six pack», cioè l`insieme di sei testi legislativi che

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six pack», cioè l`insieme di sei testi legislativi che
Sabato
01 Ottobre 2011
Direttore
Antonio Ciliento
Anno III - Numero 26
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GAZZETTINO EUROPEO
PARLAMENTO EUROPEO
SETTIMANALE DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE COMUNITARIA PER L’EUROPA E IL MEDITERRANEO
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Approvato il «six pack», cioè l'insieme di sei testi legislativi che rendono più facili le sanzioni contro i paesi che hanno il bilancio in deficit
L’EUROPARLAMENTO APPROVA LA RIFORMA
DELLA GOVERNANCE ECONOMICA EUROPEA
Dopo la lezione greca, con le nuove misure si rafforzano il controllo e Il «six pack» è passato a larga maggioranza, ma col voto contrario dei
la sorveglianza di bilancio sugli squilibri macroeconomici dei paesi Ue Verdi, della sinistra e di gran parte del gruppo socialista a Strasburgo
Entusiasmo tra le fila della maggioranza della cancelliera Angela Merkel
IL BUNDESTAG TEDESCO HA APPROVATO LA
RIFORMA DEL FONDO SALVA STATI EUROPEO
COMMISSIONE UE
UN NUOVO GETTITO PER
L’UE: L’IMPOSTA SULLE
TRANSAZIONI FINANZIARIE
UNIONE EUROPEA
MERCATO INTERNO UE:
16 SU 24 STATI TARDANO
A RECEPIRE LE NORME
Il Parlamento tedesco ha approvato a larga maggioranza il
rafforzamento del Fondo salva-Stati (Efsf). Alla fine, i voti a favore
sono stati 523: una vittoria schiacciante per Angela Merkel.
A esprimersi contro, solo 85 parlamentari, tre invece gli astenuti.
HARVARD
IG-NOBEL: I PREMI
DELL'ASSURDO ALLA
21ESIMA EDIZIONE
RIDOTTI GLI ORGANICI
DELLA ROYAL NAVY,
LICENZIATI 400 MARINAI
I Nobel dell'assurdo,
alternativa divertente ai
classici Nobel, sono stati
assegnati durante un
gala alla Harvard
University per premiare le
ricerche più improbabili
La crisi non risparmia le
forze armate inglesi.
Secondo una nota del
Telegraph, il governo
britannico ieri ha licenziato
i primi 400 marinai. In tutto
ne sono previsti 1.100
REGNO UNITO
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Approvato il «six pack», cioè l'insieme di sei testi legislativi che rendono più facili le sanzioni contro i paesi che hanno il bilancio in deficit
L’EUROPARLAMENTO APPROVA LA RIFORMA
DELLA GOVERNANCE ECONOMICA EUROPEA
La riforma della governance europea
è realtà. La plenaria del Parlamento a
Strasburgo ha approvato con solide
maggioranze tutti i sei provvedimenti
legislativi che costituiscono il cosiddeto 'six pack'.
Il presidente dell'Aula di Strasburgo,
il polacco Jerzy Buzek che ha presieduto alla votazione, ha espresso
la sua "soddisfazione" per l'ok dato
alle misure che, presentate un anno
fa dall'esecutivo di Bruxelles, erano
rimaste bloccate prima dell'estate tra
Consiglio e Europarlamento, e che
la Commissione Ue aveva più volte
invitato ad approvare con urgenza
data la crisi che attanaglia l'eurozona e l'Europa in generale.
Con le nuove misure, criticate da
verdi, sinistra e socialisti perché giudicate troppo incentrate sulla correzione dei bilanci piuttosto che su
ripresa e occupazione, si rafforzano
il controllo e la sorveglianza di bilancio e degli squilibri macroeconomici
dei paesi europei, dando un giro di
vite al Patto di crescita e stabilità. Le
nuove misure dovrebbero entrare in
vigore alla fine dell'anno.
Come atteso, la parte dell'accordo che
riguarda gli squilibri macroeconomici
è stata invece approvata in Plenaria a
larga maggioranza, proprio perché ha
ricevuto il sostegno anche dei gruppi
di centro-sinistra, che hanno riscontrato un buon equilibrio fra imperativi sociali e finanziari.
Il Presidente della BCE Trichet ha
espresso sostegno ai negoziatori del
Parlamento la settimana scorsa per la
resistenza opposta a chi voleva diluire l'efficacia delle misure approvate:
"Se paragono l'accordo alle proposte
iniziali, riscontro un miglioramento
sostanziale. Rendo omaggio al
Parlamento per questo", ha detto.
Secondo i nuovi testi, nel «semestre
europeo» (cioè i primi sei mesi dell'anno, durante i quali gli stati membri
devono presentare la finanziaria dell'anno successivo al vaglio di
Bruxelles), se un paese prevede un
bilancio che esce dai parametri (3%
massimo di deficit, 60% di debito
rispetto al pil), verrà richiamato
all'ordine, obbligato a depositare su
un conto bloccato (a cui verranno
però versati degli interessi) lo 0,2%
del pil. Questa cifra verrà trasformata
in «multa» se lo stato non modificherà la finanziaria lassista, i denari
sequestrati andranno al Fondo di
aiuti.
Il pacchetto, insomma, innova il
sistema di governance europeo,
obbligando i governi ad agire velocemente per contrastare una minaccia
all'economia dovuta a instabilità
macroeconomiche, come nel caso
della bolla immobiliare, o di perdita
di competitività. Tali obiettivi sono
perseguiti tramite azioni preventive,
in particolare segnalazioni, e azioni
correttive, in forma di sanzioni.
Alcuni dei provvedimenti più rilevanti presenti nell'accordo finale, su pressione dei negoziatori del Parlamento,
sono:
• La codifica del semestre europeo in
testi giuridici, dando così valore giuridico e maggior peso politico a tale
procedura.
• La creazione di un quadro formale
di supervisione dei programmi di
riforma nazionali.
• L'aumento dei poteri della
Commissione, attraverso maggiori
informazioni da fornire alla
Commissione rispetto a quanto previsto in precedenza e missioni di sorveglianza negli Stati membri.
• Una nuova sanzione (0,2% del PIL)
per le statistiche fraudolente dei dati
su deficit e debito.
• Un deposito fruttifero
come sanzione (0,1% del
PIL) nel caso uno Stato
membro non agisca come
raccomandato per correggere uno squilibrio macroeconomico.
• Una maggiore indipendenza degli istituti statistici.
• La salvaguardia dei processi di contrattazione sociale e gli accordi di fissazione
dei salari durante la preparazione delle raccomandazioni
ai governi nazionali.
Il «six pack», dunque, irrompe
nell'Unione Europea come conseguenza della lezione greca. Esso è
destinato a garantire più efficacia
all'attuale Patto di stabilità e crescita,
permettendo un controllo dei deficit e
dei livelli di debito più rapido e più
celere rispetto a oggi.
Ecco, uno a uno, i sei provvedimenti.
RAPPORTO
WORTMANNKOOL Rafforza la prevenzione sugli
squilibri di bilancio. La commissione
può lanciare allarmi nel caso in cui
uno Stato membro non adotti politiche prudenti. Il warning viene adottato immediatamente se il Consiglio lo
approva a maggioranza qualificata
(12 su 17). Se non lo approva e il
comportamento persiste, dopo un
cooling period di un mese, la commissione ripropone un final warning
che avvia automaticamente la procedura di sanzione contro uno dei 17
paesi dell'Eurozona. Il Consiglio può
bloccare la procedura solo a maggioranza semplice contraria (9 su 17). Lo
stato coinvolto non ha diritto di voto.
RAPPORTO VICKY FORD -
Riguarda la direttiva che introduce
più trasparenza e indipendenza per gli
istituti nazionali di statistica. Non ci
prevede ancora criteri di bilancio
identici tra i 27 Paesi, ma definisce
canoni comuni e standard qualitativi
che permettono una maggiore omogeneità di dati rispetto al passato.
RAPPORTO ELISA FERREIRA.
Rafforza la prevenzione degli squilibri macroeconomici tra i 27 Paesi Ue.
Stabilisce, cioè, regole e procedure
per i controlli. In particolare, introduce il concetto di «simmetria» per cui
la commissione deve valutare non
solo i deficit, ma anche i surplus. In
altre parole, nella situazione attuale,
questo porterebbe a un richiamo non
solo di Spagna o Grecia, ma anche di
Germania e Olanda avendo questi
consumi interni troppo ridotti.
RAPPORTO CARL HAGLUND.
Definisce le sanzioni per gli squilibri
macroeconomici. Si parte da un deposito fruttifero pari allo 0,1% del Pil
che, in caso di mancato rispetto delle
raccomandazioni della commissione
da parte del governo nazionale,
diventa prima deposito infruttifero,
poi si trasforma in multa pari allo
0,2% del Pil.
RAPPORTO
DIOGO
FEIO.
Introduce nel Patto di stabilità e crescita il controllo sul debito, imponendo agli Stati che hanno un rapporto
tra debito e Pil superiore al 60%,
come l'Italia, la riduzione del 5%
annuo per la parte eccedente.
RAPPORTO SYLVIE GOULARD.
Definisce le sanzioni per la fase correttiva delle politiche di bilancio prevista dai rapporti Wortmann-Kool e
Feio. In questo caso, si parte da un
deposito fruttifero pari allo 0,2% del
Pil che, in caso di mancato adeguamento, si trasforma prima in deposito
infruttifero, quindi in multa con incameramento progressivo di «fette» di
tale deposito. Inoltre, il rapporto
Goulard prevede una multa pari allo
0,2% del Pil per le frodi statistiche.
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UNIONE
EUROPEA
La Commissione europea ha ufficializzato l'intesa sulla proposta di una
tassa sulle transazioni finanziarie a
partire dal 2014.
Il varo formale della cosiddetta Tobin
tax è avvenuto mercoledì 28 settembre in concomitanza con il discorso
del presidente Josè Barroso sullo
stato dell'Unione europea davanti al
Parlamento Europeo riunito in plenaria a Strasburgo.
La proposta prevede l'introduzione
di un sistema comune di tassazione
delle transazioni finanziarie basato
su aliquote minime uguali per tutti i
Paesi «sufficientemente alte per
garantire l'obiettivo di armonizzazione» dell'imposta e, allo stesso tempo,
«abbastanza basse» per minimizzare
i rischi di delocalizzazione.
Le tassazioni dovrebbero essere due:
una per le operazioni standard (indiscrezioni parlano di un tassa minima
dello 0,05%) e una per quelle sui
prodotti derivati (0,01%).
La tassazione dovrebbe essere applicata sulla base del principio della
«residenza principale» degli interessati, siano essi privati o società, e
scattare nel momento stesso in cui
viene effettuata la transazione, nel
caso di operazioni elettroniche, ed
entro un massimo di tre giorni lavorativi in tutti gli altri casi.
Per evitare di gravare su famiglie e
imprese, il nuovo sistema di tassazione non dovrebbe colpire i contratti d'assicurazione (compresi i fondi
pensione), i mutui, il credito al consumo e il pagamento dei servizi.
La decisione di proporre una nuova
UNIONE
EUROPEA
IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE: PER L'UE UN
GIUSTO CONTRIBUTO DA PARTE DEL SETTORE FINANZIARIO
imposta sulle transazioni finanziarie
ha una doppio motivazione.
- innanzitutto, questa imposta farebbe sì che il settore finanziario dia il
giusto contributo per far fronte ai
costi della crisi economica, di cui è
peraltro concausa, in un contesto di
risanamento di bilancio negli Stati
membri. Il peso delle imponenti
misure di salvataggio del settore
finanziario a carico del contribuente
è stato sopportato dalle amministrazioni pubbliche e in generale dai cittadini europei. Inoltre attualmente il
settore finanziario è meno tassato
rispetto ad altri. L’imposta genererebbe un gettito fiscale supplementare del settore finanziario a sostegno
delle finanze pubbliche.
- In secondo luogo, un approccio
coordinato a livello unionale contribuirebbe a rafforzare il mercato
unico dell’UE. Ad oggi dieci Stati
membri hanno già introdotto, seppur
in forme diverse, un’imposta sulle
transazioni finanziarie. La proposta
prevede l’introduzione di nuove aliquote fiscali minime e l’armonizzazione delle relative disposizioni
fiscali in seno all’UE. L’imposta
contribuirà in tal modo a ridurre le
distorsioni della concorrenza nel
mercato unico, scoraggerà attività di
negoziazione ad alto rischio e integrerà gli interventi di regolamentazione volti a prevenire future crisi.
