ACTA - Custodia di Terra Santa

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ACTA - Custodia di Terra Santa
ANNO XLIX LUGLIO-DICEMBRE 2004 N. 4
A C T A
custodiÆ terrÆ
sanctÆ
IUSSU
REV.MI P. PETRI BAPTISTÆ PIZZABALLA OFM
CUSTODIS TERRÆ SANCTÆ
DIGESTA
Custodia di Terra Santa, Segreteria di Terra Santa
San Salvatore
Pro manuscripto
Famiglie del dopo Congresso discretoriale
Prot. 244/04
Gerusalemme, San Salvatore, 11 agosto 2004
A tutti i religiosi
Custodia di Terra Santa
Loro Sedi
---------------------------------Fratelli carissimi
Il Signore vi dia Pace!
Vi presentiamo le decisioni del Congresso Capitolare, che si è celebrato ad Amman
nei giorni 5-11 agosto.
Sono stati giorni di lavoro intenso e difficile, soprattutto per la grave mancanza di
personale, che come potete immaginare ha limitato le nostre scelte. Ciò nonostante,
abbiamo sempre lavorato con spirito di fraternità, con serenità e rispetto reciproco,
anche quando le nostre opinioni non sempre coincidevano.
Seguendo le indicazioni dell’Ordine e del Capitolo Custodiale, abbiamo iniziato il
nostro cammino prendendo come base della nostra riflessione la priorità della formazione. Abbiamo deciso di aprire una nuova casa di postulato in Libano, ad Harissa,
per tutti i candidati provenienti da Giordania, Libano, Siria ed eventualmente Iraq.
Il postulato ad Harissa durerà tre anni e comprenderà nel primo anno il programma
previsto dalla Ratio per il postulato, e in seguito due anni di studi filosofici in arabo
presso il locale Istituto. La seconda casa di postulato sarà a San Giovanni in Ain Karem, per i candidati provenienti da tutti gli altri Paesi e durerà un anno.
Il noviziato sarà svolto temporaneamente per tutti e insieme in Italia, presso una
delle case di noviziato interprovinciale. Terminato il noviziato, tutti si recheranno a
Gerusalemme per gli studi filosofici e/o teologici.
Abbiamo inoltre deciso che tutti gli studenti professi solenni nei limiti del possibile e tenendo conto delle circostanze, continuino il loro studio stando in una delle
comunità limitrofe al convento di San Salvatore. In questo modo i giovani fratelli
potranno da un lato garantire il servizio ai santuari e dall’altro aiutare nell’animazione delle piccole fraternità di Gerusalemme. Riteniamo che questo sia anche un modo
per assistere e conoscere più da vicino i candidati agli Ordini Sacri.
Sempre seguendo le indicazioni del Capitolo, abbiamo deciso che il Segretario per
la Formazione e gli Studi sia libero da qualsiasi altro impegno non legato alla for
mazione, per dedicarsi interamente alla realizzazione dei programmi formativi, della
Ratio ecc., insieme a tutti gli altri incaricati della formazione. Analoga importanza
avrà anche l’attenzione alla formazione permanente.
Abbiamo tenuto presente anche la priorità dell’Evangelizzazione (Santuari, parrocchie, scuole, ecc.) che però sarà studiata e organizzata più approfonditamente
nelle prossime riunioni del Discretorio. Stessa decisione abbiamo preso circa l’amministrazione economica.
Ci siamo trovati di fronte a scelte delicate e situazioni impreviste, ma sempre abbiamo incontrato comprensione. Avremmo voluto aiutare maggiormente i fratelli
che vivono soli. Purtroppo la nostra povertà numerica non ce lo ha consentito.
Nel giro di consultazioni che abbiamo voluto fare prima di assegnare definitivamente gli uffici e le destinazioni, nonostante alcune comprensibili difficoltà, abbiamo constatato da parte di tutti i frati della Custodia una grande disponibilità e accoglienza delle nostre decisioni, in spirito di minorità e di obbedienza.
Preghiamo i fratelli assegnati a nuova destinazione o nuovo incarico, di fare il
passaggio entro la fine del mese di settembre.
Il passaggio delle consegne sia effettuato, possibilmente, alla presenza di un testimone, seguendo le indicazioni delle nostre leggi.
Vogliamo ringraziare pubblicamente e sinceramente tutti i fratelli per la loro disponibilità, in particolare questi nostri fratelli che per tanti anni, con passione, dedizione
e amore hanno lavorato senza risparmio per la Terra Santa.
A tutti voi un fraterno saluto di Pace e Bene
fra Stephan Ottenbreit ofm, Presidente del Congresso
fra Pierbattista Pizzaballa ofm, Custode di Terra Santa
fra Giovanni Battistelli ofm, ex Custode di Terra Santa
fra Artemio Vítores ofm, Vicario Custodiale
fra Arturo Vasaturo ofm
fra Athanasius Macora ofm
fra Jerzy Kraj ofm
fra Johannes Simon ofm
fra Nicolás Márquez ofm
fra Rachid Mistrih ofm
fra Stéphane Milovitch ofm, Segretario di Terra Santa
Schematismo
Segue l’elenco delle famiglie formate da Congresso Capitolare tenuto a Fuheis
(Amman) dal 6 all’11 agosto del 2004 per le varie case della Custodia.
ARGENTINA
BUENOS AIRES - Commissariato di Terra Santa
Indirizzo:
Comisaría de Tierra Santa
Bartolomé Mitre 3461
1201 Buenos Aires
Argentina
Telefono:
Fax:
+54.11
+54.11
486.531.55
486.569.72
Attività
Guardianato
Commissariato di Terra Santa
Centro vocazionale
Collegio Esterno di Terra Santa
Indirizzo:
Telefono:
Fax:
Instituto Tierra Santa - A-407
Bartolomé Mitre 3443
1201 Buenos Aires
Argentina
+54.11
486.120.67
+54.11
486.558.45
+54.11
486.595.00
Famiglia
Ulloa
Cerrato
Almirón
Cordero Lazarte
Zervino
P. Gabriel
Guardiano, responsabile della Casa di Accoglienza, promotore vocazionale
P. Luis
Vicario locale, commissario TS, economo locale
P. Hugo
Addetto al collegio
Fr. Mariano Addetto alla Chiesa
F. Manuel Collettore, propagandista TS
P. Gonzalo Direttore dell’Instituto Tierra Santa, cronista
Trasferimenti:
Polizio
P. Cosme
Rientra in provincia
CIPRo
FAMAGOSTA - Convento S. Antonio di Padova
Attualmente chiuso per la situazione politica del Paese
***
LARNACA - Convento Santa Maria delle Grazie
(Casa filiale del convento di Santa Croce - Nicosia)
Indirizzo:
Santa Maria delle Grazie
Catholic Church
Terra Santa Street
P.O.B. 40037
6300 Larnaka
Cyprus
Telefono:
Fax:
+357. 24
+357. 24
64.28.58
63.69.53
Attività
Parrocchia Latina
Cappellania: Famagosta
Cappellania: Aghia Napa
Casa di Riposo
Indirizzo:
Suore Francescane Missionarie
del Sacro Cuore
Terra Santa Rest Home
Terra Santa Street
6012 Larnaka
Cyprus
Telefono:
+357. 24
63.14.52
Famiglia
Fornal
Peña
P. Wilhelm Superiore, parroco, assistente OFS, economo locale
P. Victor
Vicario locale, vicario parrocchiale, cronista
Trasferimenti:
Geiser
P. Xavier
Washington
***
LIMASSOL - Convento S. Caterina V.M.
(Casa filiale del Convento di Santa Croce - Nicosia)
Indirizzo:
St. Catherine’s Catholic Church
2, Jerusalem Street
P.O.B. 57331
3315 Limassol
Cyprus
Telefono:
Fax:
+357. 25
+357. 25
36.29.46
34.62.90
Attività
Parrocchia latina
Famiglia
Commonara P. Giuseppe Superiore, parroco, cronista, economo regionale e locale,
assistente OFS
P. Andrew Vicario locale, vicario parrocchiale, studente di greco
Arhin
Trasferimenti:
Zavaleta
P. Martin
Deschenes P. Marius
Nicosia - Santa Croce: vicario locale, vicario parrocchiale, studente di greco, economo locale, cronista
Nazaret: addetto al santuario
NICOSIA - Convento della Santa Croce
Indirizzo:
Holy Cross Catholic Church
Paphos Gate
P.O.B. 21964
1010 Nicosia
Cyprus
Telefono:
Fax:
+357. 22
+357. 22
66.21.32
66.07.67
Attività
Guardianato
Parrocchia latina
Cappellania a Kirinia
Famiglia
Barato
Zavaleta
P. Umberto Delegato del P. Custode per Cipro, guardiano, parroco
P. Martin Vicario parrocchiale, vicario locale, studente di greco,
economo locale, cronista
D’Angelo P. Giacobbe Studente di greco
P. Gugliemo Vicario parrocchiale
Rossi
Trasferimenti:
Dulniok
Fornal
P. Zacheusz Nicosia - Terra Sancta College: superiore, direttore collegio, studente di greco
P. Wilhelm Larnaca: superiore, parroco, assistente OFS, economo locale
NICOSIA - Terra Santa College
(Casa filiale del Convento di Santa Croce - Nicosia)
Indirizzo:
Terra Santa College
12, Lycourgos Street
Acropolis - P.O.B. 21546
1510 Nicosia
Cyprus
Telefono:
Fax:
+357. 22
+357. 22
+357. 22
42.11.00
42.13.71
31.75.65
Attività
Collegio esterno misto
Giardino d’infanzia
Famiglia
Dulniok
Sebastian
P. Zacheusz Superiore, direttore collegio, studente di greco
P. Jesús
Vicario locale, vice direttore del collegio, cronista, economo locale
EGITTO
CAIRO - Convento S. Giuseppe
Indirizzo:
Église St. Joseph
2, Rue Banque Misr
B.P. 4 - Mohammad Farid
11518 Le Caire
Égypte
Telefono:
Fax:
E-mail:
+20. 2
393.66.77
+20.2
396.10.90
+20. 2
391.13.60
[email protected]
Attività
Guardianato
Parrocchia latina
Cappellania al Cimitero latino
Cimitero latino
telefono:
Dispensario medico
+20. 2
364.53.98
Famiglia
Chehab
Raimondo
P. MamdouhDelegato del P. Custode per l’Egitto, Guardiano, parroco,
cronista, economo regionale e locale, promotore vocazionale
P. Antonio Vicario locale, vicario parrocchiale
Castillo
F. Aquilino
De La FuenteF. Silvio
El-Osseyli P. Luca
P. Luigi
Luciano
Paparella F. Anselmo
P. Quirino
Stella
In formazione, studente di arabo
In formazione, studente di arabo
Addetto alla parrocchia
Responsabile cimitero
Addetto alla parrocchia
CAIRO-MUSKY - Convento dell’Assunzione di Maria Santissima
Indirizzo:
Église Latine de l’Assomption
12, Sh.el-Bendâqa (Bein es-Surein)
Atabah - B.P. 381
11511 Musky - Le Caire
Égypte
Telefono:
E-mail:
Homepage
+20. 2
590.99.06
[email protected]
http://www.custodia.org/fccos
Attività
Guardianato
Parrocchia latina
Centro Francescano Studi Cristiani Orientali
Giardino d’Infanzia
Famiglia
Mistrih
P. Vincenzo Guardiano, parroco, cronista, direttore FCCOS, economo
locale
P. Libero
Vicario locale, addetto FCCOS
Cruciani
P. Wadi Abullif Malik
Ricercatore
Cichinelli F. Marcelo In formazione, studente di arabo
10
GALILEA
ACRI - Convento S. Francesco
(Casa Filiale del convento SS. ma Annunziata)
Indirizzo:
Convento di Terra Santa
P.O.B. 1023
24110 Akko
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 4
+972. 4
991.73.33
991.29.10
Attività
Parrocchia latina
Collegio esterno misto
Telefono
+972. 04 991.03.68
Ospizio Maria SS.ma del Rosario - Haifa
Famiglia
Caella
P. Quirico
Superiore, parroco, cronista, direttore collegio, economo
locale
***
CAFARNAO - Convento della Promessa Eucaristica
(Casa Filiale del convento della Trasfigurazione)
Indirizzo:
Minzar Terra Santa
P.O.B. 2257
14122 Tiberias
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 4
+972. 4
+972. 4
672.10.59
671.69.13 (suore)
671.59.06
11
Attività
Santuario
Memoriale “Casa di S. Pietro’’
Rovine della Sinagoga
Rovine della Prima Moltiplicazione
Rovine di Magdala
Famiglia
Vour-Dery P. Jerome
Superiore, economo locale, addetto ai santuari di Cafarnao e di Tagba
Sobkowski P. Abraham Vicario locale, addetto ai santuari di Cafarnao e di Tagba,
cronista
F. Ammar Addetto ai santuari di Cafarnao e di Tagba
Shahin
Trasferimenti:
Bon
Asante
P. Pedro
P. Peter
Nazaret: confessore, addetto al santuario
Betania: vicario locale, addetto al santuario
***
CANA - Convento del Primo Miracolo di N.S.G.C.
(Casa filale del convento SS. ma Annunziata)
Indirizzo:
Latin Church
P.O.B. 1580
16930 Kafr Kanna
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 4
+972. 4
651.70.11
651.97.06
Attività
Parrocchia latina
Telefono:
+972. 4
Santuario
Chiesa del Primo Miracolo
Cappella S. Bartolomeo
12
651.97.06
Famiglia
Herro
Ghalam
P. Simon P. Superiore, parroco, cronista, addetto al santuario, economo locale
Fr. Fares
In formazione, addetto al santuario
Trasferimenti:
Sara
F. Jad
Betlemme: secondo sacrestano
***
MONTE TABOR - Convento della Trasfigurazione
Indirizzo:
Convento di Terra Santa
Basilica della Trasfigurazione
P.O.B. 16 - Monte Tabor
16100 Nazareth
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 4
+972. 4
673.22.83
673.54.66
Attività
Santuario: Basilica della Trasfigurazione
Guardianato
Cappella “Descendentibus”
Casa Nova per Pellegrini
Telefono:
+972. 4
676.65.09
Rovine della chiesa della “Liberazione dell’ossesso” - Dabourieh
Famiglia
BourdonneauP. Gérard
P. Pedro
Tomé
F. Vincenzo
Grzyska
P. Samir
Narouz
Trasferimenti:
Cerrato
P. Luis
Guardiano, economo locale, direttore della Casa Nova
Vicario locale, cronista, addetto al santuario
Addetto al santuario
Addetto al santuario
Buenos Aires: vicario locale, commissario TS, economo
locale
***
13
MUGEIDEL - Convento S. Gabriele Arcangelo
(Casa Filiale del convento SS.ma Annunziata)
Indirizzo:
Minzar Terra Santa
P.O.B. 673
10556 Migdal Haemeq
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 4
+972.4
+972. 4
654.38.76
654.2533 (chiesa)
644.39.38
Attività
Casa di animazione giovanile
Famiglia
Karam
P. Jack
Incaricato (di famiglia a Nazaret)
***
NAIM - Convento Resurrezione del figlio della Vedova
(Casa Filiale del convento SS.ma Annunziata)
Attività
Santuario
***
NAZARETH - Convento SS. ma Annunziata
Indirizzo:
Convento della SS. ma Annunziata
P.O.B. 23
16100 Nazareth
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 4
+972. 4
+972. 4
14
657.25.01
655.45.42 (suore)
646.02.03
Attività
Santuario: Basilica dell’Annunciazione
Santuario: Chiesa di S. Giuseppe (della Nutrizione)
Guardianato
Parrocchia latina
Telefono:
Fax: +972. 4
+972. 4
655.41.70
646.12.71
Indirizzo:
Telefono:
Suore di Sant’Anna
Deir Al-Banat
16100 Nazareth
Israel
+972. 4 657.35.06
Telefono:
+972. 4
Indirizzo:
Telefono:
Fax: Casa Nova
Casa Nova Street
P.O.B. 198
16100 Nazareth -Israel
+972. 4 645.66.60 (reception)
+972. 4 656.95.48 (direttore)
+972. 4 655.45.42 (suore)
+972. 4 657.96.30
Indirizzo:
Telefono:
Fax: E-mail:
Home page:
Terra Sancta College
Casa Nova Street
P.O.B. 18
16100 Nazareth
Israel
+972. 4 655.44.21
+972. 4 645.32.33
[email protected]
http://www.geocities.com/stc_college
Cappella del “Tremore”: Casa di Riposo
Cappella “Mensa Christi”
Convento e Rovine della Chiesa di S. Gioacchino e S. Anna: Seforis
655.53.42
Cappella ed Ospizio della “Resurrezione del figlio della Vedova”: Naim
Chiesa di “S. Giacomo il Maggiore”: Giaffa di Nazareth
Casa Nova per Pellegrini.
Collegio maschile esterno
15
Famiglia
Bustos
P. Ricardo
Guardiano, prefetto di sacrestia, economo locale, vice direttore di Casa Nova
P. Maroun Vicario locale, Parroco, assistente OFS
Younan
P. Daniel
Direttore di Casa Nova di Nazaret e Tiberiade
Andrés
P. Pietro
Confessore, addetto al santuario
Bon
F. Paolino Sacrestano della basilica inferiore
Celli
Deschenes P. Marius Addetto al santuario
P. Carlos
Addetto al santuario
Jara
P. Jack
Incaricato di Mujeidel
Karam
F. Matthew Sacrestano della Casa di San Giuseppe
Milos
P. Halim
Direttore del collegio, vicario parrocchiale
Noujaim
Rawert-M. F. Thaddäus Aiuto sacrestani
Sulkowski F. FranciszekServizi interni
F. Salem
In formazione, sagrestano della Basilica superiore
Younis
Trasferimenti:
Narouz
P. Samir Tabor: addetto al santuario
P. Pedro
Tabor: vicario locale, cronista, addetto al santuario
Tomé
Tshabalala P. Thomas Rientra in provincia
SEFORIS - Convento SS. Gioacchino e Anna
(Casa Filiale del convento SS.ma Annunziata)
Attività
Santuario: Rovine della chiesa dei SS. Gioacchino e Anna
***
TABGHA - Convento del Primato di S. Pietro
(Casa Filiale del convento della Trasfigurazione)
Indirizzo:
Church of the Primacy
P.O.B. 1931 - Tabgha
14101 Tiberias
Israel
Telefono: Fax: E-mail:
+972. 4
672.47.67
+972. 4
671.69.62
[email protected]
16
Attività
Santuario
Chiesa del Primato di S. Pietro: Mensa Christi
Famiglia
Per decisione del Congresso Discretoriale, il santuario viene affidato alla comunità di Cafarnao
Trasferimenti:
Vour-Dery P. Jerome
Lopez
F. Matias
Cafarnao: superiore, economo locale, addetto ai santuari
di Cafarnao e di Tagba
Betlemme: primo sacrestano
***
TIBERIADE - Convento S. Pietro Apostolo
(Casa Filiale del convento della Trasfigurazione)
Indirizzo:
Convento S. Pietro Apostolo
P.O.B. 179 - Terra Santa
14101 Tiberias
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 4
+972. 4
672.05.16
672.09.61
Attività
Santuario: Chiesa di S. Pietro Apostolo
Parrocchia latina
Alberi delle Beatitudini
Rovine cristiane di Hattin
Casa Nova per pellegrini
Telefono:
Fax:
+972. 4
+972. 4
671.22.81
671.22.78
Famiglia religiosa
Brabandt
Barrera
P. James
F. Daniel
Superiore, economo locale, parroco, cronista
Vicario locale, vice direttore di Casa Nova, servizi interni
***
17
GIUDEA
AIN-KAREM - Convento S. Giovanni in Montana
Indirizzo:
Convento di S. Giovanni in Montana
P.O.B. 1704 - Terra Santa
91170 Ein Karem – Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax:
E-mail:
+972. 2
641.36.39
+972. 2
643.62.12 (suore)
+972. 2
643.34.51
[email protected]
Attività
Santuario: Chiesa di S. Giovanni Battista
Guardianato
Casa di Noviziato e di pre noviziato
Telefono:
+972. 2
643.08.37
Indirizzo:
Telefono:
Terra Sancta Lodge
P.O.B. 1730
91170 Ein Karem – Jerusalem
Israel
+972. 2 643.62.12 (direzione)
+972. 2 641.21.00 (ospiti)
Casa per corsi di aggiornamento e per Ritiri spirituali
Terra Sancta Lodge
Famiglia religiosa
Clarke
Guardiano, direttore del T.S. Lodge, maestro dei postulanti
P. Johannes Discreto di Terra Santa, vicario locale, cronista, economo
Simon
locale, vice maestro
D’Aniello F. Antonio Sacrestano
P. Ludovico Addetto al santuario
Reali
Novizi:
Thomas
Savage
Coniglio
18
P. Fergus
F. Carlos
F. John
F. Alessandro
Trasferimenti:
Cecchitelli P. Carlo
Napoli - Commissariato: guardiano, commissario di T.S.,
promotore vocazionale, cronista, economo locale
Fernandez F. Francisco Ain Karem -Visitazione: addetto al santuario, economo
locale
P. Vincent Ain Karem -Visitazione: vicario locale, addetto al santuaKwek
rio
Márquez P. Nicolás Gerusalemme - San Salvatore: discreto di Terra Santa,
maestro dei frati di professione temporanea, professore,
cerimoniere custodiale
Szlachta P. Antoni Gerusalemme - San Salvatore: direttore di Casa Nova
AIN KAREM - Convento di S. Giovanni al Deserto
(Casa Filiale del convento S. Giovanni Battista)
Indirizzo:
Convento S. Giovanni al Deserto
Terra Santa
P.O.B. 186 – Even Sapir
91001 Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax:
Cellulare:
E-mail:
+972. 2
641.67.15
+972. 2
643.19.37
+972. 55
93.59.06 (fr. Sergio)
[email protected]
Attività
Santuario: Deserto di S. Giovanni
Casa ritiro
Famiglia religiosa
Olmedo Flores
P. Sergio
Superiore, addetto al santuario, cronista, economo locale, sacrestano
***
19
AIN-KAREM - Convento della Visitazione
(Casa Filiale del convento di S. Giovanni Battista)
Indirizzo:
Chiesa della Visitazione
P.O.B. 1718 - Terra Santa
91170 - Ein Karem – Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax: +972. 2
+972. 2
641.72.91
643.11.63
Attività
Santuario: chiesa della Visitazione
Famiglia religiosa
Frapporti P. Casimiro Superiore, addetto al santuario, cronista
P. Vincent Vicario locale, addetto al santuario
Kwek
Fernandez F. Francisco Addetto al santuario, economo locale
Trasferimenti:
Cordero F. Mariano Buenos Aires: addetto alla Chiesa
P. Ludovico Ain Karem - San Giovanni: addetto al santuario
Reali
Vormawah P. Gabriel Gerusalemme - Cenacolo: addetto al santuario, economo
locale
***
BETANIA - Convento S. Lazzaro
(Casa Filiale del convento del Getsemani)
Indirizzo:
Convento di Terra Santa
P.O.B. 186 - Betania
91001 Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 2
+972. 2
279.92.91
279.74.93
Attività
Santuario: Sepolcro di S. Lazzaro
Santuario: Pietra del Colloquio
20
Famiglia religiosa
Kamar
Asante
P. Eugenio Superiore, cronista, addetto al santuario, economo locale,
addetto alla parrocchia
P. Peter
Vicario locale, addetto al santuario
Trasferimenti:
Silva
P. Domingo Gerusalemme - Dominus Flevit: addetto al santuario
***
BETFAGE - Convento delle Palme
(Casa Filiale del convento del Getsemani)
Indirizzo:
Convento delle Palme
P.O.B. 186 - Betfage
91001 Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax: +972. 2
+972. 2
628.43.52
628.43.52
Attività
Santuario: chiesa delle Palme
Famiglia religiosa
Barcena
P. Emilio
Giron
Peña
P. Lucio
P. Ignacio
Trasferimenti:
Bustos
P. Ricardo
Superiore, cronista, addetto parrocchia di Gerusalemme,
addetto santuario, economo locale, direttore della rivista
La Tierra Santa
Vicario locale, addetto al santuario
Vice direttore della rivista La Tierra Santa, addetto al
santuario
Nazaret: guardiano, prefetto di sacrestia, economo locale,
vice direttore di Casa Nova
***
21
BETLEMME - Convento Santa Caterina V.M.
Indirizzo:
Convento di Terra Santa
P.O.B. 588
91001 Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 2
+972. 2
+972. 2
+972. 2
+972. 2
274.24.25
274.30.84
277.61.72 (suore)
277.61.71 (convento)
276.56.97 (sacrestia)
Attività
Santuario: Basilica della Natività
Santuario: Grotta della Natività
Santuario: Grotte di S. Girolamo
Guardianato
Seminario
Parrocchia latina
Telefono:
Fax: +972. 2
+972. 2
274.33.72
274.01.03
Telefono:
+972. 2
274.38.67
Telefono:
+972. 2
277.24.13
Telefono:
+972. 2
274.32.77
Indirizzo:
Terra Sancta College
P.O.B. 92
Bethlehem
Palestinian Authority
Cimitero latino
Santuario ed Ospizio della Grotta del Latte
Cappella Casa di S. Giuseppe
Santuario ed Ospizio del Campo dei Pastori
Rovine del Monastero Bizantino
Cisterne di David
Azione Cattolica
Rovine del Monastero di Khirbet Abou Ghouneim
Rovine del Monastero di S. Teodoro a Bir Al-Qut
Collina di Santa Paola
Scuola maschile esterna
22
Telefono:
Fax:
+972. 2
+972. 2
Indirizzo:
Telefono:
Sœurs de St. Joseph de l’Apparition
Ecole Secondaire de Terre Sainte
P.O.B. 65
Bethlehem
Palestinian Authority
+972. 2 274.26.80 (convento)
+972. 2 274.24.83 (pensionato)
Indirizzo:
Telefono:
Fax:
Casa Nova
P.O.B. 996
Bethlehem
Palestinian Authority
+972. 2 274.39.81
+972. 2 274.39.84
+972. 2 276.56.60
+972. 2 276.56.61
+972. 2 274.35.40
Scuola femminile esterna
Casa Nova per i pellegrini
274.22.37
277.03.14
Famiglia religiosa
Artaraz
P. Justo
Guardiano, prefetto sacrestia, incaricato Status Quo, cronista, vice direttore di Casa Nova
P. Amjad
Vicario locale, parroco, assistente dell’OFS.
Sabbara
P. José MariaAnimatore spirituale, addetto al santuario, corista
Aguirre
P. Simone Addetto al santuario, confessore
Arnaldi
F. Lawrence Incaricato della Grotta del Latte
Bode
P. Louis
Presidente della comissione GPSC
Bohte
Delalande P. Vianney Addetto al santuario
P. Marwan Direttore del collegio, vicario parrocchiale, animatore
Di’des
Custodiale per la Promozione delle Vocazioni, studente
F. Michel Incaricato del Campo Pastori
Jarnoux
P. George PaulOrganista, addetto alla parrocchia
Lewett
P. Matias Primo sagrestano
Lopez
P. Severin Economo locale, Professore, bibliotecario, direttore di
Lubecki
Casa Nova
F. Justino Addetto al santuario
Sanchez
Fr. Jad
Secondo sacrestano
Sara
23
Trasferimenti:
D’Aniello F. Antonio Ain Karem - San Giovanni: sacrestano
P. Ibrahim Gerusalemme - San Salvatore: parroco, assistente OFS,
Faltas
responsabile delle relazioni con l’ANP e con le autorità
israeliane, vice responsabile dello Statu Quo
F. Mario
Harissa: studente, economo locale
Hadshiti
P. Antonio Emmaus: vicario locale, addetto al santuario, incaricato
Saliba
dei giardini
F. Raffaele Gerusalemme - San Salvatore: sacrestano, addetto alla
Tayyem
parrocchia
F. Ammar Cafarnao: addetto ai santuari di Cafarnao e di Tagba
Shahin
P. Johannes Ain Karem - San Giovanni: discreto di Terra Santa, vicaSimon
rio locale, cronista, economo locale, vice maestro
Gerusalemme - Getsemani: addetto al santuario
Vizcarra P. Pablo
F. Fadi
Washington: in formazione, studente
Azar
F. Badie
Gerusalemme: in formazione, studente
Elias
F. Oscar
Gerusalemme: in formazione, studente
Marzo
F. John
Gerusalemme: in formazione, studente
Miller
F. Augustin
Pelayo Fregoso
Gerusalemme: in formazione, studente
F. Andrew Gerusalemme: in formazione, studente
Verdote
***
EMMAUS-QOUBEIBEH - Convento S. Cleofa
(Casa Filiale del convento di S. Salvatore)
Indirizzo:
Convento di Terra Santa
P.O.B. 186 - Emmaus
91001 Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax: +972. 2
+972. 2
+972. 2
+972. 2
247.36.12 (convento)
247.36.13 (suore)
247.36.15 (seminario)
247.36.14
Attività
Santuario: Basilica della Manifestazione
Succursale della Parrocchia di S. Salvatore
Casa di Accoglienza e Preghiera
Giardino d’infanzia
24
Famiglia religiosa
Wiater
Saliba
Lisiecki
P. FranciszekSuperiore, cronista, economo locale, addetto al santuario
P. Antonio Vicario locale, addetto al santuario, incaricato dei giardini
P. Espedito Addetto al santuario
Trasferimenti:
Al-Bawwab P. Rami
Extra Domum: Amman
Frapporti P. Casimiro Gerusalemme - Visitazione: superiore, addetto al santuario, cronista
***
GERICO - Convento del Buon Pastore
(Casa filiale del convento di S. Salvatore)
Indirizzo:
Convento del Buon Pastore
Jaffa Street
P.O.B. 23 - Terra Santa
Jericho
Palestinian Authority
Telefono:
+972. 2
232.25.32
Attività
Parrocchia latina
Casa e Ospizio del “Battesimo di Gesù” presso il fiume Giordano
Scuola primaria maschile
Telefono:
Fax: +972. 2
+972. 2
232.28.16
232.28.16
Famiglia religiosa
Hejazin
Vigh
P. Feras
Superiore, parroco, vice direttore del collegio
F. Francisco Vicario locale, responsabile dei giardini, incaricato del
santuario del Giordano, cronista, economo locale
Trasferimenti:
Shamiyeh
P. François M.Gerusalemme - Beit Hanina: superiore, vicario parrocchiale, cronista, economo locale
***
25
GERUSALEMME - BEIT HANINA - Convento S. Giacomo
(Casa Filiale del convento di S. Salvatore)
Indirizzo:
Convento di Terra Santa
P.O.B. 20089
91200 Beit Hanina – Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 2
+972. 2
585.14.77
585.14.77
Attività
Succursale della Parrocchia latina di S. Salvatore
Telefono:
Centro Parrocchiale
+972. 2
585.46.94
Famiglia religiosa
Shamiyeh
P. François Superiore, vicario parrocchiale, cronista, economo locale
Trasferimenti:
Hejazin
P. Feras
Gerico: superiore, parroco, vice direttore del collegio
***
GERUSALEMME - Convento della Flagellazione
Indirizzo:
Convento della Flagellazione
Studium Biblicum Franciscanum
Via Dolorosa; 1
P.O.B. 19424
91193 Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax:
E-mail:
+972. 2
628.29.36
+972. 2
628.02.71
+972. 2
626.45.16
+972. 2
626.45.17
+972. 2
626.45.19
[email protected] (convento)
26
Attività
Santuario: Cappella della “Flagellazione”
Santuario: Cappella della “Condanna” (II Stazione della Via Crucis)
Guardianato
Studium Biblicum Franciscanum
Indirizzo:
E-mail:
Home page:
Studium Biblicum Franciscanum
Via Dolorosa; 1
P.O.B. 19424
91193 Jerusalem
Israel
[email protected]
http://www.custodia.org/sbf/
Famiglia religiosa
Jasztal
P. Dobromir Guardiano, cronista, economo locale, professore, consultore giuridico CTS
F. Rosario Vicario locale, professore
Pierri
P. Eugenio Professore
Alliata
P. Giovanni Professore
Bissoli
P. Claudio Professore
Bottini
P. Marcello Professore
Buscemi
P. Lino
Professore
Cignelli
Professore
Chrupcala P. Daniel
Professore
Kaswalder P. Pietro
P. Giovanni Professore
Loche
Loffreda P. Stanislao Professore
P. Frédéric Professore
Manns
P. Alviero Professore
Nicacci
Pappalardo P. Carmelo Professore
P. Massimo Professore
Pazzini
Piccirillo P. Michele Professore, direttore del museo, responsabile del Memoriale di Mosè profeta
Ravanelli P. Virginio Professore emerito
P. Tomislav Professore
Vuk
Trasferimenti:
Kraj
P. Jerzy
Geiger
P. Gregor
Gerusalemme - San Salvatore: discreto di Terra Santa,
guardiano, professore, vice direttore di Casa Nova
Gerusalemme - Terra Sancta College: vicario locale, professore, direttore del Centro Culturale
***
27
GERUSALEMME - GETSEMANI - Convento dell’Agonia
Indirizzo:
Convento dell’Agonia
Getsemani - P.O.B. 19094
91190 Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax: +972. 2
+972. 2
628.32.64
626.14.15
Attività
Santuario: Basilica dell’Agonia
Santuario: Orto degli Olivi
Santuario: Grotta dell’Orazione
Guardianato
Romitaggio
Telefono:
Fax: E-mail:
Home page:
+972. 2 628.05.27
+972. 2 626.03.94
[email protected]
http://www.custodia.org
Famiglia religiosa
Dorado
Raum
Colombini
Giachini
Vizcarra
F. Rafael
F. Michael
P. Giorgio
P. Pacifico
P. Pablo
Trasferimenti:
Artaraz
P. Justo
Guardiano, cronista, addetto al santuario
Vicario locale, economo locale, sacrestano
Direttore romitaggio
Incaricato della Grotta degli Apostoli
Addetto al santuario
Betlemme: guardiano, prefetto sacrestia, incaricato Status Quo, cronista, vice direttore di Casa Nova
***
GERUSALEMME - Convento del Dominus Flevit
(Casa Filiale del convento del Getsemani)
Indirizzo:
28
Convento del Dominus Flevit
P.O.B. 186
91001 Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 2
+972. 2
627.49.31
628.95.68
Attività
Santuario
Famiglia religiosa
Huckle
Gonzalez
Silva
P. Hartwig Superiore, cronista, addetto al santuario, economo locale
F. Leo
Vicario locale, sacrestano, servizi interni
P. Domingo Addetto al santuario
***
GERUSALEMME - Convento S. Francesco “Ad Cœnaculum”
Indirizzo:
Convento S. Francesco
P.O.B. 14039 - Terra Santa
91140 Monte Sion – Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 2
+972. 2
671.35.97
671.09.81
Attività
Santuario: S. Cenacolo
Guardianato
Famiglia religiosa
Dinamarca
Gomez
Prodomo
Vormawah
P. Raúl
F. Serafino
P. Alberto
P. Gabriel
Trasferimenti:
A n
Bosello
P. Beda
P. Vittorio
Presidente, cronista, professore
Vicario locale, sacrestano
Responsabile dell’Ufficio tecnico CTS
Addetto al santuario, economo locale
Gerusalemme - San Salvatore: confessore al S. Sepolcro
Gerusalemme - Terra Santa College: direttore della tipografia, animatore spirituale dei pellegrini
***
29
GERUSALEMME - Convento S. Salvatore
Indirizzo:
St.Saviour’s Monastery
1, St.Francis Street
P.O.B. 186
91001 Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax: +972. 2
+972. 2
+972. 2
6266.777
6266.759 (divano)
628.47.17
Attività
Sede del Rev.mo P.Custode e della Curia custodiale
Guardianato
Telefono:
+972. 2
6266.595
Telefono:
+972. 2
6266.606
Indirizzo:
Telefono:
Fax: E-mail:
Custodia di Terra Santa
Œconomatus Custodialis
Terra Santa Monastery
P.O.B. 186
91001 Jerusalem
Israel
+972. 2 6266.601
+972. 2 628.51.96
[email protected]
Indirizzo:
Telefono:
Fax:
Casa Nova
Casa Nova St.
P.O.B. 1321
91043 Jerusalem
Israel
+972. 2 628.27.91
+972. 2 627.14.41
+972. 2 626.20.74
+972. 2 627.75.16 (suore)
+972. 2 626.43.70
+972. 2 627.75.16 (suore)
Economato Custodiale
Casa Nova per pellegrini
30
Christian Information Centre
Indirizzo:
Telefono:
Fax: E-mail:
Home page:
Christian Information Centre
Omar Ibn El-Khattab Square
P.O.B. 14308 - Jaffa Gate
91142 Jerusalem - Israel
+972. 2 627.26.92
+972. 2 628.64.17
[email protected] (direttore)
cicinfo@cicts. org (ufficio)
http://www.custodia.org/cic
http://www.cicts.org
Telefono:
+972. 2
6266.692
Telefono:
E-mail:
+972. 2
6266.609
Telefono:
Fax:
+972. 2
+972. 2
6266.761
6266.761
Indirizzo:
Telefono:
Scuola Interna “Maria Bambina”
Sœurs Franciscaines de la Croix du Liban
St. Francis Street, 13
P.O.B. 14558
91140 Jerusalem
Israel
+972. 2 628.28.23
Indirizzo:
Telefono:
Fax:
École Secondaire de Terre Sainte
Sœurs de St.Joseph de l’Apparition
Jaffa Gate - P.O.B. 14116
91140 Jerusalem
Israel
+972. 2 628.35.27
+972. 2 628.18.58
Indirizzo:
Terra Santa High School
Jabsheh Quarter, 1
P.O.B. 186
91001 Jerusalem
Israel
Infermeria Custodiale
Istituto Magnificat
Oggetti Religiosi
Orfanotrofio
Scuola femminile esterna
Scuola maschile esterna
31
Telefono:
Fax:
+972. 2
+972. 2
628 27 54
626 39 78
Telefono:
Fax:
+972. 2
+972. 2
6266.603 (P. Maestro)
626.21.48
Telefono:
Fax:
+972. 2
+972. 2
6266.613
628 28 68
Indirizzo:
Telefono:
Fax:
E-mail:
Home Page:
Franciscan Printing Press
P.O.B. 14064 - New Gate
91140 Jerusalem
Israel
+972. 2 6266.592
+972. 2 6266.593
+972. 2 627 22 74
[email protected]
http://www.custodia.org/fpp
http://www.francsicanpress.com
Indirizzo:
Telefono:
Fax:
E-mail:
Franciscan Pilgrims Office
P.O.B. 186
91001 Jerusalem
Israel
+972. 2 627 26 97
+972. 2 628 52 78
fpo@cicts. org
Indirizzo:
Ufficio Tecnico Custodiale
Terra Santa Monastery
P.O.B. 186
91001 Jerusalem
Israel
Seminario Teologico Internazionale (STJ)
Parrocchia latina
Cimiteri del Monte Sion
Cappella dei Franchi
Cappella della V Stazione della Via Crucis
Cappella della VII Stazione della Via Crucis
Grotta del Profeta Isaia
Tipografia
Ufficio dei Pellegrini
Ufficio Tecnico Custodiale
32
Telefono: Fax:
+972. 2
+972. 2
+972. 2
6266.778
627.31.11
628.+39.16
Redazione riviste:
La Terra Santa
La Terre Sainte
Telefono:
Telefono:
Telefono:
Officine:
Telefono:
Telefono:
Telefono:
Telefono:
Telefono:
+972. 2
6266.766
+972. 2
6266.767
+972. 2
6266.768
+972. 2
6266.765
Tierra Santa
Holy Land Magazine
As-Salam Wal-Khair
Servizio di manutenzione
+972. 2
6266.601
+972. 2
6266.779
+972. 2
6266.780
+972. 2
6266.781
Falegnameria
Ferreria
Sartoria e Lavanderia.
Famiglia religiosa
Curia Custodiale:
Pizzaballa P. Pierbattista Custode di T.S.
P. Artemio Vicario custodiale, vice economo custodiale
Vítores
Fayez FahimP. AbdelmasihEconomo CTS, direttore del T.S. High School di Gerusalemme e del collegio di Gerico
Milovitch P. Stéphane Segretario CTS, incaricato della Cappella dei Franchi
Comunità
Kraj
Sylvestre
Alvi
An
Armatys
P. Jerzy
Discreto di Terra Santa, guardiano, professore, vice direttore di Casa Nova
P. Paul
Vicario locale, cronista, direttore della rivista La Terre
Sainte
F. CristoforoCorista del S. Sepolcro
P. Beda
Confessore al S. Sepolcro
F. Tadeusz Refettoriere, incaricato delle stanze ospiti in convento
33
Bermejo
Vice maestro di formazione, direttore dell’Ufficio liturgico, professore, responsabile del sito internet della CTS
P. Gabriel Direttore della rivista As-Salam wa l-Khair
Breyr
P. Agripino Vice cappellano dell’infermeria
Cabezon
P. Antoine In servizio
Defauw
Vice bibliotecario
Del Buey P. Felix
F. Ovidio Responsabile dell’ufficio Oggetti religiosi e della V staDueñas
zione
P. Ibrahim Parroco, assistente OFS, responsabile delle relazioni con
Faltas
l’ANP e con le autorità israeliane, vice responsabile dello Statu Quo
P. Castor
Addetto economato CTS
Garcia
F. Luis
Economo locale
Garcia
P. Angelo Addetto economato CTS, incaricato della comunità filipIson
pina
P. Atanasio Discreto di Terra Santa, incaricato dello Statu Quo, diretMacora
tore del CIC, direttore del Pilgrims’ Office, vice direttore di Casa Nova
Márquez P. Nicolás Discreto di Terra Santa, maestro dei frati di professione
temporanea, professore, cerimoniere custodiale
F. SebastianoA disposizione del P. Custode
Matti
P. Noel
Segretario per la Formazione e gli Studi, Moderatore delMuscat
la Formazione permanente, vice maestro
F. Sante
Cantiniere, incaricato del divano
Nuccio
P. Armando Organista del S. Sepolcro e di S. Salvatore, direttore delPierucci
l’istituto Magnificat, direttore della corale di Terra Santa
Rojek
P. Antoni In cura
F. Rafael
Sacrestano, addetto alla parrocchia
Tayyem
F. Fadi
Addetto alla parrocchia
Shallufi
P. Jago Direttore della rivista Holy Land Magazine
Soce
Szlachta P. Antoni Direttore di Casa Nova
Talatinian P. Basilio Cappellano infermeria, cronista CTS
P. Franco Bibliotecario custodiale, direttore della rivista La Terra
Valente
Santa
P. Enrique
Seminario
Aboud
Acho
Asakriyeh
Bahbah
Elias
Kalak
34
F. Zaher
F. Gustavo
F. Rami
F. Usama
F. Badie
F. Gabi
In formazione, studente
In formazione, studente
In formazione, studente
In formazione, studente
In formazione, studente
In formazione, studente
Marzo
Miller
Molina
Pelayo Verdote
F. Oscar
F. John
F. Carlo
F. Augustin
F. Andrew
In formazione, studente
In formazione, studente
In formazione, studente
In formazione, studente
In formazione, studente
Infermeria
Baratto
Brlek
Comunale
Donneschi
Gaeta
Gori
Marra
P. Claudio
P. Metodio
F. Salvatore
P. Augusto
P. Nicola
P. Pacifico
F. Giuseppe
Trasferimenti:
Abou KhazenP. Georges Aleppo - San Francesco: guardiano, parroco
P. Simone Betlemme - Santa Caterina: addetto al santuario, confesArnaldi
sore
P. Emilio Betfage: Superiore, cronista, addetto parrocchia di GeruBarcena
salemme, addetto santuario, economo locale, direttore
della rivista La Tierra Santa
Battistelli P. Giovanni Roma - Delegazione: delegato del P. Custode per l’Italia,
guardiano, amministratore CTS, direttore dell’Ufficio
Pellegrinaggi
P. Wojciech Gerusalemme - Santo Sepolcro: in servizio
Boloz
Camilleri P. RaimondoRientra in provincia
P. Antonio Rodi - Santa Maria della Vittoria: vicario locale, incaricaFoley
to di S. Francesco, addetto alla parrocchia
F. Fares G. Cana: in formazione, addetto al santuario
Ghalam
P. John LukeRodi - Santa Maria della Vittoria: guardiano, parroco di
Gregory
S. Maria e S. Francesco, economo regionale e locale
Ianniello P. Vincenzo Gerusalemme - Terra Sancta College: superiore, vicario
parrocchiale, cronista, economo locale, professore
P. David M. Roma: Antonianum
Jaeger
P. Dobromir Gerusalemme - Flagellazione: guardiano, cronista, ecoJasztal
nomo locale, professore, consultore giuridico CTS
P. Narcyz Giaffa - San Pietro: vicario locale, addetto al santuario,
Klimas
economo locale, professore, archivista custodiale
Roma - Delegazione: membro commissione GPSC
Malagola P. Marco
P. Benjamin Giaffa - Sant’Antonio: vicario locale, vicario parrocchiaOwusu
le, addetto al collegio
35
Sarquah
P. Michael Gerusalemme - Santo Sepolcro: in servizio
Roma - Delegazione: studente presso il PAA, promotore
Varriano F. P. Bruno
vocazionale
P. Peter
Gerusalemme - Terra Santa College: responsabile della
Vasko
Franciscan Holy Land Foundation, animatore spirituale
dei pellegrini
***
GERUSALEMME - Convento Ss.mo Sepolcro
Indirizzo:
Convento SS.mo Sepolcro
P.O.B. 428
91001 Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax: Email:
+972. 2
627.33.14
+972. 2
628.75.41 (Presidente)
+972. 2
627.66.01
[email protected]
Attività
Santuario: Basilica del Ss.mo Sepolcro
Santuario: Calvario
Santuari minori inclusi
Guardianato
Famiglia religiosa
Brzezinski P. Wladyslaw Presidente, cronista, prefetto di sacrestia
F. John
Vicario locale, economo locale, primo sacrestano
Bomah
P. Michael In servizio
Sarquah
Ako hayfordF. Andrew Secondo sacrestano
P. Wojciech In servizio
Boloz
Giannoni F. Gregory Terzo sagrestano
Haruyama P. Angelo In servizio
#Bernardi P. Gabriele In servizio (sac. diocesano)
#FrankiewiczP. KazimierzIn servizio (ofm conv)
#Jadlosz P. Mirosłav In servizio (sac. diocesano)
Trasferimenti:
Arhin
36
P. Andrew
Limassol - S. Caterina: vicario locale, vicario parrocchiale, studente di greco
Clarke
Lutfi
Wiater
P. Fergus
Ain Karem - San Giovanni: guardiano, direttore del T.S.
Lodge, maestro dei postulanti
P. Firas
Aleppo - San Francesco: vicario locale, vicario parrocchiale, economo locale, promotore vocazionale, incaricato di er-Ram
P. FranciszekEmmaus: superiore, cronista, economo locale, addetto al
santuario
***
GERUSALEMME - Convento SS. Simeone e Anna
(Casa filiale del convento di S. Salvatore)
Indirizzo:
Convento Francescano
Ss. Simeone e Anna
Rehov Harav Cook, 10
P.O.B. 1979
94226 Jerusalem
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 2
+972. 2
624.82.55
624.82.56
Attività
Succursale della Parrocchia latina di S. Salvatore
Famiglia religiosa
Szwed
P. Apolinary Superiore, vicario parrocchiale, cronista, economo locale, incaricato dell’Ufficio dei passaporti
***
GERUSALEMME - Convento Terra Santa College
(Casa Filiale del convento di S. Salvatore)
Indirizzo:
Terra Santa College
Keren Hayesod Street
P.O.B. 871
91008 Jerusalem
Israel
Telefono:
+972. 2
563.91.16
37
Attività
Succursale della Parrocchia latina di S. Salvatore
Centro culturale della Custodia di Terra Santa
Franciscan Holy Land Foundation
Famiglia religiosa
Ianniello
Geiger
Vasko
Bosello
P. Vincenzo Superiore, vicario parrocchiale, cronista, economo locale, professore
P. Gregor Vicario locale, professore, direttore del Centro Culturale
P. Peter
Responsabile della Franciscan Holy Land Foundation,
animatore spirituale dei pellegrini
P. Vittorio Direttore della tipografia, animatore spirituale dei pellegrini
Trasferimenti:
Chrupcala P. Daniel
Gerusalemme - Flagellazione: professore
***
GIAFFA - Convento S. Antonio
(Casa Filiale del convento di S. Salvatore)
Indirizzo:
St.Anthony Church
Rehov Yaphet; 51
P.O.B. 8423 - Terra Santa
61083 Jaffa - Tel Aviv
Israel
Telefono:
Fax:
E-mail: +972. 3
682.26.67
+972. 3
682.48.28 (suore)
+972. 3
681.97.67
[email protected]
Attività
Parrocchia latina
Succursale: S. Pietro
Scuola Primaria Maschile
Telefono:
38
+972. 3
683.03.52
Scuola Primaria Femminile
Indirizzo:
Telefono:
École de Terra Sainte
Sisters of the Presentation of the B.V.M.
P.O.B. 41160
Rehov Yaphet, 80
Jaffa
Israel
+972. 3 682.48.28
Famiglia religiosa
Vasaturo
P. Arturo
Discreto di Terra Santa, superiore, parroco, direttore collegio, economo locale
P. Benjamin Vicario locale, vicario parrocchiale, addetto al collegio
Owusu
Schroeder P. DanielmosèAddetto alla parrocchia, addetto alla Nunziatura Apostolica
***
GIAFFA - Convento S. Pietro Apostolo
(Casa Filiale del convento di S. Salvatore)
Indirizzo:
St.Peter’s Church
Terra Santa
P.O.B. 8467
61083 Jaffa
Israel
Telefono:
Fax:
+972. 3
+972. 3
682.28.71
518.16.13
Attività
Santuario: Chiesa di S. Pietro
Succursale della parrocchia latina di S. Antonio
Famiglia religiosa
Sanchez
Klimas
Ashton
P. Eduardo Superiore, cronista, vicario parrocchiale (Sant’Antonio),
addetto al santuario
P. Narcyz Vicario locale, addetto al santuario, economo locale, professore, archivista custodiale
P. Peter
Addetto al santuario
39
Trasferimenti:
Ulloa
P. Gabriel
Buenos Aires: guardiano, responsabile della Casa di Accoglienza, promotore vocazionale
***
RAMLEH - Convento S. Nicodemo
(Casa Filiale del convento di S. Salvatore)
Indirizzo:
Convento di Terra Santa
Rehov Bialik
P.O.B. 19
72100 Ramleh
Israel
Telefono:
+972. 8
+972. 8
922.12.17
925.57.47 (suore)
Attività
Santuario: Chiesa di S. Nicodemo
Parrocchia latina
Scuola Primaria Maschile
Telefono:
Fax: +972. 8
+972. 8
925.29.07
924.04.80
Famiglia religiosa
Caputo
P. Raffaele Superiore, parroco, cronista, economo locale, direttore
collegio
GIORDANIA
AMMAN - Terra Santa College
Indirizzo:
40
Terra Santa College
Franciscan Fathers
Gebel Luweibdeh
P.O.B. 9114
Amman
Jordan
Telefono:
Fax: +962. 6
+962. 6
+962. 6
+962. 6
+962. 6
+962. 6
+962. 6
464.60.29 (convento)
462.23.66 (collegio)
462.23.67
463.37.62
461.90.62 (notturno)
461.90.63 (asilo)
461.11.57
Attività
Guardianato
Collegio maschile esterno
Seminario minore
Telefono:
+962. 6
461.11.56
Famiglia religiosa
Mistrih
P. Rachid
Sabbagh
P. Ibrahim
Trasferimenti:
Louxa
Antoine
Discreto di Terra Santa, guardiano, cronista, economo regionale e locale, direttore del Collegio, vice promotore
vocazionale
Vicario locale, rettore del seminario, promotore vocazionale, addetto al collegio
Latachia - S. Cuore: superiore, parroco, cronista, responsabile del collegio, promotore vocazionale, economo
locale
***
MONTE NEBO - Convento Memoriale di Mosè, profeta
(Casa Filiale del T.S. College di Amman)
Indirizzo:
Mount Nebo Siyagha
Faysaliyah - P.O.B. 2
17196 Madaba - Jordan
Telefono:
Fax:
E-mail
+962. 5
325.29.38
+962. 79
52.49.96 (mobile)
+962. 5
325.29.32
[email protected] (convento)
[email protected] (istituto archeologico)
[email protected] (missione archeologica)
41
Attività
Santuario del Memoriale di Mosè
Sede del Franciscan Archaeological Institute
Rovine di Ras Siyagha: Basilica e Monastero
Rovine di Khirbet El-Moukhayat (Città del Nebo)
Chiesa dei SS. Martiri Lot e Procopio
Chiesa di S. Giorgio
Famiglia religiosa
Vacat
Trasferimenti:
Dudek
P. Antonio Rientra in provincia
GRECIa
RODI - Convento Santa Maria della Vittoria
Indirizzo:
Santa Maria della Vittoria Parish
Odòs M. Kathopoùli, 45
85100 Rhodes
Grecia
Telefono:
+30. 22410223.05
+30. 22410 266.88
Attività
Guardianato
Parrocchia
Succursale: isola di Kos
Telefono:
+30. 22420290.32
Succursale: Ialissos
Cappellania al Cimitero Cattolico: Rodi
Cappella e Cimitero cattolico: Rodi
Cappella di Ialissos - Trianda: Rodi
Cappella e Cimitero cattolico: isola di Kos
42
Famiglia religiosa
Gregory
Foley
P. John LukeGuardiano, parroco di S. Maria e S. Francesco, economo
regionale e locale
P. Antonio Vicario locale, incaricato di S. Francesco, addetto alla
parrocchia
Trasferimenti:
Jara
Rossi
P. Carlos
Nazaret: addetto al santuario
P. Gugliemo Nicosia - Santa Croce: vicario parrocchiale
***
RODI - Convento S. Francesco d’Assisi
(Casa Filiale del convento S. Maria della Vittoria)
Indirizzo:
St.Francis Catholic Church
Odòs Dimokratìas; 28
85100 RHODES - Greece
Telefono:
+30. 2241
0 236.05
Attività
Parrocchia
ITALIA
MILANO - Centro Propaganda e Stampa di Terra Santa
(Casa Filiale della Delegazione di T.S. - Roma)
Indirizzo:
Centro Propaganda e Stampa di T.S.
