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RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA
presenta
una coproduzione
Lux Vide – Rai Fiction - Rai Trade
prodotta da Matilde
e Luca Bernabei
Preferisco il Paradiso
(Miniserie Tv 2 x 100')
con
Gigi Proietti
regia di
Giacomo Campiotti
Rallegratevi nel Signore sempre! Ve lo ripeto ancora: rallegratevi!
La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini
(Lettera ai Filippesi, 4, 4-5)
Chi vuol altro che Cristo non sa quel che vuole! [...]
Buttatevi in Dio, buttatevi in Dio
e sappiate che, se vorrà qualche cosa da voi,
vi farà buoni in tutto quello in cui vorrà adoperarvi
(dalle Massime di San Filippo Neri)
cast tecnico
Regia
Soggetto
Sceneggiatura
Casting director
Giacomo Campiotti
Giorgio Mariuzzo
Giorgio Mariuzzo, Monica Zapelli,
Giacomo Campiotti, Mario Ruggeri
Teresa Razzauti
Direttore della Fotografia
Marco Onorato
Scenografia
Cosimo Gomez
Costumi
Enrica Biscossi
Montaggio
Roberto Missiroli,
Musiche
Alessandro Lucidi
Marco Frisina
Organizzazione generale
Produttore esecutivo
Produttore creativo
Produttore Rai
Prodotto da
Ufficio stampa
Nicolò Forte
Daniele Passani
Sara Melodia
Fania Petrocchi
Luca Bernabei
Raifiction :Stefania Lupi
[email protected]
tel. : 3393686682
Lux Vide : Andrea Palazzo
tel : 06 36174250
cell : 328 8651654
[email protected]
cast artistico
Filippo Neri
Persiano Rosa
Cardinal Capurso
Principe Nerano
Ippolita
Mezzapagnotta
Zaira
Pierotto
Alessandro
Camillo
Aurelio
Mezzapagnotta bambino
Galiotto
PRESENTAZIONE
Gigi Proietti
Francesco Salvi
Roberto Citran
Sebastiano Lo Monaco
Francesca Chillemi
Josafat Vagni
Francesca Antonelli
Niccolò Senni
Adriano Braidotti
Jesus Emiliano Coltorti
Francesco Grifoni
Mariano Matrone
Toni Mazzara
State buoni se potete...È diventata proverbiale l’espressione di Filippo
Neri, uno dei santi più bizzarri della storia della Chiesa. Il santo
della gioia, il giullare di Dio, il secondo apostolo di Roma, Pippo il
buono, sono solo alcune delle definizioni di questo sacerdote che
nacque a Firenze nel 1515 ed ha poi vissuto per sessant’anni a
Roma.
Mentre si celebrava il Concilio di Trento e prendeva avvio la
Controriforma, San Filippo formava bande di giovani scapestrati
trasteverini avvicinandoli alla liturgia e facendoli divertire,
cantando e giocando, in quello che sarebbe divenuto l'Oratorio,
proclamata congregazione da Papa Gregorio XIII nel 1575.
Uno spirito libero ed indipendente ed un prete libero, che con la
stessa dedizione e gratuità ha confessato i ricchi ed i pezzenti,
convinto che l’approccio migliore al Vangelo sia lo stupore dei
bambini.
San Filippo Neri nella sua lunga vita fu amico di Sant’Ignazio e del
cardinale Carlo Borromeo, ma quando gli fu chiesto se voleva
diventare cardinale disse che… preferiva il Paradiso! Fu proclamato
santo nel 1622.
