Napolitano alle toghe: va garantita la partecipazione
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Napolitano alle toghe: va garantita la partecipazione
CON IL PDL ANNO LXI N.60 Napolitano alle toghe: va garantita la partecipazione politica di Berlusconi Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Bersani&Casaleggio. 40 anni dopo, ancora piccisti contro gruppettari Marcello de Angelis I giovani non lo ricorderanno, ma il ʼ68 iniziò con uno scontro tra gli studenti impolitici e il grigio apparato del Pci, in cui bisognava chiedere il permesso al partito per sposarsi, Pasolini veniva espulso perché lʼessere omosessuale era una degenerazione e le richieste delle nuove generazioni, in Italia come a Praga, erano deviazionismi borghesi. Le organizzazioni giovanili comuniste si svuotarono andando a riempire nuovi gruppi tra il velletario e lʼeversivo che poi diventarono organizzazioni extraparlamentari o addirittura partiti di sinistra estrema. Per tutti gli anni ʼ70 si presero a bastonate con i servizi dʼordine di Pci e Cgil, uniti solo saltuariamente nello sprangare i fascisti. Nel ʼ77, con la nascita di Autonomia operaia, lʼapparato provò di nuovo a fermare la spinta dei “movimenti” e richiamare i giovani nella struttura. A Roma ci provò Lama con un comizio/atto di forza nel piazzale dellʼUniversità che finì con un assalto e la sua “cacciata”. Lo scontro si spostò nei tribunali, dove lʼapparato piccista di Magistratura democratica ottenne quello che non era riuscito ai servizi dʼordine e al Partito. La sinistra sovversiva, assimilata strumentalmente a quella eversiva, venne perseguita e imprigionata. E come contraltare gli stessi magistrati fecero piazza pulita anche dei movimenti e gruppuscoli di destra, tanto per stornare i sospetti. I reduci del più grande gruppo organizzato antiPci, Lotta continua, entrarono in buon numero nel Psi di Craxi – per il tramite del giovane Claudio Martelli – e ottennero buoni inserimenti nel mondo del giornalismo, dal quale continuarono la loro guerra contro il Pci. Alcuni continuarono in quella direzione anche dopo la sconfitta dellʼanti-piccista Craxi, vedendo in Berlusconi il nuovo paladino contro il PartitoMoloch. Casaleggio fa parte di quella grande famiglia che dal Movimento studentesco di Capanna, ad autonomia operaia ai movimenti, è cresciuta con lʼidea di una sinistra che anziché gestire d’Italia WWW.SECOLODITALIA.IT mercoledì 13/3/2013 ➼ Fuoco incrociato contro il Cavaliere. Altro che marcia TAORMINA PAG.2 ➼ Laddove non arriva Napolitano arriva Celentano... AMBROSIONI PAG.2 ➼ subito e lʼimmaginazione al potere. Il tentativo di Bersani di “unirsi” col 5stelle è come mettere insieme il ➼ diavolo con lʼacqua santa. Se il movimento viene a patti con la struttura muore. E Casaleggio lo sa. Il Pd sbaglia anche quando copia le proposte del Cav. E sul web non se lo fila nessuno Francesco Signoretta Il match è sempre stato truccato, fin dal primo giorno della campagna elettorale. Sul ring sono saliti i pugili che, in uno strano gioco di alleanze, hanno praticato il “due contro uno”, che è da cartellino rosso in qualsiasi sport, anche se quellʼuno ha dimostrato di sapersi difendere benissimo. Ma non cʼè stato solo gioco scorretto: il match ha avuto un arbitro di parte, un collegio giudicante ancora più di parte e la grande stampa pronta a sparare sempre su quellʼuno. Adesso, archiviate le elezioni, qualche verità si può dire e Bersani sta tirando fuori dal cilindro quelle idee che – neppure un mese fa – erano state bollate come coglionate solo perché messe in campo da Berlusconi, definito pifferaio, imbonitore, addetto alle televendite, bugiardo, irresponsabile e chi più ne ha più ne metta. Invece, le teste dʼuovo del Pd hanno consigliato a Bersani le proposte economiche andando a scopiazzare il Cav con qualche piccolo correttivo, cambiando qualche parola, proprio come si fa a scuola con i compiti passati di nascosto dal primo della classe. Arrivano gli otto punti e la pubblicazione del documento sul sito del Pd: adesso sappiamo perfino che il centrosinistra vorrebbe esentare dal pagamento dellʼimposta lʼ80 per cento dei possessori della prima casa. Non solo. Anche su occupazione, lavoro, crediti delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione, prelievo Irpef , investimenti e redditi bassi si segue la stessa strada. Paroloni dietro cui cʼè pratica- ➼ Sanità, per Storace unʼaltra assoluzione (dopo un calvario giudiziario) REDAZIONE PAG.3 deve spaccare tutto e fare tabula rasa, una sinistra che odia le strutture e le gerarchie, che vuole tutto e ➼ mente poco o nulla. Idee poche e confuse, soldi pochi, mancanza di copertura e molto altro. Intanto si apre una consultazione online con un questionario che dovrebbe consentire ai cittadini di contribuire alle decisioni finali. Ma i contributi che arrivano sono pochi. Dallo scorso venerdì, data in cui è stato messo online il primo punto (corruzione e falso in bilancio) i contributi sono stati appena 12mila. Pochi aficionados e non tutti entusiasti. Con falso in bilancio e corruzione non si mangia e il resto è tutto un programma. Un esempio? È