Sogno dI Una notte dI MeZZa eState

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Sogno dI Una notte dI MeZZa eState
TEATRO ZANDONAI
MARTEDì 21 OTTOBRE 2014 - ORE 20.45
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Sogno dI Una notte dI MeZZa eState
PROGETTO DI RÉCITAL
di
GIOVANNI BELLUCCI
DEDICATO A WILLIAM SHAKESPEARE
NEL 450° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA
1564-2014
gIoVannI BeLLUCCI pianista
gIanCarLo gIannInI recitante
Programma senza intervallo: i diciannove brani che compongono la sequenza verranno eseguiti
senza soluzione di continuità (si prega pertanto il gentile pubblico di applaudire,
se lo desidera, soltanto al termine del “Sogno”)
William BYRD
(1540-1623)
Gailliard in do minore n. 1 My Lady Nevell’s Book
William SHAKESPEARE
Canzone dell’ancella Enrico VIII, Atto III Scena I
Ferruccio BUSONI
(1866-1924)
Elégie n. 4, «Turandots Frauengemach»
Parafrasi virtuosistica su “Greensleeves”
Canto attribuito a re Enrico VIII (1491-1547) per Anna Bolena (1501/07-1536)
William SHAKESPEARE
Monologo di Calibano La Tempesta, Atto II Scena II
Ludwig van BEETHOVEN
(1770-1827)
Sonata in re minore op. 31 n. 2 “La Tempesta”
Largo – Allegro
William SHAKESPEARE
Monologo di Ariel La Tempesta, Atto III Scena III
Ludwig van BEETHOVEN
Sonata in re minore op. 31 n. 2 “La Tempesta”
Adagio
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William SHAKESPEARE
Monologo di Prospero La Tempesta, Atto V Scena unica
Ludwig van BEETHOVEN
Sonata in re minore op. 31 n. 2 “La Tempesta”
Allegretto
William SHAKESPEARE
&
Fryderyk CHOPIN
(1810-1849)
Il mercante di Venezia, Atto V Scena unica, Lorenzo e Gessica
Souvenir de Paganini in la maggiore B. 37
(Variazioni sul “Carnevale di Venezia”)
William SHAKESPEARE
Fryderyk CHOPIN
Monologo di Amleto Amleto, Atto III Scena I
Notturno in sol minore op. 15 n. 3
“Après une représentation de Hamlet”
William SHAKESPEARE
Sonetto CXLIV
Charles-Valentin ALKAN
(1813-1888)
Scherzo in si minore op. 16 n. 3
William SHAKESPEARE
Monologo di Jago Otello, Atto I Scena III
Franz LISZT
(1811-1886)
Nessùn maggior dolore Canzone del Gondoliere
(nel“Otello”III atto)di Gioachino Rossini(S.162/2), Années de Pèlerinage II
William SHAKESPEARE
La Fata e Puck
Sogno di una notte di mezza estate, Atto II Scena I
Franz LISZT
Felix MENDELSSOHN
(1809-1847)
Konzertparaphrase über Mendelssohns Hochzeitsmarsch
und Elfenreigen aus der Musik zu Shakespeares
Sommernachtstraum (S.410)
William SHAKESPEARE
Monologo di Puck (Epilogo)
Sogno di una notte di mezza estate, Atto V Scena I
... FINE del SOGNO
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giovanni Bellucci è, per la rivista Diapason, nella Top Ten dei pianisti lisztiani della storia, accanto alla Argerich, ad Arrau, Brendel, Cziffra, Zimerman.
“Editor’s choice”, Gramophone
“un artista destinato a continuare la grande tradizione italiana, storicamente rappresentata da Busoni, Zecchi, Michelangeli, Ciani, Pollini”. “Egli ci riporta all’età d’oro del
pianoforte”: così Le Monde annuncia la vittoria di Bellucci alla World Piano Masters
Competition di Montecarlo 1996, giunta al culmine di una serie di successi nei concorsi
internazionali (Regina Elisabetta di Bruxelles, Prague Spring, Busoni di Bolzano, Premio
A. Casella della RAI, C. Kahn di Parigi).
Impegnato in un’intensa attività solistica, Bellucci è accompagnato da celebri orchestre:
Los Angeles Philharmonic, Dallas Symphony, BBC Philharmonic, Russian Philharmonic,
Sydney Symphony, Philharmonique de Monte-Carlo, Sinfonica dell’Accademia Nazionale
di S. Cecilia, Sinfonia Varsovia, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Orchestra da
Camera di Zurigo, Orchestra del Teatro Nazionale di Mannheim.
