Napolitano alle toghe: va garantita la partecipazione

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Napolitano alle toghe: va garantita la partecipazione
CON IL PDL
ANNO LXI N.60
Napolitano alle toghe: va
garantita la partecipazione
politica di Berlusconi
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Bersani&Casaleggio.
40 anni dopo, ancora
piccisti contro gruppettari
Marcello de Angelis
I giovani non lo ricorderanno, ma
il ʼ68 iniziò con uno scontro tra gli
studenti impolitici e il grigio apparato del Pci, in cui bisognava chiedere il permesso al partito per
sposarsi, Pasolini veniva espulso
perché lʼessere omosessuale era
una degenerazione e le richieste
delle nuove generazioni, in Italia
come a Praga, erano deviazionismi borghesi. Le organizzazioni
giovanili comuniste si svuotarono
andando a riempire nuovi gruppi
tra il velletario e lʼeversivo che poi
diventarono organizzazioni extraparlamentari o addirittura partiti di
sinistra estrema. Per tutti gli anni
ʼ70 si presero a bastonate con i
servizi dʼordine di Pci e Cgil, uniti
solo saltuariamente nello sprangare i fascisti. Nel ʼ77, con la nascita di Autonomia operaia,
lʼapparato provò di nuovo a fermare la spinta dei “movimenti” e
richiamare i giovani nella struttura.
A Roma ci provò Lama con un comizio/atto di forza nel piazzale
dellʼUniversità che finì con un assalto e la sua “cacciata”. Lo scontro si spostò nei tribunali, dove
lʼapparato piccista di Magistratura
democratica ottenne quello che
non era riuscito ai servizi dʼordine
e al Partito. La sinistra sovversiva,
assimilata strumentalmente a
quella eversiva, venne perseguita
e imprigionata. E come contraltare
gli stessi magistrati fecero piazza
pulita anche dei movimenti e
gruppuscoli di destra, tanto per
stornare i sospetti. I reduci del più
grande gruppo organizzato antiPci, Lotta continua, entrarono in
buon numero nel Psi di Craxi –
per il tramite del giovane Claudio
Martelli – e ottennero buoni inserimenti nel mondo del giornalismo,
dal quale continuarono la loro
guerra contro il Pci. Alcuni continuarono in quella direzione anche
dopo la sconfitta dellʼanti-piccista
Craxi, vedendo in Berlusconi il
nuovo paladino contro il PartitoMoloch. Casaleggio fa parte di
quella grande famiglia che dal
Movimento studentesco di Capanna, ad autonomia operaia ai
movimenti, è cresciuta con lʼidea
di una sinistra che anziché gestire
d’Italia
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mercoledì 13/3/2013
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Fuoco incrociato
contro il Cavaliere.
Altro che marcia
TAORMINA PAG.2
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Laddove non arriva
Napolitano
arriva Celentano...
AMBROSIONI PAG.2
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subito e lʼimmaginazione al potere.
Il tentativo di Bersani di “unirsi” col
5stelle è come mettere insieme il
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diavolo con lʼacqua santa. Se il movimento viene a patti con la struttura muore. E Casaleggio lo sa.
Il Pd sbaglia anche quando copia le proposte
del Cav. E sul web non se lo fila nessuno
Francesco Signoretta
Il match è sempre stato truccato, fin dal primo giorno della
campagna elettorale. Sul ring sono saliti i pugili che, in
uno strano gioco di alleanze, hanno praticato il “due contro uno”, che è da cartellino rosso in qualsiasi sport,
anche se quellʼuno ha dimostrato di sapersi difendere benissimo. Ma non cʼè stato solo gioco scorretto: il match ha
avuto un arbitro di parte, un collegio giudicante ancora più
di parte e la grande stampa pronta a sparare sempre su
quellʼuno. Adesso, archiviate le elezioni, qualche verità si
può dire e Bersani sta tirando fuori dal cilindro quelle idee
che – neppure un mese fa – erano state bollate come coglionate solo perché messe in campo da Berlusconi, definito pifferaio, imbonitore, addetto alle televendite,
bugiardo, irresponsabile e chi più ne ha più ne metta. Invece, le teste dʼuovo del Pd hanno consigliato a Bersani
le proposte economiche andando a scopiazzare il Cav
con qualche piccolo correttivo, cambiando qualche parola,
proprio come si fa a scuola con i compiti passati di nascosto dal primo della classe. Arrivano gli otto punti e la pubblicazione del documento sul sito del Pd: adesso
sappiamo perfino che il centrosinistra vorrebbe esentare
dal pagamento dellʼimposta lʼ80 per cento dei possessori
della prima casa. Non solo. Anche su occupazione, lavoro, crediti delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione, prelievo Irpef , investimenti e redditi bassi si
segue la stessa strada. Paroloni dietro cui cʼè pratica-
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Sanità, per Storace
unʼaltra assoluzione
(dopo un calvario giudiziario)
REDAZIONE PAG.3
deve spaccare tutto e fare tabula
rasa, una sinistra che odia le strutture e le gerarchie, che vuole tutto e
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mente poco o nulla. Idee poche e confuse, soldi pochi,
mancanza di copertura e molto altro. Intanto si apre una
consultazione online con un questionario che dovrebbe
consentire ai cittadini di contribuire alle decisioni finali. Ma
i contributi che arrivano sono pochi. Dallo scorso venerdì,
data in cui è stato messo online il primo punto (corruzione e falso in bilancio) i contributi sono stati appena
12mila. Pochi aficionados e non tutti entusiasti. Con falso
in bilancio e corruzione non si mangia e il resto è tutto un
programma. Un esempio? È presto detto. In materia di
mercato del lavoro si perservera nellʼerrore compiuto dalla
Fornero con lʼaiuto della Camusso e dello stesso Pd. Bersani annuncia che lʼobiettivo è rendere il lavoro a tempo
indeterminato meno costoso di quello a tempo determinato per favorire i contratti veri rispetto a quelli precari.
