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Istituto nazionale per il Commercio Estero AGGIORNAMENTO AL 1^ SEMESTRE 2008 MAURITIUS a) Andamento congiunturale e rischio Paese MAURITIUS: PIL REALE 10,0 (variazioni percentuali) 8,6 7,2 8,0 6,0 4,6 4,2 3,8 4,0 4,8 3,1 3,6 6,6 6,2 2008 (*) 2009 (**) 4,2 1,5 2,0 0,0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 (*) stime (**) previsioni Fonte: FMI – World Economic Outlook - Ottobre 2008 Mauritius, piccola isola dell’Oceano Indiano situata ad est del Madagascar si e’ rivelata un caso esemplare di sviluppo economico di successo. A partire dall’indipendenza del 1968, il paese si e’ trasformato da un’economia povera, basata sull’agricoltura, ad un’economia diversificata a medio reddito (upper middle-income) dove sono venute acquisendo crescente importanza i settori industriale, turistico e finanziario, assieme allo sviluppo delle esportazioni. I principali ingredienti di questo successo sono stati la stabilita’ democratica e la trasparenza del contesto normativo, la tolleranza etnica all’interno della diversificata composizione della popolazione, l’equa distribuzione del reddito ed il progresso materiale della societa’. A cio’ si sono aggiunti una coerente strategia per competere a livello internazionale in attivita’ ad elevata intensita’ di lavoro, una politica valutaria flessibile, una bassa pressione fiscale ed una forte determinazione ad attrarre investimenti stranieri. Tali caratteri virtuosi si sono prontamente riflessi nel miglioramento della maggior parte degli indicatori di sviluppo, quali l’equita’ nella distribuzione del reddito, l’incremento delle aspettative di vita, la riduzione della mortalita’ infantile e l’ammodernamento delle infrastrutture che distinguono nettamente Mauritius rispetto agli altri paesi della regione. Quattro sono i pilastri che finora hanno sostenuto la struttura economica del paese: la produzione di zucchero, l’industria tessile, il turismo e i servizi finanziari. Negli ultimi anni, tuttavia, le prospettive di crescita del settore tessile e saccarifero mauriziano hanno risentito delle politiche di liberalizzazione del commercio multilaterale. Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 Istituto nazionale per il Commercio Estero La soppressione del sistema di quote su prodotti tessili e abbigliamento alla scadenza dell’Accordo Multifibre nel 2005, ha reso i mercati esteri di importazione piu’ permeabili al flusso dei prodotti provenienti dai paesi emergenti con bassa struttura dei costi produttivi (es.Cina e India). Da una parte, tale situazione ha causato a Mauritius, paese minore nella geografia del mercato tessile, la chiusura o la rilocalizzazione di alcune fabbriche dell’isola. Dall’altra ha creato le condizioni per puntare sull’innalzamento della qualita’ e competitivita’ dei prodotti del comparto tessile mauriziano, al fine di attrarre nuovi investimenti e recuperare il settore in crisi. Il Senato americano, grazie all’azione diplomatica del Governo mauriziano, ha di recente concesso a Mauritius, la deroga per esportare negli USA materie prime tessili dai paesi non eligibili al programma “Africa Growth Opportunity Act (AGOA)”, (tra cui la Cina, che pero’ godra’ di accesso libero da quote al mercato USA a partire dal 1 gennaio 2009). Nel quadro del programma americano AGOA (previsto durare fino al 2015), Mauritius viene nel 2007 classificato nel continente africano, uno tra i paesi top exporters di tessili e abbigliamento in duty free nel mercato USA. Per quanto riguarda il settore saccarifero, l’ampia riforma europea nel mercato dello zucchero, che a partire dal 2006 ha ridotto sino al 36% il prezzo garantito dall’UE ai paesi produttori ed esportatori ACP (tra cui Mauritius), ha creato un’ulteriore pressione in uno dei settori economici piu’ importanti dell’isola. E’ in tale contesto che Mauritius ha adottato una strategia pluriennale di adattamento dell’industria saccarifera (Multi-Annual Adaptation Strategy), sostenuta dal settore privato, da altri partner finanziari oltre che dalla UE con misure di mitigazione dei costi sociali per la chiusura delle fabbriche. Tale strategia intende rendere il settore piu’ competitivo attraverso la concentrazione dell’industria, la ristrutturazione della forza lavoro e l’ottimizzazione dei prodotti derivati dalla canna da zucchero per la produzione di energia. Essa si inserisce in una piu’ ampia riforma gia’ avviata da Mauritius nel 2006 nei settori economici piu’ esposti ai rischi di instabilita’dovuti tra l’altro all’erosione delle preferenze commerciali e all’aumento delle quotazioni petrolifere, che punti sulla diversificazione della base economica favorendo la crescita delle capacita’ umane e il miglioramento della compettivita’ e sul miglioramento della gestione finanziaria del paese. I primi effetti di questa trasformazione economica si stanno gia’ avvertendo e le riforme finora avviate hanno avuto il merito di rivitalizzare il ritmo di espansione del PIL che e’ stato pari al 4,2% nel 2007, rispetto al 3,6% del 2006. Nel 2008, la crescita economica ha sperimentato un’ulteriore accelerazione, grazie in particolare alla forte attivita’ nel settore del turismo, che sin qui ha fatto registrare un elevato numero di visitatori, delle banche e degli altri servizi, tra cui il settore delle telecomunicazioni, tributario di cospicui investimenti pubblici e privati. Il settore delle costruzioni ha proseguito nel proprio percorso di intensa crescita, risultato dell’attuazione dei numerosi progetti nell’ambito del settore turistico residenziale e alberghiero e della produzione di energia. Anche la produzione manifatturiera, in particolare nel settore tessile e della pesca, ha seguitato la propria ripresa produttiva cominciata nel 2006. Lo sviluppo del terziario (servizi finanziari, ricettivita’ turistica e costruzioni) e dell’emergente settore dell’energia, ha favorito l’ottenimento di buoni risultati sul fronte della lotta alla disoccupazione, compensando la flessione dell’occupazione nel settore agricolo ad eccezione della pesca. E’ da rilevare, comunque, la presenza di lavoratori stranieri, soprattutto cinesi, impigati nelle costruzioni e nel commercio. Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 2 Istituto nazionale per il Commercio Estero Il tasso di disoccupazione e’ cosi’ passato dal 10,8% del 2005 all’8,8% del 2007, conferendo credibilita’ alla strategia di sviluppo impostata dalla precedente amministrazione e iscritta nell’agenda del nuovo Governo (in carica dal settembre 2008) che intende continuare gli sforzi volti a sganciare l’economia dalla sua tradizionale dipendenza dalla produzione tessile e saccarifera, promuovendo una maggiore apertura e diversificazione, con l’obiettivo di favorire una progressiva terziarizzazione del paese per trasformarlo in un centro direzionale regionale per i servizi finanziari e le tecnologie informatiche e di telecomunicazione. Altre priorita’ che il Governo si propone sono l’ampliamento degli investimenti nella formazione e l’ammodernamento delle infrastrutture, l’ulteriore sviluppo del settore turistico e della pesca, oltre alla ristrutturazione del settore dello zucchero. A tal fine, sono state promosse politiche di sostegno alla crescita, basate su livelli moderati di imposizione, deregolamentazione e prudenza fiscale. Sono state realizzate riforme del sistema fiscale attraverso semplificazioni amministrative e riduzioni delle imposte sui redditi, allo scopo di stimolare la creazione di imprese, gli investimenti, la crescita economica e dell’occupazione. Il 6 giugno 2008, il Ministro delle Finanze e dello Svilupo Economico Sithanen ha presentato in Parlamento la legge di bilancio per l’anno fiscale 2008/09 (luglio-giugno) che si basa sulla previsione di una sostenuta crescita economica, stimata al 6,2%, grazie al continuo stimolo esercitato dal turismo e dalle costruzioni, accanto al consolidamento della crescita nel settore manifatturiero. Principali obiettivi della legge finanziaria sono i seguenti: Favorire un’ulteriore apertura dell’economia al resto del mondo attravrso il miglioramento delle pratiche degli affari, il consolidamento dei settori produttivi e la costruzione di nuovi pilastri di sviluppo economico; Costruire un paese moderno con infrastrutture nuove, standard qualitativi di eccellenza e servizi di avanguardia; Costruire un futuro verde per l’isola attraverso scelte di sviluppo sostenibile e politiche energetiche che favoriscano l’approvvigionamento da fonti rinnovabili locali; Favorire una maggiore integrazione sociale, consentendo la partecipazione alla vita economica e al progresso sociale del paese alle famiglie attualmente situate ai margini dello sviluppo, attraverso l’eradicazione della poverta’ assoluta, il conseguimento della sicurezza alimentare e l’ampliamento delle loro opportunita’ economiche. Al fine di raggiungere questi obiettivi, e’ stata avviata un’ampia serie di misure che riguardano la predisposizione di infrastrutture, la facilitazione degli affari, la creazione di strutture per l’istruzione superiore e la formazione professionale, la riduzione delle disuguaglianze digitali, la conservazione dell’ambiente e dell’energia, la produzione alimentare, l’abolizione dei dazi doganali sulla maggior parte dei prodotti alimentari e la riduzione delle tasse sui beni di consumo di produzione interna, la fornitura di alloggi per le classi meno abbienti, il sostegno per i gruppi sociali maggiormente vulnerabili e la riduzione delle condizioni di poverta’ estrema. Secondo il Ministro delle Finanze, le riforme intraprese negli ultimi anni hanno consentito l’accelerazione del PIL e l’afflusso di investimenti diretti esteri, fornendo le risorse necessarie per ridurre la pressione fiscale, aumentare i redditi e investire nello sviluppo del capitale infrastrutturale. La legge finanziaria prevede un’ampia serie di tagli alle imposte dirette ed indirette, mentre continua a perseguire la liberalizzazione dell’ambiente per gli affari, la riforma del settore dei servizi finanziari ed il miglioramento della pianificazione finanziaria da parte del governo. Sono previsti cospicui investimnti infrastrutturali nella rete stradale e nell’espansione dell’aeroporto e del porto principale del paese. Maggiori spese sono inoltre previste per la promozione turistica, l’ambiente, l’istruzione e per progetti di informatica e telecomunicazioni. Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 3 Istituto nazionale per il Commercio Estero Nel complesso, tali provvedimenti dovrebbero consentire al paese di conseguire una nuova riduzione del deficit del bilancio pubblico al 3,3% del PIL nell’anno fiscale 2008/09, rispetto al 3,8% del PIL del 2007/08, prossimo all’obiettivo di lungo periodo del governo del 3%. Il 2 luglio del 2008, il Fondo Monetario Internazionale ha concluso il periodico monitoraggio della situazione economica del paese, in base all’articolo IV del proprio trattato istitutivo, esprimendo giudizi positivi sui risultati macroeconomici conseguiti dal paese, favoriti da importanti riforme strutturali di natura fiscale e da misure dirette a migliorare il clima per la condotta degli affari, che hanno consentito la riduzione del disavanzo pubblico e l’aumento degli investimenti diretti esteri. Gli esperti del Fondo hanno incoraggiato le autorita’ di politica economica del paese a continuare a costruire sulla base di tali successi al fine di attenuare i fattori di vulnerabilita’ e ad assicurare al paese una crescita non inflazionistica. Nel 2008, le pressioni inflazionistiche hanno confermato una tendenza al rialzo, a causa delle elevate quotazioni internazionali del petrolio e delle altre materie prime nei cui confronti Mauritius e’ fortemente vulnerabile data l’elevata dipendenza del paese dalle importazioni. L’apprezzamento della rupia, in particolare nei primi mesi dell’anno, ha sortito un effetto calmierante sull’inflazione che tuttavia ha continuato ad aumentare nei mesi successivi. Il tasso di incremento dell’indice dei prezzi al consumo si e’ attestato al 10,1% nella rilevazione del mese di agosto 2008. Mauritius: inflazione annuale media al consumo (variazioni percentuali) Fonte: Central Statistics Office Il 18 dicembre 2006, al fine di migliorare l’efficacia della politica monetaria, la banca centrale ha sostituito il Lombard rate con un nuovo tasso di sconto (repo rate), non interamente paragonabile al precedente, fissato all’8,5%, quale nuova base di riferimento. Successivamente, nel giugno 2007, esso e’ stato innalzato al 9,25% a causa dell’aumento della pressione inflazionistica. Nel febbraio 2008 e’ stato ridotto al 9% e successivamente di un ulteriore mezzo punto a marzo. A maggio e’ sceso all’8% e alla fine di settembre 2008 ha subito un rialzo dell’8,25%. Il tasso di cambio della rupia mauriziana e’ sottoposto ad un regime di fluttuazioni di mercato controllate: il tasso di cambio viene determinato liberamente dal mercato interbancario e gli interventi della banca centrale si limitano soltanto a mitigare gli eccessi di volatilita’ di breve periodo. Dopo aver fatto registrare un netto apprezzamento nel 2007, indotto dagli elevati flussi di investimenti diretti esteri, dal fortissimo aumento delle entrate turistiche e dalla debolezza del dollaro sui mercati internazionali, la rupia ha continuato ad apprezzarsi fino a raggiungere il livello massimo di 25.8 rupie per dollaro alla fine di aprile 2008, per poi deprezzarsi progressivamente nei mesi successivi ed essere scambiata a 32,5 rupie per dollaro e a 40 rupie per euro alla fine di settembre 2008. Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 4 Istituto nazionale per il Commercio Estero Tasso di cambio della rupia nei confronti di dollaro, euro (scala a sinistra) e rand sudafricano (scala a destra) Fonte: Standard Bank Le prospettive di sviluppo dell’economia di Mauritius appaiono prefigurare un processo di consolidamento della performance di crescita. Il settore manifatturiero dovrebbe beneficiare della pressione della robusta domanda interna e dello stimolo propulsivo dei nuovi investimenti nei settori della pesca e dei prodotti tessili. Il settore delle costruzioni dovrebbe proseguire la consistente crescita registrata recentemente, grazie alla realizzazione dei numerosi progetti di sviluppo turistico ma anche dei nuovi impianti di generazione elettrica; analogamente robusta e’ attesa l’espansione dei servizi, grazie in particolar modo alla dinamica di quelli turistici, mentre gli investimenti effettuati dal governo nel settore delle telecomunicazioni stanno cominciando a produrre impatto sui risultati economici complessivi del paese. All’interno di questo quadro positivo, occorre non dimenticare che, quale paese dalle dimensioni limitate, Mauritius resta vulnerabile a mutamenti avversi dell’ambiente commerciale e della congiuntura internazionale cosi’ come pure a shock esogeni di natura climatica. La recente crisi finanziaria internazionale e i rischi di recessione da essa provocati quindi potranno essere probabilmente destinati a sortire un impatto sulle prospettive di breve periodo delle variabili reali dell’economia del paese. Il Fondo Monetario stima al 6,6% l’incremento del PIL reale nel 2008 e prevede un lieve ridimensionamento al 6,2% di crescita annuale nel 2009. b) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri MAURITIUS: SALDO PARTITE CORRENTI IN % DEL PIL 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 -2,0 -4,0 -6,0 -8,0 -10,0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 (*) 2009 (**) (*) stime - (**) previsioni - Fonte: FMI – World Economic Outlook - Ottobre 2008 Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 5 Istituto nazionale per il Commercio Estero Dal 2005 al 2007, Mauritius ha registrato un progressivo deterioramento del disavanzo delle partite correnti che ha raggiunto l’8% del PIL nel 2007, a causa della sensibile espansione del deficit della bilancia commerciale, trainato dalla forte crescita delle importazioni. Nei primi mesi del 2008, all’ulteriore aumento del disavanzo commerciale ha fatto riscontro una forte crescita dei saldi positivi nella bilancia dei servizi, favorita dai forti afflussi di entrate turistiche, della bilancia dei redditi, grazie ai forti ritorni dagli investimenti mauriziani all’estero, e di quella dei trasferimenti, a causa delle elevate rimesse degli emigranti, che hanno consentito di attenuare l’aumento del deficit di parte corrente che viene stimato, per l’intero 2008, ridimensionarsi al 4,7% in rapporto al PIL. L’ampliamento del deficit commerciale e’ stato indotto principalmente dalla forte crescita del valore delle importazioni di prodotti energetici ed alimentari, associata alle relative elevate quotazioni internazionali, e dall’incremento negli acquisti di materie prime, macchinari, mezzi di trasporto e attrezzature di telecomunicazione, stimolati dai progetti di investimento in atto. A tali dinamiche, ha fatto riscontro un andamento stagnante delle esportazioni, da associare prevalentemente alle contrazioni produttive sperimentate dall’industria saccarifera, a causa della riduzione dei prezzi garantiti dalla UE. La forte crescita degli investimenti diretti, negli ultimi anni, soprattutto associati al miglioramento delle infrastrutture turistiche, ha contribuito alla creazione di un surplus nel conto finanziario della bilancia di pagamenti che ha consentito di attenuare gli squilibri esterni del paese. L’ammontare del debito estero del paese è piuttosto contenuto ed in diminuzione. Attualmente si attesta al 10%, in rapporto al PIL (dato 2007). Grazie all’elevato afflusso di capitali esteri, l’ammontare di riserve valutarie nette è in crescita, pari a 3,6 mesi di copertura delle importazioni. Nel 2007, il disavanzo mercantile fob-cif di Mauritius ha raggiunto 1,9 miliardi di dollari, a causa di una contrazione delle esportazioni del 6,6% e di un parallelo incremento delle importazioni del 6,2% rispetto al 2006. Nei primi quattro mesi del 2008, le esportazioni hanno mostrato un andamento stagnante, aumentando meno dell’1%, rispetto allo stesso periodo del 2007, mentre l’incremento delle esportazioni del 24% ha creato un ulteriore espansione del disavanzo mercantile. Mauritius: Bilancia commerciale (valori in milioni di dollari, variazioni e saldi normalizzati in percentuale) Gen-Apr 2007 Gen-Apr 2008 1.555 1.488 1.525 1.746 1.808 1.914 2.000 2.110 1.971 653 657 2.248 2.088 1.996 2.166 2.388 2.774 3.162 3.639 3.864 1.089 1.351 -860 1.162 1.529 1.893 -436 -695 -25,03 -34,58 Tipologia dati 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI VALORI SALDI -694 -600 -471 -419 -580 VALORI NORMALIZZATI SALDO NORMALIZZATO 18,24 16,78 13,39 10,72 13,82 18,34 22,50 26,59 32,43 VARIAZIONI SULL'ANNO PRECEDENTE ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI -8,76 -4,28 2,47 14,53 2,93 -7,13 -4,40 3,52 5,87 4,50 5,51 -6,59 8,50 10,24 16,18 13,98 15,10 6,18 -4,57 0,63 1,57 24,13 Fonte: elaborazioni ICE su dati FMI-DOTS Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 6 Istituto nazionale per il Commercio Estero Negli ultimi anni, il governo di Mauritius si e’ posto l’obiettivo di trasformare l’isola in una struttura regionale di deposito, di distribuzione, di commercializzazione e di logistica che possa fungere da baricentro e porto franco per i paesi dell’Africa orientale e meridionale e per quelli che si affacciano sull’Oceano Indiano. Di conseguenza, le ri-esportazioni hanno aumentato la propria quota sul commercio complessivo del paese. Mauritius esporta prevalentemente prodotti tessili e dell’abbigliamento (per una quota di circa il 32% sulle vendite estere complessive), zucchero (per il 15,3%, in nettissima riduzione di importanza rispetto al 60% dei primi anni ottanta), prodotti della pesca (6,8%) e altri prodotti (46%). Viceversa importa macchinari e mezzi di trasporto (31% delle importazioni), prodotti energetici (16,8%), prodotti alimentari (15,8%) e altri prodotti (36,4%). Nel 2007, il Regno Unito ha confermato il suo ruolo di principale mercato di sbocco per le merci esportate da Mauritius, seguito da Francia, Stati Uniti e Madagascar, mentre l’Italia e’ stata il quinto paese cliente, per un valore totale di 114 milioni di dollari, registrando un consistente incremento rispetto ai valori del 2006. Nei primi quattro mesi del 2007, i citati paesi hanno fatto registrare incrementi delle vendite estere di merci di Mauritius sui propri mercati. Mauritius: principali paesi clienti (valori in milioni di dollari) Paesi 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2007 Gen-Apr 2008 Gen-Apr Regno Unito 508 432 477 520 575 631 651 705 692 217 218 Francia 314 327 309 386 344 386 339 275 283 99 107 Stati Uniti 279 301 302 344 326 283 191 181 153 48 53 Madagascar 75 76 95 68 117 98 