per i lavori agricoli. Attualmente non sono
attive politiche per incentivare l’utilizzo dei cavalli per la trazione, sono
previsti comunque contributi comunitari per mantenere e aumentare la
consistenza dei capi di questa razza in quanto considerata in via di estinzione.
E questa fa riferimento al piano di sviluppo rurale 2007/2013, azione
214 misura 5, agro bio-diversità, tutela del patrimonio di razze autoctone del
territorio emiliano romagnolo a rischio di abbandono.
VICEPRESIDENTE:
Consigliere Leporati, prego.
CONSIGLIERE LEPORATI:
Ringrazio l’Assessore per la risposta.
VICEPRESIDENTE:
Bene, andiamo avanti.
Oggetto numero 76, interrogazione del Consigliere Leporati per sapere
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BOZZA NON CORRETTA
se ATC e la Provincia sono intenzionati a collaborare con le EMT spagnolo.
Prego, Vicepresidente Venturi.
VICEPRESIDENTE VENTURI:
Sì. Ho racconto un po’ di informazioni relativamente all’interrogazione
del Consigliere Leporati, che era un po’ più articolata nel senso che lo stesso
chiedeva quali potevano essere le condizioni di un percorso di collaborazione
di natura tecnica con questa struttura spagnola, ed inoltre si elencavano una
sere di altre esperienze, anche italiane, relativamente a questo tema.
Ecco, i contatti che a seguito dell’interpellanza abbiamo
immediatamente attivato con la azienda di Madrid, ci hanno permesso da un
lato di verificare lo stato di fatto dei progetti che venivano appunto citati, e
dall’altra anche di creare un canale di possibile collaborazione.
In relazione ai vari progetti è emerso molto brevemente quanto segue: i
servizi internet wi-fi, quelli appunto organizzati e gestiti direttamente da
questa struttura spagnola, prevedono la connettività ad internet per gli autobus
e le pensiline della azienda, ed il costo – nel caso in cui decidessimo di attivare
eventualmente una collaborazione di questo tipo – previsto è di circa 3 milioni
di euro. Tra l’altro annunciato per il giugno del 2008, il sistema non è ancora
operativo e le installazioni – parlo sempre di Madrid – sono state a tutto oggi
rimandate al 2009, e quindi siamo molto distanti evidentemente per ragioni
economiche ma credo anche per la complessità del sistema. A tutt’oggi è
irrisolto ad esempio il problema delle credenziali degli utenti, mi segnavano
che l’accesso ad internet non può essere anonimo mentre invece gli utenti del
TPL (trasporto pubblico locale perlopiù sono cittadini comuni, sconosciuti che
non è che si identificano ogni qualvolta decidono di utilizzare appunto il
servizio. L’azienda sta tra l’altro, cosa non secondaria, evidentemente c’è
anche un altro profilo di problema oltre che economico, oltre che tecnico,
anche di natura legale con gli operatori telefonici in quanto questi ultimi
vedono evidentemente la concorrenza. C’è un tema di concorrenza in un
mercato sempre più ampio, sempre più aperto e sempre più libero, mentre il
sistema di video vigilanza consiste nell’installazione di telecamera a bordo di
ogni vettura per aumentare la sicurezza e lottare contro i borseggiatori, in
questo caso la spesa prevista è di 15 milioni di euro, e verrà effettuata una
prima sperimentazione su cinque linee la realizzazione sarà completata nel
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BOZZA NON CORRETTA
2010.
A questo proposito desidero ricordare, sicuramente il Consigliere
Leporati insieme con altri se lo ricorderà, che ATC ha in corso un progetto
per la video sorveglianza del posto di guida dei bus urbani di Bologna.
Facemmo un accordo importante, a seguito degli eventi che si verificarono
nell’estate del 2007 e quindi noi possiamo dire di essere su questo versante già
attrezzati, ci sono già investimenti che si stanno concretizzando e che
interesseranno tutta quanta la flotta dei mezzi urbani o comunque una parte
consistente della stessa, con particolare riferimento al servizio urbano ma
anche evidentemente al servizio extraurbano.
Il sistema “Siena” di ausilio agli handicappati, è un sistema di
altoparlanti che annuncia il nome e la localizzazione della prossima fermata,
ed è in funzione sulle diciannove principali linee di Madrid.
