six pack», cioè l`insieme di sei testi legislativi che
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six pack», cioè l`insieme di sei testi legislativi che
Sabato 01 Ottobre 2011 Direttore Antonio Ciliento Anno III - Numero 26 www.gazzettinoeuropeo.it GAZZETTINO EUROPEO PARLAMENTO EUROPEO SETTIMANALE DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE COMUNITARIA PER L’EUROPA E IL MEDITERRANEO GAZZETTINO EUROPEO.IT Approvato il «six pack», cioè l'insieme di sei testi legislativi che rendono più facili le sanzioni contro i paesi che hanno il bilancio in deficit L’EUROPARLAMENTO APPROVA LA RIFORMA DELLA GOVERNANCE ECONOMICA EUROPEA Dopo la lezione greca, con le nuove misure si rafforzano il controllo e Il «six pack» è passato a larga maggioranza, ma col voto contrario dei la sorveglianza di bilancio sugli squilibri macroeconomici dei paesi Ue Verdi, della sinistra e di gran parte del gruppo socialista a Strasburgo Entusiasmo tra le fila della maggioranza della cancelliera Angela Merkel IL BUNDESTAG TEDESCO HA APPROVATO LA RIFORMA DEL FONDO SALVA STATI EUROPEO COMMISSIONE UE UN NUOVO GETTITO PER L’UE: L’IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE UNIONE EUROPEA MERCATO INTERNO UE: 16 SU 24 STATI TARDANO A RECEPIRE LE NORME Il Parlamento tedesco ha approvato a larga maggioranza il rafforzamento del Fondo salva-Stati (Efsf). Alla fine, i voti a favore sono stati 523: una vittoria schiacciante per Angela Merkel. A esprimersi contro, solo 85 parlamentari, tre invece gli astenuti. HARVARD IG-NOBEL: I PREMI DELL'ASSURDO ALLA 21ESIMA EDIZIONE RIDOTTI GLI ORGANICI DELLA ROYAL NAVY, LICENZIATI 400 MARINAI I Nobel dell'assurdo, alternativa divertente ai classici Nobel, sono stati assegnati durante un gala alla Harvard University per premiare le ricerche più improbabili La crisi non risparmia le forze armate inglesi. Secondo una nota del Telegraph, il governo britannico ieri ha licenziato i primi 400 marinai. In tutto ne sono previsti 1.100 REGNO UNITO 2 Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Approvato il «six pack», cioè l'insieme di sei testi legislativi che rendono più facili le sanzioni contro i paesi che hanno il bilancio in deficit L’EUROPARLAMENTO APPROVA LA RIFORMA DELLA GOVERNANCE ECONOMICA EUROPEA La riforma della governance europea è realtà. La plenaria del Parlamento a Strasburgo ha approvato con solide maggioranze tutti i sei provvedimenti legislativi che costituiscono il cosiddeto 'six pack'. Il presidente dell'Aula di Strasburgo, il polacco Jerzy Buzek che ha presieduto alla votazione, ha espresso la sua "soddisfazione" per l'ok dato alle misure che, presentate un anno fa dall'esecutivo di Bruxelles, erano rimaste bloccate prima dell'estate tra Consiglio e Europarlamento, e che la Commissione Ue aveva più volte invitato ad approvare con urgenza data la crisi che attanaglia l'eurozona e l'Europa in generale. Con le nuove misure, criticate da verdi, sinistra e socialisti perché giudicate troppo incentrate sulla correzione dei bilanci piuttosto che su ripresa e occupazione, si rafforzano il controllo e la sorveglianza di bilancio e degli squilibri macroeconomici dei paesi europei, dando un giro di vite al Patto di crescita e stabilità. Le nuove misure dovrebbero entrare in vigore alla fine dell'anno. Come atteso, la parte dell'accordo che riguarda gli squilibri macroeconomici è stata invece approvata in Plenaria a larga maggioranza, proprio perché ha ricevuto il sostegno anche dei gruppi di centro-sinistra, che hanno riscontrato un buon equilibrio fra imperativi sociali e finanziari. Il Presidente della BCE Trichet ha espresso sostegno ai negoziatori del Parlamento la settimana scorsa per la resistenza opposta a chi voleva diluire l'efficacia delle misure approvate: "Se paragono l'accordo alle proposte iniziali, riscontro un miglioramento sostanziale. Rendo omaggio al Parlamento per questo", ha detto. Secondo i nuovi testi, nel «semestre europeo» (cioè i primi sei mesi dell'anno, durante i quali gli stati membri devono presentare la finanziaria dell'anno successivo al vaglio di Bruxelles), se un paese prevede un bilancio che esce dai parametri (3% massimo di deficit, 60% di debito rispetto al pil), verrà richiamato all'ordine, obbligato a depositare su un conto bloccato (a cui verranno però versati degli interessi) lo 0,2% del pil. Questa cifra verrà trasformata in «multa» se lo stato non modificherà la finanziaria lassista, i denari sequestrati andranno al Fondo di aiuti. Il pacchetto, insomma, innova il sistema di governance europeo, obbligando i governi ad agire velocemente per contrastare una minaccia all'economia dovuta a instabilità macroeconomiche, come nel caso della bolla immobiliare, o di perdita di competitività. Tali obiettivi sono perseguiti tramite azioni preventive, in particolare segnalazioni, e azioni correttive, in forma di sanzioni. Alcuni dei provvedimenti più rilevanti presenti nell'accordo finale, su pressione dei negoziatori del Parlamento, sono: • La codifica del semestre europeo in testi giuridici, dando così valore giuridico e maggior peso politico a tale procedura. • La creazione di un quadro formale di supervisione dei programmi di riforma nazionali. • L'aumento dei poteri della Commissione, attraverso maggiori informazioni da fornire alla Commissione rispetto a quanto previsto in precedenza e missioni di sorveglianza negli Stati membri. • Una nuova sanzione (0,2% del PIL) per le statistiche fraudolente dei dati su deficit e debito. • Un deposito fruttifero come sanzione (0,1% del PIL) nel caso uno Stato membro non agisca come raccomandato per correggere uno squilibrio macroeconomico. • Una maggiore indipendenza degli istituti statistici. • La salvaguardia dei processi di contrattazione sociale e gli accordi di fissazione dei salari durante la preparazione delle raccomandazioni ai governi nazionali. Il «six pack», dunque, irrompe nell'Unione Europea come conseguenza della lezione greca. Esso è destinato a garantire più efficacia all'attuale Patto di stabilità e crescita, permettendo un controllo dei deficit e dei livelli di debito più rapido e più celere rispetto a oggi. Ecco, uno a uno, i sei provvedimenti. RAPPORTO WORTMANNKOOL Rafforza la prevenzione sugli squilibri di bilancio. La commissione può lanciare allarmi nel caso in cui uno Stato membro non adotti politiche prudenti. Il warning viene adottato immediatamente se il Consiglio lo approva a maggioranza qualificata (12 su 17). Se non lo approva e il comportamento persiste, dopo un cooling period di un mese, la commissione ripropone un final warning che avvia automaticamente la procedura di sanzione contro uno dei 17 paesi dell'Eurozona. Il Consiglio può bloccare la procedura solo a maggioranza semplice contraria (9 su 17). Lo stato coinvolto non ha diritto di voto. RAPPORTO VICKY FORD - Riguarda la direttiva che introduce più trasparenza e indipendenza per gli istituti nazionali di statistica. Non ci prevede ancora criteri di bilancio identici tra i 27 Paesi, ma definisce canoni comuni e standard qualitativi che permettono una maggiore omogeneità di dati rispetto al passato. RAPPORTO ELISA FERREIRA. Rafforza la prevenzione degli squilibri macroeconomici tra i 27 Paesi Ue. Stabilisce, cioè, regole e procedure per i controlli. In particolare, introduce il concetto di «simmetria» per cui la commissione deve valutare non solo i deficit, ma anche i surplus. In altre parole, nella situazione attuale, questo porterebbe a un richiamo non solo di Spagna o Grecia, ma anche di Germania e Olanda avendo questi consumi interni troppo ridotti. RAPPORTO CARL HAGLUND. Definisce le sanzioni per gli squilibri macroeconomici. Si parte da un deposito fruttifero pari allo 0,1% del Pil che, in caso di mancato rispetto delle raccomandazioni della commissione da parte del governo nazionale, diventa prima deposito infruttifero, poi si trasforma in multa pari allo 0,2% del Pil. RAPPORTO DIOGO FEIO. Introduce nel Patto di stabilità e crescita il controllo sul debito, imponendo agli Stati che hanno un rapporto tra debito e Pil superiore al 60%, come l'Italia, la riduzione del 5% annuo per la parte eccedente. RAPPORTO SYLVIE GOULARD. Definisce le sanzioni per la fase correttiva delle politiche di bilancio prevista dai rapporti Wortmann-Kool e Feio. In questo caso, si parte da un deposito fruttifero pari allo 0,2% del Pil che, in caso di mancato adeguamento, si trasforma prima in deposito infruttifero, quindi in multa con incameramento progressivo di «fette» di tale deposito. Inoltre, il rapporto Goulard prevede una multa pari allo 0,2% del Pil per le frodi statistiche. La tua pubblicità su Efficace, conveniente, diversa. Plausibile alternativa. [email protected] Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 Pubblicità [email protected] 3 GAZZETTINO EUROPEO.IT UNIONE EUROPEA La Commissione europea ha ufficializzato l'intesa sulla proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie a partire dal 2014. Il varo formale della cosiddetta Tobin tax è avvenuto mercoledì 28 settembre in concomitanza con il discorso del presidente Josè Barroso sullo stato dell'Unione europea davanti al Parlamento Europeo riunito in plenaria a Strasburgo. La proposta prevede l'introduzione di un sistema comune di tassazione delle transazioni finanziarie basato su aliquote minime uguali per tutti i Paesi «sufficientemente alte per garantire l'obiettivo di armonizzazione» dell'imposta e, allo stesso tempo, «abbastanza basse» per minimizzare i rischi di delocalizzazione. Le tassazioni dovrebbero essere due: una per le operazioni standard (indiscrezioni parlano di un tassa minima dello 0,05%) e una per quelle sui prodotti derivati (0,01%). La tassazione dovrebbe essere applicata sulla base del principio della «residenza principale» degli interessati, siano essi privati o società, e scattare nel momento stesso in cui viene effettuata la transazione, nel caso di operazioni elettroniche, ed entro un massimo di tre giorni lavorativi in tutti gli altri casi. Per evitare di gravare su famiglie e imprese, il nuovo sistema di tassazione non dovrebbe colpire i contratti d'assicurazione (compresi i fondi pensione), i mutui, il credito al consumo e il pagamento dei servizi. La decisione di proporre una nuova UNIONE EUROPEA IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE: PER L'UE UN GIUSTO CONTRIBUTO DA PARTE DEL SETTORE FINANZIARIO imposta sulle transazioni finanziarie ha una doppio motivazione. - innanzitutto, questa imposta farebbe sì che il settore finanziario dia il giusto contributo per far fronte ai costi della crisi economica, di cui è peraltro concausa, in un contesto di risanamento di bilancio negli Stati membri. Il peso delle imponenti misure di salvataggio del settore finanziario a carico del contribuente è stato sopportato dalle amministrazioni pubbliche e in generale dai cittadini europei. Inoltre attualmente il settore finanziario è meno tassato rispetto ad altri. L’imposta genererebbe un gettito fiscale supplementare del settore finanziario a sostegno delle finanze pubbliche. - In secondo luogo, un approccio coordinato a livello unionale contribuirebbe a rafforzare il mercato unico dell’UE. Ad oggi dieci Stati membri hanno già introdotto, seppur in forme diverse, un’imposta sulle transazioni finanziarie. La proposta prevede l’introduzione di nuove aliquote fiscali minime e l’armonizzazione delle relative disposizioni fiscali in seno all’UE. L’imposta contribuirà in tal modo a ridurre le distorsioni della concorrenza nel mercato unico, scoraggerà attività di negoziazione ad alto rischio e integrerà gli interventi di regolamentazione volti a prevenire future crisi. Un’imposta sulle transazioni finanziarie a livello unionale rafforzerebbe la posizione dell’UE in favore della realizzazione di norme comuni per l’introduzione di un’imposta analoga a livello