Scuola - Istituto Comprensivo GB Cina
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Scuola - Istituto Comprensivo GB Cina
Anno I - Numero 1 Trimestre: Ottobre-Dicembre 2012 Inaugurazione Anno Scolastico 2012/2013 Editoriale ari amici, vi presentiamo il giornalino redatto C dagli alunni di alcune classi della Scuola Seconda- ria di I grado “Falcone e Borsellino” (Istituto Comprensivo “G.B. di Campofelice Cinà” di Campofelice di Roccella e Lascari). Quest’anno abbiamo deciso di pubblicare un giornalino che parli non solo di noi “studenti” e della nostra scuola, ma anche di argomenti di svariato interesse che possano catturare l’attenzione dei “lettori”, ampliandone, tra l’altro, le conoscenze. L’idea è nata perché negli anni precedenti sono stati realizzati diversi giornalini di classe e di Istituto, per cui abbiamo voluto emulare l’esperienza di chi ci ha preceduto, senza pretese, ma con la voglia di divertirci, e al tempo stesso di imparare e di utilizzare consapevolmente un mezzo di comunicazione quale la carta stampata. Quello che abbiamo realizzato è un progetto semplice, ma allo stesso tempo originale; abbiamo quindi deciso di battezzare il nostro giornalino “IL PUNGIGLIONE”, con l’intento di “pungere” l’attenzione di voi lettori ovvero suscitare la vostra curiosità attraverso i nostri articoli; nello stesso tempo saremo aperti ad ogni vostro suggerimento per darvi sempre di più. Per potere realizzare questo nostro progetto, abbiamo trovato degli “sponsor” che ci hanno consentito di stampare il nostro giornalino a costo zero; quale modo migliore per fronteggiare la crisi economica che affligge il nostro Paese, continuando a promuovere noi stessi e la nostra Scuola? Lisa Fatta, Marika Abbate - II A Attenti a quei sei! Intervista alle nuove Responsabili di Plesso e ai nuovi Prof. Da quest’anno la Scuola Secondaria di I grado di Lascari conta due nuove Responsabili di Plesso e cinque nuovi insegnanti. Scopriamo insieme, come in un “confronto all’americana” qualcosa sul loro conto! (segue alle pagine 2 e 3) Un Tuffo in palcoscenico Giorno 25 ottobre, presso i locali della Scuola secondaria di I grado “Falcone e Borsellino” di Lascari, si è svolta la manifestazione inaugurale dell’anno scolastico 2012/2013, cui abbiamo partecipato proprio tutti, persino il Preside, coinvolto a sorpresa. Tema di quest’anno: “Il valore e l’importanza dell’istruzione”. I nostri professori sono scesi in campo recitando, con noi alunni, aforismi ispirati al tema prescelto; abbiamo fatto di tutto: c’è chi ha recitato, chi ha cantato e persino ballato. I docenti, nell’ambito di questa manifestazione, hanno scoperto in noi potenzialità che spesso non riusciamo a mostrare dietro i banchi di scuola, e a loro volta hanno dimostrato di sapere stare insieme a noi, al di fuori dell’aula scolastica, condividendo emozioni e ansie. Abbiamo stupito tutti con la nostra “performance” e abbiamo regalato qualche momento di riflessione e di spensieratezza a quanti hanno assistito alla nostra manifestazione. E’ stata una giornata fantastica a cui hanno preso parte, oltre al Dirigente Scolastico, Prof. Giuseppe Simplicio, la Vice Preside Ins. Anna Laurà, il Sindaco Giuseppe Abbate, il Vice Sindaco Aldo Arrigo, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Marilena Amoroso, la professoressa Cirivello, collaboratrice dello staff, Mons. Rosario Dispenza, Parroco di Lascari e i genitori di noi alunni. Alla fine il Preside ha ribadito che: “L’unico modo per fare un ottimo lavoro è fare bene ciò che si fa”. Federico Gugliuzza, Luca Palmeri, Vittoria Marsiglia - II A La nostra scuola al Quirinale Il 25 settembre, alla Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Scolastico 2012-2013 che ha avuto luogo a Roma, nel Cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale, tra i 3000 ragazzi giunti da tutta Italia, c’eravamo anche noi! Il nostro Istituto, era presente, per il terzo anno consecutivo, con una delegazione di sei alunne della sezione Secondaria di I grado di Campofelice di Roccella e di Lascari, che, nello scorso anno scolastico, si sono distinte nello studio, accompagnati dal Dirigente Scolastico, prof. Giuseppe Simplicio e dalla prof.ssa Rossella Mogavero. Da sinistra: la prof.ssa Mogavero, il Ministro segue a pag. 4 dell’Interno Cancellieri e il Dirigente Scolastico Simplicio insieme ad alcune alunne della nostra scuola. Il Pungiglione LE INTERVISTE 2 Attenti a quei sei! Intervista alla nuova Responsabile di Plesso e ai nuovi Professori. Rossella Mogavero Piero Bianca Lei è la nuova Responsabile di Plesso. È contenta dell’incarico che le è stato affidato? «Si. È un incarico faticoso, però lo svolgo con piacere». Come si trova in questa scuola? «Bene». Responsabile di Plesso Quando le hanno comunicato che avrebbe ricoperto questo incarico, cosa ha provato? «In verità ho provato un po’ di timore di non essere all’altezza del ruolo che mi veniva affidato». Pensa di poter agevolmente conciliare il suo ruolo di fiduciaria con quello di insegnante? «I due ruoli non sono in contraddizione e soprattutto cerco di svolgere tutte le attività di fiduciaria al di là del mio orario scolastico». Ad oggi ha incontrato difficoltà nell’assolvere a tale compito? «Non particolarmente e comunque in questo ruolo sono sostenuta anche dallo staff di Presidenza e dal Preside». Intende dare vita ad iniziative particolari al di là degli appuntamenti ormai considerati “tradizionali”? «Perchè no, il mio ruolo è quello di coordinare e sostenere anche le iniziative portate avanti dagli altri colleghi». Si definisca con tre aggettivi. «Affidabile, paziente, riservata». Arte e immagine Le è stato facile ambientarsi, oppure ha trovato qualche difficoltà? «No, assolutamente, le difficoltà le creo io agli altri.». Quanto le è dispiaciuto (se le è dispiaciuto) lasciare la scuola in cui insegnava prima? «Mi è dispiaciuto solo per i ragazzi». Potrebbe riassumere brevemente le prime impressioni che ha ricavato dal suo nuovo ambiente di lavoro? «Mi è sembrato di trovarmi in una scuola!». Qual è il suo metodo di insegnamento? «Calci nel … molta pazienza e amore». Qual è il suo passatempo preferito? «Leggere, lavorare in campagna, manutenzioni». Quando era uno studente che rapporto aveva con i suoi insegnanti? «Fantastico!» Qual era il suo