Sostanzialmente lo stesso sistema, noi abbiamo fatto anche un
protocollo importante con la associazione italiana ciechi di Bologna un paio di
anni fa, ha condiviso con il Comune di Bologna, sostanzialmente è lo stesso
sistema che ATC sta implementando per quanto ci riguarda su tutti i veicoli
con il nuovo telecontrollo. Sono già 330 i bus funzionanti, lo avrete
certamente notato soprattutto in città o in prossimità delle zone abitate, c’è la
segnalazione appunto acustica che dice la fermata, la discesa e/o la salita degli
utenti non vedenti o comunque che hanno difficoltà a vedere, leggere e a
seguire il percorso del servizio di trasporto.
Il sistema TGT, quello che dovrebbe portare la tv digitale terreste a
bordo dei bus, è un servizio che nelle intenzioni evidentemente della azienda,
della realtà di cui si parla, fornirà notizie che riguarda la città e di più
importanti appuntamenti culturali di spettacolo. È già il caso di cui si parla
operativo sulla metropolitana.
È un servizio anche in questo caso simile a quello fornite da ATC sui
240 bus dotati del dispositivo WOB con la differenza che nel nostro caso si
prepara un palinsesto specifico che viene di volta in volta appunto aggiornato,
integrato, implementato, su cui svolgono le news mentre nel caso di utilizzo
del digitale terreste è la stazione emittente che decide di volta in volta cosa
trasmettere agli utenti, ai cittadini, ai clienti del servizio di trasporto pubblico
locale.
Questa è in estrema sintesi, ma credo che di volta in volta sui singoli
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temi di aver fornito risposte e anche informazioni corrispondenti anche a ciò
che stiamo facendo.
VICEPRESIDENTE:
Consigliere Leporati.
CONSIGLIERE LEPORATI:
Sì, prendo atto della risposta del Vicepresidente e lo ringrazio anche per
la articolazione e il contenuto.
VICEPRESIDENTE:
Bene, proseguiamo ancora.
Interrogazione del Consigliere Leporati, oggetto 79 in merito
all’aumento del prezzo degli alimentari.
Risponde l’Assessore Montera, prego. No, dobbiamo slittare questo
argomento.
Allora, passiamo al numero 92, che abbiamo tanto citata. Interpellanza
dei Consiglieri Zanotti e Caserta che ovviamente si assume anche la
responsabilità della risposta per la collega Zanotti, per conoscere le
motivazioni che ostacolano la assegnazione di numero 200 alloggi Acer
completati nel 2007. Vice Vicepresidente Giacomo Venturi.
VICEPRESIDENTE VENTURI:
Grazie. Rispondo all’interrogazione dei Consiglieri Caserta e Zanotti, ci
siamo ovviamente immediatamente attivati nei confronti dell’azienda che ci ha
prontamente fornito le informazioni per rispondere e speriamo adeguatamente
al quesito che ci veniva posto.
I motivi sostanzialmente dei ritardi sono legati sia nel caso del cantiere
Corte Tre, Via Colonna, Tibaldi, dell’Arca e Bolognese, sia nel caso del
cantiere di via Albani 26, alla rescissione da parte di Acer del contratto con
l’impresa esecutrice dei lavori di ristrutturazione di riqualificazione degli
immobili per gravi inadempienze contrattuali e dalle successive anche
vertenze giudiziarie che si sono inevitabilmente poi prodotte, tra le quali si è
inserito anche il fallimento della stessa impresa esecutrice dei lavori.
Riguardo ai tempi, tra l’altro ci sono delle novità, che posso condividere
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BOZZA NON CORRETTA
dalla data della presentazione dell’interrogazione alla seduta di oggi nella
quale appunto rispondo. Nel caso del cantiere Tre si è avuta nel frattempo una
nuova aggiudicazione dei lavori solo alla fine del mese di maggio, e quindi
prima della scorsa pausa estiva con tempi di ultimazione previsti. I 28 alloggi
di via Colonna a ottobre 2008, che si sono già inaugurati tra l’altro. Quelli di
via Tibaldi e di via Bolognese che sono 50, 49 dicembre 2008, li abbiamo
inaugurati proprio la settimana scorsa, anche questi. Maggio 2009 invece gli
altri, 53 alloggi, che tra l’altro ci sono anche due negozi e una struttura
dedicata a un servizio per l’infanzia in via dell’Arca, e i 121 posti auto interrati
sempre collegati all’intervento di cui sopra, maggio 2009.