mondiale, in particolare tramite la piattaforma del G20. Il gettito dell’imposta sarebbe condiviso tra UE e Stati membri. Parte dell’imposta sarebbe impiegata come risorsa propria dell’UE, riducendo così in parte i contributi nazionali. Gli Stati membri avrebbero la facoltà di incrementare i propri introiti applicando un tasso più elevato alle transazioni finanziarie. Sono nove gli Stati della Unione europea che già sono governate da un regime assimilabile a quello della Tobin tax: Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Polonia e Romania. Ed è proprio da questo livello che bisogna partire per valutare le oggettive difficoltà di percorso che dovrà affrontare il progetto di legge. La questione dell'armonizzazione in primo piano: per dare esecutività alla proposta della Commissione, occorrerà infatti il sì unanime di tutti i 27 Paesi-membri. Ma il Regno unito ha già messo le mani avanti: si opporrà se non si raggiungerà un accordo a livello globale. Sempre più difficile, dunque. Secondo il Credit Suisse, che ha dedicato una breve nota all'argomento, gli Usa faranno orecchie da mercante: l'ipotesi dall'altra parte dell'Atlantico era già stata discussa in passato senza approdare a nulla. E poi i conti non tornano. Secondo le stesse stime di Bruxelles, il gettito annuo complessivo potrebbe essere dell'ordine di 57 miliardi, ma nel lungo termine la tassazione sulle transazioni finanziarie potrebbe costare lo 0,5% di Pil, vale a dire 62 miliardi l'anno. I costi, insomma, sarebbero superiori ai benefici perché oltretutto, secondo gli analisti della banca elvetica, ci sarebbero pesanti contraccolpi su volumi e liquidità dei mercati, con la conseguenza che le entrate fiscali potrebbero risultare sensibilmente inferiori alle attese. A farne le spese, in particolare, sarebbe l'attività di high frequency trading e di riflesso le Borse che più ne sono alimentate, come quella londinese, dove si stima che il 40% dei volumi derivi proprio da questi sofisticati sistemi di negoziazione. Allo stesso modo ne soffrirebbero i big dell'investment banking. Meglio lasciar perdere, come consigliato in una nota apparsa sul Sole 24Ore. FORUM SUL MERCATO UNICO EUROPEO: ORIZZONTI 2012. A CRACOVIA IL CONFRONTO SUI DATI EUROBAROMETRO Il mercato unico è uno delle grandi realizzazioni dell'Unione europea, e proprio per questo la sfida è una delle più ardue. L'enorme promessa di un mercato senza frontiere, che rafforzi la competitività delle imprese, i diritti dei lavoratori e i vantaggi per i consumatori, non è ancora completamente mantenuta. Per dibattere lo stato attuale della situazione ed analizzare, in un confronto aperto, le prospettive future di sviluppo, un migliaio di cittadini, imprenditori, consumatori e politici parteciperanno al Forum del Mercato unico a Cracovia dal 2 al 4 ottobre - per analizzare il funzionamento del Mercato unico e studiarne le principali tendenze evolutive per indirizzarne il consolidamneto. L'evento è organizzato dal Parlamento europeo, la Presidenza polacca e la Commissione europea. Si tratta della prima di una serie di conferenze che si concentreranno sul futuro del Mercato unico. I cittadini europei sono generalmente soddisfatti delle opportunità offerte dal mercato unico in termini di una maggiore scelta di prodotti (74%), di occupazione (52%) e di concorrenza leale (47%). D’altra parte il mercato unico è percepito come un vantaggio solo per le grandi imprese (62%), poiché peggiorerebbe le condizioni di lavoro (51%) e non aiuterebbe i cittadini indigenti e svantaggiati (53%). Il 28% degli intervistati ha intenzione di lavorare all’estero in futuro. Questi sono i risultati principali dell’ultima indagine dell’Eurobarometro sul mercato unico, da cui emerge che molti europei purtroppo non sono ancora a conoscenza del mercato unico e dei suoi vantaggi (35%). Quest’indagine esamina la risposta della società ai principi fondamentali del mercato unico, come il diritto dei cittadini di lavorare in qualsiasi Stato membro, e consente inoltre di avere una panoramica dei paesi più e meno entusiasti nei confronti di un mercato unico all'interno dell'UE. L’indagine misura inoltre l’atteggiamento riguardo agli appalti pubblici suscettibili di interessare imprese straniere, alla contraffazione e alla pirateria nonché ai diritti dei cittadini. In definitiva, la relazione presenta un’istantanea degli ostacoli reali nel mercato unico e si basa su un’analisi delle denunce trattate dalla Commissione e dai relativi servizi di assistenza (SOLVIT, La tua Europa - Consulenza, Enterprise Europe Network, i Centri europei dei consumatori, il centro di contatto Europe Direct, EURES Servizio europeo per l’occupazione), congiuntamente ai risultati del recente Eurobarometro e delle indagini mediante focus group. Le venti principali fonti di preoccupazione sono state identificate senza ordine d’importanza. Per ognuna di esse, i servizi della Commissione hanno individuato una o più cause primarie, in altri termini se il problema riscontrato sia dovuto a carenze informative, attuative o legislative, sulla base delle esperienze pratiche in esame. In generale, la relazione sulle venti principali preoccupazioni conferma la sussistenza di un divario fra le aspettative e la realtà del mercato unico e che tale divario deriva dalla coesistenza di queste carenze: - una carenza a livello informativo: spesso i cittadini non conoscono o capiscono a sufficienza i propri diritti e non sanno a chi rivolgersi per cercare informazioni o aiuto; - una carenza a livello attuativo: in molti settori è possibile osservare un divario fra il quadro di riferimento giuridico unionale e le modalità pratiche di attuazione e di applicazione; - un divario legislativo: in alcuni settori, il quadro di riferimento giuridico unionale non coincide con le aspettative dei cittadini e delle imprese. La relazione sulle venti principali preoccupazioni costituirà la base per le discussioni in sede di forum del mercato unico (SIMFO) di Cracovia dei prossimi giorni. Questo avverrà nell’ambito di otto seminari destinati ad affrontare alcune delle preoccupazioni identificate, quali il riconoscimento delle qualifiche professionali, il distacco dei lavoratori e la previdenza sociale di base nonché il miglioramento del funzionamento della legislazione in materia di appalto pubblico unionale. 4 Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Individuati i punti problematici che ostacolano l'esercizio della direttiva sull'ammissione di cittadini di paesi terzi in uno Stato membro dell'UE STUDENTI, ALUNNI, TIROCINANTI E VOLONTARI DI PAESI TERZI NON POSSONO AVVALERSI PIENAMENTE DEL VANTAGGIO DI MUOVERSI E SOGGIORNARE NELL'UE Secondo una relazione pubblicata nei giorni scorsi dalla Commissione europea, gli studenti stranieri che vengono nell’UE per motivi di studio incontrano ancora difficoltà a causa di un’attuazione non uniforme della normativa pertinente. La prima relazione riguardante l'attuazione, da parte degli Stati membri, delle norme UE sull'ingresso e il soggiorno di studenti, alunni, tirocinanti non retribuiti e volontari di paesi terzi indica che il ricorso a queste forme di immigrazione temporanea potrebbe essere ulteriormente migliorato: potrebbero essere aumentati e rafforzati, in particolare, il livello di armonizzazione della direttiva e i diritti che ne conseguono. Nel 2009, più di 200.000 cittadini di paesi terzi sono entrati nell'Unione europea per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato . Nel 2009 gli Stati membri che hanno accolto più studenti sono: Francia (53.563), Italia (32.634), Germania (31.345), Spagna (22.068) e Svezia (13.968). Dalla relazione emerge una forte esigenza di modificare la direttiva, specialmente per quanto riguarda i seguenti aspetti: rafforzamento delle garanzie procedurali (fissazione di termini specifici per il trattamento delle domande; obbligo, per gli Stati membri, di motivare il rifiuto); rafforzamento delle clausole di mobilità (che riguardano gli studenti ammessi in un primo Stato membro e che presentano domanda per continuare gli studi in un secondo Stato membro); promozione di sinergie con i programmi UE che facilitano la mobilità dei cittadini dei paesi terzi nell'Unione europea; miglioramento del livello di armonizzazione per quanto riguarda i volontari, i tirocinanti non retribuiti e gli alunni (cosa che potrebbe contribuire all'elaborazione di un quadro giuridico europeo globale nel settore dell'istruzione, della formazione e degli scambi culturali con i paesi terzi). La Commissione intende pertanto proporre modifiche alla direttiva nel 2012, per consentire che essa venga correttamente recepita e attuata in tutta l'Unione europea, anche avviando, se necessario, procedure d'infrazione. La direttiva 2201/114/CE introduce, in effetti, norme comuni per l'ammissione di cittadini di paesi terzi in uno Stato membro dell'UE per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato. Suo obiettivo generale è promuovere l'immagine dell'Europa in quanto centro mondiale d'eccellenza per gli studi. In questo contesto, la direttiva mira a istituire un quadro giuridico comune che faciliti ai cittadini di paesi terzi l'ingresso e il soggiorno nell'UE a fini di studio. L'esistenza di un quadro legislativo coordinato e trasparente rende l'UE più visibile, accessibile e interessante per gli studenti di paesi terzi come luogo di istruzione superiore. La direttiva stabilisce inoltre una serie di norme di base relative alle condizioni per l’ingresso e il soggiorno di alunni, tirocinanti non retribuiti e volontari nell'UE. Diversamente da quanto accade per le norme relative agli studenti, gli Stati membri possono decidere se applicare o meno la direttiva a questi tre gruppi di migranti. Promuovendo queste forme di immigrazione, la direttiva intende incoraggiare l'"arricchimento reciproco" fra vari soggetti e una "maggiore comprensione fra culture". I primi anni di istruzione hanno un'influenza fondamentale sui valori, gli atteggia- SEGNATI IN UNA PROPOSTA I LIMITI 2012 PER GLI STOCK ITTICI DELL’UE NELL’ATLANTICO E NEL MARE DEL NORD La Commissione europea ha presentato la sua prima proposta per l’anno 2012 sui limiti di pesca per taluni stock dell’Atlantico e del Mare del Nord. La proposta, ufficializzata in questi giorni, ha fissato i livelli del totale ammissibile di catture (TAC) e lo sforzo di pesca per gli stock ittici gestiti esclusivamente dall’UE e non per quelli gestiti con i paesi terzi. Sulla base dei pareri scientifici disponibili e con l’obiettivo di contribuire al ripopolamento degli stock per una pesca sostenibile a lungo termine, la Commissione propone di aumentare il TAC per 9 stock (merluzzo bianco, rana pescatrice, aringa, eglefino, nasello, sogliola, lepidorombi e scampo) e di ridurlo per altri 53. Per il merluzzo bianco nella Scozia occidentale, nel Mare d’Irlanda e nel Kattegat, la Commissione propone la sospensione della pesca nel 2012, dato lo stato precario in cui versano questi stock. Le modifiche proposte comporterebbero una riduzione globale dei TAC dell’11% (in peso) rispetto al 2011. Maria Damanaki, Commissaria responsabile per gli Affari marittimi e la Pesca, ha spiegato: “Le basi di questa proposta sono la gestione a lungo termine degli stock e dati scientifici affidabili su cui fondare le nostre decisioni. La riforma consentirà di dar vita a una politica della pesca adatta ad affrontare le sfide del futuro, che possa contare su stock redditizi e che garantisca un reddito dignitoso ai pescatori.” I limiti di cattura proposti si basano sui pareri scientifici del Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (CIEM) e del Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP). Sono state inoltre consultate le parti interessate sulla base del documento di consultazione della del mese di maggio. L’obiettivo finale della