presto detto. In materia di mercato del lavoro si perservera nellʼerrore compiuto dalla Fornero con lʼaiuto della Camusso e dello stesso Pd. Bersani annuncia che lʼobiettivo è rendere il lavoro a tempo indeterminato meno costoso di quello a tempo determinato per favorire i contratti veri rispetto a quelli precari. Non tiene conto, però, che il problema di questo momento è che il lavoro non cʼè e che le aziende chiudono. E se non cʼè occupazione ha poco senso alzare o abbassare le asticelle per dividersi quel poco che viene messo in tavola: bisogna aumentare la torta. E qui, come al solito, il Cavaliere anticipa la strada. Il Pdl, infatti, propone di azzerare i costi per le imprese che assumono giovani. Perché non si tratta di sostituire il lavoro con altro lavoro, ma di crearne di nuovo. Fino a che chiudono mille imprese al giorno, infatti, è difficile dare opportunità occupazionale agli attuali tre milioni di disoccupati. Fuoco incrociato contro il Cavaliere. Altro che marcia... 2 Giovanna Taormina I “grandi” giornali hanno fatto di tutto per alleggerire l'immagine delle toghe che stanno tartassando Berlusconi. E per farlo hanno ingigantito la protesta dei parlamentari del Pdl dando quasi l'idea di un golpe. Un'immagine che è stata smentita da Laura Ravetto: «Non c'é stata nessuna marcia, ma una riunione dei nostri gruppi parlamentari a Milano. Abbiamo deciso di accompagnare i colleghi Ghedini e Longo e in maniera silenziosa ci siamo messi davanti al tribunale». Intervenendo ad Agorà, su Raitre la parlamentare del Pdl ha puntualizzato che «questo non significa che non possiamo far sentire la nostra preoccupazione e far notare che ci sia un fuoco incrociato sul presidente e sul nostro partito per cambiare il risultato politico delle elezioni, che di fatto ci dà un pareggio con le altre due forze politiche». E, intanto, cresce la voglia di partecipazione alla manifestazione del 23 a piazza del Popolo a Roma. «Migliaia di militanti del Pdl di Napoli – ha detto Amedeo Laboccetta – saranno a Roma per testimoniare al nostro leader vicinanza e sostegno e sconfiggere i disegni destabilizzanti che abbiamo di fronte». Il coordinatore del Pdl a Napoli ha sottolineato che «tutti gli italiani dovrebbero essere uguali davanti alla legge. Ma c'è un italiano più uguale degli altri e si chiama Silvio Berlusconi. Si dice da più parti che siamo ormai giunti all'assalto finale da parte di alcune procure. Qualche ben informato sostiene che la procura di Napoli potrebbe partorire nuovi eclatanti provvedimenti. Un'ipotesi che se confermata provocherebbe, così come nel 1994 con il famigerato avviso di garanzia, un effetto devastante nella vita della nazione con gravissimi riflessi anche internazionali». E in questo clima qual è la posizione di Pierluigi Bersani? «Dinanzi all'attacco giudiziario in corso contro Berlusconi – ha osservato Daniele Capezzone – il leader del Pd aveva due possibilità. La prima: cercare di unire il Paese, distinguendo un avversario politico da un nemico da abbattere con ogni mezzo. La seconda: fare eco meccanicamente al peggiore giustizialismo, tentando di inseguire i manettari con lo zelo dell'allievo-neofita. Ha scelto la seconda ipotesi, mostrandosi ancora una volta “unfit to lead”». Matteoli: il Cav ineleggibile? Sarebbe un golpe Redazione Se in Parlamento venisse votata la ineggibilità di Silvio Berlusconi «ci troveremmo di fronte al tentativo di un golpe su cui il Popolo della libertà reagirebbe come si deve». Dura presa di posizione di Altero Matteoli contro l'eventuale applicazione della legge 361 del 1957. Matteoli ha parlato in primo luogo della situazione giudiziaria dell'ex premier: «Chiederemo al capo dello Stato, anche nella sua veste di presidente del Csm, che Berlusconi sia processato come un comune cittadino, senza accanimenti sospetti e senza accelerazioni procedurali che hanno il sapore di una persecuzione inaccettabile. Abbiamo la netta sensazione che si voglia incidere sul corso della politica in questa fase così delicata e questo è intollerabile». Sulla dichiarazione del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Crimi, che si è detto pronto a votare a favore di un'eventuale richiesta di arresto per Berlusconi e per la sua ineleggibilità, Matteoli ha notato come «sia davvero grave che un collega affermi di votare per l'arresto a prescindere dall'esame degli atti, dei documenti». Laddove non arriva Napolitano arriva Celentano... Antonella Ambrosioni Settimane di rompicapo e la soluzione era lì, nella mente di Adriano Celentano.... Vi dico io come fare a formare il nuovo governo. Meno male, anche Napolitano sarà sollevato di non dover decidere tutto da solo...."Caro Bersani ti scrivo”. Prende carta e penna, il Molleggiato, e scrive una lettera pubblicata su “Repubblica” al leader del Pd. Un invito per sollecitarlo a fare lui la prima mossa nei confronti di Grillo, auspicando che Bersani possa impegnarsi a sottoscrivere il programma del MoVimento 5 stelle per intero. Facile, no? Dai, pensaci...Celentano prova con la mozione degli affetti: «...nessuno meglio di te, può cavalcare il vento di queste ore.... Solo tu puoi