Non tiene conto, però, che il problema di questo momento
è che il lavoro non cʼè e che le aziende chiudono. E se
non cʼè occupazione ha poco senso alzare o abbassare
le asticelle per dividersi quel poco che viene messo in tavola: bisogna aumentare la torta. E qui, come al solito, il
Cavaliere anticipa la strada. Il Pdl, infatti, propone di azzerare i costi per le imprese che assumono giovani. Perché
non si tratta di sostituire il lavoro con altro lavoro, ma di
crearne di nuovo. Fino a che chiudono mille imprese al
giorno, infatti, è difficile dare opportunità occupazionale
agli attuali tre milioni di disoccupati.
Fuoco incrociato contro
il Cavaliere. Altro che marcia...
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Giovanna Taormina
I “grandi” giornali hanno fatto
di tutto per alleggerire l'immagine delle toghe che stanno
tartassando Berlusconi. E per
farlo hanno ingigantito la protesta dei parlamentari del Pdl
dando quasi l'idea di un
golpe. Un'immagine che è
stata smentita da Laura Ravetto: «Non c'é stata nessuna
marcia, ma una riunione dei
nostri gruppi parlamentari a
Milano. Abbiamo deciso di accompagnare i colleghi Ghedini e Longo e in maniera
silenziosa ci siamo messi davanti al tribunale». Intervenendo ad Agorà, su Raitre la
parlamentare del Pdl ha puntualizzato che «questo non significa che non possiamo far
sentire la nostra preoccupazione e far notare che ci sia
un fuoco incrociato sul presidente e sul nostro partito per
cambiare il risultato politico
delle elezioni, che di fatto ci
dà un pareggio con le altre
due forze politiche». E, intanto, cresce la voglia di partecipazione
alla
manifestazione del 23 a
piazza del Popolo a Roma.
«Migliaia di militanti del Pdl di
Napoli – ha detto Amedeo Laboccetta – saranno a Roma
per testimoniare al nostro leader vicinanza e sostegno e
sconfiggere i disegni destabilizzanti che abbiamo di
fronte». Il coordinatore del Pdl
a Napoli ha sottolineato che
«tutti gli italiani dovrebbero essere uguali davanti alla legge.
Ma c'è un italiano più uguale
degli altri e si chiama Silvio
Berlusconi. Si dice da più parti
che siamo ormai giunti all'assalto finale da parte di alcune
procure. Qualche ben informato sostiene che la procura
di Napoli potrebbe partorire
nuovi eclatanti provvedimenti.
Un'ipotesi che se confermata
provocherebbe, così come nel
1994 con il famigerato avviso
di garanzia, un effetto devastante nella vita della nazione
con gravissimi riflessi anche
internazionali». E in questo
clima qual è la posizione di
Pierluigi Bersani? «Dinanzi all'attacco giudiziario in corso
contro Berlusconi – ha osservato Daniele Capezzone – il
leader del Pd aveva due possibilità. La prima: cercare di
unire il Paese, distinguendo
un avversario politico da un
nemico da abbattere con ogni
mezzo. La seconda: fare eco
meccanicamente al peggiore
giustizialismo, tentando di inseguire i manettari con lo zelo
dell'allievo-neofita. Ha scelto
la seconda ipotesi, mostrandosi ancora una volta “unfit to
lead”».
Matteoli: il Cav
ineleggibile?
Sarebbe un golpe
Redazione
Se in Parlamento venisse votata la ineggibilità di Silvio Berlusconi «ci troveremmo di
fronte al tentativo di un golpe su
cui il Popolo della libertà reagirebbe come si deve». Dura
presa di posizione di Altero
Matteoli contro l'eventuale applicazione della legge 361 del
1957. Matteoli ha parlato in primo
luogo della
situazione
giudiziaria
dell'ex premier: «Chiederemo al
capo dello Stato, anche nella
sua veste di presidente del
Csm, che Berlusconi sia processato come un comune cittadino,
senza
accanimenti
sospetti e senza accelerazioni
procedurali che hanno il sapore
di una persecuzione inaccettabile. Abbiamo la netta sensazione che si voglia incidere sul
corso della politica in questa
fase così delicata e questo è intollerabile». Sulla dichiarazione
del capogruppo del Movimento
5 Stelle, Crimi, che si è detto
pronto a votare a favore di
un'eventuale richiesta di arresto
per Berlusconi e per la sua ineleggibilità, Matteoli ha notato
come «sia davvero grave che
un collega affermi di votare per
l'arresto a prescindere dall'esame degli atti, dei documenti».
Laddove non arriva Napolitano arriva Celentano...
Antonella Ambrosioni
Settimane di rompicapo e la soluzione era lì,
nella mente di Adriano Celentano.... Vi dico io
come fare a formare il nuovo governo. Meno
male, anche Napolitano sarà sollevato di non
dover decidere tutto da solo...."Caro Bersani ti
scrivo”. Prende carta e penna, il Molleggiato, e
scrive una lettera pubblicata su “Repubblica” al
leader del Pd. Un invito per sollecitarlo a fare lui
la prima mossa nei confronti di Grillo, auspicando che Bersani possa impegnarsi a sottoscrivere il programma del MoVimento 5 stelle
per intero. Facile, no? Dai, pensaci...Celentano
prova con la mozione degli affetti: «...nessuno
meglio di te, può cavalcare il vento di queste
ore.... Solo tu puoi fare la mossa giusta. La
mossa che i tempi di questo grande momento
ti chiedono». Con sconcertante disinvoltura Celentano paragona sfera temporale e spirituale.