Via Gherardini, 5
20145 Milano - Italia
Telefono:
Fax:
E-mail:
+39. 02
31.13.27
+39. 02
31.55.83
[email protected]
Famiglia religiosa
Per decisione del Congresso Discrettoriale tenuto dal 6 al 11 agosto 2004 a Fuheis
- Amman, la casa religiosa viene chiusa.
43
Trasferimenti:
Adinolfi
Bruzzone
P. Marco
Rientra in provincia
P. Giambattista
Rientra in provincia
***
NAPOLI - Commissariato Generale di Terra Santa
Indirizzo:
Commissariato Generale di Terra Santa
Via Capodimonte, 24
80131 Napoli (NA)
Italia
Telefono:
Fax:
+39. 081
+39. 081
7415257
7413580
Attività
Guardianato
Famiglia religiosa
Cecchitelli P. Carlo
Guardiano, commissario di T.S., promotore vocazionale,
cronista, economo locale
F. FrancescoVicario locale, vice commissario, collettore, promotore
Manzo
vocazionale
Balducci F. Gabriele Collettore
Ciccarelli F. Marcellino Servizi interni
F. Salvatore Collettore
De Siato
MastropieroF. Antonio Collettore
F. Giuseppe Collettore
Piggio
Trasferimenti:
Incelli
P. Giuseppe Palermo: vicario locale
***
PALERMO - Commissariato di Terra Santa
Indirizzo:
44
Commissariato di Terra Santa
Via Terra Santa, 79
90141 Palermo
Italia
Telefono:
Fax:
+39. 091
+39. 091
+39. 091
34.68.90
625.41.61
625.01.14
Attività
Guardianato
Famiglia religiosa
Mancuso P. Carmelo
P. Giuseppe
Incelli
Ponziano P. Michele
Brancato F. Salvatore
F. Mariano
Russo
Tamburello F. Serafino
Guardiano, commissario TS, economo locale
Vicario locale
Vice commissario, cronista
Addetto alla chiesa
Collettore
Collettore
Trasferimenti:
Pilla
P. Angelico Roma - Collegio di Terra Santa
***
ROMA - Collegio Internazionale di Terra Santa
Indirizzo:
Collegio Internazionale di Terra Santa
Via Boccea, 590
00166 Casalotti – Roma
Italia
Telefono:
Fax:
E-mail: +39. 06
615.602.50
+39. 06
615.602.99
[email protected]
Attività
Centro vocazionale
Parrocchia “Santa Maria di Nazareth”
Telefono:
Fax:
E-mail: +39. 06 615.602.91
+39. 06 615.602.91
[email protected]
45
Famiglia religiosa
Sikias
Pilla
Oliva
P. Mounzer Superiore, parroco, economo locale
P. Angelico Vicario locale, vicario parrocchiale, cronista, promotore
vocazionale
P. RaimondoAddetto alla parrocchia
Trasferimenti:
Pugliese
Sanchez
P. Marcello Extra Domum P. Eduardo Giaffa - S. Pietro: superiore, cronista, vicario parrocchiale (Sant’Antonio), addetto al santuario
***
ROMA - Delegazione di Terra Santa
Indirizzo:
Delegazione di Terra Santa
Via Matteo Boiardo, 16
00185 Roma
Italia
Telefono:
+39. 06
704.956.51
Attività
Guardianato
Delegazione di Terra Santa
Ufficio dei Pellegrini
Telefono:
Fax: E-mail:
+39. 06 772.063.08
+39. 06 772.541.42
[email protected]
Famiglia religiosa
Battistelli P. Giovanni Delegato del P. Custode per l’Italia, guardiano, amministratore CTS, direttore dell’Ufficio Pellegrinaggi
F. Ramzi Vicario locale, studente presso il PAA
Sidawi
Angelisanti P. Policarpo Addetto all’Ufficio dei pellegrini
Coblavie F. Lawrence Studente di Teologia
Membro commissione GPSC
Malagola P. Marco
P. Ignazio Cronista, conferenziere
Mancini
Sweetser F. Joannes Incaricato presso la Congregazione Orientale, economo
locale, studente
46
Tangorra P. Mario
Varriano F. P. Bruno
Addetto all’Ufficio dei pellegrini
studente presso il PAA, promotore vocazionale
Trasferimenti:
Milovitch P. Stéphane Gerusalemme - San Salvatore: segretario CTS, incaricato
della Cappella dei Franchi
P. Emanuele Infermeria di Assisi
Testa
F. Ibrahim Amman - Collegio di Terra Santa: vicario locale, rettore del
Sabbagh
seminario, promotore vocazionale, addetto al collegio
LIBANO
BEIRUT - Convento S. Giuseppe
Indirizzo:
Telefono:
Fax: E-mail:
Couvent de St. Joseph
Rue Gouraud, 191 - Santa
P.O.B. 175282
Jummaizeh – Beyrouth
Liban
+961. 1
44.70.03
+961. 1
58.50.70
[email protected]
Attività
Guardianato
Centro francescano interobbedienziale
Famiglia religiosa
Dignard
P. Maurice Guardiano, cronista, rettore della chiesa
Vicario locale, economo regionale, promotore vocazionaBou Merhi P. Toufic
le, responsabile della scuola di Tripoli
De Robertis P. Gennaro Addetto alla chiesa
P. RaimondoEconomo locale, responsabile della scuola di Tiro, parroGirgis
co di Deir Mimas e di Tiro
***
DEIR MIMAS - Ospizio di Terra Santa
(Casa Filiale del convento di S. Giuseppe - Beirut)
Indirizzo:
Holy Land Hospice
Deir Mimas - Mergeyoun - Liban
47
Attività
Parrocchia
Famiglia religiosa
Girgis
P. RaimondoParroco (risiede a Beirut)
***
HARISSA - Convento S. Antonio di Padova
(Casa Filiale del convento di S. Giuseppe - Beirut)
Indirizzo:
Couvent St. Antoine
B.P. 1513
Harissa – Djunieh
Liban
Telefono:
Fax: E-mail:
+961. 9
26.09.02
+961. 9
26.39.02
[email protected]
Attività
Casa di formazione
Casa di accoglienza per gruppi
Casa di accoglienza per vocazioni
Parrocchia di Deir Mimas
Scuola di Terra Santa di Tripoli
Famiglia religiosa
Rondinelli P. Tarcisio Superiore, vice maestro, responsabile della Casa di accoglienza per i gruppi
P. Nagib
Vicario locale, maestro dei postulanti, studente
Ibrahim
al-Banna
F. Nerwan In formazione, studente
F. Rami
In formazione, studente
Batraki
F. Mario
Studente, economo locale
Hadshiti
F. Bernardo In formazione, studente
Lawand
Trasferimenti:
Bou Merhi P. Toufic
48
Beirut - S. Giuseppe: vicario locale, economo regionale,
promotore vocazionale, responsabile della scuola di Tripoli
***
TIRO - Convento S. Antonio di Padova
(Casa Filiale del convento di S. Giuseppe - Beirut)
Indirizzo:
Couvent de Terre Sainte
Tyr - Liban
Telefono:
+961. 07
74.05.05
Attività
Parrocchia latina
Scuola Maschile Esterna
Famiglia religiosa
Girgis
P. RaimondoParroco, direttore del Collegio (risiede a Beirut)
***
TRIPOLI: EL-MINA - Convento S. Francesco
(Casa Filiale del convento di S. Giuseppe - Beirut)
Indirizzo:
Couvent de Terre Sainte
El-Mina - Tripoli - Liban
Telefono:
+961. 6
60.17.80
Attività
Scuola Maschile Esterna
Famiglia religiosa
Bou Merhi P. Toufic
Responsabile della scuola (risiede a Beirut)
49
SIRIA
ALEPPO - Convento S. Antonio di Padova
(Casa Filiale del convento S. Francesco - Aleppo)
Indirizzo:
Collège de Terre Sainte
P.O.B. 737 - Tour de Ville
Alep
Syrie
Telefono:
+963. 21
267.95.03
Attività
Centro ricreativo parrocchiale
Famiglia religiosa
Mistrih
P. Filippo
Delegato del P. Custode per la Siria-Libano, Superiore,
cronista, economo locale
***
ALEPPO-AZIZIEH - Convento S. Francesco
Indirizzo:
Paroisse Latine
P.O.B. 201 - Azizieh
Alep
Syrie
Telefono:
Fax:
+963. 21
+963. 21
224.90.95
222.09.18
Attività
Guardianato
Parrocchia latina
Circolo parrocchiale
Telefono:
+963. 21 224.51.75
Succursale: S. Bonaventura, Er-Ram
Famiglia religiosa
50
***
ALEPPO-ER RAM - Convento S. Bonaventura
(Casa filiale del convento S. Francesco - Aleppo)
Indirizzo:
Telefono:
Église de Terre Sainte
P.O.B. 27 - Er-Ram
Alep
Syrie
+963. 21
464.23.81
Attività
Succursale parrocchiale di S. Francesco
Famiglia religiosa
Abou-Khazen
P. Georges
Guardiano, parroco
P. Feras
Vicario locale, vicario parrocchiale, economo locale, proLutfi
motore vocazionale, incaricato di er-Ram
Castellana P. Pasquale Assistente OFS, cronista
Ciamician P. Pasquale Vicario parrocchiale
Trasferimenti:
Girgis
Zaza
P. RaimondoBeirut - San Giuseppe: economo locale, responsabile della scuola di Tiro, parroco di Deir Mimas e di Tiro
P. Bassan Jacubieh: superiore, parroco, cronista, economo locale
***
DAMASCO-BAB TOUMA - Convento S. Paolo Apostolo*
Indirizzo:
Église Latine
Terra Santa
Bab Touma – Damas
Syrie
Telefono:
+963. 11
543.48.68
Attività
Gardianato
Parrocchia latina
Santuario: Cappella e Ospizio di S. Anania
51
Centro catechetico: S. Anania
Telefono:
+963. 11 543.11.88 (santuario)
+963. 11 541.18.01 (studenti)
Famiglia religiosa
Costantin
El-Falah
P. Giuseppe Guardiano, parroco, assistente OFS, cronista
P. Atef
Vicario locale, vicario parrocchiale, economo locale, responsabile del Santuario di Sant’Anania
Trasferimenti:
Courtney F. Thomas Washington: addetto al santuario
Fernandez P. RomualdoDamasco - Memoriale di S. Paolo: superiore, rettore del
Memoriale di S. Paolo, economo regionale e locale
***
DAMASCO: SALHIEH - Convento S. Antonio di Padova
(Casa Filiale del convento S. Paolo - Bab Touma: Damasco)
Indirizzo:
Telefono:
Fax: Église Latine St. Antoine
Rue du Parlement
P.O.B. 7680 - Salhieh
Damas - Syrie
+963. 11
+963. 11
331.62.37
331.62.37
Attività
Parrocchia latina
Famiglia religiosa
Tamer
Parent
P. Eduardo Superiore, parroco, cronista, assistente OFS economo locale
P. André
Vicario locale, vicario parrocchiale
***
52
DAMASCO: TABBALEH - Memoriale di S. Paolo
(Casa Filiale del convento S. Paolo - Bab Touma: Damasco)
Indirizzo:
Memorial Saint Paul
Hai Bilal - Tabbaleh
P.O.B. 2015
Damas - Syrie
Telefono:
Fax:
+963. 11
+963. 11
543.33.77
542.03.17
Attività
Memoriale di S. Paolo
Dispensario medico
Famiglia religiosa
Fernandez P. RomualdoSuperiore, rettore del Memoriale di S. Paolo, economo
regionale e locale
***
GHASSANIEH - Convento S. Antonio di Padova
(Casa Filiale del convento S. Francesco - Aleppo)
Indirizzo:
Paroisse Latine
P.O.B. 9 - El-Ghassanieh
Jisr El-Choughour
Syrie
Telefono:
+963. 23
62.37.20 - Conv. 20
Attività
Parrocchia latina
Dispensario medico
Famiglia religiosa
Younes
P. Ibrahim
Superiore, parroco, cronista, economo locale, incaricato
Jiser el-Choughour
***
53
JISR EL-CHOUGHOUR - Convento del Sacro Cuore di Gesù
(Casa filiale del convento S. Francesco - Aleppo)
Indirizzo:
Telefono:
Fax:
Convento del S. Cuore
Église Latine
P.O.B. 9 - Terra Santa
Jisr El-Choughour - Syrie
+963. 23
+963. 23
+963. 23
62.12.61
43.52.73
43.62.00
Attività
Parrocchia latina
***
YACOUBIEH - Convento dell’Immacolata Concezione
(Casa Filiale del convento di S. Francesco - Aleppo)
Indirizzo:
Telefono:
Couvent N. Dame de Fatima
Église Latine - Terra Santa
P.O.B. 9 - Yacoubieh
Jisr El-Choughour
Syrie
+963. 23
43.50.36
Attività
Parrocchia latina
Famiglia religiosa
Zaza
P. Bassam
Trasferimenti:
El-Falah
P. Atef
Superiore, parroco, cronista, economo locale
Damasco - Bab Touma: vicario locale, vicario parrocchiale, economo locale, responsabile del Santuario di
Sant’Anania
***
54
KNAYEH - Convento S. Giuseppe
(Casa Filiale del convento di S. Francesco - Aleppo)
Indirizzo:
Telefono:
Fax:
Couvent de St. Joseph
Église Latine - Terra Santa
P.O.B. 9 - Knayeh
Jisr El-Choughour - Syrie
+963. 23
43.52.73
+963. 23
43.62.00
Attività
Parrocchia latina
Succursale: Jdeide
Dispensario medico
Famiglia religiosa
Jallouf
P. Hanna
Superiore, parroco, cronista, promotore vocazionale, economo locale
***
LATACHIA - Convento di Sacro Cuore di Gesù
(Casa Filiale del convento di S. Francesco - Aleppo)
Indirizzo:
Telefono:
Convento del S. Cuore
Église Latine - Terra Santa
Rue de Baghdad, 16
P.O.B. 1004
Lattakia
Syrie
+963. 41
47.01.04
Attività
Parrocchia latina
Casa di Slenfe
Telefono:
+963. 41 75.01.41
55
Famiglia religiosa
Louxa
P. Antoine
Superiore, parroco, cronista, responsabile del collegio,
promotore vocazionale, economo locale
Trasferimenti:
Rondinelli P. Tarcisio Harissa: superiore, vice maestro, responsabile della Casa
di accoglienza per i gruppi
SPAGNA
MADRID - Centro di Propaganda e Stampa di Terra Santa
(Casa Filiale del convento di S. Salvatore - Gerusalemme)
Indirizzo:
Centro Tierra Santa
Mayor 49, 3º
28013 Madrid
España
Telefono:
Fax:
+34.91
+34.91
541.28.77
541.87.19
Attività
Centro di Propaganda e Stampa di Terra Santa
Famiglia religiosa
Lopez
P. Teodoro Direttore del Centro
Stati Uniti
WASHINGTON - Commissariato di Terra Santa
Indirizzo:
56
Commissariat of the Holy Land
Franciscan Monastery
1400 Quincy St. N.E.
Washington D.C. 20017-3087
U.S.A.
Attività
Commissariato di T.S.
Telefono:
Fax:
E-mail:
Web-page:
+1. 202 526.68.00
+1. 202 269.54.30
+1. 202 529.98.89
[email protected]
www.pressroom.com/-franciscan
Telefono:
Fax:
E-mail:
+1. 202 529 98 87
+1. 202 269.54.65
+1. 202 529.98.50
[email protected]
Ufficio del Guardiano
Franciscan Holy Land Foundation
Telefono:
Fax:
+1. 202
+1. 202
+1. 202
+1. 202
Indirizzo:
Marta & Mary House
3 Bethany Oaks
806 Garderfild Parkway
Bethany Beach
Delaware - USA
Guardianato
Casa di formazione
Centro vocazionale
Residenza “Marta & Maria”
Famiglia religiosa
269.54.30 (commissario)
269.54.65 (uffici)
529.98.91 (segreteria telefonica)
526.35.27
Almagno
P. Romano Guardiano, Commissario di TS, responsabile ufficio sviluppo
F. Fabian Vicario locale, archivista locale, vice maestro dei frati di
Adkins
professione temporanea
F. Ambrose
Beam
P. ChristopherMaestro dei postulanti
Coppock
Courtney F. Thomas Addetto al santuario
P. Edward
Dillon
P. Patrick Confessore
Doyle
P. Xavier
Geiser Laird-HammondF. Sebastian Responsabile dell’infermeria
57
Malone
McKay
Petras
Plechta
Sabbagh
Sejda
Sihuay
Tade
Treston
F. Kieran
F. Simon
Responsabile della cucina
F. Roger Addetto al santuario
P. Sabin
Confessore
P. Stephen
F. Anthony Addetto al santuario, addetto dell’Ufficio Sviluppo
P. Francisco J.Confessore
F. Benedict Addetto al magazzino degli oggetti religiosi
P. Kevin
Direttore della rivista, responsabile OFS, animatore spirituale dei pellegrini, vice maestro dei postulanti
P. David
Assistente spirituale dei Pellegrini, addetto alla chiesa,
Wathen
promotore vocazionale
F. Callistus Tesoriere della Franciscan Holy Land Foundation
Welch
P. William Maestro dei frati di professione temporanea
Winkler
F. Maximillian
Wojciechowski
Vice direttore del magazzino degli oggetti religiosi
P. Emanuel Economo locale
Ybarra
In formazione:
Apple Azar
Bailey
Gaston
O’Neill
Smith
F. Charles In formazione, sacrestano
F. Fadi
In formazione, studente
F. Damien In formazione
F. Dennis In formazione
F. Francis Hugh
In formazione, novizio
F. Jacob
In formazione
Uruguay
Montevideo - Commissariato di Terra Santa
(Casa filiale del Commissariato di Buenos Aires)
Indirizzo:
Comisariato di Tierra Santa
Avenuda 8 de Octobre 2757
Casille 16063
11600 Montevideo
Uruguay
Telefono:
Fax:
+54.11
+54.11
58
486.531.55
486.569.72
Attività
Commissariato di Terra Santa
Parrocchia
Indirizzo:
Telefono:
Instituto Tierra Santa - A-407
Bartolomé Mitre 3443
1201 Buenos Aires - Argentina
+598
2 480 0751
Famiglia religiosa
Anguita
P. Luis
Choque
F. Benito
Superiore, parroco, commissario TS, cronista, economo
locale
Vicario locale, addetto alla chiesa
Fuori Sede
1. In formazione in altre Province francescane
Bader
Ghraieb
Karakach
Richa
Saad
Samouian
Yalda
F. Shadi
Frascati: in formazione, studente
F. Abdo
Napoli: in formazione, studente
F. Bahjat
Napoli: in formazione, studente
F. Pierre
Piedimonte Matese: Novizio
F. Roger
Piedimonte Matese: Novizio
F. Haroulitioun
Frascati: in formazione, studente
F. Haitham Frascati: in formazione, studente
2. In servizio in altre entità francescane
Fahmi
Flanigan
Florio
Jaeger
Rendon
Ronalter
Sube
Tenti
F. Sami
Vice Provincia - Egitto
P. Patrick Arizona - USA
F. Aloysius Curia generale ofm - Italia
P. David M. Roma: Antonianum
P. Matthias Ordinariato Militare - USA
F. Nicholas Provincia Santa Barbara - USA
P. Rafael
Provincia Junepro Serra - Messico
P. Ariel
Provincia Veneta ofm cap - Italia
59
3. Extra Domum, Extra Claustrum
Cau
Jallouf
Joubbi
Nader
Napoli
Peloquin
Rush
F. Gianfranco Extra claustrum - In famiglia
P. Georges Extra claustrum: Francia
F. Yousef Extra domum - Siria
P. Abdo
Siria
P. Giuseppe Venezuela
P. Antonio USA
P. Paul LukeExtra domum - USA
4. Vescovo
Nazzaro
60
Mons Giuseppe
Vicariato Apostolico – Aleppo
Comissioni e uffici
Durante il Discretorio del 30 Settembre sono stati nominati i seguenti religiosi per
i vari uffici e le diverse Segreterie della Custodia:
1. Uffici e incarichi custodiali
Segretario Custodiale per la Formazione e gli Studi
R.P. Noel Muscat
Segretario per l’Evangelizzazione Missionaria
R.P. Apolinary Szwed
Moderatore per la Formazione Permanente
R.P. Noel Muscat
Delegato per i Luoghi Santi retti dallo “Statu Quo”
R.P. Athanasius Macora
Archivista custodiale
R.P. Narcys Klimas
Vice-archivista custodiale
V.R. Cristoforo Alvi
Cronista custodiale
R.P. Basilio Talatinian
Vice Cronisti custodiali
V.R. Cristoforo Alvi
R.P. Jerzy Kraj
Vice-postulatore delle Cause dei Santi
V.R. Cristoforo Alvi
Calendarista custodiale
R.P. Enrique Bermejo
Cerimoniere custodiale
R.P. Nicolás Marquéz
Bibliotecario custodiale
R.P. Franco Valente
Vice-bibliotecario custodiale
R.P. Felix Del Buey
Assistente custodiale dell’O.F.S.
R.P. Quirico Calella
61
Animatore per la Cura pastorale delle Vocazioni
R.P. Marwan Di’des
Esaminatori per le Sacre Ordinazioni
R.P. “Lectores actu docentes”
Redattore Acta C.T.S.
R.P. Dobromir Jasztal
2. Cœtus Formatorum
Ain Karem- S. Giovanni Battista
R.P. Fergus Clarke, maestro dei postulanti
R.P. Johannes Simon
Harissa
R.P. Nagib Ibrahim, maestro dei postulanti
R.P. Tarcisio Rondinelli
V.R. Mario Hadshiti
Gerusalemme - San Salvatore
R.P. Nicolás Marquéz, maestro di formazione
R.P. Enrique Bermejo, vice-maestro di formazione
R.P. Jerzy Kraj
R.P. Paul Sylvestre
Washington – Commissariato di T.S.
V.R. Christopher Coppock, maestro di formazione
R.P. Romano Almagno
R.P. Kevin Treston
R.P. David Wathen
R.P. William Winkler
3. Affari giuridici
R.P. Dobromir Jasztal, presidente
R.P. David M. Jaeger, consigliere
4. Segreterie
4.1. Segreteria della Formazione e gli Studi (Pastorale delle Vocazioni; Formazione Permanente; Formazione Iniziale; Studi; Professori; Formatori)
62
4.1.1. Segretaria per la Formazione e gli Studi
R.P. Noel Muscat, Segretario per la Formazione e gli Studi
R.P. Nicolás Márquez, maestro dei Professi Temporanei
R.P. Fergus Clarke, maestro dei Postulanti (Ain Karem)
R.P. Nagib Ibrahim, maestro dei Postulanti (Harissa)
R.P. Christopher Coppock, maestro dei Postulanti (Washington)
R.P. Marwan Di’des, animatore Vocazionale Custodiale
R.P. Daniel Chrupcala, Moderatore dello Studio
R.P. Claudio Bottini, Decano
4.1.2. Consiglio per la Formazione permanente
R.P. Noel Muscat, Moderatore per la Formazione Permanente
R.P. Jerzy Kraj, Rappresentante per la regione Giudea
R.P. Ricardo Bustos, Rappresentante per la regione Galilea
R.P. Romualdo Fernandez, Rappresentante per la regione Siria – Libano - Giordania
R.P. Umberto Barato, Rappresentante per la regione Cipro
R.P. Carlo Cecchiteli, Rappresentante per la regione Italia
R.P. Romano Almagno, Rappresentante per la regione Washington
5.1.3. Consiglio per l’animazione vocazionale
R.P. Marwan Di’des, Animatore Custodiale per la Cura Pastorale delle Vocazioni, Promotore Vocazionale per la Giudea e Galilea
R.P. Ibrahim Sabbagh, Promotore Vocazionale per la Giordania
R.P. Feras Lutfi, Promotore Vocazionale per la Siria
R.P. Toufic Bou Merhi, Promotore Vocazionale per il Libano
R.P. Bruno Varriano, Promotore Vocazionale per l’Italia
R.P. David Wathen, Promotore Vocazionale per gli USA
4.2. Segreteria per l’Evangelizzazione (Parrocchia; Scuole; Evangelizzazione
Missionaria; Dialogo; Giustizia e Pace; Editoria)
R.P. Arturo Vasaturo, Presidente della Segreteria
R.P. Amjad Sabbara, Parrocchia
R.P. Halim Noujaim, Scuole
R.P. Apolinary Szwed, Evangelizzazione missionaria
R.P. Frédéric Manns, Dialogo
63
V.R. Louis Bohte, Giustizia e Pace
R.P. Carmelo Pappalardo, Editoria
4.3. Segreteria per l’Amministrazione e l’Economia
R.P. Abdel Masih F. Fahim, economo custodiale
R.P. Artemio Vítores, vice economo custodiale
R.P. Fergus Clarke
R.P. Vincenzo Ianniello
R.P. Jerzy Kraj
4.4. Segreteria per i Luoghi Santi (Santuari – Statu Quo; Liturgia; Arte Sacra;
Casa Nova)
R.P. Artemio Vitores, Presidente della Segreteria
R.P. Eugenio Alliata
R.P. Enrique Bermejo
V.R. Rafael Dorado
R.P. Severin Lubecki
R.P. Stéphane Milovitch
R.P. Samir Narouz
R.P. Michele Piccirillo
R.P. Armando Pierucci
4.4.1. Commissione Status Quo
Rev.mo P. Pierbattista Pizzaballa, Presidente (Custode di T.S.)
R.P. Athanasius Macora, segretario
R.P. Ibrahim Faltas, vice-segretario
V.F. Cristoforo Alvi, consultore
R.P. Justo Artaraz
V.F. Matías López
V.F. John Bomah
R.P. Wladyslaw Brzezinski
5. Altre commissioni e uffici
Commissione per le Borse di Studio
R.P. Raffaele Caputo, presidente
R.P. Abdel Masih F. Fahim
R.P. Maroun Younan
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Rappresentanti della C.T.S. presso la Commissione diocesana dei Pellegrinaggi
R.P. Frédéric Manns
Rappresentante della C.T.S presso il “Comitato Pastorale Diocesano”
R.P. Amjad Sabbara
Comitato Pastorale per i Religiosi
R.P. Dobromir Jasztal
R.P. Nicolás Márquez
Assistenti regionali dell’O.F.S.
R.P. Pasquale Castellana (Aleppo)
R.P. Giuseppe Costantin (Damasco)
R.P. Ibrahim Faltas (Gerusalemme)
R.P. Wilhelm Fornal (Larnaca)
R.P. Amjad Sabbara (Betlemme)
R.P. Eduardo Tamer (Damasco)
R.P. Kevin Treston (Washington)
R.P. Maroun Younan (Nazaret)
Rappresentanti della C.T.S presso la Commissione Scuole Cattoliche di T.S.
R.P. Abdel Masih F. Fahim, per Gerusalemme e la Palestina
R.P. Halim Noujaim, per Israele
R.P. Rashid Mistrih, per la Giordania
The Franciscan Holy Land Foundation
Rev.mo P. Pierbattista Pizzaballa, Cancelliere (Custode di T.S.)
R.P. Peter F. Vasko: Presidente, executive director
Sig.ra Denise Scalzo, Vice-presidente
V.R. Callistus Welch, Tesoriere
Sig. Henry Baer, Segretario, Consulente legale
Sig. Peggy Gredigton, Consulente per le pubbliche relazioni
Sig. Robert Sheeran, Consulente finanziario
65
6. Consigli Regionali di Amministrazione
Cipro
R.P. Umberto Barato, presidente
R.P. Jesús Sebastian, economo
R.P. Giuseppe Commonara
R.P. Zacheusz Dulniok
Egitto
R.P. Mamdouh Chehab, presidente
R.P. Luigi Luciano, economo
V.F. Anselmo Paparella
Galilea
R.P. Ricardo Bustos, presidente
R.P. Samir Narouz, economo
R.P. Simon Pietro Herro
R.P. Jerome Vour Dery
Libano
R.P. Maurice Dignard, presidente
R.P. Toufiq Bou Merhi, economo
R.P. Romualdo Fernández
R.P. Tarcisio Rondinelli
Siria
R.P. Georges Abou Khazen, presidente
R.P. Romualdo Fernández, economo
R.P. Toufic Bou Merhi
R.P. Filippo Mistrih
R.P. Bassam Zaza
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Dalla Curia Generalizia
SOLLEMNITAS SANCTI FRANCISCI
Ordo Fratrum Minorum 2004
«AVERE LO SPIRITO DEL SIGNORE
E LA SUA SANTA OPERAZIONE» (Rb 10,8)
Carissimi Fratelli,
il Signore vi dia pace!
In occasione della solenne festa del transito del nostro padre e fratello Francesco,
vi salutiamo con grande gioia e speranza e chiediamo che Dio trino ed uno vi ricolmi
delle sue benedizioni.
Nella lettera dell’anno scorso si è detto che il nostro servizio di animazione ed
amministrazione voleva essere svolto «… nella reciprocità, nella accoglienza, nella
disponibilità, nello scambio di informazioni, nella fiducia e nell’apertura del cuore».
Mossi da questi stessi sentimenti, in questi anni, vogliamo condividere con voi alcune riflessioni sulle Priorità, riprese dal Capitolo generale 2003 nel suo documento
finale; priorità che ci invitano a tornare all’essenziale della nostra vocazione francescana. In questa occasione vi offriamo il frutto del nostro confronto fraterno sulla
prima priorità: «lo spirito di orazione e devozione».
Queste riflessioni si inseriscono nel contesto dell’itinerario celebrativo dell’Ottavo
Centenario della Fondazione del nostro Ordine, itinerario che inizierà nel 2006 e
proseguirà fino al 2009. Un tempo di grazia che il Signore ci dona per avviare un
processo di discernimento sulla nostra vita e missione; per riprendere i nostri progetti personali e fraterni ed anche per celebrare con gioia la grazia degli origini. È
così che vogliamo rispondere in modo creativo ed adeguato alle sfide che vengono
dalla Chiesa e dal mondo d’oggi, consapevoli del nostro ricco e secolare patrimonio
spirituale e culturale che ci hanno lasciato numerosi Frati lungo la storia.
Il Capitolo generale del 1997 presentava la dimensione contemplativa come «l’elemento fondamentale nella vita e nella missione dei frati» (MP 11). Lo stesso ha fatto
l’ultimo Capitolo generale affermando che «la nostra vita di fede deve coinvolgere
la totalità della persona: mente, cuore, relazioni, il modo in cui guardiamo, incontriamo, abbracciamo e amiamo il prossimo» (SdP 27b). Anche noi abbiamo ribadito
il medesimo pensiero nel sussidio Seguaci di Cristo per un mondo fraterno (Priorità
per il sessennio 2003-2009, p. 7).
Aperti allo Spirito
«Lo spirito di orazione e devozione», come priorità fondamentale del nostro carisma, non è soltanto un’atteggiamento verso Dio, gli altri e la natura, neppure una
pratica ben organizzata. È un modo d’essere e di vivere di ogni Frate Minore in tutte
le sue dimensioni e nelle diverse circostanze della vita: nella preghiera, nel lavoro,
67
nello studio, nei rapporti fraterni, nel servizio pastorale, nell’infermità, ecc. Ecco
perché la cosa più importante per Francesco è «avere lo Spirito del Signore e la sua
santa operazione» in ogni momento della vita.
Francesco si lascia guidare dallo Spirito Santo in ogni sua intuizione ed iniziativa;
egli è capace di dire, di andare o di fare qualcosa, soltanto «pieno della grazia dello
Spirito», «spinto dall’impulso dello Spirito» (cfr. 1Cel 11,26; LegM 2,1; 3Comp
10,36). Lui stesso ci confessa che è stato proprio Dio a prendere l’iniziativa nella sua
esistenza: «Il Signore dette a me, frate Francesco, d’incominciare a fare penitenza»
(Test 1). È stato infatti lo Spirito del Signore e la sua santa operazione a fare di lui
«… non tam orans quam oratio factus» (2Cel 95).
E questo è valido anche per coloro che arrivano alla Fraternità: non soltanto Francesco si è impegnato a vivere “nello Spirito”, ma ha voluto che i suoi Frati, «che per
divina ispirazione» (Rnb 2,1) volevano scegliere questa forma di vita, avessero la
sua stessa esperienza di fede. Proclama che lo Spirito Santo è il «ministro generale
dell’Ordine» (cfr. 2Cel 145; 193), ed esorta i suoi seguaci a desiderare sopra ogni
cosa «lo Spirito del Signore e la sua santa operazione» (Rb 10,8). I Frati quindi possono fare qualunque servizio fraterno, ecclesiale e sociale, ma senza «estinguere lo
spirito della santa orazione e devozione» (Rb 5,5; LAn).
Francesco, per spiegare cosa sia «avere lo Spirito del Signore e la sua operazione»,
contrappone la sapienza dello Spirito alla sapienza della carne e del mondo (cfr.
Lodv 9-10; Am 27, 1). Per lui, la carne descrive la mortalità, la debolezza dell’uomo,
i sentimenti che si oppongono a Dio. Ecco perché poteva affermare: «noi miserevoli
e miseri, putridi e fetidi, ingrati e cattivi» (Rnb 23,8). Al contrario, lo spirito è ciò che
viene da Dio e conduce a Dio. «Si può riconoscere - dice Francesco - il servo di Dio,
se ha lo spirito del Signore: se, quando il Signore compie, per mezzo di lui, qualcosa
di buono, la sua “carne” non se ne inorgoglisce… ma piuttosto si ritiene ancora più
vile ai propri occhi e si stima più piccolo di tutti gli altri uomini» (Am 12).
Ma per possedere lo spirito del Signore, «non dobbiamo essere sapienti e prudenti
secondo la carne, ma piuttosto dobbiamo essere semplici, umili e puri» (2Lf 45). E
aggiunge: «beati i puri di cuore, poiché essi vedranno Dio (Mt 5,8). Veramente puri
di cuore sono coloro che disdegnano le cose terrene e cercano le cose celesti, e non
cessano mai di adorare e vedere il Signore Dio, vivo e vero, con cuore ed animo
puro» (Am 16).
Anche in questi ottocento anni di storia francescana si è visto come lo Spirito del
Signore abbia spinto tanti fratelli e sorelle a cercare sempre nuovi modi di vivere la
spiritualità in ogni cultura, in ogni tempo. Sono tanti i fratelli e le sorelle che si sono
lasciati guidare e santificare dallo Spirito del Signore nelle più diverse circostanze,
che hanno scoperto innumerevoli forme e metodi di preghiere e che sono stati riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa come beati e santi, in tutti i campi della vita
umana ed ecclesiale: nelle missioni, nella cultura, nell’arte, nei servizi nascosti della
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Fraternità, nei santuari, nelle parrocchie, nelle opere sociali, nei ministeri pastorali.
Sono tanti i fratelli e le sorelle che non hanno mai rinunciato ad «avere lo Spirito del
Signore e la sua operazione» e spesso hanno dovuto pagare con il prezzo del loro
sangue la fedeltà alla confessione che Dio è il «sommo ed unico Bene» della vita.
Tutti costoro hanno costruito un ricco e secolare patrimonio spirituale, degno di
essere conosciuto e soprattutto vissuto.
Sfide ed impegni
Nelle diverse Entità del nostro Ordine ci siamo accorti che ancora ci sono pesantezza e difficoltà sia a percepire l’importanza e la centralità della nostra vita di
consacrati, sia a discernere le opzioni concrete e le mediazioni possibili da mettere
in pratica nella vita quotidiana. Vivendo in tal modo Dio rischia di occupare uno
spazio piccolo nella nostra vita e l’orazione diventa recita meccanica di preghiere,
generando forti tensioni tra vita di preghiera e urgenze pastorali. Da queste situazioni vengono poi spesso anche altri pericoli: il desiderio di dominare e controllare gli
altri, di possedere ed accumulare dei beni; l’ansia di godere di piaceri egoistici, di
avere prestigio e privilegi senza tener conto della dignità degli altri; oppure avere
una doppia vita affettiva ed anche una doppia spiritualità.
Dobbiamo riconoscere però che ci sono anche degli sforzi per portare avanti la
dimensione contemplativa del nostro carisma. Molti Frati sono impegnati a creare
degli spazi adeguati (oratori, eremi), a ricuperare il valore della interiorità e del silenzio, a trovare dei metodi di preghiera più adatti alla vita odierna, a celebrare il
meglio possibile la Liturgia delle ore e l’Eucaristia con la Fraternità e con il popolo,
a riscoprire il valore della lettura orante della parola di Dio.
Da queste luci ed ombre nascono alcune sfide ed impegni per ognuno di noi e,
particolarmente, per coloro che svolgono il ministero dell’animazione delle diverse
Entità (i Ministri o Custodi con i loro Definitori o Consiglieri, i Guardiani, i Formatori, ecc.). È necessario ed urgente, quindi, nella teoria e nella pratica, metterci in un
processo dinamico che ci porti:
• dalla dispersione della mente e del cuore all’unificazione e centralizzazione della nostra vita in Dio, per costruire in noi un’unità armonica, in
cui quotidianamente “riportiamo” a Dio ciò che siamo e facciamo, ciò
che desideriamo e progettiamo;
• dall’attivismo al moratorium, per ritrovare il legame tra vita interiore,
vita sacramentale, vita in Fraternità e di evangelizzazione;
• dall’efficienza alla gratuità assoluta di Dio, per offrirgli il nostro tempo
di adorazione e di azione, i nostri successi e frustrazioni;
• dalla routine e stanchezza alla gioia d’essere Frati Minori, per gustare la
bellezza della nostra vocazione, della preghiera fraterna, di una liturgia
degna, bella, che esprima realmente l’incontro con una Presenza e una
relazione vitale;
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• dal formalismo ad una relazione personale con Dio, per ricuperare pure
il senso della disponibilità e della mobilità per annunciare il Vangelo (cfr.
Relazione del MG al Capitolo generale 2003, 63. 69-70).
Tutto questo è possibile soltanto se veramente consideriamo «la vita di preghiera
e lo spirito di orazione e devozione come la priorità che orienta ed anima la vita,
come la prima espressione della sequela di Cristo» (Priorità per il sessennio..., pp.
10-11), da cui dipendono le altre Priorità: la vita fraterna con tutti i suoi valori, la vita
di povertà, solidarietà e minorità, la evangelizzazione e missione ed una formazione
permanente ed iniziale seria e rinnovata.
Proposte
Consapevoli della nostra consacrazione totale e radicale a Dio nel battesimo e
della nostra professione religiosa, «risposta libera e generosa, senza condizione, alla
chiamata gratuita di Dio» nelle diverse dimensioni personale, ecclesiale e sociale
(cfr. Relazione del MG..., 66-68) e alleanza rinnovata ogni giorno nell’osservanza
dei voti, intesi come un «cammino di libertà, di adesione al Signore e di disponibilità agli altri», vi presentiamo tre proposte, già contenute in altri sussidi, perché
possiamo verificare come stiamo concretamente vivendo «lo spirito di orazione e
devozione»:
• La centralità della Parola di Dio nella nostra vita e missione; una Parola
letta con semplicità e purezza, meditata nella giornata, restituita nella
preghiera di lode, di ringraziamento, di benedizione, di supplica e di invocazione al Signore, e fatta vita quotidiana (cfr. Lettura orante della
Parola di Dio nella vita francescana).
• La lettura e l’interpretazione dei segni dei tempi, alla luce della Parola di
Dio, che ci permette di scoprire la presenza di Dio nella storia personale,
fraterna e sociale di ogni popolo e cultura (cfr. SdP 13-17).
• La vita dei sacramenti della riconciliazione e della eucaristia: mezzi privilegiati per l’incontro con Dio sommo bene, tutto il bene, onnipotente e
misericordioso, incarnato in Gesù Cristo, mediante l’azione dello Spirito
Santo.
Accogliendo poi le indicazioni della Commissione sulla vita contemplativa, riteniamo importante riproporre per il 2004-2005 il sussidio Lo Spirito di orazione e
devozione (1996). Le diverse schede della pubblicazione possono essere utilizzate
sia nelle Fraternità in occasione dei Capitoli locali e di Revisione di vita, per i ritiri
mensili e per gli esercizi spirituali; sia dai singoli Frati per un itinerario personale
di approfondimento e di preghiera personale. La stessa commissione, nel corso di
questi anni e in sintonia con l’itinerario celebrativo dell’ottavo centenario della fondazione dell’Ordine, ci aiuterà con agili sussidi ad approfondire altre tematiche: nel
2006 la riflessione e la preghiera sull’immagine del Cristo di San Damiano; nel 2007
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l’atteggiamento di ascolto nella nostra vita; nel 2008 la lettura orante delle Costituzioni; nel 2009 la lettura orante della formula della professione e della Regola.
Conclusione
Cari Fratelli, questa prima e fondamentale priorità ci spinge ancora una volta a
vivere un rapporto personale e in fraternità con Dio trino ed uno. Un Dio che si fa
presente in modo particolare nell’ascolto della sua Parola, nella celebrazione della
Eucaristia, nella vita di fraternità e minorità, nella comunità ecclesiale e nei suoi
pastori, nei rapporti di solidarietà e giustizia con i più poveri e bisognosi di ogni
cultura, nell’impegno di difendere ogni forma di vita. Una Presenza che ci sfida a
leggere e ad interpretare i “segni dei tempi” per trovare delle risposte nuove e coraggiose (cfr. SdP, 19-34). Una Presenza che ci dà la forza e la sapienza per risolvere
ogni crisi d’identità, di verità o d’appartenenza, che possa sorgere dalla vita di fede,
dalla solitudine, dalla vita fraterna o pastorale, dai limiti propri dell’esistenza umana
(età, malattia, senso della morte). Una Presenza che mantenga acceso il fuoco del
suo amore nella nostra esistenza per annunciare con tutta la libertà, la generosità e la
passione il Vangelo della vita, della solidarietà, della giustizia e della pace.
Guardiamo l’esempio di san Francesco del quale vogliamo fare memoria, lui che
alla Verna, trasformato nell’anima e nel corpo dallo Spirito di Gesù, è diventato per
ogni Frate Minore «il modello della perfetta contemplazione, come prima lo era
stato dell’azione, nuovo Giacobbe e Israele» (San Bonaventura, Itinerarium mentis
in Deum, VII,3). Con la grazia di Dio e per intercessione del nostro Padre cerchiamo
dunque di «salire verso Dio e discendere verso il prossimo» (LegM 13,1), mantenendo sempre e dovunque l’equilibrio perfetto tra la contemplazione e l’azione.
Che lo Spirito del Signore e la sua santa operazione, che ci ha chiamato gratuitamente alla vocazione francescana, ci dia la forza necessaria per rispondergli con
gioia, intelligenza e audacia.
Roma, 4 ottobre 2004.
fra José Rodríguez Carballo ofm (Min. gen.)
fra Amaral Bernardo Amaral ofm (Def. gen.)
fra Ambrogio NguyenVanSi ofm (Def. gen.)
fra Finian McGinn ofm (Def. gen.)
fra Jakab Várnai ofm (Def. gen.)
fra Miguel J. Vallecillo Martìn ofm (Def. gen.)
fra Francesco Bravi ofm (Def. gen.)
fra Sime Samac ofm (Def. gen.)
fra Luis Gerardo Cabrera Herrera ofm (Def. gen.)
fra Juan Ignacio Muro Aréchiga ofm (Def. gen.)
fra Sandro Overend ofm (Sec. gen)
Prot. 094777
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Decesso di fra Antonio Franjic ofm, Vicario Generale dell’Ordine
Fra Francesco Bravi ofm: nuovo Vicario Generale dell’Ordine
“Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare
il suo santuario” (Sal 26).
Il 7 settembre, è scomparso fra Antonio Franjic, Vicario generale dell’Ordine dei
Frati Minori.
Tornato in Curia generalizia da pochi giorni, dopo aver trascorso l’estate a Verona,
dove si era sottoposto a cure mediche specialistiche, la sua situazione di salute si è
improvvisamente aggravata.
Ricoverato presso la clinica Villa Luisa di Roma, qui ha incontrato sorella morte.
Lo affidiamo alla preghiera di quanti l’hanno conosciuto e amato, perché il Signore
della vita lo accolga nel suo abbraccio misericordioso.
Il 10 novembre 2004, nel corso della sessione mattutina del Tempo forte, il Definitorio generale dei Frati Minori ha eletto fra Francesco Bravi nuovo Vicario generale
dell’Ordine.
Fra Francesco Bravi è nato a Maleo in provincia di Lodi (Italia) il 9 febbraio 1956.
È entrato tra i Frati minori della Provincia Lombarda di San Carlo Borromeo emettendo la prima professione l’8 settembre 1977.
Nella sua Provincia ha ricoperto l’incarico di Animatore vocazionale, ha lavorato
nella Formazione iniziale come Maestro dei Postulanti, è stato Coordinatore della
Conferenza dei Ministri Provinciali Italiani (COMPI) in questi due settori. È stato
Definitore provinciale e Ministro provinciale della Provincia di S. Carlo Borromeo
e Presidente della COMPI.
Dal 7 giugno 2003 era Definitore generale eletto nel Capitolo svoltosi a Santa Maria degli Angeli dal 25 maggio al 21 giugno 2003.
Parla l’italiano e il francese e comprende lo spagnolo.
L’ufficio di Vicario generale era vacante dal 7 settembre 2004, data della prematura scomparsa di Antonio Franjic a cui fra Francesco Bravi succede.
72
Lettera di augurio al neo Vicario Generale
Prot. B-0443/04
M. Rev.do Padre
fra Francesco Bravi ofm
Vicario Generale
Curia Generalizia
Roma – Italia
-----------------------------
Gerusalemme, domenica, 14 novembre 2004
Molto Reverendo Padre e confratello amato in Cristo,
Il Signore ti dia Pace!
Ti scrivo per manifestarti la mia gioia nell’apprendere la tua nomina a Vicario
Generale dell’Ordine, in sostituzione del compianto fra Franjic. L’incarico che ti
è stato affidato premia il tuo impegno sempre profuso a favore dell’Ordine ed è il
segno della stima che tutti i frati minori, nella persona del Ministro Generale e del
suo Definitorio, ripongono in te.
Con me è tutta la Custodia di Terra Santa che ti porge i suoi migliori auguri di
buon lavoro: ogni incarico che si assume in spirito di servizio comporta una certa
partecipazione alla Croce del Salvatore, che non è venuto per essere servito ma per
servire. Tu sei già abituato a vivere la ministerialità dell’autorità, avendo ricoperto
molti ruoli nella tua Provincia e nell’Ordine: sono quindi sicuro che abbraccerai
anche questo servizio di Vicario con lo stesso atteggiamento di fraterna diaconia che
ha contraddistinto tutti i tuoi precedenti incarichi.
Nell’Ordine di certo non mancano i problemi e le difficoltà, ma anche sorgono
nuovi segni di speranza, che dimostrano la continua assistenza dello Spirito anche
a questa piccola porzione di Chiesa che è la famiglia minoritica. Nella fede, che sta
alla base della nostra opzione vocazionale, sperimentiamo come il Signore guidi la
storia (anche quella del nostro Ordine) verso la sua piena maturità in Cristo. Ma nel
fare questo si serve anche di noi uomini, strumenti attivi e responsabili nelle Sue
mani: a te quindi il mio più sincero augurio che ti possa lasciare “usare” da Lui in
questo nuovo incarico, per aiutare tutti noi frati a crescere sempre di più nell’esaltante avventura della nostra vocazione.
Nel rinnovarti le mie sincere congratulazioni ti ricordo che in Terra Santa sarai
sempre il benvenuto e da questa Santa Città invoco su di te e sul tuo lavoro ogni
benedizione celeste.
fra Pierbattista Pizzaballa ofm
Custode di Terra Santa
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Dal Patriarcato latino
Omelia di S.B. Mons. Michel Sabbah,
Patriarca latino di Gerusalemme
1. Buona e santa festa di Natale! Chiedo a Dio per voi e per tutti gli abitanti di
questa Terra Santa, per tutta la nostra diocesi, Israele, Palestina, Giordania e Cipro,
un Natale che riempia i vostri cuori di gioia serena, di pace e di vita abbondante.
2. Fratelli, capi dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas-Abu Mazen, Rawhi
Fattawi, e Ahmad Qurei’-Abu Ala, avete voluto continuare la tradizione cominciata
dal presidente Arafat, recentemente partito per l’eternità, ed essere presenti con noi
in questa notte santa. Vediamo in questa vostra presenza quel che avevamo già visto
nella presenza del presidente Arafat: innanzi tutto un omaggio alla gloria di Dio
Altissimo, poi un omaggio alla città di Betlemme, città della Natività, della quale
voi cogliete il significato per tutta l’umanità, quindi un omaggio alla presenza cristiana in seno al popolo palestinese di cui voi detenete, dopo il presidente Arafat,
la responsabilità della sua unità, del suo cammino verso la giustizia e la pace e del
mantenimento dell’ordine, affinché tutti i cittadini vivano sotto la protezione della
legge e l’autorevolezza dei suoi capi. Siate i benvenuti! Chiediamo a Dio di aprire gli
spiriti e i cuori di tutti coloro che in questa terra portano la responsabilità di realizzare la giustizia e la pace. Egli conceda a tutti di saper utilizzare le vie della ragione e
della saggezza nell’affrontare una realtà che sembra incurabile.
3. Fratelli e sorelle, la nostra preghiera in questa notte ci riunisce dinanzi al mistero
di Dio nella nostra terra. E dinanzi al mistero, noi crediamo e noi adoriamo.
San Luca ci riferisce l’avvenimento di cui riviviamo la memoria, semplicemente
come un fatto storico: si svolse in quel tempo un censimento generale della provincia
romana di Siria. Maria e Giuseppe, della tribù di Davide, che vivevano a Nazareth,
si misero dunque in cammino per far ritorno a Betlemme, la città di Davide, per farsi
recensire. In una grotta vicina alla città giunse il tempo, “la pienezza del tempo” dice
la Santa Scrittura, e Maria partorì.