fare la mossa giusta. La mossa che i tempi di questo grande momento ti chiedono». Con sconcertante disinvoltura Celentano paragona sfera temporale e spirituale. I tempi, scrive «sono poi gli stessi che hanno chiesto al Papa l'urgenza di una scossa per la chiesa degli scandali mentre un meteorite si abbatteva sulla Russia. Una mossa la tua, che indurrebbe i “grillini” a chiedere al loro fondatore per quale motivo non dovrebbero accettare una proposta che non possono rifiutare». I motivi li sappiamo tutti, Grillo non vuole, punto. Ma Celentano, forse per poca conoscenza del diritto costituzionale, fa una contorsione e inverte l'onere della «fiducia». Cioè, scrive che Bersani deve dare la fiducia a Grillo per un governo Bersani, quando sappiamo che il comico genovese non ne ha alcuna intenzione. Il ragionamento non regge, anche se quel termine - fiducia - dovesse intendersi non in termini tecnici-parlamentari. Il significato che il Molleggiato vuole dare per forza al termine è questo: «Un patto tra te e Grillo di fronte agli italiani dove si dice che: “Io, Pierluigi Bersani sarò il premier che accetta tutti i punti del tuo programma che entrambi riteniamo fondamentali per il bene dell'Italia e sono pronto a discutere anche su quelli che sono in totale contrasto con il mio modo di pensare”». Ma figuriamoci. Sarebbe una mossa «storica», gongola, «almeno fino a quando l'idillio fra te Grillo reggerà». Dunque, niente piano A o piano B. «Ma un piano Z. Poiché è esattamente dalla fine che si ricomincia». Chissà se al Colle piacerà il piano Celentano... Contesta Hollande e viene allontanato. Se fosse successo con il Cav sarebbe scandalo internazionale 3 Sanità, per Storace un'altra assoluzione (dopo un calvario giudiziario) Redazione «Signor Hollande, dove sono le promesse? Dove sono?»: il contestatore del presidente francese non finisce di pronunciare la frase, che subito la polizia francese lo ha trascinato via con la forza, in modo a dir poco brusco. Che altro approccio in Francia, che altra tutela dell'immagine delle figure istituzionali rispetto a quel che accade a casa nostra. Ricordate la statuetta di ferro del Duomo tirata in faccia a Berlusconi da Alessandro Tartaglia? Per l'allora premier notte in ospedale e venti giorni di prognosi. Solidarietà da parte di tutte le forze politiche ma tutto questo non impedì che sul web -rilanciato anche dalla macchina delle disinformazione- fiorisse la tesi dell'autoattentato. Le foto galleria di “Repubblica” mostravano immagini inequivocabili, eppure ci fu chi disse e scrisse che, subito dopo colpito, lʼoggetto non si vedeva ma si vedeva solo a smorfia di dolore di Berlusconi, senza che il suo viso fosse cosparso di sangue. Ancora, per alcuni nel momento in cui veniva afferrato dalle guardie per esser portato in macchina qualcuno gli ha allungato una tela cerata grigio-scura per coprirsi il volto (e quando mai, colpiti, vi coprite le ferita con una tela cerata, guardacaso, scura?, scrivevano i teorici dell'attentato-bufala) che nella foto prima sembra già preparata. Infine, notavano che solo in macchina compariva il sangue che risultava alla vista improvvisamente rappreso con una visibilità simile alla gelatina. Ancora sospetti, come mai nonostante tutto quel sangue, sulla camicia bianca non c'era neppure una traccia di rosso? Non bastò neppure perdonare il suo aggressore, come si ricorderà, perché, tutti, Di Pietro per primo, accusò Berlusconi di una manovra atta a creare consenso su di lui. In precedenza, in una affollatissima piazza Navona a Roma, un giovane mantovano, Roberto Del Bosco, gli lanciò addosso il treppiedi di una macchina fotografica. Berlusconi riportò una contusione tra l'orecchio destro e il collo. L'uomo ottenne una scarcerazione quasi immediata disposta dal Gip, provvedimento duramente contestato dall'allora ministro delle Riforme, Roberto Calderoli, che chiese un'ispezione al Tribunale di Roma. In Francia, dove un giovane che ha solo osato chiedere al capo dello Stato cosa avesse fatto degli impegni assunti durante la campagna elettorale, viene subito isolato. Altro rispetto per le istituzioni, altro stile.... Redazione La drammatica storia dell'italiano in carcere da dodici anni in America sbarca sui social network. “Un milione di firme per liberare Chico Forti” è la petizione che si può leggere in rete e che invita i follower ad aderire all'iniziativa mirata a riaprire il processo. Nel sito dedicato all'imprenditore italiano si ricostruisce la vicenda e si legge che Enrico “Chico” Forti, dopo un processo di ventiquattro giorni, il 15 giugno 2000 fu ritenuto da una giuria popolare della Dade County di Miami, colpevole dell'omicidio di Dale Pike. Una sentenza che ha sconvolto l'opinione pubblica e che ancora oggi lascia esterrefatti quanti hanno seguito il dibattimento processuale, culminato con la reclusione a vita dell'imprenditore italiano. Il verdetto si legge sempre sul sito, fu emesso «oltre ogni ragionevole dubbio», e stabilì la colpevolezza dell'imputato sulla base di flebili e confuse prove circostanziali. Infatti, «attente verifiche e valutazioni, sulla fondatezza di queste “prove circostanziali”, produssero all'epoca del processo una tale quantità di dubbi che il sospetto che i fatti siano andati in modo completamente diverso da come sono stati presentati dallʼaccusa è divenuto certezza». Da qui la necessità di riaprire il caso. Ma qual è la storia di Chico? Forti aveva 41 anni il 15 giugno del 2000, giorno in cui fu condannato, dopo un procedimento giudiziario sbrigativo, all'ergastolo per aver provocato, secondo l'accusa, «dolosamente la morte di Dale Pike, figlio di un cono- Redazione Sono stati prosciolti dalle accuse di corruzione Francesco Storace e l'imprenditore della sanità Giampaolo Angelucci per una vicenda legata ad un finanziamento da 7 milioni di euro in seguito al riconoscimento di carattere scientifico concesso al centro ospedaliero San Raffaele. Lo ha stabilito il gup Giacomo Ebner del tribunale di Roma che ha prosciolto i due con la formula «perché il fatto non sussiste». L'ufficio del pubblico ministero aveva chiesto la prescrizione delle contestazioni. Secondo l'accusa, caduta ieri, Storace quando era ministro della Sanità aveva firmato un decreto che prevedeva un investimento di diversi miliardi nella ricerca scientifica. Tra i destinatari dei finanziamenti c'era anche la clinica della Pisana, di proprietà della Tosinvest. Secondo gli inquirenti non c'era prova di alcuna azione corruttiva, tanto che i pm Attilio Pisani e Maria Cordova avevano chiesto nel corso del tempo per due volte l'archiviazione. Ma poi i pubblici ministeri hanno dovuto eseguire l'imputazione coatta disposta dal gip. «L'onorevole Storace – commenta il suo difensore, lʼavvocato Romolo Reboa – ha dovuto subire una vicenda che si è protratta per oltre quattro anni rispetto alla prima richiesta di archiviazione fatta dalla Procura. Il tutto per l'opinione contraria di un giudice che lo aveva anche condannato in primo grado per la vicenda Laziogate. Fortunatamente, anche in questo caso, un altro giudice ha dichiarato che il fatto non sussiste». Chico Forti, continua la mobilitazione del popolo della rete scente». Il ragazzo fu ucciso con due colpi di pistola alla nuca e fu denudato completamente. L'accusa riuscì a far condannare Chico per essere il mandante dell'omicidio e non l'effettivo esecutore. Secondo la tesi accusatoria aveva un movente: temeva che Dale potesse interferire con le trattative per lʼacquisto di un albergo di proprietà del padre a Ibiza. L'intero processo si basò sul concetto che Chico Forti avrebbe voluto approfittarsi di Anthony Pike, descritto come una persona anziana e disabile non in grado di decidere, cosa che non è stata certificata dal tribunale. Un castello accusatorio che, secondo i sostenitori dell'innocenza di Chico, è ora facilmente smontabile e in sua difesa continua la mobilitazione del popolo della rete. L'insidia di Facebook, i “mi piace” svelano la tua personalità 4 Desiree Ragazzi Facebook non è solo luci. È stato creato un “calcolatore” di personalità che svela chi sei, dall'orientamento sessuale e politico, a razza, età, quoziente intellettivo, uso di droghe, semplicemente leggendo i “mi piace” che posti sulla tua pagina Facebook. È il frutto di una ricerca pubblicata sulla rivista Pnas. Lo studio è importante perché mostra com'è facile carpire informazioni private di una persona da quel che fa sui social network, infatti mostra come alcuni tratti costanti della personalità sono asso- ciati a certi “mi piace”. Per esempio, l'intelligenza è associata alle preferenze per certa musica, ha spiegato Michal Kosinski dell'università di Cambridge, autore del lavoro. La particolarità di questo “calcolatore” è che da un'enorme mole di dati di per sé poco informativi (i “mi piace” sono commenti minimi a frasi di amici, brani musicali, video e molto altro) si riesce a produrre il profilo preciso della persona. Gli esperti hanno costruito il loro modello di calcolo partendo da oltre 58mila utilizzatori di Facebook statunitensi, che hanno deciso di offrire i propri dati, i propri “mi piace” su Facebook, i profili demografici e psicometrici. Il sistema costruito è così semplice e preciso che permette con elevata accuratezza di carpire informazioni private di un individuo, anche ad esempio se i genitori sono divorziati, «come se questo evento lasciasse tracce indelebili nel comportamento di un individuo», ha sottolineato Kosinski. Anche la personalità e l'intelligenza di una persona, l'apertura e altri aspetti del carattere, emergono dai “mi piace”. Le implicazioni di ciò sono importanti, ha spiegato Kosinski: «Ciò che tradizionalmente era difficile da ottenere su base individuale, può essere ora dedotto in modo automatico e veloce per milioni di persone senza che loro nemmeno se ne accorgano. Offre un grande potenziale per il marketing e la pubblicità personalizzata», ma ha rivelato anche quanto sono “indifesi” i nostri dati sensibili. «Governi, compagnie, o anche semplici individui – ha concluso – potrebbero usare un semplice software per svelare tratti altamente sensibili e personali di chiunque». Guglielmo Federici Dopo un decennio di attesa e il continuo rischio di rinvii, il bando totale dei cosmetici