Un’imposta sulle transazioni finanziarie a livello unionale rafforzerebbe la posizione dell’UE in favore
della realizzazione di norme comuni
per l’introduzione di un’imposta analoga a livello mondiale, in particolare tramite la piattaforma del G20.
Il gettito dell’imposta sarebbe condiviso tra UE e Stati membri. Parte dell’imposta sarebbe impiegata come
risorsa propria dell’UE, riducendo
così in parte i contributi nazionali.
Gli Stati membri avrebbero la facoltà
di incrementare i propri introiti
applicando un tasso più elevato alle
transazioni finanziarie.
Sono nove gli Stati della Unione
europea che già sono governate da
un regime assimilabile a quello della
Tobin tax: Belgio, Cipro, Finlandia,
Francia, Gran Bretagna, Grecia,
Irlanda, Polonia e Romania.
Ed è proprio da questo livello che
bisogna partire per valutare le oggettive difficoltà di percorso che dovrà
affrontare il progetto di legge.
La questione dell'armonizzazione in
primo piano: per dare esecutività alla
proposta della Commissione, occorrerà infatti il sì unanime di tutti i 27
Paesi-membri. Ma il Regno unito ha
già messo le mani avanti: si opporrà
se non si raggiungerà un accordo a
livello globale.
Sempre più difficile, dunque.
Secondo il Credit Suisse, che ha
dedicato una breve nota all'argomento, gli Usa faranno orecchie da mercante: l'ipotesi dall'altra parte
dell'Atlantico era già stata discussa
in passato senza approdare a nulla.
E poi i conti non tornano. Secondo le
stesse stime di Bruxelles, il gettito
annuo complessivo potrebbe essere
dell'ordine di 57 miliardi, ma nel
lungo termine la tassazione sulle
transazioni finanziarie potrebbe
costare lo 0,5% di Pil, vale a dire 62
miliardi l'anno. I costi, insomma,
sarebbero superiori ai benefici perché oltretutto, secondo gli analisti
della banca elvetica, ci sarebbero
pesanti contraccolpi su volumi e
liquidità dei mercati, con la conseguenza che le entrate fiscali potrebbero risultare sensibilmente inferiori
alle attese. A farne le spese, in particolare, sarebbe l'attività di high frequency trading e di riflesso le Borse
che più ne sono alimentate, come
quella londinese, dove si stima che il
40% dei volumi derivi proprio da
questi sofisticati sistemi di negoziazione. Allo stesso modo ne soffrirebbero i big dell'investment banking.
Meglio lasciar perdere, come consigliato in una nota apparsa sul Sole
24Ore.
FORUM SUL MERCATO UNICO EUROPEO: ORIZZONTI 2012.
A CRACOVIA IL CONFRONTO SUI DATI EUROBAROMETRO
Il mercato unico è uno delle grandi realizzazioni
dell'Unione europea, e proprio per questo la sfida è
una delle più ardue. L'enorme promessa di un mercato senza frontiere, che rafforzi la competitività delle imprese, i diritti dei lavoratori e i vantaggi per i consumatori, non
è ancora completamente mantenuta.
Per dibattere lo stato attuale della situazione ed analizzare, in un confronto
aperto, le prospettive future di sviluppo,
un migliaio di cittadini, imprenditori,
consumatori e politici parteciperanno al
Forum del Mercato unico a Cracovia dal 2 al 4 ottobre - per analizzare il funzionamento del Mercato unico e studiarne le principali tendenze evolutive per indirizzarne il consolidamneto.
L'evento è organizzato dal Parlamento europeo, la
Presidenza polacca e la Commissione europea. Si
tratta della prima di una serie di conferenze che si
concentreranno sul futuro del Mercato unico.
I cittadini europei sono generalmente soddisfatti
delle opportunità offerte dal mercato unico in termini di una maggiore scelta di prodotti (74%), di
occupazione (52%) e di concorrenza leale (47%).
D’altra parte il mercato unico è percepito come un
vantaggio solo per le grandi imprese (62%), poiché
peggiorerebbe le condizioni di lavoro (51%) e non
aiuterebbe i cittadini indigenti e svantaggiati
(53%). Il 28% degli intervistati ha intenzione di
lavorare all’estero in futuro. Questi sono i risultati
principali dell’ultima indagine dell’Eurobarometro
sul mercato unico, da cui emerge che molti europei
purtroppo non sono ancora a conoscenza del mercato unico e dei
suoi vantaggi (35%).
Quest’indagine esamina la risposta della società ai principi fondamentali del mercato unico, come il
diritto dei cittadini di lavorare in
qualsiasi Stato membro, e consente inoltre di avere una panoramica
dei paesi più e meno entusiasti nei
confronti di un mercato unico
all'interno dell'UE. L’indagine misura inoltre l’atteggiamento riguardo agli appalti pubblici suscettibili di interessare imprese straniere, alla contraffazione e alla pirateria nonché ai diritti dei cittadini.
In definitiva, la relazione presenta un’istantanea
degli ostacoli reali nel mercato unico e si basa su
un’analisi delle denunce trattate dalla
Commissione e dai relativi servizi di assistenza
(SOLVIT, La tua Europa - Consulenza, Enterprise
Europe Network, i Centri europei dei consumatori,
il centro di contatto Europe Direct, EURES Servizio europeo per l’occupazione), congiuntamente ai risultati del recente Eurobarometro e delle
indagini mediante focus group.
Le venti principali fonti di preoccupazione sono
state identificate senza ordine d’importanza. Per
ognuna di esse, i servizi della Commissione hanno
individuato una o più cause primarie, in altri termini se il problema riscontrato sia dovuto a carenze
informative, attuative o legislative, sulla base delle
esperienze pratiche in esame. In generale, la relazione sulle venti principali preoccupazioni conferma la sussistenza di un divario fra le aspettative e
la realtà del mercato unico e che tale divario deriva
dalla coesistenza di queste carenze:
- una carenza a livello informativo: spesso i cittadini non conoscono o capiscono a sufficienza i propri
diritti e non sanno a chi rivolgersi per cercare informazioni o aiuto;
- una carenza a livello attuativo: in molti settori è
possibile osservare un divario fra il quadro di riferimento giuridico unionale e le modalità pratiche di
attuazione e di applicazione;
- un divario legislativo: in alcuni settori, il quadro
di riferimento giuridico unionale non coincide con
le aspettative dei cittadini e delle imprese.
La relazione sulle venti principali preoccupazioni
costituirà la base per le discussioni in sede di forum
del mercato unico (SIMFO) di Cracovia dei prossimi giorni. Questo avverrà nell’ambito di otto seminari destinati ad affrontare alcune delle preoccupazioni identificate, quali il riconoscimento delle
qualifiche professionali, il distacco dei lavoratori e
la previdenza sociale di base nonché il miglioramento del funzionamento della legislazione in
materia di appalto pubblico unionale.
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Individuati i punti problematici che ostacolano l'esercizio della direttiva sull'ammissione di cittadini di paesi terzi in uno Stato membro dell'UE
STUDENTI, ALUNNI, TIROCINANTI E VOLONTARI DI PAESI TERZI NON POSSONO
AVVALERSI PIENAMENTE DEL VANTAGGIO DI MUOVERSI E SOGGIORNARE NELL'UE
Secondo una relazione pubblicata nei giorni scorsi
dalla Commissione europea, gli studenti stranieri
che vengono nell’UE per motivi di studio incontrano ancora difficoltà a causa di
un’attuazione non uniforme della
normativa pertinente. La prima
relazione riguardante l'attuazione,
da parte degli Stati membri, delle
norme UE sull'ingresso e il soggiorno di studenti, alunni, tirocinanti non retribuiti e volontari di
paesi terzi indica che il ricorso a
queste forme di immigrazione
temporanea potrebbe essere ulteriormente migliorato: potrebbero essere aumentati e
rafforzati, in particolare, il livello di armonizzazione della direttiva e i diritti che ne conseguono.
Nel 2009, più di 200.000 cittadini di paesi terzi
sono entrati nell'Unione europea per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o
volontariato . Nel 2009 gli Stati membri che hanno
accolto più studenti sono: Francia (53.563), Italia
(32.634), Germania (31.345), Spagna (22.068) e
Svezia (13.968).
Dalla relazione emerge una forte esigenza di modificare la direttiva, specialmente per quanto riguarda
i seguenti aspetti: rafforzamento delle garanzie procedurali (fissazione di termini specifici per il trattamento delle domande; obbligo, per gli Stati membri, di motivare il rifiuto); rafforzamento delle clausole di mobilità (che riguardano gli studenti
ammessi in un primo Stato membro e che presentano domanda per continuare gli studi in un secondo
Stato membro); promozione di sinergie con i programmi UE che facilitano la mobilità dei cittadini
dei paesi terzi nell'Unione europea; miglioramento
del livello di armonizzazione per quanto riguarda i
volontari, i tirocinanti non retribuiti e gli alunni
(cosa che potrebbe contribuire all'elaborazione di
un quadro giuridico europeo globale nel settore dell'istruzione, della formazione e degli scambi culturali con i paesi terzi).
La Commissione intende pertanto
proporre modifiche alla direttiva nel
2012, per consentire che essa venga
correttamente recepita e attuata in
tutta l'Unione europea, anche
avviando, se necessario, procedure
d'infrazione.
La direttiva 2201/114/CE introduce, in effetti, norme comuni per
l'ammissione di cittadini di paesi
terzi in uno Stato membro dell'UE per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o
volontariato.
Suo obiettivo generale è promuovere l'immagine
dell'Europa in quanto centro mondiale d'eccellenza
per gli studi. In questo contesto, la direttiva mira a
istituire un quadro giuridico comune che faciliti ai
cittadini di paesi terzi l'ingresso e il soggiorno
nell'UE a fini di studio. L'esistenza di un quadro
legislativo coordinato e trasparente rende l'UE più
visibile, accessibile e interessante per gli studenti di
paesi terzi come luogo di istruzione superiore.
La direttiva stabilisce inoltre una serie di norme di
base relative alle condizioni per l’ingresso e il soggiorno di alunni, tirocinanti non retribuiti e volontari nell'UE. Diversamente da quanto accade per le
norme relative agli studenti, gli Stati membri possono decidere se applicare o meno la direttiva a questi tre gruppi di migranti.
Promuovendo queste forme di immigrazione, la
direttiva intende incoraggiare l'"arricchimento reciproco" fra vari soggetti e una "maggiore comprensione fra culture". I primi anni di istruzione hanno
un'influenza fondamentale sui valori, gli atteggia-
SEGNATI IN UNA PROPOSTA I LIMITI 2012 PER GLI STOCK
ITTICI DELL’UE NELL’ATLANTICO E NEL MARE DEL NORD
La Commissione europea ha presentato la sua
prima proposta per l’anno 2012 sui limiti di pesca
per taluni stock dell’Atlantico
e del Mare del Nord. La proposta, ufficializzata in questi
giorni, ha fissato i livelli del
totale ammissibile di catture
(TAC) e lo sforzo di pesca per
gli stock ittici gestiti esclusivamente dall’UE e non per quelli gestiti con i paesi terzi.
Sulla base dei pareri scientifici disponibili e con
l’obiettivo di contribuire al ripopolamento degli
stock per una pesca sostenibile a lungo termine, la
Commissione propone di aumentare il TAC per 9
stock (merluzzo bianco, rana pescatrice, aringa,
eglefino, nasello, sogliola, lepidorombi e scampo)
e di ridurlo per altri 53. Per il merluzzo bianco
nella Scozia occidentale, nel Mare d’Irlanda e nel
Kattegat, la Commissione propone la sospensione
della pesca nel 2012, dato lo stato precario in cui
versano questi stock. Le modifiche proposte comporterebbero una riduzione globale dei TAC
dell’11% (in peso) rispetto al 2011.
Maria Damanaki, Commissaria responsabile per
gli Affari marittimi e la Pesca, ha spiegato: “Le
basi di questa proposta sono la gestione a lungo
termine degli stock e dati scientifici affidabili su
cui fondare le nostre decisioni. La riforma consentirà di dar vita a una politica della pesca adatta ad
affrontare le sfide del futuro, che possa contare su
stock redditizi e che garantisca un reddito dignitoso ai pescatori.”
I limiti di cattura proposti si basano sui pareri
scientifici del Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (CIEM) e del
Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP). Sono
state inoltre consultate le parti interessate sulla base del documento di consultazione della del mese di maggio.