Commissione è che entro il 2015 tutti gli stock vengano sfruttati a livelli sostenibili (il cosiddetto rendimento massimo sostenibile, MSY) – un impegno assunto dall’Ue di fronte alla comunità internazionale, che costituisce inoltre un pilastro essenziale della proposta di riforma della PCP. Per contribuire al raggiungimento dell’MSY entro il 2015, il Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (CIEM) ha iniziato ove possibile a formulare i propri pareri scientifici tenendo conto di questa prospettiva. Vengono inoltre predisposti piani di gestione pluriennali per tutti gli stock commerciali più importanti. Gli stock gestiti in questo modo tendono a funzionare meglio rispetto a quelli soggetti a processi decisionali a breve termine. La presente proposta riguarda unicamente gli 83 stock per i quali i TAC vengono decisi dalla sola UE e sarà discussa dai ministri responsabili degli Stati membri nel Consiglio “Pesca” di novembre. Una seconda proposta, relativa ai 66 stock per i quali le possibilità di pesca devono essere concordate con le organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) o nell’ambito di consultazioni con i paesi terzi, verrà presentata più avanti nel menti, le aspirazioni e le conoscenze dei giovani. Le attività di tirocinio e la formazione professionale consentono loro di acquisire importanti competenze che possono giovare sia a loro che ai loro datori di lavoro in future situazioni lavorative. Le attività di volontariato possono essere fonte preziosa di scambi culturali per i volontari desiderosi di acquisire nuove competenze ed esperienze. IL RUOLO DECISIVO DELLE SCUOLE DI DIREZIONE AZIENDALE PER AUMENTARE LA PRESENZA FEMMINILE NEI POSTI DI COMANDO La commissaria europea per la giustizia, Viviane Reding,, ha incontrato i dirigenti delle scuole europee di direzione aziendale per discutere come riequilibrare la rappresentanza uomodonna nei consigli di amministrazione incoraggiando le giovani donne a intraprendere una carriera nella gestione aziendale. Malgrado le donne rappresentino il 60% circa dei laureati, la percentuale di amministratrici delle maggiori società europee quotate in borsa ammonta a appena il 12% e solo nel 3% dei casi le donne sono presidenti dei consigli di amministrazione. Le scuole di direzione aziendale svolgono un ruolo decisivo nello sviluppare nelle donne le capacità per intraprendere una carriera di manager aziendale e per aiutarle a raggiungere i posti di comando. Tali scuole aiutano le donne a prepararsi alla carriera professionale con seminari, programmi di formazione e fornendo opportunità di messa in rete. La loro iniziativa risponde all'invito rivolto dalla Vicepresidente Reding alle imprese di impegnarsi a potenziare, su base volontaria, la presenza femminile nei consigli di amministrazione delle imprese portandola al 30% entro il 2015 e al 40% entro il 2020. "Le scuole di direzione aziendale contribuiscono a formare i futuri leader. È qui che i giovani, uomini e donne, si preparano alla carriera aziendale", ha dichiarato Viviane Reding. "Dobbiamo garantire che le donne di talento siano le prime a prendere in considerazione questo percorso. Sono particolarmente lieta che le scuole europee di direzione aziendale partecipino a questo processo. Mi rassicura che il settore dell'istruzione si impegni a fondo per combattere le disparità alla radice." L'incontro ha visto riuniti i presidi delle scuole europee di direzione aziendale e donne manager per discutere il ruolo femminile nella corporate governance in Europa. L'incontro è organizzato dalla EDHEC Business School, dall'associazione GTWN (Global Telecom Women's Network) e dalla McKinsey & Company. corso dell’autunno. Grazie a questa suddivisione della proposta, i pescatori sapranno in anticipo quanto possono pescare nel 2012 e saranno in grado di predisporre una migliore pianificazione. Nel caso di alcuni stock, l’approccio a lungo termine ha già rivelato i suoi benefici. Ad esempio, gli stock di rana pescatrice nella Spagna settentrionale e nord-occidentale potrebbero raggiungere livelli sostenibili (MSY) già nel 2012, anche con catture più elevate (aumento del 110% nel TAC proposto), e i TAC per il merluzzo bianco nel Mar Celtico e nel Golfo di Biscaglia possono essere aumentati senza pericolo del 141%. Nel caso degli stock per i quali i dati risultano troppo scarsi per consentire una stima adeguata, la Commissione ha applicato il cosiddetto principio precauzionale, riducendo i TAC in misura variabile dal 15 al 25%. Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 Pubblicità [email protected] 5 GAZZETTINO EUROPEO.IT La direttiva prevede il divieto di utilizzo dei gas fluorurati con un elevato potenziale di riscaldamento globale a partire dal 2011 CAMBIAMENTO CLIMATICO: L'UE AVVIA UNA CONSULTAZIONE SU UN'ULTERIORE RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GAS INDUSTRIALI L’Ue ha lanciato una consultazione pubblica sul rafforzamento delle misure legislative necessarie per ridurre le emissioni di gas fluorurati, un gruppo di gas industriali che contribuiscono fortemente al riscaldamento globale. L’iniziativa è conseguente alla adozione di uno studio della Commissione europea, secondo il quale il regolamento vigente in Ue sui gas fluorurati ha un impatto notevole ma che senza l'adozione di ulteriori misure, le emissioni di gas fluorurati si manterrebero sui livelli attuali nel lungo termine. Lo studio definisce un ampio margine di manovra per ulteriori riduzioni economicamente efficaci delle emissioni, soprattutto in conseguenza della crescente possibilità di sostituire in diversi settori i gas fluorurati con prodotti alternativi il cui contributo al cambiamento climatico è inferiore o nullo. Lo studio conclude affermando che potenzialmente l'UE potrebbe eliminare fino a due terzi delle attuali emissioni di gas fluorurati, entro il 2030. Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per l'Azione per il clima, ha dichiarato: "Il regolamento UE sui gas fluorurati è riuscito a contrastare una tendenza crescente delle emissioni e ha stimolato l'innovazione tecnologica. Tuttavia, la transizione verso un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio nell'UE entro il 2050 richiede un'azione ambiziosa intesa a ridurre le emissioni provenienti da tutti i settori. È chiaro che esiste un ampio campo di applicazione per riduzioni economicamente convenienti per le emissioni di gas fluorurati e dopo la consultazione pubblica intendo proporre nuove misure legislative in materia nel prossimo anno. " La consultazione è aperta fino al 19 dicembre 2011 Le potenziali opzioni politiche oggetto della con- sultazione includono nuovi accordi volontari, lo di Kyoto comprendono tre "famiglie" di gas divieti per i nuovi prodotti e attrezzature e l'intro- fluorurati: idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarduzione di un regime verso una graduale elimina- buri (PFC) e esafluoruro di zolfo (SF6). Il contrizione della disponibilità di HFC sul mercato buto di singoli gas fluorurati per tonnellata al dell'UE. riscaldamento globale è da 140 a 23.900 volte L'esame della Commissione del superiore a quello del biossido di carbonio (CO2), regolamento del 2006 "gas fluorura- il più comune gas a effetto serra. ti" indica che tale misura e una I gas fluorurati sono sempre più utilizzati in tutta direttiva parallela concernente l'uso una serie di applicazioni industriali come condiziodei gas fluorurati negli impianti natori d'aria (HFC), apparecchi di refrigerazione e mobili di condizionamento d'aria estintori d'incendio (HFC e PFC), elettronica, progià contribuiscono al conseguimen- dotti farmaceutici e cosmetici (PFC) e produzione to degli obiettivi di riduzione delle di magnesio e alluminio e commutatori ad alta tenemissioni di gas fluorurati a livello dell'UE e degli sione (SF6). Stati membri, come previsto dal protocollo di Kyoto. Si prevede che questa politica eviUN APPUNTAMENTO DA NON terà quasi la metà delle emissioni di gas fluorurati previste entro il 2050 se saranno retti- PERDERE: LE GIORNATE EUROPEE ficate le lacune nella sua attuazione ed esecu- DELLO SVILUPPO 2011 SI TERRANNO zione. A VARSAVIA IL 15 E 16 DICEMBRE Tuttavia, nonostante questi impatti importanti della vigente legislazione, le emissioni L'edizione 2011 delle Giornate europee dello sviluppo è totali di gas fluorurati non dovrebbero dimi- stata ufficializzata l’altro giorno dalla Presidenza polacnuire nel lungo periodo rispetto al livello ca, dal sottosegretario di Stato Krzysztof Stanowski e dal attuale. Questo perché essi trovano utilizzo Commissario UE per lo Sviluppo Andris Piebalgs. in un numero crescente di apparecchi, come Quest'anno la manifestazione sarà incentrata su demoi condizionatori d'aria e gli apparecchi di crazia e sviluppo alla luce dei recenti avvenimenti della refrigerazione. Si tratta, tuttavia, di settori in primavera araba e sulla base delle proposte della cui l'utilizzo di alternative sta diventando Commissione europea per una nuova politica dell'UE in sempre più realizzabile. materia di sviluppo. I gas fluorurati rappresentano attualmente il In occasione di una visita a Varsavia, il commissario 2% circa delle emissioni di gas a effetto serra Piebalgs ha confermato che la conferenza si terrà nella dell'UE. La stabilizzazione delle emissioni di capitale polacca il 15 e il 16 dicembre prossimi. questi gas ai livelli attuali, senza l'adozione Giunte alla loro sesta edizione, le Giornate europee dello di ulteriori misure, significa che la loro quota sviluppo rappresentano ormai un evento fondamentale potrebbe aumentare considerevolmente in nel calendario dello sviluppo a livello internazionale futuro. nonché uno dei principali forum di dibattito politico che I gas a effetto serra contemplati dal protocol- riunisce capi di Stato e di governo, in carica o non più in carica, provenienti da paesi europei e da molte altre parti del mondo, soprattutto dall'Africa, insieme ad esponenti del mondo accademico, dei media e della società civile. In occasione del lancio dell'evento, il commissario Piebalgs ha dichiarato: "Gli eventi che si sono verificati nell’ambito dell’ONU che si svolgeranno a quest'anno nell'Africa settentrionale sono stati una conferma del fatto che lo sviluppo socioeconomico deve proDurban”. In termini numerici, la pubbli- cedere di pari passo con lo sviluppo democratico. Le cazione dei parametri di riferi- Giornate europee dello sviluppo saranno un'ottima mento consente di misurare le occasione per riunire le voci più autorevoli a livello quote assegnate, così un para- mondiale in materia di sviluppo e acquisire così elemenmetro è stato calcolato per il ti che arricchiscano e rendano più incisiva la programperiodo di scambio relativo al mazione dell'UE in questo settore. Quest'anno sarà 2012 e un altro per il periodo Varsavia ad ospitare l'evento e sono ansioso di discutere delle esperienze maturate dalla Polonia nel corso della che inizia nel gennaio 2013. Fra il 2013 e il 2020 una com- transizione da un regime autoritario ad una società pagnia aerea riceverà 0.6422 quote per 1.000 democratica e di libero mercato". tonnellate-kilometro, mentre nel 2012 ne Il ministro Stanowski ha aggiunto: "Siamo lieti di ospitare le Giornate europee dello sviluppo qui in Polonia, il riceverà 0.6797. Nel periodo di scambio compreso fra il 1° paese in cui è nato il movimento Solidarnosc che, più di gennaio 2012 e il 31 dicembre 2012, l’85% 22 anni fa, ha dato il via al processo di trasformazione delle quote del settore aereo sarà assegnato a nell'Europa centrorientale. L'edizione 2011 delle titolo gratuito agli operatori aerei. Nel perio- Giornate europee dello sviluppo, la prima in questa do compreso fra il 1° gennaio 2013 e il 31 parte dell'Europa, ci fornisce l'occasione di incoraggiadicembre 2020, questa proporzione sarà pari re