testati sugli animali e della loro commercializzazione in Europa da oggi è realtà. Con una decisione Ue, sono infatti cadute le ultime eccezioni alle sperimentazioni animali dei prodotti di bellezza, che nell'Ue sono state progressivamente vietate a partire dal 2004. Nulla cambia, però, per la sorte delle bestiole usate per verificare la bontà dei prodotti farmaceutici, chimici o alimentari, per cui restano valide le norme che la consentono. E se l'industria del settore punta i piedi perché dovrà trovare nuovi sistemi di test, l'Ue punta invece a inne- scare un circolo virtuoso e a coinvolgere altri giganti come India, Usa e Cina nella partita dei cosmetici “puliti”. Si tratta infatti di un giro d'affari da 70 miliardi di euro l'anno per la sola Europa, che rappresenta la metà del mercato globale. La scommessa di Bruxelles è aumentare il tasso d'innovazione del settore, dove il 25% dei prodotti ogni anno viene riformulato o rimpiazzato. La partita dei “metodi alternativi”, però, ammette l'esecutivo Ue, non è vinta, in quanto «la completa sostituzione della sperimentazione animale non è ancora possibile». Se per verificare l'impatto di una crema o un deodorante sulla pelle è possibile usare un'epidermide artificiale, il procedimento non è così semplice per verificarne cancerogenicità o tossicità. Finora era consentito condurre fuori dall'Ue gli esperimenti più complessi sui singoli ingredienti di un prodotto e poi venderlo in Europa, ma d'ora in poi non sarà più possibile, a meno che si tratti di sostanze testate a scopo farmaceutico e poi integrate in un cosmetico. «La Commissione continua a sostenere lo sviluppo di metodi alternativi e a dialogare con i paesi terzi per convincerli a seguire l'Europa sulla stessa strada», ha dichiarato il commissario alla salute Tonio Borg, e «senza scendere a compromessi sulla sicurezza dei consumatori». Ue: non sarà più possibile testare cosmetici sugli animali Oren sceglierà il cast per la sua “Bohème” utilizzando Youtube Redazione Largo ai giovani: il teatro Verdi di Salerno ha intenzione di preparare una "Bohème" nel segno delle nuove generazioni: il cast infatti, ed è una novità, sarà scelto mediante selezioni su Youtube. È un'idea innovativa dell'estroso maestro israeliano Daniel Oren, che è il direttore artistico della stagione lirico-sinfonica 2013 del teatro Verdi. A quanto si apprende, le selezioni verranno attivate sul canale Youtube del teatro Verdi di Salerno e attraverso il profilo Facebook già dalla prossima settimana. Daniel Oren ha fatto sapere che formerà quanto prima una commissione specifica che si occuperà di valutare le selezioni. L'opera andrà in scena dal 28 al 30 dicembre prossimi. Oren, che esordì a 13 anni, vinse a soli 20 anni il prestigioso Concorso "Herbert von Karajan" riservato a giovani direttori d'orchestra. Oggi è uno dei più apprezzati direttori d'orchestra a livello internazionale, famoso il suo sodalizio ultra ventennale con il festival dell'Arena di Verona. Youtube è il terzo maggior sito visitato al mondo, si calcola che ogni giorno vengano visualizzato oltre cento milioni di video nel mondo. Hacker, il cellulare di Michelle Obama finisce online... 5 Antonio Pannullo Gli attacchi hacker sono una delle maggiori minacce per la sicurezza americana, più di un attacco terroristico. E, nell'arco dei prossimi due anni potrebbero aver successo nel violare le reti americane, creare danni alle reti elettriche ed altri servizi vitali. A lanciare l'allarme è il direttore della National Intelligence (Dni), James Clapper, in un rapporto di 30 pagine inviato al Congresso, mettendo in guardia sul rischio che «attacchi non sofisticati potrebbero avere significativi risultati perché non attesi e a causa di errori». I cyber attacchi potrebbero avere effetti pesanti sulle infrastrutture e sull'economia americana. È la prima volta che Clapper elenca i cyber attacchi nella sua presentazione annuale in Congresso sulle minacce che gli Stati Uniti si trovano ad affrontare, ed è una delle rare occasioni dal 2001 in cui il terrorismo internazionale non è in cima alla lista. Le altre minacce alla sicurezza nazio- nale sono la Siria e la possibilità di uso delle armi chimiche e l'Iran e il suo nucleare. I cyberattacchi a quanto pare non risparmiano proprio nessuno: da Beyoncé a Hillary Clinton: dodici personaggi tra star di Hollywood e politici americani sono finiti nel mirino di un hacker che ne ha svelato informazioni personali, come i dettagli dei loro conti corrente bancari, fino al numero di Social Security, ossia il codice fiscale statunitense. A rivelarlo è il sito Tmz, secondo il quale tra i personaggi colpiti ci sono Beyoncé e il marito Jay-Z, Mel Gibson, Kim Kardashian, Paris Hilton, Ashton Kutcher e Britney Spears. Ma a essere colpiti sono stati anche esponenti di spicco dell'amministrazione Obama, dall'ex segretario di Stato Hillary Clinton, al vice presidente Usa Joe Biden. Così come il direttore dell'Fbi Robert Muller è stato preso di mira, insieme al segretario alla giustizia Eric Holder e al capo della polizia di Los Angeles Charlie Beck. Persino Michelle Obama finisce nel mirino