San Giovanni descrive diversamente l’avvenimento dandogli un significato profondo: “All’inizio era il Verbo, il Verbo era con Dio e il Verbo era Dio. E il Verbo si
fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. E, come dice Isaia, era l’Emanuele,
ovvero Dio con noi.
La comunità cristiana credette e crede tuttora in questo mistero di Natale, del Dio
con noi. Con i Padri della Chiesa e con tutti i cristiani, ripete di generazione in generazione il canone della fede comune. “Noi crediamo in un unico Dio, Dio Creatore.
Crediamo in Gesù Cristo, il Verbo Eterno, nato dal Padre prima di tutti i secoli, Dio
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vero da Dio vero, Luce da Luce, generato non creato, della stessa sostanza del Padre,
incarnatosi nel seno della Vergine Maria e fattosi uomo”. Ecco quel che significa
Natale per noi.
4. Meditiamo pure quel che dice il Vangelo del neonato. “Sarà segno di contraddizione, causa di rovina e di resurrezione di molti in Israele” e nel mondo. Per la
semplice ragione che i valori degli uomini non sono sempre quelli di Dio.
È per questo che il cristiano si trova sovente ad essere segno di contraddizione.
Che sia alla prese con molteplici difficoltà è cosa normale, soprattutto qui in Terra
Santa e in questi giorni. Ma per fronteggiare le difficoltà e le sfide non è il caso di
gridare, di piangere, di accusare, di abbandonare la nostra terra e la vocazione che
siamo chiamati a svolgere in essa,o di domandarci: dov’è Dio? Dio è in te, dice la
Scrittura, vicinissimo a te. Si tratta soltanto di far silenzio, di darsi un po’ di calma
per vederlo e per ascoltarlo. Saprai allora come comportarti dinanzi ad ogni aspetto
della vita privata o pubblica. Su questa visione si basa la nostra pazienza, si fonda la
nostra speranza e la nostra capacità di domare ogni evento, per continuare ad amare
e a costruire, anche se siamo attorniati da demolizioni, da volontà di morte, da odio
o da paura.
Gesù dice: “Non abbiate paura. Io ho vinto il mondo. Ho vinto il male nel mondo”.
Fratelli e sorelle, non siamo numerosi; se restate a contare il vostro piccolo numero, rimarrete piccoli e deboli. Consolidate invece la vostra fede e vi libererete dalle
leggi della quantità e dei numeri. Rientrate nel dominio dello spirito e dell’amore,
due fattori che possono vincere il male, e la legge del grande e del piccolo numero,
con tutto quel che comporta di tensioni tra famiglie, tribù, gruppi, nazioni e religioni
differenti. E restate fedeli ai vostri doveri civici con tutti i sacrifici che possono richiedere in questi giorni.
Vivere nella Terra Santa è una vocazione, una vocazione ad una vita difficile: la
vostra vita con tutti gli sviluppi e gli impegni, quali che siano, politici, economici o
sociali, è una vocazione a testimoniare Gesù nella sua terra.
5. La nostra situazione è di conflitto e di violenza, di insicurezza e di paura, di
occupazione militare, di un muro di separazione, di città- prigioni, di umiliazioni.
E diciamo che questo è durato troppo a lungo. È tempo di vincere la violenza negli
animi e nei cuori degli individui, dei capi, di coloro che sono impegnati sinceramente
nella difesa dei diritti e dell’acquisizione della libertà. Sì, nella storia vi sono sempre
epoche di guerre, di mani insanguinate, per conquistare o liberare paesi o stabilire
imperi: è tempo per l’umanità intera, per la Palestina e per Israele, di vincere il male
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della violenza in se stessi, per poter far nascere una nuova società di fratelli e sorelle,
nella quale ciascuno non sarà sottomesso all’altro, nessuno sarà occupato dall’altro,
nessuno sarà causa dell’insicurezza dell’altro, nessuno priverà l’altro della sua libertà e del suo diritto di vivere nel pieno della dignità della persona umana nelle sue
convinzioni religiose, nazionali o politiche.
6. Fratelli e sorelle, preghiamo per la pace e la giustizia nei cuori di tutti, Israeliani
e Palestinesi. Abbiamo pregato e digiunato. Anche le Chiese del mondo hanno pregato e digiunato con noi. Ad esse abbiamo chiesto di prendere coscienza della loro
responsabilità e di portare la riconciliazione fondata sulla giustizia e l’uguaglianza a
questa Terra che è la terra delle radici di ogni cristiano. Crediamo che Dio è buono
e un giorno la sua bontà vincerà in questa terra il male della guerra, dell’odio, della
paura e dell’ingiustizia.
Preghiamo per tutti i prigionieri politici, perché tutti i muri cadano, quelli che
circondano Betlemme e le altre città palestinesi, così come i muri di odio eretti nei
cuori. Preghiamo per l’Iraq insanguinato, che Dio gli ridoni ordine e pace tra le sue
differenti religioni e gruppi politici. Preghiamo perché una nuova umanità possa nascere nella nostra terra e nel mondo e che la pace di Dio possa regnarvi. Amen.
+ Michel Sabbah, Patriarca
Betlemme, Natale 2004
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Dalla Curia Custodiale
Ritorni in provincia
Al termine del Capitolo Custodiale, sono tornati in Provincia i seguenti religiosi:
• fra Antoni (Kazimierz) Dudek, della provincia di Sant’Edvige (Polonia):
7 anni di servizio.
• fra Giambattista (Giobatta) Bruzzone della provincia di Santissimo Cuore
BMV (Liguria - Italia): 9 anni di servizio.
• fra Marco Adinolfi, della provincia dell’Immacolata Concezione (Salernito Lucana - Italia): 9 anni di servizio.
• fra Raymond (Michael Paul) Camilleri, della provincia di San Paolo Apostolo (Malta), 4 anni di servizio.
• fra Thomas Tom Tshabalala, della provincia dell’Immacolata Concezione (Gran Bretagna), 15 anni di servizio.
Nuovi missionari
Inseguito al Capitolo Custodiale, sono giunti in servizio in Custodia i seguenti
religiosi:
• R.P. Romano Almiron della Provincia dell’Immacolata Concezione negli
Stati Uniti. Era già stato eletto Guardiano della comunità di Washington dal
Congresso Capitolare.
• R.P. Louis Bohte della Provincia dei Santi Martiri di Gorkum (Olanda), nato a
Amsterdam il 20 Febbraio 1946. Risiede già presso il Convento di Betlemme
ove già risiedeva come ospite.
• R.P. Noel (Emmanuel) Muscat della Provincia di san Paolo in Malta. Nato il
3 dicembre 1957, ordinato sacerdote il 29 giugno 1983. Dottore in Teologia
(spiritualità). Era già stato nominato dal Congresso Capitolare Moderatore
per la Formazione permanente e Segretario per la Formazione e gli Studi.
Entra in servizio il 15 settembre.
• fra Ananiasz (Jacek) Jaskólski della Provincia dell’Assunzione di Maria in
Polonia. Nato il 18 agosto 1971. È studente di Italiano presso la Delegazione
di Terra Santa a Roma sin dal suo arrivo il 1º settembre.
Ordinazione sacerdotale
Il venerdì 27 agosto 2004 alle ore 18.00 nella chiesa dei Latini (Bab Touma) - Damasco è stato ordinato sacerdote fra Ibrahim Sabbagh ofm per l’imposizione delle
mani di Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Nazzàro, già Custode di Terra Santa. Il
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novello sacerdote ha celebrato la sua prima messa la domenica 29 agosto nella stessa
chiesa.
Vestizioni
Nella cappella parrocchiale del Collegio Internazionale di Terra Santa, il 30 agosto
2004, in presenza del loro maestro fra Eduardo Sanchez, hanno ricevuto l’abito francescano dalle mani del Padre Custode i seguenti giovani:
• fra Antonino Milazzo - Italiano - da Palermo, diocesi: Monreale, di Rosolino
e Giuseppa Ferranti, nato il 9/6/1979;
• fra Gregory Wasko - Statunitense - da Cleveland (Ohio), diocesi: Stuebbenville (Ohio), di Clifford e Carol Wasko, nato il 7/3/1971;
• fra Ibrahim Abu Naffà - Giordano - da Zarqa, diocesi: Melchita di Amman,
di Sameer e Rima Saleh Gamo, nato il 23/4/1982;
• fra Ibrahim al-Haddad - Giordano - da Amman, diocesi: Gerusalemme, di
Saleh Ibrahim e Jaleeleh, nato il 12/10/1967;
• fra Ivan Kelmer - Russo - da Krasnodarskij Kraj, diocesi: San Clemente, di
Sergio e Liudmila Kelmer, nato il 14/6/1978;
• fra Tony Abdo - Palestinese - da Betlemme, diocesi: Siriaco ortodossa di Gerusalemme, di Elias Saliba e Nazeh Abd el-Massih, nato il 16/1/1982.
Hanno iniziato il noviziato canonico con l’ingresso presso la sede interprovinciale
di Piedimonte Matese (Italia) il 10 settembre.
Professioni semplici
1. A Piedimonte Matese (Italia), il 5 settembre 2004, durante la Messa solenne
preceduta dal M.R.P. Luigi Ortaglio, Ministro Provinciale di Napoli, hanno emesso
la prima professione tra le mani del loro Maestro, fra Renato Martino, delegato dal
padre Custode, i seguenti alunni della Custodia:
• fra Pierre Richa - Libanese - da Batroun, diocesi: Maronita - Assia, di Hanna
e Wadiaa Richa, nato il 15/12/1960; vestizione: 31/8/2003;
• fra Roger Saad (Roger Mtanos) - Libanese - da Elkaa, diocesi: Maronita - Jounieh, di Chafiq e Nehme Mahab, nato il 25/7/1970; vestizione: 31/8/2003;
2. Ad Ain Karem, il 17 settembre 2004, durante la celebrazione eucaristica ricordando l’impressione delle stimmate del Serafico Padre San Francesco, hanno emesso
la prima professione nelle mani del Padre Custode i seguenti novizi:
• fra Alessandro Coniglio - Italiano - da Milano, diocesi: Milano, di Francesco
e Mirella Villani, nato il 20/5/1974; vestizione: 12/9/2003;
• fra Carlos Alberto Thomas, Argentino - da Corrientes, diocesi: Santo Tomé,
di Heraldo Alberto e Carmen Teresita Cima, nato il 27/10/1981; vestizione:
31/8/2003;
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• fra John Savage, (John Leon) - Statunitense - da Providence, Rhode Island,
di John Leon e Virginia Anne Palmer, nato il 10/5/1955; vestizione:
31/8/2003;
Mentre vengono ascritti presso il Seminario di San Salvatore fra Roger e fra Carlos per iniziare la formazione filosofica e fra Alessandro quella teologica, fra John
inizierà la sua formazione in vista della vita francescana laicale; fra Pierre rimane
presso la comunità di Piedimonte Matese su richiesta della stessa per iniziare la sua
formazione alla vita francescana laicale.
Rinunce
1. Dopo alcuni mesi trascorsi in famiglia (Siria), il 3 ottobre 2004 ha lasciato l’Ordine francescano, allo scadere dei voti temporanei fra Youssef Joubbi, alunno della
Custodia. Gli auguriamo tanta felicità nella nuova strada che intraprende, sperando
che sia sempre docile nel compiere la volontà del Signore.
2. Il 9 ottobre 2004, fra Gregory Wasko decide spontaneamente di lasciare la
casa del Noviziato di Piedimonte Matese (Italia) per ritornare negli Stati Uniti
d’America.
Ordinazione diaconale
Il 27 dicembre è stato ordinato diacono a San Salvatore fra Diego Madera Roldella provincia francescana di Francisco y Santiago in Messico. Il Patriarca
latino di Gerusalemme ha presieduto alla celebrazione. Da anni fra Diego frequenta il seminario teologico di Gerusalemme ove aiuta il cerimoniere custodiale nello
svolgimento delle celebrazioni liturgiche.
dán
Fra A. Vítores nominato Visitatore Generale all’Antonianum
L’8 luglio 2004, dopo aver ricevuto il parere del Definitorio Generale, il M.R.P. Artemio Vítores, è stato eletto Visitatore Generale del Pontificio Ateneo Antonianum.
Presentiamo al nostro Vicario Custodiale i nostri auguri e il nostro sostegno nella
preghiera per svolgere il compito affidatogli dal nostro Ordine.
Movimento di personale
Discretorio del 30 Settembre
Fra Vittorio Bosello è trasferito presso il convento Ad Cœnaculum: Direttore della
tipografia, animatore spirituale dei pellegrini;
Fra Pedro Tomé è trasferito al convento della SS.ma Annunziata (Nazareth): Confessore e Addetto al Santuario;
Fra Gabriel Vormawah è trasferito a Santa Maria delle Vittorie (Rodi): Vicario
locale, incaricato di San Francesco e Addetto alla parrocchia,
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Fra Anthony Foley è trasferito a Betania: Vicario locale e Addetto al santuario.
Fra Ignazio Mancini è trasferito presso il Commissariato Generale di Napoli: Vicario locale.
Fra Peter Asante-Kwame è trasferito al convento delle Palme (Betfage): Vicario
locale e Addetto al santuario.
Fra Ignacio Peña e fra Raimondo Oliva sono trasferiti all’Infermeria custodiale di
San Salvatore (Gerusalemme).
Fra Carlos Jara è stato trasferito al Monte Tabor: Addetto al Santuario.
Fra Jago Soce, in comunità a San Salvatore, oltre al suo incarico è nominato Organista aggiunto.
Fra Raul Dinamarca, Presidente del Santo Cenacolo è stato nominato Economo
locale.
Con il Discretorio celebrato il 21 ottobre presso il Terra Santa College di Gerusalemme,
Fra Antoine Defauw è stato trasferito presso l’infermeria custodiale
Fra Bruno Varriano è stato nominato Cronista della Delegazione di Terra Santa.
Si comunica inoltre che, a loro richiesta, fra Giacobbe Flavio D’Angelo e fra Rafael Sube, pur rimanendo membri della Custodia di Terra Santa, sono al servizio di
un’altra Provincia dell’Ordine. Mentre fra Giacobbe è stato ascritto alla comunità
di Alcamo dal M.R.P. Carmelo Finocchiaro, Ministro Provinciale della Provincia
del Santissimo Nome di Gesù, fra Rafael appartiene alla comunità di San Francesco
(Mazatlan) con la decisione del M.R.P. Javier Gómez Jiménez, Ministro Provinciale
della Provincia del Beato fra Junípero Serra (Messico). Le nostre preghiere accompagnino i nostri confratelli nella missione che è stata loro offerta.
NB: Fra John Luke Gregory, attuale superiore e parroco di Santa Maria delle Grazie a Rodi è stato nominato Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Rodi dall’arcivescovo latino di Atene mons. Nicolas Fóscolos.
Dal Discretorio radunato il 19 novembre presso il convento di San Giuseppe
(Beirut), sono stati decisi i seguenti trasferimenti:
Fra Nagib Ibrahim si recherà di famiglia al convento della Flagellazione (Gerusalemme): Studente.
Fra Trarciso Rondinelli viene nominato Maestro di Formazione dei postulanti.
Fra Roger Petras viene trasferito presso il convento San Francesco (Acri): Addetto alla casa e al santuario.
Fra Anthony Foley è trasferito a Santa Maria della Vittoria (Rodi): incaricato di
San Francesco e addetto alla parrocchia.
A fra Carlos Jara viene concesso un anno extra Domum.
80
In seguito, il Discretorio radunato in Siria il giorno 24 novembre ha stabilito
i seguenti cambiamenti:
Fra Fares Ghalam è stato destinato al convento del Monte Tabor: in formazione
sotto la responsabilità di fra Gérard Bourdonneau; Addetto alla Sacrestia.
Fra Raimondo Girgis, è trasferito ad Harissa: vicario locale, vice maestro dei postulanti, responsabile della scuola di Tiro e parroco di Deir Mimas e di Tiro.
Fra Lucio Giron viene trasferito a San Pietro (Tiberiade): addetto al santuario e
alla parrocchia.
Sono stati eletti i seguenti Discreti conventuali:
* San Salvatore: fra Atanasio Macora; fra Armando Pierruci; fra Luis Garcia; fra
Gabi Kalak; fra Nicolas Marquez; fra Ibrahim Faltas.
* Washington: fra Kevin Treston; fra Christopher Coppock; fra Simon McKay.
NB: Da S.E. mons. Giuseppe Nazzaro, Vicario Apostolico dei Latini di Aleppo, fra
Georges Abou-Khazen è stato nominato Vicario Generale della zona Centro-NordOvest della Siria e fra Romualdo Fernández è stato confermato Vicario Episcopale
della zona Sud.
Discretorio del 16 dicembre 2004
Fra Angelico Pilla viene trasferito al Primato di San Pietro (Tabgha): superiore
e addetto al santuario.
Fra Ammar Shahin è trasferito al Primato di San Pietro (Tabgha): economo e
addetto al santuario.
Fra Gennaro
Palermo.
de
Robertis è trasferito presso il Commissariato Generale di
Fra Kevin Treston è eletto Vicario locale della Comunità di Washington.
Fra David Wathen è eletto Vice Commissario di Terra Santa a Washington.
Fra Ariel Tenti è assegnato a Roma (Collegio Internazionale): studente.
Fra Maximilian Wojciechowski è trasferito a San Salvatore: incaricato dell’Ufficium Peregrinorum e a disposizione del P. Custode.
Fra Fabian Adkins è trasferito presso il convento della Santissima Annunziata
(Nazareth): addetto al santuario.
Fra Maurice Dignard è nominato Economo locale di San Giuseppe (Beirut).
Sono stati eletti Discreti locali del convento di Betlemme i seguenti religiosi: fra
Matias Lopez e fra George Lewett e del convento di Nazareth i seguenti religiosi: fra
Pietro Tomé e fra Halim Noujaim.
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Economia Conventuale
Prot. B-0385/04
Gerusalemme, 3 ottobre 2004
Solennità di San Francesco
A tutti i Guardiani e Superiori
Loro Sede
----------------------------------Carissimi fratelli,
Il Signore vi dia la Sua Pace!
Il Discretorio radunatosi a San Salvatore il giorno 30 settembre, ha deliberato di
rivedere i contributi dell’Economato della Custodia di Terra Santa a tutti i conventi
e tutte le attività della Custodia.
Perciò, tutti gli interessati sono pregati di comunicare quam primum e non oltre al 15 novembre 2004 le loro osservazioni o richieste che saranno discusse dalla
Commissione Economica prima della loro presentazione al Discretorio.
La Grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro Spirito (Fil 4,23)
fra Stéphane Milovitch ofm
Segretario di Terra Santa
Peregrinazione annuale al Fiume Giordano
Prot. B- 396-04
Gerusalemme, martedì, 12 ottobre 2004
RR.PP. Guardiani
RR.PP. Superiori Locali
RR.PP. Parroci
Loro sedi
--------------------------Reverendo Padre,
il 28 Ottobre prossimo avrà luogo il tradizionale pellegrinaggio al fiume Giordano.
Tutti siamo invitati a partecipare.
Se Lei è nel servizio di Parroco, la invito a promuovere questa iniziativa anche
presso i suoi fedeli, così da poter organizzare almeno un pullman di partecipanti:
questa infatti è l’unica occasione che abbiamo per poter pregare sul luogo del “Battesimo del Signore”.
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I Confratelli che intendono partecipare alla Pellegrinazione, se non si uniscono ai
gruppi parrocchiali, comunichino il proprio nome al P. Guardiano di S. Salvatore
entro e non oltre il giorno 20 corrente mese.
Programma del Pellegrinaggio
Ore 07.30:
partenza da Porta Nuova a Gerusalemme per Gerico. Tutti
i mezzi di trasporto - sia quelli provenienti dalla Giudea che
quelli provenienti dalla Galilea - raggiungano direttamente
l’entrata della zona militare vicina al fiume e parcheggino nel
piazzale da dove avrà inizio la processione.
Ore: 09.00:
inizio della processione diretta al fiume.
Ore: 09.15:
Solenne Concelebrazione presieduta dal Rev.mo Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa.
Ore 10.30 c.a:
Dopo la Messa, visita al Monte della Quarantena e del Monastero greco-ortodosso. Al termine della visita, una breve sosta
di raccoglimento e poi rientro a Gerusalemme con arrivo previsto per le ore 13.00.
Mi permetto inoltre di ricordare che:
1. Le autorità civili e militari del luogo non gradiscono la presenza di auto
private.
2. I sacerdoti che desiderano concelebrare dovranno portare con sé il proprio
amitto, camice, cingolo e stola bianca.
3. Non essendovi pranzo a Gerico, i confratelli che desiderano pranzare a San Salvatore sono pregati di comunicarlo in precedenza a fra Jerzy Kraj, guardiano.
4. Tutti dovranno avere con sé il proprio documento di identità, e gli autobus dovranno portare il cartello con la scritta “Custodia di Terra Santa” che potrà
essere ritirato presso la Segreteria di Terra Santa.
Prego i Superiori e i Parroci di comunicare anche alla Segretaria Custodiale il numero dei partecipanti dalle rispettive fraternità e parrocchie, e il numero dei pullman
organizzati.
Per la migliore riuscita della Pellegrinazione si chiede a tutti precisione e puntualità, e di cercare di mantenere anzitutto il clima di pellegrinaggio e di preghiera
che la ricorrenza richiede.
Ringrazio per la Vostra collaborazione, a tutti rivolgo un fraterno saluto.
fra Stéphane Milovitch ofm
Segretario di Terra Santa
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Richiesta per i visti
Prot. B-398/04
Ai Superiori locali
Loro Sedi
------------------------
Gerusalemme, 7 ottobre 2004
Carissimi fratelli,
Con ogni probabilità già sapete che fra Antoine Defaw, a causa delle precarie condizioni salute, non può più attendere alla gestione dei passaporti e dei visti. Al suo
posto sono stati incaricati fra Apolinary Szwed e un Avvocato civile ai quali la Segreteria farà esclusivo riferimento per tutte le pratiche relative.
Con la presente sono a chiedere cortesemente di aiutarci a ricostruire in maniera
aggiornata la documentazione di ciascun frate – religioso – religiosa – residente permanente – eventuali volontari che si trovano presso ogni singolo convento - santuario - istituto, dato che non c’è nessuna base sulla quale si possa impostare seriamente
il lavoro di richiesta o di rinnovo dei visti così indispensabili per la tranquillità di
ognuno di noi.
La scheda allegata è stata pensata per raccogliere i dati di ciascuno,
* và munita di fotografia aggiornata;
* deve essere compilata in ogni sua parte (si raccomanda specialmente l’ultima legata ai Visti (Visa);
* naturalmente in stampatello o comunque in modo molto chiaro.
* Alla scheda, vanno allegate la fotocopia del passaporto e quella dell’ultimo visto in Israele.
Ai rev.di Superiori si chiede quindi
* di distribuire le schede ai frati e agli altri ospiti;
* di raccomandarne la compilazione, spiegando l’importanza dell’aggiornamento che viene richiesto
* di spedire tutte le schede compilate alla Segreteria… al più presto.
Segnaliamo infine che prima di fare ogni richiesta di rinnovo, si deve accertare che
vi siano due pagine libere sul passaporto e almeno due anni di validità.
Un grande, fraterno grazie a tutti!
Buon lavoro
fra Stéphane Milovitch ofm
Segretario di Terra Santa
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Lettera del Rev.mo Padre Custode a tutti i frati
Prot. A-11/04
A tutti i frati della Custodia
Loro Sedi
----------------------------------
Gerusalemme, 22 ottobre 2004
Fratelli carissimi,
il Signore vi dia pace!
Desidero informarvi sulle decisioni prese negli ultimi Discretori riguardanti alcuni
importanti aspetti della vita della fraternità.
Segreterie
Come avete notato sull’ultimo numero dei Frati della Corda, tutto il settore degli
uffici e delle varie commissioni custodiali è stato sensibilmente modificato. Non vi
sono più come in passato tutte le commissioni per le diverse attività della Custodia.
Nell’ultimo Capitolo Custodiale il Visitatore Generale ha suggerito di ridurre il numero delle Commissioni, la cui efficacia era piuttosto scarsa, e di raggruppare le diverse attività in tre o quattro diverse Segreterie Generali. Tale suggerimento fu molto
apprezzato in Capitolo. Dal momento che nell’ultimo Capitolo si è anche deciso di
rivedere integralmente tutti gli statuti della Custodia, in Discretorio abbiamo pensato
di adottare subito, in via sperimentale, il suggerimento del Visitatore, in attesa di inserirlo nei prossimi statuti con le inevitabili modifiche che in questi tre anni di prova
saranno suggerite.
Attualmente, dunque, vi sono solo alcune commissioni, rese obbligatorie dalle leggi dell’Ordine, e quattro diverse Segreterie Generali: Formazione e Studi, Evangelizzazione, Economia, Luoghi Santi.
Ogni Segreteria ha un suo responsabile, che ha il compito di coordinare ed animare
le attività, e avrà un proprio modo di operare a seconda degli argomenti.
Segreteria Formazione e Studi. La Segreteria della Formazione e Studi si occuperà ovviamente di tutto ciò che concerne la formazione, sia iniziale che permanente.
I diversi consigli di formazione e di animazione vocazionale, previsti dalle leggi
dell’Ordine, faranno riferimento a tale commissione. Ogni membro di tale Segreteria ha una competenza specifica. fra Noel Muscat, che ne è il presidente, animerà e
coordinerà tutte le attività, ma sarà aiutato da tutti i religiosi che sono stati chiamati
ad operare in tale settore. Molta importanza è data all’animazione permanente, con
animatori regionali che dovranno impegnarsi ad animare tutte le comunità della propria regione, soprattutto le fraternità più piccole.
Segreteria per l’Amministrazione e l’Economia. La segreteria ricalca grosso
modo il modello della commissione economica precedente. Il Discretorio intende
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valorizzare al meglio tale commissione, che dovrà riunirsi almeno una volta al mese
per valutare le richieste che giungono in Segreteria quasi quotidianamente. Abbiamo deciso infatti di non prendere più in considerazione in Discretorio le richieste
di carattere economico che non siano state prima studiate dalla commissione. Non
è possibile, infatti, in Discretorio valutare approfonditamente argomenti complessi
di natura economica. Sarà questa commissione a fare le valutazioni necessarie, che
saranno poi opportunamente presentate al Discretorio per l’approvazione finale.
Compito analogo spetta ai consigli economici regionali, che dovranno valutare sul
posto le diverse opzioni e proposte, i concorsi, gli appalti ecc. A questo proposito è
importante sottolineare che tutti i consigli economici regionali, dovranno avvalersi
del supporto di tecnici e avvocati. Entro breve il Segretario o l’Economo chiederanno a tutti i consigli di comunicare i nomi di tali tecnici e avvocati, per essere informati ed aggiornati.
Segreteria per l’Evangelizzazione. Questa segreteria raggruppa molte vecchie
commissioni (parrocchie, scuole, giustizia e pace, dialogo, ecc.). Per ogni argomento
è stato scelto un religioso, che si occuperà di quel settore secondo i suoi criteri e con
le persone che egli stesso sceglierà, sempre in coordinamento con tutta la segreteria.
È chiaro che in alcuni casi le persone con cui lavorare sono già decise. Il responsabile del settore parrocchie, ad esempio, lavorerà con gli altri parroci, mentre il responsabile delle scuole coordinerà le diverse attività del settore con gli altri direttori di
scuola. Il responsabile del settore editoria farà lo stesso con chi già lavora nel settore,
ecc. Maggiore discrezionalità nella scelta del personale rimane agli altri settori come
Giustizia e Pace, Dialogo, ecc.
Le richieste, i permessi e le varie proposte di qualsiasi natura dovranno dunque
essere presentati in Segreteria Custodiale, che li convoglierà agli uffici competenti.
Come ho già detto, si tratta di una scelta sperimentale, suscettibile di cambiamenti.
In questi tre anni vedremo se questa volta si riuscirà a far partire il lavoro delle diverse commissioni. Va da sé che per quanto si cambino le strutture e le organizzazioni
degli uffici, non succederà nulla se i religiosi interessati non si daranno da fare. Prego perciò tutti di fare la loro parte con serenità e responsabilità. Presto il Segretario
Custodiale fisserà insieme ai presidenti delle Commissioni e delle Segreterie un calendario di incontri con il Custode e con il Discretorio, per verificare il lavoro svolto
e per incoraggiare ad andare avanti.
Infermeria
Nel recente Discretorio abbiamo anche deciso di rivedere l’organizzazione dell’Infermeria Custodiale. Voglio innanzitutto ringraziare pubblicamente fra Sante
Nuccio, che per tantissimi anni con competenza e amore ammirevoli ha servito i
nostri fratelli anziani a ammalati. Tutti o quasi abbiamo avuto modo di apprezzarne
la dedizione e lo spirito di servizio. Sono certo che tutti voi siete uniti a me nell’abbracciarlo e ringraziarlo per quanto ha fatto.
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Abbiamo pensato di fare, al momento in via sperimentale, un accordo con l’ospedale St. Joseph di Gerusalemme. Secondo tale accordo, la struttura ospedaliera ci
garantisce una presenza di infermieri 24 ore al giorno e un servizio medico completo, non solo per i malati dell’infermeria, ma anche per tutti i confratelli che avranno bisogno di cure o di visite mediche. Gli infermieri e i dottori del St. Joseph si
occuperanno anche di portare i nostri fratelli ammalati e tutti coloro che avranno
bisogno di visite specialistiche negli ospedali della città. Pensiamo in questo modo
di garantire ai nostri ammalati un servizio ancora più professionale, come i tempi
oggi richiedono.
Revisione Statuti
Come ho già accennato, in una delle prossime riunioni del Discretorio si nominerà
una commissione che avrà il compito di rivedere in maniera completa ed organica
gli Statuti della Custodia. Si tratta dell’unica delibera decisa dall’ultimo Capitolo
Custodiale che cercheremo di attuare quanto prima. È ovvio che le diverse Segreterie
dovranno aiutare tale commissione, facendo presente le problematiche e le diverse
necessità attuali.
Altre considerazioni
In queste settimane, nei limiti del possibile, ho cercato di incontrare le diverse
fraternità. Non sempre purtroppo riesco a raggiungervi tutti. Gli impegni e i viaggi
sono sempre numerosi. Mi sono ripromesso di visitare tutte le fraternità e celebrare
insieme il capitolo locale. A volte mi è accaduto di promettere di venire ma di non
riuscirci. Me ne scuso, ma a volte è veramente impossibile essere sempre presente.
Qualche volta si sono anche verificate alcune piccole incomprensioni, piccoli disguidi, mancanza di comunicazione, ecc. Anche in questo caso vi prego di scusarmi.
Spero che dopo i primi mesi di rodaggio, la macchina prenda spedita il suo cammino.
Come pure avete notato, il personale è sempre più ridotto. Vi sono troppi conventi
e santuari con un solo frate. Dobbiamo cominciare ad interrogarci seriamente su cosa
il Signore ci sta dicendo, su cosa e come fare in futuro, sulle scelte certamente dolorose, ma necessarie, di ridimensionamento delle nostre attività fuori dal territorio
della Custodia.
Visitando e incontrando le diverse fraternità sia io che il Vicario Custodiale cercheremo di discernere e riflettere insieme sulla difficile situazione che stiamo vivendo.
Desidero infine ringraziare tutti voi che, nonostante tutto, con passione e dedizione
state svolgendo il vostro servizio alla Terra Santa.
Vi abbraccio fraternamente,
fra Pierbattista Pizzaballa ofm
Custode di Terra Santa
fra Stéphane Milovitch ofm
Segretario di Terra Santa
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Lettera a tutti i Frati di San Salvatore
Gerusalemme, 27.10.2004
Prot. A-011/04
A tutti i confratelli
e a tutti coloro che operano
nel complesso del Convento di San Salvatore
Convento di San Salvatore
Gerusalemme
---------------------------------Il Sig. Najib Nasser, ingegnere, è stato incaricato dalla Custodia di Terra Santa di
far preparare una planimetria completa ed aggiornata di tutto il complesso del convento di San Salvatore, interni ed esterni. La planimetria deve comprendere tutte le
parti del convento, anche le più remote, nascoste, abbandonate, ecc.
Prego perciò tutti coloro che vivono e/o operano a San Salvatore di dare al Sig.
Nasser e ai suoi collaboratori la massima disponibilità e la totale ed assoluta libertà
di accesso a tutte le parti del complesso.
Grato della comprensione, porgo i miei fraterni auguri di ogni bene.
fra Stéphane Milovitch ofm
Segretario di Terra Santa
fra Pierbattista Pizzaballa ofm
Custode di Terra Santa
Congresso Discretoriale in Siria e Libano 17-25 novembre
Per la prima volta nella storia della Custodia, il Discretorio di Terra Santa si raduna
• per un periodo di una settimana,
• fuori del territorio della Terra Santa.
Lo scopo di quest’incontro è di permettere ai frati Discreti
• una maggiore conoscenza reciproca favorendo quindi una maggiore omogeneità
del Discretorio;
• un approccio più realistico della realtà vissuta in Siria e in Libano.
Mercoledì 17
Alle ore 9.00, partenza da Gerusalemmeper Amman con un pulmino.
Arrivo a Beirut con aero. Cena a Gemmaizé e visita al nuovo Centro francescano.
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Giovedì 18
Messa a Beirut; visita a Deir Mimas e Tiro; pranzo (il Custode si reca subito ad
Harissa).
Ad Harissa, visita del convento e incontro con la fraternità, Vespro comunitario;
dopo cena riunione con i frati del Libano. Rientro a Beirut.
Venerdì 19
Riunione del Discretorio, pranzo.
Visita di Tripoli (convento, scuola e progetto di appartamenti), partenza per
Lattakie.
Sabato 20
Visita del convento e dell’ex scuola di Lattakie, visita di Slenfe e pranzo.
Partenza per Ghassanieh, visita del convento e del terreno. Pernottamento a Ghassanieh.
Domenica 21
Visita di Giser el Shogour, partenza per Knaieh (messa con la parrocchia e pranzo
in convento).
Visita dei conventi di Knaieh e di Jacoubieh.
Partenza per Aleppo (San Francesco).
Lunedì 22
Visita di San Francesco e di Ram; visita al Vescovo latino e pranzo a San
Francesco.
Visita all’ospedale al-Raja’.
Martedì 23
Riunione con i frati della Siria alle ore 10.00 al collegio. Pranzo.
Partenza per Damasco (Bab Touma).
Mercoledì 24
Visita di Bab Touma e di Sant’Anania. Visita di Ma’arat Sednaia. Visita e pranzo
a Salhieh.
Visita di Tabbaleh e Discretorio.
Giovedì 25
Partenza per Amman. Rientro a Gerusalemme.
Cronaca della Visita del Discretorio in Siria e Libano
17 novembre Gerusalemme – Amman - Beirut
Ringraziando il Signore per il dono della vita e della bella giornata, ci siamo trovati
– il Padre Custode e il Discretorio – a San Salvatore alle ore 9, per iniziare il nostro
viaggio in Libano e Siria. Eravamo emozionati, trepidanti non solo per la distanza
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da percorrere ma per tutto ciò che ci si presentava dinnanzi, ma - dopo aver invocato
l’aiuto divino e quindi pieni di fiducia - ci siamo messi in moto verso l’Allemby
Bridge.
Arrivati a questo primo traguardo, abbiamo iniziato tutte le pratiche richieste da
ambedue le nazioni, e sappiamo quanta pazienza sia necessaria per tutto questo lavoro! Alle 11 i nostri confratelli del Seminario di Amman, con le loro auto, ci hanno
accompagnato al Terra Santa College dove ci attendeva fra Rachid per accoglierci
come lui sa ben fare. Grande è stata la gioia di ritrovarci insieme. Alle 12.45 il pranzo: partenza per l’aeroporto alle ore 16. Eravamo un po’ preoccupati perché il colore
del cielo minacciava la pioggia, ma nonostante questa e il traffico siamo arrivati
all’aeroporto senza difficoltà e quindi partiti per Beirut. Il volo è stato un po’ movimentato a causa della pioggia, che ci ha accolti nella bella terra libanese. Grazie a
Dio tutto è andato bene e, dopo le formalità richieste dall’aeroporto, ci aspettavano
alcuni confratelli di Beirut e di Harissa e la loro accoglienza gioiosa ci ha fatto sentire veramente in famiglia.
Al nostro convento di San Giuseppe gli altri confratelli ci aspettavano pazientemente (erano già le 20.00!), e insieme a loro c’erano anche i laici e le suore che
frequentano il nostro Centro Francescano, aperto di recente in collaborazione con i
frati Cappuccini e Conventuali, anch’essi presenti per porgere il loro saluto. Dopo i
saluti e l’incoraggiamento del Custode a tutti gli studenti, ci è stato offerto un piccolo
rinfresco. Abbiamo constatato che questa nuova esperienza di fraternità e di studio è
molto valida per tutta la famiglia francescana e soprattutto per tutti coloro che vorranno conoscere lo spirito e l’opera del Poverello d’Assisi.
Alle 21 il Guardiano ci ha fatto passare in convento per la cena e condividere il
dono della fraternità, concludendo così la nostra prima giornata alle 22.30.
18 novembre Beirut – DeirMimas – Tiro – Harissa
La nostra giornata ha avuto inizio con l’Eucaristia celebrata alle 6.30 insieme alla
comunità. Ha presieduto, in francese, fra Stéphane e l’assemblea ha partecipato attivamente. Il Discretorio ha fissato la partenza per Deir Mimas alle 8.30, mentre
il Custode che già conosce la realtà di questi luoghi, si recherà ad Harissa per i
colloqui e gli incontri personali. Puntualissimi ci siamo messi in viaggio; in città ci
sono ancora visibili i segni del flagello della guerra, però il convento e la città stessa
testimoniano la volontà e il desiderio di ripresa che anima il popolo libanese con la
speranza di un futuro migliore. Fra Toufiq ci ha fatto da guida e ha risposto a tutte le
nostre domande, mentre fra Arturo faceva memoria della sua giovinezza quando da
studente viveva da queste parti.
Giungiamo così a Sidone dove, negli anni ‘90, il nostro convento fu dato in comodato ai Maroniti giacché la maggioranza dei cristiani appartengono a questo rito.
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Il nostro viaggio prosegue fino a Deir Mimas, un piccolo paese circondato da montagne e valli; il nostro convento e la Chiesa parrocchiale si trovano nel centro del
paese. Tutto l’ambiente invita alla contemplazione, alla tranquillità e alla serenità
dello spirito. Qui d’inverno ci sono pochi abitanti - aumentano d’estate - ma, nonostante questo, la presenza cristiana è forte: ci sono maroniti, greci cattolici e, pochi,
latini. Tutti si ritrovano negli ambienti del nostro Club e nel giardino adiacente per
svolgere diverse attività: catechismo, preghiera, o più semplicemente per ritrovarsi
insieme, gli adulti per parlare tra loro e i piccoli per giocare con gli amici. Alcune
persone sono venute a salutarci e questo ci ha permesso di conoscere da vicino la
loro situazione.
Dopo il caffè, siamo di nuovo in strada, questa volta verso Tiro, dove arriviamo
alle 11.40. Tiro è una bella città sulle sponde del Mediterraneo, dove un tempo c’erano i Gesuiti; la presenza francescana inizia nel 1860. Siamo andati subito a visitare il
convento, la chiesa e la scuola che si trovano in mezzo al quartiere musulmano dove
c’è una situazione di povertà molto evidente. Siamo rimasti veramente colpiti dallo
stato di degrado in cui si trovano gli ambienti, e a tutti è stato spontaneo pensare ai
lavori necessari per ristabilire queste strutture, riflettendo e condividendo il fatto che
è proprio qui che siamo chiamati a testimoniare il nostro essere cristiani e francescani. Senza essere pessimisti, la situazione si presenta così: il parroco abita a Beirut,
qui ci sono pochissimi fedeli latini, con una presenza più numerosa il martedì quando si prega sant’Antonio (una devozione molto sentita). Non ci sono altre attività. La
scuola conta 126 bambini, dalla 1a alla 6a elementare e la maggioranza di essi sono
musulmani provenienti da famiglie povere. La direttrice è anch’essa musulmana ed
ha svolto il suo lavoro in modo veramente lodevole, senza lasciarsi intimidire da
nessuno, portando avanti diverse iniziative mirate a mantenere un buon rapporto con
tutti i vicini del quartiere.
I piccoli ci hanno salutato in inglese ed arabo: nei loro occhi, nelle loro parole e
con i gesti ci hanno fatto sentire un grande affetto.
Erano già le 14.30 quando abbiamo ripreso la strada verso Harissa, dove siamo
giunti in convento alle 16.30 attesi dai nostri confratelli. Dopo i saluti, il Discretorio
con il Custode abbiamo avuto un primo scambio di idee per riflettere su tutto quello
che avevamo visto durante la giornata. Quindi sono arrivati i confratelli di Harissa
con i quali l’incontro è stato molto positivo. Abbiamo ascoltato le diverse esperienze, piani e progetti per questa nuova esperienza come casa di postulandato. Ci sono
alcuni giovani postulanti e giovani frati professi che arricchiscono l’intera fraternità.
Al termine dell’incontro abbiamo pregato i vespri insieme a tutti i confratelli che lavorano generosamente in Libano. Una bella cena ha celebrato il nostro stare insieme
e in questo spirito di fraternità e buona accoglienza, il Custode e il Discretorio hanno
concluso con un incontro con tutti i confratelli presenti, le cui esperienze ci sono di
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grande aiuto per capire ancora meglio la nostra presenza francescana. Ascoltandoli
abbiamo sentito l’ardore missionario che li anima e la loro generosità nel continuare
a lavorare per il Regno nonostante tutte le difficoltà, mancanze e sacrifici che questo
comporta.
Alle 22.15 siamo partiti per Beirut, dove siamo arrivati alle 22.35, ringraziando il
Signore per tutto quello che abbiamo ricevuto in questa lunga giornata.
19 novembre Beirut – Tripoli – Aleppo
La giornata è iniziata con la celebrazione Eucaristica presieduta dal Custode alle
7.30. Dopo la colazione il Discretorio ha iniziato la visita dettagliata di tutti gli ambienti del convento e della chiesa, mentre il Custode era impegnato con i colloqui
personali.
Alle 9.30, come conclusione, l’incontro con la fraternità locale, che è iniziato valutando positivamente la presenza di tanti nostri confratelli che nel passato hanno
vissuto ed operato qui. Abbiamo sentito il bisogno di mantenere vivo nella fraternità
lo spirito di orazione e devozione, soprattutto adesso che il Centro Francescano attira
l’interesse di tante persone verso la nostra forma di vita. Per ora ci sono almeno 80
studenti, e si prospetta un futuro migliore. È vero che la nostra presenza in Libano
è ridotta e siamo consapevoli di non avere grandi opere, ma siamo convinti che
ognuno di noi continua a dare il meglio di sé e questa testimonianza è apprezzata dal
popolo: l’apostolato della confessione, la direzione spirituale, l’accompagnamento a
diversi gruppi ecclesiali, la collaborazione con la chiesa locale e con gli altri religiosi, sono segni concreti del nostro operare.
Il programma prevedeva, per le 10.15, la riunione del Discretorio per trattare i diversi argomenti che riguardano l’intera fraternità custodiale. Il lavoro si è svolto fino
alle 12.30, quando fra Maurice ci ha chiamati per il pranzo. Ringraziando tutt’intera
la fraternità per l’accoglienza offertaci, abbiamo fissato la partenza per Tripoli – Latachia alle ore 14.
A Tripoli, dove siamo arrivati verso le 15.35, ci aspettavano alcune persone che
lavorano con i quasi duecento studenti della nostra scuola. Dal terrazzo del convento
abbiamo un magnifico panorama di tutta la proprietà; vediamo il terreno su cui si costruiscono gli appartamenti, il campo sportivo che condividiamo con i musulmani, la
parte occupata da un cantiere di mattoni, e tutto il quartiere a maggioranza cristiana
in cui abitano anche alcune famiglie musulmane. Dopo il caffè, alle 16.40, partiamo
per il confine siriano, giunti al quale è iniziata la lunghissima attesa per le pratiche
richieste dalla polizia di frontiera. Nell’attesa del timbro d’ingresso abbiamo avuto il
tempo di pregare, scambiarci idee e anche. di fumare una sigaretta!, ma grazie a Dio
tutto è andato bene, nonostante tutte le difficoltà trovate e… superate!
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Erano le 22 quando a Latachia siamo stati accolti da fra Antonio Louxa che ci
aspettava con cuore e braccia aperte, e una buona cena, dopo la quale siamo andati
subito a riposare.
20 novembre: Latachia – Slenfe - Ghassanieh
Alle ore 7.30 abbiamo celebrato l’eucaristia per tutti i confratelli che lavorano in
Siria. Verso le 8.50 sono arrivati fra Filippo Mistrih e fra Basan Zaza; pochi minuti
dopo sono arrivati da Damaco fra Artemio Vítores e fra Atef Al-Falah. Tutti insieme, abbiamo iniziato la visita ai diversi ambienti: chiesa, convento e collegio. Quest’ultimo è ancora in possesso del governo, anche se ci è stato spiegato che ci sono
buone possibilità che ritorni a noi. Tutti ci siamo accorti che nei diversi ambienti
visitati, i lavori da fare sono tanti.
La città conta sui 600/700 mila abitanti; la presenza cristiana è significativa. Ci
sono Latini, Caldei, Siriani cattolici e tutti sono sotto la cura pastorale della nostra
parrocchia per cui c’è molta attività in essa, in modo particolare il catechismo.
Verso le ore 11 abbiamo avuto l’incontro con fra Antonio Louxa per concludere la
nostra visita e partire per Slenfe alle 12.05.
Il viaggio è stato bello giacché il centro e casa estiva di Slenfe si trova in mezzo
alle verdi montagne. Giunti alle 13.10, abbiamo visto i lavori iniziati da poco. Lo
scopo di questa casa è quello di accogliere i gruppi cristiani durante l’estate per insegnare loro il catechismo che non viene fatto nelle scuole pubbliche. Secondo i piani
presentati, la casa avrà più spazio disponibile per le diverse attività dei gruppi.
Dopo la visita, alle 14.30, abbiamo pranzato e alle 15.05 siamo partiti per Ghassanieh. Il pullman noleggiato era ottimo, per cui, lungo il viaggio c’era chi approfittava
per riposare, chi per pregare e chi per lavorare al computer nonostante fuori ci fosse
la pioggia.
Alle 16.20 siamo arrivati e già fra Ibrahim Younes, le Suore del Rosario ed altre
persone ci aspettavano all’ingresso del convento con gli ombrelli e le braccia aperte.
Appena sistemati nelle stanze abbiamo fatto un primo incontro con fra Ibrahim e le
Suore; ci hanno presentato il progetto di costruzione (già iniziato) della replica della
Porziuncola e di una casa per l’accoglienza di gruppi. È grande l’entusiasmo per
quest’opera che servirebbe a tutti i cristiani della Siria; il Signore provvederà!
Finito l’incontro, il Custode è andato a fare una visita al convento e dispensario
delle Suore. Nel frattempo, fra Hanna Jallouf era arrivato da Knayeh. Ci siamo
ritrovati poi in Chiesa per recitare insieme i primi vespri di Cristo Re. Alle 20.30
abbiamo fatto la cena. Siccome eravamo un po’ stanchi siamo andati presto a riposare.
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21 novembre: Ghassanieh – Jisr el Choughour – Knayeh – Yacoubieh – Aleppo
Giornata piovosa. Alle 8.30 abbiamo celebrato le lodi e l’eucaristia. Subito dopo la
colazione un primo scambio d’idee. Invece alle 10.30 abbiamo avuto l’incontro con
i parrocchiani che hanno voluto salutarci.
Fra Ibrahim aspettava fuori e chiedeva al cielo di fermare un po’ la pioggia per
visitare il terreno dove sorgerà la Porziuncola. Verso le 11 le sue preghiere sono state
accolte. Sul luogo abbiamo visto il terreno fertile e i diversi alberi da frutta piantati,
gli ambienti dove c’erano le mucche e finalmente il posto dove dovrebbe sorgere
la casa per i gruppi. Veramente tutto è ben pensato perché il progetto presentato
approfitta di ciò che già esiste! Non abbiamo avuto modo di vedere tutto il terreno a
causa della pioggia e il fango nonostante ci fosse un trattore per trainarci in qualsiasi
momento!
Siamo tornati indietro per prendere le nostre cose e prepararci per continuare verso
Jisr el Choughour. Erano già le 12.10 quando abbiamo iniziato la nostra visita. Si
tratta di una casa a due piani; nel pianterreno c’è la chiesa e alcune sale per il catechismo. Sopra ci sono altre stanze adoperate anche dai gruppi del catechismo.
A Knayeh, piccolo paese (2.000 abitanti l’estate, 600 nell’inverno), siamo arrivati
alle 12.40; la distanza che c’è tra alcune delle antiche missioni dell’Oronte non è
così grande. Fra Hanna Jallouf ci ha fatto vedere tutti gli ambienti vecchi e nuovi
del convento. La presenza cristiana secondo le testimonianze archeologiche ritrovate
sul luogo è molto antica. La presenza francescana risale solamente al 1878. La parrocchia è tutta latina; si è caratterizzata per aver dato tante vocazioni sacerdotali e
religiose. Ci sono diversi gruppi: giovani, adulti, bambini; ci sono altre attività come
il catechismo, gruppi di preghiera, la corale, l’asilo per i piccoli e il dispensario per i
più poveri (medica all’anno tra i 5.000 e i 6.000 malati che non hanno la possibilità
di pagare l’ospedale). È veramente l’opzione preferenziale per i più poveri! Qui si
respira un’aria tutta missionaria! Nello svolgimento di tutta l’opera evangelizzatrice
fin dal 1954 siamo aiutati dalle Suore Francescane del Cuore Immacolato di Maria
(CIM).
Dopo pranzo siamo andati a visitare il caseificio dove viene preparato il formaggio.
È un’opera sociale ideata dall’antico vescovo latino mons. Armando Bartoloso per
offrire posti di lavoro ai nostri cristiani evitando così l’esodo verso le grandi città.
Di fronte a noi, là su in alto, Yacoubieh ci aspettava. Siamo arrivati alle 15.30.
Piccola parrocchia latina che risale al 1938; ci sono anche gli Armeni ortodossi. Le
attività svolte: ci sono gruppi di uomini, donne e bambini; gruppi che si radunano a
pregare in una grotta molto suggestiva preparata appositamente dall’antico parroco
fra Atef che però viene ancora adoperata da fra Basan e i suoi gruppi. Anche qui ci
sono le Suore Francescane del CIM che collaborano con noi.
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Dopo la breve visita e sotto la pioggia alle 16.20 abbiamo proseguito il viaggio
verso Aleppo dove siamo arrivati alle 18.45. Dopo la distribuzione delle stanze, ci
siamo radunati con la fraternità locale. Alle 19.15 abbiamo avuto un momento per
riflettere su quanto avevamo visto. Alle ore 20.00 abbiamo fatto la cena insieme a
tutti i nostri confratelli. Stanchi dal viaggio e ringraziando il buon Dio, siamo andati
a riposare presto.
22 novembre Aleppo
Giornata fredda e senza pioggia. Alle ore 7 abbiamo recitato le lodi e subito dopo
abbiamo celebrato l’eucaristia con fra Georges Abou Khazen e la parrocchia. La
visita ai diversi ambienti è cominciata alle 8.45. Abbiamo visto il centro per il catechismo (venerdì e domenica si radunano almeno 170 persone); ci sono almeno 11
gruppi della Legio Mariæ, la società di beneficenza, gli Scout, la GIFRA e l’OFS e
poi, due confraternite. Il lavoro è tanto per i nostri confratelli ma d’altra parte ci sono
i laici che aiutano responsabilmente nello svolgimento delle diverse attività.