L’obiettivo finale della Commissione
è che entro il 2015 tutti gli stock vengano sfruttati a livelli sostenibili (il
cosiddetto rendimento massimo sostenibile, MSY)
– un impegno assunto dall’Ue di fronte alla comunità internazionale, che costituisce inoltre un pilastro essenziale della proposta di riforma della PCP.
Per contribuire al raggiungimento dell’MSY entro
il 2015, il Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (CIEM) ha iniziato ove possibile a
formulare i propri pareri scientifici tenendo conto
di questa prospettiva. Vengono inoltre predisposti
piani di gestione pluriennali per tutti gli stock commerciali più importanti. Gli stock gestiti in questo
modo tendono a funzionare meglio rispetto a quelli soggetti a processi decisionali a breve termine.
La presente proposta riguarda unicamente gli 83
stock per i quali i TAC vengono decisi dalla sola
UE e sarà discussa dai ministri responsabili degli
Stati membri nel Consiglio “Pesca” di novembre.
Una seconda proposta, relativa ai 66 stock per i
quali le possibilità di pesca devono essere concordate con le organizzazioni regionali di gestione
della pesca (ORGP) o nell’ambito di consultazioni
con i paesi terzi, verrà presentata più avanti nel
menti, le aspirazioni e le conoscenze dei giovani.
Le attività di tirocinio e la formazione professionale consentono loro di acquisire importanti competenze che possono giovare sia a loro che ai loro
datori di lavoro in future situazioni lavorative. Le
attività di volontariato possono essere fonte preziosa di scambi culturali per i volontari desiderosi di
acquisire nuove competenze ed esperienze.
IL RUOLO DECISIVO DELLE SCUOLE
DI DIREZIONE AZIENDALE PER
AUMENTARE LA PRESENZA
FEMMINILE NEI POSTI DI COMANDO
La commissaria europea per la giustizia, Viviane
Reding,, ha incontrato i dirigenti delle scuole
europee di direzione aziendale per discutere
come riequilibrare la rappresentanza uomodonna nei consigli di amministrazione incoraggiando le giovani donne a intraprendere una carriera nella gestione aziendale. Malgrado le
donne rappresentino il 60% circa dei laureati, la
percentuale di amministratrici delle maggiori
società europee quotate in borsa ammonta a
appena il 12% e solo nel 3% dei casi le donne
sono presidenti dei consigli di amministrazione.
Le scuole di direzione aziendale svolgono un
ruolo decisivo nello sviluppare nelle donne le
capacità per intraprendere una carriera di manager aziendale e per aiutarle a raggiungere i posti
di comando. Tali scuole aiutano le donne a prepararsi alla carriera professionale con seminari,
programmi di formazione e fornendo opportunità di messa in rete. La loro iniziativa risponde
all'invito rivolto dalla Vicepresidente Reding
alle imprese di impegnarsi a potenziare, su base
volontaria, la presenza femminile nei consigli di
amministrazione delle imprese portandola al
30% entro il 2015 e al 40% entro il 2020.
"Le scuole di direzione aziendale contribuiscono
a formare i futuri leader. È qui che i giovani,
uomini e donne, si preparano alla carriera
aziendale", ha dichiarato Viviane Reding.
"Dobbiamo garantire che le donne di talento
siano le prime a prendere in considerazione questo percorso. Sono particolarmente lieta che le
scuole europee di direzione aziendale partecipino a questo processo. Mi rassicura che il settore
dell'istruzione si impegni a fondo per combattere le disparità alla radice."
L'incontro ha visto riuniti i presidi delle scuole
europee di direzione aziendale e donne manager
per discutere il ruolo femminile nella corporate
governance in Europa. L'incontro è organizzato
dalla EDHEC Business School, dall'associazione GTWN (Global Telecom Women's Network)
e dalla McKinsey & Company.
corso dell’autunno. Grazie a questa suddivisione
della proposta, i pescatori sapranno in anticipo
quanto possono pescare nel 2012 e saranno in
grado di predisporre una migliore pianificazione.
Nel caso di alcuni stock, l’approccio a lungo termine ha già rivelato i suoi benefici. Ad esempio, gli
stock di rana pescatrice nella Spagna settentrionale
e nord-occidentale potrebbero raggiungere livelli
sostenibili (MSY) già nel 2012, anche con catture
più elevate (aumento del 110% nel TAC proposto),
e i TAC per il merluzzo bianco nel Mar Celtico e
nel Golfo di Biscaglia possono essere aumentati
senza pericolo del 141%.
Nel caso degli stock per i quali i dati risultano troppo scarsi per consentire una stima adeguata, la
Commissione ha applicato il cosiddetto principio
precauzionale, riducendo i TAC in misura variabile dal 15 al 25%.
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La direttiva prevede il divieto di utilizzo dei gas fluorurati con un elevato potenziale di riscaldamento globale a partire dal 2011
CAMBIAMENTO CLIMATICO: L'UE AVVIA UNA CONSULTAZIONE SU
UN'ULTERIORE RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GAS INDUSTRIALI
L’Ue ha lanciato una consultazione pubblica sul
rafforzamento delle misure legislative necessarie
per ridurre le emissioni di gas fluorurati, un gruppo di gas industriali che contribuiscono fortemente
al riscaldamento globale.
L’iniziativa è conseguente alla adozione di uno studio della Commissione
europea, secondo il quale il regolamento vigente in Ue sui gas fluorurati
ha un impatto notevole ma che senza
l'adozione di ulteriori misure, le emissioni di gas fluorurati si manterrebero
sui livelli attuali nel lungo termine.
Lo studio definisce un ampio margine di manovra
per ulteriori riduzioni economicamente efficaci
delle emissioni, soprattutto in conseguenza della
crescente possibilità di sostituire in diversi settori i
gas fluorurati con prodotti alternativi il cui contributo al cambiamento climatico è inferiore o nullo.
Lo studio conclude affermando che potenzialmente l'UE potrebbe eliminare fino a due terzi delle
attuali emissioni di gas fluorurati, entro il 2030.
Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per
l'Azione per il clima, ha dichiarato: "Il regolamento UE sui gas fluorurati è riuscito a contrastare
una tendenza crescente delle emissioni e ha stimolato l'innovazione tecnologica. Tuttavia, la transizione verso un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio nell'UE entro il 2050 richiede
un'azione ambiziosa intesa a ridurre le emissioni
provenienti da tutti i settori. È chiaro che esiste un
ampio campo di applicazione per riduzioni economicamente convenienti per le emissioni di gas fluorurati e dopo la consultazione pubblica intendo
proporre nuove misure legislative in materia nel
prossimo anno. "
La consultazione è aperta fino al 19 dicembre 2011
Le potenziali opzioni politiche oggetto della con-
sultazione includono nuovi accordi volontari, lo di Kyoto comprendono tre "famiglie" di gas
divieti per i nuovi prodotti e attrezzature e l'intro- fluorurati: idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarduzione di un regime verso una graduale elimina- buri (PFC) e esafluoruro di zolfo (SF6). Il contrizione della disponibilità di HFC sul mercato buto di singoli gas fluorurati per tonnellata al
dell'UE.
riscaldamento globale è da 140 a 23.900 volte
L'esame della Commissione del superiore a quello del biossido di carbonio (CO2),
regolamento del 2006 "gas fluorura- il più comune gas a effetto serra.
ti" indica che tale misura e una I gas fluorurati sono sempre più utilizzati in tutta
direttiva parallela concernente l'uso una serie di applicazioni industriali come condiziodei gas fluorurati negli impianti natori d'aria (HFC), apparecchi di refrigerazione e
mobili di condizionamento d'aria estintori d'incendio (HFC e PFC), elettronica, progià contribuiscono al conseguimen- dotti farmaceutici e cosmetici (PFC) e produzione
to degli obiettivi di riduzione delle di magnesio e alluminio e commutatori ad alta tenemissioni di gas fluorurati a livello dell'UE e degli sione (SF6).
Stati membri, come previsto dal protocollo
di Kyoto. Si prevede che questa politica eviUN APPUNTAMENTO DA NON
terà quasi la metà delle emissioni di gas fluorurati previste entro il 2050 se saranno retti- PERDERE: LE GIORNATE EUROPEE
ficate le lacune nella sua attuazione ed esecu- DELLO SVILUPPO 2011 SI TERRANNO
zione.
A VARSAVIA IL 15 E 16 DICEMBRE
Tuttavia, nonostante questi impatti importanti della vigente legislazione, le emissioni L'edizione 2011 delle Giornate europee dello sviluppo è
totali di gas fluorurati non dovrebbero dimi- stata ufficializzata l’altro giorno dalla Presidenza polacnuire nel lungo periodo rispetto al livello ca, dal sottosegretario di Stato Krzysztof Stanowski e dal
attuale. Questo perché essi trovano utilizzo Commissario UE per lo Sviluppo Andris Piebalgs.
in un numero crescente di apparecchi, come Quest'anno la manifestazione sarà incentrata su demoi condizionatori d'aria e gli apparecchi di crazia e sviluppo alla luce dei recenti avvenimenti della
refrigerazione. Si tratta, tuttavia, di settori in primavera araba e sulla base delle proposte della
cui l'utilizzo di alternative sta diventando Commissione europea per una nuova politica dell'UE in
sempre più realizzabile.
materia di sviluppo.
I gas fluorurati rappresentano attualmente il In occasione di una visita a Varsavia, il commissario
2% circa delle emissioni di gas a effetto serra Piebalgs ha confermato che la conferenza si terrà nella
dell'UE. La stabilizzazione delle emissioni di capitale polacca il 15 e il 16 dicembre prossimi.
questi gas ai livelli attuali, senza l'adozione Giunte alla loro sesta edizione, le Giornate europee dello
di ulteriori misure, significa che la loro quota sviluppo rappresentano ormai un evento fondamentale
potrebbe aumentare considerevolmente in nel calendario dello sviluppo a livello internazionale
futuro.
nonché uno dei principali forum di dibattito politico che
I gas a effetto serra contemplati dal protocol- riunisce capi di Stato e di governo, in carica o non più in
carica, provenienti da paesi europei e da molte altre parti
del mondo, soprattutto dall'Africa, insieme ad esponenti
del mondo accademico, dei media e della società civile.
In occasione del lancio dell'evento, il commissario
Piebalgs ha dichiarato: "Gli eventi che si sono verificati
nell’ambito dell’ONU che si svolgeranno a quest'anno nell'Africa settentrionale sono stati una conferma del fatto che lo sviluppo socioeconomico deve proDurban”.
In termini numerici, la pubbli- cedere di pari passo con lo sviluppo democratico. Le
cazione dei parametri di riferi- Giornate europee dello sviluppo saranno un'ottima
mento consente di misurare le occasione per riunire le voci più autorevoli a livello
quote assegnate, così un para- mondiale in materia di sviluppo e acquisire così elemenmetro è stato calcolato per il ti che arricchiscano e rendano più incisiva la programperiodo di scambio relativo al mazione dell'UE in questo settore. Quest'anno sarà
2012 e un altro per il periodo Varsavia ad ospitare l'evento e sono ansioso di discutere
delle esperienze maturate dalla Polonia nel corso della
che inizia nel gennaio 2013.
Fra il 2013 e il 2020 una com- transizione da un regime autoritario ad una società
pagnia aerea riceverà 0.6422 quote per 1.000 democratica e di libero mercato".
tonnellate-kilometro, mentre nel 2012 ne Il ministro Stanowski ha aggiunto: "Siamo lieti di ospitare le Giornate europee dello sviluppo qui in Polonia, il
riceverà 0.6797.
Nel periodo di scambio compreso fra il 1° paese in cui è nato il movimento Solidarnosc che, più di
gennaio 2012 e il 31 dicembre 2012, l’85% 22 anni fa, ha dato il via al processo di trasformazione
delle quote del settore aereo sarà assegnato a nell'Europa centrorientale. L'edizione 2011 delle
titolo gratuito agli operatori aerei. Nel perio- Giornate europee dello sviluppo, la prima in questa
do compreso fra il 1° gennaio 2013 e il 31 parte dell'Europa, ci fornisce l'occasione di incoraggiadicembre 2020, questa proporzione sarà pari re nuovi protagonisti a partecipare al dibattito sul futuall’82%. Il 15% delle quote rimanenti di cia- ro della cooperazione internazionale allo sviluppo."
scun periodo sarà messo all’asta e fra il 2013
e il 2020 il 3% sarà accantonato in una riserva spe- L’assegnazione formale delle quote gratuite a ciaciale per i nuovi entranti e per le compagnie aeree scun operatore aereo sarà effettuata dagli Stati
membri i quali sono tenuti a determinare le assein crescita rapida.