profitto scolastico? «Quando studiavo, fantastico; quando non studiavo, mi bocciavano!». Quali punizioni venivano messe in atto quando lei frequentava la scuola? «L’insegnante non ci rivolgeva più la parola; per noi era tremendo». Ha svolto altre attività lavorative prima di insegnare? «Si, tantissime. Ho suonato per tanti anni nei villaggi, ho lavorato come stilista di moda e altri lavori umili». Da piccolo, si sarebbe mai immaginato di diventare, un giorno, insegnante? «No, affatto». Si definisca con tre aggettivi. «Buono, brutto e cattivo». Mimma Fina Vice-Resp di Plesso Lettere Come si trova in questa scuola? «Benissimo». Le è stato facile ambientarsi, oppure ha trovato qualche difficoltà? «No, mi sono ambientata facilmente anche perché tra i colleghi vi erano due insegnanti che già conoscevo». Quanto le è dispiaciuto (se le è dispiaciuto) lasciare la scuola in cui insegnava prima? «Non mi è dispiaciuto lasciare la precedente scuola, infatti il mio è stato un trasferimento volontario». Potrebbe riassumere brevemente le prime impressioni che ha ricavato dal suo nuovo ambiente di lavoro? «Mi sembra tranquillo, sereno e anche stimolante. Lo scambio con i colleghi e con gli alunni è positivo». Qual è il suo metodo di insegnamento? «E’ un metodo di insegnamento che cerca di condurre l’alunno al ragionamento e alla problematizazzione. Cerco di non lasciare nulla a caso e di essere quanto più “scientifica” nel mio procedere». Qual è il suo passatempo preferito? «Spostare i mobili di casa e il giardinaggio». Quando era una studentessa che rapporto aveva con i suoi insegnanti? «Ai miei tempi, il rapporto con i docenti era distaccato, però posso giudicarlo positivo: non ho mai avuto problemi». Qual era il suo profitto scolastico? «Ottimo». Quali punizioni venivano messe in atto quando frequentava la scuola? «Non ricordo punizioni particolari, ma gli insegnanti agivano con rigidità estrema e con toni a volte offensivi». Ha svolto Altre attività lavorative prima di insegnare? «No». Da piccola si sarebbe mai immaginata di diventare, un giorno insegnante? «No, non ci pensavo. Non avevo un’idea precisa di quello che avrei fatto da grande». Si definisca con tre aggettivi. «Generosa, affettuosa, meticolosa». Il Pungiglione LE INTERVISTE 3 Piero Lio Laura Tumminello Giuseppe Restivo Come si trova in questa scuola? «Mi trovo bene, ho trovato ragazzi educati e ben disposti alle attività motorie». Come si trova in questa scuola? «Benissimo». Come si trova in questa scuola? «A Lascari mi trovo benissimo! Anzi sono contentissimo!». Educazione Fisica Le è stato facile ambientarsi, oppure ha trovato qualche difficoltà? «No, nessuna difficoltà». Quanto le è dispiaciuto (se le è dispiaciuto) lasciare la scuola in cui insegnava prima? «Mi è dispiaciuto un po’». Potrebbe riassumere brevemente le prime impressioni che ha ricavato dal suo nuovo ambiente di lavoro. «Mi sembra un ambiente tranquillo e sereno». Qual è il suo metodo di insegnamento? «Il mio metodo di insegnamento è collettivo e se è necessario effettuo interventi individualizzati». Qual è il suo passatempo preferito? «I miei passatempi preferiti sono il tennis e la caccia». Quando era uno studente che rapporto aveva con i suoi insegnanti? «Buono». Qual era il suo profitto scolastico? «Alle superiori andavo benino; come universitario ero uno studente eccellente!». Quali punizioni venivano messe in atto quando lei frequentava la scuola? «Si faceva rapporto; si dava molta importanza al comportamento». Ha svolto altre attività lavorative prima di insegnare? «No». Da piccolo si sarebbe mai immaginato di diventare, un giorno, insegnante? «È stata un’idea che ho cominciato ad avere alle superiori». Si definisca con tre aggettivi. «Sincero, impulsivo, cordiale». Francese Le è stato facile ambientarsi oppure ha incontrato qualche difficoltà? «No, nessuna». Quanto le è dispiaciuto (se le è dispiaciuto) lasciare la scuola in cui insegnava prima? «Mi è dispiaciuto un po’, perché avevo instaurato un buon rapporto con i colleghi e gli alunni». Potrebbe riassumere brevemente le prime impressioni che ha ricavato dal suo nuovo ambiente di lavoro? «Mi sono sentita subito a mio agio perchè ho trovato un ambiente favoloso: ragazzi educati, colleghi disponibili, il dirigente scolastico affettuoso; pertanto spero di lavorare in maniera serena dando il massimo di me stessa». Qual è il suo metodo di insegnamento? «Porgermi nei confronti dei miei alunni come compagna di viaggio». Qual è il suo passatempo preferito? «Ascoltare musica soprattutto quella classica». Quando era una studentessa, che rapporto aveva con i suoi insegnanti? «Un buon rapporto». Qual era il suo profitto scolastico? «Ottimo, tranne in educazione fisica!». Quali punizioni venivano messe in atto quando lei frequentava la scuola? «Come adesso». Da piccola si sarebbe mai immaginata di diventare, un giorno, insegnante? «Si, mi è sempre piaciuto; era la mia aspirazione». Si definisca con tre aggettivi. «Seria, comprensiva e affidabile». Francese Le è stato facile ambientarsi, oppure ha trovato qualche difficoltà? «No, assolutamente! Conoscevo già i colleghi di Lascari». Potrebbe riassumere brevemente le prime impressioni che ha ricavato dal suo nuovo ambiente di lavoro? «Entrando in classe ho trovato ragazzini molto studiosi e attenti e anche desiderosi di imparare». Qual è il suo metodo di insegnamento? «Il mio metodo di insegnamento è basato sul coinvolgimento dei ragazzi, trasmettendo loro serenità». Qual è il suo passatempo preferito? «Viaggiare, ma non posso farlo sempre. Viaggio anche leggendo e documentandomi su Internet». Quando era uno studente, che rapporto aveva con i suoi compagni? «Avevo con loro un rapporto sereno, certo non avevo con i miei insegnanti il rapporto che oggi si riesce ad instaurare tra alunni e docenti, però per i nostri tempi, andava bene così». Qual era il suo profitto scolastico? «Buono per quanto riguarda alcune materie, ottimo per altre». Quali punizioni venivano messe in atto quando lei frequentava la scuola? «Spesso ci privavano di oggetti destinati ad uso scolastico cui tenevamo molto e che portavamo in classe con noi; per esempio, un giorno, per punirmi di essere stato particolarmente chiacchierone, il mio insegnante mi ha privato di una scatola di colori cui tenevo