nuovi protagonisti a partecipare al dibattito sul futuall’82%. Il 15% delle quote rimanenti di cia- ro della cooperazione internazionale allo sviluppo." scun periodo sarà messo all’asta e fra il 2013 e il 2020 il 3% sarà accantonato in una riserva spe- L’assegnazione formale delle quote gratuite a ciaciale per i nuovi entranti e per le compagnie aeree scun operatore aereo sarà effettuata dagli Stati membri i quali sono tenuti a determinare le assein crescita rapida. Il parametro relativo a ciascun periodo è stato cal- gnazioni individuali entro tre mesi dalla pubblicacolato dividendo il quantitativo totale di quote gra- zione della decisione sui parametri di riferimento. tuite applicabili ai periodi di scambio 2012 e 2013- Le emissioni del settore dell’aviazione nell’UE 2020 per la somma dei dati espressi in tonnellate- sono cresciute rapidamente, registrando quasi un kilometro indicati nelle domande presentate dagli raddoppio rispetto al 1990. Si stima che un velivooperatori aerei alla Commissione. Le domande lo che fa rotta a New York e ritorno emetta circa degli operatori aerei si basano su dati relativi all’at- 800 kg di CO2 per passeggero. L’aviazione costitività tonnellate-kilometro registrati durante l’anno tuisce circa il 10% delle emissioni di gas a effetto serra interessate dall’EU ETS. solare 2010 e verificati in modo indipendente. UE: STABILITE LE NUOVE NORME PER ASSEGNARE LE QUOTE DI EMISSIONI GRATUITE ALLE COMPAGNIE AEREE La Commissione europea ha compiuto un passo importante affinché anche l’industria aeronautica contribuisca, insieme agli altri settori dell’economia, alla lotta contro i cambiamenti climatici. L’aviazione entrerà nel sistema di scambio delle quote di emissioni nel 2012. La Commissione europea ha pubblicato i valori dei parametri di riferimento sulla base dei quali assegnare le quote gratuite di emissioni di gas a effetto serra a oltre 900 operatori aerei. La commissaria responsabile dell’Azione per il clima Connie Hedegaard ha dichiarato: “Grazie alla fissazione dei parametri di riferimento, le compagnie aeree ora sanno con certezza quante quote riceveranno a titolo gratuito ogni anno fino al 2020. Agli attuali prezzi di mercato queste quote gratuite rappresentano oltre 20 miliardi di euro per il decennio a venire. Con queste entrate potenziali le compagnie aeree potrebbero investire nell’ammodernamento delle flotte al fine di migliorarne l’efficienza dal punto di vista del consumo e utilizzare carburante non fossile per il trasporto aereo. Benché l’UE preferisca un’azione su scala mondiale, non possiamo tuttavia accettare che il settore dell’aviazione sia esonerato dalla partecipazione perché non riesce a raggiungere un accordo a livello internazionale. Per questo motivo nel 2008 l’UE ha deciso di compiere questo passo avanti, proseguendo nel contempo la sua azione a favore di una regolamentazione mondiale del settore aereo, per esempio in occasione dei nuovi negoziati sul clima 6 Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT La relazione fornisce informazioni sui casi di irregolarità e sospetti di frode e sul recupero di fondi dell'UE LOTTA ANTIFRODE: PUBBLICATA LA RELAZIONE ANNUALE DELLA COMMISSIONE EUROPEA La Commissione europea ha pubblicato ieri la relazione annuale relativa alla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea e alla lotta antifrode nel 2010. L'obiettivo della relazione è misurare il rischio che il danaro speso e incassato dall'UE sia utilizzato in modo improprio commettendo irregolarità o frodi. Grazie all’applicazione di sistemi di segnalazione più moderni ed efficaci nella maggior parte degli Stati membri, la Commissione può disporre di dati sulle irregolarità più completi e di migliore qualità e il numero di casi segnalati è conseguentemente aumentato in quasi tutti i settori del bilancio. Questo consente alla Commissione di impegnarsi affinché le segnalazioni siano sempre più esaustive ed affidabili e si traducano in una protezione più efficace del danaro dei contribuenti. Un controllo più attento dei fondi dell'Unione consente agli Stati membri e alla Commissione di reagire più rapidamente ai meccanismi fraudolenti, in costante mutazione, e di attuare adeguate azioni preventive. Per combattere le frodi, infatti, la cosa più importante è prevenirle. Ha dichiarato Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità e l'unione doganale, l'audit interno e la lotta antifrode: "La relazione delinea un quadro rassicurante. Gli Stati membri hanno individuato più irregolarità rispetto al passato, permettendo di restituire al bilancio dell'Unione una quantità maggiore di danaro utilizzato impropriamente. Questo non significa però che la lotta contro la frode sia terminata. La Commissione invita gli Stati membri che non hanno ancora applicato il nuovo sistema di notifica a farlo tempestivamente e sollecita gli Stati membri che notificano livelli eccezionalmente bassi di sospetti di frode a spiegare in che modo controllano la spesa dei fondi dell'Unione europea. I cittadini dell'UE hanno il diritto di sapere come viene speso fino all'ultimo centesimo del loro danaro." Il sistema di segnalazione via Internet (IMS) ha notevolmente migliorato le condizioni globali per la segnalazione delle irregolarità. La Commissione sollecita Spagna, Francia e Irlanda a completare l’attuazione del sistema entro la fine del 2011 per migliorare ulteriormente la tutela del denaro dei contribuenti. La relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari dell’UE fornisce informazioni sui casi di irregolarità e sospetti di frode comunicati dagli Stati membri e sul recupero di fondi dell'UE. È importante distinguere tra le frodi e le irregolarità: queste ultime sono spesso il risultato di errori commessi in buona fede dai beneficiari. Ad esempio, se una persona non indica correttamente le ore di lavoro dedicate ad un progetto commette un'irregolarità, così come se non vengono rispettate le norme per una data procedura di gara, richiedendo un numero troppo esiguo di offerte o accettando le offerte di candidati non idonei. Le frodi sono invece irregolarità commesse intenzionalmente che costituiscono reato e la cui reale incidenza finanziaria può essere quantificata solo una volta concluso il procedimento giudiziario. Anche se l'immagine tracciata dalle statistiche non è ancora completa, un elenco di massima delle irregolarità notificate per settore nel 2010 è possibile tracciarlo. Spesa totale: il numero delle irregolarità segnalate è salito a 10.332 nel 2010, rispetto alle 7.769 del 2009. L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita all'1,27% degli stanziamenti assegnati nel 2010, rispetto all’1,13% del 2009. Agricoltura: il numero delle irregolarità segnalate è salito a 1.825 nel 2010 rispetto alle 1.621 del 2009. L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è diminuita leggermente, passando dallo 0,24% degli stanziamenti del 2009 allo 0,23% del 2010. Nel 2010 sono stati recuperati 175 milioni di euro e il tasso di recupero è passato dal 39% al 42%. Politica di coesione: il numero delle irregolarità segnalate è salito a 7.062 nel 2010 rispetto alle 4.737 del 2009. L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita dal 2,44% degli stanziamenti del 2009 al 3,15% del 2010. Nel 2010 sono stati recuperati 611 milioni di euro e il tasso di recupero è passato dal 53% al 67%. Fondi di preadesione: il numero delle irregolarità segnalate è sceso a 424 nel 2010 rispetto alle 706 del 2009. L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita dal 3,80% degli stanziamenti del 2009 al 5,26% del 2010. Nel 2010 sono stati recuperati 14 milioni di euro e il tasso di recupero è passato dal 27% al 30%. Spese dirette: il numero delle irregolarità segnalate è salito a 1.021 nel 2010, rispetto alle 705 del 2009. L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita dallo 0,17% degli stanziamenti del 2009 allo 0,27% del 2010. Nel 2010 sono stati recuperati 25 milioni di euro e il tasso di recupero è passato dal 56% al 59%. Risorse proprie: il numero delle irregolarità segnalate è sceso a 4.744 nel 2010 rispetto alle 5.204 del 2009. L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita all'1,88% dell'importo totale delle risorse proprie tradizionali riscosse nel 2010 rispetto all'1,84% nel 2009. Al momento della pubblicazione, le somme recuperate per il 2010 ammontano al 46% dell'importo totale delle irregolarità ma la cifra è destinata ad aumentare perché la procedura di recupero è ancora in corso. Per ricevere il sulla propria mail (in formato .pdf) compilare il modulo sul sito: www.gazzettinoeuropeo.it IL PARLAMENTO EUROPEO AGGIORNA LE NORME SUL CONTROLLO DELLE ESPORTAZIONI A DUPLICE USO Con il voto di martedì in Plenaria, il Parlamento Europeo ha aggiornato le norme UE sulle esportazioni di prodotti che possono essere utilizzati per scopi sia civili sia militari, come prodotti chimici, dispositivi di telecomunicazioni o software. Nei negoziati con il Consiglio, i deputati hanno ottenuto che nessuna autorizzazione generica all'esportazione può esse accordata per le tecnologie a "duplice uso" che potrebbero essere impiegate per scopi che violano i diritti umani. Nella risoluzione di Jörg Leichtfried (S&D, AT), approvata con 567 voti favorevoli, 89 contrari e 12 astensioni, i deputati hanno vietato le autorizzazioni generiche per le esportazioni verso alcuni paesi (ad esempio Cina, India, Russia e Turchia) di tecnologie di telecomunicazioni che possono essere utilizzate "in relazione ad una violazione dei diritti umani, dei principi democratici o della libertà di espressione", ad esempio intercettazioni telefoniche per cellulari e messaggi di teso o la sorveglianza dell'utilizzo di Internet. Ad oggi, le esportazione di tali prodotti non sono soggette a nessun sistema di autorizzazione europeo e spetta a ogni singolo Stato membro decidere sui controlli alle esportazioni. L’europarlamento ha inoltre esteso il divieto alle esportazioni a duplice uso verso i paesi colpiti da un embargo sulle armi imposto dal Consiglio dell'UE, dell'OSCE o delle Nazioni Unite. Le esportazioni di prodotti a duplice uso sono limitate da un sistema di norme internazionali, comunitarie e nazionali, che impongono alle imprese di richiedere alle autorità un'autorizzazione. Tali norme mirano a limitare il rischio che alcuni prodotti sensibili a doppio uso siano impiegati per scopi militari. Il nuovo regime comunitario per il controllo di esportazioni, trasferimenti, intermediazioni e transito di prodotti a doppi uso faranno parte di un sistema globale di "Autorizzazione generale di esportazione dell'Unione (UGEA)". Le norme prevedono quali prodotti possono essere esportati e verso quali paesi, come indicato negli allegati al regolamento. Le esportazioni di beni a duplice uso verso paesi non inclusi negli allegati sono già disciplinate da altre normative nazionali e comunitarie. Per la maggioranza dei prodotti a duplice uso, le esportazioni verso Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein sarà necessaria un'autorizzazione UGEA prodotta dall'Unione europea. Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 E-mail [email protected] 7 GAZZETTINO EUROPEO.IT In aprile la Commissione europea ha lanciato l'Atto per il mercato unico, proponendo 12 iniziative per una nuova crescita QUADRO DI VALUTAZIONE DEL MERCATO INTERNO: GLI STATI MEMBRI CHIAMATI A INTENSIFICARE GLI SFORZI PER RECEPIRE LE NORME UE In questo momento di crisi il mercato unico deve svolgere un ruolo fondamentale per portare l'Europa fuori dalla stagnazione economica. Quando uno o più Stati membri non recepiscono tempestivamente le norme UE nella loro legislazione nazionale, nel quadro giuridico dell'UE viene però a crearsi un vuoto, che a sua volta conduce alla frammentazione. Di conseguenza, il mancato rispetto dei tempi di recepimento da parte di uno Stato membro può ripercuotersi negativamente sugli interessi economici di tutti gli altri. Ad oggi, dal quadro di valutazione del mercato interno messo a punto dalla Commissione emerge che gli Stati membri devono intensificare con urgenza gli sforzi intesi a recepire le norme UE. 16 dei 27 Stati membri non hanno rispettato l'obiettivo – stabilito nel 2007 dai capi di Stato e di governo – di contenere al di sotto dell'1% i casi di ritardo di recepimento osservati nell'ultimo periodo di riferimento, ossia negli ultimi sei mesi. Di fatto, in media, l'1,2% delle direttive in materia di mercato interno il cui termine di recepimento è scaduto non è ancora stato recepito negli ordinamenti nazionali. Nel novembre 2010 tale proporzione si situava allo 0,9%. Gli Stati membri, tuttavia, hanno ridotto a cinque mesi e mezzo il ritardo medio del recepimento delle direttive UE. Un altro aspetto positivo si osserva sul versante dell’applicazione del diritto UE, dove le infrazioni sono diminuite di un quarto rispetto al 2007. Il numero più elevato di procedimenti di infrazione avviati dalla Commissione riguarda il Belgio, seguito dalla Grecia e dall'Italia. Tenendo conto di tutti gli indicatori relativi al recepimento, gli Stati che vantano i migliori risultati sono ancora Malta e la Lettonia. In dettaglio, ecco lo stato di attuazione delle diret- tive in materia di mercato interno: della Repubblica ceca (2%). - per la prima volta dal 2007, gli Stati membri non - 18 mesi fa gli Stati membri superavano in media hanno rispettato l'obiettivo di contenere al di sotto di nove mesi il termine fissato per il recepimento dell'1% il ritardo di recepimento. Il ritardo medio delle direttive UE. Ad oggi gli Stati membri hanno di recepimento – ossia la percentua- ridotto a cinque mesi e mezzo il ritardo medio. le delle direttive in materia di merca- In materia di infrazioni, infine, il numero complesto interno non recepite in tempo sivo di procedimenti d’infrazione relativi al mercanegli ordinamenti nazionali – dei 27 to interno continua a calare: al momento risulta Stati membri dell’UE è passato dallo sceso di un quarto rispetto al 2007. Ad oggi la 0,9% all'1,2% negli ultimi sei mesi. media dei procedimenti di infrazione aperti è di 37 - Il numero di Stati membri che per Stato membro, rispetto ai 40 di sei mesi fa. La hanno rispettato l’obiettivo dell’1% maggior parte dei procedimenti di infrazione ancoè passato da 20 a 11. Bulgaria, ra in sospeso riguarda il Belgio, seguito da Grecia Danimarca, Estonia, Francia, e Italia. Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Malta, Spagna e PER IL PARLAMENTO EUROPEO Slovacchia sono ancora nei limiti, benché alcuni di essi soltanto di misura. OCCORRE PUNTARE AL TURISMO - Malta si conferma ancora una volta leader degli Stati “virtuosi”, con due sole direttive DI QUALITÀ PER CREARE LAVORO in attesa di recepimento. Il Parlamento propone di creare il marchio "Europa" per - Degli 11 Stati membri che attualmente promuovere il territorio come prima destinazione turistirispettano l'obiettivo dell’1%, soltanto ca mondiale. Secondo una risoluzione approvata marl'Estonia ha migliorato la propria performan- tedì, nell’ultima plenaria di Strasburgo. l'industria del ce rispetto a sei mesi fa, passando dall'1,3% turismo dovrebbe ottenere dei sussidi dai fondi strutturadi marzo all'attuale 0,9%. Il caso li dell'UE per riabilitare le aree in declino e offrire servidell''Estonia dimostra che anche in tempi di zi di alta qualità basati su un patrimonio multiculturale. crisi è possibile confermare o addirittura Oltre a creare un "Marchio europeo di qualità", indivimigliorare i propri risultati. duare criteri di qualità comuni e introdurre una "Carta - Nonostante i buoni risultati di marzo, europea del turismo", con una serie di diritti comuni dei Belgio, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, passeggeri, il Parlamento spinge per la promozione di Portogallo, Romania, Slovenia, Finlandia, una progressiva armonizzazione dei sistemi di classificaSvezia e Regno Unito non hanno rispettato zione degli alloggi nell'Unione e per una riduzione l'obiettivo dell'1%. dell'Iva sui prodotti turistici. - Austria, Repubblica ceca, Estonia, Cipro, Secondo la risoluzione presentata da Carlo Fidanza Ungheria, Polonia e Italia sono rimasti al di (PPE, IT), per ridurre l'impatto negativo del turismo sulsopra della soglia dell'1%. Attualmente il l'ambiente, la Commissione dovrebbe tenere in dovuta ritardo di recepimento più grave è quello considerazione la pianificazione territoriale, in particolare nelle aree costiere, e incoraggiare l'uso di mezzi di trasporto ecologici. A breve termine, l'Aula chiede una proposta legislativa per regolare il turismo termale, l'uso di fondi comunitari per riabilitare le aree turistiche in declino e una revisiostrategia globale che renda internet un luogo ne della direttiva sui pacchetti turistici. più sicuro per i minori, attraverso la combi- Il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare nazione di misure di tutela e di responsabiliz- una strategia integrata entro il 2012 per incoraggiare un zazione». turismo che accresca la consapevolezza del patrimonio La relazione esamina in partico- culturale, storico, religioso e naturale, offrendo allo steslare l'applicazione dell’accordo so tempo nuovi servizi sportivi e impegnandosi nello svieuropeo sulla socializzazione in luppo del capitale industriale e dell'agriturismo. rete più sicura da parte delle Tutte queste iniziative, insieme a un accesso veloce a piattaforme per la creazione di internet in tutto il territorio europeo, permetterebbero di blog (Skyrock) e per i giochi creare posti di lavoro sostenibili nelle regioni e di contra(Xbox Live), di quelle per la stare l'esodo rurale. condivisione di foto e video L'Aula sostiene che migliorare il riconoscimento recipro(YouTube, Dailymotion, co dei requisiti turistici da parte degli Stati membri Flickr), dei mondi virtuali (Habbo Hotel, potrebbe facilitare la mobilità dei lavoratori e contribuiStardoll), delle piattaforme che hanno alcune re a risolvere i problemi derivanti dalla natura stagionale funzionalità di socializzazione in rete del lavoro in questo settore nonché ridurre la piaga del (Windows Live) e di quelle che permettono lavoro sommerso. la creazione di profili personali con la possi- Il settore turistico rappresenta il 10% del PIL e il 12% bilità di pubblicare post, foto e aggiornamen- dell'occupazione totale in Europa, largamente costituita ti (Yahoo! Pulse). I test si sono svolti tra da micro, piccole e medie imprese. Il Trattato di Lisbona maggio e giugno 2011. l'ha reso di specifica competenza dell'Unione europea. Quest’ultima relazione integra quella pubblicata nel giugno 2011 sull’attuazione dell’accordo firmato nel novembre 2010, ma non è stato inserito nell’attuale tornata di test. da parte di 14 siti di socializzazione in rete. I principi UE per un uso più sicuro dei siti di socia- Attraverso questi test l’Ue è impegnata nella revilizzazione in rete sono il risultato di un accordo di sione dei meccanismi di tutela dei minori in rete autoregolamentazione mediato dalla stessa contro pericoli quali l'adescamento e il cyber-bulliCommissione nel 2009 per la protezione online dei smo, nel quadro dell'obiettivo fissato dall’Agenda minori. A tutt’oggi ventuno società hanno sotto- digitale europea per rafforzare la fiducia in internet. scritto l'accordo: Arto, Bebo, Dailymotion, I risultati di entrambi i sondaggi sull’attuazione Facebook, Giovani, Google, Hyves, Microsoft dell’accordo saranno tenuti in considerazione nel Europe, MySpace, Nasza-klasa, Netlog, One, Rate, quadro di un'iniziativa globale prevista entro l'anSkyrock, VZnet Netzwerke, Stardoll, Sulake, no, destinata a fornire ai minori i mezzi e la necesTuenti, Yahoo! Europe e Zap. Wer-kennt-wen ha saria tutela per utilizzare le nuove tecnologie. AGENDA DIGITALE: I SOCIAL NETWORK POSSONO FARE MOLTO DI PIÙ PER GARANTIRE LA TUTELA DEI MINORI Secondo un nuovo ciclo di test eseguiti in Europa, solo due social network su nove (Habbo Hotel e Xbox Live) presentano impostazioni predefinite che rendono accessibili i profili personali dei minori esclusivamente alla loro lista di contatti autorizzata. Tuttavia, la maggior parte dei siti verificati forniscono ai giovani informazioni sulla sicurezza adeguate alla loro età nonché assistenza e/o materiale didattico concepito su misura per i minori e rispondono a richieste di supporto, come nel caso di sette siti, la maggior parte dei quali ha avuto tempi di risposta inferiori ad un giorno. Due siti (Dailymotion e Windows Live) garantiscono che i minori possano essere contattati in modalità predefinita solo da amici attraverso messaggi pubblici o privati. In tutti i siti verificati, i minori possono ricevere richieste di amicizia da chiunque. Su sei dei siti testati, i profili di minori sono direttamente accessibili ad “amici di amici”. Tutti i siti verificati forniscono una versione più concisa e comprensibile per i minori delle loro clausole di utilizzo del servizio. Neelie Kroes, Vicepresidente e Commissaria per l’Agenda digitale, ha dichiarato: «I giovani amano i social network e ne traggono grandi benefici, ma spesso non sono sufficientemente consapevoli dei rischi che corrono, ad esempio quello di essere adescati da adulti. I social network devono assumersi le proprie responsabilità in modo serio verso questi giovani. È mia intenzione, nel corso dell’anno, affrontare questi problemi per mezzo di una 8 Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 E-mail [email protected] Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 Pubblicità [email protected] 9 GAZZETTINO EUROPEO.IT Europa Cronache LA GERMANIA DICE SI’ AL FONDO SALVA STATI. VINCE LA LINEA DI ANGELA MERKEL E DELL'UE Il nuovo fondo salva-euro supera l'ostacolo Germania. L'Efsf rafforzato è stato infatti approvato a larga maggioranza dalla Camera bassa del Parlamento tedesco (523 i sì, 85 i contrari) anche grazie al voto favorevole dell'opposizione di centro-sinistra. Il cancelliere Angela Merkel è riuscito a tenere unita la sua maggioranza, limitando a 15 il numero delle defezioni. All'entrata in vigore del nuovo fondo salvaStati manca ora l'approvazione di cinque Paesi: Austria, Cipro, Malta, Olanda e Slovacchia. Il processo di ratifica dovrebbe concludersi entro la fine di ottobre. Tre le novità dell'Efsf potenziato: la sua capacità di prestito passa da 250 a 440 miliardi di euro; può comprare titoli di Stato sul mercato secondario per aiutare i Paesi in difficoltà; può ricapitalizzare le banche. Secondo la cronaca riportata da "Il Sole 24 Ore", la "maggioranza del cancelliere" alla fine ha tenuto, anche se per soli cinque voti. Il Parlamento tedesco ha approvato con un larghissimo margine l'ampliamento dei poteri e delle risorse del fondo salva-Stati europeo Efsf, ma il cancelliere Angela Merkel ha evitato solo di strettissima misura che il sostegno dell'opposizione socialdemocratica e verde diventasse decisivo. La fronda interna nella coalizione di Governo composta da democristiani e liberaldemocratici si è fermata a pochi voti da quella che sarebbe stata una pesantissima sconfitta politica per il cancelliere, con conseguenze imprevedibili sul Governo tedesco e sui mercati finanziari. I voti a favore sono stati 523 (di cui 315 quelli dei partiti di governo, con 15 franchi tiratori, appena al di là della maggioranza assoluta di 311), i contrari 85, le astensioni 3. La misura approvata dal Parlamento tedesco recepisce tra l'altro la recente pronuncia della Corte costituzionale di Karlsruhe, in base alla quale ogni nuovo intervento di salvataggio europeo dovrà essere sottoposto al via libera della commissione Finanze dello stesso Bundestag. Il nuovo Efsf avrà il potere di intervenire sui mercati acquistando