SINOSSI
Prima Serata
Per una strada di campagna, Filippo Neri, sacerdote dal passo deciso, si dirige
verso Roma: vuole incontrare Ignazio di Loyola e chiedergli di poter partire per le
Indie fra i suoi missionari. La grande città lo accoglie in modo caotico e Filippo nota i
tanti ragazzini lasciati per strada a fare i ladruncoli, in balìa di loro stessi o - peggio - di
chi come Alessandro, nipote del potente Cardinale Carpuso, li sfrutta per le sue
angherie. Vittima di tali soprusi è anche il sarto pontificio Galiotto, malmenato per la
sua gobba nonostante le proteste della moglie Lucia. Filippo interviene in sua difesa,
guadagnandosi l'astio di Alessandro, ma anche una zuppa calda e la riconoscenza del
sarto.
Dopo essere stato dissuaso da Ignazio che già discerne in lui una vocazione
diversa, Filippo accetta un posto come precettore dei due giovani figli di Galiotto,
Michele ed Ippolita. I suoi metodi educativi tutt'altro che tradizionali lo portano a far
lezione anche all'aperto e qui incontra nuovamente la masnada di ragazzi, capeggiata da
Mezzapagnotta il più scaltro e scostante di loro. Un altro, invece, Pierotto, resta
attratto dalla lezione semplice e divertente di Filippo su chi sia Dio e per questo deve
pagare pegno: Mezzapagnotta lo costringe ad una notte all'addiaccio sotto un tremendo
temporale!
Quando Pierotto pare in fin di vita per il malanno preso durante la nottata,
Mezzapagnotta disperato corre a chiedere aiuto a Filippo ed insieme portano il ragazzo
moribondo all'ospedale, dove li accoglie don Persiano Rosa. Il ragazzo è grave ma ce la
farà e Filippo deve star attento anche agli altri che, fra le corsie dei malati,
sgraffignerebbero di tutto se il sacerdote non li fermasse!
Il sacerdote capisce che non può accontentarsi di tornare a casa del sarto, il
Signore gli chiede di più, ma cosa? Vagando per i sobborghi della città, Filippo raggiunge
le catacombe di San Sebastiano e la sua preghiera si fa più intensa fino a quando un sasso
non lo colpisce in testa. I ragazzi di strada: ecco la risposta!
Filippo prepara loro la prima minestra insieme: il pentolino sembra troppo
piccolo eppure mangiano tutti ed è il pretesto per raccontare la moltiplicazione dei pani e
dei pesci fatta da Gesù. Anche se la prima notte insieme i ragazzi lo derubano di tutto,
Filippo non perde entusiasmo: corre da Galiotto e gli propone di accoglierli tutti nella
sua casa. Quando ottiene un garbato rifiuto decide che sarà lui ad andare incontro ai
ragazzi.
La vita in comune all'aperto intrapresa da Filippo e i ragazzi attira l'attenzione di
del giovane principino Camillo che vorrebbe unirsi a loro contro la volontà del severo
aristocratico padre, ma attira soprattutto l'attenzione del Cardinale Carpuso e di suo
nipote Alessandro che intendono porre fine alle sediziose adunate di questo anarchico
sacerdote. La promiscuità senza regole con cui Filippo educa i ragazzi, la
spregiudicatezza con cui amministra i sacramenti fuori dai luoghi di culto, questo ed altro
basta per chiedere al Papa di fermarlo.
Come dimostrare al pontefice che quei ragazzi di strada meritano di avere un’
oratorio in cui riunirsi? Filippo intuisce che potrebbero cimentarsi nel canto ed iniziano,
così, le prove per formare un coro fra esilaranti difficoltà e anche qualche apprensione...
Mentre Filippo è alle prese con le piccole voci bianche, fra latino e volgare,
Alessandro coltiva il suo odio nei confronti del sacerdote e, poco prima del concerto al
cospetto del Papa, riesce a coinvolgere Mezzapagnotta come complice in un tranello per
il prete.
Filippo viene condotto con l'inganno presso una prostituta d'alto bordo affinché
sia colto in flagrante scandalo... A sorpresa, però, è la prostituta ad essere conquistata
dalla parole del sacerdote e ad Alessandro non resta che scagliarsi contro Mezzapagnotta
accusandolo di averlo tradito svelando l'intrigo...