Alle 9.30 siamo arrivati a Ram, una succursale della parrocchia latina ma con
maggioranza armena cattolica. Abbiamo visto gli ambienti della scuola (ancora sotto
il governo), la chiesa dedicata a San Bonaventura (recentemente restaurata) e gli
ambienti che servono per le attività tra cui il catechismo (mercoledì e domenica). La
chiesa è molto frequentata e la devozione a sant’Antonio è molto sentita.
Alle 10.30 siamo andati a trovare il Vescovo latino, mons. Giuseppe Nazzaro,
il quale, ci ha presentato la realtà in cui si trova a vivere, la situazione della chiesa
locale con le sue difficoltà e speranze, alcuni progetti per il futuro. Da parte nostra, il
Custode ha manifestato il nostro appoggio per continuare a lavorare in quella regione. Dopo l’incontro e siccome la casa del Vescovo e il nostro convento non sono così
lontani abbiamo deciso di fare una passeggiata per le vie della città.
Abbiamo iniziato il pranzo alle 12.00 in compagnia del Vescovo. Secondo il programma al pomeriggio ci sarebbe la visita all’Ospedale d’Aleppo. Alle 15.40 siamo
usciti e giunti sul posto siamo andati a trovare fra Pasquale Ciamician che era ricoverato proprio lì. Inseguiti e accompagnati dal Dr. É Katti, abbiamo iniziato la visita a
tutti gli ambienti dell’ospedale. Abbiamo visto la cappella delle suore, poi tutti i singoli reparti in ogni piano. Archittetonicamente la costruzione fu ideata per infondere
coraggio al malato ivi ricoverato. L’incontro con il personale amministrativo è stato
molto illuminante per conoscere ancora meglio l’opera realizzata.
Alle 17.25 siamo arrivati al Collegio e fra Filippo Mistrih ci ha fatto visitare tutti
gli ambienti che lo compongono. Finita la visita siamo tornati al convento per la
cena. Abbiamo poi partecipato al momento di preghiera e ricreazione della fraternità. Alle 22 siamo andati a riposare, alcuni a san Francesco ed altri sono tornati in
Collegio.
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23 novembre: Aleppo – Damasco
Giornata senza pioggia ma fredda. Abbiamo sentito che a Damasco c’era la neve.
Con questa notizia abbiamo iniziato la giornata. La messa a san Francesco è stata celebrata da fra Georges Abou Khazen alle 7.30; invece al Collegio alle 8.30. Secondo
il programma, oggi il Discretorio si sarebbe incontrato per discutere argomenti di interesse di tutta la Custodia. Così è stato fatto e alle 9.00 abbiamo iniziato la riunione
che si è conclusa verso le 10.30 quando ci siamo ritrovati con tutti i confratelli che
lavorano in Siria.
L’incontro ha avuto inizio con la lettura di un brano della Scrittura fatta dal Custode
e seguita da una breve riflessione. Abbiamo avuto modo di condividere esperienze,
piani e progetti per il futuro. Dopo alcuni interventi, ci siamo soffermati a riflettere
seriamente sulla mancanza delle vocazioni. Alla fine tutti hanno offerto tutto il loro
appoggio al promotore vocazionale. Come ricordo di questo avvenimento abbiamo
fatto la foto di gruppo. A pranzo mons. Nazzaro era presente in mezzo a noi.
Alle 14.10 abbiamo lasciato il Collegio con destinazione finale Damasco. Durante
il viaggio abbiamo avuto modo di riflettere tra di noi su tutto ciò che avevamo trovato prima. Il vespro recitato voleva esprimere il nostro grazie al Signore presente ed
operante in ciascuno dei fratelli. Essendo già vicini a Damasco, i nostri occhi hanno
contemplato la neve che copriva la superficie. In città però non c’era. Siamo arrivati
a Bab Touma dove ci attendevano fra Giuseppe Constantin, fra Atef e fra Bassam
per offrirci una stanza e una cena accogliente. Ringraziando il Buon Dio, siamo andati a riposare presto.
24 novembre: Damasco
Alle 7.00, alcuni Discreti hanno voluto partecipare alla messa parrocchiale in arabo (ha presieduto fra Rachid); gli altri hanno celebrato subito dopo (ha presieduto
fra Nicolas). Alle 8.30 abbiamo iniziato la visita a tutta la casa, vedendo per primo la
chiesa e l’altare dedicato al Beato Emmanuele Ruiz e compagni, martirizzati proprio
qui. La devozione del popolo a questi nostri santi confratelli sta crescendo; tant’è
vero che gli studenti prima di andare a scuola entrano in chiesa e invocano la loro
protezione. La parrocchia come tale conta all’incirca 200 famiglie latine sparse nel
quartiere. Le attività sono il catechismo e diversi gruppi: OFS, Legio Mariæ, handicappati e giovani studenti.
Dopo siamo andati a visitare la Casa di sant’Anania, il luogo dove san Paolo fu
guarito dalla sua cecità. Ci aspettava fra Atef per farci da guida nel Santuario. È un
luogo molto frequentato da turisti e pellegrini; è il centro che distribuisce tutti i libri
del catechismo in Siria. Il Santuario invita al silenzio e alla preghiera; recentemente
è diventato punto di riferimento per i gruppi di preghiera.
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Accompagnati da tutti i confratelli che lavorano in Damasco, alle 11.40 siamo
andati a Sidnayeh (appena fuori città) per visitare il terreno che abbiamo acquistato.
Fra Romualdo Fernandez ci ha spiegato come il progetto prevede la costruzione di
un centro d’accoglienza per gruppi che durante l’estate vorranno trascorrere il tempo
nello studio del catechismo o altre attività organizzate dalle parrocchie. Abbiamo
trovato la neve e tutto l’ambiente era molto suggestivo. Dopo aver preso il caffè
siamo tornati a Damasco dove ci attendeva il Nunzio apostolico.
Arrivati al nostro convento di Salhieh, abbiamo avuto modo di ascoltare le impressioni del Nunzio (arrivato appena da 3 mesi). Ci ha parlato della problematica che si
vive attualmente nel mondo e nel paese in concreto. È pienamente convinto che dopo
un accurato studio sociologico la vita religiosa avrà di fronte a sé delle grandi sfide;
il ruolo che essi devono svolgere nell’ora attuale è assai importante. Rivalutando la
nostra presenza nella società che vogliamo servire, i religiosi sono chiamati a prestare un servizio ecclesiale, andando in aiuto alle diverse chiese locali e ciò richiederà
di fare delle scelte pastorali concrete; e infine l’essere promotori delle vocazioni.
Alle ore 13.00 abbiamo fatto il pranzo, onorati dalla presenza del Nunzio e di
mons. Nazzaro in mezzo a noi. L’appuntamento per la riunione del Discretorio è
stato fissato per le ore 16.00 a Tabbaleh, cioè al Memoriale di San Paolo.
Puntualmente abbiamo iniziato la riunione che si è protratta fino alle 19.30 quando
gli altri confratelli e le Suore Francescane del Cuore Immacolato di Maria erano già
tutti pronti per la cena. Dopo la condivisione di questo momento fraterno, alle 21.00
siamo tornati al convento di Bab Touma. Il Custode partiva quella sera per Roma.
Augurandogli un buon viaggio e felice rientro a casa, siamo andati a riposare.
25 novembre: Damasco – Amman – Gerusalemme
Alle ore 7.00 e dopo aver salutato e ringraziato i confratelli per tutta la loro ospitalità, sono arrivati i due taxi per accompagnarci ad Amman. Iniziato il nostro viaggio
di ritorno a casa, la nostra mente era ancora piena di tutte le esperienze vissute, i
volti dei confratelli impegnati nelle loro opere evangelizzatrici, l’ospitalità offertaci, la generosità delle persone dei due paesi visitati, la realtà sociale che ci invita a
continuare il nostro operare perché il Regno di Dio sia presente in essa. Veramente il
Signore ci è stato molto vicino. Alle 8.15 eravamo già alla frontiera giordana e non
abbiamo trovato grosse difficoltà. Abbiamo ripreso il viaggio alle 9.30 e alle 10.40
eravamo già in Collegio. Ci attendevano fra Ibrahim Sabbah e fra Nerwan Baho.
Dopo aver preso un caffè siamo stati accompagnati alla frontiera giordana per attraversare l’Allenby Bridge senza difficoltà. Abbiamo dovuto aspettare un po’ dall’altra
parte per poi arrivare a san Salvatore verso le ore 15. Ringraziando il Signore per
tutto ciò che ci aveva donato in questo viaggio abbiamo ripreso i nostri lavori quotidiani. A lode di Cristo. Amen.
fra Nicolás Márquez ofm
Discreto di Terra Santa
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La presenza della Custodia in Siria e Libano
Spesso san Francesco d’Assisi viene chiamato alter Christus ossia la ripresentazione di Cristo. Questa caratteristica della sua santità è chiaramente riscontrabile
nello stile di vita francescana secondo il Vangelo; ma non è difficile riscontrarla anche nel programma dell’attività apostolica- missionaria dell’Ordine dei Frati Minori.
Il biografo del Poverello d’Assisi, Tommaso da Celano ci comunica che Francesco,
non appena avuto otto fratelli, li ha divisi in quattro gruppi, quante sono le direzioni
del mondo, e ha detto loro: “Andate, carissimi, due a due, in diverse parti del mondo,
e annunciate agli uomini: Pace e penitenza”.
Già al primo capitolo dell’Ordine, durante la vita di Francesco, ad Assisi, nel 1217,
furono create delle regioni, ossia delle province, dove i frati minori dovevano portare
la buona novella. L’undicesima provincia, cosiddetta oltre marina, oppure di Terra
Santa, o di Siria, abbracciava le regioni sud-orientali del Mediterraneo, cioè dell’attuale Medio Oriente. Siccome questa prima divisione è risultata troppo generica,
al Capitolo del 1265, l’estenzione della Missione francescana fu divisa in parti più
piccole definite Custodie. Da questa storica decisione proviene l’odierna denominazione Custodia di Terra Santa.
Per la maggioranza, il nome Terra Santa è legato ai santuari e ai resti archeologici della Galilea, Samaria e Giudea, con Gerusalemme, il cui centro è la Basilica
del Calvario e del Sepolcro. Alcuni, a questa storica terra palestinese, aggiungono
l’Egitto con il Sinai e la Giordania con il Monte Nebo. Soltanto pochi incorporano il
Libano e la Siria nella definizione di Terra Santa, nonostante che questi paesi - molte
volte nominati nella Bibbia - siano santificati dalla presenza dei profeti dell’Antico
Testamento e dall’attività del Signore Gesù Cristo e dei suoi apostoli.
Dal 17 al 25 novembre c.a., il Discrettorio di Terra Santa ha compiuto una visita
ufficiale in Libano e in Siria, che fanno parte della storica missione della Custodia di
Terra Santa, legata ai santuari della Redenzione. Giovanni Paolo II, annunciando la
vista apostolica in Libano, nel maggio del 1997, disse: “Mi reco in pellegrinaggio nel
paese che appartiene alla regione dove il nostro Salvatore lasciò l’impronta dei suoi
piedi”. Il Libano è nominato 72 volte nelle pagine della Bibbia, spesso si richiamano
le sue città di Tiro e di Sidone, e i cedri del Libano, lodati e glorificati dal salmista,
sono ancora oggi una delle attrazioni del turismo libanese. Durante la sua attività in
Galilea, Gesù Cristo visitava anche queste regioni. Lo testimonia nel Vangelo il miracolo della guarigione della ragazza indemoniata, chiesto con determinata insistenza da sua madre, siro-fenicia. Nel territorio del Libano non si è conservata nessuna
tradizione che indichi il luogo né di questo né di altri episodi della storica presenza
e dell’attività di Gesù Cristo e dei suoi apostoli.
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La presenza della Custodia di Terra Santa in terra libanese inizia già nel xiii sec., e
nonostante che i tempi non erano facili né favorevoli alla loro missione, i frati della
corda sono rimasti in Libano quasi ininterrottamente fino ai nostri giorni. È da notare
il grande merito dei francescani nel campo pastorale in favore della chiesa locale.
Ne testimonia la lunga lista dei frati che in nome della Santa Sede hanno visitato e
cooperato alla conservazione e sviluppo della chiesa maronita. Nel 1632 il Patriarca
maronita offre ai francescani un convento a Eden e nel decreto scrive tra l’altro:
“Dichiariamo che tra tutti gli istituti religiosi preferiamo sempre i Frati Minori della
Custodia di Terra Santa a causa della loro lunga testimonianza di eccellente servizio
e affetto manifestato verso la nostra nazione”.
Attualmente nel Libano i cristiani costituiscono circa il 40% della popolazione
che conta più di tre milioni e mezzo di abitanti. Così alta percentuale si deve soprattutto alla vitalità della chiesa libanese maronita, unica tra le comunità orientali ad
aver interamente riconosciuto il primato del papa, cioè del vescovo di Roma. Non
mancano altre comunità, ortodosse e cattoliche di rito orientale (i greci ortodossi e i
greci cattolici contano il numero più grande di fedeli). I cattolici di rito latino sono
relativamente pochi e arrivano forse a cinquemila fedeli.
La Custodia di Terra Santa è presente in Libano con solo due comunità religiose
costituite a Beirut presso il centro pastorale e di spiritualità francescana della chiesa
di San Giuseppe, e ad Harissa dove si trova un importante centro di studi e di formazione per i giovani che sentono la chiamata vocazionale religiosa e sacerdotale. Inoltre in Libano la Custodia gestisce attualmente una parrocchia e due piccole scuole:
al sud a Tiro, e al nord a Tripoli.
La Siria è il secondo paese dove i frati della Custodia di Terra Santa sono presenti
da otto secoli. Non abbiamo notizie se Gesù ha fatto dei miracoli durante il suo annuncio della Buona Novella in questa regione; sappiamo però che l’ha fatto dopo la
sua risurrezione, quando vicino a Damasco è apparso a Saulo e l’ha costituito Apostolo delle Genti. Saulo, il persecutore dei cristiani, è diventato Paolo, il discepolo
prediletto per l’evangelizzazione dei pagani. Proprio a Damasco, nella casa di Giuda,
Saulo riceve il battesimo e poi, nella casa di Anania, inizia la nuova tappa della sua
vita per Cristo e per i suoi discepoli. A Damasco si conservano fino ad oggi i ricordi
di questo miracoloso cambiamento di mentalità e di atteggiamento di Saulo. La chiamata di Paolo è ricordata presso un’antica grotta situata sotto la strada romana, poco
distante dalle mura della città antica. Accanto a questa “roccia sacra” sorge oggi un
memoriale di San Paolo costruito alla fine degli anni ‘60 su iniziativa di papa Paolo
VI. Il nuovo santuario - che ha sostituito una piccola chiesa costruita sul luogo dai
francescani - ha la forma di una tenda: l’architetto voleva rievocare sia il mestiere
di Paolo che era un fabbricante di tende, sia il suo apostolato di tipo “ecumenico”.
Proprio in Siria, ad Antiochia, dove per la prima volta i discepoli di Gesù furono
chiamati cristiani san Paolo e san Pietro hanno condotto il primo ufficiale dialogo
99
ecumenico tra la chiesa giudeo-cristiana e la chiesa dei pagani. Il santuario del Memoriale di San Paolo è stato visitato nel 2001 dal papa Giovanni Paolo II, fattosi
pellegrino sulle orme dell’Apostolo.
A Damasco, oltre al santuario della chiamata, si indica il posto dove sorgeva la
casa di Giuda. A questo luogo, occupato oggi da una moschea, si può collegare la
conversione di Paolo che prima di essere guarito dalla sua cecità fisica e spirituale
e di ricevere il battesimo, per tre giorni fece digiuno e pregò intensamente. Dal racconto degli Atti degli Apostoli (9,1-25) risulta che dopo il battesimo Paolo rimase alcuni giorni a Damasco. Questo breve soggiorno, corrispondente al suo ingresso nella
comunità dei credenti in Cristo e alla prima attività evangelizzatrice, si commemora
invece nel santuario della casa di Anania nel quartiere Bab Touma. Le testimonianze
letterarie e archeologiche indicano la presenza dei resti di un’abitazione del primo
secolo e della chiesa bizantina.
I frati della Custodia di Terra Santa sono attivamente impegnati (oltre che alla
cura dei due santuari che ricordano la chiamata e l’apostolato di Paolo a Damasco),
nella pastorale con sette parrocchie e alcuni centri di accoglienza per giovani e per
famiglie cristiane. Dopo la chiusura delle scuole private (Siria 1967) l’educazione e
la formazione religiosa dei cristiani è affidata ai corsi di catechismo presso le chiese
e ai centri estivi di carattere ricreativo e formativo.
La plurisecolare presenza missionaria dei francescani in Libano e in Siria testimonia la continuità del mandato del Poverello d’Assisi, del suo desiderio che i frati
andassero “a due a due, per le varie parti del mondo e annunciassero agli uomini la
pace e la penitenza”. Purtroppo la mancanza di vocazioni costringe i nostri missionari a portare il Lieto Annunzio senza la presenza di un “evangelico compagno” perché
in molti conventi e parrocchie è rimasto un solo frate. Preghiamo dunque Gesù, il
Signore della messe, perché sostenga con la sua grazia i frati missionari della Siria e
del Libano, benedica i cristiani di questi paesi e ci mandi nuove vocazioni perché “la
messe è molta ma gli operai sono pochi”.
fra Jerzy Kraj ofm
Discreto di Terra Santa
Il nuovo Centro inter-francescano di Beirut
La famiglia francescana in Libano è stata chiamata da cinque anni a vivere insieme
una nuova avventura francescana. Dal semplice invito a celebrare insieme la festa
del nostro Padre Francesco all’occasione del gran Giubileo del 2000, alla creazione
della commissione della famiglia francescana in Libano. Un passo che i Superiori
delle dieci famiglie francescane presenti in Libano hanno ben apprezzato.
I Superiori locali riuniti il 29 Giugno 2000, nel ricordo della celebrazione comune
dell’ottavo centenario della nascita di San Francesco 1982, hanno deciso di creare
100
una commissione formata da un rappresentante di ogni famiglia francescana (di cui
sono membro), con lo scopo di celebrare e fare conoscere San Francesco e la sua
spiritualità. Da allora la commissione si riunisce regolarmente, e invita i Superiori
locali a due riunioni all’anno per approvare i progetti pensati e presentati per essere
eseguiti.
Dalle celebrazioni liturgiche nelle feste e occasioni francescane, alla Marcia francescana, ad alcune giornate di ritiro e formazione; dai festeggiamenti per il 750mo
anniversario di Santa Chiara in tutto il Libano, alla creazione della commissione
francescana internazionale, fino alla nascita di un comitato per la scuola di formazione e spiritualità francescana. Così e in quest’ambito è nato questo comitato del
centro di formazione e spiritualità francescana sempre sotto la direzione della commissione francescana, che ha lo scopo di diffondere la spiritualità francescana in
Libano, con corsi organizzati per quattro anni, e con la traduzione scientifica delle
fonti francescane nonché di alcuni libri di spiritualità francescana, formando una
biblioteca che può servire al riguardo. Si cercava un locale, ed ecco ho presentato il
nostro convento Santa a Gemmaizé, come locale che sarà restaurato a questo scopo,
e così abbiamo tirato la palla nel nostro campo.
Ed è cominciata la ristrutturazione: doveva essere fatta a tappe perché i frati residenti devono continuare la loro vita normale, e cosi la prima tappa era di preparare
un’abitazione per i frati, con tutto lo spazio di vita necessario. I lavori della prima
fase, iniziati il 21 aprile 2004, sono finiti prima della metà di giugno, per cominciare
i lavori della seconda tappa all’inizio di luglio. Dei muri portanti dovevano essere
tolti per cambiare l’architettura interna del locale, perciò il lavoro era molto delicato,
ma malgrado tutto siamo riusciti a fare l’inaugurazione del centro francescano il 6
ottobre alle ore sei di sera con una celebrazione presieduta da Mons. Paul Dahdah,
vescovo latino in Libano, assistito da fra Filippo Mistrih Delegato del Custode, con
fra Feras Loutfi, fra Edouard Tamer, fra Romualdo Fernández dalla Siria, tutti i frati
nostri in Libano, con il Provinciale dei confratelli cappuccini in Libano accompagnato da una bella presenza dei suoi confratelli ed il superiore dei conventuali con i
suoi confratelli, con rappresentanti di tutta la famiglia francescana in Libano. Dopo
la Messa sono giunti fra Rashid Mistrih e fra Ibrahim Sabbagh da Amman. Siamo
passati a benedire i locali e inaugurare l’apertura del centro. Il mercoledì seguente,
cioè il 13 ottobre, c’è stata la prima lezione. I corsi si tengono ogni mercoledì dalle
ore 17.00 fino alle 20.30. Si aspettavano una trentina di iscrizioni, invece fino ad’ora
sono 82: insieme agli studenti ordinari, alcuni uditori, altri studenti straordinari o
liberi. Il direttore della scuola di formazione è un cappuccino e il direttore degli studi
è un conventuale, un’assistente dei terziari sta in direzione e c’è una segretaria, ma
finora tutta questo comitato sta sotto la commissione francescana come ho notato
prima. E secondo gli statuti che si stanno studiano e formando, la direzione sarà
cambiata ogni due anni.
101
La scuola di formazione francescana è una delle attività nel centro che abbiamo
creato. Si potranno fare altre attività, e si potrà creare qualche gruppo giovanile o
invitare ad usufruire del locale pronto ad accogliere qualsiasi attività spirituale ben
organizzata.
fra Toufic Bou Merhi ofm
Direttore del Centro Inter-Francescano
La presenza dei francescani a Damasco
La prima presenza dei Frati Minori a Damasco data dall’anno 1233, quando un
piccolo gruppo di Francescani arriva alla città, con una lettera del Papa per il Sultano
di Damasco affinché li ricevesse con cortesia e deferenza.
Col passare dei secoli, molti religiosi sono stati martirizzati a Damasco: due nel
1289, tre nel 1368, ed ancora due nel 1557. Secondo il padre Bonifacio da Ragusa
questi ultimi sono stati venerati da tutti i gruppi dei cristiani dell’epoca: dai Greci,
dai Maroniti e dai Giacobiti. Nel 1608 si stabilirono nel quartiere cristiano di Bab
Touma, in una chiesa prestata dai maroniti, fino al 1718, anno in cui hanno costruito
una chiesa propria, col convento ed una scuola per i bambini della zona.
L’anno 1860 è tristemente celebre per la ribellione dei drusi del Libano. Il movimento arriva fino a Damasco uccidendo migliaia di cristiani, e, tra essi, la fraternità
francescana (7 religiosi) e tre laici maroniti della famiglia Massabke che lavoravano
nel convento e nella scuola. Tutti furono massacrati e la chiesa ed il convento incendiati e totalmente distrutti.
Il lavoro ordinario dei religiosi comprendeva: l’assistenza spirituale delle famiglie
latine, l’amministrazione dei sacramenti, soprattutto la confessione, la visita ai malati e l’istruzione scolastica dei bambini. Il convento e chiamato dalle persone del
quartiere Deir el Kibir, perché la comunità religiosa è sempre stata molto numerosa:
già nel 1700 era un centro di apprendistato della lingua araba per i religiosi europei,
soprattutto per gli spagnoli. Difatti in quel secolo xviii i religiosi hanno scritto qui i
primi dizionari Arabo-Spagnolo.
Dopo la creazione del Vicariato Apostolico di Aleppo per i Latini, la chiesa francescana di Bab Touma è diventata la sede della Parrocchia Latina di Damasco. Nell’anno 1927, la chiesa di Sant’Antonio, è stata costruita nel quartiere di Salhieh come
succursale della parrocchia per assistere le numerose famiglie di lingua francese che
si erano stabilite nella regione. Oggi le due parrocchie servono circa 250 famiglie
latine locali e 100 famiglie straniere.
La fraternità francescana di Bab Touma appartiene alla Provincia Francescana della Custodia di Terra Santa, e ha sempre conservato il suo proprio carisma: il servizio
dei parrocchiani, la conservazione delle tradizioni e la memoria dei luoghi santi dei
primi cristiani.
102
La Casa Sant’Anania: verso l’anno 1800 i francescani hanno acquistato una piccola cappella abbandonata, chiamata la Casa del primo gerarca di Damasco, Sant’Anania. Da quel tempo l’hanno conservata con cura ed interesse, ed oggi è il principale
santuario cristiano della città, documentato dai resti archeologici che si trovano al
seminterrato della cappella.
Memoriale di san Paolo: alcuni anni più tardi, la stessa comunità acquista una parcella di terreno nella regione dei cimiteri cristiani dove c’è un piccolo promontorio
Sahra con una grotta, considerati luoghi santi, “maqam”, dalla gente di Damasco
che veniva qui per celebrare confusamente la Conversione dell’Apostolo e dove si
sarebbe nascosto durante la sua fuga dalla città. Accanto alla grotta, nel 1925, è
stata costruita una piccola cappella che, nel 1970, fu sostituita dalla chiesa attuale,
di stile moderno, voluta dal Papa Paolo VI, dove si prega e si lavora per l’unità dei
cristiani.
fra Joseph Costantin ofm
Superiore di Bab Touma (Damasco)
Centri catechistici in Siria
Dopo la nazionalizzazione delle scuole nel 1967, le Chiese e gli istituti religiosi
si trovarono di fronte al problema dell’iniziazione cristiana, dal momento che non
avevano più la gioventù sotto la loro direzione. Così per assicurare una catechesi
appropriata e seguita, la Gerarchia pensò ad istituire nelle parrocchie o presso le case
dei religiosi, dei centri catechistici.
Furono aperti anche dei centri di formazione per laici perché fossero preparati alla
catechesi da offrire ai bambini ed ai giovani.
Si sono istituiti dei comitati dell’insegnamento del catechismo, riconosciuti dal governo. Ogni comitato è costituito in maggioranza da laici impegnati, sotto le direttive
di sacerdoti e religiose. I vescovi sono, in ultimo, i responsabili e danno le direttive
per il buon andamento ed esito dell’educazione cristiana.
A Damasco i Francescani hanno offerto alle Suore francescane Missionarie di Maria, FMM, i locali della parte Superiore della casa di Sant’Anania perché ne facessero un centro di documentazione audio-visuale catechistico, molto frequentato dagli
educatori di Damasco e dintorni.
È stato forse provvidenziale quel cambiamento, perché ha spinto sia la Gerarchia,
sia i religiosi e religiose, ad interessarsi più da vicino dell’educazione cristiana.
Durante l’anno vi sono dei corsi di formazione per gli educatori, ed anche durante
l’estate.
Per i bambini ed i giovani si organizzano durante l’anno varie attività, come pure
si organizzano dei campeggi per l’estate.
103
Per la parte finanziaria, i Vescovi sostengono quest’opera, come pure ogni parrocchia o centro danno il loro contributo finanziario per sostenere sia la formazione degli educatori, sia le varie attività. Va ricordato che i genitori contribuiscono, almeno
in parte, alle spese, secondo le loro possibilità.
Frequentano i centri bambini e giovani di tutti i riti senza distinzione, eccetto quando qualche Vescovo si mostra permaloso ed esige che i suoi vengano da lui, anche
se gli manca gente preparata. Sono stati istituiti, da noi a Bab Touma, dei comitati
dei genitori, perché seguissero ed aiutassero gli educatori nella formazione cristiana
dei loro figli.
Non sappiamo come si presenteranno le cose per l’avvenire. Lo Spirito Santo ci
ispirerà a trovare delle soluzioni adeguate alle situazioni che si presenteranno. Noi
speriamo ed abbiamo fiducia che le scuole vengano restituite al clero locale e che si
possano formare i bambini ed i giovani nelle scuole religiose, forse con una visione
più pastorale e meno interessata al guadagno materiale.
Ghassanieh
fra Joseph Costantin ofm
Superiore di Bab Touma (Damasco)
Ghassanieh è una delle tre missioni dell’Oronte, nel nord-est della Siria, a 700
mt sul livello del mar Mediterraneo, distante da Aleppo 120 Km, e vicino Knayeh
e Yacubieh. Conta di 300 abitanti nei tempi ordinari dell’anno, di cui 170 cattolici
latini e gli altri suddivisi in varie confessioni tra greci ortodossi e protestanti, qualche
famiglia armeno-ortodossa e tre famiglie non cristiane. Tra tutti regna un clima di
reciproco rispetto. Durante l’estate il villaggio straripa di gente che viene dalle città
per passare qui le vacanze e fare provviste.
La nostra presenza a Ghassanieh risale agli anni ‘40, quando i frati vennero chiamati da alcuni capi del villaggio, a prestare il loro servizio in questa missione che
dipendeva da Jiser Elchaughour. In un primo tempo aprirono una piccola scuola e
la chiesina, affittando una casa in paese, fino al 1952 quando costruirono la chiesa
attuale e la residenza dei frati.
Al nostro fianco, nel 1956, furono chiamate le suore francescane del Cuore Immacolato di Maria che abitavano la parte sottostante il convento attuale, fino al 1963
quando si decise di costruire la nuova scuola, la casa delle suore, il dispensario e il
salone parrocchiale. Nel 1976 la scuola fu requisita dal governo, e questa situazione
perdura tutt’ora.
Il 30 settembre 1991, le suore francescane si ritirarono per mancanza di personale,
e furono chiamate le suore del Rosario, che ci aiutano nel ministero della missione.
Nel 1992, con l’interessamento di mons. Guerino Domenico Picchi, Vescovo del
vicariato latino della Siria, si ottenne dalla Misereor tedesca un aiuto che coprì metà
104
delle spese per la costruzione del nuovo dispensario (il resto fu a carico della CTS).
Il dispensario è diretto da una suora infermiera e assiste gli ammalati di Ghassanieh
e dei villaggi limitrofi.
Nel 1995 fu risistemato e ristrutturato l’interno della casa delle suore: l’anno dopo
sotto il dispensario venne ricavato un asilo. Sempre negli anni 1996-97 venne ristrutturato il conventino. Si è avuta così una casa semplice ed accogliente, con salottino parrocchiale, archivio-ufficio, abitazione del padre e tre camere con servizi per
l’ospitalità; con cucina, dispensa, refettorio, e una grande sala sovrastante il convento ad uso deposito e laboratori.
Venne ristrutturato anche il pianterreno del convento, e se ne è ricavata una foresteria di otto camere, cucina e servizi, per ospitare i membri della Scuola archeologica
Americana di Ricerche, che passano qui sette settimane all’anno lavorando al Tell
Qarqur, e per altre eventuali circostanze. Qui abbiamo ospitato gli EESS annuali dei
frati della Siria, Libano e Giordania, e un frate dall’Egitto.
Nel sottosuolo c’è ancora una sala multiuso, atta ad ospitale eventuali gruppi, o
colonie estive, o i gruppi di bambini del centro catechistico.
Servizio religioso
La parrocchia di Ghassanieh è ben servita e i nostri parrocchiani sono molto affezionati alla nostra chiesa. Ai bambini si fa catechesi sei giorni la settimana, alle
mamme un giorno la settimana. Un appuntamento settimanale è riservato a bambini
e bambine per le prove del canto liturgico. Il lavoro più intenso si fa d’estate, quando
in paese c’è molta gente e vengono chiamate in aiuto due o tre suore per il corso di
taglio e cucito frequentato da bambine e donne, e per animare le colonie estive.
Ogni sabato, prima della Santa Messa, si recitano i Vespri, e anche prima della
Messa della Domenica si pregano le Lodi. Sono stati preparati degli appositi sussidi
per questa preghiera della Chiesa che si fa già da sette anni. Non è stato facile abituare questa gente alla preghiera e a ricevere i sacramenti, perché erano cresciuti nella
mentalità ortodossa in cui non esiste questa tradizione, ma dopo tante insistenze, ci
sono stati molti progressi in questo campo.
Ristrutturazione della Chiesa di Ghassanieh
La nostra chiesa fu costruita negli anni cinquanta, tra mille difficoltà, senza un
progetto studiato da un bravo architetto, e così appare con un grande salone, senza
alcun gusto religioso, senza comodità e ormai assolutamente inadeguata alle esigenze attuali, insufficiente a contenere le persone che frequentano le celebrazioni.
Il terreno di Kfar Saideh
Dal 1998, subito dopo il Congresso Capitolare e con il beneplacito del Discretorio
di Terra Santa, per la caparbietà del parroco che non ha mai smesso di credere in que105
sto progetto, si è acquistato un terreno di dieci ettari a tre Km dal villaggio. L’intenzione era - ed è ancora - quella di frenare l’esodo di giovani e famiglie verso le città,
creando in loco occasioni di lavoro attraverso una scuola agraria che permettesse
agli uomini di imparare a coltivare la terra e quindi a radicarsi qui e in futuro creare
un luogo di incontro per i giovani, durante l’estate, a completamento dell’impegno
catechistico delle parrocchie, dato che i nostri conventi non sono adatti ad accogliere
questi giovani che arrivano da tante parti della Siria. Il parroco ha lavorato e penato
molto per questo progetto che è stato chiamato Kfar Saideh per l’intima relazione
che dovrebbe avere con la Porziuncola e il Perdono di Assisi (vedi notizia seguente).
Il gran lavoro di questi anni ha portato alla costruzione della stalla, ma le difficoltà
sorgevano sempre più numerose e attualmente bisognerebbe investire per un generatore elettrico, una pompa e tutte le attrezzature che ancora mancano per renderla
funzionale. In questo stato di necessità, peggiorato dalle difficoltà create dalla guerra, si è pensato di prendere dal progetto originale l’idea di creare un luogo per l’accoglienza dei giovani. Dalla Conferenza Episcopale Italiana - che aveva sostenuto il
progetto - abbiamo ottenuto di cambiare la finalità del progetto e la nostra richiesta è
stata accettata. Quindi ora dobbiamo decidere cosa fare.
Cappella “gemella” della Porziuncola
È il sogno del parroco, che ci crede e ha trovato i finanziamenti per iniziare i lavori.
I francescani hanno avuto questo grandissimo dono da Dio: il Perdono di Assisi che
si celebra il 2 agosto di ogni anno, un momento importante per la riconciliazione di
quanti faranno penitenza, si confessano e si comunicano e visitano Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola (di qui il nome di Kfar Saide) acquistando l’indulgenza
plenaria. La cappellina in costruzione dovrebbe servire a rinnovare in questa terra
l’importanza di questo dono.
Jiser Elchaughour
È la città capoluogo del nostro territorio, distante 9 Km da Ghassanieh e abitata in
maggioranza da musulmani. I cristiani sono 600, prevalentemente greci ortodossi; i
cattolici sono 30, originari di Knayeh, Yacubieh e Ghassanieh e una vedova di Jiser.
La storia della nostra missione di Jiser risale al 1940, quando il prete dei greci
chiese di farsi cattolico insieme a un buon gruppo di parrocchiani. La Custodia, su
insistenza del Delegato Apostolico di Beirut, accettò di interessarsi della conversione dei greci e fu costruito un conventino (1949) che comprendeva un salone adibito
a cappella e sei classi per la scuola elementare (chiusa dal governo quando vennero
nazionalizzate le scuole). Non furono fatti altri progetti perché dopo qualche anno un
po’ alla volta le persone ritornarono all’ortodossia, altri pur restando latini emigrarono verso le città o all’estero.
106
Attualmente Jiser è una succursale della parrocchia di Ghassanieh, assistita dal
parroco e dalle suore di Ghassanieh che vi si recano il venerdì per la catechesi e la
domenica per la Messa. Le persone che frequentano sono una trentina, e ogni funzione liturgica (Mese di Maggio, Quaresima, novene, ecc.) che si fanno a Ghassanieh
si fanno pure a Jiser, ma la nostra presenza qui non promette un futuro perché i parrocchiani diminuiscono di anno in anno e quelli che ci sono, non essendo originari di
qui, rientrano ai propri paesi per le feste e le occasioni religiose.
Non ci sono problemi per la casa, mentre restano per il cimitero - dove non è seppellito nessuno – che ha una superficie di duemilacinquecento m2 e che va recintato
per poterne salvaguardare la proprietà.
Medaglia Grato Animo
fra Ibrahim Younes ofm
Parroco di Ghassanieh
Su richiesta di fra Carlo Cecchitelli ofm, commissario di Terra Santa a Napoli,
già guardiano e parroco di Casalatti (Roma), il Rev.mo Padre Custode ha conferito
la medaglia Grato Animo al Dott. Alessio Stefanucci, parrocchiano di Santa Maria
di Nazareth, il quale da oltre un ventennio presta un lavoro di volontariato, praticamente come segretario, nella parrocchia con molta accuratezza e sensibilità nonché
anche con un certo spirito di sacrificio. Presentiamo i nostri auguri al nostro collaboratore di Roma.
Croce del Pellegrino
Il 4 ottobre nel Salone di San Salvatore il Vicario Custodiale, fra Artemio Vítores,
ha conferito la Croce d’oro del Pellegrino alla signorina Licia Di Nisio di Pescara
(Italia) al compimento del suo venticinquesimo pellegrinaggio, di cui diciannove in
collaborazione con l’Ufficio Pellegrinaggi della Delegazione di Terra Santa.
Il giorno 4 dicembre, a San Salvatore fra Artemio Vítores, Vicario Custodiale,
ha conferito la Croce d’oro del pellegrino al Signor Ministro degli Esteri e della
Cooperazione Internazionale di Spagna Miguel Angel Moratinos. Ringraziamo la
Cooperazione Internazionale di Spagna per il contributo in favore delle famiglie
di Betlemme e soprattutto per l’aiuto per la soluzione dell’assedio della basilica di
Betlemme e per l’appoggio dato ai nostri confratelli di Betlemme.
Messaggio di Natale del Custode
“Dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo salvatore” (Is 62,11).
Carissimi fratelli e sorelle e voi tutti uomini di buona volontà, uniamoci festanti
alla voce del profeta per gridare non solo alla figlia di Sion, ma a tutto il mondo:
107
“Ecco, arriva il tuo salvatore”, ecco, oggi, in questa notte santa e in questo luogo
santo, il Signore Dio viene a salvarci, facendosi uno di noi, facendosi Dio-con-noi,
l’Emmanuele (cf. Is 7,14).
Ripetiamo con gli angeli: “Ecco, vi annunzio una grande gioia: oggi vi è nato nella
città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore” (Lc 2,10-11).
Sono passati ormai duemila anni da quando questa voce è risuonata nelle campagne attorno a Betlemme: eppure il tempo non l’ha affievolita perché la parola di Dio
è di ieri, di oggi e di sempre. E oggi come allora questa parola torna a rivolgersi a
tutti gli uomini, ma soprattutto agli umili, ai poveri, a coloro che, come i pastori del
tempo, nella loro piccolezza sono più disponibili ad accogliere la rivelazione di un
Dio che si fa bambino, di un Dio che si offre di comunicare con noi mettendosi al
nostro stesso livello.
Quale sublime lezione di umiltà ci dà il nostro Dio! Quale lezione valida ancor
oggi per tutto il mondo, ma specialmente per questa Terra santa, eppure tanto sofferente!
Spogliamoci anche noi dei nostri egoismi e dei nostri interessi; valichiamo le barriere dell’incomprensione e della diffidenza reciproca; scavalchiamo i muri della
paura e dell’odio, che ancora ci dividono: ce ne rende capaci quel Dio che ha abbattuto, qui, in questa notte, ogni differenza ed ogni distanza, riconciliando tra loro il
Cielo e la terra, il Creatore con la creatura, facendoli coincidere, facendoli Uno!
Ci conceda il Signore Gesù, che nasce stanotte per noi, di essere discepoli attenti
del Suo esempio, per essere anche noi, in Lui e come Lui, artefici di riconciliazione
e di pace.
Auguro a tutti, di cuore, un santo e felice Natale!
fra Pierbattista Pizzaballa ofm
Custode di Terra Santa
108
Statistiche della Custodia al 31 dicembre 2004
CURIA GENERALIS OFM
Via Santa Maria Mediatrice 25
00165 Roma - Italia
Fax: +39.06.68491364
eMail: [email protected]
RELATIO DE STATU PERSONALI ET LOCALI
die 31 Decembris 2004
PROVINCIA/CUSTODIA AUT.
Custodia Terræ Sanctæ
Entitatis Codex
90
Directio Postalis
Natio Terra Sancta (Israel et Palæstina, Argentina,
Cyprus, Ægyptus, Iordania, Græcia, Hispania,
Italia, Libanus, Syria, Uruguaia, Fœd. Civ.
Americ. Septent.)
P.O.B. 186
91001 Jerusalem - Israel
Tel.1
Fax
Mob/Cel.
00972-2.6266595
00972-2.6284717
00972-543133613
Tel.2
eMail:
www
00972-2.6266596
[email protected]
www.custodia.org
I . DE STATU PERSONALI
1. SOLLEMNITER PROFESSI:
a)
b)
c)
d)
d)
Cardinales
0
Archiepiscopi
Sacerdotes
Diaconi permanentes
Fratres cum optione clericali
Fratres laici
0
Episcopi
1
Summa Professorum Sollemnium
1
110
1
7
37
156
2. PROFESSI TEMPORARII:
a)
b)
c)
Fratres cum optione clericali
Fratres sine optione clericali
Fratres sine optione
Summa Professorum Temporariorium
Novitii
SUMMA TOTALIS OMNIUM FRATRUM CUM NOVITIIS
Postulantes
Tertiarii seu Oblati Perpetui
25
7
0
32
6
194
7
0
109
II.
INCREMENTUM ET DECREMENTUM PROVINCIÆ/CUSTODIÆ AUT.
1. ADMISSI (hoc anno)
a) ad novitiatum
b) ad professionem temporariam
c) ad professionem sollemnem:
• fratres laici
• fratres cum optione clericali
d) ad sacros ordines
• ad diaconatum permanentem
• ad presbyteratum
7
6
0
3
0
3
2. EXTRA CLAUSTRA COMMORANTES hoc anno gratiam obtinuerunt:
a) sacerdotes et diaconi
a) laici
Summa
3. EGRESSI (hoc anno):
a) novitii
b) professi temporarii
c) professi sollemnes:
• fratres sacerdoti
• fratres cum optione clericali
• fratres laici
• diaconi permanentes
• sacerdotes sæcularizati, qui hoc anno indultum obtinuerunt
• sacerdotes, qui dispensationem ad obligationibus status clericalis hoc
anno obtinuerunt vel de facto ministerium sac. reliquerunt
Summa Egressorum
0
0
0
5
4
0
0
0
0
0
0
4
4. DEFUNCTI:
a)
b)
c)
novitii
professi temporarii
professi sollemnes:
• fratres sacerdoti
• fratres cum optione clericali
• fratres laici
• diaconi permanentes
• sacerdotes sæcularizati, qui hoc anno indultum obtinuerunt
• sacerdotes, qui dispensationem ad obligationibus status clericalis hoc
anno obtinuerunt vel de facto ministerium sac. reliquerunt
Summa Defunctorum
110
0
0
2
0
0
0
0
0
2
III.
DISTRIBUTIO FRATRUM PROVINCIÆ/CUSTODIÆ AUT. IUXTA RESIDENTIAM
1. In territorio Provinciæ/Custodiæ Aut.:
2. Extra territorium Provinciæ/Custodiæ Aut.:
a)
In Custodiis dependentibus
b)
In Fundationibus
c)
In aliis locis
0
0
0
SUMMA TOTALIS OMNIUM FRATRUM CUM NOVITIIS
IV.
194
NUMERUS DOMUUM, FRATRUM ET CANDIDATORUM PROVINCIÆ/CUSTODIÆ AUT. IN
DIVERSIS NATIONIBUS, UBI VIVUNT ET LABORANT. Die 31 DECEMBRIS 2004.
Natio (Regio politica)
a) In propria Natione
b) In aliis Nationibus
Extra Domus
Summa
Domus
Episcopi
(C.A.E.)
Sacerdotes
Diaconi
permanentes
Professi non sacerdotes
Cum optione
clericali
Novitii
Postulantes
Laici
Sine
optione
67
0
97
1
26
39
0
1
8
67
1
1
13
110
0
1
6
32
5
44
0
0
5
6
0
8
194
SUMMA TOTALIS OMNIUM FRATRUM CUM NOVITIIS
CURSUM INSTITUTIONALEM philosophico-theologicum frequentant:
Natio
a)
b)
V.
In sedibus eruditionis Ordinis:
In aliis Institutis:
Israel et Italia
Italia
Alumni
7
0
DE STATU LOCALI – DOMUS
1. DOMUS
a) In territorio Provinciæ/Custodiæ Aut.
b) Extra territorium Provinciæ/Custodiæ Aut.
Summa
23
0
23
Summa
Summa omnium Domorum
44
0
44
67
2. DOMUS FILIALES
a) In territorio Provinciæ/Custodiæ Aut.
b) Extra territorium Provinciæ/Custodiæ Aut.
VI.
12
2
NUMERUS PARŒCIARUM ORDINI CONCREDITARUM
1. In territorio Provinciæ
a) Apud Domos nostras
b) Extra Domos nostras
Summa
27
0
27
Summa
Summa totalis omnium Parœciarum
0
0
0
27
2. Extra territorium Provinciæ
a) Apud Domos nostras
b) Extra Domos nostras
frater Baptista Petrus Pizzaballa ofm
frater Stephanus Milovitch ofm
111
Formazione e Studi
Programma in linea di massima delle attività del Segretario per la Formazione e Studi
Anno formativo 2004-2005
Durante il Capitolo Custodiale, il Padre Custode ha spiegato il suo piano di concentrare l’attenzione del prossimo governo Custodiale sul tema della formazione
iniziale e permanente. Parte di questo piano prevede il lavoro di un Segretario per
la Formazione e Studi che sia possibilmente libero da altri impegni per dedicarsi al
lavoro a tempo pieno. Il Custode ha pure spiegato che deve essere una persona che
ha tempo di visitare personalmente le case di formazione della Custodia, e anche di
guidare l’animazione della formazione permanente nelle varie zone della Custodia.
Con queste linee-guida, ho pensato di offrire al Discretorio Custodiale il seguente
programma per quest’anno 2004-2005, con l’intento di rispondere a queste aspettative. Perciò chiedo gentilmente ai guardiani e ai responsabili per la formazione nei
vari settori di prendere nota degli impegni che ho programmato. Io personalmente
mi metterò in contatto con le persone concernate appena rientro in Custodia in Novembre.
13-24 settembre 2004
Ritiri frati di lingua inglese e professi temporanei
9 ottobre – 6 novembre 2004 Corso di Francescanesimo al Franciscan International
Study Centre, Canterbury, UK
15-20 novembre 2004
Visita a Roma, Frascati, Napoli e Piedimonte Matese
21 novembre 2004
Rientro a Gerusalemme
21 nov – 12 dic 2004
Gerusalemme
Comitato Formazione e Studi [San Salvatore]
2 dicembre 2004
13-18 dicembre 2004
Visita casa di formazione di Harissa
19 dic 2004 – 9 gen 2005
Gerusalemme
10 – 15 gennaio 2005
Incontri formazione permanente in Galilea
Formazione frati laici professi temporanei in Galilea
17 – 22 gennaio 2005
Incontri formazione permanente in Giudea
Formazione frati laici professi temporanei in Giudea
24 – 29 gennaio 2005
Incontri formazione permanente in Cipro
Comitato Formazione e Studi [Cipro]
27 gennaio 2005
31 gen – 10 febbraio 2005 Incontri formazione permanente in Libano, Siria,
Giordania
Visita casa di formazione di Harissa
112
14 – 27 febbraio 2005
Consiglio Internazionale per la Formazione e gli Studi «Il dialogo via alla pace: quale formazione in un
contesto multiculturale e multireligioso» Casa S.
Francesco - Corea del Sud
Verifica Formazione nel Discretorio Custodiale
16 – 18 febbraio 2005
28 febbraio – 13 marzo 2005 Malta per lavori pubblicazioni in provincia
14 – 18 marzo 05
Visita Roma, Frascati, Napoli e Piedimonte Matese
Comitato Formazione e Studi [Roma]
17 marzo 2005
19 marzo – 3 aprile 2005
Gerusalemme
4 – 9 aprile 2005
Incontri formazione permanente in Galilea
Formazione frati laici professi temporanei in Galilea
11 – 16 aprile 2005
Incontri formazione permanente in Giudea
Formazione frati laici professi temporanei in Giudea
20 – 23 aprile 2005
Visita frati professi temporanei in Cairo, Egitto
24 aprile – 14 maggio 2005 Gerusalemme
16 – 27 maggio 2005
Visita frati professi temporanei e postulanti a Washington
Incontri formazione permanente a Washington
29 maggio – 9 luglio 2005 Gerusalemme
Comitato Formazione e Studi [San Salvatore]
2 – 3 giugno 2005
Programmazione ritiri e giornate di formazione permanente
Programmazione anno formativo 2005-2006
Tema suggerito per incontri di formazione permanente: «Le priorità dell’Ordine e
il progetto di vita personale e comunitario».
fra Noel Muscat ofm
Segretario per la Formazione e Studi
Moderatore Formazione Permanente
113
1. Formazione iniziale
1.1. Postulanti
Ad Harissa
1978 Maronita
1966 Armeno cat.
1976 Latino
1986 Latino
1983 Armeno cat. primo filosofia
1971 Maronita primo filosofia
1980 Maronita primo filosofia
1983 Maronita primo filosofia
Toni Bedran
Orcianian Goriun
Ghassan Istanbouli
Abedlahad Jallouf
Jack Amja
Ziad Assaf
Jihad Krayem
William Makari
Libano
Siria
Siria
Siria
Siria
Libano
Libano
Libano
Sergei Loktionov
Ad Ain Karem
Russo
1974 Latino
1.2. Novizi
Fra Tony Abdo
Fra Ibrahim Abu-Naffà
Fra Ibrahim Al-Haddad
Fra Ivan Kelmer
Fra Antonino Milazzo
A Piedimonte Matese
Palestina 1982 Latino
Giordania 1982 Melchita
Giordania 1967 Latino
Russia
1978 Latino
Italia
1979 Latino
1.3. Professi semplici
A San Salvatore
Fra Alessandro Coniglio Italia
1974 Latino primo teologia
Fra Roger Saad
Libano
1970 Melchita primo filosofia
Fra Carlos Thomas
Argentina 1981 Latino primo filosofia
Fra Rami Asakrieh
Giordania 1980 Latino secondo teologia
Fra Zaher Abboud
Israele
1973 Melchita secondo teologia
Fra Usama Bahbah
Palestina 1976 Latino secondo teologia
Fra Badie Elias
Israele
1973 Melchita secondo filosofia
Fra Oscar M. Marzo
Italia
1977 Latino secondo filosofia
Fra Giovanni B. Miller USA
1972 Latino secondo filosofia
Fra Carlos Molina
Argentina 1975 Latino secondo teologia
Fra Agustín Pelayo
Messico 1977 Latino secondo filosofia
114
Fra Andrew Verdote
Canada
1955 Latino secondo filosofia
Fra John Savage
USA
1955 Latino in formazione alla vita laicale
A questa lista, si aggiungono gli studenti delle varie Entità dell’Ordine che mandano in Terra Santa alcuni loro religiosi.
Fra Roberto Ibarra G.
Fra Alfonso Estrada
Fra Carlos Hernandez
Fra José de Jesús Jacobo
Messico
Messico
Messico
Messico
Latino
Latino
Latino
Latino
primo teologia
secondo teologia
secondo teologia
secondo teologia
Fra Aquilino Castillo
Fra Marcelo Cichinelli
Fra Silvio De la Fuente
Al Cairo
Spagna
1974 Latino
Argentina 1974 Latino
Argentina 1977 Latino
studente di arabo
studente di arabo
studente di arabo
A Washington
USA
1952 Latino
Giordania 1981 Latino
USA
1948 Latino
USA
1926 Latino
USA
1949 Latino
in formazione alla vita laicale
studente di inglese
in formazione alla vita laicale
in formazione alla vita laicale
in formazione alla vita laicale
Iraq
Siria
studente di siriaco
secondo teologia
Fra Charles Apple
Fra Fadi Azar
Fra Dennis M. Gaston
Fra Francis H. O’Neill
Fra Jacob M Smith
Ad Harissa
Fra Nerwan Baho
Fra Bernardo Lawand
Fra Haroutiun Samouian
Fra Haitham Yalda
Fra Shadi Bader
1979
1967
1975
1978
1974 Siriaco
1977 Latino
A Roma
Siria
1984 Armeno anno di maturità italiana
Iraq
1974 Siriaco primo teologia
Giordania 1981 Latino secondo teologia
A Piedimonte Matese
Libano
1960 Maronita in formazione alla vita laicale
Fra Pierre Richa
A Napoli (Santa Chiara)
Fra Abdo Ghraieb
Libano
Fra Bahjat Karakach
Siria
Fra Damien-E. Bailey
USA
Fra Fares Giorgio Ghalam Siria
1980 Maronita primo teologia
1976 Armeno secondo teologia
Altrove
1952 Latino
1961 Siriaco
Extra Domum USA
in formazione alla vita laicale
115
Fra Jad Sara
Fra Salem Younis
Palestina 1980 Latino
Siria
1972 Latino
in formazione alla vita laicale
in formazione alla vita laicale
2. Frati Studenti in preparazione agli Ordini Sacri
A San Salvatore
Fra Gustavo Acho
Argentino 1970 Latino terzo teologia
Fra Gabi Kalak
Palestina 1978 Latino terzo teologia
A questa lista, si aggiungono gli studenti delle varie Entità dell’Ordine che mandano in Terra Santa alcuni loro religiosi.