titoli di Stato dell'Eurozona e potrà sostenere le banche. Il contributo tedesco sale da 123 a 211 miliardi di euro, su un totale di 440 miliardi. Il risultato del voto a Berlino - salutato con soddisfazione in Italia dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha parlato di «un passo importante» che «conferma la volontà di un protagonista fondamentale della costruzione europea di operare per il superamento della crisi» - sgombra la strada dall'ostacolo principale all'approvazione definitiva dell'Efsf, dato che manca ormai la ratifica di cinque Paesi (ieri sera è arrivato anche il sì dell'Estonia) uno solo dei quali, la Slovacchia, contesta la decisione, che applica l'accordo fra i leader europei del 21 luglio scorso. Non elimina però le incognite per il futuro, soprattutto in Germania, dove vasti strati dell'opinione pubblica e molti politici si oppongono a ogni ulteriore sostegno tedesco ai Paesi dell'area euro in difficoltà. Lo testimoniano le due ore e mezzo di dibattito dai toni molto aspri che ha preceduto il voto parlamentare. Un altro segnale preciso è venuto alla vigilia del voto dall'invito ai deputati a votare contro, da parte del Mittelstand, la spina dorsale dell'industria tedesca formata da medie e piccole imprese. L'esigua maggioranza ottenuta dalla signora Merkel evidenzia la debolezza della posizione del Governo nelle future discussioni sulle questioni europee, anche se il ministro dell'Economia e leader dei liberaldemocratici Philipp Roesler ha affermato che si è trattato di «una chiara vittoria della coalizione». Lo storico impegno della Germania nei confronti dell'Europa è oggi messo in discussione dal costo di tenere in vita l'euro e dall'indecisione del cancelliere nell'indicare la via da seguire. In un'intervista televisiva poche ore prima del voto, la Merkel ha sostenuto che «l'euro è un bene per la Germania», ma la maggior parte dell'elettorato ha la crescente sensazione di non vedere i benefici. Tutti questi dubbi torneranno nei prossimi mesi quando il Bundestag dovrà approvare i nuovi aiuti alla Grecia e, all'inizio del prossimo anno, la creazione dell'Esm, l'organismo che sostituirà l'Efsf in modo permanente dal 2013. Ma la questione più immediata che rimbalzerà sulla scena della politica tedesca è quella dell'allargamento ulteriore delle risorse dello stesso Efsf, ritenuto già inadeguato per far fronte alla crisi con l'ammontare approvato ora. Anche se il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble ha sostenuto in modo veemente nel dibattito parlamentare che è «indecente» speculare su nuovi contributi dei Paesi, la discussione è in realtà focalizzata sull'uso della leva finanziaria, senza chiedere altri soldi agli Stati. E su questo punto Schäuble è stato più ambiguo. Altri deputati hanno però sollevato il problema che l'uso della leva non è immune da rischi e metterebbe a repentaglio il contributo tedesco. IL GOVERNO BRITANNICO LICENZIA 400 MARINAI DELLA ROYAL NAVY Centinaia di marinai della Royal Navy britannica saranno licenziati questa settimana. Secondo quanto riportato dal quotidiano The Telegraph, ieri venerdì il governo britannico ha comunicato il provvedimento di licenziamento a 400 marinai, tra cui anche decine imbarcati sulla fregata Cumberland, che hanno partecipato alla missione in Libia. Si tratta di una prima tranche dei 1.100 licenziamenti previsti nell'ambito del piano di riduzione del personale delle forze armate annunciato lo scorso anno. All'inizio di settembre erano già stati licenziati 2.000 soldati e 1.000 avieri. Comprensibile il malumore tra i marinai. Alcuni, scrive il Telegraph, hanno definito questi licenziamenti «un calcio sui denti a coloro che hanno rischiato la vita per sostenere gli obiettivi del governo». I tagli (saranno eliminati 22.000 posti entro il 2015) incideranno inevitabilmente sulle capacità operative delle forze armate britanniche. Secondo uno studio del Royal United Services Institute, la Gran Bretagna non sarà più tra le «superpotenze globali» ma avrà comunque sufficienti capacità per partecipare a operazioni come quelle condotte in Libia e in Afghanistan. Lo riporta il Guardian. FRANCIA: NESSUNA DISCRIMINAZIONE PER LE FREQUENZE DI TELEDIFFUSIONE DIGITALE L’Ue si aspetta che la Francia renda conforme al diritto europeo la sua procedura di concessione delle frequenze di trasmissione televisiva digitale, permettendo così ai telespettatori francesi di beneficiare quanto prima di una più ampia offerta di canali digitali terrestri. Secondo la Commissione europea, infatti, il meccanismo francese che attribuisce canali televisivi aggiuntivi ("canali compensativi") a tre operatori storici , senza alcuna procedura di gara, è contrario al diritto dell'Unione, penalizza gli operatori concorrenti e priva l’utenza di un'offerta più ricca. La richiesta della Commissione assume la forma di un parere motivato, in applicazione delle procedure dell'UE in materia di infrazioni. La Francia dispone ora di due mesi per conformarsi alla legislazione dell'Unione. La migrazione dalla radiodiffusione televisiva analogica a quella digitale entro il 2012 rappresenta uno degli obiettivi della politica dell'UE. Tale transizione implica la possibilità di riutilizzare una parte importante dello spettro delle radiofrequenze per offrire nuovi servizi e programmi supplementari ("dividendo digitale"). Per garantire che il dividendo digitale permetta l'ingresso di nuovi operatori, in grado di dinamizzare il mercato e ampliare la scelta dei telespettatori, l’Ue vigila affinché l'assegnazione avvenga mediante procedure di gara aperte, trasparenti, obiettive, non discriminatorie e proporzionate. Il meccanismo francese di attribuzione dei canali televisivi aggiuntivi, introdotto nel 2007 e che non prevede l'indizione di procedure di gara, è ritenuto contrario al diritto europeo per diversi motivi. In primo luogo, una simile modalità di attribuzione delle frequenze può essere ammessa soltanto in caso di perseguimento di un obiettivo di interesse generale, che non è ravvisabile nel caso in ispecie. In secondo luogo, l'assegnazione delle frequenze a titolo compensativo non sembra proporzionata, poiché il presunto danno che gli operatori avrebbero subìto è minimo e potrebbe persino risultare già compensato dai vantaggi concessi. Infine, la Commissione ritiene che l'assegnazione d'ufficio di canali supplementari costituisca una discriminazione nei confronti dei nuovi operatori, i quali devono partecipare a un invito a presentare proposte senza alcuna garanzia di successo. 10 Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Europa Cronache COMMERCIALIZZAZIONE DI SERVIZI FINANZIARI A DISTANZA, L'ITALIA DEFERITA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA La Commissione europea ha decido di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per non aver attuato adeguatamente nella legislazione nazionale la Direttiva 2002/65/CE concernente la commercializzazione a distanza di servizi finanziari ai consumatori. L'Italia non ha rispettato la scadenza per l'adozione di emendamenti alla propria legge nazionale e di conseguenza ha omesso di proteggere adeguatamente alcuni diritti dei consumatori. La suddetta direttiva conferisce ai consumatori, tra altri diritti, quello di recedere da un contratto con un fornitore di servizi entro 14 giorni di calendario dalla conclusione. La direttiva si applica alle situazioni in cui un consumatore acquista un servizio da una società che emette carte di pagamento, da un fondo d'investimento, da una compagnia di assicurazioni o da un altro istituto finanziario attraverso Internet, telefono o fax. Per promuovere la fiducia dei consumatori che acquistano tali servizi a distanza, la direttiva stabilisce: - l'obbligo di fornire ai consumatori informazioni complete prima della conclusione del contratto; - il diritto del consumatore di recedere dal contratto durante un determinato periodo di tempo; - il divieto di prassi di commercializzazione volte a obbligare i consumatori ad acquistare un servizio non richiesto; - regole volte a limitare il ricorso ad altre prassi quali telefonate ed e-mail non richieste. In Italia chi stipula un contratto di assicurazione per autoveicoli non può recedere se durante i 14 giorni successivi si verifica un incidente coperto dall'assicurazione. Questo è contrario alla direttiva. La Commissione ha avviato una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia l'8 ottobre 2009. In risposta a tale provvedimento l'Italia ha comunicato l'intenzione di modificare la legislazione nazionale per uniformarla alla direttiva. Tuttavia, finora l'Italia non ha proceduto all’attuaazione corretta della direttiva. Di conseguenza la Commissione europea ha disposto l’avvio della procedura di deferimento alla Corte di giustizia. L'UE SOLLECITA L'ITALIA A RISOLVERE LA SITUAZIONE RIFIUTI IN CAMPANIA .La Commissione Europea preme sull’Italia affinché trovi soluzioni efficaci a breve e lungo termine per la gestione dei rifiuti in Campania, regione che su questo fronte è stata al centro di ripetute crisi. Su raccomandazione del commissario per l’Ambiente Janez Potoènik sarà inviata una lettera di costituzione in mora, in cui si ricordano all’Italia gli obblighi che le incombono e la necessità di conformarsi alla sentenza del 2010 della Corte di giustizia dell’Unione europea. Se l’Italia non eseguirà la sentenza, la Commissione potrà adire di nuovo la Corte e chiedere che vengano inflitte ammende. Le emergenze rifiuti verificatesi a Napoli e nelle zone circostanti destano non poche preoccupazioni in quanto ormai da vari anni stanno mettendo in pericolo la salute umana e l’ambiente. Nonostante la situazione sia in qualche modo migliorata da quando la Corte si è pronunciata nel 2010, la regione Campania continua ad essere priva di una rete adeguata di impianti per la gestione dei rifiuti. A Napoli e in molti altri comuni campani sussistono problemi ricorrenti con la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Alla produzione giornaliera vanno ad aggiungersi i circa 6 milioni di tonnellate di vecchie balle di rifiuti ancora depositate in discariche temporanee in attesa di un definitivo smaltimento o recupero. Tra gennaio e giugno 2011 le autorità italiane hanno presentato varie bozze di piani di gestione dei rifiuti, che dovevano delineare il quadro entro cui costruire gli impianti necessari per conformarsi alla sentenza. Dalla valutazione di tali piani risulta che una grande maggioranza delle istallazioni previste sono lungi dall’essere realizzate e che la tempistica indicata dalle autorità italiane è spesso troppo vaga. La Commissione si preoccupa nel constatare che apparentemente sono state prese ben poche misure, ivi comprese le spedizioni, per garantire una regolare gestione dei rifiuti in Campania fino a quando entreranno in funzione tutti gli impianti previsti. L'UE SOLLECITA L'ITALIA A RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA PESCA CON RETI DA POSTA La Commissione europea invita l’Italia ad adottare opportuni provvedimenti per conformarsi a una sentenza pronunciata nell’ottobre 2009 dalla Corte di giustizia concernente il persistere del ricorso illegale alle reti da posta derivanti da parte dei pescherecci italiani. Secondo la Corte, l’Italia non ha adeguatamente adempiuto ai propri obblighi in materia di controllo e applicazione del divieto dell’UE concernente l’uso di questi attrezzi. La salvaguardia degli stock ittici e l’eradicazione delle pratiche di pesca illegali costituiscono priorità fondamentali per l’UE; per questo motivo la Commissione, e in particolare la commissaria per gli affari marittimi e la pesca Maria Damanaki, deplorano che l’Italia continui a violare il divieto relativo alle reti da posta derivanti, vigente dal 1992. Se non saranno adottati opportuni provvedimenti entro due mesi dal ricevimento