Nel caso invece nel cantiere di via Albani, sono 19 alloggi, i tempi di
ultimazione dei lavori sono previsti per fine 2009 e quindi c’è ancora
evidentemente più di un anno davanti a noi, a condizioni appunto che si riesca
a riaffilare, perché in questo caso c’è ancora la procedura aperta, i lavori ad
una nuova impresa entro la fine di questo anno. Quindi stanno effettivamente
perfezionando tutti gli atti amministrativi per poter procedere in questa
direzione previo tra l’altro accordo con il curatore fallimentare.
È chiaro che esce un quadro evidentemente di disponibilità economica,
di procedure attivate, di lavori assegnati, con difficoltà che nell’ambito dei
lavori pubblici anche voglio a fronte di costi valutati e verificati corrispondenti
comunque agli interventi che si realizzano che a volte incontrano difficoltà
proprio per la scarsa tenuta impossibilità che le aziende che si aggiudicano
questi lavori manifestano con evidentemente un forte danno chiaramente
pubblico in ultima analisi direi quasi in prima analisi anche nei confronti dei
cittadini destinatari di quegli alloggi che hanno diritto ovviamente di poterli
utilizzare anche a fronte di una difficoltà legata a una condizione sociale che li
inserisce nelle graduatorie che noi utilizziamo, i comuni in particolare, per
assegnare questi alloggi.
Comunque la situazione si è sostanzialmente… come dicevo, nel
frattempo abbiamo ultimato, inaugurato, stiamo ultimando e inaugureremo
anche gli altri alloggi, gli altri cantieri.
VICEPRESIDENTE:
Consigliere Caserta.
CONSIGLIERE CASERTA:
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Ringrazio l’Assessore. La risposta mi sembra esauriente. Sottolineo il
fatto che tra quando era stata presentata l’interpellanza e adesso sono avvenuti
dei fatti rilevanti. Resta il commento, che io condivido, dell’Assessore sulla
complessità del rapporto con questo mondo delle costruzioni, per cui bisogna
stare con molti occhi aperti e valutare bene, quando si affidano dei lavori.
VICEPRESIDENTE:
Bene. Se il Consigliere Leporati è qui vicino, se rientra, l’Assessore
Montera risponde sull’aumento dei prezzi alimentari. Dopodichè vediamo
se… adesso alle sei comunque finiamo, come da patti.
Allora, in attesa che rientri eventualmente il Consigliere Leporati, se c’è
qualcosa altro. Qui non c’è mica altro. Io non ho altro. Eccolo. Allora, oggetto
numero 79. Interrogazione del Consigliere Leporati in merito all’aumento del
prezzo degli alimentari. Assessore Montera.
ASSESSORE MONTERA:
Chiede se l’Ente Provincia è disponibile a promuovere politiche atte a
potenziare le produzioni locali per poter orientare ai consumi interni e
ampliare anche le superfici coltivabili, incrementando la produttività.
Questo in riferimento alla speculazione internazionale, per esempio, sui
cereali. Io ripeto questo, perché la sua domanda presume una risposta coerente
con l’impegno della Provincia in qualche modo a contrastare ciò che nei
mercati internazionali avviene indipendentemente dall’impegno dell’Ente
Provincia.
Lo dico perché è importante dare una risposta che è quella che noi
possiamo in qualche modo prevedere, noi come sistema provinciale. Allora,
come il Consigliere sa, siamo molto impegnati a valorizzare la filiera corta, il
contatto fra produttore e consumatore, perché questo in qualche modo
accorciando la distanza fra i due componenti della filiera, può favorire un
maggiore reddito ai produttori e prezzi più equi per i consumatori e di più può
favorire anche la qualità del consumo.
Noi abbiamo fatto varie iniziative in collaborazione con Enti locali e
associazioni per poter lavorare con una cultura di agricoltura sostenibile di
valorizzazione dei prodotti locali di qualità e del territorio rurale, in cui la
produzione avviene.
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Fra questi citiamo i mercati contadini, le attività di vendita diretta che
abbiamo sollecitato in azienda, i protocolli d’intesa che abbiamo fatto, per
esempio, per la ristorazione locale, anche con l’ASL unica di Bologna con cui
noi siamo riusciti a costruire un’intesa per poter favorire l’introduzione dei
prodotti tipici nella ristorazione ospedaliera.
Però, un impegno che credo che sia più importante anche dal punto di
vista finanziario, è quello di sollecitare la predisposizione di progetti di filiera,
facendo sì che la Provincia, come ha già fatto, si faccia parte dirigente, perché
l’organizzazione della filiera si costruisca e si possa accedere a dei
finanziamenti importanti che la Regione Emilia Romagna ha stanziato che
sono di circa 230 milioni d’euro per tutto il territorio regionale e che
riguardano proprio i finanziamenti ai progetti di filiera.