degli hacker: la First Lady americana è uno dei personaggi colpiti da un pirata informatico. Tra le informazioni rubate alla moglie del presidente Barack Obama ci sarebbero il numero di Social Security, il numero di telefono e alcune informazioni bancarie. Giovanni Trotta Salta la Commissione per la pianificazione familiare, ma resta l'obbligo del figlio unico in Cina per arginare la sovrappopolazione, una regola detestata in quanto implica anche gli aborti forzati. Chi si era illuso che l'abolizione della commissione incaricata tra l'altro di stabilire le quote di nascite ammesse per ogni provincia fosse il preludio alla modifica della legge sul figlio unico, è rimasto infatti deluso. Alla stampa locale gli alti funzionari del regime hanno chiarito che la legge rimane in vigore, almeno per il momento. Varata nel 1978, quando il boom economico cinese era alle porte, la legge viene sopportata molto malvolentieri dalla maggioranza dei cinesi, che cercano in tutti i modi di aggirarla. Chi se lo può permettere paga le salate multe imposte dalle province, i più poveri sfuggono ai controlli con spostamenti strategici da una provincia all' altra contando sulla solidarietà della famiglia allargata. L'anno scorso la questione è esplosa su Internet, diventato lo strumento di espressione favorito, in seguito al caso di Feng Jianmei, una donna di 23 anni costretta ad abortire al settimo mese di gravidanza. Feng e suo marito Deng Jiyuan si erano rifiutati di pagare alle autorità della provincia dello Shanxi - dove vivono, nel nordest della Cina - una multa di 4.500 euro per aver voluto un secondo figlio. Milioni di intervenuti sui microblog cinesi hanno condannato il governo locale. Un altro caso che ha fatto scalpore è quello della provincia costiera dello Shandong, che fu denunciato nel 2005 dall' attivista Chen Guangcheng. In seguito alla sua denuncia, Chen ha trascorso oltre tre anni in prigione prima di emigrare negli Usa, l'anno scorso. Decine di donne erano state costrette ad abortire, alcune contro l'opinione dei medici, per rispettare la quota imposta dal centro. Vicini e parenti delle donne sospettate di essere incinte, furono torturati dalla polizia dello Shandong nel tentativo di ottenere informa- zioni. L'abolizione della Commissione - o meglio la sua fusione col ministero della salute - è stata annunciata domenica scorsa e fa parte di un piano più vasto per snellire il governo. Un funzionario intervistato dal quotidiano "China Daily", Zhu Lijia, ha chiarito che non c' è alcuna relazione tra l' abolizione della Commissione e l'abbandono della politica del figlio unico che, secondo il governo, è risultata utile per contenere l' aumento della popolazione. La legge è considerata anacronistica da Cina, rimane in vigore la detestata legge sul figlio unico Le Falkland vogliono rimanere britanniche. Cameron: il popolo si è espresso chiaramente Redazione Gli abitanti delle isole Falklands, l'arcipelago del Sud Atlantico colonia inglese dal 1833, che l'Argentina rivendica come isole Malvinas, hanno votato con una schiacciante maggioranza (il 98,8%) a favore del mantenimento del controllo britannico sul territorio. Si è concluso così un referendum destinato a inviare un messaggio forte all'Argentina, che considera lo scrutinio nullo, ossia come non avvenuto. Secondo dati ufficiali, al referendum ha partecipato il 92% degli aventi diritto, in tutto 1.672 persone, e il 98,8% di questi ha votato a favore del mantenimento dello statuto di Dipendenza d'Oltremare del Regno Unito. L'Argentina a questo punto «dovrebbe rispettare l'esito del referendum sulle isole Falkland», ha detto il premier britannico David Cameron commentando la schiacciante vittoria dei sì al mantenimento del controllo britannico sul territorio. «Gli abitanti delle Falkland non avrebbero potuto esprimersi in modo più chiaro. Vogliono rimanere britannici. Questa volontà dovrebbe essere rispettata da tutti, compresa l'Argentina», ha detto il premier secondo quanto riportato dalla Bbc. molti sociologi, che sottolineano come oggi la maggioranza dei cinesi vivano nelle città dove il tasso di crescita della popolazione non è troppo alto ma troppo basso. L'invecchiamento della popolazione, sostengono, sta procedendo ad un ritmo che potrebbe presto risultare insopportabile dal punto di vista economico. La Cina ha oggi 1,3 miliardi di abitanti. Secondo i sostenitori della legge sul figlio unico, se essa non fosse stata rigidamente applicata ne avrebbe 400 milioni in più. Asl di Firenze, il Pdl denuncia la piaga delle liste d'attesa 6 Redazione Dunque vediamo un poʼ: sarà meno peggio sentirsi dire che il primo posto disponibile per una visita ortopedica per il bambino al Meyer è il 22 novembre prossimo, oppure che per le risonanze magnetiche di posti non ce ne sono proprio? Chissà... I dati dal mondo del “meno peggio", diffusi dal vicepresidente della commissione Sanità Stefano Mugnai (Pdl) e dal suo collega Tommaso Villa, arrivano con fotografia realizzata al Cup della Asl 10 di Firenze lo scorso venerdì 8 marzo alle 11 e mostrano un quadro che in parte è sui tempi dʼattesa; lunghi, ok, ma prima o