Fra Carlos Ortiz P.
Fra Felix Apaza G.
Fra Elder De Sousa A.
Fra Sergio Martínez G.
Fra Raimundo Mourão
Fra Cesar J. Roman L.
Fra Eladio Conchas
Fra Juan Guayanay
Fra Gwidon Kobiec
Fra Felipe Leyva
Fra Diego Madera
Fra Willian Mora
Fra Bruno Vcela
Messico 1975
Bolivia
1978
Brasile
1978
Messico 1976
Brasile
1967
Messico 1978
Messico 1974
Ecuador 1974
Polacco 1970
Messico 1975
Messico 1975
Ecuador 1976
Slovacchia 1979
Fra Mario Hadchiti
Fra Rami Petraki
Ad Harissa
Libano
1968 Maronita secondo filosofia
Siria
1976 Latino terzo teologia
Fra Lawrence Coblavie
Ghana
Latino
Latino
Latino
Latino
Latino
Latino
Latino
Latino
Latino
Latino
Latino
Latino
Latino
A Roma
1964 Latino
3. Frati studenti di specializzazione
primo teologia
terzo teologia
terzo teologia
terzo teologia
terzo teologia
terzo teologia
quarto teologia
quarto teologia
quarto teologia
quarto teologia
quarto teologia
quarto teologia
quarto teologia
secondo teologia
Fra Marwan Di’des Palestina studente per corrispondenza di Mass Media a Londra
Fra Nagib Ibrahim Libano studente di teologia biblica presso la Lateranense
Fra Ramzi Sidawi Palestinastudente di teologia dogmatica presso l’Antoniano
Fra Joannes SweetserUSA
studente di teologia morale presso l’Alfonsiano
Fra Bruno VarrianoItalia
studente di telogia (spirituale) presso l’Antoniano
116
Sorella Morte
Fra Ferdinando Peruzzo ofm
Pozzoleone (Italia) 10 dicembre 1917
† Saccolongo (Italia) 30 giugno 2004
Provincia veneta di S. Antonio di Padova
Cari Confratelli,
Dalla Provincia ci comunicano il decesso di fra Ferdinando Peruzzo. Per il suo
amore e la sua dedizione alla Terra Santa fu nominato dalla Custodia Commissario
emerito di Terra Santa.
Vi comunico quanto ci scrivono dalla Provincia del veneto.
L’opera e l’attività di frate Ferdinando Valentino Peruzzo sono ben riassunti nelle
parole utilizzate per il conferimento del titolo di Cavaliere del Santo Sepolcro in data
14 febbraio 1976: “In tutto questo tempo ha impegnato le sue forze nel far conoscere
e amare la Terra di Gesù; ha condotto annualmente numerosi pellegrinaggi; ha contribuito attivamente per la conservazione e ricostruzione dei Santuari cari al cuore di
ogni cristiano; ha aiutato con generose offerte l’attività assistenziale e culturale dei
Frati Minori che lavorano nella Custodia di Terra Santa”. In una sua lettera datata 31
luglio 1980 scriveva “Sono sul piede di partenza per il 100º pellegrinaggio e sarò di
ritorno tra venti giorni per ripartire immediatamente con il 101º ”. In queste parole
si scorge tutto l’amore di frate Ferdinando per la Terra che vide i natali di Gesù, un
amore che non ha risparmiato forze per far conoscere quei luoghi santi ai fedeli.
Valentino nacque a Pozzoleone in provincia di Vicenza da papà Vincenzo e mamma Caterina Viero, il 10 dicembre 1917. Non aveva ancora 12 anni quando entrò in
seminario di Chiampo, il 14 settembre 1929. Fu ammesso al noviziato dove assunse
il nome di Ferdinando, il 9 settembre 1933 e fece la professione solenne a S. Michele
in Isola, Venezia, il 14 luglio 1939. Fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1941. Erano
tempi di guerra. Le vicende di guerra lo coinvolsero. Fu cappellano militare e subì
lunghi mesi di prigionia in Germania “prodigandosi in modo esemplare, prestando
la sua amorosa opera di conforto con dedizione assoluta e serena modestia”, Ciò gli
meritò l’onorificenza della Croce di Guerra.
Fu insegnante e assistente nei collegi di Chiampo e Lonigo. Chiamato a Venezia
come collaboratore nella segreteria provinciale, nel 1948 su nominato Vicecommissario di Terra Santa. E da allora la sua vita è legata a questo servizio: 5 anni come
Vicecommissario (1948-1953), 33 come Commissario (1953-1986) e poi, fino ad
oggi, Commissario emerito.
Trascorse gli ultimi due anni di vita a Saccolongo, sentendo venir meno le sue
forze, ma con il cuore sempre legato alla Terra Santa.
117
Fra Ferdinando aveva 87 anni di età, 70 di professione, 63 di sacerdozio, 56 di
servizio. Gli convengono in suffragio l’applicazione di 3 sante messe per ogni sacerdote. Gli altri religiosi partecipino a 3 sante messe e facciano 3 Via Crucis*. In ogni
fraternità una santa messa sia celebrata in comune. Preghiamo di celebrare con sollecitudine detti suffragi, affinché il nostro fratello sia ammesso presto alla presenza del
Padre celeste, memori che ciò che avremo fatto agli altri, sarà fatto anche a noi.
San Salvatore, 14 luglio 2004
fra Vincenzo Ianniello, ofm
Segretario di Terra Santa
Fra Romano Scarrica ofm
Milano (Italia) 21 febbraio 1919
† Recco (Italia) 3 luglio 2004
Provincia ligure del Sacro Cuore della BMV
Cari Confratelli,
In pochi giorni due Commissari che hanno servito la Terra Santa con tutta la passione del loro cuore ci hanno lasciato.
Ci giunge ora la notizia che lo scorso 3 luglio il Signore ha chiamato a Sé anche fra
Romano già Commissario di Terra Santa, a Genova.
I Custodi che lo hanno conosciuto gli hanno reso testimonianza del suo impegno
per la Terra Santa. Lo stesso confratello scriveva in una sua lettera: “Vorrei fare di
più, ma la Liguria è una piccola striscia di terra che cerco di evangelizzare in ogni occasione, ai fini di far conoscere e far amare la Terra Santa”. Una lunga testimonianza
ci viene anche dalla sua Provincia religiosa di cui vi trasmetto solo qualche passo.
Fu Guardiano, Parroco, Lettore, organista e per 15 anni Commissario di Terra Santa. Ha vissuto la sua esistenza con una vitalità impastata di zelo, passione e tenacia
fuori misura. Incurante di fatiche e salute, andò incontro al Signore nella disponibilità a divenire come il chicco di grano evangelico, dando a tutti la testimonianza
di una vita esemplare … Queste parole del Signore “Se il chicco dì grano caduto in
terra non muore”, mi pare diano il senso della vita che presentiamo al Signore…
Per uno come lui era morire non potersi più muovere in autonomia, lasciare il suo
servizio per la Terra Santa, non comunicare più né con la macchina da scrivere né
con la voce; era un morire non essere più tra la gente, e organizzare; era un morire
rifare continuamente i conti con i suoi malanni… Quando era parroco come quando
era economo, sia che predicava o organizzasse le feste di Sant’Antonio e di San
Francesco, che si interessasse della Terra Santa… faceva e viveva ogni cosa, grande
o piccola, con un cuore generoso e appassionato.
Gli scriveva il cardinal Siri: “Caro Padre Romano, da due giorni ho avuta l’improvvisa notizia del suo trasferimento: era l’ultima cosa alla quale avrei pensato. Io
118
ho tutto il più severo rispetto per gli atti dei suoi Superiori, che certamente hanno
agito con riflessione. Ma questo non mi impedisce di vederla partire con profonda
pena, perché ero contento di Lei e del risveglio portato nella difficile parrocchia. Il
mio dispiacere le sia di conforto. Facciamo tutti la volontà di Dio, tanto più meritoria quanto più difforme dai nostri punti di vista ed il Signore ci benedirà. Si faccia
coraggio! A Levanto troverà del bene da fare e dove c’è del bene da fare, splende
sempre il sole!”
Fra Romano aveva iniziato la sua avventura il 21 febbraio 1919 a Milano, battezzato col nome di Ferdinando. Giovanotto, entrò in noviziato il 3 ottobre a 19 anni
nel convento di Diano Castello. Emette i voti solenni nel 1943 a Pegli ed è ordinato
sacerdote nel marzo del 1945. Di lì a poco fu inviato per gli studi a Roma presso
l’Istituto Apostolico di Grottaferrata e all’Università Internazionale dì Scienze sociali”. In provincia gli fu chiesto di dedicarsi alla pastorale dei giovani e del Terzo
Ordine ai servizi di economato, organista e di parroco. Gli fu affidato l’insegnamento
presso lo studentato di Teologia a Levanto. Poi fu a Sanremo, a Recco a Novi Ligure
come Guardiano o parroco. Ovunque ha espresso tutto il suo amore per la comunità
parrocchiale, ogni giorno aveva un’iniziativa da far decollare. Non stava mai fermo
nell’operare e nel pensare. Fantasia e fatica erano il linguaggio del suo cuore, non si
risparmiava in niente e non lo faceva pesare.
Nel 1982 nominato Commissario di Terra Santa incarico che ricoprì per 15 anni
fino a che la salute non glielo impedì. Dopo la Parrocchia la sua Terra Santa divenne
il nuovo amore dove profondere energie e iniziative, curando l’animazione in tante
chiese della Liguria.
Nell’infermeria di Recco, lui uomo dalle mille battaglie e dalle risorse imprevedibili, fu ridotto a un’esistenza a margine segnata progressivamente da impotenza e
silenzio, nella sofferenza, nella totale, dipendenza dagli altri. Un po’ crocifisso nel
Crocifisso Signore.
Fra Romano aveva 85 anni di età, 66 di professione, 59 di sacerdozio, 15 di servizio.
Gli convengono in suffragio l’applicazione di 3 sante messe per ogni sacerdote. Gli
altri religiosi partecipino a 3 sante messe e facciano 3 Via Crucis*. In ogni fraternità
una santa messa sia celebrata in comune. Preghiamo di celebrare con sollecitudine
detti suffragi, affinché il nostro fratello sia ammesso presto alla presenza del Padre
celeste, memori che ciò che avremo fatto agli altri, sarà fatto anche a noi.
San Salvatore, 14 luglio 2004
fra Vincenzo Ianniello, ofm
Segretario di Terra Santa
*Al Capitolo custodiale del 2001 fu presentata la richiesta di non rendere obbligatoria la
pratica della Via Crucis in suffragio dei confratelli defunti. Il Capitolo custodiale non accettò
la richiesta. Tuttavia delegò il P. Custode a poter esentare, in tutto o in parte, da questo pio
esercizio, quei religiosi che ne facessero richiesta.
119
Fra Malachy Francis Brogan ofm
Upper Darby (usa) 5 novembre 1923
† Washington (usa) 4 agosto 2004
Provincia di San Giovanni Battista – Stati Uniti
Cari Confratelli,
Dopo breve malattia, in silenzio, come era vissuto, il nostro confratello, fra Malachy, ha consegnato il corpo alla terra e lo spirito al Signore.
Egli ricevette e curò la sua formazione iniziale negli Stati Uniti. A venticinque
anni, il 15 agosto 1948 entrò nel noviziato e l’anno successivo emise la prima professione, 16 agosto 1949. Esattamente tre anni dopo emise la professione solenne. Fu
ordinato sacerdote il 6 novembre 1957.
In provincia, nei primi dodici anni di ordinazione, egli svolse il compito di insegnante e di vicario parrocchiale. Nel 1969 fu inviato come missionario nelle Filippine. Fu nominato cappellano militare e quindi cappellano in un Istituto governativo.
Attratto dalla mistica fece una breve esperienza contemplativa con i Trappisti. Sapeva che non era questa la sua vocazione. Alla scuola di Francesco e sul suo esempio
desiderava compiere il cammino di perfezione senza separarsi dal contatto con la
gente.
Quando per le leggi civili giunse il tempo della pensione, il confratello volle ancora prestare il suo servizio ai fedeli. Chiese volentieri di venire in Terra Santa per mettersi a disposizione dei numerosi fedeli filippini presenti nella regione di cui aveva
appreso a parlare e a scrivere alcuni dialetti. Nel decennio vissuto con loro egli mise
a disposizione la propria persona e la propria fede con passione e amore.
Nel presentarlo alla Custodia i superiori scrissero che fra Malachy era un vero francescano, un autentico missionario, un uomo di preghiera e amante di cose spirituali.
Uomo di forti principi morali sapeva vivere in fraternità senza mettere a disagio i
confratelli. Verso di essi e verso i superiori era generoso, disponibile e rispettoso.
Fra Malachy aveva 81 anni di età, 55 di professione, 47 di sacerdozio, 9 di servizio.
Gli convengono in suffragio l’applicazione di 3 sante messe per ogni sacerdote. Gli
altri religiosi partecipino a 3 sante messe e facciano 3 Via Crucis. In ogni fraternità
una santa messa sia celebrata in comune. Preghiamo di celebrare con sollecitudine
detti suffragi, affinché il nostro fratello sia ammesso presto alla presenza del Padre
celeste, memori che ciò che avremo fatto agli altri, sarà fatto anche a noi.
San Salvatore, 6 agosto 2004
fra Vincenzo Ianniello ofm
Segretario di Terra Santa
*Al Capitolo custodiale del 2001 fu presentata la richiesta di non rendere obbligatoria la
pratica della Via Crucis in suffragio dei confratelli defunti. Il Capitolo custodiale non accettò
la richiesta. Tuttavia delegò il P. Custode a poter esentare, in tutto o in parte, da questo pio
esercizio, quei religiosi che ne facessero richiesta.
120
Fra James William Heinsch ofm
St Paul -USA 28 novembre 1939
† USA 11 ottobre 2004
Provincia dell’Assunta negli Stati Uniti
Cari confratelli,
dalla sua provincia negli Stati Uniti, ci comunicano il decesso di fra James Heinch,
avvenuto ieri, il 10 ottobre, dopo una breve ma difficile lotta contro la malattia.
La maggior parte della sua vita, fra James l’ha spesa in campo pastorale; fu parroco e vice parroco, predicatore, direttore di case di ritiro negli Stati Uniti e anche dal
1970 al 1978 nelle Filippine. Dal 1985 al 1990 fu uno de frati minori americani che
andarono in Thailandia per impiantarvi la presenza francescana.
Quando nel 1997, padre James venne in Terra Santa, il suo Provinciale, fra Paul
Reczek lo presentò giustamente come un francescano leale. Veniva in Terra Santa
mosso da zelo, vivendo e lavorando nella Terra santificata dal Signore Gesù. L’unico neo, diceva il Provinciale, era che teneva in gran conto l’itineranza francescana;
non ama stare più di cinque anni nello stesso luogo. Tra noi, lavoro come guida dei
pellegrini e come direttore della rivista Holy Land. Dotato di senso artistico e grande
intelligenza, si dedicò appassionatamente a produrre una bella rivista. Gli capitò di
trovare su una bancarella del suk una foto da lui scattata e pubblicata, riprodotta in
cartolina. “Questa foto è mia. Come mai ve ne siete appropriati?” Con un’alzata di
spalle, il giovane gli rispose: “Cosa vuoi? Denunziami al tribunale!” L’impatto con
la Terra Santa non era stato facile neanche per fra James. Non terminò i cinque anni
previsti dal padre Provinciale. Si fermò a quattro. Ma noi lo ricordiamo con gratitudine. Era un frate di cui San Francesco avrebbe detto: uomo di preghiera come
fra Ruffino, signorile come fra Masseo, distaccato dai luoghi come fra Lucido che
diceva: “Andiamo, perché non abbiamo qui una dimora stabile”.
Fra James aveva 65 anni di età, 45 di professione, 42 di sacerdozio e 4 di servizio.
Gli convengono in suffragio l’applicazione di una santa messa per ogni sacerdote.
Gli altri religiosi partecipino a una santa messa e facciano una Via Crucis. In ogni
fraternità una santa messa sia celebrata in comune. Preghiamo di celebrare con
sollecitudine detti suffragi, affinché il nostro fratello sia ammesso presto alla presenza del Padre celeste, memori che ciò che avremo fatto agli altri, sarà fatto anche
a noi.
San Salvatore, 11 ottobre 2004.
fra Stéphane Milovitch ofm
Segretario di Terra Santa
*Al Capitolo custodiale del 2001 fu presentata la richiesta di non rendere obbligatoria la
pratica della Via Crucis in suffragio dei confratelli defunti. Il Capitolo custodiale non accettò
la richiesta. Tuttavia delegò il P. Custode a poter esentare, in tutto o in parte, da questo pio
esercizio, quei religiosi che ne facessero richiesta.
121
Fra Antonio Corredor García ofm
Montehermoso (Spagna) 6 febbraio 1916
† (Spagna) 7 ottobre 2003
Provincia Betica - Spagna
Cari Confratelli,
Solo oggi apprendiamo la scomparsa di fra Antonio, al secolo Teófilo. Assunse
vari incarichi in provincia; è stato: vice maestro di noviziato, professore di letteratura castellana, definitore provinciale, fondatore e direttore della rivista Liceum,
direttore nazionale delle Associazioni mariane francescane, procuratore provinciale
dell’Unione missionaria francescana, ecc. Numerose sono le sue opere poetiche e
letterarie. È stato Vice Commissario di Terra Santa nella Provincia Betica dal 1974
al 2001.
Fra Antonio aveva 90 anni di età, 74 di professione, 66 di sacerdozio, 27 anni di
servizio. Gli convengono in suffragio l’applicazione di 3 sante messe per ogni sacerdote. Gli altri religiosi partecipino a 3 sante messe e facciano 3 Via Crucis*. In
ogni fraternità una santa messa sia celebrata in comune. Preghiamo di celebrare
con sollecitudine detti suffragi, affinché il nostro fratello sia ammesso presto alla
presenza del Padre celeste, memori che ciò che avremo fatto agli altri, sarà fatto
anche a noi.
San Salvatore, 29 dicembre 2004
fra Stéphane Milovitch ofm
Segretario di Terra Santa
*Al Capitolo custodiale del 2001 fu presentata la richiesta di non rendere obbligatoria la
pratica della Via Crucis in suffragio dei confratelli defunti. Il Capitolo custodiale non accettò
la richiesta. Tuttavia delegò il P. Custode a poter esentare, in tutto o in parte, da questo pio
esercizio, quei religiosi che ne facessero richiesta.
Fra Antoine Defauw ofm
Tielt (Belgio) 19 ottobre 1925
† Gerusalemme (Israele) 26 ottobre 2004
Provincia Santi Martiri di Gorkum - Belgio
Cari Confratelli,
Ora che fra Antoine ci ha lasciati questa mattina dopo una lunga malattia, ci tornano alla nostra mente in una rapida sintesi 79 anni della sua vita, in particolare i 51
anni del suo lungo sevizio in Terra Santa. Qualcuno ricorderà d’averlo incontrato al
mattino presto: padre Antonio con passo silenzioso e anche in ultimo, agile, andava
“al ministero” per il rinnovo del passaporto. Era l’incaricato dei passaporti dei frati
122
della Custodia. Ma anche altri religiosi, molte suore, volontari e inesperti si rivolgevano a lui.
Ed egli andava presto, prendeva il numero del suo turno, faceva la fila. Spesso le
procedure cambiavano e lui si adattava. Ricordava ai confratelli la data di scadenza
del passaporto, i documenti da preparare.
Tornava negli uffici, pazientava davanti agli sportelli; subiva il malumore della
gente che faceva la fila. Un motivo per sfogarsi con un frate è facile trovarlo! Una
volta, un tale mise la sua scarpa sul sandalo di fra Antonio, un messaggio inviato con
i piedi: Chi comanda qui, siamo noi.
Un messaggio che molti in Medio Oriente, nella moltiplicità delle lingue, cercano
di spedire in vari modi. Il Padre Antoine raccotava: “Quando venni nominato Presidente al Santo Sepolcro, un mattino mi presentai al Superiore della comunità greca.
Mi accolse in una bella sala. La tavola era piena di ogni ben di Dio. Dolci e frutta,
latte, caffè, the, uova, cioccolatini, formaggi, affettato”. “Fu veramente generoso”.
“Certamente. Mi doveva spiegare chi comanda al S. Sepolcro”. Acuto nel comprendere le situazioni, fra Antonio ha continuato il suo lavoro con il suo passo svelto e
silenzioso. Senza mai fermarsi né a raccogliere il sasso lasciato, né a rinchiudersi
in un’attività sfiduciata. Ci fu un tempo in cui contemporaneamente era presidente
e cantore al Sepolcro, responsabile dell’Ufficium Peregrinorum a Porta di Giaffa,
incaricato dei passaporti.
Qualcuno ricorda il periodo più bello della sua voce quando intonava gli inni della
processione quotidiana del Santo Sepolcro o al mattino alternandosi con fra Antonio
Foley cantava le stupende melodie del repertorio gregoriano.
Gli anziani invece lo ricordano quando cantava le litanie della Madonna nella cappella dell’Apparizione di Gesù a Maria SS.ma.
Sono passati tanti anni e ancora ricordano questo frate che cantava a Maria SS.ma
in ginocchio. Lo ricordiamo anche noi così e con tanta gratitudine al Signore e alla
provincia belga di San Giuseppe che lo hanno donato alla Terra Santa.
Fra Antoine aveva 79 anni di età, 59 di professione, 53 di sacerdozio e 51 di servizio. Gli convengono in suffragio l’applicazione di 3 sante messe per ogni sacerdote. Gli altri religiosi partecipino a 3 sante messe e facciano 3 Via Crucis*. In ogni
fraternità una santa messa sia celebrata in comune. Preghiamo di celebrare con
sollecitudine detti suffragi, affinché il nostro fratello sia ammesso presto alla presenza del Padre celeste, memori che ciò che avremo fatto agli altri, sarà fatto anche
a noi.
San Salvatore, 26 ottobre 2004.
fra Stéphane Milovitch ofm
Segretario di Terra Santa
123
*Al Capitolo custodiale del 2001 fu presentata la richiesta di non rendere obbligatoria la
pratica della Via Crucis in suffragio dei confratelli defunti. Il Capitolo custodiale non accettò
la richiesta. Tuttavia delegò il P. Custode a poter esentare, in tutto o in parte, da questo pio
esercizio, quei religiosi che ne facessero richiesta.
Genitori di frati
Il 4 agosto 2004 a Tel Aviv è stata chiamata la Signora Debora Rebeka Jaeger,
mamma di fra Davide, docente a Roma. In ogni casa della Custodia, si celebri una
messa di suffragio.
Il 12 settembre 2004 a Damasco è stata chiamata alla Casa del Padre la Signora
Marcelle Agop Tatarian, mamma di fra François, vice parroco. In ogni casa della
Custodia, si celebri una messa di suffragio.
Il 30 novembre, Ibellin (Galilea), è stata chiamata alla Casa del Padre, la Signora
Alice Tayem, mamma del nostro confratello fra Rafael, sacrestano a San Salvatore.
La celebrazione del funerale si è svolta nella chiesa parrocchiale di Abellin secondo
il rito greco cattolico. Vi ha partecipato anche una ventina di frati venuti da Gerusalemme e da Nazareth per sostenere. per mezzo della preghiera, il nostro confratello.
Mentre porgiamo a lui e ai suoi familiari le nostre fraterne condoglianze, eleviamo
la nostra preghiera di suffragio. In ogni casa della Custodia di Terra Santa si celebri
una Santa Messa per la defunta.
Il 19 dicembre in Libano è stata chiamata alla Casa del Padre la Signora Juliette
Abou-Khazen, mamma di fra Georges, guardiano e parroco di Aleppo. In ogni casa
della Custodia, si celebri una messa di suffragio.
124
Cronaca custodiale
La sedicesima Marcia francescana
“Con Cristo scopriamo e viviamo la pace”
Anche quest’anno i frati della Custodia hanno fatto la marcia vocazionale, cercando di accompagnare ed aiutare i giovani a scoprire la voce del Signore che è nascosta
ancora nel fondo del loro cuore.
Per la sedicesima volta i frati francescani, accompagnati da alcune suore, hanno
girato con 76 giovani i villaggi della Galilea da Ebellin a Shfar-Am, a Reneh, a Nazareth, e in fine al monte Tabor, pregando, cantando, raccontando esperienze di vita,
raccolti intorno alla Mensa e alla Parola del Signore.
I giovani partecipanti arrivavano in 29 da Betlemme e il resto da Nazareth e dai
piccoli villaggi galilei d’intorno; i cinque religiosi che hanno animato questa marcia
sono: fra Rami Bawab, ex promotore vocazionale, ed i chierici fra Rami Asakrieh,
fra Rami Petraki, fra Usama Bahbah, e fra Zaher Abboud; c’erano inoltre tre suore
Giuseppine, tre suore Dorotee, e una suora del Rosario. Da sottolineare il grande
servizio che danno ogni anno i volontari Youssef e Kamal Abu Nassar, Rony Tora’ani,
Moudar Salman, e la Signorina Emelì che ci aiutano nei lavori più umili, e grazie ai
quali non ci è mancato mai niente. Bisognerebbe anche ringraziare la buona gente, i
parroci, le suore, e i frati che ci hanno accolto con molta generosità e ci hanno offerto
da mangiare.
Il tema della marcia è stato la pace, basandosi sulle parole che il Santo Padre rivolge ogni anno all’umanità intera, e il punto centrale scelto era l’educarsi alla pace.
Per parlare di questo ci voleva un pedagogo santo che potesse trasmettere la sua pace
interna agli altri, perciò fu scelto fra Gabriel Breiyr (e chi sarebbe migliore!).
Al vederlo i giovani domandavano: “che ha da dirci questo frate anziano?”, invece durante la sua conferenza durata più di un ora c’era un silenzio assoluto, e la
sua voce ha vinto il caldo e l’umidità di agosto famosi a Nazareth, non solo, ma
alla fine tutti i giovani gli erano intorno, volevano parlargli, chiedendogli consiglio
o forse direzione spirituale, e tanti di loro sono andati a confessarsi da lui che - da
parte sua - era così contento da dimenticare l’ora di pranzo! Di notte poi l’ho visto
fermo ad osservarci dietro la finestra del convento, allora sono andato con curiosità a
stuzzicarlo, e da lontano l’ho sentito pregare a voce bassa: “Signore benedici questi
giovani. Benedicili perché sono il futuro della tua Chiesa”.
Al monte Tabor, nel giorno dedicato al tema della vocazione aspettavamo con desiderio la visita del Custode, invece, come quando sul Monte Tabor col caldo d’agosto
qualche nuvola può - nel chiaro del cielo - fare pensare all’arrivo della pioggia che
invece non viene, la nostra “nuvola” non ci ha lasciato delusi, perché è arrivato fra
125
Samir il quale nella sua predica ha detto ai giovani: “Spero che al ritorno casa gli
altri si accorgano che siete cambiati, e l’anno prossimo voglio vedere alcuni di voi
in crisi, che si domandano che senso abbia la loro vita, chiedendosi perché - dopo la
marcia - non mi soddisfa più la vita che sto vivendo”.
Alcuni frati dicono che questa è la marcia delle emozioni; infatti suscita nei giovani la voglia di diventare frati, pero’ - dopo l’ultimo saluto e il ritorno a casa tutto
diventa una bella emozione del passato… ma chi lo sa? Invece posso dire che la
maggior parte dei frati arabi locali sono il frutto di questa marcia, o forse la conseguenza di queste emozioni: forse per alcuni non ha funzionato il primo anno, forse
per altri neanche il secondo, ma per la maggioranza fu questa emozione a spolverare
la chiamata di Dio trascurata da anni, e ad aprire il loro cuore al Signore che aspetta
alla porta. Per noi chierici poi, la marcia è una esperienza di grazia dove possiamo
condividere l’amore del Signore coi giovani, ed è anche una esperienza che ci mette
qualche volta in crisi di fronte all’interrogativo “ma sto vivendo anche io ciò che
predico ai giovani?!”. Per questo ogni volta che ci viene chiesto di andare andiamo
volentieri, e ringraziamo tutti coloro che lavorano e collaborano perché questa marcia veda ogni anno la luce e abbia successo.
Per concludere ringraziamo in modo particolare fra Rami Bawab, che per sei anni
ha animato con tanto zelo e fedeltà questa marcia, e gli diciamo “anche se sei lontano
ti siamo tutti tanto vicini, e ti portiamo nelle nostre preghiere”.
Una cappella e un Giardino di fronte al Santuario di Gerusalemme
Fra Giorgio Colombini ricorda la benedizione della Cappella del Romitaggio, il
giorno 26 luglio.
Il nuovo Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, appena rientrato
dal Capitolo Custodiale, svoltosi ad Amman in Giordania, è venuto al Getsemani
e durante la celebrazione dell’Eucaristia ha benedetto la nuova cappella. Lo stesso
Padre Custode ha riferito, durante la celebrazione, che il Capitolo aveva esplicitamente riconfermato il Romitaggio come opera della Custodia e ne aveva sottolineato
l’importanza e l’utilità per il bene spirituale di tante persone.
Alla costruzione della nuova cappella si pensava da anni, perché la cappellina
costruita 17 anni fa’ era ormai troppo insufficiente ad accogliere gli Ospiti del Romitaggio nei momenti di preghiera comunitaria. Padre Giorgio ricordava spesso di
aver dovuto mettere nel cassetto diversi progetti e temeva di dover fare altrettanto
con quest’ultimo progetto, che invece è stato realizzato. Rendiamo grazie al Signore
per coloro che hanno pregato per questa opera, e diciamo grazie anche ai Superiori,
ai benefattori italiani che hanno garantito il finanziamento, alla Comunità Shalom
di Palazzolo sull’Oglio (BS) che per interessamento di suor Rosalina, ha offerto un
aiuto determinate.
126
Un grazie speciale a fra Raffaele Dorado che ha fatto il progetto e ha seguito con
amore i lavori.
Si tratta di due ambienti: la cappella vera e propria, dove si conserva l’Eucaristia,
disponibile soprattutto per l’adorazione, e un ambiente attiguo dove è esposta una
copia esatta (anche nelle dimensioni) della Sindone. Tra i due ambienti, che possono essere comunicanti, sono stati posti i mobili per la custodia dei paramenti, dei
libri, delle icone, in pratica di tutto ciò che può servire per la preghiera. Ci preme
sottolineare però, che tutto il grande giardino è stato curato per essere un luogo per
la preghiera.
È vero che si avverte il rumore della strada, ma siamo al Getsemani, accanto alla
Basilia dell’Agonia, al Giardino Sacro, alla Grotta frequentata da Gesù, al luogo
dell’Assunzione della Vergine Maria, e siamo di fronte a Gerusalemme, ed è quindi
possibile recarsi in poco tempo agli altri Santuari di Gerusalemme per pregare.
Il Getsemani è il Santuario della preghiera per eccellenza: qui Gesù ha pregato all’inizio della sua ora, qui la sua preghiera si è espressa come totale adesione alla volontà del Padre. È al Getsemani che Gesù ha ripetuto con insistenza ai suoi: Vegliate
e pregate…. Restate qui e vegliate con me (Lc 22,39-46; Mt 26,36-46).
Era quindi ben giusto che il grande Giardino del Romitaggio, che si estende di fianco alla Basilica, diventasse come un prolungamento del Santuario della più grande
preghiera di Gesù, a beneficio di tutti coloro - e sono tanti - che desiderano trascorre
un po’ di tempo in preghiera davanti alla Città Santa! Ciò è stato possibile anche
grazie all’aiuto di molti amici e benefattori.
I cosiddetti Santuari sono angoli privilegiati del grande Santuario che è Gerusalemme e tutta la Terra della Bibbia.
Per noi è una grazia il poter contemplare Gerusalemme dall’alto del Romitaggio,
ripercorrendo le tappe più importanti della storia della salvezza:
Di fronte a noi si stende la città di Davide, il Re peccatore ma credente, che realizza in Gerusalemme il sogno dell’unità fra le 12 tribù del popolo di Dio. Si deve a Davide e a suo figlio Salomone il Tempio che dominava la spianata che ci sta davanti.
Per mille anni è stato l’unico luogo al mondo dove si adorava l’unico vero Dio:
questo rimane sempre valido nonostante tutta la dolorosa storia delle infedeltà del
popolo, della distruzione del Tempio e dell’esilio.
Sempre dall’alto del Romitaggio si scorgono, in fondo sulla destra, le Cupole del
Santo Sepolcro, il luogo nel quale l’umanità di Gesù si è rivelata e rimane per sempre
il Tempio perfetto e definitivo.
Quante volte abbiamo letto lassù Ezechiele 47,1-12 e abbiamo ripensato alla sorgente del Ghicon che sgorga dal lato destro del Tempio, portando la vita dovunque
essa giunge con la sua acqua! E insieme con quella pagina del profeta Ezechiele
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leggiamo sempre Giovanni 19,31-37, in cui essa trova il suo compimento: l’umanità
di Gesù che con la sua morte e risurrezione è l’unica sorgente della salvezza, è la
sorgente dello spirito. È molto bello ripetere ogni volta di fronte al luogo del Tempo:
Gerusalemme, sono in te tutte le mie sorgenti (Sal 87,7)
Incontro dei Commissari di Terra Santa
fra Giorgio Colombini ofm
e Amici del Romitaggio
Torino, 4 agosto 2004.
Carissimo Padre Commissario,
con la presente, ti invito al
Convegno dei Commissari di Terra santa 2004
che si svolgerà a
Loreto (Ancona)
in ottobre dall’11 (sera) al 15 (mattino)
Confermiamo così quanto concordammo lo scorso anno a Malta.
Mentre ti rimando alla pagina seguente per il programma del Convegno, ti lascio
qui alcune “istruzioni per l’uso”:
1. Le adesioni: ti prego di comunicarle direttamente a me entro il 30 settembre,
affinché io possa a mia volta trasmettere i dati alla Casa che ci ospiterà.
2. I miei recapiti: tel. +39 011 5618458; cell. +39 348 4207084; fax: +39 011
5150539; email: [email protected].
3. Quota partecipazione: 325,00 € (comprensivi di pensione completa, compensi e rimborsi ai Relatori, trasferimenti e ingressi ai luoghi che visiteremo,
segreteria), da versare a me in loco.
Nell’ultimo Convegno abbiamo ascoltato fra Pierbattista nella sua veste di incaricato per la pastorale dei cristiani di espressione ebraica. In questo Convegno lo
incontreremo per la prima volta in forma “ufficiale” come Padre Custode, sapendo
che da noi egli aspetta una collaborazione forte anche in risposta agli argomenti da
lui stesso richiesti e quindi indicati nell’ordine del giorno.
Con un fraterno arrivederci a Loreto, ti auguro che il meritato riposo estivo non sia
solo un pio sogno.
Ciao!
fra Giorgio M. Vigna, ofm
Commissario di Terra Santa
128
Programma convegno – Loreto (AN), 11-15 ottobre 2004
Lunedì 11 - Arrivi per cena.
Martedì 12
- mattino: Saluto del P. Custode. Introduzione del P. Presidente.
Relazione: I francescani “ponti di pace” (fra Vincenzo Brocanelli, Moderatore
per l’Evangelizzazione missionaria). Discussione.
- pomeriggio: I Commissari d’Italia: per un coordinamento del loro lavoro.
Mercoledì 13
- mattino: L’Eco di Terra Santa e Terra Santa: quale futuro?
- pomeriggio: Relazione: Terra Santa: come uscire dal conflitto armato? (dott.
Luigi Accattoli, giornalista del Corriere della Sera). Discussione.
Giovedì 14
- mattino: Gitarella alle straordinarie Grotte di Frasassi.
- pomeriggio: Il Centro di Propaganda e Stampa di Milano. Varie dal Custode.
- sera: Elezione del nuovo Presidente e del Consiglio.
Venerdì 15
- mattino: Comunicazioni dai Commissariati. Varie. Programmazione e conclusioni.
Pranzo e partenze.
Il nome di Dio è Pace!
Dal 5 al 7 settembre 2004 si è svolto a Milano il XVIII Incontro internazionale di
preghiera per la pace Uomini e Religioni organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio
e dalla Diocesi di Milano, dal titolo “Religioni e culture: il coraggio di un nuovo
umanesimo”.
Mi sembra importante parlare di questo avvenimento per diverse ragioni. Per prima cosa, come Frati Minori, dovremmo avere a cuore il tema della pace: non siamo
forse figli del Poverello di Assisi, che nel suo Testamento ci ha lasciato in eredità il
saluto rivelatogli da Dio stesso: “Il Signore ti dia pace!” ? (cf. FF 121)
Quali Frati poi operanti in Terra Santa non possiamo essere insensibili al dialogo
ecumenico e interreligioso. Recitano infatti gli Statuti Speciali della Custodia al cap.
VI, art. 2, § 2: “I Frati, vivendo in mezzo a seguaci di diverse confessioni cristiane e
religioni non cristiane, nel contesto di pluralismo religioso e culturale, sono stimolati
alla disponibilità di rapporto, confronto e dialogo con le Chiese e fedi.”
La terza ragione che mi ha spinto ad informare i confratelli su questo avvenimento
è stata la partecipazione ad esso del nostro Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, quale segno del ruolo di pacificazione e dialogo che, come Frati, siamo tenuti a giocare
qui in Medio Oriente.
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Il meeting interreligioso di Milano è l’ultimo di una serie, che ha avuto inizio nel
1987, ad opera della Comunità di Sant’Egidio, per non spegnere lo spirito della grande Preghiera per la pace, celebrata da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986, con la
partecipazione dei rappresentanti di tutte le religioni mondiali.
Questi incontri hanno voluto essere per prima cosa forti esperienze di preghiera,
nella coscienza che la pace è dono di Dio e da Lui deve essere invocata, perché,
come ha ricordato il card. D. Tettamanzi nel suo saluto conclusivo, “Dio può dare la
pace anche se gli uomini non la cercano, la combattono, la scacciano…”
In secondo luogo questi incontri sono palestre di dialogo tra uomini di fedi diverse,
nella certezza che “la via per superare la diffidenza e i conflitti è il dialogo. Il dialogo
non indebolisce l’identità di nessuno ma provoca ogni uomo e ogni donna a vedere
il meglio dell’altro e a radicarsi nel meglio di sé. Nulla è mai perduto con il dialogo.
Tutto è possibile con il dialogo” (Dall’Appello finale dell’Incontro di Lisbona, 269-2000).
Queste parole richiamano alla mente l’Enciclica Ecclesiam Suam di Paolo VI, di
cui quest’anno ricorre il XL anniversario della pubblicazione (6-8-1964) e ci ricordano la perenne attualità del Magistero pontificio, radicato nella perenne attualità
del Vangelo.
Due sono stati i momenti più significativi, a mio modesto avviso, della giornata
conclusiva di questo XVIII Incontro di preghiera per la pace: la lettura del messaggio
che Giovanni Paolo II ha voluto inviare ai partecipanti al meeting, fatta dal card.
Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei
Cristiani; poi la lettura dell’ “Appello per la pace 2004”, seguita dal significativo
gesto della firma dello stesso con l’accensione di una candela, ad opera dei rappresentanti delle religioni mondiali convenuti a Milano.
Nel suo messaggio il Santo Padre ha ricordato che “Sempre la pace è possibile!
Sempre si deve cooperare per sradicare dalla cultura e dalla vita i semi di amarezza
e di incomprensione in esse presenti, come anche la volontà di prevalere sull’altro,
l’arroganza del proprio interesse e il disprezzo dell’altrui identità. […] Il conflitto
non è mai inevitabile”.
“L’Incontro di Milano – ha ricordato il Papa – mostra il bisogno di intraprendere
con decisione la vera via della pace, che mai passa per la violenza e sempre per il
dialogo.”
Con accenti profetici il Papa ha poi sottolineato che “la guerra è da considerarsi
sempre una sconfitta: una sconfitta della ragione e dell’umanità. Venga presto, allora,
un sussulto spirituale e culturale che porti gli uomini a bandire la guerra. Si, mai più
la guerra!”
Quale strumento indispensabile per l’instaurazione della pace, Giovanni Paolo II
ha ricordato la preghiera, con un commovente accenno alla sua storia personale:
130
“Mentre si riducono le forze del corpo, sento ancor più viva la forza della preghiera.”
Forza debole, secondo l’accezione evangelica, questa della preghiera, ma proprio
per questo diversa dalla forza del mondo che provoca la guerra. “Forza debole, ma
rivoluzionaria” come ha ricordato il card. Tettamanzi.
Questo richiamo alla preghiera era presente anche nell’ “Appello per la pace 2004”,
sottoscritto tra gli altri, come ricordato, anche dal nostro Custode. Recita infatti questo documento: “Abbiamo pregato e scoperto ancora una volta la forza insostituibile
della preghiera.” Importante nell’Appello anche il richiamo alla sacralità di ogni
vita umana e alla prossimità di Dio ad ogni vittima della violenza. “Il nome di Dio
è pace”- ha ricordato il documento. “E chi usa il nome santo di Dio per benedire
la guerra e il terrorismo maledice anche la causa per cui combatte e si allontana da
Dio.”
Significativo il grido di speranza che si alza da questo “Appello per la pace 2004”:
“Un mondo senza guerra e senza terrore è possibile. Oggi è il tempo del coraggio di
un nuovo umanesimo, che aiuta a dominare la paura e che permette di costruire già
adesso il mondo di cui abbiamo bisogno.”
Questo nuovo umanesimo è radicato nella fede, che “fonda in maniera sacra il
valore della persona umana e la lega a un mondo dove esistono gli altri.” Questo
nuovo umanesimo si esprime nel dialogo, quale “strada che dà un futuro al mondo
perché rende possibile vivere assieme […], trasforma l’estraneo in amico e libera dal
demone della violenza.”
Spero che il richiamo di quanto avvenuto a Milano dal 5 al 7 settembre scorsi sia
di stimolo anche per noi, Frati Minori della Custodia di Terra Santa, per credere alla
forza della preghiera, perseverare in essa e costruire cammini di dialogo con le altre
realtà ecclesiali e religiose, presenti in questo martoriato Medio Oriente. Non dimentichiamo mai però, quanto Francesco raccomandava ai suoi Frati: “La pace che
annunziate con la bocca, abbiatela ancor più copiosa nei vostri cuori.” (FF 1469).
“Cristo è la nostra pace” (Ef 2,14) e solo vivendo di Cristo potremo offrire e costruire pace in noi e attorno a noi.
fra Alessandro Coniglio ofm, studente STJ
Professioni solenni
Il 17 settembre scorso nel Santuario di san Giovanni Battista ad Ain Karem, il
Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica per la festa della impressione delle SS. Stimmate del serafico
Padre san Francesco.
Come è ormai tradizione da diversi anni, in questa occasione i Novizi della Custodia, che hanno svolto proprio ad Ain Karem il loro anno di Noviziato, emettono
nelle mani del Padre Custode i loro primi voti di obbedienza, povertà e castità, per la
131
durata di un anno. Questa volta siamo stati in tre, provenienti da paesi diversi (Italia,
Stati Uniti e Argentina), ma accomunati dalla volontà di consacrarci al Signore, per
servirLo nell’Ordine francescano, e in special modo, qui in Terra Santa!
Il Padre Custode, prendendo spunto dalle letture della festa, ci ha ricordato quanto la sequela del Signore sia esigente, ma anche ricca di soddisfazioni: ha quindi
sottolineato come, entrando in Custodia, noi stessimo facendo un atto di fiducia nei
confronti di questa Fraternità provinciale, nella quale concretamente si svolgerà, a
Dio piacendo, il nostro futuro servizio.
Alla celebrazione hanno preso parte molti graditi ospiti: tra i concelebranti spiccavano (per importanza, anche se non sempre per mole) il nuovo Guardiano di Ain
Karem, fra Fergus Clarke, il nuovo Maestro degli studenti (quindi il nostro nuovo
Maestro), fra Nicolas Marquez, il nuovo Segretario custodiale per la Formazione,
fra Noel Muscat, e il Direttore spirituale del Noviziato, fra Lino Cignelli. Il Maestro
di Noviziato, che ci ha accompagnati lungo tutto quest’anno, fra Carlo Cecchitelli,
ha preferito “mimetizzarsi” tra i concelebranti che sedevano fuori del presbiterio,
perché l’emozione e la commozione non fossero troppo notate…
In simbolica rappresentanza di tutti i parenti dei neo-professi era presente, seduto
subito dietro di noi, mio padre, venuto apposta dall’Italia per l’occasione.
La lista delle Suore presenti sarebbe troppo lunga: a tutte va il nostro ringraziamento per averci voluto sostenere con la loro preghiera e con il loro incoraggiamento
durante questo anno, nella speranza che continuino a ricordarci al Signore anche per
il futuro!
La professione infatti non è che l’inizio del cammino di consacrazione: ora ci attende la pratica continua di quanto abbiamo promesso al Signore, nella concretezza
del quotidiano e in una sempre rinnovata fedeltà, anche quando l’entusiasmo degli
inizi dovesse affievolirsi.
L’anno di Noviziato che si è concluso ha lasciato in ciascuno di noi ricordi belli
e ricordi meno belli, e forse il rimpianto per non aver saputo approfittare meglio di
questo tempo di grazia che il Signore ci ha concesso. Mi sembra doveroso ringraziare ancora il Maestro, che con la sua esperienza di ex-Custode, ha saputo infonderci
un grande amore alla nostra vocazione francescana e alla Terra Santa in particolare;
un grazie speciale anche alla Fraternità di Ain Karem e a tutti i confratelli che hanno
avuto un ruolo formativo verso di noi, in un anno tanto cruciale nella fondazione
della nostra vita religiosa.
La mia speranza è che molti altri seguano il nostro esempio e si lascino affascinare
dalla sequela del Salvatore, per venire a ricalcarne le orme in questa Terra, che Egli
ha scelto come Sua dimora tra noi.
fra Alessandro Coniglio ofm
132
Veglia di preghiera presso il Seminario maggiore di Montreal
C’est en la chapelle du Grand Séminaire de Montréal que, le 18 septembre 2004,
s’est tenue la veillée de prière présidée par Son Excellence Monseigneur Louis Di
Caire alors que le frère Paul Sylvestre ofm, et Monseigneur Norbert Lacoste, P.H.,
agissaient à titre de concélébrants. La Prière du Temps présent que sont les Vêpres et
les Complies ont respectivement précédé et suivi la célébration eucharistique où Ta
piété et la ferveur se sont faites particulièrement intenses.
Au repas de l’Amitié qui a suivi, le Père Paul Sylvestre ofm, en mission a la Custodie de Terre Sainte depuis douze ans, a bien voulu accepter l’invitation de prendre
la parole pour exposer brièvement le vécu des habitants de Jérusalem répartis en
quatre secteurs le quartier juif, celui des Arméniens, celui des Chrétiens et le quartier
arabe. Il se dit privilégié de demeurer a l’intérieur des murs de la vieille ville, dans
cette partie arabe palestinienne, a l’abri des gestes des kamikazes.
Cherchant à décrire la complexité du monde palestinien, le Directeur de la revue
La Terre Sainte a soutenu qu’il existe des Arabes chrétiens descendants des JudéoChrétiens contemporains du Christ, des Arabes convertis au Christianisme au fil des
siècles et des Arabes musulmans, descendants de Mahomet. De nos jours, tous se
côtoient, les Musulmans allant même jusqu’à envoyer leurs enfants dans les écoles
chrétiennes dont la réputation est excellente. “ Pour nous, de dire le Père Sylvestre,
qui avons expérimenté différentes façons d’approcher les Musulmans, ce sont les
écoles qui constituent la meilleure approche pour faire connaître le milieu chrétien
et faire naître une certaine sympathie réciproque ”. D’où le fait que, en Israël, les
Chrétiens ont un poids socio-politique important bien qu’ils ne représentent qu’un
faible 2% de la population. D’ailleurs, les chefs spirituels, dont ceux du Patriarcat
latin, sont hautement considérés et souvent consultés par les autorités gouvernementales.
“Il demeure donc primordial, pour les Chevaliers et Dames de l’Ordre équestre du
Saint-Sépulcre de Jérusalem, de soutenir généreusement les institutions du Patriarcat latin de Jérusalem, de dire le Père Sylvestre en terminant, puisque l’influence
de l’Eglise de Jérusalem doit être maintenue de façon efficace, personne n’étant en
mesure de dire, aujourd’hui, de quoi demain sera fait, en Palestine...”.
A note about the events of Sept. 27th, In the Holy Sepulchre Basilica
On the 27th of September, 2004, at approximately 11:15 a.m. dozens of Greek
Monks attacked Franciscan Friars and their personnel and the Israeli Police who
were trying to defend them.
The facts occurred during the Greek Orthodox procession of the Feast of the Holy
Cross in which the Greek Patriarch Irineos ordered the Franciscans to close the bron133
ze door of their Chapel of the Apparition, also known as the blessed Sacrament Chapel. Since the Greek Patriarch has no right to make such a demand, the Franciscan
representative refused to do it.
The Greek Patriarch then sent his personal bodyguard and some Greek monks to
close the Chapel. In the meantime he halted the procession in the Franciscan Chapel
of St. Mary Magdalene. When his bodyguard and his other representatives attempted
by force to close the Chapel of the Apparition, the Israeli police intervened and formed a cordon in front of the Chapel, thereby trying to prevent further violence. After
a short stand-off between Israeli police and Greek Monks, the Greek Monks, many
of whom were in liturgical vestments, savagely attacked the police and attempted
to enter by force the Franciscan Chapel of the Apparition in order to close it. The
fight lasted about 30 minutes. One Franciscan friar was beaten and kicked by Greek
monks and lay people, and several police officers were moderately injured.
The Police called in reinforcements, and the Police Commander of the Old City,
Col. Nisso Shacham came to scene. Only then were the Greeks forced away from the
Chapel of the Apparition. Several Greek monks were arrested by the Police.
The Greek attack was unprovoked and without any real reason. Government representatives had in the previous days formally asked the Franciscans to allow the
Greeks to pass through the northern section of the Chapel of St. Mary Magdalene.
The reason for this request was ostensibly to keep the peace, and to avoid violence
in the Basilica. There was tension because the Greeks were going to attempt, against
the prevailing Status quo, to pass through the northern section of the Chapel of St.
Mary Magdalene. Notwithstanding the concession made by the Franciscans to representatives of the Israeli government, to allow the Greek Procession to pass, the
Greek Monks carried out this attack.
fra Athanasius Macora ofm
Responsabile dello Status Quo
Tradito lo Statu quo e ferito il volto di Cristo
Non si capisce il perché, anche se delle ipotesi non mancano, ma in occasione della
loro festa della croce, la comunità Greco ortodossa di Gerusalemme, guidata in questo dal loro Patriarca in prima persona, ha deciso di dare una manifestazione di forza
irrazionale, supportata da menzogne evidenti e sfociata in comportamenti selvaggi e
violenti nel confronti della comunità latina dei Francescani del Santo Sepolcro.