parecchio». Ha svolto altre attività lavorative prima di insegnare? «Si, ho svolto lavori manuali pesanti, ma dignitosi». Da piccolo si sarebbe mai immaginato di diventare, un giorno, insegnante? «Si, già da piccolo avevo le idee molto chiare». Si definisca con 3 aggettivi. «Paziente, disponibile, simpatico». a cura di Martina Cirincione, Michelle Ilardo - II A Il Pungiglione CRONACA 4 La nostra scuola al Quirinale Veronica Schittino III B, Noemi Forte II B, Rita Miriam Ferru I A Il 25 settembre, alla Cerimonia di Inaugurazione dell’AnNel corso della manifestazione, oltre alle emozionanti no Scolastico 2012-2013 che ha avuto luogo a Roma, esibizioni di artisti quali Vecchioni, Cocciante, Annalinel Cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale, tra i 3000 sa Minetti, Noemi, alcuni alunni di diverse scuole italiaragazzi giunti da tutta ne si sono cimentati in Italia, c’eravamo anspettacoli, balli, canzoni che noi! che avevano come filo Il nostro Istituto, era conduttore il tema della presente, per il terlegalità, scelto per mazo anno consecutivo, nifestazione. con una delegazione La cornice del cortile del di sei alunne della seQuirinale trasformato in zione Secondaria di I un suggestivo tricolore grado di Campofelice di ragazzi che indossavadi Roccella e di Lascano magliette verdi, bianri, che, nello scorso che e rosse ha regalato anno scolastico, si emozioni forti sia a chi sono distinte nello ha seguito la cerimonia studio, accompagnati in televisione, condotta dal Dirigente Scolada Fabrizio Frizzi in diretstico, prof. Giuseppe ta su Rai 1, sia soprattutSimplicio e dalla prof. to a chi vi ha partecipato ssa Rossella Mogavedirettamente. ro, Responsabile di Una delle nostre compaPlesso della Scuola gne al ritorno da Roma, Secondaria di Primo ancora con un pizzico Da sinistra: la prof.ssa Rossella Mogavero, il Ministro dell’Interno Anna Maria Grado (Lascari). d’incredulità, sintetizza Cancellieri e il Dirigente Scolastico Giuseppe Simplicio. Numerose le personacosì l’emozione provata: lità del mondo dello «Era come se stessi guarspettacolo, dello sport, della cultura e della politica dando la TV, ma mi rendevo conto che io in quel posto presenti alla cerimonia, nel corso della quale il Presic’ero davvero»! dente Napolitano e il Ministro dell’Istruzione, dell’UniCi auguriamo che questa esperienza possa ripetersi e siaversità e della Ricerca, Profumo, hanno rivolto il loro mo certi che la nostra scuola continuerà certamente ad messaggio augurale agli studenti, agli insegnanti e alle impegnarsi in percorsi di legalità, necessari per formare i famiglie. veri cittadini del domani. Natale sui fusi orari L’angolo della poesia Marika Abbate, Lisa Fatta - II A Prof. Piero Bianca Giorno 23 dicembre 2012, nei locali della Scuola Secondaria di I grado “Falcone e Borsellino” di Lascari, si è svolta una manifestazione ispirata al tema del Natale. Per l’occasione è stato allestito un “recital” ambientato in una redazione giornalistica dove ci si interroga sui contenuti da proporre nel “mega-servizio” sulla Festa più bella dell’anno. Alla fine l’idea è quella di collegarsi con i propri inviati in numerose parti del mondo per raccogliere in diretta testimonianze sul modo in cui, in Paesi vicini e lontani, in guerra o in pace, si vive il Natale, anche alla luce di diverse e antiche tradizioni. Ampio spazio dunque, a canti e recite di poesie, tipici dei Paesi visitati virtualmente. La manifestazione ha avuto come “pubblico” oltre ai genitori, anche il nostro Dirigente Scolastico e le autorità locali. Dal Molo I miei occhi hanno guardato il cielo stanotte, non ho atteso barche che porgessero la cima all’attracco. Ho sussurrato alle muse della speranza Fa che sia tra le mie braccia Prima che l’ultima stella si nasconda ai diafani Cristalli dell’alba. Ho visto lampare che di questa notte getteranno via i silenzi Stringendoti forte Ho bucato reti! La luce ti accarezza E l’ultima paura Sostiene ondeggiando l’ultima. Il Pungiglione CULTURA 5 Scuola: nostra croce e delizia L’evoluzione della scuola dall’età minoica a quella moderna Lisa Fatta, Gaia Ilardo, Vittoria Marsiglia - II A Il termine “scuola” deriva dalla parola latina “schola”. Fin dal 1700-1400 a.C., in età minoica o micenea, ci sono prove dell’esistenza di una scuola per funzionari. Presso i Greci, in età classica, i principali ordinamenti scolastici sono quelli di Sparta e di Atene. Nella Grecia antica la scuola è più che altro una comunità di filosofi che vivono insieme condividendo per l’appunto il pensiero filosofico. Ricordiamo che la filosofia nasce in Grecia. La prima scuola pubblica a Roma viene aperta verso la metà del III secolo a.C. L’ antico costume romano affida l’istruzione alla madre nella prima infanzia e in seguito al padre, il quale deve trasmettere ai figli i valori religiosi, sociali e civili. Terminati gli studi elementari, comincia sotto il “grammaticus”, l’insegnamento medio. Il percorso di studio in età romana (su cui si baserà quello medievale) è pressappoco questo: Elementare: si impara a leggere, scrivere e far di conto. Medio: si approfondisce lo studio della lingua latina e si impara quella greca; si studiano la letteratura di queste due lingue e le prime nozioni di storia, geografia, fisica e astronomia. Superiore: si studia eloquenza: l’arte di costruire discorsi per gli usi più vari. Per far questo occorre conoscere il diritto, la storia dell’eloquenza, la filosofia. Una novità rispetto al mondo antico è che chiunque può accedere all’istruzione elementare. Già nell’alto Medio Evo, infatti, in tutti o quasi i monasteri, esiste una scuola, così come nelle città esistono, di norma, scuole diocesane e spesso anche parrocchiali. Grande impulso alla diffusione della scuola quale strumento per combattere l’analfabetismo, viene dato da Carlo Magno. Egli, eccellente guerriero, diviene, dopo la morte del padre, il sovrano di un vasto impero. Poiché all’interno dell’impero la Chiesa mantiene un ruolo importante, si rende necessario che i religiosi siano all’altezza di svolgere il loro compito: quello di spiegare correttamente i testi religiosi ai fedeli e di celebrare degnamenti le cerimonie religiose. Servono inoltre uomini in grado di leggere e di scrivere, che sappiano portare velocemente messaggi in tutto