Mezzapagnotta fugge disperato credendo di aver ucciso il suo avversario nella
colluttazione che ne è scaturita, ma Filippo con la forza del suo amore sana
miracolosamente la ferita di Alessandro
Seconda Serata
Sono passati parecchi anni e vediamo l’Oratorio diventato come era nei sogni di
Filippo Neri. I bambini di un tempo sono giovani uomini impegnati nelle opere iniziate
dal sacerdote: la cura dei malati e dei pellegrini, l’educazione dei fanciulli e molto altro. I
primi seguaci di Filippo gli fanno la sorpresa di festeggiare il suo settantesimo
compleanno riunendosi per la prima volta dopo anni e cantando come fecero per il Papa.
Manca solo Mezzapagnotta di cui nessuno ha notizie precise, se non di una vita da
randagio e delinquente.
Mentre il principino Camillo annuncia a Filippo che intende diventare sacerdote, il
superbo Aurelio, grazie agli appoggi della sua famiglia, sta per intraprendere la carriera
ecclesiastica ma viene bruscamente ridimensionato da Filippo che lo allontana
dall’Oratorio.
Il sarto Galiotto e Lucia, invece, sono preoccupati per la figlia Ippolita che ha
rifiutato molti pretendenti, forse perchè non ha mai dimenticato Mezzapagnotta.
Nel frattempo viene eletto un nuovo Papa, un uomo severo che trova il suo ideale
braccio destro nel cardinale Carpuso, che non tarda a muoversi contro Filippo.
In effetti, la confraternita patisce una cronica mancanza di fondi anche perchè
Filippo devolve tutte le donazioni ai poveri. Carpuso segnala con sdegno la situazione al
Papa che convoca il sacerdote e gli impone di dare un ordine alla sua congregazione,
provvederla di un luogo adeguato e manifestare pubblicamente la sua obbedienza ai
dettami della Chiesa, altrimenti l’Oratorio verrà chiuso.
Mentre cerca il padre di uno dei suoi bambini in una taverna Filippo si imbatte in
Mezzapagnotta e riesce a convincerlo a tornare: sarà il direttore del coro. Il ragazzo viene
accolto con calore da tutti gli ex compagni e in particolare da Ippolita, ma il suo incarico
non tarda a suscitare malumori, anche perché Galiotto non vede di buon occhio il
legame tra sua figlia e un ex delinquente.
Quando Camillo comunica al padre che intende diventare sacerdote, il principe di
Nerano reagisce con violenza e decide di danneggiare Filippo che gli ha corrotto il figlio,
impedendo il proseguimento dei lavori della chiesa, dove un crollo causa la morte del
fedele compagno di Filippo, Persiano Rosa.
Camillo, disperato, confessa a Filippo di non avere al forza di opporsi al padre e
fugge, arrivando sull’orlo del suicidio. Filippo lo riesce a salvare ma la vicenda di Camillo,
unita alle voci maligne diffuse su Mezzapagnotta, mettono il sacerdote in una posizione
molto difficile con il Papa. Carpuso adesso sembra soddisfatto, l’Oratorio con molta
probabilità sarà chiuso…
Saranno invece i ragazzi di Filippo (compreso Mezzapagnotta, tornato sui suoi
passi e capace finalmente di coronare il suo amore con Ippolita nel matrimonio) a
mettersi d’impegno per consentire il completamento dei lavori della chiesa dove il
sacerdote dovrà dare prova della sua obbedienza.
Quando il Papa finalmente giunge, Filippo proferisce queste sole parole: l’unica
regola è la carità. Con queste parole, compendio della sua attività pastorale, Filippo
conquista la stima del pontefice che gli offre di diventare cardinale. Filippo rifiuta, lui
preferisce il Paradiso.