I tempi, scrive «sono poi gli stessi che hanno
chiesto al Papa l'urgenza di una scossa per la
chiesa degli scandali mentre un meteorite si
abbatteva sulla Russia. Una mossa la tua, che
indurrebbe i “grillini” a chiedere al loro fondatore per quale motivo non dovrebbero accettare una proposta che non possono rifiutare».
I motivi li sappiamo tutti, Grillo non vuole, punto.
Ma Celentano, forse per poca conoscenza del
diritto costituzionale, fa una contorsione e inverte l'onere della «fiducia». Cioè, scrive che
Bersani deve dare la fiducia a Grillo per un governo Bersani, quando sappiamo che il comico
genovese non ne ha alcuna intenzione. Il ragionamento non regge, anche se quel termine
- fiducia - dovesse intendersi non in termini tecnici-parlamentari. Il significato che il Molleggiato vuole dare per forza al termine è questo:
«Un patto tra te e Grillo di fronte agli italiani
dove si dice che: “Io, Pierluigi Bersani sarò il
premier che accetta tutti i punti del tuo programma che entrambi riteniamo fondamentali
per il bene dell'Italia e sono pronto a discutere
anche su quelli che sono in totale contrasto con
il mio modo di pensare”». Ma figuriamoci. Sarebbe una mossa «storica», gongola, «almeno
fino a quando l'idillio fra te Grillo reggerà». Dunque, niente piano A o piano B. «Ma un piano Z.
Poiché è esattamente dalla fine che si ricomincia». Chissà se al Colle piacerà il piano Celentano...
Contesta Hollande e viene allontanato. Se fosse
successo con il Cav sarebbe scandalo internazionale
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Sanità, per Storace
un'altra assoluzione (dopo
un calvario giudiziario)
Redazione
«Signor Hollande, dove sono le promesse?
Dove sono?»: il contestatore del presidente
francese non finisce di pronunciare la frase,
che subito la polizia francese lo ha trascinato
via con la forza, in modo a dir poco brusco.
Che altro approccio in Francia, che altra tutela
dell'immagine delle figure istituzionali rispetto
a quel che accade a casa nostra. Ricordate la
statuetta di ferro del Duomo tirata in faccia a
Berlusconi da Alessandro Tartaglia? Per l'allora premier notte in ospedale e venti giorni di
prognosi. Solidarietà da parte di tutte le forze
politiche ma tutto questo non impedì che sul
web -rilanciato anche dalla macchina delle disinformazione- fiorisse la tesi dell'autoattentato. Le foto galleria di “Repubblica”
mostravano immagini inequivocabili, eppure ci
fu chi disse e scrisse che, subito dopo colpito,
lʼoggetto non si vedeva ma si vedeva solo a
smorfia di dolore di Berlusconi, senza che il
suo viso fosse cosparso di sangue. Ancora,
per alcuni nel momento in cui veniva afferrato
dalle guardie per esser portato in macchina
qualcuno gli ha allungato una tela cerata grigio-scura per coprirsi il volto (e quando mai,
colpiti, vi coprite le ferita con una tela cerata,
guardacaso, scura?, scrivevano i teorici dell'attentato-bufala) che nella foto prima sembra
già preparata. Infine, notavano che solo in
macchina compariva il sangue che risultava
alla vista improvvisamente rappreso con una
visibilità simile alla gelatina. Ancora sospetti,
come mai nonostante tutto quel sangue, sulla
camicia bianca non c'era neppure una traccia
di rosso? Non bastò neppure perdonare il suo
aggressore, come si ricorderà, perché, tutti, Di
Pietro per primo, accusò Berlusconi di una
manovra atta a creare consenso su di lui. In
precedenza, in una affollatissima piazza Navona a Roma, un giovane mantovano, Roberto Del Bosco, gli lanciò addosso il treppiedi
di una macchina fotografica. Berlusconi riportò
una contusione tra l'orecchio destro e il collo.
L'uomo ottenne una scarcerazione quasi immediata disposta dal Gip, provvedimento duramente contestato dall'allora ministro delle
Riforme, Roberto Calderoli, che chiese
un'ispezione al Tribunale di Roma. In Francia,
dove un giovane che ha solo osato chiedere
al capo dello Stato cosa avesse fatto degli impegni assunti durante la campagna elettorale,
viene subito isolato. Altro rispetto per le istituzioni, altro stile....