l’impero. Anche i vassalli dell’imperatore e tutti gli altri funzionari del governo devono essere all’altezza delle nuove importanti cariche a loro conferite e devono dunque ricevere un’adeguata istruzione. Vengono così create numerose scuole, dove si privilegiano, in particolare, la medicina e la matematica. Nel 1400 crescono le scuole cittadine dei mercanti e si sviluppa la nuova cultura umanistica. In epoca rinascimentale il sistema scolastico delle città italiane è rappresentato da scuole ecclesiastiche, per la formazione del clero e scuole laiche, private e comunali, per i laici. Dopo un primo livello elementare comune, vi sono due indirizzi scolastici: le scuole d’abaco e le scuole di grammatica. Non tutti i ragazzi che imparano a leggere e a scrivere, però, vanno ancora a scuola dopo i dieci anni di età. Una novità del ‘500 è la diffusione di scuole comunali gratuite. Il primo intervento dei religiosi nel settore dell’istruzione dei laici, risale alla fine del ‘400, quando vengono fondate scuole di dottrina cristiana, che funzionano solo la domenica e gli altri giorni festivi, il cui scopo principale è l’insegnamento del catechismo ai ragazzi del popolo. Poiché insieme al catechismo vi si insegna anche a leggere e scrivere, esse contribuiscono alla alfabetizzazione della popolazione. Importanza ben maggiore hanno le scuole istituite, nell’ambito della Riforma cattolica, dai gesuiti e da altri ordini religiosi. Anche nel ‘600 i religiosi assumono un ruolo predominante nella scuola italiana, che tale rimane fino alla seconda metà del ‘700. Con la Rivoluzione Francese si afferma una nuova concezione della scuola, che trova la sua formulazione più chiara e completa: l’istruzione primaria è concepita come pubblica, obbligatoria e gratuita: tutti i cittadini, sia maschi che femmine, devono accedervi. La scuola deve essere laica, basata da una parte sulla trasmissione di capacità professionali utili e dall’altra sulla formazione civile. L’800 vede, nella maggior parte dei paesi occidentali, un graduale cambiamento della scuola rispetto a quella del passato poichè vengono individuate due tipologie di scuole elementari: le scuole per ricchi preparatorie agli studi superiori e le scuole con avviamento professionale. Il Pungiglione EMERGENZA AMBIENTE 6 LA FOTO LASCARI - 11 dicembre 2012. Una lunga distesa di mele a mare. Si è presentata così stamattina la spiaggia compresa tra Campofelice e Lascari. Con molta probabilità si tratta della frutta che si trovava nei Tir che erano imbarcati sul traghetto “Euro Cargo Cagliari” della compagnia Grimaldi e sono finiti in mare mentre la nave, proveniente da Livorno era a circa sette miglia dal porto di Palermo. L’incidente è stato causato dal mare grosso e dalle forti raffiche di vento, che soffiavano ad oltre quaranta nodi. Un’onda anomala avrebbe fatto inclinare il cargo che ha perso in mare parte del carico, senza causare fortunatamente altri danni. La Biodiversità è a rischio Rosario Cesare, Antonino Modera, Lorenzo Moscato, Gionatan Ollà, Samuele Zito - III B In questa prima parte dell’anno scolastico, abbiamo trattato in classe vari argomenti relativi all’ambiente. Il nostro gruppo ha scelto di approfondire il seguente tema: “ la biodiversità è a rischio”. Abbiamo approfondito ricercando vari materiali interessanti sui fattori che sconvolgono gli ecosistemi della Terra e appunto mettono a rischio la biodiversità di cui anche noi facciamo parte. Per biodiversità s’intende l’insieme di tutte le forme viventi geneticamente diverse e degli ecosistemi ad esse correlati. Essa contiene tutta la variabilità biologica: di geni, specie, habitat, ecosistemi, pure noi facciamo parte della biodiversità. Che cosa mette a rischio la Biodiversità? La biodiversìtà è gravemente minacciata. Negli ultimi 150 anni, con l’avvento della seconda rivoluzione industriale e l’aumento della produzione in serie e delle stesse fabbriche, il tasso di CO2 è salito a dismisura provocando la conseguenza più grave: il surriscaldamento globale. Che cosa provoca il surriscaldamento globale e qual è l’impatto con la biodiversità? Il surriscaldamento globale provoca ovviamente l’innalzamento della temperatura in tutto il mondo ed è causato dall’effetto serra. A poco a poco esso distrugge l’atmosfera terrestre. In un primo momento, l’idea di avere estati più lunghe per andare in spiaggia spesso e dover vestire meno pesante potrà sembrarti fantastica! Purtroppo però ci sono anche dei lati negativi: ad esempio, a causa del riscaldamento del clima, i ghiacciai al Polo nord si sciolgono e tutto il clima mondiale va sotto sopra. Hai notato che ci sono più spesso tempeste, alluvioni, siccità e ondate di calore? Questo cambiamento climatico non sta solo mettendo in pericolo il futuro del nostro pianeta e dell’uomo, ma anche quello di migliaia di specie di piante ed animali in tutta la Terra. Come hanno origine questi cambiamenti climatici? Attualmente quasi tutta l’energia di cui abbiamo bisogno proviene dalle cosiddette fonti energetiche fossili. Tra queste, le più impiegate sono il petrolio, il carbone e il gas metano. Bruciando, questi combustibili producono il gas CO2 ed è proprio questo gas che, in elevata concentrazione, distrugge l’atmosfera terrestre. L’ambiente che risente di più di questo gravissimo problema è il Circolo Polare Artico e Antartico. Ghiacciai in pericolo in tutto il mondo Si prevede che alla fine di questo secolo scomparirà la metà dei ghiacciai e forse di più, se il surriscaldamento climatico aumenterà. I ricercatori del Laboratorio Nazionale Nord Occidentale del Pacifico (PNNL), che fa capo al ministero dell’energia degli Stati Uniti, prevedono che nel 2100 i ghiacciai riusciranno a mantenersi solo in alta quota e a seconda della latitudine. Per esempio, l’Alaska perderà il 36% dei ghiacciai, in Scandinavia ne spariranno il 44%, mentre sulle Alpi circa il 40% dei ghiacciai fonderà definitivamente. Per quanto riguarda il Nord America, il 57% dei ghiacciai sopravvivrà al 2100, mentre sulle Ande si conserverà solo il 45% dei ghiacciai. Analogo destino si profila per l’Himalaya. A godere di pessima salute sarà anche la calotta polare artica. Secondo le previsioni più pessimistiche, nel 2100 si scioglierà completamente durante l’estate; secondo gli ottimisti, si scioglierà