Invitato dai più importanti teatri di tradizione e festival (dall’Hollywood Bowl – cui deve il
suo debutto americano di fronte a 18.000 spettatori - alla Herkulessaal di Monaco di Baviera, dal Théatre des Champs Elysées a Parigi alla Golden Hall del Musikverein di Vienna, dal teatro La Fenice di Venezia al Konzerthaus di Berlino, dal
di Praga nell’ambito del Prague Spring Festival – al Kennedy Center per la Performing Arts Society
di Washington, dal Festival di Brescia e Bergamo all’Auditorio Belém di Lisbona, dove nel
2014 esegue in 5 récitals il ciclo integrale delle Sinfonie di Beethoven trascritte da Liszt,
dall’Auditorium du Louvre a Parigi, dove ha interpretato le 19 Rapsodie Ungheresi di Liszt
in due memorabili serate trasmesse in diretta da Radio France, al Festival di Ravello dove
ha appena debuttato un tour di concerti dedicati al repertorio pianistico “shakespeariano”,
accompagnato dal celebre attore Giancarlo Giannini nel ruolo di voce recitante), Giovanni
Bellucci ha ricevuto – dopo la sua prima trionfale tournée australiana – il premio Recital
of the year, attribuito dal Sydney Morning Herald.
Decca, Warner Classics, Accord/Universal.
La Brilliant Classics è in procinto di pubblicare l’incisione di Bellucci delle 32 Sonate di
Beethoven e delle 9 Sinfonie di Beethoven/Liszt (14 cd).
giancarlo giannini è un attore, doppiatore e regista italiano.
In carriera ha interpretato un’ampia gamma di personaggi, spesso diversissimi tra loro:
a quello di pellicole di impronta più drammatica, utilizzando con disinvoltura anche numerosissimi dialetti, sia meridionali sia settentrionali.
Specialmente agli inizi della sua carriera, è stato molto attivo anche in televisione, come
attore brillante (in coppia anche con Mina), cantante e ballerino.
È il teatro a regalargli i primi successi, soprattutto grazie al Romeo e Giulietta
Old Vic di Londra, e con La lupa,
Fondamentale negli anni Sessanta è anche l’incontro con la regista italiana Lina Wertmüller, con la quale in futuro lavorerà più volte: nel 1967 gli offre il suo primo ruolo da prota18
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gonista nel Musicarello Non stuzzicate la zanzara
Dramma della gelosia - Tutti i particolari in
cronaca
metterà a punto felicemente in pellicole successive.
Dopo altre prove di notevole interesse, proprio dalla collaborazione con la Wertmüller nascono alcuni dei più celebri personaggi interpretati da Giannini, grotteschi e ironici: Mimì
metallurgico ferito nell’onore (1972), Tunin in Film d’amore e d’anarchia, ovvero stamattina alle 10 in Via dei Fiori nella nota casa di tolleranza (1973), il marinaio Gennarino
Carunchio in Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974), tutti questi
interpretati insieme con Mariangela Melato, e Pasqualino Settebellezze (1975).
Questi ruoli gli portano il successo nazionale e internazionale e gli fanno guadagnare diversi riconoscimenti: riceve un Nastro d’Argento come miglior attore nel 1973 per Mimì
metallurgico ferito nell’onore, il premio come miglior attore al Festival di Cannes del
1973 per Film d’amore e d’anarchia e una nomination all’Oscar come miglior attore protagonista nel 1977 per Pasqualino Settebellezze.
Nel corso della sua lunga carriera, Giannini ha lavorato con molti dei migliori registi del
L’innocente, 1976), S. Corbucci (Il bestione, 1974; Bello mio, bellezza mia, 1982), M. Monicelli (Viaggio con Anita, 1979; I
Picari, 1988; Il male oscuro, 1990), D. Risi (Sessomatto, 1973 e per la televisione Vita coi
, 1990), A. Lattuada (Sono stato io!, 1973), N. Loy (Mi manda Picone, 1984, David
di Donatello come miglior attore protagonista), T. Brass (Snack Bar Budapest, 1988), F.