della lettera della Commissione, la Commissione potrà nuovamente adire la Corte di giustizia chiedendo che all’Italia siano applicate pesanti sanzioni finanziarie in conformità delle disposizioni del trattato. L’uso di attrezzi illegali quali le reti da posta derivanti ha un impatto devastante sull’ambiente, in quanto danneggia gli habitat e la fauna marina e mette a repentaglio la sostenibilità delle attività alieutiche. Le pratiche di pesca illegali costituiscono una minaccia per il reddito dei pescatori onesti e delle comunità costiere e per il futuro della pesca in generale. Per questo motivo, nell’interesse di tutti, l’attuazione e il rispetto delle norme sono al centro delle priorità della Commissione. Nonostante i ripetuti richiami rivolti all’Italia circa la necessità di adempiere correttamente agli obblighi di controllo e di garantire l’applicazione delle norme, recenti ispezioni in loco non hanno rivelato segni di miglioramento significativi rispetto alla situazione esistente prima della sentenza della Corte. Le verifiche effettuate dalla Commissione indicano che l’uso illegale delle reti da posta derivanti è assai diffuso in Italia e che i provvedimenti adottati dalle autorità nazionali non sono sufficienti né abbastanza efficaci per scoraggiare il ricorso a questo metodo di pesca. RENDIMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI: L'UE CHIEDE ALL'ITALIA DI CONFORMARSI ALLE DIRETTIVE EUROPEE Gli edifici consumano il 40% dell’energia e producono il 36% delle emissioni di CO2 dell’Unione europea. Se adottiamo le misure in materia di efficienza energetica previste dalla legislazione europea per il settore edile, entro il 2020 riusciremo a ridurre in maniera significativa il consumo energetico e le emissioni di CO2 dei nostri edifici. Edifici efficienti sul piano dell’energia significano anche risparmi per le famiglie, perciò è fondamentale che gli Stati membri applichino tutte le disposizioni in materia. Per queste ragioni la Commissione ha chiesto formalmente all’Italia di conformarsi all’integralità delle norme UE in materia di rendimento energetico dell’edilizia e ha deciso di inviarle un parere motivato. Già nel novembre dello scorso anno la Commissione aveva informato l’Italia circa l’inosservanza della normativa pertinente; sebbene nel frattempo le autorità italiane abbiano preso misure supplementari, l’Ue ritiene che la legislazione italiana non soddisfi completamente gli obblighi unionali. Grazie alle norme UE sugli attestati di rendimento energetico i cittadini europei sono più attenti ai consumi energetici delle proprie abitazioni e al modo in cui ridurli. Questi attestati devono essere rilasciati da esperti qualificati indipendenti per tutti gli edifici nuovi e per quelli già esistenti. La legislazione italiana però autorizza i proprietari ad autocertificare il rendimento energetico se dichiarano che il loro edificio appartiene alla classe di consumo inferiore (G) e che i costi energetici per l’eventuale inquilino o acquirente saranno molti alti. In pratica, ciò significa che il nuovo proprietario o inquilino dell’edificio non riceve alcuna informazione sui futuri costi energetici né alcun ragguaglio su come migliorare nella maniera più conveniente il rendimento energetico dell’edificio. Perdipiù, quando si tratta di affitto, la legge italiana prescrive questi attestati solo per i nuovi edifici, mentre non li considera obbligatori per gli edifici esistenti. Al pari, l’Italia non ha ancora varato misure adeguate per garantire controlli sugli impianti di condizionamento dell’aria. Se entro due mesi l’Italia non adotta le opportune misure la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia Ue. Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 Pubblicità [email protected] 11 GAZZETTINO EUROPEO.IT Cultura orizzonti transnazionali La cerimonia al Sanders Theatre della Harvard University, ecco gli Ig Nobel 2011 (Adnkronos) - La scelta che può cambiare una vita, in meglio ma anche in peggio, si prende in zona toilette, mentre si è in preda all'irrefrenabile urgenza di fare pipì. Non è uno scherzo, ma una della scoperte - improbabili ma vere che quest'anno si sono guadagnate gli 'Ig Nobel', i 10 riconoscimenti che dal 1991 vengono assegnati ogni settembre dalla rivista 'Annals of Improbable Research'. I vincitori sono stati annunciati questa notte durante la tradizionale cerimonia di gala al Sanders Theatre della Harvard University: 1.166 posti tutti occupati, con biglietti sold out da mesi. Più che fare 'il verso' ai Nobel, i massimi allori alla ricerca che saranno assegnati a giorni, l'obiettivo dichiarato degli Ig Nobel è quello di premiare ricerche che "prima fanno sorridere, poi fanno pensare". E se l'effetto della vescica piena sulla lucidità di pensiero ottiene l'Ig Nobel per la Medicina, quello per la Biologia va a un team di 'cervelli' che ha indagato sui gusti sessuali dei coleotteri: pare vadano matti per un certo tipo di birra australiana, tanto da cercare disperatamente di accoppiarsi con la bottiglia che la contiene. Fra le altre scoperte premiate una sullo sbadiglio delle tartarughe, un'altra sullo spray al wasabi usato come allarme antincendio. E ancora studi sul senso dei sospiri, sul segreto del successo, sulle vertigini negli atleti campioni di lancio, sulla fine del mondo, sulla 'ricetta' per trovare parcheggio e sulla guida sicura. Ma ecco, nel dettaglio, tutti i vincitori degli Ig Nobel 2011, incominciando proprio da decisioni alla toilette e coleotteri innamorati: MEDICINA. Il premio va a due gruppi di scienziati - da un lato Mirijam Tuk (Olanda e Uk) Debra Trampe (Olanda) e Luk Warlop (Belgio), dall'altro Mattew Lewis, Peter Snyder e Robert Feldman (Usa), Robert Pietrzak, David Darby e Paul Maruff (Australia) - per avere dimostrato, in due studi indipendenti pubblicati rispettivamente su 'Psychological Science' e 'Neurology and Urodynamics', che le persone prendono decisioni migliori su alcune questioni, ma peggiori su altre, quando sentono l'impellente bisogno di urinare. BIOLOGIA. A Darryl Gwynne (Canada, Australia e Usa) e David Rentz (Australia e Usa) per avere scoperto, in due studi pubblicati sulle riviste della società entomologica australiana e della sua omologa londinese che alcuni coleotteri si accoppiano (o per meglio dire provano a farlo) con un certo tipo di bottiglia di birra australiana. FISIOLOGIA. L'Ig Nobel va ad Anna Wilkinson (Uk), Natalie Sebanz (Olanda, Ungheria e Austria), Isabella Mandl e Ludwig Huber (Austria). Il gruppo, in uno studio pubblicato su 'Current Zoology', ha dimostrato che - a differenza di quanto accade nell'uomo - non esistono prove che lo sbadiglio sia contagioso nelle tartarughe dai piedi rossi. CHIMICA. Premio ai giapponesi Makoto Imai, Naoki Urushihata, Hideki Tanemura, Yukinobu Tajima, Hideaki Goto, Koichiro Mizoguchi e Junichi Murakami, per aver determinato la densità ideale di wasabi vaporizzato (una sorta di versione 'spray' della tipica pasta piccante di colore verde ottenuta dal rafano, utilizzata nella cucina nipponica) da usare per svegliare una persona che dorme in caso di incendio, e per averne brevettato l'applicazione in un 'allarme al wasabi'. PSICOLOGIA. Ig Nobel a Karl Halvor Teigen dell'università della Norvegia per aver cercato di scoprire perché, nella vita di tutti i giorni, le persone sospirano. Lo studio è stato pubblicato sullo 'Scandinavian Journal of Psychology'. LETTERATURA. Il premiato è l'americano John Perry della Stanford University, inventore della 'Teoria della procrastinazione strutturata': "Per avere successo - è il segreto svelato dallo scienziato su 'Chronicle of Higher Education' - bisogna sempre lavorare su qualcosa di importante, in modo da evitare di fare qualcos'altro di ancora più importante". FISICA. Premio Ig Nobel a Philippe Perrin, Cyril Perrot, Dominique Deviterne and Bruno Ragaru (Francia), e al collega Herman Kingma (Olanda), per aver capito in uno studio su 'Acta Oto-laryngologica' perché i lanciatori del disco soffrono di vertigini, mentre i lanciatori di martello no. MATEMATICA. Il riconoscimento va agli americani Dorothy Martin che ha predetto la fine del mondo per il 1954; Pat Robertson che l'ha predetta per il 1982; Elizabeth Clare Prophet che l'aspettava per il 1990; per il coreano Lee Jang Rim che l'ha predetta per il 1992; l'ugandese Credonia Mwerinde che l'attendeva nel 1999, e ancora l'americano Harold Camping, che dopo aver fallito una prima previsione di apocalisse per il 6 settembre 1994 ci ha riprovato annunciandola per il 21 ottobre 2011. Tutti questi scienziati, secondo la giuria, hanno insegnato al mondo che bisogna essere prudenti quando si fanno ipotesi o previsioni matematiche. PACE. A meritarsi l'Ig Nobel è il sindaco della capitale lituana Vilnius, Arturas Zuokas, per aver dimostrato che il problema delle auto di lusso parcheggiate in divieto di sosta è facilmente risolvibile passandoci sopra con un carro armato. La 'linea dura' è stata spiegata in un video e sulla stampa locale. PREMIO PER LA PUBBLICA SICUREZZA. L'ultimo riconoscimento alle scoperte strane, ma vere va al canadese John Senders, università di Toronto, per aver condotto una serie di test di sicurezza - con tanto di video - in cui una persona guidava un'auto in autostrada mentre una visiera gli cadeva ripetutamente sugli occhi, accecandolo. Madrid: architettura nella pittura italiana dal Rinascimento al 18° secolo Il 18 ottobre il Museo Thyssen-Bornemisza e Fundacion Caja Madrid inaugura la mostra "ARCHITECTURAL PAINTINGS From Renaissance to 18th century". Oltre 140 dipinti dal Rinascimento al 18 ° secolo che raffigurano gli edifici e città, che hanno come motivo principale o come sfondo per la rappresentazione di altri soggetti l'architettura. La mostra - che si chiuderà il 22 gennaio 2012 - ha lo scopo di mostrare lo sviluppo dell'architettura ma anche gli aspetti che hanno contribuito all'indipendenza del settore rispetto alle altre arti nel 18 ° secolo. Duccio di Buoninsegna, Canaletto, Giovanni Paolo Panini, Tintoretto, Gaspar van Wittel, Hubert Robert, Van Maerten Heemskerck, Hans de Vries Vredeman ... Pittori provenienti dal mondo mediterraneo fino al nord Europa, che hanno scelto per sfondo edificio per enfatizzare le scene ed episodi raffigurati nei loro dipinti. Includendo motivi architettonici nelle loro opere, artisti hanno affermato la possibilità di introdurre l'elemento della spazialità visiva dei loro soggetti sia in termini storici, mitici, leggendari e immaginari. Inoltre, tali opere potrebbero diventare progetti innovativi di architettura dipinta o frammenti eloquenti di strutture che hanno guidato le emozioni dello spettatore e il filo narrativo dell'arte attraverso l'utilizzo di pareti, finestre, ecc La mostra è strutturata sia cronologicamente che tematicamente. La prima parte abbraccia dal 14 al 17 secolo, un periodo in cui il dipingere edifici e città era considerato un genere minore, ma in cui questi elementi spesso sono apparsi come sfondi a scane e soggetti di carattere religioso, quant'anche per scene storiche e mitologiche. La rappresentazione di tali elementi sarebbe diventata sempre più importante fino a quando non ebbe a trionfare come genere indipendente nel 18 ° secolo, periodo che è oggetto della seconda parte della mostra. Nasce a Napoli innovativa fonderia di polimeri targata CNR. Ricerca pubblicata su PNAS Un’innovativa procedura di litografia, molto più semplice, veloce ed economica, per la fabbricazione di microstrutture tridimensionali di liquidi polimerici dalle svariate forme è il risultato di una ricerca dell’Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ino-Cnr) di Pozzuoli (Na), pubblicata sulla rivista ‘Pnas’ che le ha dedicato la copertina. Lo studio, condotto da Simonetta Grilli e altri giovani ricercatrici e ricercatori coordinati da Pietro Ferraro, ha molteplici applicazioni nel campo della fotonica, in ambito sensoristico e nelle biotecnologie, dai nanotubi di carbonio per l’elettronica e le future celle fotovoltaiche fino ai laboratori su chip. “Nelle comuni tecniche litografiche utilizzate per sagomare materiali polimerici su scala micro e nanometrica – nell’ordine del milionesimo e miliardesimo di metro – si ricorre a un campo elettrico che riscalda lentamente il film di polistirene o polimetilmetacrilato a una temperatura superiore a quella di transizione vetrosa, per poi raffreddarlo”, spiega Ferraro. “Il processo è laborioso e non essendo possibile ‘bloccare’ le configurazioni a cui va soggetto il fluido, si ottengono geometrie limitate (colonne, punti e linee)”. I ricercatori dell’Ino-Cnr si sono chiesti come arrestare l’evoluzione del liquido per catturare una forma specifica. “Il nostro metodo permette di solidificare le microstrutture polimeriche ‘congelando’ le instabilità spontanee del fluido sottoposto al campo elettrico, come accade con gli zampilli ghiacciati delle fontane”, prosegue Simonetta Grilli. “O come se venisse scattata una fotografia tridimensionale in un istante preciso”. A creare le strutture solide non è però la rapida discesa della temperatura bensì uno stimolo termico. “Con un getto d’aria a circa 150 °C di una decina di secondi si genera un campo elettrico che induce la formazione delle microstrutture temporanee e con lo stesso stimolo termico, applicato molto rapidamente, è possibile solidificare queste forme”, prosegue la ricercatrice. “Da questa ‘fonderia polimerica’ sono nate strutture dalla forma più o meno complessa e curiosa, tra cui fibre, coni e microsfere interconnesse da un filo sottilissimo come le perle di una collana (Boas)”. 