Mentre Carpuso si ritira sconfitto e Aurelio, che lo aveva aiutato, si rende conto
del poco valore di ciò che ha perseguito allontanandosi da Filippo, il sacerdote passa le
consegne della guida della comunità a Pierotto, prima di morire. Le campane della sua
chiesa suonano a festa. Lo spirito di Filippo e dell’Oratorio è più vivo che mai.
GIGI PROIETTI
Luigi Proietti nasce a Roma il 2 Novembre 1940 si avvicina al teatro negli anni
dell’università frequentando il centro universitario teatrale. Nello stesso periodo si forma
musicalmente nell’ambito dei night club. Debutta nel 1963 con lo spettacolo il “Can can
degli italiani” diretto da G. Corbelli. In pochi anni si configura con uno dei giovani attori
più promettenti del teatro italiano. Affronta testi classici e contemporanei lavorando con
i più importanti registi e attori dell’epoca. Particolarmente significativa è l’esperienza con
il teatro del 101, un laboratorio d’avanguardia fondato con Antonio Calenda.
Contemporaneamente prende parte a diversi sceneggiati televisivi.
Nel’ 68 è protagonista del “ Dio Kurt” di Moravia , del “Coriolano” di ShaKespeare e
“Operetta “ di Gombrowitz diretti da A. Calenda. Inizia a lavorare anche nel doppiaggio
prestando la voce ad attori come R. De Niro, D. Hoffmann, S. Stallone, R. Burton.
Nel 1970 debutta al Sistina di Roma con il musical “Alleluja brava gente” di Garinei e
Giovannini, consacrandosi come uno degli artisti della scena più completi e versatili.
Partecipa inoltre a diversi films tra i quali “La Tosca” di Gigi Magni. Nel 1974 è
protagonista insieme a Carmelo Bene de “ La cena delle beffe”. I
In televisione lavora in “ Sabato sera dalle nove alle dieci” e “Fatti e fattacci”.
Nel 1976 scrive dirige ed interpreta
“A me gli occhi, please” uno spettacolo
fondamentale per la sua carriera e per tutto il teatro italiano. Con questo show ottiene tre
anni di esauriti al Teatro Tenda di Roma e in tutti i teatri italiani. La formula di questo
spettacolo si perpetuerà in tutti i suoi recital successivi :
“Come mi piace “(1982), “ Sconcerto”(1986), “Leggero leggero”(1991), “ Prove per un
recital”(1997), “Serata d’onore”(2004) con il quale ha festeggiato recentemente
quarant’anni di carriera teatrale. Nel 2007 mette in scena “ Buonasera” che debutta al
Teatro Brancaccio e viene ripreso nel 2008 “al Gran Teatro dove in 48 repliche farà
170.000 spettatori e si chiamerà “ di nuovo Buonasera”. Nel 2009 tornerà dopo tanti
anni al Teatro Sistina sempre con “ Di nuovo Buonasera”
Nel 1978 porta in scena la commedia di “ Gaetanaccio” di G. Magni, e partecipa a i films
“Casotto” di S. Citti, “Un matrimonio” di R. Altmann. Fonda il laboratorio di
esercitazioni sceniche di Roma, iniziando l’attività didattica, mai smessa. Nell’80 in teatro
recita nel “Bugiardo “ di Goldoni e nel film “ Non ti conosco più amore” diretto da S.
Corbucci. Nel 1983 insieme a Ugo Gregoretti realizza lo spettacolo “ Caro Petrolini ”
che in seguito perfezionerà in “ Per amore e per diletto” e ne “ Ma l’amor mio non
muore ( 2005) nell’ 85 dirige ed interpreta “ Cirano de Bergerac”. In questi anni è anche
protagonista di show televisivi come “Attore amore mio” e “ Io a modo mio”. Nel 1989
vince il Premio Curcio per gli spettacoli i “Sette re di Roma” diretto da Pietro Garinei e
“Kean” di R. F. Simmons .