solo al 90%. Lo scioglimento della calotta avrà anche delle ripercussioni politiche, perché i geologi ritengono che nella roccia sottostante l’oceano Artico si trovino il 25% delle risorse di petrolio e di gas non ancora scoperti. Un problema che io e il mio gruppo crediamo sia di primaria importanza è, tra le tante conseguenze, il rischio-estinzione Il Pungiglione EMERGENZA AMBIENTE di diverse specie viventi nell’Artico. L’orso polare è in via d’estinzione L’orso polare è tra i più grandi carnivori terrestri del mondo, tuttavia il suo nome latino “ursus maritimus” ricorda che trascorre la maggior parte della vita dentro e intorno all’acqua. L’orso polare è un nuotatore provetto e può raggiungere una velocità di 10 km/h usando le zampe anteriori come remi mentre quelle posteriori fungono da timone. L’habitat preferito dell’orso polare è il ghiaccio, quel ghiaccio che copre i mari artici per la maggior parte dell’anno. È qui che l’orso polare caccia e si riproduce. L’habitat dell’orso polare. Si stima che esistano circa 20-25 mila orsi polari in tutto il mondo di cui il 60% solo in Canada. Sono state rilevate tracce fino al Polo Nord, ma gli scienziati ritengono che pochi orsi si spingano oltre gli 82° di latitudine nord. Gli orsi polari sono diffusi in tutto l’Artico circumpolare, Stati Uniti, Canada, Russia, Groenlandia e sulle isole artiche della Norvegia, su banchise, lungo o vicino le coste e sulle isole. Condividono questo habitat con le popolazioni indigene e animali quali le foche degli anelli, le volpi artiche, i narvali, le balene beluga e milioni di uccelli migratori. L’orso polare ha bisogno delle banchise per sopravvivere.Il Mar Glaciale Artico offre poco cibo per il nutrimento di questa specie. Gli orsi polari trascorrono gran parte del tempo vicino o sui margini delle banchise. È qui che hanno maggiori possibilità di trovare cibo. Durante l’estate, man mano che il bordo meridionale della 7 calotta glaciale artica si scioglie, alcuni orsi seguono il ghiaccio che si ritira verso nord, per rimanere vicini alle foche e alle altre prede. Altri orsi trascorrono invece le loro estati a terra, alimentandosi con il grasso corporeo accumulato durante le fruttuose cacce primaverili e invernali. Con gli effetti del riscaldamente globale, le banchise si riducono. Durante l’autunno, quando il ghiaccio ritorna, gli orsi abbandonano la terraferma per riprendere la loro vita sulle banchise. Il livello sempre crescente della concentrazione dei gas effetto serra nell’atmosfera, sta causando l’aumento delle temperature in tutto il globo. Di conseguenza, le banchise dell’Artico si stanno sciogliendo prematuramente, formandosi sempre più tardi ogni anno che passa. Gli orsi polari hanno quindi meno tempo a disposizione per procacciarsi il cibo. Mentre il loro habitat si riduce, gli individui che vivono ai margini meridionali dell’Artico (specialmente nella zona di Hudson Bay, Canada) si trovano ad affrontare una grave minaccia alla loro sopravvivenza. La causa primaria di tutti questi problemi è l’uomo. Dobbiamo cercare, quindi, di limitare le emissioni di CO2 nell’aria. Con la diminuzione della CO2 possiamo evitare la rovina della Terra e l’estinzione di diverse specie viventi fra i quali l’orso bianco. Il genere umano è proprio sicuro di poter perseverare su questa strada e di condurre alla distruzione il proprio pianeta nel quale vive e prospera da milioni di anni? Forse vuole intraprendere una strada di non ritorno chiamata “fine del mondo”? La risorsa acqua e il risparmio idrico Martina Tornabene, Elena Tornabene, Martina Butera, Crizia Siragusa, Vincenzo Siragusa - III B Noi alunni della III B abbiamo deciso d i l avo ra re , n e l l e o re d i i ta l i a n o, p e r il giornalino della scuola. In classe a b b i a m o t rattato a l c u n e te m at i c h e re l at i ve a l l ’a m b i e nte e q u i n d i i l n o st ro g r u p p o h a d e c i s o d i s c r i ve re u n a r t i co l o p ro p r i o s u u n o d e g l i a rgo m e nt i t rattat i : l a “ r i s o rs a a c q u a e i l r i s p a r m i o i d r i co ”, a l l o s co p o d i s e n s i b i l i z za re i l etto r i a d u n u s o a p p ro p r i ato d e l l ’a c q u a . L’a c q u a è u n b e n e p rez i o s o p e r t u tt i g l i e s s e r i v i ve nt i m a n o i u o m i n i , s e n za a c co rge rc e n e , st i a m o r i d u c e n d o i n m o d o s p ro p o s i tato q u e sta r i s o rs a . U n a d e l l e ta nte ca u se della riduzione d e l l ’a c q u a dolce disponibile è lo s c i o g l i m e nto dei g h i a c c i a i a ca u s a del s u r r i s ca l d a m e nto d e l g l o b o, a l t re ca u s e s o n o : 1) I n q u i n a m e nto i n d u st r i a l e : q u o t i d i a n a m e nte ve n go n o s ca r i cate s o sta n ze i n q u i n a nt i i n q u a nt i tà e l evate d a p a r te d e l l e i n d u st r i e , p rovo ca n d o d a n n i a l l ’ i nte ro e co s i ste m a a c q u at i co . S i ev i d e n z i a n o, t ra l e m a g g i o r i re s p o n s a b i l i d e l l ’ i n q u i n a m e nto i d r i co, l e i n d u st r i e c h i m i c h e . I n o l t re , i n d u st r i e q u a l i ca r t i e re , s e g h e r i e e ca s e i f i c i l i b e ra n o re s i d u i i n g ra d o d i favo r i re l ’a c c re s c i m e nto d i m u ffe e b atte r i . 2 ) I n q u i n a m e nto u r b a n o : fa r i fe r i m e nto a l l e a c q u e c h e d e r i va n o d a g l i s ca r i c h i d i a b i ta z i o n i , u ff i c i e a l t re st r u tt u re c h e , s e n o n ve n go n o s o tto p o ste a t ratta m e n - t i d i d e p u ra z i o n e , a n d ra n n o a d i n c i d e re s u l l ’ i n q u i n a m e nto i d r i co . È stato p r i n c i p a l m e nte l ’a u m e nto d e l l a p o p o l a z i o n e a re n d e re g rave i l p ro b l e m a d e i r i f i u t i e d e g l i s ca r i c h i d i fo g n a , i n q u a nto s p e s s o e s s i ve n go n o i n s e r i t i n e l l e a c q u e p e r v i a d i retta , s e n za a l c u n t ratta m e nto d i d e p u ra z i o n e . F u l a R i vo l u z i o n e I n d u st r i a l e a d ete r m i n a re l ’ i n i z i o d i u n p ro c e s s o c h e n o n h a f i n e e l ’u r b a n i z za z i o n e h a a c c e nt u a to l ’a u m e nto d i o g n i t i p o d i Il Pungiglione EMERGENZA AMBIENTE i n q u i n a m e nto . Tu tt ’o g g i , i nfatt i , n e l l e g ra n d i m e ga l o p o l i fo r m ate s i i n s e g u i to a q u e sto p ro c e s s o, n o n e s i ste a n co ra u n a d e g u ato s i ste m a d i s m a l t i m e nto d e i r i f i u t i e s i ge n e ra , co s ì , u n a m m a s s o d i r i f i u t i va r i ( m e ta l l i , p l a st i c h e , ca r te e s o sta n ze o rga n i c h e ) non s m a l t i b i l i e co nta m i n ato r i d e l l e fa l d e a c q u i fe re . 