Noi come Provincia di Bologna abbiamo chiesto alla Regione Emilia
Romagna che le filiere che riguardano i comparti produttivi dei territori
disagiati, pensiamo alla montagna, possano essere ritenute in una graduatoria
che comunque la Regione farà, perché comunque hanno una dimensione
regionale, possano essere considerate prioritarie quelle che si sviluppano nei
territori montani.
Un esempio per tutti. La filiera dei piccoli frutti che si fa in montagna,
perché là si producono i piccoli frutti, ovvero la filiera delle carni, la
zootecnia, laddove questa prevalentemente si esercita in montagna, avrà nella
graduatoria che noi abbiamo chiesto alla Regione, diciamo, una priorità
proprio per far sì che si cerchi, che si riesca a compensare i produttori di quelle
perdite che a tutto tondo un'agricoltura oramai divenuta globale, purtroppo
causa nei territori.
VICEPRESIDENTE:
Consigliere Leporati, prego.
CONSIGLIERE LEPORATI:
C’è una parte interessante della risposta. C’è una parte che non è
condivisibile, nel senso che è giusta quell’operazione che sta portando avanti
la Regione. I finanziamenti sono anche, mi pare, di un certo spessore a livello
di quantificazione.
Per quanto riguarda la montagna, il problema della montagna lo stiamo
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affrontando, lo stiamo declinando su questo versante, però, per fare in modo
che sia visibile questo sforzo, bisogna ridefinire poi il ruolo della montagna e
siccome la Regione, unitamente alla Provincia, ha delle responsabilità, perché
c’è un problema, l’abbiamo verificato qua, con la presenza dei cittadini, ad
esempio, degli Enti Parco che non lasciano l’opportunità di realizzare, di
mantenere…
C’è una presenza per quanto riguarda gli animali che sta esondando,
quindi, si trovano sulla strada, cioè ci sono situazioni che confliggono, che non
permettono questa crescita di sistema della montagna, perché se noi la
decliniamo su questo versante, è sicuramente una misura di sostegno, ma lì il
problema è che bisogna sostenere tutto il sistema della montagna e purtroppo
chi governa queste realtà non ha queste visioni di insieme e, quindi, non aiuta
l’insieme, ma aiuta il particolare.
Però, non possiamo aiutare il particolare, se dimentichiamo l’altro, tutta
l’altra parte. Per quanto riguarda, invece, il problema dei prezzi, io direi di
rafforzare la mission del CAB. Noi abbiamo la grande opportunità. Io sono un
fruitore del CAB.
Vedo che c’è tanta gente. La gente è aumentata, però, bisogna fare in
modo che venga conosciuta maggiormente e che c’è quest’accessibilità. C’è la
possibilità di parcheggiare. C’è la possibilità agli orari. C’è la possibilità di
fruire e quella è una grande opportunità.
Purtroppo abbiamo solo questa pagina settimanale sul Carlino con tutte
le associazioni, dove c’è anche la Provincia e chi non legge il Carlino… ecco
quali sono gli strumenti per far capire che c’è questo mercato diretto, questo
farmer market.
L’altra questione che sottoponevo, prima lo facevo a mo di battuta, mi
dispiace che una realtà privata, cioè Esselunga sia stata premiata dal Sole 24
ore come la prima realtà a livello distribuivo che abbia la possibilità di una
variabilità di accesso per quanto riguarda i prezzi per il cliente e, ovviamente,
devo sanzionare la Coop, perché la Coop non sta facendo l’interesse
dell’utente.
La Coop è una cooperativa. Non è una S.p.A., quindi, come missione
deve avere un occhio di riguardo all’utente e purtroppo la Coop non ce l’ha.
Quindi, il fatto che sia una impresa privata la dice lunga su quello che non è
solo un problema di filiera, ma è anche un problema delle diseconomia e di
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quanto una impresa vuole guadagnare.
Allora, io ho letto il libro di Caprotti. Lui ha detto: a me non interessa di
guadagnare tanto in un anno. Mi interessa guadagnare poco, ma per tanti anni
e questo è la risposta di un privato a una filosofia di cooperazione che non è
condivisibile.
VICEPRESIDENTE:
Bene. Chiudiamo qua il Consiglio. Ci aggiorniamo a venerdì alle ore
09.30 per il bilancio.
Trascrizione effettuata dalla ditta Write System Srl della seduta di Consiglio
Provinciale del 16 Dicembre 2008
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