Il parametro relativo a ciascun periodo è stato cal- gnazioni individuali entro tre mesi dalla pubblicacolato dividendo il quantitativo totale di quote gra- zione della decisione sui parametri di riferimento.
tuite applicabili ai periodi di scambio 2012 e 2013- Le emissioni del settore dell’aviazione nell’UE
2020 per la somma dei dati espressi in tonnellate- sono cresciute rapidamente, registrando quasi un
kilometro indicati nelle domande presentate dagli raddoppio rispetto al 1990. Si stima che un velivooperatori aerei alla Commissione. Le domande lo che fa rotta a New York e ritorno emetta circa
degli operatori aerei si basano su dati relativi all’at- 800 kg di CO2 per passeggero. L’aviazione costitività tonnellate-kilometro registrati durante l’anno tuisce circa il 10% delle emissioni di gas a effetto
serra interessate dall’EU ETS.
solare 2010 e verificati in modo indipendente.
UE: STABILITE LE NUOVE NORME PER ASSEGNARE LE
QUOTE DI EMISSIONI GRATUITE ALLE COMPAGNIE AEREE
La Commissione europea ha compiuto un passo
importante affinché anche l’industria aeronautica
contribuisca, insieme agli altri
settori dell’economia, alla lotta
contro i cambiamenti climatici.
L’aviazione entrerà nel sistema
di scambio delle quote di emissioni nel 2012. La Commissione
europea ha pubblicato i valori
dei parametri di riferimento sulla
base dei quali assegnare le quote
gratuite di emissioni di gas a effetto serra a oltre
900 operatori aerei.
La commissaria responsabile dell’Azione per il
clima Connie Hedegaard ha dichiarato: “Grazie
alla fissazione dei parametri di riferimento, le compagnie aeree ora sanno con certezza quante quote
riceveranno a titolo gratuito ogni anno fino al
2020. Agli attuali prezzi di mercato queste quote
gratuite rappresentano oltre 20 miliardi di euro per
il decennio a venire. Con queste entrate potenziali
le compagnie aeree potrebbero investire nell’ammodernamento delle flotte al fine di migliorarne
l’efficienza dal punto di vista del consumo e utilizzare carburante non fossile per il trasporto aereo.
Benché l’UE preferisca un’azione su scala mondiale, non possiamo tuttavia accettare che il settore
dell’aviazione sia esonerato dalla partecipazione
perché non riesce a raggiungere un accordo a livello internazionale. Per questo motivo nel 2008 l’UE
ha deciso di compiere questo passo avanti, proseguendo nel contempo la sua azione a favore di una
regolamentazione mondiale del settore aereo, per
esempio in occasione dei nuovi negoziati sul clima
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Gazzettino Europeo
01 Ottobre 2011
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GAZZETTINO
EUROPEO.IT
La relazione fornisce informazioni sui casi di irregolarità e sospetti di frode e sul recupero di fondi dell'UE
LOTTA ANTIFRODE: PUBBLICATA LA RELAZIONE
ANNUALE DELLA COMMISSIONE EUROPEA
La Commissione europea ha pubblicato ieri la relazione
annuale relativa alla tutela degli interessi finanziari
dell'Unione europea e alla lotta antifrode nel 2010.
L'obiettivo della relazione è misurare
il rischio che il danaro speso e incassato dall'UE sia utilizzato in modo
improprio commettendo irregolarità o
frodi. Grazie all’applicazione di sistemi di segnalazione più moderni ed
efficaci nella maggior parte degli
Stati membri, la Commissione può
disporre di dati sulle irregolarità più
completi e di migliore qualità e il
numero di casi segnalati è conseguentemente aumentato in
quasi tutti i settori del bilancio. Questo consente alla
Commissione di impegnarsi affinché le segnalazioni siano
sempre più esaustive ed affidabili e si traducano in una protezione più efficace del danaro dei contribuenti. Un controllo più attento dei fondi dell'Unione consente agli Stati membri e alla Commissione di reagire più rapidamente ai meccanismi fraudolenti, in costante mutazione, e di attuare adeguate azioni preventive. Per combattere le frodi, infatti, la
cosa più importante è prevenirle.
Ha dichiarato Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità
e l'unione doganale, l'audit interno e la lotta antifrode: "La
relazione delinea un quadro rassicurante. Gli Stati membri
hanno individuato più irregolarità rispetto al passato, permettendo di restituire al bilancio dell'Unione una quantità
maggiore di danaro utilizzato impropriamente. Questo non
significa però che la lotta contro la frode sia terminata. La
Commissione invita gli Stati membri che non hanno ancora
applicato il nuovo sistema di notifica a farlo tempestivamente e sollecita gli Stati membri che notificano livelli eccezionalmente bassi di sospetti di frode a spiegare in che modo
controllano la spesa dei fondi dell'Unione europea. I cittadini dell'UE hanno il diritto di sapere come viene speso fino
all'ultimo centesimo del loro danaro."
Il sistema di segnalazione via Internet (IMS) ha notevolmente migliorato le condizioni globali per la segnalazione delle
irregolarità. La Commissione sollecita Spagna, Francia e
Irlanda a completare l’attuazione del sistema entro la fine
del 2011 per migliorare ulteriormente la tutela del denaro dei
contribuenti.
La relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari
dell’UE fornisce informazioni sui casi di irregolarità e
sospetti di frode comunicati dagli Stati membri e sul recupero di fondi dell'UE. È importante distinguere tra le frodi e le
irregolarità: queste ultime sono spesso il risultato di errori
commessi in buona fede dai beneficiari. Ad esempio, se una
persona non indica correttamente le ore di lavoro dedicate ad
un progetto commette un'irregolarità, così come se non vengono rispettate le norme per una data procedura di gara,
richiedendo un numero troppo esiguo di offerte o accettando
le offerte di candidati non idonei. Le frodi
sono invece irregolarità commesse intenzionalmente che costituiscono reato e la cui reale
incidenza finanziaria può essere quantificata
solo una volta concluso il procedimento giudiziario.
Anche se l'immagine tracciata dalle statistiche non è ancora completa, un elenco di massima delle irregolarità notificate per settore
nel 2010 è possibile tracciarlo.
Spesa totale: il numero delle irregolarità segnalate è salito a
10.332 nel 2010, rispetto alle 7.769 del 2009. L’incidenza
finanziaria stimata delle irregolarità è salita all'1,27% degli
stanziamenti assegnati nel 2010, rispetto all’1,13% del 2009.
Agricoltura: il numero delle irregolarità segnalate è salito a
1.825 nel 2010 rispetto alle 1.621 del 2009. L’incidenza
finanziaria stimata delle irregolarità è diminuita leggermente, passando dallo 0,24% degli stanziamenti del 2009 allo
0,23% del 2010. Nel 2010 sono stati recuperati 175 milioni
di euro e il tasso di recupero è passato dal 39% al 42%.
Politica di coesione: il numero delle irregolarità segnalate è
salito a 7.062 nel 2010 rispetto alle 4.737 del 2009.
L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita dal
2,44% degli stanziamenti del 2009 al 3,15% del 2010. Nel
2010 sono stati recuperati 611 milioni di euro e il tasso di
recupero è passato dal 53% al 67%.
Fondi di preadesione: il numero delle irregolarità segnalate è sceso a 424 nel 2010 rispetto alle 706 del 2009.
L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita dal
3,80% degli stanziamenti del 2009 al 5,26% del 2010. Nel
2010 sono stati recuperati 14 milioni di euro e il tasso di
recupero è passato dal 27% al 30%.
Spese dirette: il numero delle irregolarità segnalate è salito
a 1.021 nel 2010, rispetto alle 705 del 2009. L’incidenza
finanziaria stimata delle irregolarità è salita dallo 0,17%
degli stanziamenti del 2009 allo 0,27% del 2010. Nel 2010
sono stati recuperati 25 milioni di euro e il tasso di recupero
è passato dal 56% al 59%.
Risorse proprie: il numero delle irregolarità segnalate è
sceso a 4.744 nel 2010 rispetto alle 5.204 del 2009.
L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita
all'1,88% dell'importo totale delle risorse proprie tradizionali riscosse nel 2010 rispetto all'1,84% nel 2009. Al momento della pubblicazione, le somme recuperate per il 2010
ammontano al 46% dell'importo totale delle irregolarità ma
la cifra è destinata ad aumentare perché la procedura di recupero è ancora in corso.
Per ricevere il
sulla propria mail (in formato .pdf)
compilare il modulo sul sito:
www.gazzettinoeuropeo.it
IL PARLAMENTO EUROPEO
AGGIORNA LE NORME
SUL CONTROLLO DELLE
ESPORTAZIONI A DUPLICE USO
Con il voto di martedì in Plenaria,
il Parlamento Europeo ha aggiornato le norme UE sulle esportazioni di prodotti che possono essere
utilizzati per scopi sia civili sia
militari, come prodotti chimici,
dispositivi di telecomunicazioni o
software. Nei negoziati con il
Consiglio, i deputati hanno ottenuto che nessuna autorizzazione
generica all'esportazione può esse
accordata per le tecnologie a
"duplice uso" che potrebbero essere impiegate per scopi che violano
i diritti umani.
Nella risoluzione di Jörg
Leichtfried (S&D, AT), approvata
con 567 voti favorevoli, 89 contrari e 12 astensioni, i deputati
hanno vietato le autorizzazioni
generiche per le esportazioni
verso alcuni paesi (ad esempio
Cina, India, Russia e Turchia) di
tecnologie di telecomunicazioni
che possono essere utilizzate "in
relazione ad una violazione dei
diritti umani, dei principi democratici o della libertà di espressione", ad esempio intercettazioni
telefoniche per cellulari e messaggi di teso o la sorveglianza dell'utilizzo di Internet.
Ad oggi, le esportazione di tali
prodotti non sono soggette a nessun sistema di autorizzazione
europeo e spetta a ogni singolo
Stato membro decidere sui controlli alle esportazioni.
L’europarlamento ha inoltre esteso il divieto alle esportazioni a
duplice uso verso i paesi colpiti da
un embargo sulle armi imposto dal
Consiglio dell'UE, dell'OSCE o
delle Nazioni Unite.
Le esportazioni di prodotti a
duplice uso sono limitate da un
sistema di norme internazionali,
comunitarie e nazionali, che
impongono alle imprese di richiedere alle autorità un'autorizzazione. Tali norme mirano a limitare il
rischio che alcuni prodotti sensibili a doppio uso siano impiegati per
scopi militari.
Il nuovo regime comunitario per il
controllo di esportazioni, trasferimenti, intermediazioni e transito
di prodotti a doppi uso faranno
parte di un sistema globale di
"Autorizzazione generale di
esportazione
dell'Unione
(UGEA)". Le norme prevedono
quali prodotti possono essere
esportati e verso quali paesi, come
indicato negli allegati al regolamento. Le esportazioni di beni a
duplice uso verso paesi non inclusi negli allegati sono già disciplinate da altre normative nazionali e
comunitarie.
Per la maggioranza dei prodotti a
duplice uso, le esportazioni verso
Stati Uniti, Canada, Australia,
Nuova
Zelanda,
Giappone,
Norvegia,
Svizzera
e
Liechtenstein sarà necessaria
un'autorizzazione UGEA prodotta
dall'Unione europea.
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In aprile la Commissione europea ha lanciato l'Atto per il mercato unico, proponendo 12 iniziative per una nuova crescita
QUADRO DI VALUTAZIONE DEL MERCATO INTERNO: GLI STATI MEMBRI
CHIAMATI A INTENSIFICARE GLI SFORZI PER RECEPIRE LE NORME UE
In questo momento di crisi il mercato unico deve
svolgere un ruolo fondamentale per portare
l'Europa fuori dalla stagnazione economica.
Quando uno o più Stati membri non recepiscono
tempestivamente le norme UE nella loro
legislazione nazionale, nel quadro giuridico dell'UE viene però a crearsi un
vuoto, che a sua volta conduce alla frammentazione. Di conseguenza, il mancato
rispetto dei tempi di recepimento da
parte di uno Stato membro può ripercuotersi negativamente sugli interessi economici di tutti gli altri. Ad oggi, dal quadro di valutazione del mercato interno
messo a punto dalla Commissione emerge che gli Stati membri devono intensificare con urgenza gli sforzi intesi a recepire le
norme UE. 16 dei 27 Stati membri non hanno
rispettato l'obiettivo – stabilito nel 2007 dai capi di
Stato e di governo – di contenere al di sotto dell'1%
i casi di ritardo di recepimento osservati nell'ultimo
periodo di riferimento, ossia negli ultimi sei mesi.