114 104 123 41 47 Italia 50 59 56 64 69 78 112 87 114 38 43 Emirati Arabi Uniti 3 2 2 1 4 28 166 249 78 26 33 Belgio 38 35 25 29 34 50 53 58 67 22 21 Germania 68 56 56 53 56 46 36 41 54 17 19 Sudafrica 7 9 12 19 28 28 27 47 64 17 19 Spagna 39 33 25 22 24 31 54 77 65 20 14 Svizzera 22 17 16 16 19 23 22 21 27 9 9 Paesi Bassi 37 25 27 28 31 33 25 27 35 15 8 Seychelles 5 6 5 13 10 12 14 15 19 6 7 India 2 3 2 3 6 18 9 12 11 4 4 Austria 5 3 4 3 4 3 7 4 6 1 4 Turchia 1 - - 1 3 6 7 2 3 1 4 Kenia 3 3 6 7 8 9 7 4 8 3 3 Giappone 8 7 8 26 16 16 17 17 10 4 3 Hong Kong 7 8 4 17 7 6 7 7 8 2 3 Malaysia - - - 1 7 3 4 7 7 3 2 1.914 2.000 2.110 1.971 653 657 1.555 1.488 1.525 1.746 1.808 Mondo Fonte: elaborazioni ICE su dati FMI-DOTS Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 7 Istituto nazionale per il Commercio Estero Nel 2007, il Regno Unito ha assorbito oltre il 35% delle esportazioni di Mauritius, seguito dalla Francia con il 14,4% del totale, gli Stati Uniti con il 7,7% e l’Italia con il 5,8%. Nei primi quattro mesi, ad esclusione del Regno Unito, gli altri quattro principali paesi clienti, tra cui l’Italia, hanno mostrato una tendenza all’aumento della propria incidenza sulle vendite estere totali di Mauritius. Mauritius: principali paesi clienti (composizione percentuale) 2007 Gen- 2008 GenApr Apr Paesi 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Regno Unito 32,68 29,01 31,30 29,76 31,79 32,97 32,57 33,42 35,11 33,17 33,24 Francia 20,18 21,97 20,25 22,13 19,01 20,14 16,96 13,01 14,36 15,16 16,31 Stati Uniti 17,95 20,23 19,83 19,69 18,01 14,76 9,56 8,60 7,74 7,34 8,08 Madagascar 4,84 5,12 6,24 3,91 6,47 5,11 5,72 4,91 6,26 6,30 7,15 Italia 3,19 3,94 3,68 3,68 3,79 4,10 5,61 4,12 5,78 5,77 6,52 Emirati Arabi Uniti 0,17 0,13 0,13 0,08 0,23 1,48 8,31 11,78 3,97 4,00 5,02 Belgio 2,42 2,34 1,66 1,68 1,89 2,59 2,64 2,77 3,38 3,37 3,21 Germania 4,40 3,80 3,67 3,03 3,07 2,41 1,81 1,94 2,75 2,66 2,88 Sudafrica 0,48 0,61 0,81 1,09 1,56 1,47 1,34 2,22 3,25 2,56 2,87 Spagna 2,54 2,24 1,64 1,27 1,31 1,63 2,69 3,66 3,32 3,01 2,07 Svizzera 1,42 1,16 1,04 0,94 1,05 1,23 1,10 0,99 1,35 1,36 1,42 Paesi Bassi 2,41 1,69 1,76 1,59 1,70 1,74 1,23 1,30 1,77 2,34 1,27 Seychelles 0,31 0,38 0,34 0,76 0,54 0,62 0,71 0,71 0,94 0,94 1,07 India 0,16 0,17 0,15 0,19 0,34 0,95 0,44 0,57 0,54 0,54 0,61 Austria 0,29 0,20 0,27 0,18 0,20 0,14 0,34 0,21 0,32 0,23 0,56 Turchia 0,05 .. .. 0,08 0,18 0,31 0,36 0,08 0,16 0,14 0,55 Kenia 0,19 0,22 0,38 0,40 0,44 0,47 0,35 0,21 0,39 0,39 0,44 Giappone 0,53 0,46 0,50 1,52 0,90 0,83 0,86 0,81 0,50 0,55 0,44 Hong Kong 0,44 0,55 0,24 0,99 0,37 0,34 0,33 0,34 0,43 0,29 0,40 .. .. .. 0,05 0,41 0,14 0,18 0,34 0,36 0,51 0,38 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 Malaysia Mondo Fonte: elaborazioni ICE su dati FMI-DOTS Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 8 Istituto nazionale per il Commercio Estero Nel 2007 e’ stata l’India a conseguire la prima posizione della graduatoria dei paesi fornitori di merci di Mauritius, con un valore delle proprie vendite sul mercato pari a 820 milioni di dollari. In seconda posizione, si e’ collocata la Cina che ha superato la Francia. Il Sud Africa e’ stato il quarto paese per ammontare dei valori importati da Mauritius. Nel 2007, l’Italia si e’ classificata all’ottavo posto della graduatoria dei paesi di provenienza delle importazioni, con un valore delle proprie vendite pari a 106 milioni di dollari. Nei primi quattro mesi del 2008, le importazioni di Mauritius dalla Francia, espresse in dollari, sono quasi raddoppiate, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, consentendo all’offerta francese il recupero della seconda posizione della graduatoria. Nello stesso periodo, l’Italia e’ passata dall’ottava alla settima posizione tra i fornitori del paese. Mauritius: principali paesi fornitori (valori in milioni di dollari) Paesi 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2007 Gen-Apr 2008 Gen-Apr India 187 184 160 158 195 254 219 495 819 273 312 Francia 334 202 187 241 286 252 240 519 412 80 158 Cina 128 158 143 183 200 257 311 315 440 99 103 Sudafrica 245 311 276 272 289 311 273 266 284 82 100 Germania 86 80 108 74 78 104 129 145 104 28 41 Indonesia 33 44 47 42 41 57 72 74 90 30 40 Italia 79 69 66 70 76 88 81 93 106 32 38 Singapore 42 41 42 47 60 43 54 35 43 14 37 Giappone 135 86 73 76 83 112 113 103 138 32 36 Thailandia 31 31 33 33 35 42 52 53 69 17 34 Malaysia 76 64 59 61 73 83 91 94 100 24 33 103 91 72 79 78 86 88 91 115 38 32 Spagna 33 38 43 40 40 54 71 73 100 23 29 Australia 73 72 82 86 77 103 91 98 88 26 27 Svizzera 37 33 44 33 33 53 38 41 64 21 24 Nuova Zelanda 15 14 15 13 20 18 28 27 42 11 23 Emirati Arabi Uniti 15 25 36 58 17 63 122 104 47 16 21 Corea del Sud 35 35 25 36 25 29 31 34 53 18 20 Arabia Saudita 51 33 38 51 59 52 116 126 43 14 19 Belgio 47 37 27 31 34 50 50 55 51 15 19 2.774 3.162 3.639 3.864 1.089 1.351 Regno Unito 2.248 2.088 1.996 2.166 2.388 Mondo Fonte: elaborazioni ICE su dati FMI-DOTS Nel 2007, l’India ha mostrato una netta espansione della propria quota di mercato che ha raggiunto il 21,2% delle importazioni complessive di Mauritius, rispetto al 13,6% del 2006. La Cina ha totalizzato una quota dell’11,4%, anch’essa in netto incremento, a confronto dell’8,7% dell’anno precedente. Viceversa, la quota di mercato della Francia si e’ contratta dal 14,3% del 2006 al 10,7% del 2007. Sempre nel 2007, la quota di mercato dell’Italia e’ stata pari a circa il 2,8%. Nei primi quattro mesi del 2008, da segnalare, oltre all’aumento al 23% della quota dell’India, il recupero parziale della quota della Francia all’11,7% e la netta flessione della quota di mercato della Cina al 7,6%. L’Italia ha migliorato solo marginalmente la quota di mercato del 2007. Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 9 Istituto nazionale per il Commercio Estero Mauritius: principali paesi fornitori (quote di mercato percentuali) Paesi India 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2007 GenApr 2008 Gen-Apr 8,33 8,79 8,01 7,28 8,17 9,16 6,93 13,60 21,19 25,07 23,05 14,84 9,66 9,39 11,12 11,98 9,07 7,59 14,26 10,65 7,35 11,68 5,71 7,57 7,14 8,43 8,36 9,27 9,83 8,66 11,38 9,10 7,64 Sudafrica 10,89 14,89 13,81 12,56 12,09 11,22 8,65 7,31 7,36 7,51 7,43 Germania 3,81 3,85 5,40 3,42 3,25 3,74 4,07 4,00 2,70 2,58 3,02 Indonesia 1,48 2,10 2,35 1,92 1,71 2,04 2,27 2,03 2,34 2,77 2,93 Italia 3,53 3,31 3,29 3,23 3,17 3,19 2,58 2,56 2,75 2,92 2,81 Singapore 1,87 1,96 2,10 2,18 2,52 1,54 1,70 0,96 1,10 1,26 2,77 Giappone 6,02 4,11 3,68 3,50 3,49 4,04 3,57 2,82 3,57 2,96 2,63 Thailandia 1,38 1,50 1,63 1,50 1,45 1,53 1,64 1,45 1,77 1,57 2,55 Malaysia 3,38 3,05 2,94 2,83 3,04 3,00 2,86 2,58 2,60 2,24 2,45 Regno Unito 4,57 4,34 3,63 3,66 3,27 3,12 2,78 2,51 2,99 3,52 2,37 Spagna 1,45 1,83 2,14 1,83 1,67 1,93 2,24 2,01 2,60 2,08 2,11 Australia 3,24 3,46 4,10 3,99 3,23 3,73 2,89 2,69 2,27 2,35 2,03 Svizzera 1,66 1,60 2,18 1,54 1,39 1,89 1,20 1,12 1,66 1,97 1,76 Emirati Arabi Uniti 0,67 1,17 1,81 2,67 0,73 2,28 3,85 2,87 1,22 1,45 1,53 Corea del Sud 1,54 1,68 1,25 1,65 1,04 1,04 0,97 0,94 1,38 1,63 1,50 Arabia Saudita 2,25 1,60 1,91 2,33 2,46 1,86 3,66 3,47 1,11 1,32 1,39 Belgio 2,10 1,76 1,37 1,44 1,42 1,79 1,60 1,52 1,33 1,42 1,38 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 Francia Cina Mondo Fonte: elaborazioni ICE su dati FMI-DOTS Dopo l’impennata sperimentata nel 2000, a causa della vendita del 40% delle azioni dell’azienda statale di telecomunicazioni Mauritius Telecom a France Telecom, ed esauritesi le iniziative di insediamento produttivo straniero nelle Export Processing Zones, negli ultimi anni i flussi di investimenti diretti esteri in entrata nel paese non sono stati di dimensioni notevoli, anche se hanno contribuito alla diversificazione dell’economia e all’espansione della base esportatrice. Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 10 Istituto nazionale per il Commercio Estero Mauritius: investimenti diretti esteri in entrata (milioni di dollari) 19921998 1999 2000 2001 2002 2003 1997 27 12 49 266 - 28 32 63 Fonte: UNCTAD – World Investment Report 2008 2004 2005 2006 2007 14 42 105 339 A partire dal 2006, si e’ registrato un consistente incremento dei flussi in entrata, rispetto agli anni precedenti, quale risultato delle radicali misure di riforma economica intraprese dal governo per aprire l’economia, facilitare gli affari e migliorare l’ambiente per gli investimenti stranieri e lo sviluppo del settore privato. Nel 2007, i flussi di investimenti diretti in entrata sono piu’ che triplicati rispetto al valore dell’anno precedente, raggiungendo il livello storicamente piu’ elevato di 339 milioni di dollari, grazie in particolare alle operazioni nel settore turistico e delle costruzioni, stimolati dalla strategia del governo di incoraggiamento agli investimenti e allo sviluppo del settore privato. Regno Unito, Stati Uniti, Svizzera, Francia, Emirati Arabi Uniti e Sud Africa hanno fatto registrare, negli ultimi anni, i flussi di investimento piu’ consistenti verso il paese. Il settore turistico e il settore immobiliare sono i comparti ad aver attratto il maggior numero di operazioni, associate all’Integrated Resources Scheme, il programma governativo di incentivo all’acquisto di proprieta’ lussuose da parte di cittadini stranieri, inserite nell’ambito di villaggi e campi da golf. Flussi significativi hanno anche caratterizzato il settore bancario, delle telecomunicazioni e della pesca. c) Andamento dell’interscambio commerciale con l’Italia e degli investimenti diretti esteri bilaterali Nel 2007, l’Italia ha registrato nei confronti di Mauritius un deficit mercantile di 9,3 milioni di euro, piu’ che raddoppiato rispetto al 2006, per effetto di un aumento delle esportazioni ad un tasso del 13,1%, rispetto al 2006, inferiore a quello delle importazioni, pari al 19,4%. Nei primi sette mesi del 2008, le esportazioni italiane di merci verso Mauritius hanno subito una flessione del 10,8% rispetto al valore del corrispondente periodo dell’anno precedente, mentre le importazioni hanno manifestato un incremento del 22,3%, determinando una forte dilatazione del disavanzo che e’ stato di quattro volte superiore a quello del periodo gennaio-luglio 2007, raggiungendo il suo valore massimo storico, ancorche’ infra-annuale. Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 11 Istituto nazionale per il Commercio Estero Italia: bilancia commerciale con Mauritius (milioni di euro) 100.0 80.0 60.0 40.0 20.0 0.0 -20.0 -40.0 Gen-Lug Gen-Lug 2007 2008 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Esportazioni 69.7 66.6 68.8 59.5 65.3 69.8 63.2 71.5 43.5 38.8 Importazioni 58.1 71.9 65.6 57.4 62.7 85.9 67.7 80.8 48.8 59.7 Saldo 11.6 -5.3 3.2 2.0 2.6 -16.1 -4.5 -9.3 -5.4 -20.9 Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Bilancia commerciale dell'Italia con Mauritius (valori in migliaia di Euro e variazioni in percentuale) 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2007 GenLug 2008 Gen-Lug Esportazioni 69.713 66.588 68.782 59.461 65.334 69.819 63.232 71.512 43.467 38.785 Importazioni 58.128 71.881 65.571 57.446 62.738 85.932 67.705 80.840 48.848 59.732 Saldo 11.584 -5.292 3.212 2.015 2.596 -16.112 -4.472 -9.328 -5.381 -20.948 9,06 -3,82 2,39 1,72 2,03 -10,34 -3,42 -6,12 -5,83 -21,26 Valori Saldo normalizzato (%) Variazioni sull'anno precedente Esportazioni 10,00 -4,48 3,30 -13,55 9,88 6,87 -9,43 13,09 26,91 -10,77 Importazioni 17,85 23,66 -8,78 -12,39 9,21 36,97 -21,21 19,40 16,51 22,28 -2.466 -16.877 8.504 -1.197 581 -18.708 11.640 -4.856 2.296 -15.566 Saldi (variazioni assolute) Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 12 Istituto nazionale per il Commercio Estero Nei primi sette mesi del 2008, le macchine per impieghi speciali (soprattutto lavatrici tessili industriali ma anche macchine per la lavorazione della carta) hanno rappresentato la principale categoria merceologica delle esportazioni italiane a Mauritius, con un valore di oltre sei milioni di euro, seguite dalle vendite di tessuti, di filati e di macchinari di impiego generale. Tali sttori hanno espresso dinamiche stagnanti o in contrazione, rispetto al periodo gennaio-luglio 2007. Mauritius: principali prodotti esportati dall'Italia (valori in migliaia di Euro) Esportazioni 2007 2008 var % Gen-Lug Gen-Lug 295 - Altre macchine per impieghi speciali 5.892 6.026 2,27 172 - Tessuti 3.802 3.638 -4,31 171 - Filati di fibre tessili 2.225 2.258 1,48 292 - Altre macchine di impiego generale 2.499 2.179 -12,81 291 - Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica, 1.310 1.786 36,34 182 - Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle 1.446 1.655 14,45 153 - Preparati e conserve di frutta e di ortaggi 1.882 1.421 -24,50 297 - Apparecchi per uso domestico 776 1.353 74,36 362 - Gioielli e articoli di oreficeria 928 1.307 40,84 263 - Piastrelle in ceramica per pavimenti e rivestimenti 1.503 1.180 -21,49 287 - Altri prodotti in metallo 1.229 1.156 -5,94 294 - Macchine utensili 987 996 0,91 158 - Altri prodotti alimentari 781 901 15,36 191 - Cuoio (esclusi indumenti) 901 867 -3,77 315 - Apparecchi di illuminazione e lampade elettriche 296 660 122,97 241 - Prodotti chimici di base 282 634 124,82 252 - Articoli in materie plastiche 674 609 -9,64 286 - Articoli di coltelleria, utensili e oggetti diversi, in metallo 442 601 35,97 246 - Altri prodotti chimici 543 538 -0,92 361 - Mobili 217 532 145,16 Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 13 Istituto nazionale per il Commercio Estero Dal lato delle importazioni dell’Italia da Mauritius, nel periodo gennaio-luglio 2008, il principale gruppo merceologico e’ stato quello dei prodotti della pesca, per un valore di circa 34 milioni di euro ed un incremento di oltre il 140% rispetto allo stesso periodo del 2007. In seconda ed in terza posizione della graduatoria si sono collocati gli acquisti