Redazione
La drammatica storia dell'italiano in
carcere da dodici anni in America
sbarca sui social network. “Un milione
di firme per liberare Chico Forti” è la
petizione che si può leggere in rete e
che invita i follower ad aderire all'iniziativa mirata a riaprire il processo. Nel
sito dedicato all'imprenditore italiano si
ricostruisce la vicenda e si legge che
Enrico “Chico” Forti, dopo un processo
di ventiquattro giorni, il 15 giugno 2000
fu ritenuto da una giuria popolare della
Dade County di Miami, colpevole dell'omicidio di Dale Pike. Una sentenza
che ha sconvolto l'opinione pubblica e
che ancora oggi lascia esterrefatti
quanti hanno seguito il dibattimento
processuale, culminato con la reclusione a vita dell'imprenditore italiano. Il
verdetto si legge sempre sul sito, fu
emesso «oltre ogni ragionevole dubbio», e stabilì la colpevolezza dell'imputato sulla base di flebili e confuse
prove circostanziali. Infatti, «attente verifiche e valutazioni, sulla fondatezza di
queste “prove circostanziali”, produssero all'epoca del processo una tale
quantità di dubbi che il sospetto che i
fatti siano andati in modo completamente diverso da come sono stati presentati
dallʼaccusa
è
divenuto
certezza». Da qui la necessità di riaprire il caso. Ma qual è la storia di
Chico? Forti aveva 41 anni il 15 giugno
del 2000, giorno in cui fu condannato,
dopo un procedimento giudiziario sbrigativo, all'ergastolo per aver provocato,
secondo l'accusa, «dolosamente la
morte di Dale Pike, figlio di un cono-
Redazione
Sono stati prosciolti dalle accuse di corruzione
Francesco Storace e l'imprenditore della sanità
Giampaolo Angelucci per una vicenda legata ad
un finanziamento da 7 milioni di euro in seguito
al riconoscimento di carattere scientifico concesso al centro ospedaliero San Raffaele. Lo ha
stabilito il gup Giacomo Ebner del tribunale di
Roma che ha prosciolto i due con la formula
«perché il fatto non sussiste». L'ufficio del pubblico ministero aveva chiesto la prescrizione
delle contestazioni. Secondo l'accusa, caduta
ieri, Storace quando era ministro della Sanità
aveva firmato un decreto che prevedeva un investimento di diversi miliardi nella ricerca scientifica. Tra i destinatari dei finanziamenti c'era
anche la clinica della Pisana, di proprietà della
Tosinvest. Secondo gli inquirenti non c'era prova
di alcuna azione corruttiva, tanto che i pm Attilio
Pisani e Maria Cordova avevano chiesto nel
corso del tempo per due volte l'archiviazione. Ma
poi i pubblici ministeri hanno dovuto eseguire
l'imputazione coatta disposta dal gip. «L'onorevole Storace – commenta il suo difensore, lʼavvocato Romolo Reboa – ha dovuto subire una
vicenda che si è protratta per oltre quattro anni rispetto alla prima richiesta di archiviazione fatta
dalla Procura. Il tutto per l'opinione contraria di
un giudice che lo aveva anche condannato in
primo grado per la vicenda Laziogate. Fortunatamente, anche in questo caso, un altro giudice
ha dichiarato che il fatto non sussiste».
Chico Forti, continua la mobilitazione del popolo della rete
scente». Il ragazzo fu ucciso con due
colpi di pistola alla nuca e fu denudato
completamente. L'accusa riuscì a far
condannare Chico per essere il mandante dell'omicidio e non l'effettivo esecutore. Secondo la tesi accusatoria
aveva un movente: temeva che Dale
potesse interferire con le trattative per
lʼacquisto di un albergo di proprietà del
padre a Ibiza. L'intero processo si basò
sul concetto che Chico Forti avrebbe
voluto approfittarsi di Anthony Pike, descritto come una persona anziana e disabile non in grado di decidere, cosa
che non è stata certificata dal tribunale.
Un castello accusatorio che, secondo i
sostenitori dell'innocenza di Chico, è
ora facilmente smontabile e in sua difesa continua la mobilitazione del popolo della rete.
L'insidia di Facebook, i “mi piace”
svelano la tua personalità
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Desiree Ragazzi
Facebook non è solo luci. È
stato creato un “calcolatore”
di personalità che svela chi
sei, dall'orientamento sessuale e politico, a razza, età,
quoziente intellettivo, uso di
droghe, semplicemente leggendo i “mi piace” che posti
sulla tua pagina Facebook. È
il frutto di una ricerca pubblicata sulla rivista Pnas. Lo
studio è importante perché
mostra com'è facile carpire
informazioni private di una
persona da quel che fa sui
social network, infatti mostra
come alcuni tratti costanti
della personalità sono asso-
ciati a certi “mi piace”. Per
esempio, l'intelligenza è associata alle preferenze per
certa musica, ha spiegato Michal Kosinski dell'università
di Cambridge, autore del lavoro. La particolarità di questo “calcolatore” è che da
un'enorme mole di dati di per
sé poco informativi (i “mi
piace” sono commenti minimi
a frasi di amici, brani musicali, video e molto altro) si
riesce a produrre il profilo
preciso della persona. Gli
esperti hanno costruito il loro
modello di calcolo partendo
da oltre 58mila utilizzatori di
Facebook statunitensi, che
hanno deciso di offrire i propri dati, i propri “mi piace” su
Facebook, i profili demografici e psicometrici. Il sistema
costruito è così semplice e
preciso che permette con
elevata accuratezza di carpire informazioni private di un
individuo, anche ad esempio
se i genitori sono divorziati,
«come se questo evento lasciasse tracce indelebili nel
comportamento di un individuo», ha sottolineato Kosinski. Anche la personalità e
l'intelligenza di una persona,
l'apertura e altri aspetti del
carattere, emergono dai “mi
piace”. Le implicazioni di ciò
sono importanti, ha spiegato
Kosinski: «Ciò che tradizionalmente era difficile da ottenere su base individuale, può
essere ora dedotto in modo
automatico e veloce per milioni di persone senza che
loro nemmeno se ne accorgano. Offre un grande potenziale per il marketing e la
pubblicità personalizzata»,
ma ha rivelato anche quanto
sono “indifesi” i nostri dati
sensibili. «Governi, compagnie, o anche semplici individui – ha concluso –
potrebbero usare un semplice software per svelare
tratti altamente sensibili e
personali di chiunque».