I fatti
I Greco ortodossi informano il Governo Israeliano che loro, nella processione della
Croce, del 27 settembre, disattendendo allo Status Quo, non percorreranno il solito
tragitto, ma faranno una variante nella parte di proprietà dei latini. Si trovano insieme la comunità Greco ortodossa, il Governo israeliano e la Custodia di Terra Santa.
134
Ore inutili di confronto dove il Governo riconosce l’evidenza delle ragioni dei latini.
Ma, a quanto pare, ai Greco ortodossi le ragioni non servono. Due giorni prima della
festa informano il Governo che loro la processione la faranno come deciso a qualunque costo. Il Governo, disattendendo allo Status Quo, di cui è garante, informa la
Custodia e chiede formalmente alla stessa Custodia di lasciar passare la processione
solo per questa volta. Il Custode, disattendendo allo Status Quo, da il suo beneplacito, nel tentativo di evitare esasperazioni inutili e umilianti per tutti.
Conclusione
Tutto procede nella tranquillità? No, la guerra era programmata e si doveva fare, e
forse solo il Patriarca Greco ortodosso conosce le vere ragioni.
Quando la processione, che procedeva normalmente, arriva davanti alla Cappella del Ss.mo Sacramento dei Latini, dove non avrebbe avuto il diritto di essere, il
Patriarca fa fermare la processione e, dimenticando la sacralità della reliquia della
Santa Croce che portava, grida che deve essere chiusa la porta della cappella. Il
sacrestano latino dice di no, ed è l’inizio di un vero corpo a corpo tra la polizia,
arrivata in forze, e i religiosi greci che vorrebbero entrare nella stessa cappella, a
questo punto difesa dai Francescani del Santo Sepolcro e ori l’aiuto dei loro operai
e soprattutto della stessa polizia. Il Frate incaricato dello Status Quo, fra Atanasio,
è preso tra la folla e viene salvato dal fotografo mussulmano che per liberalo taglia
il cordone del saio. Il Superiore del Santo Sepolcro, fra Ladislao, con fra Atanasio,
alla fine portano i segni dei colpi ricevuti. Tre poliziotti rimangono feriti e tre monaci
greci vengono ammanettati.
Ci dispiace per i poliziotti, ci dispiace per i nostri confratelli, fra Ladislao e fra
Atanasio, ma di più ci dispiace per la Comunità Greco ortodossa, per il loro Patriarca, per i loro Religiosi, ci dispiace per il dolore dei loro fedeli, per la vergogna
che qualcuno ha manifestato nel disagio di aver visto umiliata la loro fede e la loro
appartenenza ad una Comunità che in quel momento nei suoi capi mostrava un volto
davvero orrendo. (Chiediamo scusa, ma è il termine più elegante che riusciamo a
trovare).
Ci dispiace soprattutto per il Cristo che ancora una volta nel luogo dove fu crocifisso, in nome della sua croce si è visto nuovamente incoronare di spine, spogliare, inchiodare. Non ci resta che inginocchiarci e batterci il petto, chiedere misericordia.
Per un istante ci viene il dubbio di definire Gerusalemme città della menzogna che
uccide la verità, ma subito quella Verità che porta il volto del Crocifisso per amore,
ci riapre la speranza e ci ricorda che Gerusalemme è la città del Risorto.
don Gabriele Bernardi
In comunità presso il Santo Sepolcro
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Acri: ingresso del Custode ed inaugurazione della Cripta di Sant’Andrea
18 settembre 2004. L’ingresso del Rev.mo padre Custode ad Acri, come ha sottolineato il Parroco fra Quirico Calella, è stato un grande avvenimento per la comunità
cristiana che ha saputo condividere questa festa con l’intera città. Ad accogliere fra
Pierbattista Pizzaballa presso il Faro, assieme all’Ambasciatore d’Italia Sandro De
Bernardin e all’Addetto Militare Alessandro Veltri con le rispettive famiglie, sono
stati il Vicesindaco Usama Ghazzawi a nome della cittadinanza, l’Archimandrita
Thetimos e il Parroco Elias Khouri in rappresentanza della Chiesa Greco-ortodossa, e il Parroco Na’el Hilu della Comunità Maronita. Al corteo, preceduto dal folto
drappello degli Araldini di Acri e dal gruppo degli Scouts che ritmavano il passo con
tamburi, ha preso parte un nutrito numero di parrocchiani, scolari del Terra Santa
College, religiosi e religiose provenienti dai conventi vicini, e italiani residenti in
Galilea. In rappresentanza dei Musulmani hanno presenziato all’avvenimento due
Commissioni dei Credenti dalla Moschea Al-Jazzar e dalla Moschea Shadiliyye. Durante il tragitto che si è snodato lungo la via Haganà fino all’ingresso della chiesa
di San Giovanni Battista, il Custode ha intrattenuto gradevole conversazione con le
autorità presenti. Sul sagrato d’ingresso della chiesa hanno avuto luogo i discorsi di
benvenuto. Il Vicesindaco e il Custode hanno evidenziato come la popolazione di
Acri rappresenti per la Terra Santa un modello concreto di pacifica convivenza tra
le varie chiese cristiane e le diverse fedi religiose. Congedati i non cattolici con un
rinfresco, in una chiesa gremita di fedeli, padre Pizzaballa ha presieduto l’eucaristia
concelebrata da tutti i sacerdoti convenuti ed animata dagli Araldini diretti dalla
maestra Marilen Francis.
Nella sua omelia, commentando il vangelo, il Custode ha incoraggiato i cristiani,
quali figli della luce, a mantenere una incisiva ed operosa presenza nella compagine
sociale attuale, ricorrendo ad ogni risorsa per essere segno di speranza e di pace per
la Terra Santa. Ha fatto seguito il discorso di fra Quirico, col quale ha espresso parole di accoglienza ed ha ricordato le tappe e i collaboratori che hanno reso possibile
il ripristino della cripta di Sant’Andrea scoperta nel 1997 sotto il pavimento della
chiesa di San Giovanni. Ha ringraziato la Custodia per il sostegno, S. Ecc. Mons.
Domenico Padovano della Diocesi di Monopoli, nelle persone del Commissario di
Puglia e Molise fra Pio D’Andola e dei signori Antonio Rocondino e Danilo Lo
Russo, per il contributo finanziario necessario ai lavori, e tutti i collaboratori che a
vario titolo hanno prestato la loro opera nelle fasi di scavo, di restauro e di arredo
dell’ipogeo. Con il rituale taglio del nastro, al termine dell’eucaristia, il Custode e il
padre Commissario hanno ufficialmente riaperto al pubblico la cripta. Si tratta di un
vasto ambiente medievale voltato, con vele che partono da sei semipilastri aggettanti
dalle pareti parzialmente ricavate nella roccia, orientato da ovest a est. Lo scavo in
136
questa direzione, supervisionato nella parte archeologica dal prof. Eliezer Shtern e
dagli ingegneri Ya’cov Shaffer e Yosy Broida del Dipartimento delle Antichità, si
è arrestato per problemi burocratici essendoci locali indebitamente usati dalle famiglie che abitano nel vicinato. Si vedono comunque monumentali basi modanate di
pilastro. Dall’interro proviene diverso materiale tra cui reperti ceramici (dal periodo
ellenistico a quello ottomano) ed elementi architettonici (in prevalenza crociati) ora
esposti in un angolo della sala. Tutto ciò ha indotto il padre Calella ad identificare
l’ambiente con i resti della scomparsa chiesa crociata di Sant’Andrea. Essa veniva
segnata dai cartografi crociati proprio in questo versante del quartiere Pisano, come
i viaggiatori la ritrassero nelle loro vedute fino al XVII sec., quando era ormai ridotta a rudere. Riproduzioni fotografiche con didascalie, opportunamente predisposte
da fra Calella, ricordano al visitatore alcune testimonianze pertinenti dall’edificio
crociato come il portale di marmo trasportato al Cairo e collocato dopo il 1291 sulla
facciata del mausoleo del sultano Al-Nassir Ibn Qalawon, ed il busto di una statua di
Cristo in marmo conservato nel Museo della Flagellazione. Ai lati del piano di calpestio costruito in legno su strutture pensili per risolvere l’inconveniente dell’umidità,
tramite cristalli si possono vedere le fondazioni dell’edificio con alcune costruzioni
ad esso preesistenti. Dagli Atti Discretoriali ci è noto che la chiesa di «San Giovanni
al mare», come veniva definita, era già ultimata nel 1737 ma si dovette aspettare due
anni per aprirla al culto finché non fosse stata perfezionata la pratica presso la Sublime Porta di Costantinopoli. Durante la costruzione i francescani avevano accesso
agli ambienti ipogei tanto che in uno di questi, sul lato ovest, ricavarono una cisterna
ricoperta da intonaco idraulico con la bocca aperta nella chiesa di San Giovanni. È
tuttavia da supporre che, ad eccezione del serbatoio, i vani furono ben presto interrati
per problemi di umidità.
Per i religiosi e un centinaio di invitati la festa del 18 settembre è stata prolungata
con un suggestiva minicrociera sulla nave dei fratelli Nicola ed Eduard Khouri per
ammirare dal mare i quartieri medievali di Acri e la chiesa illuminata da uno spettacolo di fuochi pirotecnici. In questa circostanza hanno preso la parola il Sindaco di
Acri Shimon Lankeri, e l’Ambasciatore d’Italia De Bernardin, richiamando i legami storici della città con l’Italia e con il cristianesimo. P. Calella ha inoltre ricordato
che proprio quest’anno ricorre il IX centenario della presenza delle Repubbliche
Marinare in Acri. Per l’occasione, durante la cena nel ristorante Abu Christo, l’Ambasciatore ha conferito alcuni riconoscimenti al Sindaco, a quattro rappresentati dei
quartieri Genovese, Pisano, Amalfitano e Veneziano di Acri e a fra Pio D’Andola. A
sua volta il Commissario è stato latore di un dono al Sindaco di Acri da parte della
Municipalità di Cisternino.
fra Stefano De Luca ofm
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Festa a Mujeidel
nel Convento dedicato all’Arcangelo Gabriele
29 settembre 2004. Quest’anno è stato un anno giubilare per il convento dell’Arcangelo Gabriele perché, come sta scritto nelle cronache a Nazareth, “il 29 aprile
1898, la Custodia di Terra Santa decide di mantenere un frate sacerdote ogni domenica”, e dal 14 agosto 1903, il francescano divenne parroco residente a Mujeidel.
La sera del 14 agosto 2003, abbiamo aperto l’anno giubilare con una solenne celebrazione Eucaristica, cui sono seguiti i giochi di fuoco nel giardino. Durante tutto
l’anno, con la generosità di molti Cristiani locali, sono stati eseguiti tanti programmi
ed opere di riparazione nel convento, nella chiesa e nel giardino.
Il 29 settembre 2004 era il giorno fissato per la chiusura dell’anno giubilare e per
celebrare solennemente la festa è stato invitato fra noi il Rev.mo padre Pierbattista
Pizzaballa, Custode di Terra Santa.
La sera del mercoledì, festa degli Arcangeli Raffaele, Gabriele e Michele, alle ore
sei con la presenza di più di 200 fedeli, il padre Custode, ha iniziato la santa Messa,
aspergendo i fedeli con l’acqua santa. Hanno concelebrato attorno a lui i Rev. Padri
Rachid Mistrih, Discreto di Terra Santa; Louis Hazboun, parroco di Yafia’; Stéphane
Milovitch, Segretario custodiale; Riccardo Bustos, guardiano di Nazareth; Quirico
Calella parroco di Acri; Jack Karam, responsabile del luogo, e fra Salem Younes,
cerimoniere della celebrazione. Erano anche presenti il Rev. Padre Boulos Abu-Hatoum, parroco melchita di Yafia’; fra Ammar Shahin, del santuario di Tabgha e il Sig.
Cesar Marjieh, responsabile degli Affari Religiosi presso il Ministero degli Interni
israeliano.
Dopo la Santa Messa, alle ore sette e mezza, la festa è continuata intorno al Pozzo
dedicato al nostro santo Padre Francesco, dove ci si è tutti radunati per scambiare gli
auguri, salutare e ringraziare il nuovo Custode, allietati da molte buone cose – dolci
e salate – preparate dalle famiglie che frequentano il nostro convento.
Lodiamo e ringraziamo il Signore per tutto.
fra Jack Karam ofm
Incaricato del Mujeidel
Tre giorni di festa a San Salvatore
Cronaca del 3 ottobre 2004
Il giorno 3 ottobre, vigilia della solennitá di San Francesco, è stato denso di avvenimenti per la fraternitá francescana di San Salvatore in Gerusalemme.
La giornata ha avuto inizio alle 8:30 con la preghiera delle lodi mattutine. Un
momento molto significativo si è quindi vissuto alle 10:00 con la celebrazione della
Santa Messa, preseduta dal Custode fra Pierbattista Pizzaballa, durante la quale
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sei giovani frati hanno emesso la professione perpetua dei voti di castitá, povertá e
obbedienza.
Tre di loro sono figli della Custodia (fra Gabi Kalak palestinese, fra Gustavo Acho
argentino e fra Rami Petraki siriano); gli altri tre (fra Cesar Roman, fra Diego Madera e fra Sergio Martínez) appartengono alla provincia messicana di San Francesco e
Giacomo e sono in Terra Santa per compiere i loro studi teologici presso il seminario
francescano di San Salvatore.
Nell’omelia il Custode ha incoraggiato i giovani frati ad orientare la loro vita tutta
verso il Signore, e a porre a fondamento di ogni loro agire e operare Cristo stesso.
Oltre alla famiglia di fra Gabi (poi ringraziata dal Custode), alla celebrazione erano presenti diversi presbiteri, religiosi e religiose tutti convenuti per accompagnare
con la preghiera i giovani frati e per rendere grazie a Dio per questi fratelli che sono
entrati a fare definitivamente parte dell’Ordine Serafico.
Dopo la celebrazione tutti sono stati invitati ad un rinfresco tenuto nel cortile dell’ex orfanotrofio, durante il quale hanno potuto incontrare i neo-professi e fare loro
gli auguri.
La giornata ci ha peró riservato un altro momento forte, quello della celebrazione
del Transito presieduto dallo stesso fra Pierbattista Pizzaballa. La fraternitá ha vissuto questo momento nel canto, nella preghiera e nell’ascolto attento, sia delle Fonti
Francescane che delle parole del Custode. Fra Pierbattista ha messo in evidenza
alcuni aspetti della persona di Francesco prendendo spunto da alcuni scritti di San
Francesco a lui particolarmente cari: le Lodi di Dio Altissimo, la terza Considerazione sulle Stimmate presente nei Fioretti, la parte finale della Lettera a tutto l’Ordine.
Inoltre durante la celebrazione del Transito nove giovani frati, tutti appartenenti alla
C.T.S., hanno rinnovato per un anno la loro professione religiosa.
La giornata si è conclusa con un momento di festa al quale hanno preso parte, oltre
che gli studenti di s. Salvatore, anche i seminaristi del Patriarcato e quelli salesiani.
Cronaca del 4 ottobre 2004
La giornata del 4 ottobre, solennitá di San Francesco d’Assisi, ha avuto inizio alle
8.30 con il canto delle Lodi Mattutine. Alle 10.30 è stata celebrata la Santa Messa
presieduta dal padre Priore dei Domenicani fra Jean Michel Poffet op, che è anche
direttore dell’École Biblique di Gerusalemme. Alla celebrazione era anche presente
il Patriarca Latino di Gerusalemme, il Custode di Terra Santa, quattro Vescovi, numerosi presbiteri, religiosi, religiose e cristiani locali.
Erano anche presenti, come vuole la tradizione, alcuni consoli di Gerusalemme.
Nell’omelia, tenuta in francese, fra Jean Michel ha voluto mettere in evidenza
l’importanza centrale della croce nella vita del Santo di Assisi. Lo spunto del tema è
stato preso dalla parte finale della Lettera di San Paolo ai Galati.
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Una volta terminata la solenne celebrazione si è tenuto il pranzo nel refettorio di
San Salvatore, al quale erano presenti autoritá religiose e civili. Il momento di festa
si è concluso con un canto inneggiante alle figure di Francesco e Domenico.
La giornata del 4, tutta orientata alla celebrazione di Francesco d’Assisi, ha avuto
un altro momento forte in serata con il canto del Vespro, animato da fra Artemio
Vítores, Vicario Custodiale. Erano presenti anche alcuni monaci benedettini dell’Abbazia della Dormizione, accompagnati dal loro abate, don Benedikt Lindemann
osb. Dopo i Vespri i frati, insieme ai benedettini, si sono recati in refettorio e prima
di iniziare la cena il Custode li ha ringraziati per aver accettato l’invito e ha espresso l’augurio che questa cordiale amicizia possa continuare nel tempo attraverso la
vicinanza e la collaborazione. Per l’occasione fra Pierbattista ha voluto fare dono
alla comunitá benedettina di un dipinto dell’abbazia di Norcia, cittá nativa di San
Benedetto.
Dopo cena tutti, insieme agli ospiti, si sono recati nel divano dove hanno potuto
continuare il momento di fraternitá e conoscenza reciproca in un clima di gioia e
ilaritá.
Cronaca del 5 ottobre 2004
Il 5 ottobre ha avuto ufficialmente inizio l’anno accademico con una solenne celebrazione eucaristica, presieduta da fra Artemio Vitores, Vicario Custodiale. Era
anche presente il Decano della Facoltá, il corpo docente, gli studenti e membri del
personale ausiliario.
Dopo la celebrazione tutti si sono ritrovati nel cortile interno della scuola per un
breve rinfresco e per fare la consueta foto di gruppo. Successivamente tutti gli studenti ordinari (filosofi, teologi, specalizzandi) si sono ritrovati nell’aula maior del
seminario di San Salvatore per l’elezione del rappresentante generale degli studenti
(fra Matthew). In seguito solo gli studenti del corso filosofico e teologico hanno eletto fra Gwidon come loro rappresentante.
fra Oscar Mario Marzo ofm, studente a San Salvatore
Celebrazione Eucaristica per l’inaugurazione
dell’Anno Accademico 2004 – 2005
San Salvatore, lunedì 5 ottobre.
Saluto del Decano fra Claudio Bottini
Ringrazio padre Artemio Vítores, che presiede la nostra celebrazione come Vicario della Custodia di Terra Santa, per l’opportunità che mi offre di porgere un saluto
all’inizio di questa Eucaristia.
Rivolgo a tutti un cordiale benvenuto e l’augurio di un anno accademico benedetto
da Dio e confortato dalla buona volontà di tutti: docenti, studenti e personale ausiliario.
140
Il mio primo pensiero va a Dio, datore di ogni bene, che ci dona di cominciare un
nuovo anno come Facoltà di Scienze bibliche e archeologia articolata in Biennio
Filosofico, trasferito ora a Gerusalemme, Quadriennio teologico e Cicli di specializzazione. Questo dono ci invita alla fiducia e alla speranza che Colui che ci dà di
iniziare ci concederà anche di portare a compimento. Nel corso dell’anno accademico avremo altri momenti di incontro dell’intera Facoltà come per la prolusione e la
commemorazione del Beato Giovanni Duns Scoto e la giornata di studio. Affidiamo
fin da ora alla Provvidenza divina programmi e impegni, lezioni e escursioni, fatiche
e ricerche che porteremo avanti individualmente e come famiglia accademica.
Gratitudine e fiducia esprimo anche ai confratelli che nel recente Capitolo della
Custodia di Terra Santa hanno ricevuto l’incarico di guidare, animare e servire la
Fraternità. Li ringrazio per il sostegno che danno alla Facoltà e di cui consideriamo
un ulteriore segno l’ospitalità ora offerta a nostri studenti nella residenza del Terra
Santa College. Crescendo nella reciproca collaborazione, Custodia di Terra Santa e
Facoltà potremo rispondere sempre meglio alla missione che la Chiesa ci ha affidato
in Terra Santa.
Porgo un cordiale saluto ai nuovi professori invitati per il primo semestre: don Maroun Lahham Rettore del Seminario Patriarcale Latino che assume l’insegnamento
della Teologia pastorale nello Studio Teologico, il signor Claudio Màina che insegnerà filosofia nel Biennio Filosofico e padre Jacob Chalco Naluparayil che terrà
un corso di esegesi allo Studio Biblico. Rivediamo con piacere e gratitudine alcuni
docenti che collaborano con noi da tempo: padre Leslie Hoppe e padre Celestyn
Paczkowski. Altri (padre Jean-Michel Poffet, don Cesare Marcheselli-Casale) verranno per il secondo semestre. Li ringraziamo, unitamente a quelli che ci aiutano da
anni, per la loro qualificata collaborazione. Un saluto tutto speciale è riservato ai
padri Stéphane Milovitch e Giovanni Loche nuovi membri stabili della comunità
accademica che iniziano la docenza con questo semestre aggiungono un tocco di
giovinezza al corpo docente.
Con il trasferimento dello Studio Teologico Salesiano di Cremisan a Ratisbonne
da questo anno accademico Gerusalemme si è arricchita di una nuova presenza. La
salutiamo con gioia come un incremento qualificato delle istituzioni culturali cattoliche nella Città santa e siamo sicuri che la collaborazione già in atto in particolare
con lo Studio Teologico crescerà con reciproco vantaggio.
Saluto infine i nuovi studenti. Per noi che viviamo e operiamo a Gerusalemme da
vari anni e tra difficoltà che non accennano a diminuire siete voi, cari giovani provenienti da varie parti del mondo, il segno confortante che Dio benedice la nostra
perseveranza e il nostro lavoro in Terra Santa a servizio di tutta la Chiesa.
A tutti, docenti di ogni ordine e grado e studenti, collaboratrici e collaboratori
un saluto e un augurio colmi di riconoscenza. Dio doni a noi docenti di essere con
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l’esempio e l’insegnamento all’altezza della missione affidataci, al personale ausiliario di servire con competenza e spirito evangelico, agli studenti fedeltà ai doveri
di studio e successo nei risultati.
Grazie!
Omelia di fra Artemio Vítores, Vicario Custodiale
Cari fratelli e sorelle:
Incominciamo oggi un nuovo anno accademico. Per alcuni di noi uno dei tanti anni
accademici, per altri sarà il primo. Ma tutti, professori, alunni e personale ausiliare,
iniziamo il nuovo anno con l’entusiasmo della novità e la forza dello Spirito Santo
che abbiamo invocato.
La Liturgia di oggi colloca tutti noi a Betania, simbolo dell’amicizia e dell’amore.
Betania è un oasi di pace, dove il Signore esperimentò il calore dell’amicizia umana.
Raramente i Vangeli parlano dei sentimenti intimi di Cristo. A Betania troviamo il
cuore di Gesù. Egli che non aveva neppure una pietra dove “poggiare la sua testa”,
aveva scelto la casa dei suoi amici intimi come rifugio e come luogo di riposo. Lì
poteva dimenticare l’opposizione crescente da parte dei giudei e godere della pace e
della gioia dell’amicizia. Il Vangelo di Giovanni ci dice che Gesù voleva molto bene
a Marta, Maria e Lazzaro (Gv 11,5); ci dice ancora che amava a Lazzaro e che era
su amico: “Signore, ecco il tuo amico è malato” (Gv 11,3; cfr. 11,11), dicono a Gesù
le sorelle di Lazzaro. E i giudei lo confermano: “Vedi come lo amava!” (Gv 11,35).
Gesù inoltre amava tanto a Marta e Maria che non ha potuto contenere il suo pianto
quando ha visto che esse piangevano (cfr. Gv 11,33). Esse ripagavano l’amore di
Gesù con il loro amore (cfr. Lc 10,38-42). Come abbiamo appena ascoltato, Marta si
occupava di preparare tutto per il Maestro: la stanza accogliente, il miglior pranzo,
ecc.; con Maria, invece, il Maestro si trovava bene quando le parlava del Regno di
Dio; Marta dissetava il Maestro con l’acqua naturale; Maria, ascoltandolo seduta ai
suoi piedi, toglieva l’infinita sete del Maestro, il cui desiderio era donare i tesori del
Regno. Tutte e due erano al servizio di Gesù: Marta con le sue cure materne; Maria
accettando di buon grado le cure del Maestro.
Un centro di studi teologici è innanzitutto una “comunità accademica”, e per noi
una fraternità unita nell’amore. Gesù, a Betania, è l’amico fedele, presente nei momenti lieti ma anche, e soprattutto, nei momenti difficili come la morte. Il punto di
partenza per la costruzione della fraternità è Cristo, al quale bisogna essere uniti se
vogliamo conservare e sviluppare la vita divina. Anche noi, come Paolo (cfr. Gal
1,13-24), siamo stati scelti e chiamati da Dio “con la sua grazia”, e ci ha rivelato
“suo Figlio”. Ce lo rivela ogni giorno nella sua Parola e nell’Eucaristia, e a tutti noi,
di un modo speciale, attraverso lo studio e la comprensione della Sacra Scrittura, che
“l’anima della Teologia” (DV 24). Ma perché la fraternità sia vera, dobbiamo avere gli stessi atteggiamenti che ha avuto Cristo (cfr. Rom 12,3-9): amare veramente
142
“senza finzioni”, “con affetto fraterno”, stimarsi “a vicenda”, essere “solleciti per le
necessità dei fratelli”. Sono atteggiamenti che dobbiamo fare nostri nella nostra vita
accademica, giacché costituiscono l’essenza della relazione tra professori e alunni,
e tra gli stessi alunni. Soltanto così, uniti a Cristo cuore della nostra fraternità accademica, potremmo, come Paolo, “annunziare Cristo” in mezzo ai pagani del nostro
tempo, ed essere testimoni della nostra fede cristiana davanti a coloro che la perseguitano.
Ogni uomo vive in un ambiente che gli arricchisce. Il nostro ambiente accademico
è la Custodia Francescana di Terra Santa. Siamo francescani e viviamo a Gerusalemme, il cuore della Terra Santa.
Come studiosi francescani seguiamo le indicazioni di San Francesco: “Voglio che i
miei frati siano discepoli del Vangelo e progrediscano nella conoscenza della verità,
in modo da crescere contemporaneamente nella purezza della semplicità” (LegM
11,1). Francesco vuole che tutti i frati, senza distinzione, possano “seguire le orme
del Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo” (Lord 51), amando Dio e adorandolo “con cuore puro e mente pura, ricercando questo sopra tutte le altre cose” (2Lf
19). Lo studio, come hanno insegnato i grandi maestri dell’Ordine, deve portare ad
una conoscenza sempre più profonda di Dio e a una donazione totale a Lui, unendo
nella persona del frate che studia “santità di vita e scienza”. Ciò sarà possibile se il
frate si lascia possedere dalla Verità, che è Dio, per dopo lodarlo e servire così ai
fratelli. Tutto questo comporta una conversione radicale a Dio, unita all’impegno, la
dedizione e la disciplina che esige ogni apprendimento. È dunque un cammino che
dura tutta la vita.
E viviamo in Terra Santa, che deve essere l’ideale di ogni studioso cristiano: “terra
dove vissero un tempo i nostri padri nella fede; terra dove risuonò la voce dei profeti,
che parlaro­no nel nome di Dio, di Abramo, di Isacco e di Giacobbe; terra, infine e
soprattutto, che la presenza di Cristo ha reso ormai benedetta e sacra per i cristiani e,
si può dire, per l’intero genere umano” “Nessuno può dimenticare che quando Dio
volle scegliersi, come uomo, una patria, una lingua, una famiglia in questo mondo, le
prese dall’oriente” (Paolo VI, Nobis in animo: EV 5,157). In Terra Santa lo studioso
si trova in una situazione privilegiata per poter ascoltare la Parola di Dio, nei Luoghi dove essa è risuonata: essi “sono un potente stimolo di meditazione e contemplazione per ogni seguace del Vangelo”(J. Vaughn, Rinnovato impegno..., 15, ACTS
XXXII (1987) 600). I Luoghi Santi diventano dunque “la scuola dove si è iniziati a
comprendere la vita di Gesù, cioè la scuola del Vangelo” (Cfr. Paolo VI, “Discorso
tenuto a Nazaret, 5 gennaio 1964”, Liturgia delle Ore, vol I: Domenica della Sacra
Famiglia), giacché “essi hanno l’alto pregio di offrire alla fede un irrefrangibile sostegno, permettendo al cristiano di venire a contatto diretto con l’ambiente, nel quale
“il Verbo si fece carne e dimorò tra di noi” (Gv 1,14)”(Paolo VI, Nobis in animo: EV
143
5,163). Quello che abbiamo detto, vale di un modo speciale per Gerusalemme, che,
per un cristiano, costituisce il cuore della Terra Santa, la sintesi dell’opera di Dio in
favore degli uomini. Lo diceva molto bene Giovanni Paolo II: “Quante evocazioni,
quante immagini, quanta passione, e quale grande mistero avvolge questa parola:
Gerusalemme! Per noi cristiani Gerusalemme rappresenta il punto geografico della
tangenza tra Dio e l’uomo, tra l’eterno e la storia… Veramente città unica al mondo,
e in quanto simbolo della Chiesa, detentrice di un significato spirituale e teologico
che tutti ci tocca personalmente” (Giovanni Paolo II, “Discorso ai partecipanti alla
Settimana Biblica” (18-9-80), E. Farhat, Gerusalemme nei Documenti Pontifici,
187).
Cari fratelli e sorelle: incominciamo oggi una nuova tappa nel nostro cammino
all’incontro con Cristo. Abbiamo davanti a noi un compito difficile, ma esaltante.
Magari ciascuno di noi possa dire, come Paolo: e tutti “glorificavano Dio a causa
mia” (Gal 1,24)!
Benemerenze al Terra Santa College di Amman
Grazie ad alcuni suoi brillanti allievi il Terra Santa College di Amman riscuote
consensi in vari ambiti disciplinari:
1) Due ragazze della IV e un ragazzo della V elementare, alunni del Collegio,
hanno ottenuto la Coppa di primi classificati nella competizione sportiva di
Ginnastica Artistica svoltasi nella Cittá Sportiva Re Hussein il 7 aprile 2004.
Il premio e le medaglie sono state conferite loro dalla Principessa Alia AlFesal.
2) Il 29 aprile 2004 il Centro Culturale dell’Ambasciata Turca in Giordania, nell’ambito del Festival della Canzone per bambini, ha conferito alla Corale del
Collegio uno scudo-premio di qualificazione, consegnato dall’Ambasciatore.
3) Gli Scouts del Collegio sono stati riconosciuti miglior gruppo musicale a livello
nazionale ricevendo la Coppa del primo posto dal Direttore dell’Insegnamento Privato del Ministero dell’Educazione Giordano, il 30 settembre 2004.
4) Il Ministero dell’Educazione ha conferito al fra Rashid, in qualità di Direttore,
la Medaglia dell’Educazione di riconoscimento, per i meriti pedagogici e i
risultati ottenuti dal Collegio di Amman. La consegna è stata effettuata dal
Primo Ministro del Governo Giordano nel Centro Regina Rania Al-Abdallah
il 5 ottobre 2004.
Questi risultati ci spingono ad offrire con rinnovata dedizione un sempre migliore
servizio educativo.
fra Rashid Mistrih ofm
Direttore del Collegio
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Giubileo dalle nostre suore Clarisse
9 ottobre 2004, presso il monastero delle suore clarisse di Gerusalemme Sœur Marie de la Sainte Famille, suora esterna della comunità, ha celebrato il suo Giubileo
di 60 anni di vita religiosa. Il 29 dello stesso mese, sœur Claire Marie du Cœur de
Jésus ha pure celebrato il suo giubileo di diamante.
Presentiamo alle nostre consorelle i nostri auguri più sentiti.
Inaugurazione della scuola materna di Betlemme
24 ottobre 2004. È stata inaugurata la scuola materna di Betlemme. Segue una
breve descrizione di questi edifici, il loro scopo e il loro valore ed importanza nel
servizio della regione di Betlemme.
Prima: la nuova Scuola Materna della scuola di Terra Santa è la prima non solo per
dimensione ma per i servizi ed i metodi educativi che vengono applicati nell’ambito
del nuovo sistema di educazione per i bambini. Questa scuola è stata costruita per i
bambini di Betlemme sia cristiani che musulmani perché i bambini meritano di avere
una sana atmosfera educativa e una convivenza gioiosa.
Secondo: il museo “il villaggio betlemitano” ricorda la storia e la cultura di qui
a tutti i pellegrini che vengono; inoltre vi è un centro per l’insegnamento della lavorazione artistico-artigianale della Madreperla. Tale artigianato è stato introdotto
per la prima volta in Terra Santa dai Padri Francescani. Il fine del museo è quello
di custodire l’identità culturale di questa storica tradizione artigianale, e di creare e
sviluppare nuove opportunità di lavoro per chi ancora lavora in questo settore.
Terzo: il centro d’informazione per i pellegrini provvederà a fornire informazione
turistiche e religiose ai pellegrini in Betlemme, anche attraverso la consultazione di
libri di valore che illustrano l’importanza nella storia e lo sviluppo della Terra Santa.
C’è inoltre una caffetteria per il ristoro dei pellegrini.
Quarto: l’ufficio dello Status Quo della Custodia di Terra Santa ha il delicato compito di far sì che i rapporti e le cerimonie delle confessioni religiose presenti nella
Basilica si svolgano nel rispetto della normativa dello Status Quo.
Tutto ciò è stato realizzato grazie alla lungimiranza della Custodia di Terra Santa,
all’aiuto di fraterni amici e ad un’idea concreta di padre Ibrahim Labib Faltas: tutto
ciò diventerà una parte essenziale dell’identità e della cultura di coloro che abitano
la Terra Santa e in particolare dei Betlemiti. Rende concreta la volontà della Custodia
Francescana di aiutare lo sviluppo della città dove è nato Gesù.
Tali realizzazioni hanno dato e daranno opportunità di lavoro per gli abitanti di
questa regione. Durante questo periodo di grave crisi economica e sociale che ha fatto salire la disoccupazione a livelli altissimi, l’esecuzione di questi lavori, dal 1988
ad oggi ha dato un lavoro ad oltre 250 famiglie di Betlemme.
145
La nuova scuola offrirà, attraverso un cammino formativo e pedagogico moderno,
un insegnamento teso ad incrementare un’educazione alla pace e al rispetto reciproco nell’amore di Dio.
Sono stati presenti a questa cerimonia molte autorità istituzionali italiane, europee
e arabe e molti semplici cittadini che hanno contribuito direttamente o indirettamente
alla realizzazione di questi progetti ed hanno avuto un ruolo preminente di supporto
alla gente di qui al fine di aiutarla a rimanere in questa Santa Terra. Ci sono stati qui
oltre 1000 pellegrini, molti politici e manager economici, molti vescovi e religiosi
italiani ed europei unitamente ad alcuni pellegrini giapponesi e cittadini egiziani.
Questa cerimonia in data 24 Ottobre 2004 coincide con l’ultimo giorno del mandato
di Padre Ibrahim Faltas in qualità di direttore del Terra Santa College di Betlemme.
Padre Ibrahim assumerà, il primo Novembre, il suo nuovo impegnativo incarico di
parroco di Gerusalemme. Durante i 12 anni della sua direzione molte generazioni
sono state educate nella Scuola di Terra Santa, la Scuola si è sviluppata e ha portato
sviluppo e accrescimento non solo culturale e sociale ma religioso.
Quello di oggi per tutti noi può essere considerato un avvenimento storico importante, ma è anche esperienza concreta della solidarietà fraterna della Custodia di Terra Santa verso Betlemme e dell’amicizia di tutti coloro che credono nella pace e nella
necessità di un futuro di diritti e di un diritto al futuro per il popolo palestinese.
Notizie storiche
1. L’Istituto di Istruzione Superiore Terra Santa è caratterizzato da una storia prestigiosa che proviene dal XVI secolo: è la prima istituzione educativa fondata a
Betlemme, dove i frati francescani la istituirono nel 1598.
Attraverso i cinque secoli di attività, la scuola è notevolmente cresciuta per allinearsi con le più evolute esigenze contemporanee. Tuttavia, il genuino spirito della
tradizione Cristiana Francescana è stato prudentemente mantenuto al fine di preservare una tradizione che viene tramandata da una generazione di diplomati all’altra.
2. Da una modesta scuola istituita inizialmente per insegnare le lingue e le scienze
ai bambini di Betlemme, essa è divenuta un college con più di 1000 studenti iscritti
nell’anno scolastico 2004-2005.
3. Nel 1849 i Francescani fondarono a Betlemme, anche una Scuola femminile che
oggi conta circa mille allieve iscritte.
Questo prestigioso passato di continuità e rendimento didattico ha prodotto generazioni di diplomati, tutte caratterizzate dall’eccellenza della formazione e dall’impegno nel costruire una migliore comunità locale.
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7.
Innovazione
Nel 1996 l’Auditorium è stato interamente rinnovato e dotato di moderni
sistemi video e audio.
Nel 1997 è stato realizzato il laboratorio scientifico e dotato delle più aggiornate strumentazioni per le attività delle classi di chimica.
Negli anni 1996/97 sono state ristrutturate la Cappella e la Biblioteca, due
simboli importanti per uomini di Misericordia: Dio e l’uomo.
Nel 1998 è stata iniziata la Saint Francis Millenium Hall per attività sportive
indoor, cerimonie ed eventi sociali per gli studenti e per l’intera comunità.
La struttura polifunzionale è stata realizzata grazie ad una generosa donazione italiana.
Nel 1999, il laboratorio di informatica è stato interamente rinnovato e aggiornato con 20 postazioni di lavoro.
l’introduzione dell’insegnamento della lingua italiana dal 2002, accanto alle
già esistenti lingue araba, inglese e francese, e la presenza dall’anno scolastico 2003-2004 di due docenti inviati dal Ministero degli Esteri italiano.
La nuova scuola materna intitolata a Giorgio La Pira e Mariele Ventre.
Fortemente voluta dalla Custodia di Terra Santa e da Padre Ibrahim Faltas
ofm, in qualità di direttore del Terra Santa College, è stata realizzata dalla
Conferenza Episcopale Italiana, con il contributo della Diocesi di Fiesole,
della Diocesi di Montepulciano Chiusi – Pienza, dell’UNICOOP di Firenze,
dell’Antoniano di Bologna, dell’Associazione Amici di Betlemme ONLUS,
Provincia Toscana dei Frati Minori di San Francesco Stimmatizzato, Fraternità Nazionale ofs Minori, Spazio Arredo – Italia, U.n.i.t.a.l.s.i. – Nazionale,
Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Luigi Daga scrittore e CGIL – Viterbo, Ass.ne “Progetto Sorriso”- (RSM), Fondazione Baduel – Zamberletti,
Fornaci di Castelviscardo, Prof. Alberto Magone, TLF. Italia e tantissimi
altri generosi amici. Ospiterà fino a trecento bambini sia cristiani che musulmani dai tre ai sei anni. È stata concepita ed arredata alla luce dei più moderni dettami di pedagogia e formazione per la prima infanzia: oltre a 12 aule,
vi sono tre laboratori per le attività artistico-manuali, un’area per l’attività
motoria e due grandi spazi attrezzati per il gioco.
Discorso di introduzione del Rev.mo P. Pierbattista Pizzaballa, Custode di
Terra Santa
Fratelli carissimi, amici, il Signore vi dia la pace!
Noi francescani di Terra Santa vogliamo oggi ringraziare il Signore per questo
momento particolare e intenso che ci sta regalando.
Siamo contenti perché Betlemme ha ricevuto in dono una bellissima struttura, nuo147
va, elegante e funzionale. In questi tempi così difficili per questa città è un segno di
speranza e di coraggio.
È un segno di speranza perché creando una nuova struttura educativa per bambini
si dimostra di avere fiducia nel futuro, di credere nel loro futuro in questa terra e in
questa città.
È un segno di coraggio, perché in questo periodo così turbolento, in cui tutto sembra disgregarsi si è voluto investire non nel rafforzamento di barriere di divisione,
ma in progetti di educazione e di formazione.
Con l’inaugurazione di questa scuola oggi qui, a Betlemme noi cristiani di Terra
Santa affermiamo solennemente che il Cristo risorto, nostra speranza, continua ad
essere il fondamento del nostro agire ed operare, e ci spinge non a difenderci, arroccarci e chiuderci nelle nostre sicurezze, ma ad amare, credere ed aprirci a tutti.
È molto bello inoltre che questa struttura sia stata realizzata con l’aiuto di tanti
amici e sostenitori di diverse provenienze: l’Antoniano di Bologna con il suo conosciuto Zecchino d’Oro, la Conferenza episcopale Italiana, le diocesi di Fiesole e
Montepulciano, le Cooperative della Toscana e altri amici che hanno creduto insieme a noi in questo progetto. In questi anni con voi amici si è instaurato un legame
particolarmente forte, che va ben oltre la semplice collaborazione progettuale. Penso
di poter dire che Betlemme sia diventata un po’ anche la vostra città e, sono certo,
anche gli abitanti di Betlemme sentono di appartenervi un po’. Nessun problema
- e non sono mancati - ha fermato la vostra solidarietà. La vostra amicizia non ha
conosciuto barriere. Vi ringraziamo per tutto ciò e ringraziamo il Signore per il dono
che voi siete.
Questo legame sono certo continuerà, ma sono altresì certo che la città di Betlemme
ed in particolare la comunità parrocchiale di Santa Caterina saprà fare la sua parte
perché questa bella struttura sia il punto di partenza di un rinnovamento e di una
ristrutturazione non solo di edifici ma di tutta la comunità ecclesiale, perché continui
ad impegnarsi e ad interrogarsi su cosa essa stessa può e deve fare la città.
Infine credo sia doveroso ringraziare la comunità francescana di Betlemme che ha
seguito questo progetto ed accompagnato tutte le diverse tappe della progettazione.
Il mio pensiero va ai fratelli che sono stati qui presenti in questi ultimi anni, quelli
che sono con noi oggi e quelli che ora si trovano in altre località della Terra Santa.
Sento il dovere di ringraziare particolarmente fra Ibrahim Faltas, che ha egregiamente diretto la scuola di Terra Santa in questi ultimi anni, che ha voluto fortissimamente questo nuovo asilo, e che per tanti anni è stato il punto di riferimento di molti
qui a Betlemme. Grazie Ibrahim del tuo prezioso servizio, della tua dedizione, della
tua prontezza e disponibilità, che ti hanno sempre caratterizzato. Tutta la fraternità di
Terra Santa si unisce oggi alla città di Betlemme per abbracciarti e ringraziarti.
E a tutti voi qui presenti oggi va infine il mio ringraziamento per esservi uniti a noi
in questo giorno di grande festa. Il Signore vi dia la pace!
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Discorso di S.E. Mons. Pietro Sambi, Nunzio e Delegato Apostolico
L’atteggiamento più negativo che si possa assumere nelle gravi difficoltà in cui versa attualmente la Terra Santa sarebbe quello di incrociare le braccia e di dire: “date le
circostanze, qui non si può far nulla di buono”. Ciò sarebbe un arrendersi alle forze
del male, un perdersi in sterili lamentele, un consegnarsi alla disperazione.
Il Vangelo di Gesù Cristo è una forza ed una luce interiore, non tanto per le situazione confortevoli, ma in primo luogo per quelle difficili, che richiedono un rafforzamento della propria identità cristiana: una fede, una speranza ed una carità, che non
si lasciano imprigionare dagli eventi, ma gettano semi di vita e di rinnovamento al di
là del momento, dei muri e della sera, per un domani migliore.
Non è cosa facile; vi riuscirà solo chi avrà il coraggio della fiducia piena in Dio,
padrone della storia, e nell’uomo.
Ciò che avverrà a Betlemme il prossimo 24 ottobre mostra che è possibile. L’inaugurazione della polivalente St. Francis Millenium Hall, del Centro di informazione
per i pellegrini, della nuova scuola materna per 300 bambini, è la vittoria della speranza nel futuro e della solidarietà internazionale. Chi costruisce ha più futuro di chi
distrugge, chi difende la vita ha più futuro di chi uccide, chi ama ha più futuro di chi
odia.
Congratulazioni alla Custodia di Terra Santa ed al Padre Ibrahim Faltas che, con
lo spirito ed il coraggio di San Francesco, danno speranza e mostrano la via del futuro alla popolazione di Betlemme; ringraziamenti alla CEI ed ai tanti italiani, tra cui la
diocesi di Fiesole e di Montepulciano Chiusi – Pienza, l’Antonianum di Bologna, il
progetto Sorriso della Repubblica di San Marino, l’UNICOOP di Firenze, ecc., che,
con la loro mano amica e generosa, portano alla popolazione di Betlemme il calore
dell’amicizia e della fraternità, insieme con lo stimolo a sperare ed a creare un futuro
migliore.
Facciamo nostra la preghiera del Padre Giovanni Paolo II a Betlemme, nel marzo
2000: “O Bambino di Betlemme, Figlio di Maria e Figlio di Dio, Signore di tutti i
tempi e Principe della Pace, ‘lo stesso ieri, oggi e sempre’ (Eb. 13,8): mentre avanziamo verso il nuovo millennio, guarisci le nostre ferite, rafforza i nostri passi, apri
il nostro cuore e la nostra mente alla ‘bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui
verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge’ (Lc. 1,78). Amen”.
Discorso di fra Ibrahim Faltas ofm
Pace e Bene a tutti
Rev. Padre Custode, sono commosso e grato per le parole di affetto e stima che mi
ha rivolto.
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Grazie. La benevola approvazione di un padre è sempre di conforto per un figlio.
Anche a tutti voi un grazie grande... anzi grandissimo: per quello che avete fatto,
per quello che fate, per quello che continuerete a fare... ma soprattutto, per il vostro
essere qui. Essere qui così numerosi è veramente una grazia di Dio e il più bel regalo
che potevate fare.
Benvenuti agli amici della Toscana, dell’Umbria, della Romagna, della Campania,
della Lombardia, del Veneto, del Lazio, della Repubblica di San Marino, del Giappone, della Germania ai confratelli presenti e alla gente di Betlemme.
Desidero rileggervi le parole di Sua Santità che, in questo ultimo anno, spesso mi
sono ripetuto “Nessuno può abbandonarsi alla tentazione dello scoramento o della
ritorsione: iI rispetto della vita, la solidarietà internazionale, l’osservanza della legge
devono prevalere sull’odio e sulla violenza”.
Grazie perché non vi siete fatti prendere dallo scoramento dinanzi alle tante difficoltà, grazie per aver dimostrato concretamente rispetto ed amore per i bisogni
della vita quotidiana di fratelli meno fortunati, grazie per la vostra fraterna e fattiva
solidarietà.
In particolare siamo grati alla Conferenza Episcopale Italiana che con il suo aiuto
concreto e con la sua costante fiducia, ha voluto e reso possibile che “un sogno” divenisse prima speranza e poi realtà.
Grazie di cuore all’Antoniano di Bologna per il suo “Fiore della Solidarietà” e
all’unicoop di Firenze e alla famiglia Cortesi per il loro importante contributo (ricordiamo Paolo e Marco nelle nostre preghiere).
Tutta la gente di questa Santa Terra ha bisogno di credere di poter aver un futuro,
soprattutto i ragazzi ed i giovani.
Ai giovani di ogni parte del mondo bisogna restituire la capacità di sperare nonostante tutto, attraverso la strada del dialogo e dell’incontro.
Non posso terminare senza abbracciarvi tutti con fraternità, ma uno speciale abbraccio lo riservo a Mons. Vacchelli e a S.E. Giovanetti che mi hanno donato amicizia e costante supporto. Ed infine un grazie specialissimo a Mons. Rodolfo Cetoloni, averlo avuto paternamente vicino in molte iniziative, mi è stato di grande aiuto
e conforto e mi ha fatto costatare la verità delle parole di San Francesco: “in questo
Ordine anche i semplici traggono profitto da ciò che è proprio dei sapienti” (2 Cel
778,192).
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Discorso del Presidente Yasser Arafat
Palestine Liberation Organization
Palestine National Authority
Office of the President
Fratelli e sorelle
Signore e Signori amici e spettabili ospiti,
Nella memorabile occasione dell’inaugurazione della nuova scuola materna, del
centro d’informazione dei turisti, e dell’ufficio dello Status Quo della Custodia di
Terra Santa a Betlemme, sono onorato e felice di rivolgermi a tutti voi che siete ospiti cari a noi e al nostro popolo. Un particolare saluto a tutti i cittadini di Betlemme
dove nacque il Profeta dell’amore e della pace.
Congratulazioni fervide e sincere per il grande lavoro realizzato, che mostra la
splendida identità del nostro popolo e la sua ricca tradizione culturale ed umana che
affonda le sue radici nella storia. Un grazie a tutti quelli che hanno contribuito e
partecipato alla realizzazione di queste importanti opere; in particolare alla Custodia
di Terra Santa, e soprattutto a padre Ibrahim Faltas per il grande impegno personale
per il tanto tempo e per la forza che ha profuso per vedere realizzate ed ultimate queste opere di grande significato civico. Apprezziamo con orgoglio quello che questo
francescano ha fatto per Betlemme e per lo sviluppo che ha impresso alla Scuola di
Terra Santa. Ciò che ha fatto durante gli ultimi quattordici anni per la nostra gente
durante momenti difficili e dolorosi come quello dell’assedio della Basilica della
Natività non verrà dimenticato.
Gli porgiamo i più vividi auguri per il suo nuovo incarico quale Parroco di Gerusalemme (la capitale eterna della Palestina).
Ci auguriamo che continui ad essere vicino al nostro popolo, ai Luoghi Sacri con
l’impegno la pazienza e la perseveranza e lo spirito donazione che ha sempre dimostrato, e che lo distinguono come uomo di giustizia e di pace. Quella pace a cui la nostra mano è sempre tesa, e per la quale affrontiamo sacrifici considerandola l’unica
garanzia e salvezza per la stabilità e la sicurezza per tutti i popoli del Medio-Oriente
e per il nostro popolo palestinese, che continua a soffrire l’amarezza e l’ingiustizia
dell’occupazione. I nostri diritti non possono essere messi in discussione, soprattutto
il nostro diritto alla autodeterminazione e alla realizzazione di un nostro Stato, con
capitale la Santa Gerusalemme, affinché il nostro popolo possa vivere in una pace
rispettosa verso se stesso e verso i vicini.
Voglio ringraziare caldamente gli amici italiani, popolo e istituzioni, per il loro
supporto in queste ed in altre importante iniziative: il loro sostegno ci rafforza e ci
da il coraggio di affrontare tante situazioni estremamente difficili provocate dalla
schiacciante occupazione, dalla violenza della chiusura e della esclusione che stanno
minando sempre più la nostra economia e la vita quotidiana nelle nostre città, nel
villaggi e nei campi profughi.
151
Quello che avete realizzato è importante e risalta come una medaglia d’onore non
solo per Betlemme ma anche per tutta la nostra gente.
Ancora un saluto a tutti quelli che hanno contribuito direttamente o indirettamente
alla realizzazione delle opere per cui oggi facciamo festa, e che faranno parte dell’identità culturale del nostro popolo. Questi centri e edifici sono una risorsa economica e sociale, e possono –ci auguriamo- incrementare la ripresa dei pellegrinaggi e
viaggi turistici nella città della Natività.
Ispiriamoci all’amore, alla pace, alla tolleranza e alla pazienza nelle sventure del
Profeta dell’amore, Nostro Signore Gesù Cristo (a Lui sia la pace) seguendo il Suo
esempio e le Sue lezioni come aiuto a perseverare nel nostro cammino verso la giustizia e la libertà.
Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Yasser Arafat (Abu Ammar)
Presidente dello Stato Palestinese
Presidente dell’O.L.P
Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese
Va rilevato che questo discorso di Yasser Arafat, letto dal Dottore Émile
Jarjoui, Ministro degli Affari Religiosi dell’ANP, è stato l’ultimo discorso del Capo
dell’A.N.P. prima della sua morte.