Nel 1995 è protagonista di una fiction di enorme successo “Il maresciallo Rocca” di cui
realizzerà svariate serie nel corso degli anni successivi. Nel 2008 Gigi Proietti ritorna
con uno Speciale Rocca con Giancarlo Giannini. Nel 2000 è protagonista al Piccolo
teatro di Milano di “Socrate” di Vincenzo Cerami e di una edizione di “A me gli occhi”
messa in scena allo Stadio Olimpico.
Nel 2001 dirige “Full Monty” e assume la direzione artistica del teatro Brancaccio di
Roma che avrà fino al Luglio del 2007. L’attività di regista e produttore di spettacoli è
parallela alla sua attività di attore, tra le regie più importanti si ricordano “Il gatto in
tasca” di Feydeau (1980), “Falstaff ” e “Romeo e Giulietta” di Shakespeare realizzato al
Silvano Toti Globe Theatre , di cui è ideatore e direttore, “La Presidentessa” di
Hennequin e Veber, “Liolà” di Pirandello.
La sua capacità registica e versatilità musicale si sono espresse nel corso degli anni anche
nell’opera lirica.
Nel 1984 dirige Tosca di Puccini, nel ’85 Don Pasquale di Doninzetti, nell’86 il
“Falstaff ” di Verdi, nell’87 e nel 2005 “ Le nozze di Figaro “ di Mozart, nel ’95 il
“Benvenuto Cellini” di Berlioz, nel 2002 “ Il Don Giovanni “ di Mozart.
GIACOMO CAMPIOTTI
Giacomo Campiotti è nato a Varese l’8 luglio 1957. Si è laureato in Scienze
dell’educazione (Pedagogia)
Ha lavorato diversi anni nel teatro di piazza, realizzando vari spettacoli in Italia e
all’estero a base di macchinerei teatrali, fuochi d’artificio e lanci di mongolfiere.
E’ stato prima assistente e poi aiuto regista di Mario Monicelli. ( Il marchese del Grillo,
Speriamo che sia femmina) e Ermanno Olmi.
LUNGOMETRAGGI
“CORSA DI PRIMAVERA” 1990 presentato alla SETTIMANA DELLA CRITICA
FESTIVAL DI VENEZIA
“COME DUE COCCODRILLI” 1994 - con F. Bentivoglio, G. Giannini, V. Golino
Il film ha ricevuto i seguenti premi:
•
LOS ANGELES: GOLDEN GLOBE NOMINATION
•
NEWYORK FESTIVAL: BEST FILM
•
DAVID DONATELLO a G. Giannini
“IL TEMPO DELL’AMORE” 1999
con N. Regniere, J, Aubray, C. Hinds
“IL DOTTOR ZIVAGO” 2002-2003, con Sam Neil, Keira Knightley, Hans
Mathenson, Celia Imrie, Bill Paterson, Daniele Liotti , Tv movie di 4 h prodotto da
GRANADA TELEVISION LONDON, WGBH BOSTON E MEDIATRADE
BAFTA NOMINATED (miglior film, miglior regista e migliori costumi)
“MAI + COME PRIMA” 2005
Con Laura Chiatti, Lidia Broccolino, Marco Velluti.
Prodotto dalla PRANA Film e MEDUSA Film
MINISERIE TV
“GUERRA SULLE MONTAGNE” 2005
Con Daniele Liotti – Martina Stella – T. Trabacchi per MEDIASET
“GIUSEPPE MOSCATI” 2006
Con Beppe Fiorello – Ettore Bassi- Kasia Smutniak
“LA MERAVIGLIOSA STORIA DI SUOR BAKHITA” 2007
Miniserie per TITANIA PRODUZIONI con Stefania Rocca, Sonia Bergamasco, Ettore
Bassi
“IL SORTEGGIO” 2009
Film Tv (in lavorazione) con Beppe Giorello, Gioia Spaziani, Giorgio Faletti, Ignazio
Oliva, Ettore Bassi
“PREFERISCO IL PARADISO” 2009
serie Tv (in lavorazione) con Gigi Proietti