Guglielmo Federici
Dopo un decennio di attesa e il
continuo rischio di rinvii, il bando
totale dei cosmetici testati sugli
animali e della loro commercializzazione in Europa da oggi è
realtà. Con una decisione Ue,
sono infatti cadute le ultime eccezioni alle sperimentazioni animali dei prodotti di bellezza, che
nell'Ue sono state progressivamente vietate a partire dal 2004.
Nulla cambia, però, per la sorte
delle bestiole usate per verificare
la bontà dei prodotti farmaceutici,
chimici o alimentari, per cui restano valide le norme che la consentono. E se l'industria del
settore punta i piedi perché
dovrà trovare nuovi sistemi di
test, l'Ue punta invece a inne-
scare un circolo virtuoso e a
coinvolgere altri giganti come
India, Usa e Cina nella partita dei
cosmetici “puliti”. Si tratta infatti
di un giro d'affari da 70 miliardi di
euro l'anno per la sola Europa,
che rappresenta la metà del mercato globale. La scommessa di
Bruxelles è aumentare il tasso
d'innovazione del settore, dove il
25% dei prodotti ogni anno viene
riformulato o rimpiazzato. La partita dei “metodi alternativi”, però,
ammette l'esecutivo Ue, non è
vinta, in quanto «la completa sostituzione della sperimentazione
animale non è ancora possibile».
Se per verificare l'impatto di una
crema o un deodorante sulla
pelle è possibile usare un'epidermide artificiale, il procedimento
non è così semplice per verificarne cancerogenicità o tossicità. Finora era consentito
condurre fuori dall'Ue gli esperimenti più complessi sui singoli
ingredienti di un prodotto e poi
venderlo in Europa, ma d'ora in
poi non sarà più possibile, a
meno che si tratti di sostanze
testate a scopo farmaceutico e
poi integrate in un cosmetico.
«La Commissione continua a
sostenere lo sviluppo di metodi
alternativi e a dialogare con i
paesi terzi per convincerli a seguire l'Europa sulla stessa
strada», ha dichiarato il commissario alla salute Tonio Borg,
e «senza scendere a compromessi sulla sicurezza dei consumatori».
Ue: non sarà più possibile testare cosmetici sugli animali
Oren sceglierà il cast
per la sua “Bohème”
utilizzando Youtube
Redazione
Largo ai giovani: il teatro
Verdi di Salerno ha intenzione di preparare una "Bohème" nel segno delle nuove
generazioni: il cast infatti, ed
è una novità, sarà scelto mediante selezioni su Youtube.
È un'idea innovativa dell'estroso maestro israeliano
Daniel Oren, che è il direttore artistico della stagione
lirico-sinfonica 2013 del teatro Verdi. A quanto si apprende, le selezioni verranno
attivate sul canale Youtube
del teatro Verdi di Salerno e
attraverso il profilo Facebook
già dalla prossima settimana. Daniel Oren ha fatto
sapere che formerà quanto
prima una commissione specifica che si occuperà di valutare le selezioni. L'opera
andrà in scena dal 28 al 30
dicembre prossimi. Oren,
che esordì a 13 anni, vinse a
soli 20 anni il prestigioso
Concorso "Herbert von Karajan" riservato a giovani direttori d'orchestra. Oggi è uno
dei più apprezzati direttori
d'orchestra a livello internazionale, famoso il suo sodalizio ultra ventennale con il
festival dell'Arena di Verona.
Youtube è il terzo maggior
sito visitato al mondo, si calcola che ogni giorno vengano visualizzato oltre cento
milioni di video nel mondo.
Hacker, il cellulare di Michelle Obama finisce online...
5
Antonio Pannullo
Gli attacchi hacker sono una
delle maggiori minacce per la
sicurezza americana, più di un
attacco terroristico. E, nell'arco
dei prossimi due anni potrebbero aver successo nel violare
le reti americane, creare danni
alle reti elettriche ed altri servizi
vitali. A lanciare l'allarme è il direttore della National Intelligence (Dni), James Clapper, in
un rapporto di 30 pagine inviato al Congresso, mettendo
in guardia sul rischio che «attacchi non sofisticati potrebbero avere significativi risultati
perché non attesi e a causa di
errori». I cyber attacchi potrebbero avere effetti pesanti sulle
infrastrutture e sull'economia
americana. È la prima volta
che Clapper elenca i cyber attacchi nella sua presentazione
annuale in Congresso sulle minacce che gli Stati Uniti si trovano ad affrontare, ed è una
delle rare occasioni dal 2001 in
cui il terrorismo internazionale
non è in cima alla lista. Le altre
minacce alla sicurezza nazio-
nale sono la Siria e la possibilità di uso delle armi chimiche
e l'Iran e il suo nucleare. I cyberattacchi a quanto pare non
risparmiano proprio nessuno:
da Beyoncé a Hillary Clinton:
dodici personaggi tra star di
Hollywood e politici americani
sono finiti nel mirino di un hacker che ne ha svelato informazioni personali, come i dettagli
dei loro conti corrente bancari,
fino al numero di Social Security, ossia il codice fiscale statunitense. A rivelarlo è il sito
Tmz, secondo il quale tra i personaggi colpiti ci sono Beyoncé e il marito Jay-Z, Mel
Gibson, Kim Kardashian, Paris
Hilton, Ashton Kutcher e Britney Spears. Ma a essere colpiti sono stati anche esponenti
di spicco dell'amministrazione
Obama, dall'ex segretario di
Stato Hillary Clinton, al vice
presidente Usa Joe Biden.
Così come il direttore dell'Fbi
Robert Muller è stato preso di
mira, insieme al segretario alla
giustizia Eric Holder e al capo
della polizia di Los Angeles
Charlie Beck. Persino Michelle
Obama finisce nel mirino degli
hacker: la First Lady americana è uno dei personaggi colpiti da un pirata informatico.