La Lanterna Magica n.2:
Canti dei bambini per la Pace in Terra Santa
31 ottobre 2004. Le ragazze della Scuola di Terra Santa San Giuseppe, The Jasmine Choir, daranno vita al festival The Magic Lamp. Quattro musicisti e parolieri
palestinesi hanno generosamente donato 12 canti all’Istituto Magnificat, la Scuola
di Musica della Custodia di Terra Santa. C’era l’ambizione di fare qualcosa come
uno Zecchino d’Oro a Gerusalemme, ma si è capito che sarebbe stato come fare una
cattedrale nel deserto. Ci si è dedicati, perciò, a portare prima dell’acqua nel deserto:
ci si è rivolti al mondo delle scuole, invitandole a partecipare come solisti e come
ascoltatori. Inoltre l’Istituto Magnificat ha curato l’armonizzazione e la stampa dei
canti. La pubblicazione è destinata, appunto, alle scuole della regione: con la seconda edizione del festival avranno 24 melodie adatte ai bambini. Ogni anno i bambini
Palestinesi avranno 12 nuove canzoni adatte alle loro voci squillanti.
Si tratta di canti sul tema della famiglia, di quel giardino che è la Terra Santa e,
qualche volta, della pena che è l’essere Palestinese, della nostalgia di una Pace che
tarda a posarsi.
Proprio per questa ragione educativa, la Pontifical Mission di Gerusalemme ha
sponsorizzato la seconda edizione dell’iniziativa; anno scorso fu Mons. Emilio Lingiardi e la gente di Crema a sostenerla e incoraggiarla.
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Anima del festival è la Sig.ra Hania Soudah Sabbara, che dirige The Jasmine
Choir e, nelle varie scuole di Gerusalemme, ha trovato i 12 solisti che, con le ragazze
del San Giuseppe interpreteranno le canzoni. Al pianoforte: Haig Vosgueritchian,
Jiries Boullata e Hani Kreitem, allievi del Magnificat.
Ricordiamo con gratitudine il Ministro Generale dei Francescani, Padre Josè Rodriguez Carvalo che anno scorso, con grande sensibilità, volle essere presente al
concerto.
fra Armando Pierucci ofm
Direttore dell’Istituto Magnificat
Giornata pro Terra Santa a Campobasso – Italia
17 Ottobre 2004. Il Rev.mo Padre Pierbattista Pizzaballa – Custode di Terra Santa
– trovandosi a Roma, è andato a Campobasso (Molise) ove era stato invitato, a presenziare una Giornata cittadina pro Terra Santa e inaugurare una mostra sulla Terra
Santa. Per l’occasione è stato accompagnato da alcuni confratelli della Delegazione
di Terra Santa e da fra Mario il quale è stato il promotore di questa importante iniziativa.
La Giornata è stata preparata da fra Gaetano Jacobucci francescano e Guardiano
del Convento-Parrocchia di San Giovanni Battista di Campobasso.
Già nel 2000 lo stesso fra Gaetano in occasione di una giornata pro Terra Santa e
alla presenza dell’allora Custode di Terra Santa - fra Giovanni Battistelli – aveva
promosso il gemellaggio della sua Parrocchia con il nostro Santuario di San Giovanni in Ain Karem.
La Giornata estesa a tutta la Città, è stata preparata molti giorni prima con annunci
dalla Radio locale, dai giornali e da colorati e grandi manifesti diffusi ovunque in città, ed è stata l’occasione per inaugurare la Biblioteca del Convento ricca di 40 mila
volumi, da libri antichi sulla Terra Santa e da libri in lingua ebraica. Contemporaneamente nell’antico e bellissimo chiostro è stata inaugurata un’interessante mostra dal
titolo La Terra Santa e la Custodia dei francescani.
Nel pomeriggio - all’ora fissata dal programma - la chiesa era già gremita di gente,
con le più alte autorità della Regione Molise, della Città di Campobasso con il consiglio Regionale e Provinciale. Erano pure convenuti molti religiosi francescani della
Provincia di Puglie con il Vicario Provinciale.
Fra Gaetano dopo aver rivolto brevi parole di circostanza, ha presentato il Custode
di Terra Santa e lo ha invitato a rivolgere al pubblico la sua parola attesa con interesse
e curiosità. Il Custode si è soffermato particolarmente sulla situazione attuale a tutti
nota dalle continue notizie della televisione. Ha fatto notare le difficoltà di vita dei
cristiani, la preoccupazione per il futuro dei giovani; ha parlato delle difficoltà della
Custodia dei francescani per frenare l’esodo continuo dei cristiani e infine ha invitato
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tutti a preoccuparsi della Terra Santa sostenendo particolarmente quelle realizzazioni
che la Custodia programma per aiutare i cristiani resi poveri del prolungarsi della
lotta armata tra arabi e israeliani. Un lungo applauso che significava tutta la convinzione del pubblico a quanto detto dal Custode ha accompagnato la conclusione delle
sue calorose parole.
Fra Gaetano ha voluto ringraziare il Custode per la sua presenza a Campobasso
in questa circostanza e assicurato a nome della cittadinanza l’impegno di sostenere
un’opera sociale che la Custodia indicherà a beneficio dei cristiani palestinesi e di
promuovere e attuare un pellegrinaggio in Terra Santa.
A conclusione ha fatto seguito la visita guidata, dal confratello organizzatore, della
Mostra La Terra Santa e la Custodia dei francescani interessante per la sua chiara
documentazione fotografica su Santuari, Opere e Storia.
fra Mario Tangorra ofm
Delegazione di Terra Santa
Anniversario della fondazione delle Suore della Croce
Domenica 4 novembre 2004, alle ore 16, il Rev.mo padre Custode ha celebrato
una Messa di azione di grazie nella Cappella dell’orfanotrofio femminile di Gerusalemme in onore del settantacinquesimo della fondazione e il cinquantesimo della
morte del Fondatore delle Suore Francescane della Croce del Libano. A questa celebrazione era presente la Madre Generale della Congregazione venuta dal Libano, ma
anche alcuni francescani (fra Maroun, fra Halim, fra Paul Sylvestre, fra Stéphane,
alcuni studenti) e molte suore e amici di Gerusalemme. Dopo la messa, si è tenuta
un’agape fraterna.
Arrivate a Gerusalemme nel 1993, una piccola comunità di suore gestisce con
dedizione il nostro orfanotrofio. Nel 1930, il Venerabile padre Giacomo El-Haddad
(Abuna Yaacub), ofmcap fonda la Congregazione, nel 1932, suor Maria Zougheib
ne diventa la prima madre generale ed il braccio destro del fondatore. Riconosciuta
inizialmente di diritto diocesano, la Congregazione sarà di diritto pontificio nel 1967
e le sue costituzioni saranno definitivamente confermate da Roma nel 1983. Nei suoi
statuti, Abuna Yaacub insiste soprattutto sulle seguenti opere di misericordia:
* l’assistenza ospedaliera in favore dei preti impediti di continuare il loro ministero per motivi di salute o di età;
* la cura dei disabili, ciechi, storpi, handicappati mentali, vecchi e incurabili abbandonati dai loro familiari e dagli ospedali;
* la cura e l’educazione degli orfani;
* infine, quando sarà necessario, l’apostolato scolastico nelle località dove già
esiste una casa delle Suore e non vi è presente un’altra congregazione dedita
all’educazione.
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Pellegrinaggio nazionale polacco
Dal 4 al 10 novembre 2004 si è svolto il quinto pellegrinaggio nazionale organizzato dal Commissariato di Terra Santa di Cracovia in Polonia. Al pellegrinaggio ha
preso parte un’equipe di Radio Maria che, attraverso le trasmissioni in diretta alla
radio e le riprese televisive, ha offerto a tanti connazionali la possibilità di seguire
questo grande avvenimento religioso. In Terra Santa sono arrivati circa 300 pellegrini provenienti da diverse parti della Polonia: essi hanno aderito all’invito di fra
Nikodem Gdyk e fra Paschalis Kwoczala, Commissario e vice Commissario di Terra Santa, di visitare i Luoghi Santi e di pregare insieme per la pace in Medio Oriente.
I pellegrini sono stati divisi in sei gruppi che si distinguevano per il colore di una
sciarpa. Ogni gruppo, sotto la guida di un francescano o un sacerdote, ha visitato i
più importanti santuari, iniziando da Nazareth; qui tutti i gruppi hanno trovato alloggio per i primi due giorni del pellegrinaggio. Dalla Galilea poi, sono scesi in Giudea
per completare la vista dei Luoghi Santi. Il programma delle visite era strutturato
attorno alle celebrazioni liturgiche con la partecipazione di tutti i gruppi. Presiedeva
il vescovo Antonio Pacifico Dydycz ofmcap, guida spirituale del pellegrinaggio. Le
sante Messe sono state celebrate a Nazareth nella basilica dell’Annunciazione, a Tabgha nel santuario del Primato di Pietro, sulla riva del Giordano a Yardenit presso il
Lago di Tiberiade, a Betlemme al Campo dei Pastori, a Gerusalemme nella basilica
dell’Agonia al Getsemani e nella basilica della Risurrezione, davanti alla tomba di
Gesù. In conclusione è stata organizzata a San Salvatore, la chiesa parrocchiale di
Gerusalemme, una bella paraliturgia per la pace. Nell’omelia il Vescovo ha spiegato
il significato della pace, commentando il salmo 122: “Domandate pace per Gerusalemme…” e ha ricordato l’importanza dell’impegno di ognuno di essere strumento
di pace. È intervenuto poi fra Ibrahim Faltas, parroco della Città Santa, presentando
la situazione dei cristiani soprattutto a Betlemme e a Gerusalemme. Fra Jerzy Kraj,
Discreto di Terra Santa e guardiano di San Salvatore, ha parlato della presenza francescana lungo i secoli in Medio Oriente e delle diverse attività svolte dalla Custodia
di Terra Santa. Alla fine del suo intervento, a nome del Custode di Terra Santa, ha
insignito il Vescovo Dydycz della croce d’oro del pellegrino. La celebrazione si è
conclusa con la recita in polacco e in arabo della preghiera francescana Signore, fa’
di me uno strumento della tua pace.
fra Jerzy Kraj ofm
Discreto di Terra Santa
Scomparsa del Presidente Yasser Arafat
12 novembre 2004, ultimo venerdì di Ramadan, a Ramallah, il Rev.mo padre
Custode, accompagnato da fra Jerzy Kraj, Discreto di Terra Santa, da fra Ibrahim
Faltas, responsabile delle relazioni con l’Autonomia Nazionale Palestinese, da fra
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Stéphane Milovitch, segretario custodiale e da alcuni studenti del seminario teologico, ha assistito alla Sepoltura del Presidente Yasser Arafat. I religiosi si trovavano
proprio accanto al luogo dell’atterraggio dell’elicottero che portava le spoglie del
Presidente. Si sono ritrovati avvolti nella polvere dovuta all’elica dell’elicottero militare. Dopo una lunga attesa, i frati erano immersi in mezzo alla folla che gridava
Allah Akbar; la salma apparsa poi in mezzo al popolo è stata condotta fino alla sua
ultima dimora. Il simbolico minuto di silenzio è stato sostituito dalle lunghe serie di
calashnicov… Per fortuna, hanno sparato in aria… Un’importante tappa della storia
si è così conclusa…
Telegramma di cordoglio del Santo Padre dopo la morte di Yasser Arafat
L’11 novembre 2004, appresa la notizia della morte del Presidente dell’Autorità
Palestinese Yasser Arafat, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha disposto l’invio del
seguente messaggio di cordoglio, tramite il Cardinale Segretario di Stato Angelo
Sodano, al Signor Rawhi Fattuh, Presidente del Consiglio Legislativo Palestinese:
“In questo momento di tristezza per la dipartita del Presidente Yasser Arafat, Sua
Santità Papa Giovanni Paolo II è particolarmente vicino alla famiglia del defunto,
alle autorità e al popolo palestinese. Affidando la sua anima a Dio Onnipotente e
Misericordioso, il Santo Padre prega il Principe della Pace affinché la stella dell’armonia splenda presto sulla Terra Santa ed i due Popoli che vi dimorano vivano
riconciliati come due Stati indipendenti e sovrani”.
Condoglianze della Santa Sede al Popolo palestinese a causa della morte del
Presidente Arafat
Nell’apprendere la notizia della morte, avvenuta l’11 novembre in un Ospedale di
Parigi, di Yasser Arafat, 75 anni, Presidente dell’Autorità Palestinese, il Dr. Joaquín
Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione:
“La Santa Sede si unisce al dolore del popolo palestinese per la scomparsa del Presidente Yasser Arafat. Egli è stato un leader dal grande carisma, che ha amato il suo
popolo ed ha cercato di guidarlo verso l’indipendenza nazionale. Dio accolga nella
Sua misericordia l’anima dell’illustre Defunto e conceda la pace alla Terra Santa,
con due Stati indipendenti e sovrani, pienamente riconciliati tra loro”.
Il Santo Padre Giovanni Paolo II e Yasser Arafat si sono incontrati dodici volte
nei 26 anni di Pontificato. Arafat è stato ricevuto in Vaticano 11 volte: la prima il 15
settembre 1982 e l’ultima il 30 ottobre 2001. Il Santo Padre ed il leader palestinese
si incontrarono a Betlemme nel corso del pellegrinaggio del Pontefice in Terra Santa
nel marzo 2000.
Yasser Arafat ha incontrato il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato nel
1996, l’allora Arcivescovo ed ora Cardinale Jean-Louis Tauran, Segretario per i Rap156
porti con gli Stati, nel 1994 in Tunisia e nel 1995 a Gaza durante un viaggio in Israele,
e il Cardinale Pio Laghi in occasione della sua visita in Terra Santa nel 2001.
Il 25 ottobre 1994, la Santa Sede annunciò lo scambio di rapporti diplomatici con
l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) per progredire “nel proseguimento dello sviluppo di reciproche relazioni e cooperazione. (...) Si è deciso di
dare ai proficui contatti di lavoro già da lungo tempo esistenti un carattere permanente ed ufficiale. Di conseguenza l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina
aprirà un ufficio di rappresentanza presso la Santa Sede, con un proprio Direttore ed
il Nunzio Apostolico in Tunisia sarà responsabile dei contatti con i leader dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina”.
Il 15 febbraio 2000, il Santo Padre Giovanni Paolo II ricevette Arafat ed una
Delegazione palestinese per la firma di un Accordo bilaterale denominato Basic
Agreement fra la Santa Sede e l’Organizzazione di Liberazione della Palestina, come
Rappresentante dell’Autorità Palestinese. In quell’occasione il leader palestinese invitò il Papa a Betlemme. L’accordo firmato quel giorno regolava alcune questioni
di carattere giuridico riguardanti la presenza e l’attività della Chiesa Cattolica nei
territori dipendenti dall’Autorità Palestinese.
Il Custode di Terra Santa ricorda Y. Arafat
Ho saputo della gravità della situazione circa la salute di Arafat mentre ero in
viaggio da Gerusalemme verso Tel Aviv, per un ricevimento organizzato dall’Ambasciata in occasione della festa delle Forze Armate e dell’Unità d’Italia. Un giornalista
mi chiama per avere a caldo una mia opinione sulla scomparsa dalla scena politica
del leader palestinese, sul futuro di questa terra, sulle possibili prospettive. Mentre
rispondo con qualche frase di circostanza, penso che ben pochi, prima, mi avevano
posto domande sul futuro di questa terra. In genere, mi intervistavano sul presente.
Bisognava dunque aspettare che il vecchio leader uscisse di scena per ricominciare
a parlare seriamente di futuro? Lo trovo triste, eppure pare che sia così. Certamente,
con Arafat, scompare il simbolo della causa palestinese. Quali che siano le opinioni
a suo riguardo, sulla sua politica, la sua storia, le sue visioni e i suoi metodi, non gli
si può negare il fatto di avere portato all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale
il diritto dei palestinesi ad una terra e ad una patria. Arafat si è totalmente identificato con la causa palestinese e, in fondo, non c’è palestinese che non consideri
Arafat come proprio leader e proprio punto di riferimento. Ogni tanto, parlando
con la gente, mi divertivo a provocare chiedendo di Arafat, di cosa pensassero della
sua politica e delle sue iniziative. Un po’ tutti si lamentavano, ma poi il discorso si
concludeva sempre con il riconoscere che Arafat non si tocca. Ho capito che, nonostante tutti i distinguo, per i palestinesi Arafat ha incarnato anche affettivamente
l’aspirazione all’indipendenza e all’autonomia. Nessuno insomma, fino ad oggi, ha
mai separato l’immagine e la persona di Arafat dalla causa palestinese. Per quanto
possa sembrare strano e forse un po’ irreale ora si apre invece una nuova pagina nella
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storia del Medio Oriente senza il leader indiscusso. Nessuno sa con certezza che cosa
sarà scritto in questa nuova pagina. Gli esperti del settore stanno già descrivendo
i possibili scenari, le probabili tensioni, le lotte di potere e tutto quello che si può
immaginare. Una cosa è certa. Nessuno potrà prendere il suo posto. Arafat resterà
nella coscienza di ogni palestinese come il padre della Patria, pur non essendoci ancora la patria. Ho incontrato personalmente Arafat solo una volta, pochi giorni dopo
il mio insediamento, per una formale visita di cortesia alla Muqata, il suo quartier
general, ma, anche attraverso i confratelli palestinesi, ho seguito il suo percorso di
questi ultimi anni da vicino. Come tutti mi sono chiesto se colui che è stato leader
nella lotta e nello scontro è stato altrettanto capace e coraggioso nella costruzione del
suo Paese, nell’elaborazione di progetti, nella preparazione di classi dirigenti, con
l’inevitabile carico di rinuncia che ogni scelta comporta. Mi sono chiesto se questo
affascinante personaggio non sia egli stesso rimasto prigioniero della sua immagine
e del suo passato. È stato incapace di arrivare ad un necessario compromesso oppure,
realmente, non ve n’era la possibilità? Il nemico per lui è sempre restato il nemico o,
almeno per un po’, è stato anche l’interlocutore, durante il breve periodo di pace? Ha
fatto tutto quello che si poteva, dalla sua parte? Queste domande ora sono diventate
competenza per gli storici. Il suo successore, o i suoi successori, per lo meno, hanno
maggior libertà rispetto al rais. Non ci sono immagini da salvare, ma solo da costruire. Per quanto possa sembrare strano, a me pare che sia più facile. A volte, infatti, il
passato può essere ingombrante.
La scomparsa di Arafat lascia alla nuova classe dirigente difficili, ma superabili
sfide. La principale è mantenere unito il popolo. Mentre in passato l’unità fra tutti
era nella persona stessa di Arafat, ora si dovranno invece, con sano realismo, distinguere gli elementi comuni a tutte le fazioni dalle inevitabili e legittime differenze
di opinione, di visione e di strategie. Solo mantenendosi unito il popolo palestinese
riuscirà ad imporsi. Con la Chiesa, il leader ha sempre avuto un rapporto fraterno e
cordiale. Ha incontrato spesso il Papa, ha sempre ricevuto volentieri i leader religiosi
locali, veniva anche alle nostre funzioni. Tutti ricordano le sue apparizioni natalizie
alla messa di mezzanotte. A volte dava anche un po’ fastidio questa sua vicinanza.
Ma lui era anche sentimentale e non dava molto peso alle nostre delicate sensibilità
clericali. E, poi, devo riconoscere che alla gente piaceva cosi. Certamente aveva anche lui le sue convenienze in questo stretto legarne. Quante domande mi sono fatto
durante il famoso assedio di Betlemme. Ma, ora, anche per la Chiesa in Terra Santa
inizia un nuovo cammino. Dovrà recuperare la sua libertà e la sua carica profetica
di fronte alla nuova realtà. Dovrà trovare la capacità di parlare a tutti, rimanendo ad
un tempo fedele alla verità e alla carità. Per la Chiesa non ci sono muri, barriere o
divisioni, ma solo un bisogno: testimoniare la propria appartenenza a Cristo.
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fra Pierbattista Pizzaballa ofm
in Minerva, Il piacere di parlare chiaro, nº 220, dicembre 2004
Concerto presso la nostra scuola di musica
Domenica 14 novembre 2004. Gli Insegnanti della Scuola di Musica della Custodia di Terra Santa, l’Istituto Magnificat, hanno eseguito il loro concerto annuale.
Diplomati in pianoforte, violino, canto, composizione corale nei Conservatori di
Austria, Bielorussia, Israele, Italia, Russia, Ukraina, e USA, hanno offerto al numeroso pubblico una panoramica della loro attività didattica al Magnificat.
Da quest’anno stata aperta una classe di violino, sponsorizzata dal Dr. Lucio Ceccaroli (Italia) in memoria di suo figlio Paolo, celebre violinista veneto.
Per la prima volta sono stati eseguiti tre dei 13 Canti infantili, preparati da fra Armando Pierucci, ofm, per essere suonati al pianoforte a 4 mani, mimati e cantati (in
italiano, ebraico, arabo).
Contemporaneamente gli allievi della classe di Storia della Musica hanno messo
in mostra "Il Treno dell’Opera", una carrellata di immagini e brevi notizie sul mondo
della lirica.
Acta de la Junta de Padres Comisarios
El día 17 de noviembre la Junta de PP. Comisarios de Tierra Santa en España y Portugal celebró su reunión anual en la sede del Centro Tierra Santa. Asistieron todos
sus miembros excepto el P. José María Estévez, de Granada. Se incorporaba como
nuevo miembro el P. Pedro Ruiz Verdú, quien sustituye al Pedro García Coll en la
Provincia de Cartagena.
Orden del día
1. Saludo del Presidente
Comenzó la sesión a las 10’30 con el saludo del presidente, P. Emérito Merino,
quien dirigió la oración con una glosa del salmo 26: “El Señor es mi luz y mi salvación”, como fuente de esperanza en la situación trágica por la que pasa Tierra
Santa.
2. Lectura del Acta anterior
El secretario dio lectura al acta de la sesión anterior (28 de octubre de 2003) que
fue aprobada y comentada en puntos en los que no se ha avanzado a lo largo del
año.
3. Informe del presidente sobre Encuentro de Comisarios de Italia…
El P. Emérito prefirió adelantar su informe sobre el Encuentro de Comisarios de
Italia, Malta, Eslovenia, Polonia, Suiza, al que fue invitado y que tuvo lugar en Loreto los días 12 al 15 de octubre. Fueron tres días de convivencia y reflexión intensa
con unas conferencias de fondo y, sobre todo, de coloquio con el nuevo Custodio de
Tierra Santa, quien manifestó el deseo de potenciar la misión del Comisario en toda
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la Orden con la solicitud al Ministro General de una carta dirigida a los Provinciales, la redacción de un nuevo Estatuto del Comisario, el procurar el reconocimiento
jurídico a niveles civiles. Y la convocatoria -quizá- de un congreso internacional de
todos los comisarios. Dos noticias hacen pensar en el debilitamiento de la Custodia,
bien por falta de personal o envejecimiento de éste: el cierre del Centro de Propaganda e Stampa de Milán y el proyecto de editar la revista Tierra Santa en Italia
(proyecto desestimado por los grandes costos).
4. Viernes Santo-2005 (25 de marzo)
Al no haberse presentado ninguna idea o boceto del cartel para la campaña del
Viernes Santo se fue improvisando sobre la marcha hasta que se aterrizó en el “Año
de la Eucaristía”, que podría dar pie a unir Cenáculo y Calvario: misterio de la Eucaristía, memorial de la Pasión. Por ahí irán los pasos si, como se sugería, se debía
encomendar el tema a una agencia de publicidad o consultar si la Conferencia Episcopal Española tiene un departamento para estos temas.
Se continuará redactando la Hoja Informativa que comenta el cartel y la edición de
estampas. Se puede personalizar el tríptico elaborado por el P. Emérito.
5. Comunicación sobre la campaña del V. S.-04
De la rueda expositiva que hizo cada uno de los comisarios sobre su trabajo divulgador y contactos con obispos, administradores, y medios de comunicación se resalta la mayor con- ciencia que se ha despertado sobre la gravedad del momento y la
urgente necesidad de apoyo a la comunidad cristiana de Tierra Santa. Peregrinaciones solidarias, como la de los obispos de Aragón o de la CEE buscando el contacto
directo con aquella comunidad y llevando ayuda extra, son síntomas de la escucha y
acogida del clamor que llega de Tierra Santa.
6. Atención a cuestiones pendientes.
Sobre el “comité ejecutivo” para temas puntuales o trabajo en la producción de la
propaganda se opinó que más que crear un comité se encarguen de ellos el presidente
y secretario, ambos residentes en Madrid. Sobre el NIF propio para los comisarios,
dado que requiere la existencia de unos Estatutos, se queda a la espera de los que se
vayan a elaborar, según los planes del P. Custodio.
7. Ruegos y preguntas.
- Hubo preguntas sobre el funcionamiento de las becas de la Custodia.
- El tema del NIF, que se suscita de tanto en tanto, para algunos no crea problemas
utilizando el de la provincia como una actividad benéfica más.
- El presidente sugirió la conveniencia de un viaje “a los territorios de la Custodia”
para un mayor conocimiento de la vasta realidad de su apostolado. Se concretó que
podría se la isla de Chipre. Se harán las gestiones pertinentes: visto bueno de la Cu160
stodia, posibilidad de acogida en las casas de Chipre, apoyo económico de compañía
aérea o agencia…
- El secretario informó sobre el proyecto de posible curso de formación de guías,
que se ve necesario por la merma del equipo por acumulación de años y por la posible reactivación de las peregrinaciones.
A las 14’30 se levantó la sesión para almorzar juntos en un restaurante cercano.
fr. Teodoro López ofm
Secretario
Festa del primo centenario della posa della prima pietra:
parrocchia di San Giuseppe (Cairo)
Dimanche 21 novembre, solennité du Christ Roi de l’Univers, Son Excellence
Monseigneur Marco Dino Brogi a présidé, à 18.30, l’Eucharistie durant la quelle la
Paroisse a fait mémoire du premier centenaire de la pose de sa première pierre, qui a
eu lieu le 6 mars 1904. Durant son homélie, le Nonce a bien montré le rapport entre
le Règne du Christ célébré par la liturgie du jour et le centenaire qui veut souligner
avant tout le rôle du Christ comme pierre fondamentale du corps lui-même du Seigneur dont une portion à Saint Joseph célèbre le culte depuis presque cent ans et se
met au service de son Règne. Ont concélébré à cette messe onze prêtres dont le père
Joseph Amin, Provincial des Franciscains en Egypte, le Curé de la Paroisse et les
neuf prêtres parmi les hôtes du couvent. À l’occasion du centenaire, le Nonce a béni
les locaux des différentes activités de la Paroisse et en a inauguré trois dont deux au
sous-sol : une bibliothèque, une salle de gym, et une au couvent : service computer et
internet à disposition des prêtres étudiants, hôtes de la communauté franciscaine.
Vente de charité: À l’occasion du centenaire de la pose de la première pierre de
notre Paroisse, Dr Myriam Ishaq et le groupe des Dames ont bénévolement organisé
les 20 et 21 novembre une vente de charité au profit des pauvres et nécessiteux. Elles
se préparent également à organiser, à l’occasion de la Noël, une autre vente qui aura
lieu les 11 et 12 décembre.
fra Mamdouh Chehab ofm
Guardiano e parroco di San Giuseppe
Santa Caterina a Betlemme
27 Novembre 2004. La fraternità francescana della Terra Santa ha celebrato l’inizio
della festa liturgica di Santa Caterina nella città di Betlemme, dove la parrocchia
francescana è intitolata proprio alla Santa martire.
In modo particolare la fraternità di San Salvatore di Gerusalemme si è unita a quella di Betlemme in questo giorno particolare.
Le celebrazioni hanno avuto inizio con l’ingresso solenne del Vicario custodiale,
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fra Artemio Vítores, nella Basilica della Natività e quindi nella chiesa parrocchiale
di Santa Caterina. Il Vicario è stato accolto dai frati, dalle autorità religiose, civili e
militari palestinesi, dagli scout, da diverse scolaresche e da numerosi fedeli locali.
Nel pomeriggio sono stati cantati i primi Vespri e in un altro momento l’Ufficio
delle letture. In entrambe le celebrazioni c’è stata l’incensazione della Grotta della
Natività e del Presepe.
In questa giornata è stato possibile notare alcuni gruppi di pellegrini, il ché fa ben
sperare. La fraternità francescana di Terra Santa si augura di cuore e prega il Signore
affinchè l’imminente Natale possa svolgersi in pace e serenità per tutti. Si spera anche di vedere sempre più numerosi gruppi di pellegrini.
Il Custode riceve il Premio Minerva
“Segnale importante per tutto il mondo”
Anche nei giorni più difficili di questi ultimi quattro anni i francescani si sono
adoperati per tenere aperte le strade almeno per i pellegrini. È dunque al Custode di
Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, ieri a Roma per ricevere in Campidoglio
il Premio Minerva, che abbiamo chiesto di spiegarci l’importanza di quest’accordo tra israeliani e palestinesi. “Come Chiese cristiane - spiega - abbiamo sempre
insistito sulla libertà di accesso ai Luoghi Santi. Ed è un discorso che vale sì per i
pellegrini, ma anche per i cristiani di Terra Santa. So per certo che la Santa Sede ha
insistito molto su questo punto. Va detto, però, che i problemi sono sempre nati solo
come conseguenza della situazione politica”
È significativo che il primo contatto ufficiale tra israeliani e palestinesi avvenga
proprio su questo tema. I Luoghi Santi sono un argomento molto sensibile, ma non
poi così difficile da affrontare. In un certo senso sono l’ideale per rompere il ghiaccio. Ci si può avvicinare, ma senza i rischi di tanti altri temi molto più difficili da discutere. E nello stesso tempo si dà un segnale all’opinione pubblica internazionale.
Molte diocesi italiane quest’anno sono venute in Terra Santa. Che cosa hanno
lasciato? Parlando con tante autorità, sia israeliane sia palestinesi, ho colto grande
ammirazione per questo gesto. Sono rimasti favorevolmente stupiti dalle iniziative
messe in atto dalla Chiesa italiana. Dai progetti di solidarietà, ma anche, appunto, da
questi pellegrinaggi. Ha lasciato dietro di sé ammirazione e grande stima.
Che Natale sarà quello del 2004 per Betlemme? Spero torni ad essere un Natale
all’insegna del caos. Non c’è festa vera, qui, senza un po’ di gioiosa confusione. In
questi ultimi anni abbiamo vissuto il Natale in una calma un po’ triste. Speriamo
davvero tra qualche settimana di tornare a vivere il caos di una città affollata di
pellegrini.
Si torna a guardare con tante speranze alla Terra Santa. È un atteggiamento
giustificato? Spero di sì. Gli avvenimenti recenti hanno riaperto i giochi e questo è
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un bel segno. Non dobbiamo aspettarci svolte immediate, ma certo si è ricominciato
a parlare in maniera seria.
E venire in Terra Santa a Natale aiuterebbe a rafforzare questa speranza? Lo
ripeto sempre: è importantissimo che i pellegrini vengano. Ma non solo per una
ragione economica. Ce n’è soprattutto una umana: possono portare la fiducia nella
vita. Ed è ciò di cui, oggi qui, abbiamo tutti più bisogno.
Giorgio Bernardelli
Appuntamenti: serie di conferenze sulla Custodia
Anche se la Palestina è officina di divisione e violenze che non salvano nessuno,
questa Terra Santa è colma di meraviglie e misteri, un racconto che solo pochi
possono fare.
Alle ore 18.30, all’Angelicum. Mondo X, piazza Sant’Angelo, 2 – 20121 Milano si
sono tenute le seguenti conferenze:
9 dicembre: fra Pierbattista Pizzaballa, La Custodia Francescana di Terra Santa a
Gerusalemme. Passato presente di una lunga missione al servizio del Vangelo.
10 dicembre: fra G. Claudio Bottini, Lo “Studium Biblicum Franciscanum” di
Gerusalemme. Un Istituto di ricerca di archeologia biblica a 80 anni della fondazione.
11 dicembre: fra Michele Piccirillo, Lavorare in Medio Oriente. Trenta anni di
attività archeologica presso il Memoriale di Mosè sul Monte Nebo in Giordania.
Inizio delle celebrazioni natalizie
Ore 11, 24.12.2004: I frati del convento di San Salvatore partono per Betlemme,
pioviggina e fa piuttosto freddo, ma passando vicino al monastero ortodosso di sant’Elia si poteva vedere il cielo più chiaro su Betlemme. Al passaggio del posto di
controllo, all’altezza di Tantur, non abbiamo incontrato alcuna difficoltà, anzi. Si
vedevano cartelli di benvenuto e alcuni ci hanno lasciato dei regali nella vettura.
A Betlemme splendeva il sole. Nella piazza un numero considerevole di persone si
preparava ad accogliere il Patriarca Mons. Michel Sabbah. Il suo arrivo, previsto per
le 13.30, è alquanto dilazionato e così abbiamo potuto godere del clima, giacché il
freddo non era molto intenso, ed il sole, che di tanto in tanto appariva, scaldava un
poco. I pellegrini erano sempre più in aumento.
Tra loro, ci avviciniamo a un pellegrino francese che ci racconta un po’ di sé: si
chiama Louis Mongin di Troyes, è studente di ingegneria meccanica, 23 anni, giunto
a Betlemme ieri, 23 dicembre. Giudica “magnifique” l’essere arrivato per i vespri di
Natale. È come chi raggiunge una meta sognata da molto tempo e quando l’ha conseguita non se ne rende conto pienamente. Ha promesso di inviarci le sue riflessioni
dopo alcuni giorni di meditazione nei Luoghi Santi. Louis, che ha attraversato la
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Germania, l’Austria, la Slovacchia, l’Ungheria, la Serbia, la Romania, la Bulgaria,
la Siria, la Giordania, prima di arrivare a Gerusalemme, la “sua meta”, ci dice che
sono arrivati altri pellegrini in bicicletta e che si è incontrato con altri francesi, venuti
a piedi dai loro paesi. È stato ospitato in parrocchie, monasteri, pensioni, ha dormito
nei boschi; lo hanno accolto nelle loro case cristiani cattolici e ortodossi, ma anche
musulmani. È rimasto impressionato dell’accoglienza in Turchia, Siria e Giordania.
Si dice che i popoli orientali siano ospitali, ed è vero.
Ore 14,45: Il Patriarca, dopo la lunga attesa, è arrivato alla porta della Basilica
accolto dal guardiano della comunità francescana di Betlemme, fra Justo Artaraz:
dopo l’accoglienza rituale davanti alla porta bassa, siamo entrati nella Basilica della
Natività, e da qui, passando per il chiostro del convento, nella Chiesa di Santa Caterina. Immediatamente si sono celebrati i Vespri, con discreto concorso di fedeli. Al termine, (sono le 15,45) c’è una piccola pausa, dopo la quale si torna nella chiesa dove
ha inizio la processione quotidiana alla Grotta della Natività, per lodare - cantando
- il Signore, nei Luoghi Santi della sua nascita: davanti alla Stella, nel Presepe dove
fu posto avvolto in fasce e all’altare commemorativo dell’Adorazione dei Re Magi.
Nel frattempo era ripreso a piovere e tutto lasciava presagire che avrebbe seguitato
a piovere. Intanto i sacrestani ed i giovani studenti francescani si disponevano a
preparare la Chiesa per accogliere i fedeli e celebranti della Messa di Mezzanotte.
Si aspettano anche i Responsabili dell’Autorità Palestinese, tra i quali il successore
di Arafat.
Notte di Natale
L’affluenza di pellegrini e di sacerdoti venuti da lontano, ha riempito la chiesa di
Santa Caterina, dove si aspetta la celebrazione della Messa di mezzanotte. L’atmosfera della città è festosa, nonostante il freddo e la pioggia. In chiesa, regna un clima
di raccoglimento, che diventa silenziosa attesa quando i francescani dello studio filosofico e teologico di Gerusalemme preparano gli animi con letture e canti di Natale
in diverse lingue.
Poco dopo le 23.15 il Patriarca entra solennemente nella chiesa, stracolma di fedeli
di ogni continente. Hanno concelebrato più di un centinaio di sacerdoti. Accanto
al Patriarca, il Vescovo ausiliare Mons. Kamal-Hanna Bathish, l’esarca patriarcale
armeno Mons. Kevorc Khazoumian, l’esarca patriarcale siro cattolico Mons. Pierre
Melki, e Mons. Petru Gherghel, Vescovo della Romania venuto a salutare la comunità romeno-cattolica in Terra Santa. Erano presenti i Signori Consoli, rappresentanti delle nazioni di tradizione cattolica. L’Ufficio delle letture ha dato inizio alla
celebrazione. Cantato l’annuncio della nascita del Signore, secondo il martirologio
romano, le campane hanno cominciato a suonare, l’organo ha dato i primi accordi
intensamente festivi, e secondo l’usanza, il primo sacrestano, fra Matias Lopez, ha
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tolto il velo alla tradizionale immagine del Bambino Gesù, posata su un tronco di
olivo ai piedi dell’altare (all’ambone una scritta richiamava il “tronco di Jesse”). È
stata cantata la Messa degli Angeli. Tutta l’assemblea ha partecipato attivamente,
aiutata dalla Schola Cantorum della Custodia di Terra Santa. L’omelia del Patriarca
è stata pronunciata in arabo e in francese, ed è riportata qui integralmente. Dopo
l’orazione finale, ha preso avvio la processione alla Grotta della Natività, guidata dal
Patriarca che portava la statuetta del Bambino Gesù; arrivati alla Grotta un diacono
l’ha posta sulla stella. Un altro diacono ha cantato il Vangelo secondo San Luca
(2,1-14) mimando quanto andava leggendo, cioè: ha avvolto l’immagine di Gesù
nei panni, ha preso il Bambino dalla stella e l’ha collocato nel Presepe, il luogo più
basso della Grotta.
Terminato il Vangelo è stata proclamata l’Indulgenza e il Patriarca ha dato la benedizione papale. Si è ritornati nella chiesa di Santa Caterina cantando il Te Deum
con la gioia di aver celebrato il Mistero della Nascita di nostro Signore e Salvatore
Gesù Cristo.
Giorno di Natale
Trascorsa la Notte Santa, ci ritroviamo a celebrare il Natale. Si potrebbe dire che è
il momento della celebrazione locale, per la piccola città di Betlemme… e non solo,
come vedremo. Piove e fa freddo, ma tutta la comunità parrocchiale si raccoglie
attorno al Vescovo della diocesi, Sua Beatitudine il Patriarca Michel Sabbah, con
diversi concelebranti, col parroco di Betlemme, fra Amjad Sabbara, francescano
nativo di Gerusalemme. Sono le 10 e la chiesa è piena di fedeli di tutte le età: si celebra in arabo e l’ambiente è festoso, la partecipazione è molto sentita, tutti cantano
elevando lo spirito alla contemplazione del mistero. L’assemblea è accompagnata
dal coro parrocchiale. Il Patriarca nell’omelia, molto familiare, ha esortato i fedeli a
vivere la vita cristiana con ottimismo, nonostante le difficili circostanze attuali, ed
ad avere speranza. Ha ricordato che ci troviamo nell’anno dell’Eucaristia e che il
mistero della Presenza del Signore fatto uomo si prolunga in modo speciale nell’Eucaristia.
Al termine della Messa il Patriarca, nell’atrio della chiesa, ha salutato uno ad uno,
i parrocchiani, con parole e gesti di affetto per i bambini.
Ma non solo la popolazione di Betlemme era presente alla celebrazione del Natale.
C’erano molti pellegrini che riempivano la piazza e i santuari. Al Campo dei Pastori si sono riunite 1700 persone della comunità filippina di Terra Santa che hanno
partecipato alla Messa presieduta da fra Angelo Ison, francescano originario delle
Filippine e incaricato della cura pastorale dei fedeli provenienti da quelle isole. Questa comunità di immigrati dimostra un grande impegno nei suoi doveri cristiani ed
è molto attiva nella partecipazione liturgica. Dopo la Messa parrocchiale in Santa
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Caterina, altri filippini, più di un migliaio, hanno partecipato alla celebrazione eucaristica anch’essa presieduta da fra Angelo.
Terminata la Messa dei filippini, nella stessa chiesa sono arrivati i rumeni, il cui
cappellano è Don Christian Vacaru, per celebrare l’Eucaristia, presieduta dal Vescovo di Jasi Mons. Petru Gherghel, che già aveva concelebrato nella notte con il
Patriarca. In questo modo la chiesa di Santa Caterina è stata testimone delle diversità
delle espressioni musicali e linguistiche che arricchiscono l’unità della Chiesa Cattolica.
Alle due del pomeriggio la comunità francescana di Betlemme, insieme al Guardiano, fra Justo Artaraz, e al parroco, fra Amjad Sabbara, si è diretta processionalmente al Campo dei Pastori di Beit Sahur per commemorare in situ l’annuncio della
Nascita del Signore ai pastori. La prima sosta è stata al santuario dei Greci ortodossi
(Poimnion), dove, tra litanie e canti, si è letto il Vangelo di san Luca (2,8-14). In
modo simile si è fatto al Santuario francescano (Siyar el Ghanam).
Così, verso le quattro del pomeriggio, è terminato il servizio liturgico di un Natale
come gli altri, ma sempre nuovo e diverso, allietato dalla pioggia e dal freddo di un
giorno invernale nel quale la nascita del Signore ha riscaldato gli animi degli uomini
amati da Dio.
Auguri delle comunità cristiane di Gerusalemme
Come è uso, anche quest’anno, i Patriarchi di Gerusalemme hanno fatto gli auguri
di Natale al Padre Custode di Terra Santa e alla comunità francescana, nel Convento
di San Salvatore.
Il 26 dicembre, festa di Santo Stefano, il Patriarca latino di Gerusalemme, Sua
Beatitudine Michel Sabbah, con alcuni membri del patriarcato, è venuto a fare visita
al Padre Custode e a salutare la Comunità del convento di San Salvatore con i quali
ha goduto un momento fraterno nel divano, cioè nella sala di ricreazione. Ha fatto
seguito la sempre gradita visita agli ammalati dell’infermeria.
Il 27 dicembre, alle ore 8.40, il Patriarca greco ortodosso Ireneos, accompagnato
da un numeroso gruppo di monaci ortodossi, è venuto in visita ufficiale al Padre Custode, per portare gli auguri della comunità greco ortodossa. Il tradizionale incontro,
programmato secondo l’antico cerimoniale di Gerusalemme, ha assunto quest’anno
un significato particolare. Recenti polemiche, infatti, avevano creato tensione tra le
due comunità.
Con questa visita si è voluto superare le tensioni e dare un segno di unità e di fratellanza a tutta la popolazione di Gerusalemme.
Il Custode, prendendo la parola, ha sottolineato che in questo periodo di Natale
tutti noi cristiani dobbiamo testimoniare in maniera ancora più forte la necessità
della pace e della riconciliazione. I problemi che abbiamo tra noi non devono farci
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dimenticare gli aspetti comuni della nostra vita, le visioni comuni e la fratellanza che
vi è fra noi. Ha poi sottolineato come sia necessario che ci si comporti tra noi con
atteggiamenti cristiani.
Il Patriarca, nella sua risposta, ha pure lui sottolineato che da secoli viviamo assieme, collaborando e che dobbiamo insistere su ciò che ci unisce.
Il Custode ha poi consegnato al Patriarca greco in omaggio a nome della Custodia
un bellissimo presepio in madreperla, come segno concreto di amicizia.
L’incontro si è concluso con un canto in comune ed il consueto abbraccio di pace.
Dopo la visita dei Greci, alle 10.30, è stata la volta del Patriarca armeno-ortodosso, Sua Beatitudine l’Arcivescovo Torkom Manoogian, anch’egli venuto a salutare
il Custode e i frati di Terra Santa, insieme al suo corteo.
Dopo i discorsi di rito, sinceramente cordiali, si è passati ad una conversazione
meno ufficiale e più familiare. Essendo il Patriarca e il Custode amanti della musica
si è parlato dello scambio di melodie usate nella processione del Santo Sepolcro. Si
tratta di un segno di vicendevole apprezzamento.
Quando la mattina stava per concludersi, anche le comunità Copta e Siriaca sono
passate a porgere i loro auguri al Custode. Da parte dei Copti guidava la delegazione
Sua Grazia il Dr. Anba Abraham, Arcivescovo, e da parte dei Siriaci il Padre Simon,
Archimandrita.
fra Enrique Bermejo Cabrera ofm
Feste natalizie a Roma
Ecco quanto è buono e quanto è bello che i fratelli vivano insieme
In occasione delle feste natalizie la nostra fraternità della delegazione di Terra Santa ha gioito con la presenza dei nostri confratelli studenti in Italia, e con i nostri novizi, che hanno avuto il permesso dei ministri provinciali responsabili del noviziato
interprovinciale di Piedimonte Matese di recarsi in famiglia per tre giorni, cosicché
la gioia è stata davvero immensa. La provvidenza ha fatto sí che questi tre giorni liberi degli studenti e dei novizi coincidessero e cosí ci siamo trovati tutti insieme per
condividere la gioia delle feste natalizie in un clima di fraternità e letizia, ma soprattutto dell’entusiasmo dei nostri confratelli in formazione. Nel primo giorno abbiamo
celebrato la festa onomastica del nostro Padre Guardiano, fra Giovanni Battistelli,
con un pranzo festivo. Hanno partecipato alla nostra gioia anche i confratelli di Casalotti e fra Carlo Cechitelli, commissario di Napoli. Purtroppo la pioggia non ha
permesso di fare una gita, come era previsto per il giorno 28 dicembre, ma la medesima non ha tolto la gioia di qualche uscita per la città di Roma e il momento di fraternità nella sera dove abbiamo giocato a tombola. Come è bello che i fratelli vivano
insieme, è davvero così, dalle risate gioiose dei fratelli giovani ai volti soddisfati dei
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fratelli anziani, regnava un’atmosfera di contentezza. Una persona amica arrivando
in delegazione ci ha detto che la gioia dei frati si sentiva in piazza San Giovanni. Il
29 mattina gli studenti e novizi si preparavano per la partenza, ma a tutti è rimasta la
speranza di ritrovarci ancora insieme per trascorrere altri momenti belli e fraterni…
fra Ramzi Sidawi ofm
Coro di San Giuseppe: esempio di collaborazione tra la vice Provincia d’Egitto e la Custodia
Depuis sept ans presque, notre Paroisse Saint Joseph au Caire organise à l’occasion des fêtes de Noël et de Pâques un concert de cantiques religieux, grâce au zèle
du père Boutros Danial ofm (depuis 1991: alumnus vice-Province égyptienne de la
Sainte Famille) et Mademoiselle Magdoline Michel qui dirigent notre chorale paroissiale d’enfants et adultes dont le nombre peut facilement joindre les soixante-dix
personnes en tout. Grâce à eux tous, la Paroisse a donné son concert de Noël ce 18
décembre 2004. Quelques uns parmi les membres de la chorale (Magdoline, Roberta
Giancristofaro, Fiorella D’Ellena, le père Boutros lui-même et d’autres) font aussi
partie d’une grande chorale qui depuis quelques années donnent au mois de Décembre un concert de chants de Noël à l’Opéra du Caire.
La nouvelle me donne l’occasion de tracer les activités de notre Chorale, considéré
l’une des colonnes de notre Paroisse cairote Saint Joseph de la Custodie en Egypte.
L’actuelle chorale Saint Joseph hérite un passé glorieux qui nous ramène aux années 50 lorsque les grands chanteurs de l’Opéra se vantaient de venir chanter à St
Joseph Minuit Chrétiens ou Adeste fideles à Noël ou un Alléluia de Händel à Pâques.
À l’époque, les fidèles venaient occuper leurs places bien avant le début de la messe.
Ceux qui venaient même une demi-heure avant la messe étaient obligés de rester
debout pendant le temps de l’attente et de la messe entière.
Parmi les frères qui se sont dévoués dans l’animation de la chorale de la paroisse, nous ne pouvons pas ne pas mentionner le frère Erminio Roncari, avant d’être
Custode de Terre Sainte, le frère Teofilo Ciardini et le frère Beniamino Spada qui
chantent maintenant les louanges du Seigneur avec les anges et les saints.
Le Père Boutros, en temps qu’étudiant de théologie au Séminaire installé à St Joseph dans les années 80 et début des 90, fut chargé par son Père Maître, curé et gardien,
le père Michele Ponziano ofm de diriger la chorale prestigieuse de la Paroisse qui à
ce temps-là manquait de quelques éléments jeunes. Petit à petit, en même temps que
le père Boutros faisait sa théologie, montrait un grand soin à la Chorale qui commence à attirer un peu de jeunes dont Mademoiselle Magdoline Michel. Terminé sa
licence dans les Média à Rome, le père Boutros, même s’il ne faisait plus partie de
la Custodie de Terre Sainte parce qu’il fut obligé au passage à la Vice-Province vu
qu’il n’avait pas encore fait sa profession solennelle lors de la création de la nouvelle
168
entité minoritique égyptienne, reprend la direction de la chorale après une absence
de deux ans et demi.
Le père Mamdouh rêvait de voir à St Joseph un récital de chants religieux à l’occasion des fêtes de Noël et de Pâques. Le rêve devient réalité grâce au père Boutros,
Mademoiselle Magdoline et tous les membres de la chorale Saint Joseph, qui à côté
des adultes, commence à accueillir aussi les enfants âgés même de 4 ou 5 ans tels
que le petit Sêf ou autres.
La Chorale a aussi participé dans le Zecchino d’oro en y envoyant deux de ses enfants: Peter et Rita qui avaient exécuté à Bologne la chanson “touba ala touba” (une
pierre sur l’autre). Aussi, notre chorale a eu le premier prix du Festival des chorales
catholiques organisé par l’église con-cathédrale de la Basilique de Notre Dame de
Tangers à Héliopolis, dans sa première édition qui eût lieu en 2000. Dans les éditions
suivantes du Festival, la Direction a annulé “la compétition” et s’est contentée de
lançant l’invitation à toutes les chorales catholiques pour vivre ensemble un moment
d’harmonie qui nous met dans une ambiance faite de sons et de mélodies.
Il faut aussi noter que pendant les 9 dernières années (1995-2004), et à partir du
retour du père Boutros de Rome, la Messe de Noël a été transmise trois fois en direct
sur les ondes de la Radio Egyptienne à partir de notre Paroisse. La dernière transmission fut en cette dernière Noël du 25 décembre 2004.
Voilà, en bref, l’une des activités de la Custodie de Terre Sainte en Egypte: la Chorale de St Joseph, des Pères Franciscains de Terre Sainte au Caire.
Scuola di Terra Santa / Nazareth
fra Mamdouh Chehab B. ofm
Introduzione
La nostra scuola di Nazareth, si trova ad operare in una società multiconfessionale;
gli abitanti di Nazareth professano le tre religioni, cristiana, musulmana, ebraica. È
vero che nella scuola non si trovano ebrei, ma abbiamo molte attività con loro. Nel
processo educativo non possiamo ignorare questa realtà, ma piuttosto bisogna preparare gli allievi ad accettarla e ad accoglierla. Rispettando l’altro, anche se professa
una fede differente dalla mia. Così si preparano i cittadini ad una convivenza di rispetto e di valorizzazione del bene che ogni religione apporta all’umanità.
Breve nota storica
La Custodia di Terra Santa già dal sedicesimo secolo ha cercato di avere una scuola
per bambini a fianco ad ogni convento e chiesa in tutte le città grandi e importanti,
come Nazareth. La prima notizia che abbiamo in cui si parla di una scuola della
Custodia di Terra Santa a Nazareth è del 1645, quando il Capitolo Generale dei francescani celebrato a Toledo chiede ai frati francescani di Terra Santa “di occuparsi
169
dell’educazione dei figli delle guide e degli interpreti e di tutti quelli che lavorono
nei seguenti conventi di Terra Santa: Gerusalemme, Betlemme, Nazareth; e chiede di
istruirli nei principi della dottrina cristiana fino all’età di nove anni, e dopo li lasciavano a casa, dai loro parenti”; inoltre il Capitolo Generale chiedeva alla Custodia di
“offrire ai bambini un pasto a mezzogiorno e alla sera, prima di rimandarli alla loro
casa”.
Ci limitiamo a questa sola notizia e andiamo subito fino a quasi la metà del ventesimo secolo, quando la scuola di Terra Santa a Nazareth era quasi l’unica scuola
cattolica nel paese della sacra Famiglia, e contava tra i suoi studenti ragazzi arabi
dall’estremo Sud all’estremo Nord di Israele, perché era una delle poche scuole arabe del paese.