di articoli di abbigliamento e di maglieria che, al contrario, si sono mostrati in contrazione rispettivamente di circa il 25% e dl 12,4% rispetto ai primi sette mesi dell’anno precedente. Mauritius: principali prodotti importati dall'Italia (valori in migliaia di Euro) Importazioni 2007 2008 var % Gen-Lug Gen-Lug 152 - Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce 14.113 33.908 140,26 182 - Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle) 22.536 16.950 -24,79 177 - Articoli di maglieria 2.761 2.418 -12,42 158 - Altri prodotti alimentari 2.058 2.078 0,97 171 - Filati di fibre tessili 893 1.347 50,84 362 - Gioielli e articoli di oreficeria 830 1.243 49,76 172 - Tessuti 325 532 63,69 267 - Pietre da taglio o da costruzione, modellate e finite 436 461 5,73 011 - Prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura 353 243 -31,16 300 - Macchine per ufficio, elaboratori ed apparecchiature per sistemi informati 2 133 6.550,00 295 - Altre macchine per impieghi speciali 92 126 36,96 192 - Articoli da viaggio, borse, marocchineria e selleria 61 46 -24,59 366 - Manufatti vari n.c.a. 36 40 11,11 274 - Metalli di base non ferrosi 11 32 190,91 174 - Manufatti tessili confezionati, esclusi gli articoli di vestiario 45 29 -35,56 . 26 - 93 23 -75,27 020 - Prodotti della silvicoltura 6 19 216,67 292 - Altre macchine di impiego generale . 15 - 252 - Articoli in materie plastiche . 14 - 314 - Pile e accumulatori elettrici 175 - Altri prodotti tessili Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 14 Istituto nazionale per il Commercio Estero A Mauritius non sono presenti investimenti da parte di grandi imprese italiane, sebbene negli ultimi anni si siano moltiplicate iniziative di delocalizzazione di alcune imprese tessili e dell’abbigliamento, accanto ad una serie di investimenti nel settore turistico. 2. INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO a) Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato locale Per l’Italia, Mauritius rappresenta il quarto mercato per importanza delle esportazioni verso i paesi dell’area SADC (dopo Sud Africa, Angola e Tanzania). Attualmente il paese, che condivide con altre “isole-stato” particolari vulnerabilita’ e debolezze competitive nell’ambito dei processi di globalizzazione economica, deve affrontare e risolvere una serie di sfide economiche, indotte principalmente dai processi di liberalizzazione in atto nei principali settori esportatori, segnatamente l’industria saccarifera e l’industria tessile, e sta attivamente perseguendo una serie di opzioni strategiche per aumentare il potenziale di sviluppo di lungo periodo e per migliorare la competitivita’ del proprio sistema economico e la produttivita’ totale dei fattori. Le imprese desiderose di proiettarsi nel paese hanno a disposizione un impianto infrastrutturale, amministrativo e commerciale ben sviluppato, un settore privato alquanto sofisticato ed un capitale umano qualificato e multi-culturale. Il mercato e’ estremamente competitivo ma anche influenzato da complesse dinamiche politiche ed etnico-sociali. Per quanto concerne i beni di consumo, esistono spazi per una piu’ incisiva penetrazione commerciale italiana a Mauritius, grazie alla progressiva crescita dell’economia e del potere d’acquisto della popolazione, ma anche al forte incremento dei flussi turistici, favoriti dai relativi investimenti. A tale scopo, per le aziende italiane interessate al mercato e’ importante procedere ad una accurata selezione di un importatore o di un agente locale in grado di inserire efficacemente i prodotti nei canali di distribuzione del paese. Per quanto riguarda i beni di investimento, l’offerta italiana di macchinari potrebbe beneficiare dei processi di diversificazione nella struttura manifatturiera e degli investimenti previsti dal programma governativo di sviluppo tecnologico, informatico ed infrastrutturale del paese. In generale, le opportunita’ di mercato piu’ interessanti potrebbero presentarsi per i prodotti di informatica e telecomunicazioni, per le attrezzature di protezione ambientale, per le attrezzature mediche, per i prodotti farmaceutici, per i macchinari per l’industria alimentare e della ristorazione ma anche per i macchinari agricoli e per quelli tessili, in considerazione dell’esigenza per i produttori di questi settori di ammodernare i processi produttivi e renderli sempre piu’ efficienti e competitivi. Infine, il settore della cantieristica navale e della pesca, che recentemente hanno mostrato un robusto profilo di intensificazione della propria attivita’, conseguente ai processi di ristrutturazione e di riposizionamnto sperimentati, offrono importanti spazi di proiezione commerciale per le imprese italiane di settore. b) Valutazione degli investimenti diretti da e verso l’Italia Negli ultimi anni sono stati effettuati diversi investimenti da parte di piccole e medie imprese italiane, in particolare nel settore tessile e nel settore turistico. Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 15 Istituto nazionale per il Commercio Estero A causa della stabilita’ politica e del continuo processo di sviluppo economico e sociale, alimentato dalla politica governativa di attrazione degli investimenti, il paese potrebbe presentare opportunita’ nei seguenti settori: pesca ed acquacoltura, tecnologie dell’informatica e delle telecomunicazioni, turismo, logistica e distribuzione, filiera tessile e dell’abbigliamento, energie rinnovabili, sanita’, istruzione e formazione professionale. Mauritius potrebbe inoltre offrire opportunita’ di insediamento sia per le aziende che esportano sistematicamente verso gli Stati Uniti, le quali potrebbero avvantaggiarsi dei benefici di trattamento preferenziale accordati dall’AGOA, sia per le imprese con proiezione di mercato nell’area regionale, sfruttando la collocazione geografica del paese, che puo’ qualificarsi come un “ponte” virtuale per i commerci fra Africa e Asia, e la sua appartenenza a diverse aree di integrazione economica. c) Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori ad alto contenuto tecnologico Esistono spazi per collaborazioni bilaterali nei settori ad alto contenuto tecnologico, grazie al rilievo dato dal Governo di Mauritius alla possibilità di pervenire alla creazione di una società dell’informazione e alla trasformazione della struttura economica del paese attraverso lo sviluppo del terziario avanzato. Opportunita’ di cooperazione potrebbero sussistere nel campo della ricerca oceanica, delle energie rinnovabili, delle biotecnologie e della ricerca biomedica. d) Suggerimenti per l’attivazione degli strumenti di sostegno finanziario e assicurativo pubblico per SACE e SIMEST Mauritius appartiene alla terza categoria di rischio della SACE (su sette, con la settima corrispondente al massimo rischio) e, verso il paese, esiste un atteggiamento assicurativo di apertura alla considerazione di eventuali proposte di supporto ad operazioni commerciali o di investimento con controparti meritevoli di credito. Di conseguenza, per le imprese italiane sono pienamente disponibili, pur soggetti al merito della valutazione delle singole iniziative, gli strumenti pubblici agevolativi e finanziari a supporto di eventuali strategie di internazionalizzazione commerciale o produttiva in Mauritius. Nel mese di giugno 2008, SACE ha aperto un proprio ufficio in Sud Africa, presso l’ufficio ICE di Johannesburg, allo scopo di conferire un decisivo impulso al proprio “Programma Africa”, finalizzato a favorire la presenza di imprese italiane nell’ambito dei processi di sviluppo economico del continente attraverso il sostegno ad operazioni di internazionalizzazione commerciale e produttiva. 3. POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO a) Barriere tariffarie Mauritius e’ membro attivo del sistema commerciale multilaterale ed e’ coinvolto in una molteplicita’ di accordi regionali di integrazione economica. Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 16 Istituto nazionale per il Commercio Estero Quale piccola isola-stato, tale partecipazione e’ considerata vitale per poter sfruttare i vantaggi comparati del paese, le economie di scala, migliorare la sua competitivita’ internazionale, diversificare le proprie esportazioni e facilitare la sua integrazione nell’economia mondiale. Mauritius e’ membro fondatore del WTO e tende a concedere i benefici della nazione piu’ favorita a tutti i propri partner commerciali. E’ membro del COMESA (Common Market for Eastern and Southern Africa), della SADC (Southern Africa Development Community), della IOR-ARC (Indian Ocean Rim Association for Regional Cooperation) e della Indian Ocean Commission (IOC). Negli ultimi anni, il paese ha realizzato un ampio spettro di riforme del proprio regime commerciale che ha comportato una notevole riduzione delle barriere tariffarie, con l’obiettivo dichiarato di riuscire a trasformare il paese in un’isola “duty-free”. A tal fine, e’ stata semplificata la tariffa doganale, sono state ridotte le aliquote dalle 9 in vigore nel 2001 alle 4 del 2007 (0%,10%,15% e 30%). E’ stato ridotto il dazio massimo ad valorem dall’80% al 30% e sono stati eliminati i dazi per un numeroso gruppo di prodotti, con il risultato che, nel 2007, circa l’80% delle voci doganali risulta esente dal pagamento del dazio. La classificazione doganale si basa sulla versione 2007 del Sistema Armonizzato. La maggior parte dei dazi si calcola sul valore c.i.f. della merce importata. Esistono poi dazi specifici che si applicano soprattutto a prodotti dell’abbigliamento e delle calzature, al fine di proteggere l’industria locale. Le merci importate a Mauritius vengono generalmente assoggettate al dazio doganale e alle tasse nazionali, quali la Tassa sul Valore Aggiunto (15%) e le accise che si applicano su specifici prodotti. b) Barriere non tariffarie Nonostante un graduale processo di liberalizzazione in atto, il paese mantiene un ancora elevato livello di protezione per quanto riguarda le barriere non tariffarie. Ancora alto resta il numero di prodotti soggetti a divieto di importazione o ad altre forme di controllo come il regime di licenza. Il sistema di distribuzione e’ ancora largamente dominato da imprese parastatali oligopoliste (come la State Trading Corporation e l’Agricultural Marketing Board) che possiedono il diritto esclusivo di importazione a prezzi controllati di merci considerate “strategiche”. Esiste divieto di importazione per una serie di merci, principalmente per motivi di salute e di sicurezza. E’ proibita l’importazione di prodotti di seconda mano per la rivendita, ad esclusione dei mezzi di trasporto. Non e’ permessa l’importazione di te’ nero. Il Mauritius Sugar Syndicate e’ l’unico importatore e distributore di zucchero. Per altri prodotti, e’ richiesto il rilascio di una licenza di importazione da parte del Ministero del Commercio, spesso con la collaborazione di altri Ministeri o Enti pubblici competenti per materia. L’eliminazione delle ancora numerose barriere non tariffarie contribuirebbe ad aumentare la trasparenza del regime commerciale di Mauritius, consentendo al paese di attuare la sua progressiva maggiore integrazione nel sistema internazionale degli scambi. Il Mauritius Standard Board, fondato nel 1975, sviluppa standard e fornisce servizi di metrologia, calibrazione, collaudo e assicurazione di qualita. E’ membro dell’International Organization for Standardization (ISO). Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 17 Istituto nazionale per il Commercio Estero Alla fine del 2007, Mauritius possedeva 160 standard in settori come i prodotti chimici, i materiali da costruzione, l’engineering, la lavorazione degli alimenti e i sistemi di controllo direzionale. Il Ministro dell’Industria puo’ trasformare uno standard in una norma tecnica per renderlo obbligatorio. L’importazione di prodotti soggetti a normativa tecnica e’ soggetta all’approvazione del Ministero del Commercio all’arrivo alla frontiera. Disposizioni specifiche riguardano l’etichettatura dei prodotti importati, in particolare i prodotti alimentari e i pesticidi. c) Violazioni delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale Il paese sta adeguando la propria legislazione di tutela dei diritti di proprietà intellettuale in conformità ai principi degli accordi TRIPS della WTO. Mauritius e’ membro della World Intellectual Property Organization ed e’ parte dalla Convenzione di Parigi per la protezione della proprietà industriale e della convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie ed artistiche. Non esistono particolari sistematici casi di violazione della protezione dei diritti di proprietà intellettuale. La prassi della contraffazione di prodotti tessili (in particolare, T-shirts), disponibili a prezzi assai ridotti in tutti i negozi dell’isola, sembra essersi esaurita, non solo per la crisi delle fabbriche tessili, molte di origine sino-taiwanese, che hanno repentinamente interrotto la propria attività nel paese in conseguenza dell’abolizione dell’”Accordo Multifibre”, ma anche grazie ad un’intensa e capillare campagna di comunicazione da parte del governo. d) Problematiche relative agli investimenti esteri nel Paese Non sono stati rilevati particolari problemi connessi alle operazioni di investimento diretto nel paese. Il Board of Investment e’ l’agenzia pubblica di promozione degli investimenti che funge da sportello unico per gli investimenti nel paese. In tale funzione, il BoI promuove gli investimenti, approva i nuovi progetti di investimento e facilita l’ottenimento di permessi, autorizzazioni e licenze amministrative. Ai progetti approvati viene rilasciato, dietro presentazione di un business plan, un certificato che specifica il pacchetto di incentivi associati all’investimento. L’imposta sul reddito di società (semplici, fiduciarie e straniere) è pari al 25% della base imponibile per