Tra le informazioni rubate alla
moglie del presidente Barack
Obama ci sarebbero il numero
di Social Security, il numero di
telefono e alcune informazioni
bancarie.
Giovanni Trotta
Salta la Commissione per la
pianificazione familiare, ma
resta l'obbligo del figlio unico
in Cina per arginare la sovrappopolazione, una regola detestata in quanto implica anche
gli aborti forzati. Chi si era illuso che l'abolizione della
commissione incaricata tra
l'altro di stabilire le quote di
nascite ammesse per ogni
provincia fosse il preludio alla
modifica della legge sul figlio
unico, è rimasto infatti deluso.
Alla stampa locale gli alti funzionari del regime hanno chiarito che la legge rimane in
vigore, almeno per il momento. Varata nel 1978,
quando il boom economico cinese era alle porte, la legge
viene sopportata molto malvolentieri dalla maggioranza dei
cinesi, che cercano in tutti i
modi di aggirarla. Chi se lo
può permettere paga le salate
multe imposte dalle province,
i più poveri sfuggono ai controlli con spostamenti strategici da una provincia all' altra
contando sulla solidarietà
della famiglia allargata. L'anno
scorso la questione è esplosa
su Internet, diventato lo strumento di espressione favorito,
in seguito al caso di Feng
Jianmei, una donna di 23 anni
costretta ad abortire al settimo
mese di gravidanza. Feng e
suo marito Deng Jiyuan si
erano rifiutati di pagare alle
autorità della provincia dello
Shanxi - dove vivono, nel nordest della Cina - una multa di
4.500 euro per aver voluto un
secondo figlio. Milioni di intervenuti sui microblog cinesi
hanno condannato il governo
locale. Un altro caso che ha
fatto scalpore è quello della
provincia costiera dello Shandong, che fu denunciato nel
2005 dall' attivista Chen
Guangcheng. In seguito alla
sua denuncia, Chen ha trascorso oltre tre anni in prigione prima di emigrare negli
Usa, l'anno scorso. Decine di
donne erano state costrette ad
abortire, alcune contro l'opinione dei medici, per rispettare la quota imposta dal
centro. Vicini e parenti delle
donne sospettate di essere incinte, furono torturati dalla polizia dello Shandong nel
tentativo di ottenere informa-
zioni. L'abolizione della Commissione - o meglio la sua fusione col ministero della salute
- è stata annunciata domenica
scorsa e fa parte di un piano
più vasto per snellire il governo. Un funzionario intervistato dal quotidiano "China
Daily", Zhu Lijia, ha chiarito
che non c' è alcuna relazione
tra l' abolizione della Commissione e l'abbandono della politica del figlio unico che,
secondo il governo, è risultata
utile per contenere l' aumento
della popolazione. La legge è
considerata anacronistica da
Cina, rimane in vigore la detestata legge sul figlio unico
Le Falkland
vogliono rimanere
britanniche.
Cameron: il popolo
si è espresso
chiaramente
Redazione
Gli abitanti delle isole Falklands,
l'arcipelago del Sud Atlantico colonia inglese dal 1833, che l'Argentina rivendica come isole
Malvinas, hanno votato con una
schiacciante maggioranza (il
98,8%) a favore del mantenimento del controllo britannico sul
territorio. Si è concluso così un
referendum destinato a inviare
un messaggio forte all'Argentina,
che considera lo scrutinio nullo,
ossia come non avvenuto. Secondo dati ufficiali, al referendum
ha partecipato il 92% degli aventi
diritto, in tutto 1.672 persone, e il
98,8% di questi ha votato a favore del mantenimento dello statuto di Dipendenza d'Oltremare
del Regno Unito. L'Argentina a
questo punto «dovrebbe rispettare l'esito del referendum sulle
isole Falkland», ha detto il premier britannico David Cameron
commentando la schiacciante
vittoria dei sì al mantenimento
del controllo britannico sul territorio. «Gli abitanti delle Falkland
non avrebbero potuto esprimersi
in modo più chiaro. Vogliono rimanere britannici. Questa volontà dovrebbe essere rispettata
da tutti, compresa l'Argentina»,
ha detto il premier secondo
quanto riportato dalla Bbc.
molti sociologi, che sottolineano come oggi la maggioranza dei cinesi vivano nelle
città dove il tasso di crescita
della popolazione non è troppo
alto ma troppo basso. L'invecchiamento della popolazione,
sostengono, sta procedendo
ad un ritmo che potrebbe presto risultare insopportabile dal
punto di vista economico. La
Cina ha oggi 1,3 miliardi di abitanti. Secondo i sostenitori
della legge sul figlio unico, se
essa non fosse stata rigidamente applicata ne avrebbe
400 milioni in più.
Asl di Firenze, il Pdl denuncia
la piaga delle liste d'attesa
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Redazione
Dunque vediamo un poʼ: sarà meno peggio
sentirsi dire che il primo posto disponibile per
una visita ortopedica per il bambino al Meyer
è il 22 novembre prossimo, oppure che per le
risonanze magnetiche di posti non ce ne sono
proprio? Chissà... I dati dal mondo del “meno
peggio", diffusi dal vicepresidente della commissione Sanità Stefano Mugnai (Pdl) e dal
suo collega Tommaso Villa, arrivano con fotografia realizzata al Cup della Asl 10 di Firenze
lo scorso venerdì 8 marzo alle 11 e mostrano
un quadro che in parte è sui tempi dʼattesa;
lunghi, ok, ma prima o poi la prestazione si ottiene. La parte più oscura invece è quella che
racconta di fior di prestazioni per le quali di disponibilità non ce nʼè affatto. Unica soluzione?