Brusati (Lo zio indegno, 1989).
I divertimenti della vita privata
(1990) di C. Comencini, Giovanni Falcone (1993) di G. Ferrara e il dittico di C. F. Palermo
Milano solo andata (1995) e Milano-Palermo: il ritorno (2007) tra questi due titoli meritano di essere inoltre segnalati Celluloide di C. Lizzani (1996, altro David di Donatello come
migliore attore protagonista), La stanza dello scirocco di M. Sciarpa (1998, Nastro d’argento come miglior attore protagonista), La cena di E. Scola (1998, altro Nastro d’argento,
condiviso con tutto il cast artistico maschile), Una lunga lunga lunga notte d’amore (2001)
di L. Emmer, Ti voglio bene Eugenio di F. J. Fernandez (2002, altro David di Donatello
come migliore attore protagonista) e, nel 2003, Per sempre di A. di Robilant, Piazza delle
cinque lune di R. Martinelli, L’acqua... il fuoco di L. Emmer e Il cuore altrove di P. Avati.
Dopo aver lavorato con R. W. Fassbinder in Lili Marleen (1980), seguirono numerose apparizioni anche nel cinema statunitense, tra cui l’episodio La vita senza Zoe diretto da F.
F. Coppola in New York Stories (1989), Il profumo del mosto selvatico (1995) di A. Arau,
Hannibal di R. Scott (2001, Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista), Man
Casino Royale (2006) di M.
Campbell e Quantum of Solace (2008) di M. Forster, in cui ha vestito i panni dell’agente
segreto René Mathis.
dal 1995; in precedenza si alternava con F. Amendola), J. Nicholson (il cui doppiaggio nel
Shining fu lodato dallo stesso regista S. Kubrick), M. Douglas, G. Depardieu, J. Irons,
D. Hoffman (nel Maratoneta), I. McKellen (in Riccardo III), R. O’Neal (in Barry Lyndon)
e L.Whiting (in Romeo e Giulietta).
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note aL PrograMMa
“L’uomo che non ha musica nell’animo né si commuove alle dolci armonie, è pronto al tradimento,
agli inganni e alle rapine; foschi come la notte sono
i moti del suo spirito, e i suoi affetti tenebrosi come
”.
Non so se geniali compositori come Beethoven,
Chopin o Liszt fossero davvero tanto lontani
dalle bassezze umane di Jago, o se i loro animi non celassero istinti selvaggi simili a quelli di Calibano: per Shakespeare, citando il suo
“Mercante di Venezia”, la musica è l’arte della sensibilità, è l’espressione della bontà. Ma
il Romanticismo di Beethoven, di Chopin, di
Liszt, di quel misconosciuto funambolo della tastiera che fu il parigino Alkan, è caratterizzato
dall’anelito all’
, all’Assoluto, al Sublime,
e da quella inquieta e struggente condizione
affascinante vocabolo tedesco: Sehnsucht.
Desiderio del desiderio, o malattia del doloroso bramare, le cui due più importanti derive
pianistiche, di natura quasi patologica, sono il
potente virtuosismo trascendentale e il suono
impalpabile, quel sussurrare attraverso i mar-
telletti che evoca una dimensione immateriale
pre-impressionista.
Eseguire la Sonata detta “La Tempesta” di
Beethoven, il misterioso Notturno in sol minore composto da Chopin dopo aver assistito alla
rappresentazione teatrale di “Amleto”, i fuochi
Parafrasi sul “Sogno
di una notte di mezza estate” di Mendelssohn,
una serie di spettacolari variazioni sulla celeberrima Marcia Nuziale, alla luce delle letture shakespeariane di un grande artista come
giancarlo giannini, mi è sembrato il modo
migliore per ricreare l’originaria ambientazione espressiva di questi capolavori sonori, nel
tentativo di riviverne l’intensità primordiale, la
scaturigine dell’ispirazione creativa.
Chissà che questo connubio di parole e suoni
non riesca anche – subliminally - a generare
una sorta d’interferenza ottica che, come in un
sogno (…di una notte di mezza estate), faccia
apparire accanto a noi, per novanta minuti, l’ologramma di William Shakespeare.
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Giovanni Bellucci
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