poi la prestazione si ottiene. La parte più oscura invece è quella che racconta di fior di prestazioni per le quali di disponibilità non ce nʼè affatto. Unica soluzione? Il privato. E sono molte le specialità cui non cʼè verso di accedere: elettromiografia, chirurgia della mano, risonanze magnetiche, campo visivo computerizzato e manuale, visita oculistica al Meyer, dentalscan, ecocolordoppler venoso degli arti inferiori, cui si aggiungono, solo per gli esenti dal ticket, ecografia dellʼaddome, eco muscolo tendinea, Moc, Tac con mezzo di contrasto, mammografia ed eco mammaria. Meglio aspettare? Forse, a patto di armarsi di pazienza. Sì perché in tutta la Asl 10 di Firenze non cʼè modo di fare un ecocolor doppler carotideo fino al 19 luglio. Addirittura, per prove di funzionalità respiratoria, holter pressorio, ecocolordoppler cardiaco e holter cardiaco si va allʼautunno (rispettivamente 18, 19, 24 settembre e 28 ottobre le prime disponibilità). In più chi è esente da ticket non potrà effettuare un ecocolordoppler arterioso degli arti inferiori fino al 19 settembre. «La piaga delle liste dʼattesa purtroppo non è cosa nuova né nella Asl 10 di Firenze né più in generale in Toscana – commentano Mugnai e Villa – Nel passato recente la Regione Toscana asseriva di aver destinato risorse da investire in operazioni di contrasto a questo fenomeno, ma i non-risultati sono stati sotto gli occhi di tutti. E oggi, in un contesto di ulteriore contrazione delle risorse con tagli lineari ai servizi e abbattimento delle convenzioni, la nostra preoccupazione non può che aumentare. Il pericolo, oggi più che mai concreto, è che i cittadini vedano seriamente compromesso il loro diritto alla cura e allʼassistenza, soprattutto laddove si parla degli screening legati allʼattività di prevenzione per alcune patologie. Intanto le Procure indagano...». Monreale: via ai lavori su un bene confiscato al boss Totò Riina Redazione «Un importante e straordinario traguardo per uno dei beni simbolo della lotta alla mafia che finalmente oggi dopo tanti vicissitudine riuscirà ad essere utilizzato per finalità sociali». È quanto dichiara Salvino Caputo, deputato di Fratelli dʼItalia alla Regione Sicilia e vicepresidente della commissione Attività produttive, in relazione alla notizia dellʼaggiudicazione dei lavori per la ristrutturazione della cantina Kaggio, un bene confiscato al boss Totò Riina e assegnato dal Comune di Monreale al Consorzio Sviluppo e Legalità, di cui Caputo è stato promotore e presidente. La cantina Kaggio rappresenta uno dei beni confiscati particolarmente attenzionati dallʼAmministrazione quando c'era Caputo sia durante il mandato di sindaco di Monreale sia da assessore con delega ai Beni confiscati. Il progetto era stato finanziato inizialmente dal governo nazionale. «Finalmente dopo tanti anni – continua Caputo – sarà possibile avviare il progetto su un bene che ha sempre rappresentato un valore simbolico di lotta alla criminalità proprio perché tolto al capo di Cosa Nostra. In questo modo – conclude Caputo – vi è lʼulteriore dimostrazione che la confisca dei beni alla mafia rappresenta un valido strumento di contrasto alla criminalità e consente di utilizzare sui beni sottratti progetti e nuove occasioni di crescita economica per il territorio». La Calabria vara i Piani Locali di Lavoro: 14 milioni di euro per i giovani Redazione Ai territori la possibilità di creare nuovi posti di lavoro nei sistemi locali produttivi e dare stabilità ai giovani in cerca di opportunità professionali. A segnare la strada questa volta è la Calabria, dove la Giunta di centrodestra ha avviato una sperimentazione finora unica in Italia. Si chiamano Piani Locali di Lavoro e, attraverso lʼutilizzo di risorse comunitarie (un totale di 14 milioni provenienti da Por Calabria Fse 2007-2013), mirano allʼinserimento e allʼincremento occupazionale (apprendistato e dote occupa- zionale per i giovani calabresi, incentivi alle imprese per lʼassunzione di nuove unità lavorative), allʼautolavoro e alla erogazione di voucher. Il bando è rivolto a enti locali, associazioni di categoria, sindacati, associazioni territoriali, università, rappresentanti del privato sociale, centri di ricerca pubblici, portatori di interessi diffusi, ossia tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati ad aderire al Partenariato di Progetto. Per guidare e indirizzare alla compilazione del bando (la scadenza dellʼavviso pubblico è stata prorogata al 15 aprile) il Diparti- mento 10 ha organizzato per mercoledì 20 marzo nel Centro agroalimentare di Lamezia Terme una giornata laboratoriale in cui i Partenariati già consolidati e quelli in fase di costituzione simuleranno il processo di definizione del Piano di lavoro. La partecipazione al seminario dovrà essere preceduta dalla compilazione della scheda di adesione, disponibile sul link del portale tematico Calabria Formazione e Lavoro Politiche Sociali, dedicato al Piano Locale di lavoro, che dovrà essere inviata entro il 15 marzo allʼindirizzo [email protected]. La Rai inaugura il nuovo corso della fiction dedicata alle donne: addio alle eroine romantiche e