Lo Stato attuale
Attualmente la scuola si divide in tre parti:
- La prima comprende le due classi dell’asilo, che si trovano al primo piano
per raggiungere il quale i bambini debbono salire una ventina di scalini. Per questa
ragione, cioè per il problema della scala, il ministero della pubblica istruzione ci ha
comunicato che avrebbe ritirato la licenza di gestione dell’asilo, se non si trova al più
presto un altro posto senza problemi di accesso.
- La seconda parte comprende le classi elementari dalla prima all’ottava.
Dalla classe prima fino alla sesta - non avendo spazio sufficiente - siamo costretti
a limitarci ad avere una sezione sola per ogni classe.
Invece siamo obbligati ad aprire una seconda sezione, dalla settima in su, per aver
un numero sufficiente di allievi per le classi superiori (Xma - XIIma). Senza l’aggiunta di questa seconda sezione non si potrebbero mantenere le classi secondarie,
per il loro scarso numero di allievi, essendo costretti ad avere almeno tre sezioni con
15 allievi nelle classi secondarie.
- La terza parte: le classi secondarie, dalla nona alla dodicesima.
In queste classi superiori siamo obbligati ad introdurre lo studio cosiddetto delle
ultà, che comprende una sottodivisione delle classi in almeno tre sezioni, secondo
le scelte degli allievi. Le scelte principali sono: fisica, chimica, biologia, ecologia,
computer, sociologia, ecc… Non si può aprire una sezione se alla scelta non hanno
aderito almeno 15 allievi.
170
Dati statistici
Suddivisione degli allievi:
Sezione nº classi nº allieviCristiani MusulmaniMaschi FemmineTotale
Asilo
2
69
55
14
44
25
69
Elem.1-8 12
408
247
161
211
197
408
Sec.9-12 8
254
117
137
127
127
254
Totale
22
731
419
312
382
349
731
Suddivisione del personale:
Amministrazione
Maestri
Altri
9
44
7
171
Varia
Dall’Ufficio Pellegrinaggi di Roma: Siamo un Ponte
Il nostro ufficio Pellegrinaggio presso la Delegazione di Terra Santa, oltre che interessarsi a diffondere la conoscenza della Terra Santa e di conseguenza programmare
Pellegrinaggi verso i Luoghi Santi, fa da ponte tra benefattori o generosi ammiratori
con vari Conventi o Santuari o Parrocchie o Istituti religiosi singoli della Terra Santa.
Questo impegno è aumentato particolarmente con l’Inti-fada per la situazione dolorosa della Terra Santa.
Ci giungono lettere con offerte piccole e grandi con la preghiera di farle recapitare
al tale convento o Santuario o Parrocchia o Istituto o Religioso. E noi con benevola
gratitudine rispondiamo ogni volta a queste lettere per ringraziare l’offerente e assicurare di ottemperare alla loro attenzione.
Di conseguenza ci preoccupiamo di far giungere all’interessato l’offerta e le comunicazioni dell’offerente.
Spesso riceviamo lettere (che accompagnano l’offerta) di una grande testimonianza di amore per la Terra Santa, per i nostri religiosi custodi dei santuari, per le loro
iniziative sociali.
In questi ultimi giorni ci è giunta una lettera con offerta e che desideriamo farvi
conoscere anche perché ci parla di una iniziativa di giovani per la Terra Santa.
Segue il testo della detta lettera:
fra Mario Tangorra ofm
Delegazione di Terra Santa - Roma
1 settembre 2004
Carissimo padre Mario,
come da accordo telefonico, ti invio l’assegno di 550 Euro raccolti da giovani
(sono 4) che sono stati con me più volte in Terra Santa e pertanto conoscono bene la
situazione sopratutto dei cristiani.
Rinunciando a regali di compleanno e ricordando il loro ex-parroco (don Mario) che ha festeggiato il 50º di ordinazione sacerdotale, senza voler regali, hanno raccolto questa somma, da destinarsi
liberamente a frati in Santuari non più frequentati (Emmaus, Betfage, Betania…). È un bel ricordo eucaristico e fraterno.
Pace e Bene.
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Osimo – Il premio della Pace ai Frati della Corda
I vescovi delle Marche e i Francescani Conventuali di Osimo hanno assegnato il
premio per la Pace, da loro istituito per la prima volta a conclusione del centenario
di San Giuseppe da Copertino, ai Frati della Corda. Così i Musulmani chiamano i
francescani della Custodia di Terra Santa.
C’era stato qualcuno che aveva proposto gli stessi frati al premio Nobel 2003: una
delle 300 proposte. Troppe per un solo premio, anche se sono molti gli operatori di
Pace, impegnati ad arginare i conflitti in atto. Anzi, ogni giorno appaiono più evidenti i poli della tensione mondiale: da una parte gli Islamici, dall’altra i Cristiani. Una
semplificazione che i Cristiani per primi rifiutano, ma la radicalizzazione del confronto fa proprio pensare che la via delle armi, dei muri di separazione, della volontà
di regolare il mondo, a questo porterà: il Corano contro la Bibbia.
I Frati della Corda ricevono il premio di Osimo particolarmente per tre attuazioni
che, recentemente, li hanno segnalati all’attenzione internazionale.
• Ricordo l’occupazione della basilica della Natività di Betlemme: duecento
giovani Palestinesi si asserragliarono dentro e i soldati Israeliani fuori, decisi
a non lasciarsi sfuggire la preda. Per 40 giorni, tra aprile e maggio del 2002,
i frati rimasero a custodire il Luogo sacro, riuscendo a tessere un dialogo per
una soluzione onorevole e pacifica.
• C’è da sottolineare l’impegno dei francescani a bloccare l’emorragia dei Cristiani che, esasperati nel trovarsi nella morsa di grandi popoli che si combattono per sopravvivere in un piccolo territorio, emigrano altrove. Allo scopo
i francescani hanno aggiunto, alle centinaia di case in cui da secoli hanno
accolto famiglie cristiane, 72 appartamenti a Betfage, 35 a Betlemme e altri
intorno a Gerusalemme.
• Non va dimenticata, infine, la scuola di musica di Gerusalemme, l’Istituto
“Magnificat”. Aperto nove anni fa per il servizio musicale nei santuari della
nostra Redenzione, l’Istituto “Magnificat” si è rivelato un’iniziativa meravigliosa, perché Ebrei, Musulmani e Cristiani, Cattolici, Ortodossi e Luterani
s’incontrassero per far musica insieme e mostrare che è possibile costruire
insieme qualcosa, dimenticare nel canto le animosità che dividono.
Queste tre realtà, per le quali viene consegnato il premio, non sono che il risultato
di una strategia per la Pace, seguita dai Frati della Corda per 785 anni. È stata la
strategia di San Francesco d’Assisi che volle incontrare il sultano Melik el Khamel;
la scelta di duemila martiri che hanno sofferto, ma non hanno fatto soffrire; il privilegio della povertà che non prende la terra degli altri, ma aiuta tutti senza chiedere a
nessuno: “Di che razza sei, di che religione sei?”.
173
Il 3 ottobre 2004 il premio viene consegnato a fra Giovanni Battistelli, Custode
di Terra Santa fino al giugno scorso. fra Giovanni ha gestito l’occupazione della
basilica di Betlemme, ha fermato la costruzione di un’enorme moschea accanto alla
basilica di Nazareth, ha deciso e animato la costruzione del Villaggio San Francesco
a Betfage, del Villaggio Gesù Bambino a Betlemme. Egli ben rappresenta, anche a
nome dell’attuale Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, la Custodia
Francescana di Terra Santa e dei suoi 303 frati.
fra Armando Pierucci ofm
I Vescovi Latini delle Regioni Arabe e dell’Africa del
Nord invitano i Cristiani ad una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Terra Santa
Digiuno e preghiera per la pace in Terra Santa il 22 dicembre. È l’invito rivolto ai
fedeli in un messaggio congiunto firmato dai membri della Conferenza dei Vescovi
Latini delle Regioni Arabe (CELRA) e dai Vescovi della Conferenza della Regione del Nord Africa (CERNA) al termine delle rispettive riunioni tenutesi a Roma
dall’11 al 16 ottobre. “Abbiamo riflettuto insieme sui problemi della giustizia e della
pace nelle nostre regioni” si legge nel messaggio finale, inviato all’Agenzia Fides.
“Tutti i nostri paesi sono minacciati dall’instabilità nel Medio Oriente che pesa sulla
pace nel mondo intero. Alcuni paesi tuttavia soffrono più di altri: l’Iraq, la Somalia,
il Sudan, e la Terra Santa, Palestina e Israele” dicono i Vescovi. “Nel prendere coscienza della realtà di questi conflitti e di altri, così numerosi nel mondo, abbiamo
concentrato la nostra riflessione in modo particolare sulla Terra Santa”.
“Il conflitto in Terra Santa riguarda tutti i cristiani che hanno la coscienza che le
loro radici spirituali risiedono nella terra della Redenzione” scrivono i Vescovi, che
affermano l’urgenza di porre fine al conflitto. “La situazione dura da anni e necessita
oggi, più che mai, di un’azione che metta fine alle sofferenze di tutti gli abitanti di
questa terra, ebrei, cristiani e musulmani, divenuti egualmente incapaci di mettere
fine al conflitto e prigionieri di un ciclo di violenza crudele e irrazionale. I due popoli, palestinesi e israeliani, sono sul punto di morire, i forti come i deboli, i violenti
come coloro che aspettano con pazienza una soluzione pacifica”.
“Siamo riconoscenti al Santo Padre per le sue parole e le sue iniziative in favore
della pace. Siamo riconoscenti nei confronti di tutte le Chiese per i loro numerosi
messaggi e gesti di solidarietà e per la loro generosità” affermano i Vescovi.
“Il tempo dell’Avvento si sta avvicinando. I Cristiani celebreranno presto il Natale
e la Nascita del Messia Salvatore, Principe della pace, mentre il sangue continua a
scorrere a Betlemme e in tutta la Terra Santa. Noi, Vescovi delle due Conferenze,
proponiamo alle nostre comunità che mercoledì 22 dicembre 2004, sia un giorno di
digiuno e preghiera con quest’intenzione. Vi chiediamo di unirvi a noi, insieme alle
nostre comunità, con questa o altre iniziative”.
174
30° di istituzione della Commissione per i rapporti religiosi con l’Ebraismo
Dal 17 al 19 ottobre si è tenuta a Grottaferrata (Roma), una riunione di dialogo tra
le delegazioni del Gran Rabbinato d’Israele e della Commissione per i Rapporti Religiosi con l’Ebraismo della Santa Sede. La delegazione ebraica è guidata dal Rabbino
Shar Yishuv Cohen e quella cattolica dal Cardinale Jorge Mejia. Il tema dell’incontro
era: Una visione comune della giustizia sociale e del comportamento etico.
Al termine dell’Incontro di oggi è stata rilasciata alla stampa la dichiarazione che
segue:
“Consapevoli del fatto che nelle nostre rispettive comunità non esiste una sufficiente coscienza del grave cambiamento che si è verificato nei rapporti fra cattolici
ed ebrei; e alla luce del lavoro del nostro Comitato e dei nostri correnti dibattiti relativi ad una visione condivisa di una società giusta ed etica, noi dichiariamo:
“1. Non siamo nemici, ma associati nell’articolare i valori morali essenziali alla
sopravvivenza e al benessere della società umana”.
“2. Gerusalemme ha un carattere sacro per tutti i figli di Abramo. Ci appelliamo
a tutte le Autorità affinché tale carattere sia rispettato e si impediscano azioni che
offendono la sensibilità delle comunità religiose che risiedono a Gerusalemme e che
l’hanno cara”.
“3. Ci appelliamo a tutte le autorità religiose affinché protestino pubblicamente
quando vengono commesse azioni di irriverenza verso religiosi, simboli e Luoghi
Santi, quali la profanazione di cimiteri ed il recente attacco al Patriarca Armeno di
Gerusalemme. Ci appelliamo a tutte le autorità religiose affinché educhino le loro
comunità a comportarsi con rispetto e dignità verso le persone e la fede che professano”.
Un Comunicato reso pubblico annuncia che il Cardinale Walter Kasper, Presidente
della Commissione per i Rapporti Religiosi con l’Ebraismo e il Dottor Riccardo Di
Segni, Rabbino Capo di Roma, prenderanno in esame lo stato dell’attuale dialogo
ebraico-cattolico nel corso di un seminario organizzato, presso la Pontificia Università Gregoriana.
In occasione del trentesimo anniversario di istituzione della Commissione per i
Rapporti Religiosi con l’Ebraismo, ad opera di Papa Paolo VI il 22 ottobre 1974,
il Cardinale Kasper visitò, nel pomeriggio del giorno anniversario, la Sinagoga di
Roma, dove la Comunità ebraica si riunì per la celebrazione dello Shabbat.
175
Los cristianos de aquí, para los musulmanes son traidores,
para los judíos son palestinos, y para Occidente no son nada
El Vicario de la Custodia muestra su preocupación por el “muro del odio que crece” entre palestinos e israelíes en Jerusalén. El fraile franciscano español Artemio
Vítores, Vicario de la Custodia de Tierra Santa, ofreció una entrevista sobre la situación en Oriente Próximo a un grupo de medios católicos, entre los que se encontraba
Veritas, durante la visita de la delegación de los obispos españoles el pasado fin de
semana.
-¿Cómo están actualmente los franciscanos de la Custodia de los Santos
Lugares?
Artemio Vítores: Hace poco hemos terminado nuestro capítulo, y yo he constatado tres cosas: en primer lugar, cada vez hay menos personal; en segundo lugar, que
muchos, especialmente los españoles y europeos se están haciendo muy viejos; y
tercero, que falta personal cualificado.
Pero en líneas generales podemos decir que, a pesar de los pesares, estamos con
esperanza. Para nosotros estos años han sido más de Pasión que de Gloria, y es verdad, pero la esperanza no la hemos perdido.
Y además, aquí hay que dar esperanza, aunque haya que agarrarse donde sea, contra toda esperanza, como decía san Pablo. Esta es la línea que han seguido los franciscanos durante sus siglos de historia, en momentos incluso más difíciles, porque yo,
por ejemplo, he conocido la guerra del Kippur, he conocido la invasión del Líbano,
la primera guerra del Golfo, con una situación más difícil que ahora. Aunque ahora
no se tiene perspectiva de futuro, de saber adónde vamos.
-¿Cuál es el momento actual de las peregrinaciones? ¿Es cierto que están aumentando?
Artemio Vítores: Estos cuatro años de Intifada hemos pasado por momentos muy
difíciles. Por ejemplo, lo triste que era ver Casa Nova, nuestra casa de peregrinos,
con dos personas, o ir al Santo Sepulcro y no ver a nadie.
Y eso ha creado incluso situaciones de crisis entre los frailes, no por el aspecto
económico, sino sobre todo por el aspecto de decir: “¿qué hago yo aquí?” Le preguntaba yo a un fraile en Tabga, al lado del Lago de Tiberiades: “¿Cuántos peregrinos
han venido hoy?” “Dos”. Si uno es un estudioso y le gusta leer, pues pasa, pero si
no te gusta, entras en crisis, te preguntas: “¿Pero qué hago aquí yo? ¿Guardián de
piedras muy interesantes, pero siempre piedras-?”
Luego ha habido un movimiento (y en eso creo que hay que reconocer el papel
de las Conferencias Episcopales, que se están moviendo un poco, la italiana sobre
todo, pero también la española), que yo defino como “venir a visitar a un enfermo”.
Sabemos que un enfermo no se cura con una visita, pero al menos le das ese sen176
timiento de solidaridad, de apoyo, y creo que eso es muy importante. Aparte del
aspecto económico, que da la posibilidad de dar trabajo a tantísima gente, pero sobre
la solidaridad, que los cristianos de aquí vean que los cristianos del mundo piensan
en ellos.
Porque el drama de los cristianos, muchas veces es ese. Se dan cuenta de que, si
hay aquí un problema con un judío, todo el mundo judío se vuelca hacia Jerusalén.
Los países árabes, por su parte, están volcados hacia la causa palestina. En el mundo
cristiano, sobre todo a nivel de naciones, como España, Italia o Francia, el tema del
cristianismo no “resuena”. Los cristianos de aquí se preguntan: “bueno, esas naciones ¿no son cristianas? ¿No les importa nada el cristianismo de Tierra Santa, lo que
significa para el mundo cristiano Tierra Santa?” Y eso les crea una crisis.
Las peregrinaciones, como en este caso la de los obispos, es un modo de ir a visitar
un enfermo y decirle: “estamos contigo, te apoyamos”. ¿Por qué está enfermo? Porque Tierra Santa se queda sin cristianos. Si no hacemos algo, si no ayudamos, como
han hecho los frailes, construyendo casas, dando trabajo, las escuelas, etc. para que
la gente se pueda quedar, aquí dentro de poco nos quedaremos sin nadie.
-¿Qué más problemas, aparte del económico, empuja a los cristianos a irse?
Artemio Vítores: El cristiano en general es palestino, aunque haya cristianos de
origen judío. Y esta es la razón por la que se encuentra a menudo en situaciones difíciles. Para los musulmanes, son en cierto modo traidores. No son musulmanes, por
lo tanto les tachan de “cruzados”, “servidores del sionismo”, “servidores de Bush” o
“quinta columna”, por hablar en términos políticos. Para los judíos, son palestinos,
y por tanto, enemigo que está enfrente. Para el mundo cristiano occidental, no son
nada.
Yo cuantas veces, hablando con exponentes de la política, con ministros españoles
etc. les pregunto: “Pero ¿por qué no ayudáis a los cristianos?” La respuesta que dan
los políticos es: “Nosotros ayudamos a los palestinos”. Pero no se dan cuenta de que,
en las altas esferas palestinas, que es adonde llega el dinero, son todos musulmanes.
A las esferas de abajo no llega nada. Entonces, con la ayuda cristiana los musulmanes se hacen fuertes, con la ayuda americana los judíos se hacen fuertes, y los cristianos quedan siempre en minoría, recibiendo bofetadas por las dos partes.
Creo que la Iglesia tiene que tomar conciencia de esto. Por ejemplo, cuando ocurrió el asunto de Belén (los terroristas palestinos atrincherados en la Basílica), generalmente la Iglesia tomó poca conciencia. Aquí estoy hablando de episcopados, de
conferencias episcopales.
El único que tomó verdaderamente conciencia fue el Papa, que hasta llamó por
teléfono a la Basílica. No reaccionaron a tiempo, no se dieron cuenta de lo que
significaba eso. Aquí no se trataba solo de un grupo de frailes, se trataba de salvar
el corazón del mundo cristiano. Belén es algo que tenemos todos en lo profundo de
177
nuestro corazón, todos hemos nacido en Belén, en cierto modo.
Esa experiencia de lo que significa Belén es lo que empujó a los frailes a impedir
que se produjera derramamiento de sangre, que se enfrentaran, y se salvó la humanidad, los derechos humanos a través del diálogo y no de la confrontación, utilizando
medios que podían haber sido terribles.
En ese sentido, las conferencias episcopales en general no reaccionaron bien. El
Papa reaccionó muy bien. Ahora ha habido un movimiento de vuelta, de tomar conciencia, y creo que se ha emprendido un camino muy importante, y a ver si se sigue.
-¿Sigue habiendo esperanza para la paz en Oriente Próximo? ¿Cuál es su punto de
vista al respecto?
Artemio Vítores: Todos habéis visto el muro, ¿no? El muro es una realidad, pero
es también un símbolo, una realidad tangible de un muro que existe, que se está
creando entre las dos sociedades, palestina e israelí. El muro del odio que se está
infiltrando cada vez más. Yo tengo poca esperanza, a pesar de ser fraile, a pesar de
que como cristiano y como fraile soy un hombre de esperanza.
Creo que será difícil que esto se solucione en breve, necesitaremos más de una
generación para solucionar este problema del odio, que es como decía san Pablo:
Cristo, con su muerte y su resurrección, derribó el muro que separaba a los judíos
de los paganos, y ese muro es el odio. Y se ha creado bastante odio, porque se han
radicalizado mucho ambas partes. Voy a contar una anécdota que me pasó a mí en
San Salvador, donde yo era hasta hace poco el superior. Estaba trabajando un grupo
de judíos metiendo los teléfonos e Internet. Y en un pasillo había un grupo de palestinos que estaban arreglando las habitaciones. En un momento se pusieron a hablar
el director del grupo judío con el del grupo palestino, que era cristiano. Yo me acerco
y digo: “Veis, qué fácil es hablar entre judíos y palestinos”. Y me dice el judío: “Con
éste se puede hablar, pero con los de la Yihad y los de Hamás, no se puede hablar.
Ellos sólo piensan en una cosa: en matar a mis hijos y a los de éste”.
Esta anécdota pone de manifiesto dónde vamos y en qué situación estamos. ¿Hay
que tener esperanzas para la paz? Pues sí, siempre. Pero hay que luchar mucho. San
Francisco decía a los frailes: “vosotros no hagáis ni peleas ni disputas, estad al servicio de todos, mostrad con la vida que sois cristianos y ayudad en lo que podáis”. Es
el camino que tienen los frailes y es el que ha funcionado.
Articolo in: http:/ /www.agenciaveritas.com/
178
Recensioni librarie
Andrea Tornielli, “Gerusalemme” Martini e Tettamanzi insieme per la pace, Edizioni Piemme, 2004.
Dal 17 al 24 giugno 2004 un gruppo di centoventicinque fedeli di diverse confessioni cristiane ha camminato per le strade della Terra Santa compiendo un pellegrinaggio ecumenico di pace in compagnia di due cardinali illuminati: Carlo Maria
Martini e Dionigi Tettamanzi. Questo “Cammino di pace a Gerusalemme”, promosso dal Consiglio ecumenico delle Chiese di Milano, ha condotto i rappresentanti di
undici diverse confessioni cristiane a visitare Israele e i Territori palestinesi, a sostare
in preghiera nei Luoghi santi, a incontrare i cristiani che in quella terra martoriata
vivono tra mille difficoltà. Ma i partecipanti al Cammino hanno anche incontrato,
dall’una e dall’altra parte, esperienze positive già in atto, piccoli semi di speranza
che dimostrano che la pace è possibile, e che per farla basterebbe volerla davvero.
Un reportage - quasi un diario di viaggio - racconta i momenti culminanti di questo
pellegrinaggio, riportando stralci dei discorsi, descrizioni dei luoghi e degli incontri,
suggestioni e testimonianze dalla viva voce dei protagonisti.
La Terra Santa e il proprio pellegrinaggio
Il ricordo della Terra Santa è sempre vivissimo, in modo particolare nel tempo di
Avvento quando tutta la liturgia ci porta a ricordare i luoghi visitati in occasione di
un nostro pellegrinaggio.
Da alcuni anni nel tempo di Avvento il vice commissario di Terra Santa per la regione di Puglie e Molise, fra Nicola De Michele ofm, ha dato vita ad una iniziativa
lodevole: radunare in una Domenica tutti i pellegrini che lo hanno seguito per le vie
della Terra Santa, per una giornata di preghiera e di amicizia.
La sede di fra Nicola è nel convento di San Matteo, comune di San Marco in Lamis, non lontano da San Giovanni Rotondo. È un santuario dedicato a San Matteo
Evangelista che goda tantissima devozione in loco, ma anche in zone limitrofe, e
visitato continuamente da molti devoti.
La giornata è stata preparata nei minimi particolari da fra Nicola, con annunci vari
e con una lettera che ha inviato a centinaia di suoi ex pellegrini e quest’anno si è
tenuta il 5 Dicembre.
“La Giornata - ha scritto fra Nicola - si propone di esprimere, ancora una volta, il
nostro sentimento di gratitudine verso il Signore che ci ha concesso il grande dono
di recarci pellegrini in quella Terra da lui tanta privilegiata, e così avere la gioia di
poter ricalcare i suoi passi e di rivivere spiritualmente gli straordinari eventi della
divina Incarnazione che ha realizzato la suprema glorificazione del Padre celeste
unitamente alla nostra redenzione.
179
“Quest’annuale appuntamento servirà anche a conservare e ad accrescere quei legami di conoscenza e di amicizia germogliati in occasione del nostro pellegrinaggio,
che ci ha visto insieme pregare, gioire, fraternizzare in Terra Santa…”.
La Giornata ha avuto due momenti principali: alle ore 11, partecipazione alla concelebrazione Eucaristica presieduta da fra Mario Tangorra dell’ufficio Pellegrinaggi, della delegazione di Roma, il quale nell’omelia ha parlato anche della Terra Santa, della situazione attuale, dei pellegrinaggi e dei pellegrini, invitandoli ad amare
sempre più quella Terra, con un interessamento concreto.
“Se ti dimentico Gerusalemme - che si inaridisca la mia destra - se io di te non mi
ricordo si attacchi la mia lingua al mio palato”. Tra i concelebranti c’era fra Nicola,
mentre il commissario di Terra Santa, fra Pio D’Andola, impossibilitato ad intervenire ha inviato un fervido messaggio di partecipazione. Alle ore 13 ha avuto luogo il
secondo momento della giornata: l’agape fraterna presso il Ristorante Millenium del
vicino Albergo di San Giovanni Rotondo. Nell’incontro festoso dominava in tutti la
gioia di rincontrarsi - di andare ad alcuni ricordi del proprio pellegrinaggio, con la
promessa di voler comunicare ad amici e conoscenti l’esperienza positiva, spirituale
e culturale, vissuta visitando la Terra Santa.
Padre Nicola ha avuto l’occasione - passando da un tavolo all’altro – di rinverdire
la conoscenza e l’amicizia con questi suoi ex pellegrini, e poter rivolgere personalmente ad ognuno l’augurio di un Buon e Santo Natale!
L’anno prossimo a Gerusalemme è stato il saluto augurale di tutti!
Wedding Guest Slain Near D.C. Reception
un pellegrino
Man Shot After Tossing Money at Robbers:
Wedding guests leaving a reception at a monastery in Northeast Washington were
attacked Saturday night by robbers who beat three of them with a pistol and then shot
a fourth to death, D.C. police said.
The man, 57, was shot once in the chest near 14th and Quincy streets shortly before 11 p.m., police said. He had just given his money to an armed assailant and an
accomplice, said Capt. C.V. Morris, head of the violent crimes unit. Police would
not identify the man, who was from the Philadelphia area, citing a request from the
victim’s relatives that they be allowed to notify other family members first.
About five hours after the killing, a Catholic University student was shot and
wounded in the same neighborhood by one of three men who had tried to crash a
party, according to police and another student. Police said they were trying to determine whether the shootings were related. Morris said that the attack on the wedding
guests occurred as the shooting victim and three relatives had just left a reception
180
at St. Francis Hall at the Franciscan Monastery. They were accosted by at least two
assailants who demanded money, Morris said. The guests, two men and two women,
weren’t given much time to comply before one assailant began pistol-whipping them
on the face and head.
“He immediately started striking the women and one of the males” Morris said.
The robbery turned fatal, Morris said, after the 57-year-old man threw his money
at one of the assailants. Police believe that his sudden action might have prompted
the gunfire.
Other wedding guests said at least one of the women returned to St. Francis Hall,
her head bloodied. One man, who would not give his name but said he had administered first aid, said the wounded man was conscious and kept asking why he had
been shot even though he had given the assailants his money. Stunned guests left the
reception hall to find that police had cordoned off the area with tape while investigators surveyed the scene.
Police officials had only a vague description of the assailants, who fled on foot.
Police searched the area in a helicopter and patrol cars early yesterday morning,
and investigators spent yesterday continuing to canvass the area for witnesses. No
suspects had been apprehended as of late last night. The robbery occurred along
a lighted but isolated hillside block in the Brookland neighborhood. The shooting
victim was taken to Washington Hospital Center, where he was pronounced dead at
12:20 a.m. yesterday, authorities said. The other victims were also taken to Washington Hospital Center, where they were treated for head and facial wounds and released, Morris said.
The assailants escaped with money, wallets and purses from the victims. Anyone
with information is asked to call police at 202-727-9099.
In the later incident, a 21-year-old Catholic University student was shot in the
abdomen in the 1000 block of Newton Street NE. Police said he was shot by one of
three people who had entered a car after being asked to leave a party in the Newton
Street block. The student was treated at Washington Hospital Center and released.
Police said they found similarities in the descriptions of the assailants in the two incidents. In the second incident, the car in which the assailants fled was described as
a dark-colored Honda or Acura.
Clarence Williams
Washington Post Staff Writer
181
Il Papa affida ai Legionari di Cristo il Centro Notre Dame di Gerusalemme
Il “Centro Notre Dame”, presenza della Santa Sede nella Città Santa
Giovanni Paolo II ha affidato alla congregazione religiosa dei Legionari di Cristo
la direzione dell’Istituto Pontificio “Notre Dame of Jerusalem Centre”, presenza religiosa, caritativa, culturale ed educativa della Santa Sede nella città santa.
Il Santo Padre ha comunicato la sua decisione attraverso un motu proprio, documento emanato su sua personale iniziativa, consegnato il 26 novembre al fondatore
della congregazione, padre Marcial Maciel, nel giorno del suo sessantesimo anniversario di sacerdozio.
Il centro, come ha spiegato il Pontefice stesso nel testo, è un’espressione della sua
vicinanza spirituale a tutte le realtà ecclesiali ed umane in Terra Santa ed è dedicato a
provvedere “all’ospitalità dei pellegrini provenienti da ogni parte del mondo in visita
in Terra Santa, con particolare riguardo al clero e alle persone consacrate”.
È anche un “luogo privilegiato di incontro e di dialogo tra religioni, culture e popoli”.
Terminato di costruire nel 1904, il Centro Notre Dame è proprietà della Santa Sede
dal 1970. Il 13 dicembre 1978 Papa Giovanni Paolo II ha firmato un decreto con il
quale si erigeva ad Istituto Pontificio e Centro Ecumenico.
Il Pontificio Istituto si trova in un luogo simbolico, a pochi passi dal Santo Sepolcro di Cristo. Possiede una biblioteca della Missione Pontificia per la Palestina, una
scuola alberghiera ed una di informatica.
Il centro può accogliere un totale di 280 pellegrini ed ha molte sale per conferenze
e riunioni, nonché uno degli auditorium più grandi e moderni di Gerusalemme.
Il Santo Padre ha terminato il motu proprio affidando “questo nuovo apostolato
della Congregazione dei Legionari di Cristo in Terra Santa all’intercessione materna
della Vergine Maria, Regina della Pace, sotto la cui protezione è da sempre posto il
Pontificio Istituto”.
Iustitia et Pax
Lunedì 29 novembre 2004, ZENIT.org
On the day of the elections in the USA the Netherlands was shocked by a brute
murder of a movie maker, a far relative of the famous painter Vincent van Gogh. This
crime was committed by a young man with a Moroccan and Dutch passport. He was
a member of a radical Muslim group. This murder ignited growing tension between
Muslims and other people in the Netherlands: attacks on Muslim schools, Mosques
and Christian church. Also elsewhere in the world there is tension visible between
Muslims and other people especially since the attack in the USA in 2001.
182
What was the background of this assassination? The murdered man, Theo van
Gogh, was well known by his attacks on the Islam. On this way the killing could be
seen as an attack on the freedom of speech. But in the Netherlands there is a double
standard. It is allowed for Dutchman and others to attack the Islam, but for Muslims
it is not allowed to attack homosexuality. Theo van Gogh was one who was well
known for his attacks on the Islam.
I see a parallel between freedom of speech and democracy. Who remembers still,
that in 1932 Hitler got 44% of the votes with the elections in that year? I don’t know
the influence of strong-arm squads of Hitler, but we must think about this fact. Democracy must be more than to go to the ballot box once in the four year.
Also the right of freedom of speech must be more than the right to say what you
think. Freedom of speech supposes an adult behaviour, which differs from saying
everything that comes up in your mind. I think that sometimes this is forgotten. Freedom of speech needs respect for every other person. You can criticise ideas without
violating the persons. One has to maintain the respect for every human being. The
impact is that criticising Islam must implicate respect for Muslims. Also it is necessary to be informed about Islam as the religion is. Make a difference between old
customs from the time before Mohammed and what is written in the Koran. Also we
have to know that the Koran has been written in a specific situation just as the books
of the Bible have been written in specific situations. This can make the Koran better
understandable especially for issues unknown at the time of Mohammed, although I
know that this approach is sensitive for Muslims. It could affect the meaning of the
Koran as the Holy Book. It is a challenge for Muslims and non-Muslims.
The background of the man who killed van Gogh was perfect: he grew up as a
second generation Moroccan in Amsterdam, wanted to study, but failed five times to
find an appropriate study. He was active for the youth in the neighbourhood where he
lived. He became disappointed and then he was caught by a group of fundamentalists
with traits of a sect: isolation from family and social contacts and indoctrination. He
became a so called fundamentalist.
A week later the police tried to arrest suspects of a violent group: two youngsters,
17 and 19 years old. They used a grenade. Four policemen were wounded, one seriously.
These two young men didn’t have a Muslim background, but were converted Muslims. An important question is: what did they find in Islam, what they didn’t find in
our believe? This is a challenging question, because the Netherlands is not the only
country in Europe with a growing group Muslims as a part of the society and a diminishing meaning of the church for young people.
183
With a growing anti-Muslim sphere problems and violence will come. This could
affect the Muslim-Christian relations here in the Holy Land. More than ever we need
mutual contact based on dignity and mutual respect. There is a lot of things to do.
fra Louis Bohte ofm
Santa Caterina – Betlemme
PS: A Dutch newspaper reported that a Shi‚a mosque in a northern Netherlands asked the
Sih‚a sheik Mohammed Hoessein Fallah from Lebanon a fatwa against violence by Muslims.
The sheik wrote the fatwa and forbid to do anything which can damage to the public order.
He used the strongest word for a fatwa: haraam. The newspaper suggested the Sunni Muslims
to do the same and to ask the sheik from Al-Azhar university of Cairo or the so-called home
imam of Al Jazeera. Louis Bohte ofm
Pregare per la Terra Santa
Appello di 23 Vescovi ai cattolici di tutto il mondo
Tutti i nostri paesi sono minacciati a causa dell’instabilità del Medio Oriente, che
pesa sulla pace del mondo intero. Alcuni paesi tuttavia si trovano in situazioni di
sofferenze particolari più degli altri: l’Iraq, la Somalia, il Sudan, la Terra Santa (Palestina e Israele). Pur avendo coscienza di tutti questi conflitti e di altri ancora, cosi
numerosi nel mondo, e della necessità di prendere misure urgenti per mettere fine
alle tragedie umane provocate da tali conflitti, abbiamo focalizzato la nostra riflessione sulla situazione della Terra Santa.
La situazione dura da molti anni e richiede oggi più che mai un’azione che metta
fine alle sofferenze di tutti gli abitanti di questa terra, cristiani e musulmani, che oggi
sperimentano la medesima incapacità di porre fine al conflitto e sono prigionieri di
una violenza crudele e irrazionale. I due popoli, palestinese e israeliano, sono sull’orlo della distruzione, i più deboli, i volenti, come quelli che attendono pazientemente una soluzione pacifica. Il conflitto in Terra Santa riguarda ogni cristiano che
abbia coscienza di appartenere alla terra della Redenzione, che è la terra delle sue
radici spirituali.
Siamo riconoscenti al Santo Padre per la sua parola e per le sue iniziative in favore
della pace. Siamo riconoscenti a tutte le Chiese per i numerosi messaggi e gesti di
solidarietà e per la loro grande generosità. Tuttavia crediamo che le Chiese possano
fare di più. Se tutte le Chiese del mondo prendessero coscienza del loro dovere nei
confronti di questa Terra, e si impegnassero in un’azione comune e coordinata per
sensibilizzare i loro popoli e la comunità internazionale, il loro intervento sarebbe
un fattore decisivo per realizzare la pace, la giustizia e la riconciliazione in Terra
Santa.
184
Le nostre Chiese hanno ricevuto dal Signore un ministero di riconciliazione. Non
chiediamo di prendere posizione per una parte contro l’altra ma di aiutare le due parti
a riconciliarsi.
Chiediamo una presa di coscienza da parte di tutte le Chiese del mondo. La loro
voce dovrebbe alzarsi in modo forte per dire che bisogna promuovere la pace in questa Terra Santa dove i due popoli hanno bisogno ormai di un aiuto dall’esterno che
riporti pace e riconciliazione.
Siamo nel tempo di Avvento e tra poco il mondo cristiano celebrerà il Natale, la nascita del Messia Salvatore, Principe della pace, mentre il sangue continua a scorrere
a Betlemme e in tutta la Terra Santa. Noi Vescovi delle due conferenze proponiamo
alle nostre comunità un giorno di digiuno e di preghiera per queste intenzioni, mercoledì 22 dicembre 2004. Vi chiediamo di unirvi a noi, con le vostre comunità, con
questo gesto o con altre iniziative.
Riconoscendo la nostra impotenza, come quella dei nostri popoli, in questa situazione, abbiamo speranza in Dio e nella vostra azione.
Dio è buono verso tutti, e la sua bontà finirà per vincere il male della guerra nella
Terra che lui ha scelto per venire nel mondo. “A Gerusalemme, tutti là sono nati”,
dice il salmista. Le Chiese hanno il dovere di contribuire alla realizzazione della
pace e della riconciliazione in Terra Santa.
+ Michel Sabbah,
patriarca di Gerusalemme
(seguono le firme di altri 23 vescovi delle due regioni).
Ivrea accoglie l’invito a celebrare la giornata del 22 dicembre
Con queste parole mons. Miglio, Vescovo di Ivrea, invita la diocesi a pregare per
la Terra Santa:
Invito ad accogliere questo messaggio accorato dei Vescovi della Terra Santa e del
Nord Africa, che ci chiede di fare un passo ulteriore, oltre la vicinanza che possiamo
offrire, specialmente con i1 pellegrinaggio, e la solidarietà concreta, che non manca.
Il messaggio ci chiede di prendere coscienza del legame e del dovere che ogni Chiesa cristiana del mondo ha nei confronti della Terra della Bibbia, di Gesù, della Chiesa
Madre, della Redenzione attuata da Gesù con la sua morte e resurrezione. Questa
presa di coscienza deve poi tradursi in azione costante nei confronti della società e
dei governanti per far crescere la consapevolezza che la pace in Terra Santa riguarda
tutti ed è affare di tutti. Non c’è pace nel mondo se non c’è pace a Gerusalemme.
Dalle parole dei Vescovi di quelle regioni traspare la convinzione che le realtà locali
non ce la faranno mai, da sole, a raggiungere un livello sufficiente di pace e di riconciliazione. In effetti, negli incontri avuti con alcuni di quei vescovi, in occasione
della visita compiuta dai vescovi del Piemonte alla Terra Santa, abbiamo raccolto un
185
crescendo di sofferenza e quasi di scoraggiamento, ma anche la convinzione e la fiducia che la voce delle Chiese cristiane del mondo possa avere un ruolo decisivo, più
forte di quello che normalmente si attribuisce agli usa, da cui tutti fanno dipendere le
sorti di quella terra. Mi pare, quello del Messaggio riportato, un richiamo, importante, che ci invita a smettere di dare la colpa ad altri (senza però negarla), cominciando
a responsabilizzare maggiormente noi stessi e le nostre comunità.
Da parte mia accolgo volentieri l’invito a vivere la giornata del prossimo 22 dicembre con un gesto particolare di solidarietà, specialmente nella preghiera e nel
digiuno, ed invito tutte le comunità parrocchiali a fare altrettanto […].
Possiamo così proseguire il nostro cammino verso Betlemme, non tanto e non solo
quella un po’ evanescente della poesia natalizia, ma quella più reale di oggi, che ci
aiuta sicuramente meglio a comprendere il significato ed i motivi della Natività che
ogni anno celebriamo. […].
Quest’appello, a1 quale mi pare doveroso e urgente aderire, ha un significato particolare non solo per l’autorevolezza dei Vescovi firmatari, di cui il primo è il Patriarca
monsignor Sabbah, ma per le regioni da cui proviene. Sono i paesi dove Ebraismo,
Cristianesimo ed Islam convivono da secoli, con periodi conflittuali e tribolati ma
anche con periodi di pace e di dialogo fecondo; paesi dove ormai da decenni sembra essersi incancrenita la piaga della guerra, che alcuni vogliono interpretare come
guerra di religioni e di civiltà, ma che invece resta sempre e soltanto frutto amaro di
interessi molto più bassi, e non sono certo gli interessi delle popolazioni che vivono
in quelle terre, neanche del popolo israeliano, che nonostante oltre mezzo secolo di
conflitti e di terrorismo conserva al suo interno ampi strati di popolazione che coltivano un diffuso desiderio di pace e di convivenza con il popolo palestinese.
Pace a Gerusalemme e nella Terra Santa, dice l’appello dei Vescovi citati, è condizione perché vi sia pace anche nel resto del mondo. In questo periodo natalizio
non possiamo non guardare verso Gerusalemme e Betlemme, riascoltando il canto
degli angeli riportato dal Vangelo: “Pace agli uomini che Dio ama”. Queste parole
sono un’offerta ed una proposta che il Signore ci rivolge: attendono di essere accolte, custodite, coltivate. La giornata del 22 dicembre è per tutti noi l’occasione per
compiere un gesto che ci aiuti a prendere sul serio la celebrazione del Natale, senza
nulla togliere alla dolcezza della tradizione ma anche senza lasciarci depistare da
sentimentalismi e superficialità sempre in agguato. […]
Un invito particolare desidero rivolgere a tutti coloro che hanno visitato la Terra
Santa o che si preparano a visitarla, nel prossimo pellegrinaggio diocesano: la conoscenza della terra della Bibbia deve aiutarci a meglio comprendere il Libro non solo
con i suoi riferimenti al passato ma sopratutto nei suoi riferimenti attualissimi alla
storia presente.
+ Arrigo Miglio
Vescovo di Ivrea
186
Preservazione delle antichità di Cafarnao nel 2004
Le ultime quattro campagne di scavi del 2000-2003 nella proprietà francescana
di Cafarnao sono state seguite, nell’estate del 2004, da una lunga stagione dedicata
esclusivamente alla preservazione delle rovine. In questa zona il degrado delle antichità è così intenso che la preservazione delle medesime non è meno impegnativa
dello scavo.
I lavori si sono svolti in due fasi: dal 9 giugno al 14 agosto e dal 21 settembre al 7
dicembre.
Il direttore Stanislao Loffreda è stato affiancato dal fedele e solerte collaboratore
fra Abraham Sobkowski che ha mandato avanti anche i disegni di tutte le lucerne
trovate a Cafarnao dal 1968 al presente, come pure la rifinitura al computer di molte tavole di disegni della ceramica, mentre Stefano de Luca si è dedicato a tempo
pieno alla catalogazione dei pezzi architettonici della sinagoga, dando prova di una
eccezionale resistenza alla fatica, oltre che di un riconosciuto talento per il disegno.
Fra gli operai ricordiamo soprattutto il veterano Elias Sbat e i giovani Adham, Yasid,
Yad, Dawd, provenienti da Ramah di Galilea.
Abbiamo restaurato molti muri delle abitazioni private delle aree iii e iv a oriente
dell’antica strada principale che attraversava Cafarnao da nord a sud come pure le
abitazioni dell’area viii che rimane a occidente della sinagoga. Abbiamo cercato di
imitare la tecnica degli antichi muri, e abbiamo avuto la preoccupazione di salvaguardare le rovine dall’infestazione delle erbacce e dei calabroni. Nel ripulire alcuni
muri e pavimenti abbiamo trovato alcune lucerne fittili fra cui una ben preservata del
primo secolo d.C.
Avremmo potuto in questi lunghi mesi terminare del tutto il restauro delle antiche abitazioni, ma abbiamo ad un certo punto modificato il programma iniziale
affrontando un lavoro di preservazione non meno urgente: quello riguardante i pezzi
architettonici della monumentale sinagoga, da tutti celebrata come la regina delle
sinagoghe della Galilea.
Anzitutto abbiamo segnalato all’ufficio tecnico della Custodia Francescana di Terra Santa una pericolosa crepa che in sinagoga si è creata nella trabeazione rialzata da
Orfali negli anni ‘20 del secolo scorso. L’ufficio tecnico ha senza indugio puntellato
attraverso un sostegno in metallo la cornice incrinata da parte a parte. Sono state anche riverniciate le putrelle che il padre Orfali aveva posto fra lo stilobate e il muro
settentrionale e che richiedevano di essere protette dalla ruggine
I numerosi pezzi architettonici fuori posto ponevano un problema non meno serio:
disseminati un po’ dappertutto, questi blocchi che a volte raggiungono tre o quattro
tonnellate dovevano essere protetti dagli annuali incendi, dovevano essere distribui187
ti in un’area accessibile anche durante il periodo delle piogge, e dovevano essere
posizionati secondo un criterio non troppo arbitrario che agevolasse il loro studio e
catalogazione.
A tale scopo era anzitutto necessario bonificare una vasta area all’interno del muro
di cinta che i Francescani avevano costruito nel secolo scorso a protezione delle
preziose rovine.
Parallelamente al muro di cinta occidentale i frati avevano costruito un secolo fa
un contromuro a secco: lo abbiamo riparato dove era possibile e per un lungo tratto
lo abbiamo rifatto ex novo. Contemporaneamente abbiamo liberato l’area fra il contromuro e il muro occidentale, ricuperando un buon numero di blocchi basaltici tagliati a regola d’arte che quasi sicuramente appartenevano alla sinagoga. Finalmente
abbiamo ordinato molti camion di breccia e creato un ampio spazio accessibile dove
abbiamo distribuito capitelli, cornici e basi.
Una seconda area da bonificare era lungo il muro di cinta settentrionale. In questa
parte esistono due strade parallele con una scarpata intermedia. Al posto della scarpata abbiamo costruito ex novo un muro contro il quale abbiamo poi posizionato sia
le cornici che vari pezzi architettonici, appartenenti specialmente alla tebah.
Una terza area da bonificare era a ridosso del muro settentrionale e specialmente
fra il muro settentrionale e quello orientale. Qui avevamo depositato negli anni 80
i pezzi più pesanti delle trabeazioni e della facciata della sinagoga. Molti camion di
ghiaia sono stati impiegati per livellare l’area infestata da spini ed erbacce e i grossi
blocchi della trabeazione sono stati distribuiti fra le due strade parallele e lungo il
muro settentrionale, mentre i pezzi appartenenti all’arcone della facciata centrale
sono stati ricostruiti immediatamente a nord dell’edificio sinagogale.
La vasta area ombreggiata a occidente della sinagoga è stata da noi ampliata per
ospitare un maggior numero di turisti e pellegrini. Verso la spiaggia del lago abbiamo
ripristinato un luogo di culto con altare e sedili (che avevamo costruito nel gennaio
del 1992), aggiungendo altri sedili per una capienza di un centinaio di persone. Finalmente abbiamo iniziato ad alberare questo incantevole tratto di spiaggia, perché
possa un giorno servire come luogo di preghiera e di meditazione.
Gerusalemme 16 dicembre 2004
fra Stanislao Loffreda ofm
188
Indice
Il nuovo Governo della Custodia
2
Famiglie del dopo Congresso discretoriale3
Schematismo
5
Commissioni e uffici
61
1. Uffici e incarichi custodiali
61
62
2. Cœtus Formatorum
3. Affari giuridici
62
4. Segreterie
62
5. Altre commissioni e uffici
64
6. Consigli Regionali di Amministrazione
66
Dalla Curia Generalizia
Decesso di fra Antonio Franjic ofm, Vicario Generale dell’Ordine
Fra Francesco Bravi ofm: Nuovo Vicario Generale dell’Ordine
Lettera di augurio al neo Vicario Generale
Dal Patriarcato latino
Omelia di S.B. Mons. Michel Sabbah, Patriarca latino di Gerusalemme
67
72
72
73
74
74
Dalla Curia Custodiale
77
Ritorni in provincia
77
Nuovi missionari
77
Ordinazione sacerdotale
77
Vestizioni
78
Professioni semplici
78
Rinunce
79
Ordinazione diaconale
79
Fra Artemio Vítores nominato Visitatore Generale all’Antonianum
79
Movimento di personale
79
Economia Conventuale
82
Peregrinazione annuale al Fiume Giordano
82
Richiesta per i visti82
Lettera del Rev.mo Padre Custode a tutti i frati85
Lettera a tutti i Frati di San Salvatore88
Congresso Discretoriale in Siria e in Libano (17-25 novembre 2004)
88
Cronaca della Visita del Discretorio in Siria e Libano
89
La presenza della Custodia in Siria e Libano
98
Il nuovo Centro inter-francescano di Beirut
100
La presenza dei francescani a Damasco
102
Centri catechistici in Siria
103
Ghassanieh
104
Medaglia Grato Animo
107
Croce del Pellegrino
107
Messaggio di Natale del Custode
107
Statistiche della Custodia al 31 dicembre 2004
109
189
Formazione e Studi
Programma in linea di massima delle attività del Segretario FeS
1. Formazione iniziale
2. Frati Studenti in preparazione agli Ordini Sacri
3. Frati studenti di specializzazione
Sorella Morte
Fra Ferdinando Peruzzo ofm
Fra Romano Scarrica ofm
Fra Malachy Francis Brogan ofm
Fra James William Heinsch ofm
Fra Antonio Corredor García ofm
Fra Antoine Defauw ofm
Genitori di frati
112
112
114
116
116
117
117
118
120
121
122
122
124
Cronaca custodiale
125
La sedicesima Marcia francescana
125
Una cappella e un Giardino di fronte al Santuario di Gerusalemme
126
Incontro dei Commissari di Terra Santa
128
Il nome di Dio è Pace!
129
Professioni solenne
131
Veglia di preghiera presso il Seminario maggiore di Montreal
133
A note about the events of Sept. 27th, In the Holy Sepulchre Basilica
133
Tradito lo Status quo e ferito il volto di Cristo
134
Acri: ingresso del Custode ed inaugurazione della Cripta di Sant’Andrea
136
Festa a Mujeidel nel Convento dedicato all’Arcangelo Gabriele
138
Tre giorni di festa a San Salvatore
138
Celebrazione Eucaristica per l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2004 – 2005 140
Benemerenze al Terra Santa College di Amman
144
Giubileo dalle nostre suore Clarisse
145
Inaugurazione della scuola materna di Betlemme
145
La Lanterna Magica n.2: Canti dei bambini per la Pace in Terra Santa
152
Giornata pro Terra Santa a Campobasso – Italia
153
Anniversario della fondazione delle Suore della Croce
154
Pellegrinaggio nazionale polacco
155
Scomparsa del Presidente Yasser Arafat
155
Concerto presso la nostra scuola di musica
159
Acta de la Junta de Padres Comisarios
159
Festa del primo centenario della posa della prima pietra - San Giuseppe (Cairo) 161
Santa Caterina a Betlemme
161
Il Custode riceve il Premio Minerva
162
Appuntamenti: serie di conferenze sulla Custodia
163
Inizio delle celebrazioni natalizie
163
Notte di Natale
164
Giorno di Natale
165
Auguri delle comunità cristiane di Gerusalemme
166
190
Feste natalizie a Roma
167
Coro di San Giuseppe: esempio di collaborazione tra la vice Provincia d’Egitto e la Custodia di Terra Santa
168
Scuola di Terra Santa / Nazareth
170
Varia
172
Dall’Ufficio Pellegrinaggi di Roma: Siamo un Ponte
172
Osimo – Il premio della Pace ai Frati della Corda
173
I Vescovi Latini delle Regioni Arabe e dell’Africa del Nord invitano i Cristiani ad una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Terra Santa
174
30° di istituzione della Commissione per i rapporti religiosi con l’Ebraismo
175
Los cristianos de aquí, para los musulmanes son traidores, para los judíos son palestinos, y para Occidente no son nada
175
Recensioni librarie
179
La Terra Santa e il proprio pellegrinaggio
179
Wedding Guest Slain Near D.C. Reception
180
Il Papa affida ai Legionari di Cristo il Centro Notre Dame di Gerusalemme
182
Iustitia et Pax
182
Pregare per la Terra Santa
184
Ivrea accoglie l’invito a celebrare la giornata del 22 dicembre
185
Preservazione delle antichità di Cafarnao nel 2004
187
Indice
189
191