Di fatto, in media, l'1,2% delle direttive in materia
di mercato interno il cui termine di recepimento è
scaduto non è ancora stato recepito negli ordinamenti nazionali. Nel novembre 2010 tale proporzione si situava allo 0,9%. Gli Stati membri, tuttavia, hanno ridotto a cinque mesi e mezzo il ritardo
medio del recepimento delle direttive UE. Un altro
aspetto positivo si osserva sul versante dell’applicazione del diritto UE, dove le infrazioni sono
diminuite di un quarto rispetto al 2007. Il numero
più elevato di procedimenti di infrazione avviati
dalla Commissione riguarda il Belgio, seguito dalla
Grecia e dall'Italia. Tenendo conto di tutti gli indicatori relativi al recepimento, gli Stati che vantano
i migliori risultati sono ancora Malta e la Lettonia.
In dettaglio, ecco lo stato di attuazione delle diret-
tive in materia di mercato interno:
della Repubblica ceca (2%).
- per la prima volta dal 2007, gli Stati membri non - 18 mesi fa gli Stati membri superavano in media
hanno rispettato l'obiettivo di contenere al di sotto di nove mesi il termine fissato per il recepimento
dell'1% il ritardo di recepimento. Il ritardo medio delle direttive UE. Ad oggi gli Stati membri hanno
di recepimento – ossia la percentua- ridotto a cinque mesi e mezzo il ritardo medio.
le delle direttive in materia di merca- In materia di infrazioni, infine, il numero complesto interno non recepite in tempo sivo di procedimenti d’infrazione relativi al mercanegli ordinamenti nazionali – dei 27 to interno continua a calare: al momento risulta
Stati membri dell’UE è passato dallo sceso di un quarto rispetto al 2007. Ad oggi la
0,9% all'1,2% negli ultimi sei mesi. media dei procedimenti di infrazione aperti è di 37
- Il numero di Stati membri che per Stato membro, rispetto ai 40 di sei mesi fa. La
hanno rispettato l’obiettivo dell’1% maggior parte dei procedimenti di infrazione ancoè passato da 20 a 11. Bulgaria, ra in sospeso riguarda il Belgio, seguito da Grecia
Danimarca,
Estonia,
Francia, e Italia.
Germania, Grecia, Irlanda,
Lettonia, Malta, Spagna e
PER IL PARLAMENTO EUROPEO
Slovacchia sono ancora nei limiti, benché
alcuni di essi soltanto di misura.
OCCORRE PUNTARE AL TURISMO
- Malta si conferma ancora una volta leader
degli Stati “virtuosi”, con due sole direttive DI QUALITÀ PER CREARE LAVORO
in attesa di recepimento.
Il Parlamento propone di creare il marchio "Europa" per
- Degli 11 Stati membri che attualmente promuovere il territorio come prima destinazione turistirispettano l'obiettivo dell’1%, soltanto ca mondiale. Secondo una risoluzione approvata marl'Estonia ha migliorato la propria performan- tedì, nell’ultima plenaria di Strasburgo. l'industria del
ce rispetto a sei mesi fa, passando dall'1,3% turismo dovrebbe ottenere dei sussidi dai fondi strutturadi marzo all'attuale 0,9%. Il caso li dell'UE per riabilitare le aree in declino e offrire servidell''Estonia dimostra che anche in tempi di zi di alta qualità basati su un patrimonio multiculturale.
crisi è possibile confermare o addirittura Oltre a creare un "Marchio europeo di qualità", indivimigliorare i propri risultati.
duare criteri di qualità comuni e introdurre una "Carta
- Nonostante i buoni risultati di marzo, europea del turismo", con una serie di diritti comuni dei
Belgio, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, passeggeri, il Parlamento spinge per la promozione di
Portogallo, Romania, Slovenia, Finlandia, una progressiva armonizzazione dei sistemi di classificaSvezia e Regno Unito non hanno rispettato zione degli alloggi nell'Unione e per una riduzione
l'obiettivo dell'1%.
dell'Iva sui prodotti turistici.
- Austria, Repubblica ceca, Estonia, Cipro, Secondo la risoluzione presentata da Carlo Fidanza
Ungheria, Polonia e Italia sono rimasti al di (PPE, IT), per ridurre l'impatto negativo del turismo sulsopra della soglia dell'1%. Attualmente il l'ambiente, la Commissione dovrebbe tenere in dovuta
ritardo di recepimento più grave è quello considerazione la pianificazione territoriale, in particolare nelle aree costiere, e incoraggiare l'uso di mezzi di trasporto ecologici.
A breve termine, l'Aula chiede una proposta legislativa
per regolare il turismo termale, l'uso di fondi comunitari
per riabilitare le aree turistiche in declino e una revisiostrategia globale che renda internet un luogo ne della direttiva sui pacchetti turistici.
più sicuro per i minori, attraverso la combi- Il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare
nazione di misure di tutela e di responsabiliz- una strategia integrata entro il 2012 per incoraggiare un
zazione».
turismo che accresca la consapevolezza del patrimonio
La relazione esamina in partico- culturale, storico, religioso e naturale, offrendo allo steslare l'applicazione dell’accordo so tempo nuovi servizi sportivi e impegnandosi nello svieuropeo sulla socializzazione in luppo del capitale industriale e dell'agriturismo.
rete più sicura da parte delle Tutte queste iniziative, insieme a un accesso veloce a
piattaforme per la creazione di internet in tutto il territorio europeo, permetterebbero di
blog (Skyrock) e per i giochi creare posti di lavoro sostenibili nelle regioni e di contra(Xbox Live), di quelle per la stare l'esodo rurale.
condivisione di foto e video L'Aula sostiene che migliorare il riconoscimento recipro(YouTube,
Dailymotion, co dei requisiti turistici da parte degli Stati membri
Flickr), dei mondi virtuali (Habbo Hotel, potrebbe facilitare la mobilità dei lavoratori e contribuiStardoll), delle piattaforme che hanno alcune re a risolvere i problemi derivanti dalla natura stagionale
funzionalità di socializzazione in rete del lavoro in questo settore nonché ridurre la piaga del
(Windows Live) e di quelle che permettono lavoro sommerso.
la creazione di profili personali con la possi- Il settore turistico rappresenta il 10% del PIL e il 12%
bilità di pubblicare post, foto e aggiornamen- dell'occupazione totale in Europa, largamente costituita
ti (Yahoo! Pulse). I test si sono svolti tra da micro, piccole e medie imprese. Il Trattato di Lisbona
maggio e giugno 2011.
l'ha reso di specifica competenza dell'Unione europea.
Quest’ultima relazione integra quella pubblicata nel giugno 2011 sull’attuazione dell’accordo firmato nel novembre 2010, ma non è stato inserito
nell’attuale tornata di test.
da parte di 14 siti di socializzazione in rete.
I principi UE per un uso più sicuro dei siti di socia- Attraverso questi test l’Ue è impegnata nella revilizzazione in rete sono il risultato di un accordo di sione dei meccanismi di tutela dei minori in rete
autoregolamentazione mediato dalla stessa contro pericoli quali l'adescamento e il cyber-bulliCommissione nel 2009 per la protezione online dei smo, nel quadro dell'obiettivo fissato dall’Agenda
minori. A tutt’oggi ventuno società hanno sotto- digitale europea per rafforzare la fiducia in internet.
scritto l'accordo: Arto, Bebo, Dailymotion, I risultati di entrambi i sondaggi sull’attuazione
Facebook, Giovani, Google, Hyves, Microsoft dell’accordo saranno tenuti in considerazione nel
Europe, MySpace, Nasza-klasa, Netlog, One, Rate, quadro di un'iniziativa globale prevista entro l'anSkyrock, VZnet Netzwerke, Stardoll, Sulake, no, destinata a fornire ai minori i mezzi e la necesTuenti, Yahoo! Europe e Zap. Wer-kennt-wen ha saria tutela per utilizzare le nuove tecnologie.
AGENDA DIGITALE: I SOCIAL NETWORK POSSONO FARE
MOLTO DI PIÙ PER GARANTIRE LA TUTELA DEI MINORI
Secondo un nuovo ciclo di test eseguiti in Europa,
solo due social network su nove (Habbo Hotel e
Xbox Live) presentano impostazioni predefinite
che rendono accessibili i profili personali dei minori esclusivamente alla loro lista di
contatti autorizzata.
Tuttavia, la maggior parte dei siti
verificati forniscono ai giovani
informazioni sulla sicurezza adeguate alla loro età nonché assistenza e/o materiale didattico concepito
su misura per i minori e rispondono
a richieste di supporto, come nel
caso di sette siti, la maggior parte dei quali ha avuto
tempi di risposta inferiori ad un giorno.
Due siti (Dailymotion e Windows Live) garantiscono che i minori possano essere contattati in modalità predefinita solo da amici attraverso messaggi
pubblici o privati. In tutti i siti verificati, i minori
possono ricevere richieste di amicizia da chiunque.
Su sei dei siti testati, i profili di minori sono direttamente accessibili ad “amici di amici”. Tutti i siti
verificati forniscono una versione più concisa e
comprensibile per i minori delle loro clausole di
utilizzo del servizio.
Neelie Kroes, Vicepresidente e Commissaria per
l’Agenda digitale, ha dichiarato: «I giovani amano
i social network e ne traggono grandi benefici, ma
spesso non sono sufficientemente consapevoli dei
rischi che corrono, ad esempio quello di essere
adescati da adulti. I social network devono assumersi le proprie responsabilità in modo serio verso
questi giovani. È mia intenzione, nel corso dell’anno, affrontare questi problemi per mezzo di una
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Europa
Cronache
LA GERMANIA DICE SI’ AL FONDO SALVA STATI.
VINCE LA LINEA DI ANGELA MERKEL E DELL'UE
Il nuovo fondo salva-euro supera l'ostacolo Germania.
L'Efsf rafforzato è stato infatti approvato a larga maggioranza dalla Camera bassa del Parlamento tedesco (523 i sì, 85 i
contrari) anche grazie al voto favorevole dell'opposizione di
centro-sinistra. Il cancelliere Angela Merkel è riuscito a
tenere unita la sua maggioranza, limitando a 15 il numero
delle defezioni. All'entrata in
vigore del nuovo fondo salvaStati manca ora l'approvazione
di cinque Paesi: Austria, Cipro,
Malta, Olanda e Slovacchia. Il
processo di ratifica dovrebbe
concludersi entro la fine di ottobre. Tre le novità dell'Efsf
potenziato: la sua capacità di
prestito passa da 250 a 440
miliardi di euro; può comprare
titoli di Stato sul mercato
secondario per aiutare i Paesi in difficoltà; può ricapitalizzare le banche.
Secondo la cronaca riportata da "Il Sole 24 Ore", la "maggioranza del cancelliere" alla fine ha tenuto, anche se per
soli cinque voti. Il Parlamento tedesco ha approvato con un
larghissimo margine l'ampliamento dei poteri e delle risorse
del fondo salva-Stati europeo Efsf, ma il cancelliere Angela
Merkel ha evitato solo di strettissima misura che il sostegno
dell'opposizione socialdemocratica e verde diventasse decisivo. La fronda interna nella coalizione di Governo composta da democristiani e liberaldemocratici si è fermata a pochi
voti da quella che sarebbe stata una pesantissima sconfitta
politica per il cancelliere, con conseguenze imprevedibili sul
Governo tedesco e sui mercati finanziari.
I voti a favore sono stati 523 (di cui 315 quelli dei partiti di
governo, con 15 franchi tiratori, appena al di là della maggioranza assoluta di 311), i contrari 85, le astensioni 3. La
misura approvata dal Parlamento tedesco recepisce tra l'altro
la recente pronuncia della Corte costituzionale di Karlsruhe,
in base alla quale ogni nuovo intervento di salvataggio europeo dovrà essere sottoposto al via libera della commissione
Finanze dello stesso Bundestag. Il nuovo Efsf avrà il potere
di intervenire sui mercati acquistando titoli di Stato
dell'Eurozona e potrà sostenere le banche. Il contributo tedesco sale da 123 a 211 miliardi di euro, su un totale di 440
miliardi.