3 ) I n q u i n a m e nto a g r i co l o : d e r i va d a l l ’u t i l i z zo d i fe r t i l i z za nt i e p e st i c i d i i n q u a nt i tà n o tevo l i , e i n o l t re d a l l o s p a n d e rs i d i l i q u a m i p rove n i e nt i d a g l i a l l eva m e nt i . Q u e ste s o sta n ze p o s s o n o a r r i va re a l l e fa l d e a c q u i fe re s o tte r ra n e e e a i f i u m i p e r d i l ava m e nto d e i te r re n i . 4 ) I n q u i n a m e nto n at u ra l e : è u n a fo nte d i i n q u i n a m e nto q u a s i i r r i l eva nte . P rovo cata d a eve nt i atm o sfe r i c i e sta g i o n a l i , a l l u v i o n i e f ra n e . 5 ) I n q u i n a m e nto d a i d ro ca r b u r i : è ca u s ato s o p ratt u tto d a l p et ro l i o c h e f u o r i e s c e d a l l e p et ro l i e re , d a n n e g g i ate o n a u f ra gate , o c h e è p re s e nte n e g l i s ca r i c h i d e l l e a c q u e u s ate p e r l ava re l e c i ste r n e p et ro l i fe re . C i re n d i a m o co n to c h e l a s i t u a z i o n e è d i ve nta ta i n s o ste n i b i l e . D o b b i a m o a g i re s u b i to, p r i m a c h e s i a t ro p p o ta rd i ! Dobbiamo impara re a r i s p etta re l ’a c q u a , co s ì ta nto m i n a c c i ata e o r m a i t ro p p o p rez i o s a , co n d e i p i c co l i ge st i q u o t i d i a n i , c h e vo g l i a m o i n d i ca r v i e d i nv i ta r v i a r i s p etta re : - C o nt ro l l a re l ’ i m p i a nto e l e t u b at u re . U n a p i c co l a p e rd i ta d ’a c q u a s i t ra d u c e n e l te m p o i n u n g ra n d e e i n u t i l e s p re co . L e p e rd i te e l e i nf i l t ra z i o n i d ’a c q u a , o l t re c h e u n o s p re co, p o s s o n o ca u s a re d a n n i agli edifici. - L ava rs i i d e nt i co n u n b i c c h i e re . Q u a n d o c i s i l ava i d e n - Chi ben smaltisce è a metà dell’opera Calabrese Andrea, De Luca Andrea, Giardina Chiara, Mazzola Rosamaria, Zara Sebastiano - III A Nel mese di ottobre, nella nostra scuola “Falcone e Borsellino” di Lascari, si è tenuto un incontro con gli esperti di Legambiente, che ci hanno spiegato le cause dell’inquinamento globale. Ci hanno spiegato l’importanza di vivere in un ambiente sano e pulito poichè, se continueremo a maltrattare il nostro pianeta, ci avvieremo verso il disastro ambientale. Il pianeta in cui viviamo è per noi fonte di vita e soprattutto nell’ultimo secolo, la “salute” della Terra è stata seriamente minacciata da uno sfruttamento scriteriato delle risorse naturali e da uno scorretto smaltimento dei rifiuti. Gli esperti intervenuti hanno sottolineato che le fonti energetiche sono in grado, appunto, di liberare energia in forme utilizzabili e si distinguono in fonti primarie e fonti secondarie. Le fonti primarie si trovano direttamente in natura, mentre le fonti secondarie vengono ricavate dalle prime attraverso processi di trasformazione. A tal proposito anche un corretto smaltimento dell’olio vegetale usato potrebbe consentire la sua riutilizzazione quale combustibile. Così facendo, otterremmo un duplice risultato: un maggiore rispetto dell’ambiente e un impiego intelligente delle risorse del nostro pianeta. La salvaguardia dell’ambiente equivale alla salvaguardia del nostro pianeta. 8 t i , l e m a n i o s i fa l a d o c c i a , è co n s i g l i a b i l e te n e re a p e r to i l r u b i n etto s o l ta nto p e r i l te m p o n e c e s s a r i o a b a g n a rs i e s c i a c q u a rs i . L a s c i a r s co rre re l ’a c q u a m e nt re c i s i i n s a p o n a l e m a n i o c i s i l ava i d e nt i è u n i n u t i l e s p re co . - R a d e rs i l a b a r b a a l ava b o c h i u s o . D u ra nte l a ra s at u ra r i e m p i re i l l a ve l l o d ’a c q u a i nve c e d i fa r l a s co r re re d a l r u b i n etto . S c i a c q u a re i l ra s o i o n e l l ’a c q u a d e l l ave l l o . Pe r p u l i re i l v i s o d a i re s i d u i d e l l a s c h i u m a d a b a r b a , s a rà s u ff i c i e nte a p r i re i l r u b i n etto a l l a f i n e . - P refe r i re l a d o c c i a a l b a g n o . Fa re l a d o c c i a p e r m ette d i r i s p a rm i a re s u i l i t r i d ’a c q u a co n s u m at i . A l co nt ra r i o, r i e m p i re l a va s ca d a b a g n o i m p l i ca u n m a g g i o re u t i l i z zo i d r i co . - R i d u tto r i d i f l u s s o . I r i d u tto r i d i f l u s s o d e l l ’a c q u a r i d u co n o l a p o r tata d e l r u b i n etto . C o nt r i b u i s co n o a r i d u r re i l f l u s s o d ’a c q u a d a l 3 0 % a l 5 0 % a i u ta n d o a d ev i ta re g l i s p re c h i . I l m i n o re f l u s s o d ’a c q u a , a d e s e m p i o p e r fa re u n a d o c c i a , co n s e nte i n d i retta m e nte d i r i d u r re i l co n s u m o d i e n e rg i a n e c e s s a r i a p e r r i s ca l d a r l a . I r i d u tto r i d i f l u s s o s o n o re go l a b i l i a s e co n d a d e l l e e s i ge n ze . - R i d u r re i l f l u s s o d e l l o s c i a c q u o n e . Re go l a re i l ga l l e g g i a nte d e l l o s c i a c q u o n e d e l wate r co m p at i b i l m e nte a l l a ca p a c i tà m i n o re d ’a c q u a . S e p o s s i b i l e , i n sta l l a re u n s i ste m a a d o p p i o s c i a c q u o n e p e r u t i l i z za re i l getto e co n o m i co . - L ava re l e stov i g l i e co n l a b a c i n e l l a . N o n l ava re l e stov i g l i e s o tto l ’a c q u a co r re nte . R i e m p i re l a b a c i n e l l a p e r i n s a p o n a re i p i att i e l e stov i g l i e . A p r i re i l r u b i n etto s o l ta nto p e r sciacquarle. - L ava re f r u tta e ve rd u ra i n u n a b a c i n e l l a . L ava re l a ve rd u ra i n u n a b a c i n e l l a d ’a c q u a . Ev i ta re d i u t i l i z za re i l getto d e l r u b i n etto a p e r to . L’a c q u a d e l l a b a c i n e l l a p u ò e s s e re , i nf i n e , r i u t i l i z zata p e r i n n aff i