Il privato. E sono molte le specialità cui non cʼè
verso di accedere: elettromiografia, chirurgia
della mano, risonanze magnetiche, campo visivo computerizzato e manuale, visita oculistica al Meyer, dentalscan, ecocolordoppler
venoso degli arti inferiori, cui si aggiungono,
solo per gli esenti dal ticket, ecografia dellʼaddome, eco muscolo tendinea, Moc, Tac con
mezzo di contrasto, mammografia ed eco
mammaria. Meglio aspettare? Forse, a patto
di armarsi di pazienza. Sì perché in tutta la Asl
10 di Firenze non cʼè modo di fare un ecocolor doppler carotideo fino al 19 luglio. Addirittura, per prove di funzionalità respiratoria,
holter pressorio, ecocolordoppler cardiaco e
holter cardiaco si va allʼautunno (rispettivamente 18, 19, 24 settembre e 28 ottobre le
prime disponibilità). In più chi è esente da ticket non potrà effettuare un ecocolordoppler arterioso degli arti inferiori fino al 19 settembre.
«La piaga delle liste dʼattesa purtroppo non è
cosa nuova né nella Asl 10 di Firenze né più in
generale in Toscana – commentano Mugnai e
Villa – Nel passato recente la Regione Toscana asseriva di aver destinato risorse da investire in operazioni di contrasto a questo
fenomeno, ma i non-risultati sono stati sotto gli
occhi di tutti. E oggi, in un contesto di ulteriore
contrazione delle risorse con tagli lineari ai
servizi e abbattimento delle convenzioni, la
nostra preoccupazione non può che aumentare. Il pericolo, oggi più che mai concreto, è
che i cittadini vedano seriamente compromesso il loro diritto alla cura e allʼassistenza,
soprattutto laddove si parla degli screening legati allʼattività di prevenzione per alcune patologie. Intanto le Procure indagano...».
Monreale: via ai lavori
su un bene confiscato
al boss Totò Riina
Redazione
«Un importante e straordinario traguardo
per uno dei beni simbolo della lotta alla
mafia che finalmente oggi dopo tanti vicissitudine riuscirà ad essere utilizzato
per finalità sociali». È quanto dichiara
Salvino Caputo, deputato di Fratelli dʼItalia alla Regione Sicilia e vicepresidente
della commissione Attività produttive, in
relazione alla notizia dellʼaggiudicazione
dei lavori per la ristrutturazione della cantina Kaggio,
un bene confiscato al boss
Totò Riina e
assegnato dal
Comune
di
Monreale al
Consorzio
Sviluppo e Legalità, di cui
Caputo è stato promotore e presidente.
La cantina Kaggio rappresenta uno dei
beni confiscati particolarmente attenzionati dallʼAmministrazione quando c'era
Caputo sia durante il mandato di sindaco
di Monreale sia da assessore con delega
ai Beni confiscati. Il progetto era stato finanziato inizialmente dal governo nazionale. «Finalmente dopo tanti anni –
continua Caputo – sarà possibile avviare
il progetto su un bene che ha sempre
rappresentato un valore simbolico di lotta
alla criminalità proprio perché tolto al
capo di Cosa Nostra. In questo modo –
conclude Caputo – vi è lʼulteriore dimostrazione che la confisca dei beni alla
mafia rappresenta un valido strumento di
contrasto alla criminalità e consente di
utilizzare sui beni sottratti progetti e
nuove occasioni di crescita economica
per il territorio».
La Calabria vara i Piani Locali di Lavoro: 14 milioni di euro per i giovani
Redazione
Ai territori la possibilità di creare
nuovi posti di lavoro nei sistemi
locali produttivi e dare stabilità
ai giovani in cerca di opportunità
professionali. A segnare la
strada questa volta è la Calabria, dove la Giunta di centrodestra
ha
avviato
una
sperimentazione finora unica in
Italia. Si chiamano Piani Locali
di Lavoro e, attraverso lʼutilizzo
di risorse comunitarie (un totale
di 14 milioni provenienti da Por
Calabria Fse 2007-2013), mirano allʼinserimento e allʼincremento
occupazionale
(apprendistato e dote occupa-
zionale per i giovani calabresi,
incentivi alle imprese per lʼassunzione di nuove unità lavorative), allʼautolavoro e alla
erogazione di voucher. Il bando
è rivolto a enti locali, associazioni di categoria, sindacati, associazioni territoriali, università,
rappresentanti del privato sociale, centri di ricerca pubblici,
portatori di interessi diffusi,
ossia tutti i soggetti, pubblici e
privati, interessati ad aderire al
Partenariato di Progetto. Per
guidare e indirizzare alla compilazione del bando (la scadenza
dellʼavviso pubblico è stata prorogata al 15 aprile) il Diparti-
mento 10 ha organizzato per
mercoledì 20 marzo nel Centro
agroalimentare di Lamezia
Terme una giornata laboratoriale in cui i Partenariati già consolidati e quelli in fase di
costituzione simuleranno il processo di definizione del Piano di
lavoro. La partecipazione al seminario dovrà essere preceduta
dalla compilazione della scheda
di adesione, disponibile sul link
del portale tematico Calabria
Formazione e Lavoro Politiche
Sociali, dedicato al Piano Locale di lavoro, che dovrà essere
inviata entro il 15 marzo allʼindirizzo [email protected].