Il risultato del voto a Berlino - salutato con soddisfazione in
Italia dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
che ha parlato di «un passo importante» che «conferma la
volontà di un protagonista fondamentale della costruzione
europea di operare per il superamento della crisi» - sgombra
la strada dall'ostacolo principale all'approvazione definitiva
dell'Efsf, dato che manca ormai la ratifica di cinque Paesi
(ieri sera è arrivato anche il sì dell'Estonia) uno solo dei
quali, la Slovacchia, contesta la decisione, che applica l'accordo fra i leader
europei del 21 luglio scorso. Non elimina
però le incognite per il futuro, soprattutto
in Germania, dove vasti strati dell'opinione pubblica e molti politici si oppongono
a ogni ulteriore sostegno tedesco ai Paesi
dell'area euro in difficoltà. Lo testimoniano le due ore e mezzo di dibattito dai
toni molto aspri che ha preceduto il voto
parlamentare. Un altro segnale preciso è
venuto alla vigilia del voto dall'invito ai
deputati a votare contro, da parte del
Mittelstand, la spina dorsale dell'industria tedesca formata da medie e piccole imprese.
L'esigua maggioranza ottenuta dalla signora Merkel evidenzia la debolezza della posizione del Governo nelle future
discussioni sulle questioni europee, anche se il ministro
dell'Economia e leader dei liberaldemocratici Philipp
Roesler ha affermato che si è trattato di «una chiara vittoria
della coalizione». Lo storico impegno della Germania nei
confronti dell'Europa è oggi messo in discussione dal costo
di tenere in vita l'euro e dall'indecisione del cancelliere nell'indicare la via da seguire. In un'intervista televisiva poche
ore prima del voto, la Merkel ha sostenuto che «l'euro è un
bene per la Germania», ma la maggior parte dell'elettorato
ha la crescente sensazione di non vedere i benefici. Tutti
questi dubbi torneranno nei prossimi mesi quando il
Bundestag dovrà approvare i nuovi aiuti alla Grecia e, all'inizio del prossimo anno, la creazione dell'Esm, l'organismo
che sostituirà l'Efsf in modo permanente dal 2013. Ma la
questione più immediata che rimbalzerà sulla scena della
politica tedesca è quella dell'allargamento ulteriore delle
risorse dello stesso Efsf, ritenuto già inadeguato per far fronte alla crisi con l'ammontare approvato ora. Anche se il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble ha sostenuto in modo
veemente nel dibattito parlamentare che è «indecente» speculare su nuovi contributi dei Paesi, la discussione è in realtà
focalizzata sull'uso della leva finanziaria, senza chiedere
altri soldi agli Stati. E su questo punto Schäuble è stato più
ambiguo. Altri deputati hanno però sollevato il problema che
l'uso della leva non è immune da rischi e metterebbe a repentaglio il contributo tedesco.
IL GOVERNO BRITANNICO LICENZIA 400 MARINAI DELLA ROYAL NAVY
Centinaia di marinai della Royal Navy britannica saranno
licenziati questa settimana. Secondo quanto riportato dal
quotidiano The Telegraph, ieri venerdì il governo britannico ha comunicato il
provvedimento di licenziamento a 400 marinai,
tra cui anche decine
imbarcati sulla fregata
Cumberland, che hanno
partecipato alla missione
in Libia. Si tratta di una
prima tranche dei 1.100
licenziamenti previsti
nell'ambito del piano di
riduzione del personale
delle
forze
armate
annunciato lo scorso
anno.
All'inizio di settembre
erano già stati licenziati
2.000 soldati e 1.000 avieri. Comprensibile il malumore tra
i marinai. Alcuni, scrive il Telegraph, hanno definito questi
licenziamenti «un calcio sui denti a coloro che hanno
rischiato la vita per sostenere gli obiettivi del governo».
I tagli (saranno eliminati
22.000 posti entro il 2015)
incideranno inevitabilmente
sulle capacità operative
delle forze armate britanniche. Secondo uno studio del
Royal United Services
Institute, la Gran Bretagna
non sarà più tra le «superpotenze globali» ma avrà
comunque sufficienti capacità per partecipare a operazioni come quelle condotte
in Libia e in Afghanistan. Lo
riporta il Guardian.
FRANCIA: NESSUNA
DISCRIMINAZIONE PER
LE FREQUENZE DI
TELEDIFFUSIONE DIGITALE
L’Ue si aspetta che la Francia
renda conforme al diritto europeo
la sua procedura di concessione
delle frequenze di trasmissione
televisiva digitale, permettendo
così ai telespettatori francesi di
beneficiare quanto prima di una
più ampia offerta di canali digitali
terrestri.
Secondo la Commissione europea,
infatti, il meccanismo francese
che attribuisce canali televisivi
aggiuntivi ("canali compensativi")
a tre operatori storici , senza alcuna procedura di gara, è contrario
al diritto dell'Unione, penalizza gli
operatori concorrenti e priva l’utenza di un'offerta più ricca.
La richiesta della Commissione
assume la forma di un parere
motivato, in applicazione delle
procedure dell'UE in materia di
infrazioni. La Francia dispone ora
di due mesi per conformarsi alla
legislazione dell'Unione.
La migrazione dalla radiodiffusione televisiva analogica a quella
digitale entro il 2012 rappresenta
uno degli obiettivi della politica
dell'UE. Tale transizione implica
la possibilità di riutilizzare una
parte importante dello spettro
delle radiofrequenze per offrire
nuovi servizi e programmi supplementari ("dividendo digitale").
Per garantire che il dividendo
digitale permetta l'ingresso di
nuovi operatori, in grado di dinamizzare il mercato e ampliare la
scelta dei telespettatori, l’Ue vigila affinché l'assegnazione avvenga
mediante procedure di gara aperte,
trasparenti, obiettive, non discriminatorie e proporzionate.
Il meccanismo francese di attribuzione dei canali televisivi aggiuntivi, introdotto nel 2007 e che non
prevede l'indizione di procedure
di gara, è ritenuto contrario al
diritto europeo per diversi motivi.
In primo luogo, una simile modalità di attribuzione delle frequenze
può essere ammessa soltanto in
caso di perseguimento di un obiettivo di interesse generale, che non
è ravvisabile nel caso in ispecie.
In secondo luogo, l'assegnazione
delle frequenze a titolo compensativo non sembra proporzionata,
poiché il presunto danno che gli
operatori avrebbero subìto è minimo e potrebbe persino risultare già
compensato dai vantaggi concessi.
Infine, la Commissione ritiene che
l'assegnazione d'ufficio di canali
supplementari costituisca una
discriminazione nei confronti dei
nuovi operatori, i quali devono
partecipare a un invito a presentare proposte senza alcuna garanzia
di successo.
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Gazzettino Europeo
01 Ottobre 2011
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Europa
Cronache
COMMERCIALIZZAZIONE DI SERVIZI FINANZIARI A DISTANZA,
L'ITALIA DEFERITA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA
La Commissione europea ha decido di deferire l'Italia alla
Corte di giustizia dell'Unione europea per non aver attuato
adeguatamente nella legislazione nazionale la Direttiva
2002/65/CE concernente la commercializzazione a distanza di servizi finanziari ai
consumatori. L'Italia non ha rispettato la
scadenza per l'adozione di emendamenti
alla propria legge nazionale e di conseguenza ha omesso di proteggere adeguatamente alcuni diritti dei consumatori.
La suddetta direttiva conferisce ai consumatori, tra altri diritti, quello di recedere
da un contratto con un fornitore di servizi entro 14 giorni di
calendario dalla conclusione.
La direttiva si applica alle situazioni in cui un consumatore
acquista un servizio da una società che emette carte di pagamento, da un fondo d'investimento, da una compagnia di
assicurazioni o da un altro istituto finanziario attraverso
Internet, telefono o fax.
Per promuovere la fiducia dei consumatori che acquistano
tali servizi a distanza, la direttiva stabilisce:
- l'obbligo di fornire ai consumatori informazioni complete
prima della conclusione del contratto;
- il diritto del consumatore di recedere dal contratto durante
un determinato periodo di tempo;
- il divieto di prassi di commercializzazione
volte a obbligare i consumatori ad acquistare un
servizio non richiesto;
- regole volte a limitare il ricorso ad altre prassi
quali telefonate ed e-mail non richieste.
In Italia chi stipula un contratto di assicurazione
per autoveicoli non può recedere se durante i 14
giorni successivi si verifica un incidente coperto
dall'assicurazione. Questo è contrario alla direttiva.
La Commissione ha avviato una procedura d'infrazione nei
confronti dell'Italia l'8 ottobre 2009. In risposta a tale provvedimento l'Italia ha comunicato l'intenzione di modificare
la legislazione nazionale per uniformarla alla direttiva.
Tuttavia, finora l'Italia non ha proceduto all’attuaazione corretta della direttiva. Di conseguenza la Commissione europea ha disposto l’avvio della procedura di deferimento alla
Corte di giustizia.
L'UE SOLLECITA L'ITALIA A RISOLVERE LA SITUAZIONE RIFIUTI IN CAMPANIA
.La Commissione Europea preme sull’Italia affinché trovi
soluzioni efficaci a breve e lungo termine per la gestione dei
rifiuti in Campania, regione che su questo
fronte è stata al centro di ripetute crisi. Su
raccomandazione del commissario per
l’Ambiente Janez Potoènik sarà inviata
una lettera di costituzione in mora, in cui
si ricordano all’Italia gli obblighi che le
incombono e la necessità di conformarsi
alla sentenza del 2010 della Corte di giustizia dell’Unione europea. Se l’Italia non
eseguirà la sentenza, la Commissione potrà adire di nuovo
la Corte e chiedere che vengano inflitte ammende.
Le emergenze rifiuti verificatesi a Napoli e nelle zone circostanti destano non poche preoccupazioni in quanto ormai da
vari anni stanno mettendo in pericolo la salute umana e
l’ambiente.
Nonostante la situazione sia in qualche modo migliorata da
quando la Corte si è pronunciata nel 2010, la regione
Campania continua ad essere priva di una rete adeguata di
impianti per la gestione dei rifiuti. A Napoli e in molti altri
comuni campani sussistono problemi ricorrenti con la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Alla produzione
giornaliera vanno ad aggiungersi i circa 6 milioni
di tonnellate di vecchie balle di rifiuti ancora depositate in discariche temporanee in attesa di un definitivo smaltimento o recupero.
Tra gennaio e giugno 2011 le autorità italiane
hanno presentato varie bozze di piani di gestione
dei rifiuti, che dovevano delineare il quadro entro
cui costruire gli impianti necessari per conformarsi alla sentenza. Dalla valutazione di tali piani risulta che
una grande maggioranza delle istallazioni previste sono
lungi dall’essere realizzate e che la tempistica indicata dalle
autorità italiane è spesso troppo vaga.
La Commissione si preoccupa nel constatare che apparentemente sono state prese ben poche misure, ivi comprese le
spedizioni, per garantire una regolare gestione dei rifiuti in
Campania fino a quando entreranno in funzione tutti gli
impianti previsti.
L'UE SOLLECITA L'ITALIA A RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA PESCA CON RETI DA POSTA
La Commissione europea invita l’Italia ad adottare opportuni provvedimenti per conformarsi a una sentenza pronunciata nell’ottobre 2009 dalla Corte di
giustizia concernente il persistere
del ricorso illegale alle reti da posta
derivanti da parte dei pescherecci
italiani.
Secondo la Corte, l’Italia non ha
adeguatamente adempiuto ai propri
obblighi in materia di controllo e
applicazione del divieto dell’UE
concernente l’uso di questi attrezzi.
La salvaguardia degli stock ittici e
l’eradicazione delle pratiche di pesca illegali costituiscono
priorità fondamentali per l’UE; per questo motivo la
Commissione, e in particolare la commissaria per gli affari
marittimi e la pesca Maria Damanaki, deplorano che l’Italia
continui a violare il divieto relativo alle reti da posta derivanti, vigente dal 1992. Se non saranno adottati opportuni
provvedimenti entro due mesi dal ricevimento della lettera
della Commissione, la Commissione potrà nuovamente
adire la Corte di giustizia chiedendo che all’Italia siano
applicate pesanti sanzioni finanziarie in conformità delle
disposizioni del trattato.
L’uso di attrezzi illegali quali le reti da posta derivanti ha un
impatto devastante sull’ambiente, in
quanto danneggia gli habitat e la fauna
marina e mette a repentaglio la sostenibilità delle attività alieutiche. Le pratiche di
pesca illegali costituiscono una minaccia
per il reddito dei pescatori onesti e delle
comunità costiere e per il futuro della
pesca in generale. Per questo motivo, nell’interesse di tutti, l’attuazione e il rispetto delle norme sono al centro delle priorità della Commissione.