a re l e p i a nte , co s ì co m e l ’a c q u a d i co tt u ra d e l l e ve rd u re , o p p o r t u n a m e nte raff re d d a ta . - R a c co g l i e re l ’a c q u a p i ova n a . Pe r i l g i a rd i n a g g i o e p e r l ava re l ’a u to m o b i l e p u o i r i d u r re i co n s u m i d o m e st i c i d e l l a m età . C i a u g u r i a m o c h e q u e sto a r t i co l o a b b i a fo r n i to a vo i l etto r i q u a l c h e s p u nto d i r i f l e s s i o n e e q u a l c h e i d e a p e r s p re ca re i l m e n o p o s s i b i l e l ’a c q u a . S e n o n i n i z i a m o a fa re q u a l co s a , i l m o n d o f u t u ro n o n s a rà i l p a ra d i s o c h e a b b i a m o co n o s c i u to n o i ! Il Pungiglione LE NOSTRE PASSIONI 9 Vita in scuderia Mattia Maniscalco, Jeremia Saia, Salvatore Pinzone - II A I cavalli e i pony, nella maggior parte dei casi, vivono in scuderia. Le scuderie possono essere di svariate tipologie: le più funzionali consistono in un capannone coperto dotato di un corridoio centrale con i box disposti sui due lati lunghi e con due portelloni sui lati corti per consentire agli animali di entrare e uscire. In questo modo il box del cavallo resta isolato da caldo e freddo. Anche una buona illuminazione e un’efficace areazione sono importanti, quindi ci dovrebbero essere aperture o finestre molto grandi. Tutti gli attrezzi per pulire la scuderia (scope, carriole, ecc...) devono essere riposti insieme, così come i mangimi e il fieno. All’interno della scuderia devono esserci dei punti dove poter fissare le corde per tenere i cavalli legati all’esterno del box quando devono essere spazzolati, ferrati, visitati. Ci devono anche essere uno o più punti d’acqua per sciacquarli o per altre necessità. La corrente elettrica servirà poi, oltre che di notte, anche per far funzionare, all’occorenza, strumenti Alcuni strumenti: spazzolone, striglia gommata, curasnet, striglia, ammorbidente per crini, pettine veterinari, tosatrici, ecc... Vivere in una scuderia non è naturale per il cavallo, che dovrebbe trascorrere fuori dal box il maggior tempo possibile, magari alternando la permanenza nel box a qualche ora di “paddock” (il recinto collocato all’esterno). Il cavallo è un animale abitudinario; è importante, quindi, che le sue giornate trascorrano il più possibile secondo una “routine” ben precisa, così l’animale saprà cosa aspettarsi e questo farà bene al suo equilibrio psico-fisico. La parte più importante di una scuderia è il box, la “camera da letto” del cavallo. I box sono di solito tutti in legno perchè è un materiale che isola dal caldo e dal freddo e fa sì che il pavimento non sia scivoloso. Le dimensioni devono essere adeguate per permettere al cavallo di sdraiarsi comodamente: le misure standard sono di 4,3 metri per 3,6 metri per un cavallo e 3,6 metri per 3 metri per un pony. Di solito il box è chiuso su tre lati, ma la parte posteriore deve potersi aprire completamente per consentire al cavallo di affacciarsi per vedere altri cavalli e distrarsi. In questa foto Sheila è docile, ma non lasciatevi ingannare perchè quando è al pascolo sa anche scatenarsi! Il box inoltre deve essere luminoso e arieggiato e non avere al suo interno punte metalliche o di legno con le quali l’animale potrebbe ferirsi. La lettiera (ovvero il piano d’appoggio del cavallo) deve essere pulita e può contenere paglia, trucioli, carta o altri materiali assorbenti ed è importante cambiarla spesso. Alla normale pulizia quotidiana della lettiera, ogni tanto va associato il completo svuotamento del box, che può così essere igienizzato a dovere. Nel box deve esserci, naturalmente, la mangiatoia per i mangimi, mentre il fieno viene di solito messo sul pavimento: ricorda che in natura il cavallo mangia da terra, quindi è questo il posto migliore dove mettere il cibo! Inoltre non deve mai mancare l’acqua fresca: l’ideale è usare i beverini automatici, altrimenti qualcuno dovrà occuparsi di rinfornirla spesso dal momento che il cavallo può arrivare a bere oltre cinquanta litri di acqua al giorno! In questo momento Sheila si sta lasciando pettinare la criniera. LE NOSTRE PASSIONI Il Pungiglione 10 Il cavallo Il cavallo è un mammifero che può essere di grossa e piccola taglia. Appartiene al gene- re equino. Studi archeologici rivelano una domesticazione più tarda rispetto ad altri animali, all’incirca verso il V millennio a.C. nelle steppe orientali dell’Asia, mentre in Europa lo si inizierebbe a vedere non prima del III millennio a.C. Si suppone che la domesticazione sia avvenuta a partire da una sottospecie estinta delle steppe asiatiche: il tarpan, che venne utilizzato come animale da tiro, da sella e recentemente, come animale d’affezione. È in grado di rinselvatichirsi e di sopravvivere autonomamente allo stato brado. Frutto di una lunga e ben conosciuta evoluzione, la struttura del cavallo si presta particolarmente alla vita in spazi aperti come le praterie. In particolare, ha sviluppato un efficace apparato locomotore e un apparato digerente adatto all’alimentazione con erbe dure integrate da modeste quantità di foglie, ramoscelli, cortecce e radici. Nelle stalle si danno fieno (ricavato dalla sulla) e mangimi vari. I cavalli si dividono in base alla corporatura e in base al temperamento (a sangue freddo, mezzo sangue e i cosiddetti puro sangue). La razza più conosciuta è lo Shire: forte, resistente, docile. Molto precoce, può essere messo al lavoro già a tre anni. Mantello: il colore più diffuso è il morello (nero) ma ci sono anche baio e grigio. Gli stalloni non possono essere sauri e roani, quest’ultimo colore è invece ammesso per femmine e castroni (senza genitali). Sono presenti in quasi tutti gli esemplari di questa razza grandi balzane e una lista larga. Dal ginocchio scendono dei lunghi e abbondanti ciuffi di pelo. Altezza al garrese (il dorso) e peso: l’altezza si aggira fra gli 1,651,80 metri ma si è arrivati anche ai 2,20 metri col “cavallo di Sampson”, che detiene tuttora il guinness dei primati come cavallo più alto di tutti i tempi. I più importanti cavalli purosangue sono: arabo berbero e akhal-teke. Altra razza molto importante è l’Andaluso, chiamato anche cavallo spagnolo perche proviene dall’Andalusia, da non confondere però con la “Pura Razza spagnola”. Direttamente derivato