La Rai inaugura il nuovo corso della fiction dedicata
alle donne: addio alle eroine romantiche e spazio all'attualità
Priscilla Del Ninno
Addio alle eroine romantiche modello
Elisa di Rivombrosa: il nuovo corso della
fiction targata Rai punta su donne protagoniste delle loro vite, ma anche vittime
di violenze e soprusi; impegnate sul
fronte sociale come moderne portatrici di
valori sani e tradizionali, e in prima linea
contro pregiudizi, ingiustizie e malcostume: sono loro le nuove eroine del
quotidiano, al centro delle prossime proposte della fiction di viale Mazzini. Dopo
lunghe stagioni televisive intestate a
saghe familiari; dopo trilogie con protagoniste donne detective, avvocati in carriera e mamme manager, la Rai torna a
riaccendere i riflettori sulle donne, ma innovando nella scelta dei copioni e nella
definizione dei personaggi al centro delle
vicende, angolazione e spunti narrativi.
La nuova produzione seriale di viale
Mazzini si tinge dunque di rosa, ma nel
segno della contemporaneità, quella
suggerita dall'evoluzione dei costumi e
dai resoconti della cronaca quotidiana.
Ad annunciare i nuovi progetti sull'“universo donna” attualmente in lavorazione
è Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, che spiega come nei nuovi copioni
in cantiere si proponga un prototipo femminile non stereotipato, o meglio, come
detto dalla stessa Andreatta,«legato a tematiche non obsolete». In preparazione,
allora, tra i vari titoli, Un'altra vita, serie
che porterà la firma del gruppo di autori
del fortunatissimo «Tutti pazzi per
amore» (Ivan Cotroneo, Stefano Bises e
Monica Rametta): storia di una donna
medico costretta a separarsi da un marito «barone» della medicina arrestato
per corruzione. Lei, con le tre figlie, sarà
chiamata ad inventarsi un'altra esistenza,
ripartendo da zero accettando un posto
da medico di base sull'isola di Ponza.
Uno sguardo sulla realtà filtrato dalla
lente televisiva, quello che segna i titoli al
centro del nuovo calendario seriale, caratterizzato da un costante aggancio ai
problemi reali e vivi dei nostri giorni, al
rapporto tra le generazioni, alle questioni
Esce il nuovo singolo di Marco Masini,
“Io ti volevo”, che anticipa l'ultimo cd
in arrivo a fine marzo
Bianca Conte
È uscito ieri Io ti volevo, il nuovo
singolo di Marco Masini che anticipa il nuovo cd La mia storia
piano e voce, in uscita il prossimo 26 marzo. Il nuovo lavoro
del cantautore toscano è un rifacimento, in versione acustica,
di 13 brani che hanno segnato
la sua carriera, con l'utilizzo del
solo pianoforte, coadiuvato da
una sezione di archi e talvolta
dalla sonorità più ruvida di un
Hammond, più 2 inediti, Io ti volevo, appunto, e Aspettami lì.
Ritorno in studio e anche in tour
(da aprile), dunque, del cantautore toscano, la cui carriera
negli ultimi anni ha vissuto vicende alterne. Una carriera dal
ritmo “frastagliato” che, dall'ac-
clamazione sanremese degli
esordi con Disperato, del 1990,
a oggi, ha registrato successi e
ritiri prematuri, e tra concerti
nelle piazze e tour nei teatri italiani, premi e polemiche – il
pezzo Vaffanculo, contenuto
nell'album del '93 T'innamorerai, scatenò critiche e censure
sia in tv che in radio – è stata
scandita da ritorni e silenzi. Periodi vissuti sempre e comunque nel segno di una creatività
dirompente, che ha portato persino a mettere all'indice alcuni
dei suoi brani più celebri: due
su tutti, ricordiamo le canzoni
Bella Stronza e Principessa,
entrambi molto dirette ed esplicite, contenute nell'album del
'95, Il cielo della vergine, pub-
Editore
SECOLO DʼITALIA SRL
Fondatore
Franz Turchi
d’Italia
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Consiglio di Amministrazione
Tommaso Foti (Presidente)
Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato)
Alessio Butti
Antonio Giordano
Mario Landolfi
Ugo Lisi
sociali, incluse le più spinose. E allora, tra
le varie fiction in programma, ce ne sarà
anche una dedicata alla figura di una
donna sindaco nella Locride in guerra
contro la 'ndrangheta, parallelamente alla
presentazione di un nuovo ciclo dedicato
al tema della violenza contro le donne.
blicato in Italia, Svizzera, Belgio, Olanda, Germania e, in
versione spagnola, in Spagna e
America Latina. Sempre a metà
tra rabbia e amore, malinconia
e noia (come testimoniato dall'album del '91 Malinconoia),
Masini ha dimostrato negli anni
di prediligere uno stile che graffia e accarezza, un'impronta
musical-letteraria la sua – prerogativa riconosciutagli anche
con l'attribuzione nel 2012 di un
Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale
7
premio
tributato
all'album
Niente d'importante – che propone un sapiente mix di poesia
e inquietudine. Miscela autoriale
che nel 2004 il cantautore toscano declina al pezzo L'uomo
volante, con cui si presenta e
vince, per la quarta volta, sul
palco del teatro Ariston di Sanremo. Successi che scandiscono anche il suo controverso
rapporto con i media, non sempre facile, ma che ultimamente
sembra aver ritrovato un giusto
equilibrio. Nelle ultime settimane la sua poliedricità d'interprete è tornata in primo piano
grazie alla partecipazione allo
speciale Canzonissima della
trasmissione condotta da Carlo
Conti su Raiuno, I migliori anni,
gara canora sulla discografia
italiana e vetrina televisiva in
cui, tra omaggi a Dalla e rivisitazioni cult anni Ottanta, il cantautore toscano ha dato
regolarmente prova di talento e
versatilità.
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7 agosto 1990 n. 250