Nonostante i ripetuti richiami rivolti all’Italia circa la necessità di adempiere correttamente agli obblighi di controllo e
di garantire l’applicazione delle norme, recenti ispezioni in
loco non hanno rivelato segni di miglioramento significativi rispetto alla situazione esistente prima della sentenza
della Corte. Le verifiche effettuate dalla Commissione indicano che l’uso illegale delle reti da posta derivanti è assai
diffuso in Italia e che i provvedimenti adottati dalle autorità
nazionali non sono sufficienti né abbastanza efficaci per
scoraggiare il ricorso a questo metodo di pesca.
RENDIMENTO
ENERGETICO DEGLI
EDIFICI: L'UE CHIEDE
ALL'ITALIA DI
CONFORMARSI ALLE
DIRETTIVE EUROPEE
Gli edifici consumano il 40% dell’energia e producono il 36% delle
emissioni di CO2 dell’Unione
europea. Se adottiamo le misure in
materia di efficienza energetica
previste dalla legislazione europea
per il settore edile, entro il 2020
riusciremo a ridurre in maniera
significativa il consumo energetico e le emissioni di CO2 dei nostri
edifici. Edifici efficienti sul piano
dell’energia significano anche
risparmi per le famiglie, perciò è
fondamentale che gli Stati membri
applichino tutte le disposizioni in
materia. Per queste ragioni la
Commissione ha chiesto formalmente all’Italia di conformarsi
all’integralità delle norme UE in
materia di rendimento energetico
dell’edilizia e ha deciso di inviarle
un parere motivato.
Già nel novembre dello scorso
anno la Commissione aveva informato l’Italia circa l’inosservanza
della normativa pertinente; sebbene nel frattempo le autorità italiane abbiano preso misure supplementari, l’Ue ritiene che la legislazione italiana non soddisfi completamente gli obblighi unionali.
Grazie alle norme UE sugli attestati di rendimento energetico i
cittadini europei sono più attenti ai
consumi energetici delle proprie
abitazioni e al modo in cui ridurli.
Questi attestati devono essere rilasciati da esperti qualificati indipendenti per tutti gli edifici nuovi
e per quelli già esistenti. La legislazione italiana però autorizza i
proprietari ad autocertificare il
rendimento energetico se dichiarano che il loro edificio appartiene
alla classe di consumo inferiore
(G) e che i costi energetici per l’eventuale inquilino o acquirente
saranno molti alti. In pratica, ciò
significa che il nuovo proprietario
o inquilino dell’edificio non riceve alcuna informazione sui futuri
costi energetici né alcun ragguaglio su come migliorare nella
maniera più conveniente il rendimento energetico dell’edificio.
Perdipiù, quando si tratta di affitto, la legge italiana prescrive questi attestati solo per i nuovi edifici,
mentre non li considera obbligatori per gli edifici esistenti.
Al pari, l’Italia non ha ancora
varato misure adeguate per garantire controlli sugli impianti di condizionamento dell’aria.
Se entro due mesi l’Italia non
adotta le opportune misure la
Commissione può decidere di
adire la Corte di giustizia Ue.
Gazzettino Europeo
01 Ottobre 2011
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Cultura
orizzonti transnazionali
La cerimonia al Sanders Theatre della
Harvard University, ecco gli Ig Nobel 2011
(Adnkronos) - La scelta che può cambiare una vita, in
meglio ma anche in peggio, si prende in zona toilette, mentre si è in preda all'irrefrenabile urgenza di fare pipì. Non è
uno scherzo, ma una della scoperte - improbabili ma vere che quest'anno si sono guadagnate gli 'Ig Nobel', i 10 riconoscimenti che dal 1991 vengono assegnati ogni settembre
dalla rivista 'Annals of Improbable Research'. I vincitori
sono stati annunciati questa notte durante la tradizionale
cerimonia di gala al Sanders Theatre della Harvard
University: 1.166 posti tutti occupati, con biglietti sold out
da mesi.
Più che fare 'il verso' ai Nobel, i massimi allori
alla ricerca che saranno assegnati a giorni, l'obiettivo dichiarato degli Ig Nobel è quello di
premiare ricerche che "prima fanno sorridere,
poi fanno pensare". E se l'effetto della vescica
piena sulla lucidità di pensiero ottiene l'Ig
Nobel per la Medicina, quello per la Biologia
va a un team di 'cervelli' che ha indagato sui
gusti sessuali dei coleotteri: pare vadano matti per un certo
tipo di birra australiana, tanto da cercare disperatamente di
accoppiarsi con la bottiglia che la contiene.
Fra le altre scoperte premiate una sullo sbadiglio delle tartarughe, un'altra sullo spray al wasabi usato come allarme
antincendio. E ancora studi sul senso dei sospiri, sul segreto del successo, sulle vertigini negli atleti campioni di lancio, sulla fine del mondo, sulla 'ricetta' per trovare parcheggio e sulla guida sicura.
Ma ecco, nel dettaglio, tutti i vincitori degli Ig Nobel 2011,
incominciando proprio da decisioni alla toilette e coleotteri
innamorati:
MEDICINA. Il premio va a due gruppi di scienziati - da un
lato Mirijam Tuk (Olanda e Uk) Debra Trampe (Olanda) e
Luk Warlop (Belgio), dall'altro Mattew Lewis, Peter Snyder
e Robert Feldman (Usa), Robert Pietrzak, David Darby e
Paul Maruff (Australia) - per avere dimostrato, in due studi
indipendenti pubblicati rispettivamente su 'Psychological
Science' e 'Neurology and Urodynamics', che le persone
prendono decisioni migliori su alcune questioni, ma peggiori su altre, quando sentono l'impellente bisogno di urinare.
BIOLOGIA. A Darryl Gwynne (Canada, Australia e Usa) e
David Rentz (Australia e Usa) per avere scoperto, in due
studi pubblicati sulle riviste della società entomologica
australiana e della sua omologa londinese che alcuni
coleotteri si accoppiano (o per meglio dire provano a farlo)
con un certo tipo di bottiglia di birra australiana.
FISIOLOGIA. L'Ig Nobel va ad Anna Wilkinson (Uk),
Natalie Sebanz (Olanda, Ungheria e Austria), Isabella
Mandl e Ludwig Huber (Austria). Il gruppo, in uno studio
pubblicato su 'Current Zoology', ha dimostrato che - a differenza di quanto accade nell'uomo - non esistono prove che
lo sbadiglio sia contagioso nelle tartarughe dai piedi rossi.
CHIMICA. Premio ai giapponesi Makoto Imai, Naoki
Urushihata, Hideki Tanemura, Yukinobu Tajima, Hideaki
Goto, Koichiro Mizoguchi e Junichi Murakami, per aver
determinato la densità ideale di wasabi vaporizzato (una
sorta di versione 'spray' della tipica pasta piccante di colore verde ottenuta dal rafano, utilizzata nella cucina nipponica) da usare per svegliare una persona che dorme in caso di
incendio, e per averne brevettato l'applicazione in un 'allarme al wasabi'.
PSICOLOGIA. Ig Nobel a Karl Halvor Teigen
dell'università della Norvegia per aver cercato
di scoprire perché, nella vita di tutti i giorni, le
persone sospirano. Lo studio è stato pubblicato sullo 'Scandinavian Journal of Psychology'.
LETTERATURA. Il premiato è l'americano
John Perry della Stanford University, inventore della 'Teoria della procrastinazione strutturata': "Per avere successo - è il segreto svelato dallo scienziato su 'Chronicle of Higher Education' - bisogna sempre lavorare su qualcosa di importante, in modo da
evitare di fare qualcos'altro di ancora più importante".
FISICA. Premio Ig Nobel a Philippe Perrin, Cyril Perrot,
Dominique Deviterne and Bruno Ragaru (Francia), e al collega Herman Kingma (Olanda), per aver capito in uno studio su 'Acta Oto-laryngologica' perché i lanciatori del disco
soffrono di vertigini, mentre i lanciatori di martello no.
MATEMATICA. Il riconoscimento va agli americani
Dorothy Martin che ha predetto la fine del mondo per il
1954; Pat Robertson che l'ha predetta per il 1982; Elizabeth
Clare Prophet che l'aspettava per il 1990; per il coreano Lee
Jang Rim che l'ha predetta per il 1992; l'ugandese Credonia
Mwerinde che l'attendeva nel 1999, e ancora l'americano
Harold Camping, che dopo aver fallito una prima previsione di apocalisse per il 6 settembre 1994 ci ha riprovato
annunciandola per il 21 ottobre 2011. Tutti questi scienziati, secondo la giuria, hanno insegnato al mondo che bisogna
essere prudenti quando si fanno ipotesi o previsioni matematiche.
PACE. A meritarsi l'Ig Nobel è il sindaco della capitale
lituana Vilnius, Arturas Zuokas, per aver dimostrato che il
problema delle auto di lusso parcheggiate in divieto di sosta
è facilmente risolvibile passandoci sopra con un carro
armato. La 'linea dura' è stata spiegata in un video e sulla
stampa locale.
PREMIO PER LA PUBBLICA SICUREZZA. L'ultimo riconoscimento alle scoperte strane, ma vere va al canadese
John Senders, università di Toronto, per aver condotto una
serie di test di sicurezza - con tanto di video - in cui una persona guidava un'auto in autostrada mentre una visiera gli
cadeva ripetutamente sugli occhi, accecandolo.
Madrid: architettura nella pittura italiana dal Rinascimento al 18° secolo
Il 18 ottobre il Museo Thyssen-Bornemisza e Fundacion
Caja Madrid inaugura la mostra "ARCHITECTURAL
PAINTINGS From Renaissance to 18th century".
Oltre 140 dipinti dal Rinascimento al 18 ° secolo che raffigurano gli edifici e città, che hanno come
motivo principale o come sfondo per la rappresentazione di altri soggetti l'architettura.
La mostra - che si chiuderà il 22 gennaio 2012
- ha lo scopo di mostrare lo sviluppo dell'architettura ma anche gli aspetti che hanno contribuito all'indipendenza del settore rispetto
alle altre arti nel 18 ° secolo.
Duccio di Buoninsegna, Canaletto, Giovanni
Paolo Panini, Tintoretto, Gaspar van Wittel,
Hubert Robert, Van Maerten Heemskerck, Hans de Vries
Vredeman ... Pittori provenienti dal mondo mediterraneo
fino al nord Europa, che hanno scelto per sfondo edificio
per enfatizzare le scene ed episodi raffigurati nei loro dipinti. Includendo motivi architettonici nelle loro opere, artisti
hanno affermato la possibilità di introdurre l'elemento della
spazialità visiva dei loro soggetti sia in termini storici, mitici, leggendari e immaginari. Inoltre, tali opere potrebbero
diventare progetti innovativi di architettura dipinta o frammenti eloquenti di strutture che hanno guidato le emozioni dello spettatore e il filo
narrativo dell'arte attraverso l'utilizzo di
pareti, finestre, ecc
La mostra è strutturata sia cronologicamente
che tematicamente. La prima parte abbraccia dal 14 al 17 secolo, un periodo in cui il
dipingere edifici e città era considerato un
genere minore, ma in cui questi elementi
spesso sono apparsi come sfondi a scane e
soggetti di carattere religioso, quant'anche per scene storiche e mitologiche. La rappresentazione di tali elementi
sarebbe diventata sempre più importante fino a quando non
ebbe a trionfare come genere indipendente nel 18 ° secolo,
periodo che è oggetto della seconda parte della mostra.
Nasce a Napoli innovativa
fonderia di polimeri
targata CNR. Ricerca
pubblicata su PNAS
Un’innovativa procedura di litografia, molto più semplice, veloce
ed economica, per la fabbricazione di microstrutture tridimensionali di liquidi polimerici dalle svariate forme è il risultato di una
ricerca dell’Istituto nazionale di
ottica del Consiglio nazionale
delle ricerche (Ino-Cnr) di
Pozzuoli (Na), pubblicata sulla
rivista ‘Pnas’ che le ha dedicato la
copertina. Lo studio, condotto da
Simonetta Grilli e altri giovani
ricercatrici e ricercatori coordinati
da Pietro Ferraro, ha molteplici
applicazioni nel campo della fotonica, in ambito sensoristico e nelle
biotecnologie, dai nanotubi di carbonio per l’elettronica e le future
celle fotovoltaiche fino ai laboratori su chip.