dall’arabo e dal berbero, è stato un grande colonizzatore giacché fu portato in ogni parte del mondo dai conquistadores spagnoli, ed in particolar modo nelle Americhe, dove ha come discendenti il criollo, il Paso Peruviano, i mustang e via via dopo incroci vari il Quarter Horse, l’Appaloosa, il Paint horse, usati soprattutto nella monta americana. Mattia Maniscalco, Jeremia Saia, Salvatore Pinzone - II A Facebook: “Odi et amo” Federico Gugliuzza - II A Facebook è uno dei più noti social network attualmente esistenti. È nato nel 2004 grazie al genio di Mark Zuckerberg (giovane studente dell’università Americana di Harvard). Successivamente diffuso anche in altre scuole e università, è stato poi aperto a tutto il resto del mondo. L’utente che decide di utilizzarlo, ha l’obbligo di registrarsi al sito inserendo la propria e-mail, seguita da una password d’accesso; dopo la registrazione, si crea un profilo personale che viene periodicamente aggiornato con foto e richieste di amicizia. In Italia Facebook ha avuto talmente tanto successo da essere utilizzato da 21 milioni di persone, cifra che, tradotta in percentuale, rappresenterebbe il 35% della popolazione Italiana. L’impiego di questo social network presenta aspetti negativi e positivi: tra i pregi di Facebook c’è senza dubbio quello di consentire agli utenti di tenersi in contatto con amici e parenti lontani fisicamente e di renderli partecipi della propria quotidianità in modo semplice e gratuito. Un altro aspetto da non sottovalutare è che l’utilizzo di questo social network consente anche di ritrovare persone di cui non abbiamo più notizie. Uno dei fattori negativi che contraddistingue i fruitori di Facebook è che molti di essi credono che le amicizie virtuali possano sostituire la nostra vita sociale, ma tale aspetto non è di certo il più grave, infatti a volte, questo potente mezzo di comunicazione di massa viene usato da malintenzionati o pedofili per adescare vittime ignare che non pensano di dialogare con qualcuno che possa far loro del male. Facebook è uno strumento odiato ed amato al tempo stesso, occorre quindi essere scrupolosi e intelligenti nel suo utilizzo. Lo sport Lascari vs Campofelice di Roccella Giuseppe Francesco Cascio, Jeremia Saia - II A Giorno 7 novembre 2012, presso il campo “Martino Ilardo” di Lascari, si è svolta la partita tra la squadra del Lascari e quella di Campofelice di Roccella. Per la squadra del Lascari e soprattutto per i nuovi membri, appartenenti alla categoria degli esordienti, è stata la prima partita della stagione. Allenati dai mister Carmelo Schittino e Michele Polizzotto, i giocatori hanno voluto mettersi alla prova misurandosi con squadre di altri paesi del comprensorio madonita. Il primo tempo, abbastanza sofferto, è finito con un risultato accettabile, cioè col punteggio di 2 a 4, ma la squadra locale ha incominciato a soffrire nel secondo tempo, perchè i giocatori, oltre a essere stanchi, hanno dimostrato di essere poco coordinati, per cui la partita si è conclusa con il risultato di 3 a 8. C’è ancora molto lavoro da fare. Ragazzi, ci raccomandiamo a voi: non vi arrendete!!! RUBRICHE VARIE Il Pungiglione 11 Il Pungioroscopo a cura di Martina Cirincione, Lisa Fatta, Gaia Ilardo, Michelle Ilardo, Vittoria Marsiglia, Roberta Natoli - II A Ariete Toro Gemelli Cancro Leone Vergine Bilancia Scorpione Sagittario Magnifico Periodo per gli scorpioni: il vostro pungiglione colpirà i prof e di certo i bei voti arriveranno numerosi! Concentratevi nello studio, impegnatevi e avrete grandi soddisfazioni, ma soprattutto non arrendetevi prima di avere scoccato le vostre frecce! Capricorno Acquario Pesci Amici arieti, questo periodo sarà pieno di alti e bassi, ma voi non dovete arrendervi, andate sempre avanti e non fatevi intimorire da nessuno, specialmente dai vostri avversari: “i prof”. Periodo da incubo per voi amici del cancro, quindi stringete i denti e cercate di affrontarli al meglio. Tra le note dei prof e delusioni in amore, vi metterete le mani nei capelli! Bilanciate la mente! Trovate il giusto equilibrio tra studio e amici: troppe distrazioni vi potrebbero condurre alla bocciatura! Sarete ”in cima alla montagna”. Bellissime interrogazioni, ottimi voti e straordinarie novità, quindi drizzate le antenne e cogliete le occasioni favorevoli che vi si presenteranno! Attenzione al mantello rosso! Stavolta non vi trarrà in inganno! Cogliete le occasioni per dimostrare quello che valete, quindi non lasciatevi intimorire dai prof e cercate di agguantare i bei voti! Cari amici leoni, quest’anno la musica cambia! Un bel ruggito e avrete tutto e tutti dalla vostra parte, ma attenti! Lo studio richiederà particolare impegno. Attenti! Il vostro acquario è vuoto;riempitelo con pesciolini intelligenti e sicuramente nella prossima interrogazione il bel voto sarà assicurato!! Hei! In questo periodo il vostro segno sarà particolarmente intraprendente: riuscirete in imprese inimmaginabili, come quelle di riuscire a farvi mandare in bagno almeno quattro volte in una mattinata! Non vi fate distrarre da altro… pensate a studiare (interrogazioni a sorpresa in vista!) Non nuotate a vuoto! Cercate la concentrazione e approfittatene! Prendete le occasioni per la pinna! Per riderci su... «Pierino, dove vivevano gli antichi Galli?». «Negli antichi pollai!». «Pierino, quanto fa 48+48??» «Quarantasedici!» Interrogazione di storia: «Qual è il motto di Attila?». «Unno per tutti, tutti per Unno!». a cura di Daniele Fiduccia - II A La maestra: «Pierino, dimmi due pronomi». Pierino: «Chi? Io?». La maestra interroga Pierino in Storia: «Cosa divenne Carlo Alberto quando mori’ suo padre?». «Orfano!». Il Pungiglione Scuola Secondaria di I Grado “Falcone e Borsellino” (Istituto Comprensivo “G.B. Cinà”, di Campofelice e Lascari). Via Kennedy, 5 Contrada S. Caterina 90010 Lascari (PA) Tel. 0921 427195 Fax 0921 424474 E-mail: [email protected] Sito: www.gbcina.gov.it Caporedattore: Marika Abbate Vice capo redattore: Lisa Fatta Illustrazioni: Marika Abbate, Gloria Alascia, Vincenzo Cirincione, Giancarlo Città, Valentina Lassandro, Francesco Tocco Foto: Marika Abbate, Giuseppe Cascio, Daniele Fiduccia, Valentina Lassandro, Vittoria Marsiglia, Roberta Natoli, Salvatore Pinzone Segretario di Redazione: Federico Gugliuzza LA REDAZIONE 12