12 Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 E-mail [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Cultura orizzonti transnazionali Le radici meridionali dell'Unità d’Italia in una mostra a Palazzo Reale di Napoli A Palazzo Reale di Napoli si inaugura venerdì "Da Sud. Le radici meridionali dell'unità nazionale" una grande esposizione che invita a riflettere sui sessant'anni che hanno preceduto il Plebiscito dell'ottobre del 1860. Dalla Rivoluzione del 1799, ai moti del '48 alla spedizione dei Mille. Quattro generazioni di meridionali che hanno vissuto e creato la Storia e l'hanno intessuta di infinite, piccole e grandi storie. Una mostra - si chiude il 15 gennaio 2012 - dove documenti, quadri, cimeli unici, molti mai esposti, non sono solo pezzi museali ma tornano a vivere e a trasmettere l'emozione del momento. E, insieme, un grande esperimento di multimedialità per far entrare il visitatore nel cuore vero dei fatti. Promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Unità tecnica di Missione per le celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, nell'ambito delle celebrazioni previste per la ricorrenza, con la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, artistici ed etnoantropologici per Napoli e Provincia - Palazzo Reale, in collaborazione con Prefettura di Napoli, Comune di Napoli e Fondazione Valenzi ed a cura di Luigi Mascilli Migliorini e Anna Villari, la mostra offre uno spaccato dai mille risvolti. Tutto termina ed inizia sotto la pioggia. Quella che cadeva il 21 ottobre 1860, con Garibaldi vincitore e sconfitto che, un passo dietro a Vittorio Emanuele, vive le acclamazioni della folla ma che già progetta il ritiro a Caprera. Con la proclamazione dei risultati di quel Plebiscito, "Da Sud. Le radici meridionali dell'unità nazionale" chiude il suo percorso. Ad aprirlo sono invece le immagini, bellissime e solari di Napoli e del Mezzogiorno, considerato il "Giardino d'Europa", trasmesse dai pittori del Grand Tour. In mezzo, sessanta anni di storia e cronaca, dagli ultimi bagliori dell'Illuminismo alla Rivoluzione del 1799, dal Quarantotto ai Mille, quattro generazioni di meridionali che si sono spesi per gli ideali di libertà. Attraverso i ripetuti fallimenti, le tragiche repressioni, le speranze deluse, una profonda e radicata ansia di libertà ha trovato nell'idea dell'Italia unita il suo progetto storico. Queste generazioni, succedendosi, sono così diventate una delle principali radici di quel grande processo che chiamiamo Risorgimento nazionale. Lo sono diventate attraverso storie di vita generose, che ci parlano di giovani che incontrano la morte con serenità, di adulti (talvolta di vecchi) che affrontano il vagabondare dell'esilio senza ripensamenti, di carceri che sono vere e proprie tombe di vivi, di sconfitte che valgono più delle vittorie, tanto forte è la lezione morale che da esse può ricavarsi Partendo da quel "Giardino d'Europa" che è l'immagine affascinante - ma fuorviante - con la quale l'Europa guarda al Sud e giungendo fino a quel giorno di pioggia che fa da sfondo al Plebiscito unitario dell'ottobre 1860, la Mostra prova a raccontare queste storie, e la storia più grande che ne è ovviamente, cornice, utilizzando registri narrativi diversi, che ora toccano il mondo più tradizionale della raffigurazione pittorica o della documentazione storica, ora utilizzano soluzioni evocative e strumenti comunicativi multimediali per trasmettere il sentimento di che cosa significò essere meridionali e patrioti nella prima metà dell'Ottocento. La ragione e il sentimento che sono chiamate in causa dalle sollecitazioni della Mostra appaiono tanto più necessari oggi che in una Italia tentata da seduzioni separatiste e in un Mezzogiorno attratto da nostalgie neoborboniche, scolorisce la consapevolezza della forza morale e della concretezza storica che ebbe il patriottismo meridionale. Esso non fu subalterno ai disegni che maturarono altrove nell'Italia dell'Ottocento, né fu soggetto supino di avventure e conquiste esterne ad esso. Il Mezzogiorno volle l'Unità d'Italia e fu determinante nel realizzarlo, e nel modo in cui esso si realizzò. Da Sud, dunque, non si scrive né una storia minore né una storia di vinti, ma una delle pagine più alte ed efficaci del Risorgimento nazionale. In seno alla mostra, una ricchissima sezione, intitolata "Dopo l'Unità. L'attività dei Prefetti nel Mezzogiorno", attraverso documenti della Prefettura e dell'Archivio di Stato di Napoli, propone spunti di riflessione su quella che è stata la lunga e spesso difficile attività dello Stato nella gestione del Mezzogiorno, nei primi anni postunitari. Ad Antonino Vallesi il Premio Bertelson dall’European Society of Cognitive Psychology Giovane, di talento, impegnato in ricerche di frontiera nel campo delle neuroscienze cognitive. Antonino Vallesi, ricercatore della Sissa di Trieste, riceverà dall’European Society of Cognitive Psychology (Escop), il 30 settembre a San Sebastian, il premio Bertelson, destinato a neuroscienziati all’inizio di una promettente carriera. Dal 29 settembre al 3 ottobre 2011 si svolgerà nella cittadina basca, in Spagna, la diciassettesima conferenza della Società Europea di Psicologia Cognitiva. Il premio, intitolato alla memoria di Paul Bertelson, noto tra l’altro per il significativo contributo dato allo studio della cronometria mentale e lateralizzazione emisferica, viene assegnato ogni due anni a un giovane ricercatore europeo, che non abbia compiuto 35 anni, dai riconosciuti meriti scientifici nel campo della psicologia cognitiva. Siciliano, 32 anni, laurea in psicologia all’Università di Padova (2003) e dottorato in neuroscienze alla Sissa (2007), Vallesi è stato per due anni e mezzo in Canada, al Rotman Research Institute di Toronto, per perfezionarsi nell’applicazione di tecniche di neuroimmagine alle neuroscienze cognitive. Dal mese di luglio 2009 è ricercatore alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, dove studia i meccanismi dell’attenzione e le conseguenze cognitive dell’invecchiamento. Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 Pubblicità [email protected] 13 Bandi e Concorsi Europei APRILE OTTOBRE OTTOBRE GAZZETTINO EUROPEO.IT PARLAMENTO EUROPEO ENERGIA E TRASPORTI EAC/01/11 - RETE DI POLITICA EUROPEA SULL'EDUCAZIONE DEI BAMBINI E DEI GIOVANI PROVENIENTI DA UN CONTESTO MIGRATORIO Accrescere i risultati educativi dei bambini e dei giovani provenienti da un contesto migratorio Stanziamento: 500.000 - GUUE 2011/C 183/08 Scadenza: 14 ottobre 2011 GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI CIPS ACTION GRANTS 2011 - “PREVENZIONE, PREPARAZIONE E GESTIONE DELLE CONSEGUENZE IN MATERIA DI TERRORISMO E DI ALTRI RISCHI 2007-2013” - INVITO A PRESENTARE PROPOSTE Sostenere gli sforzi per la riduzione dei rischi del terrorismo Stanziamento: 17.250.000 - CIPS ACTION GRANTS 2011 Scadenza: 12 ottobre 2011 RICERCA E INNOVAZIONE ERC-2012-StG: invito a presentare proposte nell'ambito del programma di lavoro IDEE per gli STARTING INDEPENDENT RESEARCHER GRANT Potenziare il dinamismo e l’eccellenza della ricerca europea Stanziamento: 729.980.000 - ERC-2012-StG Scadenza: 12 ottobre 2011 RICERCA E INNOVAZIONE CLEAN SKY JTI (JOINT TECHNOLOGY INITIATIVE) 2011 - SP1-JTI-CS-2011-03 - Invito a presentare proposte per i settori della tecnologia verde e degli aeromobili Aumentare le prestazioni ambientali del trasporto aereo. Stanziamento: 19.497.750 - SP1-JTI-CS-2011-03 Scadenza: 12 ottobre 2011 GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI HOME/2011/CFP/EIF/CA - FONDO EUROPEO PER L'INTEGRAZIONE DEI CITTADINI DI PAESI TERZI - AZIONI COMUNITARIE 2011 Migliorare la percezione dei cittadini riguardo il fenomeno migratorio e la diversità in tutti gli aspetti della vita collettiva Stanziamento: 4.955.000 - HOME/2011/CFP/EIF/CA Scadenza: 11 ottobre 2011 IMPRESE E INDUSTRIA 19/G/ENT/CIP/11/C/N03C021 - 1° PIANO D’AZIONE PER L’INIZIATIVA EUROPEA DI DESIGN INNOVATIVO Aumentare la consapevolezza dell'utilizzo del design innovativo ai fini ambientali, sociali ed economici Stanziamento: 3.000.000 - 19/G/ENT/CIP/11/C/N03C021 Scadenza: 10 ottobre 2011 IMPRESE E INDUSTRIA 23/G/ENT/CIP/11/B/N02S008 - PROGETTI TRANSNAZIONALI DI COOPERAZIONE SU ITINERARI CULTURALI EUROPEI Contribuire a differenziare l'offerta turistica europea e valorizzare il patrimonio culturale comune. Stanziamento: 500.000 - 23/G/ENT/CIP/11/B/N02S008 Scadenza: 07 ottobre 2011 ISTRUZIONE E CULTURA PROGRAMMA CULTURA (2007-2013) Implementazione del programma: progetti pluriennali di cooperazione; azioni di cooperazione; azioni speciali (paesi terzi) e sostegno agli enti attivi a livello europeo in campo culturale Stanziamento: 58.504.724 - GUUE 2010/C 204/04 Scadenza: 05 ottobre 2011 RICERCA E INNOVAZIONE FP7-HEALTH-2012-INNOVATION-1: invito a presentare proposte per la priorità SALUTE nell'ambito del programma specifico 'COOPERAZIONE' del VII PQ di RST Rafforzare la capacità di innovazione delle industrie europee Stanziamento: 546.000.000 - GUUE 2011/C 213/09 Scadenza: 04 ottobre 2011 GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI HOME/2011/CFP/PPRS - PROGETTO PILOTA SUL REINSEDIAMENTO - SOLIDARIETA' E GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI (2007/2013) Sostenere l’avvio di programmi di reinsediamento dei rifiugiati, al fine di condividere esperienze e buone pratiche Stanziamento: 1.500.000 - HOME/2011/CFP/PPRS Scadenza: 04 ottobre 2011 (proroga 21 ottobre) AVVISO: Per maggiori dettagli sui Bandi soprariportati o per accedere agli elenchi ed alle schede complete dei Bandi in scadenza a ottobre, novembre e dicembre 2011, nonché gennaio e febbraio 2012, consultare “GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm 14 Gazzettino Europeo 01 Ottobre 2011 Pubblicità [email protected] GAZZETTINO EUROPEO.IT Finanziamenti dall'Unione Europea • come orientarsi? • dove trovare le giuste informazioni? Facile! Adesso c’é il più completo ed aggiornato repertorio italiano di Bandi Europei in forma di rivista quindicinale ABBONATI ORA informazioni sul sito www.gazzettinoeuropeo.it