“Nelle comuni tecniche litografiche utilizzate per sagomare materiali polimerici su scala micro e
nanometrica – nell’ordine del
milionesimo e miliardesimo di
metro – si ricorre a un campo elettrico che riscalda lentamente il
film di polistirene o polimetilmetacrilato a una temperatura superiore a quella di transizione vetrosa, per poi raffreddarlo”, spiega
Ferraro. “Il processo è laborioso e
non essendo possibile ‘bloccare’ le
configurazioni a cui va soggetto il
fluido, si ottengono geometrie
limitate (colonne, punti e linee)”.
I ricercatori dell’Ino-Cnr si sono
chiesti come arrestare l’evoluzione del liquido per catturare una
forma specifica. “Il nostro metodo
permette di solidificare le microstrutture polimeriche ‘congelando’ le instabilità spontanee del
fluido sottoposto al campo elettrico, come accade con gli zampilli
ghiacciati delle fontane”, prosegue
Simonetta Grilli. “O come se
venisse scattata una fotografia tridimensionale in un istante preciso”. A creare le strutture solide
non è però la rapida discesa della
temperatura bensì uno stimolo termico. “Con un getto d’aria a circa
150 °C di una decina di secondi si
genera un campo elettrico che
induce la formazione delle microstrutture temporanee e con lo stesso stimolo termico, applicato
molto rapidamente, è possibile
solidificare queste forme”, prosegue la ricercatrice. “Da questa
‘fonderia polimerica’ sono nate
strutture dalla forma più o meno
complessa e curiosa, tra cui fibre,
coni e microsfere interconnesse da
un filo sottilissimo come le perle
di una collana (Boas)”.
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Cultura
orizzonti transnazionali
Le radici meridionali dell'Unità d’Italia
in una mostra a Palazzo Reale di Napoli
A Palazzo Reale di Napoli si inaugura venerdì "Da Sud. Le
radici meridionali dell'unità nazionale" una grande esposizione che invita a riflettere sui sessant'anni che hanno preceduto il Plebiscito dell'ottobre del 1860. Dalla Rivoluzione
del 1799, ai moti del '48 alla spedizione
dei Mille.
Quattro generazioni di meridionali che
hanno vissuto e creato la Storia e l'hanno intessuta di infinite, piccole e grandi
storie. Una mostra - si chiude il 15 gennaio 2012 - dove documenti, quadri,
cimeli unici, molti mai esposti, non sono
solo pezzi museali ma tornano a vivere e
a trasmettere l'emozione del momento.
E, insieme, un grande esperimento di
multimedialità per far entrare il visitatore nel cuore vero dei fatti.
Promossa dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri - Unità tecnica di
Missione per le celebrazioni del 150° anniversario
dell'Unità d'Italia, nell'ambito delle celebrazioni previste
per la ricorrenza, con la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, artistici ed etnoantropologici per
Napoli e Provincia - Palazzo Reale, in collaborazione con
Prefettura di Napoli, Comune di Napoli e Fondazione
Valenzi ed a cura di Luigi Mascilli Migliorini e Anna Villari,
la mostra offre uno spaccato dai mille risvolti.
Tutto termina ed inizia sotto la pioggia. Quella che cadeva
il 21 ottobre 1860, con Garibaldi vincitore e sconfitto che,
un passo dietro a Vittorio Emanuele, vive le acclamazioni
della folla ma che già progetta il ritiro a Caprera. Con la
proclamazione dei risultati di quel Plebiscito, "Da Sud. Le
radici meridionali dell'unità nazionale" chiude il suo percorso. Ad aprirlo sono invece le immagini, bellissime e solari di Napoli e del Mezzogiorno, considerato il "Giardino
d'Europa", trasmesse dai pittori del Grand Tour.
In mezzo, sessanta anni di storia e cronaca, dagli ultimi
bagliori dell'Illuminismo alla Rivoluzione del 1799, dal
Quarantotto ai Mille, quattro generazioni di meridionali che
si sono spesi per gli ideali di libertà.
Attraverso i ripetuti fallimenti, le tragiche repressioni, le
speranze deluse, una profonda e radicata ansia di libertà ha
trovato nell'idea dell'Italia unita il suo progetto storico.
Queste generazioni, succedendosi, sono così diventate una
delle principali radici di quel grande processo che chiamiamo Risorgimento nazionale.
Lo sono diventate attraverso storie di vita generose, che ci
parlano di giovani che incontrano la morte con serenità, di
adulti (talvolta di vecchi) che affrontano il vagabondare dell'esilio senza
ripensamenti, di carceri che sono vere
e proprie tombe di vivi, di sconfitte che
valgono più delle vittorie, tanto forte è
la lezione morale che da esse può ricavarsi
Partendo da quel "Giardino d'Europa"
che è l'immagine affascinante - ma
fuorviante - con la quale l'Europa
guarda al Sud e giungendo fino a quel
giorno di pioggia che fa da sfondo al
Plebiscito unitario dell'ottobre 1860, la
Mostra prova a raccontare queste storie, e la storia più grande che ne è
ovviamente, cornice, utilizzando registri narrativi diversi,
che ora toccano il mondo più tradizionale della raffigurazione pittorica o della documentazione storica, ora utilizzano soluzioni evocative e strumenti comunicativi multimediali per trasmettere il sentimento di che cosa significò essere
meridionali e patrioti nella prima metà dell'Ottocento.
La ragione e il sentimento che sono chiamate in causa dalle
sollecitazioni della Mostra appaiono tanto più necessari
oggi che in una Italia tentata da seduzioni separatiste e in
un Mezzogiorno attratto da nostalgie neoborboniche, scolorisce la consapevolezza della forza morale e della concretezza storica che ebbe il patriottismo meridionale. Esso non fu
subalterno ai disegni che maturarono altrove nell'Italia
dell'Ottocento, né fu soggetto supino di avventure e conquiste esterne ad esso. Il Mezzogiorno volle l'Unità d'Italia e fu
determinante nel realizzarlo, e nel modo in cui esso si realizzò. Da Sud, dunque, non si scrive né una storia minore né
una storia di vinti, ma una delle pagine più alte ed efficaci
del Risorgimento nazionale.
In seno alla mostra, una ricchissima sezione, intitolata
"Dopo l'Unità. L'attività dei Prefetti nel Mezzogiorno",
attraverso documenti della Prefettura e dell'Archivio di
Stato di Napoli, propone spunti di riflessione su quella che è
stata la lunga e spesso difficile attività dello Stato nella
gestione del Mezzogiorno, nei primi anni postunitari.
Ad Antonino Vallesi il
Premio Bertelson
dall’European Society
of Cognitive Psychology
Giovane, di talento, impegnato in
ricerche di frontiera nel campo
delle neuroscienze cognitive.
Antonino Vallesi, ricercatore della
Sissa di Trieste, riceverà
dall’European
Society
of
Cognitive Psychology (Escop), il
30 settembre a San Sebastian, il
premio Bertelson, destinato a neuroscienziati all’inizio di una promettente carriera. Dal 29 settembre al 3 ottobre 2011 si svolgerà
nella cittadina basca, in Spagna, la
diciassettesima conferenza della
Società Europea di Psicologia
Cognitiva.
Il premio, intitolato alla memoria
di Paul Bertelson, noto tra l’altro
per il significativo contributo dato
allo studio della cronometria mentale e lateralizzazione emisferica,
viene assegnato ogni due anni a
un giovane ricercatore europeo,
che non abbia compiuto 35 anni,
dai riconosciuti meriti scientifici
nel campo della psicologia cognitiva.
Siciliano, 32 anni, laurea in psicologia all’Università di Padova
(2003) e dottorato in neuroscienze
alla Sissa (2007), Vallesi è stato
per due anni e mezzo in Canada,
al Rotman Research Institute di
Toronto, per perfezionarsi nell’applicazione di tecniche di neuroimmagine alle neuroscienze cognitive. Dal mese di luglio 2009 è
ricercatore
alla
Scuola
Internazionale Superiore di Studi
Avanzati di Trieste, dove studia i
meccanismi dell’attenzione e le
conseguenze cognitive dell’invecchiamento.
Gazzettino Europeo
01 Ottobre 2011
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Bandi e Concorsi Europei
APRILE
OTTOBRE
OTTOBRE
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
PARLAMENTO EUROPEO
ENERGIA E TRASPORTI
EAC/01/11 - RETE DI POLITICA EUROPEA
SULL'EDUCAZIONE DEI BAMBINI E DEI GIOVANI
PROVENIENTI DA UN CONTESTO MIGRATORIO
Accrescere i risultati educativi dei bambini e dei giovani
provenienti da un contesto migratorio
Stanziamento: 500.000 - GUUE 2011/C 183/08
Scadenza: 14 ottobre 2011
GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI
CIPS ACTION GRANTS 2011 - “PREVENZIONE,
PREPARAZIONE E GESTIONE DELLE CONSEGUENZE
IN MATERIA DI TERRORISMO E DI ALTRI RISCHI
2007-2013” - INVITO A PRESENTARE PROPOSTE
Sostenere gli sforzi per la riduzione dei rischi del terrorismo
Stanziamento: 17.250.000 - CIPS ACTION GRANTS 2011
Scadenza: 12 ottobre 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
ERC-2012-StG: invito a presentare proposte
nell'ambito del programma di lavoro
IDEE per gli STARTING INDEPENDENT
RESEARCHER GRANT
Potenziare il dinamismo e l’eccellenza della ricerca europea
Stanziamento: 729.980.000 - ERC-2012-StG
Scadenza: 12 ottobre 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
CLEAN SKY JTI (JOINT TECHNOLOGY INITIATIVE)
2011 - SP1-JTI-CS-2011-03 - Invito a presentare
proposte per i settori della tecnologia verde e
degli aeromobili
Aumentare le prestazioni ambientali del trasporto aereo.
Stanziamento: 19.497.750 - SP1-JTI-CS-2011-03
Scadenza: 12 ottobre 2011
GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI
HOME/2011/CFP/EIF/CA - FONDO EUROPEO PER
L'INTEGRAZIONE DEI CITTADINI DI PAESI TERZI
- AZIONI COMUNITARIE 2011
Migliorare la percezione dei cittadini riguardo il fenomeno migratorio e la diversità in tutti gli aspetti della vita collettiva
Stanziamento: 4.955.000 - HOME/2011/CFP/EIF/CA
Scadenza: 11 ottobre 2011
IMPRESE E INDUSTRIA
19/G/ENT/CIP/11/C/N03C021 - 1° PIANO
D’AZIONE PER L’INIZIATIVA EUROPEA
DI DESIGN INNOVATIVO
Aumentare la consapevolezza dell'utilizzo del design innovativo
ai fini ambientali, sociali ed economici
Stanziamento: 3.000.000 - 19/G/ENT/CIP/11/C/N03C021
Scadenza: 10 ottobre 2011
IMPRESE E INDUSTRIA
23/G/ENT/CIP/11/B/N02S008 - PROGETTI
TRANSNAZIONALI DI COOPERAZIONE SU ITINERARI CULTURALI EUROPEI
Contribuire a differenziare l'offerta turistica europea e valorizzare
il patrimonio culturale comune.
Stanziamento: 500.000 - 23/G/ENT/CIP/11/B/N02S008
Scadenza: 07 ottobre 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
PROGRAMMA CULTURA (2007-2013) Implementazione del programma: progetti pluriennali di cooperazione; azioni di cooperazione;
azioni speciali (paesi terzi) e sostegno agli enti
attivi a livello europeo in campo culturale
Stanziamento: 58.504.724 - GUUE 2010/C 204/04
Scadenza: 05 ottobre 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-HEALTH-2012-INNOVATION-1: invito a
presentare proposte per la priorità SALUTE
nell'ambito del programma specifico
'COOPERAZIONE' del VII PQ di RST
Rafforzare la capacità di innovazione delle industrie europee
Stanziamento: 546.000.000 - GUUE 2011/C 213/09
Scadenza: 04 ottobre 2011
GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI
HOME/2011/CFP/PPRS - PROGETTO PILOTA SUL
REINSEDIAMENTO - SOLIDARIETA' E GESTIONE
DEI FLUSSI MIGRATORI (2007/2013)
Sostenere l’avvio di programmi di reinsediamento dei rifiugiati,
al fine di condividere esperienze e buone pratiche
Stanziamento: 1.500.000 - HOME/2011/CFP/PPRS
Scadenza: 04 ottobre 2011 (proroga 21 ottobre)
AVVISO: Per maggiori dettagli sui Bandi soprariportati o per accedere agli elenchi ed alle schede complete
dei Bandi in scadenza a ottobre, novembre e dicembre 2011, nonché gennaio e febbraio 2012, consultare
“GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento.
Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm
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01 Ottobre 2011
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