tutte le imprese, mentre è ridotta al 15% per le società sottoposte al regime preferenziale. I regimi preferenziali sono diversi, e vengono qui riportati in tabella: Nome Descrizione Pioneer Status Enterprises Scheme Incoraggia il trasferimento di tecnologia, lo sviluppo d’impresa e l’attenzione a settori innovativi. Le società idonee dovranno fornire nuova tecnologia o implementare quella esistente, con un livello tecnologico che sia superiore alla media del paese. Regional Headquarters Scheme Lo schema è diretto alle multinazionali straniere che desiderino aprire una sede in Mauritius per fornire i servizi di sede centrale a società locali. Le principali attività idonee sono amministrazione e gestione, programmazione e controllo, finanza e consulenza, marketing e vendite, R&S. Il capitale sociale deve ammontare almeno ad 1ml di rupie Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice Agevolazioni -Imposta sul reddito al 15% -Libero rimpatrio di capitali, profitti e dividendi -Esenzione sui dividendi -Esenzione sui dazi all’import* -10 anni di esenzione, e successiva imposta sul reddito al 15% -Esenzione sui dividendi -Esenzione sui dazi all’import* 1^ sem. 2008 18 Istituto nazionale per il Commercio Estero Permanent Residence Scheme Regional Development Scheme Export Enterprise Scheme Lo schema riferisce ad investimenti di almeno $500,000 nella manifattura, nel turismo, nei servizi finanziari, nell’industria agricola, nella pesca, nell’ICT, nella concessione di progetti, nelle sedi centrali di multinazionali estere. In alternativa, anche versamenti di tale cifra a favore del Permanent Resident Investment Fund verranno considerati parimenti. Le società registrate in Mauritius, con un capitale azionario di almeno 2ml di rupie, e che possiedono una partecipazione di almeno il 35% in uno dei progetti regionali di sviluppo, verranno considerate idonee per questo programma. Il rilascio del certificato di partecipazione ad un programma di sviluppo può essere legato al rimpatrio in Mauritius dei dividendi realizzati grazie agli investimenti. Sono di due tipi: -Export Processing Zones (EPZ), per cui vengono rilasciati certificati di esportazione ad imprese orientate all’export, per i settori manifatturiero, della pesca, della stampa, dell’ICT, e di altre imprese che destinano i prodotti all’esportazione. -Export Service Zones (ESZ), per cui vengono rilasciati certificati di esportazione ad imprese fornitrici di servizi, con l’obiettivo di migliorare i servizi di marketing e la competenza degli operatori, soprattutto nel campo manifatturiero. Freeport Le imprese idonee operano nel settore navale e della riesportazione, come stoccaggio e deposito e tutte le attività a ciò collegate. Offshore Le attività sono realizzate da non residenti ed in valute straniere. Sono ricompresi anche i settori bancario, assicurativo, finanziario, gestione dei fondi, e tutta una serie di ulteriori attività internazionali. -Residenza permanente anche per familiari -Possibilità di ottenere la cittadinanza -Imposta sul reddito al 15% -Esenzione sui dividendi provenienti dall’estero -Indennità annuale per alcuni investimenti -Imposta sul reddito al 15% -Esenzione su dividendi e capital gains -Libero rimpatrio di capitali, profitti e dividendi -Esenzioni sui dazi all’import* -Nessuna imposta sul reddito -Esenzione sui dazi all’import* -Accesso ai servizi bancari offshore -Tariffe di stoccaggio scontate -Nessuna imposta sul reddito -Libero rimpatrio dei profitti -Esenzione sui dazi all’import -Libertà sul mercato dei cambi Mauritius possiede, inoltre, un ampio spettro di altri incentivi offerti agli investitori, tarati sulle esigenze specifiche associate a ciascun settore: 9 Modernization and Expansion Scheme: promuove la modernizzazione, l’espansione e la diversificazione di imprese manifatturiere esistenti incoraggiando loro ad acquisire attrezzature moderne, realizzare programmi di informatizzazione e di riduzione dell’inquinamento ambientale. Prevede l’esenzione doganale per le attrezzaure importate, crediti di imposta e ammortamenti accelerati. 9 Industrial Building Enteprise Scheme: incoraggia la costruzione di nuovi edifici industriali con uno spazio minimo di 1.000 metri quadrati. Prevede l’applicazione dell’aliquota fiscale ridotta al 155 sui redditi di impresa, l’esenzione fiscale dei dividendi, riduzione al 50% delle imposte di registro, la disapplicazione della normativa sul controllo delle locazioni. 9 Health Development Certificate Scheme: si pone l’obiettivo di promuovere la costruzione di cliniche (con almeno 30 posti letto) e servizi di pronto soccorso attraverso la concessione di incentivi fiscali. 9 Hotel Management Scheme: si propone di attrarre catene alberghiere internazionali offrendo incentivi fiscali e prestiti agevolati. Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 19 Istituto nazionale per il Commercio Estero 9 Information and Communication Technology Scheme: pacchetto di incentivi finalizzato a rafforzare lo sviluppo del settore. 9 Scheme to Attract Professionals for Emerging Sectors (SAPES): offre una serie di facilitazioni per favorire il trasferimento a Mauritius di professionisti specializzati nei settori tecnici. 9 Integrated Resort Scheme: promuove gli investimenti in proprieta’ immobiliari da parte di cittadini stranieri nell’ambito di aree specifiche destinate allo sviluppo turistico integrato. Esistono, infine, incentivi specifici di natura settoriale a favore del settore agro-industriale, della filatura tessile, delle costruzioni, dell’agricoltura, della pesca, delle infrastrutture, della sanita’ e del turismo. 4. POLITICA PROMOZIONALE E PROPOSTE OPERATIVE DI INTERVENTO CONGIUNTO a) Mappatura delle iniziative di sostegno all’internazionalizzazione del sistema produttivo che la rappresentanza diplomatico-consolare e l’ICE intendono realizzare nel corso del secondo semestre del 2008 L’ufficio ICE di Johannesburg, competente territorialmente per Mauritius, continuera’ a monitorare sistematicamente le dinamiche di sviluppo economico e le associate opportunita’ di affari, allo scopo di favorire una maggiore presenza di imprese italiane sul mercato. b) Individuazione di eventi congiunti da svolgere con il concorso degli Uffici economicocommerciali, degli Uffici ICE, degli Addetti Scientifici, degli Istituti di Cultura e delle Camere di Commercio Italiane all’estero Non sono previsti eventi congiunti. Nel paese esiste soltanto un Consolato Onorario. c) Progetti delle rappresentanze diplomatico-consolari e degli Uffici ICE per iniziative promozionali nel corso del 2009 Nel corso del 2009, il Direttore dell’ufficio ICE di Johannesburg realizzera’ una nuova missione nel paese, allo scopo di identificare possibili iniziative di promozione dell’internazionalizzazione di imprese italiane, in accordo con l’Ambasciata d’Italia in Sud Africa, competente per Mauritius. Rapporto congiunto Ambasciata/ Ice 1^ sem. 2008 20