spazio all'attualità Priscilla Del Ninno Addio alle eroine romantiche modello Elisa di Rivombrosa: il nuovo corso della fiction targata Rai punta su donne protagoniste delle loro vite, ma anche vittime di violenze e soprusi; impegnate sul fronte sociale come moderne portatrici di valori sani e tradizionali, e in prima linea contro pregiudizi, ingiustizie e malcostume: sono loro le nuove eroine del quotidiano, al centro delle prossime proposte della fiction di viale Mazzini. Dopo lunghe stagioni televisive intestate a saghe familiari; dopo trilogie con protagoniste donne detective, avvocati in carriera e mamme manager, la Rai torna a riaccendere i riflettori sulle donne, ma innovando nella scelta dei copioni e nella definizione dei personaggi al centro delle vicende, angolazione e spunti narrativi. La nuova produzione seriale di viale Mazzini si tinge dunque di rosa, ma nel segno della contemporaneità, quella suggerita dall'evoluzione dei costumi e dai resoconti della cronaca quotidiana. Ad annunciare i nuovi progetti sull'“universo donna” attualmente in lavorazione è Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, che spiega come nei nuovi copioni in cantiere si proponga un prototipo femminile non stereotipato, o meglio, come detto dalla stessa Andreatta,«legato a tematiche non obsolete». In preparazione, allora, tra i vari titoli, Un'altra vita, serie che porterà la firma del gruppo di autori del fortunatissimo «Tutti pazzi per amore» (Ivan Cotroneo, Stefano Bises e Monica Rametta): storia di una donna medico costretta a separarsi da un marito «barone» della medicina arrestato per corruzione. Lei, con le tre figlie, sarà chiamata ad inventarsi un'altra esistenza, ripartendo da zero accettando un posto da medico di base sull'isola di Ponza. Uno sguardo sulla realtà filtrato dalla lente televisiva, quello che segna i titoli al centro del nuovo calendario seriale, caratterizzato da un costante aggancio ai problemi reali e vivi dei nostri giorni, al rapporto tra le generazioni, alle questioni Esce il nuovo singolo di Marco Masini, “Io ti volevo”, che anticipa l'ultimo cd in arrivo a fine marzo Bianca Conte È uscito ieri Io ti volevo, il nuovo singolo di Marco Masini che anticipa il nuovo cd La mia storia piano e voce, in uscita il prossimo 26 marzo. Il nuovo lavoro del cantautore toscano è un rifacimento, in versione acustica, di 13 brani che hanno segnato la sua carriera, con l'utilizzo del solo pianoforte, coadiuvato da una sezione di archi e talvolta dalla sonorità più ruvida di un Hammond, più 2 inediti, Io ti volevo, appunto, e Aspettami lì. Ritorno in studio e anche in tour (da aprile), dunque, del cantautore toscano, la cui carriera negli ultimi anni ha vissuto vicende alterne. Una carriera dal ritmo “frastagliato” che, dall'ac- clamazione sanremese degli esordi con Disperato, del 1990, a oggi, ha registrato successi e ritiri prematuri, e tra concerti nelle piazze e tour nei teatri italiani, premi e polemiche – il pezzo Vaffanculo, contenuto nell'album del '93 T'innamorerai, scatenò critiche e censure sia in tv che in radio – è stata scandita da ritorni e silenzi. Periodi vissuti sempre e comunque nel segno di una creatività dirompente, che ha portato persino a mettere all'indice alcuni dei suoi brani più celebri: due su tutti, ricordiamo le canzoni Bella Stronza e Principessa, entrambi molto dirette ed esplicite, contenute nell'album del '95, Il cielo della vergine, pub- Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi sociali, incluse le più spinose. E allora, tra le varie fiction in programma, ce ne sarà anche una dedicata alla figura di una donna sindaco nella Locride in guerra contro la 'ndrangheta, parallelamente alla presentazione di un nuovo ciclo dedicato al tema della violenza contro le donne. blicato in Italia, Svizzera, Belgio, Olanda, Germania e, in versione spagnola, in Spagna e America Latina. Sempre a metà tra rabbia e amore, malinconia e noia (come testimoniato dall'album del '91 Malinconoia), Masini ha dimostrato negli anni di prediligere uno stile che graffia e accarezza, un'impronta musical-letteraria la sua – prerogativa riconosciutagli anche con l'attribuzione nel 2012 di un Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale 7 premio tributato all'album Niente d'importante – che propone un sapiente mix di poesia e inquietudine. Miscela autoriale che nel 2004 il cantautore toscano declina al pezzo L'uomo volante, con cui si presenta e vince, per la quarta volta, sul palco del teatro Ariston di Sanremo. Successi che scandiscono anche il suo controverso rapporto con i media, non sempre facile, ma che ultimamente sembra aver ritrovato un giusto equilibrio. Nelle ultime settimane la sua poliedricità d'interprete è tornata in primo piano grazie alla partecipazione allo speciale Canzonissima della trasmissione condotta da Carlo Conti su Raiuno, I migliori anni, gara canora sulla discografia italiana e vetrina televisiva in cui, tra omaggi a Dalla e rivisitazioni cult anni Ottanta, il cantautore toscano ha dato regolarmente prova di talento e versatilità. Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250